da Eufemia » 19/03/2017, 22:37
Cara Ary,
ti chiedo scusa. So che avrei dovuto gestire la cosa in modo diverso, che rimarrai delusa da ciò che leggerai, ma proprio non ce l’ho fatta… forse è destino che io ferisca le persone a cui sono più legata, dopotutto. Io e Nigel ci siamo lasciati: non credo che lui si farà vivo per fartelo sapere, immaginando che te l’avrei detto io, perciò è quello che sto facendo: ci abbiamo provato, ma non è andata bene perché… beh, probabilmente perché ciò che è diventato da quando l’ho lasciato l’ha fatto diventare qualcuno che non è più il ragazzo che amavo. E nemmeno posso incolpare qualcuno di diverso da me stessa, pensa un po’ … per questo, ad ogni modo, non posso più rimanere qui. Ci ho provato, ho provato ad immaginare di riprendere la solita routine, non come modella ma come giornalista, ho provato ad immaginarmi di nuovo felice, in qualche modo e col tempo… ma non ci sono riuscita. Non posso ripartire dalla vita che avevo prima, Ary, non posso tornare da dove mi fossi fermata, semplicemente non ne ho la forza: sei sempre stata più forte di me, è una cosa che ho pensato dal primo giorno in cui ci siamo conosciute anche se ho cercato di non darlo mai troppo a vedere… e adesso qualcosa dentro di me si è rotto, irrimediabilmente. È per questo che ti sto scrivendo invece che passare da te per parlarti faccia a faccia, perché so che non ce la farei: sono una codarda, lo so bene, e so anche che se mi odierai ne avrai ogni diritto. E proprio perché non posso continuare così ho deciso di partire: in questo momento sono su una nave babbana, ma non ti dirò da dove sono salpata né quale sia la mia destinazione, perché so che cominceresti una caccia all’uomo al solo scopo di trovarmi e farmi tornare indietro… e non posso permettere che succeda. Ho abbastanza soldi per campare di rendita, ed in ogni caso sono certa che, ovunque andrò, mi troverò qualcosina da fare tra uno spostamento e l’altro: l’abbiamo sempre detto che le italiane sono piene di risorse, giusto? … so di non avere alcun diritto di chiederti favori visto che al momento sarai così arrabbiata con me da volermi prendere a pugni, ma ti prego… non dare la colpa a Nigel. So come sei fatta e so che, una volta superato lo shock momentaneo, saresti tentata di andare a prendertela con lui, ma non è colpa sua Ary… vorrei che fosse così semplice, ma lui non c’entra nulla; non puoi dargli la colpa di essere cambiato, perché se io non lo avessi ferito, se non lo avessi tradito nulla di tutto ciò sarebbe successo. Perciò non dire niente, né a lui né a nessun altro: e se puoi, nell’improbabile caso in cui qualcuno ti chieda qualcosa di me, di dove sia… menti; dì che me ne sono andata in vacanza da qualche parte, in fondo non è una cosa tanto assurda conoscendomi, giusto? Non voglio che le persone a cui tengo si preoccupino per me, né che Nigel in qualche modo si senta in difetto: tutto ciò che sta accadendo è una conseguenza dei miei errori, e solo io posso pagarla nell’unico modo che mi viene in mente… rimanendo da sola. Ho anche chiesto al Sole di retrocedermi a SemiGildata, così da non dover più tornare in Gilda… perché troppi sono i ricordi che mi tornerebbero alla mente mettendoci piede, e farebbe troppo male. Tutto, ormai, fa troppo male, persino respirare. Mi farò viva, ti prometto che non sparirò, ma in questo momento non c’è nulla che mi tenga in piedi, nulla che mi faccia venir voglia di rialzarmi e ripartire, rimettere insieme i pezzi: sono a terra, forse persino sotto, ma è molto più facile così quando non hai motivazioni per lottare. Ti voglio bene, so che forse penserai che non sia così per quello che stai leggendo, ma te ne voglio davvero: solo che… ricordi quando hai pensato di aver perso Typhon? Quella sensazione di vuoto che ti ha attanagliato le viscere, facendoti sentire come se ti avessero strappato il cuore dal petto, come se la tua anima si fosse improvvisamente inaridita? … è così che mi sento io, Ary, e va sempre peggio ad ogni respiro, ad ogni battito di ciglia, ad ogni secondo che passa. Vorrei solo sparire, evanescere, ma morire sarebbe troppo semplice: vivere con questo dolore, ecco la mia punizione, una punizione di cui però nessuno deve sapere nulla; tu, però, sei la mia migliore amica, l’unica a cui so di poter raccontare tutto… l’unica a cui posso chiedere di non dire nulla a nessuno, nemmeno ad Emmett. Non pretendo che tu lo faccia, te lo chiedo e basta… nella speranza che l’affetto provato per me ti spinga ad accettare queste mie volontà.
So che ci rivedremo, mia dolce Arianna, non so quando… ma ricordi cosa ci dicemmo quando partii per la Musashi? Lontane, ma mai distanti.
A presto.
Mia
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Eufemia
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