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Pireo

Messaggioda Emanuelle » 18/09/2021, 17:13

E questo comprende anche, che ne so, l'ipotesi di colleghe di lavoro, amiche di vecchia data precedenti al suo essersi messo con te?

Certo!

O magari... Pf... Per assurdo, tipo una cugina bella con cui ci siano stati dei trascorsi?

Se ci sono stati dei trascorsi è una minaccia, quindi sì.
Te l'ho detto, qualunque ragazza... Proprio non ce la faccio ad essere diversa, è più forte di me!


Quanti discorsi aveva sentito da quei pochi ex che aveva avuto su quanto fosse pesante la sua gelosia? Ma Emanuelle sapeva di non poter fare nulla per limare quella parte del suo carattere, alimentata perennemente a Fuoco. Non invidiava Stella per il suo essere, ad esempio, così poco gelosa del proprio uomo, anzi in pratica quasi per nulla. Certo, si evitava molti meno litigi, ma poi il bello stava proprio che quei litigi potevano essere risolti con qualcosa di passionale ed esplosivo.
La migliore amica era diversa da lei anche in questo, ma le differenze fra di loro non avevano fatto altro che unirle maggiormente. Invece con il Danma, la Lamarck stava riscoprendo qualcosa di assurdo, una somiglianza quasi totale di situazione, di carattere e persino di gusti. Entrambi infatti amavano la musica, Pauline dedita molto al canto, mentre invece in che cosa era bravo Kisuke?

Allora... Sì, suono la chitarra, quella elettrica per la precisione, ma mi diletto anche nell'arrangiamento e la creazione di basi musicali.
Provengo da una famiglia di NatiBabbani quindi la tecnologia non magica per me non è affatto né un mistero, né un tabù!
Da buon giapponese la mia passione si è indirizzata all'inizio quasi interamente sui pezzi JRock, non so se hai presente il tipo di musica...


No, purtroppo no, ma mi hai fatto venire la curiosità di ascoltarne qualche pezzo!

Comunque poi nel tempo mi sono avvicinato anche al rock occidentale mischiandolo anche un po' con del pop più leggero e melodico.
Ma ti avverto, la mia voce non è lontanamente paragonabile a quella di tuo fratello, credo che lui stia proprio su tutt'altra scala!
... Però insomma, un tuo parere spassionato devo dire che mi piacerebbe molto riceverlo.


Lascia perdere mio fratello, non è di certo il mio unico metro di giudizio...

A dire il vero per molto tempo lo era stato, tanto che la voce del Lamarck se la sognava persino di notte. Ma tante cose erano cambiate e Pauline si era fatta più dura, più capace di contrastare quella figura fraterna come la più perfetta in assoluto. Davis le aveva mostrato che c'erano altre vie, c'era la possibilità anche per lei di trovare una persona che potesse farle dimenticare l'ossessione per il fratello.
Ma il Valefor ormai non c'era più e lei era destinata a nascondersi per far sì che i piani del Conflux si compiessero, a discapito della sua storia d'amore. Cercava di convincersi che in fondo poteva tornare ad amare, che in fondo non era così grave, ma quando e soprattutto chi? Davis si era dimostrato perfetto, l'aveva accettata per quello che era ed Emanuelle era convinta che nessun altro ne sarebbe stato in grado.
Eppure di fronte a lei c'era un giovane uomo, incontrato per caso, la cui storia sentimentale sembrava uguale identica alla propria: stesse difficoltà, stessa ossessione, stesso modo di uscirne. Era un modo per l'Equilibrio di dare speranza alla giovane o magari ad entrambi, dal momento che il dolore era vivido tanto per lei quanto per lui.
Persino Kisuke ne rimase scioccato quando Pauline gli fece notare delle similitudini fra di loro, nel mentre -provando a trattenere le lacrime- cercava di raccontargli quale fosse il problema che attanagliava il suo cuore.

È stato difficile rinunciare a ciò che avevo... Vorrei solo che almeno ne sia valsa la pena.

Non hai bisogno di nascondere le lacrime con me.
Se anche questo è un lato condiviso, lo so quanto ti scoccia piangere e darla vinta al malessere...
... Ma non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me!


Le venne da sorridere, sbuffando sì, ma scocciata solo per finta, perché le parole del Danma erano dolci e gentili e lui stesso sembrava essere davvero un ragazzo d'oro. Perché non poteva innamorarsi di tipi simili, semplici, senza alcun problema alle spalle, alcun segreto? Se l'era chiesto molto in quei giorni difficili, odiando sé stessa e detestando Davis per averle mentito, per averle tenuto nascosto qualcosa di così importante e di così grave.
Nonostante l'invito a non farsi problemi, Emanuelle non riusciva davvero a lasciarsi andare alle lacrime. Lo trovava un sintomo di debolezza e poi troppe ne aveva versate per quello st****o, non voleva aumentarne ancora la quantità. Ma Kisuke era davvero un principe azzurro, che si alzò in piedi, offrendole la mano per poi attirarla verso di sé ed abbracciarla fra due braccia calde e confortevoli.
Un abbraccio un po' strano, improvviso, ma che al tempo stesso sapeva trasmettere tante sensazioni belle. Per forza di cose ne inspirò il profumo, trovandolo di suo gradimento, poi ovviamente l'altezza dell'altro gli permetteva di avvolgerla completamente con delle braccia estremamente gonfie ed allenate.
In realtà lui era tutto un po' gonfio, ma solo in quel momento la canadese se ne rese conto, mentre sospirava pesantemente, pur provando ancora a trattenere le proprie lacrime. Qualcuna le sfuggì, qualcun'altra invece venne trattenuta, l'importante era evitare di rendere la maglietta del giovane uomo completamente zuppa.

Parlarti, confidarmi con te mi è... Servito, sai?
Mi sento molto più leggera da quando sono in tua compagnia...


La stessa cosa vale per me...
Fino a poco prima di incontrarti sembrava che la mia mente non riuscisse ad orientarsi su nient'altro, tornava sempre lì, con prepotenza.
Adesso invece riesco a tenerla a bada un po' meglio, sei diventata una sorta di siero anti negatività...


Allora dovremmo farci compagnia a vicenda più spesso... Almeno riusciamo a scacciare l'uno la tristezza dell'altro!

Ops, scusa, ti libero subito!

Oh, fa niente... Mi ci stavo abituando!

Disse con una leggera punta d'ironia, distogliendo poi lo sguardo per un leggero imbarazzo dato dalla situazione così tanto intima fra di loro. Le stelle brillavano alte nel cielo, nemmeno sapeva che ore fossero, per lei poteva anche rimanere lì a guardare l'alba. Lo stesso però non si poteva dire per il Danma, che invece aveva degli impegni di lavoro il mattino successivo, per cui fare tardi risultava davvero impossibile per lui.

Credo proprio che a questo punto non ci resti che rischiare e rientrare.

Oh no, io rimango qui.

Lo so, non alletta nemmeno a me l'idea ma domani devo essere operativo dalle 09:00 e mi aspetta una mezza giornata faticosa.
... Mi chiedevo però, ti andrebbe di farmi compagnia mentre lavoro?
Potresti addirittura darmi una piccola mano, passarmi qualche attrezzo... E dopo ce ne potremmo andare a pranzo insieme.
Il tutto sempre ed esclusivamente senza doppi fini, giuro, ahahah!


L'idea non era affatto male. La compagnia del Danma le piaceva, tanto all'istituto a parte seguire le lezioni non aveva molto da fare e poi non essendo una studentessa non riusciva nemmeno a concentrarsi adeguatamente. Inoltre in questo modo poteva tenersi anche abbastanza lontana da suo fratello e chissà, magari farlo ingelosire un po', visto che lui si era fatto quell'uscita con la professoressa Danma.

Ecco che ricado sempre nel solito cliché...

Non avrebbe dovuto farlo per suo fratello, bensì per sé stessa. Perché l'idea di passare del tempo con Kisuke poneva un po' di luce in quelle giornate buie e tristi. Acconsentì, quindi, ma chiedendogli altri cinque minuti da passare lì, in silenzio, a contemplare l'universo. Non voleva fargli fare tardi, solo poter condividere con lui un sentimento, una sensazione... Come se il Conflux stesso li stesse avvolgendo con la sua immensa energia.
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Messaggioda Kisuke » 21/09/2021, 16:19

20/07/2114
Abitazione di Fujiko Danma
Ore 07:18


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Kisuke, non ti prepari? Tra poco saranno già le 07:30.

Rilassati onee-san, oggi attacco più tardi, devo lavorare da solo...

Hai dormito male? Qualcosa non va? Mi fai preoccupare quando sembri alienato dal mondo!

Sono solo assonnato, tutto qui, vai pure a fare la doccia... E meno paranoie, ok?

Pf... Parli facile tu... Aaahh purtroppo hai ragione, meglio che mi muova, altrimenti andrà a finire che la ritardataria sarò io.

La notte precedente, quando aveva messo piede in casa, non l'aveva trovata nel suo letto.
Quando sentì la porta aprirsi l'orologio segnava oltre l'una e mezza, quasi le due.
Doveva essere stata una serata abbastanza piacevole per restare in compagnia tutto quel tempo.
Tuttavia, poteva dare quasi per certo che non ci fossero stati altri tipi di risvolti, era come se glielo suggerisse uno strano sesto senso.
Fujiko, per altro, quando finiva per andare a letto con qualcuno, il giorno seguente aveva un'altra aria, un altro comportamento, difficili da spiegare a parole.

Ma poi... Anche fosse... Sono davvero c***i suoi...

Già, lui non stava così per via della sorella rientrata a tarda notte, bensì perché verso le 04:30 aveva aperto gli occhi di scatto dopo aver sognato Anko.
Un sogno nel quale lo fissava schifata dopo la confessione inerente alla relazione incestuosa avuta con la sorella, urlandogli di non farsi più vedere.
La chiacchierata con Emanuelle aveva messo in luce tanti nuovi timori, che fino ad allora il Danma non aveva preso in considerazione, sbagliando di grosso.
Eppure, era quasi certo che se ne avesse parlato con Itsuki lui lo avrebbe esortato semplicemente a stare zitto e non dire una parola.
Ma con l'Amakura lui non poteva confidarsi, primo per via dell'attuale situazione, secondo perché non era facile nemmeno raccontare a lui la verità.

E se ne parlassi direttamente con Fujiko?
... No, mi ordinerebbe di non aprire bocca per nessun motivo al mondo.
Finirei solo per peggiorare le cose...


La vide uscire dalla porta del bagno quasi di sfuggita.
Il corpo quasi del tutto umido, i capelli attaccati alle spalle e al collo.
Per un attimo l'asciugamano stette per cedere e calare giù rivelandone la nudità, ma l'Acuan del Ghiaccio fu lesta nel ritirarlo su alla svelta.
Come faceva a non rendersi conto di quanto potesse essere ridicolo, a quel punto, quel pudore che ancora ostentava?
Ma forse era un po' la sua maniera per distanziare due realtà che non voleva in alcun modo collimassero tra loro, specie dopo gli ultimi eventi accaduti.

Riuscirà mai a perdonarsi quel cedimento improvviso?

Emise un lunghissimo sospiro, scuotendo la testa, come a volersi rispondere da sé.
Sì, magari un giorno ci sarebbe riuscita, ma trattavasi di un giorno parecchio lontano.
La salutò con un piccolo sorriso quando ella uscì, ritrovandosi nuovamente nel pieno silenzio.
Da un lato, sapere che quella mattina ci sarebbe stata la giovane canadese conosciuta la sera precedente a fargli compagnia lo rincuorava e non poco.
Emanuelle era diventata da un attimo all'altro l'antidoto a tutti i suoi pensieri più negativi, e non era escluso che valesse per lei il ragionamento uguale e contrario.
Non si sarebbe mostrato a lei col muso o con una espressione triste, no, perché rovinare tutto?
Doveva darsi una bella sciacquata al viso, svegliarsi una volta per tutte da quel torpore e mettersi in moto.
L'appuntamento era fissato per le 09:00 presso il belvedere dell'Istituto, dal quale avrebbero raggiunto facilmente la struttura dove operare i lavori.
Kisuke si infilò una semplice maglietta attillata color celeste scuro e dei jeans, assieme a degli scarponi da lavoro neri con suola in gomma resistente.
Pur non essendo la giornata migliore del mondo, la temperatura restava ugualmente elevata per via di una Estate nel pieno della sua potenza calorifera.
Si era raccomandato con la Lamarck che indossasse degli abiti adatti al movimento, altrimenti c'era pericolo che stesse scomoda nel dargli il proprio aiuto.
Messo davanti allo specchio con ancora la brioche in bocca, annuì a se stesso e ripose il malessere in un cassetto interiore, dopo di che si sbrigò a uscire col borsone da lavoro.

Ore 09:03 - Belvedere

Oh eccoti qua!
Buongiorno!


Immagine

Allora, pronta per diventare una perfetta Assistente TuttoFare?
La nostra meta è la palazzina numero nove... Guarda, ti mostro la planimetria della struttura.
... Come vedi è suddivisa in diverse zone, denominate "Punti", ogni punto è contrassegnato da una lettera e rappresentano le varie stanze di manutenzione.
Noi questa mattina dobbiamo raggiungere il Punto G, non è difficile, io la prima volta l'ho trovato subito, è un po' nascosto ma...
... Che c'è? Perché mi guardi in quel modo? Cosa c'è da ri-...


Niente, evidentemente il loro destino comune era legato anche ai doppi sensi, oltre che alle vicissitudini sentimentali.
Kisuke si mise una mano sulla faccia, ridendo appresso ad Emanuelle che a quel punto sarebbe stata libera di scoppiare prima di lui.
Insomma, una volta stabilita la meta principale, si misero in marcia in modo tale da trovarsi lì entro le 09:30.
Come previsto, effettivamente la saletta designata fu facile da raggiungere e la Lamarck poté scoprire essere una sorta di locale caldaie.
Lì dentro il calore era ancora più elevato che all'esterno, a causa di macchinari magici che emanavano vampate a più riprese.

Avendo tu il Fuoco ho ipotizzato non ne risentissi troppo...
Com'è? È abbastanza sopportabile? Altrimenti puoi uscire subito, dico davvero!


I calcoli del Danma per fortuna si sarebbero rivelati esatti: le fiamme nello Spirito di Pauline avrebbero reagito subito al calore, assimilandolo senza appesantirla.
Praticamente alla fine della fiera, mentre Emanuelle avrebbe mostrato qualche piccola goccetta di sudore qua e là, il Danma si sarebbe ritrovato con la maglia zuppa.

Aspetta va'... Devo proprio toglierla, sto letteralmente morendo e poi ce l'ho tutta appiccicata addosso!

Immagine

... Ok, adesso si ragiona!
Dunque, apri pure il mio borsone, dovresti vedere subito due astucci di cuoio, uno medio e uno grande... Passami quello grande.


Durante il lavoro, Kisuke le spiegò che il suo compito era stabilizzare al meglio l'afflusso di energia calda fino ai locali delle cucine poste al centro dell'Istituto.
Sistemati qua e là c'erano dei cristalli di colore rosso acceso dentro i quali era stata sigillata la formula della magia "Incendio", che quindi veniva replicata in modo perpetuo.
Lui doveva levigare i cristalli nel caso in cui avessero dei punti danneggiati a causa del continuo utilizzo oppure sostituire quelli in condizioni eccessivamente critiche.
Nel mentre, per quanto ci si potesse aspettare che la Lamarck fungesse solo da effettiva compagnia, effettivamente il Danma cercò sul serio di coinvolgerla attivamente.
Ogni strumento che si faceva passare la informava cosa facesse e come funzionasse, inoltre alcune piccole manovre le lasciò completamente a lei mentre lui si occupava d'altro.
Quando poi venne il momento di prendere i cristalli da sostituire, Kisuke le fece indossare i guanti chiedendole di afferrarli non appena lui avesse allentato le morse attorno ad essi.
Con somma e piacevole sorpresa per la moretta, l'energia rimasta in quegli oggetti stimolò il suo Spirito donandole sensazioni del tutto positive e gradevoli.
Dettaglio che il TuttoFare conosceva bene, avendo sostituito in passato cristalli analoghi ma con sopra sigillata la formula "Elettro".
Trascorse circa due ore e mezza abbondanti e oltrepassato da poco mezzogiorno, il lavoro poté definirsi concluso, con un anticipo di almeno un'oretta e mezza rispetto al previsto.

Sapevo che il tuo supporto sarebbe stato essenziale!
Guarda come brillano i cristalli, adesso vanno a pieno regime.
Direi che possiamo ritenerci molto soddisfatti, collega!


Quando uscirono da lì e tornarono in superficie, la giornata era decisamente migliorata e il sole aveva deciso di ricominciare a splendere alto nel cielo.
Lo stomaco, almeno da parte sua, diede subito segni di vita, a causa di un appetito accresciuto per altro dalla gran quantità di energia persa durante le riparazioni.
Kisuke possedeva un badge di riconoscimento che gli permetteva di accedere all'area mensa con le agevolazioni per il personale.
Emanuelle, pur non avendo gli stessi privilegi, aveva ugualmente ricevuto qualcosa di analogo dal fratello, con i permessi di accesso normalmente riservati agli studenti.
L'Istituto ancora pullulava di ragazzi e ragazze, erano gli ultimi dieci giorni di corsi prima dell'arrivo della tanto agognate e sognate vacanze estive.

Insomma... Stanotte hanno fatto quasi le due...
... Però secondo me non è successo nulla, sei del mio stesso avviso?


Volle conoscere anche il parere di Pauline, che forse conosceva le sfaccettature del fratello un po' alla stregua del gemello Danma.
Cercò di non mostrare chissà quale particolare interesse verso la questione, dissimulando ogni strana ipotesi che la domanda potesse suggerire.
Sulla via verso la struttura centrale, diverse ragazze non persero occasione di lanciare occhiatine fugaci verso il fratello di Fujiko.
Altre invece, poco più audaci, si azzardarono anche a guardare un po' con aria di sufficienza Emanuelle che camminava al suo fianco.
Infine, giusto per non farsi mancare nulla, entrambi scorsero in lontananza proprio i due Acuan loro parenti che si spostavano verso la biblioteca.

Lo sai che, tra l'altro, stamattina mi sono anche dimenticato di dirglielo a mia sorella che mi sarei visto con te?
... Però mi sa che non ci hanno visti...


Gérôme e Fujiko sembravano parecchio intenti a parlare tra loro e il Lamarck si prodigò quasi subito nel recuperare una cartellina che cadde a terra alla giapponese.
Tuttavia sperare di comprendere se in verità esistesse una qualsivoglia relazione extra professionale tra loro sarebbe stato a dir poco impossibile.
Possedevano entrambi il Ghiaccio, in altre parole l'unica chance di capirci qualcosa stava nel chiedere direttamente... A Nausicàa.

Sta ultimando le ricerche e i preparativi per il viaggio...
Non posso disturbarla per una cretinata simile...
Anche se sono quasi certo che tenterebbe quasi subito di capirci di più...


Giunti nella mensa, entrambi si riempirono i rispettivi vassoi, contenti e soddisfatti per l'operato compiuto con successo.
Meritavano in pieno quel pasto e come prima cosa, il Danma mandò giù tutto d'un fiato un intero litro di acqua naturale fresca.
Naturalmente aveva già reindossato la maglietta e per sua fortuna, trattandosi di sudore da corpo fermo e non attività fisica, non emanava affatto cattivo odore.
Le porzioni di corpo traslucide offerte da Pauline, poi, ebbero l'effetto di attirare per un momento la sua maggiore attenzione, che ella avrebbe captato anche facilmente.

È che... Mi affascina la patinatura che assume il corpo femminile quando suda... La trovo molto... Ehm... Erotica?
... Ok, lo leggo nei tuoi occhi, mi stai dando del pervertito, è palese, ma me lo merito questa volta!


Alzò le mani in segno di resa, abbassando il capo sempre con fare comico e scherzoso, come a volerle chiedere umilmente perdono.
Finalmente poterono dare movimento alle mascelle e in più di una occasione Kisuke le chiese se per caso avesse voluto assaggiare qualcosa presa da lui.
Ad un certo punto, poi, uno degli studenti passò loro vicino lasciando sul tavolo un volantino recante la pubblicità di una serata festosa.
Erano un po' quelle serate da college americani, che si svolgeva all'interno di un pub non troppo distante dalla sede dell'Istituto.
Il menù a prezzo fisso non pareva affatto male, c'erano in ballo sfide a biliardo, freccette, musica dal vivo e perfino una Vate specializzata in cartomanzia.

Non sembra affatto male, vero?
... E se... Ci andassimo insieme?
Oppure sei occupata?
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Messaggioda Emanuelle » 28/09/2021, 21:47

Appartamento di Gérôme P. Lamarck * 20-07-2114


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Quando il fratello maggiore era rientrato a casa, Emanuelle aveva finto di dormire già da un po'. La sua intenzione, a dire il vero, era proprio quella di addormentarsi nel grosso letto del fratellone, ma non era riuscita a prendere sonno per via di tutti i pensieri che si erano accavallati nelle ore trascorse. Ogni volta che cambiava posizione, che si rigirava, che provava ad addormentarsi, Pauline ripercorreva con la mente la serata appena trascorsa, cercando un nesso logico o soprannaturale a quello che era successo.
Non poteva credere che l'incontro con il Danma fosse solamente una coincidenza: troppe cose erano in comune fra i due Ignis, dal carattere, alla famiglia, persino le esperienze passate, per non parlare poi delle loro recenti storie d'amore. Emanuelle sospirava ogni volta che ripensava alle parole di Kisuke e questo aveva ritardato di molto la sua capacità di prendere sonno, oltre al fatto che non veder rientrare il fratello le stava dando parecchio fastidio.

Finalmente sei arrivato...

Fu solo quando il giovane uomo si chiuse la porta alle spalle che la Lamarck sentì di potersi rilassare e cercare di mettere in stand by il cervello. Ma era troppo difficile attuare quella manovra, perché la mente non ne voleva sapere del silenzio ed il cuore batteva dentro al petto come un tamburo, nel pensare, inevitabilmente, a Davis. Prima ancora che le lacrime potessero nuovamente uscire, Pauline le soffocò in un cuscino, cercando di sradicare l'immagine del Valefor e di rammentare, come sempre, le immense bugie che le aveva raccontato. Una domanda, poi, continuava a vorticare nella sua mente, ma la risposta era ancora sconosciuta alla giovane. Con gli occhi che bruciavano per le lacrime soffocate dalla stoffa, Emanuelle si addormentò senza rendersene conto, con la mente che continuava a rimbalzare da un pensiero ad un altro, ma sprofondando sempre di più in un dolce oblio.
Quando la sveglia la spinse, poi, a riaprire gli occhi, non c'era quasi più traccia dell'angoscia che aveva provato solamente qualche ora prima. Suo fratello era già uscito, lasciandole un'abbondante colazione sul tavolo. Fette di pane tostato, burro e marmellata ai frutti di bosco, la sua preferita. Una spremuta d'arancia e latte freddo, bianchissimo, insieme a dei croissant dal sapore delizioso, che si spargeva per tutto quel minuscolo appartamento. Era sempre stato così, sempre tipo da presentarle le colazioni più dolci che conosceva e non mancava, a volte, di farle trovare persino fette di ciambellone, plumcake o muffin crumble con fragoline di bosco.

Le otto e un quarto... Se non mi muovo, arriverò in ritardo all'appuntamento.

Magari avrebbe mangiato in maniera più sostanziosa quando fosse arrivata all'istituto, ma per il momento si accontentò di afferrare una fetta di pane tostato e un succo d'arancia, correndo poi a prepararsi per l'incontro con il Danma. Pur sentendosi stranita da quello strano incontro con il giovane uomo, Emanuelle però provava anche una forte emozione al pensiero di rivederlo, un'emozione positiva, piacevole. L'idea di passare del tempo in sua compagnia sapeva che avrebbe svagato il suo cervello e dopo le confidenze che c'erano state fra di loro la scorsa sera, quello poteva essere solo un buon motivo per rinsaldare un legame e stare bene l'uno in compagnia dell'altro.

Mmmh... L'appuntamento era al Belvedere...

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Controllò il magifonino, per il consueto messaggio di buongiorno di Stella, per poi mettere in borsa l'aggeggio magitecnologico e dirigersi verso il luogo dove avrebbe incrociato il fratello di Fujiko. Non le ci volle molto per capire dove dirigersi e quando arrivò un sorriso spontaneo le si dipinse sulle labbra, alla vista del bel viso del giovane uomo.

Oh eccoti qua!
Buongiorno!


Wow... Vorrei avere la tua stessa espressione felice quando mi alzo la mattina, ahahahah!
Come stai?
Hai dormito bene?


Gli chiese, venendole spontaneo salutarlo con un leggerissimo abbraccio, per poi posare la borsa per terra. Non sapeva esattamente che cosa le avrebbe fatto fare Kisuke quel giorno, ma era sempre meglio che girovagare solitaria per tutto l'istituto, a seguire lezioni che nemmeno le interessavano. Quello era il mondo di suo fratello, non il proprio, lei preferiva tutt'altro genere di studi che purtroppo l'istituto Ravnick non offriva.

Allora, pronta per diventare una perfetta Assistente TuttoFare?

Pronta a fare di tutto!

La nostra meta è la palazzina numero nove... Guarda, ti mostro la planimetria della struttura.
... Come vedi è suddivisa in diverse zone, denominate "Punti", ogni punto è contrassegnato da una lettera e rappresentano le varie stanze di manutenzione.
Noi questa mattina dobbiamo raggiungere il Punto G...


Ah-ah...

Non è difficile, io la prima volta l'ho trovato subito, è un po' nascosto ma...

Pfffff...

... Che c'è? Perché mi guardi in quel modo? Cosa c'è da ri-...

Quando finalmente Kisuke si rese conto della gaffe era ormai troppo tardi: la canadese si era già messa a ridere e presto venne seguita proprio dal giovane orientale. Era bello passare del tempo con lui perché sembrava che non ci si dovesse annoiare mai, oltre ad avere davvero un'affinità incredibile. Ben presto alla moretta venne spiegato che cosa avrebbe dovuto fare quel giorno, in che modo avrebbe aiutato il Danma e per fortuna che si era vestita leggera. Poteva quasi sembrare che quell'abbigliamento fosse sciatto, da persona uscita di casa in tutta fretta, ma in realtà non era così: il particolare della canotta annodata in vita, il pantaloncino vecchio, sì, ma ricavato probabilmente da un pantalone più lungo e lasciato con le tasche appositamente in bella vista. Pauline aveva davvero un bel gusto nel vestire oltre a piacerle il fatto di esprimere la propria creatività attraverso gli abiti. Non per niente un certo giocatore di Quidditch le aveva affidato la realizzazione delle maglie per la propria squadra. Poteva essere un bambinone troppo cresciuto, ma sotto certi versi Axell, FORSE, aveva fiuto.

Insomma, quindi queste sono la zona, diciamo, caldaie dell'edificio, ho capito bene?

Avendo tu il Fuoco ho ipotizzato non ne risentissi troppo...
Com'è? È abbastanza sopportabile? Altrimenti puoi uscire subito, dico davvero!


No... No, sto bene!
Avevi ragione, il Fuoco mi aiuta a sopportare bene il calore...
Tu invece come farai?


Era lecito chiederselo, visto che il Danma, a differenza sua, possedeva il Fulmine, ma la soluzione era la più semplice e la più ovvie di tutto. Come in un locale alternativo di strip-tease, Kisuke si privò della propria maglietta, rimanendo ancora una volta a petto nudo. Era consapevole del fatto che possedesse un fisico da urlo? Perché due erano le cose, o il ragazzo non sapeva di essere davvero sexy, oppure lo faceva apposta a mettersi in quel modo, così da permettere alla Ignis di mangiarselo un po' con gli occhi.

Lo sai vero che questo è solo il nostro secondo incontro e tu ti sei già mostrato a petto nudo per la seconda volta consecutiva?
Non è che stai cercando di sedurmi, per caso?


Disse, ironica, scherzosa e maliziosa al tempo stesso, bloccandosi a metà nella risata quando si rese conto che quell'atteggiamento era tipico di una persona che stava flirtando. Perché, perché le veniva spontaneo comportarsi in quel modo quando invece avrebbe dovuto, per così dire, osservare il lutto? Forse perché la presenza di Kisuke rendeva la sua testa ed il suo cuore leggeri come l'aria e questo le permetteva di ritornare a respirare a pieni polmoni, senza il peso della tristezza e dell'abbandono sopra di sé.

... Ok, adesso si ragiona!

Mh-mh...- disse, proseguendo a squadrarselo per poi interrompere bruscamente quel contatto, cercando di non farsi notare.

Dunque, apri pure il mio borsone, dovresti vedere subito due astucci di cuoio, uno medio e uno grande... Passami quello grande.

Sai, sono davvero curiosa: quei muscoli li hai messi su svolgendo il tuo lavoro oppure sei un patito delle palestre?
Giuro, è incredibile quanto tu sia definito e gonfio al tempo stesso... Sembri fatto apposta per picchiare qualcuno!


Pur incuriosita nel saperne di più, Pauline cercò di non distrarre troppo il Danma, aiutandolo come e quando era lui a indicarle. Il calore lì dentro era abbastanza sopportabile per lei, che non stava certo sudando come invece stava accadendo a Kisuke. Ma il giovane uomo non sembrava preoccuparsi di avere il corpo, la fronte così come i capelli neri lucidi di sudore. Stranamente, anzi, appariva persino più attraente in quel modo ed era facile che un'immagine simile potesse scatenare qualche blanda fantasia peccaminosa.

È un bel ragazzo... Mi sembra pure ovvio che mi venga qualche fantasia...

Le ore passarono, per fortuna, e finalmente a lavoro terminato i due poterono uscire fuori da quel forno. Pur non avendo svolto chissà che grande lavoro, Emanuelle si sentiva decisamente affamata per via della poca colazione consumata quella stessa mattina. Il suo stomaco faceva a gara nel brontolare insieme a quello del Danma e tutti e due furono d'accordo nel volersi muovere in direzione della mensa, dove avrebbero consumato un lauto pasto.

Sicuro di volerla indossare la maglietta?
Avrei fatto molta più figura a camminare al tuo fianco se stavi a petto nudo.


Disse scherzosamente, tirandosi su i capelli in una coda che lasciava scoperta la nuca, dove altre minuscole gocce di sudore erano facilmente visibili. I due Ignis lasciarono quella zona per dirigersi verso la sala mensa, attraversando corridoi pieni di studenti e studentesse. Emanuelle riuscì a cogliere facilmente le occhiate delle ragazze che fissavano piuttosto interessate lui e piuttosto scocciate lei. Per fortuna che la Lamarck non era la fidanzata del Danma, altrimenti a quel ora le avrebbe di sicuro incenerite tutte quante.

Insomma... Stanotte hanno fatto quasi le due...
... Però secondo me non è successo nulla, sei del mio stesso avviso?


Sì, lo penso anche io.

Il motivo era abbastanza semplice, ma la moretta preferì non dirlo apertamene: se Gérôme fosse stato a letto con Fujiko, probabilmente non sarebbe rientrato prima di essersi fatto una doccia o comunque si sarebbe lavato una volta a casa, per evitare di avere sopra odori che potessero infastidire la sorella minore. Non avendolo sentito chiudersi in bagno per lungo tempo né aveva avvertito odore di pulito sulla sua pelle, Pauline aveva ipotizzato che fra i due non fosse accaduto nulla.
Proprio il Lamarck e la Danma vennero avvistati più avanti dai due inaspettati amici. Gli atteggiamenti di uno e dell'altro, però, erano assai criptici, proprio come il loro elemento, sempre estremamente freddo e incapace di mostrare le loro emozioni.

Lo sai che, tra l'altro, stamattina mi sono anche dimenticato di dirglielo a mia sorella che mi sarei visto con te?
... Però mi sa che non ci hanno visti...


Non credo ci sia bisogno di avvisarli adesso...
Sto davvero morendo di fame!


La verità era che non le andava di conoscere a tu per tu Fujiko. Le stava davvero simpatico Kisuke e lo reputava un bravissimo ragazzo, ma questo non poteva salvare la sorella dall'essere considerata una rompiscatole che ronzava fin troppo vicino a suo fratello. E si era anche trattenuta per rispetto nei confronti dell'Ignis. No, a Emanuelle proprio non andava giù quella conoscenza, per cui preferiva non immischiarsi, preferendo invece riempirsi il vassoio un po' di tutto, dal momento che sentiva davvero di aver bisogno di mangiare. Oltre a questo, poi, c'era da mettere in conto anche la gran sete. Non si scolò un'intera bottiglia d'acqua come fece Kisuke, ma una bottiglietta sì, a più riprese, integrando così i liquidi persi per via del sudore. Un sudore che, evidentemente, attirava fin troppo lo sguardo del Danma, il quale venne sorpreso proprio dalla cara sorellina del professor Lamarck.

Kisuke... Che cosa stai guardando?
Perché mi fissi in quel modo?


È che... Mi affascina la patinatura che assume il corpo femminile quando suda... La trovo molto... Ehm... Erotica?
... Ok, lo leggo nei tuoi occhi, mi stai dando del pervertito, è palese, ma me lo merito questa volta!


Un po' pervertito, giuro, ma pochissimo, continui a rimanermi simpatico, ahahahaha!
E poi... Sinceramente prima mentre lavoravi mi stavi facendo... Lo stesso effetto?
Sì, eri davvero affascinante tutto sudato e senza maglietta...


Le venne da sorridere in maniera più maliziosa, ma quel sorriso cercò di sviare in uno più innocente, mentre riprendeva a mangiare con una leggera stretta allo stomaco. Perché stava trovando così tanto eccitante l'idea di flirtare con Kisuke? Non avrebbe dovuto interessarsi a qualcuno in quello stato, erano passate poche settimane da quando era scappata via -letteralmente- da Davis. Pauline, però, non considerava quanto bisogno avesse il suo cuore di risanarsi in fretta. Non cercava un fidanzato, quello no, ma qualcuno in grado di farla stare bene sì. Se Kisuke l'avesse fatta stare bene solo con la sua presenza, le sarebbe andato bene, ma se invece avesse potuto fare di più?
Non si pose quelle domande, la Lamarck a dire il vero nemmeno ci pensava. Si stava solo godendo un po' di meritata spensieratezza, ridendo e scherzando, senza più riprendere l'argomento che avevano affrontato la sera precedente.

Mh?
E questo cos'è?


Una serata evento organizzata da diversi studenti dove ci sarebbe stato da divertirsi. Balli, musica, alcool e tanti giochi che avrebbero aiutato a svagarsi il cervello e probabilmente a dimenticare tutti questi pesi che il cuore non ce la faceva più a sostenere.

Non sembra affatto male, vero?
... E se... Ci andassimo insieme?
Oppure sei occupata?


Occupata?
No, figurati!
Ogni fonte di distrazione è ben accetta e poi in questo modo non sarò costretta a passare la serata sempre da sola.
Dopo un po' diventa davvero deprimente, anche per una che depressa lo è già di suo...


Sarebbe stata una serata alternativa, una serata dove avrebbero potuto proseguire la loro conoscenza. E poi sempre meglio stare in compagnia di Kisuke, piuttosto che sorbirsi suo fratello tutto il tempo. Ultimamente stava provando non pochi fastidi nei suoi confronti, dovuto principalmente alla sua frequentazione con la sorella del Danma.

Allora... Stasera a che ora?
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Messaggioda Kisuke » 30/09/2021, 14:38

Wow... Vorrei avere la tua stessa espressione felice quando mi alzo la mattina, ahahahah!
Come stai?
Hai dormito bene?


Emanuelle era indubbiamente un gran bel pezzo di ragazza e il vestiario indossato quella mattina sottolineava ulteriormente il concetto.
Aveva un corpo snello, slanciato, una fisionomia del viso intrigante ed anche un brillio negli occhi per nulla comune.
Quando poi rideva, il sorriso riusciva a contagiare anche gli zigomi, accentuando la bellezza e sensualità spontanea possedute dalla Ignis.
Non poté che adorare, poi, ogni singolo indumento da lei esibito, trovandolo perfettamente in linea con i propri gusti.
Tra l'altro era perfetto per il lavoro da svolgere, comodo e in grado di favorire i movimenti anche in uno spazio relativamente limitato.
Dopo l'ennesimo intermezzo stranamente comico e a doppio senso, i due poterono quindi dirigersi verso il luogo prestabilito, parecchio caldo e umido.
Ciò rese praticamente necessario per il Danma rimuovere almeno la maglietta, restando a petto nudo davanti alla sorella del collega di Fujiko.

Lo sai vero che questo è solo il nostro secondo incontro e tu ti sei già mostrato a petto nudo per la seconda volta consecutiva?
Non è che stai cercando di sedurmi, per caso?


Ah perché pensi che questo sia davvero un mio incarico da svolgere?
Ma dai, che sprovveduta...
... È tutta una strategia, tempo cinque minuti e comincerò a fare "Mh, devo dire che anche i pantaloni mi stanno intralciando", e via pure quelli...
Oh, aspetta, non dirmi che ti ho appena rivelato il mio piano perfetto e diabolico?!
Tu sarai una sprovveduta ma io un cretino!


Quando la Lamarck voleva mostrarsi maliziosa e flirtante, era difficile che un maschio non ne risentisse minimamente.
Ma la condizione di duplice difficoltà emotiva e psicologica giocava un po' a favore di entrambi.
Lei non voleva avere del tutto quell'atteggiamento e lui d'altra parte ​ne risentiva meno, vivendoselo con atmosfera più neutra.
Improbabile che la cosa potesse infastidirla o urtare il suo orgoglio, d'altronde non ci stava provando realmente.
Era un enorme vantaggio sapere che l'altro non si stesse facendo chissà quali idee, questo permetteva di annullare con molto anticipo equivoci o imbarazzi.
Senza considerare che, in quanto legati ad Elementi tanto vispi e attivi, la velocità con cui oltrepassavano certe barriere era a dir poco impressionante.
Però, di tanto in tanto, qualche occhiata fugace più intensa scappava, sia da parte della canadese che del giapponese, impossibili da bloccare.
Una strana chimica magnetica faceva comunque la sua comparsa, mettendo in relazione pensieri e fantasie, domande o curiosità inconsce.
La più immediata ed anche elementare sovvenne a Kisuke proprio mentre per un secondo la fissava di nuovo negli occhi, poco dopo l'intermezzo a battuta.

... Chissà che tipa è a letto...

Certi interessi andavano relegati, messi via, allontanati, sostituiti con ragionamenti più pratici e professionali.
L'opera di riparazione andava cominciata e portata a termine entro i tempi stabiliti, così da uscire da quella fornace il prima possibile.

Dunque, apri pure il mio borsone, dovresti vedere subito due astucci di cuoio, uno medio e uno grande... Passami quello grande.

Sai, sono davvero curiosa: quei muscoli li hai messi su svolgendo il tuo lavoro oppure sei un patito delle palestre?
Giuro, è incredibile quanto tu sia definito e gonfio al tempo stesso... Sembri fatto apposta per picchiare qualcuno!


Nessuno dei due in realtà...
Cioè, qualche ora in palestra la passo, ma fondamentalmente mi hanno reso così le arti marziali.
Non molto tempo fa ho incrementato drasticamente gli allenamenti dacché il karate lo praticavo essenzialmente come passatempo sportivo.
... No, nessun torneo in vista o simili...
L'ho fatto per... Lasciamo perdere...
Mi passi quel filo metallico arrotolato che sta nella tasca interna piccola?


Emanuelle aveva toccato un tasto dolente senza volerlo, ma Kisuke in caso di scuse l'avrebbe subito bloccata, tranquillizzandola.
Non poteva avere colpe, come poteva sapere che qualche frammento di sofferenza del Danma si trovasse anche dietro la sua forma fisica?
Già, in poco meno di quattro mesi il giovane uomo orientale aveva messo su una cosa come circa nove chili di massa magra muscolare.
Tutto questo pur di apparire più appetibile e interessante per una femmina che della forza altrui aveva fatto un importante metro di giudizio.
Forse non era più così, forse Anko aveva modificato in parte i suoi criteri di scelta, ma un dato restava fondamentale: essere forti risultava un netto valore aggiunto.
Ma lui non era mai stato abile come Itsuki, lui non era il Leggendario Demone Ignis, per quanto in verità dentro di sé celasse uno sconosciuto e sopito potere.
Sua sorella ne aveva avuto un assaggio e senza nemmeno che entrambi se ne accorgessero pienamente.
Kisuke si sentiva come un eterno secondo senza chissà quali doti eccezionali, magari anche terzo, considerando il Sagitta.
Possibile però che il detentore spirituale dell'eredità del Ao-Oni non fosse niente più che un normale essere umano come tanti altri?

Fiuuuuu... Via, possiamo andare!

Sicuro di volerla indossare la maglietta?
Avrei fatto molta più figura a camminare al tuo fianco se stavi a petto nudo.


Ok però poi ti mettevi tu in prima linea durante l'arrivo in massa delle studentesse per difendermi!
Credo di non essere mai riuscito a godermi un pasto in mensa o una passeggiata qui intorno da solo per più di due minuti...


Non solo Kisuke era di bell'aspetto ma inoltre, come anche decretato dalla stessa canadese, aveva un'età intrigante per delle ragazze poco più che ventenni.
Mostrava dei tratti più adulti e maturi, pur possedendo effettivamente un aspetto giovanile, unendo dunque due tratti facilmente osservabili come interessanti.
Tuttavia, avendo la testa da tutt'altra parte, il Danma aveva trovato l'insistenza di quel fan club improvvisato come un peso che lo metteva a disagio.
Non era tanto cattivo da mandarle via in malo modo e per quello in alcune occasioni aveva deciso per forza maggiore di mangiare altrove o direttamente a casa.
Adesso però con Emanuelle vicino, ovviamente nessuno sciame di Api Regine gli ronzava attorno, limitandosi a pungere con lo sguardo la moretta al suo fianco.

Insomma... Stanotte hanno fatto quasi le due...
... Però secondo me non è successo nulla, sei del mio stesso avviso?


Sì, lo penso anche io.

Lo sai che, tra l'altro, stamattina mi sono anche dimenticato di dirglielo a mia sorella che mi sarei visto con te?
... Però mi sa che non ci hanno visti...


Non credo ci sia bisogno di avvisarli adesso...
Sto davvero morendo di fame!


Certo che non ce n'è bisogno, non ho voglia di ritrovarmi col terzo grado di mia sorella sul perché stiamo insieme!

Hai sentito? È fidanzato con quella là...

Un tris di allieve del corso di Gérôme che dalla mensa camminava verso la caffetteria comprese erroneamente l'ultima frase dell'Ignis Elettrico.
Quella in mezzo parlò abbastanza poco in sussurro da farsi sentire sia dalle amiche che da Kisuke ed Emanuelle, che rimase un attimo interdetto e scocciato.

... Oh, magnifico, certo che ho proprio un tempismo del c***o nel dire cose equivoche.
Uff, beh, per il campus adesso sei la mia ragazza.
Da un lato per me forse è anche meglio ma capisco che la cosa possa non andarti a genio, nel caso possiamo mollarci anche subito se vuoi!


La sera prima era capitato per un semplice scherzo congiunto e accordato, mentre adesso la questione si faceva ben diversa.
Emanuelle sapeva perfettamente che, proprio come per la Dottoressa Danma, anche suo fratello entro poche ore avrebbe ascoltato quel falso pettegolezzo.
Stava a lei scegliere come regolarsi in conseguenza parlando di riflesso con Kisuke e trovando una soluzione per rimettere le cose a posto.
Ma forse ancora più importante era ragionare con lo stomaco pieno, visto che brontolava ad entrambi da parecchio e pure con insistenza.
Una volta seduti con i vassoi pieni di roba da mangiare, Kisuke fu facilitato nell'osservare meglio alcuni nuovi dettagli.
Essendosi fatta la coda alta, la Lamarck metteva in mostra anche il retro del collo e annessi altri centimetri di pelle solcati dal lucido sudore.
Un richiamo consistente per i pensieri meno puri del giovane uomo, che però purtroppo in quel frangente venne bellamente individuato con gli occhi semi fissi.
Ormai impossibilitato a far finta di nulla, preferì quindi spiegare il motivo di quel momentaneo black out, anche a costo di risultare un pervertito.
Alla fine non era niente di che, ma non poteva sapere quanto la moretta fosse suscettibile a certi tipi di confessioni alternative.

Un po' pervertito, giuro, ma pochissimo, continui a rimanermi simpatico, ahahahaha!
E poi... Sinceramente prima mentre lavoravi mi stavi facendo... Lo stesso effetto?
Sì, eri davvero affascinante tutto sudato e senza maglietta...


Quindi riusciresti a fare sesso con un ragazzo entrambi in versione... Umidiccia?
Scusa mi è venuto da dirlo in quel modo, ammetto però che a risentirmi appare abbastanza ridicolo ahahah!
Comunque, a parte questo, ad esempio se fossi stato con un tuo fidanzato in un ambiente e situazione come quella, saresti riuscita a lasciarti andare?
Ho conosciuto un sacco di ragazze che "No no, ti pare, dobbiamo essere puliti e profumati entrambi, altrimenti che schifo!".
Per quel che mi riguarda, mah, voglio dire, sono quelli i momenti dove è bello farsi cogliere dalla passione più istintiva e bruciante, no?
... Certo, magari potrà apparire scomodo darci sotto sul pavimento in mezzo a delle tubature, quindi forse in effetti resto io quello strano...


Alzò per un attimo gli occhi al cielo, come a far finta di starci riflettendo, finendo poi per sbuffare divertito.
Non era tutta una stranezza, ma era anche comprensibile che non tutte le femmine accettassero simili situazioni così tanto fuori dall'ordinario.
Per assurdo addirittura sua sorella, pur essendo un Ghiacciolo, con Itsuki al tempo degli studi certe pazzie le aveva fatte.
Nessuna zona caldaie, ma la biblioteca sì, i bagni, ed anche nel bel mezzo di un parco.
Bisognava avere soltanto una buona predisposizione al rischio e alla follia dettata dalla libido e in quell'istante Kisuke si sentì curioso di capire da che parte stesse Emanuelle.
La conversazione però ad un certo punto venne interrotta dall'osservazione di un volantino piuttosto interessante, recante la pubblicità di un party in un locale.
Sembrava una serata divertente, di quelle fatte appositamente per permettere a due individui di continuare a staccare il cervello dai problemi e le sofferenze.

... E se... Ci andassimo insieme?
Oppure sei occupata?


Occupata?
No, figurati!
Ogni fonte di distrazione è ben accetta e poi in questo modo non sarò costretta a passare la serata sempre da sola.
Dopo un po' diventa davvero deprimente, anche per una che depressa lo è già di suo...


Perfetto, quindi andata!

Allora... Stasera a che ora?

... Qui dice che inizia a partire dalle 22:00, vuole che la passi a prendere verso le 21:30 mademoiselle o ci vediamo direttamente lì?

La canadese optò per incontrarsi vicino l'ingresso del locale e Kisuke accettò di buon grado.
Aveva proposto di passarla a prendere per semplice gentilezza ma non essendo affatto una specie di appuntamento, era facile scegliere di trovarsi già lì.
Concluso il pranzo, i due dovettero separarsi, infatti il Danma doveva forzatamente andare a fare la spesa, commissionata dalla sorella il giorno precedente.
Buono era che, dovendo restate in Istituto, Kisuke non l'avrebbe incontrata se non direttamente l'indomani, evitando domande o approfondimenti noiosi.
Salutatosi con Emanuelle e ringraziata della collaborazione quindi, si mise in marcia, procedendo agli acquisti prima di rientrare a casa per riposarsi e fare una doccia.

Qualche ora dopo...

Cosa?
Concerto di musica classica?
Non mi dire che anche stasera esce con lui?!


Quel biglietto sopra il mobile di ingresso dell'abitazione di Fujiko recante la data odierna non ammetteva errori.
La Danma sarebbe uscita per andare a sentire della musica presso un auditorium di Atene.
Improbabile che dovesse andare con Nausicàa, ce la vedeva poco e nulla ad organizzare simili passatempi.
Sicuramente quindi doveva esserci di mezzo il Professor Lamarck, patito musicale e quindi il più probabile tra i candidati.
Da escludere per altro che ci stesse andando da sola, non era una passione, doveva per forza aver ricevuto un invito.

Vuole portarsela a letto o rimboccarle le coperte?
Boh, io questo qui proprio non lo capisco...


Scosse il capo, rimettendo il biglietto al suo posto, scegliendo di non porsi domande e chiedendosi cosa ne stesse pensando a sua volta la Lamarck.
Certo, ammesso che fosse stata informata di quell'impegno fuori programma del fratello, si intende.
Avrebbe aspettato che caso mai prendesse lei l'argomento, non volendo, nell'eventualità in cui non sapesse nulla, rovinarle l'intera serata.
Dopo essersi dato una bella e lunga lavata, si vestì molto sobrio e adatto ad un party da pub, uscendo con parecchio anticipo sempre per non incrociare la gemella.
Approfittò del tempo a disposizione per passare a casa propria e dare una bella sistemata qua e là, sia in cucina che nella sua stanza privata.
La mente tornava con la memoria al periodo in cui Anko aveva vissuto lì con lui, giorni intensi rimasti nei suoi ricordi con estrema prepotenza.
Non gli faceva bene stare lì, ma era casa sua, non poteva certo rifiutarsi di tornarci solo per quel motivo.
Data anche una approfondita pulita alle superfici e alle finestre, osservò l'orario notando quanto ormai mancasse molto poco alle dieci.
Era necessariamente il momento di andare, anche perché quanto poteva essere brutto e maleducato arrivare dopo di lei e farla aspettare?

... Buonasera signorina, ci siamo già visti da qualche parte per caso?
Una ragazza come lei non la dimentico facilmente.


Immagine

Le fece un occhiolino divertito, sciogliendo poi le braccia ed avvicinandosi per abbracciarla affettuosamente e salutarla.
Da dentro già si sentiva il suono della musica ad alto volume ed era intuibile che ci fossero moltissimi ragazzi e ragazze riuniti per partecipare all'evento.

Hai fatto cena a casa oppure sei a digiuno?

Nel caso avrebbero potuto anche prendersi intanto un tavolo e ordinare un panino, un hot dog, qualsiasi cosa.
Il locale non era malaccio, abbastanza spazioso, con una atmosfera rustica anche se non particolarmente ricercata.
Di tanto in tanto il DJ cambiava tipo di musica, spaziando un po' per tutti i generi diversi, dimostrando un po' di fantasia.
Si stavano formando le squadre per le freccette come quelle per il biliardo, senza contare perfino tre piste da bowling e un torneo di giochi di società.

Bene, da cosa ti va di cominciare?
Tanto io direi di provare un po' tutto, al massimo devi dirmi se sei con me o contro di me...


Sarebbero state circa due ore di assoluto divertimento, che fosse stato come compagni di squadra o avversari.
In pochissime occasioni a Kisuke tornò ad insinuarsi l'immagine di Anko o della sorella, entrambe rivolte a turbarlo, chi più chi meno.
Ad un certo punto, per altro, si ritrovò ad osservare in lontananza una fila di ragazzi intenti ad approfittare della presenza della famosa Vate per farsi leggere le carte.
Liquidò la tentazione abbastanza in fretta ma non era detto che Emanuelle invece non si lasciasse prendere dalla voglia di avvicinarsi e provare.
Quella signora di mezza età chiedeva alla fine un piccolo contributo di appena venti falci, una cifra tutto sommato più che onesta.
A parte ciò, comunque, intorno a mezzanotte e mezza la maggior parte delle persone avevano occupato l'area adibita a pista da ballo.
Diverse coppie si tenevano strette, si scambiavano sguardi languidi aiutati da una musica quasi sempre da danza di contatto.
Lui ed Emanuelle se ne stavano al bancone bevendo qualcosa quando il DJ mise su uno degli ultimi brani dei Saber Dynamos, performato da Miguel e Regina.
Una hit decisamente nel loro stile vario e poliedrico, che recuperava le note e i ritmi dell'ambientazione latino americana.

... Tremendo, di nuovo!
Ormai la sento praticamente dappertutto!


Lì, in mezzo a tutto l'universo di coppiette, c'era lo spazio adatto per insinuarsi e unirsi agli altri.
Guardò negli occhi la canadese, poi la pista, poi di nuovo la canadese, terminando di bere il suo drink in quel preciso istante.

... Balli?

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Messaggioda Emanuelle » 07/10/2021, 13:55

Lo sai vero che questo è solo il nostro secondo incontro e tu ti sei già mostrato a petto nudo per la seconda volta consecutiva?
Non è che stai cercando di sedurmi, per caso?


Ah perché pensi che questo sia davvero un mio incarico da svolgere?
Ma dai, che sprovveduta...
... È tutta una strategia, tempo cinque minuti e comincerò a fare "Mh, devo dire che anche i pantaloni mi stanno intralciando", e via pure quelli...
Oh, aspetta, non dirmi che ti ho appena rivelato il mio piano perfetto e diabolico?!
Tu sarai una sprovveduta ma io un cretino!


Da come parlavano, sembrava che quei due si conoscessero da un sacco di tempo per l'affinità che dimostravano. Eppure la loro conoscenza risaliva solamente al giorno prima, ma complice un po' la situazione un po' il bisogno di trovare nuovo ossigeno dalle loro vite fatte di problemi, i due Ignis si erano trovati vicendevolmente simpatici, scegliendo di saldare ancora di più quell'amicizia appena nata.
Erano state molte le domande che la Lamarck si era posta quella stessa notte, quando l'appartamento dove alloggiava temporaneamente era immerso nel buio e nel silenzio. Che il Conflux avesse sempre un piano ben preciso in mente, questo era risaputo fra i Gildati, ma non tutti si ritrovavano ad essere così fortunati da avere un assaggio di quel dogma.
In realtà Pauline fortunata non ci si sentiva per niente, dato che proprio per rispettare l'Equilibrio aveva infine scelto di lasciare Davis. Tuttavia in che modo avrebbe dovuto interpretare adesso la presenza di Kisuke nella propria vita, non poteva proprio saperlo. Le domande, in ogni caso, erano inutili quando si cercava di mantenere la mente vuota e lo spirito leggero. E con il Danma risultava davvero molto semplice distrarsi, anche forse ben più del dovuto.

Sai, sono davvero curiosa: quei muscoli li hai messi su svolgendo il tuo lavoro oppure sei un patito delle palestre?
Giuro, è incredibile quanto tu sia definito e gonfio al tempo stesso... Sembri fatto apposta per picchiare qualcuno!


Nessuno dei due in realtà...
Cioè, qualche ora in palestra la passo, ma fondamentalmente mi hanno reso così le arti marziali.


Ma dai!

Non molto tempo fa ho incrementato drasticamente gli allenamenti dacché il karate lo praticavo essenzialmente come passatempo sportivo.

E come mai?
Volevi partecipare a qualche torneo?


... No, nessun torneo in vista o simili...
L'ho fatto per... Lasciamo perdere...


Percepì subito quale potesse essere l'eventuale motivo per cui il Danma avesse scelto di mettere su tutti quei muscoli. E si dispiacque non poco nell'avergli causato una sofferenza non voluta e gratuita. L'argomento sentimentale era ancora un tabù molto forte sia per lui, sia per lei, pur avendo avuto modo il giorno prima di sfogarsi abbondantemente.

Scusami...

Le sue parole vennero bloccate subito dal giovane uomo, che non sentiva il bisogno né di scuse né di farla sentire eccessivamente a disagio. Al contrario, fu lesto a riprendersi e a riprendere il lavoro, ma non concentrandosi su di esso per ignorare la Lamarck: provava a coinvolgerla, a lasciarsi alle spalle il proprio dolore, perché adesso doveva concentrarsi sul presente, dove nel bene o nel male vi era una nuova persona.
Pauline ammirò quel modo di fare del giapponese, trovandolo non poi così tanto scontato. Ed era anche ammirevole che egli avesse provato a fare dei sacrifici fisici, pur di compiacere quanto più possibile la ragazza per cui aveva perso la testa. Si chiese, dentro di sé, che razza di persona fosse quella che era riuscita a catturare il cuore di un ossessionato incallito come lui.
Era solo una supposizione che potesse essere davvero ossessionato dalla persona che aveva fatto parte della sua vita; la stessa Emanuelle, insomma, non poteva dirsi salva e certo sarebbe stato interessante conoscere un po' i gusti del suo nuovo amico.

Fiuuuuu... Via, possiamo andare!

Sicuro di volerla indossare la maglietta?
Avrei fatto molta più figura a camminare al tuo fianco se stavi a petto nudo.


Ok però poi ti mettevi tu in prima linea durante l'arrivo in massa delle studentesse per difendermi!
Credo di non essere mai riuscito a godermi un pasto in mensa o una passeggiata qui intorno da solo per più di due minuti...


Ahahahah! Sembra quasi che ti dia fastidio!
Cos'è, non ti piace avere l'attenzione di giovani studentesse?


Sarebbe stato il primo maschio al mondo. Atipico, probabilmente, o forse semplicemente molto più adulto e maturo. In fondo le ragazze che frequentavano quell'istituto dovevano avere fra i 18 ed i 22 anni, un lasso di età insomma che poteva non andare molto a genio al fratello di Fujiko. E a proposito della dottoressa Danma, mentre percorrevano il corridoio fu proprio lei a risaltare all'occhio, insieme al fratello maggiore di Pauline: i due sembravano talmente tanto assorti nelle chiacchiere da non fare minimamente caso ai loro parenti, in procinto di dirigersi verso la sala mensa.

... Però mi sa che non ci hanno visti...

Non credo ci sia bisogno di avvisarli adesso...
Sto davvero morendo di fame!


Certo che non ce n'è bisogno, non ho voglia di ritrovarmi col terzo grado di mia sorella sul perché stiamo insieme!

Hai sentito? È fidanzato con quella là...

Eeeee niente, ti sei appena giocato la possibilità di fare conquiste...

... Oh, magnifico, certo che ho proprio un tempismo del c***o nel dire cose equivoche.

Non te la prendere, ahahahahah!

Uff, beh, per il campus adesso sei la mia ragazza.
Da un lato per me forse è anche meglio ma capisco che la cosa possa non andarti a genio, nel caso possiamo mollarci anche subito se vuoi!


Se ci dobbiamo mollare, deve essere qualcosa di plateale, con tanto di litigata furiosa dove ti accuso di essere un porco traditore.
Poi dovrei mollarti un ceffone e andarmene via, con un'uscita drammatica ma di effetto...
Se vuoi possiamo studiarcela per bene, uno di questi giorni.


Risero entrambi all'idea di quella scenetta drammatica e surreale, rassicurandolo poi che non c'era alcun bisogno di fare nulla. Se quelle volevano pensare che stessero insieme, lo pensassero pure, tanto non era un problema per Pauline. Al massimo sarebbe stata curiosa di sapere che cosa ne avrebbe pensato suo fratello, ma poteva anche essere che Gérôme non venisse a saperne nulla.

Uhm... Hai detto che tua sorella ti avrebbe fatto il terzo grado?
È solo impicciona oppure si preoccupa per te?
A giudicare da quello che mi hai detto ieri, credo più la seconda che la prima...


Anche suo fratello si preoccupava per lei, ma in maniera molto meno pressante della gemella di Kisuke. Era questo atteggiamento che dava parecchio fastidio a Pauline, perché lei conosceva la verità, sapeva quanto il fratello potesse in realtà essere geloso con lei. Eppure quel suo Ghiaccio non gli permetteva di esprimere ciò che provava, mandando completamente ai matti la Lamarck.
La questione fratelli venne accantonata molto in fretta, parlando invece dei propri relativi gusti estetici in fatto di corpi sporchi e sudati. L'argomento era nato a causa delle occhiate fisse che Kisuke dava alla moretta, per via del sudore sul suo corpo. Avevano due caratteri molto passionali, sia lei che il Danma, per questo si trovavano a condividere tante cose; la stessa Emanuelle, infatti, era rimasta a volte incantata a guardare il giovane uomo mentre lavorava e non certo per la sua bravura con gli attrezzi.

Sì, eri davvero affascinante tutto sudato e senza maglietta...

Quindi riusciresti a fare sesso con un ragazzo entrambi in versione... Umidiccia?

Umidiccia?!
Aahahahahahahah! Ma che parola hai usato?


Scusa mi è venuto da dirlo in quel modo, ammetto però che a risentirmi appare abbastanza ridicolo ahahah!
Comunque, a parte questo, ad esempio se fossi stato con un tuo fidanzato in un ambiente e situazione come quella, saresti riuscita a lasciarti andare?
Ho conosciuto un sacco di ragazze che "No no, ti pare, dobbiamo essere puliti e profumati entrambi, altrimenti che schifo!".
Per quel che mi riguarda, mah, voglio dire, sono quelli i momenti dove è bello farsi cogliere dalla passione più istintiva e bruciante, no?
... Certo, magari potrà apparire scomodo darci sotto sul pavimento in mezzo a delle tubature, quindi forse in effetti resto io quello strano...


Dipende, potresti anche sollevare la tua partner con le braccia, in quel caso non sarebbe per nulla scomodo...

Quante volte, ad esempio, era capitato con Davis che lo facessero in quel modo in palestra? Piaceva ad entrambi lasciarsi andare, anche se sudavano tutti e due e non emanavano proprio un odore gradevolissimo, ma la cosa non aveva importanza quando c'era di mezzo il fuoco della passione. Nell'attimo stesso in cui Pauline aveva evocato quell'immagine, venne spontaneo immaginarsi, lei e il Danma, avvinghiati in quel locale sotterraneo, con lui che la sollevava con le possenti braccia, mentre...

Comunque... Ehm... Insomma, non sei strano!
Siamo entrambi Ignis
- disse, abbassando appositamente la voce nel pronunciare il nome della Gilda- Siamo fatti di questo, quindi credo che per noi sia molto più facile lasciarsi andare al nostro istinto e alle nostre pulsioni...

In pratica, aveva risposto affermativamente alla domanda del giovane uomo, cercando di interrompere quel flusso di pensieri sconci. La metteva a disagio, non certo per l'argomento, ma perché trovava fin troppo facile scadere in delle fantasie che erano totalmente fuori luogo, vista la sua situazione. Eppure non riusciva a non trovare Kisuke bello, affascinante, divertente e soprattutto sexy; tutte qualità che avrebbero potuto avvicinarla facilmente, se il suo cuore non fosse stato ridotto a brandelli. Forse si faceva condizionare troppo dall'idea che si era fatta di lui, come di un segno del destino. Provava a tenere fuori ogni emotività e ad usare solamente la propria razionalità, pur non riuscendo bene a distinguere quali sensazioni appartenevano ad una e quali all'altra.

Allora... Stasera a che ora?

Dopo quelle chiacchiere, decisero di proseguire la loro conoscenza anche quella sera, partecipando ad una festa organizzata dagli studenti dell'istituto. Si sarebbe svolto all'interno di un pub, con musica di vario tipo e tante attività di gioco. L'ideale, insomma, per due tipi alla mano come loro che non gradivano il pensiero di passare la serata chiusi in casa, a deprimersi come due cretini.
Emanuelle preferì che l'incontro avvenisse direttamente al pub e così rimasero d'accordo. Il loro incontro sarebbe stato fissato per le 22:00 circa e con quella promessa si salutarono, consapevoli che si sarebbero visti nuovamente dopo qualche ora.

Qualche ora dopo...


Mh?
Esci stasera?


A quanto pare Emanuelle non era l'unica ad avere già dei programmi per la serata. Aveva beccato suo fratello in casa, ma il maggiore non aveva chiesto apertamente nulla alla moretta, come se si aspettasse che fosse lei a parlare spontaneamente della sua nuova conoscenza. Non aveva alcuna voglia di stare a spiegare nulla la Lamarck, anche perché si sentiva ancora molto infastidita nei confronti di Gérôme per via del suo appuntamento con Fujiko. Un appuntamento che, a quanto pare, si stava ripetendo, pur preferendo l'Acuan non dare indizi troppo precisi alla Ignis.

Una collega?
Per caso è la stessa con cui sei uscito ieri?


Poteva dire la verità il Lamarck oppure mentire, ma nel secondo caso difficilmente l'avrebbe data a bere alla moretta. Emanuelle lo avrebbe guardato con aria di sufficienza, come se non gliene importasse nulla, alzando le spalle in segno di resa. Non avrebbe di certo fatto una scenata, non ne avrebbe avuto modo né voglia; provava un certo fastidio, ma si era stancata anche di stare appresso a qualcuno che evidentemente voleva proseguire a comportarsi solo ed esclusivamente come un fratello, rinnegando una buona parte di sé stesso. La verità era che grazie a Davis, Emanuelle si era molto distaccata dalla propria ossessione, un distacco che era rimasto presente, pur non essendo totale.

Anche io esco stasera, quindi non aspettarmi sveglio.
Ci vediamo dopo!


Con chi sarebbe uscita, dove sarebbe andata, era tutto un mistero. Emanuelle aveva sempre un atteggiamento come quello quando si trattava di Gérôme, come se vivessero due vite completamente indipendenti ed estranee l'uno dall'altro. A dire il vero, fino a qualche giorno prima, Pauline si era lasciata molto coccolare dal maggiore, provando un senso di sconforto che l'aveva avvicinata emotivamente al fratello. Ma era bastata la presenza di un'altra donna nella sua vita per rimpinguare quel fuoco di gelosia e ossessione che l'aveva, in un lampo, allontanata di nuovo.
Aveva già perso tempo prezioso per rispondere alle domande dell'Acuan, per questo la moretta cercò di sbrigarsi per sistemarsi. Doccia, creme corpo, profumo e poi la scelta di un vestiario casual, con scarpe nuovamente aperte e tacco molto alto, così da diminuire il divario d'altezza fra lei ed il suo nuovo amico. Uno sguardo allo specchio, poi un messaggio da parte della sua migliore amica, che le chiedeva notizie della sua salute "di cuore".

Ema!
Come stai?
Sei in modalità pantofole+patatine+film depressivi oppure qualcosa è cambiato?
Mi manchi sempre tanto T___T


Messaggio al quale Pauline rispose con due fotografie, per poi spiegare, nella didascalia sotto, quali fossero le sue intenzioni per quella sera.

Immagine

Immagine

Oggi esco, vado ad una festa universitaria in un pub.
Spero di fare qualche incontro interessante e svagarmi un po' il cervello.
Tu fai la brava e tieni sempre su di morale Zelos.
Mi mancate entrambi moltissimo <3


Non aveva idea la Ignis che la Cartwright potesse riconoscere, da quelle foto, la casa del fratello. Ignorava che Stella ci fosse già stata lì, perché stranamente la migliore amica era sempre riuscita a mantenere il segreto con lei sui suoi incontri con il Lamarck. Non c'era mai stato nulla di scabroso fra di loro, semplicemente Stella si comportava da agente specializzato nel fornire informazioni a Gérôme quando Pauline si rifiutava di parlargli per mesi. Lo teneva aggiornato su tutto, sapendo quanto lui si preoccupasse per lei. E dato che la moretta non ci pensava affatto a contattarlo, questo compito toccava alla bionda.
La fortuna era che Stella a volte fosse troppo svampita per rendersi conto di alcuni particolari. Forse più avanti ci avrebbe fatto caso, ma in quel momento ci badò molto poco, così come la stessa canadese. Il suo cavaliere di quella notte la stava aspettando, con il suo sorriso che sapeva mettere sempre allegria e buonumore.

... Buonasera signorina, ci siamo già visti da qualche parte per caso?
Una ragazza come lei non la dimentico facilmente.


Ma come!
Non ti ricordi più della tua fidanzata?
Accidenti e dire che oggi ci invidiavano tutti...


Si abbracciarono come due vecchi amici, si avviarono all'interno del pub, pronti a mangiare, bere e divertirsi. Emanuelle ci era arrivata a stomaco vuoto, intenzionata a consumare nel locale la propria cena. La gente sembrava allegra, rumorosa e pronta a divertirsi, esattamente come loro due, che più di tutti sentivano la necessità di svagarsi un po' il cervello.

Bene, da cosa ti va di cominciare?
Tanto io direi di provare un po' tutto, al massimo devi dirmi se sei con me o contro di me...


Tsk... Contro di te, mi sembra ovvio.
Direi... Uhm... Di giocarcela a biliardo... E chi perde paga da bere all'altro...


In verità di attività da fare ce ne erano veramente tantissime. Non si limitarono solamente al biliardo, ma scelsero di provare un po' tutto, fra il suono della musica che accompagnava le loro parole, i loro scherzi, le loro risate. Una Vate era lì pronta a leggere il destino di chiunque fosse stato abbastanza generoso da donarle una ventina di falci. Ma Pauline non era tipa da credere a certi ciarlatani, trovando la presenza della donna del tutto inutile in quel luogo.

Anche a scuola, non andavo matta per Divinazione...
Per fortuna che si poteva scegliere di non farla.
Tu invece?
Come funzionava nella Musashi, ce l'avevate fra le materie?


Non era una cosa così scontata, dal momento che per molti Divinazione era una materia talmente tato imprecisa da non poter essere insegnata nelle scuole. Ad Hogwarts, come alla Cyprus, avevano risolto mettendo il corso facoltativo, ma era lo stesso anche per la Musashi, oppure cambiava qualcosa?
Mentre ascoltava la sua risposta, la pista da ballo -già piena- parve riempirsi ancora di più quando il DJ scelse di mettere una canzone molto famosa in quel periodo. Una hit conosciutissima sia da lei che dallo stesso Kisuke, il quale, poco dopo, la invitò a ballare.

... Balli?

Si fissarono solo per qualche secondo negli occhi, un secondo ricco di intensità. Pauline era un Fuoco che bruciava in movimenti sensuali quando danzava, come se sentisse il proprio stesso elemento sotto forma di liquido incandescente percorrerle tutte le vene del corpo.

... Sì.

Un'occhiata più intensa, poi fu lei la prima a lanciarsi in pista, prendendo la mano del Danma e trascinandolo lì con sé. La prima cosa che fece fu avvicinarlo a sé, posizionando la sua mano al centro della propria schiena. Mostrandogli che cosa volesse che facesse, perché quel tipo di canzone andava ballata in un certo modo.

Immagine


In quello stesso istante, quando i loro corpi vennero più a contatto, fu impossibile per la canadese non avvertire come una scossa che le percorse proprio il centro della schiena, lì dove era posata la mano del Danma. Era stato lui di sua spontanea volontà oppure era qualcosa che lei si era solo immaginata? Non riusciva a capirlo, ma il suo corpo si mosse sensuale, come se avesse una volontà proprio, iniziando a ballare vicinissima a quello di Kisuke, in un contatto fisico ravvicinato ma mai totale. La musica aveva invaso la sua testa, il ritmo le era entrato nel sangue e lei non sapeva più, adesso, se si stesse divertendo o se stesse flirtando oppure se fosse entrambe le cose. Ballare, da sempre, era una sua passione ed in quel momento aveva vicino una persona che sembrava seguirla, anzi, sembrava proprio incantato dai movimenti sinuosi del corpo di Pauline.

No eres tú, no eres tú, no eres tú, soy yo (soy yo)
No te quiero hacer sufrir
Es mejor olvidar y dejarlo así (así)
Échame la culpa


Non dava molto peso alle parole della canzone in sé -conosceva bene il portoghese, non lo spagnolo- ma seguiva il ritmo, dimostrando ancora una volta come gli Ignis del Fuoco fossero imbattibili nei movimenti del corpo. Era risaputo che quelli del Fulmine esprimevano il proprio estro artistico attraverso gli strumenti, ma nell'arte del ballo erano solitamente quelli con il Mana Rosso a primeggiare.

No eres tú, no eres tú, no eres tú, soy yo (soy yo)
No te quiero hacer sufrir
Es mejor olvidar y dejarlo así (así)
Échame la culpa


Kisuke, in ogni caso, se la stava cavando alla grande, mentre Pauline gli sorrideva, divertita e divertendosi. Come catturata da un incantesimo, quando la musica si spense anche Emanuelle si risvegliò da quella sorta di trance che l'aveva posseduta sulla pista da ballo, rendendosi conto forse dell'eccessiva vicinanza con il giovane uomo. Le era piaciuto stare corpo a corpo con lui, ma la razionalità le imponeva di mantenere una certa distanza, ricordando a sé stessa che il Danma era diventato un suo conoscente giusto la sera precedente.

Accidenti, devo essermi lasciata troppo andare...

Commentò in quel modo, provando a buttarla un po' sul ridere e riprendendo la strada che l'avrebbe portata di nuovo al tavolo occupato da loro. Si sentiva accaldata, talmente tanto accaldata che provava la strana sensazione di avere il corpo appiccicoso per il troppo sudore. Forse era solo la sguardo del Danma a farla sentire così, ma non poteva esserne completamente sicura.

La Vate sta per andare via...
Che dici, vogliamo sfidare la sorte?
No, non ho cambiato idea: continuo a credere che sia una ciarlatana.
Ma posso anche buttare venti falci per sentire che cosa si inventerà sul mio futuro...


Una proposta come un'altra per cercare di non pensare a quello che era successo o per evitare un altro invito a ballare. Pauline si sentiva parecchio agitata, per via del modo in cui si era comportata sulla pista da ballo. Aveva ballata stretta al corpo di un altro ragazzo, sentendo la propria testa svuotarsi di ogni malessere, dimenticando qualcuno per lei di davvero importante. Ma lo stava dimenticando per davvero oppure era solo un modo per non pensare a lui? Davis, volente o nolente, rimaneva fisso nei suoi pensieri e sembrava che non potesse andarsene via tanto facilmente.

Ci stai?
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Messaggioda Kisuke » 12/10/2021, 0:47

... Buonasera signorina, ci siamo già visti da qualche parte per caso?
Una ragazza come lei non la dimentico facilmente.


Ma come!
Non ti ricordi più della tua fidanzata?
Accidenti e dire che oggi ci invidiavano tutti...


Non farei fatica a crederlo...
Dio, è uno schianto...
Se non sapessi che non ha intenzioni particolari, sarei certo che stia provando a rinc*****nirmi...
... E ci riuscirebbe senza il minimo sforzo.


Emanuelle comparve come una bomba sexy che riuscì a far girare parecchi dei ragazzi presenti.
Dire che lui invece si era vestito abbastanza tranquillo e casual, pensando per altro di sfigurarle accanto.
Ma per le femmine era differente, anche un appuntamento senza secondi fini si poteva valorizzare ugualmente.
Inoltre nessuno le impediva di darsi alla caccia, grossa, per quanto scoraggiata dalla presenza di uno come il Danma vicino.
Senza considerare che alcuni dei presenti erano proprio dell'Istituto in cui ormai girava la voce sul loro presunto stare assieme.
Era strano ma in realtà era facile badarci poco, pochissimo, in quanto solo la loro presenza reciproca bastava ad annullare tutto il resto.
Questo era il loro segreto, la loro formula vincente, diventare solo due in mezzo ad un intero mondo, complici, affiatati, legati.
Che fossero in squadra oppure l'uno contro l'altra, il gioco di sguardi parlava da sé, istituendo una connessione a dir poco sorprendente.
Poteva essere solo merito di Fuoco e Fulmine incredibilmente affini?

Mi spiace, hai perso, puoi attaccare la stecca al muro e offrirmi uno Jagermaister ghiacciato!

Altrettanta fortuna non si verificò per lui nella sfida con le freccette, nella quale la canadese riuscì a compiere una assurda sequela di centri.

Cosa? Di nuovo?
Ma hai incantato i dardi per caso?!
... Ok ok, e sia... Scusami, puoi dare alla signorina una vodka alla fragola?


La sfida con l'air hockey fu fino all'ultimo dischetto, senza esclusione di colpi, un pareggio dietro l'altro, fino però all'inevitabile sconfitta di...

NOOOOO!
Dai, che rimbalzo str***o!
... Uff, va bene, inutile che fai quella faccia soddisfatta, lo so, ho capito... Vada per una crema di whiskey a "Miss Fortuna Sfacciata"!


Se non altro, il giapponese riuscì a recuperare un po' dell'onore perduto con una schiacciante vittoria a ping pong.

Oh-oh!
Quella non l'hai neanche vista arrivare, quindi cara mia, io voglio vedere arrivare invece uno shot di rum e alla svelta anche, su su!


Il tempo sembrava volare, accompagnato da risate, sorrisi, linguacce e occhiolini.
Durante qualche occasione, poi, Kisuke aveva avuto l'onore di ammirare anche il cavallo di battaglia della Lamarck, ovvero il suo fenomenale broncio.
Lei lo esibiva con naturalezza e non importava verso chi lo facesse, perché il risultato era sempre lo stesso: eccitava, eccitava dannatamente.
Ma Emanuelle di modi per eccitare ne conosceva un bel po', primo fra questi probabilmente il ballo latino americano.
Poco dopo averle raccontato il diverso meccanismo di materie obbligatorie e necessarie della Musashi che vedeva Divinazione nella lista fra queste, il ritmo tipico della canzoni in voga nel panorama estivo iniziò ad espandersi per tutta la sala, con diverse coppie che si buttarono in pista pronte a darsi da fare.
C'era spazio anche per loro, Kisuke seguì l'impulso della sua Elettricità e le propose di ballare... E lei rispose usando la Fiamma della passione e del coinvolgimento.
Il risultato finale fu una performance a due che unì inevitabilmente i loro spiriti, che fusero gli Elementi fino a creare una danza non solo esterna ma anche interiore.
La vedeva sorridere sensuale, cercare il suo sguardo, così ricambiava, seguendola nei movimenti e in certi attimi annullando ulteriormente le distanze.

M***a smettila di ondeggiare in quel modo coi fianchi, vuoi che tutti mi vedano il bozzo a fine canzone?!

Ed invece lei proseguiva e, ancora una volta, lungo i centimetri di pelle scoperti alle volte scorreva una piccola goccia di sudore, bastardo e tentatore.
Per sua fortuna, il Fulmine non serviva solo come valida miccia per scoppiettare assieme al Fuoco ma anche come aiuto a restare lucidi e stabili.
Reprimendo fantasie e quant'altro, il Danma evitò alle sue parti basse di svegliarsi, anche grazie ad Ema che in quel frangente evitò di danzare dandogli la schiena.

Accidenti, devo essermi lasciata troppo andare...

Tranquilla, sono certo che avresti potuto fare anche peggio...

Bisognava smorzare quella strana atmosfera creatasi tra loro ed il modo più istintivo che venne al Danma fu allungare la mano per farle del solletico.
In quel modo, il sorriso malizioso si tramutò in una risatina divertita e giocosa, aiutando entrambi ad uscire dalla pista e tornare nei ranghi.

La Vate sta per andare via...

Ah, sì, è vero.

Che dici, vogliamo sfidare la sorte?

Ma come scusa?
Predichi bene e poi?


No, non ho cambiato idea: continuo a credere che sia una ciarlatana.
Ma posso anche buttare venti falci per sentire che cosa si inventerà sul mio futuro...


Kisuke lanciò un altro sguardo verso la signora che stava raccogliendo pian piano le sue cose.
Ora forse era il momento migliore: nessuno se la stava filando, non c'era fila, ed era anche in una zona tutto sommato appartata.

Ci stai?

... Beh, dalle mie parti la Divinazione è vista come una cosa molto seria...
... Penso che se hai voglia di ascoltarla, allora io dovrei aspettarti qui e poi facciamo a cambio, tanto non scappo, vai pure.


Ricordava ancora la ramanzina didattica ricevuta dalla sorella ai tempi della scuola, quando aveva riportato un voto scarsissimo al compito di Cartomanzia.
Una delle domande fondamentali riguardava i prerequisiti per una corretta lettura delle carte, prerequisiti che lui aveva ampiamente dimenticato.
Il più importante fra questi era senza ombra di dubbio la necessità che la persona esaminata dal cartomante non avesse qualcuno attorno con cui fosse legata.
L'energia dei due poteva entrare in conflitto o in risonanza, sballando e confondendo l'esito della lettura e quindi vanificando lo scrutamento mistico.
Kisuke non era così stupido, lo aveva capito che probabilmente Emanuelle si era lasciata incuriosire dalla possibilità di sentire qualcosa sul proprio conto.
Ma se voleva garantirle una lettura corretta allora doveva restare a debita distanza, aspettando che la Vate svolgesse il suo lavoro attento e complicato.
Questo se non altro gli permise di ripensare ad alcuni degli eventi della giornata e perdersi un momento nel ricordare come e quanto lo avessero colpito.

Credo di non essere mai riuscito a godermi un pasto in mensa o una passeggiata qui intorno da solo per più di due minuti...

Ahahahah! Sembra quasi che ti dia fastidio!
Cos'è, non ti piace avere l'attenzione di giovani studentesse?


Accerchiato da diciottenni o diciannovenni?
Te la ricordi la mia età?
Almeno almeno dovrebbero averne ventitré o ventiquattro, e ce ne stanno davvero poche qui...
... L'altro ieri mi sono ritrovato braccato da tre diciassettenni fresche fresche di M.A.G.O. in sede di orientamento... Lasciamo perdere!


E dire che Anko ha praticamente l'esperienza coi ragazzi di quelle stesse diciassettenni. eppure...

Uhm... Hai detto che tua sorella ti avrebbe fatto il terzo grado?
È solo impicciona oppure si preoccupa per te?
A giudicare da quello che mi hai detto ieri, credo più la seconda che la prima...


Beh, sì, la sua è una preoccupazione un po' esagerata...
In passato sono stato un ragazzo scapestrato e ribelle, quindi la femmina che vorrebbe al mio fianco è una che mi faccia stare con la testa a posto.
Perciò ogni qual volta sente nell'aria una mia possibile frequentazione, spera non si tratti di una ragazza o donna opposta alle sue speranze!
... Ormai ci ho fatto il callo, è fatta così.


Chissà, forse ora come ora il terzo grado lo farebbe anche per altri motivi, mah, all'improvviso si è capovolto tutto...

Ho conosciuto un sacco di ragazze che "No no, ti pare, dobbiamo essere puliti e profumati entrambi, altrimenti che schifo!".
Per quel che mi riguarda, mah, voglio dire, sono quelli i momenti dove è bello farsi cogliere dalla passione più istintiva e bruciante, no?
... Certo, magari potrà apparire scomodo darci sotto sul pavimento in mezzo a delle tubature, quindi forse in effetti resto io quello strano...


Dipende, potresti anche sollevare la tua partner con le braccia, in quel caso non sarebbe per nulla scomodo...

Se è per questo, con una buona differenza di altezza si potrebbe anche farla piegare in avanti addosso al muro...


Ero solo io in quel momento ad aver visualizzato esattamente noi due?
... Non posso esserne completamente sicuro, ma sinceramente non credo.


Mandò giù tutto d'un fiato il bicchierino contenente del limoncello, sospirando tra sé e voltando un attimo il capo in direzione della Vate.
Emanuelle era seduta da circa tre minuti e la donna le stava facendo scegliere lentamente le carte, aspettando prima di rivelarle.
La Divinante sembrava prendere davvero sul serio il proprio ruolo, concentrandosi attivamente al fine di offrire un servizio valido.
Non sembrava quindi essere una sottospecie di imbrogliona senza neanche l'attestato per esercitare la professione.
Ma la Lamarck ne sarebbe stata ancora più convinta non appena avesse sentito l'esito di quella scelta di carte mostrate piano piano.

... Sacrificio.
... Dolore.
... Perdita.
... Fato.
Un tuo intervento importante eviterà un danno smisurato.
Poi leggo una scelta, scelta se tornare al principio o voltare pagina.
Equilibrio e stabilità verranno messi in seria discussione.
... Infine, qualcosa di appena avvenuto può divenire significativo e positivo.
Questo è quanto, spero ti possa essere d'aiuto.


Il Danma assottigliò lo sguardo non appena la figura della canadese si mise in piedi.
La Ignis tirò fuori le monete dal portafogli e le lasciò sul tavolino della donna con malcelato fastidio.
Dopo di che, quando si girò, il fratello di Fujiko poté constatare nella sua espressione una netta linea di malessere e tedio.
Non c'era ombra di lacrime o occhi lucidi, al contrario, più che umidi e pronti al pianto sembravano essere carichi di risentimento.
Emanuelle gli lasciò campo libero con la Divinante in modo frettoloso, aggiungendo solo che lo avrebbe aspettato fuori, avendo bisogno d'aria.
Forse non voleva sul serio mostrarsi in quello stato a lungo da lui o più possibilmente da tutti i presenti sconosciuti del locale.
Kisuke sentì la spinta a voler andare alla svelta dalla Vate per provare a chiedere a sua volta una lettura, ma Emanuelle adesso stava sola, turbata.
L'attimo di indecisione e confusione in realtà non fu neanche un attimo, semmai la frazione di un secondo scarso.
Pochi secondi dopo il suo affacciarsi all'aria aperta, la Lamarck avrebbe sentito la presenza del trentenne alle sue spalle.

... Comunque i ciarlatani esistono eccome, sai?
In realtà ci vuole poco a mettere in fila qualche luogo comune, frasi sia precise che non, ed il gioco è fatto.
Uno ci può sentire qualsiasi cosa, credere che abbia dei collegamenti reali, ed invece si è solo caduti nella trappola.


In quale altro modo avrebbe potuto cercare di fare una carezza gentile all'animo ferito e in tumulto della canadese se non quello?
La sua voce pronunciava parole rassicuranti, mentre il suo sguardo, mentre la fissava, non faceva altro che dirle "Sono qui, ti sono vicino, se vuoi".

Se vuoi rientrare va benissimo, al massimo in questo caso ti obbligherei a farti accompagnare.
Ma potremmo anche tornarcene alla staccionata della spiaggia di ieri, e rimanere lì, in silenzio, anche fino all'alba, tanto domani non lavoro...
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Messaggioda Emanuelle » 13/10/2021, 21:39

Mi spiace, hai perso, puoi attaccare la stecca al muro e offrirmi uno Jagermaister ghiacciato!

Non cantare vittoria troppo presto, nelle prossime sfide vincerò sicuramente io...

Biliardo

Cosa? Di nuovo?
Ma hai incantato i dardi per caso?!


Oppure sei scarso bello mio!
WUOOOH!


... Ok ok, e sia... Scusami, puoi dare alla signorina una vodka alla fragola?

Con tanta vodka, per favore, tanto paga il signore qua vicino...

Freccette.

NOOOOO!
Dai, che rimbalzo str***o!
... Uff, va bene, inutile che fai quella faccia soddisfatta, lo so, ho capito... Vada per una crema di whiskey a "Miss Fortuna Sfacciata"!


È tutta abilità, non avevi alcuna speranza di vincere fin dall'inizio...

Air Hockey.

Oh-oh!
Quella non l'hai neanche vista arrivare, quindi cara mia, io voglio vedere arrivare invece uno shot di rum e alla svelta anche, su su!


Accidenti, in questa proprio mi hai battuto!

Ping-Pong.
Non avevano smesso un solo secondo di giocare, di ridere, di divertirsi e di bere, consapevoli che l'alcool non avrebbe ottenebrato né i loro sensi né il loro giudizio. Una sicurezza che si equivaleva, dal momento che Emanuelle si trovava ad un grado inferiore rispetto a Kisuke, ma possedendo il Fuoco poteva contare su una marcia in più. La serata stava trascorrendo esattamente come avrebbe voluto la Lamarck: spensierata, allegra e felice, senza alcun malessere interiore che le ricordasse quanto era accaduto. La sua mente non faceva alcuna fatica a focalizzarsi solo sulla figura del Danma, trovandola interessante e di suo gradimento.
Nonostante la differenza di età, poi, l'uomo aveva un carattere molto giovanile ed un atteggiamento che rispecchiava il suo aspetto fisico. Giocava, perdeva, rideva e si buttava in mezzo al divertimento, dimostrandosi una persona tanto estrosa e molto poco incline alla timidezza. La invitò persino a ballare, una mossa però che non si rivelò affatto saggia per le sue parti basse.
Pauline, infatti, poteva vantare non solo di possedere un corpo molto sensuale, ma sapeva anche come usarlo, specie quando si lanciava sulla pista da ballo. Quell'esperienza, che durò il tempo di una canzone, aveva acceso un po' i sensi di entrambi, ma l'idea di non oltrepassare nessuna linea li portava sempre e comunque alla normalità, lasciando che la loro conoscenza rimanesse confinata negli ambiti dell'amicizia.

Che dici, vogliamo sfidare la sorte?

Ma come scusa?
Predichi bene e poi?


No, non ho cambiato idea: continuo a credere che sia una ciarlatana.
Ma posso anche buttare venti falci per sentire che cosa si inventerà sul mio futuro...


Aveva bisogno di riprendere un po' il controllo sul proprio elemento e soprattutto su sé stessa. Per quanto la Lamarck avesse deciso di chiudere la propria storia con il Valefor, non si sentiva pronta né desiderava avere già una relazione con qualcuno. Davis sembrava avvolto in un mistero, un mistero che proseguiva ad intrigare la canadese, ma al tempo stesso la allontanava. Le aveva raccontato molte bugie, omettendo delle verità pesanti ed importanti, quando lei invece gli aveva rivelato subito quasi tutto.
Conosceva il suo passato, conosceva il suo dolore, sapeva persino quello che era accaduto con suo fratello. Pensandoci, era quasi strano che il ragazzo non le avesse mai presentato la propria famiglia né avesse mai parlato di suo padre. Ma Emanuelle preferì non focalizzarsi su questo, andando dalla donna che le avrebbe letto il suo futuro, attraverso l'uso dei tarocchi.

Che stro****a...

Era sempre stata molto scettica, non aveva mai creduto a determinate pratiche, forse perché nella propria scuola certi tipi di materie avevano la nomea di essere... Poco fondate. La maggior parte di coloro che si definivano Vati non avevano nemmeno un briciolo di potere, tiravano semplicemente ad indovinare e questo si aspettava la Lamarck. Un predizione generica, che non avrebbe fatto altro che farla sorridere internamente.

... Sacrificio.

Mh?

... Dolore.

Ma che cosa sta dicendo questa ciarlatana?

... Perdita.

Pf...

... Fato.
Un tuo intervento importante eviterà un danno smisurato.
Poi leggo una scelta, scelta se tornare al principio o voltare pagina.
Equilibrio e stabilità verranno messi in seria discussione.
... Infine, qualcosa di appena avvenuto può divenire significativo e positivo.
Questo è quanto, spero ti possa essere d'aiuto.


Si alzò di scatto la Lamarck, lasciando i venti falci sul tavolo e andandosene via, imbronciata. Quando incrociò Kisuke, gli disse che lei sarebbe uscita fuori, mentre aspettava che il Danma finisse il proprio turno con la Vate. Senza aggiungere altro, prese la propria borsa ed andò via, l'aria fresca della notte che le solleticava le guance e la schiena scoperta. Aveva uno sguardo furioso, un tumulto interiore che le faceva ribollire il sangue, mentre le parole della donna rimbombavano nella propria testa, come se non volessero andarsene via.

Un tuo intervento importante eviterà un danno smisurato.


Perché?
Perché continuare a tormentarmi?!
Ho già fatto la mia scelta... Ho già compiuto il mio dovere!
Non c'è bisogno di ricordarmelo attraverso le labbra di una truffatrice!


Poi leggo una scelta, scelta se tornare al principio o voltare pagina.


Ho già voltato pagina.
Non posso ritornare con Davis, non posso se ne va di mezzo la salvezza dell'Equilibrio!
Perché semplicemente non vengo lasciata in pace?!


Equilibrio e stabilità verranno messi in seria discussione.
... Infine, qualcosa di appena avvenuto può divenire significativo e positivo.


Quindi?!
Mi hanno fatto incontrare Kisuke come contentino per avermi tolto Davis?
Questo intendeva dire?!


Proprio in quel momento, mentre più stava andando in escandescenze, l'oggetto dei suoi pensieri si palesò di fronte a lei, molto più velocemente del previsto. Non aveva seguito la Vate, ma lei, forse capendo quanto fosse stata turbata dalla chiacchierata con la donna e provando a mitigare il suo disagio in un modo molto dolce e delicato.

... Comunque i ciarlatani esistono eccome, sai?
In realtà ci vuole poco a mettere in fila qualche luogo comune, frasi sia precise che non, ed il gioco è fatto.
Uno ci può sentire qualsiasi cosa, credere che abbia dei collegamenti reali, ed invece si è solo caduti nella trappola.


In un attimo, tutto il Fuoco che Emanuelle aveva sentito divampare dentro di sé, si spense, lasciandosi però dietro solo un pesante sconforto. Non voleva alcun aiuto da parte dell'Equilibrio, non voleva essere guidata verso nessuna scelta che potesse essere un palliativo per ringraziarla di ciò che aveva fatto. Era fatta in questo modo la moretta, ribellandosi a qualunque decisione sensata che altri stavano prendendo al suo posto.
Ma mentre se ne stava lì, con lo sguardo abbassato ed un broncio tenerissimo sul volto, Pauline si rese conto che forse le parole del Danma non erano poi così tanto sbagliate. Il fatto che lei dovesse andare avanti non significava per forza che dovesse stare con qualcuno al posto di Davis. E poi la sua nuova conoscenza poteva essere solo positiva, senza alcuna intenzione sentimentale. Sì, Kisuke la faceva stare bene, ma questo non significava per forza che dovesse esserci uno sbocco romantico, no? Forse il punto era che come Gildato, lui poteva capirla e comprenderla, magari addirittura poteva essere talmente tanto degno di fiducia da venire a conoscenza di tutta la storia con il Valefor.
Il nonno di Davis si era tanto raccomandato di non dire niente a nessuno, ma Kisuke, come lei, serviva l'Equilibrio, per questo poteva essere per lei meritevole di tutta la sua fiducia.

Se vuoi rientrare va benissimo, al massimo in questo caso ti obbligherei a farti accompagnare.
Ma potremmo anche tornarcene alla staccionata della spiaggia di ieri, e rimanere lì, in silenzio, anche fino all'alba, tanto domani non lavoro...


Lo sai che ti comporti proprio come il Principe Azzurro?
Credevo che ragazzi così dolci e gentili fossero una rarità ed invece mi devo ricredere...
Non solo tu, ma anche un mio carissimo amico è molto simile, sempre pronto ad aiutare le ragazze in difficoltà.
Non è una critica, assolutamente! Solo... Devo dire che sento il bisogno di avere vicino un Principe Azzurro, in questo momento...


Sorrise debolmente, avvicinandosi a Kisuke, facendogli capire poi che fosse pronta per andare verso la spiaggia.

Non ho mai dormito sulla spiaggia... Forse avremmo dovuto portarci dei teli?
Fa niente... In fondo possiamo anche cercare di restare svegli tutta la notte, ahahah...


Si smaterializzarono, ritrovandosi poi in quel luogo paradisiaco, dove le onde del mare cullavano ed accompagnavano i loro pensieri. Se ci fosse stato Zelos lì, al posto del Danma, non avrebbe avuto alcun problema la canadese a stringersi al corpo dell'amico, ricercando un abbraccio più intimo, senza alcun secondo fine. Il Vastnor aveva un problema che rischiava di renderlo incontrollato, ma era sicura Pauline che di fronte al suo malessere sarebbe stato in grado di essere solamente l'amico di cui aveva tanto bisogno.
Invece, nonostante si fosse trovata molto bene con il Danma, non riusciva a lasciarsi andare ancora, non riusciva ad essere così spontanea, pur sentendo dentro un forte bisogno di contatto umano.

Tu hai un migliore amico oppure, a parte tua sorella, sei solo al mondo?

Chiese all'improvviso, curiosa di conoscere maggiori dettagli della sua vita. Lei, alla fine, aveva parlato di Stella, mentre lui non aveva fatto cenno a nessuna persona che fosse equivalente alla Cartwright. Senza volerlo, la moretta stava toccando un altro tasto, molto dolente, pur avendo posto quella domanda in totale innocenza. Nel frattempo, seduta vicino a lui, osservava il cielo stellato, l'unico panorama che fosse visibile in mezzo a quella oscurità priva di paura.
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Messaggioda Kisuke » 14/10/2021, 13:46

Ci fu un breve lasso di tempo in cui Kisuke si maledisse di averle proposto di andare a quella serata.
Precisamente, quando la vide uscire fuori dal locale dopo aver ricevuto una evidentemente poco incoraggiante lettura delle carte dalla Vate.
In teoria era il suo turno, poteva avvicinarsi, chiederle di dare un'occhiata ai possibili sviluppi della sua vita, del suo fato, ma non se la sentì.
Emanuelle se ne stava all'esterno con l'animo turbato ed in subbuglio, aveva bisogno di essere raggiunta al più presto e non essere lasciata sola a rimuginare.
D'altronde cos'altro avrebbe mai potuto dirgli la Vate di così importante o cruciale?
Con quella convinzione, Kisuke pagò sia le proprie ordinazioni, sia quelle lasciate in sospeso dalla canadese, raggiungendola alla piazzola davanti al pub.
Il suo approccio iniziale fu evidentemente apprezzato, nel tentativo di sminuire la solennità delle parole della Vate e darle momentaneamente meno credito.
Alle volte era preferibile fare finta di nulla, concentrarsi sul presente, anche perché la Divinazione insegnava a non fissarsi su un solo percorso.
Le Forze dell'Essere delineavano strade molteplici, alle volte differenti anche solo per un dettaglio, ma nel suo piccolo infinitamente determinante.

Lo sai che ti comporti proprio come il Principe Azzurro?
Credevo che ragazzi così dolci e gentili fossero una rarità ed invece mi devo ricredere...


Sono l'unico che conosci?

Non solo tu, ma anche un mio carissimo amico è molto simile, sempre pronto ad aiutare le ragazze in difficoltà.

Spero tu non lo veda come un difetto...

Non è una critica, assolutamente!
Solo... Devo dire che sento il bisogno di avere vicino un Principe Azzurro, in questo momento...


Sai che così mi metti in una brutta condizione?
E se per caso avessi voluto approfittarmi del tuo attimo di debolezza? Mi hai fregato!


Sospirò con ironia, facendole una lieve carezza sulla guancia e preparandosi mentalmente a restare tutta la notte fuori.
Bello che al suo rientro di sicuro Fujiko avrebbe pensato chissà cosa, sbagliando di grosso.
Ma alla fine non era male divertirsi a mettere un po' nel panico la gemella iper apprensiva, ogni tanto.

Non ho mai dormito sulla spiaggia... Forse avremmo dovuto portarci dei teli?
Fa niente... In fondo possiamo anche cercare di restare svegli tutta la notte, ahahah...


Potremmo affrontare la sfida definitiva per sbloccare la nostra condizione di pareggio...
Chi conta più stelle fino all'arrivo dell'alba, ma temo ci risveglieremmo verso l'ora di pranzo con la sabbia anche nelle zone più scomode.


Con quell'ultima battuta, Kisuke prese l'incarico di smaterializzarli fino alla spiaggia, essendo quello più lucido e tranquillo dei due.
Arrivati lì, esattamente come la notte precedente, non c'era assolutamente nessuno, quella zona marittima era tutta per loro.
Le nuvole avevano dato forfait, la luna, a metà del suo percorso e forma, troneggiava in mezzo ad un manto stellato brillante.
Il mare, piuttosto calmo, non offriva un così grande sottofondo rumoroso, le onde erano placide e la superficie quasi piatta.
Uno di quegli scenari, in effetti, da conclusione di un appuntamento galante, fatto appositamente per conquistare una ragazza.
Ma non stavano lì per quello, Emanuelle non aveva ancora nemmeno la confidenza per stringersi più di tanto a lui.
Erano vicini, seduti, quello sì, intenti ad osservare tutto oppure nulla, contemplando un buio che però non aveva niente di spaventoso.

Tu hai un migliore amico oppure, a parte tua sorella, sei solo al mondo?

... Non ci crederai, ma anche io ho un amico storico, conosciuto a scuola durante i primi anni.

Forse sarebbe stato meglio che quel quesito fosse stato posto il giorno prima, quando la sorella di Gérôme aveva provato a cambiare argomento dopo aver proposto Stella.
Ma in quell'occasione Kisuke l'aveva incalzata con altre domande e da lì poi la conversazione si era spostata altrove, dimenticando quell'intento iniziale di curiosità.
Adesso però che Emanuelle non voleva proseguire a pensare alla sua vita e alle sue questioni, ecco che allora la domanda tornava a galla.
Era un momento delicato quello tra Kisuke e l'Amakura, ma ciò non toglieva l'importanza del loro rapporto e legame.
Gli attriti e i problemi c'erano stati pure in passato, era una fase da affrontare con i dovuti tempi, ecco perché il Danma non ebbe troppe difficoltà nel parlare di lui.

Ma a differenza tua, i miei iniziali trascorsi con lui sono stati leggermente burrascosi.
Non ci siamo presi subito in simpatia, anzi, diverse volte siamo venuti alle mani, picchiandoci per bene.
Ora come ora se mi chiedessi il motivo non ti saprei proprio rispondere, era così e basta!
Forse essendo tanto affini semplicemente dapprima ci siamo respinti per poi cominciare ad apprezzarci...
... In verità però ci fu un episodio che determinò apertamente la mia intenzione di "deporre le armi", per così dire!
Una mattina, durante la mezz'ora di ricreazione, dei ragazzi più grandi si misero ad importunare mia sorella, ma io non ero lì per difenderla.
Lui allora, scoprendo chi fosse Fujiko, si mise a proteggerla affermando che "Nessuno poteva toccare la sorella del suo miglior nemico", ahahah...
... Quando lei gli chiese perché mi avesse definito così, lui rispose...


Hai visto quegli scemi?
Due mosse di karate e sono scappati via come conigli!
Kisuke invece non importa quante volte l'ho mandato a terra, si è sempre rialzato ed ha continuato ad attaccare...
... È uno tosto, per questo merita quel titolo, ghghgh!
Ciao ciao ciao bella sorella!


... Inutile aggiungere che tempo qualche settimana e diventammo inseparabili.
Adesso le risse le affrontavamo insieme e divenimmo l'incubo di Fujiko, perennemente preoccupata che lui potesse mettermi sulla cattiva strada.
Poi però, dopo qualche mese, verso la fine dell'anno scolastico, lui dovette trasferirsi in Europa, ad Hogwarts, così ci separammo.
La nostra amicizia però sopravvisse in ogni periodo di vacanza e fu anche presente al funerale di nostra madre.
... E, dettaglio non trascurabile, in seguito divenne anche l'amore più travagliato, sofferto e mai realmente consolidato di mia sorella.


Kisuke non entrò troppo nello specifico, anche perché sarebbe stato necessario raccontare aneddoti maggiori e per di più era la vita privata di Fujiko.
Si limitò a spiegare che il sentimento tra Itsuki e l'Assistente di Nausicàa era sempre stato permeato dalla loro differenza caratteriale ed Elementale.
Qualora Emanuelle gli avesse chiesto se Fujiko ne fosse ancora presa, il Danma avrebbe annuito mestamente, evitando di negare una verità oggettiva.
Lo stesso comunque valeva anche al contrario, con la differenza che il migliore amico di altre situazioni romantiche in sospeso ne aveva eccome.
Forse da un lato le cercava per una maggiore attitudine a cercare calore, considerando la sua Gilda, mentre in tal senso la Danma riusciva a farne più facilmente a meno.
Ma il Ghiaccio le aveva cristallizzato quei sentimenti e sopratutto dopo lo scioglimento avvenuto poche settimane prima, sembrava essersi perfino rinnovato pesantemente.
Certo, c'era stato quello strano intervallo fra loro, che ancora Kisuke faceva fatica a spiegare, ma il loro affetto e vincolo probabilmente esulava dalle concezioni standard.

... Sai tenere un segreto?
Beh, perché l'identità del mio migliore amico in realtà dovrebbe esserti abbastanza nota.
... Nel panorama delle Gilde viene soprannominato "Il Leggendario Demone Ignis", con il Grado di Ignis Vulcano.


Normalmente era una notizia che tendeva per ovvi motivi a tenersi per sé, ma Emanuelle gli comunicava una strana ed intrinseca fiducia.
Sentiva di poterle affidare quella notizia sapendo che non l'avrebbe divulgata, forse perché la vedeva davvero tanto simile a lui pure in quell'aspetto.
Era normale uno sconcerto iniziale, per quella figura che in mezzo agli Ignis non aveva un volto, un corpo, ma solo una nomea.
Per motivi sconosciuti quasi a chiunque, il Sole non aveva mai presentato quell'individuo e Itsuki aveva sempre evitato di capitare in Nuova Zelanda.
La sua missione personale gli imponeva una massima segretezza e così il suo soprannome aveva spopolato tra gli Ignis senza mai piena soddisfazione.

E per assurdo, il significato del mio nome è "Assistente Demone".
Decisamente singolare, bisogna ammetterlo, ma la vera ed unica Leggenda è soltanto lui.
È un combattente incredibile, padroneggia le tecniche della sua famiglia come se già fosse un veterano anziano.
Quando lotta e fa sul serio riesce a stabilire uno stato di completa trance marziale dove il suo corpo pare muoversi istintivamente senza esitazioni.
Inoltre le fiamme dentro il suo Spirito possono bruciare e alterare la temperatura circostante senza che lui ci metta chissà quanto impegno.
Lo stesso Sole ha affermato che, per assurdo, in quanto a capacità di controllo del Fuoco, escludendo l'affinità, lui gli è superiore...


Come poteva una guerriera come Anko non restare affascinata da un individuo del genere?
Kisuke non vedeva la verità con depressione o pessimismo, ma solo autentica obiettività pratica e oggettiva.
Itsuki andava oltre il normale fascino di un giovane uomo, mettendo nel calderone diverse qualità uniche e speciali.
E, per assurdo, la Minazuki ancora nemmeno conosceva il suo rango di Gilda e le sue abilità nell'ambito Spirituale.

Davvero, mi raccomando, tieni questa informazione solo per te e nessun altro.
Né tuo fratello, né la tua migliore amica possono saperne nulla, ok?


Si volle assicurare che Emanuelle avesse compreso l'importanza di quella promessa richiesta, dato che l'aveva resa partecipe di un segreto delicatissimo.
Di sicuro in futuro avrebbe detto ad Itsuki di quella scelta di mettere la canadese al corrente della sua identità, sapendo che l'Amakura non avrebbe replicato.
La fiducia tra loro metteva in calcolo anche la tranquillità nel dare completo credito all'altro qualora avesse conferito affidamento a qualcuno.

Uff... Sono davvero parecchie... Quasi quasi te la do' vinta a tavolino...

Andò giù con il busto, sdraiandosi sulla sabbia per poi mettersi le mani intrecciate dietro la nuca, fissando la volta stellata.
Lì, da soli e lontano da tutti, sembravano trovarsi in una dimensione pacifica e piacevole, distante dalle turbe o dai guai.
C'era di fondo la consapevolezza che quel periodo non potesse durare per sempre o magari ogni tanto ci speravano.
Alle volte fuggire e nascondersi da certe pesantezze serviva, ricaricava l'animo e lo preparava ad affrontarne di nuove oppure le stesse.
Non avevano i famosi teli e il Danma già sentiva qualche granello farsi strada dietro la schiena o sotto i pantaloni, ma pazienza.
I suoi pensieri viaggiavano, tornando con la memoria al passato e al periodo più difficile, fino a quelli più statici e infine il presente.
Ritornò poi, per un momento, a quella notte di otto anni prima, quando Itsuki gli impose di non parlare, di non rivelare nulla a Fujiko, condannando il suo amore.
Chissà, forse quella era l'unica eccezione in cui l'Amakura, se Kisuke avesse infranto quel patto, non l'avrebbe perdonato...
... Oppure l'esatto contrario?

... Perché le parole della Vate ti hanno resa così inquieta?
Ciò che ha detto ti ha fatto male perché ha rivelato qualcosa di nuovo... Oppure confermato qualcosa che vorresti negare?
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Messaggioda Emanuelle » 19/10/2021, 18:37

Non è una critica, assolutamente!
Solo... Devo dire che sento il bisogno di avere vicino un Principe Azzurro, in questo momento...


Sai che così mi metti in una brutta condizione?
E se per caso avessi voluto approfittarmi del tuo attimo di debolezza? Mi hai fregato!


Era una persona molto fragile in quel momento la canadese, fragile e al tempo stesso bisognosa di un calore diverso, un calore che non bruciasse i suoi sensi ma la sostenesse in quella scelta ardua e difficile. La presenza di Kisuke nella sua vita le stava regalando attimi di respiro, ma sarebbe stato così per sempre? Oppure era soltanto la questione di un momento, l'intervallo di una vacanza che sarebbe dovuta finire, anche perché aveva una vita oltre quelle spiagge, una vita fatta di lavoro, di responsabilità, di amicizia e grigiori londinesi.
Quando aveva accettato di trasferirsi in Inghilterra insieme alla sua migliore amica non avrebbe mai pensato che quella decisione l'avrebbe portata a conoscere un ragazzo incredibile, bastardo fin nell'animo, ma con tutte le caratteristiche giuste per farle dimenticare il fratello. Aveva provato dei sentimenti reali nei confronti di Davis, ma al costo di sentirsene ferita quando era stata costretta, dagli eventi, a lasciarlo per impedire... Per impedire che l'Equilibrio del mondo venisse distrutto, a quanto pare.
La Lamarck faceva ancora così tanta fatica a comprendere l'importanza e l'imponenza di quello che le era stato detto. Credeva nel Conflux, per forza, ma davvero la sua unione con il Valefor avrebbe portato al declino di Gaia? Alla fine aveva scelto di credere all'Eladrin, cadendo però in uno stato di profonda tristezza e depressione che, di tanto in tanto, si ripresentava, specie quando vecchie ciarlatane si arrogavano il diritto di leggere così tanto bene la sua vita.
Per fortuna la presenza di un giovane uomo come il Danma non poteva che portare un po' di allegria in lei: la proposta, per il proseguo della serata, era quello di passare tutta la notte a contare le stelle, addormentandosi in spiaggia con tutta probabilità e risvegliandosi il mattino seguente con le ossa completamente distrutte. Ma non era importante ed era sempre meglio che starsene da soli in casa, in un letto vuoto, con la sensazione ogni volta di soffocare ed il desiderio che quei sentimenti non fossero mai sbocciati.

Tu hai un migliore amico oppure, a parte tua sorella, sei solo al mondo?

... Non ci crederai, ma anche io ho un amico storico, conosciuto a scuola durante i primi anni.

Ancora?!
Vuoi smettere di copiare la mia vita?
Continua così e sarò costretta ad assumerti come fratello gemello...


Provò a riprendersi un poco, facendo quella battuta, rimanendo in silenzio ad ascoltare il racconto del Danma su come si fossero conosciuti lui ed Itsuki, questo il nome del suo carissimo amico. Una vicenda molto più turbolenta rispetto a quella che aveva visto l'incontro fra Pauline e Stella, denotando come ci fossero tante somiglianze fra di loro, ma anche tantissime differenze.
In sostanza, i due ragazzini, che si erano conosciuti a scuola, non facevano altro che litigare e picchiarsi... Fino a quando non era occorso un episodio che aveva cambiato radicalmente le loro vite.

Una mattina, durante la mezz'ora di ricreazione, dei ragazzi più grandi si misero ad importunare mia sorella, ma io non ero lì per difenderla.
Lui allora, scoprendo chi fosse Fujiko, si mise a proteggerla affermando che "Nessuno poteva toccare la sorella del suo miglior nemico", ahahah...
... Quando lei gli chiese perché mi avesse definito così, lui rispose...


Hai visto quegli scemi?
Due mosse di karate e sono scappati via come conigli!
Kisuke invece non importa quante volte l'ho mandato a terra, si è sempre rialzato ed ha continuato ad attaccare...
... È uno tosto, per questo merita quel titolo, ghghgh!
Ciao ciao ciao bella sorella!


... Inutile aggiungere che tempo qualche settimana e diventammo inseparabili.
Adesso le risse le affrontavamo insieme e divenimmo l'incubo di Fujiko, perennemente preoccupata che lui potesse mettermi sulla cattiva strada.
Poi però, dopo qualche mese, verso la fine dell'anno scolastico, lui dovette trasferirsi in Europa, ad Hogwarts, così ci separammo.
La nostra amicizia però sopravvisse in ogni periodo di vacanza e fu anche presente al funerale di nostra madre.
... E, dettaglio non trascurabile, in seguito divenne anche l'amore più travagliato, sofferto e mai realmente consolidato di mia sorella.


Ci avrei scommesso!
La sorella con il tuo migliore amico è un cliché così scontato e banale, ahahahah!
Mmhh... E per quale motivo, insomma... Loro due non stanno insieme?
Sono un po' curiosa, lo ammetto, ma se preferisci non parlarmene perché sono cose private di tua sorella, allora mi metto da parte...


Era interessante conoscere la psicologia di una sua quasi nemica, quasi perché non le piaceva che si avvicinasse al proprio fratello, ma non glielo stava nemmeno impedendo. Tuttavia quello poteva essere un argomento molto delicato e che il Danma preferiva non affrontare, proprio perché riguardava cose della sfera privata di sua sorella.
Come promesso, Pauline non avrebbe insistito se Kisuke si fosse tirato indietro nel raccontarle qualcosa, ma a quanto pare il giovane uomo si sentiva abbastanza in confidenza -o forse solamente fiducioso- nel confessare alla canadese qualcosa di molto più scottante.

... Sai tenere un segreto?

Mh?
Sì... Devo preoccuparmi?


Beh, perché l'identità del mio migliore amico in realtà dovrebbe esserti abbastanza nota.

Davvero?
L'ho già visto da qualche parte?


... Nel panorama delle Gilde viene soprannominato "Il Leggendario Demone Ignis", con il Grado di Ignis Vulcano.

Il leggendario... CHE COSA?!

Lo sguardo incredulo della ragazza si posò su Kisuke per diversi secondi, credendolo pazzo. Oppure uno che sparava un mucchio di cazzate, perché insomma parlare così apertamente di qualcuno come il Demone Ignis, persino asserire di conoscerlo e che questi fosse il suo migliore amico. Le ci volle qualche secondo per tornare a fidarsi di Kisuke, anche perché il Danma sembrava assolutamente tranquillo e certo di quello che affermava. Non si bloccò di fronte alla sua incredulità, ma anzi proseguì a spiegarle tutto quanto, in una confidenza tanto straordinaria quanto assurda.

E io che ero convinta... Fosse davvero solo un racconto...

Difficile credere nell'esistenza di qualcuno, quando nessuno ne conosceva l'identità. Emanuelle, poi, aveva da sempre un atteggiamento abbastanza scettico e pur non dichiarando apertamente che fosse una falsità, era sempre molto sul chi va là quando sentiva certe storie. Sapeva, in ogni caso, che certi gradi importanti nelle Gilde esistevano eccome: per il Fulmine, ad esempio, era il Sagitta, per il Vento c'era l'Uragano. Tutti esempi che la portavano a credere alla storia del giovane uomo, il quale proseguì a raccontarle altri aneddoti al riguardo.

E per assurdo, il significato del mio nome è "Assistente Demone".

Oddio, a vederti in realtà sembri molto poco demoniaco...

Decisamente singolare, bisogna ammetterlo, ma la vera ed unica Leggenda è soltanto lui.
È un combattente incredibile, padroneggia le tecniche della sua famiglia come se già fosse un veterano anziano.
Quando lotta e fa sul serio riesce a stabilire uno stato di completa trance marziale dove il suo corpo pare muoversi istintivamente senza esitazioni.
Inoltre le fiamme dentro il suo Spirito possono bruciare e alterare la temperatura circostante senza che lui ci metta chissà quanto impegno.
Lo stesso Sole ha affermato che, per assurdo, in quanto a capacità di controllo del Fuoco, escludendo l'affinità, lui gli è superiore...


... Perché lo stai raccontando proprio a me?
È qualcosa che dovresti mantenere segreto, perché rivelarlo ad una semi sconosciuta?


Diffidente per natura, ma anche curiosa di scoprire quale sarebbe stata la risposta del Danma. Emanuelle rimase in silenzio, in attesa di una risposta che la soddisfacesse abbastanza da accettare a testa bassa quelle rivelazioni. Non c'era nemmeno bisogno che l'altro le raccomandasse ancora una volta di non parlare, era chiaro per lei che non ne avrebbe fatto parola con nessuno, nemmeno la sua più intima amica. Anzi, lei era la prima che non doveva saperne assolutamente nulla, era incapace di mantenere qualunque tipo di segreto, persino quelli più stupidi.

Uff... Sono davvero parecchie... Quasi quasi te la do' vinta a tavolino...

No, così non c'è gusto.
Allora smetto anche io di contare...


Il giovane uomo si distese, mentre la moretta rimase ancora un po' seduta, con le ginocchia al petto e lo sguardo che si perdeva sopra il cielo. Erano davvero tante informazioni da assimilare quelle che il Danma le aveva raccontato, squarci della sua vita che si facevano sempre più concreti. La cosa assurda era che nel parlare del suo migliore amico non c'era alcun segno di invidia: lui veniva considerato il leggendario Demone Ignis e questo significava che Kisuke veniva messo in ombra costantemente dalla sua presenza. Ma così non era o forse lui sapeva nasconderlo bene. Oppure, molto più semplicemente, tutti nel conoscerlo avrebbero visto in lui tante qualità quante ne poteva possedere la leggenda.
Stava cercando di dimenticare le parole della Vate, di non farci caso, di metterle in fondo ad pozzo e non guardarci mai più dentro. Ma non poteva sperare che un ragazzo buono e gentile come Kisuke non si fosse preoccupato per lei nel vederla stare in quel modo. Voleva evitare che la canadese si chiudesse in sé stessa come un riccio, spingendola a parlare ma lasciandole sempre la libertà di decidere se farlo o meno.

... Perché le parole della Vate ti hanno resa così inquieta?
Ciò che ha detto ti ha fatto male perché ha rivelato qualcosa di nuovo... Oppure confermato qualcosa che vorresti negare?


Avrebbe dovuto ricambiare il favore e provare ad aprirsi con lui? Raccontargli quello che era successo davvero con il suo ex? Emanuelle non aveva mai pensato di raccontare a qualcuno la verità, ma in quel momento le venne il dubbio che forse -sempre per volontà del Conflux- Kisuke fosse la persona giusta a cui dire tutto quanto.
Sarebbe stata la seconda persona, oltre al fratello, a sapere tutto, eppure c'era sempre in lei una ritrosia, una introversione che non l'aveva mai lasciata del tutto, nonostante fosse cambiata, fosse cresciuta. La sua timidezza era scomparsa, ma non la tendenza a rimanere spesso e volentieri sulle sue, specie quando si trattava di questioni gravi. Davis sapeva come sfondare le sue barriere, ma in quel caso nessuno lo avrebbe fatto per lei, era solo lei che avrebbe dovuto compiere quello sforzo.

Entrambe le cose...
Mi ha dato molto fastidio quello che ha detto... Sono cose che non voglio sentirmi ripetere e non voglio... Non vorrei saperne nulla...


Si corresse, perché era disposta a fare finta di nulla, ma solo fino ad un certo punto. Quella posizione che non smetteva di assumere lasciava intuire quanto fosse difficoltoso per lei aprirsi con il prossimo. Non aveva una conoscenza decennale con il Danma, per cui era facile che le venisse istintivo proteggere sé stessa, il proprio io interiore, la propria psiche.
Ma se lui era lì con lei in quel momento, forse voleva significare qualcosa?
Alzò gli occhi al cielo la Lamarck, fissando quell'infinità di stelle che era davvero impossibile contare. Poi decise infine di stendersi, vicina al giovane uomo ma non accoccolata, guardando sempre e comunque il cielo notturno e brillante.

Tu sai cosa sono gli Eladrin?

Chiese, aspettando la sua risposta, una conferma perché anche solo per sentito dire si sapeva cosa fossero.

Il mio ex-ragazzo è un mezzo Eladrin... Una cosa che ho scoperto anche io da poco, all'incirca... Un mese fa, su per giù.
Ma non è l'unica cosa che mi ha tenuto nascosto... A quanto pare il suo destino è legato a quello di un'entità sovrannaturale di nome Ashaya.
La loro unione comporterebbe la salvezza di Gaia, il ripristino di un Equilibrio... Ma solo se io mi fossi tolta di mezzo.


Stranamente non stava piangendo. Le sembrava di raccontare la storia di un'altra persona, forse era il fatto che si stesse immergendo nelle stelle, forse semplicemente si era fatta più forte o forse era proprio il Danma a darle quella tranquillità.

Un suo parente stretto è venuto ad avvisarmi del pericolo che comporterebbe per tutti quanti la mia storia d'amore con lui... E così ho deciso di lasciarlo.
Me ne sono andata da casa e mi sto nascondendo da mio fratello per evitare che lui mi cerchi e capisca chi c'è dietro a questa mia scelta.
A quanto pare lui non è disposto a rinunciare a me... Ma io non posso tradire l'Equilibrio.


Fece un respiro profondo, con il petto che si alzava ed abbassava, l'unico segno di un'oppressione che lentamente si faceva sempre meno pesante.

Quando sono diventata Gildata, non credevo che avrei fatto qualcosa del genere per proteggere il Conflux.
Non mi rendevo conto di cosa significasse realmente ciò che sono diventata... Molti Ignis ridono e scherzano come se nulla fosse, ma prima o poi arriverà anche il loro momento?
E quando arriverà, dovranno sacrificare i propri sentimenti?
Cerco di dire a me stessa che non erano nulla, che prima o poi il tempo mi aiuterà a guarire... Ma adesso soffro e stupidamente sono arrabbiata con il mondo intero, con il Conflux e con lui.


Un altro sospiro profondo e questa volta una lacrima spuntò fuori, tradendo quell'atteggiamento forte che Emanuelle voleva ostentare. La asciugò quasi subito però, cercando di non farla vedere, cercando di non guardare in faccia nemmeno il Danma.

Adesso siamo pari...

Disse poi, voltando finalmente la testa nella sua direzione.

Questo è un segreto che non devi svelare a nessuno... Mi sto fidando di te e credimi, non è una cosa così semplice per una come me.

Concluse, per poi cercare di smorzare la solennità di quel momento con una breve risata.

Ti ho scioccato?

Probabilmente sì. Era stata sintetica, perché non le andava di raccontare ogni cosa per filo e per segno, proteggendo -chissà perché poi- l'identità del nonno di Davis. Aveva un sorriso leggero sulle labbra, come se si fosse appena tolta una zavorra davvero tanto pesante... E forse era davvero così.
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Messaggioda Kisuke » 25/10/2021, 15:07

Tu hai un migliore amico oppure, a parte tua sorella, sei solo al mondo?

... Non ci crederai, ma anche io ho un amico storico, conosciuto a scuola durante i primi anni.

Ancora?!
Vuoi smettere di copiare la mia vita?
Continua così e sarò costretta ad assumerti come fratello gemello...


Avrebbe voluto rispondere "Considerato il rapporto particolare che ho con mia sorella gemella, mica male come idea", ma ovviamente si limitò ad un mezzo sorriso.
Sistemati sulla sabbia, uno abbastanza vicino all'altro, osservavano il cielo e l'orizzonte buio del mare, in quel luogo apparentemente distante da problemi e preoccupazioni.
Era stata una serata magnifica, ricca di risate e divertimento, ma la piega presa successivamente aveva convinto Kisuke ad optare per un ritorno alla solitudine condivisa.

La sorella con il tuo migliore amico è un cliché così scontato e banale, ahahahah!
Mmhh... E per quale motivo, insomma... Loro due non stanno insieme?
Sono un po' curiosa, lo ammetto, ma se preferisci non parlarmene perché sono cose private di tua sorella, allora mi metto da parte...


Sarebbe stato tanto sbagliato rispondere "Per colpa mia"?
Non così tanto, per quanto in verità le motivazione erano molteplici e non si fermavano tutte a quello specifico evento cardine.
Certo è che, però, se quel giorno di otto anni prima Itsuki non avesse scelto di coprirlo, forse attualmente le cose starebbero andando diversamente.

... Potrei riassumere la risposta complessa semplicemente dicendo che lui è Fuoco e lei è Ghiaccio.
Credo che tu più di tanti possa comprendere quanto sia difficile rapportarsi ad una persona di Elemento opposto, pur avendo con lei un rapporto importante.
Ma non è solo questo in verità... Fujiko è rimasta per moltissimo tempo ferma alla concezione che il mio migliore amico fosse lo stesso di quando aveva vent'anni.
Lui invece nel mentre è cresciuto, ha superato i trenta e pur avendo mantenuto un carattere spesso giocoso e scherzoso, si è responsabilizzato più di quanto lei creda.
A dire il vero oggi come oggi sembra che i ruoli si siano quasi invertiti, con lei pronta a riaprirsi ma lui disincantato e stanco che ha apparentemente mollato la presa.
È testardo, radicale ed esplosivo, quindi non appena prende una decisione dettata da questi parametri, è abbastanza difficile convincerlo nel tornare sui propri passi.
... Durante il concerto dove ha partecipato anche tuo fratello, ha irradiato talmente tanto il suo Fuoco da sciogliere buona parte del Ghiaccio di Fujiko.
Era stufo che l'Elemento la tenesse ancorata a convinzioni e teorie ormai infondate o a una mentalità troppo poco elastica, ma ha rischiato tanto.
Se per caso non fosse riuscito a trattenersi e le avesse completamente distrutto l'Elemento, sarebbe stato per forza radiato dagli Ignis senza possibilità di riscatto.


Forse sarebbe piaciuto ad alla canadese riuscire in una impresa simile con il fratello, al solo scopo di osservarne poi le reazioni e le conseguenze.
Ma risultava impossibile per una comune Ignis del Fuoco aggredire fino a quel punto il Ghiaccio di un Acuan di ultimo stadio come il parente.
Eppure, in effetti, anche la sorella di Kisuke non è che si trovasse al primo stadio, bensì al secondo, già parecchio consolidato e forte di ottima affinità.
Questo lasciava presumere che il migliore amico del Danma fosse molto in su nella scala gerarchica delle fiamme... Già, ma quanto?
Itsuki era stato capace di compiere una impresa simile raggiungendola da un palco fino al banco della giuria.
Aveva percorso metri e metri per poi deflagrare con una potenza inaudita, tanto da mandare in frantumi una solida parete di Ghiaccio Spirituale.
Ovvio che, a quel punto, a Pauline venisse la curiosità di sapere il grado raggiunto dall'Amakura, perché non poteva essere al di sotto di un Incendio.

... Nel panorama delle Gilde viene soprannominato "Il Leggendario Demone Ignis", con il Grado di Ignis Vulcano.

Il leggendario... CHE COSA?!

Una volta aveva accompagnato Itsuki ad un colloquio con il Sole in persona per discutere di una ulteriore proroga del permesso di assenza dalla Gilda.
Ricordava perfettamente che, in quel frangente, al loro incontrarsi l'Amakura lo salutò appellandosi a lui con "Taiyō-sama", mentre Mister Kusanagi lo chiamò "Oni-sama".
Itsuki cercava di assumere un atteggiamento comunque rispettoso da sottoposto, ma Yamato invece lo esortava a comportarsi diversamente, quasi come fossero pari.
Tanti all'interno della Gilda erano convinti che, nel caso in cui l'attuale Sole fosse venuto a mancare per qualche motivo, il Consiglio degli Incendi avrebbe subito nominato Itsuki successore.
Ma il suo migliore amico la vedeva diversamente, per lui quel posto sarebbe spettato al Sagitta, sopratutto perché a lui non andava per nulla di fare il CapoGilda.

... Perché lo stai raccontando proprio a me?
È qualcosa che dovresti mantenere segreto, perché rivelarlo ad una semi sconosciuta?


Sono un Ignis del Fulmine... Seguo l'istinto, il mio sesto senso... Ed essi mi suggeriscono che di te posso fidarmi.
Tra l'altro, si dice che sviluppando il vero potenziale del Fulmine si possa raggiungere anche quello che viene detto settimo senso...
... Si dovrebbe tradurre in una spiccata capacità deduttiva, una connessione quasi totale tra impulsi e pensieri, che rasenta una elaborazione immediata di ogni stimolo.
Il Conflux ci mette a disposizione dei doni immensi, peccato che non tutti possano raggiungere l'adeguata condizione per sfruttarli.
Da questo punto di vista ammetto di invidiare un po' il mio migliore amico...
Ma è anche vero che lui si allena da sempre e probabilmente ha raggiunto la padronanza di certe peculiarità grazie anche al suo sviluppo fisico e mentale.
In oriente il collegamento tra la via marziale e il sentiero dello spirito è una filosofia sacra, ma forse mi sono trasferito prima che acquisisse importanza anche per me!


Liquidò il discorso in quel modo, nascondendo però dietro la battuta una realtà di pensiero effettiva.
Kisuke si sentiva sotto tanti aspetti molto più occidentale di Itsuki, con tutto che l'Amakura fosse cresciuto in una famiglia italiana.
Suo nonno però gli aveva trasmesso negli anni ogni concetto cardine del pensiero giapponese, aiutandolo a non "smarrirsi".
Lui e Fujiko, al contrario, avevano perso tanti principi base della cultura orientale, sposando quasi in toto il pensiero e la mentalità del loro nuovo luogo di vita.
Parlavano sempre benissimo la loro lingua madre, per carità, ma si chiamavano per nome, non usavano più i suffissi, avevano dimenticato cosa fossero gli inchini e cose simili.

Uff... Sono davvero parecchie... Quasi quasi te la do' vinta a tavolino...

No, così non c'è gusto.
Allora smetto anche io di contare...


Va bene, allora diciamo che la sfida si interrompe qui, a quanto sei arrivata?
... Ventinove? Non ti ci sei applicata molto!
... Beh sempre più di me, mi sono fermato a dodici!
Hai vinto tu, che premio vuoi?
Qui avrei un po' di difficoltà ad offrirti da bere...
Oh no... Ci sono ricascato...


Perché tanto ormai lo avevano capito che il loro rapporto sarebbe stato sempre contornato dai doppi sensi, per altro non voluti.
Fu comunque una occasione buona per creare il giusto distacco tra l'argomento precedente e il successivo.
Emanuelle decise di sdraiarsi emulando la posizione del Danma, pur non riuscendo a stabilire facilmente un contatto più diretto e confidenziale.
La domanda che le fece mise in gioco la possibilità di dimostrare anche lei, a sua volta, fiducia, una fiducia davvero grande da conferire ad un semi sconosciuto.
Ma lo strano legame innescato tra loro appariva da subito così tanto forte da oltrepassare facilmente determinati confini.

Tu sai cosa sono gli Eladrin?

All'incirca...
Nella Musashi c'è il corso di Religione Mistica Orientale, obbligatorio fino agli esami del terzo anno.
Credo che il corrispettivo degli Eladrin siano i Kodama, anche se potrei sbagliarmi...
Sono spiriti che abitano i boschi, analoghi a folletti dalle sembianze umanoidi, spesso addirittura confusi con esseri umani veri e propri.
Posseggono una congiunzione elevatissima agli Elementi Naturali e si narra che, una volta raggiunta un'età superiore ai mille anni, possano tramutarsi in alberi saggi.
... Nei territori dove sorgono gli alberi dei Kodama si dissipano le maledizioni, le creature malvagie non possono prosperare e le cure mistiche sono favorite.
Wow, ancora mi ricordo certe cose, c***o, credevo di aver rimosso tutto!
A parte questo... Come mai questa domanda?


Il mio ex-ragazzo è un mezzo Eladrin... Una cosa che ho scoperto anche io da poco, all'incirca... Un mese fa, su per giù.
Ma non è l'unica cosa che mi ha tenuto nascosto... A quanto pare il suo destino è legato a quello di un'entità sovrannaturale di nome Ashaya.
La loro unione comporterebbe la salvezza di Gaia, il ripristino di un Equilibrio... Ma solo se io mi fossi tolta di mezzo.


... E hai dato per sicura questa storia senza trovarla una scusa assurda per troncare con te perché... ?

Un suo parente stretto è venuto ad avvisarmi del pericolo che comporterebbe per tutti quanti la mia storia d'amore con lui... E così ho deciso di lasciarlo.

... Un suo parente quindi... Un Kodama... Eladrin... Per intero?!

Voltò un attimo il capo per poterla fissare, con aria a tratti incredula e a tratti rapito da quel racconto totalmente imprevedibile.
Ipotizzava una rottura per motivi difficili, anche dolorosi o complessi, ma lì si andava parlando di una sorta di... Predestinazione soprannaturale.
Osservando il volto completamente immerso nella solennità del racconto capì che Emanuelle doveva avere ogni ragione per aver creduto a quel fantomatico parente.
D'altronde Kisuke stesso non era completamente a secco di stranezze incredibili, bastava pensare all'identità della sorella di Kirie, che per altro doveva pure essere ormai nata.
Questo però non comportava il normale affrontare di quella conversazione come se fosse una tranquilla chiacchierata serale.
Voleva crederle perché non vedeva il motivo di mentirgli o improvvisare una follia così articolata, ma allo stesso tempo si chiedeva come potesse stare lei, a quel punto.
Aveva rinunciato ad una persona amata a fronte di una notizia tanto tremenda e pseudo catastrofica, con il cuore quindi ancora ricolmo di amore per l'ex fidanzato.
Tutto ciò era immensamente triste e gettava un velo di assoluta poca importanza di fronte alle sue motivazioni di rammarico o depressione.
La sua promessa verso la Gilda Ignis e il mantenimento del Conflux le avevano presentato un conto da pagare dal prezzo salato, lei che era solo una piccola fiammella.

... Molti Ignis ridono e scherzano come se nulla fosse, ma prima o poi arriverà anche il loro momento?
E quando arriverà, dovranno sacrificare i propri sentimenti?
Cerco di dire a me stessa che non erano nulla, che prima o poi il tempo mi aiuterà a guarire... Ma adesso soffro e stupidamente sono arrabbiata con il mondo intero, con il Conflux e con lui.


Che tu possa guarire è indubbio, ma non vedo perché sminuire i sentimenti che provavi... Che provi tutt'ora, evidentemente.
Tanto non ti convincerai prima, te lo posso garantire...
... E comunque no, non credo che debba per forza arrivare un momento simile per tutti.
Alcuni sono più fortunati, potrebbe anche trattarsi di una fortuna apparente.
Se l'Equilibrio ti ha messo davanti ad un sacrificio di questa portata, voglio pensare che oltre ad esso ci sia una ricompensa altrettanto elevata e speciale.
... Un mezzo Eladrin... Dio... È... È... Uff...


Ritornò con un tonfo nella sua posizione precedente, portandosi una mano sulla fronte, scuotendo la testa ancora parzialmente sconvolto ed incredulo.
Non c'erano parole per descrivere quanto quella narrazione fosse stata disarmante, e fortunatamente per lei lo sconcerto gli evitò di accorgersi delle sue lacrime.

Adesso siamo pari...
Questo è un segreto che non devi svelare a nessuno...
Mi sto fidando di te e credimi, non è una cosa così semplice per una come me.


Richiamato dalla voce della ragazza, Kisuke si girò a sua volta, prima la testa e poi direttamente tutto il corpo, mettendosi su un fianco.
I loro volti a pochi centimetri l'uno dall'altro, occhi negli occhi, e la luce lunare che riuscì però a mettere in risalto le tracce di quel brevissimo pianto.

... Non lo dirò a nessuno... Te lo giuro sull'anima di mia madre.

E chi meglio di lei poteva vedere quella promessa con la giusta nota solenne e significativa?

Ti ho scioccato?

... Noooooooo, macché, scherzi?
Per queste due c***ate in croce che hai detto?!
Figuriamoci, stamattina mentre facevo colazione, alla MagiRadio ho sentito di peggio!


Esibì una espressione di sufficienza puramente ironica e sarcastica, provando a contagiarla nel sorriso e in una piccolissima, seppur necessaria risatina.
Poi, una maggiore folata di vento intenso attraversò la superficie del mare, spirando fino ai loro corpi vicini, sì, ma non stretti.

... Hai un po' freddo?
Dai, vieni qui...


La invitò ad annullare del tutto la distanza tra loro, accogliendola eventualmente tra le sue braccia per donarle maggiore calore.
Avendo una buona dose di Fuoco nello Spirito le sarebbe bastato quel contatto in più per stare bene.
Era tardi, la mattina avevano lavorato in due e per di più la notte precedente avevano fatto sempre tardi.
Iniziarono a susseguirsi i respiri, silenziosi e pesanti, quei respiri che denotavano forse rilassamento e stanchezza allo stesso tempo.
Trascorsero secondi, minuti, sempre con quella stessa identica atmosfera, sempre con quegli stessi identici respiri.
All'ennesima folata di vento Kisuke la strinse più forte in automatico, ma senza averne effettiva coscienza.
Questo perché nel frattempo si era addormentato, sprofondando in un sonno denso che lo avrebbe condotto senza sveglia fino all'indomani.

La Mattina Seguente - Ore 09:52

... Mh... Ma che è... ?

Il suono che interruppe il risposo in modo netto e fastidioso era del MagiFonino dentro la tasca di Emanuelle.
Suo fratello la stava chiamando e non appena la canadese rispose si ritrovò con la voce dell'Acuan del Ghiaccio più preoccupato che mai.
Meno male che il Danma non possedeva un oggetto simile e nemmeno la sorella, altrimenti avrebbero fatto a gara a chi possedeva il parente più rompipalle.
Aveva il collo che doleva, la spalla pressata sulla sabbia intorpidita e, ovviamente, granelli dappertutto.
La bocca era impastata, gli occhi ancora mezzi chiusi e i suoni del giorno fornivano un contorno caotico ancora più energico.
Diversi bagnanti se ne stavano sotto i propri ombrelloni, altri facevano già il primo tuffo della giornata, giornata per altro calda e soleggiata.
Si tirò su pian piano mentre Emanuelle terminava di parlare/biascicare/discutere col fratello, per poi mettere giù la chiamata.
Provò a stiracchiarsi ma il collo e la spalla glielo impedirono abbastanza, per farla breve tornato a casa sarebbe stata urgente una pomata.
Diede poi uno sguardo all'orologio, scoprendo infine che ora fosse.

Qua-aaaaahhhh-si le dieci...
... Che fame...


Una fame accentuata poi da un odore niente male proveniente da dietro di loro.
Il chiosco della spiaggia libera che normalmente trovavano chiuso e serrato era invece aperto e operativo.
Caffè, yogurt, baklava appena sfornati, spremute di arancia e quant'altro.

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