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da Tisifone » 22/05/2012, 20:39
[Venerdì – ore 23.00 ] Venerdì. Il giorno, o meglio, la sera peggiore per essere costretti a fare la ronda per i corridoi Castello visto che, l’assenza delle lezioni il giorno successivo, rendeva gli studenti più audaci nel violare il coprifuoco e soprattutto più fantasiosi. Questo voleva dire non solo controllare ogni classe, anche quelle non utilizzate da decenni, ma anche spostare ogni singolo arazzo alla ricerca di alcove scomode quanto improvvisate. E Tisifone non era per nulla nelle condizioni per passare la serata a giocare all’investigatore babbano, né ascoltare le chiacchiere vuote del malcapitato che le avrebbe dovuto tenere compagnia. Il gufo che aveva ricevuto da Monique, in tal senso, era stato abbastanza chiaro: impegni improrogabili le impedivano di accompagnarla quella sera e quindi si sarebbe dovuta accontentare di qualcun altro. Certo si raccomandava anche di non terrorizzare troppo il collega di turno, ma a quella postilla la Divinante aveva posto poca attenzione, ancora sconvolta dalla familiarità che si era instaurata tra le due. Spero fermamente sia la Vilvarin. Almeno il silenzio sarà assicurato.Si trovò a pensare, lasciando che le scale mobili la portassero a destinazione, nei corridoi della Torre Nord, dove la vicinanza con la sua aula l’avrebbe fatta sentire a casa. Aveva scelto quello, come luogo dove effettuare la ronda un po’ perché con il tempo mite l’Osservatorio di Astronomia sembrava attirare gli studenti, e un po’ perché l’alternativa erano i sotterranei e dubitava fortemente che chiunque potesse decidere di sfidare l’ira del Professore di Difesa, nonché Capo Casa delle Serpi. Per un secondo le sfiorò la mente di dover condividere quel turno con il Prefetto di Tassorosso, e per quanto l’idea la solleticasse non poco, non considerava molto salutare per la sua lucidità mentale passare del tempo con il ragazzo in un corridoio buio e isolato, non fino a quando non si fosse chiarita le idee. Devo assolutamente staccare. Se la Preside non mi riceve in tempi brevi il prossimo gufo che riceverà da me sarà una comunicazione ufficiale di una settimana di congedo.Decise irritata, preparandosi a scendere dalle scale al volo, prima che quelle decidessero di portarla da qualche altra parte. Aveva indosso uno dei suoi soliti abiti tradizionali, di un viola acceso, con una gonna ampia a lasciare scoperte solo le punte delle scarpe alte, e un corpetto ricamato con piccoli effigi di diverse mantiche che tintinnavano a ogni passo, a collo alto, il ciondolo a forma di drago al di sotto della stoffa a contatto con la sua pelle. Da quanto Irvyne aveva avanzato quella sua strana teoria lo teneva sempre con sé. I capelli erano legati in un severo chignon da cui non sfuggiva neanche una ciocca di capelli e avrebbe lasciato scoperto il collo se la stoffa del vestito non l’avesse coperto in gran parte. Buona sera.Disse non appena scesa dalle scale a una figura decisamente maschile che le dava le spalle sull’ampio pianerottolo. Il suo istinto le diceva che quella persona era troppo giovane per essere un Insegnante e quindi, probabilmente, aveva beccato il primo studente a violare il coprifuoco, ma era la stessa cosa che aveva pensato quando aveva visto Lucas uscire dall’ufficio, o meglio, dall’ex ufficio di Nadal, quindi aveva deciso,saggiamente, di non partire in quarta ma di optare per un approccio più soft.
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da Dylan » 23/05/2012, 14:32
La sua prima ronda a distanza di solo tre giorni dall'inizio del suo percorso come professore e prefetto. Dylan Connor aveva un modo tutto suo di vivere le emozioni ma in quel momento forse stava facendo davvero troppa fatica a contenersi. Solitamente sapeva trattenersi almeno fino al suo rientro in camera, ma quella notte no, non se la sentiva proprio di avere uno sguardo professionale, serio e distaccato, a meno che non avesse incontrato qualche studente intento a violare le regole, ben chiaro. Rimaneva sempre così, con quel sorriso accennato sulle labbra, soddisfatto di essere in un luogo del genere. Non sapeva se quello fosse realmente il luogo giusto per lui, se la sua carriera futura aveva sul serio preso quella piega come la migliore per la il suo destino e la sua vita, ma era ugualmente soddisfatto di stare facendo qualcosa di propedeutico per se stesso, per il suo futuro e sopratutto che rendesse fieri di lui i suoi genitori e tutta la sua famiglia in generale.
Questi corridoi di giorno come sono affollati, ed ora invece regna il silenzio, sembra a dir poco surreale! Io non ho mai violato il coprifuoco, non mi interessava quasi per niente oppormi alle regole, e quanto mi prendevano in giro!
Si, avete capito bene, nella mente di Dylan adesso scorrevano i ricordi dei suoi primi anni passati a farsi coprire di risate e scherzi perché lui era quello che rispettava le regole, quello che era attento ad evitarsi problemi con la legge scolastica, tutto quello per far si che la famiglia non dovesse pentirsi di aver speso altri soldi di retta per quell'istituto magico. D'altronde non erano affatto obbligati a mandarlo lì, viste le loro radici molto più babbane che non, ma aveva ugualmente scelto di dargli una possibilità, una chance di dimostrare loro che forse ancora un po' di scintilla magica nel loro sangue regnava e così, perché dover far sfociare quelle speranze e quei sogni in problemi e avvisi di negligenza da parte sua? Adesso le cose erano diverse però, lui non era più dalla parte degli studenti ma da quella opposta, per quanto era certo dentro di se che le prese in giro verso chi fosse troppo abituato a seguire le regole sarebbero giunte anche in quel luogo, durante quella carriera e lavoro. Non che se ne facesse un gigantesco problema, anzi, era piuttosto fiducioso nel fatto che la sua pazienza e la sua capacità di resistere alle seccature proprio come avvenuto in passato lo avrebbero aiutato a vincere ed andare avanti nel suo percorso. Con questo ottimismo nello sguardo il ragazzo se ne stava quindi per il corridoio, attendendo il proprio compagno o compagna per quella ronda notturna, vestito con dei pantaloni neri e una camicia a maniche lunghe blu scuro, esattamente come i suoi occhi. Ad un tratto, una voce femminile e abbastanza interdetta e curiosa, lo sorprese da dietro le spalle, facendolo voltare lentamente immaginando dal tono che non fosse affatto un allievo della scuola.
Buona sera. Una donna slanciata, dal viso interessante ed i lineamenti tutt'altro che comuni. Una persona che trasmetteva un alone di mistero e professionalità, vista ogni tanto durante il giorno tra una pausa e l'altra, ed anche non molto distante da lui al tavolo della mensa durante le ore di pasto. Doveva trattarsi della docente di divinazione Tisifone Samyliak, senza ombra di dubbio, una persona che si vedeva lontano avesse già un'ampia esperienza di quel lavoro, una persona insomma che avrebbe potuto trasmettergli molto, cosa che rendeva il ragazzo ancora più entusiasta di quel turno di ronda notturno.
Oh, salve a lei signorina Samyliak, che piacere vederla come mia compagna per la ronda di stanotte! Sono il nuovo professore di alchimia, mi chiamo Dylan Connor, arrivato da poco più di tre giorni a ricoprire la cattedra come docente di ruolo! Posso contare su di lei per avere una spiegazione breve di come si svolge questo tipo di mansione? Sarebbe davvero molto gentile da parte sua e gliene sarei molto riconoscente...
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da Tisifone » 23/05/2012, 18:23
Quando la figura si voltò verso di lei, Tisifone si congratulò mentalmente con se stessa per aver scelto la strada della prudenza. Per quanto giovanili i tratti di quel viso adesso rivolto verso di lei, non appartenevano a uno studente, ma a uno dei nuovi Professori che la Preside aveva di recente assunto e che aveva intravisto seduto poco distante da lei in Sala Grande. Il suo nome, come quello della Professoressa di Pozioni che non sembrava mai mettere il naso fuori dal suo calderone, lo ignorava ma era certa che l'altro di li a poco avrebbe colmato quella sua lacuna.
Oh , salve a lei signorina Samyliak, che piacere vederla come mia compagna per la ronda di stanotte! Sono il nuovo professore di alchimia, mi chiamo Dylan Connor, arrivato da poco più di tre giorni a ricoprire la cattedra come docente di ruolo! Posso contare su di lei per avere una spiegazione breve di come si svolge questo tipo di mansione? Sarebbe davvero molto gentile da parte sua e gliene sarei molto riconoscente...
Puntuale il ragazzo si presentò, riversandole addosso una quantità spropositata, per lei, di inutili parole.
La prego Signor Connor di frenare il suo entusiasmo - disse portando la mano sinistra in avanti come a voler fermare quel fiume in piena, uno dei pendagli del bracciale che le aveva regalato Lucas che faceva capolino dal bordo della manica del vestito - Tutta questa esuberanza giovanile minaccia seriamente di farmi scoppiare un tremendo mal di testa.
Aggiunse, socchiudendo gli occhi e inclinando la testa di lato. Uscire di ronda quella sera era stata una pessima idea e il ragazzo di fronte a lei correva il rischio di farne le spese.
Con ordine... Piacere Signor Connor, considerato che il mio nome lo conosce già è inutile che glielo ripeta. - fatto un enorme respiro cercò di ricominciare da capo, risultando però ancora acida e scontrosa. - Mi spiace che questa sia la sua prima ronda, probabilmente non la troverà per nulla piacevole ma non si preoccupi raramente lo è.
Come a voler dire anche se io non sono di compagnia le ronde sono di per se una noia mortale.
Per quanto possa apprezzare gli abiti babbani, e di sicuro non durante le attività scolastiche, hanno il difetto di nascondere alcuni tratti della nostra personalità. Potrebbe essere così gentile da togliermi una curiosità e dirmi a che Casata appartiene?
Certo aveva osservato l'altro solo di sfuggita, ma a meno che non nascondesse una spilla sotto il bavero della camicia o nei pantaloni era difficile comprendere che fosse un Delfino. Il suo distintivo di CapoScuola dei Grifondoro invece era appuntato in bella vista appena sotto la spalla destra. In quello strano primo approccio Tisifone aveva ignorato, non volontariamente, le richieste di spiegazioni di Dylan che purtroppo avrebbe dovuto chiederle di nuovo.
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da Dylan » 23/05/2012, 20:47
La prego Signor Connor di frenare il suo entusiasmo. Tutta questa esuberanza giovanile minaccia seriamente di farmi scoppiare un tremendo mal di testa.
Ma... Che ho detto di male?
Le parole di Tisifone furono non solo lapidarie, ma anche piuttosto forti, lasciando Dylan assolutamente colpito e pietrificato da tanta freddezza glaciale e compatta. Sbattendo le palpebre più volte per i primi secondi non riuscì affatto a ribattere niente, completamente incapace di saper formulare una frase di senso compiuto più lunga di una solenne scusa.
Mi... Mi dispiace collega...
Con ordine... Piacere Signor Connor, considerato che il mio nome lo conosce già è inutile che glielo ripeta. Mi spiace che questa sia la sua prima ronda, probabilmente non la troverà per nulla piacevole ma non si preoccupi raramente lo è.
Perché dice così? Per me è un'emozione unica... A prescindere con chi la condivida!
Opinioni signorina Samyliak.
L'unica risposta che il nostro Connor junior riuscì a dare alla donna, alzando lo sguardo per sostenere gli occhi blu di lei con un sorriso leggerissimo, per farle capire che non era una presa in giro: lui era davvero felice di essere lì, con lei o senza di lei. Lanciò un'occhiata veloce in direzione del bracciale che spuntava dalla manica del vestito, assottigliando le palpebre curioso della particolarità di quell'oggetto. Quella volta però, evitò di fare qualunque domanda, sentendosi bloccato nel volersi esprimere. Paradossalmente in quell'istante sentiva di essersi trovato molto più a suo agio con la docente di erbologia che con quella di divinazione, per quanto la signorina Vilvarin non fosse proprio la ragazza più socievole ed amichevole del castello.
Per quanto possa apprezzare gli abiti babbani, e di sicuro non durante le attività scolastiche, hanno il difetto di nascondere alcuni tratti della nostra personalità. Potrebbe essere così gentile da togliermi una curiosità e dirmi a che Casata appartiene?
Faccio parte dei delfini, sono anche loro Prefetto!
Quella risposta non venne fornita come se fosse una sorta di autoincensazione di se, anzi, pareva quasi a tratti una sorta di risposta militare, come un sergente verso un maggiore o qualcosa di simile. Deglutì lentamente, quasi a non voler disturbare il silenzio che si creò poco dopo. Era davvero molto teso, Tisifone Samyliak non era esattamente la persona in grado di mettere a proprio agio, ma tutto sommato era suo destino conoscere prima o poi tutti gli elementi del corpo scolastico di amministrazione, per quanto ad un certo punto un pensiero gli balenò il cervello, un pensiero che sperò tanto fosse esatto, ma a prescindere che fosse così o meno, non si sarebbe affatto azzardato ancora a chiedere qualcosa.
Magari ha avuto una giornata storta... Sarà meglio che chieda delucidazione su questa mansione alla mia Capo Scuola o ad Alexis, sarà meglio!
Come è andata... La... Giornata?
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da Tisifone » 23/05/2012, 22:22
Il primo contatto tra Tisifone e Dylan non era stato dei migliori, ovviamente a causa del caratteraccio della donna che troppo spesso in quei giorni la stava mettendo nei guai.
Mi... Mi dispiace collega...
Un semplice gesto del capo come a voler far intendere all’altro di aver accettato quelle scuse, anche se probabilmente era lei a doverle a lui, per il modo in cui gli si era rivolto e per avergli rovinato la sua prima ronda. Che poi per quale motivo era così eccitato all’idea di trascorrere la serata a fare su e giù per i corridoi alla ricerca di studenti fuorilegge per lei era un mistero.
Opinioni signorina Samyliak.
Pensava che quell’interrogativo sarebbe rimasto inespresso in un angolo della sua mente, altamente curiosa a dispetto del suo carattere schivo, ma la risposta lapidaria di Connor le diede l’occasione per sciogliere quel piccolo dubbio.
Perché è così… eccitato… di fare una ronda?
Chiese quindi, con il tono freddo e distaccato che usava di solito ma almeno in maniera educata e non più aggressiva, mentre lo sguardo del ragazzo confermava le sue parole: lui era felice di essere lì.
Faccio parte dei delfini, sono anche loro Prefetto!
Questo spiega un sacco di cose… - mormorò dopo una manciata di secondi, osservando per una seconda volta tutta la figura del ragazzo – Un artista deve essere estroverso e espansivo… per quanto fatichi a comprenderne il motivo.
E sottolineò le sue parole annuendo pensierosa, senza chiedersi se il suo discorso avesse un senso o meno anche per il collega, anche se chiamare collega una persona così giovane era un po’ difficile per lei. Il silenzio che calò tra loro fu stranamente confortante per la donna, che fece qualche passo in avanti e, pronunciato un Lumos per accendere la bacchetta che teneva nella mano destra, fece per addentrarsi nel corridoio buio e all’apparenza semideserto, quando la voce del Delfino la bloccò.
Come è andata... La... Giornata?
Pessima grazie. Anche se di sicuro poteva andare peggio… - e per quanto le sue parole non furono confortanti rispecchiavano la semplice realtà dei fatti – E la sua com’è andata?
Chiese di rimando, in un eccesso di cortesia prima di superarlo per iniziare finalmente la ronda.
Possiamo parlare anche camminando, così le spiego anche le gioie di questo compito, se ha ancora voglia di saperle.
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da Dylan » 27/05/2012, 14:27
Perché è così… eccitato… di fare una ronda?
Non è solo la ronda la fonte della mia eccitazione, è tutto ciò che contempla questo lavoro! Ho aspettato tanto per averlo, ho desiderato tanto far parte di questo insieme ed ora che finalmente me ne è stata data la possibilità, non posso che essere entusiasta ed euforico per questa conquista!
La realtà del nostro Dylan, dovete sapere che non era molto simile a quella dei colleghi. Tramite informazioni ricevute da parte dei superiori aveva saputo che tutti gli altri professori non avevano dovuto fare molti sforzi per essere lì. Ognuno era stato chiamato a lavorare e non aveva dovuto penare mandando lettere su lettere per avere un colloquio o una possibilità. Il giovane Connor non intendeva affatto avere la presunzione di essere più felice degli altri di quella professione, ma di certo lo dimostrava in maniera più palese, proprio perché forse chi ha dovuto sudare tanto per ricevere qualcosa, quando gli viene data dimostra dieci volte di più la sua gioia rispetto che qualcuno che la stessa cosa l'ha presa senza troppi sforzi.
E poi è così strano e surreale per me essere qui quando pochi anni fa ero dalla parte opposta...
Già, mai dimenticare che per lui era passato davvero poco tempo dal diploma, poco tempo da quando vedeva i propri compagni uscire di notte violando il coprifuoco sperando che persone come lui in quel momento non li beccassero e togliessero punti alle loro casate di appartenenza. Allora i delfini erano una casata emergente, ancora tutta da scoprire nella loro complessità di immagine e carattere, una casata della quale ora Tisifone ne stava parlando cercando di raccogliere motivazioni valide al comportamento di Dylan.
Questo spiega un sacco di cose… Un artista deve essere estroverso e espansivo…per quanto fatichi a comprenderne il motivo.
A quella frase Dylan sorrise con una sorta di ironia e sarcasmo. Non intendeva far pensare male, ma di certo era molto più forte di lui non negare che i luoghi comuni vivevano ancora forti e duraturi in tutto il corso del tempo. Chissà, forse quella era una dannazione che la vice preside doveva vivere e subire da mesi, il sentirsi dire che la propria casata era simile a quella di ragazzi su di giri sempre spensierati e giocosi. Una visione abbastanza difficile da smentire visto l'animale effige della casata e l'obiettiva derivazione dalla ex scuola magica francese.
Chiedo scusa signorina, ma temo di non poter essere del tutto d'accordo... Gli artisti sono anzi, forse le persone più introverse e chiuse che si possano trovare, io stesso lo ero e lo sono tutt'ora, pensi che a scuola facevano fatica a ricordarsi il mio nome gli stessi professori o compagni di casata! Ovviamente parlo degli artisti di illustrazione, i musicisti al contrario sono esattamente come dice lei. Se mi vede così espansivo e forse più aperto è perché quando un artista si trova a volersi sforzare di presentarsi al mondo lo fa in modo troppo esuberante, quasi innaturale, ma devo imparare a farci l'abitudine, anche perché altrimenti come farei a rapportarmi con gli studenti se rimanessi sempre in disparte?
Impegno, costanza e determinazione. Tre importanti fattori che pensava seriamente lo avrebbero portato ad essere qualcosa o meglio, qualcuno che inseguiva tanto negli anni scolastici. Quel qualcuno che sa rapportarsi con tutti, saper trovare amicizie salde e durature oppure semplicemente che sa essere un bravo ascoltatore capace di infondere nel prossimo una sana e onesta fiducia tale da potersi confidare con lui. Sogni, tutti bellissimi sogni al momento, ma sognare non costa niente e non ha mai fatto male a nessuno, proprio per questo Dylan non aveva mai smesso fin da neonato.
Molto spesso le persone non capiscono quanto sono fortunate ad essere capaci di esprimere liberamente le proprie emozioni, ma non penso proprio di essere l'unico ad invidiarle. Tante volte siamo invidiosi e nemmeno ce ne accorgiamo...
Lì da soli tre giorni e il nostro Dylan osservando tutte le persone conosciute sotto una prospettiva di insegnamento, si sentiva di rimanere molto meravigliato dalle molteplici sfaccettature che il mondo gli stava ponendo di fronte. Tisifone aveva un modo di fare a tratti freddo, scostante, ma si notava chiaramente dagli occhi luminosi che le sensazioni, le emozioni e i sentimento che scorrevano in lei sapevano essere genuini, provando compassione come anche dolcezza e commozione. Solo per il fatto che rispose alla sua domanda con una analoga, Dylan seppe in quell'istante che c'era una possibilità che non fosse solo semplice educazione ma un reale interesse per la vita altrui. Questo lo fece sorridere appena, guardandola con un'aria più morbida e amichevole.
Pessima grazie. Anche se di sicuro poteva andare peggio… E la sua com’è andata?
Partecipare ad un corso di alchimia attivamente significa un'attenzione meccanica molto spiccata! Gli allievi seguono, prendono appunti e al momento nessuno mi ha dato dell'imbranato, questo già mi rende soddisfatto e intenzionato a migliorarmi ulteriormente, le giornate per ora sembrano essere positive!
Possiamo parlare anche camminando, così le spiego anche le gioie di questo compito, se ha ancora voglia di saperle.
Non se lo fece ripetere due volte, oltre al fatto che il tempo stringeva e la notte scivolava via più che mai. I ragazzi possibilmente potevano anche aver cominciato a sgattaiolare qua e là per i corridoi, quindi si, meglio muoversi, assolutamente. Prese passo affiancato dalla donna più grande di lui, sollevato che fosse in vena di potergli dare qualche spiegazione e il suo malumore non influisse troppo sul suo desiderio di parlare e snocciolare qualche aneddoto riguardo quel tipo di mansione. Mentre passeggiavano tutta la scuola sembrava nel più completo silenzio, intenta a dormire e riposare. Nessuno sul serio aveva deciso di infrangere le regole quella notte oppure erano davvero diventati così perfezionisti nel non farsi beccare?
E' surreale la pace che regna... Lo sa che l'opera che ancora nessun pittore ha saputo realizzare è "il buio"? Comunque, scusi le digressioni artistiche, mi può dire come faccio a capire quanti punti togliere per un'infrazione? Non vorrei risultare cattivo ma nemmeno troppo permissivo, lei ha una sorta di criterio signorina?
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da Tisifone » 28/05/2012, 13:07
Non è solo la ronda la fonte della mia eccitazione, è tutto ciò che contempla questo lavoro! Ho aspettato tanto per averlo, ho desiderato tanto far parte di questo insieme ed ora che finalmente me ne è stata data la possibilità, non posso che essere entusiasta ed euforico per questa conquista!
Tanto? - ripetè Tisifone, sollevando un sopracciglio e squadrando il ragazzo da capo a piedi con una lentezza studiata – Signor Connor avrà si e no ventidue anni, è così sicuro che questa sia la sua strada?
Non c’era cattiveria o di accusa nel tono di voce della donna, solo una punta di perplessità, la stessa che si poteva trovare sul suo viso. Certo Dylan non era l’Insegnante più giovane o l’unico nel Castello. La Vilvarin e la Moreau le erano sembrato alquanto giovani ma in nessuna delle due aveva notato quella stessa esuberanza nel ricoprire quel ruolo così ambito da tanti, come se fosse in assoluto la cosa più fantastica che potesse accadere. A vent’anni, secondo lei, non si era ancora in grado di sapere cosa si volesse fare della propria vita e quindi bisognava sperimentare, andare alla scoperta di se stessi e del Mondo. O forse questo era quello di cui lei aveva bisogno e invece il Delfino lì di fronte aveva avuto la fortuna di avere le idee chiare fin dal principio su come impostare la sua vita. Una cosa però l’aveva appurata, almeno dal suo punto di vista, in quei pochi minuti di conversazione, e cioè che l’esuberanza del ragazzo poteva essere dovuta alla sua Casata di appartenenza.
Chiedo scusa signorina, ma temo di non poter essere del tutto d'accordo... Gli artisti sono anzi, forse le persone più introverse e chiuse che si possano trovare, io stesso lo ero e lo sono tutt'ora, pensi che a scuola facevano fatica a ricordarsi il mio nome gli stessi professori o compagni di casata!
Ma guarda tu quanto sono fortunata! Il suo lato esuberante ha deciso di uscire fuori proprio stasera.
Commentò in maniera ironica e un tantino tagliente, scuotendo leggermente la testa. Di artisti ne conosceva pochi, non erano esattamente il tipo di persone con cui i suoi padrini erano soliti accompagnarsi, e per quanto riguarda i Delfini ne conosceva troppo pochi al di fuori dell’aula scolastica per poter formulare un giudizio solido: tanto Alexis le era sembrava un tipo posato e calmo quanto Jorge assomigliava a un vandalo babbano.
Ovviamente parlo degli artisti di illustrazione, i musicisti al contrario sono esattamente come dice lei.
Quindi lei è un musicista…?
Quella che era partita come un’affermazione alla fine venne pronunciata con un tono interrogativo. Sembrava quasi che il ragionamento che aveva fatto pochi istanti prima cozzasse in maniera vista con la seconda parte del discorso e questo la stava leggermente mandando in confusione, per non dire annoiando a morte. Non era propriamente un eremita come molti la dipingevano, di sicuro apprezzava la compagnia degli altri un po’ di più rispetto alla docente di Erbologia, ma questo non voleva dire che aveva la pazienza di sorbirsi chili e chili di chiacchiere che non portavano a nulla.
La sintesi…. che dono raro…
Si trovò a pensare, mentre Dylan terminava, o almeno così sperava la donna, la sua spiegazione sul nesso esistente o meno tra l’esuberanza di un artista e la Casata di appartenenza.
Se mi vede così espansivo e forse più aperto è perché quando un artista si trova a volersi sforzare di presentarsi al mondo lo fa in modo troppo esuberante, quasi innaturale, ma devo imparare a farci l'abitudine, anche perché altrimenti come farei a rapportarmi con gli studenti se rimanessi sempre in disparte?
Tra il rimanere in disparte e comportarsi come loro ci sono un’infinità di varianti – commentò secca – E se sceglie la seconda opzione credo che avrà vita breve come docente.
Lapidaria e poco lusinghiera, ma era quello che pensava e non vedeva il motivo per nasconderlo. In base alla propria esperienza personale se non si mette una certa distanza tra se stessi e i propri studenti, questi finisco per fagocitarti, considerarti come un loro pari, esautorare tutta la tua autorità e rendendoti impossibile o quasi insegnare. Questo non voleva dire che un buon Insegnante dovesse essere come lei, ma almeno vedere il limite e non valicarlo. Capacità che Irvyne sembrava avere a giudicare dalla chiacchierata che avevano fatto nel suo ufficio e ai successivi incontri, ma che sembrava difettare in Dylan. Subito dopo la disquisizione su artisti e carattere, il Delfino aveva provato a intavolare una conversazione civile su un argomento neutro, ottenendo in cambio un’altra risposta per nulla gentile, pur rispecchiando semplicemente la verità. Per pura cortesia e non per il desiderio di avventurarsi su quel campo, Tisifone aveva posto a sua volta la stessa domanda al ragazzo, prima di addentrarsi nel corridoio che dovevano controllare.
Partecipare ad un corso di alchimia attivamente significa un'attenzione meccanica molto spiccata! Gli allievi seguono, prendono appunti e al momento nessuno mi ha dato dell'imbranato, questo già mi rende soddisfatto e intenzionato a migliorarmi ulteriormente, le giornate per ora sembrano essere positive!
Sarà un davvero un triste giorno quello in cui uno studente darà dell’imbranato a un Professore.
Commentò, avanzando lentamente con la bacchetta sollevata per illuminare con un Lumos la strada che stavano percorrendo. Non aveva dubbi che la partecipazione alla sua materia sarebbe stata alta, tutti, maghi e babbani, erano attratti dall’alchimia e soprattutto dalle cose fantastiche che sembrava promettere di poter fare. Stavano camminando in silenzio da un paio di minuti, gli unici rumori il ticchettio dei loro passi e il sommesso russare di alcuni quadri quando il Delfino non deciso di rompere quella quiete.
E' surreale la pace che regna... Lo sa che l'opera che ancora nessun pittore ha saputo realizzare è "il buio"? Comunque, scusi le digressioni artistiche, mi può dire come faccio a capire quanti punti togliere per un'infrazione? Non vorrei risultare cattivo ma nemmeno troppo permissivo, lei ha una sorta di criterio signorina?
Shhhh… fate silenzio. C’è qui gente che vuole riposare, per diamine!
La voce baritonale di Sir Cadogan seguita dal rumore metallico del suo elmo che si chiudeva di scatto a causa del movimento brusco che il cavaliere dipinto in uno dei quadri che ornavano il corridoio aveva fatto, bloccarono sul nascere la risposta acida che Tisifone stava per infliggere al ragazzo.
Regnava… a quanto pare – disse, ripiegando sulla vena ironica, considerato che alla voce del cavaliere si erano appena accodate altri voci investendo il corridoio con un fastidioso brusio – Signori … Signore… - si rivolse poi ai vari ritratti - chiediamo scusa per aver disturbato il vostro sonno ma nessuno meglio di voi sa quanto sia importante la notte vigilare sui nostri studenti. Sono giovani e impulsivi – e lanciò un’occhiata eloquente al collega – e Merlino solo sa in quali guai sarebbero capaci di ficcarsi.
Aveva parlato con voce ferma ma insolitamente dimessa, come se riconoscesse l’autorità di ogni singolo individuo ritratto in quel corridoio e si stesse appellando al loro senso del dovere per essere lasciati in pace. Forse era così o forse era solo tutta apparenza per ottenere il silenzio che di lì a pochi secondi ricadde nel corridoio.
Prima regola, durante le ronde si tiene la bacchetta al di sotto del livello dei quadri e il tono di voce in un sussurro sommesso. – iniziò ad elencare, ignorando palesemente la digressione artistica dell’altro - Punto secondo non c’è una sorta di prezzario delle infrazioni perché la stessa infrazione può richiedere che vengano sottratti punti differenti.
Ultima modifica di Tisifone il 30/05/2012, 22:08, modificato 1 volta in totale.
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da Dylan » 30/05/2012, 21:47
Tanto? Signor Connor avrà si e no ventidue anni, è così sicuro che questa sia la sua strada?
L'occhiata che Tisifone lanciò a Dylan fu profonda e quasi intimidatoria, a tratti giudice di qualcosa che la donna non poteva avere la presunzione di sapere dato che si conoscevano da pochissimi minuti. Una persona colma di esperienza di vita sicuramente, questo Dylan lo credeva ampiamente, ma dentro di se non potè far altro che chiedersi se quell'esperienza l'avesse un po' troppo corrotta facendola sentire custode di chissà quali verità. Si scusò quasi subito con lei mentalmente non appena pensata una cosa simile, abituato ad essere sempre il più buono possibile e fiducioso nei confronti delle persone più grandi e mature, ma in ogni caso si sentì libero di esprimere ancora una volta il suo parere, molto in contrasto con quello della professoressa.
Signorina Samyliak, appunto, proprio perchè ho circa 22 anni per me 2 anni sono tanti! Penso che più si va avanti nella vita e più le cose assumono un'ottica diversa; forse per un cinquantenne due anni saranno un soffio, ma per un ventenne 2 anni sono il 10% della sua vita, e non è poco, assolutamente no, quindi si, è tanto, almeno per me...
Camminavano e sentiva l'eco dei passi nell'aria, significativo segno che lì vicino non c'erano ancora persone, o almeno sembrava fosse così. Le pareti e tutto il corridoio avevano un aspetto magnifico, possente e onirico, come non averci già riflettuto sopra ai tempi della scuola? Allucinante, Dylan più proseguiva in quella mansione così semplice e standard e più dentro di se percepiva l'euforia del fare qualcosa di così insolito e responsabile, visto che la responsabilità era una cosa da adulti, da persona grandi e ciò significava che stava crescendo, o per lo meno ce la stava mettendo tutta per farcela.
... No, non sono sicuro per niente, ma ho una certezza che mi tiene saldo nella mia convinzione di continuare: questo lavoro mi porterà a crescere interiormente ed in più ho voglia di imparare come si sta decentemente al mondo, oltre al fatto che insegnare non mi spiace affatto! E poi si vede dall'euforia che sprizzo che quello che faccio mi piace, come diceva lei ho 20 anni, ho tempo per capire la mia strada ma intanto la cosa migliore che posso fare è un mestiere che mi piace e non mi opprima, lei invece, non la vedo per niente contenta di quello che fa, anzi, quasi annoiata e gli studenti che sento nei corridoi non parlano certo di una docente che sorride molto nelle sue lezioni...
Fu così che il nostro Dylan, ancora camminando, si interruppe nel passo voltandosi per guardare dritto negli occhi la donna, questa volta non solo curioso ma anche con un modo di parlare particolarmente attento a cercare di centrare il senso della sua domanda e delle sue parole. Non intendeva affatto offendere o insinuare qualcosa di negativo, anzi, da una parte tendeva a voler capire quale fosse l'energia che invece spingesse Tisifone a fare quello che faceva, visto che dall'esterno sinceramente non vedeva molto, anzi niente.
... Allora forse la domanda se è davvero la strada che si sta cercando potrei farla io a lei. Perchè pensa che insegnare sia la sua strada? Era quello che voleva davvero fare nella vita? Non ha nessun dubbio in merito, signorina Samyliak?
Il discorso andò oltre quei dubbi e quelle domande così criptiche, lasciando capire al ragazzo che il suo modo di fare era eccessivamente loquace per lei, ma era abituato alle persone che spesso lo fissavano in quel modo quasi esasperato, in fondo, Dylan era un tipo chiuso che cercava sempre di sopperire a quella chiusura con molte parole quando si trovava davanti a qualcuno. Modificarsi e adattarsi oppure cercare di parlare di meno rimanendo cordiale? Altre domande, una dietro l'altra che il ragazzo si poneva come se fossero quesiti esistenziali, tutto ciò mentre Tisifone si permetteva di darle un consiglio sentito e importante, che Dylan accettò annuendo con il capo, rispettoso ed educato.
Tra il rimanere in disparte e comportarsi come loro ci sono un’infinità di varianti. E se sceglie la seconda opzione credo che avrà vita breve come docente.
Vorrà dire che cercherò quanto possibile di sperimentare una delle varianti delle quali parla, signorina! Può consigliarmene qualcuna? Sarebbe davvero gentile...
La professoressa era intelligente, chiara e sintetica, una persona che per quanto difficile da sciogliere poteva risultare sempre e comunque un esempio da seguire, Dylan questo lo ammetteva senza vergogna, anche perchè non dire una cosa così ovvia era a dir poco stupido.
Shhhh… fate silenzio. C’è qui gente che vuole riposare, per diamine!
Oh! Scusatemi!
Rispose a voce più bassa chiedendo perdono al fantasma, lanciando poi uno sguardo assolutamente stupito verso tutti i quadri che iniziarono a dare fastidio lamentandosi per una cosa che andava avanti in quel castello da secoli. Allo stesso tempo ammirò l'elegante educazione con la quale la collega rimise tutto a posto, sentendosi fortunato di non essersi trovato in quell'occasione da solo e quindi scoperto. Di certo sarebbe morto di imbarazzo, per quanto anche in quel momento le sue guance non smettevano di lampeggiare come semafori.
Regnava… a quanto pare. Signori … Signore… chiediamo scusa per aver disturbato il vostro sonno ma nessuno meglio di voi sa quanto sia importante la notte vigilare sui nostri studenti. Sono giovani e impulsivi e Merlino solo sa in quali guai sarebbero capaci di ficcarsi. Prima regola, durante le ronde si tiene la bacchetta al di sotto del livello dei quadri e il tono di voce in un sussurro sommesso. Punto secondo non c’è una sorta di prezzario delle infrazioni perché la stessa infrazione può richiedere che vengano sottratti punti differenti.
Limpida e cristallina collega, grazie mille! Non sarà facile appuntarsi tutto quanto a mente ma una volta rientrato in camera penso proprio che mi registrerò qualche appunto!
Però bisogna dire che è saggia, molto!
Dylan difficilmente era certo che i propri modi fossero i più giusti e ancor meno in quel frangente, anche perchè era chiaro e si notava lontano un miglio che Tisifone aveva certamente molta più elasticità nella riflessione sulle punizioni da fornire agli studenti per qualsivoglia casistica che si fosse presentata, così, non appena girarono l'angolo notando una coppia di studenti del quarto anno intenti in atti intimi (baci e carezze) nascosti dal buio, il nostro Connor junior si volse quasi istantaneamente verso la donna fissandola cercando di osservare come si fosse comportata nei loro confronti in maniera da prenderne esempio, non smettendo comunque di essere roseo in viso per via del fatto fuori regole appena scoperto.
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Dylan
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da Tisifone » 31/05/2012, 14:27
Prospettiva. Qualcosa che ti permetteva di vedere la stessa cosa da angolazioni diverse, qualcosa della cui esistenza Tisifone sembrava essersi dimenticata e che Dylan le stava ricordando con modi educati ma decisi. Scrollò le spalle, in un gesto che poteva voler dire tutto o nulla, senza ribattè alcunché al commento dell’altro, proprio perché non aveva nulla da dire, considerato che i due, appunti, sembravano avere prospettive diverse. Per la Divinante infatti avere 22 anni voleva dire avere ancora tutta la vita davanti e quindi 2 anni era un’inezia rispetto all’ammontare di anni che si aveva ancora a disposizione. Di contro a cinquanta anni ogni attimo era prezioso perché non si sapeva quanti ancora ne sarebbero rimasti da vivere. Ma rispondere avrebbe significato infilarsi in una disquisizione filosofica pressocchè sterile e lei non ne aveva né la voglia né la pazienza. Così come avrebbe preferito considerare chiuso il discorso sul fatto se l’insegnamento fosse o meno la strada del Delfino, ma la risposta che ricevette la costrinse a rivedere i propri piani.
... No, non sono sicuro per niente, ma ho una certezza che mi tiene saldo nella mia convinzione di continuare: questo lavoro mi porterà a crescere interiormente ed in più ho voglia di imparare come si sta decentemente al mondo, oltre al fatto che insegnare non mi spiace affatto! E poi si vede dall'euforia che sprizzo che quello che faccio mi piace, come diceva lei ho 20 anni, ho tempo per capire la mia strada ma intanto la cosa migliore che posso fare è un mestiere che mi piace e non mi opprima, lei invece, non la vedo per niente contenta di quello che fa, anzi, quasi annoiata e gli studenti che sento nei corridoi non parlano certo di una docente che sorride molto nelle sue lezioni...
Non avvertendo più i passi del ragazzo fare da eco ai propri, si fermò voltandosi indietro in modo da poter ricambiare lo sguardo che il collega le stava rivolgendo.
Sorridere durante le lezioni non aumenterà la loro attenzione o la capacità di riuscire nella mia materia – rispose in maniera calma e posata, le mani lungo i fianchi e la bacchetta a illuminare il pavimento per non puntargliela negli occhi – Non è la mia materia che mi annoia, adoro le mantiche, ma il doverla insegnare a qualcuno che non ne comprenderà mai il senso ultimo. Purtroppo non sono molto ferrata in Alchimia quindi non mi azzardo a fare paragoni ma con la Divinazione non basta applicarsi e studiare, o si possiede l’Occhio Interiore o non lo si possiede. E in quest’ultimo caso tutta l’intelligenza di questo mondo non ti permetterà di vedere al di là di uno specchio d’acqua.
Non c’era rabbia o delusione nel suo tono di voce, la sua era solo una semplice constatazione di fatto che spiegava il numero esiguo di studenti che aveva e quello ancor più ridotti di chi prendeva i M.A.G.O. nella sua materia. Come si poteva pensare di coinvolgere qualcuno nello studio di qualcosa che, con molte probabilità, non sarebbe mai riuscito a padroneggiare del tutto?
... Allora forse la domanda se è davvero la strada che si sta cercando potrei farla io a lei. Perchè pensa che insegnare sia la sua strada? Era quello che voleva davvero fare nella vita? Non ha nessun dubbio in merito, signorina Samyliak?
L’insegnamento non è la mia strada - rispose secca e lapidaria, dopo aver ascoltato gli interrogativi posti dal Delfino –E’ solo una cosa che devo fare ora e, per fortuna, è qualcosa che riesco a fare bene - almeno a giudicare dalle soddisfazione che le aveva dato la Signorina Parker e pochi altri studenti dotati come lei – Non sempre quello che si vuole fare coincide con quello che si deve fare.
Concluse, con un tono secco, sperando che Dylan comprendesse che non avrebbe risposto a nessun altra domanda in merito, anche a costo di risultare sgarbata e maleducata. Per il momento il discorso tornò a incentrarsi sul ragazzo e i vari modi con cui un’Insegnante poteva porsi nei confronti dei propri studenti.
Vorrà dire che cercherò quanto possibile di sperimentare una delle varianti delle quali parla, signorina! Può consigliarmene qualcuna? Sarebbe davvero gentile...
Mi spiace Signor Connor ma non sono la persona più adatta a cui chiedere questo tipo di consigli. Come ha detto pocansi sono una persona annoiata che svolge un lavoro che non le piace quindi l’unico modo di approcciarmi agli studenti che conosco è di freddo distacco.
Rispose ironica, con un ghigno che non contagiava gli occhi, il cui sguardo era serio e limpido, da cui non traspariva alcuna emozione. L’intervento propizio dei quadri spostò l’argomento della conversazione sulle regole non scritte per effettuare una buona ronda che a quando sembrava Dylan comprese al volo. Riprese quindi a camminare insieme al collega nel corridoio tornato ad essere silenzioso, convinta che se mai ci fossero stati degli studenti appartati in qualche angolo del piano, dopo la confusione che avevano appena creato i ritratti, sarebbero già scappati a gambe levate dalla parte opposta a loro. Quel pensiero confortante, considerato che non aveva alcuna voglia di mettersi a discutere di eventuali punizioni con quattordicenni in calore, durò una manciata di secondi, giusto il tempo di girare l’angolo e beccare due ragazzi del quarto anno intenti a coccolarsi. Sollevò la bacchetta in modo da illuminare l’angolo buio in cui i piccioncini si erano rifugiati, i quali saltarono letteralmente in aria, i visi scioccati e gli occhi socchiusi per proteggersi dal riverbero della luce improvvisa.
Signorina Lee le devo ricordare che si trova in uno dei corridoi della scuola e non in un vicolo buio di Diagon Alley? – esordì con tono imperioso, rivolgendosi alla ragazza che indossava i colori rosso oro della sua Casata – E che quando la Preside Bergman parla di unità tra le Case non si riferisce di certo a questo? – incalzò, spostando di lato la bacchetta in modo da non dare troppo fastidio ai ragazzini - Tralasciando i suoi gusti in fatto di accompagnatori – e concesse un’occhiata per nulla lusinghiera al Delfino in sua compagnia – sono alquanto delusa da lei. Mi aspetto un comportamento più ligio alle regole da una studentessa con le sue capacità.
Concluse con un cipiglio di disapprovazione, spostando poi la sua attenzione sull’altra metà della coppia clandestina.
E lei Signorino Spinner, è solito irretire giovani donzelle per convincerle a violare il coprifuoco o si considera solo una vittima?
Chiese con tono mellifluo e per quello pericoloso allo studente dei Delfini, rivolgendosi poi al suo collega, notando per la prima volta il colore roseo del suo viso.
Merlino benedetto… è imbarazzato…
Pensò, scuotendo leggermente la testa, mantenendo per sé la sua disapprovazione.
Signor Connor a lei l’onore di punire questa giovane coppia.
Disse quindi, facendosi da parte. Le era sembrato che il ragazzo avesse compreso alla perfezione il discorso sulle punizioni e il genere di infrazioni e che non esistessero delle regole generali, quindi ora era giunto il momento di mettersi alla prova. Lei avrebbe avvallato qualsiasi sua decise, riservandosi il diritto di discuterne, in caso, a posteriori.
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da Dylan » 16/06/2012, 14:19
Mi spiace Signor Connor ma non sono la persona più adatta a cui chiedere questo tipo di consigli. Come ha detto pocansi sono una persona annoiata che svolge un lavoro che non le piace quindi l’unico modo di approcciarmi agli studenti che conosco è di freddo distacco.
Perché qualcosa gli suggeriva che si era espresso male prima ed aveva fatto intendere alla professoressa di volerla offendere in qualche modo? Il nostro giovane e impacciato alchimista aveva quell'impressione già da un bel po', mentre camminavano e ispezionavano ogni anfratto di quel castello che quando era più piccolo non ricordava fosse così immenso. Forse questo perché non amava mai spostarsi troppo dalle sue posizioni, rimanendo sempre confinato nella sua zona, quindi esplorando molto poco ogni altro angolo di quella grande fortezza magica. Molto sedentario il nostro Dylan, molto poco avvezzo ad andare chissà dove, specie in quegli orari, nei quali normalmente dormiva, si riposava e ricaricava le energie per la successiva giornata di scuola.
Io, ecco, non intendevo affatto dire che... Insomma... Beh mi dispiace, comunque, chiedo scusa...
Profondamente amareggiato per quello che aveva lasciato intendere a Tisifone, il giovane alchimista sentiva sempre quando doveva mantenere le proprie posizioni e quando invece doveva abbandonarle. Rimaneva convinto sul discorso legato agli anni che passavano e alla visione propria del tempo e dello spazio che trascorreva per ogni età e per ogni stagione della vita, ma si sentiva in colpa per aver offeso senza volere una persona che evidentemente aveva afferrato con troppa freddezza la sua considerazione. Per lui far presente una visione significava anche confutarla e spiegare il perché della considerazione errata, ma la professoressa non seguiva quello stesso schema, forse semplicemente perché non trovava utile o importante far presente le sue varie considerazioni di vita ad una persona appena conosciuta. Di certo, stava di fatto che Dylan avrebbe preferito di gran lunga che lei si dilungasse sul discorso un altor po' per evitarsi di vedere quella coppia "fuori legge" che lo fece immediatamente imbarazzare. A differenza sua però, la donna al proprio fianco dimostrò subito una ferma imposizione che richiamò all'ordine i due studenti quasi fossero due soldati davanti ad un generale d'armata, e lui figurava come il tonto caporale appena uscito dall'aver dato una lavata ai bagni con lo spazzolino.
Signorina Lee le devo ricordare che si trova in uno dei corridoi della scuola e non in un vicolo buio di Diagon Alley? E che quando la Preside Bergman parla di unità tra le Case non si riferisce di certo a questo? Tralasciando i suoi gusti in fatto di accompagnatori, sono alquanto delusa da lei. Mi aspetto un comportamento più ligio alle regole da una studentessa con le sue capacità. E lei Signorino Spinner, è solito irretire giovani donzelle per convincerle a violare il coprifuoco o si considera solo una vittima?
Oh, guardali come sono spaventati... Però ha detto giusto, adesso stiamo a vedere un poco come...
Signor Connor a lei l’onore di punire questa giovane coppia.
Le pupille del nostro Dylan subirono una dilatazione simile a quelle dei gatti quando si trovano al buio. Aprì la bocca leggermente, dalla quale per diversi momenti non uscì alcun suono, fissando la collega di lavoro con aria spaesata e disorientata. Non pensava che lei lo volesse mettere nei guai o far figurare come un cretino, quello no, ma di certo per lui significava essere troppo presto per una simile mansione, addirittura punire due studenti, dei quali uno anche della propria casata. Fece un lungo sospiro, accorgendosi infine che la determinazione degli occhi della signorina Samyliak significasse che doveva farsi coraggio e provare a reagire, quindi volse il capo in direzione dei due ragazzi ancora spaventati e visivamente pentiti. Un passo avanti e un'occhiata profonda ancora a tutti e due; la ragazza pareva supplichevole, lui mortificato, come fare ad usare un tono duro?
Mannaggia!
Ragazzi, io comprendo il vostro bisogno di dimostrare sentimenti, ma siamo fuori orario, è buio, e per un corretto rendimento durante le lezioni avete bisogno di ore preziose di sonno... In più facendo perdere punti alla vostra casata dimostrate poco rispetto verso i compagni che lavorano sodo ogni giorno per accumularli, non credete?
Deglutì appena, non azzardandosi a girarsi per guardare la professoressa, sarebbe sembrato come il bimbo che guarda la mamma per sapere se sta andando bene e di certo non avrebbe aiutato la sua reputazione come prefetto una cosa simile. Piuttosto cercò di mantenere un tono saldo seppur comprensivo e guardare con onestà i due giovani, augurandosi di non stare per fare la figura del fesso.
Allora, bene, per questa volta non vi toglieremo alcun punto, a patto che da oggi in poi per certe cose utilizziate i giardini o il lago, ovviamente nelle ore giornaliere e di riposo dalle lezioni... Attenzione però, perché questa volta passi, ma informeremo tutti i colleghi dei vostri nomi e se verrete trovati ancora a rifare una cosa simile nel castello di notte, la penalizzazione sarà di 50 punti in meno per entrambi, chiaro?
A quel punto, nel dire la parola "chiaro" cercò di essere il più serio e convincente possibile, nessun tremolio nella voce, nessun occhio di riguardo, solo un battito cardiaco così accelerato che rischiava seriamente di fargli spuntare il cuore dal petto da un momento all'altro, anche perché ora bisognava vedere come avrebbero reagito i due ragazzi. Dylan incanalò il respiro, non spostò un secondo gli occhi dai loro, aspettando solo il responso da parte loro e a seguito quello della collega, sperando che mentalmente non si fosse già messa le mani nei capelli.
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