La Patroklos non temeva di essere licenziata, ma odiava pensare di aver fatto sprecare tempo e galeoni inutilmente. Era una persona estremamente corretta, che voleva svolgere il proprio lavoro fino in fondo, costi quel che costi. Non a discapito però della vita sua e della propria assistente.
Per questo motivo, di fronte a quel reperto, la greca prese una scelta difficile ma giusta. Non poteva rischiare di mettere in pericolo la vita di Fujiko per inseguire un uomo che, probabilmente, era già molto lontano rispetto a loro. Non erano nemmeno state in grado di affrontarlo e avevano rischiate di vedere le loro gole recise.
Non l'aveva fatto alla fine, il Sagitta, ma nulla vietava loro di pensare che se le avesse viste ancora in mezzo ai piedi non sarebbe stato così magnanimo.
Si misero a cercare dunque, all'interno della stanza, qualcosa per sbloccare o comprendere in che modo funzionasse la barriera magica che circondava il teschio. Nonostante gli attacchi di caldo/freddo della greca e quelli lussuriosi di entrambe, le due MagiArcheologhe riuscirono nell'intento di scovare ben due enigmi messi a protezione del reperto.
Probabilmente un meccanismo combinato che garantiva la barriera protettiva attorno al teschio. Disattivato quel meccanismo, sarebbe stato possibile anche portarsi via ciò che essi proteggevano.
Io ho trovato una nuova scritta in latino...
... Ed io un alto indovinello matematico.
C'era una nota di sofferenza nella voce della Danma. Aveva affidato il proprio spirito al Ghiaccio, ma gli effetti iniziavano già a vacillare, a causa probabilmente della maledizione. Essa richiedeva un grande sforzo per mantenere la propria lucidità e concentrazione e per questo motivo di tanto in tanto un pensiero più intenso o una scarica di passione più calda arrivava dritta al punto, infastidendo la giapponese.
Nausicàa però, presa dal desiderio di tradurre in fretta la frase in latino, non parve rendersi conto delle difficoltà a cui stava andando incontro la migliore amica. Per questo motivo Fujiko si limitò ad alzare le spalle e a concentrarsi sul proprio indovinello, osservando le nove operazioni che andavano sistemate nel modo giusto all'interno della sequenza numerica.
Mentre la greca dava prova di riuscire a rispolverare in fretta le vecchie conoscenze, traducendo la frase in cinqu minuti circa.
"Ti mando una nave senza poppa e senza prua"...
Ehi! Sto diventando sempre più brava!
Dunque.... Cosa vorrà mai significare?
... Che devi trovare la risposta giusta.
Probabilmente sarà una sorta di password dei tempi andati.
Giusto.
Grazie Fujiko!
Di nulla, ora però rifletti a bassa voce, vorrei provare a concentrarmi anch'io.
Ops, scusami!
Aveva iniziato a parlare tranquillamente, dimenticandosi di non essere più da sola ma con un'altra persona. La Patroklos cercò di rispettare la richiesta della sua assistente, continuando a guardare la frase e nel frattempo riflettendo sulla risposta esatta da dare.
In realtà non ci mise molto a capire come trovarla, ma dalla fretta -o forse dalla poca concentrazione data a causa della libidine- la Patroklos scelse di darla nella lingua sbagliata.
Eureka!
Ma certo!
Una nave senza poppa e senza prua è AV!
AV è la risposta esatta!
Non proprio. In quel preciso istante, la trappola scattò a causa della risposta errata che diede la greca. Fu impossibile non accorgersene per la Danma, considerando l'urlo di dolore che uscì fuori dalla bocca della bionda mentre cadeva a terra, di nuovo in preda alla Maledizione Cruciatus. Ma c'era di peggio.
Nessuna delle due poteva immaginare che ora le altre due maledizioni avevano incrementato la loro durata. Oltre a questo, quando finalmente la Patroklos smise di urlare -e passarono circa dieci secondi- la vista e l'udito iniziarono a calare drasticamente, con conseguente panico da parte della bionda.
Fujiko... Fujiko...
Nausicàa sono qui... Va tutto bene?
Il peggio è passato.
Io... Non riesco a vedere e faccio fatica a sentire!
È come se qualcuno avesse messo un velo nero davanti ai miei occhi...
Devi stare tranquilla, sarà l'effetto di un'altra maledizione.
Una volta uscite da qui torneremo all'Istituto e lì ci faremo controllare dall'esperto in Spezzaincantesimi.
Cosa hai detto?
Fu costretta a ripeterlo, alzando di molto la voce. Solo a quel punto Nausicàa comprese che cosa avesse detto la giapponese, facendosi aiutare a mettersi a sedere e chiedendo il favore all'altra di pronunciare la corretta soluzione al suo enigma.
Sono stata una vera tonta e stupida!
La soluzione doveva essere in latino, non in inglese!
E QUINDI?
Pronuncia la parola "Ave" di fronte all'indovinello.
Annuì Fujiko, facendo come le era stato detto. Vedeva Nausicàa piuttosto sicura di sé e dunque non ebbe problemi a fidarsi del suo giudizio, scandendo per bene la parola latina. A giudicare dal fatto che lei rimase illesa e che qualcosa nella Trama che circondava la reliquia cambiò, la Patroklos aveva compiuto il ragionamento giusto.
Ora non le restava che aspettare la Danma ed il suo di rompicapo. L'unica cosa che poteva fare era rimanersene accucciata per terra, occhi chiusi e suoni ovattati, resistendo ai continui sbalzi di temperatura e alla libidine. Non possedeva il Ghiaccio di Fujiko, non poteva contare su un elemento che fosse statico e fermo. L'Acqua si muoveva agitata dentro di lei, ma dosando bene la concentrazione avrebbe potuto calmarla e trarne anche lei, di conseguenza, una bella dose di morfina formato Mana.
Nel frattempo che la greca combatteva contro i suoi problemi, Fujiko -finalmente nel più completo silenzio- poteva dedicarsi a tutti i ragionamenti del mondo. In realtà da ragionare c'era ben poco. Si trattava semplicemente di vagliare le varie possibilità e trovare quella giusta. Un'impresa facile, avendo a disposizione molto tempo, ma risultava essere più complessa quando quest'ultimo scarseggiava e i pensieri lascivi diventavano sempre più forti e persistenti.
Posso iniziare solamente con un + o con un x... Niente sottrazioni o divisioni...
4x9...36+2... 38:1...
No, sento che questa soluzione non va bene.
Concentrati, magari provando ad iniziare prima con la somma...
Anche lui no, e che c***o!
I minuti passavano, mentre lei cercava tutte le varie combinazioni possibili, fermandosi di tanto in tanto per scacciare i pensieri ed il desiderio nei confronti di Itsuki, di Shuyun, ma anche di molti altri che aveva avuto in passato e con i quali c'era stata una storia più o meno seria.
Pur essendo una cosa molto fastidiosa, lo scorrere del tempo stava permettendo alla Patroklos di far scemare con lentezza gli effetti della maledizione. Lei continuava a starsene buona e tranquilla, provando a scacciare i pensieri a modo suo e, non dovendo fare nulla, riusciva meglio nell'intento rispetto all'amica Ghiaccio, la quale chiaramente aveva bisogno del cervello per pensare.
La sua fortuna fu che trovò la soluzione quasi per caso. Provando un'altra combinazione, vide che ogni cosa combaciava e che il risultato finale era esattamente uguale a quello inciso sulla targhetta. Tirò un sospiro di sollievo la Danma e guardò il suo orologio da polso. Erano passati circa una ventina minuti da quando Nausicàa era stata colpita dalla maledizione. Una tempistica abbastanza buona per dare la risposta giusta ed uscire subito da lì.
STAI TRANQUILLA NAUSICÀA!
LA SOLUZIONE C'È!
A BREVE CI TIRO FUORI DA QUI.
La bionda MagiArcheologa alzò la testa, sorridendole e facendole segno dell'okay col doppio pollice. Si rese conto di sentire un pochino meglio, anche la vista iniziava ad essere sempre meno ombrata ma per il momento non disse nulla, lasciando che Fujiko terminasse il suo compito.
La Danma doveva solo capire in che modo inserire la soluzione, ma qualcosa le diceva che avrebbe dovuto farlo anche lei ad alta voce, scandendo bene le parole. Si mise di fronte alla targhetta e poi iniziò ad elencare in ordine di apparizione le operazioni da inserire.
4 + 9...
Si, funzionava. Non appena pronunciò quel più, il segno apparve fra i due numeri, quindi non doveva fare altro che proseguire senza interruzioni, stava andando bene.
... x 2... - 1 : 5... + 3 x 7...
Si bloccò in quel momento. Anche se concentrata, il pensiero ad un certo puntò vago di nuovo, ricercando uno sfogo fantasioso alla sua voglia di sesso incontrollata. La Danma fu costretta a prendere di nuovo fiato, cercando di scacciare tutte le immagini perversamente pornografiche che le saltarono in testa.
Per farlo doveva pensare a tutto ciò che non le ispirasse del sesso e ci provò, riuscendoci in parte. Poi il suo pensiero sfiorò casualmente la figura di Kisuke, la persona che lei amava di più al mondo. Ma nonostante non avesse mai pensato a lui sotto un'ottica diversa rispetto a quella di un fratello, la maledizione agì ugualmente su di lei, facendole uno scherzo che le costò veramente molto caro.
7... 7...
EH NO PER D**!
Oh cazzo NO!
Troppo tardi.
Quell'imprecazione che le era uscita così spontaneamente dalle labbra venne presa dal meccanismo come una risposta e in quanto tale la segnò. Subito dopo furono nuove urla di dolore a riempire la stanza, urla che la Patroklos riuscì comunque a sentire, anche se in maniera ovattata. Si voltò di scattò e riuscì a distinguere la figura della sua assistente riversa a terra.
Solo che in lei c'era qualcosa di molto più strano. Non soltanto era stata cruciata, ma in più si era rannicchiata completamente, come se stesse soffrendo per qualcosa che non si riusciva a vedere né a spiegare. Tutte le maledizioni in cui avrebbe potuto incappare nella prima stanza si riversarono addosso a lei.
La Maledizione Cruciatus aveva appena finito i suoi effetti che un'altra, tremenda ne aveva preso il posto. Tremenda per lei che era un'Acuan del Ghiaccio. Difatti, pur soffrendo meno gli effetti di un freddo gelido, quando ebbe quell'impennata di calore la Danma si sentì profondamente male. Aveva la testa che le girava la nausea e le vertigini. Il corpo le stava andando a fuoco e la cosa peggiore era che anche lei, al momento, non fosse più in grado né di vedere né di sentire perfettamente.
Nana aiutami!
Aiutami!
Sto bruciando... Sto bruciando...
Adesso la Patroklos riusciva a cogliere sprazzi di suoni e luci che prima erano molto più nascoste. Si avvicinò alla donna, riversa a terra, e provò ad aiutarla nell'unico modo che poteva: stringendole forte la mano, facendole sentire che era vicina, tranquillizzarla che presto sarebbe passato tutto.
Con lei almeno quegli sbalzi non duravano per chissà quanto tempo, dunque Fujiko doveva solo stringere i denti e resistere. Ed infatti, dopo qualche secondo ancora, tutto quanto si fermò, tranne il problema della vista e dell'udito.
Come avrebbero potuto fare? Nausicàa non si scoraggiò affatto, anzi cercò di spiegare alla Danma che adesso lei si sentiva meglio e dunque poteva essere lei a prendere il posto di comando, lasciando che la giapponese si riposasse fino a quando la maledizione non fosse regredita.
Va bene... Allora occupati tu di dare la risposta giusta.
Io ti detto le operazioni e tu pronunciale ad alta voce, d'accordo?
So che è quella giusta... Ho solo detto una parola di troppo!
D'ACCORDO!
La Patroklos prese il posto della sua assistente, di fronte al rompicapo matematico e lì, seguita da Fujiko, pronunciò tutte le operazioni disponibili in fila, completando ciò che l'altra donna non era riuscita a fare.
4 + 9 x 2 - 1 : 5 + 3 x 7 - 8 : 6 : 4
Anche in quel caso, la magia che impediva a chiunque di prendere il teschio venne completamente annullata. Erano passati altri sette minuti, la greca ormai era in grado di veder e sentire quasi alla perfezione. Per questo motivo, dato che Fujiko invece non era nelle condizioni di muoversi, fu lei ad organizzare l'uscita da quei sotterranei.
I marchingegni magici le avrebbero permesso di trasportare la reliquia senza danneggiarla ed in più le sembrava di ricordare che nei propri appunti ci fosse una strada in quella stanza che portava verso l'uscita. Non doveva fare altro che trovarla.
23 minuti dopo...
SIAMO FUORI FUJIKO!
Lo vedo Nana... E lo sento...
Il Ghiaccio stava lentamente scemando, così come la maledizione che le occludeva vista ed udito. L'aria fresca della notte, anzi gelida, era meravigliosa da sentire sulla pelle, spingendo la giapponese ad alzare gli occhi verso il cielo e notare dei punti luce che rassomigliavano alle stelle.
Riusciva a farcela, riusciva a vederli anche se la loro luce appariva più fioca rispetto al normale. Ma non importava, ormai avevano concluso anche quella spedizione e dovevano semplicemente tornare a casa. Chissà che fine aveva fatto l'uomo misterioso e se fosse riuscito a trovare il tomo.
In realtà la risposta a quelle domande la Danma e la Patroklos le ottennero quasi subito, quando dopo qualche minuto, a distanza di circa otto metri, videro materializzarsi proprio lui, Shuyun, con il tomo sotto il braccio.
Entrambe provarono una fortissima attrazione nei suoi confronti.... Ma Nausicàa aveva in più anche la rabbia nei confronti di un ladro che le aveva sottratto un'importante scoperta con il frutto del suo duro lavoro.
Così almeno inveì contro il Sagitta il quale, per nulla turbato, mise il libro nella sua borsa a tracolla, abbassandosi poi completamente il cappuccio. Ma che cosa aveva intenzione di fare rivelando le proprie fattezze alle due donne?
... Questo libro è analogo ad un Vaso di Pandora.
Il solo aprirlo porterebbe ad un rilascio di energia magica indescrivibile.
Chiunque scegliesse di provare ad imbrigliarlo, magari riuscendoci, otterrebbe delle facoltà oltremodo disastrose.
Ve lo leggo in faccia, siete sicuramente inviate per un museo o per un laboratorio di MagiArcheologia, non avete l'aria delle esploratrici solitarie.
Lasciarlo incustodito ad osservazione turistica condurrebbe al suo furto in meno di un mese.
Non posso permettere che ciò accada, quindi lo terrò con me e troverò il modo di distruggerlo o almeno, di sigillarlo completamente.
A giudicare da quello che vedo nelle vostre mani, avete ugualmente raggiunto un ottimo obiettivo.
Accontentatevi... Consorelle.
... Cosa?
Ha detto proprio... Consorelle?
Domandò la Danma, che non era sicura di aver sentito bene quell'ultima parola. Poi nel cielo notturno si palesò un fulmine di colore violaceo e, in concomitanza con esso, i loro spiriti vennero avvolti dall'Elemento di Shuyun, Acqua e Ghiaccio imbrigliati nella sua potenza distruttiva.
Nausicàa si sentì come se avesse appena ricevuto una scarica di energia potentissima. Tremava, ma perché il suo spirito era stato smosso, le molecole agitate, provando una sensazione che non era possibile descrivere.
Anche Fujiko venne intaccata, ma in maniera completamente diversa. Il suo Ghiaccio venne fatto letteralmente a pezzi, scacciando persino la trance elementale nella quale aveva scelto di rifugiarsi per resistere alle maledizioni.
Faceva male, anzi malissimo sentire ogni pezzo di Ghiaccio staccarsi dentro di lei senza la possibilità di fare resistenza. Ma non era intenzione di Shuyun farle rimanere in quello stato per molto tempo. Voleva soltanto che loro comprendessero chi lui fosse e fu ben chiara, alla fine, l'identità del Muramasa.
Tu sei...
... Il Sagitta...
Concluse Fujiko per Nausicàa, con tono sorpreso. L'uomo non disse nulla per confermare quell'ipotesi o smentirla, ma era chiaro ad entrambe che nessun altro avrebbe potuto possedere un Fulmine tanto potente da influenzare persino la natura stessa.
Che l'Equilibrio Vi Assista.
Si smaterializzò prima ancora che una delle due potesse parlare. In realtà non parlarono per molto tempo, diversi minuti, entrambe sotto shock dopo quello che avevano visto.
I pensieri di Fujiko si rivolgevano verso Shuyun, sentendo nascere una forte curiosità nei suoi confronti. Ma era anche sollevata di constatare che ormai riuscisse a vedere e sentire del tutto.
Quelli di Nausicàa erano molto più impenetrabili. Tuttavia fu lei stessa ad esternarli ad alta voce, mentre la Danma si voltava a fissarla.
Che incontro...
...Già...
Noi due abbiamo incontrato il Sagitta... Ti rendi conto?
... Sì...
Nana... Cosa ti succede?
Quel ladro...
Ancora?
Nana, se ciò che ha detto è vero, è giusto che egli protegga quel tomo.
Lo sai anche tu che non possiamo permettere che finisca in mani poco raccomandabili...
A parte che poteva ALMENO lasciarmi il tempo di studiarlo un po', giusto per non lasciarmi con la sete di sapere che cosa ci fosse scritto dentro...
Va bene...
... E POI SAGITTA O NO NON MI HA RESTITUITO I MIEI APPUNTI!
........
Sono miei!
Come osa portarseli via così!
Che maleducato!!!
Pffff... AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!
Che c'è?
Perché ridi?
Nulla, nulla, scusami è che sei così buffa quando te ne esci con queste cose...
Sì vabbé... Meglio tornare direttamente nel laboratorio, non possiamo andare in albergo con questo teschio.
Creo subito la passaporta... Il conto lo salderemo domani.
Anche perché, pur resistendo, nessuna delle due era in gran forma.
Entrambe avevano una voglia di fare sesso che se le portava via, entrambe avevano sbalzi di temperatura. Il resto delle maledizioni per fortuna era stato scongiurato, per cui non restava che stringere ancora un po' i denti, fino a quando non fossero state al sicuro a Cipro.
Dove Haytham probabilmente le avrebbe raggiunte in un batter d'occhio, facendosi raccontare tutto quello che era accaduto mentre un esperto le esaminava, aiutandole a spezzare prima del tempo le loro maledizioni.
The End