Sveglia Eagle! Ti avevo detto ieri sera che oggi avrei voluto un giudizio sul mio nuovo super fisico da spiaggia! Oggi andrò a comprare anche qualche nuova maglietta attillata per fare colpo su... Su... Beh su...
... Su qualche bella tipa in riva mare, che domande!
Veramente non ti ho chiesto nulla...
Ooooohhh Eagle e finiscila un po' con questa storia?! Va bene, va bene, ok, la mia socia fa la preziosa ma pure tu non stai concorrendo con uno sconosciuto qualunque, no? Devi darle del tempo, anzi, se ci sta pensando vuol dire che è indecisa e se è indecisa significa che non è detta l'ultima parola!
La vedo male, molto male.
Questo è ovvio, sei pessimista di natura amico mio! Guarda me! Io sì che sprizzo ottimismo da tutti i pori! Saranno i fatti a parlare, caro mio, i fatti, pf!
Niente male, Milkovich, davvero niente male. Finalmente il locale è sistemato come si deve e i conti iniziano a quadrare. Magari chissà, potrei essermi sbagliata sulla tua presunta inettitudine alla gestione...
Oh beh... Sai... Qualche accordo di qua, un po' di olio di gomito di là... Ho tanti di quegli assi nella manica che se giocassi a carte mi prenderebbero per un baro fatto e finito, tsk! E poi che mi dici di questa mia nuova maglietta, ti piace?!
... Notevole, come è notevole anche il tuo cambio estetico. Mi piacciono i ragazzi che sanno curare il loro fisico... ... Mi eccitano.
... GLOM...
Ma si può sapere dove stai con la testa Ben?!
Eh? Che cosa? Come?
Ti ho chiesto se pensi che dovrei lasciar stare e non pensarci più!
... Scusa scusa scusa, ero intento a predire il futuro!
Il futuro?
Sì sì, cose mie, comunque... ... Io te l'ho già detto cosa dovresti fare, tenerti qualche altra porta aperta! Ma perché non tenti un approccio con Bree?!
Perché onestamente non ce la faccio ad impegnare la testa con un'altra ragazza mentre aspetto una risposta. E poi Bree... Non penso proprio di essere il suo tipo, nemmeno lontanamente... Ho visto quelli che guarda, sai? Lasciamo perdere!
Ma lei guarda perché deve guardare, ti ricordo che ci guadagna se guarda in un certo modo! Quello è un locale fondato sulla promiscuità e il desiderio sessuale... ... Maledetti, mi hanno rubato l'idea!
Comunque tra poco accompagno Paige a fare una passeggiata con Gene e magari sento anche il suo parere, tu pari su un altro pianeta! Piuttosto, hai impegni oggi? A parte stasera allo Shamrock, naturalmente...
Mah, in realtà non direi però pensavo di fare una passeggiata da qualche parte, prendere aria, sai, svagarmi un po'! Però tu ancora non mi hai detto cosa ne pensi del mio nuovo fisico bestiale! Vuoi darmi un parere oppure devo andarlo a chiedere a Gene?!
... Ok... Beh, sicuramente è un po' più definito. Hai lavorato sulle spalle come ti ho detto, bravo! Diciamo che se prima oscillavi sul 7, ora potrei darti anche un 7+.
... Prego? Solo un "+"? Un misero "+"?!
Ben, ti sei allenato per circa tre settimane, che cosa ti aspettavi? Vuoi che mi alzi la maglietta e ti mostri cosa vuol dire un fisico allenato? Mi sono spaccato la schiena per avere questo corpo e non per tre settimane, cinque mesi!
No grazie, preferisco non affrontare la nuda realtà! Piuttosto, alzati la maglietta davanti a Bree, così almeno puoi capire se rientri o meno nei suoi interessi! Un'ottima idea, no?
...
Ok ok, basta, non la nomino più! E comunque il mio "+" è un signor "+" e se ne accorgerà... Oh vedrai come se ne accorgerà!
... Ma di chi stiamo parlando?
NESSUNO!
Sei davvero strano ultimamente, lo sai?
Eheheheh... Sarà il cambio di stagione... Sicuro!
Eagle fissò l'amico un po' perplesso, inarcando il sopracciglio, per poi alzarsi in piedi dal divano ed andare a fare segno al cane di seguirlo per mettergli il guinzaglio. Si sarebbe incontrato con Paige di fronte alla gelateria del paese per prendere assieme un cono o coppetta, farsi due chiacchiere e poi proseguire la passeggiata al parco. Un po' di parole con una femmina lo avrebbero aiutato a schiarirsi le idee, altro che Benedykt che sembrava essere direttamente partito di testa per chissà dove.
Ci becchiamo dopo allora! Mi raccomando se non rientri e vai direttamente al locale, avvertici. Se riportiamo a casa una vaschetta, vuoi qualche gusto in particolare?
Mh... Mh... Sempre classico, crema!
Andata! A dopo!
Non appena la porta di casa si chiuse, Benedykt si fiondò al bagno e direttamente sotto la doccia. Bagnoschiuma virile al pino silvestre. Shampoo di Paige quindi un po' meno virile... Olio tonificante per il corpo post sport. Lui non ne aveva fatto ma non era importante! Uscito dal box, spruzzate violente di deodorante neutro anti macchia e anti sudore. Profumo da uomo di una nota marca babbana.
Ora sì che sei una calamita per le femmine, Ben Milkovich...
Annuì a se stesso con un sorriso furbo e malizioso, fiondandosi poi in camera per vestirsi e mettersi qualcosa di bello, casual e all'ultimo grido. Si posizionò davanti allo specchio, aggiudicando la mise e afferrando poi il pettine con il quale si sistemò i capelli. Fece anche qualche occhiolino di prova giusto per tenere in forma la capacità superba espressiva.
Guardati cosa sei...
Ma cosa farò io alle donne?!
Schifo.
Una voce familiare e lapidaria gli risuonò nella testa, ma scosse il capo per cercare di scacciarla via e non darle troppo peso.
... E adesso...
Mercoledì 13 Luglio 2113 \ Succursale Americana della "Cat&Fox Recording Studio" \ Houston - Texas \ Ore 10:59
Fissava l'ingresso dello studio con quella sua solita aria combattiva e agguerrita. Certo, fino ad allora non è che le chiacchiere con Kaylee fossero state particolarmente edificanti... Anzi, forse sarebbe stato meglio non definirle nemmeno chiacchiere. Però Ben non demordeva, pur ritrovandosi spesso e volentieri a balbettare e sciorinare frasi un po' senza senso per la tensione.
Nimue mi ha detto che stamattina non avrebbe lavorato e che la contabilità del mese precedente e prossimo sono state sistemate, dal quel che ne sa. Questo vuol dire che la signorina Miller dovrebbe avere un impegno moderato e magari potrei riuscire a strapparle due paroline! In fondo sono qui anche per chiederle qualche altro consiglio, giusto?
Già gli si erano gelati le mani e il cuore andava tutt'uno con la velocità del suono. Deglutendo di nuovo con pesantezza, il ragazzo entrò e salutò la segretaria alla reception, dicendole dove fosse diretto e di non scomodarsi ad avvertire. Salì le scale per arrivare al terzo piano, corridoio centrale, terza porta sulla destra. Come ricordava bene certe cose.
TOC TOC TOC
Non appena sentì la voce di Kaylee invitare ad entrare, Benedykt aprì la porta con sguardo positivo e un sorriso smagliante.
... Buongiorno! Quanto tempo, eh? Altro che caldo inglese, qui sì che si suda alla grande!
Eccola là. Già la saliva cominciava ad azzerarsi e le gambe ad essere un po' meno stabili. Dannazione!
[13.7.13 ¬ 11.01 ¬ Houston/Texas ¬ Succursale Americana della "Cat&Fox Recording Studio"]
Lascia perdere queste paranoie e pensa solo a goderti le vacanze, sai che per papà se non si lavora 365 giorni all'anno si è quasi dei fannulloni! Adesso devo staccare, ci sentiamo nei prossimi giorni, okay? Ciao mamma!
Videoconferenze... quale invenzione! In quel modo poteva parlare coi genitori -la madre, più che altro- quanto volesse, ma aveva anche la scusa di dover riattaccare in tempi brevi così da evitare ore ed ore di chiacchiere inutili: Arthur Miller era quel genere d'uomo per cui esistesse il lavoro prima della famiglia, e sua moglie spesso temeva di dispiacerlo nell'avere una lista di priorità invertita; da qui la necessità, per Kaylee, di tranquillizzarla ogni due mesi, ricordandole che che il padre la amasse proprio perché l'opposto di se stesso. Luglio era un mese tranquillo per la filiale americana della Cat&Fox, soprattutto considerando che la casa discografica fosse concentrata sul debutto di Ariel Jiménez alla cerimonia di apertura dei Campionati Mondiali di Quidditch: Evan e Calvin -soprattutto Calvin- erano in fibrillazione, ed anche la Miller si sentiva vagamente euforica... perché il successo della colombiana si sarebbe riflettuto su tutta l'azienda, e lei per quell'azienda ci lavorava; certo, sarebbe stato meglio per lei che fosse stata Nimue Allen a godere di tutta quella visibilità, ma ogni cosa a suo tempo... anche perché prima doveva trovarle un nuovo Vocal Coach, grazie tante Gérôme! Con un sospiro, Kaylee abbandonò il comodo divanetto su cui si era seduta durante la videoconferenza e ritornò alla propria scrivania, dove l'attendevano decine di curriculum: nonostante fosse stato chiaro che le audizioni per l'affiancamento della Allen sarebbero partite da Settembre, un sacco di aspiranti Vocal Coach avevano già mandato i loro c.v. all'Acuan del Ghiaccio... e visto che c'era meno da fare del solito, perché non approfittarne per portarsi un po' avanti col lavoro?
TOC TOC TOC
Avanti!
... Buongiorno!
Alzare gli occhi al cielo fu la sua prima reazione. Bestemmiare contro la receptionist fu la seconda. Desiderare di lanciarsi fuori dalla finestra fu la terza. D'accordo, in genere si comportava come una stronza patentata... ma possibile che fosse bastato questo al Conflux per deciderle di affibbiarle una piaga come Benedykt Milkovich? Le sembrava di aver già fatto ammenda per pessime azioni -passate, presenti e persino future- accettando di dargli una mano mensilmente nel controllare il bilancio del suo pub ad Hogsmeade, quindi perché, perché se lo ritrovava ancora tra i piedi?!
Quanto tempo, eh? Altro che caldo inglese, qui sì che si suda alla grande!
Quindici giorni, visto che sono passata allo Shamrock due settimane fa, come ogni fine mese, per aiutarti col bilancio. Inoltre se riesci a sudare anche solo con una semplice camicia, fosse in te mi farei dare una controllatina veloce alle ghiandole sudoripare. Che vuoi, Milkovich?
Domandò lei lapidaria, incrociando le braccia sotto al seno ed accavallando le gambe sotto la scrivania con aria ben poco amichevole o disponibile.
... St-stai vestita d-davvero bene, lo s-sai?
Me lo ripeti ogni volta che ci incontriamo, ormai inizio a credere che tu non abbia il minimo senso estetico e che ti limiti a riciclare sempre la stessa frase giusto per essere gentile.
Era evidente che non fosse affatto felice di averlo lì, in ufficio, ma non lo cacciò nemmeno via a pedate e dunque, con un enorme atto di coraggio, Ben si sarebbe persino potuto sedere di fronte a lei: d'altronde, se l'avesse trovato fastidioso al 100%, non avrebbe mai accettato di aiutarlo con lo Shamrock... e la verità era che si divertiva un po' -ma giusto poco poco- a maltrattarlo.
Allora, si può sapere come mai tu sia di nuovo qui? Hai combinato qualche guaio al pub, forse? Perché ti avverto, non farò gli straordinari per coprire la tua incompetenza!
Quanto tempo, eh? Altro che caldo inglese, qui sì che si suda alla grande!
Quindici giorni, visto che sono passata allo Shamrock due settimane fa, come ogni fine mese, per aiutarti col bilancio. Inoltre se riesci a sudare anche solo con una semplice camicia, fosse in te mi farei dare una controllatina veloce alle ghiandole sudoripare. Che vuoi, Milkovich?
Darti un bacio così intento da farti dimenticare l'uso della parola. Un bacio talmente tanto incredibile da farti tremare le ginocchia, baby. Voglio sconvolgere la tua realtà al punto tale da sognarmi ogni notte con così tanta passione da svegliarti sudata... In ogni zona del corpo...
... St-stai vestita d-davvero bene, lo s-sai?
Finiva sempre così. Quando lei gli poneva delle domande, nella sua testa si materializzavano risposte precise, spettacolari, al limite del playboy incallito ed esperto. Poi però, quando provava a tradurle in parole vere, ecco che gli usciva fuori la solita frase di circostanza, che tanto di circostanza non era visto come fosse davvero ben vestita la Miller.
Me lo ripeti ogni volta che ci incontriamo, ormai inizio a credere che tu non abbia il minimo senso estetico e che ti limiti a riciclare sempre la stessa frase giusto per essere gentile.
N-no! Stai scherzando?! Io lo dico p-perché lo penso sul serio! Non è mica c-colpa mia se ogni volta sei...
Uno schianto. Super sexy. Stuprabile anche da un impotente.
... S-sei... Beh... Una spanna sopra ogni altra b-bella ragazza che si veste come te!
... Ehi... Mica male... Bravo!
Sorrise tra sé, Benedykt, pensando di essere riuscito nell'intento di mettere in croce una frase nemmeno troppo prevedibile e stupida, come al suo solito. Prendendo un bel respiro profondo, il ragazzo si avvicinò alla sedia per poi sedersi piano piano, molto piano, manco pensasse le desse fastidio il rumore. In verità era pure probabile che le desse fastidio sul serio, provenendo da lui, ma decise di far finta che fosse il contrario.
Allora, si può sapere come mai tu sia di nuovo qui? Hai combinato qualche guaio al pub, forse? Perché ti avverto, non farò gli straordinari per coprire la tua incompetenza!
No no! Assolutamente! Il locale procede bene!
Benissimo a dire la verità ed era in parte proprio merito di Kaylee e delle sue intuizioni e consigli, Ben lo ammetteva senza nessuna remora. Estrasse nel frattempo, dalla borsa a tracolla di colore bianco panna, una confezione di cioccolatini finemente decorata ed elegante. Sopra di essa c'era un fiocco e la marca, famosa nel mondo babbano, era ovviamente garanzia di qualità.
Quando mi dicesti di prendere in considerazione per i dolci del pub a base di cioccolato quelli di questa marca, ricordo che li definisti "Squisiti". E-ecco quindi... I-io a quel punto ho pensato... Ti piacessero particolarmente! ... Dunque tieni...
Deglutì un po' sonoramente, mentre le mani tremavano appena e gli occhi passavano dal pacco al viso di Kaylee, per comprenderne le reazioni e l'effettivo gradimento. Era un gesto assolutamente da ragazzini portare i cioccolatini ad una ragazza, anzi, ad una donna per essere precisi, ma non aveva ricevuto indizi utili da Nimue sulle altre preferenze della "preda". Faceva ridere poi che tendenzialmente in quella situazione la preda fosse molto più lui e la Miller il vero predatore... E che predatore!
S-so che fa molto caldo e che la cioccolata potrebbe sciogliersi però... Mi sono anche detto "Lei tanto tiene l'aria condizionata tutto il giorno, quindi non c'è pericolo!", no? Eheheheh...
Si leccò le labbra nervosamente, percependo la gola molto secca. Per la miseria che nervoso e tensione.
Me lo ripeti ogni volta che ci incontriamo, ormai inizio a credere che tu non abbia il minimo senso estetico e che ti limiti a riciclare sempre la stessa frase giusto per essere gentile.
N-no! Stai scherzando?! Io lo dico p-perché lo penso sul serio! Non è mica c-colpa mia se ogni volta sei...
Sono?
... S-sei... Beh... Una spanna sopra ogni altra b-bella ragazza che si veste come te!
... stai dicendo che mi vesto in modo banale, come tutte le altre? Che non so avere un mio stile? Inoltre, tanto per chiarirci... io sono una donna.
Doveva ammetterlo, c'era qualcosa nel mettere in difficoltà Benedykt che la mandava in assuefazione, portandola a sentire il bisogno di farlo ancora: forse perché il Milkovich si ponesse con le altre come un playboy esperto e predatore, fatto stava che Kaylee provasse un piacere intenso nel smontarlo, nel vederlo balbettare, nel rendergli ostico fare passi avanti con lei... anche se poi in effetti essi c'erano, o non avrebbe mai potuto sperare di sederle di fronte e fare un minimo di conversazione.
Allora, si può sapere come mai tu sia di nuovo qui? Hai combinato qualche guaio al pub, forse? Perché ti avverto, non farò gli straordinari per coprire la tua incompetenza!
No no! Assolutamente! Il locale procede bene!
Quindi?
Domandò lei spazientita, osservandolo armeggiare nella borsa a tracolla per tirarne fuori una confezione di cioccolatini di marca babbana, una marca famosa per l'elevata qualità dei suoi prodotti.
Quando mi dicesti di prendere in considerazione per i dolci del pub a base di cioccolato quelli di questa marca, ricordo che li definisti "Squisiti".
... e?
E-ecco quindi... I-io a quel punto ho pensato... Ti piacessero particolarmente! ... Dunque tieni...
Complimenti per la complessa deduzione...
Lo canzonò vagamente divertita la Miller con un sorrisetto ironico, senza ringraziarlo direttamente ma dimostrando di apprezzare quel pensiero aprendo la scatola e mangiando subito un cioccolatino ad occhi semi-chiusi, in un veloce momento di goduria: non era la persona più golosa del mondo, questo no, ma come ogni altra donna non disdegnava il cioccolato, specie quando le veniva offerto.
S-so che fa molto caldo e che la cioccolata potrebbe sciogliersi però... Mi sono anche detto "Lei tanto tiene l'aria condizionata tutto il giorno, quindi non c'è pericolo!", no? Eheheheh...
Quanti ragionamenti per una semplice scatola di cioccolatini... anche se non capisco: incantarla affinché rimanesse sempre fresca era troppo difficile?
C'era qualcosa di... adorabile nel modo goffo ed imbarazzato dell'altro, quel qualcosa che la spingeva a non imporgli di andarsene quanto piuttosto a prenderlo ancora in giro, ma con una lieve sfumatura di cattiveria in meno; lo canzonava per il gusto di farlo, di sorridere con ironia, di vederlo imbarazzarsi ed annaspare per trovare una risposta... tutte cose che a Ben non avrebbe detto, ovviamente.
Come... Stai... ?
Impegnata, come sempre. Certo, al momento le energie della casa discografica sono concentrate sull'esibizione di Ariel ai Mondiali, ma io devo preoccuparmi di Nimue e di trovarle un Vocal Coach per l'inizio di Settembre: molti dei possibili candidati per quel posto hanno già mandato i loro curriculum, quindi pensavo che potrei cominciare a visionarli per portarmi avanti col lavoro.
Gli rispose, in un raro slancio "conversativo".
È un vero peccato che Gérôme, il suo Vocal Coach fino a qualche tempo fa, abbia abbandonato il ruolo così repentinamente... stava facendo un ottimo lavoro con lei, sarà difficile eguagliarlo. Se non altro sono riuscita a farmici un giro prima che se ne andasse...
E che giro, c'era da dire.
Quindi allo Shamrock va tutto bene? Hai parlato con quel macellaio in fondo alla strada? Ha accettato di farti uno sconto sui tagli di seconda scelta?
... S-sei... Beh... Una spanna sopra ogni altra b-bella ragazza che si veste come te!
... stai dicendo che mi vesto in modo banale, come tutte le altre? Che non so avere un mio stile?
No no no! Banale? Chi ha detto "banale"? Io non ho detto banale, pf, ma che vai dicendo! Hai un tuo stile unico e grandioso... Ma se un'altra cercasse di imitarlo... Non lo saprebbe valorizzare quanto te, sì sì sì!
Inoltre, tanto per chiarirci... io sono una donna.
E che donna... ... !!! O-ok ricevuto, la parola "ragazza" è bandita, eheheh!
Accidenti!
C'era solo una cosa che odiava di più del pensare a voce alta, pensare a voce alta davanti alla persona totalmente sbagliata. Eppure davanti allo specchio, durante le prove, tutto era sembrato filare liscio come l'olio. Perché invece adesso si stava incartando così? Prese qualche altro bel respiro. Per lei era facile essere LEI, con tutto quel Ghiaccio e non certo solo metaforico. E a proposito di gelo...
S-so che fa molto caldo e che la cioccolata potrebbe sciogliersi però... Mi sono anche detto "Lei tanto tiene l'aria condizionata tutto il giorno, quindi non c'è pericolo!", no? Eheheheh...
Quanti ragionamenti per una semplice scatola di cioccolatini... anche se non capisco: incantarla affinché rimanesse sempre fresca era troppo difficile?
E se poi avessi preferito i cioccolatini comunque non freddi? In questo modo non si sciolgono ma non risultano nemmeno ghiacciati! Non a tutti piace il cioccolato di frigo, ad esempio io lo odio!
Una frase seguita da altre frasi, tutta di fila, senza balbettare e risultando anche vagamente naturale. Wow, grande, vai così Benedykt!
Come... Stai... ?
Impegnata, come sempre. Certo, al momento le energie della casa discografica sono concentrate sull'esibizione di Ariel ai Mondiali, ma io devo preoccuparmi di Nimue e di trovarle un Vocal Coach per l'inizio di Settembre: molti dei possibili candidati per quel posto hanno già mandato i loro curriculum, quindi pensavo che potrei cominciare a visionarli per portarmi avanti col lavoro.
E non ti fai nemmeno qualche mattinata di mare? Almeno nel weekend? Sarebbe un peccato non vederti in costume...
GLOM
... N-nel senso... Si nota c-che ti abbronzi facile! M-ma tralasciamo! Insomma... Il problema Vocal Coach è serio...
È un vero peccato che Gérôme, il suo Vocal Coach fino a qualche tempo fa, abbia abbandonato il ruolo così repentinamente... stava facendo un ottimo lavoro con lei, sarà difficile eguagliarlo. Se non altro sono riuscita a farmici un giro prima che se ne andasse...
Già... Mi diceva Nimue che fosse davvero preparato... ... Cosa? Come? Non ho capito! Giro dove?
Sgranò gli occhi aumentando l'attenzione, realizzando soltanto poco dopo che Kaylee si fosse fatta sbattere dall'ex fidanzato della Allen.
Ma scusa, aspetta... Nel senso, quando è successo? Io avevo capito che se ne fosse andato praticamente subito!
Cioè, non poteva essere che la Miller si fosse fatta il fidanzato di Nimue mentre ancora ci stesse assieme, giusto? Gli sembrava una persona così quadrata, precisa, però poteva anche essere che sotto sotto fosse molto menefreghista nei confronti dei non amici. Ben la conosceva molto poco, ma ugualmente sembrava darle fin troppa fiducia, foderandosi gli occhi quasi completamente quando si trattava di lei.
Quindi allo Shamrock va tutto bene? Hai parlato con quel macellaio in fondo alla strada? Ha accettato di farti uno sconto sui tagli di seconda scelta?
Mi ha accordato lo sconto solo se sulla carne bianca richiedo però quelli di prima scelta. È il tipo di proteina che uso di più in cucina, ma se non altro è anche quella che costa meno! Quindi ho accettato è dovrei aver abbassato i costi del 13% lordo mensile, non male giusto?
Anche lui era ferrato di economia. Un tipo preciso con ancora tanta esperienza da fare, ma una testa funzionante. Peccato che davanti a Kaylee certe volte la testa se la perdesse proprio.
Per il resto gli affari cominciano ad essere più concreti. La mia intuizione sul forno a legna con pizzeria è stata vincente, soprattutto col fatto che la pizzaiola può essere pagata un terzo, visto che l'alloggio lo ha dal sottoscritto... ... E poi anche la tua idea riguardo le nuove divise ha fatto decisamente salire di livello il locale, ora sembra molto più rustico chic!
Piccola rivincita pure sull'Underground che le divise non le aveva mai introdotte od utilizzate: per forza, più tette mettevano in mostra le cameriere, meglio era.
Comunque io sto cercando di ideare un cocktail in tuo onore... Sai, mi stai aiutando così tanto, mi sembra il minimo... Il nome lo vorresti scegliere tu oppure vuoi che faccia io?
Inoltre, tanto per chiarirci... io sono una donna.
E che donna...
Prego?
... !!! O-ok ricevuto, la parola "ragazza" è bandita, eheheh!
Alzò gli occhi al cielo, massaggiandosi le tempie: possibile che, di tutte le piaghe possibili, a lei fosse capitata la peggiore? E non perché non le piacesse che un ragazzo le sbavasse dietro, dato il suo egocentrismo, ma perché Benedykt facesse di tutto per nasconderlo. Male, c'era da aggiungere.
S-so che fa molto caldo e che la cioccolata potrebbe sciogliersi però... Mi sono anche detto "Lei tanto tiene l'aria condizionata tutto il giorno, quindi non c'è pericolo!", no? Eheheheh...
Quanti ragionamenti per una semplice scatola di cioccolatini... anche se non capisco: incantarla affinché rimanesse sempre fresca era troppo difficile?
E se poi avessi preferito i cioccolatini comunque non freddi? In questo modo non si sciolgono ma non risultano nemmeno ghiacciati! Non a tutti piace il cioccolato di frigo, ad esempio io lo odio!
Io invece la adoro.
Replicò lei lapidaria, e non dovette manco sforzarsi di mentire per liquidarlo perché era la pura verità! Come Ghiaccio era già portata ad amare tutto ciò che fosse freddo, ma il cioccolato in particolare lo preferiva bello freddo così da non vederlo scegliersi mentre lo teneva tra le dita: questione di gusti.
Come... Stai... ?
Impegnata, come sempre. Certo, al momento le energie della casa discografica sono concentrate sull'esibizione di Ariel ai Mondiali, ma io devo preoccuparmi di Nimue e di trovarle un Vocal Coach per l'inizio di Settembre: molti dei possibili candidati per quel posto hanno già mandato i loro curriculum, quindi pensavo che potrei cominciare a visionarli per portarmi avanti col lavoro.
E non ti fai nemmeno qualche mattinata di mare? Almeno nel weekend? Sarebbe un peccato non vederti in costume...
Come hai detto, scusa?
... N-nel senso... Si nota c-che ti abbronzi facile! M-ma tralasciamo!
Si poteva essere più goffi di così?
Insomma... Il problema Vocal Coach è serio...
È un vero peccato che Gérôme, il suo Vocal Coach fino a qualche tempo fa, abbia abbandonato il ruolo così repentinamente... stava facendo un ottimo lavoro con lei, sarà difficile eguagliarlo. Se non altro sono riuscita a farmici un giro prima che se ne andasse...
Già... Mi diceva Nimue che fosse davvero preparato... ... Cosa? Come? Non ho capito!
Non hai capito cosa?
Giro dove?
Su di lui, no? Sono contenta di essermelo almeno scopato, prima che se ne andasse.
Ma scusa, aspetta... Nel senso, quando è successo? Io avevo capito che se ne fosse andato praticamente subito!
Sì, ha fatto in fretta ad andarsene in effetti... Abbiamo scopato quando mi ha portato i moduli per il licenziamento, possiamo definirlo un ultimo saluto visto che non credo ci rivedremo spesso...
Forse in Gilda, forse un giorno sarebbe passato a trovarla, ma la Miller non puntava su nessuna delle due ipotesi.
Quindi allo Shamrock va tutto bene? Hai parlato con quel macellaio in fondo alla strada? Ha accettato di farti uno sconto sui tagli di seconda scelta?
Mi ha accordato lo sconto solo se sulla carne bianca richiedo però quelli di prima scelta. È il tipo di proteina che uso di più in cucina, ma se non altro è anche quella che costa meno! Quindi ho accettato è dovrei aver abbassato i costi del 13% lordo mensile, non male giusto?
Si può sempre fare di meglio... ma no, non è male.
Concesse lei, mangiando un altro cioccolatino e dimostrando così quanto, volendo, potesse essere golosa di zuccheri.
Per il resto gli affari cominciano ad essere più concreti. La mia intuizione sul forno a legna con pizzeria è stata vincente, soprattutto col fatto che la pizzaiola può essere pagata un terzo, visto che l'alloggio lo ha dal sottoscritto... ... E poi anche la tua idea riguardo le nuove divise ha fatto decisamente salire di livello il locale, ora sembra molto più rustico chic!
Te l'avevo detto che sarebbe stata un'idea vincente. Il fatto che tu gestisca un pub non deve per forza voler dire che debba accontentarti di un locale di pessima categoria...
Comunque io sto cercando di ideare un cocktail in tuo onore...
In mio onore?
Sai, mi stai aiutando così tanto, mi sembra il minimo... Il nome lo vorresti scegliere tu oppure vuoi che faccia io?
Chiamarlo semplicemente "Miller" ... il cocktail per le persone vincenti.
Fece un sorrisetto da stronza egocentrica, tipico suo, prima di osservarlo più intensamente: c'era il rischio che, durante i mesi estivi, il Milkovich tentasse di vederla più spesso avendo meno da fare col pub -Hogsmeade si svuotava d'estate, ovviamente- un rischio che Kaylee non voleva correre, non quando di cose a cui pensare ne aveva parecchie. Ma allora come levarselo di torno per un po' in maniera efficace?
... senti, Milkovich: dato che è evidente che ti piaccio da morire, e non provare a negarlo perché risulterebbe più credibile Calvin nel convincermi della sua eterosessualità... se ti concedessi di portarmi fuori a cena appena trovato un nuovo Vocal Coach per Nimue prometti di non piombare più nel mio ufficio a tradimento e, in generale, di starmi lontano quanto più possibile?
Non a tutti piace il cioccolato di frigo, ad esempio io lo odio!
Io invece la adoro.
Cioè, LI odio, nel senso odio le persone a cui non piace il cioccolato di frigo, ma come si fa a non apprezzarlo dico io?!
Sorrise convinto delle proprie parole, anche se in realtà stava sudando freddo lungo la schiena, nella più completa difficoltà. Parlare con Kaylee metteva a durissima prova i nervi, talmente tanto che ben presto il Milkovich si ritrovò ad avere veri e propri cali di attenzione. Come quando la ragazza se ne uscì dicendo di essersi fatta Gérôme, l'ex fidanzato di Nimue, concetto al quale Benedykt ci arrivo con qualche attimo di ritardo.
Ma scusa, aspetta... Nel senso, quando è successo? Io avevo capito che se ne fosse andato praticamente subito!
Sì, ha fatto in fretta ad andarsene in effetti... Abbiamo scopato quando mi ha portato i moduli per il licenziamento, possiamo definirlo un ultimo saluto visto che non credo ci rivedremo spesso...
Cioè... Intendi in questo ufficio? ... E quindi anche la sedia dove sono io è stata usata per... Che razza di intorpidimento delle gambe, meglio che me ne stia un po' in piedi!
Si alzò molto lentamente e con la migliore e completa nonchalance, anche se di sicuro la Miller non fosse così scema da cascarci. Il ragazzo assunse un'espressione un po' in difficoltà, guardandosi intorno come a valutare in quali diversi punti della stanza lei avesse potuto combinare qualcosa. Che poi la domanda era: il Lamarck era stato l'unico? Oppure se ne era portati altri lì dentro? E perché non farlo pure con lui? Ad essere sinceri lei glielo aveva pure proposto, ma a Ben non andava di essere uno dei tanti, una sessione di sesso estremamente appagante e selvaggio di appena una notte. Lui voleva molto, molto di più, peccato che quel più non sembrasse poi così tanto raggiungibile, per quanti sforzi ci stesse mettendo in quelle settimane. Altra verità concreta, però era che comunque il Milkovich non si fosse mai esposto veramente, buona ragione per non pretendere chissà cosa.
Comunque io sto cercando di ideare un cocktail in tuo onore...
In mio onore?
Sai, mi stai aiutando così tanto, mi sembra il minimo... Il nome lo vorresti scegliere tu oppure vuoi che faccia io?
Chiamarlo semplicemente "Miller" ... il cocktail per le persone vincenti.
Barman, due "Miller" al tavolo tre, grazie! ... Sì, sì sì, devo dire che suona molto bene! Ora che ho il nome, posso precedere alla creazione definitiva!
Se c'era una cosa sulla quale uno come Benedykt sapesse il fatto proprio, quella era la preparazione dei drink alcolici e non. Un vero maestro. Nessuno, né Zoé, né Liv in persona lo avrebbero mai e poi mai battuto su quel fronte. Già, peccato che non fosse una delle prove di competizione! L'anno successivo l'avrebbe fatta vedere a quella smorfiosa francese cosa significasse far irritare e mettersi contro un Milkovich. E a proposito di cognome...
... senti, Milkovich: dato che è evidente che ti piaccio da morire, e non provare a negarlo perché risulterebbe più credibile Calvin nel convincermi della sua eterosessualità...
E-ecco, i-io, c-cioè...
... se ti concedessi di portarmi fuori a cena appena trovato un nuovo Vocal Coach per Nimue prometti di non piombare più nel mio ufficio a tradimento e, in generale, di starmi lontano quanto più possibile?
Non andarla più a trovare, quindi? Non vederla, non parlare con lei, non farsi più ridicolizzare per un bel po' di tempo, perché comunque sarebbero passate molte settimane. In cambio però sarebbe uscita fuori a cena con lui, gli avrebbe dato una possibilità di mettersi in corsa e conquistarla una volta per tutte con il suo charme e il suo carisma esplosivo. Rimase momentaneamente in silenzio, valutando attentamente la cosa, poi però alla fine decise di non farsi scappare per nulla al mondo quell'occasione irripetibile.
... V-va bene! Lo prometto... Nessuna improvvisata da qui a quando mi dirai t-tu...
Sorrise, anche se quel sorriso si mostrò molto meno convinto rispetto ai precedenti e non per imbarazzo o ansia, bensì per puro e semplice dispiacere. Ad un certo punto, prima che si salutassero definitivamente, squillò il MagiFono interno e la giovane donna rispose, cominciando a dare delle disposizioni. Nel mentre aspettava che finisse, Benedykt girovagò per l'ufficio, vedendo su una mensola sei cornici con dentro delle fotografie.
... Devono essere di un matrimonio e di una qualche cerimonia.
Tra queste, ce ne fu una che spiccò, risaltando nella sua attenzione, che mostrava Kaylee in una posa mozzafiato con un abito che non poteva far altro se non renderle giustizia.
Stava comunque sul lato più esterno, quindi nemmeno al centro della visibilità quotidiana. Ben lanciò un'occhiata alla foto, poi una alla Miller. Non appena la Vice Manager si volse un attimo con la poltrona dandogli le spalle e parlando, lesto e istintivo prese quella foto, mettendosela nella tracolla. Proprio in quell'istante sentì chiudere la chiamata e quindi tornò subito sull'attenti.
A-allora io direi che sia meglio tenere subito fede alla parola data, non credi? T-ti auguro tante belle giornate, weekend, settimane, insomma tutto, eheheh! Non appena sarà p-pronto il cocktail, p-per conoscenza te lo farò sapere... Sì... Ciao ciao!
Aprì la porta svelto e la richiuse alle sue spalle, cominciando a respirare affannosamente. Cosa aveva combinato? Cosa gli diceva il cervello?! Rubare una fotografia e per farci cosa? Beh, in teoria mettersela sulla scrivania dell'ufficio allo Shamrock in sostituzione di tutti quei giorni in cui non avrebbe visto l'originale. Era un maniaco, anzi no, uno stalker, anzi peggio, un idiota fatto e finito. Se ne sarebbe accorta, ovvio che se ne sarebbe accorta... E lo avrebbe ucciso, anzi peggio, non sarebbe più uscita con lui.
Ok Ben, tanto non puoi rientrare e non puoi ridargliela... Quindi adesso vai avanti, esci di qui, torna a casa e... ... E disperati raccontando tutto ad Eagle e a Paige...
Camera da Letto Casa di Itsuki Amakura Baton Rouge 15/03/2114 Ore 08:00
Ahahah, guarda cosa hai combinato? La camicia è anche bianca, adesso si vede tutto!
Penso sia questo il vero scopo degli irrigatori!
L'unico scopo degli irrigatori è irrigare, Itsuki! Adesso mi spieghi come faccio ad andare in biblioteca a studiare?
E chi ti dice che ti permetterò di andare in biblioteca?
Vuoi forse tenermi in braccio per tutta la vita?
... Non mi sfidare...
Aprì gli occhi di scatto, fissando per un attimo la sveglia che segnava le otto in punto. Era tardissimo, ben più che tardissimo, l'appuntamento con Min Woo era per le 09:00 alla Casa Discografica. Avrebbe saltato gli allenamenti del mattino, così come anche la colazione, probabilmente. Ecco cosa succedeva a prendersi quei famosi cinque minuti in più: che diventavano poi cinquantacinque, anzi, cinquantotto per la precisione. Emise un lungo respiro, poi si tirò su a forza, mettendosi in piedi.
Questo è proprio un magico Lunedì...
Passandosi una mano tra i capelli neri davanti allo specchio, si accorse di non avere il massimo delle belle cere. Quel sogno lo aveva scombussolato a tal punto da rovinargli l'intero riposo della nottata. Non si sentivano rumori, quindi sicuramente Anko doveva trovarsi all'esterno, intenta a fare i propri esercizi. Sarebbe apparso come il lavativo quella mattina, pazienza, tanto non era uno fissato come la Minazuki. Aprì l'armadio dopo essere tornato dal bagno ed essersi dato una buona lavata.
... La camicia bianca.
Quel sogno era stato talmente tanto vivido che aveva rasentato quasi alla perfezione la realtà dei fatti accaduti. Itsuki aveva preso in braccio Fujiko, portandola nel bel mezzo del prato dove gli irrigatori innaffiavano le varie piante. L'acqua li aveva inzuppati e lei, con quella camicia bianca, lasciava intravedere praticamente tutto. Sarebbe dovuta andare in biblioteca per incontrare un'amica entro dieci minuti, ma aveva finito per trascorrerli bocca a bocca con lui. Era l'unico in grado di farle mettere un po' da parte i propri doveri, lei così sempre ligia e precisa.
Erano le otto e mezza quando riuscì a muoversi definitivamente da casa per spostarsi in direzione del Texas.
C'è del pollo alla romana in frigo avanzato da ieri sera, prendilo pure per il pranzo, se vuoi. Io rientrerò nel tardo pomeriggio, avrò molto da fare. Se passa il corriere a consegnare i pezzi di ricambio per la moto, paga con i soldi che ho messo nel primo cassetto del mobile all'ingresso. Tenterà di fare un po' il piacione, non spezzargli nessun osso, cortesemente...
Non sapeva quale altra reazione Anko potesse avere verso uno intento a fare il playboy che non significasse violenza, ma provò lo stesso a metterla in guardia. Oramai era divenuta una abitudine farle presente gli orari di rientro in casa, ma non certo per un ipotetico atteggiamento da coppietta. La Minazuki era paranoica e credeva che Itsuki potesse scappare via di casa da un momento all'altro, sfuggendo dai suoi ipotetici doveri come futuro marito. Di conseguenza, prima che Anko lo andasse a cercare e raggiungere facendogli una piazzata (sì, era capitato), aveva preferito correre ai ripari. Forse sarebbe stato il caso di parlare prima o poi di una possibile occupazione anche per lei, in modo tale da fornire un aiuto concreto alle spese di casa.
Parlo come se me la dovessi tenere a vita!
Scosse il capo, cercando di scacciare via quella prospettiva tremenda. Anko era una femmina seriamente sexy, di quelle da far girare la testa, ma aveva il comparto caratteriale che "Oh mio Dio no!". Solo Kisuke la poteva trovare perfetta o qualcosa di simile, ma per forza, avevano talmente tante cose in comune. Peccato non aver delegato lui alla famosa sfida ufficiale, almeno a quell'ora se la sarebbe dovuta sposare il migliore amico. Ed onestamente non era neanche così certo che gli dispiacesse, al caro Danma.
Che tipo vorresti per tuo fratello?
Una con la testa sulle spalle, capace di farlo ragionare e fermare il suo istinto dirompente.
Praticamente stai dicendo che vorresti essere la fidanzata di tuo fratello!
Itsuki ti prego! Ma che cretinate vai dicendo!
Non lo so, prova a ripensare alla descrizione che mi hai fatto! Ci manca solo che la immagini orientale, studiosa e con un davanzale generoso e siamo a posto!
Imbecille... ... Sto solo dicendo, e converrai con me spero, che Kisuke ha bisogno di una ragazza che lo sedi, non che lo fomenti.
... Capirai, le prenderebbe un colpo se lo sapesse insieme ad Anko!
Spuntò un piccolo sorriso sulle labbra, sorriso che via via si fece sempre più amaro nel pensare a tutti quei ricordi disparati e ormai appartenenti ad passato abbandonato. Era accaduto tutto per un errore, uno sbaglio, l'ennesimo sbaglio, commesso da un Itsuki scriteriato e impulsivo, eroico ma anche scapestrato. Per aiutare l'amico aveva finito per mettersi in un guaio più grosso, concludendo così prematuramente la possibile relazione con la sorella del Danma. Confessare tutto non sarebbe mai servito, perché sostanzialmente rimaneva il fatto che le avesse mentito, nascondendole sia la verità, sia i propri intenti. Una dimostrazione di individuo inaffidabile e pericoloso che ella aveva sempre additato come incompatibile del tutto con sé e con il proprio concetto di fidanzamento.
Eccoti finalmente! Min Woo è già in sala di registrazione e ti sta aspettando.
Prendo una bottiglietta d'acqua e la raggiungo. Avvertila pure che sono qui, grazie.
ORE 18:00
Una piccola pausa pranzo in mezzo a diverse ore di incisione e allenamento vocale. Itsuki aveva ormai un lavoro perfettamente integrato con la normale società, senza rischi, pericoli o casini. Progettava presto o tardi di spostarsi, lasciare andare per conto suo la giovane promessa musicale, ma non di abbandonare quella tipologia di incarico. Min Woo si era sempre espressa come contraria, ma la sua ascesa nel mondo occidentale era talmente serrata che ormai l'Amakura faceva fatica a starle dietro. I suoi allenamenti erano meno continuativi, per non parlare della sua presenza in Gilda pressoché nulla. Per di più, in quel periodo sentiva che quel ruolo facesse meno al caso suo, forse in concomitanza con il proprio stato d'animo. Voci di corridoio parlavano della celebre Lyra alla ricerca di un nuovo Vocal Coach. Quasi aveva sfiorato l'idea di presentarsi, ma con quale spinta o carica emotiva?
Dovresti proprio cercarti un lavoro nel campo della musica, sai?
Perché?
Lo vedo che ti piace e ti appassiona e non come a Kisuke. Lui lo fa per passare il tempo, tu invece la vivi un po' come le arti marziali, sbaglio?
No, forse no, non sbagli, ma insomma voglio dire... Un lavoro nella musica? Boh, mi sembra così tanto...
... Tranquillo? Posato?
Ecco, sì, brava, mi hai tolto le parole di bocca!
Sei proprio senza speranza...
... Cos'è quella faccia? Cosa ho detto di male adesso?!
E ora guardami, in giacca e pantalone lungo, dopo una lunga sessione di lavoro proprio dove mi immaginavi tu...
Perso a fissare l'orizzonte nuvoloso, ricercava un po' di respiro, pur sapendo che ormai la giornata si potesse ritenere conclusa. Min Woo parlava con Evan Chambers dei possibili futuri progetti imminenti, mentre i fonici mixavano quanto prodotto nelle ore precedenti. Era tutto regolare, tutto così assurdamente tranquillo da voler quasi urlare per spezzare quella parete di ordinaria normalità. Cosa ci faceva con quella camicia? Cosa ci faceva lì dentro? Ma sopratutto... Perché non correva via?
... Perché ammettiamolo, alla fine non è poi così male.
Da giovanissimo vedeva il Fuoco come suo compagno in ogni situazione, dalla più sporadica a quella quotidiana. Fujiko aveva tentato, al tempo, di convincerlo che non fosse necessario dargli sfogo in ogni frangente della sua esistenza, ma con scarsi risultati. Bastava alimentarlo in tanti modi diversi, sentirlo vivo e non dimenticare mai di dargli attenzione, ma per il resto, trovare una dimensione equilibrata non rappresentava un delitto. Lo aveva capito troppo tardi, lo aveva capito solamente dopo averla persa, lo aveva capito come conseguenza dell'essersi scoperto più che imperfetto. Non poteva pensare di andare del tutto bene così, come uno scemo 22enne sempre col peperoncino nel culo.
... Eri tu a darmi tutto il peperoncino di cui avessi bisogno, senza doverlo cercare per forza ovunque e in ogni cosa che facessi.
Saluti. Il luogo andava svuotandosi ed anche la piccola diva coreana lo abbracciò un momento ringraziandolo come al solito del proprio operato. Rientrò dentro, chiudendosi la grande porta finestra alle spalle, dirigendosi verso la sala di registrazione. Aveva dimenticato la propria valigetta contenente dei documenti importanti da sottoporre l'indomani al Presidente Kusanagi. I fonici, ancora all'interno, parlottavano tra loro.
Secondo te se la cava a cantare?
Cosa vuoi che ne sappia, non l'ho mai sentito!
Per me è uno capacissimo a livello tecnico ma non un gran che come voce, altrimenti lo avremmo ascoltato ogni tanto.
Molti Vocal Coach sono così, non è mica un reato!
No, no, quello no, per carità...
Quando entrò dentro la stanza, i due si zittirono all'istante. Quelle parole però, lo avevano fatto riflettere attentamente su una questione: ormai non cantava più. Non gli capitava mai di ritagliarsi qualche minuto e dare sfogo alla propria vena musicale. L'ultima volta era accaduto cantando in camera sua con davanti Anko ancora in versione felina, figurarsi. Non poteva biasimarli dal credere che fosse un incapace sul piano vocale, non avendolo mai ascoltato esprimersi artisticamente una volta sola.
Le auguro buona serata, Mister Amakura.
Altrettanto!
Ci vediamo domani Mister Amakura.
Senz'altro! ... Lasciate pure le luci accese, mi trattengo qualche minuto.
Una volta rimasto lì, l'acustica azzerata dalle pareti insonorizzate divenne una specie di limbo inquietante. Era difficile da percepire anche il suo stesso respiro. Per un attimo gli sembrò di ritrovarsi in quel letto, con gli occhi puntati sulla sveglia, nel vuoto di una mente apparentemente sgombra ma in realtà satura. Il suo Fuoco, quel Fuoco che spesso usava per riscaldarsi, era talmente tanto tenue da fargli quasi sembrare di essere tornato al primo stadio. C'era un tale freddo dentro di sé che senza nemmeno accorgersene evocò nuovamente quell'ultimo penoso, doloroso, tremendo ricordo di ormai quasi otto anni prima.
Vattene dalla mia vista, non ti voglio vedere mai più!
Aspetta Fujiko, per favore, io...
Tu cosa? Non volevi? Non è stata colpa tua? Basta con le scuse Itsuki, basta!
Un attimo, ti prego, permettimi di dimostrarti che posso cambiare, posso riuscirci, dico davvero!
Ti sei messo in testa di farlo un bel po' in ritardo, non sono disposta a darti una possibilità che non ti meriti.
Ho chiuso, ti assicuro che ho chiuso con quelli lì, non avrò più nulla a che fare con loro!
... Anche io ho chiuso con te e non abbiamo più nulla a che spartire.
Fujiko... Fujiko!... FUJIKO!
Quando quella lacrime solcò la guancia destra all'attimo nemmeno se ne accorse. Se la rimosse subito, anche se piano, col dorso della mano, guardando poi la superficie umida della pelle. Deglutì con pesantezza, poi andò verso la sua cassettiera privata e la aprì usando la chiave dentro la propria valigetta. Lì dentro c'era diversi oggetti personali e fra questi, anche una cartellina plastificata con alcuni spartiti. Ne prese uno in particolare, leggendone le note e il testo. Era davvero moltissimo tempo che non sfiorava quella pergamena incantata e non era nemmeno sicuro di averle mai fatto prendere vita. Raggiunse il riproduttore, esitando alcuni secondi, indeciso se voler davvero portare a termine quel gesto dettato da qualcosa di indefinito ed indescrivibile. Quando poi il suono si sparse per la saletta e finalmente il silenzio smise di assordarlo, comprese che dare aria ai polmoni era la cosa migliore che potesse fare...
I'm not a perfect person There's many things I wish I didn't do But I continue learning I never meant to do those things to you And so I have to say before I go That I just want you to know
I've found a reason for me To change who I used to be A reason to start over new And the reason is you...
I'm sorry that I hurt you It's something I must live with every day And all the pain I put you through I wish that I could take it all away And be the one who catches all your tears That's why I need you to hear
I've found a reason for me To change who I used to be A reason to start over new And the reason is you...
And the reason is you And the reason is you And the reason is you...
I'm not a perfect person I never meant to do those things to you And so I have to say before I go That I just want you to know
I've found a reason for me To change who I used to be A reason to start over new And the reason is you
I've found a reason to show A side of me you didn't know A reason for all that I do And the reason is you...