... Ehi.
... Itsuki...
... Dov'è mio fratello?
Ecco il problema dell'avere a che fare con una femmina come Fujiko Danma: sapeva come smorzare le fantasie in un attimo.
No, non quelle più crude e carnali, quelle le alimentava pure troppo, bensì quelle più da sognatore, quelle da uno come Itsuki.
Non che si aspettasse una reazione del genere, un colpo di scena così grosso, ma insomma, almeno qualche attimo in più di incertezza ed esitazione.
Invece la donna passò subito al sodo, con tutto che erano trascorsi quasi dieci anni, con tutto che tra loro era rimasto tutto in sospeso.
Ma il fratello era il fratello e quella forte responsabilità verso di lui in un certo qual modo andava capita senza fare troppe storie ed assecondarla.
... Vieni, è in salotto.
Insieme a Kirie ed Anko, entrambe con i loro stili, le loro espressioni, i loro stati d'animo.
A farci bene caso, tutte e tre le femmine avevano delle identità affermate ben diverse l'una dall'altra.
Là dove Fujiko era piena femminilità, Kirie invece era pura grazia, per finire con la Minazuki, evidente ribellione.
Ognuna nascondeva in sé grandi doti e meravigliose caratteristiche e sceglierne una sola significava rinunciare ad altrettante sorprese speciali.
Ma se il Danma in tal senso aveva ben pochi dubbi al riguardo, per Itsuki invece la questione era decisamente diversa, più caotica e complessa.
L'età adulta le dona un casino, c***o...
Alcuni dettagli della sorella di Kisuke non erano affatto mutati, ma altri invece sì, migliorati, evoluti, atti a renderla incredibilmente desiderabile.
Gli occhi dell'Amakura si persero alcuni secondi ad osservarla dalla testa ai piedi, soffermandosi sulla luce dello sguardo, la curva delle labbra e del naso.
Poi un po' più giù sul florido e prosperoso petto tutt'altro che comune per una giapponese, arrivando anche alle dita affusolate e curate delle mani.
Una panoramica che ebbe vita breve, terminando a circa metà del racconto di Kisuke riguardo le dinamiche sulla faccenda incidente.
Il Ghiaccio, tenuto sotto controllo dal Demone Ignis, indicava uno sviluppo immediato, ma a cristalli sottili, come se il suo scopo fosse quello di esplodere a momenti.
... Quindi tu sei voluto andare a tutti i costi per salvare... Anko...
... Esatto.
E tu... Non sei potuto andare con lui, perché dovevi difendere tua... Cugina, ho capito bene?
Hai capito bene, sì.
... Hai...
Ci fu qualche piccolo secondo di silenzio, al termine dei quali la Danma chiese a tutti di uscire dalla stanza per restare sola col fratello.
Non appena venne chiusa la porta, ella provò ad insonorizzare la camera con la bacchetta ma la magia non si innescò.
Al contrario, si attivò un piccolo segnale sonoro acuto che ebbe però durata scarsa.
Col sistema di allarme non si possono isolare acusticamente le stanze!
Ho provveduto a rimuoverlo, fa' pure!
La voce di Itsuki, proveniente dal disimpegno, arrivò chiara e tonda nel salotto, dando l'ok alla sorella di Kisuke per procedere.
Adesso che non c'erano più impedimenti, si poteva procedere con l'incantesimo, determinando una più forte preoccupazione dell'invalido.
Perché mai Fujiko non desiderava farsi ascoltare?
Possibile che intendesse urlare così tanto forte che i muri non bastassero a limitare il suono?
All'inizio del discorso, il Danma pensò che la motivazione fosse soltanto legata a frasi molto delicate, ma ben presto si dovette ricredere.
In che modo pensi mi sarei sentita se mi avesse detto che mio fratello era rimasto gravemente ferito o se non ti avessero salvato dalla paralisi?
Avrei ucciso te e lui, questo è poco ma sicuro e non so che cosa mi abbia impedito di inveirgli contro, se il mio Elemento o la consapevolezza che quando c'è di mezzo la ragazza che ami, è impossibile farti ragionare!
Avrebbe dovuto tirarti un cazzotto in faccia, se non per bloccarti, almeno perché non hai voluto dirmelo per tempo!
Certo, e così facendo tu sicuramente...
E non te ne uscire con la storia che avrei cercato di fermarti, perché i miei tentativi, lo sappiamo bene, sarebbero andati completamente a vuoto!
... Sì, probabile...
E vogliamo parlare del fatto che persino i parenti di Itsuki sono in grado di metterti nei casini?!
Ma con che razza di famiglia è imparentato?!
Va beh dai, adesso non prendertela con...
Oooooh... Ma il peggio rimani tu, Kisuke!
Tu e la tua assurda capacità di innamorarti di una ragazza in grado di spaccarti una vertebra con un calcio solo!
Solo TU potevi prenderti di una così!
Niente, anche il raggiungere i trent'anni non aveva cambiato un dato di fatto: Fujiko sapeva sempre come farlo diventare piccolo piccolo piccolo.
Inveiva, si atteggiava a genitore, non a semplice sorellona, dando schiaffi verbali talmente tanto pesanti che al confronto quelli fisici di Anko erano carezze.
Kisuke non riuscì a sostenere lo sguardo della Acuan del Ghiaccio, non potendo minimamente replicare.
Non l'aveva avvertita per evitarle un patema d'animo, di stare in perenne ansia, ma sostanzialmente così facendo aveva imboccato la strada per un errore anche più grosso.
Ma sopratutto, Fujiko non riusciva a capire che probabilmente ci sarebbe riuscita davvero ad impedirgli di andare, con la sua preoccupazione alle stelle.
Però, se Kisuke fosse rimasto bloccato, se fosse rimasto ad attendere che altri salvassero la Minazuki, non se lo sarebbe perdonato e non l'avrebbe perdonato alla sorella.
Come fare però ad esporgli un discorso simile quando la Danma si preparava invece alla sfuriata vera e propria?
Ad Itsuki non serviva affatto ascoltare effettivamente cosa ella stesse dicendo, gli bastava percepire il Ghiaccio, un Ghiaccio che ormai somigliava più ad una tormenta di neve.
SEI UN IDIOTA!
UN IMBECILLE!
UN TOTALE E COMPLETO DEFICIENTE!
... Ok.
E mi sto trattenendo Onii-chan, sai che mi sto trattenendo dalla voglia di picchiarti e solo perché lo farei contro una persona indifesa, che non può NEMMENO SCAPPARE PERCHÉ NON GLI FUNZIONANO BENE LE GAMBE!
Avrei preferito le botte...
MA QUANDO IMPARERAI A CRESCERE E A PENSARE ALLE CONSEGUENZE DI QUELLO CHE VUOI FARE?!
QUANDO LA SMETTERAI DI FARMI VENIRE L'ANSIA PERCHÉ NON POSSO FIDARMI SE TORNERAI VIVO O INTEGRO DA UNA TUA SCAMPAGNATA CON ITSUKI?!
QUANDO KISUKE?!
QUANDO?!
Avrebbe voluto rispondere una buona volta, sollevarsi contro di lei e quella assurda convinzione che ogni volta fosse il legame con Itsuki il problema.
Ma non ci riuscì, la sua forza e la sua energia vennero annichilite, perché Fujiko era davvero l'unica in grado di lasciarlo senza difese.
Le voleva talmente tanto bene che pensare di darle contro, di reagire, sovrastare il suo dolore, lo facevano sentire un fratello terribile.
Eppure c'era sempre un motivo per ritenerlo tale, motivo che andava ricercato nella loro profondissima differenza di carattere che poco si conciliava col loro affetto reciproco.
L'unica cosa che fece fu alzare lo sguardo, fissarla e sostenere gli occhi iracondi della sorella, senza aria di sfida, in un semplice messaggio implicito: "Basta, ho capito".
Tuttavia, Kisuke non sarebbe stata l'unica vittima dentro quella casa, eh no, mancava niente meno che lui, colui che Nausicàa non poteva mai nominare.
E tu... Non credere che non ci sia in serbo una bella ramanzina anche per te.
... Kirie, Anko, raggiungete Kisuke per cortesia.
La voce ferma, un temperamento molto più solido che in passato.
Fujiko era sempre stata così, come si era appena mostrata con Kisuke, per Itsuki invece la questione era ben diversa.
Ella probabilmente non aveva la più pallida idea del suo sviluppo personale, mentale, interiore.
Credeva di avere a che fare con il solito ragazzino ventiduenne che non si era presentato a quell'appuntamento.
Un ragazzino che poteva schiaffeggiare impunemente, giustificando quel gesto come derivante dalla situazione attuale e per niente collegato al passato.
SCIAFF
Questo è perché non hai tirato un pugno in faccia a mio fratello quando ti ha detto che voleva andare a salvare Anko...
SCIAFF
... E questo è perché non gliene hai tirati due quando ha dimostrato di volermi tenere all'oscuro di tutto.
In ogni caso, l'Amakura non la fermò, si fece colpire, anche se il suo viso non si mosse di un millimetro.
... Ce ne sarebbero ancora altri che ti mollerei volentieri adesso, ma mi riconosco che sarebbe solo un modo per scaricare la rabbia che adesso provo verso Kisuke... E anche verso di te Itsuki, non dimenticarlo!
No che non lo dimenticava, mai si sarebbe azzardato, perché quella rabbia era condivisa anche da se stesso.
Mio fratello è una testa di legno, ma tu non hai nemmeno provato a spaccargliela, immagino...
Se gli fosse successo qualcosa... Se gli fosse successo qualcosa...
Trama... Quanto ti avrei odiato...
Mai più di quanto avrei odiato me stesso, Fujiko, ma non avevo alcun diritto di fermarlo!
Aveva preso la sua decisione, da persona ormai adulta, responsabile per sé, e se lo avessi costretto a desistere lo avrei solo umiliato!
A differenza della conversazione precedente, quella tra la Danma e l'Amakura era perfettamente udibile dalle tre persone in salotto.
L'aura celeste chiaro che circondava lo Spirito della donna venne contrastata da quella color rosso vivo attorno allo Spirito del Demone Ignis.
Ancora una volta Fuoco e Ghiaccio a confronto, due Elementi così tanto opposti che però con loro due riuscivano quasi a modificare la loro stessa essenza.
Quello di Itsuki diveniva Fuoco Freddo, un Fuoco in grado di gelare all'istante, mentre per Fujiko Ghiaccio Secco, Ghiaccio in grado di ustionare al minimo tocco.
Rispondimi sinceramente: sei davvero convinta che se lui ti avesse avvertita tu non saresti riuscita in alcun modo a bloccarlo?
Credi che tuo fratello, che conosci da tutta la vita, non si sarebbe fermato osservando la sua amata e adorata sorella piangergli davanti preoccupata?!
Pensi di valere così poco per lui, eh?!
... Ma se lo avesse fatto, se non fosse intervenuto per far stare tranquilla te e ad Anko fosse successo qualcosa... Sarebbe stato poi lui ad odiarti.
E sa bene... Come lo so anche io... Che tu senza il suo amore moriresti dentro, perché non esiste persona più importante, per te...
Al Danma si strinsero forte il cuore e l'anima nell'ascoltare il migliore amico, perché sapeva a cosa si stesse riferendo realmente.
Quella menzogna che Itsuki lo aveva implorato di mantenere viva, di non rivelare mai, perché per la Danma sarebbe stata una sofferenza troppo grande.
Pur essendo incisivo con il suo dire, l'Amakura non urlava, né alzava la voce, perché non intendeva ferire, solo non farsi sommergere da imprecazioni vere solo a metà.
Lì si notava quella Saggezza e quell'Amore che Kirie aveva riconosciuto nei gesti verso di lei, uniti però alla fierezza di un ragazzo ora divenuto uomo.
Un altro passo avanti e se ella non avesse indietreggiato, si sarebbero trovati a pochi centimetri di distanza.
... E se fosse morto, sarebbe morto con onore, cercando di salvare una vita che stava venendo stroncata.
Nessuna c*****a da teppista, nessuno scopo immaturo o inutile, ma nobile, coraggioso.
... 'FANCULO FUJIKO LO HAI PER LO MENO ABBRACCIATO QUALCHE FOTTUTO SECONDO O HAI PENSATO SOLO A VOMITARGLI ADDOSSO TUTTO IL TUO RISENTIMENTO?!
Kisuke è imperfetto... Come lo sono io... Come lo siamo tutti... È impulsivo, sfrontato, una vera testa calda... Ma ha anche un cuore grande, enorme.
... E non dimenticare mai che se oggi svolge un lavoro con la testa sulle spalle, se oggi combatte il suo animo scapestrato e ribelle... È per non deludere te.
Il cuore batteva molto, tropo forte, mentre gli occhi erano luminosi di una sottile patina umida.
Loro due comunicavano di tutt'altro attraverso una conversazione diversa, trasmettendosi emozioni e pensieri chiusi e relegati chissà dove.
Emise un lento, pesante respiro, proseguendo a non interrompere il contatto occhi negli occhi.
Dopo di che girò di poco la testa, spostando lo sguardo sul muro.
Uno sbuffo tra il divertito e l'amaro, infine si tolse la giacca, gettandola sopra l'appendiabiti... Quanto era stato stupido.
So che Anko vorrebbe restargli vicino durante il periodo di riabilitazione, me lo ha fatto presente in privato e credo te lo chiederà.
Cambiò per un attimo il discorso, volendo dare il tempo al proprio "Io" per abbassare lentamente la fiamma divampata senza controllo.
Era un Vulcano e come tale era soggetto ad eruzioni istantanee, non volute o più semplicemente provocate da agenti esterni fin troppo destabilizzanti.
... Non lo ammetterai mai, vero?
Era davvero importante specificare cosa?
No che non lo era, quella domanda era forse la più sensata e diretta da quando si erano rivisti, la più vicina ad un reale riscontro con un decorso ancora appeso.
Ma la Danma, esattamente come lui, era cresciuta e con lei anche il suo Elemento.
Tutti quegli anni trascorsi avevano contribuito a creare una solida parete di gelido cristallo, Itsuki la sentiva, la percepiva, e non sapeva se fosse ormai il caso di provare ad infrangerla.
Su una cosa però non c'erano dubbi: era tremendamente stanco di vedere una donna così ostinata a rifiutare i propri sentimenti.
Per quanto l'ostinazione fosse stata una delle peculiarità di lei più apprezzate dall'Amakura, ora invece si ritrovava ad essere la loro peggior nemica.
... Itsuki...
... Dov'è mio fratello?
Ecco il problema dell'avere a che fare con una femmina come Fujiko Danma: sapeva come smorzare le fantasie in un attimo.
No, non quelle più crude e carnali, quelle le alimentava pure troppo, bensì quelle più da sognatore, quelle da uno come Itsuki.
Non che si aspettasse una reazione del genere, un colpo di scena così grosso, ma insomma, almeno qualche attimo in più di incertezza ed esitazione.
Invece la donna passò subito al sodo, con tutto che erano trascorsi quasi dieci anni, con tutto che tra loro era rimasto tutto in sospeso.
Ma il fratello era il fratello e quella forte responsabilità verso di lui in un certo qual modo andava capita senza fare troppe storie ed assecondarla.
... Vieni, è in salotto.
Insieme a Kirie ed Anko, entrambe con i loro stili, le loro espressioni, i loro stati d'animo.
A farci bene caso, tutte e tre le femmine avevano delle identità affermate ben diverse l'una dall'altra.
Là dove Fujiko era piena femminilità, Kirie invece era pura grazia, per finire con la Minazuki, evidente ribellione.
Ognuna nascondeva in sé grandi doti e meravigliose caratteristiche e sceglierne una sola significava rinunciare ad altrettante sorprese speciali.
Ma se il Danma in tal senso aveva ben pochi dubbi al riguardo, per Itsuki invece la questione era decisamente diversa, più caotica e complessa.
L'età adulta le dona un casino, c***o...
Alcuni dettagli della sorella di Kisuke non erano affatto mutati, ma altri invece sì, migliorati, evoluti, atti a renderla incredibilmente desiderabile.
Gli occhi dell'Amakura si persero alcuni secondi ad osservarla dalla testa ai piedi, soffermandosi sulla luce dello sguardo, la curva delle labbra e del naso.
Poi un po' più giù sul florido e prosperoso petto tutt'altro che comune per una giapponese, arrivando anche alle dita affusolate e curate delle mani.
Una panoramica che ebbe vita breve, terminando a circa metà del racconto di Kisuke riguardo le dinamiche sulla faccenda incidente.
Il Ghiaccio, tenuto sotto controllo dal Demone Ignis, indicava uno sviluppo immediato, ma a cristalli sottili, come se il suo scopo fosse quello di esplodere a momenti.
... Quindi tu sei voluto andare a tutti i costi per salvare... Anko...
... Esatto.
E tu... Non sei potuto andare con lui, perché dovevi difendere tua... Cugina, ho capito bene?
Hai capito bene, sì.
... Hai...
Ci fu qualche piccolo secondo di silenzio, al termine dei quali la Danma chiese a tutti di uscire dalla stanza per restare sola col fratello.
Non appena venne chiusa la porta, ella provò ad insonorizzare la camera con la bacchetta ma la magia non si innescò.
Al contrario, si attivò un piccolo segnale sonoro acuto che ebbe però durata scarsa.
Col sistema di allarme non si possono isolare acusticamente le stanze!
Ho provveduto a rimuoverlo, fa' pure!
La voce di Itsuki, proveniente dal disimpegno, arrivò chiara e tonda nel salotto, dando l'ok alla sorella di Kisuke per procedere.
Adesso che non c'erano più impedimenti, si poteva procedere con l'incantesimo, determinando una più forte preoccupazione dell'invalido.
Perché mai Fujiko non desiderava farsi ascoltare?
Possibile che intendesse urlare così tanto forte che i muri non bastassero a limitare il suono?
All'inizio del discorso, il Danma pensò che la motivazione fosse soltanto legata a frasi molto delicate, ma ben presto si dovette ricredere.
In che modo pensi mi sarei sentita se mi avesse detto che mio fratello era rimasto gravemente ferito o se non ti avessero salvato dalla paralisi?
Avrei ucciso te e lui, questo è poco ma sicuro e non so che cosa mi abbia impedito di inveirgli contro, se il mio Elemento o la consapevolezza che quando c'è di mezzo la ragazza che ami, è impossibile farti ragionare!
Avrebbe dovuto tirarti un cazzotto in faccia, se non per bloccarti, almeno perché non hai voluto dirmelo per tempo!
Certo, e così facendo tu sicuramente...
E non te ne uscire con la storia che avrei cercato di fermarti, perché i miei tentativi, lo sappiamo bene, sarebbero andati completamente a vuoto!
... Sì, probabile...
E vogliamo parlare del fatto che persino i parenti di Itsuki sono in grado di metterti nei casini?!
Ma con che razza di famiglia è imparentato?!
Va beh dai, adesso non prendertela con...
Oooooh... Ma il peggio rimani tu, Kisuke!
Tu e la tua assurda capacità di innamorarti di una ragazza in grado di spaccarti una vertebra con un calcio solo!
Solo TU potevi prenderti di una così!
Niente, anche il raggiungere i trent'anni non aveva cambiato un dato di fatto: Fujiko sapeva sempre come farlo diventare piccolo piccolo piccolo.
Inveiva, si atteggiava a genitore, non a semplice sorellona, dando schiaffi verbali talmente tanto pesanti che al confronto quelli fisici di Anko erano carezze.
Kisuke non riuscì a sostenere lo sguardo della Acuan del Ghiaccio, non potendo minimamente replicare.
Non l'aveva avvertita per evitarle un patema d'animo, di stare in perenne ansia, ma sostanzialmente così facendo aveva imboccato la strada per un errore anche più grosso.
Ma sopratutto, Fujiko non riusciva a capire che probabilmente ci sarebbe riuscita davvero ad impedirgli di andare, con la sua preoccupazione alle stelle.
Però, se Kisuke fosse rimasto bloccato, se fosse rimasto ad attendere che altri salvassero la Minazuki, non se lo sarebbe perdonato e non l'avrebbe perdonato alla sorella.
Come fare però ad esporgli un discorso simile quando la Danma si preparava invece alla sfuriata vera e propria?
Ad Itsuki non serviva affatto ascoltare effettivamente cosa ella stesse dicendo, gli bastava percepire il Ghiaccio, un Ghiaccio che ormai somigliava più ad una tormenta di neve.
SEI UN IDIOTA!
UN IMBECILLE!
UN TOTALE E COMPLETO DEFICIENTE!
... Ok.
E mi sto trattenendo Onii-chan, sai che mi sto trattenendo dalla voglia di picchiarti e solo perché lo farei contro una persona indifesa, che non può NEMMENO SCAPPARE PERCHÉ NON GLI FUNZIONANO BENE LE GAMBE!
Avrei preferito le botte...
MA QUANDO IMPARERAI A CRESCERE E A PENSARE ALLE CONSEGUENZE DI QUELLO CHE VUOI FARE?!
QUANDO LA SMETTERAI DI FARMI VENIRE L'ANSIA PERCHÉ NON POSSO FIDARMI SE TORNERAI VIVO O INTEGRO DA UNA TUA SCAMPAGNATA CON ITSUKI?!
QUANDO KISUKE?!
QUANDO?!
Avrebbe voluto rispondere una buona volta, sollevarsi contro di lei e quella assurda convinzione che ogni volta fosse il legame con Itsuki il problema.
Ma non ci riuscì, la sua forza e la sua energia vennero annichilite, perché Fujiko era davvero l'unica in grado di lasciarlo senza difese.
Le voleva talmente tanto bene che pensare di darle contro, di reagire, sovrastare il suo dolore, lo facevano sentire un fratello terribile.
Eppure c'era sempre un motivo per ritenerlo tale, motivo che andava ricercato nella loro profondissima differenza di carattere che poco si conciliava col loro affetto reciproco.
L'unica cosa che fece fu alzare lo sguardo, fissarla e sostenere gli occhi iracondi della sorella, senza aria di sfida, in un semplice messaggio implicito: "Basta, ho capito".
Tuttavia, Kisuke non sarebbe stata l'unica vittima dentro quella casa, eh no, mancava niente meno che lui, colui che Nausicàa non poteva mai nominare.
E tu... Non credere che non ci sia in serbo una bella ramanzina anche per te.
... Kirie, Anko, raggiungete Kisuke per cortesia.
La voce ferma, un temperamento molto più solido che in passato.
Fujiko era sempre stata così, come si era appena mostrata con Kisuke, per Itsuki invece la questione era ben diversa.
Ella probabilmente non aveva la più pallida idea del suo sviluppo personale, mentale, interiore.
Credeva di avere a che fare con il solito ragazzino ventiduenne che non si era presentato a quell'appuntamento.
Un ragazzino che poteva schiaffeggiare impunemente, giustificando quel gesto come derivante dalla situazione attuale e per niente collegato al passato.
SCIAFF
Questo è perché non hai tirato un pugno in faccia a mio fratello quando ti ha detto che voleva andare a salvare Anko...
SCIAFF
... E questo è perché non gliene hai tirati due quando ha dimostrato di volermi tenere all'oscuro di tutto.
In ogni caso, l'Amakura non la fermò, si fece colpire, anche se il suo viso non si mosse di un millimetro.
... Ce ne sarebbero ancora altri che ti mollerei volentieri adesso, ma mi riconosco che sarebbe solo un modo per scaricare la rabbia che adesso provo verso Kisuke... E anche verso di te Itsuki, non dimenticarlo!
No che non lo dimenticava, mai si sarebbe azzardato, perché quella rabbia era condivisa anche da se stesso.
Mio fratello è una testa di legno, ma tu non hai nemmeno provato a spaccargliela, immagino...
Se gli fosse successo qualcosa... Se gli fosse successo qualcosa...
Trama... Quanto ti avrei odiato...
Mai più di quanto avrei odiato me stesso, Fujiko, ma non avevo alcun diritto di fermarlo!
Aveva preso la sua decisione, da persona ormai adulta, responsabile per sé, e se lo avessi costretto a desistere lo avrei solo umiliato!
A differenza della conversazione precedente, quella tra la Danma e l'Amakura era perfettamente udibile dalle tre persone in salotto.
L'aura celeste chiaro che circondava lo Spirito della donna venne contrastata da quella color rosso vivo attorno allo Spirito del Demone Ignis.
Ancora una volta Fuoco e Ghiaccio a confronto, due Elementi così tanto opposti che però con loro due riuscivano quasi a modificare la loro stessa essenza.
Quello di Itsuki diveniva Fuoco Freddo, un Fuoco in grado di gelare all'istante, mentre per Fujiko Ghiaccio Secco, Ghiaccio in grado di ustionare al minimo tocco.
Rispondimi sinceramente: sei davvero convinta che se lui ti avesse avvertita tu non saresti riuscita in alcun modo a bloccarlo?
Credi che tuo fratello, che conosci da tutta la vita, non si sarebbe fermato osservando la sua amata e adorata sorella piangergli davanti preoccupata?!
Pensi di valere così poco per lui, eh?!
... Ma se lo avesse fatto, se non fosse intervenuto per far stare tranquilla te e ad Anko fosse successo qualcosa... Sarebbe stato poi lui ad odiarti.
E sa bene... Come lo so anche io... Che tu senza il suo amore moriresti dentro, perché non esiste persona più importante, per te...
Al Danma si strinsero forte il cuore e l'anima nell'ascoltare il migliore amico, perché sapeva a cosa si stesse riferendo realmente.
Quella menzogna che Itsuki lo aveva implorato di mantenere viva, di non rivelare mai, perché per la Danma sarebbe stata una sofferenza troppo grande.
Pur essendo incisivo con il suo dire, l'Amakura non urlava, né alzava la voce, perché non intendeva ferire, solo non farsi sommergere da imprecazioni vere solo a metà.
Lì si notava quella Saggezza e quell'Amore che Kirie aveva riconosciuto nei gesti verso di lei, uniti però alla fierezza di un ragazzo ora divenuto uomo.
Un altro passo avanti e se ella non avesse indietreggiato, si sarebbero trovati a pochi centimetri di distanza.
... E se fosse morto, sarebbe morto con onore, cercando di salvare una vita che stava venendo stroncata.
Nessuna c*****a da teppista, nessuno scopo immaturo o inutile, ma nobile, coraggioso.
... 'FANCULO FUJIKO LO HAI PER LO MENO ABBRACCIATO QUALCHE FOTTUTO SECONDO O HAI PENSATO SOLO A VOMITARGLI ADDOSSO TUTTO IL TUO RISENTIMENTO?!
Kisuke è imperfetto... Come lo sono io... Come lo siamo tutti... È impulsivo, sfrontato, una vera testa calda... Ma ha anche un cuore grande, enorme.
... E non dimenticare mai che se oggi svolge un lavoro con la testa sulle spalle, se oggi combatte il suo animo scapestrato e ribelle... È per non deludere te.
Il cuore batteva molto, tropo forte, mentre gli occhi erano luminosi di una sottile patina umida.
Loro due comunicavano di tutt'altro attraverso una conversazione diversa, trasmettendosi emozioni e pensieri chiusi e relegati chissà dove.
Emise un lento, pesante respiro, proseguendo a non interrompere il contatto occhi negli occhi.
Dopo di che girò di poco la testa, spostando lo sguardo sul muro.
Uno sbuffo tra il divertito e l'amaro, infine si tolse la giacca, gettandola sopra l'appendiabiti... Quanto era stato stupido.
So che Anko vorrebbe restargli vicino durante il periodo di riabilitazione, me lo ha fatto presente in privato e credo te lo chiederà.
Cambiò per un attimo il discorso, volendo dare il tempo al proprio "Io" per abbassare lentamente la fiamma divampata senza controllo.
Era un Vulcano e come tale era soggetto ad eruzioni istantanee, non volute o più semplicemente provocate da agenti esterni fin troppo destabilizzanti.
... Non lo ammetterai mai, vero?
Era davvero importante specificare cosa?
No che non lo era, quella domanda era forse la più sensata e diretta da quando si erano rivisti, la più vicina ad un reale riscontro con un decorso ancora appeso.
Ma la Danma, esattamente come lui, era cresciuta e con lei anche il suo Elemento.
Tutti quegli anni trascorsi avevano contribuito a creare una solida parete di gelido cristallo, Itsuki la sentiva, la percepiva, e non sapeva se fosse ormai il caso di provare ad infrangerla.
Su una cosa però non c'erano dubbi: era tremendamente stanco di vedere una donna così ostinata a rifiutare i propri sentimenti.
Per quanto l'ostinazione fosse stata una delle peculiarità di lei più apprezzate dall'Amakura, ora invece si ritrovava ad essere la loro peggior nemica.