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Ufficio Preside

Messaggioda Monique » 11/12/2011, 0:00

Si chiuse la porta alle spalle, voltandosi poi verso la Preside: oh, quante cose che aveva da dirle... se l'era preparato mentalmente il discorsetto, e filava che era una meraviglia. Peccato che Madeline mise subito in chiaro che sarebbe stata lei a parlare, non appena Monique fece il primo passo in sua direzione.

Credo di doverti delle scuse. Se vorrai sederti, bene, altrimenti, non c'è problema, fa pure quello che vuoi anche se so che non seguiresti di certo degli ordini da parte mia.

Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Madeline Bergman?

Fu la prima cosa che si chiese Moni, presa totalmente in contropiede da quell'atteggiamento così... remissivo.
Niente sorrisetto di sufficienza, niente battutine, niente tono di accondiscendenza... niente.
Per la prima volta Madeline sembrava rapportarsi a lei da donna a donna, e fu questo forse a spingere Monique a sedersi lentamente sulla poltroncina di fronte alla scrivania, mentre la Preside tirava fuori alcuni fogli dall'aria piuttosto antica da una cartellina di color giallo.

Rose non è morta di morte naturale. E' stata uccisa. E questo perchè era a conoscienza di un segreto molto importante di natura magica e mondiale.

Uccisa.
Era incredibile come, avendone pur sempre avuto il dubbio, quella consapevolezza lanciatale addosso così, di colpo, riuscì ad atterrirla: si passò una mano sul viso, lentamente, quasi senza fiato, sentendo un fastidioso groppo alla gola e le lacrime salirle agli occhi. Fece respiri lunghi e profondi, imponendosi di calmarsi per ascoltare il resto di ciò che la Preside voleva dirle.

Ora, io sono disposta a darti alcune risposte, non tutte perchè alcune sono segreti che riguardano anche me stessa e cose segrete tra me e Rose, ma sappi che quello che penso di poterti dire, te lo dirò, ma in cambio voglio che da parte tua ci sia lucidità e maturità. Fino a pochi giorni fa pensavo di trovarmi ad essere relazionata con una persona che fosse prevalentemente istintiva, cosa per altro confermata dai racconti di Rose su di te. Ma è anche vero che non posso continuare in questo modo e in questo rapporto con te. Tu potresti non essere più quello che ricordava Rose, potresti essere cambiata e, come ha detto un tuo "amico", la mia enciclopedia su di te potrebbe dover essere aggiornata, ma questo lo posso fare solo conoscendoti e questo nelle ultime settimane non l'ho fatto.

Sandyon...

Quando aveva parlato con Madeline?
Ma soprattutto, perchè? Avrebbe dovuto chiederglielo assolutamente, ma la cosa importante era che forse l'uomo era riuscito a far comprendere alla Preside una cosa fondamentale: Rose aveva conosciuto la bambina, la ragazzina, l'adolescente, la giovane adulta... non la Monique attuale. Si erano scritte, certo, ma era davvero la stessa cosa? Poteva Rose pensare davvero di conoscerla così a fondo anche durante la crescita? Forse Madeline si era affidata troppo all'amica, tralasciando quindi la parte più importante del percorso: conoscerla.

Uhm?

Dei fogli, anzi, degli spartiti musicali all'apparenza piuttosto complessi, si palesarono di fronte a lei dalle mani della Bergman: Monique alzò un sopracciglio, assottigliando lo sguardo e prendendone uno il cui titolo sembrava essere "Paralisi".

Questi erano di Rose, per te, uno per ogni tuo compleanno che avrei dovuto festeggiare assieme a te da quando è morta a tutti i prossimi cinque anni a venire. Ma visto e considerato che potrei ritrovarmi a non essere mai parte della tua vita, credo che sia meglio che li tenga tu, tutti in blocco. Ogni spartito contiene una musica per violino in grado, assieme alla tua immensa capacità, di creare degli effetti aggiuntivi sulle persone. Tieni, questi sono tuoi, adesso semplicemente aspetto che tu mi dica cosa intendi fare o dire, sono a disposizione nei limiti di quanto ti ho già detto, e bada bene, signorina, non sono affatto arrabbiata o stizzita, anzi, sono profondamente delusa, da me stessa, e per questo ti chiedo scusa, visto che l'onore di un essere umano non si vede nelle cose giuste che fa ma sopratutto nell'ammissione dei propri errori...

Lasciò che Madeline parlasse fino alla fine, sentendo una fitta allo stomaco nel pensare a quel regalo di Rose: l'avevano uccisa... ma l'avrebbero pagata, era una promessa. Osservò la donna prepararsi del tè, facendo comparire una tazza di fronte a Moni senza però imporle di farle compagnia.

Che miscela prende?

Domandò semplicemente, senza però alzare gli occhi: stava osservando quegli spartiti, studiandone le note, le pause, ogni singolo millimetro di quelle pergamene come fossero piccoli brandelli dell'anima di Rose.
Alla fine sospirò e spinse quegli spartiti verso Madeline, scuotendo appena il capo.

Meglio che li tenga lei, il troppo stroppia e non voglio rischiare di esagerare pretendendo d'imparare tutto subito.
E poi me li potrà dare a tempo debito.


Mormorò dopo diversi istanti, accavallando una gamba sull'altra: un gesto significativo, che forse Madeline avrebbe compreso per bene ed apprezzato; primo, si stava fidando di lei, o almeno stava provando a farlo. E secondo... aveva in programma di averla presente al suo prossimo compleanno, e chissà... anche a quelli futuri.
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Messaggioda Madeline » 11/12/2011, 13:30

Voleva sorprenderla?
Probabilmente ci era riuscita, ma non era affatto quello il suo intento.
Aveva bisogno di avere uno sfogo con lei più simile a quelli che la Vice Preside, o meglio, ex Vice Preside avrebbe voluto già in passato, ma Madeline sapeva bene che nella vita all'inizio bisogna sempre fare di testa propria, questo per avere modo di dare qualche bella testata e da lì poi imparare a regolarsi meglio non solo con chi si ha davanti, ma sopratutto con una nuova dimensione di se stessi, che essa scosti molto da quella originale o che non si scosti per niente.
L'aveva zittita con i suoi gesti, ma non sorrise per nulla, non quella volta.
Monique aveva deciso di sedersi ed ascoltare pazientemente quanto la Preside aveva da dire, e con sua somma sorpresa, quello che lei disse le piacque abbastanza. Intendiamoci, si parla in senso metaforico, difatti le piacque che la donna avanti a lei si fosse aperta in quel modo, ma non di certo il contenuto delle sue parole.
In effetti sapere che Rose era stata uccisa fu un bel colpo, ma Madeline dentro di se fu molto compiaciuta nel vedere che non aveva mostrato scatti d'ira eccessivi o non aveva dato di escandescenza magari puntandole la bacchetta alla gola per farsi dire ancora di più.
Avevano trovato una bella dimensione di dialogo almeno al momento, e questo fu confermato ulteriormente non solo dai seguenti gesti della ragazza, ma sopratutto dalle sue parole, che non negarono alla Bergman, seppur per un secondo, un sorriso sinceramente felice, e non quella volta da prenderla a schiaffi, per quanto dentro di se le mancasse molto sorridere, ma sapeva che forse, forse, presto con la Vireau avrebbe potuto riprendere le vecchie abitudini...

Che miscela prende?

La mia preferita, vaniglia e cocco, mi calma e mi fa sentire molto leggera...

Si volse, osservandola dritto negli occhi, ed osservando il suo sguardo mentre adesso fissava con interesse ed anche un po' di timore ogni spartito mandatole direttamente da Rose.
Scrutava attentamente gli occhi di Monique, già, aveva bisogno di captare una cosa, una ed una sola: Voleva comprendere se anche solo per un secondo negli occhi della ragazza fosse apparso uno spiraglio di oscurità, magari pensando all'utilizzo di quegli spartiti in qualche maniera malvagia o poco incline alla lealtà.
Furono le parole successive della professoressa però, a dare tutte le conferme delle quali Madeline aveva bisogno.

Meglio che li tenga lei, il troppo stroppia e non voglio rischiare di esagerare pretendendo d'imparare tutto subito.
E poi me li potrà dare a tempo debito.


Complimenti cara...

Credo tu abbia ragione, forse tutto insieme sarebbe un po' pesante, ma sono sicura che hai tutte le carte in regola per imparare. Ti ho mai detto che sono immensamente brava a fare il profiterol bianco e nero?

Quella domanda fu estremamente utile per smorzare almeno per pochi secondi quella tensione che si era creata non tanto fra loro quanto nella situazione in se per se.
La Bergman si avvicinò lentamente alla sua ospite seduta sulla poltroncina e allora si sedette di fronte a lei, entrambe con la tazza di tè fumante e pronta per essere bevuta. Gli occhi neri pece scintillanti in quelli ghiacciati della figlia della sua migliore amica. Stava andando tutto decisamente meglio, forse perchè c'erano meno veli davanti, forse perchè avevano entrambe riflettuto, o forse semplicemente perchè era quello il momento giusto e quello il modo giusto.
Dalla tasca della giacca del vestito, Madeline estrasse una spilletta romboidale ben conosciuta da Monique, difatti era la stessa spilla che si era fatta revocare qualche giorno prima; ma non gliela diede nuovamente, no, non le impose affatto nulla, semplicemente la posò sul tavolino e con due dita la fece scivolare fino avanti alla francesina, facendo solo un piccolo ed impercettibile sorriso.

Prima di tutto, questa sarebbe tua, ma non voglio affatto spingerti a riprenderla forzatamente, fai la tua scelta secondo quello che senti dentro e mettici il tempo che preferisci... Nel frattempo... Avanti, chiedimi pure quello che ti interessa sapere, vedrò quello che posso dirti nei limiti delle mie possibilità.

E detto questo, mosse la bacchetta in direzione del tavolino presso la tazza di Monique e fece apparire una ciotolina di ceramica con delle zollette di zucchero finissimo, nonchè delle fettine di limone o in alternativa un bricchetto con del latte, per poi posare la bacchetta sulla poltrona accanto a se e incrociare le braccia in attesa che ora fosse il turno della "Ice-Lady" per parlare ed esporre quello che di più profondo ed importante teneva dentro, forse, da troppo, troppo tempo.
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Messaggioda Monique » 11/12/2011, 15:47

La mia preferita, vaniglia e cocco, mi calma e mi fa sentire molto leggera...

Penso proprio che la proverò.

Mormorò semplicemente Monique con un lieve cenno del capo: poche parole le sue, seppur solitamente fosse una persona molto più espansiva e loquace, ma se non altro con poche sillabe aveva fatto intendere quelli che erano i suoi immediati progetti futuri; prendere un tè con la Preside, e possibilmente iniziare a conoscere la verità.
Lasciò dunque che quei fogli tornassero più vicini a Madeline, rifiutandosi per il momento di tenerli per sé: Rose le aveva spiegato le controindicazioni dell'uso di determinate illusioni... più esse risultavano potenti, e più potevano essere capaci di corrompere chi le produceva.

Credo tu abbia ragione, forse tutto insieme sarebbe un po' pesante, ma sono sicura che hai tutte le carte in regola per imparare. Ti ho mai detto che sono immensamente brava a fare il profiterol bianco e nero?

A suo tempo, a suo tempo.
Ottimo, dovrà farmelo assaggiare allora. Ho un debole per i dolci.


Rispose la donna con un lieve sorriso: era ancora fredda nel tono e molto sulla difensiva, ma se non altro non stava sbraitando né manifestava sentimenti di rabbia o odio nei confronti di chi aveva davanti, era già un inizio.
Osservò la Bergman ripassarle la spilla col simbolo da Vice Preside, che Moni prese tra le mani iniziando a rigirarsela tra le dita.

Prima di tutto, questa sarebbe tua, ma non voglio affatto spingerti a riprenderla forzatamente, fai la tua scelta secondo quello che senti dentro e mettici il tempo che preferisci... Nel frattempo... Avanti, chiedimi pure quello che ti interessa sapere, vedrò quello che posso dirti nei limiti delle mie possibilità.

Eccola lì, la possibilità che si estendeva di fronte a lei: fare domande, chiedere... scoprire la verità. E la cosa incredibile, era quanto fosse totalmente spaventata da quella possibilità. Sospirò, allungando la mano per prendere quella tazza di tè caldo e berne un paio di sorsi: troppo dolce forse per la ragazza, ma provare gusti nuovi non era così spiacevole e, soprattutto, era un modo come un altro per prendere tempo. Si passò lentamente una mano tra i capelli, come a voler riflettere ancora, ed alla fine si decise a parlare.

E' stato mio padre il mandante del suo assassinio?

Sì, la prima domanda era quella: voleva sapere se Nicholas c'entrava anche in quello, se aveva dovuto rovinare la sua esistenza così profondamente uccidendo l'unica persona che aveva davvero voluto bene a Moni.

Ora che è... morta... è tutto finito?
Il segreto di cui parli è morto con lei... vero?


Poche domande ma essenziali, anche perchè Madeline aveva detto di non poter parlare troppo, e probabilmente avrebbe mal sopportato di porre quesiti che sarebbero poi rimasti senza risposta.
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Messaggioda Madeline » 11/12/2011, 20:51

La professoressa di incantesimi decise di prendere per il momento solamente tra le dita quella spilla, continuando ad osservarla con aria ancora piuttosto perplessa e timorosa. Madeline poteva percepire quelle paure scorrerle nelle vene, e non si trattava affatto solo della paura di riprendere attivamente il ruolo lasciato in quella scuola, ma più che altro i veri dubbi che adesso la attanagliavano, erano riguardanti cose molto più importanti, in particolar modo quali domande fare alla Preside e quali verità essere disposti a sapere.
Rimase in silenzio ancora qualche secondo, bevendo un sorso di tè, trovandolo molto dolce, ma l'espressione di Madeline non cambiò affatto, pur avendo capito perfettamente la sua reazione a quel tipo di miscela, così semplicemente, avvicinò maggiormente una fettina di limone al suo piattino come ad invitarla a smorzare l'eccessiva dolcezza con un po' di aspro dell'agrume in modo da avere un sapore diverso e magari più gradevole.
A parte questo, Monique si preparò adeguatamente, prendendo lunghi respiri e sitemandosi nervosamente i capelli, prima di inziare quindi a farsi una vera idea di tutta la situazione.

E' stato mio padre il mandante del suo assassinio?
Ora che è... morta... è tutto finito?
Il segreto di cui parli è morto con lei... vero?


Immaginavo saresti arrivata a questo... Bene dunque, credo di poter rispondere con una buona precisione, almeno a questo...

Inspirò profondamente anche lei, prendendo un sorso di tè, sentendo subito una parte di nervosismo spegnersi nel momento stesso in cui l'aroma di cocco e vaniglia pervasero la sua mente e la sua anima. Ma non c'era tempo per indugiare oltre, sapeva bene che ormai era in ballo, aveva chiesto lei di ballare e dunque, avrebbe ballato.
Si alzò nuovamente in piedi e dal cassetto della scrivania prese un altro fascicolo, questa volta di colore nero, e lo portò verso la propria ospite, aprendolo con estrema attenzione. All'interno vi erano delle fotografie in movimento che ritraevano tre uomini, dei quali uno di loro ben conosciuto dalla francesina... era suo padre.

Si. Il mandante è stato Nicholas Vireau, ma non solo. A questa operazione hanno devoluto i loro contributi anche due altri potenti del mondo... Klavdiy Bregonov, primo cancelliere e gonfaloniere presso il ministero magico Russo, candidato al potere e quarto uomo più ricco di tutto il mondo della magia, e Junsaku Yumine, generale capo delle armate magiche giapponesi. Se vuoi un riferimento...

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Ecco qui un riferimento visivo delle altre due persone che hanno contribuito con i loro fondi ad uccidere la nostra amata Rose... Uno di questi appunto, il russo, ha almeno il triplo dei poteri monetari di vostro padre, e credo con questo di dire proprio tutto...

Adesso però bisognava passare alla seconda domanda, una domanda abbastanza scottante ma nemmeno tanto riferito a quanto comunque aveva appena detto dalla Preside riferito ai "sicari" della madre di Monique Vireau.
Attese quindi una qualsiasi reazione da parte della ex Vice Preside, per poi quindi continuare il discorso, più seria e risoluta che mai, sapendo bene che quello che stava per dire era molto scottante e l'avrebbe messa in una posizione di estremo pericolo.

Mi fido di te, cara...

Il segreto di Rose non è morto con lei, anzi, è custodito da qualcun altro proprio per evitare che se ne fosse andato così e non fosse più stato utile per l'umanità. Questo segreto... Lo tengo io, nei più profondi recessi della mia memoria, magicamente chiuso con un lucchetto molto potente ma di certo non totalmente inespugnabile, quindi no, non è tutto finito... Ma se non altro nessuno sa che questo segreto lo sto tenendo io, quindi brancolano nel buio, se così si può dire.

No, ancora non era il momento per accennare al fatto che sapeva che i tre sicari sospettavano proprio che fosse Monique la detentrice di quel segreto. Dire a bruciapelo una cosa importante come quella avrebbe di certo scatenato un'altra grande pndata di domande che avrebbero anche potuto condurre fino alla figura di Sandyon, quindi, al momento, meglio tacere, anche perchè comunque lei aveva messo bene in chiaro fin dall'inizio che non tutto sarebbe stato rivelato.
Cercò ancora in mezzo alla cartellina e finalmente trovò un altro fascicolo, che però tenne ancora a debita distanza da Monique, fissandola però intensamente negli occhi, cercando di trovare il coraggio per porle quella domanda così difficile.
Madeline aveva paura, si, paura che lei potesse in qualche modo far avere la meglio alla sua collera, ma doveva fidarsi di lei, fidarsi... di sua madre.

Qui con me ho anche il fascicolo riguardante l'uomo incaricato di uccidere Rose, la persona che con la sua bacchetta ha spento la sua vita dopo averla torturata per sapere quello che lei si è portata con se nella tomba. Vuoi sapere gli estremi di questo individuo, Monique?
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Messaggioda Monique » 11/12/2011, 21:19

Attesa. Prese la fettina di limone e ne versò il succo dentro la miscela dolce assaggiata poco prima, sentendo che era proprio quell'attesa a farle del male: aveva bisogno di sapere, ma allo stesso modo era convinta che non appena Madeline avrebbe pronunciato quelle parole, la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

Si.

Poteva una sola sillaba fare tanto male?
La risposta sembrava palese ora nel cuore di Monique, trafitto da mille aghi gelidi ed implacabili, provocandole un dolore così forte che si piegò per un momento in due, letteralmente, sporgendosi in avanti col busto.
L'aveva fatto davvero... era davvero arrivato a tanto... ma per cosa... si portò una mano alla bocca, imponendosi di respirare lentamente per non perdere il controllo e per potersi concentrare su ciò che ora Madeline le stava mostrando.

Il mandante è stato Nicholas Vireau, ma non solo. A questa operazione hanno devoluto i loro contributi anche due altri potenti del mondo... Klavdiy Bregonov, primo cancelliere e gonfaloniere presso il ministero magico Russo, candidato al potere e quarto uomo più ricco di tutto il mondo della magia, e Junsaku Yumine, generale capo delle armate magiche giapponesi. Se vuoi un riferimento...
Ecco qui un riferimento visivo delle altre due persone che hanno contribuito con i loro fondi ad uccidere la nostra amata Rose... Uno di questi appunto, il russo, ha almeno il triplo dei poteri monetari di vostro padre, e credo con questo di dire proprio tutto...


Conosceva quegli uomini di vista, naturalmente, quando si era figlia di Nicholas Vireau certe cose erano inevitabili: ma se prima, fino a quel momento, li aveva sempre considerati esseri sgradevoli alla pari del padre, ora erano diventati molto di più.
Assassini.

Il segreto di Rose non è morto con lei, anzi, è custodito da qualcun altro proprio per evitare che se ne fosse andato così e non fosse più stato utile per l'umanità. Questo segreto... Lo tengo io, nei più profondi recessi della mia memoria, magicamente chiuso con un lucchetto molto potente ma di certo non totalmente inespugnabile, quindi no, non è tutto finito... Ma se non altro nessuno sa che questo segreto lo sto tenendo io, quindi brancolano nel buio, se così si può dire.

Ed ovviamente la tentazione di sapere quale fosse questo segreto era forte, fortissima, ma non riusciva a fare quella domanda: un po' perchè era quasi certa che non avrebbe ricevuto risposta, ed un po' perchè era ancora troppo sconvolta, troppo ferita, troppo distrutta per poter ragionare in modo da lasciar prendere il sopravvento alla propria curiosità.
Ma c'era ancora qualcosa che Madeline le voleva mostrare anche se con più timore, qualcosa che probabilmente sapeva bene avrebbe potuto far perdere il controllo a Moni.

Qui con me ho anche il fascicolo riguardante l'uomo incaricato di uccidere Rose, la persona che con la sua bacchetta ha spento la sua vita dopo averla torturata per sapere quello che lei si è portata con se nella tomba. Vuoi sapere gli estremi di questo individuo, Monique?

Un ringhio.
Madeline lo avrebbe potuto percepire senza alcuna difficoltà e dal canto suo Monique non fece nulla per provare a nasconderlo.
Un ringhio basso, rabbioso e cattivo le uscì dalla gola, i pugni vennero stretti fino a far sbiancare le nocche e la tazza di fronte a lei tremò violentemente, in quella manifestazione di magia spontanea che a lei non accadeva quasi mai.

... sì.

La stessa sillaba che tanto le aveva fatto male, ora le stava dando una possibilità nuova: vendicarsi, trovare l'uomo che le aveva portato via la sua Rose e dargli ciò che si meritava.
E poi sarebbe toccato anche a suo padre.
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Messaggioda Madeline » 11/12/2011, 22:20

Ogni parola pronunciata, o forse addirittura ogni lettera furono per Monique un'autentica pugnalata al cuore e allo spirito, il suo spirito che stava cercando di essere il più calmo possibile.
Ma probabilmente quelle parole facevano male ad entrambe, visto che pure Madeline faceva molta fatica a parlare e a rendere in maniera chiara tutta quanta la spiegazione.
La donna avanti a se non fiatava, semplicemente incamerava tutto come se fossero delle istruzioni di guerra e dentro di se la Bergman aveva una paura assoluta che Monique potesse cedere troppo alla rabbia.

Speriamo davvero che non accada, ne basta una in famiglia di pazza illusionista...

... sì.

Ma non era finita affatto, visto che ora c'era ben altro di cui dover e poter parlare, qualcosa di molto pesante, qualcosa di davvero terribile. Madeline dovette dar retta ala maggior parte del suo autocontrollo incanalandolo fino alle corde vocali per non tremare anche lei nel momento in cui avrebbe dovuto parlare del vero sicario di Rose, una persona fondamentalmente potente, ma che obiettivamente la Preside non seppe bene se avesse dovuto parlare del tutto o meno di questa figura, sopratutto per i legami forti che questa avesse nei confronti di qualcuno con il quale Monique era entrata davvero molto, molto in confidenza.
Un altro respiro profondo, poi una sorsata di tè ed infine, non c'era altro da poter dire, non si poteva fare altro che parlare.
Prese quindi un'altra fotografia, fissandola con una punta intensa di odio e repressa ira, prima di avvicinarla alla francesina lentamente e con molta cautela osservandone bene le reazioni.

Immagine

Il suo nome è Tyslion Asveras, un mercenario di altissimo livello conosciuto in tutta Europa per la sua risolutezza e spietata capacità di saper uccidere. Ha passato la maggior parte della vita in mezzo al fronte di guerra ed ha un'esperienza tattica e magica di gran lunga superiore alla maggior parte dei maghi più potenti. Per un lungo periodo di tempo la sua reputazione è stata innalzata anche dal fatto che molti lo avevano messo a confronto con un altro grande uomo del suo stesso calibro, tanto che i due vennero considerati dal resto del mondo ed anche fra di loro come due acerrimi rivali. Esattamente, sto parlando proprio del nostro professore di Difesa Contro le Arti Oscure, Sandyon Vastnor. Fonti indiscrete parlano anche del fatto che potrebbero essere fratellastri ma non ci sono tesi ben fondate al riguardo.

Madeline vide che Monique negli occhi aveva una sorta di potenza repressa che stava sul punto di esplodere. La tazza da tè prese a tremare, ma la Preside con la sua aura magica potente e possente fermò quell'incedere di magia spontanea e forse per la prima volta potè far comprendere alla Vireau quale potere nascosto poteva tenere sotto il suo aspetto così docile e tranquillo.
In ogni caso, prima che Moni potesse pensare a qualsiasi cosa di sbagliato e preoccupante, Madeline si affrettò a proseguire a parlare per fermare ogni strano pensiero totalmente errato.

Prima che tu me lo chieda: No, Sandyon non è mai stato a conoscienza di questa missione di assassinio, nemmeno per sentito dire, pur avendo lavorato con tuo padre. Questo te lo posso assicurare. I lavori svolti con lui risalgono almeno a tre o quattro mesi prima... C'è altro che vuoi sapere, cara? Se mi volessi chiedere l'ubicazione di quest'uomo temo però di non poterti aiutare.

Calmati, per favore calmati, o benedetta figlia, non lasciarti sopraffare dall'odio, per l'amore del cielo...
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Messaggioda Monique » 11/12/2011, 22:49

Quell'unica sillaba era bastata a far comprendere a Madeline quale fosse la volontà di Monique, ma non si poteva dire che la ragazza fosse lucida e tranquilla in quel momento, anzi. Si sentiva fremente e arrabbiata, percepiva l'odio che cercava d'insinuarsi dentro di lei e corromperla in qualche modo e questo rendeva tutto ancor più difficile perchè non voleva... non voleva farsi controllare da quei sentimenti negativi.

Il suo nome è Tyslion Asveras, un mercenario di altissimo livello conosciuto in tutta Europa per la sua risolutezza e spietata capacità di saper uccidere. Ha passato la maggior parte della vita in mezzo al fronte di guerra ed ha un'esperienza tattica e magica di gran lunga superiore alla maggior parte dei maghi più potenti.

La foto non le diceva niente, in compenso non le era sfuggito come la Preside si fosse lasciata scappare due particolari non verbali: il primo riguardava la sua capacità di bloccare il flusso di magia spontanea altrui; il secondo invece era il tono tremulo nella voce, segno che anche a lei riusciva difficile parlare di quell'uomo mantenendo un certo contegno.

Per un lungo periodo di tempo la sua reputazione è stata innalzata anche dal fatto che molti lo avevano messo a confronto con un altro grande uomo del suo stesso calibro, tanto che i due vennero considerati dal resto del mondo ed anche fra di loro come due acerrimi rivali.

Non sarà mica...

Esattamente, sto parlando proprio del nostro professore di Difesa Contro le Arti Oscure, Sandyon Vastnor. Fonti indiscrete parlano anche del fatto che potrebbero essere fratellastri ma non ci sono tesi ben fondate al riguardo.

Fratellastri...

Che cazzo di fregatura, la famiglia.
Monique osservò meglio la foto tentando di scorgere delle somiglianze con l'uomo col quale aveva dormito la notte prima, con cui aveva condiviso momenti molto intimi: era strano come, pur facendo lo stesso lavoro, per la donna l'uomo dell'immagine fosse su un piano completamente diverso rispetto a Sandyon. Forse perchè quest'ultimo non le aveva ucciso la madre.

Prima che tu me lo chieda: no, Sandyon non è mai stato a conoscienza di questa missione di assassinio, nemmeno per sentito dire, pur avendo lavorato con tuo padre. Questo te lo posso assicurare. I lavori svolti con lui risalgono almeno a tre o quattro mesi prima... C'è altro che vuoi sapere, cara? Se mi volessi chiedere l'ubicazione di quest'uomo temo però di non poterti aiutare.

... no.
O meglio, ciò che vorrei sapere è anche ciò che tu non mi puoi dire.


Rispose Moni, e Madeline avrebbe sicuramente capito che non si stesse riferendo all'ubicazione dell'assassino, quanto al segreto portato da Rose nella tomba e a tutto ciò ad esso connesso. Scosse così la testa, lentamente, stringendo la spilletta tra le dita per riporla al suo posto, in bella vista sul petto.

Credo sia per me ora di andare, ma grazie del tè e delle informazioni.
So che c'è molto altro che sa e che non mi può dire, almeno al momento. Lo accetto.


Mormorò, alzandosi lentamente con un sospiro, la cartellina nera stretta tra le dita: c'erano tante cose a cui pensare, su cui riflettere... e voleva parlare con Sandyon. Una volta non si sarebbe fidata, ma ora... le cose erano molto diverse.

... passerò durante la settimana, per aggiornarla sugli ultimi avvenimenti scolastici.
Buona giornata, Madeline.


E con quel primo accenno di un rapporto più o meno amichevole, Monique salutò la Preside e si congedò da lei, decisa ad aspettare pazientemente l'arrivo della sera per parlare con l'uomo.
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Messaggioda Madeline » 17/01/2012, 17:09

... passerò durante la settimana, per aggiornarla sugli ultimi avvenimenti scolastici.
Buona giornata, Madeline.


E fu così che si congedò piuttosto velocemente.
Madeline vide sfrecciare via la Vice Preside con una velocità non lontanamente paragonabile a quella avuta nel loro ultimo incontro.
Si trattava di una velocità davvero impressionante, farcita in più con elementi di rabbia, inquietudine, paura, rancore e desiderio di vendetta.
Sapeva bene la donna che quei sentimenti erano quelli maggiormente aborriti da Rose, ma in quel caso non poteva che dare ragione a Monique che adesso, più irrequieta che mai, con molta facilità si stava dirigendo verso la stanza di Sandyon Vastnor.
Madeline rimase ancora qualche secondo a mescolare il suo tè, riflettendo adeguatamente su tutta la questione, una questione per nulla semplice.
Tyslion Asveras, aveva saputo molte brutte cose su di lui e sul rapporto che aveva con la malavita, un dato da non sottovalutare.

Monique dovrà affrontare nemici che nemmeno immagina se vuole davvero vendicare la morte di sua madre, ma questo cosa significa, che un giorno mi troverò a dover intervenire anche io nella faccenda? E se così fosse, accetterò di morire per lei? Per quella che quasi potrei considerare mia nipote?

Non era facile rispondere a certe domande, anche perchè pungevano, bruciavano e inondavano il cuore come un fiume in piena, adesso non si poteva più scherzare con il fuoco, adesso che molte carte stavano venendo fuori, sopratutto con la possibilità ed eventualità che Tyslion fosse veramente imparentato con Sandyon. Una parentela alquanto strana: due fratelli che nascono con la stessa vocazione, e la stessa potenza o comunque molto simile, era mai possibile una cosa del genere? O forse c'era molto di più sotto al rapporto stretto che legava quei due uomini così lontani ma allo stesso tempo così vicini?
Ma il destino non riservava sorprese shock solo per quei due fratelli mancati, in effetti c'erano anche due sorelle in gioco ma questo era ancora tutto da scoprire, per Madeline, per Sandyon e sopratutto per Monique Vireau.

Mi auguro tu faccia sempre attenzione cara. Tuo padre sa bene cosa vuole e spesso ha tutti i mezzi per ottenerlo, questo mi spaventa. Hai fatto bene a lasciare gli spartiti qui ma mi auguro tu sappia decidere il momento giusto per far si che ti possano essere utili, gioia mia.

Portò la tazza alle labbra e sorseggiò fino a concludere il contenuto nel recipiente di ceramica.
Posò il tutto assieme al cucchiaino e si alzò in piedi raggiungendo la porta fino a riaprirla, poteva sentire ancora il profumo lasciato dalla Vice Preside percorrere il corridoio. Richiuse l'ingresso e si avvicinò agli spartiti riponendoli al loro posto. Si avvicinò alla scrivania ed aprì il cassetto per riporli, incappando in una vecchia fotografia ritraente una bambina con i capelli scuri seduta su una sedia a dondolo ed in braccio un cucciolo di lupa bianca. Sorrise nell'osservare quell'immagine e si commosse, facendo splendere gli occhi scuri come le perle più nere che si inumidono di lacrime di malinconia e tristezza.

Tu non lo ricordi, ma questa foto te l'ho scattata proprio io, ma forse eri troppo piccola per poter ricordare, o forse... forse sono stata io troppo incapace di rimanere in maniera stabile e forte nella tua memoria...

Ripose quella foto con i vari documenti e a seguito, si asciugò appena le lacrime pulendo gli occhiali, proprio nello stesso momento, qualcuno stava bussando alla porta che poco dopo si aprì al "prego" di Madeline e di lì si fece avanti un bambino che probabilmente voleva parlare con lei.
La donna di colore sorrise amabilmente verso di lui e lo invitò ad avvicinarsi e senza ulteriori indugi si mise nuovamente a dedicarsi al compito per la quale era stata scelta... confortare ed essere sempre disponibile.

Dimmi Erminia, c'è qualcosa che ti turba? Vieni angelo mio, prendiamo una tazza di tè e parliamone insieme di questi bulletti che ti prendono in giro su...

Si signora Bergman, grazie tante, c'è l'infuso al gelsomino per caso?

Chiese la bimba del secondo anno con un tono gentile e rispettoso, da sotto le sue treccine rosse e le sue gote ornate da tante piccole lentiggini.
Madeline si fermò un istante fissandola quasi stupita, poi, sorrise ancora di più e senza esitare, rispose annuendo con il capo.

L'infuso al gelsomino, piccola, non mancherà mai in questa stanza, ricordalo sempre... sempre.


[FINE]
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Messaggioda Madeline » 04/03/2012, 18:50

{ VENERDI' MATTINA - ORE 08:10 - UFFICIO DELLA PRESIDE MADELINE BERGMAN }

Quella mattina di un allegro Venerdì di Marzo, la Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts stava tranquillamente osservando i fascicoli di due nuovi docenti trasferitisi da poco all'interno del castello.
Un sorriso sereno e gioioso, come al solito insomma, ed un'affabilità nello sguardo tale da poter spiazzare anche la persona più diffidente.
Attendeva l'arrivo non solo dei due professori ma anche della Vice Preside scelta proprio da lei vari mesi prima, all'inizio dell'anno accademico, Monique Vireau, che ultimamente aveva avuto modo di vedere poco e starci poco a contatto, anche se di certo per motivazioni sue segrete non aveva smesso di tenere abbastanza sott'occhio, grazie anche all'aiuto del fidato professore di Difesa che con il suo "lavoro" cercava di essere sempre informato sulle abitudini e sui progetti della donna francese.
Sospettava che ormai ci fosse qualcosa di più fra di loro ma al momento preferiva non pensarci troppo su, dato che il lavoro in quel senso doveva venire prima di ogni cosa e prima di ogni pettegolezzo, per quanto lei fosse una pettegolona di natura.

Chissà se un giorno ti sentirai così sicura e tranquilla da potermi confidare qualcosa sulla tua vita, piccola Moni.
Oh vediamo un po'... cosa abbiamo qui, un ragazzo aitante e fascinoso e una ragazza seria e dagli occhi impenetrabili.
Sono così desolata per l'allontanamento improvviso della professoressa Morker, ma il settore di ricerca è importante e una brava guaritrice come lei con la sua esperienza farà di sicuro più comodo al San Mungo che alla scuola.
La signorina... uhm... Vilvarin saprà gestire gli studenti con altrettanta professionalità, spero!


Tutti pensieri semplici, mentre sfogliava le immagini e le informazioni dei due professori che sarebbero arrivati a momenti e avrebbero quindi palesato la loro presenza prima di cominciare effettivamente dal Lunedì successivo ad insegnare nelle proprie aule.
Erbologia ed Astronomia, un maschio ed una femmina, fortunatamente l'assortimento del castello a livello di sesso del corpo docente era abbastanza equilibrato e questa era di certo una buona cosa, visto anche l'equilibrio che poteva creare nei rapporti inter personali.
Ognuno dei due nuovi professori aveva delle referenze eccellenti, seppur quelle di Astronomia fossero più didattiche e di laboratorio e quelle di Erbologia fossero più di esperienza autentica e lavoro sul campo, ma comunque entrambe ottime e che facevano pensare ad una promessa positiva.

Benissimo, le otto e dieci, ho dato appuntamento a Monique per adesso mentre ai due nuovi docenti per le otto e trenta.
Avremo qualche minuto per parlare prima tra noi, devo dire che sono contenta di rivederla... chissà se sia lo stesso per la mia cara e gelida nipotina.
Tu che ne pensi Rose, riuscirà mai ad accettarmi nella sua vita come io vorrei accettarla nella mia?
Dipende da entrambe è vero, hai ragione, sei sempre stata la più saggia tra noi due!


Parlò qualche istante con la vecchia amica defunta, osservando da lontano oltre la finestra il cielo limpido e privo di nuvole, come se potesse scorgere il volto della donna persa da Monique tra le onde del vento di quel placido mattino quasi primaverile.
Madeline Bergman quel giorno portava una camicia bianca larga con dei pantaloni di cotone neri e sopra un gilet rosso molto sportivo e quasi maschile, un'acconciatura più corta di quando aveva iniziato la sua carriera all'inizio dell'anno ed un paio di occhiali tondi ed intellettuali in perfetto stile simile ma diverso rispetto a quello del più grande Preside che si diceva Hogwarts avesse avuto fino a quel momento: Albus Dumbledore.

Immagine

Non appena la porta del suo ufficio ricevette dei piccoli colpi educati e secchi, la donna si mise in piedi uscendo da dietro il tavolo e accolse con gioia e sorriso gentile la Vice Preside, non indugiando affatto nell'osservarla nel suo aspetto magnificamente curato, composto e sinceramente affascinante.
Dagli occhi della Preside si vedeva chiaramente una luce rivolta alla persona davanti a se come se avesse appena ricevuto la visita di una donna pari ad una figlia o comunque ad una rappresentanza fondamentale della sua famiglia e del suo affetto.
Nessun segno di presa in giro nei suoi sorrisi o nel suo sguardo, anzi, semplice e onesta dolcezza di una signora alla quale è mancata tanto una signorina.

Avanti cara.
Oh quanto tempo, come ti trovo bene, sembra che il tempo passi e ti renda ancora più bella tesoro, accomodati pure, a breve arriveranno i nostri nuovi membri del corpo insegnanti, per il resto ci sono novità?
Immagino tu non abbia fatto colazione, posso offrirti qualsiasi cosa?
Magari dell'orzo o del caffè al ginseng, dicono che faccia miracoli con le articolazioni ma vista la mia esperienza personale mi sentirei di dissentire quindi non darci troppo ascolto, ohohoh!
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Messaggioda Monique » 04/03/2012, 20:42

Odiava le occasioni formali.
Insomma, già doveva tenere un comportamento professionale tutto il giorno, figuriamoci poi in quella particolare occasione dove avrebbe dovuto incontrare la Preside!
... no, in realtà a pensarci bene Madeline era il tipo da non fare una piega manco se Monique si fosse presentata il pigiama: era la situazione in sé, il fatto di dover conoscere i due nuovi membri del corpo docenti, a richiedere serietà e precisione.

Uhmpf, speriamo almeno siano all'altezza del loro compito.

Si disse Moni con un leggero sospiro mentre camminava per il corridoio che l'avrebbe portata nell'ufficio della Preside: sapeva che uno dei due nuovi insegnanti avrebbe sostituito la docente di Erbologia che si era dovuta allontanare dalla scuola per motivi di ricerca, mentre l'altro insegnava Astronomia se ricordava bene; o perlomeno quelle erano le voci di corridoio che circolavano per la scuola. Arrivata finalmente di fronte alla porta dell'ufficio di Madeline, Moni bussò un paio di volte e poco dopo la porta si aprì, permettendo alle due donne di trovarsi l'una di fronte all'altra.

Immagine


Avanti cara.
Oh quanto tempo, come ti trovo bene, sembra che il tempo passi e ti renda ancora più bella tesoro, accomodati pure, a breve arriveranno i nostri nuovi membri del corpo insegnanti, per il resto ci sono novità?
Immagino tu non abbia fatto colazione, posso offrirti qualsiasi cosa?
Magari dell'orzo o del caffè al ginseng, dicono che faccia miracoli con le articolazioni ma vista la mia esperienza personale mi sentirei di dissentire quindi non darci troppo ascolto, ohohoh!


Buongiorno Preside Bergman.

A differenza della donna, Moni faceva fatica ancora a trattarla come una vecchia amica per quanto si rendesse conto che il luccichio negli occhi della Preside era riservato solo a lei, come fosse speciale: riuscì a sorriderle più calorosamente del solito, tuttavia i suoi occhi rimasero freddi ed impenetrabili... ci sarebbe voluto tempo.

Nessuna novità rilevante direi, il Castello è pieno e fremente di attività come al solito e gli studenti sembrano volenterosi di imparare, almeno per quanto mi riguarda.

E sto con Sandyon, ma questo per il momento non è il caso di dirlo...


Mentre parlava la donna si accomodò sulla poltrona di fronte alla scrivania di Madeline, chiedendosi dove si sarebbe accomodata una volta arrivati i due docenti: forse in piedi, dietro di lei? Le sembrava la soluzione più giusta e professionale. Declinò con un cenno della testa le offerte della Preside, che non rispecchiavano affatto i suoi gusti: oltretutto, come spesso le capitava, era un po' nervosa di doversi presentare ai due insegnanti nelle vesti ufficiali della "Vice Preside", perciò aveva lo stomaco un po' chiuso.

Sono andati bene i suoi viaggi all'estero?
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