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Via Principale

Messaggioda Lucas » 24/06/2012, 22:34

[Giovedì - ore 17.10]


Quanto poteva essere strana, la vita.
Il momento prima stava al Castello, da solo... ed il momento dopo - più di mezz'ora dopo in realtà - si ritrovava ad Hogsmeade, in compagnia: e non una compagnia qualunque, bensì quella di Estelle, la donna che aveva conosciuto nemmeno troppo tempo prima e che, insieme a Tisifone, gli aveva fatto battere il cuore; alla fine lui aveva scelto la docente di Divinazione, ma questo non voleva dire che non potessero essere amici.
Lucas credeva davvero nella possibilità di avere un rapporto di amicizia con lei e, visto che lei aveva accettato di uscire a prendere un aperitivo insieme, forse la pensava allo stesso modo.

Scelgo io?

Le domandò, e naturalmente si riferiva al pub: ce n'erano molti ad Hogsmeade, che pur rimanendo una cittadina tranquilla e semplice si era riempita, nel corso degli anni, di locali più moderni che rendevano molto più vivace l'ambiente; se Estelle gliel'avesse accordato la scelta, Lucas si sarebbe guardato un po' intorno prima di sceglierne uno dall'insegna nera - in netto contrasto con quelle colorate degli altri locali - e dalla scritta alquanto intrigante.


[Il Cigno Nero]


Che ne dici?

Le domandò allora, indicandole il locale che ispirava la curiosità dell'uomo: se la donna fosse stata nuovamente d'accordo con lui, allora Lucas l'avrebbe condotta verso l'entrata del pub, che si presentava all'interno come un tipico, piccolo e vivace pub inglese.


Immagine


Ciao ragazzi!
Volete un tavolo per due?


Una ragazza dai capelli rossi e l'aria vivace si avvicinò loro, lanciando un'occhiata compiaciuta verso Lucas che, come sempre, faceva una bella figura col genere femminile anche se il sorriso che le rivolse fu, ancora come sempre, molto più freddo ed impostato - per quanto smagliante - di quelli che invece rivolgeva alle persone a cui teneva.
Annuì a quella domanda, posando una mano sulla schiena di Estelle come per invitarla a precederlo, a seguire la cameriera con lui dietro fino al loro tavolo, dove poterono accomodarsi con due menu che vennero subito messi tra le loro mani.

Direi che potremmo farci un bell'aperitivo, che dici?
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Messaggioda Logan » 24/06/2012, 23:17

E chissenefrega del tuo sangue, per chi mi hai preso?
Come se essere Purosangue, Mezzosangue o Natobabbano dicesse qualcosa dell'interiorità di una persona...


Altri 100 punti per la bionda stellare!

Il fattore razziale era sempre un discorso ostico e spinato, sopratutto fatto davanti a qualcuno di così sconosciuto, ma era utilizzabile anche come valido aiuto per capire quanto effettivamente una persona fosse adatta o meno a stare a contatto con Logan.
Celine dal suo canto, pareva aver superato la prova a pieni voti, facendo intendere che per lei l'essere una cosa o l'altra non precludeva una profondità ampia e importante nella valutazione dell'individuo, quindi Sykes si limitò a replicare a quella sua frase con un sorriso deliziato ed il capo che annuendo rese ancor maggiore e chiara la sua condivisione di quel pensiero espresso dalla Diplomatica.

Che vuoi che ti dica, sono nata per fare la felicità altrui... mica potevo correre subito da te, no?
Non essere egoista su!


Io ci provo a non esserlo, ma quando si sta parlando della mia futura donna per la vita mi riesce molto difficile!
... Farò un tentativo, ma non prometto niente, ok?


Il tentativo reale che avrebbe voluto fare lui era di accalappiarsela per bene, ma forse c'era da dare tempo al tempo.
Troppa poca conoscenza, ancora molti dubbi e tante sorprese da scoprire, di sicuro il divertimento era appena cominciato per entrambi, rovinarlo con simili pensieri così seri e futuri snaturava del tutto la bellezza di quel flirt improvvisato e delizioso.
Il tavolo per cenare dunque era ormai pronto e le possibilità su come sarebbe potuta andare a finire la serata, molteplici e meravigliose sotto ogni punto di vista.
Che gliene fregava di spendere un patrimonio in alcolici quella notte, se erano per riuscire a cogliere maggiore attenzione da quel fiore francese candido come una rosa ma pungente esattamente allo stesso modo, allora erano i galeoni meglio spessi della sua esistenza.

Certo che ci credo, sto ancora aspettando che arrivi l'uomo della mia vita e si decida a farmi innamorare!
Ma ho come l'idea che non esista qualcuno in grado di tenermi testa... sono una mina vagante, che vuoi farci...


Sono convinto che avere determinate convinzioni nella vita sia molto positivo...
... Poiché quando vengono poi in qualche modo confutate la sorpresa è ancor maggiore...


Ci fu un lungo attimo di intenso sguardo nel dire quelle parole da parte di Logan verso Celine, quella frase diceva molto e non diceva niente allo stesso tempo, ma per una mente veloce e sagace come quella della Souvage sarebbe stato davvero uno scherzo cogliere il messaggio nascosto.
Si alzò in piedi l'Auror, scrocchiando il collo e le spalle, fissandola ancora, fino a che, dopo averla aggirata chiedendole con lo sguardo di seguire il suo corpo, le avrebbe teso la mano in un segno quasi elegante e d'altri tempi ma sempre con quella vena scherzosa, allegra e disinvolta di sempre, facendole un occhiolino prima di invitarla ufficialmente a dedicarsi alla seconda parte di quella sera sorprendentemente interessante.

Allora bambina... Che dici, vogliamo andare a cena?

Se lei avesse accettato di farsi condurre fino al tavolo, la loro conversazione sarebbe andata ancora avanti, scoprendo ancora più informazioni sulla vita dell'uno e dell'altra, tra una birra, una pizza, qualche sorriso malizioso e forse un dopo cena eventualmente... Esplosivo, di due persone che sanno bene come divertirsi.

{ FINE }
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Messaggioda Estelle » 25/06/2012, 16:08

Lo seguiva con interesse, attenta a dove metteva i piedi, soprattutto. Non voleva rischiare di inciampare una seconda volta, visto che quando era in presenza di Lucas non poteva nemmeno più fidarsi di se stessa e del suo equilibrio.
Si era parlato, più e più volte, del coinvolgimento del destino. Estelle si era chiesta molte volte cosa fosse, e per quale motivo le persone si aggrappassero a questo, come se esistesse davvero. Come quando veneravano un Dio babbano: credevano in lui, ma sapevano che non era una presenza materiale.
Ci aveva pensato per un pomeriggio intero; un pomeriggio in cui, naturalmente, non avrebbe mai immaginato un secondo incontro con il Tassorosso esattamente identico al primo.
Un po' come tornare alle origini, insomma. E se era proprio questo che il destino voleva, forse c'era ancora una speranza per lei.

Scelgo io?

Estelle alzò il capo verso di lui - in quanto lui un po' più alto rispetto a lei. Restò per un attimo così, immobile, a fissarlo. Ogni tanto le piaceva osservarlo, quando lui non guardava. Non voleva sembrare banale, dar a vedere che per lei era l'uomo più bello che avesse mai incontrato, una splendida stella che le illuminava la strada.
Un pensiero troppo romantico - e magari smielato - da parte sua. Ringraziò mentalmente il fatto che non potesse sentirla.
Non aggiunse altro. Si limitò a sorridere, e ad annuire.
E subito lui prese a guardarsi attorno. Estelle era quasi sicura che una delle tante insegne colorate lo avrebbero colpito, e fu anche per questo che rimase un attimo scettica quando Lucas optò per un locale dall'insegna scura, quasi spettrale.
Non seppe se gioirne o no, ma seguì il Tassorosso al suo interno.
Era sicura che, ovunque si trovasse, con la presenza di Lucas, non le sarebbe potuto accadere nulla.

[Il cigno nero]


Che ne dici?

Continuava a guardarsi attorno, con aria perplessa, comunque da una parte fiduciosa nella scelta appena fatta dal collega.
Il locale non rappresentava nemmeno un briciolo dell'insegna posta all'esterno. Non aveva nulla di cupo, anzi era un insieme di colori, il tipico esempio di un normale pub inglese, quelli che un tempo frequentava, assieme a sua madre, quando era impegnata in alcuni corsi di fotografia. Quelli erano i momenti piacevoli che ricordava con sua madre, quando non doveva ancora scegliere tra i suoi genitori e tra la vita babbana e la magia.

Può andare.

Il locale le piaceva sul serio, e non c'era nemmeno troppa gente, quindi non c'erano da temere sguardi indiscreti e pettegolezzi insulsi e falsi, che magari avrebbero potuto raggiungere le porte di Hogwarts e diffondersi per la scuola, e soprattutto arrivare alle orecchie di Tisifone. Avere una nemica era l'ultima cosa che voleva.. ma questo, ad ogni modo, non le impediva di non mettersi in gioco sul serio.

Ciao ragazzi!
Volete un tavolo per due?


La cameriera sbucò all'improvviso, una donna dai capelli rossi, mostrava un sorriso smagliante in loro direzione, ovviamente lo sguardo rivolto solo a Lucas. Anche a lei lo stesso effetto; era una cosa che poteva capire. Ma d'un tratto sentì il desiderio di farsi notare, magari farle vedere che lui no, non era solo.. ed era pure in bella compagnia.
Come se Lucas, in qualche modo, in quel momento, le appartenesse. Un concetto un po' distorto a suo favore, cosa che non le dispiaceva, tanto rientrava sempre in ciò che Lucas non avrebbe mai avuto modo di sapere.
Istintivamente, Estelle prese a guardarlo, incuriosita dalla situazione in cui si stava trovando, volendo conoscere anche il lato diplomatico del ragazzo. Congedò la cameriera con un sorriso, che per la ragazza poteva essere benissimo un motivo per cui gioire, ma Estelle conosceva abbastanza Lucas per capire che quello non era un modo per avvicinarla, ma bensì per congedarla gentilmente e senza alcuna conseguenza.
Estelle non riuscì a trattenere una risata, che ovviamente tentò di non dare a vedere, mentre Lucas la accompagnava - con una mano sulla schiena - verso il tavolo. La cameriera ancora un po' stordita dalla visione celestiale del sorriso di Lucas, Estelle che ancora ne rideva, non volendo comunque prendersi gioco di lei.
Si accomodò al tavolo. Una mano corse tra i capelli biondi per scostarli dagli occhi, ed avere così la visuale libera. Sorrideva ancora quando afferrò uno dei due menù posati sul tavolo e si apprestava a leggere con attenzione cosa il pub poteva offrirle.

Direi che potremmo farci un bell'aperitivo, che dici?

Uhm.. per me un Bloody Mary.
E prima che tu possa chiedermi qualcosa.. sì, sono maggiorenne; e no, non sono incinta.


Richiuse il menu con uno scatto, portandosi una mano davanti le labbra mentre intanto rideva per quanto detto, una affermazione per risultare simpatica, o perlomeno quello era un tentativo.

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Messaggioda Lucas » 26/06/2012, 14:07

Aveva colto lo sguardo un po' scettico di Estelle quando le aveva indicato proprio quel pub tra i tanti disponibili, sottolineati dalle insegne vivaci e colorate... ma Lucas era così, amava ogni tanto le cose che, magari apparentemente anonime, si rivelavano poi essere le più originali: e quando i due entrarono nel "Cigno Nero", l'uomo ebbe la conferma che ci aveva visto giusto; il pub era piccolo, colorato e nemmeno troppo caotico.
Una ragazza comparve per accompagnarli subito al tavolo, dove presero posto e poterono mettersi a sfogliare velocemente i menu.

Uhm.. per me un Bloody Mary.
E prima che tu possa chiedermi qualcosa.. sì, sono maggiorenne; e no, non sono incinta.


Lucas alzò un sopracciglio a quelle parole, incurvando poi le labbra in un sorriso divertito ed annuendo appena col capo, come se avesse preso seriamente in esame le sue parole.

Buono a sapersi...

Mormorò infatti con una luce divertita negli occhi, alzando gli occhi sulla cameriera che lo fissava in attesa della sua ordinazione.

Ce ne porti due, e qualcosina di buono da mangiarci assieme o rientreremo a casa ubriachi.

Ma sì, perché non lasciarsi andare e bere qualcosa con lei? E poi mangiando anche qualcosa si sarebbe dovuta evitare la classica sbronza da alcol ingerito a stomaco vuoto.
Restituì il menu alla cameriera, sorridendole con gentile freddezza, prima di osservarla allontanarsi e tornare con lo sguardo su Estelle.

Come stai?
So che non hai passato un periodo piacevole, ultimamente, e che è anche per questo che sei tornata a casa...


Non voleva essere così presuntuoso da dire che era stata colpa sua, della sua scelta, ma in parte in cuor suo credeva fosse proprio così.

E' stato bello ritornare nel luogo dove sei cresciuta?
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Messaggioda Estelle » 26/06/2012, 15:38

Credeva di aver esagerato un po' ordinando un autentico Bloody Mary. Ricordava perfettamente anche da quale soluzione derivasse; si sentiva un po' in colpa ed una parte di lei la riteneva un tantino trasgressiva. Fortuna che di difetti ne aveva pochi, e che l'ubriacarsi con un solo drink non rientrasse in questa categoria.
Quindi, per quella sera poteva stare tranquilla: aveva avuto la sua dose di pessime figure, e le bastava anche. Una caduta al giorno andava bene.
Lucas sembrò restare abbastanza scettico dalla sua scelta, o magari da ciò che ne era seguito. E poi ne rise. Estelle, ancora divertita dal suo tentativo di farlo sorridere, si fece d'un tratto seria, l'espressione tranquilla sul volto, quasi in estasi, come se stesse ammirando un panorama bellissimo. Lucas era il suo panorama. E quando sorrideva era un vero spettacolo. Estelle non riusciva a strappargli gli occhi di dosso.

Ce ne porti due, e qualcosina di buono da mangiarci assieme o rientreremo a casa ubriachi.

Non ci aveva pensato lei a quel piccolo particolare.Fortunatamente, Lucas riusciva a precederla in tutto ed a compensare i suoi pensieri. Era praticamente la parte perfetta per lei, quella che le mancava.
Si stava decisamente lasciando andare a pensieri che era troppo per lei, un po' dolorosi e che le davano una speranza maggiore, che Estelle, sinceramente, non voleva nutrire, per non restarne poi, successivamente, ancor più delusa. Voleva evitarsi un ulteriore dolore, soprattutto quando Lucas e Tisifone sarebbero usciti allo scoperto.
La cameriera li lasciò soli. Estelle, automaticamente, portò lo sguardo sul volto di Lucas, che fece lo stesso.

Come stai?
So che non hai passato un periodo piacevole, ultimamente, e che è anche per questo che sei tornata a casa...
E' stato bello ritornare nel luogo dove sei cresciuta?


Per quale motivo Lucas era così informato? E, soprattutto, chi era stato a rivelargli tutto ciò?
Tentò di non dare a vedere quanto fosse perplessa, e magari capire, provare a cercare una soluzione. Ma ormai il danno era stato fatto. Per qualche motivo Lucas era stato informato, e magari era anche saltato a conclusioni affrettate. Vere, ma che ovviamente Estelle desiderava che non sapesse.
Lucas sapeva.. non poteva farci nulla. Le mancava solo rispondere, e magari far finta di nulla.

Tornare a Lille mi ha fatto bene, lo ammetto.
Stava diventando un fardello troppo pesante da dover portare da sola.. e le cose non andavano bene.


Molto vaga, nel suo dire, non volendo entrare troppo nei particolari e magari far preoccupare ulteriormente il suo collega.
Il suo viaggio a Lille, ormai, era di dominio pubblico, ma ancora nessuno sapeva perchè fosse andata via. Motivazione che Estelle avrebbe tenuto per sè, non volendo risultare banale e magari anche un po' infantile.

Ma ora va tutto meglio. Era stato solo un periodo.

Si congedò così lei, ancora molto sul vago, curvando le labbra verso l'alto, lasciandosi andare a quello che poteva parere un sorriso smagliante, ma che ovviamente Estelle non sentiva veramente suo.
Giocherellò per un attimo con la tovaglia, facendo ancora finta di nulla, come se non fosse successo nulla che potesse comprometterla.
L'ultima cosa che voleva era che Lucas scoprisse cosa lei provava nei suoi confronti.

Tutto bene a te?

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Messaggioda Lucas » 26/06/2012, 18:16

Cercava di capire come stesse davvero, cosa davvero provasse dentro la giovane donna di fronte a lui senza però insistere troppo: non voleva risultare indiscreto, l'unica cosa che gli premeva era essere sicuro che Estelle stesse bene.

Tornare a Lille mi ha fatto bene, lo ammetto.
Stava diventando un fardello troppo pesante da dover portare da sola.. e le cose non andavano bene.


Una frase che poteva voler dire tutto e niente, ma a Lucas andava bene così perché l'importante era la prima frase da lei pronunciata, ovvero che Lille le aveva fatto bene, aveva giovato al suo umore.

Ma ora va tutto meglio. Era stato solo un periodo.

Giusto prché tu lo sappia, la Preside Bergman non ha messo i manifesti della tua partenza... è stata una mia curiosità chiederle come stavi, e lei mi ha informato della tua partenza.

Precisò lui, non voleva che vedesse la Preside come una pettegola quando era stato lui a chiedere esplicite informazioni sulla professoressa di Babbanologia dopo quel discorso alquanto antipatico che li aveva visti protagonisti, e lì aveva saputo della partenza improvvisa della donna.

Tutto bene a te?

Domanda scomoda, soprattutto perché non poteva - o non voleva - sbandierarle in faccia il suo rapporto con Tisifone... l'avrebbe trovato davvero poco elegante.
Per sua fortuna, in un certo senso, ad interrompere il loro discorso ci pensò la cameriera che mise loro davanti due bicchieri uguali col cocktail scelto, e qualche stuzzichino con cui accompagnarlo.


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Se avete bisogno di altro, non esitate a chiamarmi...

Disse loro la ragazza, sorridendo ad entrambi - forse più a lui che non alla donna - prima di lasciarsi nuovamente da soli: Lucas guardò Estelle pr un lungo istante, poi prese il Bloody Mary e lo alzò verso l'alto, come a volerle proporre un brindisi.

Ad un rapporto che può riservare ancora tante belle sorprese?

Le propose, visto che sentiva di poter stringere un bel legame con la giovane donna se l'avesse voluto anche lei.
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Messaggioda Estelle » 27/06/2012, 16:43

Neanche lei sapeva, con precisione, per quale motivo fosse partita. Tornare a Lille era stata la prima idea buona che le era venuta in mente. Non voleva scappare, non aveva mai avuto intenzione, ma pensandoci le era parso giusto. Non ne aveva motivo, in fondo: era, più che altro, un atteggiamento infantile.
Fuggire dai problemi.
E poi non risolverli?
Beh, insomma, Estelle ci stava lavorando, ed anche tanto. Si stava impegnando per riuscire a riavere il suo posto - e quindi la sua camera - nella Sala Comune Corvonero; si stava anche impegnando - fino a circa un'ora prima - a chiudere, definitivamente, con i sentimenti che provava per Lucas, che credeva di provare. Anzi, che ancora non sapeva di provare. Qualcosa c'era, non l'aveva mai messo in dubbio. Lo capiva dai suoi precedenti incontri con il ragazzo ed anche da come si sentiva con lui, da come si era sentita quando Lucas aveva fatto una scelta. Come se il mondo le fosse crollato addosso. Non aveva avuto scelta. Era partita. Era fuggita da lui e da ciò che le provocava dentro.
Ritornando, non aveva risolto nulla. Lucas era tornato come un uragano nella sua vita. E tutto aveva ripreso a girare attorno a lui.
Ed ora che lui sembrava interessarsi ancora a lei, in qualche modo, Estelle nutriva ancora una speranza, si illudeva.
Una cosa che voleva evitare, ma che con Lucas non era stato mai possibile.

Giusto prché tu lo sappia, la Preside Bergman non ha messo i manifesti della tua partenza... è stata una mia curiosità chiederle come stavi, e lei mi ha informato della tua partenza.

Particolare che non la aiutava affatto, ma che perlomeno allontanava almeno la preside Bergman da qualsiasi pettegolezzo. Non che avesse pensato a lei, all'inizio. In fondo il fatto che fosse partita era di dominio pubblico. Lucas avrebbe potuto benissimo saltare a conclusioni anche da solo, ipotizzando, ovviamente.
Ora le confidava pure che era stato lui a richiedere informazioni sul suo conto. Non le dava fastidio, affatto, ma era uno di quei gesti che avrebbe potuto benissimo evitare, o perlomeno evitare di dirle, uno di quei gesti che la facevano sperare, esultare dentro, e piangere, allo stesso tempo.
Lucas apparteneva a un'altra donna, una donna che Estelle aveva sempre considerato migliore di lei, sia nell'aspetto fisico che del carattere, ma anche come abilità magiche. Tisifone era naturalmente una grande donna. Competere con lei non sarebbe stato facile. Perchè sì, ora si stava aprendo una vera e propria competizione, una guerra, dove tutto era lecito, dove anche Estelle si sentiva un po' scomoda, ma demordere non era nemmeno nel suo stile.
Avrebbe lottato per se stessa e per ottenere ciò a cui teneva maggiormente.

Non ebbe il tempo di rispondere lui, poi, alla sua domanda. Non poteva sapere se ne fosse felice o meno; ad ogni modo la loro attenzione si spostò immediatamente sulla cameriera, che era tornata nel momento giusto a portar loro ciò che avevano ordinato. Due Bloody Mary ed anche qualcosa da mangiare. Le venne l'acquolina in bocca notando tutti quegli stuzzichini.
In più, la presenza di Lucas avrebbe reso anche la vivanda più sgradevole, un piacevole estremo.

Ad un rapporto che può riservare ancora tante belle sorprese?

Sembrava ottimista, non dava a vedere alcun tipo di disappunto nell'espressione sul volto.
Era felice, poteva notarlo. Felice almeno quanto lei. Sicuramente meno. Estelle, in quel momento, riteneva di esserlo troppo pure.
Ottimismo che avrebbe potuto benissimo contagiarla.
Per quella sera decise che poteva concederselo. Magari ignorando tutto il resto. Nessuno li avrebbe visti, non dovevano temere nulla. E lei poteva godersi, in santa pace, una serata magnifica in compagnia del ragazzo giusto.

Ad un rapporto che può riservare ancora tante belle sorprese..

.. e che sorprese.

Aggiunse lei mentalmente, una vena di ironia ed anche presunzione, come se già stesse pensando a quale poteva essere la sua prossima mossa. Di idee ne aveva in testa, anche troppe. Non se ne sarebbe fatta sfuggire una.
Avrebbe cercato di sorprendere Lucas in ogni modo; ci sarebbe riuscita.

A me e a te.. e al destino.. che non si sa quali brutti scherzi ci vorrà giocare ancora.

Il bicchiere a mezz'aria, un sorriso sul suo volto. Si sfiorarono e produssero un leggero tintinnio.
Quello era decisamente l'inizio di una serata molto interessante.

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Messaggioda Julie » 27/06/2012, 17:28

[Il Cigno Nero - Ad un tavolo isolato - Giovedì - 17.34]


La cara, vecchia Hogsmeade.
Incredibile come gli anni sembrassero non aver intaccato l'aria che circondava quel luogo: poco più di una bambina, ecco cos'era stata la prima ed unica volta che suo padre l'aveva portata lì.
La sua prima volta via dall'America, la sua prima volta in Inghilterra, la sua prima volta lì.
Ed ora, ad anni di distanza, nulla era cambiato. Nuovi pub avevano sostituito i vecchi, certo, e nuovi negozi erano sorti là dove prima non vi era che terra incolta, ma l'odore del luogo, l'aria che vi si respirava, quella non era cambiata per nulla.
Non era certo per piacere, comunque, che aveva deciso di tornare ad Hogsmeade, bensì per svolgere qualche lavoro per conto della Setta: a breve avrebbe dovuto incontrare un loro informatore, per farsi indicare la sua prossima vittima; sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene, come sempre prima di portare a termine un compito, ed aveva deciso di fermarsi a bere qualcosa prima di procedere col lavoro.

Ad un rapporto che può riservare ancora tante belle sorprese?


Una voce che avrebbe riconosciuto ovunque.
Si volse di scatto verso la direzione da cui essa proveniva, ringraziando di essere stata tanto furba da sedersi nel tavolo più appartato del pub.

Immagine


Eccolo lì.
Nemmeno per lui il tempo sembrava esser passato.
Si morse le labbra, sorridendo lascivamente mentre lo osservava dalla sua posizione privilegiata: bello come sempre, forse più uomo di quanto non se lo ricordasse. La barba incolta gli donava.
Non era solo, comunque. Una donna era con lui: si sporse appena per osservarla, discretamente come solo una vera Mangiamorte sapeva essere.
Capelli biondi, espressione sorridente e... speranzosa, forse.
Fermò il cameriere che le passò accanto, prendendolo per un braccio.

Desidera qualcosa signorina?

Gin e ghiaccio.
E voglio sapere chi è quella donna.


Indicò col capo la donna di fronte a Lucas, posando sul tavolo alcune monete d'oro che il cameriere s'intascò in tutta fretta, forse per paura che lei cambiasse idea.

Lavora ad Hogwarts, è la docente di Babbanologia.
Moreau è il suo cognome, non so altro.


Mi basta.


Gli lasciò andare il braccio, senza nemmeno guardarlo.
Moreau... avrebbe scoperto presto tutto su di lei.
Una cosa era certa: non era la donna di Lucas; lui non la stava toccando, non stava cercando un contatto fisico con lei, quindi non stavano insieme.
Ma era ovvio che lei lo volesse: si vedeva da come si muoveva, da come lo guardava... come se fosse pronta a combattere per lui, per averlo.
Non che lui fosse in grado di capirlo, era sempre stato troppo ingenuo per comprendere certe cose.
Forse era di un'altra?
Julie aveva imparato a conoscerlo meglio di chiunque altro, perché era stato suo, in passato... e se fosse stato davvero legato a qualcuna, ora, qualcuna che non era la biondina?
Sentimenti di vendetta e rivalsa si fecero strada nel suo cuore, la sua promessa fatta anni prima che premeva per essere mantenuta: e l'avrebbbe fatto.
Mentre il bicchiere con l'alcol veniva posato di fronte a lei, la donna chiese piuma e pergamena per scrivere un piccolo biglietto che, poco dopo, venne consegnato con discrezione alla bionda mentre Lucas veniva distratto da un'altra cameriera.


Se vuoi chi hai di fronte, sorridere non ti basterà.
Io ti posso aiutare, ma tutto ha un prezzo.
Incontriamoci qui, domani, alle 22.
Fossi in te, non mancherei.
J


E se sei furba, collaborerai.


Pensò Julie mentre, dopo aver svuotato il bicchiere tutto d'un fiato, si alzava, tirandosi il cappuccio sul viso e lasciando altre monete sul tavolo, per sparire poi dal retro del locale.
L'esca era stata lanciata, e mentre lei si sarebbe dedicata a far sparire l'ennesimo ostacolo sulla via della Setta... una certa biondina, probabilmente, avrebbe dovuto decidere cosa fare del suo futuro.

[Exit]


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Messaggioda Lucas » 27/06/2012, 20:29

Aveva forse esagerato a proporle un brindisi di quel genere? Naturalmente non c'era stato nessun secondo fine nelle sue parole, solo la più pura e vera volontà di poter instaurare con lei un rapporto forte, bello, importante: insomma, non si doveva per forza stare con qualcuno per averci un legame da considerare solido, no?
Lucas almeno la vedeva così, e non poteva che sperare che Estelle fosse d'accordo con lui: la osservò attentamente, pronto a cogliere un qualsiasi suo cenno di fastidio o irritazione... ma non arrivò niente del genere, anzi.

Ad un rapporto che può riservare ancora tante belle sorprese..

Le sorrise ed annuì, lieto che volesse brindare proprio a ciò che lui aveva proposto... ed anzi, aggiungendo una sua personale visione di ciò per cui voleva brindare.

A me e a te.. e al destino.. che non si sa quali brutti scherzi ci vorrà giocare ancora.

Speriamo che portino tutti a conseguenze piacevoli come questa.

Replicò Lucas sincero: sì, farli andare a sbattere l'uno contro l'altra non era stato il massimo, ma la conseguenza era stata andare a bere qualcosa insieme quindi si poteva dire che una situazione potenzialmente negativa si era trasformata in qualcosa di molto positivo... perciò perché non sperare che accadesse sempre lo stesso schema?
L'arrivo della cameriera distrasse Lucas, che alzò lo sguardo per sorriderle gentilmente.

Tutto bene?
Posso portarvi altro?


Tutto bene, molto gentile.
Direi che siamo a posto, ma grazie.


Rispose l'uomo, non pensando che i camerieri del pub potessero essere così gentili: in realtà, ma questo non poteva immaginarlo, la cameriera si era rivolta a lui giusto il tempo per distrarlo e permettere ad un altro di portare discretamente ad Estelle un bigliettino, che forse la donna avrebbe letto in un secondo momento per non farsi vedere da lui, o che forse invece avrebbe guardato subito, magari usando una scusa come il dover andare in bagno.

Mmh, molto buono devo dire.
E' stata una scelta intelligente prendere quello che hai preso tu.


Commentò Lucas, assaggiando il Bloody Mary ed accompagnandolo da uno stuzzichino tra quelli portati, una tartina con olive, pomodoro, caviale e un velo di burro.

Allora, parlami dei tuoi progetti per quest'estate.
Tornerai ancora a Lille, o cambierai completamente meta?
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Messaggioda Estelle » 27/06/2012, 21:57

Speriamo che portino tutti a conseguenze piacevoli come questa.

Perchè Lucas sembrava avesse intenzione di rovinarla? Non so, se ne stava prendendo gioco, per caso? Insomma, Estelle sembrava così disperata da meritarsi la compassione - e le illusioni - del collega?
Tutte domande che avrebbe voluto gridargli contro, avere una risposta chiara, e non un'ulteriore delusione, una di quelle frasi che una ragazza qualunque - anche lei - avrebbero reputato sdolcinate e perfette, degne del ragazzo giusto; insomma, un vero sogno. Voleva delle risposte, risposte che Lucas non poteva darle perchè ciò avrebbe comportato rivelare ciò che provava. La frustrazione quando lo sapeva con Tisifone, la speranza quando era con lei, la gioia di essere con lui, il dolore di non poterlo avere veramente.
Lucas sembrava veramente di buon umore. Perchè rovinargli la serata? Perchè rovinarla a se stessa? Era tutto perfetto, in quel momento. Tisifone non c'era. Lucas era suo. Non propriamente.. diciamo per un piccolo arco di tempo, che le bastava, certo. Tanti piccoli momenti, che sarebbero potuti servire.

Tutto bene?
Posso portarvi altro?


Ancora la stessa cameriera sbavante. Sembrava farlo apposta. Quando erano al capolinea, doveva sempre interromperli.
Estelle, se prima ne era divertita, ora ne sembrava stizzita. Era la loro serata, il loro momento. E, per quanto ne sapeva, avevano ordinato, e non avevano ancora terminato di consumare. Per quale motivo la cameriera era tornata?
I conti non tornavano. Qualcosa doveva esserci sotto.

Lucas ancora intento a chiacchierare con la cameriera. Qualcuno attirò la sua attenzione.
Un secondo cameriere la raggiunse al tavolo, così scaltro e veloce da non farsi minimamente notare da Lucas. Un biglietto ora le era di fronte, posato sulla sue gambe piegate, perfettamente piegato in quattro.
Tentò di allungare un braccio e quindi così fermare il cameriere, che svelto aveva compiuto il suo lavoro e l'aveva lasciata sola.
Nulla.
Si guardò attorno, non sapeva nemmeno lei cosa stava tentando di cercare. Il biglietto giaceva ancora sulle sue gambe. Non sapeva se e dove aprirlo. Lucas era ancora distratto. Aveva qualche minuto, o poco più. Poteva farcela, se la smetteva di pensare e si dava una mossa.
Un ultimo sguardo a Lucas. Sorrideva alla cameriera. Sembrava volerla rassicurare che non avevano alcun bisogno di aiuto.

Aprì il biglietto. Il primo risvolto. Poi il secondo. Faceva tutto con una calma assoluta, sembrava voler prendere del tempo.
Alla fine non esitò oltre. La curiosità era troppa. Per quale motivo un cameriere avrebbe dovuto portarle un biglietto del genere nel mezzo di una serata così tranquilla? Per di più, nel locale non vi era nessuno che conosceva. Il biglietto doveva essere, sicuramente, di un genere diverso.

Se vuoi chi hai di fronte, sorridere non ti basterà.
Io ti posso aiutare, ma tutto ha un prezzo.
Incontriamoci qui, domani, alle 22.
Fossi in te, non mancherei.
J


Ancora si guardò attorno. Nessuno si muoveva.
Incrociava sguardi anonimi, uomini ubriachi e donne di facili costumi. Qualche ragazzo alle prese con un primo appuntamento, camerieri sparsi un po' dappertutto per il locale.
Una figura losca attirò la sua attenzione.
Sembrava una donna. Non riusciva a capirlo, era incappucciata. Non le rivolse alcuno sguardo, non poteva esser sicura che fosse lei, ma sembrava avere una certa fretta. La vide scomparire dietro la porta principale del pub.
E, nello stesso istante, Lucas tornò a guardarla.

Mmh, molto buono devo dire.
E' stata una scelta intelligente prendere quello che hai preso tu.


Lo stava ignorando. Per la prima volta nel giro di un mese stava ignorando l'uomo che riusciva a farle perdere la ragione.
Pensava al biglietto. Lo sguardo nel vuoto, sembrava che stesse prestando attenzione a quanto Lucas stava dicendo, ma non era così.
Chi era "J"? Perchè la cercava? Cosa centrava lei in tutta questa storia? E, soprattutto, Lucas che ruolo aveva in tutto ciò?
Certo, il messaggio era molto vago, un po' inquietante, ma le stava offrendo su un piatto d'argento un'opportunità unica ed irripetibile.
"Se fossi in te, non mancherei."
Poteva fidarsi di quelle parole? E, soprattutto, poteva ridursi così in basso solo per conquistare un uomo?
Stava prendendo la decisione di non andarci.. ma alla fine concluse che provare non le sarebbe costato nulla. Essere lì, la sera dopo, non sarebbe stato un problema. Avrebbe scoperto il mittente del messaggio e ciò che aveva intenzione di chiederle. Caso risolto.
Quindi, alla fine, aveva deciso. Avrebbe accettato quell'invito, senza alcun fine.

Allora, parlami dei tuoi progetti per quest'estate.
Tornerai ancora a Lille, o cambierai completamente meta?


Lucas stava ancora parlando. Non si era minimamente accorto che Estelle aveva la testa altrove.
Più per buona educazione che per vero interesse - ormai non sapeva se poteva riuscire a concentrarsi ancora dopo quanto successo - incrociò il suo sguardo, e poggiò il mento sul palmo della mano. Ancora non aveva toccato il suo Bloody Mary.
Allungò una mano ed afferrò un paio di panzerottini, che portò, uno alla volta, alle labbra. Voleva sgranocchiare qualcosa prima di concedersi all'alcool. Sentì di aver bisogno di qualcosa di più forte, ma evitò, non volendo fare pessime figure.

Vorrei fare un viaggio a Londra, o magari in Spagna. Ho sempre sognato di visitare Barcelona, o Madrid. Sono città che mi hanno sempre affascinata.

Sembrò tornare con i piedi per terra, per un attimo si fece pensierosa, già si immaginava da sola per la piazza di una città spagnola. Un'esperienza che la eccitava al solo pensiero, ma che da un lato non sembrava così piacevole.

..ma non credo che ci andrò. Non mi affascina molto l'idea di trascorrere una vacanza da sola.

E sorrise anche, per non dar a vedere che la cosa le dispiaceva molto più di quanto non dava a vedere. Non che per le vacanze avesse solo tali progetti. Avrebbe sicuramente trovato altro da fare, qualcosa di più divertente. Magari sarebbe rimasta ad Hogwarts, in fondo non si stava poi così male. Aveva la sua camera, e poteva contare sui suoi colleghi. Magari avrebbe anche potuto curare un po' delle sue relazioni interpersonali.

Tu, invece? Programmi interessanti?

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