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Riva del Lago

Messaggioda Estelle » 25/05/2012, 14:32

Non era facile per lei ammettere con così tanta sicurezza una cosa del genere. Le sembrava buffa, troppo smielata, insomma, una cosa da donnette, sognanti l'amore vero, quello che dura per sempre, senza ostacoli nè problemi.
Estelle, purtroppo, sapeva come comportarsi. Sapeva che tale realtà non esisteva, e che non era minimamente possibile. Ne aveva avuta una dimostrazione già all'età di undici anni, quando i suoi genitori avevano deciso di separarsi. Ne aveva avuta la prova quando, all'età di quattordici anni, così giovane ed innocente, aveva avuto la sua prima esperienza. Quattro anni di amore - se così poteva definirsi -, quattro anni che ricordava a malapena, ora, non perchè non le fosse piaciuto, o perchè non tenesse a quel ragazzo, ma solo perchè la loro relazione era stata nel passato, e nel passato doveva restare. Ne aveva avuta la prova quando si era presa una cotta prima per un Tassorosso, quando ancora era una studentessa, poi per Simon, il suo compagno di stanza.
Tutte delusioni, tutte vicende che l'avevano segnata, in qualche modo, e che l'avevano portata a non credere più nell'amore, inteso come sentimento reciproco.
Ed ora che la sua vita aveva preso una piega diversa da quella che immaginava tempo prima, ora che aveva un lavoro vero, ed un posto nella società, oltre anche all'opportunità di non dipendere più da nessuno, le mancava comunque solo una cosa: qualcuno accanto.
Ma la cosa buffa era che non ne sentiva il bisogno, in quel momento. Certo, invidiava le ragazze che intravedeva per Hogwarts, con gli occhi a cuoricino ed un sorriso enorme ed ebete sul volto. Invidiava le sue colleghe, evidentemente molto più fortunate di lei.
Ma il suo, ad ogni modo, rimaneva un sogno per il futuro. Certo, se mai questo futuro doveva cominciare esattamente dal presente, non le sarebbe dispiaciuto affatto.

Estelle... E' troppo presto per dire certe cose quindi non parlerò a sproposito, anche se credo sia indubbio che mi piaci... nn so con certezza chi sarà colui che avrà l'onore di starti accanto in futuro, non so se sarò io o se ci sarà qualcun altro con te. Quello che so, è che quell'uomo, chiunque esso sia, sarà una persona davvero fortunata.

Per qualche strano motivo, Lucas si era introdotto, senza che Estelle gli avesse fatto intendere alcunchè, nel suo futuro. Estelle ancora non riusciva a capire in quale stato, ma le sembrava fosse già particolarmente importante che lui ne avesse parlato.
Ed aveva ragione, in fondo, ma la situazione cambiava radicalmente: Estelle si sarebbe sentita fortunata ad avere qualcuno accanto, chiunque fosse stato.
Lucas era stato gentile. Faceva parte della sua indole, in fondo; riempirla di complimenti, senza pretendere nulla in cambio. Sapeva essere cordiale, un perfetto gentiluomo: non si aspettava nulla da lei, e lei nulla da lui. Il loro rapporto, per quel periodo, andava bene così. Sebbene ci fosse ancora dell'incertezza da parte sua, non ci faceva caso. Avrebbe lasciato tutto al fato. E se era destino che loro continuassero in quel modo, allora lo avrebbe accettato senza alcuna replica.
In fondo Lucas aveva appena ammesso che gli piaceva. Ovviamente la cosa era reciproca. E questo poteva essere benissimo la base che avrebbe mandato avanti il loro rapporto. In che stato non si sapeva ancora, ma non era un problema che si sarebbe posta in quel momento.

Dovrei ritenermi io quella fortunata, se dovessi avere accanto uno come te..

Aggiunse solo, senza alcun velo di imbarazzo, questa volta con quel sorriso sulle labbra che lasciava intendere che stava dicendo sul serio, ma allo stesso tempo le sembrava una cosa troppo seria e imbarazzante per poterla dire.
Chiuse gli occhi quando Lucas le si fece più vicino per baciarle la fronte. Le piaceva quando erano così vicini, quando le sua labbra sfioravano la sua pelle. Le piacevano questi brevi e veloci contatti, perchè le facevano desiderare di averne ancora, e ciò significa che ciò che provava per Lucas non era normale, non era solo amicizia. Le faceva capire che era importante, come quando, i giorni precedenti, aveva atteso con ansia un suo messaggio, pensando che non sarebbe mai arrivato.

Vogliamo riprendere la nostra passeggiata, o preferisci sederti da qualche parte a guardare le stelle?

Possiamo continuare: non sono stanca..
..non potrei mai esserlo, se sono con te..


Replicò subito lei, ricambiando in qualche modo il gesto che Lucas si era permesso poco prima. Se in fondo Lucas le aveva ammesso che gl piaceva, ora Estelle stava facendogli capire, a suo modo, che anche per lei era così, e la cosa era reciproca.
Ripresero a camminare. Estelle si aggrappò di nuovo al braccio del Tassorosso. I capelli biondi, mossi dal vento, le facevano da contorno alle guance. Pensava. C'era una cosa che la incuriosiva da un po'.
Sorrise.

Ti sei mai innamorato?

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Messaggioda Lucas » 25/05/2012, 15:52

Le aveva dato una risposta anche se quella di lei non era stata propriamente una domanda, che voleva dire tutto e niente: d'altronde come poteva sbilanciarsi in un senso o nell'altro quando la conosceva appena? Gli piaceva ciò che aveva scoperto di lei, ma era troppo presto ancora e Lucas voleva essere sicuro prima di dire cose che, per lui, avevano parecchio peso all'interno di un rapporto.
Aveva parlato comunque, però, perché ci teneva a far sapere ad Estelle il suo punto di vista anche se forse a lei non sarebbe importato più di tanto: ed invece la donna sembrò ascoltarlo davvero, sorridere di quelle e trarne gioia, a dimostrazione che non era una come tutte le altre.

Dovrei ritenermi io quella fortunata, se dovessi avere accanto uno come te..

Ed un sorriso più ampio, sincero, fece incurvare le labbra di Lucas a quelle parole, facendogli comprendere che aveva capito davvero ciò che intendeva dirle, che aveva apprezzato la sua sincerità e che probabilmente anche lei non aveva fretta, che anche lei aveva voglia di conoscerlo senza pressioni né impegni di sorta. E quando le baciò la fronte, osservandola un istante con occhi chiusi, ebbe la conferma dentro di sé che da quel momento in poi lei sarebbe stata il suo raggio di Luna.

Possiamo continuare: non sono stanca..
..non potrei mai esserlo, se sono con te..


Un'affermazione con doppia valenza: rispondere alla domanda di lui, in primis, e ricambiare forse a modo suo quel gesto di ammissione che Lucas aveva compiuto nel affermare apertamente la sua simpatia nei confronti di lei. La strinse nuovamente al proprio braccio, riprendendo a camminare con lei; si sentiva bene in quel momento, sereno e a proprio agio più di tante altre volte, ed il silenzio che in quel momento era calato tra loro non era pesante né fonte d'imbarazzo almeno per lui, solo la consapevolezza della tranquillità che albergava nel suo animo.

Ti sei mai innamorato?

Una domanda che ruppe il silenzio e giunse in modo inaspettato all'uomo, che corrugò appena la fronte: non era facile rispondere e non perchè volesse nascondere chissà cosa, ma perchè davvero non era sicura di quale risposta poter dare.

C'era una donna, quando stavo in America... era bellissima, non saprei come altro descriverla.
Era la sorella maggiore di una ragazza a cui facevo ripetizioni, e quando cominciai a frequentare la Villa della famiglia mi accorsi che dovevo piacerle, o almeno così pensavo visto che si preoccupava sempre di farsi trovare in casa quando ero presente
- raccontò Lucas senza però guardare Estelle, lo sguardo perso per un momento verso l'orizzonte, nel buio più profondo - Ogni volta che mi capitava di parlarle lei appariva così... timida, indifesa. Mi sorrideva sempre ed aveva un carattere così amabile che mi presi una vera cotta: col senno di poi so di non poter parlare d'amore, ero ancora molto giovane, inesperto e sprovveduto all'epoca, ma allora ero convinto lo fosse. Iniziai a corteggiarla come si deve, ad invitarla a cena fuori, a mandarle fiori e a farle piccoli regali nei limiti delle possibilità economiche di cui disponevo allora.
Lei però non si sbilanciava mai troppo: sì, rispondeva ai miei inviti positivamente, apprezzava tutto ciò che le regalavo e mi donò anche più di un bacio appassionato... ma non voleva mai lasciarsi andare del tutto con me.


Si bloccò, come si fosse reso conto che quelle parole potevano essere fraintese, e sorrise un po' imbarazzato.

Quando parlo di lasciarsi andare non intendo in senso fisico, non del tutto almeno - in fondo era pur sempre un uomo - Volevo dire che non mi parlava mai troppo di sé, dei suoi progetti o delle sue aspirazioni, né tantomeno sembrava intenzionata a prensentarmi alla famiglia come qualcuno di ben diverso dall'uomo che dava ripetizioni alla sorella.
Solo qualche mese dopo, quando stavo per congedarmi dall'impegno preso nell'aiutare la più piccola delle figlie con le studio e mentre ancora attendevo una risposta seria da parte di lei, scoprii che si vedeva contemporaneamente con un altro uomo a mia insaputa, e che stava facendo con lui lo stesso giochetto messo in atto con me.


Prese fiato, un sorriso un po' triste sulle labbra che però scomparve presto quando tornò a guardarla alzando le spalle leggermente.

Insomma, capii che mi aveva preso in giro e smisi di cercarla e vederla perché sapevo che stavo soffrendo e che avrei continuato a soffrire, se non mi fossi allontanato, per qualcuno che non mi meritava.
Perciò in definitiva no, non credo di essermi mai innamorato di qualcuna.


Concluse, facendole una lieve e delicata carezza sulla guancia.

E tu invece?
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Messaggioda Estelle » 25/05/2012, 16:47

C'era una donna, quando stavo in America... era bellissima, non saprei come altro descriverla.
Era la sorella maggiore di una ragazza a cui facevo ripetizioni, e quando cominciai a frequentare la Villa della famiglia mi accorsi che dovevo piacerle, o almeno così pensavo visto che si preoccupava sempre di farsi trovare in casa quando ero presente. Ogni volta che mi capitava di parlarle lei appariva così... timida, indifesa. Mi sorrideva sempre ed aveva un carattere così amabile che mi presi una vera cotta: col senno di poi so di non poter parlare d'amore, ero ancora molto giovane, inesperto e sprovveduto all'epoca, ma allora ero convinto lo fosse. Iniziai a corteggiarla come si deve, ad invitarla a cena fuori, a mandarle fiori e a farle piccoli regali nei limiti delle possibilità economiche di cui disponevo allora.
Lei però non si sbilanciava mai troppo: sì, rispondeva ai miei inviti positivamente, apprezzava tutto ciò che le regalavo e mi donò anche più di un bacio appassionato... ma non voleva mai lasciarsi andare del tutto con me.


Camminavano ancora. Estelle non lo guardava più, ora. Aveva lo sguardo al cielo, il sole sul volto, gli occhi semichiusi, un po' infastiditi; sebbene le desse fastidio il sole, non si sentiva pronta a interrompere quella sensazione.
Sorrideva. Sembrava che non stesse prestando attenzione, ma in realtà stava seguendo, eccome. Era piacevole conoscere un'altra parte del ragazzo, sapere come aveva trascorso una parte della sua vita e magari come si era posto nei suoi confronti.
Ascoltava.. e in qualche modo, stranamente, vedeva nella ragazza che Lucas stava descrivendo se stessa. Timida, indifesa.. con un carattere amabile - non che il suo lo fosse il 100% delle volte.
La parte negativa, di tutto ciò, era sapere che quella storia non aveva lieto fine. Estelle poteva chiaramente intuirlo. E, soprattutto, non avrebbe mai voluto che accadesse a lei.

Quando parlo di lasciarsi andare non intendo in senso fisico, non del tutto almeno - in fondo era pur sempre un uomo - Volevo dire che non mi parlava mai troppo di sé, dei suoi progetti o delle sue aspirazioni, né tantomeno sembrava intenzionata a prensentarmi alla famiglia come qualcuno di ben diverso dall'uomo che dava ripetizioni alla sorella.
Solo qualche mese dopo, quando stavo per congedarmi dall'impegno preso nell'aiutare la più piccola delle figlie con le studio e mentre ancora attendevo una risposta seria da parte di lei, scoprii che si vedeva contemporaneamente con un altro uomo a mia insaputa, e che stava facendo con lui lo stesso giochetto messo in atto con me.
Insomma, capii che mi aveva preso in giro e smisi di cercarla e vederla perché sapevo che stavo soffrendo e che avrei continuato a soffrire, se non mi fossi allontanato, per qualcuno che non mi meritava.
Perciò in definitiva no, non credo di essermi mai innamorato di qualcuna.


Non era mai stato innamorato di nessuna. E magari non era nemmeno tardi per esserlo.
Estelle fantasticava, immaginava. Ma non si sbilanciava troppo. Sapeva le intenzioni di Lucas. Sebbene non le avesse messe in chiaro, poteva chiaramente immaginarle. In fondo le sembrava fossero sulla stessa lunghezza d'onda.

E tu invece?
Hai mai donato il tuo cuore a qualcuno?


Ho avuto solo due relazioni. Importanti, a loro modo, ma diverse.

Questa la prima parte del discorso, senza alcun motivo specifico per come aveva iniziato.

Avevo quattordici anni quando ho conosciuto un Serpeverde, Roxas. Era biondo, occhi azzurri, un ragazzo molto simpatico, sapeva come trattarmi ed andavamo molto d'accordo.
Trascorrevamo tutto il tempo disponibile assieme, frequentavamo anche le stesse lezioni. Ero felice in sua compagnia. Mi sentivo una ragazzina fortunata, ma ancora non capivo nulla dell'amore. E' stata una relazione importante, a suo modo. E' durata ben quattro anni.


Sapeva che la parte più importante di quel discorso sarebbe stata sicuramente l'ultima frase: quattro anni.
Quattro anni importanti per lei, ma non come Lucas sicuramente ora stava pensando: con Roxas stava bene, certo, ma non ne era innamorata. Le piaceva, forse anche troppo, ma era stata la sua prima esperienza, ed era ancora molto giovane per darle un nome. Tempo prima, aveva pensato di amarlo. Ma ora, più matura, sapeva che non era affatto così.

Poi ho conosciuto un Tassorosso.. ci siamo frequentati per un po'. Lui era chiaramente attratto da me, ed io da lui.. mi ci ero affezionata sul serio, tanto da sentirmi quasi dipendente da lui. Attendevo i suoi messaggi, desideravo incontrarlo perchè ne sentivo la mancanza. Non c'è mai stato nulla, ma ci volevamo bene, a nostro modo. E volevamo creare qualcosa.. ma dopo qualche mese è scomparso; e non è più tornato ad Hogwarts.

Tutte storie tristi, le sue, ma che l'avevano comunque aiutata a crescere, a capire come andava la vita. Non le dispiaceva affatto, comunque. Ora aveva l'opportunità di rifarsi, di trovare l'uomo giusto e di essere felice con lui, senza timore.

In conclusione.. anche io non mi sono innamorata mai di nessuno.. non perchè non volessi.. ma perchè sono rimasta ferita, in passato, e non voglio che accada di nuovo..

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Messaggioda Lucas » 26/05/2012, 13:43

Aveva raccontato la sua storia ad Estelle, ed anche se probabilmente la donna non l'avrebbe mai saputo, lei era la prima persona a cui Lucas aveva deciso di confidare parte del suo passato: non ne parlava mai, non perché se ne vergognasse, in fondo era giovane e sprovveduto quando aveva perso la testa per lei, ma perché erano momenti che preferiva non far tornare a galla nella sua memoria; per quanto non ne fosse stato davvero innamorato, all'epoca lei gli aveva spezzato il cuore. Ed anche a distanza di anni, non erano comunque emozioni piacevoli da ricordare.

Ho avuto solo due relazioni. Importanti, a loro modo, ma diverse.

Già, ora toccava a lei confidare un po' del suo passato all'uomo: per quello che Lucas poteva immaginare - o che perlomeno aveva immaginato quando l'aveva conosciuta - Estelle era quel tipo di donna da avere schiere di uomini adoranti ai suoi piedi... per questo, sentendola parlare, alzò un sopracciglio con aria curiosa ed un po' incredula.
Solo due relazioni, ma allora aveva immaginato per lei qualcosa di totalmente lontano dalla realtà... e la cosa migliore era che non gli dispiaceva affatto essersi sbagliato, anzi.

Avevo quattordici anni quando ho conosciuto un Serpeverde, Roxas. Era biondo, occhi azzurri, un ragazzo molto simpatico, sapeva come trattarmi ed andavamo molto d'accordo.
Trascorrevamo tutto il tempo disponibile assieme, frequentavamo anche le stesse lezioni. Ero felice in sua compagnia. Mi sentivo una ragazzina fortunata, ma ancora non capivo nulla dell'amore. E' stata una relazione importante, a suo modo. E' durata ben quattro anni.


Quattro anni.
Per Lucas un periodo infinito, ma se non altro quelle parole gli avevano permesso di comprendere un lato del carattere della donna accanto a sé: era una persona estremamente fedele. Insomma, a meno che non avesse omesso tradimenti nei confronti del ragazzo con cui stava, stare quattro anni con la stessa persona era per lui indice di alta fedeltà nei confronti del proprio compagno... un pregio davvero notevole ed importante, almeno per i suoi canoni di giudizio.

Poi ho conosciuto un Tassorosso.. ci siamo frequentati per un po'. Lui era chiaramente attratto da me, ed io da lui.. mi ci ero affezionata sul serio, tanto da sentirmi quasi dipendente da lui. Attendevo i suoi messaggi, desideravo incontrarlo perchè ne sentivo la mancanza. Non c'è mai stato nulla, ma ci volevamo bene, a nostro modo. E volevamo creare qualcosa.. ma dopo qualche mese è scomparso; e non è più tornato ad Hogwarts.

I Tassi ti perseguitano...

Commentò lui a bassa voce con un sorriso sghembo e divertito al tempo stesso: in fondo anche lui era stato un Tassorosso a scuola, ed aveva sentito alcune voci sul fatto che, prima del suo arrivo, Estelle avesse avuto un breve flirt - mai sfociato in qualcosa di concreto comunque - col professor McDullan, docente di Cura delle Creature Magiche, anch'egli un ex Tasso... quasi una costante nella vita della donna, quindi.

In conclusione.. anche io non mi sono innamorata mai di nessuno.. non perchè non volessi.. ma perchè sono rimasta ferita, in passato, e non voglio che accada di nuovo..

Hai paura di soffrire, è comprensibile - mormorò lui annuendo con aria seria, come se capisse il suo punto di vista e non la giudicasse affatto per questo: ognuno cercava di proteggere il proprio cuore come voleva, chi era lui per contestare il suo bisogno di tranquillità emotiva? Volse il viso e cercò la sua fronte, posandovi nuovamente le labbra per un piccolo e delicato bacio che voleva essere quasi una carezza - Credo che l'importante sia che questo tuo desiderio di proteggerti non t'impedisca di accorgerti di ciò che hai intorno e di chi vorrebbe farti innamorare per tenerti sempre con sé e non farti soffrire più.

Quelle parole vennero pronunciate guardandola dritta negli occhi: si era persino fermato, interrompendo la camminata per poter sprofondare meglio in quegli occhi caldi, forse a tratti spaventati dal futuro ma comunque decisi a vivere ogni secondo come fosse l'ultimo; sorrise, quel sorriso sghembo che riservava solo alle persone speciali, allungando una mano per spostarle una ciocca di capelli dispettosa dietro l'orecchio.
Quella pensiero che lui aveva esposto poteva essere interpretato in mille modi diversi, poteva essere un modo per far capire ad Estelle che l'uomo stava parlando di se stesso oppure poteva solo essere una semplice esposizione dell'idea di Lucas... non c'erano modi per saperlo ancora, e lui non sembrava aver intenzione di parlare: insomma, libera interpretazione lasciata alla mente della donna.

Possiedi qualche animale?
Ieri ho conosciuto la professoressa Samyliak, docente di Divinazione, e lei ha un pitone bellissimo... mi ha fatto venire voglia di trovarmi un compagno animale anch'io.


Le domandò poi con aria curiosa, ricordandosi tra l'altro che il giorno dopo sarebbe andato ad Hogsmeade con lei: se fosse riuscito a trovare l'animale per lui, si ripromise, avrebbe subito contattato Estelle per mostrarglielo e chiederle un parere sulla scelta e sull'animale in sé, per comprendere meglio i suoi gusti anche in quel campo.
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Messaggioda Estelle » 26/05/2012, 14:39

Non sapeva cosa l'avesse spinta a parlare così apertamente di sè. Avrebbe dovuto pensarci, prima, ne era cosciente, ma non si era trattenuta, non ci aveva minimamente pensato. E non aveva intenzione di farlo. Sentiva che con Lucas poteva parlare liberamente, aveva fiducia in lui. Per di più, era sicura che tutto ciò che si dicevano, sarebbe rimasto solo tra loro.

I Tassi ti perseguitano...

Capì che il suo doveva essere sicuramente un commento sarcastico, ma ciò la portò automaticamente a pensare che, per qualche strano motivo, Lucas doveva aver saputo di Simon, e di ciò che c'era stato tra loro - che poi, alla fine, non era nulla di importante.
Non che le desse fastidio, anzi, Lucas meritava di sapere come e cosa era successo. E, prima o poi, qualcuno glielo avrebbe detto. Lei avrebbe dovuto immaginarlo.

Non ho mai detto che la cosa mi dispiaccia..

Questa volta, il suo era un chiaro riferimento agli eventi passati, ma anche a quel momento. Certo, negli ultimi giorni si era pentita più volte di aver messo a rischio la propria figura imbattendosi in un sentimento nei confronti di Simon, ma ciò non le era mai dispiaciuto. In fondo, significava che, dopo tutte le sofferenze, dopo tutte le esperienze conclusasi non nel migliore dei modi, e dopo tutti i rifiuti, era ancora capace di amare, di provare sentimenti nei confronti di qualcuno.

Hai paura di soffrire, è comprensibile. Credo che l'importante sia che questo tuo desiderio di proteggerti non t'impedisca di accorgerti di ciò che hai intorno e di chi vorrebbe farti innamorare per tenerti sempre con sé e non farti soffrire più.

Non si sarebbe mai aspettata una risposta del genere, nè tantomeno che lui, in qualche modo, alludesse chiaramente a qualcosa a cui poi, Estelle, non doveva nemmeno pensarci, nè per illudersi, nè tantomeno per confondersi ulteriormente le idee.
Per questo evitò di pensare a cosa chiaramente il ragazzo stesse alludendo - perchè tale risposta poteva benissimo avere due significati con strade diverse.
Si bloccarono sul posto. Non per suo volere - Estelle seguiva ogni passo del ragazzo. Lucas si fermò a guardarla, questa volta di nuovo si posizionò di fronte a lei. Estelle non disse nulla, volendo restare a guardare cosa il ragazzo avesse intenzione di fare. Ma almeno sorrise, e ciò le bastò, per il momento.
Si chinò a baciarle nuovamente la fronte. Questa volta Estelle non chiuse gli occhi, sorrise soltanto, sicura che anche quel momento a breve sarebbe terminato e che, magari, sarebbe potuto tornare nuovamente poco dopo - o più in la - con la stessa intensità.

Possiedi qualche animale?
Ieri ho conosciuto la professoressa Samyliak, docente di Divinazione, e lei ha un pitone bellissimo... mi ha fatto venire voglia di trovarmi un compagno animale anch'io.


Non seppe se gioire o meno della nuova conoscenza del docente. In fondo non poteva di certo pretendere che restasse con le mani in mano solo perchè aveva già avuto modo di conoscere lei. E, per di più, dovevano condividere assieme una carriera.

Tempo fa avevo un gatto, ma ho dovuto lasciarlo a Lille con mio padre, perchè qui non avrei saputo come accudirlo.

Disse solo, ripensando alla piccola bestiola bianca, e a come le piacesse stringerlo, da bambina, perchè troppo morbido.
Sorrise, immaginandosi ormai ventunenne in una situazione simile. Quella sì che sarebbe stata una situazione imbarazzante.

Chi ti piacerebbe avere accanto?

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Messaggioda Lucas » 27/05/2012, 16:45

Lucas non notò reazioni nel modo di fare di Estelle, ma questo non lo turbò nemmeno un poco: il fatto che la donna non esternasse nulla non significava certo che non pensasse nulla; chi poteva dirlo, magari dentro di sé vi erano un tumulto di sensazioni diverse; o forse no, forse dentro di sé era tutto tranquillo ma il punto del discorso era che non c'erano motivi per cui l'uomo dovesse avere libero accesso ai pensieri di lei. Non poteva pretendere più di quello che la donna si sentiva di dargli, questa era la sua regola.
Per questo il docente cambiò totalmente argomento, mettendosi a parlare di animali: gli piaceva fare domande, era il modo più diretto e veloce per conoscere qualcuno.

Tempo fa avevo un gatto, ma ho dovuto lasciarlo a Lille con mio padre, perchè qui non avrei saputo come accudirlo.

E' un peccato.
Ti manca molto? Hai mai pensato di prenderti un altro animale, magari più adatto alla vita del Castello?


Domandò Lucas, scrutando il suo volto per comprendere cosa provasse: lui non aveva mai avuto un animale da compagnia, quindi non sapeva quanto potesse fare male separarsene, per questo cercava di capire tramite lo sguardo ed i gesti di lei se stesse ancora male all'idea di essersi dovuta separare dal gattino con cui invece passava tutto il tempo nella sua città natale.

Chi ti piacerebbe avere accanto?

Bella domanda... sai che non lo so? - rispose lui ridendo di gusto e scuotendo la testa come se fosse rassegnato al suo carattere a volte poco collaborativo - Non riesco ad immaginarmi con un animale accanto, forse perchè non ne ho mai posseduto uno... durante Hogwarts non mi andava l'idea di lasciarlo sempre in camera da sola, e una volta partito per l'America mi era sembrato inutile prendermi un cucciolo che praticamente non mi avrebbe mai visto, considerato che passavo la maggior parte del tempo fuori casa.

Raccontò camminando ancora con lei accanto, fermandosi ogni tanto per guardare la superficie piatta e scura del Lago o per sorridere alla donna con fare sereno.
Un animale che andasse bene per lui, c'era da pensarci bene per evitare di parlare a vanvera e dire il primo nome che gli veniva in mente.

Credo che forse dovrei pensare più al tipo di carattere che alla specie dell'animale che vorrei accanto, tu cosa ne dici?
Mi riesce più facile in questo modo, perchè so già che vorrei un animale affettuoso, non troppo rumoroso, abbastanza indipendente da potermi stare un po' lontano senza soffrire, e magari di piccola-media taglia.


Elencò i vari "requisiti" contandoli sulla punta delle dita, chiedendosi se non stesse pretendendo troppo e se non si fosse dovuto accontentare di qualcosa di meno: forse alla fine tutto si sarebbe risolto più facilmente, forse gli sarebbe bastato guardare un animale negli occhi e se ne sarebbe innamorato, indipendentemente dalla sua grandezza o dal suo carattere.
Ma lei? Cosa ne pensava Estelle?

Tu con che tipo di animale mi vedresti bene?
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Messaggioda Luke » 04/06/2012, 15:35

[Sulla Riva del Lago - Luke & Elisabeth]

Ascoltò la bambina e in cuor suo riuscì a capire che stava azzeccando gli argomenti giusti perché man mano che aprivano il discorso la piccola Serpeverde sembrava sempre più a suo agio e più felice e ciò non poteva che renderlo contento e più sicuro in un certo senso, sicuro del fatto che non si stava rendendo ridicolo o strano. Lei era già stata addestrata, in un certo senso, sapeva fin dalla nascita della sua natura, del suo destino una volte undicenne, non aveva appreso la notizia all'improvviso, lui invece da un giorno all'altro, né un più né un meno, seppur non era stata una notizia spiacevole, anzi, ricordava ancora come era eccitato all'idea. Ed ora eccolo lì a conversare con una streghetta: quel pensiero gli fece scivolare la mano automaticamente verso la tasca in cui vi era la bacchetta, come a voler provare che fosse vero e non fosse solo un sogno. A pensarci era un po tutte e due le cose: un sogno divenuto realtà; ora, il solo pensiero che la sua vita avrebbe preso un'altra strada e l'ipotesi di non essere mai stato un mago lo faceva rabbrividire, per cui lo ricacciò in fretta, ritornando davanti la piccola Elisabeth.

Ebbene si siamo maghi da diverse generazioni.

In quel momento non poté provare che un senso di vergogna e subito lo sfiorò la raccapricciante ipotesi della faccia disgustata della piccola di fronte a lui se mai avesse compreso delle sue origini, tuttavia voleva ricredersi su di lei, voleva credere che si differenziava dagli altri Serpeverde, tuttavia per ora rimaneva una speranza quella. Sperò che lei non gli ponesse la stessa domanda, ma se non voleva davvero rivelare la sua araldica perché aveva aperto il discorso? Non seppe darsi una spiegazione. La speranza che lei non gli ponesse la domanda di rimando svanì non appena si formulò visto che così accadde e lui non fece molti giri di parola, anzi, non voleva dimostrare di essere ciò che non era, lui era fiero dei suoi genitori, grandi uomini che avevano fatto di tutto per farlo crescere come si deve, perché tradirli?

Io sono un Nato Babbano... I miei genitori sono rimasti sbalorditi quando hanno scoperto la mia natura, tuttavia poi sono rimasti contenti all'idea, vogliono solo il realizzarsi dei miei sogni e hanno capito che desideravo davvero Hogwarts e studiare qui. Inizialmente è stato un po difficile integrarmi, anche in casata, per via della mia persona introversa, poi le cose si sono semplificate quando ho trovato compagni che mi apprezzano. A te invece? E' stato difficile integrarti? Sai, ci sono brutte voci in giro sul conto degli appartenenti alla tua casata, ma mi devo ricredere dopo la tua conoscenza, oppure tu sei un'eccezione?

Disse Luke rivolgendole un grande sorriso; quella bambina aveva un animo buono, non aveva nulla a che vedere con tutte quelle cattiverie che si dicevano sul conto dei Serpeverde, lui ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
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Messaggioda Elisabeth » 05/06/2012, 23:35

Lo scambio di informazioni fra i due bambini proseguiva tranquillamente ed ora era il turno del dragargenteo rispondere alle domande della bimba

Io sono un Nato Babbano... I miei genitori sono rimasti sbalorditi quando hanno scoperto la mia natura, tuttavia poi sono rimasti contenti all'idea, vogliono solo il realizzarsi dei miei sogni e hanno capito che desideravo davvero Hogwarts e studiare qui. Inizialmente è stato un po difficile integrarmi, anche in casata, per via della mia persona introversa, poi le cose si sono semplificate quando ho trovato compagni che mi apprezzano. A te invece? E' stato difficile integrarti? Sai, ci sono brutte voci in giro sul conto degli appartenenti alla tua casata, ma mi devo ricredere dopo la tua conoscenza, oppure tu sei un'eccezione?

Elisabeth guardò il bambino sotto un'altra luce -Immagino che per i tuoi genitori sia stato difficile da accettare, sicuramente ai loro occhi tu sarai sembrato strano visto che sei in grado di fare magie e loro no - ma, nonostante avesse cercato di evitare di fare domande non riuscì più a trattenersi è sparò la prima

Cosa si prova a scoprire da un giorno all'altro di essere un mago?

chiese la bimba per poi diventare tutta rossa il viso ed abbassando leggermente lo sguardo

Scusami tanto non volevo sembrarti maleducata, ma, sai io non ho mai avuto molti contatti con il mondo dei babbani e mi incuriosiscono.

poco dopo alzò il visino verso il dragargenteo accennando un timido sorriso

Mi sono accorta subito che sei un molto introverso, comunque sono contenta che con me riesci ad aprirti. Con i miei compagni di casata vado abbastanza d'accordo. Ma, dai girano brutte voci sulle serpi, non me n'ero accorta, no a parte gli scherzi, conosco le voci che girano su di noi, ma,ti posso garantire che non siamo poi tanto male. Sai quello che mi da più fastidio in assoluto è essere giudicata solo per i colori della mia divisa, io non lo faccio con gli altri, perchè so cosa si prova, per questo mi sforzo di conoscere una persona prima di giudicarla.

Lo sguardo della bimba era leggermente cambiato rispetto a pochi minuti prima e sorridendo continuò a rispondere alle domande del bambino

Ti comunico che io sono l'eccezione che conferma la regola, ma, in fondo anch'io ho qualcosa tipico delle Serpi, ma, cosa di preciso dovrai scoprirlo da solo. disse sorridendo mentre apriva lo zainetto e prendeva una confezione di caramelle tutti i gusti + 1 e la porgeva a Luke

Vuoi favorire, senza complimenti, io ne ho una scorta infinita, papà mi vizia me ne manda due confezioni ogni tre settimane disse sorridendo anche se il suo sguardo si fece triste pensando al papà lontano.
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Messaggioda Luke » 06/06/2012, 17:06

Immagino che per i tuoi genitori sia stato difficile da accettare, sicuramente ai loro occhi tu sarai sembrato strano visto che sei in grado di fare magie e loro no

Luke increspò le labbra in una sorta di smorfia come per dire "Che ci vuoi fare...", con un'alzata di spalle.

Beh... sai, la mia domestica, o meglio, la domestica dei miei genitori, lei è una strega, non in senso cattivo, e perciò lei ha spiegato ai miei che ero come lei e sono stati tranquilli perché sanno che lei è una brava persona e non hanno avuto paura.

Rispose mentre nella sua mente cominciava a prendere forma il terrore negli occhi del padre il quale si era tranquillizzato ed aveva cominciato ad essere fiero di lui dopo aver ricevuto tutte le informazioni sulla popolazione magica; era davvero un tipo strano suo padre, decisamente il contrario del figlio, meno solare, più serio e intorverso.

Cosa si prova a scoprire da un giorno all'altro di essere un mago?

Sorrise notando che la bimba aveva cominciato a far rossa per quella domanda che forse agli occhi di lei poteva sembrare abbastanza discreta, tuttavia lui non la considerò tale e si lasciò andare in una piccola risatina.

Oh no, non devi farti problemi, per me non è un problema parlarne: in realtà ero stupefatto, pensavo di essere diventato pazzo ma la mia domestica, assistendo a un fenomeno di magia, mi ha spiegato cautamente la mia natura ed eccomi qui.

Poi la bimba continuò il suo discorso per quanto riguardava l'integrazione nella casata:

Mi sono accorta subito che sei un molto introverso, comunque sono contenta che con me riesci ad aprirti. Con i miei compagni di casata vado abbastanza d'accordo. Ma, dai girano brutte voci sulle serpi, non me n'ero accorta, no a parte gli scherzi, conosco le voci che girano su di noi, ma,ti posso garantire che non siamo poi tanto male. Sai quello che mi da più fastidio in assoluto è essere giudicata solo per i colori della mia divisa, io non lo faccio con gli altri, perchè so cosa si prova, per questo mi sforzo di conoscere una persona prima di giudicarla.

Annuì energicamente con la testa, comunicandole così di essere d'accordo in pieno con lei. Potevano essere due buoni amici in quanto fino a quel momento stavano condividendo parecchie idee e ciò non poteva che fare piacere al piccolo, soprattutto perché in tal modo avrebbe smentito tutte le brutte cose che si dicevano sui Serpeverde e avrebbe diffuso un'immagine nuova della casata in lungo andare.

Ti comunico che io sono l'eccezione che conferma la regola, ma, in fondo anch'io ho qualcosa tipico delle Serpi, ma, cosa di preciso dovrai scoprirlo da solo.

Disse poi lei estraendo delle caramelle che aveva già assaggiato una volte quando era stato in viaggio per Hogwarts, sull'espresso, comprandole da una donna giovane che girava con un carrello pieno di dolciumi. La sua bocca si aprì in un largo sorriso quando lei gliene offrì una e la ringraziò.

Ti ringrazio...

Poi notò che la ragazza si lasciò andare in una piccola espressione triste quando nominò il padre;

Papà mi scrive tre volte a settimana, forse sono l'unico della scuola che riceve così tanta posta in pochi giorni; ricordo ancora la prima lettera in cui mi aveva narrato come aveva tentato di scrivermi attraverso l'Ufficio Postale Babbano e di come questi l'avessero preso per pazzo! Mi sono schiantato dalle risate, poi ci ha preso gusto a inviarmi gufi e a volte lo fa anche per più di una volta nello stesso giorno, purtroppo dopo qualche botta e risposta non posso più rispondergli: il gufo, infatti, si rifiuta di riprendere il volo e si getta di lato sul davanzale...

E così dicendo si grattò il capo con la mano destra, rendendosi conto di quanto in realtà fosse ridicolo ciò che stava dicendo.
Mise in bocca la caramella e deglutì disgustato ma allo stesso tempo divertito:

Bleah... Cerume! Coraggio, mangiane una anche tu e dimmi cosa ti capita!

Disse divertito e ansioso di sapere quale gusto fosse toccato alla piccola Serpeverde che di certo non poteva andare peggio di lui.

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Messaggioda Elisabeth » 06/06/2012, 22:21

Il dragargenteo rispose a tutte le domande della serpina
Beh... sai, la mia domestica, o meglio, la domestica dei miei genitori, lei è una strega, non in senso cattivo, e perciò lei ha spiegato ai miei che ero come lei e sono stati tranquilli perché sanno che lei è una brava persona e non hanno avuto paura. Oh no, non devi farti problemi, per me non è un problema parlarne: in realtà ero stupefatto, pensavo di essere diventato pazzo ma la mia domestica, assistendo a un fenomeno di magia, mi ha spiegato cautamente la mia natura ed eccomi qui.

Sono curiosa qual è stata la tua prima magia? e così dicendo porse delle caramelle tutti i gusti + una che il bambino accettò volentieri

Ti ringrazio le disse Luke

Prego … se vuoi ho anche delle caramelle mou, fatte in casa da nonna Francine, in caso le tutti i gusti + una ci dovessero disgustare troppo disse facendo l’occhiolino al bambino. Poco dopo il dragargenteo le raccontò di suo padre

Papà mi scrive tre volte a settimana, forse sono l'unico della scuola che riceve così tanta posta in pochi giorni; ricordo ancora la prima lettera in cui mi aveva narrato come aveva tentato di scrivermi attraverso l'Ufficio Postale Babbano e di come questi l'avessero preso per pazzo! Mi sono schiantato dalle risate, poi ci ha preso gusto a inviarmi gufi e a volte lo fa anche per più di una volta nello stesso giorno, purtroppo dopo qualche botta e risposta non posso più rispondergli: il gufo, infatti, si rifiuta di riprendere il volo e si getta di lato sul davanzale...

Ora la serprina era ancora più triste di prima, lei il suo papà non l’ho vedeva da quando era arrivata ad Hogwarts

Sei fortunato ad avere un papà che ti scrive così spesso. Il mio invece ultimamente lo vedo molto poco e con la scuola è anche peggio, praticamente non l'ho vedo da quando sono qui, sono già felice di ricevere un suo gufo ogni tre settimane, il problema è che io non dovrei rispondere a nessuna delle sue lettere, anche se ogni tanto sgarro e gli mando una piccolissima pergamena con scritto poche parole.

Intanto il visino della piccola sembrava si stesse rilassando un po' ed aveva di nuovo un'espressione serena

Se vuoi qualche volte di posso prestare Aurore, la mia civetta delle nevi, sarebbe contenta di fare qualche viaggetto extra.

per poi osservare il bambino mangiare la sua tutti i gusti + una

Bleah... Cerume! Coraggio, mangiane una anche tu e dimmi cosa ti capita!

Elisabeth stava ridendo divertita dall’espressione schifata del bambino

Vediamo se sono più fortunata di te, altrimenti dopo ci rifacciamo con un paio di mou

disse la bimba continuando a ridere per poi mettere in bocca una caramellina giallina, improvvisamente il viso della bimba assunse un’espressione di disgusto, rovisto nella tasca del mantello e tirò fuori un fazzolettino e lo avvicinò alle labbra

Uova marce, che schifo. E’ meglio se cambiamo genere di caramelle, queste per oggi mi hanno leggermente disgustata, mi sa che non siamo tanto fortunati –
ridendo e riponendo la scatolina delle tutti i gusti + una nello zainetto e cominciando a cercare l’altra confezione di caramelle che aveva con se, mentre rovistava nello zainetto tirò fuori il libro che le aveva prestato Miyabi che adagiò sull’erba, riuscendo alla fine a trovare il sacchetto delle sue caramelle predilette.

Eccole qui disse la serpina facendo vedere un sacchetto di stoffa colorata al bambino Ti posso garantire che qui dentro ci sono le caramelle più buone del mondo, su provale

disse la bimba sperando che anche a Luke sarebbero piaciute le caramelle che le preparava sua nonna.
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