Centro città

[Sandyon]

La domanda posta improvvisamente dall'uomo era abbastanza spiazzante, ma Monique riuscì facilmente a reggere quel carico sganciato così, senza problemi, e a reagire in fretta, elaborando le idee e mettendole in ordine per cercare di rispondergli nella maniera più sincera e matura possibile.

Non ci ho mai pensato concretamente, forse perchè non ho mai avuto accanto qualcuno che mi spingesse a pensarci.
Però sì, mi piacerebbe sposarmi, un giorno...

Qualcuno che la spingesse a pensarci, un riferimento forse a lui e la sua presenza nella vita della donna?
Non poteva esserne certo ma da una parte sicuramente ne sarebbe stato lusingato, non poteva di sicuro negarlo.

E' una bella cosa.
Il matrimonio intendo.
Ci ho sempre creduto molto e continuo a crederci, anche se adesso mi è quasi impossibile pensare nuovamente di trovare un luogo felice dove non essere bersaglio del male.

Prese il bicchiere, versandosi del vino e bevendone il contenuto piuttosto velocemente, come se non gli facesse troppo effetto quell'alcolico, come se fosse acqua fresca, ma forse era soltanto il desiderio di mandare giù velocemente un po' di alcolico per buttare via le brutte sensazioni, brutti ricordi e stupide follie e paure ancora infondate.
Posò il bicchiere sospirando, tornando a fissarla mentre si leccava appena le labbra per sentire ancora il sapore della carne su di esse, come se quasi non ne avesse avuto abbastanza, in realtà era davvero molto goloso di carne, vorace quasi, ma per il momento era meglio omettere certi dettagli alla nuova compagna, si sarebbe potuta spaventare.

Ti amo.

La fissò a lungo mentre pronunciava quella frase così bella, così inebriante di sentimento e amore.
Voleva risponderle, voleva contraccambiare quelle parole nella maniera più giusta possibile, ma Mog aveva ragione, Sandyon non era mai stato un tipo troppo capace di esprimere i propri sentimenti a parole.
Allungò la mano per farle una piccola e leggera carezza sulla guancia sinistra, scendendo poi per prenderle la mano e baciarla sul dorso lasciandola poi andare in maniera che potesse finire di mangiare.

Cosa ti fa pensare di essere innamorata di me?

Chiese poi, curioso ma non sospettoso in quella domanda che voleva soltanto cercare di approfondire quale fosse la concezione di Monique inerente alla figura del mercenario, inerente a quell'uomo che a quanto sembrava l'aveva rapita nell'animo e l'aveva fatta sentire diversa, molto più che con chiunque altro sulla faccia del pianeta.
Ricordava a mala pena cosa significasse amare qualcuno, visto che erano anni che non provava certe cose, e ricordava ancor meno come si facesse a sentire dentro di se nel totale il sentimento e l'emozione dell'amore, dato che purtroppo per lui era impossibile.
Parte del suo cuore era completamente annichilita dai poteri antichi di una creatura malvagia che lo colse da piccolo, quindi purtroppo non poteva certo aspettarsi di riuscire a capire come la fidanzata tutti i meccanismi e i criteri con i quali si poteva definire di amare realmente qualcuno.

Vorrei vivere l'amore attraverso i tuoi occhi.
Anche se a volte ho il terrore di provare invidia per qualcosa che non potrò mai più riavere.

Povero Sandy...
Stai tanto male che non puoi privare tutte le emozioni vero?

Solo dopo aver parlato telepaticamente, Mog si accorse che però aveva ancora la connessione mentale con Monique e non con l'amico, quindi strabuzzò gli occhi per la verità appena svelata, seppur molto celatamente e come se fosse colto da un circuito elettrostatico il pelo della pelliccia si arruffò tutto per l'agitazione e la presa di coscienza di aver combinato un guaio.

Oh porca paletta!
Ehm, tu non hai sentito niente mammina, ok?
Ihihih... Ups...

[Monique]

E' una bella cosa.
Il matrimonio intendo.
Ci ho sempre creduto molto e continuo a crederci, anche se adesso mi è quasi impossibile pensare nuovamente di trovare un luogo felice dove non essere bersaglio del male.

Già...

Non disse altro Monique dopo le parole di lui: se la sua affermazione di poco prima era stata un modo per fargli comprendere quanto prendesse sul serio il rapporto tra loro, tanto da guardare oltre quel periodo imminente e focalizzarsi su un futuro più lontano insieme, la sua di affermazione le sembrò quasi una marcia indietro, o perlomeno un modo per mettere in chiaro che lui non ci pensava proprio a certe cose.

E perchè dovrebbe, in fondo stiamo insieme da poco...
... non dovrei rimanerci male.

Si disse la donna, che però di sicuro non l'aveva presa proprio bene: normale, per lei era la prima volta fare un discorso del genere, pensare a cose del genere... e si era sentita un po' stroncata sul nascere.
Tuttavia non aggiunse altro, esprimendogli il suo amore e sorridendo leggermente quando lui in risposta le accarezzò la guancia: ora più che mai comprendeva che volesse dire Mog quando diceva che Sandyon esprimeva poco i suoi sentimenti; no, non avrebbe voluto sentirselo ripetere ogni secondo, ma di sicuro il suo romanticismo necessitava di un po' di espressioni verbali in più.

Cosa ti fa pensare di essere innamorata di me?

Mi sento completa da quando sto con te, e non mi era mai successo con nessuno, nemmeno quando Rose era ancora viva...
Credo che questo sia sufficiente a farmi comprendere cosa provo.

Rispose lei con un sorriso sincero, anche se forse appena appena spento da ciò che era successo poco prima: fece per aprire bocca e proporgli dunque di uscire a fare una passeggiata a cavallo appena finito il pranzo, quando la vocina triste di Mog raggiunse le sue orecchie visto che era ancora telepaticamente connesso a lei.

Povero Sandy...
Stai tanto male che non puoi provare tutte le emozioni vero?

Quelle parole risuonarono come un eco nella mente di Monique che volse lentamente lo sguardo sul Moguri prima di tornare a mangiare e finire il suo piatto di patatine, spazzolando così tutto il suo pranzo.
Mog intanto sembrava essersi accorto di ciò che aveva combinato, perchè si affrettò subito a rivolgersi a lei forse con aria speranzosa. Illuso.

Oh porca paletta!
Ehm, tu non hai sentito niente mammina, ok?
Ihihih... Ups...

Oh, puoi scommetterci che ho sentito.
Cos'è questa storia Mog? E non provare a mentire, voglio tutta la verità!

Oh no, il Moguri non l'avrebbe passata liscia.

[Sandyon]

Mi sento completa da quando sto con te, e non mi era mai successo con nessuno, nemmeno quando Rose era ancora viva...
Credo che questo sia sufficiente a farmi comprendere cosa provo.

La risposta che diede la donna lo lasciò alquanto sorpreso.
Lui dunque aveva avuto maggiore influenza su Moni rispetto che Rose dal punto di vista sentimentale?
Ed in così poco tempo per giunta, sicuramente sbalorditivo.
Ma non era solo questo che lo fece sentire strano, infatti anche il tono di voce un po' più triste e poco sereno della compagna gli fece capire che c'era qualcosa che non andava, per quanto non ci volesse di sicuro una laurea per arrivarci:
Lei avrebbe voluto sentire parlar del matrimonio da lui con maggiore speranza, con meno timore e forse più voglia di rifletterci su dopo averla incontrata.
Sandyon non voleva prenderla in giro, non voleva affatto che ciò avvenisse, quindi si era tenuto dal parlare dei suoi sogni o delle sue aspirazioni, ma era davvero il metodo migliore?
Forse no, forse non era decisamente la cosa più giusta da fare visto il modo in cui lei aveva reagito, ma forse avrebbe preso l'argomento successivamente.

Voglio dimenticare presto per poterti regalare un futuro, Moni.

Ok, non era di sicuro come la più grande dichiarazione d'amore eterno possibile e immaginabile, ma di sicuro l'impegno ce lo aveva messo tutto quanto, anzi, forse anche molto di più, visto che significava per lui accettare giorno per giorno che il passato dovesse essere soppiantato dal presente e quindi una volta risultato ciò, si doveva necessariamente ricominciare nuovamente a riflettere sul futuro, un futuro con lei.
Si alzò in piedi, dopo aver atteso e assorbito una qualsiasi reazione da parte della francesina alle sue parole e prendendo i piatti di tutti e tre si voltò per iniziare a lavarli, con il suo animo indomito da scapolo single che ancora prendeva il sopravvento, anche perchè non era una cosa che lo infastidiva.
In molti casi, anzi, gli faceva anche piacere e relax dedicarsi ai piatti.
Ma in fondo per Moni era solo un invito a nozze perchè ora allo scuro degli sguardi dell'uomo, poteva ovviamente dedicarsi meglio a fissare Mog che si era messo nei guai da solo con le proprie parole, parole che a lei non sfuggirono per niente.

Oh, puoi scommetterci che ho sentito.
Cos'è questa storia Mog? E non provare a mentire, voglio tutta la verità!

Oh cavoletti di Bruxelles!
Mammina ti prego... Non mi far dire una cosa del genere, è un segreto segretissimo di Sandyon, non lo ha mai saputo nemmeno la moglie, se lo dicessi così penso mi ucciderebbe e non mi rivolgerebbe più la parola...

Aveva ragione, parlare e dire apertamente il problema dell'incidente di Sandyon significava come tradirlo, visto che l'uomo si era sempre rifiutato di dirlo a tutti quanti proprio perchè si vergognava in un certo senso di aver subito un attacco del genere ed esser stato ridotto così da una creature delle tenebre maledetta e fottuta.
Certo era che Mog quando voleva bene davvero ad una persona difficilmente le chiudeva tutte le porte in faccia e quello era proprio il caso della Vireau, una donna che lui adorava e che gli aveva appena confermato il fatto di volergli un bene grandissimo e sconfinato.
Non poteva nasconderle tutto, non così, forse in un certo senso, se avesse soltanto dato un piccolissimo indizio, non sarebbe stato come tradire l'amico, no?

... Però dai, cambiando discorso...
Qual'è la tua paura più grande?
Non c'è un cattivone che ti mette tanto terrore, di quelli che ci dormi male la notte?
Io si, sai... devo dire che... il dissennatore rosso è proprio uno di quelli che sopporto poco, sopratutto con tutti i poteri brutti che possiede, non trovi mammina?

[Monique]

Si era un po' rabbuiata e sicuramente Sandyon l'avrebbe notato: non sfuggiva nulla all'uomo, ne era assolutamente consapevole, e difatti poco dopo il proprio compagno cercò di farle comprendere ciò che albergava nel proprio cuore, sbottonando un po' quei sentimenti che teneva forse chiusi in un cassetto, non troppo abituato a tirarli fuori e mostrarli all'altro.

Voglio dimenticare presto per poterti regalare un futuro, Moni.

A quelle parole lo sguardo della donna s'illuminò come un faro nella notte, e le labbra si schiusero in un moto di sorpresa prima d'incurvarsi in un grande sorriso felice: forse no, non era una dichiarazione d'amore in stile classico... ma poco importava, capiva perfettamente il senso di quelle parole e tanto bastava.
Intanto Sandyon si alzò in piedi per sparecchiare e lavare i piatti, cosa che in tutta sincerità a Moni piaceva da morire: insomma, era un uomo che sapeva cucinare quando serviva, e che in più lavava piatti, posate e quant'altro... che si poteva volere di più?
Oltretutto, lavando i piatti, l'uomo diede modo alla donna di voltarsi totalmente verso Mog, per capire che diavolo avesse inteso con le parole di poco prima.

Oh cavoletti di Bruxelles!
Mammina ti prego... Non mi far dire una cosa del genere, è un segreto segretissimo di Sandyon, non lo ha mai saputo nemmeno la moglie, se lo dicessi così penso mi ucciderebbe e non mi rivolgerebbe più la parola...

Moni capiva bene il ragionamento del Moguri, ma era troppo curiosa - soprattutto quando si parlava di Sandyon - e non avrebbe mollato facilmente: infatti, approfittando del fatto che Sandyon non guardava, rivolse a Mog lo sguardo più cuccioloso, tenero e supplichevole che le riusciva mostrare, e probabilmente doveva aver fatto centro visto ciò che poco dopo l'esserino disse.

... Però dai, cambiando discorso...
Qual'è la tua paura più grande?
Non c'è un cattivone che ti mette tanto terrore, di quelli che ci dormi male la notte?
Io si, sai... devo dire che... il dissennatore rosso è proprio uno di quelli che sopporto poco, sopratutto con tutti i poteri brutti che possiede, non trovi mammina?

Un lento e smagliante sorriso si dipinse sulle labbra della francese, che annuì lentamente dopo quelle parole, passandosi una mano tra i capelli con aria complice: il Moguri aveva parlato senza dire niente, le aveva fatto capire ciò che doveva fare senza però essere esplicito.

Farò al più presto una ricerca approfondita sui Dissennatori Rossi, grazie Mog.

Gli disse quindi strizzando l'occhio in sua direzione, alzandosi poi da tavola e prendendo Mog tra le braccia per portarlo con sé, riempiendolo di bacini sul musetto mentre gli sussurrava tutta una serie di "Ti voglio bene": in fondo il Moguri aveva detto di aver bisogno di coccole, quindi perchè non accontentarlo?
Si avvicinò a Sandyon, affiancandolo mentre lavava i piatti per donargli un sorriso sereno.

Dobbiamo appellarlo il cavallo, o mi sorprenderai dicendomi di possederne uno?

[Sandyon]

Un piatto dopo l'altro, le posate, i bicchieri, ogni cosa andò velocemente a finire sul ripiano metallizzato ad asciugare in attesa di essere poi nuovamente riposta in uno dei cassetti soprastanti il piano di cottura.
Sandyon era piuttosto svelto nel lavare le cose, forse perchè aveva molta confidenza con quei movimenti o forse perchè aveva fretta di fare molto di meglio, fatto stava che nel mentre Moni si dedicava all'alto spionaggio con Mog, lui sbrigandosi nel giro di tre o quattro minuti aveva concluso tutto quanto ed ora si preparava a voltarsi quando le parole di Monique lo colsero di sorpresa visto che non si aspettava che si avvicinasse.

Dobbiamo appellarlo il cavallo, o mi sorprenderai dicendomi di possederne uno?

Nel frattempo Mog si era lasciato coccolare e sbaciucchiare a dovere dalla francesina, infinitamente contento di averle potuto dare una mano senza però incorrere nel tradimento nei confronti della persona che considerava il suo migliore amico.
Adesso come se fosse imbambolato e ipnotizzato se ne gironzolava per la cucina svolazzando in su e in giù come fosse ubriaco... E in realtà lo era proprio visto che aveva una sete tremenda e non sapendo che quello fosse vino bianco si era attaccato alla bottiglia prendendone qualche bella sorsata.
Non reggeva molto bene l'esserino l'alcol, o meglio, non lo reggeva per niente, difatti dopo qualche altra svolazzata cadde a terra rotolando fino in soggiorno fermandosi sul tappeto di fronte al camino iniziando a ronfare alla grande con Fire che lo fissava spaesato e lo annusava cominciando poi a girarci intorno abbaiando per farle svegliare, tentativo assolutamente inutile, povero piccolo.

No, nessun cavallo perchè nessuna stalla.
Ma ho pensato che la cosa migliore potrebbe essere spostarci in un luogo fuori ogni sospetto e ben coperto.
Non molto distante da qui, forse due o tre miglia, c'è un maneggio babbano, due passi per smaltire il pranzo nella campagna inglese e arrivati lì potremmo affittare qualche stallone, ho sempre soldi babbani con me, d'accordo?

Era una proposta interessante, anche perchè conciliava l'utile al dilettevole.
All'interno di un luogo di ritrovo babbano possibilmente nessuno li avrebbe mai cercati o non ci sarebbero mai state delle spie o cose del genere ed in più avrebbero evitato la magia di appello e si sarebbero guadagnati la possibilità di realizzare il sogno della Vireau, andando a cavallo assieme e vedendo quale sarebbe stata la sua idea romantica dell'argomento, ancora mantenuta segreta.
Se lei quindi avesse accettato, l'uomo l'avrebbe condotta nuovamente di sopra dove si sarebbero cambiati e messi in abiti adeguati per galoppare, per poi scendere e, osservato un po' perplessi Mog caduto totalmente in catalessi improvvisa, uscire di casa e dirigersi a braccetto in direzione del maneggio a pochi chilometri da lì, sentendo nelle narici l'odore dell'aria aperta incontaminata assieme a quello di un weekend ancora tutto da vivere.

Forse la mia felicità, è appena ricominciata.

[ END ]

[Monique]

[Casa di Sandyon - Mercoledì - ore 09.56]

Uff, decisamente meglio!

Monique fece un gran sorriso, posando le mani sui fianchi mentre fissava con aria soddisfatta l'armadio posto in camera di Sandyon: il compagno le aveva lasciato uno scomparto libero così da poterci riporre qualche vestito, e per la donna questo significava davvero molto.

Ho le chiavi di casa sua.
Ho uno scomparto personale nel suo armadio.
E mi ama.
... sono dannatamente fortunata!

Pensò la francesina con uno sbuffo divertito e sereno, chiudendo le ante di legno con cura: non voleva rovinare nulla in quella casa che, grazie a quella decisione di Vastnor, riusciva a sentire anche un po' sua adesso; erano le piccole cose, come i vestiti nell'armadio o lo spazzolino nel bagno, che potevano far comprendere come e quanto il loro rapporto si fosse evoluto.
Ed era quella consapevolezza a metterla assolutamente di buon umore, quella mattina che vedeva l'uomo a scuola, alle prese con le lezioni, e lei libera - motivo per il quale si trovava lì.
Ora che aveva finito poteva rilassarsi un po' e per questo decise di sedersi sul letto, guardando fuori dalla finestra il panorama verde e semplice che si estendeva di fronte a lei: in realtà non vedeva l'ora che il compagno tornasse per stare un po' insieme, sperando che fosse felice di vederla e chissà, magari che notasse anche quei capelli arricciati diversi dal solito, fatti apposta per sorprenderlo.

Non mi resta che aspettare e rilassarmi un po'...

Mormorò la donna con un piccolo sbadiglio, allungandosi sul materasso morbido ed accogliente e socchiudendo gli occhi con aria rilassata.

Spoiler:

Ryan Angel

[Ryan Angel]

[ BAITA VASTNOR - MERCOLEDI' - 10:03 ]

Che meraviglia, ma perchè questa favola deve finire?



Te lo dico io perchè: se ti vede tuo fratello qui ti strozza e poi hai un sacco di lavoro da fare, ecco perchè!

Se ne stava con la testa posata sul bordo della vasca, beato più che mai ed in completo relax, da almeno un'oretta se non di più.
Aveva deciso di fare una visitina fuori orario al fratello, o meglio, una visita a casa sua per usufruire della sua jacuzzi e della sua cucina, scorte di cibo comprese, tanto lo avrebbe immaginato che sarebbe stato lui, lo conosceva troppo bene e conosceva le sue incursioni mentre Sandyon era fuori.
Si passò entrambe le mani sui capelli corti color oro, bagnandoseli un po' mentre ancora ad occhi chiusi assaporava l'odore del sapone profumato ai vari agrumi italiani, un vero spettacolo per la sua pelle che non era abituata così tanto a dei trattamenti simili.
Alzò il corpo dalla vasca facendo pochissimo rumore visti i suoi movimenti molto tranquilli e morbidi, elastici come tutto il suo corpo, abituato ad essere silenzioso quasi per natura visto il suo lavoro.
Uscì fuori, utilizzando un asciugamano per togliersi di dosso un po' di umidità e poi lo piegò e lo posò vicino al cesto dei panni sporchi ove erano presenti i suoi vestiti con i quali era arrivato, afferrandone un po' più grande per metterselo poi a mo' di mantello per far asciugare anche la schiena.
Avrebbe indossato qualcosa del fratello mentre si preoccupava di lavare le proprie cose, visto e considerato che quella casa era a sua completa disposizione almeno fino alle 17 viste le sue informazioni sugli orari di lezione di Vastnor senior.

E fino ad allora posso proprio prendermela con comodo!

Aprì la porta di scatto e così velocemente che il suono del cigolio fu appunto quasi impercettibile, e così il ragazzo si diresse presso la stanza da letto fischiettando e alzando la testa per via di un poco di torcicollo, non individuando quindi Monique, la donna del fratello, seduta sul letto a guardare fuori dalla finestra e presentandosi davanti a lei completamente nudo con tanto di stiracchiamento finale ed un grosso sbadiglio.

Aaaahhh finalmente un po' di riposo prima di mettersi al lavoro... Uhm?



Dopo la lunga distesa rilassante di tutti i muscoli, Ryan Angel Vastnor tornò a fissare avanti a lui inizialmente con sguardo assonnato e stanco, poi, dopo aver effettivamente analizzato a fondo la figura davanti a se, sgranò gli occhi facendo un veloce passo indietro inciampando con il tallone sul bordo della porta e cadendo all'indietro precipitandosi all'istante dietro il muro e il varco di ingresso.

Ma che... Chi, chi sei tu e che ci fai in casa mia?
... Beh, non proprio mia ma sicuramente più mia che tua!

[Monique]

Chissà quando riceverò le informazioni che ho chiesto alla Vilvarin... scommetto che quella ne sa una più del diavolo.
Anzi, della Bergman!

Era abbastanza pensierosa Monique e si vedeva: aveva chiesto alla collega di Erbologia, vista la sua esperienza in campo medico-erbologico, di farle avere quante più informazioni possibili sui Dissennatori Rossi, e per quanto la donna avesse risposto nel solito modo scortese quantomeno le aveva assicurato che avrebbe trovato per lei tutto il materiale possibile quindi era abbastanza fiduciosa di poter comprendere quali fossero i "poteri brutti" di cui le aveva parlato Mog.

Aaaahhh finalmente un po' di riposo prima di mettersi al lavoro... Uhm?

Non aveva sentito rumori provenire dal resto della casa, ma i suoi occhi non poterono non notare la figura che, nuda come Madre Natura l'aveva fatta, era entrata nella camera da letto di Sandyon come se nulla fosse stato; il viso di Monique si accese di rossore mentre afferrava velocemente con la mano destra la bacchetta, ma quando l'uomo sconosciuto si accorse della sua presenza, facendo un passo indietro ed inciampando sui propri piedi, la francese fece fatica a considerarlo un nemico pericoloso.

Ma che... Chi, chi sei tu e che ci fai in casa mia?
... Beh, non proprio mia ma sicuramente più mia che tua!

Fossi in lei mi preoccuperei di coprirmi, innanzitutto.

Replicò gelidamente Monique, muovendo appena la bacchetta per far comparire un asciugamano pesante attorno alla vita dello sconosciuto così che si potesse perlomeno coprire: si alzò in piedi, tenendo Rose stretta tra le dita e puntata all'altezza del petto dell'uomo, penetrandolo coi suoi occhi ghiacciati.

Questa casa appartiene a Sandyon Vastnor, il mio compagno.
Quindi a meno che tu non abbia una buona motivazione per essere qui, e non credo che tu l'abbia, ti suggerisco di sparire all'istante o sarò costretta a chiamare il padrone di casa e non credo che gli farà piacere avere intrusi nella sua abitazione.

[Ryan Angel]

E mo' adesso questa sventola mora chi è?

Un primo pensiero più che naturale e lecito quello di Ryan che ancora fisso su di lei con lo sguardo perplesso e spaesato si ritrovò con un asciugamano intorno alla vita a coprire le sue intimità impunite e... depilate.
Abbassò gli occhi su quell'indumento apparso inarcando il sopracciglio, per poi riprendere a guardarla ed ascoltare quelle sue parole espresse con tono molto freddo, secco e serio, sembrava quasi il fratello al femminile per certi versi.

Questa casa appartiene a Sandyon Vastnor, il mio compagno.
Quindi a meno che tu non abbia una buona motivazione per essere qui, e non credo che tu l'abbia, ti suggerisco di sparire all'istante o sarò costretta a chiamare il padrone di casa e non credo che gli farà piacere avere intrusi nella sua abitazione.

Uscì da dietro il muro facendo un passo nella stanza con un sorriso tranquillo e affabile, anche osservando quella bacchetta puntare su di lui con aria piuttosto minacciosa e precisa.
La squadrò da capo a piedi, fissandole ogni centimetro del corpo iniziando a girarle intorno quasi come fosse una sorta di fenomeno o una scultura d'arte da osservare a tutto tondo, infine, si fermò di nuovo di fronte a Monique facendo un mezzo fischio di approvazione annuendo col capo e incrociando le braccia al petto ancora leggermente umido.

Ma guarda un po' te...
E così il fratellone finalmente si è levato dalla testa il ricordo di Rachel... E l'ha fatto anche con uno schianto di ragazza, bravo Sandyon!

Si voltò dandole le spalle, non preoccupandosi minimamente che lei tenesse ancora la bacchetta puntata su di lui, come quasi fosse un invito a colpirlo anche alla sprovvista e allo stesso tempo a farle capire che era completamente innocuo.
Si avvicinò al cassettone degli indumenti intimi di Sandyon e da lì prese un paio di slip che si infilò da sotto l'asciugamano gentilmente offerto da Monique poco prima ed in seguito dall'armadio vicino afferrò dei pantaloncini a 3/4 color beige che si mise fulmineamente, togliendosi di torno quello strofinaccio umido lanciandolo da porta a porta verso il cesto dei panni sporchi nel bagno, affacciandosi un secondo, per poi tornare più presentabile verso la donna e tenderle la mano con fare cordiale.

Ryan Angel Vastnor, piacere di conoscerti!
Ero certo di averti già vista da qualche parte, Monique Vireau giusto?
Mio fratello ha fatto davvero una presa non da poco...
La tua fama ti precede e non elencherò tutte le informazioni che conosco sul tuo conto, farebbe in tempo a rientrare mio fratello e questo non è un bene!
Ah a proposito, proprio del fatto di "chiamare il padrone di casa", potresti evitare?
Se mi vede ad abusare di casa sua mi ammazza di sicuro questa volta...

Che la ragazza avesse accettato o meno di dargli la mano, Angel si sarebbe comunque spostato verso il letto dove si sarebbe sdraiato dalla parte destra con le mani dietro la nuca, in completa posizione di relax, non prima di aver fatto un cenno alla donna di sedersi accanto a lui, qualora avesse voluto, con un sorriso sincero e un comportamento estroso e comunicativo.

Allora... Che mi racconti?
Vi siete conosciuti a scuola immagino, è sempre serioso, cattivo, scorbutico, di poche parole e burbero come lo ricordo?
Mio fratello non cambierà mai in fondo, ma se adesso sta con te, quella calotta polare che aveva al posto del cuore deve essersi sciolta per forza di un poco, bel lavoro Vice Preside di Hogwarts, i miei complimenti, non è mica da tutti riuscire in un'impresa simile...

Ma porc... Tutte a lui le belle e impossibili... Eeehh va beh, arriverà il tuo turno Angy, arriverà anche il tuo...

[Monique]

Ma guarda un po' te...
E così il fratellone finalmente si è levato dalla testa il ricordo di Rachel... E l'ha fatto anche con uno schianto di ragazza, bravo Sandyon!

Quelle parole lasciarono Monique senza parole. No, anzi, senza fiato.
Ripercorse mentalmente tutte le conversazioni avute con Sandyon: genitori con cui aveva zero rapporti, fratello per legame d'amicizia che lo voleva morto, moglie e figlia uccise... no, nulla che facesse pensare ad un fratello vero e proprio, di sangue.
Eppure era entrato normalmente, no? Insomma, se non avesse avuto il permesso di Sandyon, a quest'ora non avrebbe nemmeno potuto vederla la casa, almeno in teoria.

Ryan Angel Vastnor, piacere di conoscerti!
Ero certo di averti già vista da qualche parte, Monique Vireau giusto?
Mio fratello ha fatto davvero una presa non da poco...
La tua fama ti precede e non elencherò tutte le informazioni che conosco sul tuo conto, farebbe in tempo a rientrare mio fratello e questo non è un bene!
Ah a proposito, proprio del fatto di "chiamare il padrone di casa", potresti evitare?
Se mi vede ad abusare di casa sua mi ammazza di sicuro questa volta...

L'uomo si era rivestito e le aveva porto la mano, che però Moni non strinse: era diffidente e non c'era da stupirsene, ma sapeva bene come porre rimedio alla questione senza che né Sandyon né tantomeno Ryan Angel, questo presunto fratello, ne venissero a conoscenza; fortuna che c'era la sua piccola palla di pelo.

Mog - chiamò mentalmente Moni, sapendo che il Moguri avrebbe risposto quasi subito al suo richiamo: nel caso fosse avvenuto, la donna gli avrebbe posto una semplice quanto fondamentale domanda - Sandyon ha davvero un fratello di nome Ryan? Ti prego, non dirgli nulla riguardo a questa domanda, voglio solo sapere se è vero oppure no.

E mentre aspettava la sua risposta, la donna osservò lo sconosciuto, perchè per lei era ancora tale, allungarsi sul letto di Sandyon come se nulla fosse, invitandola pure a metterglisi accanto: Monique non poteva credere ai suoi occhi, e mentre una parte di sé trovava esilarante quasi il suo comportamento, l'altra ne era alquanto interdetta ed irritata.

Allora... Che mi racconti?
Vi siete conosciuti a scuola immagino, è sempre serioso, cattivo, scorbutico, di poche parole e burbero come lo ricordo?
Mio fratello non cambierà mai in fondo, ma se adesso sta con te, quella calotta polare che aveva al posto del cuore deve essersi sciolta per forza di un poco, bel lavoro Vice Preside di Hogwarts, i miei complimenti, non è mica da tutti riuscire in un'impresa simile...

.... certo di essere davvero un Vastnor?
Io farei il test del DNA così, per sicurezza.

Disse inizialmente, giusto per far comprendere che di differenze col fratello ce n'erano eccome: abbassò poi la bacchetta, posandola nuovamente sul comodino ed incrociando le braccia all'altezza del petto; poteva anche essere Vastnor Junior, ma le buone maniere valevano per tutti.

Innanzitutto sono la signorina Vireau per lei, visto che non ci conosciamo nemmeno e le buone maniere sono universali - replicò lei, tornando ad usare un "lei" più formale che facesse però ben intendere il suo sentirsi scocciata in quel momento - Secondariamente, le chiederei di non sdraiarsi come nulla fosse in modo così sguaiato sul letto del mio compagno, dove io e lui dormiamo insieme - e sperava tanto che Ryan capisse che facevano altre cose intime in quel letto che lo rendevano di loro proprietà esclusiva - E terzo, le ricordo che è in presenza di una donna quindi non può trattarmi come fossi un amico qualunque di suo fratello. Da un Vastnor mi aspetto cortesia, gentilezza e soprattutto rispetto, ma forse solo il maggiore di casa ha ricevuto un'educazione simile.

Non voleva certo risultare antipatica, ma visto che come Ryan stesso aveva fatto intendere non sarebbe nemmeno dovuto essere lì, era il caso di mostrarsi un po' più seri di fronte a lei e non considerare tutto un gioco come invece sembrava intenzionato a voler fare l'altro... e Moni sperò tanto che il più piccolo tra i Vastnor questo lo capisse.

Ed ora può farmi la cortesia di spiegare che diavolo ci fa lei qui?