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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 14:56

[Stanza di Tisifone - Domenica - Sei giorni dopo l'incendio - ore 19.57]


L'aveva fatta camminare pianissimo, temendo fosse ancora troppo debole, per tutto il tragitto dall'Infermeria alla sua stanza: non aveva emesso un fiato, limitandosi a fare l'accompagnatore silenzioso della donna che, una buona ventina di minuti dopo, poté finalmente varcare la soglia della sua stanza.
Lucas richiuse piano la porta alle spalle, lasciando andare e fissando poi per un lungo istante Tisifone, posizionato di fronte a lei quasi come se stesse per attaccarla da un momento all'altro: poi, sinuosamente, colmò la distanza tra loro e cercò le sue labbra, sfiorandole, qualora ci fosse riuscito, appena in un bacio dolce, in un contatto che sembrava quasi essere un bentornata.

Sei bellissima.

Come quella volta in Infermeria, Lucas le rifece quel complimento sincero a cui lei aveva fatto così tanta fatica a credere, alzando al contempo una mano per accarezzarle il viso: non era mai stato nella sua camera e normalmente sarebbe stato curioso di dare un'occhiata in giro... ma al momento aveva occhi solo per lei.

Vieni, sarai stanca.

La accompagnò sul letto, facendola sedere dolcemente se lei gliel'avesse lasciato fare e prendendo poi posto al suo fianco, cercando la sua mano per prenderla tra le proprie dita e portarsela alle labbra, baciandola con affetto e delicatezza.

Come ti senti, vuoi mangiare qualcosa? - le domandò subito, premuroso - Credo che la Vilvarin mi odierà a vita per averle occupato l'Infermeria così a lungo.

Aggiunse, per provare a strapparle un sorriso, prima di tornare più serio.

Vorrei tanto sapere cos'è successo davvero... te la senti di raccontarmelo? - le chiese ancora, guardandola intensamente negli occhi - Se però non ti andasse, stai tranquilla... abbiamo tempo.
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 15:47

Avevano camminato lentamente, in silenzio, per tutto il tragitto che dall’Infermeria conduceva ai suoi alloggi da Insegnante. Avrebbe voluto tornare su alla Torre, dai suoi Grifi per recuperare una sorta di normalità, ma la Torre era troppo distante e lì dentro Lucas non avrebbe potuto seguirla all’interno. E per quanto l’idea di rimanere sola con lui per un certo senso la spaventava, non si sarebbe privata della sua compagnia per nessun motivo al mondo.
All’inizio aveva tentato di pesare su di lui il minimo indispensabile ma dopo pochi metri le era subito stato chiaro che le sue gambe, restate a lungo ferme su un letto, non erano ancora pronte a reggere il suo peso per un tragitto diventato all’improvviso così lungo,costringendola ad approfittare fino in fondo della stabilità del suo cavaliere.
Non appena fu entrata nella sua stanza emise un lungo sospiro di sollievo, sciogliendo la posa rigida che si era imposta di tenere per i corridoi, per non dare l’impressione di essere ancora messa male, come invece si sentiva. Diede un’occhiata in giro, constatando che tutto era nello stesso ordine maniacale in cui l’aveva lasciato, con Idra appollaiata sul suo albero da vaso in un angolo della stanza e Drusilla appesa a testa in giù dentro la sua piccola caverna che levitava a fianco del letto come un’enorme lanterna spenta. Sentendo gli occhi di Lucas osservarla intensamente, si voltò per sostenerne lo sguardo, sentendosi una preda messa all’angolo da una pantera famelica.
Un brivido le corse lungo la schiena non appena lui si avvicinò sinuoso a lei, indugiando con lo sguardo sulla sua figura sinuosa e slanciata, i battiti del cuore improvvisamente impazziti. Immobile lasciò che lui le desse quel delicato bacio di bentornata ma che non riuscì a ricambiare, troppi pensieri che le vorticavano nella testa.

Sei bellissima.

E tu come al solito sei un bugiardo.

Gli rispose, ma non vi era traccia di astio o di accusa nella voce, solo una leggera stanchezza. A differenza della volta precedente, Tisifone si era vista allo specchio prima di uscire dall’Infermeria e per quanto il suo visto aveva riacquistato un po’ di colore, due occhiaie grigie circondavano i suoi occhi e alcune rughe di stanchezza invecchiavano i suoi lineamenti. Ma per quanto si era ripromessa di tenere un comportamento distaccato non riuscì ad evitare di inclinare la testa per seguire la carezza che lui le stava dando su una guancia, per poi dare un piccolo bacio sul palmo della mano di lui.

Vieni, sarai stanca.

Si lasciò accompagnare fino al suo letto, trascinandosi al centro dello stesso per poter stendere le gambe ed emettere un gemito di sollievo: la pelle le tirava ancora un po’ quando si muoveva. Lo osservò sedersi a sua volta e impossessarsi della sua mano, coccolandola con dolcezza.

Chjort!

Sibilò a denti stretti, stringendo la presa della sua mano e provando a trascinarlo verso di lei in modo da farlo semi sdraiare sul letto accanto a lei e se lui l’avesse assecondata, Tisifone avrebbe finito per posare la sua testa sulla sua spalla. Una posizione intima certo, ma che la fece sentire bene.

Doma…

Sussurrò in russo, chiudendo per un attimo gli occhi e lasciando che dolore e stanchezza scivolassero via dal suo corpo, scuotendo la testa alla sua proposta di mangiare qualcosa. Non voleva altro che rimanere in silenzio per un paio di minuti per cercare di recuperare le forze e rendersi conto di quello che era accaduto e stava ancora accadendo.

Credo che la Vilvarin mi odierà a vita per averle occupato l'Infermeria così a lungo.

Sei fortunato ad essere ancora vivo… - rispose lei con tono sommesso - anche se non sono del tutto certa che tutti i tuoi pezzi siano al posto giusto.

Aggiunse, aprendo un solo occhio per osservare il viso di Lucas e rivolgergli un piccolo sorriso ironico.

Vorrei tanto sapere cos'è successo davvero... te la senti di raccontarmelo?

Sospirò a quella richiesta che sapeva sarebbe arrivata, aprendo entrambi gli occhi e spostando la testa in modo da poter ricambiare il suo sguardo serio. Voglia di parlarne non ne aveva nessuna ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto raccontarlo a qualcuno e quindi perché non iniziare con Lucas?

Se però non ti andasse, stai tranquilla... abbiamo tempo.

Meglio parlare di questo che di altro… - lo prese in giro neanche troppo poi, ricordando la sua minaccia di alcuni giorni prima - anche se non c’è poi molto da raccontare. Ero uscita a fare quattro passi per schiarirmi le idee su.. alcune cose… rigirarmi tra le coperte era diventato un po’ stressante.

Iniziò a dire, trovando alcune difficoltà a spiegare cosa l’avesse spinta a lasciare il Castello a quell’ora della notte, cercando di fare una piccola battuta.

All’improvviso in cielo è comparso un essere che non avevo mai visto, sembrava una delle Arpie… sai gli esseri metà donna metà uccello… Solo che questo sputava fuoco dalla bocca… e ha pensato bene di dare fuoco alla Foresta…

Si fermò un attimo per prendere fiato.

Forse qualcosa da bere non ci starebbe bene.

E se la sete fosse naturale o le fosse stata stimolata dai ricordi non avrebbe saputo dirlo.
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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 16:28

E tu come al solito sei un bugiardo.

L'offerta di assumere il Veritaserum è sempre valida, sai?

Replicò Lucas con un sorriso divertito, accarezzandole la guancia e lasciarsi scappare un piccolo sospiro quando le labbra di lei si posarono sul suo palmo: gli era mancato così tanto il contatto con la sua pelle, con la sua bocca... ed era bello sapere di poterla riavere tutta per sé.
Si sedettero insieme sul letto, ma con un'imprecazione in russo la donna lo trascinò con sé per stendersi su esso, e l'uomo la lasciò fare con un sorriso sistemandosi comodamente per poterla abbracciare e farle poggiare il viso sul suo petto.
La coccolò un po' ma le domande c'erano e premevano per ottenere delle risposte, tanto che alla fine Lucas si decise a domandare cosa fosse successo nella Foresta.

Meglio parlare di questo che di altro… anche se non c’è poi molto da raccontare. Ero uscita a fare quattro passi per schiarirmi le idee su.. alcune cose… rigirarmi tra le coperte era diventato un po’ stressante.

Annuì a quelle parole, sorvolando sull' "altro" di cui lei parlava: avrebbero avuto tempo anche per quello, ma prima era deciso a capire cosa li avesse attaccati durante quella notte infernale, la stessa cosa che probabilmente aveva causato l'incendio nella Foresta.

All’improvviso in cielo è comparso un essere che non avevo mai visto, sembrava una delle Arpie… sai gli esseri metà donna metà uccello… Solo che questo sputava fuoco dalla bocca… e ha pensato bene di dare fuoco alla Foresta…

Appunto, come immaginava le due cose erano collegate: la vide in difficoltà e le baciò la fronte dolcemente come a volerle dare la forza per andare avanti e proseguire nel racconto.

Forse qualcosa da bere ci starebbe bene.

Basta chiedere, no? Si potrebbe avere un po' d'acqua?

Detto fatto, appena Lucas ebbe pronunciato quelle parole di fronte a Tisifone comparve un bel bicchiere d'acqua fresca, accompagnato dal sorriso sghembo dell'uomo che lo prese per porgerlo alla donna.

Ho detto agli elfi di tenersi a disposizione per esaudire ogni tua richiesta... - ammise con espressione un po' colpevole, prima di accarezzarle nuovamente il viso e tornare ad osservarla seriamente - Insomma, quella cosa ha appiccato l'incendio e tu... ti ci sei fiondata in mezzo?
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 17:05

L'offerta di assumere il Veritaserum è sempre valida, sai?

Risparmia l’offerta per quando conoscerai Demetri.

Si trovò a pensare Tisifone, spaventando se stessa per la serietà con cui aveva formulato quel pensiero. Credeva davvero che quella cosa con Lucas avrebbe assunto con il tempo proporzioni tali da spingerla a presentargli i suoi padrini? Sollevò d’istinto il viso per guardare con calma i lineamenti dolci del ragazzo che le stava sorridendo diverto, si crogiolò nella sensazione di calore e protezione che avvertiva quando lui la accarezzava e si rispose semplicemente di si. Probabilmente in futuro avrebbe avuto la tentazione di presentarlo a Demetri ma sperava che la lucidità le sarebbe tornata in tempo da impedirle da compiere quella sciocchezza.
Scivolò un po’ sul letto, in modo da posare la testa non più nell’incavo del suo collo ma direttamente sul suo petto, lasciandosi coccolare un po’ prima di iniziare a raccontare quello che era accaduto. Stranamente avvolta nel calore e nell’odore di Lucas tutto le sembrava meno brutto di come lo riviveva la notte nella solitudine della sua stanza. Lanciò un’occhiata al comodino dove prima aveva posato le ampolle che le aveva dato la Vilvarin prima in Infermeria per poi riposare gli occhi sul Tassorosso.

Chissà se c’è un modo per farne a meno…

Si chiese, ma subito scosse la testa per cercare di cancellare quell’idea malsana che le era appena venuta. Gli raccontò della comparsa di quell’essere e di come avesse dato fuoco alla Foresta Proibita, per poi chiedergli qualcosa da bere, la gola improvvisamente secca.


Basta chiedere, no? Si potrebbe avere un po' d'acqua?

Lo guardò stranito quando pronunciò quella richiesta apparentemente al nulla e lo sguardo si allargò non appena un bicchiere d’acqua le comparve davanti al viso senza che Lucas avesse messo mano alla sua bacchetta. O in quei giorni il ragazzo aveva sviluppato la capacità di fare incantesimi senza bacchetta oppure…

Ho detto agli elfi di tenersi a disposizione per esaudire ogni tua richiesta...

Romanticone…

Mormorò con un tono di finta accusa, socchiudendo gli occhi per godersi la carezza. Prese poi il bicchiere e bevve due grosse sorsate d’acqua, lasciando che quel liquido fresco la rinfrescasse.

Insomma, quella cosa ha appiccato l'incendio e tu... ti ci sei fiondata in mezzo?

Bè detto così sembra che mi sia comportata da incosciente…

Si lamentò Tisifone allungandosi per posare il bicchiere semi vuoto sul comodino dalla sua parte, per poi tornare a sdraiarsi sul ragazzo.

Comunque si è quello che ho fatto… per impedire che l’incendio si propagasse fino alla scuola, per evitare che Stone finisse arrosto e per… salvare la donna che quel coso aveva tra gli artigli…

Elencò con voce pressocchè atona anche se una nota di risentimento nei confronti di Stone era palpabile: se il Prefetto dei Corvi non si fosse fiondato tra le fiamme incurante dei suoi richiami forse le cose sarebbero andate diversamente.

In realtà sono passata indenne attraverso le fiamme che avvolgevano la Foresta… - commentò, ricordando la scelta azzardata ma oculata dell’incantesimo fatto – Il brutto è arrivato quando quel Mezzo Drago è uscito dalla caverna e si è messo a sputare fuoco e lanciare incantesimi con la sua bacchetta… Diciamo che ho evitato di finire schiantata e quello di rimando mi ha fatta arrosto…

Si fermò, iniziando a giocherellare con le dita di una mano del ragazzo,persa nei suoi pensieri.

Diamine non doveva avere una bacchetta… i draghi non hanno la bacchetta… e i maghi non sputano fuoco dalla bocca e non hanno ali enormi nascoste come i pipistrelli…

Sbottò arrabbiata, dando un pugno su un materasso. Non era un genio in Cure delle Creature e di certo avrebbe fatto una chiacchierata con Simon dopo l’accaduto ma nulla di cui aveva mai anche solo sentito parlare assomigliava a quella cosa. Come se si fosse sentita chiamata in causa, Drusilla uscì dalla sua caverna e dopo aver sorvolato i due ragazzi andò a posarsi sulla spalliera del letto tra i due giovani.

No piccola.. non ce l’avevo con te…

Mormorò dolce la donna, accarezzando la testa del volatile.
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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 17:27

Bè detto così sembra che mi sia comportata da incosciente…

Credevo avessimo assodato che lo sei.

Replicò Lucas con un piccolo occhiolino, lasciando che Tisifone si rinfrescasse la gola con quel bicchiere di acqua fresca prima di tornare a farle posare la testa sul proprio petto, accarezzandole dolcemente i capelli mentre lei proseguiva a raccontare cosa fosse successo.

Comunque si è quello che ho fatto… per impedire che l’incendio si propagasse fino alla scuola, per evitare che Stone finisse arrosto e per… salvare la donna che quel coso aveva tra gli artigli…

Un altro nome nell'elenco dei tuoi insegnanti preferiti, mh?

Mormorò con ironia l'uomo, riferendosi al fatto che da quando la conosceva i nomi della professoressa Ayed, del professor Connor, della Prefetta Ricciardi ed ora del professor Stone sembravano essere incisi in una sorta di lista nera che la donna teneva dentro di sé, come una classifica dei docenti - e studenti - insopportabili.

In realtà sono passata indenne attraverso le fiamme che avvolgevano la Foresta… Il brutto è arrivato quando quel Mezzo Drago è uscito dalla caverna e si è messo a sputare fuoco e lanciare incantesimi con la sua bacchetta… Diciamo che ho evitato di finire schiantata e quello di rimando mi ha fatta arrosto…

Mezzo-Drago? ... però, quante cose non so delle creature magiche che popolano il nostro mondo.

Commentò Lucas aggrottando la fronte: non si considerava certo il massimo esperto della fauna animale magica presente nel mondo, ma il "Mezzo-Drago" non l'aveva proprio mai sentito. Soprattutto se a quanto raccontato da Tisifone era pure munito di bacchetta, una cosa che solitamente solo i maghi possedevano... o no?

Diamine non doveva avere una bacchetta… i draghi non hanno la bacchetta… e i maghi non sputano fuoco dalla bocca e non hanno ali enormi nascoste come i pipistrelli…

Stai calma am--- ...

Si bloccò prima di poter terminare la frase, preferendo concentrarsi solo sul calmarla: poteva capire la sua frustrazione, ma non doveva assolutamente agitarsi; pregò in cuor suo che la donna non avesse fatto caso al nomignolo con cui l'aveva quasi chiamata, un nomignolo dolce ed affettuoso che però forse non avrebbe apprezzato, soprattutto quando ancora un certo discorso non l'avevano ancora fatto.
Quell'esplosione momentanea di Tisifone aveva però attirato l'attenzione di un altro animale della donna, che volò fino a loro: un pipistrello, una femminuccia a quanto sembrava.

No piccola.. non ce l’avevo con te…

Ma guarda, scopro un'altra tua amica. Piacere signorina, Lucas Turner a suo servizio.

Si presentò così al pipistrello l'uomo, approfittandone per salutare Idra appollaiata su un albero e tornare poi a guardare Tisifone con aria più seria.

Quel che è stato è stato, e non si può cambiare. Devi solo pensare di riposarti e a rimetterti in forze.
Eh... credo sia il momento di fare un certo discorso.


Si fermò un momento, guardandola seriamente in volto con sguardo deciso.

Ricordi cosa ti ho detto in Infermeria? ... voglio stare con te, Tisifone.
Vuoi essere la mia compagna?
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 18:48

Un altro nome nell'elenco dei tuoi insegnanti preferiti, mh?

Tisifone si fermò un attimo a riflettere. Quello che era accaduto aveva cambiato l’opinione pressocchè neutra che aveva di Ferdy? Se doveva essere sincera la risposta era si, ma se questa fosse cambiata in negativo in positivo non sapeva dirlo.

Non lo so… quando ho visto che si gettava tra le fiamme l’avrei schiantato .- confessò candidamente, disegnando inconsciamente dei ghirigori sul petto del ragazzo - Però… di fronte a quella creatura…. bè… si è comportato bene…

Aggiunse, esternando tutta la sua perplessità su come dovesse essere considerato Ferdy Stone: il fatto che avesse deciso di provare a Oblivarlo poi non le rendeva più semplice formulare un giudizio chiaro sull’uomo. Superata per il momento la parentesi Stone e evitato di soffermarsi sul fatto che lei non era un’incosciente o che almeno non lo era mai stata prima degli eventi che si erano verificati nella Foresta Proibita, Tisifone espresse le proprie considerazioni sulla natura dell’essere che li aveva attaccati.

Mezzo-Drago? ... però, quante cose non so delle creature magiche che popolano il nostro mondo.


Se ti può consolare non sei l’unico… - commentò risentita verso se stessa. Certe lacune se le poteva permettere da studentessa non quando ne andava della sicurezza propria e degli alunni – Credo che finalmente accetterò quella tazza di tè’ che il Professor McDullen mi sta offrendo da tempo…

Aggiunse poi sovrappensiero, rendendosi conto che aveva urgente bisogno di un esperto che colmasse le sue lacune e il docente di Cure era al momento la persona più adatta a farlo, oltre a essere l’unico che Tisifone aveva sottomano.
Certo poteva chiedere aiuto ai suoi padrini ma aveva tutte le intenzioni di minimizzare sull’accaduto se e quando avesse deciso di raccontare loro quello che era accaduto, cosa di cui dubitava fortemente.
Pensare al Mezzo Drago e alle capacità che non doveva avere fecero irritare non poco la Divinante che diede sfogo alla sua rabbia dando un colpo al cuscino con un pugno, ottenendo solo di provocare un riverbero di dolore alla schiena.

Stai calma am--- ...

Si fermò di botto, con gli occhi ridotti a due fessure rivolte sul ragazzo. Stava dicendo qualcosa ma si era fermato prima di concludere la frase e questo la rendeva dubbiosa: non stava per dire quello che lei temeva/sperava di aver compreso, vero? Il sopraggiungere di Drusilla la sollevò dall’ingrato compito di indagare.

Ma guarda, scopro un'altra tua amica. Piacere signorina, Lucas Turner a suo servizio.

Lei è Drusilla… - la presentò Tisifone e in risposta il pipistrello aprì le ali e iniziò a sbatterle come se fosse un gufo, per poi riprendere il volo e tornare nella sua piccola caverna - … l’altro piccolo tassello che rende la mia figura molto eccentrica qui al Castello.

Commentò ironica: andare in giro con un pipistrello su una spalle e un serpente avvolto intorno al collo come una sciarpa faceva decisamente zingara babbana.

Quel che è stato è stato, e non si può cambiare. Devi solo pensare di riposarti e a rimetterti in forze.

Su questo hai ragione… non voglio farmi cogliere impreparata la prossima volta…

Affermò con aria determinata. ILMezzo Drago era volato via indenne dopo aver ucciso deliberatamente la sua vittima e Tisifone era certa che sarebbe tornato prima o poi a finire il lavoro con loro.

Eh... credo sia il momento di fare un certo discorso.

Hummm…

Gemette di disappunto la donna, nascondendo il viso nella camicia indossata dal ragazzo. Sapeva di cosa voleva parlare e sinceramente non si sentiva proprio emotivamente pronta per affrontare quell’argomento. Ma Lucas sembrava essere di tutt’altro avviso,almeno a giudicare dal tono serio con cui le si era rivolto e che la costringeva ad abbandonare il suo rifugio e ogni comportamento infantile per affrontarlo con tutta la serietà richiesta dalla situazione. Già che riusciva a scherzarci su, comunque, per lei era un grandissimo passo avanti: in altri casi sarebbe scappata via a gambe levate.

Ricordi cosa ti ho detto in Infermeria? ...

Oh, certo che lo ricordava. Quella frase aveva popolato i suoi incubi anche da sveglia molte volte, dandole sollievo rispetto alle fiamme che di solito la avvolgevano ogni notte. Si allontanò da lui, sistemandosi per quanto riusciva senza avvertire troppo dolore, seduta con la schiena dritta contro la spalliera del letto, le gambe leggermente piegate verso l’indietro, in modo da non sfiorare con nessuna parte del suo corpo quello dell’altro.

….voglio stare con te, Tisifone.
Vuoi essere la mia compagna?


Bum bum bum bum…Il rumore del cuore di Tisifone prese a riecheggiare nelle orecchie della ragazza soppiantando qualsiasi altro suono. Essere la sua compagna: un impegno serio da non prendere alla leggera. Si sentiva pronta per un tale passo? Dedicare tutta se stessa a un’altra persona, preoccuparsi per lui, prendersi cura di lui anche a discapito di se stessi? Perché per Tisifone amare qualcuno voleva dire quello, mettere al primo posto la sua sicurezza e il suo benessere anche a discapito di se stessi. Un comportamento anomalo per chiunque la conoscesse solo superficialmente, perfettamente coerente secondo lei. Purtroppo però la situazione in cui si trovava non le permetteva di vivere totalmente in libertà un rapporto sentimentale e non sapeva se l’altro avrebbe capito o sarebbe stato disposto a scendere a compromessi.

Si – sospirò alla fine con un sorriso mesto che faceva a botte con il brillio di felicità dei suoi occhi, sollevando una mano come a voler bloccare sul nascere qualsiasi tipo di reazione da parte dell'uomo – Però devo sapere cosa ti aspetti da me in veste di tua compagna.

La domanda poteva sembrare assurda e forse lo era, ma sperava che Lucas le avrebbe dato una risposta sincera e si sarebbe dimostrato aperto al confronto anche questa volta. Certo c’era anche il piccolo dettaglio di lei che padroneggiava le arti oscuri come se fossero un Accio, ma di quello ne avrebbero parlato dopo, forse.
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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 20:17

Forse Stone non era messo poi così male, forse Tisifone aveva trovato qualche motivo per ammirarlo... o per non considerarlo un acerrimo nemico, se non altro.
E così esisteva un essere definito "Mezzo-Drago", con enormi ali ed una bacchetta che a quanto sembrava sapeva usare anche piuttosto bene: la donna accennò ad un tè da dover prendere col professor McDullan, collega di Cura delle Creature Magiche, e Lucas annuì con una sorta di luccichìo strano negli occhi.

Vedi di fargli comprendere che sei impegnata, mh?

Ed anche se ancora all'effettiva non era proprio così, non ancora, Lucas era molto serio nel tono: era un uomo geloso, sì, e non pensava ci fosse nulla di male nel provare un senso di possesso verso la persona per la quale provava dei sentimenti molto forti.
In ogni caso se fosse o meno impegnata l'avrebbero scoperto entrambi molto presto, visto che poco dopo il docente di Trasfigurazione decise di prendere l'argomento spinoso: raccolse coraggio e pose a Tisifone quella fatidica domanda che avrebbe cambiato per sempre i loro rapporti, qualora lei avesse risposto positivamente; per un momento ipotizzò anche che lei potesse rifiutarlo, ma sperò che nel caso fosse un no dettato dal non sentirsi pronta piuttosto che una decisione definitiva di non voler intraprendere una relazione con lui.
Dopo averle posto la domanda, Lucas rimase in silenzio, fissando la donna con espressione indecifrabile: era molto ansioso, ma non voleva che nulla trapelasse dal suo sguardo; voleva evitare che lei si sentisse in qualche modo pressata, perché sapeva che era giusto farle prendere una decisione così importante con tutta la serenità possibile.

Si.
Però devo sapere cosa ti aspetti da me in veste di tua compagna.


E' per questo che sembra tu stia per andare al patibolo?

Domandò di rimando Lucas, azzardando una piccola battutina: i suoi occhi, infatti, cozzavano nella loro brillantezza col sorriso triste che adornava le sue labbra, facendo quasi credere che la sua fosse una forzatura; la fissò per un lungo istante, sospirando leggermente prima di rispondere.

Cosa mi aspetto... che non mi prendi in giro? - iniziò a dire, quel tono della voce interrogativo come a farle comprendere che non aveva una lista di "aspettative" da porle davanti - Che sei sincera con me, sempre, che conti su di me per qualsiasi cosa. Che ti affidi a me e mi lasci avere un peso nella tua vita. Ed ovviamente, che tu sia fedele e rispettosa della nostra relazione. E... - si fermò ancora un momento, facendo apparire un piccolo sorriso sghembo - ... che tu riesca ad amarmi, un giorno.
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 20:47

Vedi di fargli comprendere che sei impegnata, mh?


Non avevano ancora affrontato il discorso fatidico sul loro stare insieme e già Lucas si dimostrava geloso nei confronti di Tisifone, spingendo la donna a mettere le cose in chiaro con il collega di Cure quando e se fossero mai usciti insieme. In reazione a quella affermazione, perché di sicuro non era una battuta quella pronunciata dal ragazzo, visto il tono serio che aveva usato, Tisifone gli rivolse una lunga occhiata silenziosa con cui accarezzò tutta la sua figura, un luccichio indecifrabile negli occhi. Le piaceva, molto, il fatto che fosse geloso, e si sperava anche un tantino possessivo, che si fidasse di lei non impedendole di fare quello che riteneva giusto ma che ci tenesse allo stesso tempo a marcare, per così dire il territorio. Ed era proprio quello il problema per lei, il dover marcare il territorio, quello che la spinse ad accettare, per così dire, con riserva, la sua proposta e a chiedergli spiegazioni in merito.


E' per questo che sembra tu stia per andare al patibolo?

Semplicemente non voglio impegnarti in qualcosa che non vuoi o non puoi gestire.

Rispose seria alla battuta di Lucas. Percepiva vagamente che il ragazzo voleva solo,per così dire, alleggerire la tensione che lei stessa aveva creato con quella risposta assurda, ma non voleva lasciarsi fuorviare. Prima riuscivano a comprendersi su quei dettagli, prima si sarebbe potuta lasciare andare.


Cosa mi aspetto... che non mi prendi in giro? Che sei sincera con me, sempre, che conti su di me per qualsiasi cosa. Che ti affidi a me e mi lasci avere un peso nella tua vita. Ed ovviamente, che tu sia fedele e rispettosa della nostra relazione. E...

Altro?

Fu il suo turno di essere ironica, visto che la lista che Lucas non aveva in mente si era rivelata essere molto lunga.

... che tu riesca ad amarmi, un giorno.

Altro colpo al cuore che la spinse a indietreggiare leggermente con la schiena. Dopo Pablo il solo sentire parlare di amore le faceva venire i sudori freddi. Si mise a osservare Lucas, il suo sorriso sghembo che la faceva sentire così bene e speciale, i suoi occhi seri e allegri allo stesso tempo, le sue labbra morbide che le avevano fatto riscoprire sensazioni che pensava di aver dimenticato per sempre.

Dai tempo al tempo….

Commentò quindi, regalandogli un piccolo sorriso divertito per poi avvicinarsi di nuovo a lui e sfiorargli le labbra con le proprie in un casto bacio, per poi discostarsi di nuovo.

Mi è piaciuta un sacco la tua dichiarazione d’intenti – esordì subito dopo tornando seria - E sarai felice di sapere che concordo con ogni punto della tua breve lista… - piccola nota sarcastica sul breve – Ma non era quello che intendevo…

Si mise a tamburellare con la mano sul copriletto, come se fosse indecisa su come dire quello che voleva dire, il suo discorso che all’improvviso suonava stupido e inutile alle sue stesse orecchie.

Io… - pausa per prendere fiato - per adesso non posso permettermi di farmi vedere in giro con un ragazzo…- scosse la testa, pessima scelta di parole – Voglio stare con te, essere la tua compagna ma non posso prometterti che saremo nel breve periodo una normale coppietta che va in giro mano nella mano, si bacia al centro di Diagon Alley o si scambia delle effusioni in Sala Grande o per i corridoi della scuola.

Disse tutto d’un fiato per timore che lui la interrompesse e le facesse perdere il filo del discorso.

Dovremmo… tenere un profilo basso davanti al resto del Mondo… celare la nostra relazione… anche se questo non mi impedirà di tenere lontano qualsiasi uomo si dimostri così folle da avvicinarsi a me.

Fece una piccola battuta, ironica in teoria ma mirante a mettere un punto fermo. Il fatto di non poter mostrare a tutti la loro relazione non voleva dire negare di essere impegnati.

Per te … va bene?

Chiese titubante, mordendosi il labbro inferiore in segno di ansia.
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Messaggioda Lucas » 18/06/2012, 21:19

Una lista lunga se si pensava che in realtà non aveva nulla di preciso in mente, ma all'effettivo Lucas aveva solo elencato le cose che, per lui, erano naturali in un rapporto: sincerità, fiducia, fedeltà, rispetto, amore... non erano forse le basi di qualsiasi relazione? Aspettò che Tisifone reagisse in qualche modo a quelle parole, e quando la vide sorridere tirò un gran sospiro di sollievo mentale.

Dai tempo al tempo….

Non ho fretta.

Confermò l'uomo, godendosi quel piccolo e casto bacio sulle labbra che lei gli concesse poco dopo, prima di riprendere a parlare guardandolo negli occhi molto seriamente.

Mi è piaciuta un sacco la tua dichiarazione d’intenti. E sarai felice di sapere che concordo con ogni punto della tua breve lista…
Ma non era quello che intendevo…


Uhm?

La fissò interrogativo dopo quelle parole, poichè non riusciva a comprenderne il senso: era sicuro, però, che la donna gli avrebbe spiegato presto cosa intendesse dire, e difatti così fu poco dopo.

Io... per adesso non posso permettermi di farmi vedere in giro con un ragazzo…
Voglio stare con te, essere la tua compagna ma non posso prometterti che saremo nel breve periodo una normale coppietta che va in giro mano nella mano, si bacia al centro di Diagon Alley o si scambia delle effusioni in Sala Grande o per i corridoi della scuola.


Tisifone...

Dovremmo… tenere un profilo basso davanti al resto del Mondo… celare la nostra relazione… anche se questo non mi impedirà di tenere lontano qualsiasi uomo si dimostri così folle da avvicinarsi a me.

Dopo tutte quelle parole, Lucas fece un gran sospiro e scosse appena il capo, un sorriso indecifrabile che fece capolino sulle sue labbra: alzò lo sguardo su di lei e le si avvicinò lentamente, avvicinandole la mano sulla guancia per accarezzarne la pelle delicata e liscia.

Per te … va bene?

Tisifone... a me non importa niente.
Insomma, stare insieme vorrebbe dire averti per me, non credi che sia già abbastanza?
- si avvicinò ancora più, cercando le sue labbra e, qualora ci fosse riuscito, baciarle con avidità, desiderio e delicatezza al contempo - Certo che mi va bene. Vorrà dire che fuori sarai solo la mia collega, la professoressa Samyliak... e qui, nelle nostre stanze, sarai la mia Tisifone. E' un buon compromesso per te?
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Messaggioda Tisifone » 18/06/2012, 21:39

Tisifone...

Quanto le piaceva il suono del suo nome quando a pronunciarlo era Lucas. Le faceva venire i brividi e spuntare un sorrisino ebete sul viso, ma cercò di frenare ogni reazione perché doveva assolutamente terminare quel discorso che sembrava non avere nessuna intenzione di uscire in maniera logica e articolata dalle sue labbra. Perché quando le cose le pensava avevano molto più senso di quando invece le sentiva uscire dalla sua bocca? Alla fine però ci era riuscita e potè riprendere fiato, anche se il sorriso che comparve sul viso di Lucas era per lei incomprensibile. Fu quello a spingerla a chiedergli se quelle sue condizioni erano per lui accettabili o meno, con un tono di voce titubante e lo sguardo fermo. Avrebbe capito se lui si fosse tirato indietro, meritava una storia normale alla luce del sole, anche se non poteva negare a se stessa che un suo rifiuto le avrebbe fatto tanto, troppo male.

Tisifone... a me non importa niente.

Ci mise un paio di attimi a comprendere a collegare la risposta con tutto quello che aveva detto, attimi in cui il suo cuore si era momentaneamente dimenticato come si faceva a battere.

Insomma, stare insieme vorrebbe dire averti per me, non credi che sia già abbastanza?

Solo per te…

Confermò in un sussurro, prima di lasciargli prendere possesso delle sue labbra, coinvolgendole in un bacio che di casto non aveva nulla. Era un bacio passionale che sapeva di proibito e che mostrava una minima parte del desiderio che provavano l’uno per l’altro. Sospirò sulla sua bocca, mordicchiando il suo labbro inferiore e posando una mano sul suo petto, come a non voler perdere l’equilibrio e cadergli addosso, finendo però per stringere il tessuto della sua camicia con forza.

Certo che mi va bene. Vorrà dire che fuori sarai solo la mia collega, la professoressa Samyliak... e qui, nelle nostre stanze, sarai la mia Tisifone. E' un buon compromesso per te?

Mai compromesso mi è sembrato più dolce - mormorò in risposta senza discostarsi troppo dalle sue labbra, sfiorando il suo naso con la punta del proprio - Però agli occhi del mondo risulterai lo stesso fuori mercato.

Ci tenne a precisare. Non credeva che qualcuno ci avrebbe provato con lei, ma Lucas era un ragazzo stupendo e di sicuro non sarebbero mancate le ragazze disposte a farsi avanti per alleviare la solitudine delle sue notti.

Solo un ultima ultimissima cosa - aggiunse, tornando lentamente seria. La sincerità era uno dei pilastri fondamentali di una storia e lei sentiva di dovergli raccontare un piccolo dettaglio di quello che era accaduto nella Foresta Proibita, lo stesso dettaglio che era determinata a cancellare dalla memoria di Stone – Cosa ne pensi delle donne che si trovano a loro agio con la magia oscura e non hanno problemi ad usarla?
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