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da Elisabeth » 27/04/2012, 16:06
Alla serpina non era sfuggito che il piccolo dragargenteo fosse arrossito ed avesse abbassato lo sguardo, dopo che si erano guardati in viso, e proprio per questo, cercò di proseguire il suo discorso con assoluta tranquillità, più che altro per cercare di mettere il bimbo a proprio agio. La piccola fu immensamente felice quando il dragargenteo le rispose Nessun disturbo... e comunque io sono Luke, Luke Fantoman, piacere di conoscerti.La serpina fece ancora un paio di passi ed avvicinandosi al dragargenteo allungò il braccino per stringere la mano che le porgeva, ed a sua volta rispose cortesemente Piacere di conoscerti Luke Fantomandisse la bimba sorridendo, con gli occhi che brillavano di gioia, era buffo, ma, aveva il sospetto, se non la certezza che quel bimbo un po’ timido, presto sarebbe diventato suo amico Ti disturberebbe molto se mi sedessi qui con te? Magari potremmo conoscerci un po’ meglio e magari diventare anche buoni amici.chiese la bimba, leggermente imbarazzata.
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da Luke » 28/04/2012, 13:27
Le strinse la mano, avvicinandosi ancora di più. Piacere di conoscerti Luke FantomanEra vero che le apparenze ingannavano infatti Elisabeth era proprio diversa dal genere di persona che qualcuno definirebbe Serpeverde, quel genere di giudizio negativo era così arcaico eppure la gente ci si aggrappava ancora, convinti della loro ignoranza, tuttavia lui non si definiva santo, anche lui guardava altri con discrezione, ma non i Serpeverde, in generale, anche se questo non era un insegnamento della sua domestica, non era così stupido da non poterlo capire da solo, anzi, la sua domestica si associava al pensiero che tutti i Serpeverde fossero maghetti cattivi, solitamente, ma non le aveva mai espresso il suo disappunto per quel parere, anche perché quasi sicuramente la donna ricorreva alla casata Serpeverde per fargli capire la distinzione tra brava e cattiva gente. A quell'affermazione lui le rispose con un semplice sorriso, un po imbarazzato, ma in tutti i casi naturale. Ti disturberebbe molto se mi sedessi qui con te? Magari potremmo conoscerci un po’ meglio e magari diventare anche buoni amici.Si affrettò a rispondere alla piccola, deciso a farla rimanere lì con lui, era contento per quella compagnia ed era un peccato che lei se ne andasse per paura di disturbarlo, e poi, come diceva lei, potevano chiacchierare, magari poteva essere l'inizio di una lunga amicizia, un'amicizia che altri avrebbero potuto definire stramba, altri, ma non lui. Non disturbi affatto, avanti siediti - e così dicendo si mise qualche centimetro più in là, spronandola a sedersi sul soffice prato che percorreva buona parte del pendio prima della riva del Lago Nero - Dimmi Elisabeth, ti trovi bene qui a Hogwarts? I tuoi genitori sono dei maghi?Cominciava a sciogliersi, finalmente, questo perché Elisabeth era il genere di persona che lui definiva amichevole.
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da Elisabeth » 28/04/2012, 14:58
Elisabeth era in piedi di fronte al dragargenteo in attesa che quest’ultimo rispondesse alla sua domanda, quando vide il bimbo spostarsi leggermente e risponderle Non disturbi affatto, avanti sieditiLa serpina fu molto felice nel sentire la risposta di Luke Ti ringrazio moltodisse la bimba sorridendo, mentre toglieva lo zainetto dalla spalla e si sedeva accanto al bambino. Appena si sedette Luke le porse le prime domande Dimmi Elisabeth, ti trovi bene qui a Hogwarts? I tuoi genitori sono dei maghi?La bimba voltò leggermente il capo, per guardare meglio Luke, ed un attimo dopo gli rispose con gli occhi che le brillavano di gioia Mi trovo benissimo, io adoro Hogwarts, sogno di venire a studiare qui, da quando papà mi ha lasciato stringere fra le mani la sua bacchetta, ricordo ancora molto bene la sensazione di serenità che ho provato, la stessa di quando ho stretto fra le mani per la prima volta la mia bacchetta.Ora si toccava il tasto dolente della linea di sangue, che alla piccola in realtà poco importava, ma, sembrava così importante ad Hogwarts Ebbene si – disse sorridendo – siamo maghi da diverse generazioni.per poi fargli la stessa domanda Tu invece come ti trovi? I tuoi genitori come hanno preso la notizia che eri stato ammesso ad Hogwarts? chiese la bimba incuriosita, anche se in realtà ancora non sapeva bene perché gli avesse chiesto dell’ammissione nella scuola, piuttosto che chiedergli se anche i suoi genitori erano maghi o meno. Molto probabilmente l'aveva fatto per far capire al bambino anche se indirettamente che a lei poco importava delle sue origini, a lei interessava solo conoscere la persona che aveva dinnanzi.
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da Lucas » 13/05/2012, 20:27
[Mercoledì - ore 21.47]
Il gufo era stato inviato, ora stava solo da capire se lei sarebbe arrivata o meno: Lucas era abbastanza fiducioso che la donna da lui invitata si sarebbe sicuramente fatta vedere, ma c'era sempre quel pizzico d'ansia all'idea di rimanere lì da solo come un allocco, lei magari chiusa in camera a farsi beffe del suo invito. Negli ultimi giorni aveva conosciuto due donne ugualmente affascinanti ed entrambe facenti parte del corpo docenti - oltre alla Vice Preside Vireau ed alla Preside Bergman con le quali però aveva già parlato precedentemente - ed anche se un po' gli dispiaceva di non aver legato con nessun uomo tra i suoi colleghi, un po' di solidarietà maschile faceva sempre e comunque comodo, se non altro si poteva ritenere molto fortunato nell'esser entrato in contatto con le professoresse di Babbanologia e Divinazione: due personalità sicuramente differenti, una più socievole e l'altra più schiva, una più cristallina e l'altra più misteriosa, ma entrambe con il loro fascino al quale Lucas non era di certo insensibile od immune, anzi.
Un Castello pieno di donne bellissime e con caratteri interessanti, non potrei volere di meglio.
Si disse l'uomo, consapevole che entrambe rientravano nel suo gusto personale ed anche che, se la conoscenza delle due fosse andata avanti in modo parallelo ed uguale, prima o poi avrebbe dovuto scegliere a quale delle due prestare la maggior parte delle sue attenzioni a prescindere poi dalla risposta che avrebbe ricevuto - secondo la sua educazione infatti sarebbe stato riprovevole corteggiare una donna solo perché si aveva la sicurezza di non poter avere l'altra: tuttavia quel pensiero lo toccava ora solo fino ad un certo punto, visto che non c'era nulla di definito se non il fatto che gli piaceva passare il tempo con entrambe.
Sono arrivato alquanto in anticipo, ma non penso sia un problema.
Mormorò Lucas con un mezzo sorriso, decidendo di appoggiarsi con le spalle ad uno degli alberi che circondavano la riva del Lago Nero per aspettare Estelle: una maglia grigia a maniche lunghe con scollo a V - visto il leggero fresco della sera - pantaloni bianchi di cotone, e scarpe da ginnastica grigie in tinta con la maglia di una nota marca babbana; casual per lo più, ma con quel leggero tocco di eleganza che sperava potesse piacere alla donna che stava aspettando ed alla quale aveva dato appuntamento per le 22 in punto.
Sono certo che sarà una serata piacevolissima... sempre ammesso che si faccia vedere.
Pensò il docente con ironia cercando di smorzare la tensione, stringendo tra le dita la carta velina che racchiudeva i gambi di un piccolo dono floreale per la collega di Babbanologia, dono che sperava Estelle potesse apprezzare non conoscendo affatto i suoi gusti floreali: aveva optato per delle peonie bianche, fiori eleganti ma non troppo vistosi.
Ormai ci siamo, speriamo in bene.
Si disse Lucas allo scoccare dell'orario previsto, aguzzando la vista nella speranza di poter scorgere il profilo sinuoso ed elegante della sua compagna per la passeggiata di quella sera.
Ultima modifica di Lucas il 14/05/2012, 17:00, modificato 1 volta in totale.
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da Estelle » 13/05/2012, 21:18
Mercoledì. Infrasettimanale. Non avevo alcun significato, per lei. Le sembrava solo.. curioso. Non aveva badato a nulla dopo aver ricevuto quel gufo. Aveva camminato, praticamente, per i trenta minuti seguenti avanti e indietro per la sua camera. Erano le nove e mezza. Estelle era ancora in intimo, indecisa sul da farsi. Sicuramente,avrebbe accettato l'invito. Il problema era solo.. come sarebbe andata? Non si erano più visti. E non si erano più cercati. Per i giorni precedenti aveva sempre sperato di ricevere un gufo da parte del Tassorosso. Nulla. Aveva quasi perso la speranza. E poi.. la notizia. Aveva l'armadio pieno. D'un tratto le sembrò di non aver nulla di decente da indossare. Ed indossare la stessa gonna e la stessa giacca del loro primo incontro le sembrava inappropriato.
Non importa.. accanto a lui, sfigurerò qualsiasi cosa indossi..
Un pensiero carino, da parte sua. Riteneva Lucas un uomo affascinante, di una bellezza straordinaria. Fare paragoni tra donne e uomini era quasi strano, ma Estelle era sicura che, accanto a Lucas, qualsiasi cosa avesse indossato, non si sarebbe notato. Ciò che più le premeva sapere - anche per esser sicura su cosa indossare - era semplicemente se quello era un vero e proprio appuntamento. Non si era mai premurata di chiederselo, nei giorni precedenti, ed ora se ne pentiva, perchè, in quel momento, si sarebbe evitata quella mezz'ora di silenzio ed indecisione. Afferrò il primo abito che ritenne fosse una via di mezzo tra l'elegante ed il casual. Un abito grigio, a cui aggiunse una cintura nera, proprio sulla vita.
Uscì dalla camera che era in ritardo. Le dieci meno dieci. E raggiungere il lago non era così facile, e soprattutto, veloce.
Corse un po'. Rischiò anche di inciampare. Aveva le lacrime agli occhi. Non le era proprio possibile, in quel momento, cadere sul pavimento. Non solo si sarebbe sgualcita tutta, ma ci avrebbe rimesso qualche graffio che non voleva proprio vedere e, soprattutto, far notare. Alla fine lo raggiunse, il lago. Ed era un luogo così vasto che, d'un tratto, entrò nel panico. Non solo era in ritardo, ma ora, giunta sul luogo dell'appuntamento (?), non riusciva a scorgere il suo "accompagnatore".
Le dieci e due minuti.
Due minuti di ritardo. Inammissibile. Qualcosa prese a muoversi proprio alla sua destra. Qualche albero e niente di più. Ma - sperava di non sbagliarsi - qualcuno era proprio lì, in piedi, appoggiato ad uno di questi. Un sorriso le si formò sulle labbra, mentre piano si avvicinava al ragazzo.
Buonasera, Lucas. Chiedo venia per il ritardo.
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da Lucas » 14/05/2012, 17:22
Le dieci e due minuti. Si sarebbe presentata? L'ansia ora era molto più presente in lui, temeva che sarebbe rimasto lì come un cretino tutta la sera nell'attesa della bella professoressa di Babbanologia che però non si sarebbe mai presentata... era pur vero, però, che era una delle prerogative femminili quella di presentarsi in ritardo agli appuntamenti, quindi forse doveva semplicemente avere fede.
... avevo ragione.
Si disse Lucas con un sorriso quando una figura affascinante e bellissima entrò nel suo campo visivo: non c'erano dubbi su chi lei fosse, e la cosa riempì l'uomo di gioia e perchè no, anche compiacimento perchè probabilmente se aveva deciso di presentarsi era anche grazie al suo modo di fare ed al suo carattere che l'avevano spinta a trovarlo interessante. Estelle Moreau, forse sentendosi osservata, si volse verso di lui, e fu così che i loro sguardi poterono finalmente incrociarsi.
Buonasera, Lucas. Chiedo venia per il ritardo.
L'uomo si concesse di studiare il corpo della collega con gli occhi per qualche secondo, senza lasciar trapelare nulla dallo sguardo ma incurvando le labbra in quel sorriso sghembo che lei era stata la prima, lì ad Hogwarts, a conoscere: era bellissima, non c'era alcun dubbio, e se lei non se ne rendeva conto ci avrebbe pensato lui a farle cambiare idea.
Sei perfetta, e ringrazio Merlino di essere arrivato prima o non avrei potuto preparare il mio cuore ad una visione così meravigliosa - replicò lui, cercando la sua mano per poterla baciare lievemente con galanteria, così da non farle più pensare a quei due minuti inconsistenti e permetterle di concentrarsi sul complimento da lui espresso: era davvero una visione incredibile, quel corpo fasciato alla perfezione dal vestito corto e sexy e quel viso il cui sguardo lo penetrava fino all'anima - Questi sono per te. Un piccolo omaggio ad una donna speciale.
Aggiunse Lucas, porgendole con un sorriso il mazzo di peonie bianche che aveva comprato appositamente per lei sperando che rientrassero nei suoi gusti floreali; a seguito, da vero gentiluomo, le offrì il braccio per permetterle di aggrapparsi a lui mentre camminavano, dando così inizio alla loro passeggiata.
Passati bene questi giorni?
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da Estelle » 22/05/2012, 13:09
Un'altra prova da affrontare. Il loro primo incontro, nella sua casualità, era andato a meraviglia. Estelle non si era lasciata prendere dal panico. Anzi, proprio perchè casuale, aveva cercato di essere il più spontanea possibile. Seppur del tutto spiazzata dal loro incontro, e soprattutto ancora un po' intontita dalla caduta da una parte e dalla vista di Lucas dall'altra. Sentiva di provare, in quell'istante, le stesse emozioni di quel pomeriggio, quando per la prima volta i loro sguardi si erano incontrati.
Sei perfetta, e ringrazio Merlino di essere arrivato prima o non avrei potuto preparare il mio cuore ad una visione così meravigliosa
Avrebbe voluto essere lei quella preparata, ora. Lei che di complimenti ne aveva ricevuti, sì, anche abbastanza, ma guarda caso nessuno come Lucas. La faceva sentire bella, importante. La faceva sentire come se, in quel preciso istante, esistesse solo lei. Una speranza la sua. L'idea di poter avere Lucas tutto per sè, le sue attenzione rivolte solo lei. Non per egoismo, nemmeno per puro piacere. L'interesse che Estelle provava per Lucas c'era, forse era pure ben evidente. Sperare che Lucas potesse reputarla degna di uno come lui era una speranza, nonchè un piacere per lei. Ovviamente, sapeva che dal futuro c'era da aspettarsi di tutto. Se ora aveva la certezza che Lucas provasse una sorta di simpatia per lei - se simpatia era - domani poteva non essercene più la convinzione. Se solo pensava al fatto che Lucas fosse il genere di ragazzo che avrebbe potuto avere chiunque egli volesse, o perlomeno lei era sicura che lui avesse alle spalle una schiera enorme di ragazze, sognanti e magari anche con la bava, solo guardandolo. Un pensiero del tutto inappropriato, in quel momento. Sorrise. E tentò di prenderle la mano, per poi baciarla.. Un gesto inaspettato. Estelle dovette cedere. Non che non avrebbe accettato, nel caso in cui lo avesse saputo. Anzi, lo avrebbe fatto eccome. Come rifiutare un tale gesto di galanteria dall'unico uomo di cui le importava davvero? Anche perchè.. un semplice gesto come quello le portava una felicità immensa, che naturalmente cercava di non lasciar trapelare.
Questi sono per te. Un piccolo omaggio ad una donna speciale.
Li aveva notati prima, sì. Li aveva notati e non ci aveva fatto minimamente alcun pensiero. Non le piaceva fantasticare, anche se forse per quella sera poteva permetterselo, visto che lei e Lucas erano da soli. Peonie bianche. Nessuno le aveva mai regalato un mazzo di fiori, a parte i suoi genitori quando aveva ottenuto uno dei suoi tanti successi sia in ambito artistico che professionale. Nulla in confronto, comunque. Non c'era minimamente paragone. Estelle non dovette nemmeno muoversi più tanto per accettarli. Ormai tra lei e Lucas non vi era più alcun limite che imponeva a quale distanza dovessero porsi l'uno dall'altra. Potevano ben dirsi fuori da ogni regola, vista l'evoluzione del loro rapporto. Sorrise anche lei, portando i fiori al grembo, stringendoli tra i palmi, come se avesse il timore che in qualsiasi momento qualcuno l'avesse potuta privare di tale regalo. E non era tanto l'aver tra le mani dei fiori l'importante. Per lei, importava più che quei fiori fossero da parte di una persona speciale, a cui, a suo modo, teneva particolarmente.
Passati bene questi giorni?
La loro passeggiata cominciò. Estelle si appoggiò così, delicatamente al ragazzo, e prese a camminare accanto a lui, proprio come aveva immaginato nei giorni precedenti, quando attendeva con tanto ardore un suo messaggio.
Piena di lavoro e di impegni vari nel mondo babbano, ma non c'è male. Anche un po' in tensione perchè attendevo un tuo messaggio.. ma questo non importa.
Rispose subito lei, voltando il capo in sua direzione, sorridendo, come se avesse appena detto qualcosa di buffo e di poca importanza.
A te? Come sono andati i primi giorni di lavoro?
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da Lucas » 22/05/2012, 14:44
Aveva accettato i suoi fiori, e questo era già un bel passo avanti per Lucas: non temeva un rifiuto, quello no perchè sarebbe stato un comportamento maleducato e lui non poteva nemmeno immaginare che Estelle sapesse cosa fosse la maleducazione, più che altro la sua paura era legata al tipo di fiori in sé, che magari alla donna non sarebbe piaciuto; per sua fortuna però, almeno all'apparenza la bellissima collega di Babbanologia sembrava aver apprezzato molto il piccolo omaggio floreale, perciò o sapeva fingere molto bene - altra cosa che per Lucas lei non sarebbe mai stata in grado di fare - oppure aveva davvero gradito il pensiero. Le aveva poi offerto il braccio ed insieme avevano iniziato a passeggiare, chiacchierando inizialmente di come fosse passato il tempo per la donna dal loro primo incontro.
Piena di lavoro e di impegni vari nel mondo babbano, ma non c'è male. Anche un po' in tensione perchè attendevo un tuo messaggio.. ma questo non importa.
Tutto ciò che ti riguarda ha importanza - replicò lui, ricambiando il sorriso ma con un velo di serietà negli occhi a farle comprendere che no, non stava dicendo tanto per dire - E per quanto so che non sia corretto, sono felice che tu fossi tesa. Speravo di esserti mancato almeno un po'.
Ammise lui con gli occhi che ora brillavano maliziosi, mentre la guidava lentamente per tutta la riva, passeggiando con calma e senza alcuna fretta nel passo proprio per volersi godere appieno ogni momento con lei: in fondo era quello il modo migliore per conoscerla ed avvicinarsi al suo essere, passare tanto tempo con lei senza alcuna pressione.
A te? Come sono andati i primi giorni di lavoro?
Abbastanza lenti e forse anche un po' annebbiati, una parte di me deve ancora realizzare che non mi trovo più in America. Sai, lì è tutto diverso... le persone hanno sempre fretta, non si fermano mai a guardare il cielo o a prendersi del tempo per sé. Come se non sapessero godersi la vita.
Le rispose col tono di voce di chi è sovrappensiero, immerso nei ricordi di una vita passata che probabilmente non sarebbe tornata mai più: si riscosse leggermente e tornò a fissarla, perdendosi un momento nei suoi occhi prima di scattare; un movimento sinuoso ed elegante, felino quasi, che lo portò a farla levare da terra - il braccio sinistro sotto le retro-ginocchia e quello destro a sostenerle la schiena - e a far girare sul posto Estelle, stretta tra le braccia di Lucas in un movimento quasi giocoso ed infantile, ma sicuramente spontaneo e libero. Poco dopo, l'uomo le fece tornare i piedi appoggiati a terra cosicchè potesse rimettersi in piedi, chiedendole scusa a mezza voce con gli occhi che però ancora brillavano divertiti.
Questa è una cosa che in America non avrei mai potuto fare.
Le spiegò ancora sorridente, facendole l'occhiolino e porgendole nuovamente il braccio per poter continuare a passeggiare insieme.
Raccontami un tuo sogno nel cassetto, qualcosa che vorresti si avverasse per la tua vita.
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Lucas
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da Estelle » 24/05/2012, 15:29
Tutto ciò che ti riguarda ha importanza. E per quanto so che non sia corretto, sono felice che tu fossi tesa. Speravo di esserti mancato almeno un po'.
Stranamente, si aspettava una risposta simile. In fondo, Lucas lo avrebbe immaginato. Sicuramente ci era passato già molte volte prima di incontrarla. Non che le dispiacesse tale pensiero. Certo, l'essere una delle tante contribuiva a darle un certo rancore, ma era consapevole che lì, ad Hogwarts, a suo modo Lucas teneva a lei, e che finalmente non doveva sentirsi sminuita, o magari in competizione con qualcuna. O forse questo era solo quello che pensava lei. Magari Lucas aveva già allargato i propri orizzonti, conosciuto nuova gente ed anche, chissà, invaghito di qualcun'altra. Tentò di non pensarci. Era sicuro che, in qualche modo, in tale caso, Lucas gliene avrebbe fatto parola. Camminavano ancora - in fondo la loro era una passeggiata. Non c'era alcuna fretta. Estelle si muoveva accanto a lui, l'ombra di un sorriso sulle labbra. Si sentiva bene, in quel momento. Desiderava di non essere da nessun'altra parte. Solo lì, con lui. Desiderava non volersene separare, non in quel momento almeno.
Abbastanza lenti e forse anche un po' annebbiati, una parte di me deve ancora realizzare che non mi trovo più in America. Sai, lì è tutto diverso... le persone hanno sempre fretta, non si fermano mai a guardare il cielo o a prendersi del tempo per sé. Come se non sapessero godersi la vita.
Ripensò alla sua Lille, a come fosse tutto diverso dal luogo che Lucas stava descrivendo. Lille, seppur una cittadina abbastanza grande, era tranquilla, alcune volte caotica, ma ricca di gente cordiale. Estelle ne conosceva la maggior parte. Ricordava quando avevano gioito, assieme ai suoi genitori, per gli incarichi ricevuti - ovviamente senza alcun riferimento al mondo magico. Erano tutti una grande famiglia. Sentì di doversi dispiacere per il Tassorosso, ma da un lato sapeva che lì, ad Hogwarts avrebbe potuto essere felice. E non era una speranza, la sua: era una certezza. Anche il suo ingresso ad Hogwarts non era stato dei migliori. Prima il divorzio dei suoi, poi la vita tra Lille e Dublino. Spostamenti ripetitivi, tanta voglia di non essere più soggetta ai suoi genitori. Hogwarts era stato per lei il paradiso, il luogo dove riscattarsi, dove trovare i primi affetti e le prime gioie. Non ebbe il tempo di pensare oltre. D'un tratto si ritrovò in aria. Volteggiavano assieme, ora. Lei tra le braccia del Tassorosso. Sentiva che quello non era un sogno, eppure le sembrava troppo irreale. Qualcosa che non si sarebbe mai aspettata, e che mai avrebbe creduto potesse accadere a lei, e soprattutto da parte di Lucas. Quella serata si stava decisamente prospettando come una delle migliori.
Questa è una cosa che in America non avrei mai potuto fare.
Cercava di scusarsi, ma Estelle non aveva nulla da fargli perdonare. Era semplicemente stato un gesto che a lei era parso carino, dolce.. romantico. Il genere di gesto inaspettato, che nessuna donna si aspetterebbe. Sorrise di rimando. Non seppe aggiungere nient'altro: anche volendo, non avrebbe saputo cosa dire.
Raccontami un tuo sogno nel cassetto, qualcosa che vorresti si avverasse per la tua vita.
Bella domanda, la sua. E dire che se non fosse stato per lui, non ci avrebbe mai pensato seriamente. Una volta compiuti i diciotto anni, terminati gli studi ad Hogwarts, si era posta più volte quella domanda. Con grande rancore, non aveva mai trovato risposta. La vita, però, le aveva portato le conferma che le servivano.
Tempo fa ti avrei detto.. una bella casa, un lavoro che mi soddisfacesse, ed una famiglia che mi volesse bene..
Tutte componenti importanti nella vita di qualsiasi persona, che Estelle poteva comunque vantare di aver trovato. Hogwarts era la sua dimora, ora, ed oltre il confini magico poteva vantare anche una dimora a Lille e a Londra. Il suo nuovo lavoro, fortunatamente, le aveva portato fortuna e il denaro giusto per il proprio sostentamento. Per quanto riguardava la famiglia.. beh, i suoi genitori erano separati, ma anche dopo la separazione avevano comunque continuato a volerle bene, e lei a loro. Ma ora.. ora contava sua sorella, Alya, e i suoi ragazzi di Corvonero. Loro erano la sua famiglia. Loro erano il suo punto di riferimento e il motivo di ogni suo comportamento.
..ma ora..
Riprese, bloccandosi subito dopo. Solo due parole. Suspence. Un velo di imbarazzo sul volto. Lo sguardo rivolto dinanzi a lei, non volendo incontrare quello del Tassorosso.
Il suo sogno era pessimo.
..ora.. vorrei solo qualcuno che mi accompagni per il resto della mia vita..
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da Lucas » 25/05/2012, 13:17
L'aveva fatta girare su se stessa tra le sue braccia, sperando di strapparle almeno un sorriso, e ci era riuscito: aveva anche cercato di spiegarle il motivo per cui l'aveva fatto, ovvero che nel posto dove aveva vissuto prima certe cose non se le era mai potute permettere, ma Estelle sembrava aver capito senza bisogno di spiegazioni. Lei lo comprendeva con uno sguardo, o perlomeno era così che Lucas si sentiva con lei. E ne era felice.
Sei preziosa come la Luna... come un raggio di Luna.
Si ritrovò a pensare l'uomo osservando la sua compagna di passeggiata mentre procedevano lungo la riva del Lago senza fretta, camminando lentamente: colei che aveva accanto gli sembrava così eterea, così bella da non sembrare nemmeno reale. Eppure lo era, lui lo sentiva perchè le si trovava accanto; ed aveva quasi paura di vederla scomparire, lei così timida e sorridente, dolce e semplice nella visione che Lucas aveva della sua persona, splendente ed affascinante come quell'astro bianco che si stagliava contro il cielo notturno pieno di stelle. Le domandò di raccontargli un sogno nel cassetto, qualcosa che avrebbe voluto si avverasse in futuro, e la vide leggermente in difficoltà a quella domanda come se non sapesse bene come rispondergli.
Tempo fa ti avrei detto.. una bella casa, un lavoro che mi soddisfacesse, ed una famiglia che mi volesse bene..
Era giusto che sognasse queste cose per il proprio futuro, chi non avrebbe desiderato una stabilità economica, un tetto sopra la testa e degli affetti nella propria vita? Eppure Estelle aveva parlato di "tempo fa", quindi forse i suoi desideri ora erano cambiati... cosa avrebbe potuto volere ora una donna che secondo Lucas aveva già tutto quello che si poteva desiderare?
..ma ora..
Non parlò subito, facendo addirittura fermare l'incedere dell'uomo ora curioso: si parò di fronte a lei, guardandola negli occhi anche se questa rifiutava il suo sguardo cercando addirittura di evitarlo; cos'avrebbe mai potuto o voluto nascondergli?
..ora.. vorrei solo qualcuno che mi accompagni per il resto della mia vita..
A quelle parole, le labbra di Lucas si aprirono in un sorriso sghembo sì con quella vena di mistero che lo contraddistingueva, ma comunque molto dolce: alzò le mani e, lentamente, le posò entrambe sulle guance di lei, accarezzandone la pelle fresca e delicata coi polpastrelli.
Estelle... - la chiamò a bassa voce, così da convincerla ad alzare lo sguardo su di lui - E' troppo presto per dire certe cose quindi non parlerò a sproposito, anche se credo sia indubbio che mi piaci... nn so con certezza chi sarà colui che avrà l'onore di starti accanto in futuro, non so se sarò io o se ci sarà qualcun altro con te. Quello che so, è che quell'uomo, chiunque esso sia, sarà una persona davvero fortunata.
Quelle parole vennero coronate da un piccolo e delicato bacio che Lucas posò sulla fronte fresca di lei, carezzandone la pelle con le labbra con una leggerezza quasi impalpabile, come avesse paura di farle del male: tornò a guardarla, sorridendole, come a volerle far capire che non doveva essere imbarazzata, che andava tutto bene, le mani ancora appoggiate sulle sue guance come se non avessero intenzione di spostarsi da lei. Senza nemmeno averlo programmato, insomma, le aveva anche ammesso di provare una simpatia per lei: questo sarebbe valso qualcosa agli occhi della donna, le avrebbe permesso di tornare a sorridere? Lucas se lo augurava di cuore.
Vogliamo riprendere la nostra passeggiata, o preferisci sederti da qualche parte a guardare le stelle?
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2013-11-26 23:32:27 |
Jorge |
d20 |
10 |
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2013-07-17 13:56:15 |
Jorge |
d20 |
1 |
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2013-02-05 21:45:16 |
Mark |
d20 |
12 |
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2012-08-30 12:55:52 |
Elisabeth |
d20 |
6 |
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2012-08-29 16:02:24 |
Caroline Priscilla |
d20 |
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2012-08-29 00:19:45 |
JaneYue |
d20 |
11 |
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2012-08-28 23:39:44 |
JaneYue |
d20 |
7 |
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2012-08-28 17:58:36 |
Elisabeth |
d20 |
1 |
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2012-08-23 21:26:00 |
Caroline Priscilla |
d20 |
14 |
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2012-08-19 19:55:42 |
JaneYue |
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2012-08-11 17:39:51 |
Monique |
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