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Incantesimi - Ufficio

Messaggioda Tisifone » 18/10/2012, 17:06

Di coppie nel Castello ce ne sono tantissime, è difficile focalizzarmi su qualcuna in particolare... di sicuro quelle più adulte sono le nostre – Tisifone annuì seria. Anche lei aveva escluso a priori le relazioni tra studenti, pensando, probabilmente a torto, che una cotta adolescenziale non avrebbe mai potuto comportare delle conseguenze così catastrofiche come quelle che le fiamme sembravano aver preannunciato. - Tu sai se nel tuo passato in quello di Lucas c'è qualcuno che potrebbe rovinare la vostra relazione?


Credo di no. – rispose titubante, incapace di credere che una persona dolce e gentile come Lucas potesse essersi fatto dei nemici durante gli anni trascorsi in America – Da quello che mi ha raccontato l’unica cosa degna di rilevanza della sua esperienza americana è stata una relazione con la sorella di una sua studentessa. Relazione finita male perché lei non era davvero coinvolta con lui.

Raccontò per grandi linee, senza entrare nei particolari di cosa esattamente era accaduto tra il suo compagna e quella Julie. In maniera troppo frettolosa, forse perché pensare a Lucas con un’altra donna la faceva irritare profondamente, Tisifone aveva liquidato quella ragazzina come una persona sciocca e superficiale a cui interessava solo di se stessa e poco delle persone che la circondavano. Il fatto, poi, che teoricamente viveva in America, l’aveva resa un dettaglio insignificante agli occhi della donna.

Se devo pensare a me, beh... la prima cosa che mi viene in mente è mia sorella.

Altro cenno del capo da parte della Divinante, il cui sguardo adesso era serio e velato da una certa preoccupazione. Quando aveva passato in rassegna le varie alternative possibili la prima persona portatrice di sventura che le era venuta in mente, condizionata probabilmente anche dalla mezza profezia che aveva avuto prima dell’estate, era proprio la Vireau Junior.

... sai, forse sarebbe il caso di provare quei tarocchi...

Si, credo proprio che sia arrivato il momento.

Concordò la donna, sfilando la bacchetta da una delle ampie maniche del mantello e appellando dal suo ufficio un mazzo di tarocchi. Pur avendo quel sospetto aveva preferito presentarsi “ a mani vuote” da Monique, sperando che le due cugine avrebbero davvero potuto permettersi un pomeriggio di chiacchiere futili.

E se ciò che hai predetto si riferisse alla nascita di una nuova vita che abbia come genitori due esseri pericolosi?

Difficile ma non improbabile.

Rispose, mentre un sacchetto di velluto raffigurante una sacerdotessa che invoca il simbolo dello yin e dello yang cinese le volava letteralmente in mano.

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So di premonizioni che si sono avverate anche a distanza di decenni… però questo vorrebbe dire che tra le mura del Castello si annida almeno un essere pericoloso. E questo sarebbe ancora più inquietante, non credi anche tu?

Chiese di rimando alla cugina, sfilando il mazzo dei tarocchi dalla loro custodia e iniziando a mescolarli.

Potresti liberare il tavolino, per favore?

E una volta che Monique l’ebbe fatto, avrebbe posato il mazzo sul tavolino al centro tra loro due.

Il processo è di per sé semplice ma forse è il caso che io rimanga qui un po’ dopo la lettura. Se Lucas si trovasse costretto a soccorrermi di nuovo probabile che non mi faccia più uscire da sola per il resto della mia esistenza. - Commentò, ridacchiando, per poi tornare di nuovo seria – Mescola le carte con la mano destra due volte e poi con la sinistra una volta. Poi posa il mazzo di nuovo sul tavolino, solleva una carta e posala su di esso. – e picchiettò con la punta della bacchetta il tavolino di fronte a loro - Ne devi prendere cinque lentamente e disporle a croce.

E nel caso in cui Monique avesse espresso perplessità per quella raccomandazione, Tisifone le avrebbe fatto vedere con la bacchetta come avrebbe dovuto posizionare le carte e in che ordine.

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Messaggioda Monique » 18/10/2012, 19:18

Credo di no.
Da quello che mi ha raccontato l’unica cosa degna di rilevanza della sua esperienza americana è stata una relazione con la sorella di una sua studentessa. Relazione finita male perché lei non era davvero coinvolta con lui.


Meglio così, almeno lo possiamo subito escludere.

Mormorò Monique, sollevata che almeno la coppia Tisifone-Lucas probabilmente era al sicuro: certo, così l'attenzione della donna si concentrava quasi totalmente sulla propria, di relazione, ma volendo bene alla cugina sapere che per lei non ci sarebbero forse state conseguenze negative riusciva comunque a rasserenarla un poco; d'altronde sarebbe stato quasi paradossale che l'unica persona a renderla felice dovesse essere anche l'unica a farla soffrire.
Non poteva però evitare di pensare a se stessa e a Sandyon, per questo decise che era venuto il momento per lei d'interrogare i tarocchi e capire chi fosse questa fantomatica sorella, e per sua fortuna anche Tisifone sembrò dimostrarsi d'accordo con lei, e non solo su quello: l'ipotesi della francese, infatti, non venne smontata dalla cugina, che mentre appellava un sacchettino coi suoi tarocchi le diede il suo personale parere.

Difficile ma non improbabile.
So di premonizioni che si sono avverate anche a distanza di decenni… però questo vorrebbe dire che tra le mura del Castello si annida almeno un essere pericoloso. E questo sarebbe ancora più inquietante, non credi anche tu?


Sì, è vero.
Onestamente non so cosa sia peggio, se pensare che questo "seme del male" debba ancora nascere o se pensare che sia già all'interno del Castello.


Commentò Monique, passandosi una mano tra i capelli con fare quasi frustato prima di liberare il tavolino come Tissy le aveva richiesto: non ci mise molto, le bastò infatti un piccolo colpo di bacchetta e la superficie di legno fu subito libera per lei.

Il processo è di per sé semplice ma forse è il caso che io rimanga qui un po’ dopo la lettura. Se Lucas si trovasse costretto a soccorrermi di nuovo probabile che non mi faccia più uscire da sola per il resto della mia esistenza.

E non credo che sia ciò che vogliamo.

Commentò Moni, lasciandosi andare ad una piccola risatina nervosa giusto per sdrammatizzare la tensione che si sentiva in corpo: voleva e non voleva al tempo stesso conoscere la verità, e temeva quello che i tarocchi avrebbero potuto dirle.

Mescola le carte con la mano destra due volte e poi con la sinistra una volta. Poi posa il mazzo di nuovo sul tavolino, solleva una carta e posala su di esso. Ne devi prendere cinque lentamente e disporle a croce.

Chiaro.

Mormorò semplicemente la francese, mescolando lentamente il mazzo prima con la mano destra, per due volta, e poi una con la mano sinistra. Fece un gran sospiro, la mano che prendeva a tremare un po' mentre poggiava il mazzo da lei mescolato sul tavolino e cominciava a scegliere cinque carte che dispose a croce di fronte ad entrambe, coperte naturalmente.
Fece un altro sospiro ed annuì appena, alzando lo sguardo sulla cugina come in attesa della mossa successiva.
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Messaggioda Tisifone » 18/10/2012, 22:58

Sì, è vero.
Onestamente non so cosa sia peggio, se pensare che questo "seme del male" debba ancora nascere o se pensare che sia già all'interno del Castello.


Tisifone non rispose a quel commento, limitandosi a scuotere le spalle. Entrambe le prospettive erano terrificanti, ma chissà per quale motivo, la Divinante temeva più la seconda ipotesi forse perché, il suo ruolo di Insegnante, l’avrebbe fatta sentire in colpa per il resto della sua vita se, con il tempo, fosse emerso che aveva avuto la possibilità di prevenire il male e non vi aveva neanche provato.
Intanto il mazzo di tarocchi che aveva appellato era giunto nelle sue mani dal suo ufficio e Tisifone aveva iniziato a mescolare le carte, avvisando Monique che si sarebbe fermata un po’ dopo la sua performance per essere certi che non ci sarebbero stati degli effetti collaterali e risparmiare a Lucas l’incombenza di doverla soccorrere. Da quando l’aveva trovata svenuta nel suo ufficio dopo la profezia, infatti, il ragazzo si era dimostrato molto restio a lasciarla praticare le mantiche da sola e gli era apparso leggermente frustrato dal fatto di non poter controllare il suo Dono in modo da essere sempre presenta quando le poteva accadere qualcosa.

E non credo che sia ciò che vogliamo.

Sorrise alle parole della cugina, anche se il suo fu un sorriso teso per quello che stavano per fare. Spiegò alla VicePreside cosa avrebbe dovuto fare, come avrebbe dovuto mescolare il mazzo e dove disporre le carte, sincerandosi che lei avesse capito tutto prima di farla iniziare.

Chiaro.

Non appena Monique iniziò a mescolare il mazzo di carte, Tisifone si sporse in avanti, posando i gomiti sulle ginocchia e avvicinando i polpastrelli delle mani, osservando il tavolo da sopra la punta delle dita, come se potesse influenza le carte con la sola forza dello sguardo. Prese un respiro profondo, poi un secondo, rallentando la respirazione fino a renderla quasi impercettibile e poi iniziò a scivolare dentro di sé, in modo da raggiungere un elevato grado di concentrazione e cercare di allineare il flusso magico delle carte con quello emanato dalla cugina. Aveva gli occhi spalancati davanti a sé ma vuoti, come se fosse in un altro luogo o meglio come se vedesse qualcosa che non esisteva e in parte era così.
Dopo che anche l’ultima carta venne posata sul tavolino, Tisifone, senza distogliere gli occhi da esse, prese la bacchetta e la puntò sulla prima in modo da farla levitare in aria e girare senza bisogno di toccarla.

Il Papa… - recitò con voce monocorde una volta che la carta fu rivolta verso l’altro – colui o colei che detiene una conoscenza che si è andata formando nel tempo.

E mentre parlava dal centro della carta si sprigionò una luce intensa dorata che andò a colpire Monique, la trapassò, senza ferirla in alcun modo, all’altezza del cuore e poi tornò indietro, come se fosse attaccata a una sorta di elastico invisibile, andando a diminuire di intensità fino a sparire del tutto. Una volta riabituata la vista alla luce normale entrambe le donne poterono vedere apparire in sovrapposizione al disegno del tarocco il volto di una donna anziana che la Vice Preside doveva conoscere molto bene.

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Tisifone avrebbe desiderato fermarsi a chiedere a Monique chi fosse quella donna che, secondo le carte, aveva svolto un ruolo così importante nella sua formazione intellettuale e spirituale, ma non poteva interrompere il rituale, così si apprestò a voltare la seconda carta.

La Torre, cambiamenti improvvisi.

E questa volta nessuna luce uscì dalla carta che rimase lì a mostrare il solito disegno.

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L’Imperatore – continuò girando la terza carta - colui che regna sul mondo terreno in virtù della sua grande influenza sul prossimo.

Questa volta la luce che trapassò, sempre senza ferirla, Monique all’altezza della testa fu di un rosso intenso tanto da sembrare una freccia di sangue e il volto che comparve sulla carta, una volte che la luce si fu dissolta, fu quello di un uomo che Tisifone aveva visto solo di sfuggita sui rotocalchi ma che invece la cugina conosceva benissimo.

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Ignorando qualsiasi reazione la donna avesse avuto nel trovarsi di fronte l’immagine sfocata del padre, Tisifone voltò la quarta carta, dal cui centro si sprigionò una luce quasi trasparente ma calda, pulsante, come se fosse cosa viva, che avvolse Monique tra le sue spire, con fare quasi protettivo prima di essere riassorbita dalla carta.

L’Imperatrice, la forza creatrice della natura.

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Si sentiva stanca, leggermente provata per quell’enorme sforzo di concentrazione, anche se sapeva benissimo di essere solo a metà strada. Doveva ancora girare l’ultima carta e poi iniziare a interrogarle sul serio. La luce che si sprigionò questa volta fu nera, come la pece, e si avvolse intorno alla gola della VicePreside come a volerla strangolare o privarla dell’uso della parola, anche se, come le altre luci, non ebbe alcun effetto fisico sulla donna.

La regina di bastoni…al contrario… – e la nota di stupore nella voce di Tisifone era chiaramente udibile – colei che guida il prossimo con l’inganno.

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Credo che questa sia la tua sorellina…

Mormorò con voce stanca, mentre una gocciolina di sudore le colava lungo il viso, non appena il volto di Veronique apparve sull’ultima carta.
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Messaggioda Monique » 18/10/2012, 23:20

Le cinque carte erano disposte coperte sul tavolino, e Monique era ferma, immobile anzi, la salivazione azzerata e la respirazione ridotta al minimo come se temesse che, facendo troppo rumore, Tisifone finisse per perdere la concentrazione.
Osservava ogni più piccolo movimento della cugina con occhi quasi spalancati, e quando la prima carta venne girata e lei prese a parlare un fascio di luce dorata la colpì al cuore, senza farle male, lasciandola senza fiato.

Il Papa… colui o colei che detiene una conoscenza che si è andata formando nel tempo.

Ma cosa...

Si domandò silenziosamente Monique, portandosi una mano alla bocca mentre gli occhi divenivano lucidi perché, una volta sparita quella luce, un'immagine si sovrappose a quella della carta, l'immagine di una persona che fece venire un groppo alla gola alla Vice Preside.

Rose...

Sussurrò con voce tremante e gracchiante, come se non la usasse da tempo.
Scosse appena il capo e ricacciò indietro le lacrime, non dando alla cugina spiegazioni primo, perché non voleva deconcentrarla, e secondo perché Tissy sapeva chi Rose fosse e avrebbe potuto fare da sola quel collegamento.
La seconda carta non colpì con nessun tipo di luce Monique, che si limitò quindi ad ascoltare silenziosa la spiegazione della donna.

La Torre, cambiamenti improvvisi.

Fu la terza carta a colpirla nuovamente, questa volta all'altezza della testa e con un colore rosso intenso, come il sangue, che fece rabbrividire la francese.

L’Imperatore, colui che regna sul mondo terreno in virtù della sua grande influenza sul prossimo.

Mio padre...

Mormorò Monique, questa volta con espressione disgustata mentre sulla carta appariva proprio l'immagine di Nicholas Vireau, così reale da farle storcere il naso: persino vederlo in quel modo le provocava un moto di nausea improvvisa.
La quarta carta la avvolse di una luce calda, viva quasi, come se volesse proteggerla, e quando scomparve alla donna spuntò un piccolo sorriso sulle labbra vista l'immagine che comparve sulla carta.

L’Imperatrice, la forza creatrice della natura.

Era proprio lei, Monique Vireau... l'Imperatrice, stando alle carte.
Ma mancava ancora qualcosa, l'ultima carta che spaventò Monique più di qualsiasi altra: un fascio di luce nera infatti si sprigionò da essa una volta girata, una luce che avvolse la gola della Vice Preside come a volerla uccidere.

La regina di bastoni…al contrario… colei che guida il prossimo con l’inganno.
Credo che questa sia la tua sorellina…


Monique annuì, silenziosa, mentre osservava l'immagine comparsa sulla carta: ecco quindi il volto della sorella, della figlia di Nicholas Vireau che tanto sembrava popolare gli incubi della francese.
Scostò gli occhi da quell'immagine e subito li posò su Tissy, che sembrava parecchio provata.

Vuoi che ci fermiamo qui?

Le domandò subito con aria preoccupata, prima di focalizzarsi su un particolare avvenuto da poco.

... perché mi sei sembrata tanto stupita dal fatto che l'ultima carta sia girata al contrario?
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Messaggioda Tisifone » 19/10/2012, 21:10

Quella che era iniziata come una semplice e innocua chiacchierata tra cugine si era trasformata in una seduta di lettura dei tarocchi per cercare di diramare un po’ le nubi che si profilavano all’orizzonte sul futuro di Monique e cercare di scoprire qualche cosa in più in merito a questa fantomatica sorella, il cui volto adesso stava fissando entrambe in una specie di ologramma magico creato dall’allineamento dell’aurea magica di Monique con quella delle carte. E a quello che poteva vedere stava in ottima compagnia sul tavolo insieme a Nicholas Vireau, alla stessa Monique e a quella che, apprendeva solo in quel momento, essere Rose. Si prese un attimo, Tisifone, per guardare il viso dolce ma serio della donna che aveva cresciuto la sua cuginetta e che aveva contribuito in maniera non indifferente a renderla la stupenda persona che era diventata.

Vuoi che ci fermiamo qui?

No no… meglio non irritare le carte – rispose con un filo di voce, per mantenere alto il livello di concentrazione, inclinando la testa di lato in modo da asciugarsi le goccioline di sudore sulla spalla, mentre le mani continuavano a restare posizionate sulle carte – Pochi lo sanno ma sono suscettibili come le persone e odiano essere disturbate per nulla…

Sapeva che quelle sue parole solitamente facevano storcere il naso ai più, ma lei preferiva basarsi sulla sua esperienza diretta che su congetture avanzate secoli prima da vecchi bacucchi privi del dono.

... perché mi sei sembrata tanto stupita dal fatto che l'ultima carta sia girata al contrario?

Perchè ho sistemato personalmente le carte nel mazzo e sono certa che erano tutte nello stesso verso. Questo vuol dire che si è girata per un motivo – cercò di spiegare in maniera semplice – Vedi le carte, per quanto numerose, non riescono a riflettere tutte le infinite sfaccettature dell’animo umano quindi, si presume, che quando una carta si presenti al contrario vuol dire che la persona che indica incarna tutte le doti della figura ma esattamente al contrario. In questo caso la leader naturale, generosa, capace di infondere fiducia nel prossimo diventa una leader malevola che usa la sua forza per piegare gli altri con l’inganno.

Era consapevole che non stava tracciando esattamente un bellissimo quadro della piccola Vireau ma le carte non sbagliavano, mai e soprattutto indorare la pillola non sarebbe servito a nulla.

Quella che vedi è la situazione attuale… - spiegò poi riportando l’attenzione di entrambe sulle carte disposte sul tavolino – dove passato e presente si mescolano insieme. Le carte che raffigurano Rose e tuo padre sono contrapposte, l’uno di fronte all’altro, la guida spirituale contro quella materia, la conoscenza contro il potere e entrambi influenzano o hanno influenzato te e tua sorella…- e indicò con un cenno del viso le altre due carte disposte l’una di fronte all’altra – Anche voi due siete contrapposte… ma non per volere naturale, più per fattore esterni… Vedi la Regina di Bastoni e l’Imperatrice hanno la stessa valenza… più meno… sono donne forti, protettive, consapevoli del proprio potere ma qualcosa o forse qualcuno – e lo sguardo della Divinante si posò automaticamente sul viso di Nicholas Vireau – ne ha corrotto la vera natura, portandola ad essere diversa da sé.

Fece una piccola pausa, la bocca impastata per il troppo parlare, ma non poteva fare nessun tipo di magia in quel momento né spostare le mani per bere un semplice bicchier d’acqua.

Non ti illudere però… questo non vuol dire che possa o voglia essere redenta… - aggiunse come se avesse paura, e conoscendo Monique probabile che i suoi timori fossero fondati – ma ciò non le impedirà di convincerti di ciò se solo servisse ai suoi scopi… qualunque essi siano…

Ovviamente quest’ultimo era un pensiero di Tisifone non un messaggio delle carte ma la donna non pensò di specificare quel piccolo dettaglio.

Tutti e quattro gravitate intorno alla Torre che simboleggia grossi cambiamenti… vedi è impossibile impedire che i cambiamenti si verifichino però si può agire su di loro… si può decidere se costruire o distruggere… dopotutto anche le carte di lasciano il libero arbitrio.

Ed era questo ciò che rendeva i loro responsi più difficili da interpretare ma anche più attinenti alla vita reale.

Bene e ora vediamo il futuro… - continuò, indicando il mazzo di carte – Prendi altre tre carte e sovrapponile dove preferisci… Non pensare… lasciati guidare dall’istinto.
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Messaggioda Monique » 19/10/2012, 21:49

No no… meglio non irritare le carte.
Pochi lo sanno ma sono suscettibili come le persone e odiano essere disturbate per nulla…


Capisco...

Mormorò Monique, che in realtà non era del tutto sicura di aver compreso il discorso di Tisifone, quasi come se le carte avessero una vita propria: tuttavia non chiese nulla in quel momento, ci sarebbe stato forse tempo più avanti per chiedere spiegazioni, per ora si fidava in tutto e per tutto del giudizio della cugina.
L'unica cosa che la Vice Preside si azzardò a chiedere fu perché l'altra si fosse mostrata così stranita da quella carta girata al contrario, temendo fosse sintomo di qualche brutto e nefasto presagio.

Perché ho sistemato personalmente le carte nel mazzo e sono certa che erano tutte nello stesso verso. Questo vuol dire che si è girata per un motivo.
Vedi le carte, per quanto numerose, non riescono a riflettere tutte le infinite sfaccettature dell’animo umano quindi, si presume, che quando una carta si presenti al contrario vuol dire che la persona che indica incarna tutte le doti della figura ma esattamente al contrario. In questo caso la leader naturale, generosa, capace di infondere fiducia nel prossimo diventa una leader malevola che usa la sua forza per piegare gli altri con l’inganno.


Sembra proprio la descrizione di mia sorella...

Commentò in un soffio Monique, che per quanto non conosceva personalmente la più piccola delle Vireau poteva ben ipotizzare che tipo fosse, se si pensava che era stata cresciuta da un uomo come Nicholas.

Quella che vedi è la situazione attuale… dove passato e presente si mescolano insieme. Le carte che raffigurano Rose e tuo padre sono contrapposte, l’uno di fronte all’altro, la guida spirituale contro quella materia, la conoscenza contro il potere e entrambi influenzano o hanno influenzato te e tua sorella…

Annuì brevemente a quelle parole, solo per farle comprendere che non aveva difficoltà a seguire la sua spiegazione.

Anche voi due siete contrapposte… ma non per volere naturale, più per fattore esterni… Vedi la Regina di Bastoni e l’Imperatrice hanno la stessa valenza… più meno… sono donne forti, protettive, consapevoli del proprio potere ma qualcosa o forse qualcuno ne ha corrotto la vera natura, portandola ad essere diversa da sé.

Mio padre...

Sussurrò la francese con un sospiro.

Non ti illudere però… questo non vuol dire che possa o voglia essere redenta… ma ciò non le impedirà di convincerti di ciò se solo servisse ai suoi scopi… qualunque essi siano…

Il che significa che se volessi provare a farla ragionare potrebbe essere una causa persa in partenza...

Commentò nuovamente Monique, passandosi una mano tra i capelli e muovendo di nuovo il capo su e giù, così da farle comprendere che per quanto non le piacessero affatto quei discorsi, se non altro la stava seguendo totalmente nel ragionamento che Tissy stava facendo ad alta voce.

Tutti e quattro gravitate intorno alla Torre che simboleggia grossi cambiamenti… vedi è impossibile impedire che i cambiamenti si verifichino però si può agire su di loro… si può decidere se costruire o distruggere… dopotutto anche le carte di lasciano il libero arbitrio.

Ancora un cenno di assenso da parte della Vice Preside, che sospirò per l'ennesima volta in attesa del prossimo passo suggerito da Tisifone, l'unica che sapeva esattamente cosa doveva essere fatto, in che modo e secondo che tempi.

Bene e ora vediamo il futuro…
Prendi altre tre carte e sovrapponile dove preferisci… Non pensare… lasciati guidare dall’istinto.


D'accordo... devo solo... lasciarmi guidare dall'istinto.

Ripeté Monique, fissando le carte una per una per poi prendere la prima carta e sovrapporla su quella di Nicholas, e successivamente voltarla.

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Non si fermò in quel momento a studiare la carta, ci avrebbe pensato Tisifone a spiegarle tutto in un secondo momento: si limitò infatti a prendere la seconda carta e posarla, voltata, su quella che rappresentava la propria figura.

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E la terza ed ultima carta su quella raffigurante sua sorella.

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Le fissò tutte e tre per un lungo istante, poi alzò il capo sulla cugina ed attese, silenziosa ed un po' pallida, che si esprimesse.
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Messaggioda Tisifone » 21/10/2012, 10:16

Avevano rivoltato le carte, associato a ogni Arcano il suo ruolo nello schema del passato di Monique e un volto, caratteristica questa che avevano solo i tarocchi magici e che aveva permesso alle due donne di vedere finalmente in faccia Veronique Vireau. Quello che più premeva a Tisifone però non era l’aspetto fisico della ragazza ma il suo aspetto esteriore, come le carte l’avevano inquadrata e la scelta della regina di Bastoni al contrario non lasciava presagire nulla di buono. E per quanto le costasse non poche energie parlare in quelle circostanze, la Divinante non potè tenere per sé i pensieri che quella scoperta avevano generato in lei.

Il che significa che se volessi provare a farla ragionare potrebbe essere una causa persa in partenza...

Annuì lentamente, con fare grave perché sapeva, o meglio pensava di sapere, che quella sua conferma non avrebbe fatto piacere alla cugina perché dava la sorella come per spacciata, consacrata al male senza assoluzione. In realtà le carte non facevano altro che fotografare la situazione al momento attuale e, non influenzando il libero arbitrio umano, non faceva altro che illustrare cosa sarebbe accaduto in futuro se nulla avesse modificato lo status quo. Dopo aver dato alla VicePreside il tempo di riprendersi dalle notizie sulla sorella, Tisifone la invitò a continuare la lettura dei tarocchi, girando altre tre carte e posizionandole, questa volta, dove preferiva.

D'accordo... devo solo... lasciarmi guidare dall'istinto.

Annuì con un leggero cenno del capo per poi puntare di nuovo i suoi occhi sulle carte, in attesa di vedere cosa avrebbero rivelato loro. La prima carta, posata su Nicholas, raffigurava il Tredicesimo Arcano.

La Morte – disse a voce bassa, a beneficio dell’altra che, per quanto di sicuro aveva studiato i tarocchi a scuola, vista la tensione del momento, avrebbe potuto non riconoscere la figura e non ricordarne il significato – la trasformazione inevitabile e l’abbandono delle cose superflue.

La seconda carta, invece, Monique la posizionò a coprire, per così dire, se stessa e l’Arcano che questa volta il destino le mise in mano fu il Decimo.

La Ruota della fortuna, il Destino imperscrutabile e imponderabile che tesse la trama delle nostre vite.

A quanto sembrava l’istinto della docente di Incantesimi la stava spingendo ad approfondire il più possibile il legame tra se stessa, il padre e la sorellastra, visto che fu proprio sopra quest’ultima che venne posizionata la terza e ultima carta.

La Luna – disse quindi con una sfumatura di perplessità nel tono della voce, gli occhi puntati sul Diciottesimo Arcano – colei che illumina la notte e distorce i contorni naturali delle cose.

Un sospiro, pesante e allo stesso tempo liberatorio, uscì dalle labbra di Tisifone una volta che l’ultimo Arcano era stato svelato e la donna si lasciò scivolare all’indietro, in modo da adagiare il peso del corpo sullo schienale della poltrona. Il più era fatto, le carte avevano mostrato quello che il futuro riservava loro, a lei toccava solo interpretare gli ultimi segni e per fare ciò non necessitava di un’elevata concentrazione, considerato che ormai il legame tra Monique e gli Arcani era stato già stretto in maniera indissolubile.

Il significato della prima carta è semplice, soprattutto se visto insieme alla Torre – esordì quindi, sollevando appena un dito dal bracciolo a indicare la Morte – Il cambiamento in vista è qualcosa di distruttivo, molto probabilmente uno scontro, il cui scopo fine ultimo è quello di eliminare i cosiddetti pesi morti e rinascere a nuova vita. Ovviamente dietro a questo scontro c’è la volontà di tuo padre… anche se non so dirti se vi parteciperà in maniera diretta o se si limiterà ad orchestrarlo rimanendo nell’ombra.

Quell’ovviamente dipendeva dal fatto che la carta della Morte era posizionata sopra quella di Nicholas, ma Tisifone reputò superfluo addentrarsi in quel tipo di spiegazioni puramente accademiche.

La Ruota della Fortuna ti invita a non opporti allo scontro, né di cercarlo, ma solo di preparati ad esso. E’ qualcosa di inevitabile e agendo in un senso o nell’altro non faresti altro che alterare l’ordine naturale delle cose e questo non ti porterà alcun vantaggio. Devi avere fiducia in te stessa e nelle persone che ti vogliono bene – e indicò Rose che, nella prospettiva futura rappresentava, appunto, tutte le persone che come lei o come Sandyon tenevano alla francesina – e lasciare che il tuo destino si compia.

Per quanto il lato paranoico del suo essere stesse urlando a pieni polmoni di non dire sciocchezze e non spingere la ragazza verso uno scontro che sarebbe potuto rivelarsi mortale, Tisifone non aggiunse altro. Aveva fiducia nelle carte e nelle sue capacità di premonizione e quindi era ragionevolmente certa che Monique sarebbe uscita vincitrice dallo scontro anche se non poteva sapere esattamente che tipo di cambiamenti, lo scontro stesso, avrebbe provocato in lei.

Quello che mi lascia perplessa è l’ultima carta – continuò quindi, fissando ora la Luna con un’intensità tale da far temere che la volesse ridurre in cenere. – La luna simboleggia il sogno, la magia, l’illusione…Consiglia di mettere da parte la razionalità e usare la propria capacità di suggestionare gli altri a proprio vantaggio. E’ una sorta di consiglio tattico, ma dovrebbe trovarsi in corrispondenza del tuo Arcano perché il riferimento al tuo potere è evidente…
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Messaggioda Monique » 21/10/2012, 13:36

La Morte, la trasformazione inevitabile e l’abbandono delle cose superflue.
La Ruota della fortuna, il Destino imperscrutabile e imponderabile che tesse la trama delle nostre vite.
La Luna colei che illumina la notte e distorce i contorni naturali delle cose.


Queste erano le tre carte che Monique aveva scelto, seguendo l'istinto proprio come Tisifone le aveva suggerito, posandole rispettivamente sulla figura di Nicholas, sulla propria, e su quella della sorella di cui ancora non conosceva il nome, ma che perlomeno ora aveva un volto.
Osservò la cugina lasciarsi andare all'indietro, appoggiandosi con la schiena sul divano, segno che evidentemente non le serviva più una dose così massiccia di concentrazione per parlare: ormai il più era fatto, e l'interpretazione delle carte era qualcosa che richiedeva per lo più voce e conoscenza; subito la mano della Vice Preside corse a cercare la bacchetta, e quando l'ebbe trovata appellò da un cassetto della scrivania, una tavoletta di cioccolata che fece subito levitare fino all'altra.

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Mangiane quanta ne vuoi, sappiamo bene che è un toccasana contro la debolezza mentale.

La invitò Monique, cercando di prevenire subito quell'affaticamento che avrebbe potuto portare la donna a sentirsi male dopo. Avrebbe atteso in silenzio, paziente ed immobile quasi per tutto il tempo in cui, si sperava, Tisifone avesse mangiato il cioccolato - almeno un po', quel tanto che bastava per rimettersi in forze - prima d'irrigidirsi e focalizzare la sua intera attenzione sulla spiegazione di quelle carte e quindi possibili risvolti futuri.

Il significato della prima carta è semplice, soprattutto se visto insieme alla Torre. Il cambiamento in vista è qualcosa di distruttivo, molto probabilmente uno scontro, il cui scopo fine ultimo è quello di eliminare i cosiddetti pesi morti e rinascere a nuova vita. Ovviamente dietro a questo scontro c’è la volontà di tuo padre… anche se non so dirti se vi parteciperà in maniera diretta o se si limiterà ad orchestrarlo rimanendo nell’ombra.

Conoscendolo potrei scommettere che rimarrà in disparte, come sempre: odia sporcarsi direttamente le mani... almeno con gli esterni alla sua famiglia.

Mormorò Monique a ragion veduta, visto che ci aveva vissuto insieme e sapeva bene come il padre non ragionasse in ambito strategico e politico: qualsiasi scontro, qualsiasi uccisione, qualsiasi complotto l'avevano sempre visto in un angolo, nascosto, cosicché tutti potessero sospettare di lui senza però avere mai prove certe della sua consapevolezza; soltanto con lei, quando era piccola, Nicholas si divertiva ad agire direttamente... forse perché non si sarebbe sfogato allo stesso modo se si fosse limitato ad osservare qualcun altro picchiare selvaggiamente la sua bambina.
Fece un leggero sospiro e si scostò i capelli dal viso, invitando poi la cugina a proseguire nella sua spiegazione.

La Ruota della Fortuna ti invita a non opporti allo scontro, né di cercarlo, ma solo di preparati ad esso. E’ qualcosa di inevitabile e agendo in un senso o nell’altro non faresti altro che alterare l’ordine naturale delle cose e questo non ti porterà alcun vantaggio. Devi avere fiducia in te stessa e nelle persone che ti vogliono bene e lasciare che il tuo destino si compia.

Per la serie "lascia che il tempo faccia il suo corso perché tanto alla fine accadrà comunque"? - domandò Moni, con una punta di ironia sarcastica nella voce - So bene che prima o poi mi dovrò scontrare contro i miei nemici... - e parlò al plurale apposta, perché sapeva di averne ben più di uno - Quindi tanto vale aspettare e prepararmi al meglio, proprio come dice la carta.

Concluse con una leggera alzata di spalle, decidendo che era finalmente giunto il momento di andare da Madeline e chiederle il secondo spartito di quelli che Rose le aveva lasciato apposta per Monique.
Ma non perse troppo tempo in quei pensieri, soprattutto perché Tisifone sembrava, nuovamente, perplessa dalla carta che era stata associata alla sorella della francese, e la donna voleva capirne al più presto il perché.

Quello che mi lascia perplessa è l’ultima carta.
La luna simboleggia il sogno, la magia, l’illusione…Consiglia di mettere da parte la razionalità e usare la propria capacità di suggestionare gli altri a proprio vantaggio. E’ una sorta di consiglio tattico, ma dovrebbe trovarsi in corrispondenza del tuo Arcano perché il riferimento al tuo potere è evidente…


Monique non rispose subito, limitandosi a fissare quella carta con lo sguardo immobile su di essa, nemmeno le palpebre venivano sbattute come sarebbe dovuto accadere normalmente.
Il viso perse un po' del suo colorito ed anche le labbra sembrarono divenire per qualche istante grigiastre, come se parte della vita fosse scivolata via dal suo corpo.

... le sa fare anche lei... - sussurrò lentamente con voce ridotta ad un soffio - ... Nicholas sapeva come si creassero... gliele ha insegnate... è una Maestra dell'Illusione... come me...
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Messaggioda Tisifone » 22/10/2012, 18:53

Cercare di allineare l’aurea magica di una persona con quella emanata dalle carte in modo che la lettura dei tarocchi permettesse davvero di dare un’occhiata al passato, al presente e soprattutto al futuro di una persona, era qualcosa che necessitava un enorme dispendio di energie mentali e questo spiegava come mai Tisifone si sentisse completamente svuotata in quel momento. Fu quindi con enorme gratitudine che accettò la cioccolata che Monique fece apparire per lei, consapevole che, da sola, con la magia non sarebbe riuscita neanche a spostare una delle carte presenti sul tavolo. Quello era uno dei piccoli inconvenienti nell’usare il suo dono, l’essere trascinata quasi sull’orlo del collasso magico, rendendola per un tempo variabile quasi alla stregua di una maganò.

Mangiane quanta ne vuoi, sappiamo bene che è un toccasana contro la debolezza mentale.

Grazie mille.

Disse quindi, staccando il primo quadratino dalla stecca e facendolo sparire in un lampo tra le sue labbra quasi prive di colore. Socchiuse gli occhi non appena il cioccolato svegliò le sue papille gustative, esalando un sospiro di puro piacere per poi mangiarne uno dietro l’altro altri tre pezzettini. Quando sentì il sangue rifluire sulle guance e le forze tornarle, Tisifone iniziò al vera e propria lettura delle carte, illustrando a Monique, per grandi linee, quello che il futuro aveva in serbo in lei: uno scontro con la sorella architettato dal padre.


Conoscendolo potrei scommettere che rimarrà in disparte, come sempre: odia sporcarsi direttamente le mani... almeno con gli esterni alla sua famiglia.

Bè non sempre è un male questo – commentò quindi, interrompendo per un attimo la lettura – Sono dell’idea che affrontare un nemico alla volta è il modo migliore per poter avere le maggiori possibilità di successo. E in questo caso il vantaggio è doppio visto che conosciamo lo stratega che muove le fila.

Preferì tacere in merito alla seconda parte del commento di Monique, rendendosi conto che non doveva celare nulla di piacevole e non voleva far perdere la cugina in ricordi dolorosi, non ora che aveva bisogno di tutta la sua più completa attenzione.

Per la serie "lascia che il tempo faccia il suo corso perché tanto alla fine accadrà comunque"?

Il sorriso ironico che si dipinse sul viso della Divinante faceva coppia perfetta con il tono ironico dell’altra.

So bene che prima o poi mi dovrò scontrare contro i miei nemici... Quindi tanto vale aspettare e prepararmi al meglio, proprio come dice la carta.

E speriamo che il fato sia sempre benigno come in questo caso e mi permetta di aiutarti come meglio posso.

Mormorò Tisifone, adombrandosi per un attimo. Sapeva di non essere un’eccellente duellante e lo scontro l’anno precedente con il Mezzo Drago non aveva fatto altro che confermarlo, quindi in prima linea sentiva che sarebbe stata più un peso che un sostegno. Ma questo non voleva dire che si sarebbe tirata indietro in caso di pericolo, anzi, era pronta a mettere a disposizione della VicePreside tutte le sue conoscenze e capacità di preveggenza per permetterle di affrontare i suoi nemici al meglio.
Nemici, o meglio nemica, che sembrava avere per loro una sorpresa per nulla gradita almeno a giudicare da quello che dicevano le carte. Tisifone non comprese subito il senso tanto che si spaventò non poco nel vedere la donna sbiancare tanto da temere che potesse svenire da un momento all’altro.


... le sa fare anche lei... ... Nicholas sapeva come si creassero... gliele ha insegnate... è una Maestra dell'Illusione... come me...

A quella rivelazione Tisifone perse la sua solita compostezza e spalancò la bocca con fare sorpreso e leggermente allarmato.

Merlino benedetto… - si lasciò sfuggire, porgendo della cioccolata alla cugine che sembrava proprio averne bisogno – Se c’è un modo per contrastarle o diventarne immuni credo che questo sia il momento giusto per dirmelo… - disse subito dopo, riacquistando un po’ di lucidità – O meglio dirlo a chiunque ti sia vicina… Sai mi scoccerebbe abbastanza essere usata come arma contro di te… e credo che Vastnor sarebbe d’accordo con me.
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Messaggioda Monique » 22/10/2012, 20:14

L'idea della cioccolata fu quasi un toccasana per Tisifone, che ne prese subito un bel po' e se la fece sparire tra le labbra, masticandola così da riacquistare colore ed energia: Monique le fece un piccolo sorriso e si concesse anche una piccola strizzata d'occhio verso la cugina, felice nel vederla riprendere un'espressione umana e più serena che le avrebbe permesso di passare alla lettura delle carte e alle considerazioni finali senza il rischio di svenire da un momento all'altro.

Bè non sempre è un male questo. Sono dell’idea che affrontare un nemico alla volta è il modo migliore per poter avere le maggiori possibilità di successo. E in questo caso il vantaggio è doppio visto che conosciamo lo stratega che muove le fila.

Io invece vorrei tanto avere la possibilità di scontrarmici direttamente - ammise Monique, passandosi una mano tra i capelli per spostarseli così sulla spalla sinistra - Vorrei poterlo battere secondo le regole di un Duello vero, dimostrare che sono più brava di lui. Batterlo, metterlo fuori gioco e chiuderlo per sempre ad Azkaban.

Aggiunse, stringendo appena la mano in un pugno: sì, avrebbe voluto assicurarlo alla giustizia e dargli ciò che si meritava, ma sapeva bene che ci sarebbe voluto tempo prima che potesse succedere, Nicholas non era certo il tempo che si presentava così, da un giorno all'altro, per un confronto diretto.

Ma ci arriverò... arriverà il giorno in cui saremo solo io e te, Nick...

Pensò Monique, proseguendo in quelle considerazioni con la cugina fino a che non raggiunge una terribile, oscura ed inquietante consapevolezza: sua sorella, la sua antitesi... sapeva fare le illusioni, proprio come Monique.

Merlino benedetto…

Annuì appena la Vice Preside, allungando la mano tremante verso la tavoletta di cioccolata dalla quale staccò un quadratino e lo portò subito alle labbra, mordicchiandolo lentamente.

Se c’è un modo per contrastarle o diventarne immuni credo che questo sia il momento giusto per dirmelo… O meglio dirlo a chiunque ti sia vicina… Sai mi scoccerebbe abbastanza essere usata come arma contro di te… e credo che Vastnor sarebbe d’accordo con me.

Esistono delle pozioni... - mormorò Monique in risposta, continuando a mangiare quel cioccolato, una briciola dopo l'altra - ... che immunizzano per un certo periodo di tempo dalle illusioni. So che mio padre ne è immune per genetica, e quello è l'unico modo per essere sempre protetto da esse.

E lo odiava ancora di più per questo, ma era superfluo farlo presente.

Per quanto riguarda le pozioni, credo che Demetri potrebbe essere utile, anche se... beh, l'Arte delle Illusioni è talmente rara che potrebbe anche non averne mai sentito parlare, solo chi la conosce sa anche come creare le pozioni per renderla innocua.
Credo che Rose mi abbia lasciato qualche appunto... devo controllare. Chissà, forse anche la Vilvarin potrebbe darci una mano... sai, senza offesa, ma... preferirei non coinvolgere il tuo padrino.
Non lui, comunque.


E visto che ha conosciuto in prima persona Demetri, Tisifone dovrebbe capirlo senza alcun problema.
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