La ragione per cui la mia storia si è conclusa sono io, Robyn.
Gli occhi del Laars a quel punto si fecero più attenti.
Voleva capire come mai la donna fosse giunta a quella conclusione.
Era un'uscita piuttosto matura e criptica, per certi versi.
Tu sei stato la spinta che mi è servita a comprendere che di base quella relazione non sarebbe andata bene, per me.
È stato doloroso e per un certo periodo di tempo ti ho anche odiato...
Ma alla fine da tutta quella sofferenza è nato qualcosa di buono, qualcosa di meglio rispetto a ciò che avevo.
Annuì soltanto, senza aggiungere niente, anche perché non gli andò di fare battute o giochi, non di fronte ad un argomento tanto importante per lei.
La responsabilità è anche tua, ma mentirei se ti dicessi che la considero totalmente negativa.
Siamo fatti di carne, sangue, istinto e ragione.
Come si può notare, l'elenco fa vincere a tavolino tre a uno determinati desideri consci inconsci.
Mi spiace, Lyra, non mi sentirai mai dire di esser pentito di ciò che ho fatto.
Che possa essere per te un errore al 50%, pazienza, credo di poter convivere con questa consapevolezza.
Felice che, per lo meno, l'altro 50% ti abbia fatto guadagnare qualcosa in più rispetto al passato.
Una risposta un po' stronza, senza ombra di dubbio, ma lui non voleva di sicuro essere dolce ed accomodante, con lei.
Su alcune questioni non giocava, ma questo non voleva dire che si sentisse anche più magnanimo o in connessione emotiva.
Si era stancato da un po' di penare per il prossimo, almeno in tal senso... E non avrebbe ricominciato tanto presto.
Meglio quindi concentrarsi sul proseguire nella conversazione, mangiando il gelato.
Un gelato molto buono, per la Bennet. Forse anche fin troppo.
Oh, ti prego, devi scusarmi, mi è uscito completamente spontaneo!
Tranquillo... Non... Non c'è problema.
Anche a me è... scappato...
Credo ti stia scappando anche l'occhio...
Volutamente, Robyn si concentrò sulla propria eccitazione affinché lei, guardando in basso verso il cavallo dei pantaloni, lo notasse molto più gonfio di prima.
Successivamente, sfiorandole per "sbaglio" il ginocchio col proprio, le trasmise una bella sfiammata della durata di appena tre secondi.
Alzandosi in piedi per mettere nel lavandino la tazza, quindi, lei avrebbe potuto osservare ancora meglio quella zona così proibita ed invitante del Laars.
Ad ogni modo... Sì, potrei firmare, questo è vero, anche perché il lavoro svolto in quei tre mesi altrimenti risulterebbe buttato.
Però se ben ricordo, le tue volontà al tempo furono di registrare ed incidere con me ad accompagnarti nella musica, dal vivo.
Sì... Esatto...
... Tutto ok, Lyra?
In quel momento il finto Angelo dei due non era affatto lei, povera vittima e preda di quel Satiro bastardo ed approfittatore.
Questo significherebbe nel caso rivederci anche tra qualche settimana... Non so, te la sentiresti?
Oppure ti limiteresti ad incidere soltanto con la base registrata da noi al tempo?
In tal caso, comunque, non penso ci sarebbero problemi.
Le inflisse quel colpo con assoluta maestria, anche se in un certo senso gli venne quasi di riflesso automatico, non avendo davvero nessun interesse a rivederla.
In quel frangente, la donna era soltanto un divertimento momentaneo, un passatempo che sarebbe poi scomparso entro qualche decina di minuti.
Sì, forse avrebbe ripreso a farla dannare qualora si fossero rivisti per la canzone, ma ne aveva davvero voglia o intenzione?
Ella comunque esercitava un certo fascino su di lui, oltre che un interesse relativo, tutte sensazioni latenti, ma non da sottovalutare.
Quindi magari nel suo caso si sarebbe anche potuta fare una eccezione.
Credo che in questo caso dovremmo sentircela in due.
Questa canzone per me ha un'importanza molto particolare, le renderei torto se decidessi di inciderla con una base registrata, invece che con il suo creatore originale.
Mhmh, capisco il senso...
Io penso di poter sopportare di lavorare ancora con te.
Ma è una decisione che dobbiamo prendere in due.
Se preferisci non farlo... A malincuore dovrò accettare che sia così.
Restò qualche istante in silenzio, fissandola negli occhi.
Poi, lo sguardo scese sulla zona del seno, quasi come un gesto spontaneo e naturale, voluto o no, chi lo sa.
Si leccò le labbra, quasi come a volerle trasmettere la sensazione che fosse affamato di lei e del suo corpo, ma con occhi vacui.
Tutte movenze indirette, mai del tutto sincere e mai del tutto precise, purtroppo per la V.I.P. in trappola.
Infine, scese ancora con gli occhi, verso le scarpe indossate da lei, ma risalendo quasi all'istante, sul viso, dove le iridi ripresero a scintillare di vitalità.
... Ho diversi impegni per le prossime tre settimane, quindi bisognerà per forza rimandare ad Ottobre inoltrato.
A parte questo, penso che possa sentirmela di incidere la canzone con te.
... Per quanto, ci sarebbe solo una piccola condizione.
Aspettò quindi che la donna chiedesse quale fosse, forse facendosi fantasie particolari ed eccessive.
In realtà qualcosa di rimando alla sessualità poteva pure esserci, ma niente di troppo esagerato, purtroppo per lei.
Si fece attendere un po', quella risposta, con qualche secondo di silenzio, circa sette, poi, le parole vennero fuori serene, un po' calde, enigmatiche.
Adesso che te ne andrai via... Vorrei lo facessi... Senza scarpe...
Gli occhi del Laars a quel punto si fecero più attenti.
Voleva capire come mai la donna fosse giunta a quella conclusione.
Era un'uscita piuttosto matura e criptica, per certi versi.
Tu sei stato la spinta che mi è servita a comprendere che di base quella relazione non sarebbe andata bene, per me.
È stato doloroso e per un certo periodo di tempo ti ho anche odiato...
Ma alla fine da tutta quella sofferenza è nato qualcosa di buono, qualcosa di meglio rispetto a ciò che avevo.
Annuì soltanto, senza aggiungere niente, anche perché non gli andò di fare battute o giochi, non di fronte ad un argomento tanto importante per lei.
La responsabilità è anche tua, ma mentirei se ti dicessi che la considero totalmente negativa.
Siamo fatti di carne, sangue, istinto e ragione.
Come si può notare, l'elenco fa vincere a tavolino tre a uno determinati desideri consci inconsci.
Mi spiace, Lyra, non mi sentirai mai dire di esser pentito di ciò che ho fatto.
Che possa essere per te un errore al 50%, pazienza, credo di poter convivere con questa consapevolezza.
Felice che, per lo meno, l'altro 50% ti abbia fatto guadagnare qualcosa in più rispetto al passato.
Una risposta un po' stronza, senza ombra di dubbio, ma lui non voleva di sicuro essere dolce ed accomodante, con lei.
Su alcune questioni non giocava, ma questo non voleva dire che si sentisse anche più magnanimo o in connessione emotiva.
Si era stancato da un po' di penare per il prossimo, almeno in tal senso... E non avrebbe ricominciato tanto presto.
Meglio quindi concentrarsi sul proseguire nella conversazione, mangiando il gelato.
Un gelato molto buono, per la Bennet. Forse anche fin troppo.
Oh, ti prego, devi scusarmi, mi è uscito completamente spontaneo!
Tranquillo... Non... Non c'è problema.
Anche a me è... scappato...
Credo ti stia scappando anche l'occhio...
Volutamente, Robyn si concentrò sulla propria eccitazione affinché lei, guardando in basso verso il cavallo dei pantaloni, lo notasse molto più gonfio di prima.
Successivamente, sfiorandole per "sbaglio" il ginocchio col proprio, le trasmise una bella sfiammata della durata di appena tre secondi.
Alzandosi in piedi per mettere nel lavandino la tazza, quindi, lei avrebbe potuto osservare ancora meglio quella zona così proibita ed invitante del Laars.
Ad ogni modo... Sì, potrei firmare, questo è vero, anche perché il lavoro svolto in quei tre mesi altrimenti risulterebbe buttato.
Però se ben ricordo, le tue volontà al tempo furono di registrare ed incidere con me ad accompagnarti nella musica, dal vivo.
Sì... Esatto...
... Tutto ok, Lyra?
In quel momento il finto Angelo dei due non era affatto lei, povera vittima e preda di quel Satiro bastardo ed approfittatore.
Questo significherebbe nel caso rivederci anche tra qualche settimana... Non so, te la sentiresti?
Oppure ti limiteresti ad incidere soltanto con la base registrata da noi al tempo?
In tal caso, comunque, non penso ci sarebbero problemi.
Le inflisse quel colpo con assoluta maestria, anche se in un certo senso gli venne quasi di riflesso automatico, non avendo davvero nessun interesse a rivederla.
In quel frangente, la donna era soltanto un divertimento momentaneo, un passatempo che sarebbe poi scomparso entro qualche decina di minuti.
Sì, forse avrebbe ripreso a farla dannare qualora si fossero rivisti per la canzone, ma ne aveva davvero voglia o intenzione?
Ella comunque esercitava un certo fascino su di lui, oltre che un interesse relativo, tutte sensazioni latenti, ma non da sottovalutare.
Quindi magari nel suo caso si sarebbe anche potuta fare una eccezione.
Credo che in questo caso dovremmo sentircela in due.
Questa canzone per me ha un'importanza molto particolare, le renderei torto se decidessi di inciderla con una base registrata, invece che con il suo creatore originale.
Mhmh, capisco il senso...
Io penso di poter sopportare di lavorare ancora con te.
Ma è una decisione che dobbiamo prendere in due.
Se preferisci non farlo... A malincuore dovrò accettare che sia così.
Restò qualche istante in silenzio, fissandola negli occhi.
Poi, lo sguardo scese sulla zona del seno, quasi come un gesto spontaneo e naturale, voluto o no, chi lo sa.
Si leccò le labbra, quasi come a volerle trasmettere la sensazione che fosse affamato di lei e del suo corpo, ma con occhi vacui.
Tutte movenze indirette, mai del tutto sincere e mai del tutto precise, purtroppo per la V.I.P. in trappola.
Infine, scese ancora con gli occhi, verso le scarpe indossate da lei, ma risalendo quasi all'istante, sul viso, dove le iridi ripresero a scintillare di vitalità.
... Ho diversi impegni per le prossime tre settimane, quindi bisognerà per forza rimandare ad Ottobre inoltrato.
A parte questo, penso che possa sentirmela di incidere la canzone con te.
... Per quanto, ci sarebbe solo una piccola condizione.
Aspettò quindi che la donna chiedesse quale fosse, forse facendosi fantasie particolari ed eccessive.
In realtà qualcosa di rimando alla sessualità poteva pure esserci, ma niente di troppo esagerato, purtroppo per lei.
Si fece attendere un po', quella risposta, con qualche secondo di silenzio, circa sette, poi, le parole vennero fuori serene, un po' calde, enigmatiche.
Adesso che te ne andrai via... Vorrei lo facessi... Senza scarpe...