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Ufficio Preside

Messaggioda Monique » 10/03/2012, 12:42

Il momento ironico e divertente si era concluso, ed era giunto il momento di parlare di cose serie: Monique espresse dunque la propria volontà di cominciare ad esercitarsi col violino nelle musiche lasciatele da Rose, richiesta che forse prese in contropiede la Preside che la fissò smarrita per un momento, prima di assumere un'espressione più consapevole.

... Mh... Uno degli spartiti dici?
Capisco, beh nel mentre ti prendo quello a mio avviso più semplice, perché non mi spieghi come mai di questa decisione, tesoro?


Non è difficile immaginarla, non credi Madeline? - domandò di rimando la francese, lasciando perdere inutili formalismi con la donna - Mio padre mi sta col fiato sul collo, Asveras è stato assoldato per catturarmi o comunque farmi del male e stando a ciò che mi hai detto Merlino solo sa quanto altri siano pronti ad usarmi come arma magica o merce di scambio... non posso farmi trovare impreparata, non posso. Non voglio che le illusioni diventino la mia unica difesa, tantomeno voglio abituarmi a farne un uso eccessivo, Rose mi ha spiegato i possibili effetti collaterali, ma... se mi ha lasciato quegli spartiti, è perchè sapeva che sarei stata in grado di usarli senza farmi consumare dalla loro magia. Ci devo almeno provare.

Una risposta piuttosto lunga quella di Moni, che in realtà si poteva riassumere molto velocemente: voleva imparare a difendersi visto cosa l'aspettava fuori dalle mura di Hogwarts, voleva apprendere ciò che sua madre le aveva lasciato, voleva diventare più forte senza però smettere di esser se stessa... in poche parole, Monique Vireau voleva crescere. Anche perchè aveva un paio di conti in sospeso da chiudere.
Madeline nel frattempo, aprendo una cassaforte protetta grazie ad incantesimi difensivi piuttosto potenti, tirò fuori quello che aveva definito lo spartito più semplice, un po' per conoscenza sua e un po', forse, a seconda delle istruzioni lasciatele da Rose.

Adesso sembra una normale sonata per Violino, ma dalle istruzioni date da tua madre, la chiave per attivare il mistero dietro di esse è il tuo tocco... prendi lo spartito, tutto ti apparirà più chiaro... avanti, coraggio...

La Vice Preside non comprese subito quelle parole, ma appena le sue dita sfiorarono quel foglio di pergamena un po' consumato dal tempo, ecco svelato l'arcano: lo spartito fece apparire due scritte, una con la sua appartenenza a Rose... ed uno con l'effetto che la sonata, se eseguita correttamente, poteva indurre in chi l'ascoltava.

A quanto mi disse Rose devi apprendere secondo un preciso ordine tutti gli spartiti, poiché ognuno farà in modo che il tuo potere aumenti esponenzialmente in modo che quando giungerai all'ultimo e più importante tra essi, sarai in grado di impadronirti della tecnica per la quale tua madre... ha perso la vita, Monique, e per la quale tuo padre ti sta cercando e ti vuole catturare.

A quelle parole Monique alzò lo sguardo, cercando gli occhi della Preside: aumento esponenziale del proprio potere... quanta pratica le ci sarebbe voluta? Rose le aveva sempre detto che era una strega fuori dal comune e che il potere della musica sembrava quasi nato in lei... ci credeva davvero? Questo avrebbe velocizzato il processo di apprendimento?
E soprattutto...

... quanto potrei cambiare per questo?

Inutile dire che l'incapacità di darsi una risposta era per la donna grande motivo di tensione: Rose le aveva sempre detto di non giocare con le illusioni, di non usufruirne troppo per non perdere il controllo... qual'era il limite da non oltrepassare? E come fare a capire quando ci si è arrivati?

... Madeline, penso di aver raggiunto un nuovo stadio delle illusioni.
L'altro giorno stavo suonando con Sophie, e... ad un certo punto l'Imago Musicus è scattato da solo: certo, la musica ce l'avevo in testa ed intorno a me, ma... non ho messo mano alla bacchetta.
Com'è possibile?
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Messaggioda Madeline » 15/03/2012, 16:23

Non è difficile immaginarla, non credi Madeline?
Mio padre mi sta col fiato sul collo, Asveras è stato assoldato per catturarmi o comunque farmi del male e stando a ciò che mi hai detto Merlino solo sa quanto altri siano pronti ad usarmi come arma magica o merce di scambio... non posso farmi trovare impreparata, non posso. Non voglio che le illusioni diventino la mia unica difesa, tantomeno voglio abituarmi a farne un uso eccessivo, Rose mi ha spiegato i possibili effetti collaterali, ma... se mi ha lasciato quegli spartiti, è perchè sapeva che sarei stata in grado di usarli senza farmi consumare dalla loro magia. Ci devo almeno provare.


La spiegazione della donna fu convincente quanto bastava per far rendere conto Madeline Bergman che nonostante tutto, Monique stava crescendo velocemente e stava acquistando una grande forza di volontà, di onore, nonché esperienza di vita necessarie e farle progredire e diventare una maga di grandi proporzioni in quella generazione dove la magia era ancora molto un mistero e ragionava secondo propri canoni non tutti conosciuti alla perfezione.
Una volta sistemati gli spartiti al torno loro posto e tornata quindi dalla francesina, si sedette nuovamente davanti a lei, annuendo col capo e facendole un bel sorriso di rassicurazione.

Rose confidava che tu saresti stata diversa da molte persone che nel tempo hanno appreso come usare le illusioni solo per far del male alla gente.
Confidava nel tuo buon cuore e nella tua capacità di saperti fermare al momento giusto, aveva grandi aspettative su di te, ed io ho sempre pensato lo stesso.
Ci proverai e ci riuscirai, questo è solo l'inizio di un cammino complesso ma molto soddisfacente se portato a termine nel modo corretto!


Anche perché, piccola gioia, se un giorno dovessi trovarti a contrastare la tua controparte di sangue più giovane, è probabile che lei sia stata portata su una strada dalla quale adesso non può più uscire, dotata di un potere grande che però non sa ancora controllare del tutto.
Delle cose va conosciuto il lato chiaro e il lato scuro e tu fortunatamente stai apprendendo entrambi così da non doverti trovare impreparata ed anzi, più forte di lei... quando sarà.


Madeline sapeva altri segreti importanti riguardanti Monique, ma purtroppo non tutti potevano essere ancora rivelati, sarebbe significato un eccessivo scambio di informazioni che avrebbe gravato sulla forza d'animo della donna.
Una cosa per volta, un passo dopo l'altro, prima Asveras, poi anche Veronique Vireau, c'era tempo per tutto, anche se poco ed ogni volta sempre meno.
Monique prese lo spartito tra le mani rivelando il grande mistero che c'era dietro, osservando quindi il vero spartito creato dalla sua madre adottiva, rimanendo sconcertata della quantità di note complesse e melodicamente concrete che trasmetteva, ma nonostante tutto non ebbe paura, anzi, si limitò semplicemente ad annuire e a cercare già di capire il miglior modo per interpretare un simile tipo di musica, decidendo infine per confidarsi con la "zia" su un altro grande dubbio che di quei tempi le stava attanagliando la mente, preoccupata e confusa.

... Madeline, penso di aver raggiunto un nuovo stadio delle illusioni.
L'altro giorno stavo suonando con Sophie, e... ad un certo punto l'Imago Musicus è scattato da solo: certo, la musica ce l'avevo in testa ed intorno a me, ma... non ho messo mano alla bacchetta.
Com'è possibile?


Era certa che prima o poi sarebbe avvenuto, in fondo la sorellastra già ci riusciva anche se con l'uso della voce mentre invece Monique aveva semplicemente suonato, pensando alla melodia e rendendola reale nella propria stanza.
Le due ragazze stavano mostrando un'attitudine alle illusioni molto diversa tra loro, come se la radice fosse la stessa ma la pianta stesse crescendo con dei rami, dei fiori e dei frutti completamente opposti.
La Preside inspirò profondamente mentre adesso fissava la propria tazza di caffè d'orzo, mentre ticchettava con l'unghia sulla ceramica per creare dei cerchi concentrici sulla superficie del liquido.

Le illusioni, cara, sono esattamente come questo caffè nella tazzina.
Quando io tocco la tazzina con l'unghia, creo dei cerchi perché sto effettuando una risonanza che attraversa la barriera di ceramica della tazza e raggiunge ciò che c'è all'interno.
Ora, immagina come se la realtà che ti circonda e che circonda tutti gli esseri umani fosse una sorta di velo molto spesso e difficile da tagliare, ne parlavano anche i filosofi babbani dei tempi antichi, come ad esempio Arthur Schopenhauer, in particolare lui parlava di "Velo di Maya".
Con l'espressione Velo di Maya, coniata da Arthur Schopenhauer nel suo "Il mondo come volontà e rappresentazione", si intendono diversi concetti metafisici e gnoseologici della religione e della cultura induista.
Arthur Schopenhauer ha sostenuto che la vita è sogno sebbene questo "sognare" sia innato (quindi la nostra unica "realtà") e tenga fede a delle precise ed importanti regole, valide per tutti e insite nei nostri schemi conoscitivi, dai quali è quasi impossibile uscire, schemi che non si possono modellare, non da tutti almeno, visto che tu, mia cara, ci puoi riuscire a differenza di moltissimi maghi e non maghi del mondo intero.
Questo velo è molto resistente e difficilmente si può squarciare, ma la capacità magica che risiede nella tua musica è in grado di attraversare questo velo e raggiungere la persona facendo si che con i tuoi poteri sei in grado di mostrarle la realtà che vuoi tu, perché alteri il suo velo, proprio come faccio io quando colpisco questa tazza.
In questo caso la riuscita di un'illusione deriva non solo dal velo altrui ma anche dal potenziale illusorio che la persona che cerca di invadere l'altrui realtà possiede, e questo potenziale aumenta con l'età e con l'esperienza.
Prima i avevi bisogno di mezzi più invasivi per riuscire a squarciare il velo altrui o di quasi tutte le persone, come la voce, la musica, la bacchetta e magari anche il movimento della lingua e del polso... poi, lentamente, più sei cresciuta ed hai fatto pratica con le illusioni e più il tuo potenziale è cresciuto, così che con il tempo tu abbia avuto sempre meno necessità di usare espedienti diversi da te stessa per alterare la visione del mondo del prossimo.
Ti confiderò una cosa Monique, ma voglio che tu la prenda con le pinze e mi giuri che non proverai mai a forzare il tuo addestramento per arrivare prima a dove invece... beh, era arrivata tua "madre".
Vedi, bambina mia... Rose era in grado di creare un'illusione semplicemente guardando la persona o le persone e pensando solo alla melodia nella sua testa, senza muovere un muscolo, e l'illusione era almeno due o tre volte più reale di quella migliore che tu possa creare adesso come adesso.
Ti rendi conto dunque, cosa può davvero fare il tuo potere, in mani sbagliate ed utilizzato nel modo peggiore?


Sapeva di aver detto una cosa molto pesante, una cosa molto potente e forte, non facile da assorbire, ma sapeva anche che se un giorno avesse voluto introdurre il discorso della sorellastra, doveva aver prima fatto comprendere a Monique Vireau quali fossero i veri intenti del padre con l'altra foglia e magari anche con lei in alleanza e dunque, sarebbe stata maggiormente pronta ad affrontare l'idea di scontrarsi un giorno con un familiare diverso da quella persona che la frustava da piccola.
Il padre aveva generato odio e rancore in lei, non avrebbe avuto problemi a scontrarsi con lui, ma verso una ragazza più giovane che fino ad ora non le aveva fatto ancora nulla? Come si sarebbe comportata?
Forse conoscendo la realtà di quello alla quale sarebbe potuto arrivare se lei non l'avesse sconfitta ed eliminata prima, allora avrebbe capito che non c'era altra scelta se non affrontarla non pensando mai e poi mai di cercare un contatto.
Veronique stava a Nicholas come Monique stava a Rose, quella era la storia, almeno, per Madeline Bergman.
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Messaggioda Monique » 16/03/2012, 14:35

Rose confidava che tu saresti stata diversa da molte persone che nel tempo hanno appreso come usare le illusioni solo per far del male alla gente.
Confidava nel tuo buon cuore e nella tua capacità di saperti fermare al momento giusto, aveva grandi aspettative su di te, ed io ho sempre pensato lo stesso.
Ci proverai e ci riuscirai, questo è solo l'inizio di un cammino complesso ma molto soddisfacente se portato a termine nel modo corretto!


Rose ha sempre avuto grandi aspettative su di me... e credo anche tu.

Mormorò Monique di riflesso, ma non vi era sarcasmo o negatività in quelle parole, forse solo un sottile velo di malinconia, del tutto comprensibile comunque visto che stavano parlando di qualcuno caro ad entrambe che ormai non c'era più. Fece un piccolo sorriso, osservando ancora quello spartito: molto difficile certo, ma non impossibile soprattutto per lei che adorava la musica sopra ogni altra cosa; chissà come si sarebbe potuta esercitare, chi le avrebbe fatto da cavia per capire se funzionava o meno...

Scommetto che se lo chiedessi a Sophie, farebbe i salti di gioia...

Si disse la donna con un leggerissimo sbuffo divertito: non le ci volle molto a tornare seria, comunque, visto il discorso che Madeline le fece poco dopo, un discorso che servì per farle comprendere meglio come funzionassero le illusioni e dunque come fosse stato possibile elevare le proprie ad un livello più alto.

Ti confiderò una cosa Monique, ma voglio che tu la prenda con le pinze e mi giuri che non proverai mai a forzare il tuo addestramento per arrivare prima a dove invece... beh, era arrivata tua "madre".
Vedi, bambina mia... Rose era in grado di creare un'illusione semplicemente guardando la persona o le persone e pensando solo alla melodia nella sua testa, senza muovere un muscolo, e l'illusione era almeno due o tre volte più reale di quella migliore che tu possa creare adesso come adesso.


Cosa... stai dicendo sul serio?

Sgranò gli occhi e rimase letteralmente a bocca aperta a quella rivelazione, stentando a crederci: sapeva che Rose era un fenomeno nelle illusioni, ma pensare che le bastasse pensare alla musica e guardare qualcuno, senza fare altro, con risultati molto più potenti di quelli di Moni, era per la francese qualcosa di incredibile.

Ti rendi conto dunque, cosa può davvero fare il tuo potere, in mani sbagliate ed utilizzato nel modo peggiore?

... il mondo magico finirebbe nel caos...

Sussurrò Monique dopo alcuni istanti di silenzio, il volto appena più pallido: il solo immaginarsi suo padre, magari in alleanza con altri maghi potenti russi o giapponesi - quelli sembravano essere i complici di Nicholas - con quel potere le metteva i brividi; avrebbero controllato l'intera comunità magica se nessuno li avesse fermati. In questo senso, imparare a difendersi diventava una priorità ancora maggiore.
Ma c'era qualcosa del discorso della Preside che non le tornava, o meglio, che stuzzicava la sua curiosità...

Prima hai detto... hai parlato di Schopenhauer... che io sappia fu un grande filosofo babbano, ma... possibile che quel discorso sul "Velo di Maya" coincida con quello sulle illusioni solo per caso? ... c'è qualcos'altro dietro?
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Messaggioda Madeline » 17/03/2012, 17:08

Rose ha sempre avuto grandi aspettative su di me... e credo anche tu.

Su quello non c'è dubbio cara.
Fin da quando ti conobbi che eri una bambina sapevo che saresti diventata una grande donna.
Tu non lo ricordi più ormai, ma devi sapere che per molte estati hai passato una settimana di vacanza nella mia casa in Corsica...
Ti regalavo sempre un libro nuovo di letteratura o filosofia ogni anno, il primo cominciai con Leopardi, poi passai ad Aristotele e poi ancora a Shelley, infine il tuo amore fu quando ti donai Bodelaire, ricordo ancora che mi mandasti anche un gufo aiutata da Rose nel quale mi ringraziavi tantissimo perché lo avevi adorato... che testa intelligente che avevi, ed eri solo una bimba di sette anni.
Ma gli anni e il passato sono stati crudeli con te, comprendo che adesso la mia figura non sia che una piccola ombra sfocata, e non sai quanto questo mi fa del male... è per questo che anche io devo molte cose in cambio a tuo padre, anche se non mi faccio prendere dalla vendetta, quello mai...


Rispose la donna con molta sincerità, parlando con una voce molto sentita, sensibile e sentimentale, mostrando ancora una volta quanto profondo fosse il suo affetto nei confronti di Monique.
Forse una volta la francesina l'avrebbe visto come un irritante ricordo raccontato per farsi forzatamente accettare, ma da allora molte cose tra loro si erano modificate, l'avrebbe visto ancora così oppure i suoi occhi ghiacciati si sarebbero sciolti per l'occasione?
Comunque il discorso doveva proseguire, anche perché la successiva metafora della donna colpì davvero molto Monique, come anche ovviamente il riferimento ai poteri della defunta madre, ma Madeline sapeva bene che era giusto farle sapere il potenziale avuto dall'amica in passato così da farle comprendere quanto ancora c'era da camminare per raggiungere la perfezione e forse anche per non farla spaventare qualora si fosse trovata ad affrontare una persona con i suoi stessi poteri che probabilmente era convinta di essere già ad un ottimo punto con lo studio di apprendimento dell'arte illusoria.

Prima hai detto... hai parlato di Schopenhauer... che io sappia fu un grande filosofo babbano, ma... possibile che quel discorso sul "Velo di Maya" coincida con quello sulle illusioni solo per caso? ... c'è qualcos'altro dietro?

Qualcosa dietro di certo non lo so, purtroppo, ma di sicuro ci sono fonti abbastanza attendibili che affermano delle cose davvero singolari...

Disse la donna in risposta, sorridendo appena in maniera furba e divertita, alzandosi in piedi per raggiungere la scrivania e prendere gli occhiali dal cassetto dove all'interno erano anche presenti dei fogli simili a documenti ma dall'aspetto davvero molto antico e consumato, sebbene a quanto pareva si potessero ancora leggere in maniera chiara e precisa.
Si sedette alla propria scrivania sulla poltrona comoda, sistemandosi per bene iniziando a scorrere tra le righe del primo della serie di quei fogli, annuendo lentamente e poi fissando un momento Monique prima di continuare a leggere.


Questa lettera risale a diversi secoli fa e parla testualmente così:


Cosa si nasconde dietro al "Velo"?
Non credo di conoscere ancora bene la risposta ma ci sono molto vicino e quello che più mi spaventa è che potrebbe esserlo anche lui se non si concentrasse tanto sui suoi pomposi discorsi fatti e regolati da eccessiva razionalità per ammaliare le menti altrui.
E' un grande oratore, gliene do' merito, ma io sono un grande mago e lo sa bene, non dovrebbe sottovalutarmi in questo modo e sottrarmi la mia folla, la mia gente, la mia linfa di vita filosofica.
Credo che presto arriveremo ai ferri corti, ma non è importante... forse ho la soluzione a tutti i miei problemi, ed il "Velo" è la chiave.


A.S.


Un'altra di qualche tempo più tardi, esattamente due anni e quattro mesi, parla invece in questo modo:


Lo immaginavo, aveva una contromossa pronta, che vile e sconsiderato figlio di una buona donna.
Il segreto del "Velo" l'ho svelato, non è più un problema, posso squarciarlo quando voglio, anche il suo, ma lui conosce la perduta arte della Disillumanzia, non potevo prevederlo, non potevo pensare sul serio che fosse così colto, allora forse la sua teoria sulla ricerca della realtà è legata forse a questo?
I miei studi dovrebbero continuare ma non so se mai e poi mai dovessimo trovarci faccia a faccia chi potrebbe avere la meglio, quindi sarà giusto da parte mia conservare un manuale di spiegazione per la "rottura del Velo", augurandomi soltanto che lui non stia facendo altrettanto con le proprie conoscenze malefiche e distruttive.


A.S.


Ed ecco che, poche settimane più tardi, l'ultima lettera pervenuta di questo sconosciuto autore recita:


Siamo noi che non comprendiamo ciò che è reale oppure è reale ciò che ci capita agli occhi e si proietta nel nostro pensiero?
La Disillumanzia insegna a infrangere le regole del libero arbitrio del reale facendo in modo che i nostri sensi abbiano la meglio, ma qual'è la vera realtà, i sensi o lo spirito?
H. E' astuto e mi sta portando via molti seguaci, non lo sopporto più, ma allo stesso tempo non sono talmente potente da permettermi di affrontarlo a viso aperto, in maniera impulsiva.
Forse un giorno comprenderò cosa si cela davvero dietro il "Velo", anche se ho come la sensazione, che ne siano a conoscenza solo le divinità.


A.S.


La donna quindi, dopo aver letto, si tolse gli occhiali riponendo i fogli nel proprio cassetto, sigillato con una chiave che mise nella propria tasca senza esitazione ed il cassetto scomparve alla vista come se la cattedra non ne contenesse uno.
Infine, Madeline tornò da Monique, sedendosi al suo posto e facendo apparire un bicchiere d'acqua per lei e per la "nipote", guardandola dritto negli occhi, come se in un certo senso sapesse bene che la donna si era già messa a riflettere e presto le avrebbe dato qualche risposta sulle sue teorie.

A.S. , H. , allora, professoressa Vireau, le dicono nulla queste iniziali?
E poi... Ha capito quale segreto potrebbe celarsi dietro queste lettere?
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Messaggioda Monique » 17/03/2012, 21:23

Su quello non c'è dubbio cara.
Fin da quando ti conobbi che eri una bambina sapevo che saresti diventata una grande donna.


Bambina?

In effetti Madeline aveva sottolineato più di una volta, nei suoi discorsi, come lei e Monique si conoscessero da quando la francesina era ancora molto piccola, ma lei non riusciva a ricordarsi nulla per quanto, qualche volta, avesse provato con tutta se stessa a rammentarsi di lei.

Tu non lo ricordi più ormai, ma devi sapere che per molte estati hai passato una settimana di vacanza nella mia casa in Corsica...
Ti regalavo sempre un libro nuovo di letteratura o filosofia ogni anno, il primo cominciai con Leopardi, poi passai ad Aristotele e poi ancora a Shelley, infine il tuo amore fu quando ti donai Bodelaire, ricordo ancora che mi mandasti anche un gufo aiutata da Rose nel quale mi ringraziavi tantissimo perché lo avevi adorato... che testa intelligente che avevi, ed eri solo una bimba di sette anni.


E non v'erano dubbi che la donna non stesse mentendo, Monique conservava quei libri come reliquie tra le sue cose più personali perchè ricordava bene come Rose si fosse sempre raccomandata di curarli con tutta l'attenzione di cui disponeva... era stata dunque la Preside a fargliene dono? E perchè non riusciva a ricordarselo?

Ma gli anni e il passato sono stati crudeli con te, comprendo che adesso la mia figura non sia che una piccola ombra sfocata, e non sai quanto questo mi fa del male... è per questo che anche io devo molte cose in cambio a tuo padre, anche se non mi faccio prendere dalla vendetta, quello mai...

Io non...

Mormorò Monique chiaramente in difficoltà, guardandola per la prima volta con occhi smarriti: una voce dentro di sé, quella di Rose per la precisione, le intimò di calmarsi; forse si sarebbe ricordata col tempo, rafforzando il suo legame con la donna giorno dopo giorno. Inutile comunque sforzare la propria memoria, sapeva bene che tanto non ne avrebbe ricavato niente.
Nonostante quel momento alquanto scombussolante, c'era ben altro che aveva catturato l'attenzione della donna: Schopenhauer, il Velo di Maya, e la possibilità tutto ciò avesse un collegamento con le illusioni che Monique sapeva fare; e quale modo migliore per ottenere qualche risposta se non chiedere proprio alla donna di fronte a sé?

Qualcosa dietro di certo non lo so, purtroppo, ma di sicuro ci sono fonti abbastanza attendibili che affermano delle cose davvero singolari...

Rispose enigmaticamente Madeline, pronta a sfoderare uno dei suoi tanti assi nella bacchetta: difatti, poco dopo, ecco che porse a Monique una sequenza di tre lettere dal contenuto alquanto interessante, nelle quali un uomo sconosciuto sembrava impegnato nella lotta contro un'altra figura... e l'argomento sembrava alla francese qualcosa di estremamente familiare.

A.S. , H. , allora, professoressa Vireau, le dicono nulla queste iniziali?
E poi... Ha capito quale segreto potrebbe celarsi dietro queste lettere?


La donna non rispose subito, anzi: i minuti passarono lenti ma inesorabili, mentre lei leggeva ancora ed ancora quelle lettere, come se stesse cercando qualcosa attraverso le parole scritte in esse. Alla fine, con un sospiro quasi impercettibile, alzò gli occhi sull'altra.

Schopenhauer contro Hegel, non è vero?
Sembrerebbe che...
- e qui prese un altro istante di pausa, come se non potesse credere alle sue stesse parole - Entrambi conoscessero le illusioni... con la differenza che uno, Hegel presumibilmente, sapeva praticare anche questa cosiddetta Disillumanzia. Perciò... questi apparenti filosofi babbani sapevano usare le illusioni, controllarle e... bloccarle.

E Monique dovette prendere un bel respiro, bevendo tutto d'un fiato il bicchiere d'acqua che l'altra le stava offrendo, per non rischiare di svenire o subire un mancamento: troppe informazioni, troppo pesanti... e troppe tutte insieme.
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Messaggioda Madeline » 22/03/2012, 13:45

Schopenhauer contro Hegel, non è vero?
Sembrerebbe che... Entrambi conoscessero le illusioni... con la differenza che uno, Hegel presumibilmente, sapeva praticare anche questa cosiddetta Disillumanzia. Perciò... questi apparenti filosofi babbani sapevano usare le illusioni, controllarle e... bloccarle.


La Vice Preside aveva centrato il pieno della questione con una facile deduzione logica legata ai due grandi filosofi del passato, certo però era che quelle si trattassero solo di iniziali quindi nessuno poteva avere la certezza che fossero realmente loro o soltanto due persone omonime.
In ogni caso, Madeline Bergman sorrise compiaciuta dalla perspicacia di Monique che le dimostrava ogni minuto di più di avere una mente aperta, sagace e piena di ottimo intuizioni, la mente di una persona capace di poter crescere e diventare sempre più grande andando avanti col tempo e con l'esperienza.

Si, in effetti S. e H. posso riferirsi benissimo a loro ma allora dichiarare apertamente di essere in possesso di arti magiche al seguito delle persecuzioni contro Marsilio Ficino non era la cosa più indicata; molti grandi del passato nascosero le proprie doti proprio per evitarsi problemi e impicci nel loro lavoro e nessuno poteva confessare la natura magica di un altro mago, anche se fosse stato il suo peggior nemico, questo per il "Trattato di affiancamento nel segreto magico mondiale" stipulato nel 1495 da Leonardo da Vinci, ma credo che questo lo ricorderai bene, in Storia della Magia andavi sempre molto bene non è vero cara?

Si prese una piccola pausa solo per concederla un ampio e sincero sorriso soddisfatto e fiero di lei, mentre prendeva ancora un sorso di caffè e allo stesso tempo faceva apparire anche un succo di arancia per via della sete nei confronti di qualcosa di più fresco e aiutante dell'organismo.
La Bergman era sempre stata una salutista pur amando molto i dolci, difatti era per merito suo che tra i banchi della mensa da quando entrò lei al comando della scuola, ci fossero succhi di arancia senza zucchero, una maggiore quantità di verdura e condimenti meno abbondanti nei cibi, ma quella era un'altra storia.

Dici bene comunque, Hegel probabilmente conosceva l'antica pratica della "Disillumanzia", la magia che permette di annullare gli effetti delle illusioni e così renderle inefficaci.
Entrambi erano illusionisti, su quello penso di avere pochi dubbi, ma pare appunto che il nostro S. fosse riuscito a trovare una grande soluzione magica che facesse in modo di irrompere nelle barriere magiche anti illusorie altrui e quindi far si che l'illusione avesse effetto.
H. quindi non è escluso che avesse lo stesso dono di tuo padre di essere immune alle illusioni, ma a differenza del tuo vecchio, lui conosceva anche il modo per annullare le illusioni altrui, cosa che Nicholas Vireau non sa fare, quindi, a mio parere, se tu imparassi la perduta arte che apprese S. durante i suoi studi, potresti letteralmente mettere in ginocchio la tua famiglia...
Immagino avrai compreso bene quindi che l'incanto che stava cercando di estorcere Nich a Rose era proprio quello scoperto da S., quello per il quale è morta e per il quale tu dovevi per voler suo rimanere in vita...


Concluse di dire, osservando ancora una volta lo spartito da poco consegnato a Monique, guardandolo con un po' di timore e apparente nervosismo, in fondo da quello sarebbe partito tutto, il grande cammino della francese verso la scoperta delle arti illusorie più potenti e letali e non era facile per un essere umano venire a conoscenza di certe cose senza venirne un minimo attratto, ma Monique Vireau sarebbe stata diversa? Avrebbe resistito alla tentazione del male o vi avrebbe ceduto come la sorellastra?
Madeline avrebbe voluto parlarle anche di lei, ma trovò che forse troppe informazioni tutte assieme la avrebbero sconvolta ulteriormente e in quel momento la testa di Moni non era pronto per assimilare ancora altre cose eccessivamente scottanti.

L'ultima cosa che ti devo dire è semplice ed intuitiva:
Per riuscire a praticare l'incanto che sapeva tua madre, hai bisogno che il potere illusorio in te cresca a dismisura, perchè è quello il catalizzatore magico che alimenta l'incantesimo e lo rende efficace anche sulle barriera più resistenti.
Questi spartiti che avrai pian piano ti aiuteranno ad accrescere i tuoi poteri e farti diventare letale per chiunque.
So bene che hai sempre voluto fare del bene con la tua arte e che questi spartiti potrebbero metterti in luce quanto invece nelle tue mani potrebbero far male e soffrire le illusioni, ma penso che già tuo padre quando eri piccola te lo aveva cercato di mostrare in ogni modo possibile... C'è una bella differenza tra utilizzare queste illusioni e controllare queste illusioni... Io mi auguro che tu questo lo abbia già appreso da tempo, perchè non è un viaggio facile quello che stai per intraprendere tesoro, mi sento in dovere di metterti in guardia da questo punto di vista.
Potresti diventare una pedina e alleata di tuo padre se ti lasciassi prendere dal potere che scaturisce da questi spartiti... Allora, ti senti pronta?


Chiese alla fine quindi, bevendo un sorso del suo succo d'arancia ed avvicinando con due dita ulteriormente lo spartito del "Somnium" a Monique, fissandola poi dritto negli occhi, in maniera seria, ma allo stesso tempo molto preoccupata ed amorevole, gli stessi occhi di una madre che guarda una figlia e ne è tanto preoccupata per la sorte, come ogni vero genitore che si rispetti e vuole soltanto che il proprio bambino o bambina stia bene e non corra rischi inutili, ma sapeva bene che la decisione ultima spettava proprio alla francesina, alla sua Vice Preside, dato che malgrado tutto Rose era morta per mano di suo padre e quindi spettava unicamente a lei, essendo quella la sua diretta eredità, scegliere che cammino prendere, nel bene o nel male, nelle fermezza o nella vendetta, nella pace o nella guerra, nel perdono o nella rabbia.

Ti voglio tanto bene, tesoro...
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Messaggioda Monique » 22/03/2012, 23:16

Si, in effetti S. e H. posso riferirsi benissimo a loro ma allora dichiarare apertamente di essere in possesso di arti magiche al seguito delle persecuzioni contro Marsilio Ficino non era la cosa più indicata; molti grandi del passato nascosero le proprie doti proprio per evitarsi problemi e impicci nel loro lavoro e nessuno poteva confessare la natura magica di un altro mago, anche se fosse stato il suo peggior nemico, questo per il "Trattato di affiancamento nel segreto magico mondiale" stipulato nel 1495 da Leonardo da Vinci, ma credo che questo lo ricorderai bene, in Storia della Magia andavi sempre molto bene non è vero cara?

Perchè, c'era qualcosa in cui andavo male?

Replicò Monique con un gran sorriso, che però non riusciva del tutto a nascondere una certa stanchezza mentale: comprensibile, tutte quelle informazioni in una volta sola non erano mica cosa da poco, nemmeno per una maga piuttosto esperta come poteva esserlo lei!

Dici bene comunque, Hegel probabilmente conosceva l'antica pratica della "Disillumanzia", la magia che permette di annullare gli effetti delle illusioni e così renderle inefficaci.

Disillumanzia... non avevo mai sentito questo termine prima, ma è pur vero che certe cose non le scrivono sui libri...

Mormorò la donna con un leggero sospiro: era sempre stata convinta, forse stupidamente, di esser arrivata ad un buon punto di conoscenza delle illusioni, ma... dopo quella chiacchierata con Madeline, si rendeva conto che con tutta probabilità era solo all'inizio. E non poteva permetterselo.

Entrambi erano illusionisti, su quello penso di avere pochi dubbi, ma pare appunto che il nostro S. fosse riuscito a trovare una grande soluzione magica che facesse in modo di irrompere nelle barriere magiche anti illusorie altrui e quindi far si che l'illusione avesse effetto.

In pratica le aveva rese invincibili...

Sussurrò Moni, più a se stessa che alla donna di fronte a lei, come se stesse ragionando man mano su ciò che l'altra diceva.

H. quindi non è escluso che avesse lo stesso dono di tuo padre di essere immune alle illusioni, ma a differenza del tuo vecchio, lui conosceva anche il modo per annullare le illusioni altrui, cosa che Nicholas Vireau non sa fare, quindi, a mio parere, se tu imparassi la perduta arte che apprese S. durante i suoi studi, potresti letteralmente mettere in ginocchio la tua famiglia...
Immagino avrai compreso bene quindi che l'incanto che stava cercando di estorcere Nich a Rose era proprio quello scoperto da S., quello per il quale è morta e per il quale tu dovevi per voler suo rimanere in vita...


Mi stai dicendo che mio padre è convinto che io sappia... usare le illusioni in modo tale da non permettere a nessuno di bloccarle?

Domandò la donna, leggermente stordita: imparare tutti gli spartiti di Rse in sequenza le avrebbe permesso di... di rendere le sue illusioni invincibili; e Nicholas Vireau... era convinto che lei lo sapesse già fare.

In fondo perchè dovrebbe pensarla diversamente? Rose mi ha cresciuta come una figlia, avrebbe anche potuto rivelarmi il segreto che si portava dentro al cuore per rendermi più forte... almeno secondo il ragionamento del caro paparino.

L'ultima cosa che ti devo dire è semplice ed intuitiva:
Per riuscire a praticare l'incanto che sapeva tua madre, hai bisogno che il potere illusorio in te cresca a dismisura, perchè è quello il catalizzatore magico che alimenta l'incantesimo e lo rende efficace anche sulle barriera più resistenti.
Questi spartiti che avrai pian piano ti aiuteranno ad accrescere i tuoi poteri e farti diventare letale per chiunque.


E la cosa non mi piace per niente...

So bene che hai sempre voluto fare del bene con la tua arte e che questi spartiti potrebbero metterti in luce quanto invece nelle tue mani potrebbero far male e soffrire le illusioni, ma penso che già tuo padre quando eri piccola te lo aveva cercato di mostrare in ogni modo possibile... C'è una bella differenza tra utilizzare queste illusioni e controllare queste illusioni... Io mi auguro che tu questo lo abbia già appreso da tempo, perchè non è un viaggio facile quello che stai per intraprendere tesoro, mi sento in dovere di metterti in guardia da questo punto di vista.
Potresti diventare una pedina e alleata di tuo padre se ti lasciassi prendere dal potere che scaturisce da questi spartiti... Allora, ti senti pronta?


Pedina.
Alleata.
Per un attimo, Monique ebbe una visione di se stessa del tutto diversa, distorta e più simile ad un mostro consumato dalla corruzione, implacabile e letale come sarebbero potute essere in un certo senso le sue illusioni... e ne ebbe paura.

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Scosse la testa a quel pensiero, deglutendo lentamente e stringendo leggermente i pugni con fare serio e forse anche un po' rabbioso: sua madre era morta per colpa sua... era stato Nicholas a firmare la sua condanna a morte, a privare Monique di sua madre... meglio morire mille volte, piuttosto che diventare sua alleata.

... sono pronta, Madeline.
Nicholas avrà ciò che si merita, e sarò io a fermarlo... stanne pur certa.


Sibilò la donna con una furia pacata nel tono di voce, come se Moni la stesse trasformando in determinazione piuttosto che in pura rabbia. Annuì un paio di volte, poi fece gran respiri per calmarsi e tornò a guardare la Preside negli occhi.

Se non c'è altro, Preside, io andrei.
Credo di aver bisogno di qualche tempo per assimilare il tutto.
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Messaggioda Madeline » 06/04/2012, 16:58

Nell'arco di quei minuti che si erano susseguiti, la Preside sapeva bene che le informazioni date alla francese sarebbero state recepite con molta difficoltà e pesantezza. Non c'era comunque da essere ancora allarmati, visto che gli occhi di Monique sembravano tutto fuor che non più determinati ad affrontare il suo destino e la sua famiglia.
In effetti riuscire a padroneggiare quelle arti era un'impresa non da poco, ma era anche vero che solo e soltanto lei era in grado di prendere quella eredità, altrimenti nelle mani di chiunque altro sarebbe risultata letale.
Monique sapeva adeguatamente che il potere che stringeva adesso nella mano, quella pergamena, era un potere enorme da dover controllare e non al quale sottomettersi, una cosa che invece era riuscita molto bene a qualcun altro, Madeline lo sapeva molto bene ma per quel momento preferì tacere.

Una cosa alla volta cara, una cosa alla volta...

Nonostante il tempo non fosse così tanto e nonostante la sua vita non fosse delle più leggere e tranquille, la Vireau dentro di se teneva forte e chiaro tutto l'elenco di precetti ed insegnamenti lasciati dalla madre adottiva, Rose, degli insegnamenti che avrebbero di sicuro fatto la differenza in quello scontro. Forse l'unica preoccupazione della Preside era che solitamente Rose non amava dare per scontata la sorte di qualcuno, sperava sempre di poter salvare, di recuperare anche l'irrecuperabile.
Aveva trasmesso questo suo lato di se anche alla Vice di Hogwarts oppure no?
Solo il tempo avrebbe dato la giusta risposta e la prova di tutto quello, anche perché Madeline era sicura che prima o poi, le due sorelle si sarebbero dovute trovare per forza faccia a faccia.

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... sono pronta, Madeline.
Nicholas avrà ciò che si merita, e sarò io a fermarlo... stanne pur certa.
Se non c'è altro, Preside, io andrei.
Credo di aver bisogno di qualche tempo per assimilare il tutto.


Le parole della docente di Incantesimi la risvegliarono da quelle sue immagini mentali e da quei suoi pensieri poco presenti e molto profondi che rischiavano seriamente di condurla troppo lontano da quell'ufficio perdendosi chissà dove in mezzo a quali paure a quali terrori.
Aveva finito di parlare, esponendo il suo pensiero ed esponendo le sue volontà.
La figlia avrebbe fermato il padre ad ogni costo, era allora reale che si stava avvicinando la tanto attesa resa dei conti?
La Bergman non pensava che così presto i suoi occhi avrebbero osservato la determinazione in quelli ghiacciati della sua "nipotina" e questo un poco la spaventava; non sapeva se fosse pronta, non sapeva se aveva i nervi abbastanza saldi, non sapeva fino a che punto sarebbe stata capace di uccidere senza farsi prendere dal male, dalla partizione più buia del nostro essere.
C'era Sandyon, si, quello era indubbio e fuori discussione, ma doveva ancora uscir fuori la verità sul suo posto lì e non sapeva bene ancora come Mnique avrebbe reagito, ma sperò in maniera matura e responsabile, forse maggiormente seguendo il cuore, anche perché erano già due giorni che il mercenario aveva messo le carte in regola con lei facendole capire che quello per lui era divenuto tutto meno che un lavoro vero e proprio.
Monique si alzò in piedi, stessa cosa fece la Preside, mostrandole un sorriso sincero e gentile, come tutti i suoi del resto.

Prendi tutto il tempo del quale necessiti cara, credo proprio che non ci sia molto altro da dire adesso...
Sono certa che tuo padre non si aspetta tanta determinazione fredda da te, è un passo avanti, un vantaggio invidiabile, sei una donna coscienziosa e cresciuta, matura, responsabile e allo stesso tempo capace di esporre mille e più sorprese...
Se saprai sfruttare ogni lato buono e "in luce" di te, ne uscirai sicuramente vincitrice e sappi che io non mancherò mai di esserti di supporto in ogni modo e con ogni mezzo!
Va' pure tesoro, a presto, ci vediamo più tardi a cena...


Dicendo così quindi, si avvicinò ulteriormente a lei per prenderle la mano e stringerla mentre si dedicava a darle un saluto affettuoso guancia a guancia, mettendosi in punta di piedi per via dell'altezza slanciata ed elegante della Vireau.
La lasciò quindi uscire dal suo ufficio, attendendo che lei chiudesse la porta per poi spostarsi verso la propria scrivania e fissare alcuni documenti importanti scritti di fretta con una calligrafia forse comprensibile solo da lei.
Appunti davvero molto interessanti e fondamentali, almeno a giudicare dallo sguardo attento e abbastanza serio e freddo, una volta tanto, della Bergman.
Alzò quel pezzo di carta a pergamena mettendosi gli occhiali per comprendere meglio tutto quanto, annuendo piano piano allo scorrere di ogni riga.


Il governo giapponese ha avuto una crisi molto insolita.
Il primo ministro, l'assessore ai rapporti internazionali e il capo diplomatico sono stati fatti "sparire" dalla scena.
Ho motivo di credere che presto avverrà lo stesso anche in Russia e in Francia, i rapporti si devono infittire e il legame tra le nazioni deve risultare solido.
Gli scambi culturali sono il nido migliore dove lasciare le uova d'oro.
Sono riuscito inoltre a scoprire che Nicholas Vireau ha richiesto un incontro formale ad una colazione di lavoro con l'onorevole Giovanni Ricciardi, evidentemente degli appoggi sul campo italiano potrebbero tornargli molto utili dal momento stesso in cui la bandiera americana gli ha voltato apertamente le spalle.
L' " Illusionista " è stata osservata spostarsi spesso con passaporte clandestine nella zona ellenica in diversi punti della nazione, da lì possibilmente avrà poi optato per la smaterializzazione quindi non ho ancora idea precisa di dove si diriga, vero è però che la probabilità che Asveras sia nel territorio greco sale almeno di un altro 15-25%.
Un solo recapito sospetto non intercettato si è diretto verso la Grecia ultimamente, un falco predatore, sto indagando su tutti i maghi presenti in Europa che fanno uso di un simile rapace per far recapitare i propri messaggi, se non troverò nulla, passerò all'Asia ed infine alle isole.
Questo è quanto, farò avere altri miei aggiornamenti il mese prossimo, se ci sono novità salienti mi contatti pure prima, rimarrò ancora qui per un po'.

E' tutto.

R.A.V.


{ FINE }
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Messaggioda Monique » 21/10/2012, 20:19

[Martedì - ore 08.23]


Ci aveva messo un po' prima di decidere se andare o meno a parlare con Madeline: aveva passato un weekend bellissimo con Sandyon, aveva anche un anello al dito ora che testimoniava il loro amore sempre più serio e forte, e sapeva bene che il colloquio con la Preside non sarebbe stato semplice né leggero; eppure era giunto il momento di parlare, di conoscere, di andare avanti anche per potersi preparare al famoso scontro predetto da Tisifone.
Per questo, ora, Monique si trovava di fronte la porta dell'ufficio della Preside, alla quale bussò con decisione prima di accedere nella stanza, naturalmente dopo aver atteso il permesso da parte della Bergman.

Madeline, sono Monique...

Disse la Vice Preside mentre apriva la porta, chiamandola per nome forse per la prima volta da quando si erano conosciute: si chiuse la porta alle spalle e tornò con lo sguardo fisso sulla donna mediamente anziana - non aveva la minima idea di quanti anni potesse avere - che finalmente aveva trovato un po' di tempo per fermarsi ad Hogwarts, sempre piena di impegni e cose da fare.

Buongiorno. Stai bene?
Mi dispiace per l'orario, so che è molto presto, ma avevo bisogno di parlarti. Posso?


Più matura, più pacata, più saggia forse anche, Monique sembrava cresciuta parecchio rispetto all'anno precedente, anche nel modo di rapportarsi con una donna che aveva considerato per lungo tempo una nemica: indicò con quella domanda la sedia posta di fronte alla scrivania, e se la Bergman le avesse dato nuovamente il permesso allora si sarebbe seduta di fronte a lei, un'espressione grave e quasi di preghiera sul viso e quelle omani che andavano a congiungersi quasi a rafforzare quella richiesta che stava per fare.

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Devo chiederti una cosa... ed ho bisogno che tu sia sincera - le disse, fissandola un lungo istante negli occhi prima di sospirare e decidersi a proseguire - Madeline, tu sapevi... che ho una sorella?
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Messaggioda Madeline » 21/10/2012, 22:16

< MARTEDI' ; ORE 08:20 ; UFFICIO DELLA PRESIDE >


Era rientrata da circa due giorni a seguito di un meeting molto importante in Canada, dove aveva effettuato delle testimonianze interessanti riguardo un caso di arresto nei confronti di un alto esponente della malavita magica.
Non sembrava avere quasi mai un attimo di respiro la donna, eppure non si stancava, non sospirava, non appariva mai sciupata o troppo provata dai mille impegni che si trovava sulle spalle tutto l'anno.
Forse era sempre stata abituata a certe prove, oppure semplicemente trovava i suoi impegni come dei passatempi belli e fondamentali e ciò la spingevano a sorridere lo stesso.
Chi mai avrebbe potuto interpretare il modo di fare così criptico e misterioso di quella persona, di quella donna di colore così energica e sorridente, sempre sorridente?
Una vera impresa, quello era indubbio, ma se non altro al momento nessuno si era mai deciso ad immischiarsi in una faccenda simile così oscura e spinosa.
Se ne stava seduta alla propria scrivania, in quel momento, quella mattina così fresca e soleggiata di Ottobre, vestita con una piacevole ed autunnale camicia rosso acceso, adornata con qualche bracciale dorato e quella chioma scura di capelli tipica delle donne della sua razza.
Scriveva appunti e nel frattempo con un occhio leggeva la Gazzetta del Profeta, focalizzata sull'articolo riguardo il dottor Pryce, annuendo in maniera molto seria, sorseggiando una tazza di cioccolata calda, bianca, mettendo in bocca di tanto in tanto anche qualche biscotto secco da tè dei quali andava matta.
Poco dopo, la porta del suo ufficio venne bussata e la Preside di Hogwarts alzò lo sguardo in direzione dell'ingresso, con un sorriso placido e curioso.

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Madeline, sono Monique...

Sorrise maggiormente, con gli occhi che si illuminarono di dolcezza materna e gentilezza infinita, facendo un lungo sospiro, chiudendo gli appunti che stava scrivendo e lasciando la Gazzetta da una parte, volendo dedicare tutta la completa attenzione sulla donna francese.

Entra pure tesoro...

Buongiorno. Stai bene?
Mi dispiace per l'orario, so che è molto presto, ma avevo bisogno di parlarti. Posso?


Solamente se accetterai di farmi compagnia a colazione, mi capita di rado di mangiare e conversare con persone così gradite come te, cara... Accomodati pure, ci sono sempre per te, lo sai...

Disse con estrema semplicità e dolcezza, facendo in modo che potesse apparire sulla sua scrivania dalla parte di Monique un set completo di cibi da colazione di ogni genere e sorta, dai croissant, al ciambellone, ai muffin con cioccolato e per finire, biscotti secchi dolci.
Inoltre ad accompagnare il cibo c'erano anche bevande quali succo d'arancia, latte, caffè e tè, oltre ovviamente ad una bella bottiglia d'acqua da mezzo litro, per sciacquarsi la bocca dopo la colazione.
Attese che la ragazza si fosse seduta, prima di prendere un'altra leggera sorsata di cioccolata calda, fissandola intensamente e muovendo gli occhi solo un secondo sull'anello nuovo di zecca che portava al dito, sorridendo ma senza dire ancora nulla, voleva dedicarsi completamente ai problemi o alle esigenze della mora.

Dimmi tutto stellina, non trattenere la tua curiosità e mangia quello che preferisci...

Devo chiederti una cosa... ed ho bisogno che tu sia sincera.
Madeline, tu sapevi... che ho una sorella?


Rimase il silenzio fra le due donne per diversi secondi, dentro ai quali Madeline si concedeva di guardare negli occhi con molta intensità e profondità la figlioccia, annuendo con lentezza, ma non per rispondere alla domanda bensì come a dire a se stessa che lo sapeva molto bene che prima o poi sarebbe giunto il momento di rispondere ad un simile quesito.
Non si scompose però, quando mai le era capitato nella sua vita, anzi, fece un altro piccolo sorriso, utilizzando la bacchetta per chiudere a serratura la porta dell'ufficio e far comparire sulla manopola un cartello con scritto "Do not disturb".

Si tesoro, lo sapevo, sono quasi 17 anni che ne sono al corrente.
Il suo nome è Veronique Vireau, ed è molto più giovane di te.
Non ti chiederò come lo hai scoperto, sapevo che prima o poi ce l'avresti fatta... Desideravo però che lo facessi una volta acquistata maggiore consapevolezza di te e della tua individualità come Monique e non come figlia di Nicholas... Più che altro, chiedimi pure cosa vuoi sapere di lei, non tratterrò altri segreti.
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2012-10-29 00:05:52 Monique d20 12  
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