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da Emanuelle » 29/03/2018, 12:31
Appartamento di Stella ed Emanuelle, Londra Semi-Centrale * Venerdì 12-01-2114 * 19:35
Un Venerdì sera particolarmente tranquillo. Quel giorno Emanuelle non aveva il turno allo Shamrock, quindi poteva tranquillamente starsene beata a poltrire in casa, di fronte alla TV magica, facendo dello schifosissimo zapping con un pacco di patatine. Stella sarebbe uscita più tardi con Cyrus, quindi avrebbe lasciato tutta sola soletta la migliore amica, che però non pareva chissà quanto turbata. Un po' di pace e tranquillità le andavano bene, assolutamente, e poi non sarebbe neanche stata di ottima compagnia se fosse andata con loro. Il motivo era anche piuttosto semplice e palese: Davis.
Quello s*****o figlio di p*****a non si è fatto sentire nemmeno oggi...
Pensò, controllando il magifonino per assicurarsi che non ci fossero messaggi non letti da parte del Valefor. Non è che ci tenesse particolarmente a lui. Però le bruciava pensare che un ragazzo, che sembrava voler fare di tutto per lei, sparisse così senza nemmeno dirle un ciao, senza nemmeno ricontattarla all'istante una volta tornato operativo. Poteva giustificarlo se per un mese intero non aveva potuto toccare il magifonino per lavoro -anche se era convinta che ogni tanto un piccolo messaggio avrebbe potuto mandarglielo- ma era rientrato da ben due giorni, due e ancora non si era fatto sentire. La cosa la faceva altamente incazzare.
Le 19:40... Ma... Che strano! Com'è Stella non si sta ancora lamentando perché ha fame?
La Cartwright era puntuale come un orologio svizzero quando si trattava di cibo. Pur dovendo uscire con il Bahamut, di solito qualcosina la spizzicava, mentre in quel momento sembrava piuttosto decisa a farsi gli affari suoi, non rivolgendo parola alla moretta e continuando a fare avanti e indietro da tutte le stanze.
Stella vuoi una patatina?
Eh?! No... No, no, grazie! Non ho fame! Per niente! E poi aspetto Cyrus!
GRRRROOOOOOOOOOOOOWL
La Lamarck inarcò il sopracciglio nel sentire quel rumore forte provenire dallo stomaco della biondina, fissandola senza chiedere nulla, perché tanto bastava il suo sguardo a far comprendere che pretendeva una risposta.
AHAHAHAHAHAH QUESTA È ANSIA!
Stella non c'è bisogno che urli... E poi ansia per che cosa?
Ma sai, Cyrus ancora non si è deciso se mettersi insieme a me oppure no, quindi l'attesa mi rende un po' più nervosa e quindi mi succedono questi brutti effetti...
Ma scusami, l'altro giorno hai detto che ti andava bene così perché nel frattempo ti potevi godere con lui del fantastico sesso...
SÌ MA CHE C'ENTRA! ORA UNA NON PUÒ NEMMENO PIÙ CAMBIARE IDEA?!
Va bene, va bene, scusami...
Alzò le mani in segno di resa, trovando molto strano quell'atteggiamento da parte della Cartwright, ma non sospettando ancora nulla. Anzi, cercò anche di comportarsi da buona amica, invitandola a sedersi accanto a lei sul divano, così da tranquillizzarla un po' e farle comprendere che Cyrus sarebbe stato uno stupido se si fosse lasciato scappare una come lei. Peccato che quando mise le braccia intorno alla schiena di Stella, per abbracciarla, sentì dell'umido appiccicoso che corrispondeva a sudore.
Ma... Stella! Che cavolo ti succede? Aspetta un attimo... Non è che per caso mi stai nascondendo qualcosa?
Chi? Io? Ma ma ma come ti permetti di insinuare una cosa del genere?!
Stai sudando e tu sudi solo quando menti.
Aaaaaaah! Ma nooooooo... Questo non è sudore da bugia. È... È...
... È?
È sudore da stitichezza!
... Cosa sarebbe il sudore da stitichezza scusa?
Negli ultimi giorni sto facendo tanta fatica ad andare in bagno, quindi poco fa quando ci sono andata ho provato a spingere e spingere e spingere...
... E nello spingere ti sei sforzata così tanto da sudare?
PROPRIO COSÌ! Non puoi capire quanto sforzo ci vuole, uff... Ah no, è vero, puoi capirlo, tu lo sei!
Seh... Vabbé insomma, quindi mi assicuri che è tutto a posto?
Ma sì che è tutto a posto! Certo che sei davvero sospettosa, insomma dattela una calmata e rilassati ogni tanto, sembra che ti bruci per qualco-
DLIN DLON
UUUH! LA CACCA! MI È ARRIVATO LO STIMOLO, VAI TU AD APRIRE!
SBAM
Sentì la porta del bagno chiudersi con un colpo talmente forte da far tremare le mura di casa. Emanuelle si alzò con un sospiro, scuotendo la testa e infilandosi le pantofole di peluche ai piedi, prima di andare ad aprire. Indossava un paio di pantaloni della tuta, molto comodi, una canottiera e sopra di essa un maglioncino bianco con scollo a barca, che lasciava scoperte le spalle. Capelli sciolti, un po' spettinati, catenina al collo, ed espressione piuttosto svogliata. Magari era Zelos, chissà, non gli aveva chiesto se gli andava di passare la serata insieme. Ed invece, quando aprì la porta, si ritrovò proprio l'ultima persona che si aspettava di vedere.
... Ancora così stai? La prenotazione è per le 20:45.
Fo****i.
SBEM!
È così che tratti il tuo fidanzato reduce da una missione pericolosa e potenzialmente mortale?! ... E comunque quelle adorabili ciabatte peluche ti donano incredibilmente!
Decise di non rispondergli per non diventare estremamente volgare, ma il Valefor avrebbe potuto sentire anche attraverso la porta quanto fosse incazzata la Lamarck con lui, grazie allo scoppiettare continuo del suo Fuoco. In quel preciso istante, Stella si affacciò dalla porta del bagno, scendendo le scale per arrivare vicino alla migliore amica.
Ma quella era la voce di Davis? Uuuuh ma pensa te che carino, ti ha voluto fare una sorpre-
STELLA FRANCINE CARTWRIGHT!
TI PREGO PERDONAMI EMA, IO SAPEVO TUTTO MA MI HANNO CHIESTO DI NON DIRTI NULLA PER ORGANIZZARTI UNA SERATA A SORPRESA! PERDONAMIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Ecco spiegato il motivo di tutto quel sudore. Lo sapeva, lo sapeva che la biondina le stesse nascondendo qualcosa, ma accidenti a lei non era riuscita a cogliere prima quei segnali, imputandoli davvero a quell'assurda scusa della stitichezza. E adesso, che cosa avrebbe dovuto fare? Oh beh, un'idea ce l'aveva: fare esplodere la porta in faccia a Davis. Poi però sarebbe finita in prigione e non le andava così tanto di sprecare la propria vita dietro le sbarre per colpa di uno s*****o. Smise di fissare Stella, dando la schiena alla porta e sistemandosi sul divano, esattamente come prima, cercando di ignorare il fatto che il Valefor fosse ancora là fuori ad attenderla, per di più vestito anche piuttosto elegante. Stava davvero bene, accidenti a lui!
Emmy... Che fai?
Continuo a guardare la TV come prima.
Ma... E Davis?
DAVIS PUÒ ANCHE ANDARSENE A F*****O PER QUEL CHE MI RIGUARDA!
Alzò la voce appositamente per farsi sentire dal ragazzo, al di là della porta.
Ma Ema! Lo capisci o no che voleva farti una sorpresa?
Poteva mandarmi un messaggio.
Non lo ha fatto perché VOLEVA-FARTI-UNA-SORPRESAAAAA.
Odio le sorprese.
Non è vero, ti piacciono tanto, è solo che adesso sei troppo arrabbiata e immusonita con lui.
Qualunque sia il motivo, mi dà al c***o il suo atteggiamento! Lo sa quanto l'ho aspettato? Lo sa che mi ha fatto sentire come se mi avesse presa per il culo?
Ma... Hai continuato a ripetere che non te ne importava niente...
E INVECE MI IMPORTA! MI IMPORTA SEMPRE QUANDO QUALCUNO MI FREGA IN QUEL MODO COME HA FATTO LUI! E NON È STATA NEMMENO LA PRIMA VOLTA!
... Beh... Sì dai, lo ha fatto, ma tu altrimenti non avresti mai accettato di uscire con lui...
Stella ma tu da che parte stai, dalla SUA o dalla MIA?
Dalla tua, dalla tua! S-sempre dalla tua!
E allora smettila di difenderlo!
... Va bene... ... Però lui sta ancora là.
E allora? Non è un mio problema.
Ma diventerebbe mio. Se poi ci rimane male che non esce con te? Andrà da Cyrus a farsi consolare e Cyrus per amicizia sarà costretto a stargli vicino, quindi la nostra serata salterà e io... sniff... E noi...
Cosa?
... NON POTREMO PIÙ S*****E!!!
Ti prego smettila di piangere, sottospecie di coccodrilla. Lo so che non sono lacrime vere quelle!
BUHAAAAAAAAAA! AVEVO TANTE ASPETTATIVE PER LA SERATA! FORSE... FORSE ERO ANCHE PRONTA A...
Va bene, VA-BENE! Vado a parlargli, contenta?
Sniff... Non potresti uscirci direttamente?
NO!
Okay, parlaci e basta!
Si rialzò in piedi, per la seconda volta, andando svogliata verso la porta di casa dietro la quale ancora la stava aspettando il ragazzo. Di sicuro aveva parecchio pazienza nel rimanere lì, nonostante il due di picche scontroso che si era beccato poco prima. Emanuelle uscì, con la bacchetta e le chiavi in mano, chiudendosi dietro la porta e continuando a fissare il Valefor con il suo "adorabile" broncio.
Tu sei una testa di c***o. E a me le teste di c***o come te non piacciono. Sei sparito per un mese senza farti sentire, usando la scusa del lavoro, e mi sono detta "Va bene Ema, ci può stare, in fondo il lavoro è lavoro, anche se certo, non sapere dove sia o cosa stia facendo non è proprio un modo carino di conquistare una ragazza". Ma ho deciso comunque di concederti il beneficio del dubbio, perché ti conoscevo poco e non potevo certo giudicarti per questo, no? Poi però ho saputo da Cyrus che sei tornato a Londra da BEN DUE GIORNI. Due, Davis, e non hai mai avuto il tempo nemmeno un secondo di farti sentire? Fra l'altro, lo sapevi che lo avrei saputo, quindi? Lo hai fatto apposta? Volevi vedere se mi sarei preoccupata per te, se ci sarei rimasta male perché non ti sei fatto sentire? Non ci sono rimasta male... Mi hai fatto solo incazzare a bestia. È la seconda volta che mi prendi per il culo in questa maniera ed io non sopporto di essere raggirata. Quindi a meno che tu non abbia una scusa valida per il tuo comportamento da s*****o maleducato, rinnovo l'invito ad andare a farti f*****e, perché scommessa o no, io stasera NON HO ALCUNA INTENZIONE DI USCIRE CON TE.
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da Davis » 29/03/2018, 23:24
Fo****i.
Era sicuro di una reazione simile. L'aveva prevista e calcolata, per questo non si scompose più di tanto. Lasciò che la Lamarck gli sbattesse la porta in faccia, restando tranquillo ed immobile.
Emmy... Che fai?
Continuo a guardare la TV come prima.
Ma... E Davis?
DAVIS PUÒ ANCHE ANDARSENE A F*****O PER QUEL CHE MI RIGUARDA!
20:05!
Da dietro la porta la voce del Valefor servì soltanto come ulteriore promemoria riferito al tempo mancante. Altri quaranta minuti prima che la loro prenotazione sfumasse del tutto. Davis, con le braccia incrociate, fissava di tanto in tanto l'orologio al polso sinistro, attendendo che la Cartwright continuasse il proprio supporto.
Odio le sorprese.
Non è vero, ti piacciono tanto, è solo che adesso sei troppo arrabbiata e immusonita con lui.
Qualunque sia il motivo, mi dà al c***o il suo atteggiamento! Lo sa quanto l'ho aspettato?
Trentadue giorni!
Lo sa che mi ha fatto sentire come se mi avesse presa per il culo?
In quel caso non sarei qui!
Ma... Hai continuato a ripetere che non te ne importava niente...
E INVECE MI IMPORTA! MI IMPORTA SEMPRE QUANDO QUALCUNO MI FREGA IN QUEL MODO COME HA FATTO LUI! E NON È STATA NEMMENO LA PRIMA VOLTA!
Si sa che siamo i peggiori critici di noi stessi!
Eh beh, lui si sentiva e vedeva come un sei e mezzo, cosa poteva farci, non era mica colpa sua?!
... Beh... Sì dai, lo ha fatto, ma tu altrimenti non avresti mai accettato di uscire con lui...
Esagerata, ci avrebbe messo un po' di più a decidersi al massimo!
Stella ma tu da che parte stai, dalla SUA o dalla MIA?
La nostra, amore!
Dalla tua, dalla tua! S-sempre dalla tua!
E allora smettila di difenderlo!
Perché? Sta andando così bene...
Irritante ed irriverente, Davis continuava a palesare la propria presenza lì dietro, ma il motivo non era quello di mandarla in bestia. Sapeva che facendosi sentire avrebbe rinnovato il fatto che stesse lì per lei, aspettandola, senza arrendersi, al fine di conquistarla. Emanuelle poteva essere dura in superficie, ma molto morbida sotto pelle e soprattutto romantica.
Va bene, VA-BENE! Vado a parlargli, contenta?
Sniff... Non potresti uscirci direttamente?
NO!
Okay, parlaci e basta!
20:10!
Anche se indossava delle adorabili ciabattine imbottite, i passi della canadese si sentirono un bel po' anche attraverso la superficie della porta. Erano passi pesanti, infastiditi e arrabbiati, passi che uno come Cyrus avrebbe interpretato come infausti e pericolosi. Ma Davis non temeva nulla, non aveva alcuna paura ed anzi, quando la porta si spalancò nuovamente di scatto come si era chiusa, riprese a guardare Emmy sempre placido.
Tu sei una testa di c***o. E a me le teste di c***o come te non piacciono.
E scommetto che non sia finito qui il discorso...
Sei sparito per un mese senza farti sentire, usando la scusa del lavoro, e mi sono detta "Va bene Ema, ci può stare, in fondo il lavoro è lavoro, anche se certo, non sapere dove sia o cosa stia facendo non è proprio un modo carino di conquistare una ragazza". Ma ho deciso comunque di concederti il beneficio del dubbio, perché ti conoscevo poco e non potevo certo giudicarti per questo, no? Poi però ho saputo da Cyrus che sei tornato a Londra da BEN DUE GIORNI. Due, Davis, e non hai mai avuto il tempo nemmeno un secondo di farti sentire?
Considerando che Cyrus non è un chiacchierone, deduco sia stata tu ad informarti...
Fra l'altro, lo sapevi che lo avrei saputo, quindi? Lo hai fatto apposta? Volevi vedere se mi sarei preoccupata per te, se ci sarei rimasta male perché non ti sei fatto sentire?
Ci sei rimasta male?
Non ci sono rimasta male... Mi hai fatto solo incazzare a bestia.
Lo vedo... E non puoi capire quanto sei sexy...
Senza scomporsi troppo, non le dava tregua e non si chiudeva mai nel silenzio perché cavoli no, mai chiudersi nel silenzio con una femmina simile.
È la seconda volta che mi prendi per il culo in questa maniera ed io non sopporto di essere raggirata.
Io la chiamerei di più "Tattica di conquista", raggiro è quasi offensivo...
Quindi a meno che tu non abbia una scusa valida per il tuo comportamento da s*****o maleducato, rinnovo l'invito ad andare a farti f*****e, perché scommessa o no, io stasera NON HO ALCUNA INTENZIONE DI USCIRE CON TE.
Beh per quanto riguarda il mese passato, io almeno una scusa per non poterti scrivere l'ho avuta, a differenza tua. Riflettici, potrei anche aver pensato che ti fossi consolata con qualcun altro mentre ero via. Magari il mio non scriverti in queste 48 ore è dipeso anche dal tuo non scrivermi e non farmi capire di essere nei tuoi pensieri. Causa effetto, Delizioso Broncio del mio cuore.
Davis non le aveva scritto per imposizione gerarchica e regolamento, ma Emanuelle il tempo libero per farlo lo aveva avuto, ma non sfruttato. L'occhiata del biondo si fece più penetrante, ugualmente con le braccia conserte, ma con il busto rivolto verso di lei, sostenendo l'aria furiosa della Ignis. Si leccò le labbra in un gesto volutamente malizioso guardando per un attimo le sue, così, giusto per destabilizzarla un minimo.
E poi guarda che organizzare quello che ho organizzato io per la nostra cena non è mica roba da poco! Ci ho messo del tempo ed avevo appena due giorni perché, beh, insomma, non potevo farti aspettare così tanto per un appuntamento. Ogni dettaglio, dai piatti da portata al luogo perfetto... A proposito, grazie Stella per le tue info riguardo le intolleranze e allergie di questo tenero zuccherino!
Alzò la voce facendosi sentire dalla bionda Cartwright chissà dove nascosta, che probabilmente avrebbe risposto anche di istinto, come al suo solito.
... Tornando a noi... Uh le 20:15... Comunque dicevo: hai due opzioni. Mettere da parte l'orgoglio e far vincere la curiosità nel voler sapere che cosa possa aver mai creato per la nostra serata. Oppure tornare seduta lì davanti a farti venire l'ulcera mangiando patatine maledicendoti poi entro un paio d'ore per non aver scelto la prima opzione.
Sciolse le braccia, facendo un piccolo passo avanti così da essere a meno di dieci centimetri dal corpo di lei. Il Fuoco che ardeva nello spirito della Lamarck era ben percepibile, un Fuoco che Davis fu felice di mischiare al proprio. Non usò il Vento perché altrimenti avrebbe ottenuto un effetto contrario, potenziando le sue sensazioni negative.
... Però so anche che sei un osso duro e possibilmente preferiresti roderti il fegato piuttosto che darmela vinta. Quindi approfitterò di questi pochi secondi di contatto visivo per dirti che non è trascorso un singolo istante senza che ti pensassi, nell'ultimo mese.
Rimase qualche secondo a guardarla, lasciando che in quel caso il silenzio servisse da atmosfera adatta alle parole appena espresse. Poi però, colto da un pensiero improvviso, andò velocemente a cercare dentro la tasca del pantalone, estraendo da essa un oggetto. Era grande quanto una scatola di fiammiferi, ma solo perché era stato magicamente rimpicciolito.
Oh già, quasi stavo dimenticando... Buon Natale in ritardo, Emanuelle...
Grazie alla bacchetta fece tornare l'oggetto a grandezza naturale, un oggetto che somigliava proprio ad una delle sue tele, coperte da una carta regalo. L'immagine all'interno dell'opera sembrava creata apposta come conclusione ad hoc di quel momento, quindi era stato tutto calcolato anche in quel caso?
Chissà.
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Davis
- Spia III° Classe
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- Grado: 12
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- Iscritto il: 15/06/2017, 20:48
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da Emanuelle » 31/03/2018, 19:16
Odio le sorprese.
Non è vero, ti piacciono tanto, è solo che adesso sei troppo arrabbiata e immusonita con lui.
Qualunque sia il motivo, mi dà al c***o il suo atteggiamento! Lo sa quanto l'ho aspettato?
Trentadue giorni!
Lo sa che mi ha fatto sentire come se mi avesse presa per il culo?
In quel caso non sarei qui!
Ma... Hai continuato a ripetere che non te ne importava niente...
E INVECE MI IMPORTA! MI IMPORTA SEMPRE QUANDO QUALCUNO MI FREGA IN QUEL MODO COME HA FATTO LUI! E NON È STATA NEMMENO LA PRIMA VOLTA!
Si sa che siamo i peggiori critici di noi stessi!
Quanto la faceva incazzare. Nemmeno poteva immaginare Davis quanto in quel momento avrebbe sfondato la porta solamente per prenderlo a fatture in faccia, strozzandolo in contemporanea con le sue stesse mani e urlandogli insulti a tutto spiano. Lo odiava. Lo detestava. Era irritante. Egocentrico. Subdolo. Bugiardo. Meschino. St****o. Megalomane. E convinto di poterla conquistare semplicemente perché Madre Natura gli aveva anche regalato una fo****a bellezza da fare schifo. Ma lei non ci sarebbe cascata. Lei non era quel tipo di ragazza che si lasciava abbindolare così facilmente, nossignore. Aveva avuto la sua occasione per conquistarla e se l'era giocata, facendo il ba*****o in quei due giorni che non si era fatto sentire. Come a voler dire che tanto lei moriva per lui e quindi nel rivederlo sarebbe stata felicissima. Beh, si sbagliava di grosso. Ed Emanuelle era più che intenzionata a dirglielo in faccia, visto che una porta sbattutagli davanti non era bastato a fargli capire il concetto.
Ma ho deciso comunque di concederti il beneficio del dubbio, perché ti conoscevo poco e non potevo certo giudicarti per questo, no? Poi però ho saputo da Cyrus che sei tornato a Londra da BEN DUE GIORNI. Due, Davis, e non hai mai avuto il tempo nemmeno un secondo di farti sentire?
Considerando che Cyrus non è un chiacchierone, deduco sia stata tu ad informarti...
Ti piacerebbe vero? Vedermi morire per te, per avere tue notizie, come una stupida oca! Quasi mi dispiace doverti dire che è stata Stella di sua spontanea volontà a riferirmi tutto, senza bisogno che io chiedessi niente.
Orgogliosa, focosa e gelosa. Sì, la Lamarck era tutto questo ed anche di più, considerando in che modo fosse capace di fare terra bruciata intorno a sé. La migliore amica, nel frattempo, se ne stava appostata dietro la porta, origliando tutto quanto, incrociando le dita e facendo segretamente il tifo per Davis. Perché persino lei che non brillava troppo d'intelligenza, comprendeva quanto fosse difficile avere a che fare con una come Pauline, con quel carattere così forte e indomito, quella sua possessività quasi ossessiva e soprattutto quei trascorsi con il fratello. Il fatto che si stesse incazzando così tanto con il Valefor significava che fosse molto l'interesse per lui. Quindi lei, di conseguenza, sperava di vedere un lieto fine.
Fra l'altro, lo sapevi che lo avrei saputo, quindi? Lo hai fatto apposta? Volevi vedere se mi sarei preoccupata per te, se ci sarei rimasta male perché non ti sei fatto sentire?
Ci sei rimasta male?
Non ci sono rimasta male... Mi hai fatto solo incazzare a bestia.
Lo vedo... E non puoi capire quanto sei sexy...
VA*******O!
Eh no Ema... Così lo fai scappare via...
Ma perché non riusciva a darsi una calmata? Semplice, perché la moretta era una Ignis del Fuoco, con un Fuoco anche piuttosto instabile e quindi, una volta preso il via, non sarebbe riuscita a fermarsi se non dopo aver raso al suolo ogni cosa. L'unica soluzione era contrapporre qualcosa che riuscisse a bloccarla quel tanto che bastava per farla ragionare. E sembrava che quel qualcuno fosse proprio il Valefor, in possesso di un asso nella manica davvero molto efficace: il raziocinio.
È la seconda volta che mi prendi per il culo in questa maniera ed io non sopporto di essere raggirata.
Io la chiamerei di più "Tattica di conquista", raggiro è quasi offensivo...
Quindi a meno che tu non abbia una scusa valida per il tuo comportamento da s*****o maleducato, rinnovo l'invito ad andare a farti f*****e, perché scommessa o no, io stasera NON HO ALCUNA INTENZIONE DI USCIRE CON TE.
Beh per quanto riguarda il mese passato, io almeno una scusa per non poterti scrivere l'ho avuta, a differenza tua.
Che cosa vorresti insinuare?
Riflettici, potrei anche aver pensato che ti fossi consolata con qualcun altro mentre ero via. Magari il mio non scriverti in queste 48 ore è dipeso anche dal tuo non scrivermi e non farmi capire di essere nei tuoi pensieri.
Sì, certo, ci credo, come no!
Causa effetto, Delizioso Broncio del mio cuore.
Facciamo che non ti ho scritto perché non dovevo essere IO quella a dimostrare interesse verso di te, mh? Sei tu che ti sei voluto impelagare in questa storia! Tu che hai voluto fare quella stupida scommessa! E sempre tu che sei sparito nel nulla! Non ti conosco, dovrei davvero fidarmi quando mi dici che non puoi comunicare con nessuno per lavoro? E non mettere in mezzo Cyrus, è un tuo amico, può reggerti tranquillamente il gioco!
Non conosceva le dinamiche di una spia, per cui non conoscendole diventava parecchio sospettosa e diffidente. Sì, Davis aveva avuto molta ragione sul fatto che lei, sbagliando, non si era più fatto sentire, ma Emanuelle era anche convinta che il Valefor possedesse un ego talmente gigantesco da non aver mai pensato, nemmeno per un singolo istante, che ella fosse finita a letto con un altro. Che poi, se anche lo avesse pensato veramente, quindi la considerava proprio una femmina di m***a? Logica femminile, tutta deliziosa logica femminile da dover gestire. Ma se al biondo stava bene così, ben venga.
E poi guarda che organizzare quello che ho organizzato io per la nostra cena non è mica roba da poco! Ci ho messo del tempo ed avevo appena due giorni perché, beh, insomma, non potevo farti aspettare così tanto per un appuntamento. Ogni dettaglio, dai piatti da portata al luogo perfetto... A proposito, grazie Stella per le tue info riguardo le intolleranze e allergie di questo tenero zuccherino!
DI NULLA!
STELLAAAAA!
Ma non aveva un briciolo di ritegno quell'altra? Perché non si faceva gli affari suoi? Semplice, perché nella stessa identica situazione a parti inverse, la Lamarck avrebbe fatto lo stesso, magari avendo almeno la decenza di non farsi beccare dalla migliore amica rispondendo come una scema.
... Tornando a noi... Uh le 20:15... Comunque dicevo: hai due opzioni. Mettere da parte l'orgoglio e far vincere la curiosità nel voler sapere che cosa possa aver mai creato per la nostra serata. Oppure tornare seduta lì davanti a farti venire l'ulcera mangiando patatine maledicendoti poi entro un paio d'ore per non aver scelto la prima opzione.
.. Mi stai dando un aut aut?
Lo chiese sì. Ed anche con gusto, sistemando le braccia conserte, fissandolo dritto in faccia, con gli occhi leggermente socchiusi dalla rabbia, pronta a rispondere orgogliosa con un "Buona serata Davis", lasciandolo lì, con il suo vestito elegante e la sua prenotazione del c***o, mentre lei si sistemava sul divano, provando a sbollire la rabbia attraverso la TV e le patatine. Sì, lo avrebbe fatto. Pur sapendo che l'incazzatura non le sarebbe passata per giorni e che probabilmente avrebbe finito per scrivergli, spinta da chissà quale senso di masochismo. Davis però scelse un altro metodo per far abbassare un po' la cresta a Pauline, avvicinandosi a lei, senza però bloccarla, esercitando il suo fascino soprannaturale e facendo fondere il Fuoco rabbioso della Ignis con il proprio, pieno di desiderio. Non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo, pur sentendosi già pericolosamente vicina a cedere.
... Però so anche che sei un osso duro e possibilmente preferiresti roderti il fegato piuttosto che darmela vinta. Quindi approfitterò di questi pochi secondi di contatto visivo per dirti che non è trascorso un singolo istante senza che ti pensassi, nell'ultimo mese.
Il contatto era autentico. La voce suadente e sensuale. Le parole le sciolsero il cuore e fecero sfumare del tutto la rabbia della Lamarck, lasciando da solo a combattere quella battaglia solamente l'orgoglio. Un orgoglio che le impediva di parlare, che le impediva di muovere un singolo muscolo, sebbene la voglia di sorridere c'era. Ma si impose di non farlo, per presa di posizione, perché non voleva in nessun modo darla vinta a Davis. Salvo poi essere sputtanata completamente dalla sua migliore amica, che dall'altra parte della porta, nel sentire tutto quel silenzio, rispose al posto della Ignis.
Uuuuuh che tenero... Anche lei non ha fatto altro che pensarti!
STELLA! Giuro che questa volta ti strozzo!
Eh ma tu non ti decidevi a dirglielo, quindi gliel'ho detto io per te!
Santa pace... Perché... Perché a me...
L'avrebbe uccisa con le sue stesse mani. Senza nemmeno usare la bacchetta. Emanuelle mise una mano sugli occhi, cercando di calmarsi e di recuperare contegno, dopo che la sua copertura era totalmente saltata a causa della Cartwright. Non disse nulla, ma ci pensò il Valefor a proseguire la conversazione, prendendo un piccolo oggetto che riportò alla sua forma originaria.
Buon Natale in ritardo, Emanuelle...
..........
Era bellissimo. Un regalo, un dipinto fatto con Spray Art per lei, dove veniva rappresentato un paesaggio romantico, una sorta di sole al tramonto, con luci calde e dorate. Un albero che imitava la forma di un cuore e sotto di esso due persone, una figura maschile ed una femminile. Insieme. Poteva facilmente intuire che Davis avesse voluto rappresentare loro due, in una sorta di rappresentazione romantica e sentimentale. Un dono che avrebbe potuto sciogliere chiunque, anche la persona più orgogliosa del mondo.
... Vado a cambiarmi.
Meglio fuggire via da lì, prima che cedesse alla tentazione di ringraziarlo con un bacio. No, era troppo dargliela vinta così, l'aveva sconfitta su tutta la linea e lei al momento si sentiva troppo insicura. Quando rientrò, vide Stella che la aspettava, tutta sorridente e felice, per nulla intimorita dalle minacce che le erano state rivolte prima. Anzi, sembrava piuttosto eccitata all'idea che loro due uscissero finalmente insieme.
Questo è il regalo che ti ha fatto? Ma quant'è stato dolce... Tu invece non gli hai preso proprio niente per Natale!
Eh già...
Hihihi, tranquilla, per fortuna che ci sono io per te! Su forza, sbrigati e vatti a fare la doccia. Ti aspetto in camera con il regalo per Davis pronto pronto sul letto.
Stella...
Muoversi, muoversi, muoversi! Non hai tutto questo tempo, su!
Fu costretta ad andare, anche perché a causa di quella litigata rischiavano di perdere la prenotazione. Mentre si lavava, poi di truccava e sistemava un po' i capelli, la Lamarck non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse eccitata all'idea di uscire con Davis. Era difficile ammetterlo, ma una volta passata la rabbia la strada si prospettava tutta in discesa, per cui certi pensieri erano anche più semplici da accettare. Il regalo che intendeva la Cartwright, non era altro che un vestito elegante e al tempo stesso sexy, quello insomma che le aveva fatto indossare due giorni prima con la scusa di voler fare shopping per sé stessa. Ecco perché Stella aveva insistito così tanto a farle provare ogni abito possibile!
Stella ma... Sei sicura?
Non c'è miglior regalo per lui che avere te hihihihi! Quindi vedi di non sfigurare, comportati bene e dimostrati disponibile.
Stella...
Ah-ah! Glielo devi! E poi con quello spacco lo farai sicuramente morire!
... Grazie. Anche per avermi comprato il vestito... Poi ti restituirò i soldi...
Eh? Ma questo è un regalo! E poi l'ho pagato con i soldi che mi ha dato Axell per Natale!
Quindi insomma poteva stare tranquilla che la bionda non avesse fatto alcun sacrificio per comprarglielo. Emanuelle indossò l'abito, trovando in abbinato -scelto ovviamente da Stella- l'intimo e le scarpe, gli orecchini in coordinato e un piccolo anellino da mettere al dito. Niente reggiseno, un trucco molto acqua e sapone e capelli legati in uno chignon. Una volta finito di vestirsi, la Lamarck si voltò verso la Cartwright, chiedendole un suo sincero parere.
Come sto?
Sei bellissima! Uuuuh ma si è fatto tardissimo! Sbrigati sbrigati sbrigati! Mettiti il cappotto... Bravissima e ora corri! O non ce la farete mai in tempo!
Venne praticamente buttata fuori di casa, con a malapena il tempo di prendere la pochette e metterci all'interno le chiavi di casa, la bacchetta ed il MagiFonino. Il cappotto era abbastanza caldo da non farle provare il freddo di quelle temperature invernali, nonostante il vestito smanicato e con generoso spacco sulle cosce. Davis era rimasto lì ad aspettare per tutto il tempo -perché nella fretta di prepararsi, nessuna delle due si era ricordata di invitarlo ad entrare- ma finalmente poteva osservare il suo premio, con quell'adorabile broncio che però mutava a tratti in un sorriso trattenuto.
Ora possiamo andare...
Ed era anche ora: erano le 20:41.
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Emanuelle
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da Davis » 04/04/2018, 23:23
Riflettici, potrei anche aver pensato che ti fossi consolata con qualcun altro mentre ero via. Magari il mio non scriverti in queste 48 ore è dipeso anche dal tuo non scrivermi e non farmi capire di essere nei tuoi pensieri.
Sì, certo, ci credo, come no!
Causa effetto, Delizioso Broncio del mio cuore.
Facciamo che non ti ho scritto perché non dovevo essere IO quella a dimostrare interesse verso di te, mh?
Ah sì? Vai vai, sentiamo...
Sei tu che ti sei voluto impelagare in questa storia!
Non avrei continuato senza i giusti input...
Tu che hai voluto fare quella stupida scommessa!
Per la quale dettasti tu le regole sui premi, quindi si può dire che hai aderito al 100%...
E sempre tu che sei sparito nel nulla!
La prossima volta che effettuerò una missione Top Secret provvederò a mandarti una cartolina...
Non ti conosco, dovrei davvero fidarmi quando mi dici che non puoi comunicare con nessuno per lavoro? E non mettere in mezzo Cyrus, è un tuo amico, può reggerti tranquillamente il gioco!
...
A quel punto, senza scomporsi più di tanto, Davis prese il proprio MagiFonino. Cominciò a scorrere tra i vari messaggi nella casella di posta trovando proprio ciò che facesse al caso suo. Non poteva certo sapere che Pauline potesse di nuovo tirare fuori la questione, quindi il testo che le fece leggere non poteva che essere autentico.
From: Mom Date: 03 January 2114 09:22 a.m.
Tesoro si può sapere che fine hai fatto? Non ci siamo sentiti nemmeno per gli auguri a fine anno. Ricordati che mi preoccupo se non ti sento ed ormai è circa un mese che non ho tue notizie. Se hai aderito ad un'altra missione lo capisco, ma la prossima volta informami! Passa da queste parti appena è possibile, ti voglio bene...
... Ti basta o devo portarti direttamente dai miei?
Stella poteva dormire sonni esageratamente tranquilli perché il Valefor aveva tutto sotto controllo, anche fin troppo. Era capace di gestire tutta la rabbia della ragazza e allo stesso tempo pensare a contromosse in automatico così da neutralizzare il suo cattivo umore. Oltre a questo, possedeva la giusta testa per elaborare dei piani fantastici, facendo appello all'aiuto e al consiglio di chiunque, lady Cartwright compresa.
Ci ho messo del tempo ed avevo appena due giorni perché, beh, insomma, non potevo farti aspettare così tanto per un appuntamento. Ogni dettaglio, dai piatti da portata al luogo perfetto... A proposito, grazie Stella per le tue info riguardo le intolleranze e allergie di questo tenero zuccherino!
DI NULLA!
STELLAAAAA!
Sorrise tra sé, continuando a parlare come nulla fosse, non smettendo mai un attimo di tenere in scacco la Ignis. Era fondamentale al fine di conquistarla, perché era ovvio quanto ella fosse un osso molto ma molto duro. Probabilmente era proprio quel suo lato così combattivo e ribelle a spingerlo nel volerla avere ad ogni costo.
... Mi stai dando un aut aut?
No cerbiatta inc***ata, te lo stai procurando tu da sola...
Un altro affronto, un'altra risposta a tono, ma se avesse lasciato tutto così, lei di sicuro si sarebbe rintanata completamente nel proprio pessimo orgoglio. Ecco perché andò avanti e mise di mezzo una frase talmente tanto dolce e romantica da non sembrare nemmeno provenisse da un bastardo come lui. L'espressione mutevole di Emanuelle gli fece capire di aver colpito il cuore in pieno e l'ausilio di Stella più il regalo di Natale in ritardo resero tutto il percorso ancora più in discesa.
... Vado a cambiarmi.
E chi si muove?
Le fece "Ciao ciao" con la mano, rimanendo sull'uscio della porta, tanto non c'era necessità che entrasse, mandando nel contempo un messaggio a Cyrus. "Tutto sotto controllo, noi andiamo via tra pochi minuti, dopo di che potrai passare a prendere la tua bella e farla rimanere di stucco". Eh no, la Cartwright non aveva la più pallida idea di cosa avesse in serbo il bahamut per lei, cioè, mica poteva essere solo prerogativa di Davis il fattore sorpresa. Trascorsero pochi minuti, specie perché alla fine non ne rimanevano molti prima della prenotazione. Poi, finalmente, Emanuelle si mostrò apertamente al suo fid... Compagno per la serata, in tutto il proprio sexy splendore.
Ora possiamo andare...
Eh no bella mia... Un minuto in più o in meno ormai non cambierebbe niente... Gira un po' su te stessa, voglio diventare cieco facendomi abbagliare dalla tua bellezza...
Davis sapeva bene come lusingare la propria femmina, lanciando occhiate eccitate e interessate per ogni centimetro di pelle in vista. Era innegabile nel suo fissarla che volesse attaccarla al muro lì, seduta stante, facendole ogni cosa possibile ed immaginabile. Non gli interessava che ella se ne accorgesse, anzi, voleva che lei ci facesse caso, voleva che si sentisse desiderata e adorata.
... Cosa non ti farei...
Lo disse ad alta voce e con un tono talmente tanto perverso e malizioso da sembrare quasi che avesse già espresso qualcosa di estremo e volgare. Poi, tendendole la mano, attese che ella la prendesse così da condurla fuori dalla abitazione dopo aver salutato Stella con un occhiolino. L'americana poteva raccomandarsi quanto le pareva di non rientrare per la notte, ma il Valefor avrebbe seguito il giusto copione, con pazienza, somma pazienza.
CIRCA SETTE MINUTI DOPO
DLIN DLON
Signorina Cartwright? Mi manda il Capo della "Finanziaria" che ha fornito l'ingente prestito a suo fratello per la costituzione della squadra. Non le deve interessare come mi chiamo...
... Dai nostri registri contabili risulta ancora un buco nel bilancio di restituzione di parecchie migliaia di Galeoni. Suo fratello si fa negare per un incontro e al Capo non piacciono quelli che fanno gli sfuggenti. Quindi come monito ha deciso di inviargli un chiaro messaggio tramite lei, sperando che si degni di ascoltarlo. ... Ciò che le accadrà si ricordi, non è colpa nostra, ma di suo fratello.
NEL FRATTEMPO
Eccoci qui, cosa ne pensi?
Il posto trasudava lusso in assoluta abbondanza e si vedeva che non fosse di certo un luogo da prenotazione a breve termine. Evidentemente Davis aveva prenotato da molte settimane, altro dettaglio che faceva intendere le sue reali intenzioni verso di lei. Certo, sarebbe stato meglio non chiedergli quando esattamente avesse lasciato i loro nomi al direttore del ristorante.
Di preciso... Uhm... Il giorno seguente al nostro primo incontro!
Ancor prima di sapere l'esito della sfida, ancor prima che tutto fosse stabilito, ancor prima che ella cominciasse con maggiore insistenza a pensare a lui.
... Vogliamo accomodarci?
Un sorriso assolutamente furbo e st***zo rivolto alla ragazza, mentre un cameriere si avvicinava per accompagnarli fino al loro tavolo, piuttosto isolato. Accanto ad esso se ne stava un contenitore in metallo pieno di ghiaccio con in mezzo una bottiglia di vino bianco secco e per niente leggero. Voleva farla ubriacare? Non era mica tanto semplice essendo lei una Ignis, ma il Fuoco non era ad un grado tanto alto, quindi bastava aumentare un po' i dosaggi di alcol.
Il pesce qui è di primissima scelta. La loro specialità in assoluto però è la cucina flambé, ho pensato tu potessi gradirla particolarmente. Infine la selezione di dolci è a dir poco sconfinata, un po' com'era la tua voglia di uccidermi circa mezz'ora fa...
Giusto per fare un paragone calzante e che le desse una piena idea sulla qualità dei dessert.
Allora Emanuelle... Perché non mi racconti un po' cos'hai fatto in quest'ultimo mese? A parte struggerti per me!
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da Emanuelle » 05/04/2018, 21:43
Non aveva scampo con lei. Davis non poteva certo sperare di riuscire a farla franca con un Fuoco, non quando quel Fuoco era Emanuelle Pauline Lamarck. Lei non si faceva infinocchiare da nessuno, men che meno da una faccia da st****o come il Valefor. Aveva avuto modo di contattarla e non l'aveva fatto, aveva accampato la scusa della missione ma chi le diceva che lui era davvero andato in missione? Nessuno, ed anche se Cyrus aveva giurato e spergiurato di non averlo mai sentito per tutto quel periodo, Emanuelle non si fidava nemmeno di lui, perché essendo suo amico poteva tranquillamente coprirlo. E quindi, Davis? Come pensi di riuscire ad uscirtene questa volta?
From: Mom Date: 03 January 2114 09:22 a.m.
Tesoro si può sapere che fine hai fatto? Non ci siamo sentiti nemmeno per gli auguri a fine anno. Ricordati che mi preoccupo se non ti sento ed ormai è circa un mese che non ho tue notizie. Se hai aderito ad un'altra missione lo capisco, ma la prossima volta informami! Passa da queste parti appena è possibile, ti voglio bene...
... Ti basta o devo portarti direttamente dai miei?
Touché. Pure troppo touché. La moretta non disse nulla per almeno dieci secondi, continuando a leggere e rileggere quel messaggio, in cerca di una falla per poter contestare l'ovvietà dei fatti. Sembrava che il Valefor non avesse mentito, che veramente in missione non potesse comunicare con nessuno e quindi nemmeno con lei. E qui si ritornava al solito vecchio problema di prima: quando era tornato però non le aveva mandato nemmeno un messaggio di avviso.
Non lo ha fatto perché VOLEVA-FARTI-UNA-SORPRESAAAAA. SORPRESAAAAA.... SORPRESAAAAA....... SORPRESAAAAA..........
Le parole di Stella iniziarono a martellarle la testa in maniera piuttosto fastidiosa, perché suonavano come coscienziose e giudiziose. Il che faceva apparire lei una bambina immatura e capricciosa, che non voleva dare ascolto alla verità solamente per orgoglio di essere lei ad averla sempre vinta. Purtroppo, per quanto internamente riconobbe una mossa giusta a Davis, quando il ragazzo le diede un ultimatum, fu quasi sul punto di mandarlo a fa****o, come nei suoi piani originari, lasciando che fosse la sua parte orgogliosa a vincere. Il Valefor però sapeva perfettamente in che modo debellare completamente quel pericolo, facendo presente alla moretta quanto l'avesse pensata in tutto quel tempo e sciogliendo completamente e all'istante ogni ritrosia della canadese. Ormai era inutile rimanersene incazzata. Emanuelle non poteva fare altro che dargliela completamente vinta e dirigersi -sconfitta- in camera, per cambiarsi. Con l'aiuto di Stella le fu possibile fare la doccia, vestirsi e sistemarsi in pochissimo tempo, riuscendo a non fare troppo tardi. Mancavano solo pochi minuti allo scattare della loro prenotazione al ristorante, ma il biondo non volle andare da nessuna parte senza rima aver ammirato l'incredibile bellezza della propria dama.
Ora possiamo andare...
Eh no bella mia... Un minuto in più o in meno ormai non cambierebbe niente... Gira un po' su te stessa, voglio diventare cieco facendomi abbagliare dalla tua bellezza...
Cercò in tutti i modi di non ridere compiaciuta del complimento, ma le fu impossibile tenerlo nascosto. Gli occhi poi brillavano di contentezza e felicità, mentre Pauline faceva una giravolta piuttosto elegante, con tanto di inchino finale, lasciandosi ammirare da uno sguardo che appariva rapito e predatorio al tempo stesso.
... Cosa non ti farei...
... Cosa non mi faresti?...
Lo chiese sì, vanitosa ed anche eccitata al pensiero delle immagini che stavano passando nella mente del Valefor. Era incredibile come riuscisse a farle dimenticare in fretta il fratello e quando gli strinse la mano per andarsene via insieme, quel contatto le piacque da morire, talmente tanto che la presa sulla sua mano fu piuttosto salda. Quella serata era partita col piede sbagliato, ma adesso sembrava essere decollata a meraviglia, mentre Emanuelle salutava l'amica bionda, che nel frattempo perse un po' di tempo a prepararsi per l'arrivo del suo... S***afidanzato? Non erano amici e non erano nemmeno ancora fidanzati, però ci davano sotto alla grande. Per quell'occasione, Stella aveva comprato persino un bel completino intimo, un babydoll rosa che non vedeva l'ora di mostrare a Cyrus. All'incirca sette minuti dopo che Davis e la Lamarck erano andati via, suonarono al campanello della porta e la Cartwright andò ad aprire, con ancora l'intimo addosso, ritrovandosi di fronte proprio il Bahamut.
Signorina Cartwright? Mi manda il Capo della "Finanziaria" che ha fornito l'ingente prestito a suo fratello per la costituzione della squadra. Non le deve interessare come mi chiamo... ... Dai nostri registri contabili risulta ancora un buco nel bilancio di restituzione di parecchie migliaia di Galeoni. Suo fratello si fa negare per un incontro e al Capo non piacciono quelli che fanno gli sfuggenti. Quindi come monito ha deciso di inviargli un chiaro messaggio tramite lei, sperando che si degni di ascoltarlo. ... Ciò che le accadrà si ricordi, non è colpa nostra, ma di suo fratello.
Oh no... La prego... Non mi faccia del male...
Scenette pornografiche a parte, la canadese giunse sana e salva a destinazione, in un ristorante molto più che lussuoso, che la lasciò completamente a bocca aperta. Davis aveva ragione su tutto e lei torto marcio su ogni cosa: organizzare una serata lì richiedeva veramente un sacco di tempo, ma quanto tempo prima aveva dovuto prenotare il Valefor per riuscire ad ottenere due posti liberi?
Di preciso... Uhm... Il giorno seguente al nostro primo incontro!
Aspetta... Di quale primo incontro stai parlando? Non dirmi che intendi quello allo Shamrock?!
Sì, intendeva quello allo Shamrock. Quando nemmeno si erano parlati, ma avevano solo incrociato i loro sguardi.
Davis! Ma... Sei serio? Neanche mi conoscevi!
Sbottò, piuttosto sorpresa, ma anche, intimamente, colpita in positivo, tanto da sentire il proprio cuore accelerare di colpo i battiti e lo stomaco stringersi, come se avesse all'interno tante farfalle svolazzanti. Non poteva vedersi allo specchio, ma le guance si erano tinte di un leggero colore rosso e lei stava guardando il biondo in maniera piuttosto affascinata.
... Che folle...
Quel tipo di follia però come le piaceva! Presero posto al tavolo tenuto in serbo per loro, mentre il ragazzo le spiegava quali tipi di portate fossero le specialità di quel ristorante.
Il pesce qui è di primissima scelta. La loro specialità in assoluto però è la cucina flambé, ho pensato tu potessi gradirla particolarmente. Infine la selezione di dolci è a dir poco sconfinata, un po' com'era la tua voglia di uccidermi circa mezz'ora fa...
Fai attenzione a quello che dici, non mi è ancora passata del tutto...
Una minaccia molto velata e quasi comica, come a volerlo avvisare del pericolo sì, ma anche scherzare sul fatto che poco prima aveva avuto intenzione di porre fine alla sua esistenza. Non sapeva cosa aspettarsi da quella cena, ma fu costretta ad ammettere che Davis la stava sorprendendo in ogni modo possibile. Controllava il menù, nel frattempo che chiacchieravano, poi però il Valefor volle di nuovo stuzzicare un po' il Fuoco di Emanuelle, facendo sì che la moretta tornasse a guardarlo con un dolce e tenero broncio.
Allora Emanuelle... Perché non mi racconti un po' cos'hai fatto in quest'ultimo mese? A parte struggerti per me!
Fan-Mmmmh! Sei uno... stupido!
Si stava trattenendo dal suo solito linguaggio ed il motivo era anche ovvio: in un posto tanto di lusso sarebbe sembrata fuori luogo una ragazza così scurrile e volgare. Guardava malissimo Davis per averla spinta a volerlo insultare, perché poi la pessima figura l'avrebbe fatta lei, mica lui. Comunque cercò di tenere a bada il suo elemento e di ignorare l'ultimo commento del Valefor, concentrandosi invece sulla domanda in sé.
Non ho fatto nulla di particolarmente eccitante... Hai scelto di corteggiare una ragazza con una vita piuttosto piatta e monotona. Ho lavorato, mi sono presa cura di Stella, ho conosciuto un nuovo ragazzo... Un amico, Zelos, l'ho incontrato la sera del contest. Lo avevano pestato a sangue, poveretto... C'è gente veramente brutta in giro...
Si fermò qualche istante, fissandolo per bene con gli occhi socchiusi.
... Tipo te.
Disse poi, con un sorrisetto furbo e malizioso, sapendo bene che lo stava prendendo un po' in giro.
Fra l'altro, ricordare il contest mi fa venire in mente che in palestra mi hai davvero presa per il...
Culo.
... I fondelli. Peggior critico di sé stessi un cavolo. Sapevi perfettamente di essere portato a cantare, anche perché hai rappato, non è certo una cosa che sanno fare tutti... Quante altre sorprese nascondi che dovrò scoprire? Artista, cantante... Magari scopro anche che sei un poeta!
Ormai era entrata nell'ottica che Faccia da schiaffi potesse essere molto diverso da ciò che dava a vedere con quel sorriso strafottente. Lo guardava incantata, senza rendersi conto del magnetismo che la attraeva sempre di più verso di lui. Non aveva ancora deciso cosa prendere, ma quando abbassò di nuovo lo sguardo sul menù fu irresistibile per lei andare a vedere il prezzo di ogni pietanza... E sentirsi male.
... Neanche con tre mesi di stipendio potrei permettermi di mangiare qui. Non per sfiducia nei tuoi confronti ma... Sicuro di voler spendere così tanto? Un ristorante meno lussuoso ma più economico sarebbe comunque andato bene...
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da Davis » 09/04/2018, 15:25
... Cosa non ti farei...
... Cosa non mi faresti?...
... Non conosco ancora la tua percentuale di pudore...
Come a dire "Ciò che ti farei rientra di sicuro in una categoria ben lontana dalla castità ed anche dalla sessualità convenzionale". Gli occhi parlavano per lui e quelli di lei erano abbastanza diretti da fargli comprendere che il limite del pudore per Pauline fosse parecchio in là. Ma era allo stesso tempo più bello prendere tempo, dire e non dire, godendosi appieno quelle ore da trascorrere in compagnia a cena fuori. Aveva preparato tutto nel migliore dei modi, il Valefor, ponendo la giusta attenzione nei dettagli come nelle grandi cose. Ma d'altronde aveva avuto un bel po' di mesi a disposizione, visto che aveva prenotato...
Di preciso... Uhm... Il giorno seguente al nostro primo incontro!
Aspetta... Di quale primo incontro stai parlando? Non dirmi che intendi quello allo Shamrock?!
Mhmh!
Davis! Ma... Sei serio? Neanche mi conoscevi!
Ed ero già pazzo di te e del tuo broncio!
Con una alzata di spalle liquidò la faccenda, mettendo il tutto su un piano di ovvietà e normalità, come se fosse tutto standard, nella norma. Ma Davis non andava tanto distante dalla realtà. Le folgorazioni a prima vista potevano esserci e quando i suoi occhi avevano incontrato quelli della Lamarck era scattato tutto. Il suo obiettivo a quel punto sarebbe stato solo quello di conquistarla, ma per farlo necessitava di un posto d'eccellenza per il primo appuntamento, ecco spiegata la prenotazione preventiva.
... Che folle...
Per ottenere il cuore di una come te bisogna essere disposti a fare qualche follia...
Sapeva dire la cosa giusta al momento giusto, come se avesse studiato prima un copione definito, ma non era possibile, non potendo sapere cosa potesse dire lei. Forse aveva soltanto la bravura nel saper cogliere la giusta occasione e sfruttarla a suo favore, a differenza di Cyrus, più dedito a un approccio diretto e poco artefatto. Ma era anche vero che la possibile partner dell'amico fosse assolutamente meno "esigente" di quella scelta da Davis, quindi un metodo differente diventava d'obbligo.
Il pesce qui è di primissima scelta. La loro specialità in assoluto però è la cucina flambé, ho pensato tu potessi gradirla particolarmente. Infine la selezione di dolci è a dir poco sconfinata, un po' com'era la tua voglia di uccidermi circa mezz'ora fa...
Fai attenzione a quello che dici, non mi è ancora passata del tutto...
Sei proprio una pessima bugiarda...
Sorrise furbo e un po' s****zo, come al suo solito insomma.
Allora Emanuelle... Perché non mi racconti un po' cos'hai fatto in quest'ultimo mese? A parte struggerti per me!
Fan-Mmmmh! Sei uno... stupido!
Ma non mi dire... Stavi per rispondere "Come lo sapevi?", però in francese, vero?
Prese in giro la proverbiale eleganze e propensione alla volgarità della Lamarck, già pregustando internamente quella stessa volgarità in un contesto ben diverso da quello. Intanto il cameriere si avvicinava e, dopo aver ricevuto il permesso, stappò la bottiglia di vino champagne che stava dentro al cestello col ghiaccio. Dapprima servì Davis, che diede l'ok sul gusto, poi riempì definitivamente entrambi i calici, allontanandosi e dicendo che sarebbe poi tornato per l'ordinazione.
Non ho fatto nulla di particolarmente eccitante... Hai scelto di corteggiare una ragazza con una vita piuttosto piatta e monotona. Ho lavorato, mi sono presa cura di Stella, ho conosciuto un nuovo ragazzo... Un amico, Zelos, l'ho incontrato la sera del contest. Lo avevano pestato a sangue, poveretto... C'è gente veramente brutta in giro...
Mh? Che c'è adesso? Perché quello sguardo?
... Tipo te.
Ehi, adesso mi offendi! Non sono quel tipo di brutta gente che pesta a sangue i poveracci... ... A meno che quei poveracci non ronzino troppo intorno alla mia ragazza, chiaramente.
Palesò una bella gelosia, possessione e senso della protezione del proprio territorio, fissando di rimando Emanuelle con una espressione che diceva "Tu sei roba mia". Le sarebbe andato a genio quel tipo di maschio o la gelosia le sarebbe andata un po' stretta? In fondo si notava lontano un miglio quanto la questione, per Pauline, fosse ben differente...
... Purtroppo non possiamo essere tutti tolleranti e permissivi come te, mia dolce gelatina di frutta.
Se lo voleva proprio guadagnare quel "Vaff", a tutti i costi e con ogni mezzo. E a proposito di mandare a quel paese con tanto di eco, si tornò anche alla questione del contest musicale dello Shamrock. Quello dove Davis e Cyrus avevano rimediato la vittoria per un soffio e non poche difficoltà.
Fra l'altro, ricordare il contest mi fa venire in mente che in palestra mi hai davvero presa per il...
Francese!
... I fondelli.
Brava... Comunque, non credo di seguirti, cosa intendi?
Peggior critico di sé stessi un cavolo. Sapevi perfettamente di essere portato a cantare, anche perché hai rappato, non è certo una cosa che sanno fare tutti...
... Ognuno si dà il voto che si sente, mi spiace! E poi siamo stati veramente fortunati a raggiungere il primo posto! Fino all'ultimo ho creduto di non esserci nemmeno piazzati sul podio...
Secondo l'indice di gradimento globale del pubblico, avevano ottenuto il Plettro Dorato con circa 25/30 voti di scarto dal Plettro d'Argento... Una sciocchezza.
Quante altre sorprese nascondi che dovrò scoprire? Artista, cantante... Magari scopro anche che sei un poeta!
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L’ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo fra le braccia.
Pronunciò quei versi con voce morbida, carezzevole e calda. Le diede qualche secondo appena per assorbirne la bellezza, il valore e il significato. Dopo di che, riprese il solito sorriso bastardo di sempre e la voce beffarda da chi era fiero di averla sorpresa per l'ennesima volta.
... Jacques Prévert, “Tre fiammiferi accesi”.
Pronunciando il nome dell'autore di quella poesia riproposta in modo quasi ineccepibile da un punto di vista interpretativo, Davis aprì il menù. Diede un'occhiata attenta ad ogni antipasto e primo piatto, ma si focalizzò anche tanto sui secondi, forse più interessanti del resto. Nel frattempo si sperava che Emanuelle si fosse ripresa ed avesse cominciato ad elaborare la propria scelta di menù.
... Neanche con tre mesi di stipendio potrei permettermi di mangiare qui. Non per sfiducia nei tuoi confronti ma... Sicuro di voler spendere così tanto? Un ristorante meno lussuoso ma più economico sarebbe comunque andato bene...
... Nel mio lavoro posso decidere di aderire a missioni di ogni genere, dalle più pericolose a quelle più semplici. Chiaramente in base al livello di rischio aumenta anche la paga che mette a disposizione il Ministero o l'Ente privato che ci ingaggia. A questo poi si aggiungono anche i giorni di servizio, l'area geografica di competenza ed altre clausole che non sto qui ad elencare.
In parole povere, Davis doveva aver portato a termine in quell'ultimo mese una missione parecchio difficile e pericolosa per potersi permettere quel conto. Un attimo: poteva aver scelto di fare un incarico del genere al solo scopo di avere il denaro necessario e portarla a cena in un luogo tanto esclusivo?! Non bastava che chiedere, cara Emmy.
Per me come antipasto, bignè salati al salmone...
... E a seguire, filetto con patate, cottura al sangue.
Sul dessert ragionerò più tardi.
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da Emanuelle » 19/05/2018, 21:15
... Non conosco ancora la tua percentuale di pudore...
... Potresti conoscerla molto presto...
Si era esposta. Impossibile non farlo quando Davis ti guardava in quel modo, con uno sguardo che era pieno e ricolmo di fantasie e desiderio. L'incazzatura di prima era svanita, volatilizzata nel nulla come se le avessero fatto un vero e proprio Evanesco. Si stava lasciando andare, si stava lasciando incantare dal suo fascino, anche perché il ragazzo si era davvero messo d'impegno per sorprenderla -e per farla impazzire- presentandosi con un'eleganza assurda, solo per renderla curiosa del luogo dove l'avrebbe portata. E quando arrivarono nel famoso ristorante, per un attimo alla Lamarck venne un colpo al cuore. Per poter cenare lì dentro, la prenotazione doveva essere stata fatta almeno mesi prima. Possibile che il Valefor fosse stato così matto da non aver atteso un secondo di più, prenotando prima ancora di sapere che sarebbe riuscito nell'impresa di farsi accettare dalla bella Pauline? No, non era stato così matto. Lo era stato peggio.
Davis! Ma... Sei serio? Neanche mi conoscevi!
Ed ero già pazzo di te e del tuo broncio!
Le guance le diventarono rosse. Una caratteristica di lei non facile da scoprire, ma che rivelava l'animo profondamente romantico della canadese. Guardava il Valefor con uno sguardo in parte rapito ed in parte perso, chiedendosi se dovergli credere o meno. Ma la reazione del suo corpo faceva intendere che per lei non c'erano dubbi, Davis aveva davvero fatto tutto questo prima ancora di conoscerla. Semplicemente dopo averla vista per un singolo istante. Le venne da dirgli "Che romantico" ma le uscì invece un più discreto...
... Che folle...
Con conseguente risposta del biondo che le fece spuntare un dolce sorriso sulle labbra.
Per ottenere il cuore di una come te bisogna essere disposti a fare qualche follia...
Ah sì? Sono proprio curiosa di vedere cos'altro ti inventerai...
Era fatta, aveva destato completamente la sua curiosità e adesso la moretta voleva vedere quali altre sorprese avesse in serbo Davis per lei. Un po' primadonna lo era, ma anche giocherellona perché era divertita all'idea di vedere il ragazzo -con quella espressione da s*****o- annaspare alla ricerca di una soluzione. Era troppo sicuro di sé ed era curiosa di scoprire fin dove si spingesse la sua sicurezza. Nel frattempo si godeva quella serata, dove ogni cosa era praticamente perfetta. Tuttavia Pauline non sembrava dare molto peso alla perfezione dell'ambiente, della tavola apparecchiata, del cameriere che li serviva in maniera impeccabile. Tutte queste cose passavano in secondo piano quando si rimaneva rapiti dalla bellezza e dal fascino del proprio -oscuro- cavaliere.
Allora Emanuelle... Perché non mi racconti un po' cos'hai fatto in quest'ultimo mese? A parte struggerti per me!
Fan-Mmmmh! Sei uno... stupido!
Salvo poi riprendersi quando questi puntava a pungerla sul vivo con le proprie battute.
Ma non mi dire... Stavi per rispondere "Come lo sapevi?", però in francese, vero?
Non proprio... Volevo sottolineare quanto mi piacerebbe mandarti in un posto dove la gente come te finisce spesso...
Fu difficile trattenersi dal lanciargli un altro bel "vaffa", ma fu brava e riuscì a bloccarsi in tempo, anche perché non voleva certo fare la figura di quella abituata a dire volgarità. Non in un posto del genere, insomma, perché certo di fronte a Davis lo aveva dimostrato già parecchie volte con tutti gli insulti che gli aveva lanciato. Nonostante questo breve scambio di insulti sottobanco, Emanuelle rispose alla domanda del biondo, facendo un breve resoconto di quelle ultime settimane.
Non ho fatto nulla di particolarmente eccitante... Hai scelto di corteggiare una ragazza con una vita piuttosto piatta e monotona. Ho lavorato, mi sono presa cura di Stella, ho conosciuto un nuovo ragazzo... Un amico, Zelos, l'ho incontrato la sera del contest. Lo avevano pestato a sangue, poveretto... C'è gente veramente brutta in giro...
Mh? Che c'è adesso? Perché quello sguardo?
... Tipo te.
Ehi, adesso mi offendi! Non sono quel tipo di brutta gente che pesta a sangue i poveracci... ... A meno che quei poveracci non ronzino troppo intorno alla mia ragazza, chiaramente.
La tua ragazza allora deve stare molto attenta a chi le si avvicina...
Mostrò un sorrisetto compiaciuto, in parte eccitato in risposta allo sguardo predatorio e possessivo del Valefor. Voleva un ragazzo simile, che palesasse la propria gelosia esattamente come faceva lei. A causa del proprio temperamento focoso, la Lamarck non era una ragazza facile da gestire, specialmente quando qualche ragazza di troppo ronzava intorno al proprio fidanzato. Quando la sua ossessione per il fratello era arrivata a livelli esorbitanti non poteva sopportare che gli si avvicinasse nemmeno una mosca... Ma aveva sempre dovuto reprimere tutto, visto che Gérôme -fino a l'anno scorso- era stato ignaro di tutto.
... Purtroppo non possiamo essere tutti tolleranti e permissivi come te, mia dolce gelatina di frutta.
... Fo****i.
Alla fine riuscì a farglielo dire, a far mettere in mostra la propria volgarità. Emanuelle lo disse con una placidità ed un sorriso sarcastico, sbuffando di fronte alla palese presa per il c**o e a quel soprannome che però, sotto sotto, le sapeva di tenero, sdolcinato e mieloso. Insomma le cose zuccherine le piacevano, ma cercava di non darlo troppo a vedere per mantenere una facciata, anzi una corazza di fronte al prossimo. Soprattutto se quel prossimo era il Valefor, capace di raggirarti in un nanosecondo senza che la povera malcapitata potesse rendersene conto.
Fra l'altro, ricordare il contest mi fa venire in mente che in palestra mi hai davvero presa per il...
Francese!
... I fondelli.
Brava... Comunque, non credo di seguirti, cosa intendi?
Peggior critico di sé stessi un cavolo. Sapevi perfettamente di essere portato a cantare, anche perché hai rappato, non è certo una cosa che sanno fare tutti...
... Ognuno si dà il voto che si sente, mi spiace! E poi siamo stati veramente fortunati a raggiungere il primo posto!
Fortunati, eh?
Fino all'ultimo ho creduto di non esserci nemmeno piazzati sul podio...
... Falla finita prima che metta in mostra quanto possa essere raffinato ed elegante il mio linguaggio di fronte a...-teste di c***o- persone come te.
Emanuelle non era proprio una ragazza fine nei modi di parlare, ma le veniva anche spontaneo rispondere in quel modo quando si trovava di fronte uno come Davis che la istigava ogni secondo di più. L'aveva presa in giro dicendole che non era un granché a cantare, per poi rivelarsi un bravissimo rapper. Oltre a questo, il biondo nascondeva anche un animo da artista ed una manualità nella spray art davvero fuori dal comune. Sorprese che avevano colpito molto in positivo la canadese, la quale si chiedeva cos'altro potesse nascondersi dietro quella faccia da schiaffi. Una domanda alla quale il caro Valefor rispose quasi subito, citando a memoria una poesia d'amore di un noto poeta francese babbano.
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L’ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo fra le braccia.
...
... Jacques...
... Prévert, sì, conosco.
Rispose, completando la frase al posto dell'altro, con tono seriamente stupito e sorpreso, oltre che incantato dalla capacità dell'altro di saper recitare con tanta emozione una poesia. Non era una capacità che possedevano in molti, eppure lui la stava dimostrando, oltre ad aver dimostrato anche di aver letto un poeta che per definizione veniva considerato estremamente romantico. Solamente un animo tanto dedito all'amore poteva veramente interessarsi ad un autore simile e questo stava ad indicare che sotto quella maschera da figlio di p*****a si nascondeva davvero un animo sensibile e dolce, proprio come piaceva alla Lamarck.
Immagino che la scelta sia ricaduta proprio su questa poesia per un motivo specifico...
I fiammiferi, il Fuoco. L'elemento che albergava in lei e nello spirito di Davis -almeno così lei credeva- che la rendeva ciò che era. Senza il Fuoco probabilmente Pauline non sarebbe mai stata così tanto passionale e dedita all'amore o forse l'elemento era sorto in lei proprio per quel motivo. Nessuno poteva saperlo, ma non importava, non molto dal momento che la serata si stava prospettando molto più bella di quel che ella credeva, almeno fino a quando Emanuelle non diede un'occhiata ai prezzi scritti sul menù... E lì iniziò a trovare quel posto un po' meno bello.
... Neanche con tre mesi di stipendio potrei permettermi di mangiare qui. Non per sfiducia nei tuoi confronti ma... Sicuro di voler spendere così tanto? Un ristorante meno lussuoso ma più economico sarebbe comunque andato bene...
... Nel mio lavoro posso decidere di aderire a missioni di ogni genere, dalle più pericolose a quelle più semplici. Chiaramente in base al livello di rischio aumenta anche la paga che mette a disposizione il Ministero o l'Ente privato che ci ingaggia. A questo poi si aggiungono anche i giorni di servizio, l'area geografica di competenza ed altre clausole che non sto qui ad elencare.
... Questo significa che nell'ultimo mese hai partecipato ad una missione molto pericolosa?
Chiese, quasi spaventata all'idea di conoscere la risposta. In parte perché avrebbe sottolineato ancora di più il suo pessimo atteggiamento avuto nei confronti del biondo, quando egli era stato davvero occupato con la missione; in parte perché una missione tanto difficile poteva significare anche l'averlo fatto proprio per lei, per avere i soldi necessari a pagarsi la cena a quel ristorante. Insomma, in un modo o nell'altro Davis colpiva e colpiva in maniera forte, un colpo impossibile da evitare, specialmente per il cuore così avido di amore della Lamarck. Che per troppo tempo aveva languito, sperando di essere dissetato dalle amorevoli parole del fratello maggiore ed ora ricercava spasmodicamente un'altra fonte dalla quale abbeverarsi.
... Prendo quello che ha preso lui...
Nemmeno stette a ragionare tanto su cosa scegliere. Stava ancora riflettendo sulla possibilità che il Valefor si fosse messo in pericolo appositamente per lei, cercando di ragionare sulle sensazioni che una simile notizia poteva provocarle. Preferiva inoltre affidarsi al suo buon gusto, scoprire che tipo fosse prendendo ciò che egli mangiava. Fisse e manie della canadese, ma era anche attraverso quelle piccole cose che lei conosceva una persona, specialmente un ragazzo che -pur non avendolo ancora ammesso apertamente- le interessava. Ed anche parecchio.
Parlami un po' più di te. Parlami della tua famiglia, dove sei nato, che tipo di vita hai vissuto. So ancora così poco... Ad esempio, perché hai scelto di fare proprio questo lavoro?
Il vino era assolutamente delizioso e squisito. Non lo beveva abitualmente perché con Stella in casa il regime era solo birra, ma Emanuelle non disdegnava affatto quel tipo di alcolico, specialmente quando ne poteva gustare uno di altissima qualità.
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Emanuelle
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da Davis » 21/05/2018, 22:43
... Non conosco ancora la tua percentuale di pudore...
... Potresti conoscerla molto presto...
Allora spero di non rimanere deluso e trovarla molto bassa...
Sapeva perfettamente di irretirla, eccitarla e soprattutto lasciarla senza fiato ad ogni risposta a tono, ad ogni replica adatta alla situazione. Era il suo marchio di fabbrica, il suo potere, la sua energia quasi illimitata e Pauline ormai se ne rendeva conto di secondo in secondo, costantemente. Davis appariva come se si fosse preso di lei fin dal primo istante, ma poteva davvero essere così? Poteva davvero fidarsi la povera piccola Lamarck?
Per ottenere il cuore di una come te bisogna essere disposti a fare qualche follia...
Ah sì? Sono proprio curiosa di vedere cos'altro ti inventerai...
È qui che sbagli, mademoiselle, io ho già inventato tutto ancor prima di rivederti...
Insomma un piano studiato ad hoc, senza sbavature e senza nemmeno la lontana ombra di una improvvisazione? Davis aveva una mente essenzialmente criptica e calcolatrice, una mente dove gli imprevisti non esistevano praticamente mai. C'era chi seguiva il suo esempio e chi invece si lasciava trascinare molto dal momento, un po' come il suo amico Cyrus ad esempio. Avevano davvero molti elementi in disaccordo i due amici, pur essendo comunque abbastanza legati. Altro elemento non in comune, per esempio, stava nella gelosia.
Non sono quel tipo di brutta gente che pesta a sangue i poveracci... ... A meno che quei poveracci non ronzino troppo intorno alla mia ragazza, chiaramente.
La tua ragazza allora deve stare molto attenta a chi le si avvicina...
Vedo che hai capito... Quindi comincia a spargere la voce...
Cyrus, proprio come la partner, Stella, non aveva chissà quali grandi crisi di gelosia, pur non risultando esageratamente tollerante. Davis invece sapeva controllare i propri istinti di possessione raramente, finendo per comportarsi proprio come una tipo Emanuelle avrebbe sempre voluto da un certo parente stretto. Ovvio che ancora non ce ne fosse stata l'occasione, però chissà, se casomai qualcuno avesse deciso di rischiare...
Fino all'ultimo ho creduto di non esserci nemmeno piazzati sul podio...
... Falla finita prima che metta in mostra quanto possa essere raffinato ed elegante il mio linguaggio di fronte a... persone come te.
Mia dolce e tenera crostatina, aspetta almeno che ci sia un po' di privacy...
Delicato, sorridente quasi come fosse una sottospecie di angioletto, ma effettivamente s*****o. Il Valefor era la quintessenza della strafottenza, una delle poche chiavi capaci di mandare fuori di testa la canadese e non sempre in senso positivo. Altre di queste chiavi erano il romanticismo e l'arte, che insospettabilmente Davis sapeva sfoderare nella giusta quantità e al giusto attimo. Una poesia, una poesia precisa per Pauline, una poesia di un autore forse scontato ma da uno come Kaim non ci si sarebbe aspettata manco la dedica di un Bacio Perugina. Lei colse facilmente la metafora del Fuoco e Davis le scoccò un'occhiata poco più intensa, per poi scendere un attimo con l'attenzione sulla zona seno. Aveva voglia di lei, una voglia affamata e bollente e voleva che lei percepisse quel desiderio di tanto in tanto, così da scaldarla in zone dove non battevano le luci del ristorante.
... Nel mio lavoro posso decidere di aderire a missioni di ogni genere, dalle più pericolose a quelle più semplici. Chiaramente in base al livello di rischio aumenta anche la paga che mette a disposizione il Ministero o l'Ente privato che ci ingaggia. A questo poi si aggiungono anche i giorni di servizio, l'area geografica di competenza ed altre clausole che non sto qui ad elencare.
... Questo significa che nell'ultimo mese hai partecipato ad una missione molto pericolosa?
Te l'avevo detto di essermi già inventato tutto, non ricordi?
E naturalmente il termine inventato non stava per "bugia" ma in merito alla provocazione subita poc'anzi dalla stessa Lamarck. Anche il partecipare a quella missione era stato messo in conto così da avere il denaro necessario affinché quella cena non pesasse troppo sul portafogli. Insomma, cara Emanuelle, Davis si era davvero scontrato con il pericolo per essere sicuro di fare centro quella notte.
... Prendo quello che ha preso lui...
Niente male come decisione. Alla fine erano tutti piatti ottimi e naturalmente costosi, ma ne valeva assolutamente la pena. Ella avrebbe quindi compreso ben presto che il gusto del biondo fosse un gusto pratico, vivace, non esageratamente artefatto e a metà tra il sostanzioso e il leggero.
Parlami un po' più di te. Parlami della tua famiglia, dove sei nato, che tipo di vita hai vissuto. So ancora così poco... Ad esempio, perché hai scelto di fare proprio questo lavoro?
Rubarti il cuore dici? Beh la concorrenza era poca, visto che hai fatto desistere in tanti dal provarci. Però sai, sono uno per il quale l'importante è la meta, quindi se penso valga la pena mi ci butto anima e corpo e... ... Ah non ti riferivi a questo? Che sciocco, ho proprio frainteso tutto!
Rise. Una risata genuina, scherzosa. Ma con un sottile, sottilissimo accenno di verità.
... Una aspirazione come un'altra, né più e né meno. C'è chi da piccolo si sogna Chef, Auror, Master Teacher. Io invece da quando avevo tredici anni cominciai ad interessarmi al settore dello spionaggio. Forse avrà contribuito anche la mia passione e curiosità verso i complotti trasmessami dal mio docente di Storia della Magia alla Cyprus. Comunque una volta preso il diploma mi sono fiondato in Europa del miglior centro di addestramento e così eccomi qui.
Momentaneamente non aveva toccato l'argomento familiare ma era tutto fatto appositamente per non arrivare a chiacchiere così scottanti tanto presto. In realtà anche per quanto riguardava la propria carriera di ulteriori segreti ce n'erano ma proprio perché Spia, di sicuro non gli era concesso rivelarli a chiunque. Emanuelle doveva entrare nell'ordine delle idee che stare con un maschio come lui, una Spia, significava anche possedere una fiducia nei suoi confronti fuori dal comune.
Dimmi una cosa di te che non sa quasi nessuno.
Aveva appositamente utilizzato "quasi". Non poteva pretendere che ella si aprisse così tanto intimamente a quel primo appuntamento. Ma aveva la presunzione di pensare che un dettaglio o un segreto di lei sconosciuto ai più, egli fosse meritevole di conoscerlo. Nel frattempo, approfittando di un attimo in cui la mano sinistra della ragazza era rimasta sul tavolo semi aperta, Davis avanzò con la propria destra. Qualora Pauline non si fosse opposta, il biondo l'avrebbe accarezzata, per poi intrecciare alcuni secondi le dita con le sue, sia in un gesto sentimentale, sia...
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Davis
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da Emanuelle » 29/05/2018, 23:28
Accettare quell'invito a cena era stata la scelta migliore. Emanuelle ringraziava segretamente la migliore amica per averla spinta a non chiudere tutte le porte in faccia a Davis, anche se sospettava che il Valefor in qualche modo sarebbe riuscito a strapparle quel sì anche senza l'aiuto di Stella. Davis la faceva sentire desiderata, incredibilmente bella, sensuale e irresistibile: era davvero così oppure lui era un abile e scaltro farabutto, che sapeva come raggirare il cuore e la mente di una ragazza? Non si poneva quel dubbio Pauline perché voleva credere che quella cena, quella serata fosse reale tanto quanto l'adorazione dimostrata dagli occhi del biondo per lei. Uno sguardo ricambiato al 100%, sebbene la Lamarck non fosse consapevole della cosa.
Per ottenere il cuore di una come te bisogna essere disposti a fare qualche follia...
Ah sì? Sono proprio curiosa di vedere cos'altro ti inventerai...
È qui che sbagli, mademoiselle, io ho già inventato tutto ancor prima di rivederti...
Ma davvero? E quindi che cosa hai previsto che accadrà per le prossime ore? Sentiamo, sentiamo, sono proprio curiosa di sapere...
Lo stava sfottendo, perché non era possibile che un essere umano fosse in grado di calcolare ogni minima variazione, ogni scelta, ogni singolo bivio. Era uno che osava tanto il ragazzo, ma quel suo modo di fare stava piacendo sempre di più alla canadese, che voleva al proprio fianco un fidanzato simile. Ma... stava davvero pensando di fidanzarsi con lui? Scacciò via quel pensiero, perché voleva avere l'illusione di mantenere lei il controllo, di avere lei l'ultima parola su tutto. Anche se era difficile farlo, quando si aveva di fronte Davis, pronto a dimostrarsi geloso e possessivo pur non essendo ancora loro due ufficialmente fidanzati.
... A meno che quei poveracci non ronzino troppo intorno alla mia ragazza, chiaramente.
La tua ragazza allora deve stare molto attenta a chi le si avvicina...
Vedo che hai capito... Quindi comincia a spargere la voce...
E da quando io e te stiamo insieme? Credo di essermi persa quel passaggio...
Lo punzecchiò un po', mostrando quel suo solito sorriso che si formava a metà di un adorabile broncio, lo stesso che aveva conquistato il Valefor quando si erano visti per la prima volta allo Shamrock. La conversazione fra di loro ingranò praticamente all'istante, parlando un po' di quello che era accaduto nelle ultime settimane. Fu Pauline a dire il vero a chiacchierare di più, considerando che Davis era stato trattenuto a lavoro per una missione piuttosto lunga e pericolosa. Piccole punzecchiature a parte dal fronte del biondino, andando avanti nel discorso Emanuelle si rese sempre di più conto che forse il ragazzo aveva scelto una missione difficile appositamente per poter guadagnare più galeoni e così invitarla a cena in quel ristornate sfarzoso.
... Questo significa che nell'ultimo mese hai partecipato ad una missione molto pericolosa?
Te l'avevo detto di essermi già inventato tutto, non ricordi?
Un sospetto che diventò certezza di fronte alle parole di lui e che lasciò la canadese completamente basita.
Non... Non avresti dovuto...
Si sentiva un po' in colpa. Perché se doveva credere a ciò che lui le aveva appena detto, il Valefor aveva messo in pericolo la propria vita per poterle regalare una serata davvero emozionante, lasciandola senza fiato dall'inizio alla fine. La fine in realtà era ancora ben lontana, ma lo sguardo che Emanuelle lanciò a Davis fu molto eloquente, come se stesse dando peso per la prima volta alle parole da lui pronunciate in precedenza, quando aveva asserito di essersi preso di lei fin dal primo istante in cui l'aveva vista. Fu l'arrivo del cameriere a porre fine a quei pensieri, dando un netto taglio alla cosa e lasciando che la mente della Lamarck si concentrasse esclusivamente su altro. Visto che era stato così spavaldo e sprezzante del pericolo, perlomeno era doveroso conoscere un po' di più la vita di questo ragazzo che continuava a risultare per lei un gigantesco punto di domanda.
Parlami un po' più di te. Parlami della tua famiglia, dove sei nato, che tipo di vita hai vissuto. So ancora così poco... Ad esempio, perché hai scelto di fare proprio questo lavoro?
Rubarti il cuore dici? Beh la concorrenza era poca, visto che hai fatto desistere in tanti dal provarci. Però sai, sono uno per il quale l'importante è la meta, quindi se penso valga la pena mi ci butto anima e corpo e...
... Davis...
... Ah non ti riferivi a questo? Che sciocco, ho proprio frainteso tutto!
Lui rise e lei rise di rimando, distogliendo di tanto in tanto lo sguardo, più insicura e timida. Possibile che stesse davvero riuscendo a conquistarla secondo dopo secondo? Possibilissimo a giudicare dal mutato atteggiamento che stava assumendo nei suoi confronti. Non più sfrontato e ribelle, ma più passivo, dolce e a tratti anche timido, come se desiderasse avvicinarsi a lui ma lo stesse facendo in punta di piedi.
... Una aspirazione come un'altra, né più e né meno. C'è chi da piccolo si sogna Chef, Auror, Master Teacher. Io invece da quando avevo tredici anni cominciai ad interessarmi al settore dello spionaggio. Forse avrà contribuito anche la mia passione e curiosità verso i complotti trasmessami dal mio docente di Storia della Magia alla Cyprus. Comunque una volta preso il diploma mi sono fiondato in Europa del miglior centro di addestramento e così eccomi qui.
Una spiegazione tutto sommato tranquilla e Pauline non pretendeva nulla di più, anche perché lei a differenza di Davis non aveva invece alcuna aspirazione. Non aveva mai pensato a "cosa fare da grande", non si era mai posta quel problema, rivolgendo i suoi pensieri unicamente verso la parte più pratica dello svolgere un lavoro: guadagnare soldi per vivere. Nessuna massima aspirazione, forse perché sentendosi poco valorizzata dalle persone che le stavano accanto -padre e fratello maggiore- lei stessa non valorizzava quelli che erano i suoi talenti naturali. In parte questo ed in parte la convinzione di non poter mai raggiungere lo stesso livello di bravura del fratello o della madre defunta. Stava ancora elaborando quindi quanto detto dal Valefor, quando questo se ne uscì con una domanda a bruciapelo che sorprese e colse alla sprovvista la moretta.
Dimmi una cosa di te che non sa quasi nessuno.
Mi sono innamorata di mio fratello...
Decisamente non era proprio il caso di rivelare determinati altarini ad un primo appuntamento, ma quando il biondo le fece quella domanda la prima risposta che le venne in mente di dare fu proprio quella. Probabilmente perché era il segreto più scottante che avesse dentro di sé Emanuelle, ma una cosa poco risaputa non stava a significare per forza scabrosa.
Che razza di domande fai, non è mica così semplice...
Cercò di guadagnare tempo, sbuffando divertita e bevendo un sorso di vino. Non c'era il rischio che le andasse subito alla testa, ma era ugualmente meglio non esagerare, visto che lei era una Ignis ma solo di secondo stadio.
Mmmh...
Aveva davvero bisogno di riflettere perché ce n'erano tante di cose che in pochi sapevano di lei, ma non tutte erano abbastanza interessanti o adatte a quel tipo di situazione. Le piacevano i cavalli? Scontato e banale, e poi non era un segreto di stato. Andava matta per la marmellata? Lo sapevano tutti, suo fratello poi le faceva sempre trovare un dolce a base di marmellata, quindi era da escludere per forza. Mentre cercava la risposta, lo sguardo di Emanuelle cadde proprio sul tatuaggio che aveva sul dito, la chiave di violino. Il motivo di quella scelta non l'aveva tenuto nascosto perché desiderava farlo, ma semplicemente perché nessuno le aveva mai chiesto che cosa stesse ad indicare. Quando le sovvenne quel pensiero, allungò la mano, facendo cenno col dito a Davis di guardare in basso verso il tatuaggio.
Questa chiave di violino rappresenta due cose che mi stanno molto a cuore. La musica, passione che mi è stata trasmessa da mia madre. ... E mia madre stessa, per ricordarmi ogni giorno ciò che lei era e ciò che mi è venuto a mancare...
Non le vennero lacrime agli occhi perché era sempre stata molto brava a trattenere le proprie emozioni, ma non doveva per forza mettersi a piangere per far comprendere all'altro quanto la morte di sua madre l'avesse segnata. Avrebbe voluto avere di lei più ricordi, mentre invece l'unica cosa che le aveva lasciato in eredità era quella sorta di struggente e dolorosa malinconia ogni volta che pensava a lei. Ed un senso di vuoto molto oscuro e molto profondo.
... Tu invece?
Gli rigirò la domanda, curiosa di conoscere qualcosa di più su di lui, lasciando la mano aperta sul tavolo. Il Valefor fu lesto ad approfittare di quel momento, facendo avanzare la propria fino a raggiungere quella di lei, intrecciare le dita insieme e poi scaldarle il corpo e lo spirito con qualche colpo forte del suo elemento più caldo e passionale.
Mh!
Un sospiro forte, trattenuto. Le palpebre che si chiudevano e riaprivano sopra iridi spruzzate di fiamme color rosso e arancio. La presa di Davis era stata calda, gentile, leggera, per nulla invasiva. Aspettandosi forse una risposta da parte di Emanuelle che arrivò anche fin troppo impetuosa, con le dita che strinsero più forte attorno a quelle del biondo, ricercandone un contatto prolungato e più intenso. Lo guardava sognante, sentendo la temperatura schizzare alle stelle così come la sua voglia nei confronti di lui. Poi quella sfiammata smise di divampare e lei ritornò con i piedi per terra, rendendosi conto di quello che era accaduto solamente dopo essersi concluso.
... S*****o...
Fu l'unico commento che riuscì a fare, ma non poté essere troppo cattiva con lui perché quel gesto, quel suo volerle prendere la mano era qualcosa che aveva centrato di nuovo il cuore della Lamarck a colpo sicuro. Ed infatti ella continuò a tenere le dita intrecciate a quelle di lui, dando qualche carezza col pollice, arrossendo sulle guance, seppur cercasse di fare finta di niente.
... Posso farti una domanda un po'... invadente? Perché ti sei fissato così tanto con me? Nel senso... Ti sei fissato davvero bene pur avendomi vista solo una volta. ... Mi riesce davvero difficile credere che tu possa esserti innamorato a prima vista, sembri più il tipo che le ragazze le usa per poi abbandonarle... Non che la prima impressione sia determinante, ma nel tuo caso è difficile pensare il contrario.
Aveva posto quella domanda con molta meno sicurezza e spavalderia rispetto a prima, probabilmente perché aveva iniziato a sciogliersi sempre di più e quindi a far venire a galla tutte le sue insicurezze. Lui non mollava la presa e lei non aveva alcuna intenzione di permettergli di farlo, continuando a rimanere in quel modo, sorridendo ogni tanto quando il suo sguardo cadeva sulle loro dita intrecciate.
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Emanuelle
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da Davis » 02/06/2018, 0:40
Ah sì? Sono proprio curiosa di vedere cos'altro ti inventerai...
È qui che sbagli, mademoiselle, io ho già inventato tutto ancor prima di rivederti...
Ma davvero? E quindi che cosa hai previsto che accadrà per le prossime ore? Sentiamo, sentiamo, sono proprio curiosa di sapere...
Nelle prossime ore cercherai in diversi modi di capire se io possa essere o meno meritevole di fiducia. Potresti farmi domande, analizzare i miei comportamenti, eseguire tue valutazioni personali. Alla fine resterai ugualmente ancora spiazzata dal sottoscritto, non avrai alcuna certezza effettiva ma la voglia di lasciarti andare tra le mie braccia sarà quasi insopportabile.
Proprio mentre parlava, Emanuelle ragionava, rifletteva e si dava mentalmente degli schiaffi, scacciando idee e desideri. Insomma, Davis ci aveva preso ma possibilmente la Lamarck non gli avrebbe dato mai e poi mai ragione. Un ragazzo tanto affascinante quanto criptico e bastardo... Ah, senza dimenticare geloso, anzi, gelosissimo.
La tua ragazza allora deve stare molto attenta a chi le si avvicina...
Vedo che hai capito... Quindi comincia a spargere la voce...
E da quando io e te stiamo insieme? Credo di essermi persa quel passaggio...
... Dal primo momento che ti ho vista. In quel preciso istante decisi che se anche tu fossi stata occupata... ... Avrei fatto di tutto per strapparti a chiunque e tenere quel broncio solo per me.
Un attimo prima scherzoso e strafottente, quello dopo in apparenza dannatamente sincero ed estremamente serio. Il Valefor confondeva e spiazzava, proprio come predetto poc'anzi, senza mai lasciarla un vero e proprio attimo di respiro emotivo. Emanuelle doveva davvero temere di non riuscire più a capirci nulla ma l'alternativa a lui era l'apatia, la depressione e la monotonia del solito maschio farfallone. Sì, in tal senso Davis si sentiva un pezzo speciale, di quelli da prendere al volo prima che vengano comprati da un'altra acquirente più svelta. Eppure non sembrava proprio che egli si sentisse su piazza, anzi, lui era come se ragionasse già in funzione dello stare con Pauline. Voleva sapere il più possibile di lei, scoprirla attimo dopo attimo, venendo a sapere anche cose un po' più rare e nascoste.
Questa chiave di violino rappresenta due cose che mi stanno molto a cuore. La musica, passione che mi è stata trasmessa da mia madre. ... E mia madre stessa, per ricordarmi ogni giorno ciò che lei era e ciò che mi è venuto a mancare...
Quindi per te un tatuaggio è simbolo di qualcosa profondamente insita nell'anima e nel cuore. Un significato autentico, una importanza vera e non un semplice disegno fatto solo per abbellire il corpo. Capisco, lo apprezzo, e ti ringrazio della confidenza.
Assimilò quei concetti e non era nemmeno lampante il motivo di una cosa del genere ma lui lo faceva ugualmente. Non fece altre domande sulla madre, sulle sensazioni di Emanuelle o altro: non era quello il momento giusto, doveva conquistarla, non farla piangere.
... Tu invece?
... Il mio secondo nome è Kaim.
Perché mai conoscere il suo secondo nome doveva essere qualcosa di così particolare e soprattutto segreto da rivelare a pochi? Evidentemente c'era una motivazione ben precisa ma se anche lei avesse provato ad indagare, non le sarebbe stato spiegato altro. Di sicuro non le poteva venire di certo in mente l'andare a cercare in giro per i libri di mitologia magica il nome Kaim.
... S*****o...
Uh, alla fine hai proprio ceduto, mia tenera panna cotta...
Le aveva preso la mano. Intrecciate le dita con le sue. Una sfiammata. Desiderio arrivato a grossi picchi, trattenuto a stento in quel luogo pubblico. Aveva di nuovo giocato con i suoi sensi e la Lamarck si era infine lasciata andare al proprio vero io. Meglio così, decisamente, anche perché Davis si stava un po' stancando nel vederla tanto capace di darsi un contegno. Quanto avrebbe voluto farla sfogare in uno dei bagni del ristorante. Ma no, quelle erano faccende da coppietta già avviata e loro erano fidanzati ufficialmente da poco.
... Posso farti una domanda un po'... invadente?
Sai che le persone invadenti non mi fanno impazzire... Però va bene su, per te posso anche fare una eccezione, sentiamo.
Perché ti sei fissato così tanto con me?
... Mh?
Nel senso... Ti sei fissato davvero bene pur avendomi vista solo una volta. ... Mi riesce davvero difficile credere che tu possa esserti innamorato a prima vista, sembri più il tipo che le ragazze le usa per poi abbandonarle... Non che la prima impressione sia determinante, ma nel tuo caso è difficile pensare il contrario.
... Tu invece sembri la classica put****lla snob...
A quel punto era abbastanza plausibile che Emanuelle, ricevuto quel commento così schietto e negativo, cercasse di ritrarre la mano, magari anche andarsene offesa. Ma la presa sul palmo da parte di Davis sarebbe rimasta molto salda e forte, tenendola ancorata a sé affinché rimanesse lì, permettendogli di continuare.
... Ma in realtà non la dai certo via molto facilmente ed in più sei tutto fuorché snob, non è così?
Un'occhiata più intensa, un sorriso leggero e mellifluo, la presa sulla mano meno incisiva e più morbida.
Non fermarti alle apparenze, sono molto meno sciupafemmine di quel che pensi, Emanuelle.
A quel punto, fu proprio lui a lasciare lentamente la presa con una velocità appositamente calcolata. Voleva che lei percepisse in quel gesto una specie di allontanamento da lei, una distanza maggiore, forse data anche da una specie di offesa o fastidio. Nel caso in cui avesse deciso di provare a riprenderla lei, allora tutto a gonfie vele, in caso contrario... Ah ma quale contrario, ovvio che avrebbe cercato di riprenderla.
... È davvero così importante per te spiegare il mio sentimento a prima vista? Non puoi semplicemente accogliere l'ovvietà del fatto che da quella sera, tu sei diventata l'unica figura a colori in un mondo femminile bianco e nero?
E quando voleva colpire forte, Davis sapeva farlo dannatamente bene.
Ti va il dessert o sei a posto così?
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17 |
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Ariel |
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Ariel |
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Monique |
d20 |
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Indigo |
d20 |
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d20 |
18 |
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Lucas |
d20 |
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Indigo |
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13 |
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d20 |
5 |
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Tisifone |
d20 |
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Robyn |
d20 |
17 |
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Robyn |
d20 |
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Robyn |
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Monique |
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