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Ingresso Giardino

Messaggioda Melia » 15/09/2012, 17:18

Allora funziona davvero...

Quasi non poteva crederci.
Gli occhi dorati, serpenteschi ora, erano spalancati in un'espressione di sorpresa totale, alla quale si aggiungeva il compiacimento per quella scoperta inaspettata: far fare alle persone ciò che volevano... un mondo di possibilità si apriva così di fronte a lei, dandole modo, intanto, di ottenere il massimo nel compito di Alchimia senza doversi minimamente sforzare.

... Altro Melia?

Altro... quante cose avrebbe potuto costringerlo a fare.
Ma no, non era quello l'intento di Melia: le piaceva davvero Dylan, e non se ne sarebbe approfittata.
Non troppo, perlomeno, quel tanto che bastava per facilitarsi un po' le cose lì alla scuola, perlomeno nella sua materia: ma era meglio non lasciare niente al caso, non fino a che non capiva totalmente quale fosse il suo potenziale.

Non ricorderai nulla di questa mia ultima richiesta, quando ti consegnerò il compito tu semplicemente lo considererai il migliore che ti abbiano consegnato.
Per quanto riguarda il bacio, invece, ricorderai che sia stata una tua idea, che sia stato tu a prendere l'iniziativa, e che dopo avermi baciata io sono scappata via, piuttosto sconvolta.


Un modo perfetto per non finire nei guai, per essere considerata innocente da ogni punto di vista, compreso quello del Prefetto.

Buonanotte... professore.
Ci vediamo domani.


Sussurrò ancora, posandogli un leggero bacio sulla guancia prima di dargli le spalle ed allontanarsi velocemente verso il Castello con un sorriso incredulo e compiaciuto sul viso.


[Fine]
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Melia
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Messaggioda Jorge » 22/09/2012, 17:47

[Giovedì – Dopo la lezione di Pozioni – Sotto un albero poco distante dalle Serre – ore 17.30]


L’incontro con Melia alcuni giorni prima lo aveva scosso nel profondo, portandolo a riflettere molto, relativamente alla sua giovane età, su se stesso e soprattutto sul suo modo di comportarsi lì al Castello. Quando aveva ricevuto la lettera e scoperto così di essere un mago, non si era soffermato molto a chiedersi cosa questo avrebbe comportato e soprattutto come avrebbe cambiato la sua vita. Dopotutto perché avrebbe dovuto farlo? Aveva solo undici anni. Così era arrivato a Hogwarts portando con sé tutto il suo bagaglio – minuscolo – culturale e comportamentale che gli aveva permesso di sopravvivere in uno dei quartieri bassi di Lisbona. In una sola parola si era comportato come una via di mezzo tra un bullo e un vandalo, agendo sempre e comunque d’istinto. Melia invece gli aveva fatto notare che se voleva minimizzare i danni e massimizzare il risultato avrebbe dovuto essere più calcolatore, pianificare meglio le sue azioni ed era proprio quello che stava facendo quel pomeriggio: tenere sotto controllo la serra e appuntarsi gli spostamenti del biondino ossigenato e della Vilvarin per individuare il momento della giornata migliore in cui agire.
Certo però che stando seduto sotto un albero a fissare intensamente la porta della serra avrebbe di sicuro dato nell’occhio e anche far finta di studiare non sarebbe stata una grande mossa: come infatti poteva fingere di leggere e guardare allo stesso tempo di fronte a sé? Così alla fine aveva deciso di unire l’utile al dilettevole, impiegando il tempo a intagliare alla maniera babbana, e cioè con il coltellino multi uso che gli aveva regalato il cugino, un enorme pezzo di legno per ricavare lo scrigno in cui avrebbe nascosto il suo più grande tesoro: la ciocca di capelli che la Prefetta di Serpeverde aveva acconsentito a regalargli e che portava sempre con sé, momentaneamente chiusa in una bustina di plastica, assicurata a un laccetto che teneva intorno al collo e che ogni volta che camminava sbatteva all’altezza del cuore.

Ancora un altro colpo di lama o due e sarà perfetto.

Esclamò soddisfatto, rigirandosi in mano il frutto di giorni di lavoro.

Spoiler:
Caroline Priscilla
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Messaggioda Caroline Priscilla » 23/09/2012, 11:07

[Giovedì – Dopo la lezione di Pozioni – Sala Comune Tassorosso - Ingresso Giardino – ore 17.30]


Finalmente l'ultima lezione della giornata era finita e la giovane strega aveva deciso che, prima di iniziare a studiare, una bella boccata d'aria fresca le avrebbe fatto bene. La lezione di Pozioni era stata estremamente pesante, per quanto la Bennet quel giorno avesse preferito spiegare piuttosto che far fare pratica ai suoi studenti. La piccola sentiva ancora la mano destra indolenzita per tutti gli appunti che aveva preso e niente le avrebbe ridato il buonumore più di una bella scampagnata all'esterno del Castello, magari nel campo di Quidditch a giocare insieme alla sua amica Elisabeth o vicino al lago a salutare la Piovra Gigante. Dopo l'esperienza nel Labirinto, la bambina aveva deciso di portare sempre con sé il fischietto regalatole dalla creatura l'estate scorsa, che ora teneva appeso al collo nascosto sotto l'uniforme scolastica, mentre nella tasca sinistra spuntava il manico della sua bacchetta.

Ciao Tosco! Ci vediamo dopo!

disse, dando un piccolo buffetto al suo peluche preferito e uscendo dalla propria stanza, dirigendosi verso l'uscita del Castello. Di solito avrebbe chiesto alle sue amiche Serpeverde di venire con lei, ma sapeva di per certo che le due bambine si erano chiuse nella loro Sala Comune per portarsi avanti con i compiti. Mica erano tutti come Cappie, che preferivano bighellonare prima di fare il proprio dovere! La giovane si sentiva un po' in colpa a non essere tanto diligente nello studio come loro, ma in fondo avrebbe sempre potuto pensarci più tardi no? Ora voleva solo fare qualcosa che la distraesse dai suoi pensieri, soprattutto dopo che la lezione di Divinazione le aveva messo tanta agitazione dentro. Senza pensarci, oltrepassò il portone e si diresse verso l'ingresso dei Giardini. Magari avrebbe potuto sedersi sotto un albero a provare qualche nuovo incantesimo di cui ancora non era tanto pratica. Oppure si sarebbe potuta avvicinare alla foresta, quel tanto che bastava per cercare di vedere qualche creatura magica insolita. La bambina stava ancora decidendo sul da farsi, quando notò seduto sotto un albero una figura a lei molto familiare.

Jorge!

urlò il nome dell'amico salutandolo con una mano, mentre si dirigeva a passo svelto verso il luogo dove sostava il delfino.

Come stai? Che ci fai qui? Credevo che anche tu fossi rinchiuso come Ellie e JaneYue a studiare! Meno male, allora non sono l'unica che non fa subito i compiti! Posso farti compagnia? Sai ero un po' indecisa dove andare, ma stare insieme a qualcuno è sempre meglio che stare da soli!
E quello cos'è? Woooooow...Jorge non sapevo che tu fossi capace di fare queste cose! Sembra venuto bene!


Forse il delfino avrebbe fatto meglio a fermarla, prima che la giovane tassetta continuasse a parlare a macchinetta. La bambina si lascio cadere per terra, dando le spalle alle Serre, mentre ora poggiava i gomiti sulle ginocchia e il mento su entrambe le mani chiuse a pugno, osservando attentamente il lavoro dell'amico.

Posso vedere come fai? E' un regalo per qualcuno?

chiese in maniera innocente, mentre un sorriso solare come lei le si allargava sul volto, in attesa per una volta della sua risposta...
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Messaggioda Jorge » 24/09/2012, 19:33

Jorge!

Era concentrato sul pezzo di legno che andava via via prendendo forma tra le sue manine mentre con la coda dell'occhio cercava di tenere sotto controllo l'ingresso delle serre. Troppe cose da fare insieme per un bimbo di dodici anni così quando a queste due cose si andò ad aggiungere l'urlo di Cappie Jorge trasalì di brutto. La lama del coltellino perse la presa sul legno, slittandovi sopra e finendo per incagliarsi nel dito del delfino.

Ahi

Esclamò dolorante, posando con attenzione lo scrigno e il coltellino in grembo e portando il dito offeso alle labbra.

Ciao anche a te, tornado parlante.

Bonfocchiò continuando a tenere il dito in bocca, le labbra atteggiate a un sorriso perché finalmente era riuscito a trovare un soprannome anche alla tassetta.

Come stai? Che ci fai qui? Credevo che anche tu fossi rinchiuso come Ellie e JaneYue a studiare! Meno male, allora non sono l'unica che non fa subito i compiti! Posso farti compagnia? Sai ero un po' indecisa dove andare, ma stare insieme a qualcuno è sempre meglio che stare da soli!
E quello cos'è? Woooooow...Jorge non sapevo che tu fossi capace di fare queste cose! Sembra venuto bene!


Una volta o due Jorge provò a infilarsi in quel fiume in piena di domande ma ogni volta Caroline Priscilla se ne usciva con una nuova, facendogli perdere ogni speranza. L'unica cosa che poteva fare il delfino, oltre che silenziarla con un incantesimo che ancora non conosceva, era attendere che fosse madre natura a fermarla, per mancanza di ossigeno.

Stavo benissimo fino a prima del tuo arrivo - esordì quindi non appena la ragazza si zittí forse per prendere fiato o forse per sedersi con tutta calma - Ora come minimo dovrò andare in Infermeria- e agitò il ditino offeso da cui usciva a mala pena una goccia di sangue sotto il naso dell'altra. - E fortuna che non stavo usando la magia...

Aggiunse con tono ironico giusto per farle capire che stava scherzando e che, taglio al dito a parte, era contento di vederla. Soprattutto perché non era in compagnia di quella mini ninja che non gli piaceva affatto.

Bè veramente questo è il riposo del giusto visto che Pozioni e Cure le ho già finite - disse con aria orgogliosa, un luccichio strano negli occhi celesti mentre accennava a pozioni – Però hai ragione, un po’ di compagnia fa sempre piacere.

E l’avrebbe invitata a sedersi accanto a lui se Cappie non avesse già fatto come se fosse a casa sua. Quando però fu il momento di rispondere alle domande sul suo scrigno, il Delifno tentennò, indeciso su cosa dire, un lieve rossore aolorargli le guance che l’altra avrebbe benissimo potuto intendere come un segno d’imbarazzo.

Bè sai l’arte non è solo cantare,ballare o saper dipingere… - si decise a rispondere alla fine, scrollando le spalle come a voler dire che un motivo per cui era stato smistato tra i Delfiniazzurri c’era e non era perché aveva una bella voce – Eh si… è venuto proprio bene…

Confermò, rigirandosi tra le mani lo scrigno in legno, una scatoletta molto semplice con intarsiato sul coperchio un delfino. Era stato tentato di incidere un serpente, in onore della sua ninfa, ma poi probabilmente avrebbe dovuto dare un po’ troppe spiegazioni.

Immagine


Posso vedere come fai? E' un regalo per qualcuno?

Bè purtroppo è praticamente finito però se vuoi posso provare a insegnarti… - iniziò a dire, aprendo la borsa per riporre il suo operato al sicuro, per poi fermarsi di botto alla domanda successiva – Ehmm… si… è per mia madre… sai per il suo compleanno…

Disse la prima cosa che gli era venuta in mente, balbettando un pochino anche: si vedeva proprio che le bugie gli venivano meglio quando era preparato.

Allora – esordì subito dopo, per cercare di distogliere l’attenzione da Cappie sul perché avesse intagliato uno scrigno – ti è piaciuta la lezione di Pozione sulla bevanda della pace?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 25/09/2012, 18:37

Ciao anche a te, tornado parlante.

Tornado parlante? Ehi mi piace come nome! E' un misto fra qualcosa di potente ed estremamente distruttivo!

La tassetta era contenta di quel soprannome, sembrava fosse stato fatto apposta per lei. La sua eccessiva esuberanza, tuttavia, aveva rischiato di far saltare un dito al povero Jorge, che ora la guardava un po' truce, cercando di inserirsi nel discorso senza fine della bambina. Finalmente, quando la piccola si zittì per riprendere fiato, ella notò anche le gocce di sangue stillare dalla ferita del delfino, sebbene fosse talmente piccola che dopo qualche minuto sicuramente si sarebbe richiusa da sola.

Stavo benissimo fino a prima del tuo arrivo. Ora come minimo dovrò andare in Infermeria. E fortuna che non stavo usando la magia...

La giovane strega si dispiacque molto di quell'incidente ed era già in procinto di chiedere mille volte scusa, quando capì che il tono del delfino non era offeso o arrabbiato, ma semplicemente la stava prendendo in giro.

Eheh...ok, ok, forse dovrei imparare un po' a controllarmi...prometto che mi farò perdonare!

disse, un enorme sorriso le riaffiorò di nuovo sul volto, mentre si sedeva ascoltando le risposte dell'amico alle sue mille domande.

Bè veramente questo è il riposo del giusto visto che Pozioni e Cure le ho già finite. Però hai ragione, un po’ di compagnia fa sempre piacere.

Ahia!- sentì il senso di colpa attanagliarle di nuovo le viscere. Cercò con tutta se stessa di ricacciarlo indietro, non voleva assolutamente rovinarsi quel bel momento e poi in fondo, lei in parte aveva fatto il suo dovere! Infatti aveva già finito Divinazione...certo, lo aveva fatto perchè l'insegnante la metteva in soggezione...e aveva anche svolto male i compiti, inventandosi di sana pianta le predizioni, ma continuava a rifiutarsi categoricamente di scrivere ciò che aveva realmente visto nel fuoco. Il ricordo della lezione era ancora vivido in lei facendole correre un brivido lungo la schiena...anche perchè aveva rischiato di incendiare l'intera aula...

Eh si… è venuto proprio bene…

Le parole di Jorge la riportarono di nuovo sul pianeta Terra, mentre la piccola si sedette per ammirare lo scrigno intagliato dal delfino.

Bè purtroppo è praticamente finito però se vuoi posso provare a insegnarti…

Sono negata per questo genere di lavori- disse, scuotendo allegramente la testa in segno di diniego - Credo che sarei capace di ridurmi peggio di te...o di fare del male a chiunque mi stia vicino. Sono davvero inutile, senza magia- continuò, sorridendo tranquilla e osservando l'amico riporre via il suo operato

Ehmm… si… è per mia madre… sai per il suo compleanno…

Cappie si sorprese a sentire Jorge balbettare, ma mai nella sua mente passò l'idea che stesse mentendo. Sorrise comprensiva, scambiando la sua bugia per vergogna di mostrare a qualcuno che anche il bulletto di Hogwarts aveva un cuore quando si trattava della propria madre. La piccola gli avrebbe stretto entrambi le mani in un gesto affettuoso, se lui lo avesse permesso, lasciandolo subito dopo nuovamente libero

Sei davvero tenero Jorge! Un vero pezzo di pane! Sono convinta che tua madre sarà felicissima del tuo regalo- disse convinta, mentre il suo sorriso si trasformava in un ghigno divertito per averlo colto sul fatto.

Allora ti è piaciuta la lezione di Pozione sulla bevanda della pace?

Certo! E' stata molto interessante, ma hai visto quanto è difficile prepararla? E la Bennet ha detto che prima o poi la affronteremo in versione pratica! Non oso immaginare i disastri che combinerò...- disse un po' avvilita, arrossendo nel ricordare il suo tentativo non voluto di incendiare l'aula di Divinazione -Però mi impegnerò a fondo per riuscirci! Anche perchè la Bennet sembra un tipo tosto. Ho sentito che ammette solo i migliori nelle sue classi...veramente a me sembra anche un po' matta. Sempre chiusa nel suo ufficio, sempre intenta a fare non si sa che...mai una volta che l'ho vista in giro per il Castello o fuori a fare una passeggiata! Secondo me sta lavorando ad una Pozione potente e...boh, non lo so, avrà qualcosa di strano! Comunque, tanta solitudine non è normale....-concluse la sua filippica con un cenno d'assenso e incrociando le braccia sul petto, come a voler dire "ti-sfido-a-dire-il-contrario"- A dire la verità, tutti i professori all'interno del Castello mi sembrano un po' matti. Vedi McDullan o la professoressa Samyliak...- nel pronunciare quel nome, la bambina si bloccò all'istante, come se un pensiero improvviso le avesse attraversato la mente in un lampo. - Tu che cosa hai visto durante la sua lezione sulla Piromanzia?- gli chiese a bruciapelo dopo pochi secondi, cambiando completamente discorso in maniera apparentemente illogica...
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Messaggioda Jorge » 27/09/2012, 8:16

Eheh...ok, ok, forse dovrei imparare un po' a controllarmi...prometto che mi farò perdonare!

Gli occhi di Jorge brillarono di una luce strana, se non fosse stato così piccolo si potrebbe quasi sinistra, a quella affermazione da parte di Cappie. In maniera forse un po’ ingenua, infatti, il Delfino credeva che quella fosse una sorta dichiarazione di “obbedienza” nel senso che l’altra avrebbe fatto qualsiasi cosa, di apparentemente legale, le avrebbe chiesto di fare, e lui guarda caso aveva proprio in mente che favore chiederle per farla sdebitare.

Sono negata per questo genere di lavori- l’affermazione di Caroline Priscilla lasciò interdetto Jorge che le rivolese uno sguardo interrogativo. Come faceva a sapere che era negata per certi lavori se ancora non le aveva chiesto nulla? Si era infatti dimenticato che solo pochi secondi prima si era offerto si insegnarle a intagliare il legno. - Credo che sarei capace di ridurmi peggio di te...o di fare del male a chiunque mi stia vicino. Sono davvero inutile, senza magia.

Solo perché non sei mai stata costretta a vivere senza… - rispose quindi, una volta riconnessosi con il mondo che lo circondava – Non è difficile, basta volerlo… - commentò con un tono di voce determinato, la mente persa in realtà su chissà quali pensieri – Anche se, in effetti, non credo sia molto saggio iniziare con qualcosa di così pericoloso come l’intaglio, meglio se prima ti eserciti con il pongo.

E le sorrise, con quel sorrisetto furbo e malandrino che faceva tanto Jorge: la stava prendendo un po’ in giro, ma non sapeva quanto l’altra avrebbe colto in quanto il pongo era un gioco babbano e probabilmente non esisteva qualcosa di simile tra i maghi. La domanda sul destinatario dell’oggetto che aveva appena finito di intagliare lo mise in imbarazzo e si trovò costretto a fare una cosa che odiava, tirare in ballo la sua mamma per imbastire una bugia.

Scusa mamma… ti prometto che te ne farò uno apposta per te…

Si ripromise, parlando come se si trovasse davvero di fronte la madre.

Sei davvero tenero Jorge! Un vero pezzo di pane! Sono convinta che tua madre sarà felicissima del tuo regalo.

Ehi io non sono tenero – borbottò con un broncio realmente offeso, provando a dare un piccolo pizzicotto nel fianco della tassetta per ripicca. – A te non capita mai di fare regali ai tuoi genitori? – attaccò piccato - Però si, le piacerà un sacco.

Affermò con sicurezza adesso che aveva deciso di farne uno anche a lei. Subito dopo provò a intavolare il discorso che lo avrebbe portato a chiederle il favore di cui aveva bisogno, portando il discorso sulla lezione di Pozioni.

Certo! E' stata molto interessante, ma hai visto quanto è difficile prepararla? E la Bennet ha detto che prima o poi la affronteremo in versione pratica! Non oso immaginare i disastri che combinerò...

Bè al massimo farai esplodere un calderone… non può essere tanto peggio che provare a dar fuoco alla Torre di Divinazione.

La prese in giro, ringraziando per l’ennesima volta la sua decisione di sedersi vicino alla botola durante quelle lezioni assurde, in modo da avere una via di fuga sicura alternativa alla finestra. Soprattutto perché ancora non aveva imparato a volare senza scopa.

Però mi impegnerò a fondo per riuscirci! Anche perchè la Bennet sembra un tipo tosto. Ho sentito che ammette solo i migliori nelle sue classi...veramente a me sembra anche un po' matta. Sempre chiusa nel suo ufficio, sempre intenta a fare non si sa che...mai una volta che l'ho vista in giro per il Castello o fuori a fare una passeggiata! Secondo me sta lavorando ad una Pozione potente e...boh, non lo so, avrà qualcosa di strano! Comunque, tanta solitudine non è normale....

In risposta all’occhiata di Cappie Jorge si limitò a sollevare le mani in segno di pace, non aveva nessuna voglia di contraddirla, soprattutto perché si, anche lui pensava che troppa solitudine non fosse normale.

Bè c’è solo un modo per essere tra i migliori e cioè esercitarsi con pozioni più semplici che non ci mettano nei pasticci. Giusto per prendere la mano con il dosaggio preciso degli ingredienti e la regolazione della fiamma, per esempio.

Lo disse con un tono il più possibile disinteressato, calcando un po' sulla parola semplice, sperando in quel modo di attirare l'attenzione di Cappie. Sapeva che non avrebbe mai potuto convincere nessuno ad aiutarlo a preparare il Distillato della pace ma per sua fortuna l'elleboro non veniva usato solo in quel tipo di pozioni. Chissà se la Bennet si sarebbe opposta a un loro tentativo di preparare qualcosa di più semplice.

A dire la verità, tutti i professori all'interno del Castello mi sembrano un po' matti. Vedi McDullan o la professoressa Samyliak...

Bè certo se prendi come esempio un tipo che va in giro con una scimmietta su una spalle e balbetta appena mette piede fuori dalla Foresta o una tipa che usa un serpente a mo di scialle... - non concluse la frase, limitandosi a far svolazzare la manina in aria come per dire "... la fai semplice tu..." - Prendi per esempio.... - già chi? La Vilvarin che viveva chiusa nelle serre o Vastnor che ti fulminava solo perchè respiravi un po' troppo forte? No doveva tirar fuori altri esempi, solo per il gusto di contraddire l'altra - la Vireau... è bella, intelligente, simpatica e normale... - e no, non stava facendo lecchinaggio solo che la sua Capa per lui era quasi perfetta - oppure la sorella di Alya, la Moreau... certo si veste come una ragazzina e sta con il Prof di Trasfigurazioni... però sembra anche lei normale...

Parlava soprapensiero, la sua piccola mente che cercava altri esempi di normalità nel corpo docente di Hogwarts, tanto che non si era accorto di aver sprecato in quel modo quello che probabilmente era un succulento pettegolezzo che Cappie non si sarebbe fatta sfuggire: una relazione tra due dei loro insegnanti.

Tu che cosa hai visto durante la sua lezione sulla Piromanzia?

Eh, cosa? - chiese sbalordito per quell'improvviso cambio di argomento, aggrottando le sopracciglia nel tentativo di ricordare quella lezione. - Visto? Nulla... Cioè si, ho fatto una domanda alla fiamma ma secondo lei morirò nel tentativo di raccogliere un mazzo di gelsomini. - disse scrollando le spalle come se fosse una cosa assurda, anche se poi così assurda non era visto quello che aveva in mente di fare - Tu invece?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 28/09/2012, 9:13

Solo perché non sei mai stata costretta a vivere senza. Non è difficile, basta volerlo…Anche se, in effetti, non credo sia molto saggio iniziare con qualcosa di così pericoloso come l’intaglio, meglio se prima ti eserciti con il pongo.

Certo che sono stata costretta a vivere senza! Mia madre voleva che conducessi una vita completamente babbana, prima che facessi ritorno nel mondo magico- disse con convinzione, guardando in faccia il Delfino- Prima di venire a Hogwarts ho frequentato una scuola babbana perchè lo voleva la mia mamma e lì ogni tanto ci facevano fare esercitazioni pratiche, anche col pongo- sapeva perfettamente cos'era un pongo, in fondo quelli erano i vantaggi di avere una famiglia in parte magica e in parte babbana- Non che mi voglia lamentare della scuola babbana! Anzi, mi trovavo bene, avevo tanti amici, solo mi sentivo...diversa! Sai, non potevo mai dire loro la verità su che cos'ero, non potevo lanciare incantesimi di soppiatto a chi cercava di farsi beffe di me e dei miei compagni...è per questo che ho imparato a fare a botte alla maniera babbana! In qualche modo, dovevo fargliela pagare a quei prepotenti!- concluse tranquillamente, non si era resa conto che Jorge, come al suo solito, aveva cercato di prenderla amorevolmente in giro con quella storia del pongo. Peccato che la tassetta fosse talmente tonta da non rendersi conto dell'ironia dei propri amici! Ma in fondo, anche se fosse successo, ci avrebbe riso su, come se nulla fosse.
Tuttavia, quando fu lei a prenderlo in giro per il suo cuore da eterno mammone, si beccò (e giustamente) un bel pizzicotto nel fianco dall'amico che protestò borbottando di non essere per nulla tenero.

A te non capita mai di fare regali ai tuoi genitori?

Beh ecco....- la bambina ci pensò un attimo, abbassando la testa in segno di vergogna -In effetti no...non mi sono mai preoccupata di fare dei regali ai miei...- si sentiva in colpa per il suo profondo egoismo, sapeva di non avere alcun diritto di prendere in giro Jorge -Sei davvero una persona migliore di me...dovrei tutto ai miei genitori, ma non ho mai pensato in dodici anni di far loro un regalo...neanche a Natale! Be', vorrà dire che inizierò quest'anno!- concluse contenta, lieta di aver trovato una soluzione al problema. Si sarebbe impegnata, così avrebbe fatto contenti entrambi i genitori.
Subito dopo, i due bambini seguitarono a parlare della lezione di Pozioni. La giovane strega temeva di non essere all'altezza delle aspettative degli insegnanti e ciò la rendeva agitata quando si trattava di compiere il proprio dovere: l'incendio dell'aula di Divinazione, che Jorge le fece "gentilmente" notare, ne era una prova. Per sua fortuna, o sfortuna, la bambina aveva un amico che si preoccupava di aiutarla a migliorarsi per non fare brutte figure.

Bè c’è solo un modo per essere tra i migliori e cioè esercitarsi con pozioni più semplici che non ci mettano nei pasticci. Giusto per prendere la mano con il dosagio preciso degli ingredienti e la regolazione della fiamma, per esempio

La piccola abboccò all'amo.

Ehi! Ma lo sai che è un'ottima idea? Si, si potrebbe fare, in fondo è un po' come esercitarsi con gli Incantesimi di Levitazione! Mhhh...e tu mi aiuteresti, vero? Sei uno dei migliori del nostro corso! Però...come facciamo ad esercitarci? Abbiamo il permesso di usare i nostri calderoni solo all'interno dell'aula di Pozioni e solo durante le ore della Bennet...questo è un bel problema...- rifletteva velocemente sebbene l'unica soluzione che le venne in mente fu quella di chiedere direttamente alla docente di Pozioni. Esternò quel suo pensiero al Delfino, aggiungendo qualche smorfia nel mentre pronunciava le parole, come a dire che sarebbe stata una tortura andare da Miss-Solitudine per chiederle un favore.
Dopo aver fatto presente la sua proposta, il discorso si spostò nuovamente sugli insegnanti più caratteristici di Hogwarts.

Bè certo se prendi come esempio un tipo che va in giro con una scimmietta su una spalla e balbetta appena mette piede fuori dalla Foresta o una tipa che usa un serpente a mo' di scialle...- Cappie rise, si trovava perfettamente d'accordo con le sue affermazioni- Prendi per esempio.... - l'amico sembrava in difficoltà a trovare un esempio di normalità e rettitudine in quella baraonda di maghi e streghe completamente fuori dai gangheri- la Vireau... è bella, intelligente, simpatica e normale...oppure la sorella di Alya, la Moreau... certo si veste come una ragazzina e sta con il Prof di Trasfigurazione... però sembra anche lei normale...- La bambina strabuzzò gli occhi a quell'ultima affermazione. La professoressa Moreau stava insieme al professor Turner?! Ed era anche un prefetto dei Tassorosso! Scosse la testa, come a voler dire che non riusciva a crederci.- Non sapevo che la Moreau e Turner se la intendessero...comunque la Moreau sarà anche "normale" ma a me sembra un po' svampita...wow...che storia! Be', magari si trovano bene insieme!- concluse tranquillamente, in fondo non erano fatti suoi e, almeno su un punto, la pensava in maniera intelligente: mai intromettersi negli affari che riguardavano gli adulti. Specie se suoi insegnanti.
I due amici stavano ormai passando un pomeriggio all'insegna di piacevoli chiacchiere e pettegolezzi succulenti. Quando Cappie chiese a Jorge cosa avesse visto nelle fiamme, il bambino sembrò preso in contropiede da quella domanda improvvisa.

Eh, cosa? Visto? Nulla... Cioè si, ho fatto una domanda alla fiamma ma secondo lei morirò nel tentativo di raccogliere un mazzo di gelsomini.Tu invece?

Mmmhhh...be', ecco...io...- Cappie era indecisa. Non sapeva se raccontare veramente quello che aveva letto nelle fiamme, confidando finalmente a qualcuno ciò che la preoccupava da giorni ormai, o se avesse fatto meglio a tenersi la cosa per sè: in fondo, forse si stava allarmando per qualcosa di inutile! Alla fine optò per una pietosa bugia, non voleva risultare una stupida o una credulona agli occhi di Jorge.- Ecco, che il mio sogno d'amore si realizzerà!- subito dopo quell'affermazione, la piccola arrossì dalla vergogna e dall'imbarazzo: vergogna per aver mentito ad un amico, imbarazzo perchè avrebbe potuto inventarsi una bugia migliore. Non voleva far sapere a tutti della sua cotta stratosferica per un certo prefetto...
Ah ah ah, un mazzo di gelsomini! Stai attento, magari ti strozzeranno mentre li raccogli! Davvero divertenti queste predizioni, non azzeccano un bel niente!- disse, cercando di distogliere l'attenzione dall'ultima affermazione che aveva fatto...
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Messaggioda Jorge » 28/09/2012, 12:50

Certo che sono stata costretta a vivere senza! Mia madre voleva che conducessi una vita completamente babbana, prima che facessi ritorno nel mondo magico. Prima di venire a Hogwarts ho frequentato una scuola babbana perchè lo voleva la mia mamma e lì ogni tanto ci facevano fare esercitazioni pratiche, anche col pongo. Non che mi voglia lamentare della scuola babbana! Anzi, mi trovavo bene, avevo tanti amici, solo mi sentivo...diversa! Sai, non potevo mai dire loro la verità su che cos'ero, non potevo lanciare incantesimi di soppiatto a chi cercava di farsi beffe di me e dei miei compagni...è per questo che ho imparato a fare a botte alla maniera babbana! In qualche modo, dovevo fargliela pagare a quei prepotenti!

Praticamente ormai assuefatto all'incapacità di Cappie di prendere aria tra un concetto e un altro, Jorge ascoltava con interesse il suo racconto che si stava rivelando altamente illuminante sul carattere della ragazzina.

Alla faccia delle mitezza dei Tassorossi!!!! - esclamò quindi divertito, sentendo i sui rammarichi sul non potersi difendere con la magia e il motivo per cui aveva imparato a fare a botte alla maniera babbana - Non è che quel coso tutto rattoppato ti ha messo nella Casata sbagliata?

La prese in giro bonariamente, prima di imbarazzarsi per il commento che Caroline Priscilla fece sulla sua bontà d'animo e reagendo con un bel pizzicotto.

Beh ecco....In effetti no...non mi sono mai preoccupata di fare dei regali ai miei...- inclinò la testa con fare perplesso a quella affermazione. Lui aveva sempre trovato il modo, anche se non sempre legali, di fare un piccolo regalino ai suoi genitori, a sua madre in particolare, per i compleanni e per Natale. -Sei davvero una persona migliore di me...dovrei tutto ai miei genitori, ma non ho mai pensato in dodici anni di far loro un regalo...neanche a Natale! Be', vorrà dire che inizierò quest'anno!

Se vuoi puoi regalarle qualcosa fatta a mano da te... con il pongo o con quelle cose che fanno le donne a maglia... - le consigliò serio, adocchiando il proprio dito - oppure ti insegno a intagliare il legno...

L'ultima frase la esalò come se fosse un condannato ad Azkaban, convinto che avrebbero finito per passare più tempo in Infermeria che a lavorare il legno. Subito dopo quell'offerta suicida, Jorge iniziò a tessere il suo piano malefico, e cioè spingere il tornado parlante a offrirsi volontaria per chiedere alla Bennet l'uso dell'Aula di Pozioni al di là del normale orario di lezioni.


Ehi! Ma lo sai che è un'ottima idea? Si, si potrebbe fare, in fondo è un po' come esercitarsi con gli Incantesimi di Levitazione! Mhhh...e tu mi aiuteresti, vero? Sei uno dei migliori del nostro corso! Però...come facciamo ad esercitarci? Abbiamo il permesso di usare i nostri calderoni solo all'interno dell'aula di Pozioni e solo durante le ore della Bennet...questo è un bel problema...

Attese pazientemente, cercando di fare una faccia pensierosa, come se davvero non sapesse come ovviare a quel problema, mentre con la manina strappava nervosamente i fili d'erba intorno a lui. Non poteva darle nessun suggerimento, tutto doveva sembrare scaturire da lei, solo così poteva dichiararsi, in futuro, estraneo o quasi a ogni danno, o almeno questo era quello che gli aveva insegnato suo cugino.

L'idea di dover chiedere un favore alla Bennet non è proprio allettante - concordò quindi, cercando di nascondere il mega sorriso che gli stava per spuntare sul viso, piegando la testa verso il basso - però se vuoi posso accompagnarti .. forse in due riusciamo a smuoverla...

Sopratutto perchè se non fosse andata con lei, probabile che la Professoressa non avrebbe creduto che lui fosse disposto a immolarsi per la patria magica e aiutare Caroline Priscilla con le pozioni. Loro non avevano mai avuto lezione con i Tassi ma alcune esplosioni si erano sentite per tutto il Castello e qualcosa gli diceva che forse l'amica non era estranea proprio a tutte. Con la piccola mente in subbuglio per pianificare l'incontro con la Bennet, Jorge soprassedette sul pettegolezzo del rapporto che intercorreva tra il Professore di Trasfigurazione e la Professoressa di Babbanologia, tanto che quando Cappie gli fece la domanda sulla fiamma cadde letteralmente dalle nuvole.

Mmmhhh...be', ecco...io...

Il tentennamento con cui l'amica stava cercando di prendere tempo per rispondere a una domanda teoricamente molto semplice fece subito drizzare le orecchie a Jorge che, spinto dalla sua innata e sproporzionata curiosità, si mise a sedere dritto e proteso verso l'altra.

Siiii????

La incitò con fare molto poco delicato.

Ecco, che il mio sogno d'amore si realizzerà! Ah ah ah, un mazzo di gelsomini! Stai attento, magari ti strozzeranno mentre li raccogli! Davvero divertenti queste predizioni, non azzeccano un bel niente!

Inutile dire che il Delfino non sentì nessuna delle parole che uscirono dalle labbra di Cappie dopo la confessione che gli aveva fatto. Un sogno d'amore! Doveva essere qualcosa di proibito visto che, a giudicare dal chiacchiericcio interminabile che caratterizzava le ragazzine a Lisbona, parlare delle proprie cotte o conquiste era l'argomento principale per le ragazzine che conosceva. Forse non voleva parlarne con lui, che dopotutto in quanto maschietto ancora non troppo interessato al lato femminile del mondo avrebbe potuto considerare futili quei discorsi. E in parte era così, in parte però sentiva che scoprire chi fosse l'innamorato segreto di Cappie avrebbe potuto rivelarsi essere importante. A cosa non poteva saperlo.

Hu hhuuuu... - disse quindi, approfittando di quelle rare pause che la tassetta prendeva per respirare - Così qualcuno qui è innamorata... - e cercò di non mettere troppa ironia nel suo tono di voce - E mi dici anche di chi? Sai, potrei conoscerlo di già o conoscerlo per te...

Aggiunse, lasciando intendere che poteva aiutarla a coronarlo questo sogno d'amore in barba alle predizioni.
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Jorge
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Messaggioda Caroline Priscilla » 28/09/2012, 19:31

Alla faccia delle mitezza dei Tassorossi!!!! Non è che quel coso tutto rattoppato ti ha messo nella Casata sbagliata?

In effetti il Cappello Parlante era indeciso se mandarmi a Grifondoro. Ma io ho sangue Tassorosso nelle vene, non potrei essere più orgogliosa della mia Casata!- disse gonfiando il petto, mentre gli occhi le brillavano d'orgoglio, proprio come il padre quando guardava la figlia crescere e diventare un fiore di strega. Si sentiva felice per la scelta del Cappello Parlante e non avrebbe mai cambiato la sua decisione.
La conversazione si spostò sui regali da fare ai propri genitori. Jorge, ancora una volta, si dimostrò un grande amico agli occhi della tassetta, dandole dei consigli e offrendosi di insegnarle a intagliare il legno. Stranamente la bambina sentì una nota di paura nell'ultima affermazione del Delfino, ma, per sua fortuna, non provava molto entusiasmo nei regali fatti a mano, specie se prevedevano che lei maneggiasse un coltello! Anche quando aiutava la madre a cucinare, la donna le proibiva categoricamente di toccare qualsiasi cosa affilata: molte volte aveva rischiato di perdere le dita per la sua sbadataggine.

Niente pongo, niente lavori a maglia e soprattutto niente intagli col legno! Trovo i primi due noiosissimi e l'ultimo pericoloso...invece sarebbe divertente poter fare loro dei biscotti! Non sono molto brava in cucina, ma forse riesco a trovare una ricetta semplice da fare e che non preveda l'uso di utensili affilati! Al massimo rinuncerò a comprarmi un gufo a Natale...- aggiunse con tono sconsolato. Stava risparmiando dall'inizio di quell'estate per poter avere i soldi necessari a comprarsi un bel gufo. Non voleva chiederlo come regalo ai suoi genitori, preferiva, per una volta, risparmiare parte della paghetta per comprare qualcosa da sè. Ma la prospettiva di perdere il proprio regalo le metteva tristezza, soprattutto dopo tutto l'impegno che ci stava mettendo per non spendere tutti i suoi averi in dolciumi.
Oh be'...almeno farò felice mamma e papà... e a quel pensiero, il buonumore tornò sovrano nel cuore della ragazzina.
L'argomento si spostò nuovamente, affrontando l'idea della tassetta e del delfino di esercitarsi in Pozioni al di fuori delle ore di lezione.

L'idea di dover chiedere un favore alla Bennet non è proprio allettante...però se vuoi posso accompagnarti .. forse in due riusciamo a smuoverla...

Siiiiii!- la bambina, se Joge glielo avesse permesso, avrebbe gettato le braccia intorno al collo dell'amico, strizzandolo talmente tanto forte da mozzargli quasi il respiro- Grazie! I brutti voti in Pozioni saranno solo un ricordo d'ora in poi!- continuò, liberandolo nel caso dalla sua morsa micidiale- Quando ci andremo? Facciamo venire anche Ellie e JaneYue? Magari anche loro hanno bisogno di pratica in Pozioni! E poi, se accetta noi due, perchè non far venire anche loro?- forse il piano del giovane mago non aveva tenuto conto del buon cuore di Cappie, che adorava fare qualunque cosa insieme alle persone a cui voleva bene. La bambina non ci vedeva nulla di male nel coinvolgere anche le sue amiche Serpeverdi e sperava che, in quel modo, Jorge superasse l'antipatia che sembrava dimostrare verso di loro, soprattutto verso Elisabeth.

Cercò invece di svicolarsi dalla domanda rivoltale dall'amico, su cosa realmente avesse visto durante la lezione di Piromanzia. La bambina, purtroppo, non era un genio nel mentire, tant'è che cercò di nascondere la verità con una mezza verità. Insomma, sembrava si fosse data la zappa sui piedi da sola! E il delfino non perse occasione per approfittarne.

Hu hhuuuu...Così qualcuno qui è innamorata... E mi dici anche di chi? Sai, potrei conoscerlo di già o conoscerlo per te...

Per fortuna la giovane strega era anche cocciuta come un mulo: MAI e poi MAI avrebbe detto all'amico chi fosse il ragazzo per cui aveva una cotta. Anche perchè sapeva già che non c'era soluzione: era troppo grande per lei, troppo bello e affascinante e sicuramente già impegnato...a quel pensiero, un moto di tristezza le invase il cuore, lasciandola allibita per quanto potesse farle male: quel ragazzo era pur sempre il primo amore di una ragazzina dodicenne, che non aveva ancora alcuna esperienza in materia di sentimenti! Per sua fortuna, le cotte prima o poi passano: basta aspettare e tutto sarebbe tornato normale! Di questo la piccola ne era consapevole.

Scordatelo Jorge. Non te lo dirò mai!- disse piantando il broncio, mentre sottolineava quel "mai" come se fosse una cosa imprescendibile, quanto il fatto che i Centauri erano orgogliosi e che McDullan balbettasse- E non insistere! Non mi va che lo sappia l'intera scuola...tanto non è importante. Non per te almeno...- non c'era traccia d'accusa nella sua voce, solo una semplice constatazione: sicuramente lui avrebbe dato minor importanza alla cosa di quanto avrebbe fatto lei. E poi si vergognava terribilmente! La bambina cercava di mantenere un certo contegno, ma non si era resa conto delle proprie guance diventate color pomodoro. E come avrebbe potuto accorgersene? Sentiva soltanto che queste avvampavano, come se avesse avvicinato il viso ad un fuoco acceso e scoppiettante- E poi scommetto che anche tu hai una cotta per qualcuno!- Non c'era malizia nell'affermazione della tassetta, solo il desiderio di scaricare il barile a qualcun'altro.La cosa migliore per distogliere l'attenzione indesiderata, infatti, era rigirare la frittata: una tecnica insegnatele da un'amica babbana tanto tempo fa. A spese della piccola Cappie...
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Messaggioda Jorge » 30/09/2012, 22:12

In effetti il Cappello Parlante era indeciso se mandarmi a Grifondoro. Ma io ho sangue Tassorosso nelle vene, non potrei essere più orgogliosa della mia Casata!

Sul viso di Jorge passò un’ombra che poteva anche sembrare di sconforto nei confronti di tutto quell’attaccamento alla propria Casata mentre in realtà era di invidia. Invidiava, infatti, quella sicurezza di Cappie nell’affermare che lei “apparteneva” ai Tassorosso, perché probabilmente anche i suoi genitori, o meglio uno solo visto che se non ricordava male era solo per metà strega, avevano frequentato quella Casata. Per quanto lui adorasse essere un Delfino, non poteva vantare una lunga discendenza di Delfini e soprattutto nessuno era stato orgoglioso di lui quando aveva comunicato a casa dove era stato smistato. Anche sua madre, la sua eroina, il suo angelo protettore, si era limitata a mandargli un gufo molto generico e imbarazzato in cui gli diceva che era fiero di lui per essere entrato nel club di nuoto della scuola. Fortunatamente erano ancora dei bambini e quindi avevano una capacità sorprendente di passare da un argomento all’altro velocemente, con o senza continuità logica tra loro.

Niente pongo, niente lavori a maglia e soprattutto niente intagli col legno! Trovo i primi due noiosissimi e l'ultimo pericoloso...invece sarebbe divertente poter fare loro dei biscotti! Non sono molto brava in cucina, ma forse riesco a trovare una ricetta semplice da fare e che non preveda l'uso di utensili affilati! Al massimo rinuncerò a comprarmi un gufo a Natale...

Regali. Ecco un ottimo argomento per risollevarsi il morale, soprattutto quando si era dei maghi come il portoghese a trovare qualcosa senza spendere un euro o una falce.

Perché dovresti rinunciare a comprarti un gufo per Natale per fare dei biscotti a tua madre? – chiese quindi perplesso per più di un motivo. – Ok… non capisco neanche perché ti vuoi comprare un gufo visti quanti ce ne sono in guferia… - scrollò le spalle come per dimenticare quel piccolo passaggio e andare avanti – Siamo a Hogwarts e qui ci deve essere la cucina più grande, più attrezzata e più bella di tutto il mondo, magico e babbano… chiedi agli elfi se ti danno una mano con una ricetta semplice… così ottieni il massimo risultato con il minimo sforzo economico.

Certo in teoria era vietato agli studenti stazionare nelle cucine della scuola però chi mai poteva beccarla? E poi poteva sempre chiedere a un Professore o a un Prefetto il permesso di usarla, considerato che non aveva intenti malvagi. Di sicuro lingua argentata sarebbe stata contenta di farle compagnia, a differenza sua che meno ci si avvicinava alla cucine meglio era per la sua linea. Subito dopo il discorso si spostò sull’idea di Caroline Priscilla, perché Jorge non aveva proposto nulla eh, di esercitarsi in Pozioni al di là delle lezioni.

Siiiiii!

Non essendo ancora dotato di buoni riflessi Jorge fu investito in pieno da quel piccolo tornado giallo nero, sbilanciandosi un po’ e correndo il rischio di sbattere la testa contro la corteccia dell’albero ai cui piedi erano seduti.

Mi devo procurare una corazza se voglio sopravvivere ai nostri incontri…

Commentò sarcastico, massaggiandosi le costole che quasi di sicuro la tassetta gli aveva incrinato.

Grazie! I brutti voti in Pozioni saranno solo un ricordo d'ora in poi! Quando ci andremo? Facciamo venire anche Ellie e JaneYue? Magari anche loro hanno bisogno di pratica in Pozioni! E poi, se accetta noi due, perchè non far venire anche loro?

Ehi ehi frena… - gli disse il delfino, dandosi una manata mentale in fronte per non aver previsto quella evoluzione del discorso. – La Bennet è un tipo isolato, lo hai detto anche tu. Come pensi che possa reagire se si vede l’ufficio invaso da quattro persone? – domandò, cercando di spingere Cappie a ragionare secondo il suo punto di vista. Stancante però tutto questo architettare nell’ombra – Però se otteniamo il suo permesso allora possiamo invitare anche loro… -concesse ben sapendo che non aveva poi molte altre alternative, anzi considerandosi fortunato che l’altra non avesse deciso di invitare tutto il Castello. Che poi più erano meglio era per lui e il suo piano perché così individuare l’anomalia in una marea di calderoni fumanti sarebbe stato ancora più difficile – Però ti assumi tu la responsabilità di impedire alla mini ninja di distruggere il mio delicato autocontrollo.

E quella era una condizione imprescindibile affinchè il piano potesse funzionare. Per quanto infatti Jorge poteva cercare di sforzarsi di andare d’accordo con Elisabeth, l’altra serpe non riusciva ancora proprio a digerirla. Sperava solo che il desiderio di Cappie di migliorare in Pozioni fosse così forte da spingerla a fargli quella promessa. Di sicuro la ragazzina si dimostrò essere molto determinata nel non voler confessare di chi si fosse innamorata.

Scordatelo Jorge. Non te lo dirò mai! E non insistere! Non mi va che lo sappia l'intera scuola...tanto non è importante. Non per te almeno...

Mi fa piacere sapere che pensi che io sia un pettegolo – ribattè Jorge, mettendo su lui un bellissimo broncio con tanto di braccia incrociate sotto il petto e voltando la testa dall’altro lato rispetto a dove si trovava Cappie – E che non me ne importa nulla di quello che accade alle mie amiche…

E non sta facendo la finta, si è offeso davvero considerato che vede Cappie, al pari di figlia dei fiori e visino di pesca, come un’amica. Però forse si era sbagliato di grosso.

E poi scommetto che anche tu hai una cotta per qualcuno!

Forse per darti ragione dovrei rimangiarmi la parola data e lasciare che te la sbrighi da sola con Pozioni.

Aggiunse sempre offeso, spontaneo, quasi in simultanea con l’insinuazione avanzata dalla tassetta. Per una volta la capacità di Caroline Priscilla di parlare come una macchinetta vivente aveva giocato a suo favore perché con molte probabilità si sarebbe concentrata sulla sua minaccia piuttosto sul ripetergli la domanda della cotta a cui Jorge non avrebbe saputo come rispondere. A livello conscio non aveva nessuna cotta ma nonostante questo ogni qual volta pensava alla sua ninfa diventava tutto rosso in volto e gli spuntava un sorrisino ebete sul viso.
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