Più andava avanti a parlare e più gli sembrava che la ragazza facesse fatica a concepire sul serio quello che stava dicendo e probabilmente nella sua mente si stavano formando domande che lui non avrebbe mai e poi mai saputo e conosciuto perché appartenenti a delle riflessioni intime e dei riflessi incondizionati di sentimenti contrastanti che andavano ben oltre la sua concezione e la sua comprensione, poiché ogni essere umano è diverso da un altro ed ogni vive secondo delle regole proprie, indissolubili ed eterne, con schemi e basi che non possono essere comprese ma soltanto accettate.
Esattamente, come tutto questo valeva per lei, la stessa cosa valeva ovviamente anche per lui, difatti per quanto Alexis di volesse sforzare di trovare una motivazione logica al fatto che lui e Arianna si fossero lasciati alle spalle una storia nata dopo anni per lei, non ci poteva davvero riuscire se non affidare ogni pensiero al sentimento, al cuore, al desiderio e alla passione, tutte cose che evidentemente verso di lei erano più forti e molto più solide che con l'altra. Impensabile forse, per lei, quello si, ma non impossibile, o almeno questo valeva per lui che ora non faceva altro che fissarla dritto negli occhi con la stessa intensità con la quale si guarda un tramonto su una spiaggia deserta, quindi estasiati e assolutamente sicuri di quanto sia magico, meraviglioso e non lontanamente comprensibile quello spettacolo che si sta mostrando ai propri occhi e al proprio cuore.
Tu vuoi... vuoi stare... con me.
Già. Se non ti spiace vorrei essere il tuo presente e aver diritto di pestare con ancora più gusto ogni ragazzo che si avvicini per infastidire in biblioteca la mia fidanzata...
Non sapeva scadere troppo nello smielato e forse probabilmente era quello che lo differenziava dall'altra persona che avrebbe voluto stare con lei.
Lui accettava di condividere i suoi sentimenti ma nel modo che preferiva, facendolo capire con quel modo un po' sfacciato e un po' sicuro di se che oggettivamente alle ragazze potrebbe anche piacere, visto che nella maggior parte dei casi l'insicurezza è indice di debolezza e lui, no, non era per nulla debole e guai a chi l'avesse posto in atto.
Le sorrise ancora una volta, quelle mani intrecciate tra le dita che si stringevano ancora di più, adesso poteva percepire la mano fredda di lei riscaldarsi lentamente sotto il fuoco in ardore di quella sua, e il sangue scorreva più fluido, aiutato da un muscolo involontario che si muoveva più svelto, più irrequieto, e fu allora che Alexis decise che rimanere in quello stato fermo, soltanto fissandosi, non bastava, non ancora, perché per rimanere fermi a contemplare la bellezza altrui, se lei avesse voluto, ci sarebbe stato tutto il tempo che volevano più avanti.
Ty... mi daresti un... bacio?
Attese solo pochi istanti prima di cominciare realmente a far scintillare lo sguardo e a dar lui un tono un po' più cupo, più misterioso, come a voler celare per un momento all'attenzione di lei quello che stava realmente pensando.
Ma non lo fece per una motivazione negativa, anzi, lo fece solo per dare a quel momento un lato ancora più speciale: l'imprevedibilità della risposta.
Quando si bacia per una prima volta con qualcuno, si deve fremere e sentire l'emozione galoppante che cresce ad ogni secondo di più, che ti attanaglia l'anima come se fosse un tornado impetuoso che spazza via tutto prima di raggiungerti e che quando lo fa invece, ti racchiude nel suo occhio dove non ti accade nulla e quindi l'unica cosa che puoi fare è solamente contemplarne la grandezza, la magnificenza, la bellezza senza essere colta da dolore, senza subire un colpo o un graffio... perché era questo che voleva fare Typhon Seal con lei... donarle un tornado, inserirla nel suo occhio e una volta lì, proteggerla da tutto e tutti e farle osservare soltanto lo spettacolo di una forza della natura che si scatena con tutti ed è dolce con lei... l'amore.
Benvenuta all'inferno... Alis...
Vieni da me...
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=xHvGAQW3ArQ[/yt]
La mano posata sulla gamba si mosse con certezza e irrefrenabile voglia di toccare la pelle del suo collo, ma non si limitò soltanto a quello, no, non poteva essere così affrettata, cattiva e impulsiva... un angelo non si può spaventare in quel modo, ma coccolarlo con lentezza e gentilezza, altrimenti sarebbe fuggito.
Cominciò a far correre le dita sul fianco mentre ancora la fissava come se fosse l'unica cosa veramente degna di sguardo non solo in quella scuola ma direttamente in tutta la scuola o la contea o magari il mondo intero.
Tu adesso qui con me... Non è proprio normale...
O forse invece si... Se viene naturale...
Non chiedere perché, se si potrà rifare... Ma se ne hai voglia puoi restare...
La mano risaliva lentamente raggiungendo la spalla, stringendola con delicatezza, come se fosse un piccolo massaggio, come se fosse una piccola e veloce pausa prima di salire ancora e arrivare alla guancia di lei, forse che scottava come non mai, forse fredda per il nervosismo, chi poteva immaginarlo ora; non era fondamentale comunque, poiché le sue dita proseguirono ancora, sfiorando adì nuovo le labbra, arrivando all'altra guancia e se mai lei avesse deciso di emettere anche un solo fiato, forse fremente, forse assolutamente spaesata da quei gesti, lui avrebbe risposto semplicemente...
Sshhh...
Quella mano poi, andò a scorrere sul collo, davanti, lentamente attraversandone tutta la superficie, così morbido e delicato, così profumato ed invitante... Typhon Seal non era un tipo semplice nei modi di fare e dove non arrivava la tranquillità, lui invece raggiungeva con la sorpresa, con l'istinto, come il primordiale desiderio accompagnato da guanti di seta.
Il palmo dunque raggiunse il retro del collo, all'attaccamento di quei capelli lunghi e castani così belli, lisci e poco mossi appena, e cominciò a tiare in avanti per farla avvicinare a se con lentezza, continuando a fissarla, come se fosse non solo la prima volta di un bacio per lei ma anche per lui, e non unisse soltanto due labbra, ma due corpi e due spiriti così opposti ma così attratti l'uno dall'altra.
Typhon voleva fare decisamente l'amore con il suo viso a breve e probabilmente Alis ancora non lo poteva immaginare, e come poi?
Poco prima che le labbra di lei raggiungessero quelle del drago, allora il viso di Ty si fece più spostato sulla destra e raggiunse con la bocca l'incavo del collo della delfina, iniziando a baciarlo con lentezza, con spassionata lussuria ma gentile, come se la volesse solo far fremere ogni istante di più e far diventare il momento nel quale le loro labbra si fossero toccate come atteso non da una sera ma dall'eternità.
Quel bacio non si trasformò in un succhiotto, no, troppo presto e troppo irruenti, doveva essere dolce, doveva essere un gesto accompagnato da molti altri, ognuno più umido, ognuno più desideroso di assaporare il suo corpo e la sua pelle, inebriandosi dell'aroma della sua purezza e fragilità allo stesso tempo, così le labbra diedero altri piccoli baci, salendo... salendo, arrivando al limite tra il collo e la guancia, superandolo, arrivando allo zigomo e facendo allo stesso modo, mentre il respiro del ragazzo cresceva riscaldandole il volto come se fossero autentici gemiti di piacere, gemiti piccoli, gemiti d'amore e sofferenza per un atto che ancora non arrivava e che anche lui voleva giungesse presto.
Le labbra poi si mosse salendo arrivando alla punta del nasino e la oltrepassarono non dimenticandosi di battezzarla con un altro piccolo bacio arrivando all'altra guancia, scendendo poi, fino al lato delle labbra, dove rimase fermo per diversi secondi cercando di sentire il battito del cuore di lei che sperò davvero si facesse vivo forte, chiaro, potente ed impetuoso.
La mano che le teneva il collo allora scivolò piano piano arrivando alla guancia da poco sfiorata con le labbra e la accarezzò, mentre dirigeva il viso della prefetta ancora più vicino al suo. Gli occhi saettarono osservando alternatamente le iridi grigie e le sue labbra, come se fosse indeciso, come se avesse esitazione, ma non era per quello... non voleva farle capire che era insicuro se baciarla o meno, ma darle quell'ultimo piccolo accenno di parole che avrebbe sancito il colpo di grazia prima di portarla con se negli inferi.
... Per quanto sia oltremodo desideroso baciarti... Ti chiedo scusa se faccio fatica... E' che non è semplice distogliere il mio sguardo dalla bellezza dei tuoi occhi... E di tutto il tuo essere... Adesso vieni con me, Alis... E non aver paura, non ti farò del male...
... and so the lion fell in love with the lamb...
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=oMVwEmFsvuA[/yt]
E così, senza dire altro, socchiuse gli occhi facendo scomparire quella piccola luce di desiderio attraverso le palpebre e si avvicinò ancor di più, sostenendole il viso ancora con la mano calda e appena fremente, mentre appoggiava finalmente le labbra su quelle di lei, dapprima con delicatezza, sfiorandole e sentendone il sapore incredibile, un profumo di fiori di campo, misto a nuvole di un cielo stellato d'Estate e al miele delle api appena fatto, come se fosse quasi una droga, come se fosse quasi un qualcosa impossibile da apporre una resistenza.
Poi subito quel bacio divenne un piccolo morsetto sul labbro inferiore di lei e dopo averlo appena morso la lingua uscì fuori per medicarlo con una piccola lecitina audace e mischiata al respiro affannato e innamorato di lui, poi, di nuovo le labbra su quelle di Alexis, Parker, come se fossero destinate a rimanere attaccate per sempre, per tutta la notte, mentre adesso la mano lasciava la guancia e l'altra si allontanava da quella della giovane ma non perché stava finendo tutto, bensì per andare a sistemare meglio la coperta sul suo corpo, per riscaldarla ancora di più, avvolgendo ora, grazie alla sua grandezza, entrambi i corpi dei ragazzi, come se Ty volesse creare una sorta di piccola barriera contro il resto del mondo, dove poter continuare indisturbati a provare emozioni non lontanamente paragonabili a qualsivoglia altre presenti, ovunque, dovunque... con chiunque.
Quel bacio non terminava ed infatti a dimostrazione maggiore le mani dopo averli avvolti nella coperta tornarono su di lei e questa volta con il tentativo di far prendere ad ognuna la gemella, per stringere, intrecciare di nuovo le dita e riscaldare l'altra manina fredda di lei, mentre adesso, il morsetto veniva dato al labbro superiore e poi immediatamente medicato dalla lingua che non si azzardava a voler già chiedere accoglienza in lei, questo perché ogni cosa doveva essere fatta con calma, con con attesa... altrimenti il sogno sarebbe stato rovinato e in quel momento, per Typhon Seal, quel sogno era la cosa più preziosa che potesse ricevere dalla sua breve vita vissuta fino a quell'istante.
Non ci credo...
Non pensavo potesse essere così bello...
La amo davvero...
Perdonami Ary... Io... Voglio LEI...
Quel bacio quindi, con calma e lentezza terminò mentre le labbra si distanziavano piano, molto piano, per non traumatizzare al distacco, per non traumatizzare alla resa dei loro corpi che forse esausti stavano chiedendo pietà per i sensi e per gli ormoni, o almeno per lui era davvero così.
Le palpebre che per almeno dieci minuti rimasero chiuse a lasciare che fossero gli altri sensi più profondi a dettar legge, diedero nuovamente vita alla vista e agli occhi nero pece del prefetto violargento, che quindi, tornò a guardarla in viso e nelle iridi grigiastre belle come il cielo terso durante l'avvento di un tornado incredibilmente violento ed incredibilmente avvolgente.
Le sorrise con gentilezza mentre stringeva ancora le sue mani e poi si avvicinava di nuovo senza esitazione e la baciava ancora, un bacio piccolo, e poi subito un altro, ma in seguito, basta così... non doveva esagerare, sperava fosse tutto perfetto, perché per lui era così.
Ecco qui, servita signorina... Piaciuto?
Penso di non aver mai assaggiato labbra più buone e sentito odore più inebriante...
Esattamente, come tutto questo valeva per lei, la stessa cosa valeva ovviamente anche per lui, difatti per quanto Alexis di volesse sforzare di trovare una motivazione logica al fatto che lui e Arianna si fossero lasciati alle spalle una storia nata dopo anni per lei, non ci poteva davvero riuscire se non affidare ogni pensiero al sentimento, al cuore, al desiderio e alla passione, tutte cose che evidentemente verso di lei erano più forti e molto più solide che con l'altra. Impensabile forse, per lei, quello si, ma non impossibile, o almeno questo valeva per lui che ora non faceva altro che fissarla dritto negli occhi con la stessa intensità con la quale si guarda un tramonto su una spiaggia deserta, quindi estasiati e assolutamente sicuri di quanto sia magico, meraviglioso e non lontanamente comprensibile quello spettacolo che si sta mostrando ai propri occhi e al proprio cuore.
Tu vuoi... vuoi stare... con me.
Già. Se non ti spiace vorrei essere il tuo presente e aver diritto di pestare con ancora più gusto ogni ragazzo che si avvicini per infastidire in biblioteca la mia fidanzata...
Non sapeva scadere troppo nello smielato e forse probabilmente era quello che lo differenziava dall'altra persona che avrebbe voluto stare con lei.
Lui accettava di condividere i suoi sentimenti ma nel modo che preferiva, facendolo capire con quel modo un po' sfacciato e un po' sicuro di se che oggettivamente alle ragazze potrebbe anche piacere, visto che nella maggior parte dei casi l'insicurezza è indice di debolezza e lui, no, non era per nulla debole e guai a chi l'avesse posto in atto.
Le sorrise ancora una volta, quelle mani intrecciate tra le dita che si stringevano ancora di più, adesso poteva percepire la mano fredda di lei riscaldarsi lentamente sotto il fuoco in ardore di quella sua, e il sangue scorreva più fluido, aiutato da un muscolo involontario che si muoveva più svelto, più irrequieto, e fu allora che Alexis decise che rimanere in quello stato fermo, soltanto fissandosi, non bastava, non ancora, perché per rimanere fermi a contemplare la bellezza altrui, se lei avesse voluto, ci sarebbe stato tutto il tempo che volevano più avanti.
Ty... mi daresti un... bacio?
Attese solo pochi istanti prima di cominciare realmente a far scintillare lo sguardo e a dar lui un tono un po' più cupo, più misterioso, come a voler celare per un momento all'attenzione di lei quello che stava realmente pensando.
Ma non lo fece per una motivazione negativa, anzi, lo fece solo per dare a quel momento un lato ancora più speciale: l'imprevedibilità della risposta.
Quando si bacia per una prima volta con qualcuno, si deve fremere e sentire l'emozione galoppante che cresce ad ogni secondo di più, che ti attanaglia l'anima come se fosse un tornado impetuoso che spazza via tutto prima di raggiungerti e che quando lo fa invece, ti racchiude nel suo occhio dove non ti accade nulla e quindi l'unica cosa che puoi fare è solamente contemplarne la grandezza, la magnificenza, la bellezza senza essere colta da dolore, senza subire un colpo o un graffio... perché era questo che voleva fare Typhon Seal con lei... donarle un tornado, inserirla nel suo occhio e una volta lì, proteggerla da tutto e tutti e farle osservare soltanto lo spettacolo di una forza della natura che si scatena con tutti ed è dolce con lei... l'amore.
Benvenuta all'inferno... Alis...
Vieni da me...
[yt]http://www.youtube.com/watch?v=xHvGAQW3ArQ[/yt]
La mano posata sulla gamba si mosse con certezza e irrefrenabile voglia di toccare la pelle del suo collo, ma non si limitò soltanto a quello, no, non poteva essere così affrettata, cattiva e impulsiva... un angelo non si può spaventare in quel modo, ma coccolarlo con lentezza e gentilezza, altrimenti sarebbe fuggito.
Cominciò a far correre le dita sul fianco mentre ancora la fissava come se fosse l'unica cosa veramente degna di sguardo non solo in quella scuola ma direttamente in tutta la scuola o la contea o magari il mondo intero.
Tu adesso qui con me... Non è proprio normale...
O forse invece si... Se viene naturale...
Non chiedere perché, se si potrà rifare... Ma se ne hai voglia puoi restare...
La mano risaliva lentamente raggiungendo la spalla, stringendola con delicatezza, come se fosse un piccolo massaggio, come se fosse una piccola e veloce pausa prima di salire ancora e arrivare alla guancia di lei, forse che scottava come non mai, forse fredda per il nervosismo, chi poteva immaginarlo ora; non era fondamentale comunque, poiché le sue dita proseguirono ancora, sfiorando adì nuovo le labbra, arrivando all'altra guancia e se mai lei avesse deciso di emettere anche un solo fiato, forse fremente, forse assolutamente spaesata da quei gesti, lui avrebbe risposto semplicemente...
Sshhh...
Quella mano poi, andò a scorrere sul collo, davanti, lentamente attraversandone tutta la superficie, così morbido e delicato, così profumato ed invitante... Typhon Seal non era un tipo semplice nei modi di fare e dove non arrivava la tranquillità, lui invece raggiungeva con la sorpresa, con l'istinto, come il primordiale desiderio accompagnato da guanti di seta.
Il palmo dunque raggiunse il retro del collo, all'attaccamento di quei capelli lunghi e castani così belli, lisci e poco mossi appena, e cominciò a tiare in avanti per farla avvicinare a se con lentezza, continuando a fissarla, come se fosse non solo la prima volta di un bacio per lei ma anche per lui, e non unisse soltanto due labbra, ma due corpi e due spiriti così opposti ma così attratti l'uno dall'altra.
Typhon voleva fare decisamente l'amore con il suo viso a breve e probabilmente Alis ancora non lo poteva immaginare, e come poi?
Poco prima che le labbra di lei raggiungessero quelle del drago, allora il viso di Ty si fece più spostato sulla destra e raggiunse con la bocca l'incavo del collo della delfina, iniziando a baciarlo con lentezza, con spassionata lussuria ma gentile, come se la volesse solo far fremere ogni istante di più e far diventare il momento nel quale le loro labbra si fossero toccate come atteso non da una sera ma dall'eternità.
Quel bacio non si trasformò in un succhiotto, no, troppo presto e troppo irruenti, doveva essere dolce, doveva essere un gesto accompagnato da molti altri, ognuno più umido, ognuno più desideroso di assaporare il suo corpo e la sua pelle, inebriandosi dell'aroma della sua purezza e fragilità allo stesso tempo, così le labbra diedero altri piccoli baci, salendo... salendo, arrivando al limite tra il collo e la guancia, superandolo, arrivando allo zigomo e facendo allo stesso modo, mentre il respiro del ragazzo cresceva riscaldandole il volto come se fossero autentici gemiti di piacere, gemiti piccoli, gemiti d'amore e sofferenza per un atto che ancora non arrivava e che anche lui voleva giungesse presto.
Le labbra poi si mosse salendo arrivando alla punta del nasino e la oltrepassarono non dimenticandosi di battezzarla con un altro piccolo bacio arrivando all'altra guancia, scendendo poi, fino al lato delle labbra, dove rimase fermo per diversi secondi cercando di sentire il battito del cuore di lei che sperò davvero si facesse vivo forte, chiaro, potente ed impetuoso.
La mano che le teneva il collo allora scivolò piano piano arrivando alla guancia da poco sfiorata con le labbra e la accarezzò, mentre dirigeva il viso della prefetta ancora più vicino al suo. Gli occhi saettarono osservando alternatamente le iridi grigie e le sue labbra, come se fosse indeciso, come se avesse esitazione, ma non era per quello... non voleva farle capire che era insicuro se baciarla o meno, ma darle quell'ultimo piccolo accenno di parole che avrebbe sancito il colpo di grazia prima di portarla con se negli inferi.
... Per quanto sia oltremodo desideroso baciarti... Ti chiedo scusa se faccio fatica... E' che non è semplice distogliere il mio sguardo dalla bellezza dei tuoi occhi... E di tutto il tuo essere... Adesso vieni con me, Alis... E non aver paura, non ti farò del male...
... and so the lion fell in love with the lamb...
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E così, senza dire altro, socchiuse gli occhi facendo scomparire quella piccola luce di desiderio attraverso le palpebre e si avvicinò ancor di più, sostenendole il viso ancora con la mano calda e appena fremente, mentre appoggiava finalmente le labbra su quelle di lei, dapprima con delicatezza, sfiorandole e sentendone il sapore incredibile, un profumo di fiori di campo, misto a nuvole di un cielo stellato d'Estate e al miele delle api appena fatto, come se fosse quasi una droga, come se fosse quasi un qualcosa impossibile da apporre una resistenza.
Poi subito quel bacio divenne un piccolo morsetto sul labbro inferiore di lei e dopo averlo appena morso la lingua uscì fuori per medicarlo con una piccola lecitina audace e mischiata al respiro affannato e innamorato di lui, poi, di nuovo le labbra su quelle di Alexis, Parker, come se fossero destinate a rimanere attaccate per sempre, per tutta la notte, mentre adesso la mano lasciava la guancia e l'altra si allontanava da quella della giovane ma non perché stava finendo tutto, bensì per andare a sistemare meglio la coperta sul suo corpo, per riscaldarla ancora di più, avvolgendo ora, grazie alla sua grandezza, entrambi i corpi dei ragazzi, come se Ty volesse creare una sorta di piccola barriera contro il resto del mondo, dove poter continuare indisturbati a provare emozioni non lontanamente paragonabili a qualsivoglia altre presenti, ovunque, dovunque... con chiunque.
Quel bacio non terminava ed infatti a dimostrazione maggiore le mani dopo averli avvolti nella coperta tornarono su di lei e questa volta con il tentativo di far prendere ad ognuna la gemella, per stringere, intrecciare di nuovo le dita e riscaldare l'altra manina fredda di lei, mentre adesso, il morsetto veniva dato al labbro superiore e poi immediatamente medicato dalla lingua che non si azzardava a voler già chiedere accoglienza in lei, questo perché ogni cosa doveva essere fatta con calma, con con attesa... altrimenti il sogno sarebbe stato rovinato e in quel momento, per Typhon Seal, quel sogno era la cosa più preziosa che potesse ricevere dalla sua breve vita vissuta fino a quell'istante.
Non ci credo...
Non pensavo potesse essere così bello...
La amo davvero...
Perdonami Ary... Io... Voglio LEI...
Quel bacio quindi, con calma e lentezza terminò mentre le labbra si distanziavano piano, molto piano, per non traumatizzare al distacco, per non traumatizzare alla resa dei loro corpi che forse esausti stavano chiedendo pietà per i sensi e per gli ormoni, o almeno per lui era davvero così.
Le palpebre che per almeno dieci minuti rimasero chiuse a lasciare che fossero gli altri sensi più profondi a dettar legge, diedero nuovamente vita alla vista e agli occhi nero pece del prefetto violargento, che quindi, tornò a guardarla in viso e nelle iridi grigiastre belle come il cielo terso durante l'avvento di un tornado incredibilmente violento ed incredibilmente avvolgente.
Le sorrise con gentilezza mentre stringeva ancora le sue mani e poi si avvicinava di nuovo senza esitazione e la baciava ancora, un bacio piccolo, e poi subito un altro, ma in seguito, basta così... non doveva esagerare, sperava fosse tutto perfetto, perché per lui era così.
Ecco qui, servita signorina... Piaciuto?
Penso di non aver mai assaggiato labbra più buone e sentito odore più inebriante...