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Riva del Lago

Messaggioda Tisifone » 13/01/2012, 19:42

[Martedì dopo il rientro – 19.30]


Se qualcuno in passato le avesse detto che avrebbe preferito il caos dei corridoi della scuola alla pace del Manor dei suoi padrini alla periferia di Londra, Tisifone sarebbe scoppiata a ridere, consigliandogli un ricovero immediato al San Mungo.
Durante le vacanze natalizie appena concluse, invece, quella che aveva corso il rischio di diventare ospite di un qualche reparto dell’Ospedale Magico era stata proprio lei. Passare giorni e giorni a cercare di mantenere i livelli della tensione e del nervosismo all’interno della soglia di tollerabilità, deviando o minimizzando le frecciatine che volavano per casa, alla fine le aveva logorato i nervi a tal punto che, una volta varcati i cancelli di Hogwarts, aveva tirato un profondo respiro di sollievo.
I primi giorni li aveva trascorsi come in una camera di decompressione, lasciando che i suoi doveri come Insegnante e come Capo Scuola la sommergessero, impedendole di riflettere troppo su quello che era accaduto. Purtroppo però Tisifone non era il tipo da ignorare una crisi familiare solo per codardia così quella sera, messi da parte cristalli e pergamene, si era concessa un po’ di tempo per sé per riflettere con lucidità su tutto. Avvolta nel suo mantello pesante blu notte, il cappuccio calato sul viso e Idra accoccolata intorno alle sue spalle come una sciarpa, Tisifone passeggiava senza una meta precisa per i giardini intorno al Castello, il fiato che si condensava in nuvolette bianche di fronte al suo viso, le mani nascoste tra le pieghe del mantello.


Ti kochijesh lovit ribu?
(Vuoi pescare?)


Le sibilò Idra all’orecchio e solo in quel momento la donna si accorse che il suo girovagare l’aveva portata in riva al Lago Nero.

Lutchje katatsa na kanka.
(Meglio pattinare.)


Rispose Tisifone, un sorriso amaro sul viso, mentre osservava pensierosa la superficie ghiacciata del lago. Presa la bacchetta, fece apparire un paio di pattini e alcune fiaccole intorno al perimetro del lago per illuminarne la superficie. Forse dedicarsi a un’attività fisica prettamente babbana l’avrebbe aiutata a scaricare un po’ della tensione che aveva accumulato nell’ultima ora.

Che tu sia maledetto Vastnor…

Imprecò alla luna nascente, le mani strette a pugno, le nocche quasi bianche. L’unica conclusione a cui era giunta dopo tanto pensare era che una delle cause dei dissapori tra i suoi padrini, se non l’unica, era da imputare al Professore di Difesa dalle Arti Oscure e al non meglio identificato rapporto esistente tra lui e Asher. Il problema che adesso si poneva a Tisifone era se affrontare l’uomo e in che modo.

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Messaggioda Monique » 13/01/2012, 21:17

Quante novità nella vita di Monique.
L'assassino Tyslion Asveras, i nuovi spartiti datele da Madeline, il segreto di Rose... che dire, con lei non ci si annoiava proprio mai, insomma.
Forse era proprio per questo che la donna aveva deciso di staccare un po' la spina dalla magia - positiva e non - che impregnava la sua vita, per dedicarsi a qualcosa di assolutamente babbano: pattinaggio su ghiaccio. Certo, non poteva definirsi un'esperta di quello sport, più che altro perchè aveva sempre potuto dedicarvi molto poco tempo, ma non si considerava nemmeno un'impedita totale, anzi: aveva un ottimo senso dell'equilibrio, possedeva l'eleganza necessaria per muoversi... avrebbe anche potuto diventare davvero brava, se si fosse impegnata.

Ma non mi va proprio, voglio solo divertirmi stasera.

Pensò la donna, stringendo tra le mani i pattini bianchi con un piccolo sospiro emozionato: aveva sempre così poco tempo per sé, che potersi finalmente concedere un po' di relax a modo proprio non poteva che renderla felice.

Immagine


Sfortunatamente però, quella sera non tutti gli abitanti di Hogwarts si stavano preparando per la cena: la professoressa di Divinazione, la signorina Samyliak, era lì, al lago anche lei, e a giudicare da ciò che teneva tra le mani aveva avuto la sua stessa idea.

Fantastico, ci mancava solo miss Tisifone "Sono-Una-Donna-Saggia-Quindi-Onnipotente" Samyliak per completare questo periodo infernale... d'accordo, cerchiamo di fare le superiori.

Pensò Moni con un sospiro: le bruciava ancora parecchio l'ultimo incontro con la donna, forse perchè sembrava essersi voluta intromettere a forza in un momento per lei così delicato; tuttavia appunto, sarebbe stato meglio far finta di niente e porsi nei suoi confronti con educato distacco. In fondo, non c'erano motivi per cambiare i propri piani.

Che tu sia maledetto Vastnor…

Quelle parole la colpirono profondamente: cosa poteva aver fatto Sandyon per meritarsi un'imprecazione simile? Da quel poco che ne sapeva, l'uomo e la donna non avevano un rapporto... o perlomeno, lui non gliene aveva mai parlato.
Che avesse tacitamente preferito rimanere in silenzio? No, non ce ne sarebbe stato motivo... bah, in ogni caso meglio farsi vedere, magari sarebbe stata proprio l'altra a darle le risposte che cercava.

Buonasera, professoressa Samyliak.
Anche lei qui per una pattinata?
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Messaggioda Tisifone » 14/01/2012, 18:51

Dopo aver contemplato per un po’ il cielo, come a voler trovare una risposta ai suoi interrogativi negli astri, con un colpo di bacchetta Tisifone ripulì dalla neve uno dei sassi alti posti in riva al lago, per poi sedersi su di esso in modo da potersi cambiare le scarpe comodamente. Avrebbe potuto usare la magia anche per questo, ma preferiva farlo alla maniera babbana perché quei gesti lenti e calcolati le davano la possibilità di continuare a riflettere anche se con più calma. Mentre si allacciava i pattini, un piccolo sorriso le comparve sul volto: quando Asher le aveva regalato quei <cosi> come li aveva lei stessa definiti, aveva giurato che non li avrebbe mai messi. Troppo sgargianti e strani per poter andare d’accordo con il suo abbigliamento sobrio. Adesso, invece, i pattini sembravano adattarsi alla perfezione al suo nuovo look.


Immagine




Una volta posati i piedi sul ghiaccio, la donna contemplò il bordo del suo mantello, decidendo alla fine di accorciarlo magicamente, per non correre il rischio che le lame dei pattini ci rimanessero impigliate.

mi nje odnì.
(Non siamo sole.)


Le sibilò Idra all’orecchio un attimo prima che la voce della VicePreside rompesse il silenzio in cui il lago era immerso.

Buonasera, professoressa Samyliak.


Solo l’avvertimento di Idra impedì alla donna di trasalire: era stata così concentrata su se stessa e i suoi pensieri da aver abbassato la guardia e non essersi accorta del fatto che Monique si stava avvicinando a lei. Una grave leggerezza quella, da parte sua, anche se non credeva che la donna avesse intenzioni malvagie nei suoi confronti. Solo non era abituata a lasciarsi cogliere impreparata e questo la innervosiva parecchio.

Buona sera a lei VicePreside.

Rispose quindi, sollevando il viso verso la donna, senza accennare minimamente ad alzarsi, un trono di voce atono, privo di qualsiasi inflessione, come se la rabbia e il nervosismo che aveva provato fino ad un attimo prima si fossero dissolti nel nulla. Quella era la prima volta che si incontravano da sole dopo lo scambio di opinioni che avevano avuto nella stanza della francese e Tisifone si sentiva totalmente a proprio agio. Non le interessava l’idea che l’altra si era fatta di lei, abituata com’era a non riscuotere le simpatie della gente.


Anche lei qui per una pattinata?


Un po’ di sport babbano fa bene alla salute,anche se l’ora non è delle migliori, Ma sa con tutti gli obblighi che la scuola ci impone bisogna saper fare di necessità virtù.

Aggiunse poi, lanciando un’occhiata fugace al masso affianco a sé, valutando velocemente se fosse il caso o meno di liberarlo dalla neve. I pro e i contro si affacciarono velocemente nella sua mente e alla fine Tisifone si limitò a liquidare il dilemma con una veloce scrollata di spalle.

Anche se non credevo che questo sport fosse così diffuso tra queste mura.


Si limitò quindi a commentare, indicando con la un cenno della testa i pattini che Moniqueteneva in mano, ignorando lo strano pizzicore alla nuca che le aveva provocato quella piccola e insignificante coincidenza.

Le libererei un posto per potersi cambiare con comodità ma non vorrei che interpretasse il gesto come un modo, da parte mia, di governare la sua vita.

Disse poi, mascherando la frecciatina come una semplice constatazione, visto che il suo tono di voce rimase del tutto privo di qualsiasi intonazione sarcastica.
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Messaggioda Monique » 15/01/2012, 20:40

Un po’ di sport babbano fa bene alla salute, anche se l’ora non è delle migliori. Ma sa con tutti gli obblighi che la scuola ci impone bisogna saper fare di necessità virtù.
Anche se non credevo che questo sport fosse così diffuso tra queste mura.


Non saprei dire quanto sia diffuso, per quanto mi riguarda fu mia madre ad insegnarmelo; in realtà lo considero più come un passatempo che uno sport, anche se so bene che tra i babbani viene visto proprio come tale.

Avevano avuto la stessa idea, che bizzarra coincidenza: lo sguardo di Monique si abbassò sui pattini scelti da Tisifone, che la portarono ad alzare un sopracciglio; erano quantomeno... come dire, eccentrici. Ma a quanto aveva capito, nella Samyliak c'era ben poco di normale.

Le libererei un posto per potersi cambiare con comodità ma non vorrei che interpretasse il gesto come un modo, da parte mia, di governare la sua vita.

Gli occhi brillarono per un momento, lo sguardo si fece più penetrante: soppesò le parole di lei, non individuando alcun sarcasmo apparentemente... ma qualcosa le diceva che non c'era da fidarsi di quella prima impressione. Fece un mezzo sorriso comunque, agitando la mano come a farle capire che non c'era alcun problema e che avrebbe fatto da sola: si mise infatti in ginocchio ed iniziò a togliersi una scarpa alla volta per poi infilarsi i pattini; traballava un pochino - colpa degli anni passati lontani da quell'hobby - ma aveva mantenuto per la maggior parte il proprio equilibrio e questa era sicuramente una bellissima notizia.

Vuole andare per prima?

Le domandò poi apparentemente gentile, indicandole con un cenno del capo il lago ghiacchiato: a prescindere che Tisifone fosse comunque scesa in pista per prima o meno, nel momento stesso in cui la lama del pattino scivolò sul ghiaccio Monique si sentì liberata da un grosso peso; si mosse leggera, sinuosa, ad occhi semichiusi, godendosi quel momento.
Poco dopo la donna decise di cimentarsi con un semplice axel, ed il risultato fu una bella sederata per terra.

Ops...

Commentò Moni prima di scoppiare a ridere, ancora seduta sul ghiaccio come se non fosse in grado - o forse semplicemente non volesse - alzarsi. Sì, Tisifone era scomparsa in quel momento, c'erano solo lei ed il ghiaccio: la domanda era, la donna sarebbe riuscita ad inserirsi nella mente della VicePreside?
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Messaggioda Tisifone » 15/01/2012, 23:48

Non saprei dire quanto sia diffuso, per quanto mi riguarda fu mia madre ad insegnarmelo; in realtà lo considero più come un passatempo che uno sport, anche se so bene che tra i babbani viene visto proprio come tale.


Tisifone ascoltò le parole di Monique con un interesse che lei stessa stentava a spiegarsi, come se qualcosa le dicesse di prestare attenzione a ogni informazione, per quanto piccola, la donna fosse disposta a condividere con lei, Peccato che il suo carattere le impedisse di ricambiare il favore, anche se si trattava di un argomento così futile come il pattinaggio. A lei, che aveva fatto della pigrizia la sua ragione di vita per buona parte della sua adolescenza e dei primi anni della sua maturità. era stato Asher a insegnarle ad andare sui pattini e gliel’aveva fatto piacere così tanto che per molti anni quello era stato l’unico sport che avesse mai praticato.

Intelligente e pacata quando non è preda della rabbia. Ma si sa, l’ira rende ciechi.

Mormorò tra sé Tisifone quando Monique non fraintese le sue parole, considerandole un velato riferimento a quello che era accaduto tra loro tempo addietro. Certo il suo cambiarsi le scarpe inginocchiandosi per terra poteva essere considerato un rifiuto del volersi sedere accanto a lei anche solo per pochi istanti, ma la Grifondoro non era il tipo che badava a questo tipo di dettagli.

Vuole andare per prima?

Quella domanda o invito che fosse la spiazzò visto che il lago era abbastanza grande da permettere ad entrambe di iniziare a pattinare senza darsi fastidio l’un l’altro. Mascherando la sua perplessità dietro la solita maschera di fredda civiltà, Tisifone annuì e, chiusi gli occhi, partì verso il centro della superficie ghiacciata, aumentando via via la velocità. Fece alcuni giri ampia, le braccia dietro la schiena, come a volersi riscaldare, per poi piegare il busto in avanti, e fare dei cerchi sempre più stretti, seguendo una musica che poteva sentire solo lei. Quando pattinava il suo cervello si scollegava e lei si affidava ai suoi sensi, l’udito prima di tutti, per accorgersi degli ostacoli ed evitarli, e non ci mise molto tempo per dimenticarsi della presenza della VicePreside, almeno fino a quando questa non cadde.
In realtà quello che la riporto in quel piano di realtà non fu il tonfo, attutito, ma la risata che riecheggiò all’improvviso nell’aria, spontanea e cristallina, simile a quella che aveva sentito quando era stata trascinata nell’illusione.

Complimenti. E’ un suono meraviglioso.

Commentò quindi con una spontaneità strabiliante, avvicinandosi a lei ancora con gli occhi chiusi, per potersi godere fino all’ultimo quei rari secondi di pace.

Sembra che sia da un po’ che non sale sui pattini… Dovrebbe fare più attenzione.

Disse poi, fermandosi a pochi passi dall’altra, gli occhi di nuovi aperti e puntati in quelli di Monique.

Come mai ha deciso proprio di pattinare questa sera?


Chiese, con una punta di curiosità, tendendo una mano verso la donna per darle una mano ad alzarsi.
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Messaggioda Monique » 16/01/2012, 21:17

Era finita col sedere per aria e non le importava nulla: Monique era proprio una persona strana, c'era poco da fare. Ma in fondo, a chi doveva rendere conto? A Sandyon? Considerando il suo modo tutto particolare di fare, proprio no. I suoi genitori? Ma per favore, meno tempo passava con loro e meglio era per tutti.
Forse l'unica persona che avrebbe potuto chiederle qualcosa, a pensarci bene, era colei che stava pattinando nel suo stesso luogo in quel momento e che sembrava aver sentito sia il tonfo di Moni, che la risata a cui si era lasciata andare.

Complimenti. E’ un suono meraviglioso.

Lei trova? - domandò, mentre la risata si spegneva - Forse ha ragione. Peccato non poterlo udire spesso, mh?

Commentò Monique con un mezzo sorriso divertito ed anche un po' malinconico: adorava lasciarsi andare, rilassarsi e divertirsi, ma purtroppo per lei non poteva permetterselo spesso; tra la scuola, la sua nuova relazione, suo padre, l'assassino di Rose e tutto il resto, c'era davvero poco tempo per la serenità.

Sembra che sia da un po’ che non sale sui pattini… Dovrebbe fare più attenzione.

In effetti è passato qualche anno dall'ultima volta che ci ho provato, mi ero illusa di non aver dimenticato come si faceva... evidentemente non è proprio come andare sulla scopa.

Disse la donna, accettando la mano che Tisifone le porgeva così da potersi rimettere in piedi, scostandosi i capelli dal viso mentre le dita che avevano sfiorato quelle della donna fremevano come se avessero toccato qualcosa di... familiare.

Che strana sensazione...

Come mai ha deciso proprio di pattinare questa sera?

La domanda della docente la riportò coi piedi per terra - anzi, sul ghiaccio - facendola riflettere sul fatto di dire o meno la verità: certo, le due avevano litigato pesantemente l'ultima volta che si erano viste, ma era successo perchè Tisifone aveva invaso il suo spazio ed aveva cercato di imporsi a forza... che fosse il caso di fare un secondo tentativo?

Beh... dovevo svuotare un po' la mente.
Ho scoperto alcune cose del mio... passato... che mi hanno fatto capire quanto la mia vita sia stata in gran parte una menzogna. Ora devo solo capire come rimettere tutto a posto.


Rispose lentamente, quasi soppesando le proprie parole. Alla fine fece un sospiro ed una piccola giravolta su se stessa, tornando poi a fissare Tisifone negli occhi.

E lei?
Perchè qui proprio stasera?
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Messaggioda Tisifone » 16/01/2012, 22:45

Lei trova? Forse ha ragione. Peccato non poterlo udire spesso, mh?

Il commento di Monique lasciò di sasso Tisifone, che espresse la sua meraviglia inarcando semplicemente un sopracciglio. Per quanto potesse sembrare innocuo, a lei era suonato come una confessione malinconica, come se la donna se l’atteggiamento austero e vigile fosse un vestito troppo stesso che era costretta ad indossare.

Dovrebbe ritagliarsi giornalmente dei momenti come questi, in cui essere solo ed esclusivamente se stessa. La prigionia finisce per logorare anche l’animo più forte e determinato.

Mormorò, riflettendo che quel consiglio poteva adattarsi benissimo anche a se stessa: l’unica differenza era che lei, neanche in quei momenti di privacy totale, riusciva a lasciarsi andare del tutto, almeno non più. In effetti non ricordava più quando era stata l’ultima volta che aveva riso così di cuore e per questo avvertì un’odiosa punta di invidia per la francese.

In effetti è passato qualche anno dall'ultima volta che ci ho provato, mi ero illusa di non aver dimenticato come si faceva... evidentemente non è proprio come andare sulla scopa.

Purtroppo no… a differenza della scopa, nel pattinaggio la componente magica è ininfluente.

Commentò con un tono di voce quasi divertito, mentre aiutava Monique a sollevarsi dal ghiaccio. E anche lei avvertì qualcosa di strano quando le loro dita si sfiorarono, un formicolio piacevole e per questo strano che le rimase anche dopo che ebbe ritirato la mano. Dovette sforzarsi molto per non pulirsi la mano sul mantello e lo fece solo per evitare che l’altra fraintendesse il suo gesto o peggio, di essere costretta a spiegarne il significato.

Beh... dovevo svuotare un po' la mente.
Ho scoperto alcune cose del mio... passato... che mi hanno fatto capire quanto la mia vita sia stata in gran parte una menzogna. Ora devo solo capire come rimettere tutto a posto.


Tisifone aveva posto quella domanda per educazione e per tentare di avviare una conversazione civile e non credeva di ricevere una risposta così articolata e, apparentemente, così sincera.

Il passato… senza di esso non saremmo nulla ma la sua esistenza sembra portare solo dolore e delusione.

Un altro commento quello che rifletteva molto più la propria situazione che non quella di Monique, o almeno così credeva Tisifone, non conoscendo abbastanza bene l’altra per poter paragonare i suoi problemi con i propri.

Già il fatto di poter rimettere le cose a posto fanno di lei una privilegiata. A molti l’unica cosa che rimane, una volta scoperta la verità, è la vendetta.

Aggiunse, stringendo con forza per un attimo le mani distese lungo i fianchi in un pungo, le nocche sbiancate. Lei ad ora aveva solo la vendetta contro ignoti senza la consolazione della verità, la cui scoperta si allontanava sempre di più: i suoi padrini venivano prima di qualsiasi cosa, anche della ricerca sull’origine dei suoi genitori.

E lei?
Perchè qui proprio stasera?


A quella domanda fece due scivolare indietro, prima di riprendere a pattinare lentamente, tracciando piccoli cerchi di fronte alla donna, in una versione artistica del più plebeo camminare avanti e indietro in segno di riflessione.

Diciamo che anche io ho problemi con il passato… Un passato che ritorna e fa danni, rompendo equilibri di coppia collaudati da anni…pattinare mi aiuta a riflettere, il corpo che si muove da solo mentre la mente è libera di vagare in ogni direzione.

Rispose quindi, sincera, fermandosi di fronte a Monique, più o meno nella posizione iniziale.

Il perché stasera potrei dire < semplice coincidenza > peccato che io non creda alle coincidenze.

Ed era per quello che da quando si erano viste non aveva fatto altro che chiedersi cosa ci fosse dietro a quell’incontro apparentemente casuale.
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Messaggioda Monique » 16/01/2012, 23:48

Dovrebbe ritagliarsi giornalmente dei momenti come questi, in cui essere solo ed esclusivamente se stessa. La prigionia finisce per logorare anche l’animo più forte e determinato.

Ha ragione, ma spesso le giornate volano così in fretta... e le ore mi scivolano dalle mani senza che nemmeno me ne accorga.
Così arrivo alla sera e voglio solo dormire, pensando che questo basti. Ma mi rendo conto che non basta mai...


Non si era nemmeno accorta di aver parlato così onestamente, senza peli sulla lingua o senza filtri, ma per qualche strano motivo quando si trovava con Tisifone - e non le veniva voglia di ucciderla - si lasciava andare senza nemmeno rendersene conto. E non era del tutto sicura di quanto positivo o negativo ciò fosse.

Il passato… senza di esso non saremmo nulla ma la sua esistenza sembra portare solo dolore e delusione.

Soprattutto quando si cerca di lasciarselo alle spalle e lui ritorna, prepotente, quasi non volesse mai farti vivere serenamente.

Forse Tisifone aveva parlato più verso se stessa che con Moni, ma la cosa era stata reciproca ed ancora una volta la donna non poté non stupirsi delle somiglianze nel modo di fare delle due colleghe: certo che, pensando a quello e alla sensazione che aveva provato poco prima, era inevitabile porsi qualche domanda.

Già il fatto di poter rimettere le cose a posto fanno di lei una privilegiata. A molti l’unica cosa che rimane, una volta scoperta la verità, è la vendetta.

Vendetta... a me piace chiamarla "pareggiamento dei conti".
Anche perchè è esattamente ciò che voglio ottenere io.


Commentò Moni con un mezzo sorriso sarcastico, parlando un'altra volta in modo totalmente sincero e quasi spiazzante, un po' per Tisifone ed un po' anche per se stessa.

Diciamo che anche io ho problemi con il passato… Un passato che ritorna e fa danni, rompendo equilibri di coppia collaudati da anni…pattinare mi aiuta a riflettere, il corpo che si muove da solo mentre la mente è libera di vagare in ogni direzione.
Il perché stasera potrei dire < semplice coincidenza > peccato che io non creda alle coincidenze.


No, nemmeno io solitamente tendo a crederci.
Forse il destino voleva farci incontrare di nuovo... io e lei abbiamo parecchio in comune, professoressa Samyliak, anche se forse non si direbbe.


Mormorò la donna, alzando per un momento gli occhi su di lei e fissandola con sguardo penetrante: c'era come... qualcosa che le univa, ma non riusciva proprio a comprendere cosa fosse.

... le chiedo scusa per la scorsa volta.

No, generalmente Monique non si scusava mai, ma... c'era sempre una prima volta, e probabilmente era quello il caso. Non si pentiva di averla cacciata dalla stanza, quello no, però sicuramente si rendeva conto che avrebbe potuto trattarla molto diversamente. Sperava solo che Tisifone accettasse le scuse, anche perchè quelle sensazioni verso di lei urgevano di un'indagine approfondita.
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Messaggioda Sandyon » 17/01/2012, 0:11

La sera.
Un momento come un altro per camminare, pensare, vivere e mettersi in contatto con il mondo che ci circonda.
Questo Sandyon Vastnor lo sapeva bene, fin troppo bene, sopratutto ormai conoscendo adeguatamente le abitudini di Monique e della sua fin troppo prevedibile necessità spesso di allontanarsi e prendersi dei minuti per se.
All'ex mercenario però questo non poteva andare bene, sopratutto sapendo che in qualsiasi momento, chiunque avrebbe potuto infastidirla, ma seguirla anche senza alcun motivo e farsi trovare sempre dove si trovasse lei non era la soluzione giusta per rimanere in incognito, per quanto avesse già deciso di parlarne con la Preside e trovare una soluzione per dire la verità alla donna, così, quella sera aveva mandato Mog a seguire la Vice Preside, che infatti, invisibile e silenzioso, impossibile da percepire, si era messo dietro la schiena di Moni seguendola fino al lago, trovando quindi anche la figura della professoressa Tisifone che a quanto sembrava aveva avuto la stessa idea di ricerca della tranquillità avuta dalla francesina.

Ohiohiohi, questo a Sandy non piacerà, mi pare ancora di sentire le sue parole, cavoletti!

Quelle due donne non devono entrare troppo a contatto, se ciò accadesse e poco poco scoprissero le loro origine, altre persone sarebbero in pericolo e mi sentirei in colpa nei confronti di Ash. Fanculo, un problema dietro l'altro... Va' Mog, lasciami solo, devo riflettere!

Le ultime parole famose insomma, assolutamente, e Mog non aveva così tanto il coraggio di andargli a riferire una cosa del genere, ma al momento non poteva riflettere su una cosa simile, doveva assolutamente limitarsi a controllare Monique e ascoltare la sua conversazione ed osservare quanto grave fosse la situazione e di certo i vari sguardi di minima intesa tra le due lo facevano alquanto tremare, difatti secondo dopo secondo quelle due professoresse si sentivano più vicine e tranquille nel conversare e la speranza di Sandyon che il loro astio proseguisse fino alla fine dei tempi stava andando lentamente persa nel fumo.

Io già lo so, mi strozzerà per sfogarsi... Sigh!

Così, silenzioso e invisibile, Mog sarebbe rimasto lì a notare la situazione in ogni sfaccettatura e ad ascoltare ogni loro parola, di vicinanza o meno, senza emettere un fiato, senza fare niente, semplicemente aleggiandogli intorno pacato e fluttuante, sudante freddo di nervosismo per la situazione che, più andava avanti nei minuti e nelle giornate e più andava degenerando.
Al termine dell'incontro tra le due e al rientro di Monique in camera sua, si sarebbe semplicemente curato di essere certo che fosse tornata in camera sana e salva e dopo, sarebbe rientrato in camera propria per fare rapporto a Sandyon su tutta la questione, preparato ovviamente a sorbire nell'eventualità le sue molteplici bestemmie verso Merlino, Morgana e tutto, ma proprio tutto il mondo magico antico.


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Messaggioda Ferdy » 17/01/2012, 21:39

[Martedì - Dopo pranzo]

Le cime innevate delle montagne, che andavano accompagnando il lago fino ad unirsi in un unico punto, riflettevano il sole velato di quel giorno, che dopo pranzo si era cominciato a tingere di un giallo-arancio più intenso, riscaldando di poco l'aria gelida, ma non permettendo agli studenti di riporre le sciarpe nel cassetto in dormitorio; il Lago, era, come al solito, tranquillo e pacato, di un grigio sporco, che in teoria doveva essere un nero, ma anche qui il sole faceva la sua parte, trafiggendo il livello dell'acqua e lasciando intravedere solo cosa vi fosse appena un centimetro dopo la superficie, il resto era totale oscurità.
Per quanto il paesaggio fosse romantico, l'attenzione della scena era disturbata, frammentata, o attirata, come dir si voglia, da una figura umana, ferma esattamente in corrispondenza del punto in cui, molti metri più in fondo, il Lago svoltava a destra, scomparendo dietro un colle di media grandezza; ripeteva di continuo solo un gesto con il gomito, identico al seguente, e a quello dopo ancora.
Mentre gli studenti si dirigevano nelle rispettive Sale Comuni, Ferdy Stone era lì, in prossimità del Lago, intento a far rimbalzare sassolini di forma perlopiù piatta sullo specchio dell'acqua, formando come un lungo spirale che via via andava allargandosi. Ogni tanto, poi, si chinava a raccoglierne altri sei o sette dalla vastità che attorniava la distesa d'acqua, che faceva quasi da cornice.
In realtà egli prestava poca attenzione alla dinamica dello "spirale", era perso nella sua mente, quello del gomito era oramai diventato un gesto meccanico, che era comandato da un angolo del cervello; amava ogni tanto essere lì da solo, essere colpito dal sole oramai vecchio di quella giornata e riflettere, cullare i suoi pensieri, senza sforzarsi di andare oltre, solo pensando a curare ciò che gli passava per la testa. Inoltre aveva scoperto che era un ottimo metodo per riprendere gli studi più tardi, infatti la mente risultava molto più riposata: tanto meglio, due piccioni con una fava.
Però trovava delle pecche in quel suo essere, in quel modo di fare, ma non si era mai sforzato di capire quali fossero, o forse non voleva ammettere a se stesso, orgoglioso com'era, di non esserci riuscito. Magari sarebbe svanito tutto con il tempo, o forse si sarebbe risolto da se... Ma sapeva in cuor suo, o meglio, in "cervel suo" (sa più da Corvonero) che nulla si risolve da se.

Avanti... Com'è il detto? Ad Hogwarts, chi cerca aiuto lo trova sempre... no?

Sapeva che in realtà quel motto era dettato dalla coincidenza di azioni, nulla era per pre-destinato, ne era convinto, ma forse si sbagliava, chissà...

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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2015-09-01 13:09:15 Jorge d20 2  
2015-09-01 13:08:52 Jorge d20 2  
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2013-11-26 23:33:02 Jorge d20 15  
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