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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 22:08

Sentirla rispondere a quel bacio fu la cosa più bella per lui: poter assaporare di nuovo le sue labbra, sentire il calore del suo respiro sulla propria bocca... quanto gli era mancato tutto ciò. Ed era intenzionato a non separarsene più, se solo a lei fosse stato bene fingere fuori ed essere loro stessi al sicuro nelle reciproche stanze.

Mai compromesso mi è sembrato più dolce.
Però agli occhi del mondo risulterai lo stesso fuori mercato.


Assolutamente impegnato, promesso.
Anche se non credo che qualcuna oserebbe mai provarci con me, ho come la sensazione di avere una sorta di marchio addosso che mi indica come tuo.


La rassicurò con un sorriso divertito, strizzandole l'occhio: in effetti lui si sentiva davvero suo, una sua proprietà come lei lo era di lui; non c'era nulla di visivo o di concreto in quella sensazione, solo il piacere di sentirsi l'uno parte dell'altra, ed avere il diritto di esserne conseguentemente gelosi e possessivi.

Solo un ultima ultimissima cosa.

Speriamo lo sia davvero, perchè ho una voglia matta di riempirti di coccole fino a farti dimenticare anche come ti chiami.

Commentò Lucas inizialmente divertito, ma facendosi poi più serio nel notare che Tisifone sembrava non scherzare più, e la cosa lo mise alquanto in allarme: che stava succedendo, qual'era il problema?

Cosa ne pensi delle donne che si trovano a loro agio con la magia oscura e non hanno problemi ad usarla?

Una domanda che lo prese totalmente in contropiede, facendolo rimanere in silenzio per qualche istante prima di passarsi una mano sul mento con fare pensieroso.

Dipende dalla donna, da che tipo di Magia Oscura, e dal perchè la usano.
Anche se generalmente penso che sfruttare un potenziale malvagio, per quanto più devastante, non sia mai la soluzione migliore.


Rispose alla fine con sincerità: non voleva fare il saccente, ma sapeva che di solito in tutte le situazioni c'era il risvolto della medaglia; e se da un lato il Male ti rendeva più potente e pericoloso, dall'altro doveva pur esserci una fregatura.

Perchè questa domanda... cosa vuoi dirmi?
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 22:32

Assolutamente impegnato, promesso.

Nonostante quello che aveva detto prima, Tisifone si accorse che aveva decisamente bisogno di sentirselo dire, e se non si fosse sentita infantile, probabilmente avrebbe chiesto a Lucas di ripetere quella frase all’infinito, solo per sentire il brivido di eccitazione che le scorreva sotto pelle al pensiero che lui era impegnato con lei, che era suo ed era contento di esserlo.

Anche se non credo che qualcuna oserebbe mai provarci con me, ho come la sensazione di avere una sorta di marchio addosso che mi indica come tuo.

Hummm - mormorò pensierosa, scrutando il collo del ragazzo come a volerne prendere le misure – Non vedo alcun marchio per ora ma credo di potervi porre rimedio molto presto.

Commentò seria, passandosi la lingua sulle labbra in maniera lenta e sensuale, come se stesse già pregustando il sapore della sua pelle sotto gli assalti a cui aveva intenzione di sottoporla.
Peccato che prima di lasciarsi andare del tutto c’era ancora un piccolo dettaglio da definire.

Speriamo lo sia davvero, perchè ho una voglia matta di riempirti di coccole fino a farti dimenticare anche come ti chiami.

Chiuse per un attimo gli occhi, assaporando il senso delle parole di Lucas, lasciando che le scivolassero sulla pelle, facendole venire la pelle d’oca e un vuoto allo stomaco per l’anticipazione. Per una frazione di secondo pensò di mandare tutto al diavolo e di fiondarsi su quelle labbra morbide e invitanti, ma un distorto senso dell’onore la costrinse a formulare lo stesso quella domanda.


Dipende dalla donna, da che tipo di Magia Oscura, e dal perchè la usano.
Anche se generalmente penso che sfruttare un potenziale malvagio, per quanto più devastante, non sia mai la soluzione migliore.


Annuì seria, riflettendo sulle sue parole. Non suonavano di condanna, come se le situazioni andassero valutate caso per caso. E questo era un punto di vista nuovo per lei, abituata a vedere tutto in bianco o in nero.

Perchè questa domanda... cosa vuoi dirmi?

Nella Foresta… diciamo che ho perso momentaneamente la testa… mi sono lasciata trasportare dall’ira e dal desiderio di restituire il dolore che stavo provando – tentennò nel dare la sua risposta, vergognandosi leggermente di dover ammettere quella sua piccola debolezza – Insomma… ho Cruciato il Mezzo Drago…e dall’esito della Maledizione devo dire che è stata un’esecuzione esemplare… che mi si è rivoltata contro…

Come dire lei ha cruciato il mostro ma gli effetti della maledizione li ha sentiti solo lei.
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Messaggioda Lucas » 19/06/2012, 19:43

Proposte di succhiotti a parte - un'idea che piaceva molto a Lucas, non fosse stato che così sarebbe stato un po' difficile nascondere il fatto che stava con qualcuno - l'argomento di conversazione preso in quel momento era qualcosa di estremamente serio e grave: l'uso della Magia Oscura.
L'uomo generalmente la condannava, trovava non ci fosse nulla di buono o positivo nell'usarla e che anzi spesso portasse solo guai: sarebbe stato fin troppo superficiale pensare che solo i maghi "cattivi" ne sfruttavano il potere, quella era la spiegazione che si dava ai bambini quand'erano piccoli; la prova di quanto quello stereotipo fosse infondato lui ce l'aveva davanti, in fondo, poiché non avrebbe mai considerato Tisifone come una strega malvagia... eppure sembrava che ne sapesse usare il potenziale, come ammise con parecchio imbarazzo poco dopo.

Nella Foresta… diciamo che ho perso momentaneamente la testa… mi sono lasciata trasportare dall’ira e dal desiderio di restituire il dolore che stavo provando...

E?

Insomma… ho Cruciato il Mezzo Drago…e dall’esito della Maledizione devo dire che è stata un’esecuzione esemplare… che mi si è rivoltata contro…

Accantonò per un momento l'ultima informazione, e cioè che quella creatura era evidentemente immune alle Maledizioni - o forse solo a quella, chi poteva dirlo - per concentrarsi sul resto del racconto della donna: perdere il controllo... beh, poteva succedere a chiunque. Forse lui, nel suo caso, avrebbe voluto spaccargli la faccia più che lanciargli contro una Maledizione Senza Perdono, ma capiva che la rabbia giocava spesso brutti scherzi. Non era quello, infatti, ciò che la preoccupava.

Pensi che possa risuccedere? Di perdere la testa a quel modo, dico... - le domandò lentamente, come se stesse misurando con cura le parole - Pensi che potresti arrivare ad... uccidere qualcuno, con una Maledizione?

Le chiese ancora, guardandola con un velo di preoccupazione - no, non rimprovero, preoccupazione - negli occhi: allungò una mano e le cercò nuovamente il viso, accarezzandolo con estrema delicatezza.

Io... non voglio che succeda ancora, Tisifone.
Lo so che non ho nessun diritto di chiedertelo, ma la Magia Oscura trasforma le persone... le corrode dentro. E non voglio che succeda anche a te.


Mormorò, avvicinandosi a lei per posarle un piccolo bacio sulla fronte, strofinando il naso sulla pelle appena sfiorata per respirarne l'odore prima di tornare a guardarla seriamente.

Credi che ci sia qualcosa che possiamo fare per evitarlo?
Intendo magari farti sfogare prima della rabbia accumulata.
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Messaggioda Tisifone » 19/06/2012, 20:29

Per un attimo, quando Lucas l’aveva baciata, aveva pensato di staccare il cervello e lasciare il proprio corpo in balia delle sensazioni che il ragazzo sapeva suscitare in lei, ma qualcosa glielo aveva impedito. Per quanto avesse cercato di minimizzare con se stessa l’accaduto, sapeva perfettamente che esso avrebbe avuto degli strascichi non indifferenti nella sua vita futura per non accennare al fatto che non era da sola nella Foresta e quindi qualche dettaglio sarebbe potuto trapelare. Come avrebbe reagito Lucas a sapere da qualcun altro che la donna che aveva al suo fianco era capace di adoperare le Maledizioni Senza Perdono senza apparenti difficoltà? E come avrebbe potuto sostenere il suo sguardo, che era certa sarebbe stato di accusa, per non averglielo detto prima? Erano stati quegli interrogativi a spingerla a confessargli di aver cruciato il Mezzo Drago e ora stava ferma sul letto, a una distanza di sicurezza dal corpo del ragazzo,le mano posate in grembo in attesa del suo verdetto.

Pensi che possa risuccedere? Di perdere la testa a quel modo, dico... Pensi che potresti arrivare ad... uccidere qualcuno, con una Maledizione?

Preoccupazione. Non rimprovero o vergogna o accusa. Solo della tenerissima preoccupazione velava gli occhi del Tassorosso e in reazione Tisifone emise un basso e prolungato sospiro di sollievo.

Temevo che saresti scappato via indignato.

Da vita a quel pensiero che la voleva codarda e aveva cercato di spingerla a nascondergli l’accaduto. Inclinò la testa per posare letteralmente la guancia nella mano di Lucas, beandosi di quel contatto che temeva non avrebbe più avvertito.

Non posso escluderlo – disse poi seria, decisa a rispondere il più sinceramente possibile a tutte le domande che lui le avrebbe posto – Per difendere me stessa o qualcuno che amo sarei pronta a uccidere chiunque in qualsiasi maniera.

Il non detto era purtroppo ancora oscuro a Lucas, ma Tisifone non se la sentiva in quel momento di affrontare anche l’argomento “genitori”. Era rimasta inerme quel giorno a guardare individui sconosciuti ucciderle la famiglia, e anche se aveva solo dodici anni era qualcosa che non si era mai perdonata. Per questo si era ripromessa che non avrebbe mai più permesso che accadesse una cosa del genere. Un flash di quella dannata serata nella Foresta la colpì violentemente, rivide Monique che tentava di proteggerla dal proprio dolore con le illusioni e combattere allo stesso tempo il Mezzo Drago: che avesse pensato anche a lei, a sua cugina quando aveva deciso di scagliare una Maledizione Senza Perdono?
Scosse la testa, accentuando il contatto con la mano di Lucas, per scacciare via quei pensieri momentaneamente del tutto inutili.

Io... non voglio che succeda ancora, Tisifone.
Lo so che non ho nessun diritto di chiedertelo, ma la Magia Oscura trasforma le persone... le corrode dentro. E non voglio che succeda anche a te.


Se saremo una coppia…se siamo una coppia – si corresse subito dopo, come a voler mettere in chiaro che per lei quella era una cosa assodata – hai tutto il diritto di chiedermi di non finire ad Azkaban… - battuta ironica che celava una profonda verità – Io… sono cresciuta in mezzo alla Magia Oscura, me l’hanno insegnata fin da piccola… … non posso prometterti che non mi ci avvicinerò… perché è una parte di me… piccola ma c’è … posso solo prometterti che cercherò di non farmi più soverchiare dalla rabbia… che la rimanderò gli insegnamenti di Demetri in un cassetto profondo nascosto dentro la mia anima.

Era la prima persona a cui confidava quei dettagli della sua infanzia, la prima persona che pensava essere degna di così tanta fiducia. Dopotutto come poteva non fidarsi dell’uomo a cui stava seriamente pensando di affidare il suo cuore a tempo indeterminato? Socchiuse gli occhi per godersi meglio le piccole coccole che lui le stava elargendo, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere leggero e frustrato, Dovevano parlare ma il suo corpo non era proprio d’accordo su quell’ordine di priorità.


Credi che ci sia qualcosa che possiamo fare per evitarlo?
Intendo magari farti sfogare prima della rabbia accumulata.


Hummmm… ti stai offrendo come punciball babbano? – gli chiese sorniona, gli occhi ancora semi chiusi, avvicinandosi di nuovo a lui e strofinando la punta del naso nell’incavo del suo collo – Solitamente non sono una persona che accumula… gli eventi esterni tendono a scivolarmi addosso… quindi non ho rabbia accumulata - aggiunse poi un po’ più seria – ma se vuoi puoi offrirti di rilassare ogni muscolo del mio corpo.

Una provocazione, piccola, che non riuscì a non pronunciare, cercando subito dopo di allontanarsi da lui.
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Messaggioda Lucas » 19/06/2012, 20:59

Temevo che saresti scappato via indignato.

Non sono il tipo.

La rassicurò Lucas con un piccolo sorriso, continuando ad accarezzarle la pelle col pollice mentre le domandava se secondo lei fosse possibile arrivare ad utilizzare la Magia Oscura.

Non posso escluderlo.
Per difendere me stessa o qualcuno che amo sarei pronta a uccidere chiunque in qualsiasi maniera.


E non se la sentì di biasimarla per questo: insomma, se ad esempio quel Mezzo-Drago avesse preso in ostaggio Tisifone, se avesse minacciato di ucciderla... come avrebbe reagito lui? Sarebbe davvero riuscito a non provare il desiderio di togliergli la vita? Annuì lentamente, senza parlare, proprio perchè sarebbe stato alquanto ipocrita, falsamente moralista ed inutile replicare in qualche modo.
Ciò che gli premeva davvero era farle comprendere che non voleva che si lasciasse corrompere dal Male, perchè solo un ingenuo poteva pensare seriamente di poterlo tenere a bada e controllare e la donna di certo non rientrava nella categoria.

Se saremo una coppia…se siamo una coppia – e quelle parole fecero comparire un piccolo leggero sulle labbra di Lucas – hai tutto il diritto di chiedermi di non finire ad Azkaban… Io… sono cresciuta in mezzo alla Magia Oscura, me l’hanno insegnata fin da piccola… … non posso prometterti che non mi ci avvicinerò… perché è una parte di me… piccola ma c’è … posso solo prometterti che cercherò di non farmi più soverchiare dalla rabbia… che la rimanderò gli insegnamenti di Demetri in un cassetto profondo nascosto dentro la mia anima.

Cresciuta in mezzo alla Magia Oscura.
Si riferiva forse ai suoi padrini? O forse ai genitori stessi? C'erano tante cose che ancora l'uomo non sapeva di lei, ma vista la delicatezza dell'argomento non se la sentiva proprio di mettere altra carne al fuoco facendole domande al momento inopportune.
Le propose invece una qualche risoluzione al problema della rabbia e dell'odio accumulato, per fare in modo che non si accumulasse dentro di lei.

Hummmm… ti stai offrendo come punciball babbano?

Se prometti di non farmi troppo male...

Commentò lui, cercando le sue labbra per rubarvi un piccolo bacio quando lei gli strofinò il naso contro il collo.

Solitamente non sono una persona che accumula… gli eventi esterni tendono a scivolarmi addosso… quindi non ho rabbia accumulata ma se vuoi puoi offrirti di rilassare ogni muscolo del mio corpo.

Diciamo che, intanto, da adesso in poi hai qualcuno con cui sfogarti - disse Lucas serio prima di aprire le labbra ad un sorriso malizioso e furbetto - Per quanto riguarda il resto... aspetta di esserti rimessa completamente, e poi a te ci penso io. Intanto però posso sempre coccolarti, che ne dici?

Aggiunse, prendendola delicatamente di peso per avvicinarla nuovamente a sé e stringerla tra le braccia, stringendole un fianco con la mano e poggiando l'altra sulla sua guancia per catturare le sue labbra in un bacio caldo, intenso, schiudendo le labbra per far scivolare la lingua sulle sue e convincerle a farlo accedere a quell'antro caldo che era la sua bocca per poter stuzzicare a dovere la gemella.

Mi fai davvero impazzire, Tisifone... e finalmente sei solo mia.
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Messaggioda Tisifone » 19/06/2012, 21:44

Aveva fatto un azzardo dichiarando così apertamente che erano una coppia, prima che Lucas avesse avuto il tempo di riflettere su quello che lei gli aveva detto, ma a giudicare dal sorriso che gli era comparso sulle labbra non aveva fatto poi un errore così grande. E quel sorriso aveva contribuito non poco a convincerla a raccontargli il resto, quei piccoli dettagli della sua infanzia che per lei erano normali ma che agli occhi di estranei potevano sembrare assurdi. Ma Lucas non commentò neanche su quello, anche se aveva la sensazione che tante erano le domande che gli stavano girando per la testa. Sorrise apertamente di fronte a quel suo silenzio, alla sua capacità di mettere da parte i suoi dubbi per non farla stressare ancora di più emotivamente parlando, convincendosi ancora una volta che si, Lucas Turner era l’uomo giusto per lei. Per cercare di allentare un po’ la tensione che, gioco forza, si era venuta a creare e riportate la conversazione su un piano più allegro, Tisifone fece una piccola battuta a cui l’uomo rispose prontamente.

Se prometti di non farmi troppo male...

Dipende da quanto bassa è la tua soglia del dolore.

Ribattè, mordicchiando il suo labbro inferiore dopo che lui aveva tentato di rubarle un bacio, bacio che ovviamente lei fu più che contenta di ricambiare.

Diciamo che, intanto, da adesso in poi hai qualcuno con cui sfogarti.

Sfogarmi? Vuoi dire che ti lasceresti fare di tutto?

Si informò, posando la mano sul suo torace e cercando di infilare la mano tra i bottoni della sua camicia, in modo da graffiarli delicatamente la pelle.

Per quanto riguarda il resto... aspetta di esserti rimessa completamente, e poi a te ci penso io. Intanto però posso sempre coccolarti, che ne dici?

Hummm…. suona tanto come una minaccia la tua…

Mormorò lasciandosi avvicinare a lui e accoccolandosi tra le sue braccia.

Mi sembra un’ottima idea…

Concordò, sollevando il viso e dischiudendo le labbra per accogliere la sua lingua nella propria bocca a incontrare la gemella. Le due iniziarono a rincorrersi e a duellare in una battaglia in cui non ci sarebbero stati vinti, ma solo vincitori. Strinse la mano intorno alla stoffa della sua camicia, facendo scivolare lentamente una gamba contro quella di lui, lasciando che la gonna del vestito si sollevasse fino al ginocchio.

Hummm – gemette – come inizio non è male…ma sono certa che sai fare di meglio…

Lo provocò con voce roca e ansante, le guance accese di un rosso porpora per il calore che stava avvertendo, la mano che cercava di accarezzare la piccola porzione di pelle del torace che aveva a disposizione, cercando di resistere alla tentazione di spogliarlo.

Quindi adesso... siamo una coppia ... reale?

Si, aveva bisogno di un po' di conferme.
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Messaggioda Lucas » 19/06/2012, 22:07

Dipende da quanto bassa è la tua soglia del dolore.

Possiamo testarlo insieme.

Riaverla lì a scambiare frecciatine maliziose ed innocue era la cosa più bella che potesse esserci per lui: aveva auvto paura per qualche giorno, doveva ammetterlo, che le cose non sarebbero potute tornare come prima... ed invece lei era lì, forse ancora un po' provata dall'esperienza nella Foresta, ma era lì con lui.
La sua bellissima e misteriosa Tisifone.

Sfogarmi? Vuoi dire che ti lasceresti fare di tutto?

Forse, se sei tu a chiedermelo... ma solo se poi tu accetti di ricevere lo stesso trattamento.

Rispose lui con gli occhi che si accendevano di malizia e desiderio, e la mano che le stringeva di più il fianco a quel piccolo graffio di Tisifone con le unghie: avrebbe voluto buttarla sul letto sotto di lui e prenderla lì, in quel momento, perchè ormai era sua e nessuno avrebbe potuto portargliela via... ma la sua salute veniva prima di tutto, e voleva che si fosse ripresa completamente prima di sfiancarla in ben altri modi, di sicuro estremamente più piacevoli.

Hummm…. suona tanto come una minaccia la tua…
Mi sembra un’ottima idea…


Vieni qui...

Sussurrò lui con voce roca, catturandole le labbra e la lingua in un contatto intenso e bollente, carico del desiderio che provava per lei: sapeva che, scegliendo la donna, aveva dato un dispiacere ad un'altra, e di questo si dispiaceva moltissimo... ma era felice della sua scelta, consapevole che era quella giusta. Tisifone Samyliak era la donna che voleva, e che si sarebbe tenuto ben stretto a lungo.

Hummm... come inizio non è male…ma sono certa che sai fare di meglio…

Di meglio e di peggio, ma voglio che tu sia nel pieno delle tue forze prima di farti vedere davvero di cosa sono capace.

Rispose Lucas con un sorriso sornione, baciandole la punta del naso con un sorriso divertito: oh sì, avrebbe voluto fare molto e molto di più, ma voleva dimostrarle al contempo che teneva a lei a prescindere dal sesso, e che poteva aspettare che la donna si sentisse davvero bene per dare piacere ad entrambi.

Quindi adesso... siamo una coppia ... reale?

Direi proprio di sì, mia bellissima incosciente. Sei finalmente la mia compagna.

Le sussurrò sulle labbra, mordendole quello inferiore mentre con la mano - quella che era sul fianco prima - risaliva fino al seno per stringere appena la coppa soda ed invitante della donna da sopra il vestito con un sospiro roco di desiderio.

Non vedo l'ora che tu stia bene, lo sai?
Voglio portarti all'Inferno con me...


Disse guardandola negli occhi, stuzzicandole il capezzolo col pollice per volerselo sentir indurire sotto la pelle attraverso il tessuto.

Mi desideri, Tisifone?

La provocò con voce ancora roca e carica di desiderio per lei, leccandole lentamente le labbra.
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Messaggioda Tisifone » 19/06/2012, 22:53

Possiamo testarlo insieme.
Forse, se sei tu a chiedermelo... ma solo se poi tu accetti di ricevere lo stesso trattamento.


Mi sono sempre piaciuti i rapporti alla pari e … poliedrici…

Commentò con una luce strana negli occhi. Il termine esatto che avrebbe voluto usare era “perverso” ma qualcosa le diceva che era meglio procedere per gradi, dopotutto avevano un sacco di tempo a loro disposizione, tutto quello che volevano concedersi l’un l’altro. Ma quanto dura era resistere, tenere le mani lontano da quel corpo sodo e muscoloso che sembrava attendere solo che lei lo esplorasse. Un sospiro di frustrazione abbandonò le sue labbra cercò di soffocarlo nell’incavo del collo di Lucas, con un piccolo bacio leggero, mirante solo ad assaporare il gusto della sua pelle.

Vieni qui...

Il sorriso che le spuntò sul viso a sentirsi reclamare in quel modo così delicato, in pieno contrasto con la passione e il desiderio che le pulsavano nelle vene, venne ingoiato dalla bocce dell’uomo con un bacio che di delicato non aveva nulla.

Non mi interessa il tuo passato… L’unica cosa che conta è che da ora in avanti tu sia mio solo mio.

Quel pensiero altamente possessivo le esplose nella mente con la forza di una Bombarda Maxima, stordendola: dopotutto Lucas non avrebbe dovuto aspettare poi tanto prima di conquistarsi il suo amore. Non si sentiva pronta a dare voce a quei pensieri, così lasciò che fosse il suo corpo a parlare, il suo desiderio, provocandolo.

Di meglio e di peggio, ma voglio che tu sia nel pieno delle tue forze prima di farti vedere davvero di cosa sono capace.

Humpf… non sottovalutarmi solo perché ho passato sei giorni in Infermeria - sbuffò, arricciando il naso quando lui lo baciò in un gesto molto poco sensuale e tanto infatile – Sei notti sono lunghi da passare sdraiata - e sbottonò il primo bottone della sua camicia – in un letto – e la gamba strusciava delicata su quella di lui – da sola – e si chinò a dargli un morso al lobo dell’orecchio – con la propria fantasia come unica compagnia. – la mano che si insinua sotto la camicia e si posa a palmo aperto sul suo torace nudo, strappandole un sospiro di trionfo. Ma tutta quella spavalderia nascondeva una piccola traccia di insicurezza a cui la Divinante decise di dar voce.

Direi proprio di sì, mia bellissima incosciente. Sei finalmente la mia compagna.

Ti sei davvero … hummm … messo nei guai Turner…

Lo prese in giro bonariamente spezzando la frase con un mormorio di apprezzamento per il morso ricevuto. Non potendo inarcare la schiena, scivolò un po’ più avanti, per poter aderire meglio al suo corpo trattenendo il respiro quando la sua mano risalì fino al suo seno. Posò le bocca sulla sua per bere il suo sospiro, saggiando in maniera ritmica e lenta le sue labbra con la lingua, come se volesse disegnarne i contorni.

Non vedo l'ora che tu stia bene, lo sai?
Voglio portarti all'Inferno con me...


Mai viaggio mi apparve più allettante…

Sussurrò con voce roca e carica di desiderio mentre un brivido di eccitazione mista a anticipazione le scorreva lungo la spina dorsale, strappandole un gemito di piacere misto a dolore che però non le dispiacque per nulla. Sostenne il suo sguardo, lasciando che leggesse tutto quello che le stava rimestando l’anima, il desiderio, la lussuria, e, in fondo, l’amore che stava iniziando a provare per lui. E non perché aveva la capacità di risvegliare il suo corpo, ma quanto per l’affinità che aveva dimostrato di avere con la sua essenza.

Hummm… hummm

Gemette piano, i sensi letteralmente infuocati per quelle sue carezze ritmiche che ai suoi occhi apparivano come una lenta tortura, il suo corpo che rispondeva alle sue sollecitazioni, tendendo il tessuto sotto il suo pollice.

Mi desideri, Tisifone?

Più di quanto tu possa immaginare - rispose sincera, cercando di catturare la sua lingua tentatrice e succhiandola nella propria bocca, con movimenti lenti e ritmici, fissando i suoi occhi con i propri scuriti dalla passione da cui trasparivano i suoi reali desideri – E non so quanto autocontrollo ho per resisterti – aggiunse spingendo il busto in avanti e consegnando i propri seni al carnefice – Dovremo affidarci al tuo mi sa…
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Messaggioda Lucas » 19/06/2012, 23:45

Humpf… non sottovalutarmi solo perché ho passato sei giorni in Infermeria.

Sei giorni nei quali non potevi assolutamente muoverti se non per voltare la testa? Hai ragione, bazzeccole.

La prese in giro lui, per ricordarle - nel caso se lo fosse dimenticato - che quei giorni non erano stati il massimo del divertimento né per l'uomo né tantomeno per lei che, se non fosse stato per le cure miracolose della Vilvarin, forse sarebbe ancora in quel letto a penare sotto atroci sofferenze.

Sei notti sono lunghi da passare sdraiata in un letto da sola con la propria fantasia come unica compagnia.

Sospirò la donna quando, aprendogli la camicia, poté accarezzare la sua pelle con la mano, e sospirò anche lui di rimando per il piacere di sentire il suo tocco sul proprio corpo, sentendo al contempo qualcosa di sé, verso il basso, risvegliarsi a quelle attenzioni.

Ti sei davvero … hummm … messo nei guai Turner…

Temo che tu abbia ragione...

Mormorò Lucas con un mezzo ringhio roco, palese segno della sua erezione crescente: quella donna era una strega, nel vero senso della parola... e la cosa gli piaceva da morire.
Le strinse il seno con desiderio, sostenendo lo sguardo di lei e sorridendo mentalmente nel vedere che anche la donna sosteneva il suo con determinazione e lussuria, perfettamente visibili nei suoi occhi penentranti ed intensi.

Mai viaggio mi apparve più allettante…

Finalmente i suoi occhi non erano più illeggibili, finalmente guardandola riusciva a comprendere ciò che lei provava, sentiva, desiderava: gli riusciva difficile pensare a lei, in quel momento tra le sue braccia, come alla donna fredda e distaccata che aveva conosciuto di fronte all'ufficio di Trasfigurazione e ancora durante quel picnic al Lago.
Colei che era stretta al suo corpo, che gemeva sotto le sue carezze proibite era una donna totalmente diversa, eccitante e provocante come non mai.

Hummm… hummm

Sentiva il suo corpo rispondere perfettamente alle provocazioni di lui, docile e quasi pulsante in quel momento perché inebriato dal piacere che Lucas gli stava trasmettendo. Tisifone era quasi in sua balìa ormai e la cosa lo esaltava perché era bello in quel momento avere il controllo sapendo che, presto, sarebbe stata lei ad averlo, in un continuo gioco di scambi erotici e forse anche un po' perversi.

Più di quanto tu possa immaginare.
E non so quanto autocontrollo ho per resisterti. Dovremo affidarci al tuo mi sa…


Si lasciò succhiare la lingua con desiderio, sprofondando nei suoi occhi mentre sentiva il corpo di Tisifone spingersi in avanti, verso di lui, i seni pronti per essere deliziosamente torturati: la mano di Lucas, sinuosa e delicata tentatrice, lasciò per un momento la parte più sensibile della coppa per avvicinarsi ai bottoncini che costituivano il corpetto, aprendone uno dopo l'altro con una lentezza quasi esasperante.

Sai qual è la cosa più bella in tutto questo? - le domandò con lascivia, abbassandosi per leccarle il collo mentre poggiava delicatamente il suo corpo sul materasso, usando il gomito sinistro per tenersi più in alto di lei e quello destro lasciato libero di far muovere la mano sull'indumento di lei, aprendolo un po' in modo da poter far scorrere le dita nell'incavo dei seni in un gesto lento e provocatorio - Che almeno per stavolta dovrai affidarti alle mie cure senza discutere, perché sei ancora convalescente e debole...

Dal collo risalì sulle labbra, catturandole ancora con le proprie mentre la sua mano, più libera ora di vagare, non si accontentava di ciò che aveva a disposizione, andando ora a liberare, qualora lei gliel'avesse permesso, il seno sinistro di lei dalla costrizione del tessuto: se ciò fosse avvenuto, l'uomo avrebbe potuto finalmente ammirare quella coppa meravigliosa che costituiva parte del seno di lei, e quel diamante duro e più scuro che sembrava urlare il suo nome.

E questa condizione... - continuò in un sussurro, guardandola un momento negli occhi prima di scendere lentamente sul seno, baciandolo con delicatezza - ... mi fa impazzire... - concluse, proseguendo il percorso dei baci fino ad arrivare a quel diamente che venne catturato dalla bocca dell'uomo e succhiato all'interno di essa, stuzzicato dalla lingua piuttosto esperta di lui che voleva solo strapparle una serie infinita di gemiti e farla godere di piacere come mai nella vita.
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Lucas
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Messaggioda Tisifone » 20/06/2012, 12:22

Sei giorni nei quali non potevi assolutamente muoverti se non per voltare la testa? Hai ragione, bazzeccole.

Non era per nulla carino da parte di Lucas ricordarle la gravità della situazione in cui si era trovata fino a quel momento, non quando lei cercava in maniera non del tutto palese, di sedurlo. Mise su un piccolo broncio, sbuffando e sollevando gli occhi al cielo come a voler ammettere a malincuore che si, l’altro aveva ragione. Non erano stati sei giorni di dolce far niente, ma una passeggiata nel girone dei dannati da cui era uscita solo grazie alla bravura della Vilvarin.
Ma quei pensieri negativi non riuscirono a farla desistere dal provare a mettere in atto il suo piano di seduzione che, a onor del vero, faceva acqua da tutte le parti considerata la sua scarsa mobilità.
Il sospiro che strappò a Lucas con una semplice carezza a pelle sul torace le fece spuntare un piccolo ghigno di compiacimento: forse dopotutto non era poi messa tanto male. Le sue condizioni fisiche aggiunte agli anni di clausura autoimposta non faceva altro che minare la sua fiducia nelle proprie capacità e per quel motivo ogni reazione positiva del ragazzo si traduceva in un aumento della propria autostima.

E’ ho intenzione di provocarne tante… di reazioni.

Temo che tu abbia ragione...

Il mezzo ringhio di Lucas riverberò sul suo corpo, facendole venire la pelle d’oca e accendere gli occhi di desiderio. Sollevò una mano a tracciare con un dito i contorni del viso di lui in un gesto dolce che contrastava decisamente con il movimento del suo respiro reso accelerato dalla presa in cui era racchiuso il suo seno. Si tuffò nei suoi occhi mentre delineava la curva dell’orecchio, la mascella, il mento per poi sfiorare sensualmente le sue labbra, lasciando che leggesse nel proprio sguardo tutto quello che provava per lui.
Era una cosa che concedeva raramente e di solito quello quando l’astio, il risentimento o il disappunto superavano la soglia del sopportabile. Decisamente il Tassorosso riusciva a far emergere lati del suo carattere sconosciuti ai più e questo rendeva il loro rapporto qualcosa di speciale agli occhi della donna.
Ammise quindi candidamente, a voce alta, benché roca e leggermente sensuale di desiderarlo, di desiderare le sue carezze, le sue torture, le sue attenzioni, tutto ciò che lui era disposto a condividere con lei sul piano fisico e emotivo.
Sospirò contrariata quando la mano di lui scivolò via dal suo petto per poi trattenere il respiro quando comprese cosa aveva intenzione di fare, le sue insicurezze che tornavano a galla. Sapeva di avere un bel corpo, non perfetto certo, ma morbido e armonioso, ma le proprie convinzioni passano sempre in secondo piano quando vengono sottoposte al giudizio altrui.
Apprezzò e maledisse i movimenti lenti della sua mano, rabbrividendo ogni volta che le dita sfioravano la sua pelle nuda dopo aver liberato un bottoncino dalla sua prigione di stoffa, una parte di lei che voleva sentire nel rumore di stoffa strappata la portata del suo desiderio e l’altra che sperava che l’eccitazione dell’attesa non avesse mai fine.

Sai qual è la cosa più bella in tutto questo?

Quale?

Sussurrò istintiva senza davvero pensare a quello che stava dicendo, troppo impegnata a scivolare più in basso sul materasso, i capelli neri aperti a ventaglio sul cuscino, un braccio sollevato sopra la testa tesa all’indietro in modo da dargli completo e libero accesso al suo collo. Gli occhi socchiusi, sospirò sentendo le sue dita indugiare sul suo petto e con un respiro più profondo dell’altro spinse il petto in alto, contro la sua mano, per provocarlo e vedere fino a quando avrebbe resistito a mantenere un ritmo così lento. L’altra mano intanto stava cercando a tentoni di liberare i bottoni della camicia di lui, per poter ricambiare quelle attenzioni, graffiando leggermente la pelle a ogni bottone che riusciva ad aprire, come a sottolineare quella piccola vittoria.

Che almeno per stavolta dovrai affidarti alle mie cure senza discutere, perché sei ancora convalescente e debole...

Vuoi approfittare… di …me… - Gli chiese con voce roca e ansimante - Pensavo che tu … fossi… un gentiluomo…

Lo prese in giro, ricambiando il bacio in modo famelico, come se potesse respirare solo attraverso la sua bocca, per fugare qualsiasi dubbio sulla sua più che totale accondiscendenza a quella situazione, se mai gliene fossero venuti. Ebbe un breve tentennamento quando lui cercò di scostare il bustino, la mano che dalla testa scivolava per avvolgersi intorno al suo polso, ma poi si diede della sciocca e trasformò il gesto originario di bloccarlo in una lenta carezza che dal polso arrivava fino alla spalla.

Ti piace quello che vedi?

Chiese con un tono misto di lascivia e malizia, in cui però il ragazzo avrebbe potuto cogliere una nota di dubbio.

E questa condizione... mi fa impazzire...

Spalancò gli occhi, la bocca dischiusa in una O silenziosa, non appena il respiro di Lucas si infranse su quella parte di lei così intima e delicata. Le braccia di scatto andarono ad avvolgersi intorno al suo collo, le mani immerse nei suoi capelli che si muovevano in maniera disordinata, piccoli sospiri di piacere che le sfuggivano dalla bocca. Si godette quelle attenzioni per un po’, ondeggiando leggermente con il bacino per pi rafforzare la presa sui suoi capelli e strattonandoli con gentilezza ma determinazione con l’intento di fargli alzare il viso dal suo petto.

Non farci l’abitudine.

Gli sussurrò sulle labbra, un lampo predatorio negli occhi, le mani che scendevano giù dal collo per insinuarsi sotto la camicia aperta per farla scivolare giù dalle spalle in modo da lasciarlo a torso nudo, una gamba che tentava di insinuarsi tra quelle di lui e, se ci fosse riuscita, a strusciare provocatoria sul suo inguine.

Non sono solita essere così docile.
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