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Platano Picchiatore

Messaggioda Saana Leyla » 05/03/2012, 21:19

Saana respirava lentamente, la sigaretta quasi finita tra le sue labbra schiuse a buttar fuori l'ultima boccata di fumo grigio. Quell'uomo aveva un...che di familiare, ma anche di stranamente mistico, e particolare. Nessuno, nemmeno Aleph, aveva una potenza magica tale suscitarle quella sensazione di totale perdizione nell'Inferno del passato. Le due pietre che quell'uomo possedeva provenivano direttamente dalla lava, nere come il petrolio, profonde come un pozzo senza fine, terribili come il peggiore degli incubi. Ecco, ora sapeva cosa le ricordava. Da bambina spesso le raccontavano una storia babbana, che lei trovava sciocca, ma che ora acquisiva un senso più reale che mai. Quell'uomo non era un uomo...era un'ombra del Male. Era l'Uomo Nero. E lei stava andando dritta tra le sue braccia. Buttò via la sigaretta ormai spenta nell'erba. E ascoltò, come oramai era stata abituata a fare quel pomeriggio, quella voce suadente e maligna.

Lei invece ha sollevato in me un grande interesse nei suoi confronti. Neanche questo accade mai.

Le stava sorridendo, e lei ricambiò il sorriso. Sorridere. Era un evento straordinario per lei. Si avvicinò a lui, occhi negli occhi, uomo e donna, o meglio, mostro e donna. La Bella e la Bestia. Fece un paio di passi, ma si fermò a metà strada, sentendo che lui stava per andarsene. Un'agenda nera spuntò fra le mani di Noah, una di quelle agende semplici, confondibili tra di esse perché non possedevano alcun segno di riconoscimento.

Si è fatto tardi. Lunedì alle nove nel tuo ufficio. Ti chiedo di esser puntuale e di togliere momentaneamente cattedra e sedie... Ah. Eviti di fumarci all'interno e prepari un tè egiziano per l'occasione.
A lunedì.

Saana non fece nemmeno in tempo a proferir parola, lui se ne era già andato. In fretta, silenzioso, senza far rumore. Come un assassino. Forse nemmeno sapeva perché aveva quel pensiero in testa, ma l'idea che quell'uomo sapesse molte più cose di lei di quanto immaginasse non le si toglieva di dosso. Era come quel velo di sudore freddo che si forma quando si ha tremendamente paura di qualcosa. Una sensazione di angoscia, di pressione, di...incatenamento. Con il buio negli occhi Saana si incamminò verso il Castello, la via opposta a quella che lui aveva preso. Sapeva che quel lunedì avrebbe avuto a che fare ancora con l'Uomo Nero. E stavolta l'avrebbe affrontato, senza paura.

[Fine]
Saana Leyla
 
 

Messaggioda Hans » 24/06/2012, 0:25

[Sabato - ore 16:30 circa]

Il pomeriggio libero, una di quelle poche occasioni in cui impegni e studio non lo tartassavano e in cui, credeva, avrebbe potuto svagarsi e non pensare a nulla, disteso lì nei pressi del platano picchiatore... ovviamente sufficientemente lontano da potersene stare al sicuro!
Ma non era andata proprio così! Il luogo era semideserto come aveva sperato (il platano non era certo amichevole e questo rendeva quel pezzo di giardino un luogo tranquillo) ma lui non era disteso sull'erba a godersi quel sole pomeridiano; no, lui ora si trovava in piedi a maledire qualcosa.. o qualcuno.
Non era difficile da individuare, si trovava in piedi col braccio sinistro teso verso le fronde dell'albero come a volergli offrire quel che aveva in mano, ma cosa stringeva fra le dita? Qualcosa di rosso che ad un più attento sguardo si sarebbe rivelato un pezzo di carne crudo!

<Andiamo... scendi da lì! Lo sai che non posso venire a prenderti, maledizione! Oh ma vedrai quando ti becco... niente cibo per giorni, anzi per mesi! Promesso!>

Di certo non poteva trattarsi di un essere umano, e se era un animale in grado di capire quanto lui stava dicendo beh... quella non era certo la tecnica giusta! Il pezzo di carne che stringeva nella mano sinistra intanto riprese a svolazzare, agitato con nervosismo e rabbia.

<Dannazione! Io dovevo riposarmi lo sai? Vieni qui... avrai questo pezzettino di carne!>

Il tono della voce era leggermente alto, ma non gli importava chi lo notasse, di certo voleva che chi o cosa si trovava sul platano picchiatore, venisse giù e pure alla svelta.
Aveva dovuto abbandonare la sua lettura (un libro il cui titolo non era visibile dato che era aperto ma con la copertina rivolta verso l'erba) e anche la sua merenda, un panino con della carne cruda... forse carpaccio.. che ora giaceva a terra e un piccolo pezzo era invece l'esca per richiamare il nuovo abitante, almeno per quel giorno, del platano picchiatore.

"strano però che quell'orrendo albero non se la prenda con lui..." si ritrovò a pensare fra sè mentre, ancora in attesa, continuava a fissare una macchia marrone, immobile e poco visibile sulla corteccia del Platano picchiatore, specialmente da quella distanza.

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Messaggioda Elisabeth » 25/06/2012, 13:36

La settimana si era conclusa nei migliori dei modi per la piccola Elisabeth e quel sabato pomeriggio con grande sorpresa della bimba era libero da qualsiasi impegno scolastico, questo avrebbe significato una sola cosa per la serpina, poter trascorrere un po’ di tempo con l’aquilotto che il suo papà le aveva mandato e soprattutto poter stare un po’ all’aria aperta.
Così indossò una tuta nera con i risvolti verde-argento e scarpe da ginnastica nere, blocco i capelli biondi in una coda e prese il necessario per poter passare qualche ora con il suo piccolo amico.
La bimba andò dritta in giardino senza passare per il portico sicura che Viktor, la sua aquila, l’avrebbe seguita comunque e di fatti, bastò che la bimba alzasse la manina con indosso il guanto da falconiere perché l’aquila arrivasse immediatamente.

Ciao Viktor, vieni ti porto in un posto, voglio farti vedere un albero al quale non dovrai mai e poi mai avvicinarti, mi hai capita bene?

chiese la bimba all’aquila per il momento ancora appoggiata sul braccio della bimba ed alzando di nuovo il braccino ormai dolorante per il peso dell’aquila e facendole riprendere il volo, certa comunque che non si sarebbe per nessun motivo allontanata da lei.

Una volta giunta nei pressi del Platano Picchiatore la serpina vide una figura in piedi a qualche metro di distanza dall’albero, la bimba si avvicinò leggermente e vide un bambino con qualcosa in mano e che parlava con qualcuno nei pressi dell’albero.

< Andiamo... scendi da lì! Lo sai che non posso venire a prenderti, maledizione! Oh ma vedrai quando ti becco... niente cibo per giorni, anzi per mesi! Promesso! Dannazione! Io dovevo riposarmi lo sai? Vieni qui... avrai questo pezzettino di carne! >

Ti conviene essere un po’ più gentile se vuoi che in nuovo occupante del Platano ti dia retta

Disse la bimba, richiamando un attimo dopo la sua aquila, la quale si poso a terra a pochi passi dalla bimba

Vedi Viktor, non devi mai e poi mai avvicinarti a quell’albero – indicando quest’ultimo – E’ un albero pericoloso ti potrebbe fare del male ed io non voglio che accada – disse la piccola inginocchiandosi di fronte all’aquila ed accarezzandola.

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Messaggioda Hans » 25/06/2012, 14:46

Non si accorse subito della ragazzina che alle sue spalle si stava avvicinando, troppo impegnato a cercar di far scendere l'animale ormai appisolato (o almeno così pareva) sull'albero e che non mostrava la benchè minima intenzione di voler scendere. All'improvviso però giunse alle sue orecchie la voce di Elisabeth che, con suo enorme fastidio, si mise a dargli una lezione su come richiamare un animale

Ti conviene essere un po’ più gentile se vuoi che il nuovo occupante del Platano ti dia retta

Gnè gnè gne! -la canzonò con un filo di voce difficilmente udibile, continuando a dar le spalle alla ragazzina impedendole quindi di veder la sua espressione, poi con un tono più serio ed alto disse- Ti ringrazio per il tuo "prezioso" consiglio, ragazzina, ma io continuerò ad addestrare la mia aquila come desidero.

Lasciò cadere infine il pezzo di carne a terra rinunciano definitivamente a richiamare l'animale che proprio in quell'istante parve risvegliarsi fissando con i suoi occhi scuri il suo piccolo spuntino a terra.

Quando avrà fame, si muoverà; e avrà fame fra breve, come ne avrà per molti giorni a venire, credimi! -Non si capiva se stesse parlando da solo o con la ragazzina, il suo volto era ancora puntato in direzione della sua Aquila.

Si voltò quindi vedendo solo ora con chi stava parlando... si trattava di una ragazzina serpeverde, questo era più che palese, ed anche lei aveva con se un aquilotto a cui indicò il grande platano picchiatore rivolgendogli poi alcune parole; forse anche lui avrebbe dovuto insegnare alla sua aquila cosa fare, a chi avvicinarsi e a chi no, ma Wharor non era mai stata un'aquila molto disponibile ad imparare e questo a lui non dava eccessivamente fastidio se non in pochi frangenti, come quello.

Vedi Viktor, non devi mai e poi mai avvicinarti a quell’albero. E’ un albero pericoloso ti potrebbe fare del male ed io non voglio che accada.

"Maledette aquile fin troppo servizievoli..." pensò fra sè osservando l'aquilotto di Elisabeth. Si diresse poi verso il suo libro, ancora poggiato a terra e, dopo aver messo un segnalibro che si trovava nella prima pagina, lo richiuse di scatto sicuro che non avrebbe letto più alcuna pagina. Infatti lui, quando leggeva, non sopportava alcuna fonte di distrazione altrimenti, come spesso gli capitava, avrebbe dovuto leggere e rileggere la stessa frase più e più volte per capirla realmente dato che chiunque parlasse o anche solo si muovesse faceva svanire tutta la sua concentrazione e quella ragazzina, ora, proprio questo avrebbe fatto anche solo chiacchierando con il suo aquilotto.

Quindi sei una Serpeverde... ti ho visto di sfuggita nei sotteranei, anche se non ho mai visto il tuo animaletto, Viktor giusto? Strano nome, questo è certo... sei forse tedesca?

Non la osservò molto, intento ora a sedersi anche lui sull'erba con lo sguardo sempre fisso sul Platano Picchiatore ed il suo ospite che, per ora, restavano immobili; pareva quasi che l'albero sopportasse la presenza dell'aquila o forse neppure l'aveva notata... di certo era incolume, ma per quanto lo sarebbe rimasta? Poco male, avrebbe imparato una lezione sulle sue piume se il Platano si fosse "svegliato".
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Messaggioda Elisabeth » 25/06/2012, 17:09

Ti ringrazio per il tuo "prezioso" consiglio, ragazzina, ma io continuerò ad addestrare la mia aquila come desidero.

Elisabeth squadrò dalla testa ai piedi il ragazzino che le stava di fronte, una cosa era cerca era un Serpeverde proprio come lei, quindi niente mezze misure e cercare di essere simpatica, poteva comportarsi come meglio credeva

Puoi fare quello che più ti aggrada con la tua aquila, ma, puoi starne certo che non ti ubbidirà se le parli a quel modo

Intanto l’aquila della bimba sembrava irrequieta, probabilmente aveva percepito l’astio fra i due bimbi

Stai tranquillo Viktor, posso cavarmela anche da sola

disse la piccola accarezzando l’aquila e notando che Hans aveva fatto cadere a terra un pezzo di carne che non doveva essere nemmeno troppo invitante visto che Viktor non aveva nemmeno guardato quello che giaceva a terra, probabilmente era normale visto che l’aquilotto aveva fatto il suo spuntino da poco, ma, comunque un minimo di curiosità sarebbe stato logico.

Intanto il ragazzino stava dicendo qualcosa riguardante la sua aquila ed una qualche punizione

Quando avrà fame, si muoverà; e avrà fame fra breve, come ne avrà per molti giorni a venire, credimi!

Che illuso che sei, pensi che se avrà fame tornerà da te? Le aquile non hanno bisogno di noi per mangiare, possono cacciare benissimo da sole anche qui ad Hogwarts, senza avvicinarsi alla Foresta Proibita – disse la piccola rivolgendosi poi al suo aquilotto - Viktor non dovrai mai andare da quella parte – indicando la Foresta Proibita – senza il mio permesso mi hai capita?

La piccola aquila fece un piccolo movimento con il becco come per dire che aveva capito le direttive della padroncina.

Nel frattempo il bambino si era seduto anche lui sull’erba e rivolse nuovamente la parola ad Elisabeth

Quindi sei una Serpeverde... ti ho visto di sfuggita nei sotteranei, anche se non ho mai visto il tuo animaletto, Viktor giusto? Strano nome, questo è certo... sei forse tedesca?

La bimba si voltò verso il bambino e fissandolo dritto negli occhi rispose alle sue domande

Può darsi che ci siamo incontrati in sotterraneo o in Sala Comune e con questo? – chiese la piccola – Per quanto riguarda il mio animaletto, come l’hai definito – disse la piccola storcendo il naso – Viktor è arrivato da pochi giorni, per questo non l’hai mai visto. Tempo fa mio padre ha ricevuto in dono un piccolo aquilotto da un signore tedesco, ed io ho deciso di chiamare quell’aquilotto proprio con un nome tedesco e Viktor quel giorno era l'unico nome che mi piacesse – disse la piccola con due occhietti che le brillavano – E non sono nemmeno tedesca, mio padre è inglese e la mamma francese. – rispose la piccola.

Ho soddisfatto la tua curiosità? Molto bene. Ora tu soddisferai la mia, tranquillo perchè non mi interessa sapere se sei tedesco o meno perchè è ovvio che tu lo sia

disse la bimba, fissando il bambino con fare inquisitore

Mi interessa solo sapere come si chiama la tua aquila?

indicando un puntino marrone fra le foglie del grande albero e continuando il suo interrogatorio

Soprattutto voglio sapere se utilizzi il fischietto durante l’addestramento o qualsiasi altro richiamo?

chiese la piccola, sicura che non utilizzasse un bel niente, altrimenti quell'aquila avrebbe ubbidito agli ordini che le venivano impartiti immediatamente, senza bisogno che Hans la minacciasse.
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Messaggioda Hans » 25/06/2012, 23:18

Puoi fare quello che più ti aggrada con la tua aquila, ma, puoi starne certo che non ti ubbidirà se le parli a quel modo.

Disse la professoressa di addestramento aquile! Per tua informazione, la mia aquila mi ubbidisce eccome, ora magari no, ma nella maggior parte dei casi si! La sto ancora addestrando, è con me da poco e di certo non posso insegnarle ogni cosa in breve tempo come invece tu, maestrina, pare abbia fatto no?

Stai tranquillo Viktor, posso cavarmela anche da sola - A quanto sembrava, l'aquila della ragazzina si fece irrequieta e a quel punto parve che Wharor si fosse a sua volta risvegliato.. vuoi per spirito di competizione nei confronti dell'altro animale o vuoi per difenderle il ragazzino, si era decisamente risvegliato! Spiegò veloce le ali e, evitando un ramo del Platano, spiccò il volo planando a poca distanza da Elisabeth osservando poi Viktor col capo roteato appena verso sinistra.

Che illuso che sei, pensi che se avrà fame tornerà da te? Le aquile non hanno bisogno di noi per mangiare, possono cacciare benissimo da sole anche qui ad Hogwarts, senza avvicinarsi alla Foresta Proibita. Viktor non dovrai mai andare da quella parte senza il mio permesso mi hai capita?

Tu invece sei un'illusa se credi veramente che il tuo aquilotto non ci andrà laggiù! Lo farà, quando tu non lo vedrai, ma lo farà! Anzi forse l'ha già fatto a meno che tu non lo tenga in gabbia e quello sarebbe di certo un delitto e tu... - la indicò col suo indice - ...non lo faresti mai, almeno di questo son certo.

Wharor prese intanto a guardarsi intorno trovando il pezzo di carne caduto poco prima e prendendo a mangiarlo voracemente; forse non era invitante per Viktor, ma per l'altra aquila lo era eccome anche se sicuramente non avrebbe faticato a procacciarsi il cibo da solo, come diceva giustamente Elisabeth e come sapeva bene anche il ragazzino che però non avrebbe mai ammesso di aver torto nel suo "metodo".

Può darsi che ci siamo incontrati in sotterraneo o in Sala Comune e con questo?

Temo che tu non stia bene, dovresti farti vedere dall'infermiera! Magari hai bevuto o mangiato qualcosa che non ti ha fatto bene.. insomma, uno dice di averti visto da qualche parte e tu impazzisci così? Almeno ti avessi vista, che ne so, nel bagno dei maschi! Bah, voi femmine, non vi capirò mai e non mi impegnerò mai a farlo! -scosse il capo, disgustato, poi continuò ad ascoltare lo sproloquio di Elisabeth

Per quanto riguarda il mio animaletto, come l’hai definito, Viktor è arrivato da pochi giorni, per questo non l’hai mai visto. Tempo fa mio padre ha ricevuto in dono un piccolo aquilotto da un signore tedesco, ed io ho deciso di chiamare quell’aquilotto proprio con un nome tedesco e Viktor quel giorno era l'unico nome che mi piacesse. E non sono nemmeno tedesca, mio padre è inglese e la mamma francese.
Ho soddisfatto la tua curiosità? Molto bene. Ora tu soddisferai la mia, tranquillo perchè non mi interessa sapere se sei tedesco o meno perchè è ovvio che tu lo sia, mi interessa solo sapere come si chiama la tua aquila?


Oh certo! - sbottò a quel punto - Come ho fatto a non capire che nelle tue vene scorre sangue dei mangiarane? Eppure era ovvio... maestrina, nervosa e pure fastidiosa! Se non sei una mangiarane che altro potresti essere? Forse una Natababbana! - Non li aveva mai sopportati i francesi, forse per le sue origini o forse per l'astio fra la sua famiglia e quella spregevole razza, come lui la definiva (o meglio, come gli era stato insegnato a definirli) - Ad ogni modo, signorina so tutto io, non sono tedesco mi spiace. Forse è il caso che scendi un pò da quell'altarino su cui ti sei seduta e cominci ad ascoltare e conoscere le persone che ti circondano invece di bollarle solo perchè credi di saper tutto perchè, a quanto pare, non sai granchè! Una o due domandine forse farebbero male al tuo ego, ma del gran bene alla tua ignoranza!
E la mia aquila si chiama Wharor, comunque, e si il fischietto lo uso solo che ora non lo ho qui con me.. l'ho scordato in camera!


Mentì... quell'animale era stato un dono di Tapion, un nanetto che gli aveva regalato una moneta che avrebbe fatto avverare ogni suo desiderio e lui, solo due giorni prima, aveva desiderato con tutte le sue forze quell'animale ma quando gli era comparso davanti, in tutta la sua bellezza, non aveva certo con sè un kit di addestramento e lui non aveva certo desiderato un'aquila addestrata... chi ci pensava?
Aveva bisogno di una mano e quella ragazzina spocchiosa forse poteva aiutarlo, ma si sarebbe mai abbassato a chiederle una mano? Più la conosceva e più era certo che non l'avrebbe mai fatto! Mai!

E il tuo fischietto, dov'è? Chi ti ha insegnato ad addestrarla? Sei una bambina, come io sono un bambino, come puoi conosce come si addestra un animale di questo tipo? - la curiosità prese il sopravvento, voleva capirci di più ma non voleva chiederlo apertamente, non a lei.
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Messaggioda Elisabeth » 26/06/2012, 11:38

Disse la professoressa di addestramento aquile! Per tua informazione, la mia aquila mi ubbidisce eccome, ora magari no, ma nella maggior parte dei casi si! La sto ancora addestrando, è con me da poco e di certo non posso insegnarle ogni cosa in breve tempo come invece tu, maestrina, pare abbia fatto no?

Maestrina?!? – disse la bimba fissando quello strano ragazzino, per poi voltarsi verso il grande albero solitario ed osservare sorridendo l’aquila del ragazzino che aveva spiccato il volo ed ora era a pochi metri da lei – A quanto pare mi sbagliavo, sono contenta che la tua aquila si sia decisa ad uscire dal suo nascondiglio – disse la bimba gentilmente, ma, nonostante lei avesse tentato di dimostrarsi più gentile verso quel bambino lui continuava a comportarsi allo stesso modo.

Tu invece sei un'illusa se credi veramente che il tuo aquilotto non ci andrà laggiù! Lo farà, quando tu non lo vedrai, ma lo farà! Anzi forse l'ha già fatto a meno che tu non lo tenga in gabbia e quello sarebbe di certo un delitto e tu...non lo faresti mai, almeno di questo son certo. .

Elisabeth continuava a fissare l’aquilotto del ragazzo, era un bellissimo esemplare, almeno per la piccola era molto bello non quanto il suo Viktor, ma questo era soggettivo, forse il bambino avrebbe pensato lo stesso della sua aquila, intanto l’aquilotto del bambino si era messo a mangiare tranquillamente il pezzetto di carne che era a terra.

Complimenti hai indovinato, io non rinchiuderei mai Viktor in una gabbia. Ma ti sbagli sul fatto che la mia aquila disubbidirebbe ad un mio ordine, lui sa che qui non deve venirci e puoi stare certo che non ci verrà mai senza mio ordine. – disse la piccola per poi fissare per un momento l’aquila del ragazzino – A quanto pare mi sono sbagliata un’altra volta, aveva fame e come hai detto tu è tornata indietro per mangiare, meglio così, preferisco essermi sbagliata piuttosto che guardare la tua aquila intrappolata sul Platano – dimenticando i modi non troppo gentili del ragazzo e veramente felice che l’aquila fosse riuscita ad allontanarsi dal Platano Picchiatore.

Intanto quel ragazzino stava replicando qualcosa sul loro possibile incontro

Temo che tu non stia bene, dovresti farti vedere dall'infermiera! Magari hai bevuto o mangiato qualcosa che non ti ha fatto bene.. insomma, uno dice di averti visto da qualche parte e tu impazzisci così? Almeno ti avessi vista, che ne so, nel bagno dei maschi! Bah, voi femmine, non vi capirò mai e non mi impegnerò mai a farlo!

Io impazzita, ma, guarda da che pulpito viene la predica. Se non l'hai capito non mi interessa dove ci siamo incontrati – ora la bimba era proprio irritata da quel bambino insolente, ma, giusto per irritarlo a sua volta decise di fargli qualche domanda.

Oh certo! Come ho fatto a non capire che nelle tue vene scorre sangue dei mangiarane? Eppure era ovvio... maestrina, nervosa e pure fastidiosa! Se non sei una mangiarane che altro potresti essere? Forse una Natababbana! Ad ogni modo, signorina so tutto io, non sono tedesco mi spiace. Forse è il caso che scendi un pò da quell'altarino su cui ti sei seduta e cominci ad ascoltare e conoscere le persone che ti circondano invece di bollarle solo perchè credi di saper tutto perchè, a quanto pare, non sai granchè! Una o due domandine forse farebbero male al tuo ego, ma del gran bene alla tua ignoranza!
E la mia aquila si chiama Wharor, comunque, e si il fischietto lo uso solo che ora non lo ho qui con me.. l'ho scordato in camera!


Questa volta Elisabeth era veramente furiosa, va bene che lei, gli aveva risposto non troppo gentilmente preoccupata per il povero aquilotto intrappolato, ma, da qui, venire insultata da un concasato c’è ne passava.

Signorino puzza sotto al naso, usa il cervello, credi davvero che sia una Natababbana? Ma, per chi mia hai presa, io sono una Purosangue

disse la piccola per la prima volta orgogliosa di sbattere in faccia a qualcuno le sue origini, quel bambino stava tirando fuori il lato peggiore della bimba.

Ah no non sei tedesco, cosa sei un austriaco? Forse per questo che hai dei modi tanto insolenti. Io scendo dal mio piedistallo solo se farai lo stesso anche tu. Forza signorino, posso sapere come ti chiami? Io sono Elisabeth Alexandra Walker.

disse la bimba senza accennare minimente a porgere la mano al bambino ed al tempo stesso felice di aver scoperto come si chiamava l'aquilotto.

Comunque Wharor è un bel nome

disse la bimba sorridendo, dimenticando per pochi minuti il litigio con il bambino, ma, nonostante le parole di Hans la bimba era sicura che non possedesse nessun fischietto e quant’altro per l’addestramento di quella splendida creatura.

E il tuo fischietto, dov'è? Chi ti ha insegnato ad addestrarla? Sei una bambina, come io sono un bambino, come puoi conosce come si addestra un animale di questo tipo? – le chiese il bambino.

Io il fischietto l’ho porto sempre con me, con un paio di riserva in caso dovessi perdere o rompere quello che uso di solito.

disse la bimba, per poi rovistare in un piccolo zainetto, dove aveva riposto i tre fischietti che non utilizzava mai ed un altrettanto numero di guanti di protezione, dopo qualche minuto di ricerca trovò quello che stava cercando, un fischietto ed un paio di guanti con l’involucro perfettamente integri da regalare al bambino anche se non era sicura che avrebbe accettato quel dono, ma, comunque la bimba ci avrebbe provato comunque.

Mio nonno materno, è un esperto falconiere ed un buon veterinario è stato lui ad insegnarmi come si deve addestrare un aquila - disse la piccola per poi porgere, cercando di sorridere con l’intenzione di apparire amichevole, un fischietto ed un paio di guanti –

Immagine

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Come segno di pace, facciamo entrambi parte di Serpeverde e mi sembra giusto provare ad andare d’accordo … Sono nuovi come puoi vedere … Se vuoi posso darti una mano con Wharor o magari tu puoi aiutarmi con Viktor, anch’io ho tanto da imparare su come addestrarli, non sono una maestrina come mi hai definita, sono solo brava ad osservare il comportamento degli animali. Probabilmente fra noi due, sei tu quello più esperto visto che non utilizzi nessun tipo di protezione durante l'addestramento della tua aquila ed io se tu sei d'accordo gradirei il tuo aiuto.

disse la bimba sempre sorridendo gentilmente, cercando con la scusa che desiderava l'aiuto del bambino di aiutarlo a sua volta nell'addestrare Wharor, impresa non facile visto che i due bimbi sembraa non si sopportassero.
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Messaggioda Hans » 27/06/2012, 22:01

Maestrina?!? A quanto pare mi sbagliavo, sono contenta che la tua aquila si sia decisa ad uscire dal suo nascondiglio
Complimenti hai indovinato, io non rinchiuderei mai Viktor in una gabbia. Ma ti sbagli sul fatto che la mia aquila disubbidirebbe ad un mio ordine, lui sa che qui non deve venirci e puoi stare certo che non ci verrà mai senza mio ordine. A quanto pare mi sono sbagliata un’altra volta, aveva fame e come hai detto tu è tornata indietro per mangiare, meglio così, preferisco essermi sbagliata piuttosto che guardare la tua aquila intrappolata sul Platano.


Osservò a sua volta l'aquila con maggiore attenzione sorridendo nel vedere che si era avvicinata e si era decisa a mangiarsi la carne e, dopo aver ascoltato le parole di Elisabeth, ebbe l'impulso di fare lo spavaldo, come suo solito, ma vedendo che lei pareva cercare un approccio amichevole (più o meno) si morse la lingua, represse l'orgoglio e forse per la prima volta da giorni fù quasi sincero; scosse infatti la testa e disse

Mio malgrado hai ragione tu... non è scesa per fame ma probabilmente per difendermi, deve aver notato la reazione del tuo Viktor; lei, o meglio lui, caccia e mangia quel che gli pare e nonostante io provi a tenerlo a stecchetto per poi sfruttare la fame per fargli eseguire semplici ordini beh, fallisco miseramente. Ora mangia solo perchè il pezzo di carne non è più in mano mia ed è una facile preda, tutto qua. Wharor però non è stupido, bada bene, è un esemplare intelligentissimo e spesso sembra che ad alcuni ordini risponda ma sono io a non essere in grado di dargli i comandi giusti evidentemente...

Finì di parlare e distolse lo sguardo dall'aquila e lo portò verso il platano picchiatore, ben lontano dalla figura della serpeverde e avrebbe fatto il possibile per non incrociarlo per qualche tempo dato che si vergognava tremendamente per quanto detto e sapeva bene che si sarebbe letto nei suoi occhi

Io impazzita, ma, guarda da che pulpito viene la predica. Se non l'hai capito non mi interessa dove ci siamo incontrati

Se lo dici tu... -disse ora con un filo di supponenza, stava tornando odioso? Probabile, era molto spesso così e raramente sincero e simpatico- Ad ogni modo non conta, io penso di averti vista e fine! Se ciò non è accaduto, pace!

Si zittì nuovamente quando notò la furia nella voce della concasata e una leggera risatina uscì dalle sue labbra, malamente celata e solo ora riprese ad osservarla studiandola con particolare attenzione da capo a piedi, senza perder di vista la sua aquila.

Signorino puzza sotto al naso, usa il cervello, credi davvero che sia una Natababbana? Ma, per chi mia hai presa, io sono una Purosangue
Ah no non sei tedesco, cosa sei un austriaco? Forse per questo che hai dei modi tanto insolenti. Io scendo dal mio piedistallo solo se farai lo stesso anche tu. Forza signorino, posso sapere come ti chiami? Io sono Elisabeth Alexandra Walker.


Non era mia intenzione scambiarti per una "sanguemarcio", perdonami... ultimamente stanno diventando anche troppi! -gli parve, forse erroneamente, di cogliere un filo di disprezzo quando si era difesa da quel "natababbana", forse anche lei li odiava ma non ne poteva essere certo quindi si mosse con cautela- Comunque si, hai indovinato al tuo secondo tentativo, sono un Austriaco, anzi l'Austriaco per eccellenza; il mio nome è Hans von Lothringen e discendo da una delle famiglie più potenti d'Austria e d'Europa... gli Asburgo. Forse tua madre, che è una mangiarane, li conosce... non corre buon sangue fra austriaci e francesi come di certo saprai!

Io il fischietto lo porto sempre con me, con un paio di riserva in caso dovessi perdere o rompere quello che uso di solito.

Osservò quindi la ragazzina cercare qualcosa nel suo zainetto e tirarne fuori qualcosa di strano, ai suoi occhi, ma che con la sua spiegazione comprese di cosa si trattasse;

Mio nonno materno, è un esperto falconiere ed un buon veterinario è stato lui ad insegnarmi come si deve addestrare un aquila. Come segno di pace, facciamo entrambi parte di Serpeverde e mi sembra giusto provare ad andare d’accordo … Sono nuovi come puoi vedere … Se vuoi posso darti una mano con Wharor o magari tu puoi aiutarmi con Viktor, anch’io ho tanto da imparare su come addestrarli, non sono una maestrina come mi hai definita, sono solo brava ad osservare il comportamento degli animali. Probabilmente fra noi due, sei tu quello più esperto visto che non utilizzi nessun tipo di protezione durante l'addestramento della tua aquila ed io se tu sei d'accordo gradirei il tuo aiuto.

Prese con sicurezza gli oggetti che gli vennero porti e, con un cenno di assenso del capo, ringraziò per quel gesto. Normalmente per lui sarebbe stato tutto lì ma il sorriso e la gentilezza della ragazzina lo spinsero a sforzarsi di più... cosa rara per lui.

Ti... ti ringrazio. Li accetto volentieri, li avrei accettati anche se fossero stati usati, ma nuovi sono di certo meglio! Per quanto riguarda l'aiuto beh, visto che tuo nonno è un addestratore e che i miei metodi come hai potuto vedere non funzionano molto... -un rapido sguardo all'aquila Wharor per poi tornare su Elisabeth- sarà per me un piacere ascoltare i tuoi suggerimenti e metterli in pratica, spero di poter poi ricambiare un giorno. Ogni debito verrà saldato ed ora, con te, io ne ho contratto uno che mi impegno a ricambiare. -fece un leggero inchino col capo portando contemporaneamente il braccio sinistro dietro la schiena per poi allungare la mano offrendo una stretta per sancire il tutto; forse quei metodi arcaici potevano sembrare assurdi, ma per lui era la routine.. con quegli usi era cresciuto e non si sentiva per nulla ridicolo nell'usarli.
Alzò lo sguardo e cercando di incorciare quello di lei ricambiò il sorriso per poi prendere a scartare i due oggetti appena ricevuti- Partiamo con la prima lezione?- domandò infine dopo esseri infilato il guanto- Sempre che tu ne abbia voglia, si intende- il tono ora era amichevole, quasi piacevole, e un sorriso era comparso sul suo volto.. forse aveva trovato qualcuno che meritasse di essere considerata!
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Messaggioda Elisabeth » 28/06/2012, 17:26

Elisabeth osservava Hans come si osserva un nemico da studiare per riuscire a neutralizzare i suoi attacchi, ma, vedendolo sorridere in direzione della piccola aquila, il cuore della bimba per un momento si addolcì, non sembrava un bambino così cattivo come voleva apparire.

Mio malgrado hai ragione tu... non è scesa per fame ma probabilmente per difendermi, deve aver notato la reazione del tuo Viktor; lei, o meglio lui, caccia e mangia quel che gli pare e nonostante io provi a tenerlo a stecchetto per poi sfruttare la fame per fargli eseguire semplici ordini beh, fallisco miseramente. Ora mangia solo perchè il pezzo di carne non è più in mano mia ed è una facile preda, tutto qua. Wharor però non è stupido, bada bene, è un esemplare intelligentissimo e spesso sembra che ad alcuni ordini risponda ma sono io a non essere in grado di dargli i comandi giusti evidentemente...

La piccola notò il cambiamento nel bambino, ma, decise di continuare sulla sua linea di condotto ancora per un po’, essere gentili non ripagava sempre e preferiva studiare ancora un po’ il suo interlocutore

Non è male che si sia decisa a muoversi solo per difenderti, vuol dire che ti accetta come suo amico e questo è un bene. Lo so che Wharor è intelligente, non devi dirmelo e capisco anche quanto possa essere frustrante vedere la nostra aquila non sempre ubbidirci, ci sono passata anch’io non credere. Ora Viktor mi ubbidisce in tutto, ma, ho dovuto sudare perché questo accadesse, ho dovuto avere molta pazienza e non ho mai voluto alzare la voce per punirlo, non volevo che mi ubbidisse solo per paura è molto più entusiasmante vedere che ti ascolta perché ti ama e non perché ti teme. Tranquillizzati perché penso che presto Wharor ubbidirà ad ogni tuo ordine, ti vuole già molto bene se era pronto a difenderti, però tu devi solo pazientare un po’ e non arrabbiarti.

disse la piccola accompagnando le sue parole da uno di quei sorrisi che le permettevano di ottenere sempre e comunque tutto quello che desiderava.

Il momento di pace sembrò volatilizzarsi proprio come era arrivato, ora la bimba era di nuovo furiosa, ma, cosa avesse di così importante il fatto che si fossero visti in giro per la scuola proprio non l’ho capiva, eppure quel ragazzino insisteva su quello strano punto.

Se lo dici tu... Ad ogni modo non conta, io penso di averti vista e fine! Se ciò non è accaduto, pace!

Elisabeth improvvisamente lasciò libero sfogo alla parte più oscura del suo carattere, lei una purosangue, venire paragonata ad una natababbana, era il più grande insulto che quel ragazzino potesse farle, eppure fino a pochi minuti prima non avrebbe mai creduto, di poter avere una tale reazione, lei non aveva niente contro i natibabbani o i mezzosangue o almeno così credeva, ed invece aveva reagito come chiunque si sarebbe aspettato da una purosangue, sicura della sua superiorità, forse senza saperlo Hogwarts la stava cambiando, facendola diventare a tutti gli effetti una vera serpeverde.
Forse il bimbo si spaventò per la sua reazione a dir poco esagerata, ma, sembrò leggermente più gentile

Non era mia intenzione scambiarti per una "sanguemarcio", perdonami... ultimamente stanno diventando anche troppi! Comunque si, hai indovinato al tuo secondo tentativo, sono un Austriaco, anzi l'Austriaco per eccellenza; il mio nome è Hans von Lothringen e discendo da una delle famiglie più potenti d'Austria e d'Europa... gli Asburgo. Forse tua madre, che è una mangiarane, li conosce... non corre buon sangue fra austriaci e francesi come di certo saprai!

Piacere Hans von Lothringen – disse la piccola fissando il bambino – Sei un Asburgo, molto bene, io non sono francese sono inglese, quindi fra me e te non ci sono litigi di sorta, almeno che tu non abbia qualcosa contro gli inglesi. – ora la bimba fissava il ragazzino dalla testa ai piedi, indispettita perché quel piccolo impertinente continuava a chiamare sua madre mangiarane, ma, non ebbe il tempo di replicare il bambino sembrava interessato al fischietto che lei aveva menzionato poco prima.
Elisabeth ebbe uno strano presentimento, che non sapeva spiegarsi, prese allora un paio di guanti ed un fischietto extra e li donò al bambino, come segno di pace. Quel bimbo aveva qualcosa di particolare, era riuscito a far capire ad Elisabeth che nonostante gli insegnamenti di sua madre, lei era orgogliosa di essere una purosangue e per la prima volta in vita sua proprio con quel bambino l’aveva detto apertamente, lentamente la bimba stava iniziando a somigliare al ramo paterno, avrebbe solo dovuto imparare a controllare le sue reazione e presto sarebbe stata la copia in miniatura di suo padre.
La bimba sorrise quando vide Hans prendere gli oggetti che lei gli stava donando, ringraziandola con un lieve cenno del capo.

Ti... ti ringrazio. Li accetto volentieri, li avrei accettati anche se fossero stati usati, ma nuovi sono di certo meglio! Per quanto riguarda l'aiuto beh, visto che tuo nonno è un addestratore e che i miei metodi come hai potuto vedere non funzionano molto... sarà per me un piacere ascoltare i tuoi suggerimenti e metterli in pratica, spero di poter poi ricambiare un giorno. Ogni debito verrà saldato ed ora, con te, io ne ho contratto uno che mi impegno a ricambiare.

Gli strani modi del bimbo piacevano alla piccola, le ricordavano un po’ quelli di suo nonno paterno, dell’uomo che le aveva insegnato ad essere orgogliosa delle sue origini in netto contrasto con gli insegnamenti della madre, ma, che la bimba aveva scoperto quel pomeriggio di aver assimilato alla perfezione.
La piccola sorrise nel vedere Hans fare un piccolo inchino con il capo e la postura che aveva assunto, con un braccio dietro la schiena, la bimba rispose di conseguenza fece una lieve riverenza ed inclino anche lei leggermente il capo, per poi stringere la mano che le veniva offerta ed alzarsi nuovamente in piedi.

Se ci vedessero adesso ci prenderebbe per due tipi alquanto bizzarri – disse la bimba ridendo e lasciando la mano di Hans – Gli amici non hanno nessun obbligo da rispettare fra di loro, ma … Se ti può far sentire meglio, come hai detto tu, il tuo debito verrà saldato, non ora, ma, solo quando avrò realmente bisogno del tuo aiuto sempre se tu vorrai ancora aiutarmi in futuro. – disse la bimba ricambiando il sorriso del bambino ed osservando quest’ultimo scartare il suo dono.

Subito dopo aver indossato il guanto di protezione Hans chiese alla serpina

Partiamo con la prima lezione? Sempre che tu ne abbia voglia, si intende.

Elisabeth ricambiò il sorriso del bambino e rispose alla sua domanda

Certo che ne ho voglia, aspettavo solo che tu me lo chiedessi. Però dobbiamo chiarire un punto importante dovrai addestrare Wharor tutti i giorni almeno per un paio d’ore. Sei pronto a sacrificare qualche ora del tuo tempo libero?

Chiese la bimba cosciente ti quello che stava chiedendo al bambino, sacrificare ore di svago e magari ore di studio per addestrare l’aquilotto.
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Messaggioda Hans » 03/07/2012, 0:35

Non è male che si sia decisa a muoversi solo per difenderti, vuol dire che ti accetta come suo amico e questo è un bene. Lo so che Wharor è intelligente, non devi dirmelo e capisco anche quanto possa essere frustrante vedere la nostra aquila non sempre ubbidirci, ci sono passata anch’io non credere. Ora Viktor mi ubbidisce in tutto, ma, ho dovuto sudare perché questo accadesse, ho dovuto avere molta pazienza e non ho mai voluto alzare la voce per punirlo, non volevo che mi ubbidisse solo per paura è molto più entusiasmante vedere che ti ascolta perché ti ama e non perché ti teme. Tranquillizzati perché penso che presto Wharor ubbidirà ad ogni tuo ordine, ti vuole già molto bene se era pronto a difenderti, però tu devi solo pazientare un po’ e non arrabbiarti.

La ragazzina pareva capirlo al volo, forse il fatto che entrambi possedessero un'aquila in qualche modo li aiutava ad intendersi anche se inizialmente così non era sembrato... ma poco contava ora.

A volte mi aspetto che ubbidisca, magari quando sono davanti ad altre persone, ma nulla! Solo figuracce... e spesso si perde le mie lettere! Pensa che di tanto in tanto ricorro a dei gufi, non li sopporto ma almeno consegnano sempre, ma questa cosa a Wharor non va a genio; una volta mi ha visto legare una lettera alla zampa di un gufo e lui ha spiccato il volo insieme a quell'animale e l'ha abbattuto. Non che mi sia dispiaciuto per il gufo, si intende, ma la lettera era tutta macchiata e ho dovuto riscriverla. Una noia che non ti dico... - osservò per alcuni lunghi istanti l'aquila prima di riprendere a parlare e riportare lo sguardo sulla ragazzina - Vedo che la tua aquila ubbidisce a dovere, immagino ti sia costato molto, come dici, ma ne è valsa la pena no? Per quanto riguarda il perchè ti ubbidisca, io preferirei che mi ubbidisse per timore e non per amore; so che è un punto di vista estremo, ma l'ho sempre pensata così con tutti gli animali che ho avuto o i servi che girano nella mia casa in Austria. - scosse infine il capo - Pazienza eh? Non arrabbiarmi pure?

Il sorriso della ragazzina era qualcosa di strano, sembrava che con quel semplice gesto riuscisse a guadagnare ogni ragione e lui non capiva come ciò fosse possibile; avrebbe voluto contrastare ancora un pò il pensiero di lei ma non gli riuscì, potè solo biascicare poche parole - Mi ci impegnerò...

Piacere Hans von Lothringen. Sei un Asburgo, molto bene, io non sono francese sono inglese, quindi fra me e te non ci sono litigi di sorta, almeno che tu non abbia qualcosa contro gli inglesi.

Non per ora... - disse riprendendo il controllo completo di sè stesso e rispondendo con un pizzico di nervosismo nella voce - Gli inglesi non mi hanno fatto nulla di male, come non me ne hanno fatto gli spagnoli o gli americani! Sono persone simpatiche e spesso a modo. Anche se ho sentito dire che fra gli inglesi i SangueMarcio siano molti di più, tu che sei di queste parti che mi dici? Sei una purosangue, come me, quindi li avrai notati... insomma, è nella nostra natura riconoscerli e disprezzarli, no? - domande col chiaro intento di carpirne il pensiero e se presente, l'odio per i natibabbani.

Sorrise poi nel vedere la ragazzina eseguire una perfetta riverenza con successivo inchino rimanendo piacevolmente sorpreso dal fatto che lei anzichè prenderlo in giro per i suoi modi così "ricercati" si fosse messa a sua volta ad eseguire una forma di saluto o di rispetto ormai obsoleta e quasi inutilizzata. Quando poi lei fece per stringergli la mano lui TENTO' di mutare tale gesto in un baciamano, cosa che gli era stata insegnato dalla sua famiglia quando si trovava davanti una ragazzina o una signora, ma solo sfiorando il dorso della mano di lei con le labbra.

Se ci vedessero adesso ci prenderebbe per due tipi alquanto bizzarri. Gli amici non hanno nessun obbligo da rispettare fra di loro, ma … Se ti può far sentire meglio, come hai detto tu, il tuo debito verrà saldato, non ora, ma, solo quando avrò realmente bisogno del tuo aiuto sempre se tu vorrai ancora aiutarmi in futuro.

Se ci vedessero adesso potrebbero pure prenderci in giro, ma non mi importerebbe per due semplici motivo: il primo è che sarebbero solo dei ragazzini stupidi ed ignoranti, questa è la tradizione nelle famiglie più potenti d'europa e del mondo, così si comportano le persone migliori e così loro, pezzenti, non sarebbero in grado di comportarsi... e il secondo motivo è che gli farei pagare ogni loro risatina, stanne pur certa, e credo che anche Viktor mi darebbe una mano! - ridacchiò appena osservando anche l'aquila della ragazzina poi tornò serio alcuni istanti - Allora ti prometto che quando ne avrai bisogno, quando me lo chiederai, io sarò pronto a ricambiare l'aiuto che mi stai ora offrendo; non dovrai far altro che chiedere!

Ora si trovava in piedi, eretto, con il guanto infilato nella mano e il fischietto al collo in attesa delle parole di Elisabeth, pronto ad iniziare la lezione (se così la si può definire) e ad imparare qualcosa di nuovo che gli sarebbe tornato di certo utile e poi, pensava, suo padre sarebbe stato orgoglioso nel vedere Wharor che eseguiva ogni suo ordine... ma quel momento era ancora molto, molto lontano!

Certo che ne ho voglia, aspettavo solo che tu me lo chiedessi. Però dobbiamo chiarire un punto importante dovrai addestrare Wharor tutti i giorni almeno per un paio d’ore. Sei pronto a sacrificare qualche ora del tuo tempo libero?

Non ho problemi a riguardo; qui non mi sono fatto molti amici, non che mi dispiaccia visto la gentaglia che gira, quindi di tempo libero ne ho a sufficienza. Due ore le posso dedicare a.... - si bloccò qualche istante, come se stesse riflettendo, poi fissò la sua aquila e riprese a parlare velocemente - a Wharor! Speriamo che impari, sia lui che io! Mi insegni a fargli attaccare qualche animaletto come i topolini o cose così? - disse ridacchiando, gli sarebbe tornato utile ma era quasi certo che a quella domanda la ragazzina gli avrebbe risposto con una ramanzina, degna di sua madre, in cui lo avrebbe ripreso sul fatto che l'aquila non è un animale da usare per aggredire altri animali o peggio, persone! Ma perchè no?.
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