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da Victoria » 10/06/2016, 11:09
Fantastico! Bravissimo Ermes, ti meriti un premio... Allora... Eccolo qui... Adesso lavori a Bucarest, non ti puoi sbagliare, il tuo studio MagiArcheologico ha sede nel più grande Museo di Storia Antica della città.Ho uno studio tutto... mio?Sì, anche se è stata una scelta un po' sofferta. Dopo la morte del dottor Ravnick, il fratello non poté più portare avanti il progetto di un nuovo Laboratorio, credo gli facesse troppo male.Beh, comprensibile...Per questo ti mettesti in collaborazione con il professor Lamarck ed insieme fondaste la divisione di ricerca dentro il Museo di Bucarest.Oh!Un'altra cosa che avrebbe dovuto non sapere, e che al momento le faceva un po' strano: nel suo presente Gérôme era un suo docente, un insegnante con cui aveva un bellissimo rapporto, certo, ma pur sempre un insegnante... invece, nel futuro -in quel futuro- sarebbe stato suo collega, suo "socio", e la cosa la straniva, perché al momento il solo pensiero di dargli del "tu" le risultava quasi impossibile. Vi alternate spesso, quando lui sta fuori per trovare una reliquia, tu rimani nella struttura e vice versa. Siete fortunate che in questo periodo è Gérôme ad avere intuizioni per una scoperta all'estero.Ormai gli spoiler, per dirla alla babbana, arrivavano da tutte le parti e in quantità inversamente proporzionale al desiderio di Victoria di venirne a conoscenza: tuttavia alcuni erano inevitabili, altri necessari, insomma, doveva portare pazienza e rassegnarsi al fatto che lei e Caroline Priscilla stessero sempre più incasinando lo spazio-tempo... e non lo volevano nemmeno! Vedrai, ce la farete a far quadrare di nuovo i conti e ben presto questo futuro sarà unico e inseparabile... Un po' come noi due!Ora devo andare, lei... tu mi stai aspettando. E per quanto tutto questo mi sembri un po' un brutto sogno, sono contenta di averti incontrata... sei diventata davvero bellissima, Cappie.Lo sono anche io... Ahahah, ehi, guarda che nemmeno tu scherzi, sai? Beh, ipotizzo che la me del passato se ne accorgerà e potrà raccontartelo!Cappie...Mh? Dimmi Vicky, hai bisogno di altro?... niente. Ti voglio bene!Te ne voglio anche io e tanto, davvero tanto...Da quant'è che non le sentiva pronunciare quelle parole? Mesi? Era già passato un anno, forse? Non sapeva affermarlo con certezza, ma quelle semplici parole bastarono per farle scivolare una lacrima lungo la guancia, lacrima che si affrettò ad asciugare ma che forse la O'Neill del futuro aveva già colto, almeno a giudicare dalle sue affermazioni successive. ... So che in questo periodo, anzi, nel tuo periodo, tra noi le cose non si sono ancora sistemate del tutto. Ma devi solo avere fiducia ed essere sempre te stessa con me, è questo che ci ha fatte avvicinare di nuovo e ci ha rese unite.I babbani dicevano che il tempo guariva tutte le ferite, e la Randall ci aveva sempre creduto fino ad un certo punto: chiaramente lo scorrere del tempo leniva il dolore e rimarginava gli strappi al cuore, ma per lei c'erano certe ferite che non si sarebbero mai chiuse del tutto, che avrebbero sempre continuato a sanguinare, di tanto in tanto. Aveva altresì pensato, fino a quel momento, che tra lei e Cappie la ferita sarebbe rimasta aperta, senza mai rimarginarsi, ma forse si sbagliava ed il loro legame in quel futuro poteva esserne una prova. Non avendo più nulla da fare lì, comunque, l'americana lasciò lo studio e ritornò al vicolo in cui si era separata dalla Cappie del suo presente, non immaginando minimamente di cosa la ragazza fosse, nel frattempo, venuta a conoscenza. Eccomi qui, ho l'indirizzo di casa... mia...... Come? Scusami, mi ero messa così per riposare un po' la testa ma devo essermi addormentata... Dicevi?Ed anche un po' di soldi che la te del futuro ci ha dato per gli acquisti di prima necessità. Qui è stato tutto tranquillo?Sì... Quel mostro non si è fatto vedere, quindi direi che è andata bene...Per fortuna! -commentò Victoria, non accorgendosi di come la O'Neill non la stesse guardando perché impegnata a ritirare con cura i soldi nel portafoglio. Ho pensato che non è proprio l'ideale andarmene in giro così. Però posso sempre trasformarmi nella mia forma Animagus, così ti sarà più facile trasportarmi e darò meno nell'occhio. Tienimi comunque nascosta dentro la tua borsa, divento un ermellino dal pelo bianco e in questa stagione in teoria il loro pelo è marrone scuro.Mi sembra un'ottima idea... Forza, salta su, andiamo a fare shopping!E sarebbe stato anche divertente, se non si fossero trovate in quella situazione assurda: ad ogni modo, qualche ora dopo, le due si trovavano nello stesso letto dopo aver passato il tardo pomeriggio/serata a fare shopping per entrambe, mangiare qualcosa e farsi una doccia, il tutto nella camera d'albergo che avevano prenotato appena giunte a Bucarest. Non so tu, ma a me questa giornata sembra essere durata un'eternità...Io vorrei dormire un'eternità... Mi sento così stanca che penso non mi accorgerei nemmeno se passassero altri mille anni...Non so nemmeno se riuscirò a prendere sonno, stasera, anche se la stanchezza addosso me la sento eccome...Siamo in due. Vorrei chiudere gli occhi, ma il pensiero di quello che stiamo vivendo o di quel mostro che ci sta cercando mi rende... Troppo vigile.Tu come ti senti?Uno schifo.Anche Victoria si volse verso di lei, così da ritrovarsi faccia a faccia: incredibile come, quella stessa mattina, non riuscisse nemmeno a starle davanti senza provare disagio, ed ora dormirle vicino le sembrasse non solo qualcosa di tutto sommato naturale e per nulla imbarazzante, ma le fornisse anche un senso di protezione, di maggiore tranquillità. Continuo a pensare a tutto quello che abbiamo saputo, a quello che stiamo vivendo, alle persone che sono morte a causa di quella sfera... Vicky io ci ho pensato molto e non sono sicura che riuscirei a dare la sfera ad Haytham Ravnick sapendo quello che gli accadrà un anno dopo. Ma al tempo stesso non me la sento nemmeno di lasciarla in mano a quella donna: pensa a cosa sarebbe in grado di fare se capisse come farla funzionare! Stravolgerebbe completamente il nostro mondo!Rimase in silenzio, sospirando, perché aveva una mezza idea di cosa la O'Neill le avrebbe chiesto dopo: l'aveva sempre detto che, tra loro, era lei la più buona, e sembrava che nel tempo quel dato di fatto non fosse per nulla mutato. ... So che è la cosa più sbagliata del mondo pensare di modificare il presente sulla base di ciò che abbiamo visto nel futuro ma lasceresti morire davvero due innocenti, sapendo che hai la possibilità di evitarlo?Non puoi farmi questa domanda ora, Cappie, perché non ti so rispondere. -la voce, per quanto morbida, uscì atona dalla sua bocca, come se avesse riflettuto sullo stesso dilemma così tante volte da non avere più nemmeno le energie per imprimere alla voce un po' di vitalità- Rispetto molto Haytham e in un certo senso mi sento legata a lui e a suo fratello, quindi capisco il tuo ragionamento e lo vivo in prima persona... ma cosa succederebbe se, per salvare loro la vita, innescassimo un evento che portasse alla morte di tante altre persone, o causasse loro dolore? Saresti pronta a sacrificare la vita di chissà quanti altri sconosciuti per salvare quella di due persone?-perché in fondo era di loro che sapevano con certezza la dipartita, magari non era morto nessun altro in quello scontro- Potrebbe non succedere, certo, ma modificare gli eventi non potrà mai portare a nulla di buono, e una volta innescato il tutto non potremo tornare indietro e mettere a posto le cose.Sarebbe stato troppo semplice e certe cose, loro lo stavano vivendo in prima persona, di semplice non avevano proprio nulla: cercò la mano di Cappie, comunque, e se l'altra gliel'avesse permesso allora la prese, stringendola forte. Non pensiamoci adesso, d'accordo? Aspettiamo di vedere che succede, perché non sappiamo nemmeno cosa troveremo nel nostro presente una volta tornate. -il "se" non era nemmeno contemplabile- Ti prometto che ci rifletterò attentamente però, va bene?Non avrebbe potuto fare di più al momento, anche perché avevano già un sacco di pensieri anche così, senza doverci aggiungere i rincari; attese di sentire anche la risposta della O'Neill, e quando l'argomento si fu concluso, essendo entrambe troppo stanche per fare turni di guardia, la Randall chiese a Kirby -che aveva dormito tutto il giorno- di restare sveglia per l'intera nottata, così da poterle prontamente svegliare in caso di pericolo... Anche se, a posteriori, la bionda avrebbe preferito non chiuderli nemmeno, gli occhi. Tutto era buio, in quella camera, ma non le serviva certo la luce per sapere esattamente come muoversi sopra al suo corpo possente, prestante, allenato.
Anf... Anf... Mi sei mancato così tanto...
Quando pensi di finire questa ricerca?
Spero presto... Anf... Anf... Adesso però non voglio pensarci...
Stanotte sei veramente instancabile... Saremo almeno alla terza...
... È la quarta a dire la verità... Però che posso farci?
Sorrise divertita, come se lui potesse vederla anche circondata dall'oscurità, come se potesse cogliere la malizia nei suoi occhi anche senza aver bisogno di luce.
Di te non mi stanco mai... Del tuo c***o non mi stanco mai... Il migliore in assoluto, il più grande in assoluto che io abbia mai preso e provato...
Lo ripeti ogni volta, nemmeno fosse un mantra!
Perché so quanto ti piace...
Una risata, poi un bacio, e la sensazione di stare bene, di essere a casa, tra le braccia di colui che la ama e che lei ama, uniti e fusi in una cosa sola, avvolti dal piacere che sta accedendo i sensi di entrambi ormai già da un bel po', desiderosi di raggiungere insieme quell'amplesso non più fine solo a se stesso, ma utile anche alla nascita di qualcos'altro... Di qualcun altro.
Ti amo... Ne sei consapevole?
Quasi quanto il fatto che io amo te...
Dove vuoi che venga?
Dentro... Voglio ritentare, magari è la volta buona!
Ottima idea...
TOC TOC TOC TOC TOC TOC TOC Aprì gli occhi di scatto a quel suono, mettendosi a sedere come una molla e passandosi una mano sul volto, la fronte imperlata di sudore freddo e la faccia sconvolta di chi aveva appena vissuto un incubo. Servizio in camera! La colazione signorine!Fece ritornare Kirby una sfera, dopodiché andò ad aprire prima ancora che Cappie potesse aprire gli occhi e metterla a fuoco: non voleva che la vedesse con quella faccia perché le avrebbe chiesto cosa ci fosse che non andava, e non poteva dirglielo, non poteva; fece entrare il cameriere, ringraziandolo per la gentilezza e lasciandogli anche la mancia, chiudendo poi la porta alle sue spalle e cercando di calmare il battito furioso del suo cuore che le aveva persino fatto venire il fiatone, come dopo una corsa sfiancante. O la nottata di sesso sfiancante che ho sognato stanotte, porca Trama!Victoria non bestemmiava quasi mai, e questa consapevolezza la spinse a capire di aver bisogno di recuperare lucidità il prima possibile: per questo, dicendo a Cappie di iniziare pure a mangiare senza di lei -ovviamente non guardandola in faccia ed impegnandosi intanto a raccogliere i suoi vestiti- la Randall andò a farsi una doccia, con tutto che se l'era fatta la sera prima e di certo non ne sentisse fisicamente il bisogno. Quando, però, il getto caldo le scivolò sulla pelle, accarezzandola, la bionda si rese conto di quanto avesse fatto bene a prendersi quel tempo per sé... perché lì le lacrime si sarebbero mischiate all'acqua, e comunque nessuno avrebbe potuto vederla: come aveva potuto fare l'amore con un altro? E Axell? Aveva tirato su un vero casino con Vergil, aveva litigato con Cappie al punto da diventare quasi un'estranea per lei, e per cosa? Per poi scopare come una sgualdrina con uno qualsiasi, di cui non si sarebbe mai più scordata la voce? Oltretutto non c'era stato alcun riferimento temporale, in quel sogno, avrebbe anche potuto avvenire anni prima, per la Victoria del futuro, e quindi non c'erano più certezze su quando tra lei e il Cartwright fosse finita -certo, la Randall del sogno aveva parlato di fare figli, ma che ne sapeva come e quanto le cose fossero cambiate in quel futuro, anche a livello di mentalità della se stessa adulta? Si passò le mani tra i capelli bagnati, soffocando i singhiozzi: come avrebbe mai potuto raccontarlo a Cappie? Come avrebbe mai potuto dirle che la storia d'amore per cui aveva mandato a puttane la loro amicizia fosse già finita, non si sapeva bene quando? Che non aveva tenuto fede alla promessa fattale di far sì che tutto il polverone sollevato ne valesse perlomeno la pena? Si sentiva una traditrice della peggior specie, per aver tradito il buon cuore della O'Neill e perché, cosa ancora più importante... lei amava Axell. Ed aveva appena visto la se stessa del futuro -un futuro non meglio precisato- volere un figlio da un altro uomo, decantandone le lodi a letto; non si era mai sentita tanto sporca, tanto marcia, tanto schifosa, nemmeno quando lei ed il ragazzone si erano innamorati tradendo Cappie e Vergil, perché perlomeno all'epoca c'erano stati dei sentimenti veri a smuoverli, mentre ora non c'era nulla, solo la consapevolezza che se mai avesse ritrovato quella voce nel suo presente non sarebbe nemmeno riuscita a guardare in faccia il suo possessore. Non posso raccontare nulla a Cappie, non adesso che ci stiamo di nuovo avvicinando. -pensò l'americana quando si rese conto di non poter rimanere nella doccia per sempre- E se motivo per cui ci siamo riavvicinate fosse proprio la mia rottura con Axell? Anche se non credo avrebbe alcun senso... Tutto ciò che posso sperare, una volta tornata a casa, è di dimenticare tutta questa storia, tutto ciò che sono venuta a sapere e che invece non avrei dovuto conoscere... e probabilmente Cappie ha fatto bene ad allontanarsi da me, mesi fa. Lei porterà guai, ma io ferisco chi mi sta intorno, e non so cosa sia peggio.Con quei pensieri piuttosto deprimenti, la ragazza chiuse il getto d'acqua, uscì dalla voce e si asciugò velocemente il corpo e i capelli, così da tornare in camera vestita ed asciutta: aveva lo stomaco talmente chiuso da avvertire un leggero senso di nausea al solo pensiero di dover mangiare, per questo si limitò a bere un paio di sorsi di spremuta d'arancia mentre ascoltava eventualmente il sogno di Cappie -che aveva molti meno motivi dell'altra di tenerlo per sé- cercando di mostrarsi il più naturale possibile, al massimo un po' irrequieta, ma nulla che non si potesse imputare a tutta la situazione in generale. Sono contenta che Jorge abbia messo giudizio, finalmente -avrebbe commentato dunque se Cappie l'avesse resa partecipe della sua reminiscenza, ritrovandosi a giudicare con molta meno severità l'Alvares visto quanto anche lei avesse fatto soffrire la O'Neill in passato- e che siate di nuovo uniti... Ma se per caso pensi di dare a lui la sfera per studiarla, beh scordatelo, dovrai passare sul mio cadavere!Giudicarlo meno severamente sì, fidarsi di lui assolutamente no, ma non si poteva pretendere tutto, non da una come Victoria che, con l'ex Delfino, ci aveva chiuso ogni rapporto anni prima. Abbiamo del tempo prima d'incontrare la me stessa di questo presente... suggerimenti?Domandò all'irlandese, accettando di buon grado la sua proposta nel fare shopping di calze e scarpe per quando sarebbero tornate nel loro tempo, dovendo ovviamente indossare gli stessi vestiti di quando erano scomparse, almeno così si sarebbero impegnate le ore prima del pranzo e del conseguente incontro tra Cappie e la Victoria adulta. Avete trascorso una piacevole notte?Quando, una volta vestite e rifocillate -almeno l'ex Tassetta- avevano lasciato la stanza d'albergo e avevano fatto il check-out in portineria, Victoria aveva lasciato che fosse l'amica a rispondere a quella domanda. Mi fa piacere... Le chiavi, cortesemente. Vi ringraziamo per essere state nostre ospiti.Grazie a voi.Perché per essere un albergo modesto erano state comunque trattate molto bene: Bucarest, di mattina, appariva come allegra e vivace, piuttosto tecnologica e tutta da scoprire, se solo non si fossero trovate lì per ben altro motivo; decisa a non pensare più al sogno o ad un suo allontanamento spontaneo da Cappie -per evitare di deluderla una seconda volta- Victoria si concentrò sul comprare ciò che all'altra serviva, accettando di buon grado qualsiasi proposta, per passare il tempo, ella avesse avanzato, compresa la scelta del posto in cui fermarsi per pranzo -ah, cosa non facevano fare i sensi di colpa. Anche durante quel pasto, comunque, la Randall mangiò poco, ma non fu complesso dare la colpa al nervosismo che la attanagliava all'idea di dover incontrare e parlare con la se stessa del futuro. Direi che è quasi ora... C'è un po' di strada da fare prima di arrivare al museo e, comunque, non credo ci farà male arrivare un po' prima, che ne dici?Domandò quindi all'irlandese, attendendo il suo benestare per mettersi in marcia in direzione... beh, del suo futuro.
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Victoria
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da Caroline Priscilla » 11/06/2016, 19:11
Tu come ti senti?
Uno schifo. Continuo a pensare a tutto quello che abbiamo saputo, a quello che stiamo vivendo, alle persone che sono morte a causa di quella sfera... Vicky io ci ho pensato molto e non sono sicura che riuscirei a dare la sfera ad Haytham Ravnick sapendo quello che gli accadrà un anno dopo. Ma al tempo stesso non me la sento nemmeno di lasciarla in mano a quella donna: pensa a cosa sarebbe in grado di fare se capisse come farla funzionare! Stravolgerebbe completamente il nostro mondo! ... So che è la cosa più sbagliata del mondo pensare di modificare il presente sulla base di ciò che abbiamo visto nel futuro ma lasceresti morire davvero due innocenti, sapendo che hai la possibilità di evitarlo?
Alla fine, dopo l'intensa giornata che era appena trascorsa, il pensiero sul quale la O'Neill aveva cercato di focalizzarsi era proprio quello riguardante la sfera e ciò che avrebbero dovuto farne lei e Victoria, una volta tornate indietro.
Non puoi farmi questa domanda ora, Cappie, perché non ti so rispondere.
Scusami, ma non riesco a non pensarci, ogni volta che chiudo gli occhi mi viene in mente che noi abbiamo il potere di modificare il futuro e forse di evitare una morte ingiusta a due persone che non se la meritano...
Rispetto molto Haytham e in un certo senso mi sento legata a lui e a suo fratello, quindi capisco il tuo ragionamento e lo vivo in prima persona... ma cosa succederebbe se, per salvare loro la vita, innescassimo un evento che portasse alla morte di tante altre persone, o causasse loro dolore? Saresti pronta a sacrificare la vita di chissà quanti altri sconosciuti per salvare quella di due persone?
Non è detto che accada...
Potrebbe non succedere, certo, ma modificare gli eventi non potrà mai portare a nulla di buono, e una volta innescato il tutto non potremo tornare indietro e mettere a posto le cose.
Vicky il punto è che la sfera è pericolosa e se non facciamo qualcosa per evitare che finisca nelle mani sbagliate non saranno solo Haytham Ravnick e Lyra Bennet a morire, ma come dici tu anche molti altri. Pensaci, loro sono morti perchè le persone che stavano cercando quella sfera sono tornati a riprendersela e forse questo futuro è così oscuro anche a causa dei suoi poteri, che verranno utilizzati per fare del male. Noi dovremmo impedire che la donna rossa ottenga questo potere... E se ci riusciamo, anche salvare la vita di quei due.
Non pensiamoci adesso, d'accordo? Aspettiamo di vedere che succede, perché non sappiamo nemmeno cosa troveremo nel nostro presente una volta tornate. Ti prometto che ci rifletterò attentamente però, va bene?
Va bene, hai ragione. Dormire ci aiuterà a riflettere con mente più lucida.
Era stanchissima. In effetti non avrebbe nemmeno dovuto avere le energie per mettersi a discutere con la Randall, ma quella era una questione che premeva molto all'irlandese, anche perchè in essa vedeva un messaggio dell'Equilibrio. Ma come poteva far comprendere alla ragazza che non si trattava solo di voler seguire il proprio buon cuore ma anche la consapevolezza che una forza superiore le stava chiedendo di cambiare le cose? Certo, Victoria avrebbe potuto affermare con molta tranquillità che non era detta una cosa del genere, che Cappie si lasciasse influenzare troppo da certi tipi di avvenimenti, ma la O'Neill voleva sperare, anzi aveva bisogno di credere che il Conflux c'entrasse qualcosa in tutto quel casino, o probabilmente avrebbe iniziato a credere di essere una calamita vivente per i guai. Si rigirò sulla schiena, fissando il soffitto e lasciando che la ex-Draghessa ordinasse a Kirby di fare la guardia, mentre loro due potevano riposarsi e dormire serene. Sentiva gli occhi chiudersi lentamente, ma quando ciò accadeva l'immagine di Axell -un Axell adulto e in miseria- le appariva contro la sua volontà, spingendola ad aprirli subito per scacciare via determinati pensieri. Quel giochetto durò per altri dieci minuti, fino a quando l'irlandese, esausta, non si addormentò del tutto al primo colpo, una mano che ricadeva sul petto e l'altra che stringeva quella di Victoria.
Era davvero arrabbiata e delusa. La notte avanzava, il freddo le penetrava dentro le ossa, ma era troppo concentrata a fissare con sguardo duro il suo migliore amico, mentre parole di rimprovero le salivano alle labbra.
Sembra che questo viaggio nel mondo non ti abbia insegnato proprio niente!
Jorge assunse un'espressione che non piacque affatto alla O'Neill, una O'Neill che in quel momento si incazzò ancora di più.
Non fare quella faccia, chiaro? Non con me! Jorge... Io ti voglio bene, non posso davvero pensare che tu stia facendo certi tipi di... Studi!
Cappie mi vuoi ascoltare una buona volta oppure no? Stai parlando soltanto tu, io ti ho soltanto detto cosa sto facendo ora ma senza entrare nei dettagli!
L'ho capito benissimo cosa stai facendo ora: mi stai dimostrando di non aver imparato nulla dal passato...
È qui che ti sbagli! Dannazione, per la Trama Cappie! Ti ho detto che mi sto specializzando nello studio delle materie occulte e oscure, non che mi interessa praticarle! A Skopje ho incontrato un vero e proprio esperto, studia e analizza sia i testi che gli oggetti pregni di magia oscura, capisce come funzionano e i pericoli che portano per poi purificarli o renderli innocui. Gli ho chiesto di poterlo affiancare per un po' ed anche se all'inizio è stato un po' scettico, alla fine ha accettato in quanto sta per compiere la tenera età di 137 anni. Mi ha insegnato un sacco di cose, adesso non sono invischiato con la malvagità, ho capito qual è finalmente la mia strada: abbracciare il mio lato più oscuro e sfruttarlo per alimentare la mia luce. So che è un discorso difficile, ma il mio interesse verso certi tipi di magie può essere la chiave per non cascarci... ... Conoscendo ciò che provocano certi oggetti o certi rituali, ne comprendo la gravità e mi immunizzo dalla voglia di avvicinarmici e scottarmi.
Sì ma ti rendi conto che tutto questo è pericoloso?! E se una volta ne fossi più attratto del dovuto? Se per caso dovessi incontrare un oggetto o un libro che ti interessano particolarmente?!
È già capitato, Cappie! Il vecchio mi ha confessato che anche lui ha iniziato con una "sindrome" come la mia, con una passione come la mia. L'ha vinta mettendosi alla prova, aumentando la sua resistenza alla tentazione ed è la stessa cosa che sta facendo ora con me. È un uomo buono, che mi sta trasmettendo tanti insegnamenti ed io credo che possa essere di aiuto nel migliorarmi e rendermi la persona alla quale hai sempre voluto bene. Ma non posso affrontare un percorso simile sapendo che non hai fiducia in me, che non credi nella mia possibilità di redenzione. Ne ho bisogno, lo capisci?
Sì, lo capiva. Lentamente, ma lo capiva, anche se questo non l'aiutava ceto ad accettare meglio la questione. Aveva ancora paura per lui, paura di perderlo senza poter fare nulla per aiutarlo. Perchè non poteva semplicemente dedicarsi ai tatuaggi, dove era certa non gli sarebbe mai accaduto nulla di pericoloso?
... E con i tatuaggi come fai? Abbandonerai Duncan? Sei talentoso anche in quella disciplina...
Ci siamo messi d'accordo, aprirò una succursale del "Tribal Studio" a Skopje. In questo modo potrò coltivare entrambe le mie passioni senza togliere tempo a nulla. Sto anche cercando casa lì, mi verrai a trovare?
Un sospiro, una mano che si accarezzava la fronte e poi un tono esasperato ma accompagnato da un sorriso che tentava in tutti i modi di nascondere.
... Sì, ti verrò a trovare, d'accordo... Pazzo incosciente!
Stai sorridendo? È un dolce sorriso quello che vedo spuntare sul faccino della mia adorata sorellina?! Non posso sbagliarmi, anche se è notte, ne sono sicuro!
Smettila scemo!
Un pugno sulla spalla e poi un abbraccio forte, riscaldandosi col calore del suo corpo e sentendo pulsare dentro di sè il desiderio di vederlo sempre al sicuro.
Cerca di fare sempre attenzione e quando sarai tentato di cadere nel buio, pensa che nella luce c'è il mio affetto per te.
... Tu sarai sempre il faro che mi riporterà a casa, Cappie... Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.
Anche io Jorge... Anche io...
Il bussare sulla porta la destò con molta lentezza da quel sogno. Cappie aprì gli occhi ancora imipigriti, mettendo lentamente a fuoco la stanza attorno a sè e il posto vuoto accanto al suo. Aveva sentito la Randall scendere dal letto e dirigersi di scatto vero la porta, facendo entrare il cameriere con la loro colazione. Non ci sarebbe voluto molto perchè la sua mente tornasse attiva e infatti bastò il dolce profumo delle brioches per destare in pochissimi secondi i suoi neuroni, facendola mettere seduta e stiracchiarsi con Ermes che le si avvicinava, acciambellandosi nel suo grembo.
Vai pure, ti aspetto per la colazione.
Anche se aveva appetito, non voleva farla senza di lei. Lasciò Victoria alla sua doccia -una doccia che per la O'Neill invece non era necessaria- riflettendo attentamente sul sogno appena fatto. Era chiaro e palese che quello fosse un altro flashforward -e già di base questo lo rendeva un male e non certo un bene- ma il contenuto del sogno aveva scaldato il cuore della O'Neill con un lieve tepore e un sorriso che si alternava ad un'espressione preoccupata. La loro permanenza in quel tempo continuava a creare spaccature temporali di cui nè lei nè la Randall avevano il controllo, e non era escluso che anche alla Randall fosse capitata la stessa. Avrebbe dovuto chiedeglielo una volta conclusa la doccia, ma nel frattempo - nonostante la promessa di attenderla- si mise a spiluccare un po' della loro colazione, sentendo adesso i brontolii dello stomaco farsi sempre più forti. Di tanto in tanto, quando la mente non era occupata a scervellarsi sul come salvare la sfera dalle grinfie della donna rossa o sugli altri indumenti che avrebbe dovuto comprare per necessità quando sarebbero ritornate, la mente dell'irlandese vagava verso la scena a cui aveva assistito il giorno prima. Da quando aveva acquistato un po' più di lucidità dopo quell'evento, si era data più volte della stupida e dell'imbecille, anche se non certo per aver ceduto alla propria curiosità: il difetto della O'Neill che Dave aveva sottolineato con tono tanto soddisfatto aveva impedito alla sè stessa di quel tempo di vedere realmente che tipo di uomo avesse al proprio fianco. Se era davvero così facile prenderla in giro, allora non sarebbe mai stata la migliore nel suo campo, perchè sarebbe bastato l'affetto a renderla miope nei confronti delle bugie e cieca di fronte alla verità. E poi Axell... Axell che diceva di amarla ancora... Scacciò immediatamente quel pensiero quando sentì la porta del bagno aprirsi e da lì uscire la ex-Draghessa, cercando di assumere un'espressione quanto più neutra possibile. Prima sarebbe tornata a casa, poi avrebbe pensato alla questione Axell: era questo il mantra che continuava a ripetersi da almeno dodici e passa ore. Sì, ma ignorare le fitte dolorose che provava al cuore non era certo così facile, quando accanto avevi la persona che all'attuale era nei pensieri del suo ex-fidanzato e dei sentimenti d'amore nei confronti di un altro ragazzo. Per distrarsi, la Fulmen le raccontò del sogno avuto -il flashforward appunto- condividendo con la bionda il destino che Jorge aveva perseguito, non nascondendo quel pizzico di orgoglio che provava per il suo fratellino.
Sono contenta che Jorge abbia messo giudizio, finalmente e che siate di nuovo uniti...
Già, lo sono molto anche io!
Ma se per caso pensi di dare a lui la sfera per studiarla, beh scordatelo, dovrai passare sul mio cadavere!
Ci rimase un po' male, ma non biasimò Victoria per quell'uscita perchè il tipo di legame che le aveva legate entrambe allo stesso ragazzo era profondamente diverso e così anche le loro reazioni alla notizia di cosa stesse facendo attualmente il portoghese.
Non stavo pensando a nulla di simile Vicky e mi sento profondamente ferita che tu abbia potuto pensare una cosa del genere! E non perchè non mi fidi di Jorge, ma perchè non è il caso di coinvolgerlo in tutta questa faccenda: già troppe persone sanno di noi, meglio non fare altre cazzate...
Parlava quella che si era impicciata di fatti che non la riguardavano -ancora- ma in quel caso l'irlandese era stata molto attenta a non far scoprire la propria presenza, mentre invece se avessero dovuto chiedere aiuto ad Alvares il ragazzo avrebbe dovuto sapere ogni cosa della loro storia.
E poi lui si occupa di manufatti oscuri, non sappiamo ancora che tipo di magia governi la sfera...- riflettè ad alta voce, prendendo una pila e dandola da mangiare al suo Ermes - Tu invece hai fatto qualche sogno? Sai, la prima volta ci è capitato a distanza di pochi minuti l'una dall'altra, quindi è plausibile che come ho sognato io, hai fatto anche tu un sogno della stessa natura...
Chiese, ascoltando la risposta della ragazza che sì, confessò di aver avuto anche lei un flashforward, ma di poco conto e che riguardava un uomo e delle questioni di lavoro. Tuttavia, il modo in cui espresse la sua versione dei fatti -lo sguardo che tentava di guardarla dritto negli occhi, alcuni tic involontari- le fecero comprendere che Victoria non le stesse raccontando la verità [d20:17 + I/P: 27 + 1 Bonus= 45]. Rimase un po' sorpresa dalla questione, ma non disse nulla per il momento, ipotizzando che la Randall avesse visto qualcosa di scottante e magari che lei non avrebbe dovuto sapere.
Okay!
Si limitò a dire, scrollando le spalle e finendo di mangiare, per poi alzarsi e sitracchiarsi completamente, con addosso solo l'intimo.
Abbiamo del tempo prima d'incontrare la me stessa di questo presente... suggerimenti?
Ho perso le scarpe e le calze quando siamo scappate da quel mostro e se davvero la sfera ci riporterà indietro nel nostro presente è meglio che nessuno sospetti nulla del nostro viaggetto a spasso nel tempo. Per fortuna ho abbondato con i galeoni, potremmo andare in giro per negozi e vedere di trovare qualcosa che faccia al caso mio. Per te va bene?
Chiese conferma e, dopo avela ricevuta, iniziò a prepararsi, sistemando il vestito che aveva usato durante la mostra in borsa, accuratamente ripiegato, insieme ad Ermes e al resto dei suoi affetti personali. Una volta scese giù nella hall, Cappie si diresse verso la portineria per consegnare le chiavi, dove un uomo le sorrise benevolente, informandosi su come avessero trascorso la nottata.
Avete trascorso una piacevole notte?
Molto piacevole, la ringrazio.- rispose in inglese, dato che non conosceva il rumeno.
Mi fa piacere... Le chiavi, cortesemente.
Ecco a lei.
Vi ringraziamo per essere state nostre ospiti.
Grazie a voi.
Lasciarono l'albergo dove avevano alloggiato per dirigersi a scoprire -letteralmente- un mondo nuovo, anche se l'atteggiamento di entrambe non era propriamente propositivo. Nessuna delle due voleva rischiare di venire a sapere troppo, per questo motivo -dopo lo shopping- Cappie decise col consenso di Vicky di fermarsi a mangiare in un fast food -il luogo migliore dove passare inosservate- evitando di toccare tutti quegli argomento scottanti che avrebbero solo aumentato l'ansia e il nervosismo di entrambe. La O'Neill si sforzò quindi di aggiornarla un po' sulle vicende della propria vita, cosa che per mancanza di tempo non aveva mai potuto fare se non in forma sintetica tramite gufo. Chiese anche alla Randall come proseguissero i suoi studi, se si trovasse bene all'interno dell'istituto a Cipro e se avesse fatto amicizia con i propri compagni di corso, osservandola con molta attenzione mentre la ragazza parlava, cercando di cogliere qualsiasi anomalia derivante dal suo stato d'animo. Il tempo sembrava non passare mai, ma finalmente -passate quelle ore- le due si resero conto che era giunto il momento di dirigersi verso la loro prossima meta. Questa volta fu l'irlandese a sentire lo stomaco bloccarsi per la tensione, ma bastarono pochi respiri profondi per farle riprendere il controllo di sè. Doveva imparare a domare il proprio elemento, per non divenirne vittima.
Direi che è quasi ora... C'è un po' di strada da fare prima di arrivare al museo e, comunque, non credo ci farà male arrivare un po' prima, che ne dici?
Per me va bene, possiamo andare.
Pagarono e si misero in marcia verso la loro meta, passando per i posti più frequentati perchè -a detta della O'Neill- si sperava che il mostro/pattugliatore temporale evitasse i luoghi affollati, o almeno quella era solo un'ipotesi fra le tante.
Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Tu sei sempre stata più giudiziosa di me, di certo non ti lascerai sfuggire nulla di compromettente e ci aiuterai a capire come uscire da questo pasticcio.
Continuava a dirle, riempiendo quel silenzio di chiacchiere, anche vuote e inutili, ma pur sempre chiacchiere. Infine, una volta giunte di fronte al museo, Cappie non riuscì proprio a non trattenere un fischio di sorpresa, ammirando tutta la maestosità di quello splendido palazzo.
Cavolo, ti sto invidiando... Insomma, io ne ho fatta di strada, ma tu... Tu sei incredibile...- disse, sorridendole e dandole anche una gomitata leggera nel fianco, guardandosi intorno e assicurandosi che non ci fosse nessuno in giro -Allora io vado. Hai già deciso dove mi aspetterai? Almeno so dove trovarti quando finirò...
Le chiese, abbracciandola con forza dopo aver ricevuto risposta e guardandola per qualche secondo negli occhi, prima di staccarsi del tutto.
Se dovesse accadere qualcosa, corri immediatamente da me e fregatene di ogni cosa, va bene? Tirati su e sorridi, dobbiamo cercare di essere ottimiste o non riusciremo mai a cavarcela.
Le diede un buffetto sul naso e si girò, pronta ad entrare all'interno dell'edificio. Aveva cercato di dimostrarsi positiva e tranquilla di fronte alla Randall, ma la verità era che i suoi pensieri vorticavano sempre intorno alle stesse questioni, ai dubbi e ai sentimenti, sentimenti che credeva essere scomparsi del tutto dalla sua vita.
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da Sandyon » 11/06/2016, 22:15
Direi che è quasi ora... C'è un po' di strada da fare prima di arrivare al museo e, comunque, non credo ci farà male arrivare un po' prima, che ne dici?
Per me va bene, possiamo andare.
Era ufficialmente cominciato il secondo giorno, un secondo giorno a pieno ritmo e con tante cose da capire, scoprire e comprendere, in primis il modo per tornare a casa. L'indirizzo fornito dalla Caroline Priscilla del futuro alle due ragazze le aveva condotte presso un gigantesco museo di Storia Antica situato nella Bucarest Magica. Non dovettero camminare molto prima di arrivare di fronte alla spettacolare struttura che faceva da luogo d'ufficio per la Victoria Randall del 2123.
Cavolo, ti sto invidiando... Insomma, io ne ho fatta di strada, ma tu... Tu sei incredibile... Allora io vado. Hai già deciso dove mi aspetterai? Almeno so dove trovarti quando finirò...
C'erano diversi vicoli lì intorno, tutti sicuramente facili da individuare ma molti di questi piuttosto isolati ed ottimi per mettersi buoni e tranquilli ad aspettare.
Se dovesse accadere qualcosa, corri immediatamente da me e fregatene di ogni cosa, va bene? Tirati su e sorridi, dobbiamo cercare di essere ottimiste o non riusciremo mai a cavarcela.
Una strategia piuttosto semplice da seguire e si sperava che non ci si dovesse arrivare, altrimenti sarebbero stati guai seri per il continuum tempo spazio. La O'Neill entrò dentro la grandissima struttura, facendo immediatamente la scalinata che saliva fino al piano di centro, quello che l'avrebbe condotta fino alla sezione di ricerca. Nel frattempo, Victoria si allontanò di lì, spostandosi di un centinaio di metri, attraversando la strada e dirigendosi verso uno dei vicoli in questione. Purtroppo però non poteva sapere che in quel momento qualcuno la stesse osservando.
Il radar è sicuro?
100% di compatibilità. Non ci sono dubbi, è la dottoressa Randall, il matching del DNA corrisponde.
Dannata... Ci hai fatto penare fino a oggi, ma alla fine ti sei decisa a rimanere scoperta. Prendi l'attrezzatura e seguiamola, sarà un gioco da ragazzi!
Nel mentre, la ex Tassorosso raggiungeva la zona antistante all'area di ricerca, rimanendo probabilmente basita dalla bellezza dell'architettura interna, sfarzosa ed elegante.
Il cartello che indicava la porta di ingresso del Laboratorio fu facilmente visibile e così, la O'Neill poté seguirlo fino all'ingresso del punto "X". Era una porta scorrevole in lega di doppio vetro rinforzato con la magia e reso quindi difficile da buttare giù. Purtroppo però, sembrava che non volesse aprirsi, non immediatamente almeno, difatti pur stando molto vicino e a contatto, nessun sensore ne innescava lo scorrimento orizzontale.
ATTENDERE PREGO LETTURA TRAMITE SCAN RICONOSCIMENTO DI PERMESSO
Una voce magica meccanizzata si attivò non appena la bionda fu abbastanza vicina alla superficie di vetro. Una riga lucente bianca scese dall'alto verso il basso, impressa nel vetro, arrivando fino al punto in cui si trovavano gli occhi della irlandese, soffermandocisi. Dopo alcuni secondi, la riga scomparve e stranamente la porta si aprì. Com'era possibile che la ragazzina avesse il permesso?
PERMESSO RICONOSCIUTO ANALISI DELLA RETINA POSITIVA BENTORNATA SIGNORINA O'NEILL
Ovvio, perché evidentemente la sua versione del futuro lo aveva e per naturali motivi le loro retine erano perfettamente uguali. Tutto più facile del previsto, fino a quel momento e per fortuna. Alla ragazza non restava altro che camminare per il lungo corridoio, sperando di trovare in fretta l'ufficio di Victoria. Intanto, più o meno nello stesso istante, la Randall giovane si trovava nel vicolo, aspettando che l'amica concludesse. Purtroppo non poté accorgersi di essere capitata in un pessimo e terribile malinteso.
Dottoressa Randall... Finalmente ho il piacere di incontrarla di persona...
Certo che per avere quasi trent'anni sembra una ragazzina!
Ovvio, ormai al giorno d'oggi fanno certe creme per il viso che ti fanno tornare indietro nel tempo, tsk!
Un uomo occupava l'uscita a sinistra, l'altro invece a destra.
Oh non si scomodi a tentare di smaterializzarsi, tanto non ci riuscirà... Lonnie, sai cosa fare...
Nessun problema Capo!
Prima che la ragazza potesse aggiungere qualcosa o provare a parlare (per dire cosa, poi?), il tirapiedi di quello che sembrava essere il boss della coppia estrasse la bacchetta. Evocando un incantesimo di sonno, prese in pieno la bionda, addormentandola di netto. Successivamente, si avvicinò a lei prendendola e mettendosela in spalla.
È stato un lavoretto facile in effetti... Forse anche troppo!
Eh ma non è scattata alcuna trappola!
Beh meglio così! Muoviamoci, svelto...
Nel mentre, Cappie arrivava fino all'ultima porta in fondo, l'unica aperta su tutte le altre ben sigillate e bloccate da serrature inespugnabili. Dentro ad essa c'era una stanza molto grande, con una scrivania e diversi macchinari, poi un acquario ed infine una enorme biblioteca con testi possibilmente molto antichi. Sembrava che quella camera fosse però deserta, anche se qualcuno evidentemente l'aveva lasciata da poco, considerando la tazza di tè consumata a metà sopra il tavolo da lavoro. Ad un tratto, la ragazza poté sentire un verso, anzi, un versetto, quello di un bambino, sicuramente, un bambino piccolo. Quel verso veniva da un box sotto la grande finestra. Qualora ella si fosse avvicinata di più per soddisfare nuovamente la propria curiosità, avrebbe trovato un piccolo cucciolo d'uomo con delle caratteristiche piuttosto interessanti. Ad un'occhiata approssimativa doveva aver avuto poco più di un anno, ma non sarebbe stato quello il dettaglio maggiormente risaltante e sconcertante.
Pelle scura e occhi azzurri, capello nero ma non tipico dei bambini africani, più liscio. Tutte peculiarità che potevano far pensare ad una sola cosa: una occidentale aveva dato alla luce quel pupo con un uomo di colore o viceversa. Il maschietto dall'aria vispa e dal sorriso facile cercò di mettersi in piedi aiutandosi con le sbarre di plastica del box. Guardò la ragazza dal basso verso l'alto e poi emise un piccolo verso simile ad una risatina.
Come hai fatto ad entrare? Chiunque tu sia, stai lontana da mio figlio.
Senza alcun dubbio, la donna che sorprese Cappie alle spalle non poteva che essere Victoria Randall, la Victoria Randall di 28 anni affermata MagiArcheologa... E mamma!
... Un momento...
Non appena la ragazza si volse per guardare la donna, ella assottigliò lo sguardo piuttosto perplessa e stranita, chiudendo la porta dietro di sé lentamente.
Non è possibile... Tu sei... Cappie?! Ma che... Cosa ti è successo? Hai incontrato un altro Esarca Temporale?! L'ultima volta Ethan ci ha quasi rimesso l'esistenza e non voglio passare altre settimane a nascondere un neonato dalla propria moglie per evitare di dirle che è il marito!
Questo significava che in passato Cappie aveva incontrato assieme ad un certo Ethan un Esarca Temporale e che la Creatura lo aveva trasformato in un bambino appena nato? Evidentemente se Victoria aveva parlato solo di settimane significava che successivamente erano riuscite a risolvere il problema, ma quello era un altro discorso, un'altra storia. La Randall si avvicinò al box, prendendo in braccio suo figlio e cullandolo un poco, visto che il bambino stava chiamando la mamma sbracciandosi.
Ehi... Amore della mamma... Hai visto che sono tornata subito? Adesso fai il bravo che la mamma deve parlare con la zia Cappie... Dì ciao alla zia Cappie!
... 'ao...
Dopo il salutino accennato e dolce, la donna sistemò di nuovo il piccolo in maniera che potesse riaddormentarsi oppure giocare con i vari giocattoli presenti nel box. Dopo di che, senza attendere altro, si avvicinò alla propria scrivania e si sedette alla poltrona invitando l'amica a mettersi comoda su una delle sedie di fronte ad essa. Sembrava proprio che non fosse per nulla sconvolta ma era così soltanto perché non aveva capito proprio niente della situazione.
Allora... Cerco di contattare Gérôme ma non tornerà dal Venezuela prima di Giovedì, anche anticipando. A quel punto utilizzeremo di nuovo la Reliquia di Rimozione e ti faremo tornare alla tua età. Ma questa volta ci pensi tu da sola a trovare gli ingredienti per attivarla, per me questo è un periodo allucinante. Vorrà dire che per qualche giorno tu e Dave potrete fare qualche scenetta un po' hot con una giovane mogliettina di... Uhm... 20 anni?
Le fece l'occhiolino e la voce un po' più bassa e sensuale, premendo un bottone sotto al cassetto più basso della scrivania e facendo giungere subito un Myr molto strano dentro la stanza.
Porta un tè alla vaniglia e frutti rossi per la signorina O'Neill.
Il Myr, dopo aver annuito, si allontanò per mettersi all'opera.
Questa nuova serie perfezionata dalla dottoressa Bishop è incredibile! Stento a credere che fino a pochi anni fa non ci fossero, hanno decisamente alleggerito la vita dei professionisti come me! Quella donna è un pozzo di genialità!
Il Myr subito dopo tornò e mise di fronte alla ragazza la tazza con un tè che in quel tempo adorava e preferiva ma che nel presente invece forse non apprezzava particolarmente.
... Allora, perché non mi racconti un po' in che pasticci ti sei andata a infilare questa volta? Comincio proprio a pensare che il Conflux ce l'abbia con te, ahahah...
MAGAZZINO ABBANDONATO LUOGO SCONOSCIUTO SEMINTERRATO UMIDO
Quando la Victoria del Presente riaprì lentamente gli occhi, si accorse di trovarsi legata ad una sedia di ferro bullonata al terreno. Era intontita e smarrita, ma piano piano stava acquistando nuovamente coscienza. I due tizi visti in precedenza se ne stavano lì, di fronte a lei, fissandola con dei sorrisi soddisfatti e un po' sadici.
Oh la la... Finalmente sei tornata tra noi, dottoressa...
Che faccio Capo? Comincio a farle i tagli sul corpo?
Lennie, per la miseria un po' di pazienza e delicatezza. D'altronde la nostra cara MagiArcheologa potrebbe anche stupirci e rivelarsi collaborativa...
Lennie con una smorfia di disappunto si rimise seduto con le braccia conserte.
Allora... Vediamo un po' se alla dottoressa Randall interessa o meno tornare a casa dal suo dolce consorte... ... In realtà è molto semplice, tutto ciò che vogliamo io e il mio amico Lennie è sapere dove si trova il "Medaglione Remoris". Ce lo dica e noi la lasceremo andare... Posso giurarlo, è una promessa solenne!
Il mentecatto si mise anche una mano sul cuore, sorridendo poi nuovamente verso la ragazza e aspettando che rispondesse.
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da Victoria » 12/06/2016, 0:03
Vicky il punto è che la sfera è pericolosa e se non facciamo qualcosa per evitare che finisca nelle mani sbagliate non saranno solo Haytham Ravnick e Lyra Bennet a morire, ma come dici tu anche molti altri. Pensaci, loro sono morti perchè le persone che stavano cercando quella sfera sono tornati a riprendersela e forse questo futuro è così oscuro anche a causa dei suoi poteri, che verranno utilizzati per fare del male. Noi dovremmo impedire che la donna rossa ottenga questo potere... E se ci riusciamo, anche salvare la vita di quei due.
Lo dici come se volessi dare un senso a tutto questo disastro, come se qualcosa ci avesse voluto far arrivare qui per conoscere il futuro e, tornando nel nostro presente, darci la possibilità di modificarlo... -commentò Victoria, che di sicuro non sapeva assolutamente nulla del Conflux: per lei era un'assurdità pensare ad una cosa del genere, forse invece per Caroline Priscilla non lo sarebbe stato poi troppo- Non pensiamoci adesso, d'accordo? Aspettiamo di vedere che succede, perché non sappiamo nemmeno cosa troveremo nel nostro presente una volta tornate. Ti prometto che ci rifletterò attentamente però, va bene?
Va bene, hai ragione. Dormire ci aiuterà a riflettere con mente più lucida.
Le menti di entrambe erano, in realtà, ancora iper-attive, ma al tempo stesso la stanchezza c'era e si faceva sentire con talmente tanta prepotenza da farle crollare ambedue in un sonno profondo, carico di sogni: già, peccato che quei sogni non appartenessero a loro, o meglio, in un certo senso sì, ma non si trattava di sogni, bensì di ricordi della Victoria e Cappie del futuro; e se la O'Neill poté cullarsi nel bel rapporto con Jorge, per la Randall fu un incubo rendersi conto di aver "ricordato" quanto fosse stato bello fare l'amore con un uomo non meglio precisato, col quale la sua controparte adulta aveva cercato di -e forse era riuscita a- avere un figlio, facendo così intendere come la sua storia con Axell fosse finita. Non c'era da stupirsi allora che, appena alzata, l'americana tutto volesse tranne che fare colazione con Cappie, la persona che sentiva di aver tradito proprio ora che tra loro le cose cominciavano ad andare meglio: con la scusa di una doccia, quindi, l'ex Draghessa si concesse un bel pianto, rientrando poi nella stanza principale dove la O'Neill l'aveva -più o meno- aspettata per mangiare insieme, anche se poi Victoria volle bere solo qualche sorso di spremuta d'arancia mentre lasciava che l'amica le raccontasse il suo sogno.
Sono contenta che Jorge abbia messo giudizio, finalmente e che siate di nuovo uniti...
Già, lo sono molto anche io!
Ma se per caso pensi di dare a lui la sfera per studiarla, beh scordatelo, dovrai passare sul mio cadavere!
Non stavo pensando a nulla di simile Vicky e mi sento profondamente ferita che tu abbia potuto pensare una cosa del genere! E non perchè non mi fidi di Jorge, ma perchè non è il caso di coinvolgerlo in tutta questa faccenda: già troppe persone sanno di noi, meglio non fare altre cazzate...
Hai ragione, scusami.
E poi lui si occupa di manufatti oscuri, non sappiamo ancora che tipo di magia governi la sfera...
La governava. -la corresse Victoria in automatico- Non siamo sicure che la Samyliak riesca a ricaricarla in qualche modo, potremmo dover trovare un altro modo per tornare a casa.
Tu invece hai fatto qualche sogno?
... come? Perché me lo chiedi?
Sai, la prima volta ci è capitato a distanza di pochi minuti l'una dall'altra, quindi è plausibile che come ho sognato io, hai fatto anche tu un sogno della stessa natura...
Non era sicura di essere abbastanza convincente nel pronunciare un "no" secco, per questo la Randall optò per una mezza verità, raccontandole per sommi capi di aver sì avuto un sogno, ma di non ricordarlo bene -in quanto abbastanza confuso- e che comunque non riguardasse nulla di troppo importante, solo di questioni di lavoro della Victoria futura con un uomo dalla figura indefinita. Se Cappie si bevve o meno quella sorta di bugia la bionda non seppe dirlo con certezza, fatto stava che non le domandò più nulla e, una volta rivestite e pronte a muoversi, fu proprio lei a darle un suggerimento su come passare il tempo.
Ho perso le scarpe e le calze quando siamo scappate da quel mostro e se davvero la sfera ci riporterà indietro nel nostro presente è meglio che nessuno sospetti nulla del nostro viaggetto a spasso nel tempo. Per fortuna ho abbondato con i galeoni, potremmo andare in giro per negozi e vedere di trovare qualcosa che faccia al caso mio. Per te va bene?
Certo che sì! Andiamo allora, potrebbe volerci un po' prima di trovare calze e scarpe che vadano bene.
Meglio impegnare il cervello per evitare di pensare troppo, ed infatti accolse ben volentieri la volontà di Cappie, dopo lo shopping, di sedersi al tavolo di un fast food e parlare, parlare e ancora parlare, aggiornandosi di tutto ciò che non si erano dette nel corso di quei mesi: e se anche la Randall mangiò molto poco, fu prodiga di dettagli nel raccontarle dello studio all'Istituto, delle materie che più le piacevano, del suo attuale rapporto con Gérôme, l'uomo che sembrava fosse diventato suo socio in quel futuro, di Laurel e di altri ragazzi e ragazze con cui aveva stretto bei rapporti, ovviamente senza mai toccare il tasto "Axell Cartwright"; ed a sua volta le chiese come le andasse il lavoro, quale fosse il rapporto coi suoi capi, quali fossero i suoi progetti futuri, mostrando chiaramente un nervosismo del tutto lecito, visto ciò che si apprestavano a fare e tutta la situazione in generale.
Direi che è quasi ora... C'è un po' di strada da fare prima di arrivare al museo e, comunque, non credo ci farà male arrivare un po' prima, che ne dici?
Per me va bene, possiamo andare. Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Tu sei sempre stata più giudiziosa di me, di certo non ti lascerai sfuggire nulla di compromettente e ci aiuterai a capire come uscire da questo pasticcio.
Non puoi saperlo... le persone cambiano nel tempo, Cappie. Spesso in positivo, come nel caso di Jorge, ma a volte...
Fece spallucce, chiudendo lì l'argomento, non pensando servisse aggiungere altro: a volte si cambiava anche in peggio, e sì, stava pensando proprio a se stessa e alle scelte che aveva fatto, perlomeno in quel futuro, e delle quali al momento non riusciva proprio a capacitarsi, non quando il suo cuore batteva ancora per il gigante sexy, il suo gigante sexy. Persa nel pensiero verso Axell, non si accorse nemmeno di aver raggiunto la sua meta fino a che la voce di Cappie non la ridestò da quelle elucubrazioni, spingendola ad alzare lo sguardo verso l'alto.
Cavolo, ti sto invidiando...
Che?
Insomma, io ne ho fatta di strada, ma tu... Tu sei incredibile...
Qui è dove... lavoro? Caspita... -beh, bisognava ammetterlo, faceva un certo effetto.
Allora io vado. Hai già deciso dove mi aspetterai? Almeno so dove trovarti quando finirò...
Sì, penso che ti aspetterò in quel vicolo laggiù... -gliene indicò uno tutto sommato nemmeno troppo distante, alla destra rispetto all'entrata del museo.
Se dovesse accadere qualcosa, corri immediatamente da me e fregatene di ogni cosa, va bene? Tirati su e sorridi, dobbiamo cercare di essere ottimiste o non riusciremo mai a cavarcela.
Ottimismo è la mia parola d'ordine per quest'oggi! -abbozzò un sorriso divertito, annuendo comunque alle sue parole- Mi raccomando, stai attenta però, okay?
Lasciò che la O'Neill si allontanasse, e non appena rimase sola si appoggiò al muro, abbassando il capo e passandosi una mano sul volto: si sentiva in colpa per non averle raccontato del sogno, ma ancora di più per quello che aveva vissuto, nel sogno; non erano dettagli fondamentali al fine della loro missione, ammesso che ne avessero una e che ci fosse dunque un motivo se si trovavano lì -che in effetti sarebbe stato molto meglio del pensare di esserci finite, in quella situazione, per semplice sfiga.
Dottoressa Randall...
Per un istante non capì che la voce fosse diretta verso di lei: non era una dottoressa, e poi chi mai avrebbe potuto rivolgersi a lei quando stava in un vicolo praticamente deserto? Già, praticamente era la parola chiave.
Finalmente ho il piacere di incontrarla di persona...
Quando alzò lo sguardo, mettendo a fuoco i due uomini dall'aria ben poco raccomandabile che la stavano fissando, il volto si fece pallido e le viscere le si attorcigliarono nello stomaco, dandole quella sgradevole sensazione di essere in tremendo e fottutissimo pericolo.
Certo che per avere quasi trent'anni sembra una ragazzina!
Ovvio, ormai al giorno d'oggi fanno certe creme per il viso che ti fanno tornare indietro nel tempo, tsk!
Si mise eretta col busto, stringendo più forte la borsetta e cercando di capire se ci fosse una via d'uscita alternativa: non essendoci, e sentendo che il panico la stava sempre di più imprigionando, la Randall tentò di concentrarsi per smaterializzarsi da lì, ma i due uomini furono più veloci di lei.
Oh non si scomodi a tentare di smaterializzarsi, tanto non ci riuscirà... Lennie, sai cosa fare...
Nessun problema Capo!
Aprì la bocca per dire qualcosa, per urlare qualcosa, ma all'improvviso le venne un sonno tale da non riuscire minimamente a rimanere sveglia: le palpebre le si chiusero, pesanti, ed anche le gambe le cedettero, facendola accasciare a terra prima e permettendo ad uno dei due di caricarsela a sacco di patate subito dopo, impedendole di avvertire Cappie, di scappare, di fare alcunché che non fosse abbandonarsi alla mercé dei suoi rapitori. Quando si svegliò, lentamente e con le tempie che pulsavano in modo fastidio, non fu in grado di dire né dove si trovasse, né tantomeno quanto tempo fosse passato: si trovava in un luogo chiuso, forse un seminterrato, con della luce artificiale, un posto deserto fatta eccezione per lei e i suoi rapitori, che l'avevano legata ad una sedia e la fissavano, sorridendo maligni. Non lo capì subito, che era legata, bensì quando tentò di muoversi, di fare forza con le braccia, ma incontrò resistenza: si mosse ancora, con più forza, ma inutilmente; a quel punto sentì un senso di angoscia e terrore impadronirsi di lei, riempiendole gli occhi di lacrime e facendola tremare dalla testa ai piedi, perché era senza bacchetta, in un tempo non suo, in un luogo sconosciuto... e senza Cappie. Cappie, che forse aveva già finito di parlare con la se stessa adulta, che forse la stava cercando chiedendosi dove fosse, o che forse aveva appena cominciato la sua chiacchierata -non sapendo per quanto tempo avesse dormito, non poteva dirlo con certezza.
Oh la la... Finalmente sei tornata tra noi, dottoressa...
Sobbalzò nel sentire le loro voci che, in un certo senso, resero tutta la situazione ancora più reale, ancora più concreta... ed ancora più terrificante.
Che faccio Capo? Comincio a farle i tagli sul corpo?
Sbiancò ancora di più nel sentire quelle parole, in effetti fu quasi sul punto di svenire mentre il corpo tremava maggiormente e dagli occhi cominciava a scivolare qualche lacrima.
Lennie, per la miseria un po' di pazienza e delicatezza. D'altronde la nostra cara MagiArcheologa potrebbe anche stupirci e rivelarsi collaborativa...
Come spiegare loro che non era chi pensavano?
Allora... Vediamo un po' se alla dottoressa Randall interessa o meno tornare a casa dal suo dolce consorte...
... consorte...
E se l'avessero uccisa? Che sarebbe successo alla se stessa che stava vivendo in quel presente, e alla famiglia che possibilmente si era già creata? Avrebbero davvero mai avuto il coraggio di far fuori una ragazzina? Ma lei, si corresse mentalmente in un barlume di terrorizzata lucidità, per loro non era una ragazzina, bensì un'adulta che, i suoi anni, se li portava fin troppo bene, miracolosamente bene.
... In realtà è molto semplice, tutto ciò che vogliamo io e il mio amico Lennie è sapere dove si trova il "Medaglione Remoris". Ce lo dica e noi la lasceremo andare... Posso giurarlo, è una promessa solenne!
Io... i-io non so di cosa stiate parlando, n-non sono la persona c--
SCIAFF
Lo schiaffò le arrivò sul volto improvviso, inaspettato, forte, bruciante: sentì la pelle pizzicare dolorante, e del sapore ferroso finirle sul labbro superiore dopo essere scivolato dal naso; quei due facevano sul serio, lo pensò in un momento di panico dilagante, facevano sul serio e l'avrebbero uccisa, sarebbe morta lì, Trama, sarebbe morta lì!
Per favore no, per favore, lasciatemi andare, vi prego, no no no NOOOOOOOO!!!!
Il taglio al braccio fu la cosa più dolorosa mai provata in vita sua: sapeva che ci fossero cose molto peggiori di quella, al mondo, ma per lei non c'era stato mai nulla di più fino a quel momento; percepì la carne bruciare, andare a fuoco, ed il sangue sgorgarle caldo dalla ferita che non provò nemmeno a guardare, che non ebbe la forza di guardare. Avrebbe dovuto essere più forte, era sicura che se Cappie fosse stata lì se la sarebbe cavata, la coraggiosa ex Tassorosso sempre pronta a lanciarsi in prima fila per combattere quando c'era bisogno di lei... Ma Victoria non era forte come la O'Neill, non era coraggiosa come la O'Neill ed aveva paura, aveva una paura tale da farla bruciare dall'interno, da attorcigliarle le viscere, da azzerare la sua capacità di pensiero, di lucidità, di giudizio; ma se si fosse arresa, come una parte di sé voleva, avrebbe lasciato l'amica da sola, e gliel'aveva promesso, aveva promesso che l'avrebbero superata insieme... almeno quella promessa aveva bisogno di mantenerla, doveva mantenerla, per dimostrare a se stessa di valere qualcosa, di valere più di quanto non credesse in quel momento di terrore incontrollato. Era senza bacchetta, questo sì, ma c'era ancora qualcosa che poteva fare, forse la sua sola speranza di uscire viva da lì: doveva solo calmarsi, doveva solo usare quel po' di forza -istinto di sopravvivenza- rimastole in corpo per recuperare la voce e pregare che il suo piano funzionasse.
V-Va bene... va bene, vi dirò tutto... -mormorò piangendo e singhiozzando, umettandosi il labbro superiore sporco di sangue- Nella m-mia borsa c'è una s-sfera r-rosa... dovete p-prenderla...
Attese, pregando la Trama con tutte le sue forze che uno dei due facesse quanto richiesto: se ciò fosse avvenuto, non appena la sfera fu tra le sue mani, Victoria urlò a Kirby di ritrasformarsi; a quel punto -sfruttando il probabile effetto sorpresa- le ordinò di scagliare il primo incantesimo che le venne in mente contro entrambi -Cap. Magica 8 +9/20 Primo tiro| 17/d20 Secondo Tiro- ovviamente chiamandola prima per nome così da assicurarsi che recepisse l'ordine.
Kirby, Ultimatum, presto!
Ultimatum
Difficoltà: 7 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Lancia il bersaglio designato a diversi metri di distanza. Ai livelli magici più alti al 50% lo fa svenire Genere: Offensivo Danno: 21 + 8 = 29
Glielo urlò con voce rotta dal pianto e dai singhiozzi che le facevano tremare tutto il corpo, chiudendo gli occhi e pregando che la creatura ce la facesse, che li mettesse fuori gioco: se così non fosse stato, infatti, non solo c'era il rischio che facessero del male a Kirby... ma, Victoria ne erano sicura, a lei l'avrebbero uccisa.
Ti prego... Ti prego, non voglio morire, non voglio, ti prego...
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da Caroline Priscilla » 12/06/2016, 12:59
Lo dici come se volessi dare un senso a tutto questo disastro, come se qualcosa ci avesse voluto far arrivare qui per conoscere il futuro e, tornando nel nostro presente, darci la possibilità di modificarlo...
Non rispose, sapendo perfettamente che se avesse confermato l'ultima affermazione di Victoria sarebbe apparsa, agli occhi dell'amica, una credulona e nulla più. Non aveva alcun senso tentare di di convincerla quando la stanchezza si stava impossessando dei loro corpi, già lungamente provati dopo una giornata tanto intensa e tanto piena di novità. Per questo motivo, lungi dal voler proseguire la conversazione, sia la O'Neill che la Randall decisero di abbandonarsi completamente al sonno, conscie che il giorno seguente sarebbe stato altrettanto lungo e faticoso. Nonostante la stanchezza, la notte passata non fu priva di ulteriori sorprese che se lasciarono l'irlandese un po' scombussolata ma tutto sommato tranquilla -era felice che il suo migliore amico avesse trovato una soluzione al suo problema- la stessa cosa non poteva dirsi per la ex-Draghessa, almeno a giudicare dal modo in cui mentì palesemente alla Ignis sulla natura del proprio di sogno. Tuttavia, una cosa che Cappie aveva imparato durante tutti quegli anni era proprio la pazienza, supportata anche dal suo essere estremamente comprensiva con il prossimo. Non sapeva perchè l'amica le avesse raccontato una bugia, ma sospettava che ella avesse delle buone ragioni, quindi preferì fare finta di niente e concentrarsi invece su quello che avrebbero fatto nelle prossime ore, prima dell'incontro con la Victoria del futuro. Per loro fortuna, arrivarono all'ora di pranzo senza aver fatto nessun brutto incontro, trovando ciò che stavano cercando -più l'irlandese che l'americana- e sedendosi all'interno di un fast food dove consumarono un pasto veloce ma squisito, prima di dirigersi verso il museo dove lavorava - o avrebbe lavorato- la Randall. Una volta arrivati di fronte al maestoso edificio fu quasi doveroso fare i propri complimenti alla futura MagiArcheologa, visto quanto strada avrebbe fatto per arrivare lì.
Cavolo, ti sto invidiando...
Che?
Insomma, io ne ho fatta di strada, ma tu... Tu sei incredibile...
Qui è dove... lavoro? Caspita...
Allora io vado. Hai già deciso dove mi aspetterai? Almeno so dove trovarti quando finirò...
Sì, penso che ti aspetterò in quel vicolo laggiù...
Se dovesse accadere qualcosa, corri immediatamente da me e fregatene di ogni cosa, va bene? Tirati su e sorridi, dobbiamo cercare di essere ottimiste o non riusciremo mai a cavarcela.
Ottimismo è la mia parola d'ordine per quest'oggi! Mi raccomando, stai attenta però, okay?
Le fece un occhiolino e un sorriso, uscendo fuori allo scoperto per entrare all'interno del museo. Mostro cornuto a parte, che cosa poteva accadere loro di tanto pericoloso? Cercava di guardare a quella situazione con fiducia e ottimismo, non sapendo in che razza di grosso guaio si stesse per cacciare la ragazza e senza che lei potesse fare nulla per aiutarla. Ignara di tutto, quindi, la Fulmen varcò la soglia e giunse in pochissimi minuti nella sezione di Ricerca del museo, trovandosi però la strada sbarrata da una porta scorrevole di doppio vetro, che non ne voleva proprio saperne di aprirsi. La guardò perplessa, attendendo qualche secondo, poi osservandola per vedere se ci fosse qualche sensore, poi picchiando sul vetro con il pugno chiuso e sbuffando quando non ottenne alcun risultato.
ATTENDERE PREGO LETTURA TRAMITE SCAN RICONOSCIMENTO DI PERMESSO
Sobbalzò a quelle parole -si era avvicinata anche fin troppo e non sapeva che cosa avesse scatenato- rimanendo immobile e ferma mentre una strana luce pulsante scorreva su di lei, fermandosi poi proprio di fronte ai suoi occhi, impiegando alcuni secondi per l'analisi. A quanto pare riuscì a passare indenne l'esame, perchè la porta finalmente si aprì e la Fulmen potè infilarcisi dentro senza troppi problemi.
PERMESSO RICONOSCIUTO ANALISI DELLA RETINA POSITIVA BENTORNATA SIGNORINA O'NEILL
Già, se lei e Victoria erano di nuovo grandi amiche, era ovvio che l'una aveva accesso libero al luogo di lavoro dell'altra. Una volta all'interno, Cappie seguì un lungo corridoio, su cui si affacciavano tutta una serie di porte ben chiuse e sigillate magicamente. Provò ad aprirne alcune, senza successo, con altre passò oltre leggendo la targhetta e rendendosi conto che non c'entravano niente con quello che lei stava cercando. Quando giunse alla fine del suo percorso l'unica porta aperta era quella che si trovava proprio di fronte a lei e nella quale la O'Neill entrò, osservando quello che era palesemente un ufficio. Fu colpita molto dalla presenza di macchinari ultra tecnologici e di una biblioteca ben fornita, ma a catturare completamente la sua attenzione fu un box posizionato proprio sotto una delle finestre e dal quale provenivano i versi di un neonato.
Ok, non devo guardare, non devo guardare, non devo guardare... Però che cavolo!
Si avvicinò infine, ancora un po' scettica e titubante, ma tutti i suoi dubbi scomparvero all'istante quando i suoi occhi incrociarono lo sguardo -dolce e innocente- di un bambino mulatto, dalla pelle color cioccolato e gli occhi vispi e di colore azzurro chiaro.
Ma sei... dolcissimo...
Un sorriso le spuntò involontario sulle labbra, sorriso ricambiato dal bimbetto di appena un anno, prima che la voce di una donna adulta richiamasse la sua attenzione, facendole comprendere che la sua presenza lì non fosse affatto gradita.
Come hai fatto ad entrare? Chiunque tu sia, stai lontana da mio figlio.
Scusami! Non... Non volevo fare nulla di male...
Si voltò di scatto, alzando le mani in aria e facendo vedere che era disarmata, ma quando si voltò le si spalancarono gli occhi dalla sorpresa e la bocca rimase senza parole, quando Victoria si presentò a lei in versione decisamente molto più adulta dell'attuale sua compagna.
... Un momento... Non è possibile... Tu sei... Cappie?!
Vicky? Ah sì, sono io...
Ma che... Cosa ti è successo?
Ecco, è lunga da spiegare...
Hai incontrato un altro Esarca Temporale?!
Cosa?!
L'ultima volta Ethan ci ha quasi rimesso l'esistenza e non voglio passare altre settimane a nascondere un neonato dalla propria moglie per evitare di dirle che è il marito!
Stava parlando dello stesso Ethan che conosceva lei oppure si riferiva ad un'altra persona? Difficile dirlo al momento e nemmeno le sarebbe dovuto interessare, ma certo era scioccante venire a sapere che i guai per lei non sarebbero finiti dopo quell'avventura e che in quel momento si trovasse di fronte ad una Victoria Randall non solo donna di successo e bellissima, ma anche neo-mamma a giudicare da come l'aveva messa in guardia dall'avvicinarsi a suo figlio. Un figlio che di certo non avrebbe potuto avere con Axell, su quello non c'erano dubbi.
Ehi... Amore della mamma... Hai visto che sono tornata subito? Adesso fai il bravo che la mamma deve parlare con la zia Cappie... Dì ciao alla zia Cappie!
... 'ao...
Le faceva un po' strano sentirsi chiamare zia, ma rispose automaticamente al saluto, senza però dire altro perchè erano davvero troppe le informazioni che stava ricavando da quell'incontro e che doveva elaborare. Non aveva riflettuto affatto su cosa avrebbe detto alla Victoria del futuro e adesso se ne stava pentendo amaramente perchè sembrava che, in quella situazione, le parole le mancassero per qualsiasi cosa, anche per dirle che lei non era la Cappie che conosceva attualmente, ma quella del passato.
Allora... Cerco di contattare Gérôme ma non tornerà dal Venezuela prima di Giovedì, anche anticipando.
Victoria... Vicky, aspetta...
A quel punto utilizzeremo di nuovo la Reliquia di Rimozione e ti faremo tornare alla tua età. Ma questa volta ci pensi tu da sola a trovare gli ingredienti per attivarla, per me questo è un periodo allucinante.
Non è questo il problema!
Vorrà dire che per qualche giorno tu e Dave potrete fare qualche scenetta un po' hot con una giovane mogliettina di... Uhm... 20 anni?
Nel sentire pronunciare quel nome, un moto di disgusto si dipinse sul volto della Fulmen. Ancora non riusciva a credere che quell'uomo fosse riuscito ad ingannare tutti quanti, tutti tranne Axell certo, che però non aveva modo di parlare con la sè stessa di quel presente e dirle tutta la verità. L'elemento si agitò dentro di lei, accadeva ogni volta che ripensava ad Axell e a quella scena nel vicolo, ma doveva concentrarsi e rimanere focalizzata sulla situazione attuale. Come ad esempio il Myr che entrò all'interno della stanza, un Myr ovviamente diverso da quelli conosciuti dalla O'Neill, a cui la Randall ordinò di preparare subito un bel tè caldo per lei, gusto vaniglia e frutti rossi.
E da quando ho gusti simili?
Bella domanda, ma del tutto irrilevante al momento. La Fulmen tentò di sistemarsi meglio, ancora in silenzio alla ricerca delle giuste parole da dire alla MagiArcheologa.
Questa nuova serie perfezionata dalla dottoressa Bishop è incredibile! Stento a credere che fino a pochi anni fa non ci fossero, hanno decisamente alleggerito la vita dei professionisti come me! Quella donna è un pozzo di genialità!
Davvero? Ah, sono molto felice per lei...
Si morse le labbra, palesemente a disagio perchè senza volerlo la donna le stava raccontando troppe cose di quel futuro che non doveva sapere e avrebbe dovuto fermarla prima che se ne uscisse con qualche spoiler potente, molto più potente di quelli ricevuti fino ad ora.
.. Allora, perché non mi racconti un po' in che pasticci ti sei andata a infilare questa volta? Comincio proprio a pensare che il Conflux ce l'abbia con te, ahahah...
Tu sei una GILDATA?!
Ora non avrebbe più potuto fingere nulla. Quella notizia la sconvolse, quasi quanto il venire a sapere che Axell provava ancora dei sentimenti per lei e che lei e Vergil si erano mollati per causa sua. Strinse i braccioli della poltrona e boccheggiò per qualche secondo, consapevole che l'altra si sarebbe stranita dal suo comportamento. Ma prima che Vicky potesse prendere di nuovo parola, Cappie alzò una mano in aria e la bloccò, cercando di ricomporsi quel tanto che bastava per impedirle di fare altre cazzate.
Prima che tu possa dire qualcosa, ascoltami! Non ho incontrato nessun Esarca Temporale e NON SONO la Cappie che tu conosci attualmente. Io... Io vengo dal passato!
Esordì in quel modo, lanciandosi a spiegare in maniera dettagliata quello che era capitato a lei e all'amica, del bel casino in cui si erano trovate, del mostro che le stava inseguendo -perchè era convinta che fosse inutile nasconderle quel particolare- e di come la sè stessa di quel presente le avesse già aiutate, dando loro l'indirizzo dove lavorava. Se avesse avuto bisogno di prove, non solo Cappie le avrebbe mostrato il suo Ermes- un Ermes del passato- ma anche il tatuaggio Ignis sul piede destro, che dunque lei era in grado di vedere. Alla fine, pur non avendo mai assaggiato quel tipo di miscela, finì completamente il tè che le portò Myr, perchè aveva bisogno di bere dopo tanto parlare, trovandolo a suo modo buono, anche se non la facesse completamente impazzire.
Siamo qui perchè stiamo cercando quel medaglione. La visione di Tisifone Samyliak ci ha condotte fino a qui, quindi ti prego, dimmi che ce l'hai ancora e soprattutto che sai come funziona. Se non torniamo presto a casa, non so che cosa potrebbe accaderci... a tutte e quattro.
Perchè quell'assurda situazione coinvolgeva non solo lè sè stesse del passato, ma anche quelle del futuro.
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da Sandyon » 12/06/2016, 17:28
... Allora, perché non mi racconti un po' in che pasticci ti sei andata a infilare questa volta? Comincio proprio a pensare che il Conflux ce l'abbia con te, ahahah...
Tu sei una GILDATA?!
La dottoressa Randall rimase interdetta qualche istante, fissando l'amica più giovane in modo perplesso e confuso.
Cosa vorrebbe dire "Tu sei una Gildata"? ... Ma... Aspetta... Lo percepisco... Questo non è il tuo nucleo di sempre... Sei... Sei tornata una Fulmen?!
Scosse la testa, alzandosi in piedi e provando a capire, a comprendere, a ragionare su ciò che stesse succedendo, ma prima che ciò accadesse la O'Neill alzò la mano.
Prima che tu possa dire qualcosa, ascoltami! Non ho incontrato nessun Esarca Temporale e NON SONO la Cappie che tu conosci attualmente. Io... Io vengo dal passato!
... Tu... Cosa?
Tornò a sedere, sconvolta e allucinata da quella rivelazione shock alla quale credette per forza visto che poteva percepire lo spirito Ignis dell'amica del 2112. Nei minuti successivi, l'irlandese le fece un excursus di tutto quanto l'accaduto, spiegandole nel dettaglio tutti i guai e i casini affrontati fino ad allora. Victoria dovette prendersi una pasticca per il mal di testa, offrendone una anche alla ragazza, tanto per essere solidale.
Siamo qui perché stiamo cercando quel medaglione. La visione di Tisifone Samyliak ci ha condotte fino a qui, quindi ti prego, dimmi che ce l'hai ancora e soprattutto che sai come funziona. Se non torniamo presto a casa, non so che cosa potrebbe accaderci... a tutte e quattro.
Il medaglione di cui parlate... È il Remoris. Il suo potere è molto particolare e molto difficile da controllare adeguatamente. ... Non capisco però in che modo possa aiutarvi, specie nel contrastare una Creatura Magica come quella che mi hai descritto.
La donna si alzò in piedi ancora una volta, avvicinandosi alla propria biblioteca, provando a controllare se tra i vari testi ci potesse essere qualcosa di utile. Purtroppo però fu un tentativo inutile, non c'erano tomi che parlassero di quello strano essere gigante e scuro dotato di corna a forma di Infinito. Era ancora sconvolta, preoccupata, allarmata da quella situazione surreale, ma facendo appello al proprio Elemento riuscì a controllarsi in maniera efficace.
... Comunque sì, tornando al discorso precedente, sono una Gildata. Terran della Terra, Quarto Stadio, ovvero una Precettrice, istruita dall'ex Consigliere Denisof. Nel tuo Presente, la mia scintilla in realtà è già nata ma si sta ancora sviluppando ed è in fase di germoglio. Ci vorrà un po' prima che possa essere resa in grado di sbocciare del tutto.
Sorrise debolmente alla O'Neill, da una parte contenta che non fosse la Cappie di quel tempo con qualche guaio, ma dall'altra timorosa per la sorte di quel disastro temporale.
Incredibile... E così quel giorno si sono spontaneamente create due copie di noi. Avete viaggiato fino a qui e chissà per quale motivo poi... Non capisco perché proprio in questo periodo. Non vorrei che ci fossero di mezzo piani più alti eseguiti dall'Equilibrio, ma tanto non potremo confermarlo fino al momento della massima comprensione. Adesso bisogna in tutti i modi cercare di aiutarvi nel tornare al 2112 e se la professoressa Samyliak comprenderà come far funzionare ancora la sfera, allora saremo a Ippogrifo!
Aveva un modo di parlare risoluto e pratico, tipicamente da Terran della Terra, c'era poco da fare, ma in fondo se aveva raggiunto uno stadio così alto un motivo doveva pur esserci.
Sfortunatamente però... Il Medaglione Remoris non è qui con me.
Disse infine dispiaciuta, tornando a sedere e portando le mani a congiungersi.
Io e Gérôme lo abbiamo studiato per ben quattro anni non arrivando a nessuna conclusione valida. Stavamo per gettare la spugna quando abbiamo avuto una intuizione assurda che però poteva anche rivelarsi esatta. Forse il suo potere era bloccato da qualche sortilegio o maledizione e per questo non sapevamo come attivarlo e capire come funzionasse. A quel punto non ci rimase che inviarlo alla persona più competente del settore, l'unica della quale potessi fidarmi ciecamente sia io, che la te di questo tempo: Jorge Alvares.
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Per favore no, per favore, lasciatemi andare, vi prego, no no no NOOOOOOOO!!!!
Victoria Randall non voleva essere collaborativa ed allora i due aguzzini, scelti per rapirla e farle sputare l'osso, ci si stavano mettendo di impegno per farla urlare di dolore. Purtroppo non era davvero quella Victoria che stavano cercando ma di sicuro non le avrebbero mai creduto nemmeno se avesse esposto la verità. Aveva un'unica soluzione, ovvero farsi coraggio e provare a reagire, ad uscire da quella situazione da sola, altrimenti sarebbe sicuramente morta in un tempo e in un luogo non suoi. La sofferenza era tanta, il sangue colava lungo il braccio e sulla mano, incessante, dandole anche una vaga sensazione di smarrimento e debolezza. Perdeva energie di secondo in secondo e forse fu proprio quel modo di parlare un po' spento e privo di speranza che convinse i due individui a darle fiducia sul fatto che volesse adattarsi.
V-Va bene... va bene, vi dirò tutto...
Sta mentendo, sta mentendo!
Lennie! Statti buono! Non lo vedi? È già esaurita, ci sta dicendo la verità...
Nella m-mia borsa c'è una s-sfera r-rosa... dovete p-prenderla...
Lennie, fa' come dice.
Sì Capo!
Lennie, il tirapiedi del primo individuo, andò subito a prendere la borsa della bionda appoggiata su un tavolino malandato del magazzino sotterraneo. Cercando attentamente riuscì a trovare l'oggetto richiesto, una sfera di colore rosa acceso, abbastanza dura, come una specie di biglia. Inarcando un sopracciglio, il tipo tornò dal suo boss consegnandogliela e aspettando nuove direttive. Non appena però la Randall fu sicura di averli tutti e due abbastanza vicini, ordinò a Kirby di tornare nella sua forma naturale ed attaccare sia l'uno che l'altro.
SPUM
AAAAAAAHHHHHH!
Lennie fu il primo ad essere preso dallo schiantesimo della Creatura Misteriosa, volando indietro addosso al muro e ricadendo rovinosamente, ma non abbastanza da svenire. Kirby poi cercò anche di prendere il Capo ma purtroppo ce la fece soltanto di striscio, infatti l'uomo con una buona prontezza utilizzò un incanto scudo per proteggersi e vanificare parzialmente l'attacco.
Ci hai voluto tirare un brutto scherzo, eh pu****a! Adesso ti faccio ridere io!
Il Capo estrasse da una fondina attaccata alla giacca un altro coltello che le lancio direttamente contro la spalla ma Kirby in velocità spalancò la bocca, risucchiando l'arma prima che potesse arrivare alla sua padrona, risputandola poi contro il mittente, ferendolo alla coscia destra.
AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!
Troppo impegnata ad esultare per la mossa vincente, la palla rosa non si accorse di un altro incantesimo offensivo che le arrivò alle spalle e la fece volare via rimbalzando qua e là.
Dannata palla magica... Anf... Anf...
Lennie, con la bacchetta alla mano, aveva attaccato da lontano e da dietro un palo di ferro la strana creatura, riuscendo nell'intento. Nonostante questo, di sicuro Kirby non era un avversario da ritenersi così tanto facile da mettere fuori gioco ed infatti la piccola palletta tornò subito operativa. A quel punto Lennie cercò di colpirla di nuovo con una Bombarda Maxima di potenza interessante ma anche in quel frangente la speciale creatura di Vicky mostrò una sgradita (per lui) sorpresa. Saltando si mise a roteare su se stessa diventando una sfera di liscissimo e lucidissimo Mithril Rosa e non appena l'incantesimo le andò contro venne deviato addosso al Capo.
AAAAAAAAHHHHHHH! LENNIEEEEEEEE!
SCUSA CAPO!
Dopo di che la stessa sfera roteante sfrecciò proprio contro Lennie beccandolo in pieno petto e scaraventandolo ancora addosso al muro, quella volta però mandandolo K.O.
EHEHEHEH!
Rise felice e contenta Kirby, raggiungendo poi la padrona ed utilizzando diversi "Diffindo" per liberarla, poi un "Epismendo" per frenare l'emorragia, un "Sollievus" per farle recuperare le forze ed infine un "Ferula" per bendarle il braccio ferito.
... Maledetta... Ci hai fregato... ... Ma non pensare di essere al sicuro... Ahahah... Ugh...
Quelle furono le ultime parole del Capo prima di cadere anche lui sconfitto. La Randall avrebbe fatto meglio ad alzare i tacchi e filare via di lì prima che si fossero ripresi. L'unica porta in quel magazzino per fortuna era sbloccata e conduceva ad una scalinata altissima. Al termine di essa, un'altra porta di metallo dava sul grandissimo spiazzo di una fabbrica presumibilmente abbandonata e piena di vecchi macchinari e oggetti metallici. La smaterializzazione ancora non funzionava, ma non era quello il problema più grande. Seduti a dei tavoli, intenti a giocare a carte, bere alcolici e fumare sigari, c'erano altri uomini, circa una dozzina, che non appena la videro si alzarono in piedi estraendo le bacchette.
E tu cosa ci fai qui?! Hai messo fuori gioco Lennie e Oratio? L'hai fatta davvero grossa... Non uscirai viva di qui...
... Io invece dico l'esatto contrario...
Tutti quanti si voltarono, osservando un uomo appena giunto dentro la grande sala. Tenuta nera da battaglia, due lame dietro la schiena, occhiali con lente rossa, stivali scuri di cuoio. L'uomo era di colore, con una voce risoluta e tranquilla. Nella mano destra stringeva la propria bacchetta magica e sembrava non essere minimamente preoccupato della inferiorità numerica.
Saresti venuto a salvare la dottoressa Randall?! Da solo?! AHAHAHAHAH!
La risata venne accompagnata da quella degli altri.
Oh no, non sono affatto solo. Cioè, per la precisione di voi mi occuperò io, degli altri se ne sta occupando la mia collega.
... La tua... Collega?! Ma che c***o stai dicendo?! Di sopra ci saranno almeno una quarantina di uomini!
... Io ormai parlerei al passato, bello mio. Stai bene?
Chiese poi ad alta voce verso Victoria.
Dammi cinque minuti e ce ne andremo!
Cinque minuti?! Adesso te li facciamo vedere noi i cinque minuti... Addosso ragazzi!
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... Jorge individuò una chiarissima fonte di potere oscuro nel monile e ci chiese di poterlo studiare meglio. Dopo qualche mese riuscì a debellare la protezione di magia nera sopra di esso, accedendo così alle sue reali capacità. Si accorse subito che un oggetto del genere, in mano alle persone sbagliate, potesse essere altamente pericoloso. Il Medaglione Remoris rallenta istantaneamente il tempo, permettendo a chi lo porta di muoversi normalmente mentre gli altri vanno piano. Il suo potere investe ogni cosa, ogni persona, oggetto o creatura esistente, indipendentemente dalla classificazione di pericolosità o dalla forza che possiede. Viene classificato come Artefatto Na'eh risalente al primo secolo dell'era Magizoica.
Mentre parlava con Caroline Priscilla, Victoria la accompagnava all'uscita del laboratorio, considerando che purtroppo non potesse fare molto altro per aiutare. Si sentiva decisamente impotente ma era anche consapevole che il tempo a disposizione era poco e necessitavano di muoversi nel modo più celere possibile. Giunte quindi quasi all'esterno del Museo, la Randall si fermò, ipotizzando che fosse meglio non mettere il muso fuori, così da evitare di incrociare lo sguardo con la stesse del passato.
Non sono sicura che Jorge si trovi nel suo studio, adesso, ma potete tentare. L'indirizzo che ti ho segnato in aggiunta è quello della nuova sede del Tribal Studio che ha aperto lì. Qualora non doveste rintracciarlo, sappiate che torna ogni mattina per inventario e aggiornamento dei reperti e sta là fino alle 11:30. In altre parole al massimo dovrete attendere solo poche altre ore prima di avere quello che vi serve, spero, per tornare nel vostro tempo.
Dispiaciuta di non poter fare di più, Victoria abbracciò l'amica stretta stretta.
Cercate di essere forti e soprattutto unite. Sono certa che grazie al supporto reciproco ce la farete e tutto tornerà al proprio posto. Ora ti devo proprio salutare, ho un importante meeting, ma sarò ancora in Laboratorio dopodomani nel pomeriggio. Ti direi di salutare la me del 2112 ma credo farebbe un po' strano! ... Ciao Cappie...
Le sorrise ancora dolcemente e con tanto affetto da amica, per poi tornare dentro e lasciare che ella potesse tornare dall'altra Vicky, una Vicky che però non sembrava in circolazione. Controllando i vicoli, il fast food, il negozio di vestiti e di seguito anche l'albergo, la O'Neill non vide alcuna traccia della bionda, in altre parole quella era una autentica tragedia. Provando poi a rientrare nel laboratorio sperando di poter avvertire la Randall del futuro e farsi aiutare, purtroppo scoprì che ormai se n'era già andata e non sapeva nemmeno dove. Quello era un disastro un autentico disastro di proporzioni epiche. Dove era andata a finire l'amica? Cosa le era successo? E se il Cacciatore Temporale l'avesse intercettata? Mentre si poneva queste domande ripercorrendo una strada isolata della città in direzione dell'hotel, un particolare dettaglio la fece destare dalla sua folla di preoccupazioni. I muri attorno a lei divennero piano piano bianchi e neri, così come anche il suolo, i pali, le vetrine e i bidoni della spazzatura. No, non aveva proprio il tempo materiale per pensare a Victoria, perché doveva correre, correre... CORRERE.
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Uhm... Quattro minuti e quarantaquattro secondi, non è uno dei miei migliori record.
L'uomo sconosciuto di colore, con un piede sulla schiena dell'ultimo individuo messo K.O., fermò il proprio cronometro al polso.
Andiamo, dobbiamo uscire di qui... So tutto di te, o meglio, so quello che c'è da sapere. Arrivati all'esterno parleremo con più calma.
Victoria quindi venne scortata dallo sconosciuto fino al piano superiore dove una folla di persone pestate a sangue giaceva a terra priva di sensi.
... Fai attenzione a non calpestarli, potresti sporcarti le scarpe!
Come se per lui fosse una cosa normale vedere quella massa tutta accalcata e agonizzante, oltrepassò l'altra porta, salendo l'ultima rampa di scale. Non appena furono liberi e all'aria aperta, la Randall si poté rendere conto che per prima cosa non stava più a Bucarest e per seconda... Che era quasi notte. Non eccessivamente distante da loro, una donna vestita similmente all'uomo di colore li stava attendendo, avvicinandosi quasi subito. Era lei quella che aveva combattuto e mandato al tappeto i quaranta uomini al piano inferiore, non c'erano dubbi in merito.
Ce ne hai messo di tempo eh?
Ci sarà un motivo se tu sei la numero uno ed io il novanta, no?
Sì ma non capisco allora perché quella che finisce sempre a novanta sono io...
Te lo spiego dopo a casa, moglie...
Sorridenti e complici, i due si scambiarono un bacio veloce a fior di labbra, tornando poi con l'attenzione sulla Randall.
Monique mi ha contattata dopo che siete state da lei tu e Caroline Priscilla. Ha avuto dei sospetti ed ha ipotizzato che ci fosse di mezzo un Esarca Temporale o qualcosa di simile. Visto che io con gli Esarchi o una certa dimestichezza ed esperienza, mi sono proposta di darvi un'occhiata. Non ho potuto intervenire subito quando ti hanno rapita perché stavo osservando anche cosa stesse facendo la tua amica, mi spiace.
... Perché non ci racconti esattamente cosa vi è successo? Ah, a proposito, dov'è l'altra ragazza, quindi?
Quello è un grosso problema. Sono trascorse ore da quando è stata rapita Victoria e non credo sia rimasta buona buona a Bucarest ad aspettarla. Ci penseremo a tempo debito, comunque, adesso la priorità è capire la dinamica dell'accaduto. Soprattutto... Si può sapere chi fosse quel coso gigantesco che vi inseguiva ad Hogwarts?
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Non era possibile smaterializzarsi, il che era proprio assurdo considerando che la prima volta ci erano riuscite. In realtà il motivo per il quale non ci stava riuscendo la O'Neill era che la zona stava ancora sotto l'effetto della cupola anti magica creata dai due individui per catturare l'amica. Quello sì che era un problema, come poteva fare a sfuggire? Come poteva fare a sfuggirgli? Ormai correre non stava servendo più a nulla, lui la raggiungeva sempre di più ad ogni falcata ed anche se la ragazza era svelta ed atletica, stava iniziando ad arrancare col fiatone. Giunta poi ad un vero e proprio vicolo cieco con tanto di muro alto a bloccare il passaggio, ella concluse la maratona in trappola. Il bestione la raggiunse praticamente all'istante e da dietro la sua schiena comparvero dei tentacoli neri che svettarono subito contro di lei, forse per afferrarla o trafiggerla. Quando ormai era tutto finito, quando sembravano non esserci più speranze, una scarica elettrica di proporzioni letali avvolse tutto il gigante, facendolo crollare in ginocchio. Di colpo tra la ragazza e il Cacciatore si parò una Creatura Magica con le guance piene zeppe di elettricità, dall'aria combattiva e "feroce", seppur piccola di grandezza.
Non appena il mostro provò a rialzarsi la piccola creatura inviò un'altra fortissima scarica elettrica che lo investì e lo fece ululare, un grido infastidito e basso, cavernoso. Momentaneamente quindi, esso creò una specie di varco nero nel sottosuolo e andò a nascondersi lì, scomparendo dalla circolazione, facendo tornare il panorama a colori. Osservata la minaccia allontanarsi, le gote della creatura tornarono prive di elettricità e il musetto si distese.
Ottimo lavoro Ceryx!
La voce provenne da circa dieci metri di distanza da dove si trovava Cappie, una voce conosciuta, una voce amica.
Te la sei vista proprio brutta, eh?
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da Victoria » 12/06/2016, 22:37
V-Va bene... va bene, vi dirò tutto...
Sta mentendo, sta mentendo!
Singhiozzava disperatamente, aggrappandosi a quel barlume di lucidità rimastale per pregare intensamente la Trama o qualsiasi altra forza esistente nell'universo che i suoi rapitori le credessero, perché al momento Kirby rappresentava la sua unica speranza di salvezza; se avesse avuto la bacchetta forse avrebbe potuto tentare di difendersi, ma legata alla sedia com'era, ferita e soprattutto spaventata a morte, non poteva fare altro che affidarsi a quella palletta rosa un po' sbadata ma comunque in grado di scagliare incantesimi, quando ordinato.
Lennie! Statti buono! Non lo vedi? È già esaurita, ci sta dicendo la verità...
Nella m-mia borsa c'è una s-sfera r-rosa... dovete p-prenderla...
Lennie, fa' come dice.
Sì Capo!
Probabilmente nessuno dei due si sarebbe potuto rendere conto di come il pianto della Randall mutò parzialmente da terrorizzato a sollevato, e forse fu meglio così: d'altronde non aveva comunque la certezza di essere salva, Kirby avrebbe potuto metterli fuori gioco oppure no... e se non fosse successo, probabilmente, sarebbe morta; ma fino a che la creatura poteva aiutarla, o almeno tentare di farlo, c'era ancora speranza. E infatti, non appena Kirby fu abbastanza vicina ad entrambi, Victoria poté darle l'ordine di trasformarsi ed attaccare entrambi, urlandole l'incantesimo da usare con voce tremante, a metà tra lo speranzoso e l'angosciato.
SPUM
AAAAAAAHHHHHH!
La palletta rosa colpì entrambi, ma non fu abbastanza brava: il primo, pur facendosi male, non perse i sensi, mentre il secondo venne colpito solo di striscio, ma aveva ancora abbastanza forze per cercare di fargliela pagare.
Ci hai voluto tirare un brutto scherzo, eh pu****a! Adesso ti faccio ridere io!
Fu con sguardo atterrito che Victoria osservò, come al rallentatore, il coltello che si stava dirigendo verso di lei, potendo quasi percepire concretamente, sulla propria carne, il dolore che avrebbe provato non appena la sua punta le si sarebbe conficcata nella spalla: ciò che né il rapitore né la stessa Randall avevano calcolato, però, era la capacità peculiare di Kirby di acchiappare qualsiasi cosa con la bocca, capacità che le permise di afferrare al volo il coltello e risputarlo al mittente, ferendolo.
AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!
Kirby, attenta!
Dannata palla magica... Anf... Anf...
Quando la vide volare via, l'americana temette il peggio per la sua amica -perché sì, Kirby in qualche modo era diventata un'amica, per lei- ma ancora una volta si ritrovò a pensare, a posteriori, di aver sottovalutato le sue capacità, che infatti le permisero non solo di tornare attiva e pronta allo scontro, come se non si fosse fatta nulla, ma anche di tramutarsi in una sfera di mithril rosa quando il rapitore provò a lanciarle contro un Bombarda Maxima, che s'infranse contro la sfera e deviò addosso all'altro.
AAAAAAAAHHHHHHH! LENNIEEEEEEEE!
SCUSA CAPO!
E per finire, Kirby usò tutto il corpo ancora in forma sferica per lanciarsi contro il rapitore ancora vigile, facendolo volare addosso un muro e di conseguenza svenire sul colpo.
K-Kirby...
Senza riuscire a smettere di piangere, la Randall si sentì però un po' meglio quando la creatura fermò il sangue che le sgorgava dal braccio, bendandolo e ripristinando almeno un minimo le sue forze.
... Maledetta... Ci hai fregato... ... Ma non pensare di essere al sicuro... Ahahah... Ugh...
D-Dobbiamo andarcene da qui... -mormorò la ragazza non appena anche "il Capo" perse i sensi, abbracciando però prima la palletta rosa col corpo completamente percorso dai brividi- Grazie... g-grazie piccola mia, s-sei stata b-bravissima...
Singhiozzando, Victoria barcollò fino alla borsa, dicendo alla creaturina di tornare alla sua forma "portatile" e trasportandola però stretta nella mano destra, non sapendo se e quando fosse stato necessario chiedere di nuovo il suo intervento; quanto tempo era passato dal suo rapimento e dove si trovasse erano ancora informazioni che ignorava, tutto ciò che sapeva era che ci fosse una sola via d'uscita, una porta non sigillata da cui si accedeva ad una lunga fila di gradini, i quali vennero percorsi il più velocemente possibile da una Randall sconvolta, con gli occhi offuscati dal pianto, una striscia di sangue rappreso tra naso e bocca e altre macchie sulla mano. Non poteva ancora smaterializzarsi, quindi avrebbe dovuto allontanarsi proprio da lì -e non era nemmeno certa di avere abbastanza forze per farlo- ma quando attraversò la porta si rese conto di essere finita, per dirla alla babbana, dalla padella nella brace... ovvero con una dozzina di uomini a bacchette sguainate, pronti ad eliminarla.
E tu cosa ci fai qui?! Hai messo fuori gioco Lennie e Oratio? L'hai fatta davvero grossa...
È finita... Trama, sto per morire...
Non uscirai viva di qui...
... Io invece dico l'esatto contrario...
Anche lei si volse di scatto nel sentire quella voce, che alle sue orecchie risultava totalmente sconosciuta: un ragazzo di colore, vestito con una tuta nera, degli occhiali da sole rossi e la bacchetta in mano, con un'aria sicura di sé ed anche vagamente divertita.
Saresti venuto a salvare la dottoressa Randall?! Da solo?! AHAHAHAHAH!
Oh no, non sono affatto solo. Cioè, per la precisione di voi mi occuperò io, degli altri se ne sta occupando la mia collega.
... La tua... Collega?! Ma che c***o stai dicendo?! Di sopra ci saranno almeno una quarantina di uomini!
... Io ormai parlerei al passato, bello mio. Stai bene?
I-Io... -come si poteva parlare di "bene" in una situazione come quella, con dodici uomini pronti ad ammazzare entrambi?- S-Sì...
Ecco, meglio pronunciare due singole lettere ed evitare di scendere nei particolari.
Dammi cinque minuti e ce ne andremo!
Cinque minuti?! Adesso te li facciamo vedere noi i cinque minuti... Addosso ragazzi!
Per i successivi cinque minuti -o poco meno- Victoria cercò di farsi piccola piccola, praticamente invisibile, lasciando che fosse il ragazzo sconosciuto a fare tutto il lavoro, anche perché quale contributo avrebbe mai potuto dargli in quel frangente? Riaprì gli occhi solo quando non sentì più alcun rumore, alzando lo sguardo e ritrovandosi a fissare il ragazzo che pareva non essersi nemmeno stancato troppo.
Uhm... Quattro minuti e quarantaquattro secondi, non è uno dei miei migliori record.
No, decisamente non si era scomposto, mentre lei chissà che faccia che doveva avere, sconvolta, terrorizzata ed anche traumatizzata, indubbiamente.
Andiamo, dobbiamo uscire di qui... So tutto di te, o meglio, so quello che c'è da sapere. Arrivati all'esterno parleremo con più calma.
Lo seguì senza emettere un fiato, uscendo finalmente dal magazzino per ritrovarsi... già, ma dove cazzo era?! Non riconosceva minimamente il posto, ed in più era notte, ma per quanto era rimasta incosciente?! E Cappie, oh Trama, Cappie dov'era? Stava bene? Chissà cos'aveva pensato non vedendola, forse l'aveva cercata ovunque, forse pensava al peggio, temendo che il Guardiano l'avesse trovata... Perché, perché gli eventi le avevano separate?! A quale sadico e perverso gioco stava giocando il Destino con le loro vite? Di nuovo con le lacrime agli occhi, Victoria continuò a camminare fino a che non si ritrovò di fronte ad una donna, anch'ella sconosciuta per la bionda, la quale prestò loro attenzione solo quando colei che aveva messo K.O. una quarantina di uomini -corpi inermi che la Randall aveva superato cercando di non guardarli- le si rivolse direttamente.
Monique mi ha contattata dopo che siete state da lei tu e Caroline Priscilla. Ha avuto dei sospetti ed ha ipotizzato che ci fosse di mezzo un Esarca Temporale o qualcosa di simile.
Magari...
Visto che io con gli Esarchi o una certa dimestichezza ed esperienza, mi sono proposta di darvi un'occhiata. Non ho potuto intervenire subito quando ti hanno rapita perché stavo osservando anche cosa stesse facendo la tua amica, mi spiace.
Cappie... Cappie sta bene? L'hai vista?? È al sicuro?! -quella nota isterica nella sua voce se l'era solo immaginata, o era reale?
... Perché non ci racconti esattamente cosa vi è successo? Ah, a proposito, dov'è l'altra ragazza, quindi?
Quello è un grosso problema. Sono trascorse ore da quando è stata rapita Victoria e non credo sia rimasta buona buona a Bucarest ad aspettarla. Ci penseremo a tempo debito, comunque, adesso la priorità è capire la dinamica dell'accaduto.
No no no, voi non capite, la priorità è ritrovarla, non avremmo dovuto separarci! -lo urlò quasi, sentendo il panico appropriarsi nuovamente di lei, rischiando di farla crollare e questa volta per un bel po' di tempo: si passò una mano sul viso, imponendosi di rimanere calma, di non lasciare che la paura la governasse, perché altrimenti non sarebbe mai riuscita a ritrovare la O'Neill; era forte, era coraggiosa, se la sarebbe cavata in qualsiasi situazione, doveva crederci.
Soprattutto... Si può sapere chi fosse quel coso gigantesco che vi inseguiva ad Hogwarts?
... ho bisogno di sedermi... -e si sedette per davvero, a terra, con la borsa appoggiata accanto a sé e Kirby ancora nella sua mano- Quel coso ci inseguiva perché io e Cappie non dovremmo essere qui...
Quello fu il preambolo perfetto per il racconto in cui Victoria si lanciò poco dopo, ben poco felice di dover metterli al corrente della verità, ma consapevole anche che non fosse in grado di cavarsela da sola, non in quel momento, non sperduta chissà dove e senza nessun indizio su come e dove rintracciare Cappie: raccontò loro della sfera, dunque, dello spostamento spazio-temporale, dell'incontro con la Samyliak ad Hogwarts e dei successivi spostamenti per tentare di capire come tornare a casa, senza ovviamente dimenticare il Guardiano del tempo e la sua missione, o comunque il suo obiettivo di eliminarle da quel futuro in cui loro erano le intruse.
... per questo dovete aiutarmi a ritrovare Cappie, non possiamo e non dobbiamo rimanere separate. Per favore, per favore aiutatemi, perché io... io non ce la faccio da sola...
Inutile fingersi forte quando non lo era: aveva bisogno di una mano, sul serio, e i due combattenti che l'avevano salvata erano gli unici, al momento, a poterle ridare una speranza.
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Victoria
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da Caroline Priscilla » 13/06/2016, 11:15
Cosa vorrebbe dire "Tu sei una Gildata"? ... Ma... Aspetta... Lo percepisco... Questo non è il tuo nucleo di sempre... Sei... Sei tornata una Fulmen?!
Che cosa significa "Sei tornata una Fulmen"?! No! Aspetta! Non dirmelo, prima è meglio se mi ascolti...
Non ci fu bisogno di alcuna prova per far comprendere a Victoria Randall che lei era davvero chi diceva di essere e che le sue parole erano verità. Aveva detto di poter percepire il suo elemento, questo dunque poteva solo significare che la MagiArcheologa e gildata avesse raggiunto uno stadio molto avanzato del proprio elemento, qualunque esso fosse. Cappie non si risparmiò di raccontarle tutto in maniera dettagliata, evitando solo di menzionare la breve scenetta a cui aveva assistito fra Axell e Dave, il suo attuale -e stronzo- compagno. Ciò che aveva saputo poteva cambiare in maniera drastica quel futuro e in più il non sapere come comportarsi di fronte a quella vicenda la rendeva riservata e non ancora pronta a condividere con altri il suo segreto. Al termine di quella lunga chiacchierata la gola della O'Neill le bruciava da morire, ma almeno adesso aveva messo in guardia la Randall e chiesto il suo aiuto riguardo il medaglione di cui Tisifone aveva avuto visione.
Il medaglione di cui parlate... È il Remoris. Il suo potere è molto particolare e molto difficile da controllare adeguatamente. ... Non capisco però in che modo possa aiutarvi, specie nel contrastare una Creatura Magica come quella che mi hai descritto.
Forse non serve per combattere quella Creatura, forse il suo potere è legato alla sfera di cui ti ho parlato. Al momento sono solo ipotesi, ma tutti gli indizi portavano a quello e anche se non so bene in che modo possa esserci utili, al momento è la nostra unica speranza...
La osservò alzarsi in piedi e andare a controllare una serie di vecchi tomi, alla ricerca di qualcosa che però parve non trovare. Sapeva di averla sconvolta e resa preoccupata, ma non aveva avuto altra scelta, non in quella situazione del cazzo, dal quale non sapevano ancora come uscirne. Tuttavia, come la Victoria del suo tempo, anche quella stava dimostrando di possedere una qualità molto rara, che la Ignis poteva solo sognarsi: un ferreo autocontrollo anche nelle situazioni più critiche.
... Comunque sì, tornando al discorso precedente, sono una Gildata. Terran della Terra, Quarto Stadio, ovvero una Precettrice, istruita dall'ex Consigliere Denisof.
Wow... È assolutamente incredibile! Ma come... Quando è successo?
Nel tuo Presente, la mia scintilla in realtà è già nata ma si sta ancora sviluppando ed è in fase di germoglio. Ci vorrà un po' prima che possa essere resa in grado di sbocciare del tutto.
Capisco...
No, a lei quel tipo di spoiler non mettevano paura nè pressione addosso, perchè sapeva che essi erano inevitabili e dunque conoscerli in anticipo o non conoscerli affatto era la stessa identica cosa, dato che il Conflux agiva a discapito di quanto la O'Neill sapesse o meno. Era seriamente colpita che la ex-Draghessa sarebbe diventata una Gildata, un po' sorpresa perchè mai se lo sarebbe aspettato, ma tutto sommato felice per lei, felice che anche lei potesse condividere un destino simile a quello della Fulmen.
Incredibile... E così quel giorno si sono spontaneamente create due copie di noi.
Già... Assurdo, vero?
Avete viaggiato fino a qui e chissà per quale motivo poi... Non capisco perché proprio in questo periodo. Non vorrei che ci fossero di mezzo piani più alti eseguiti dall'Equilibrio, ma tanto non potremo confermarlo fino al momento della massima comprensione.
Io ne sono convinta o non mi spiego perchè devo sempre essere coinvolta in qualche assurda vicenda contro la mia volontà. Troppe cose mi stanno facendo pensare che l'Equilibrio voglia qualcosa da me... E a questo punto, anche dalla te del mio presente.
Adesso bisogna in tutti i modi cercare di aiutarvi nel tornare al 2112 e se la professoressa Samyliak comprenderà come far funzionare ancora la sfera, allora saremo a Ippogrifo!
Esatto! Quindi dov'è il medaglione?- chiese, dato che la Randall non lo aveva ancora cacciato fuori da nessuna parte.
Sfortunatamente però... Il Medaglione Remoris non è qui con me.
Cosa?! E dove... Dove è finito?- disse, con un certa nota di isteria nella voce, perchè avevano fatto tanto per arrivare fino a lì e scoprire che il loro era stato un viaggio a vuoto rischiava di farla destabilizzare più del dovuto.
Io e Gérôme lo abbiamo studiato per ben quattro anni non arrivando a nessuna conclusione valida. Stavamo per gettare la spugna quando abbiamo avuto una intuizione assurda che però poteva anche rivelarsi esatta. Forse il suo potere era bloccato da qualche sortilegio o maledizione e per questo non sapevamo come attivarlo e capire come funzionasse. A quel punto non ci rimase che inviarlo alla persona più competente del settore, l'unica della quale potessi fidarmi ciecamente sia io, che la te di questo tempo: Jorge Alvares.
...
L'espressione che comparve sul suo viso fu molto eloquente, lasciando comprendere a Victoria tutto lo scetticismo provato nel sentire una tale assurdità di dimensioni macroscopiche.
D'accordo... Credevo di averne sentite di tutti i colori da quando sono arrivata qui ma ti giuro, te lo giuro su Ermes Vicky, questa fino ad ora è la notiza più assurda e scioccante che io abbia mai sentito dall'inizio di tutta questa dannata storia!
Un sorriso ironico le spuntò sul volto, coperto dalla mano che andò a massaggiarsi le tempie e a coprire gli occhi, chiedendole qualche secondo di pausa per elaborare anche quell'informazione, mentre i neuroni lavoravano a pieno regime.
E lui che cosa ne ha fatto?
... Jorge individuò una chiarissima fonte di potere oscuro nel monile e ci chiese di poterlo studiare meglio. Dopo qualche mese riuscì a debellare la protezione di magia nera sopra di esso, accedendo così alle sue reali capacità. Si accorse subito che un oggetto del genere, in mano alle persone sbagliate, potesse essere altamente pericoloso. Il Medaglione Remoris rallenta istantaneamente il tempo, permettendo a chi lo porta di muoversi normalmente mentre gli altri vanno piano.
E ha effetto su tutto?
Il suo potere investe ogni cosa, ogni persona, oggetto o creatura esistente, indipendentemente dalla classificazione di pericolosità o dalla forza che possiede. Viene classificato come Artefatto Na'eh risalente al primo secolo dell'era Magizoica.
Non sapeva chi fossero i Na'eh, nè aveva interesse a chiedere ulteriori spiegazioni, anche perchè più il tempo passava e meno si sentiva sicura di aver lasciato la sua Victoria fuori ad aspettarla, senza nemmeno la bacchetta per difendersi da qualsiasi pericolo.
Se ha davvero effetto su qualunque Creatura Magica, forse anche il nostro simpaticone con le corna non ne è immune e questo ci darebbe un vantaggio su di lui nel caso in cui non riuscissimo a risolvere in tempo il problema della sfera...
Riflettè ad alta voce, chiedendo conferma anche alla Randall di quella sua ipotesi, per poi chiederle quindi l'indirizzo dello studio di Jorge.
Non sono sicura che Jorge si trovi nel suo studio, adesso, ma potete tentare. L'indirizzo che ti ho segnato in aggiunta è quello della nuova sede del Tribal Studio che ha aperto lì. Qualora non doveste rintracciarlo, sappiate che torna ogni mattina per inventario e aggiornamento dei reperti e sta là fino alle 11:30. In altre parole al massimo dovrete attendere solo poche altre ore prima di avere quello che vi serve, spero, per tornare nel vostro tempo.
Lo spero anche io. E se prima avevo solo dei sospetti, adesso sono più che certa che il Conflux stia agendo in tutta questa vicenda perchè ha uno scopo. Ti avevo detto che la te del mio presente aveva avuto un flashforward, rivivendo il momento in cui hai trovato il Medaglione Remoris. Ma questa notte io ho sognato Jorge, anzi un mio ricordo di me e lui insieme mentre parlavamo della sua nuova attività. Se questi non sono degli indizi allora io non diventerò mai un'investigatrice!
In effetti era un'ipotesi abbastanza plausibile che l'Equilibrio stesse interferendo con le loro coscienze per aiutarle a superare le loro difficoltà e portare a termine la missione. Già, non sapeva ancora quale fosse lo scopo, ma adesso finalmente poteva essere sicura al 100% che ci fosse. Già e allora che cosa avrebbe voluto dirle, mostrandole il guaio combinato con quella persona finita in ospedale per causa sua? E il sogno che aveva sconvolto tanto Victoria al punto tale da spingerla a mentirle pur di non dirle la verità? Ancora una volta, la mente della O'Neill stava correndo dietro a fin troppe piste, tralasciando quella principale e la più importante: uscire da lì, riunirsi con la Randall e infine decidere sul da farsi.
Cercate di essere forti e soprattutto unite. Sono certa che grazie al supporto reciproco ce la farete e tutto tornerà al proprio posto. Ora ti devo proprio salutare, ho un importante meeting, ma sarò ancora in Laboratorio dopodomani nel pomeriggio. Ti direi di salutare la me del 2112 ma credo farebbe un po' strano! ... Ciao Cappie...
Grazie per il tuo aiuto Vicky e... Sono felice per te. Hai uno splendido bambino...
Le sorrise senza alcun rimprovero o biasimo nel tono di voce, abbracciandola forte e lasciandola ai suoi studi, dirigendosi verso l'esterno del museo. La rivelazione scioccante di Axell aveva fatto sì che la O'Neill accettasse di buon grado la conferma che Victoria al momento stesse con un altro, nonostante la promessa fatta all'irlandese. Non poteva provare rancore, se il motivo della loro rottura dipendeva dai sentimenti di Axell e dai suoi soltanto. Ma ancora una volta la sue mente stava divagando, per questo scacciò quei pensieri in un battito di ciglia, raggiungendo sicura il vicolo indicatole da Victoria prima che si separassero e rimanendo di sasso quando vide che lei non c'era.
Cazzo... No!
La cercò in lungo e in largo per tutto il vicolo, senza alcun risultato. Setacciò anche le altre strade, in cerca di lei, sperando di essersi sbagliata quando Victoria le aveva dato le sue indicazioni, ma riscontrando che non c'era presenza della ragazza nemmeno negli altri vicoli. Girò per tutti i bar e i negozi lì presenti, chiedendo in inglese se avessero visto una ragazza sui diciotto anni circa, bassa, bionda, occhi azzurri e con un sacco di lentiggini sul viso, sentendosi rispondere di no da alcuni, mentre altri non risposero affatto, non sapendo che cosa la Ignis stesse chiedendo loro. Aveva iniziato ad agitarsi fin da quando aveva visto che la Randall non c'era e adesso il panico le aveva attanagliato le viscere e il cuore, consapevole della possibilità - anche se tentava con tutta sè stessa di rifiutarla- che Victoria potesse essere stata presa dal Controllore Temporale.
Aspetta cazzo, ragiona! Se fosse stata presa da lui, non sarebbe dovuta sparire anche la Victoria di questo tempo? Non è detto che sia così, ma è un'ipotesi, sì un'ipotesi che posso sempre confutare! Trama Vicky dove sei finita?!
Corse indietro, verso il museo, solo per scoprire che la Randall era già andata via e dunque non era reperibile. L'unico posto che le era rimasto dove cercare era l'hotel dove avevano alloggiato la scorsa notte, quindi non le rimaneva altro da fare che incamminarsi verso di esso, sperando di trovarla lì non solo sana e salva, ma anche con delle scuse valide per gli infarti ripetuti e continui che le stava facendo avere da ben venti minuti. Camminava a passo svelto, quasi correndo, cercando di contrastare l'ansia e la preoccupazione. Nemmeno si accorse che, lentamente, aveva abbandonato le strade più affollate, preferendo quelle dove era difficile veder passare qualcuno. Fu un scelta poco saggia, quella della O'Neill, e anche lei se ne rese conto -troppo tardi- quando i muri intorno a sè iniziarono a perdere colore e l'inconfondibile suono di tonfi sordi dietro di lei le fecero comprendere che la bestia cornuta era di nuovo lì, pronto a catturarla.
PORCA TRAMA!!!
Non perse tempo nel voltarsi, scattando all'istante in avanti e mettendosi a correre, conscia che la scelta di pantaloni e scarpe comode per girare liberamente in città le stava salvando la vita. Almeno nei primi minuti, la folle corsa della O'Neill -allenata grazie agli esercizi con Shuyun e con Phoenix- la mantenne a distanza di sicurezza dal mostro, permettendole più e più volte di tentare la smaterializzazione, cosa che però -con suo grande sgomento- non andava mai a buon fine. Non poteva essere il mostro, non lui, perchè la prima volta erano riuscite a farcela nonostante la sua presenza lì. Ma allora che cosa diavolo stava succedendo?! Cappie non poteva perdere tempo prezioso a riflettere, per questo lasciò perdere la magia e si concentrò solo ed esclusivamente sulla forza dei propri muscoli, muscoli che però a lungo andare iniziarono a stancarsi e a farle perdere terreno. Aveva il fiatone, sentiva i polmoni scoppiarle nel petto e le gambe farle male, ma si sforzò di andare avanti, ancora, svoltando in un vicolo solo per scoprire che quella era la fine, una strada chiusa senza possibilità di fuga. Si voltò, spalle al muro e viso contratto di rabbia e dolore, le lacrime che le spuntarono sugli occhi mentre cercava disperatamente di riflettere, di trovare u modo per sfuggirgli ancora.
Perchè ce l'hai con noi?! Perchèèèèèèèèè??!! Che ne hai fatto di Vicky?!
Si mise a urlare, inutilmente, dato che il mostro si preparò all'attacco finale, facendo uscire dal proprio corpo una miriade di tentacoli pronti per trafiggere la Fulmen. Cappie mantenne il contatto visivo, cercando disperatamente un punto di fuga da quella trappola. Forse se fosse stata abbastanza veloce avrebbe potuto schivare i tentacoli e sgusciargli accanto, ma le possibilità erano minime e lei troppo provata per avere qualche possibilità di vittoria. Non stava per gettare la spugna, ma sentiva anche di non avere altre possibilità, quando un topo di colore arancione si parò fra lei e il mostro, investendolo con una scarica elettrica talmente potente da mandarlo in ginocchio, sofferente e dolorante.
Un... Raichu?!
Fu quello il suo primo pensiero, perchè l'animale assomigliava troppo al peluche di pezza che le aveva regalato Vergil quando aveva solo undici anni. Qualunque fosse comunque la natura di quella creatura, la seconda scarica elettrica riuscì nell'intento di far scappare il mostro, permettendo alle ginocchia della O'Neill di cedere finalmente, facendola accasciare a terra debole e affannata.
Ma... Ma... Che... cosa...
Ottimo lavoro Ceryx!
NIMUE!
Si alzò in piedi di scattò, solo per sentire di nuovo il corpo rischiare di accasciarsi per lo sforzo che non avrebbe dovuto fare. Si appoggiò momentaneamente al muro, osservando la Tempesta avvicinarsi a lei sorridente, capelli tinti di biondo e occhiali, con un'espressione distesa e rilassata mentre il suo topo -in forma evoluta si poteva dire- la raggiungeva soddisfatto del suo risultato.
Te la sei vista proprio brutta, eh?
Ma che cosa ci fai qui?! ... E come fai a sapere chi sono?
Lo spavento preso -aveva appena visto la sua intera esistenza finire lì, in quel vicolo sporco e maleodorante- non le permetteva di riflettere lucidamente, mentre si rimetteva in piedi con le proprie forze, avvicinandosi alla nanetta che nel suo presente solo da poco era entrata a far parte degli Ignis del Fulmine.
Grazie... Grazie per avermi salvata...
L'abbracciò con forza e si mise a piangere, un pianto silenzioso che le serviva per riprendersi più in fretta da quello shock.
Perchè Ceryx è uguale ad uno dei miei peluche preferiti?- chiese con innocenza, accorgendosi poi che non avrebbe dovuto sapere nulla e mettendo subito le mani avanti, prima che la Allen parlasse -Aspetta, no! Non voglio saperlo, anzi, non posso. È meglio che io mi mantenga all'oscuro di tutto il possibile...- già anche perchè ne aveva combinati pure troppi di guai -Nimue io devo tornare assolutamente in albergo. Devo trovare Vicky, non so dove sia finita e prima di credere che sia morta per colpa di quel mostro devo almeno essere sicura di aver cercato in tutti i luoghi possibili...
Disse di nuovo agitata, parlando a raffica e sperando che la Ignis acconsentisse alla sua richiesta in fretta perchè davvero, l'incontro con il Controllore Temporale l'aveva messa ancora più in allarme di quanto già non fosse.
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da Sandyon » 13/06/2016, 22:26
Ottimo lavoro Ceryx!
NIMUE!
Te la sei vista proprio brutta, eh?
Ma che cosa ci fai qui?! ... E come fai a sapere chi sono?
Sicura di non immaginarlo minimamente?
Chiese retorica la ragazza, ormai diventata una vera e propria donna in miniatura, avvicinandosi alla O'Neill quel tanto che bastasse per farsi abbracciare.
Grazie... Grazie per avermi salvata...
Appena in tempo!
Ancora qualche istante e non l'avrebbe più trovata e forse avrebbe anche dimenticato di conoscerla, chi poteva definirlo con certezza?
Perché Ceryx è uguale ad uno dei miei peluche preferiti?
Oh, in pratica si è evoluto quando...
Aspetta, no! Non voglio saperlo, anzi, non posso. È meglio che io mi mantenga all'oscuro di tutto il possibile...
... Mh... Beh sì, in effetti ha un senso... Ok!
Terminò subito di parlare, la Allen, facendo il segno della bocca con la zip, sorridendo serena e affabile.
Nimue io devo tornare assolutamente in albergo. Devo trovare Vicky, non so dove sia finita e prima di credere che sia morta per colpa di quel mostro devo almeno essere sicura di aver cercato in tutti i luoghi possibili...
Cappie, non è saggio rimanere qui e lo sai bene anche tu. Quel mostro tornerà, puoi starne certa e l'unico modo per sfuggirgli è la protezione fornita dal Covo Ignis, o almeno me lo auguro. Inoltre lì ci aspetta Desmond, ha qualcosa per te e Victoria, il favore glielo ha chiesto la te di questo Presente e ci sta lavorando da ieri sera.
Ceryx nel frattempo saltellava qua e là cercando di rimanere vigile e attento, pronto ad avvertire in caso di un nuovo pericolo imminente.
Ho controllato la Torcia in Gilda. Victoria risulta ancora esistente, questo vuol dire che la Victoria del 2112 è viva e vegeta, anche se non sappiamo dove si trovi. Tutto ciò che possiamo fare adesso è lasciare un messaggio nel vostro albergo che le verrebbe recapitato in caso di ritorno qui e poi muoverci.
Non era la prospettiva migliore del mondo, ovviamente, ma l'unica che presentasse una possibilità di fuga verso un posto sicuro e protetto contro quella bestia sconosciuta.
Dalle appuntamento per un luogo ed un orario dove ti farai trovare. Possiamo solo sperare che ella vada nell'hotel, riceva il messaggio e di conseguenza ti raggiunga. Ora però facciamo in fretta, temo proprio che quell'essere non sia così paziente.
Qualora quindi la O'Neill avesse fatto come richiesto, Nimue l'avrebbe prima accompagnata in albergo e poi successivamente presso la Gilda, in Nuova Zelanda.
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Visto che io con gli Esarchi o una certa dimestichezza ed esperienza, mi sono proposta di darvi un'occhiata. Non ho potuto intervenire subito quando ti hanno rapita perché stavo osservando anche cosa stesse facendo la tua amica, mi spiace.
Cappie... Cappie sta bene? L'hai vista? È al sicuro?!
Non ne ho idea, sinceramente... Ma tanto, per prima cosa dobbiamo uscire da questo posto e poi potremo pensarci per bene...
I tre erano usciti da una botola di metallo situata all'interno di una caverna piuttosto fredda e isolata, dall'aspetto vagamente mistico e magico.
Una volta entrati e raggiunto questo deposito, la morfologia del territorio esterno è mutata. Probabilmente è una difesa magica dell'ambiente che conoscono bene i tizi che abbiamo messo fuori gioco. Nessuno però si sogna di collaborare ed hanno tutti quanti una protezione al Legilimens indotta tramite Pozione. Questo significa che dovremo cavarcela da soli.
... Perché non ci racconti esattamente cosa vi è successo?
Quel coso ci inseguiva perché io e Cappie non dovremmo essere qui...
... La faccenda si fa interessante...
CIRCA DIECI MINUTI DOPO
... per questo dovete aiutarmi a ritrovare Cappie, non possiamo e non dobbiamo rimanere separate. Per favore, per favore aiutatemi, perché io... io non ce la faccio da sola...
Ma che idiozie vai dicendo? Certo che puoi farcela, eri in inferiorità numerica e di esperienza, d'accordo, ma a quanto pare ti sei riuscita a liberare da sola. Dovresti avere un po' più fiducia nelle tue facoltà...
Aryanne ha ragione, d'accordo, non sei una combattente, ma hai avuto molto fegato, te lo dovresti riconoscere. Ad ogni modo... Se quello che hai detto è vero... Tutto ciò è seriamente un casino!
Il Mostro che vi sta inseguendo potrebbe essere una specie di Guardiano dell'Equilibrio Temporale o qualcosa di simile. Ok, allora, intanto usciamo e poi torneremo a Bucarest e cercheremo Cappie, sperando che sia rimasta lì ad aspettarti.
Così, i tre individui si misero in marcia, cominciando ad attraversare quella grotta piuttosto profonda e incredibilmente ampia, fatta di strade sconnesse e strapiombi. La potenza magica che si pervadeva all'interno di quel luogo era così tanto esagerata che anche solo sfiorare uno dei cristalli presenti lì dentro poteva rappresentare un pericolo. Nessuna presenza di creature o anche di altri uomini, ciò faceva presupporre che quello fosse un nascondiglio molto segreto e appartenente ad una organizzazione grossa. Quanto sarebbero dovuti andare avanti prima di vedere la luce in fondo al tunnel?
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Allora, piccola premessa: il luogo è cambiato un po' da come lo ricordi tu. Ci sono state piccole innovazioni e cambiamenti di stile e arredamento ma sostanzialmente nulla di eclatante o assurdo. Inoltre... Beh... Diciamo che sarebbe meglio se tu facessi finta di non ascoltare le persone che ti si rivolgono per non andare in tilt, ecco!
Qualcosa che poteva mandare in tilt una Ignis del Fulmine? Quella sì che era bella, oppure non era affatto una battuta? A parte ciò, Nimue parlò con lei proprio mentre facevano il loro ingresso nella Gilda, omettendo particolari eccessivi visto che stavano di corsa. Effettivamente, già a partire dalla hall, qualcosa era cambiato, tanto per cominciare un grande tappeto circolare con lo stemma di Gilda. I corridoi direzionali erano rimasti intatti, salvo i disegni con delle icone in alto che aiutavano nell'orientamento. L'energia presente nel covo era stata aumentata ulteriormente così da renderlo ancora più piacevole ed accogliente. Mentre le due ragazze camminavano verso la strada centrale, un gruppo di Ignis variegato e giovanile le salutò entrambe, proseguendo poi dalla parte opposta.
Tempesta Allen, salve! Sagitta O'Neill, bentrovata!
Ovviamente Nimue fece finta di non sentire, proseguendo a passo svelto specie perché, se Cappie aveva detto che non voleva sapere niente, non avrebbe fatto domande, no? Una volta arrivate di fronte all'ingresso di una delle tante aree del tempo libero, la Tempesta individuò una persona conosciuta, raggiungendola immediatamente. Era importante non sprecare neanche un secondo prezioso.
Consigliere Longarno!
... Nimue, eccoti qui.
Dove posso trovare Desmond? Ha concluso il lavoro?
Lo troverete nella Palestra, vi sta aspettando. Ho chiesto la cortesia di limitare l'accesso in modo che possiate esserci solo voi in quell'area.
Perfetto, grazie infinite! Andiamo Cappie, svelta svelta...
Eufemia sorrise leggermente verso la ex Tassorosso, lasciando poi che seguisse l'amica fino al luogo di incontro con il leader dei Saber Dynamos, ammesso che ancora lo fosse. Desmond Flynn era diventato molto più adulto e lo si notava chiaramente da una barba da uomo ed una espressione matura e più seria, vista anche la gravità della situazione. Quando vide giungere le due fanciulle, sorrise leggermente, sospirando di sollievo.
Ogni tanto una buona notizia... Sane e salve.
Per un pelo, Desmond... Uff...
L'uomo, senza un attimo di esitazione, si avvicinò alla O'Neill abbracciandola forte.
La tua versione di questo tempo mi ha spiegato tutto, o meglio, lo ha fatto tramite Nimue. Saltiamo quindi le chiacchiere e arriviamo al punto...
Da uno zaino, il Flynn estrasse due sacchetti di velluto, che consegnò all'istante alla ragazza. All'interno di essi si trovava lo stesso identico oggetto, ovvero una Bacchetta Magica. Fattura per nulla dozzinale e approssimativa, un vero gioiellino che non appena venne afferrato dalla O'Neill la scelse all'attimo come propria padrona indiscussa.
Basandomi sui modelli delle vostre bacchette personali, ne ho creata una replica fortificata e potenziata. Sono stati aggiunti due nuclei aggiuntivi, uno che amplifica il vostro potere Elementale e il secondo che amplifica invece quello Curativo. Non abbiamo idea dei pericoli che potreste affrontare, magari andrà tutto liscio ma rischiare è inutile.
Credimi Des, il non aver posseduto una bacchetta stava per farla uccidere...
Allora meglio così. Non ti stupire se l'arma ti ha subito scelta, possiede l'Elemento di un terzo del nucleo ed in più c'era altissima compatibilità per via del componente simile facente parte della tua bacchetta originale. Una volta tornata nel tuo tempo, porta questa bacchetta da mio nonno, sono certo che saprà fonderla con la tua per crearne una ancora migliore.
Desmond sorrise appena, uno sorriso appena più amaro: forse a distanza di undici anni il non ci sarebbe stato più?
Ora devo proprio scappare, mia moglie mi sta aspettando al Laboratorio... Cappie... Ti auguro buona fortuna, il Conflux ti proteggerà, ne sono sicuro...
Le diede un altro abbraccio sentito e rassicurante, per poi allontanarsi dalla palestra, contento di aver dato il suo contributo più sentito.
... Stanotte starai con me, da me, in Texas, chiaro? Domani andremo poi nel luogo stabilito e incroceremo le dita sul rivedere Victoria arrivare e raggiungerci. Hai fame? Ti senti meno "nuda" adesso?
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Dopo un bel po' di cammino, circa un'ora e mezza, il trio giunse di fronte ad una grandissima distesa d'acqua, un lago sotterraneo molto vasto e oscuro.
... Mozzafiato eh?
Non credo proprio sia il momento di fare i turisti, amore...
Beh allora facciamo semplicemente i bagnanti, no?
Fece per tuffarsi nel lago ma di improvviso un'ondata magica rovente di colore rosso intenso lo investì in pieno, facendolo volare indietro.
SLY!
Aryanne corse del marito, aiutandolo a tirarsi su. Fortunatamente il danno sembrava superficiale ma non era ugualmente un buon segno.
Che cosa è stato?!
Non lo so... Adesso provo ad avvicinarmi io, vediamo cosa succede...
La Vastnor fece più o meno la stessa cosa ed anche la fine fu la stessa, ma per un'ondata magica fredda di colore blu scuro.
Ehi... Ehi... Avanti forza, in piedi! Visto? Ha cambiato colore...
Questo è davvero preoccupante... Non vorrei che dipendesse da...
Il Mana del Fuoco e quello dell'Acqua nei loro spiriti, ma non potevano parlare apertamente, non con la Randall di fronte. Emmett comunque comprese, annuendo e rimanendo piuttosto interdetto e preoccupato. Mandare da sola Victoria dentro quell'acqua oscura non era una prospettiva poi tanto allettante. L'uomo di colore fece qualche passo e utilizzò gli occhiali magici per effettuare uno zoom in lontananza.
C'è una sorta di scoglio altare a circa quaranta metri da noi. Vedo una pietra iridescente rossa a sinistra ed una blu a destra he brillano ad intermittenza e da esse partono delle linee rette luminose che vanno verso l'esterno. Al centro, dietro di loro, ce n'è un'altra che però è spenta o comunque è grigiastra. Potrebbe trattarsi di un collettore energetico, tu che ne pensi?
È possibile. Forse facendo convergere l'energia delle due pietre su quella spenta, otterremo un annullamento di protezione. Non lo sappiamo per certo ma tanto vale tentare. ... Allora... Che ne diresti di metterti in gioco tu adesso?
Ary... Ma... Sei sicura? Insomma...
Sly, le abbiamo fatto noi prima la ramanzina sul fatto che deve credere un po' più in se stessa ed ora ci mostriamo così sfiduciati? Io credo che lei possa farcela, che possa attraversare a nuoto questo lago, arrivare al collettore ed invertire l'energia in modo da farci proseguire.
... Sì, hai ragione, credo che la cosa migliore sia riporre le nostre speranze in lei. Allora, ti andrebbe di fare un tuffo al posto nostro?
Posso assicurarti che non subirai nessuno scherzo. Noi le abbiamo prese perché... Beh è una storia complessa, basta che tu sappia che non corri pericoli di alcun genere.
Sia la donna che l'uomo fecero un occhiolino alla Randall, annuendo come a conferirle la sicurezza di poter fare tanto in quella avventura, a donarle la giusta fiducia in se stessa. Qualora quindi ella avesse deciso di tentare, una volta avvicinatasi alla riva si sarebbe accorta di non subire alcun danno collaterale, proprio come i due avevano predetto. L'unico vero problema dei laghi però, si sapeva, erano i mulinelli imprevedibili che trasportavano verso il basso impedendo alla persona poi di risalire. Ad un tratto, sembrò proprio che uno di essi stesse per inghiottire la ragazza, ma prontamente una salvagente di colore rosa, gonfio gonfio, evitò che potesse accaderle qualcosa di male.
E quello che cazzo è?
Ah boh... Però se l'è vista brutta...
Non è importante che se la cavi completamente da sola o meno, Emmett. L'importante è che abbia avuto il coraggio di immergersi nell'acqua e tentare. Un passo alla volta. Si comincia sempre così.
Come siamo diventate sagge...
La colpa è tutta di mio padre!
Sì sì...
Dopo aver nuotato per diversi metri, finalmente Victoria arrivò fino allo scoglio piatto adibito ad altare, osservando quindi le due pietre, anzi, le tre pietre, incastonate nel quarzo.
PERFETTO! ETTO... ETTO... ETTO... ETTO... ... ORA FAI CONVERGERE LE DUE LINEE LUMINOSE VERSO L'ALTRA PIETRA SPENTA! ENTA... ENTA... ENTA... ENTA... ... GIRALE, O ALMENO PROVACI E DICCI SE CI RIESCI! ESCI... ESCI... ESCI... ESCI...
Le pietre al tatto non erano né calde, né fredde, giusto un po' ruvide e in alcuni punti taglienti, ma niente di più. Si potevano roteare liberamente ed infatti per la ragazza non fu difficile dirigere i loro influssi colorati verso l'altra roccia scura. In breve però, la convergenza della linea rossa e quella blu tramutarono il minerale collettore in una roccia violacea, sempre più violacea, poi più scura, più scura, fino a mutare completamente. A quel punto, le due pietre precedenti rimasero colorate ed accese ma non più intermittenti ed al centro l'altra brillava tanto quanto loro, rinvigorita di nuovo potere.
Un'altra linea luminosa partì, questa volta dalla roccia che aveva preso vita da poco, ma puntava verso l'alto. Cosa avrebbe dovuto fare a quel punto? Forse era tutto risolto, forse Aryanne ed Emmett potevano raggiungerla. Quando però provarono ad avvicinarsi di nuovo, uno sentì che l'acqua era bollente e ustionante, l'altra invece che era gelida e impossibile da attraversare. Cosa mancava quindi? Pensandoci bene, senza avere nulla da perdere, alla ragazza venne in mente che forse avrebbe potuto dirigere quella linea luminosa proprio sullo specchio dell'acqua. Non avrebbe dovuto fare altro che afferrare la roccia e provarci, d'altronde le altre due si erano mosse senza farle alcun male. Non appena ella ci provò, prendendo in mano il minerale di colore verde smeraldo, di improvviso una scossa magica potente e avvolgente le attraversò tutto il corpo, l'anima, lo spirito. In concomitanza, tutta la sua figura prese ad avere un'aura verde accesa e quasi accecante. Ella poté sentire distintamente la propria magia nutrirsi di una forza sconosciuta, un nutrimento fantastico. Diretta la luce verso il lago, tutta l'acqua divenne all'istante meno torbida e più limpida, ora sì che la via era completamente libera. L'aura intorno a Victoria si esaurì dopo circa dieci minuti, il tempo necessario affinché Aryanne ed Emmett la raggiungessero.
Stai bene? Come ti senti?
Che ti è successo prima?
La Randall non avrebbe saputo mai e poi mai spiegarlo, poteva soltanto constatare che nel suo spirito fosse "sbocciato" qualcosa, un qualcosa di sconosciuto e immensamente piacevole. Ma non solo, anche la magia che scorreva in lei sembrava temprata improvvisamente e migliorata di colpo. Tutti dettagli ai quale era impossibile non porre attenzione, vista la sensazione che fornivano messi tutti assieme. Era successo un fatto assurdo, paradossale e totalmente fuori dal concepibile... Ma allora la domanda era: l'Equilibrio aveva previsto tutto?
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da Victoria » 14/06/2016, 11:18
... per questo dovete aiutarmi a ritrovare Cappie, non possiamo e non dobbiamo rimanere separate. Per favore, per favore aiutatemi, perché io... io non ce la faccio da sola...
Ma che idiozie vai dicendo?
Camminava un passo dietro a loro da almeno dieci minuti, ormai, raccontando tutto ciò che era capitato a lei e Cappie con voce atona, stanca: non tremava più esternamente, ma il tremolio non era scomparso, semplicemente si era nascosto nel profondo del suo animo ancora sgomento, spaventato e preoccupato a morte per la O'Neill; quando, dunque, la ragazza l'apostrofò in quel modo, Victoria alzò lo sguardo semi-vacuo su di lei, chiedendole implicitamente a quale parte del racconto non avesse creduto -immaginando che fosse quello il problema.
Certo che puoi farcela, eri in inferiorità numerica e di esperienza, d'accordo, ma a quanto pare ti sei riuscita a liberare da sola. Dovresti avere un po' più fiducia nelle tue facoltà...
Aryanne ha ragione, d'accordo, non sei una combattente, ma hai avuto molto fegato, te lo dovresti riconoscere.
Non mi sono liberata da sola. Ho avuto un aiuto... -e visto che ormai si era sputtanata alla grande, con loro, perché non coronare il tutto mostrando ad entrambi Kirby? La palletta rosa nella sua mano assunse dunque la sua forma naturale, mettendosi a saltellare intorno alla Randall- È stata lei a fare tutto, se fosse dipeso da me... a quest'ora stareste trasportando un cadavere.
E non si trattava, per lei, di falsa modestia, quanto di una semplice constatazione dei fatti: senza Kirby l'avrebbero uccisa di sicuro, non ritenendola utile ai loro scopi e avendo la ragazza visto entrambi in faccia, perciò c'era poco di cui essere fiera, riguardo a se stessa e al proprio comportamento.
Ad ogni modo... Se quello che hai detto è vero... Tutto ciò è seriamente un casino!
Il Mostro che vi sta inseguendo potrebbe essere una specie di Guardiano dell'Equilibrio Temporale o qualcosa di simile.
È quello che ho ipotizzato anche io... Io e Cappie non dovremmo essere qui e ho la netta sensazione che quel mostro voglia ripulire questo tempo dalla nostra presenza infetta...
Ok, allora, intanto usciamo e poi torneremo a Bucarest e cercheremo Cappie, sperando che sia rimasta lì ad aspettarti.
Me lo auguro tanto...
Perché Cappie non poteva essere morta, giusto? Non poteva essere rimasta da sola, giusto? Doveva credere in lei, giusto? Giusto. Chiudendosi in un riflessivo quanto stanco silenzio, Victoria a quel punto non poté fare altro che camminare, camminare e ancora camminare, chiedendosi dove diavolo sarebbero finiti dopo tutta quella strada, e soprattutto dove diavolo l'avessero portata i suoi rapitori: quando i due combattenti di fronte a sé si fermarono, comunque, anche la Randall rallentò il proprio incedere, ridestandosi dai pensieri che l'avevano accompagnata per tutto il tragitto così da osservare il lago di fronte a loro, uno spettacolo affascinante ed inquietante al tempo stesso.
... Mozzafiato eh?
Non credo proprio sia il momento di fare i turisti, amore...
Beh allora facciamo semplicemente i bagnanti, no?
Attento!! -urlò Victoria quando, nell'atto di tuffarsi, il ragazzo venne investito da un'onda magica rossa che lo fece volare all'indietro di parecchio.
SLY!
Che cosa è stato?!
Non lo so... Adesso provo ad avvicinarmi io, vediamo cosa succede...
Stessa sorte accadde alla ragazza, solo che l'ondata di magia fu blu, non rossa, come se il lago cogliesse nei due una differenza sostanziale e si modificasse di conseguenza.
Fantastico, ci mancava solo il lago intelligente, tsk...
Ehi... Ehi... Avanti forza, in piedi! Visto? Ha cambiato colore...
Questo è davvero preoccupante... Non vorrei che dipendesse da...
I due sembravano aver colto una possibile motivazione, ma nessuno dei due la pronunciò, quasi sicuramente per la presenza di Victoria la quale, comunque, gliene fu grata, perché era ancora dell'idea di non dover sapere nulla, nulla più di quanto non fosse strettamente necessario.
C'è una sorta di scoglio altare a circa quaranta metri da noi. Vedo una pietra iridescente rossa a sinistra ed una blu a destra che brillano ad intermittenza e da esse partono delle linee rette luminose che vanno verso l'esterno. Al centro, dietro di loro, ce n'è un'altra che però è spenta o comunque è grigiastra. Potrebbe trattarsi di un collettore energetico, tu che ne pensi?
È possibile. Forse facendo convergere l'energia delle due pietre su quella spenta, otterremo un annullamento di protezione. Non lo sappiamo per certo ma tanto vale tentare.
Li lasciò ragionare, convinta di non avere nulla a che fare con le loro supposizioni... ma si sbagliava, si sbagliava di grosso.
... Allora... Che ne diresti di metterti in gioco tu adesso?
... chi? Io? Vuoi mandare... me?
Ary... Ma... Sei sicura? Insomma...
Sly, le abbiamo fatto noi prima la ramanzina sul fatto che deve credere un po' più in se stessa ed ora ci mostriamo così sfiduciati? Io credo che lei possa farcela, che possa attraversare a nuoto questo lago, arrivare al collettore ed invertire l'energia in modo da farci proseguire.
... Sì, hai ragione, credo che la cosa migliore sia riporre le nostre speranze in lei. Allora, ti andrebbe di fare un tuffo al posto nostro?
Posso assicurarti che non subirai nessuno scherzo. Noi le abbiamo prese perché... Beh è una storia complessa, basta che tu sappia che non corri pericoli di alcun genere.
Tranquilli, non voglio assolutamente saperlo. -agitò anche la mano, come a far capire loro che proprio non dovevano fiatare a riguardo- Beh, insomma... sembra che io non abbia scelta se vogliamo andarcene da qui, giusto?
Non si trattava quindi di sentirsela o meno, ma di doverlo fare, di non avere un'altra opzione: annuendo, dunque, la Randall posò la borsa a terra e si tolse scarpe, pantaloni, felpa e canottiera -tutti indumenti anche un po' malconci- rimanendo in biancheria intima; tanto di cosa doveva preoccuparsi? Qualsiasi cosa avesse voluto ferirla, non avendo lei la bacchetta, ci sarebbe riuscito comunque e non sarebbe stata certo una felpa grigia od un paio di jeans leggeri a fermarla.
Kirby, tu vieni con me, d'accordo?
Non si chiese nemmeno se la palletta sapesse nuotare, ipotizzando che, alla meno peggio, avrebbe saltato sulla superficie, rimbalzando come un palloncino: in quelle condizioni, dunque, la buona si tuffò in acqua, senza trovare alcun ostacolo al suo contatto con la superficie liscia ed anzi, percependo una sensazione davvero piacevole nello stare lì a mollo, specie per la sua ferita e per le croste di sangue rappreso, che vennero lavate via; cominciò a nuotare, dunque, cercando di evitare i mulinelli che ogni tanto si formavano all'improvviso. Riuscì a farcela quasi da sola, ma di nuovo l'aiuto di Kirby le fu provvidenziale, impedendole di finire nel nel bel mezzo di uno di essi; ringraziando la palletta con lo sguardo, Victoria proseguì fino a raggiungere il punto in cui poter risalire dall'acqua, poggiando i piedi a terra e ritrovando così di fronte all'altare naturale sopra il quale si trovavano le tre pietre -una rossa, una blu ed una spenta, momentaneamente grigia.
PERFETTO! ETTO... ETTO... ETTO... ETTO... ... ORA FAI CONVERGERE LE DUE LINEE LUMINOSE VERSO L'ALTRA PIETRA SPENTA! ENTA... ENTA... ENTA... ENTA... ... GIRALE, O ALMENO PROVACI E DICCI SE CI RIESCI! ESCI... ESCI... ESCI... ESCI...
Eco a parte, per un secondo la Randall pregò fortemente la Trama che il tentativo di smuovere quelle pietre non le facesse saltare le mani, vista la sua fortuna dell'ultimo periodo: con un sospiro nervoso, comunque, prima Victoria provò a sfiorare le pietre per assicurarsi che non la spedissero all'indietro con un'altra onda di energia magica- magari anche più potente- e dopo, avendo visto che non ci fosse alcun pericolo, cominciò a ruotarne prima una e poi l'altra, graffiandosi leggermente le mani ma senza riportare altre ferite degne di nota. Incrociando tutte le dita dei piedi -le mani erano occupate- la bionda osservò come le luci rosse e blu, entrambe rivolte verso la pietra spenta, la stesse facendo colorare proprio quest'ultima di viola, un viola sempre più scuro, fino a trasformarsi in una roccia di colore...
... verde?
Le due pietre erano sempre dello stesso colore ed accese, ma non senza più brillare ad intermittenza, ed anche quella centrare si poteva definire accesa e colorata, con una luce che partì proprio dalla roccia appena appena risvegliata e puntò verso l'alto, nel bel mezzo del cielo: sembrava che avesse fatto tutto nel modo giusto, ma allora perché i due ragazzi non riuscivano comunque a raggiungerla?
Forse il problema è che la luce non debba puntare verso l'alto... insomma, che senso ha? Sarebbe più logico che fosse indirizzata verso il lago, almeno credo... beh, tanto ormai, che cos'ho da perdere? Posso solo sperare che mi vada bene come per le pietre precedenti...
Ragionò Victoria, ordinando a Kirby di farsi indietro, posando la mano sul minerale verde... e trattenendo il fiato non appena una scossa magica le attraversò il corpo, dalla testa ai piedi, passando per l'anima e per lo spirito, facendo insomma il giro completo e pervadendola di una luce verde luminosissima che la faceva un po' assomigliare ad un Hulk babbano in miniatura e con ancora le proprie fattezze naturale.
Oh porca...
Però non si sentiva male, al contrario, era come se quell'energia avesse ritemprato ogni parte di Victoria, la quale ruotò infine la roccia verso il lago rendendone così l'acqua più limpida ed attraversabile: in dieci minuti i due ragazzi la raggiunsero, giusto il tempo per smettere di essere circondata di verde; sembrava del tutto normale, o almeno così credeva, ma si sentiva diversa, molto diversa.
Stai bene? Come ti senti?
Che ti è successo prima?
Non lo so, ma... Sì, mi sento bene...
Confermò la Randall, sentendosi più forte, più concentrata, più reattiva, come se tutti i suoi sensi fossero appena stati incrementati da quella scossa magica: e nel profondo del suo spirito c'era qualcosa di nuovo, una sorta di scintilla che prima non esisteva, e che in qualche modo la confortava. Ma cosa?
... dovremmo proseguire.
Ci avrebbe pensato in un secondo momento, ora la priorità rimaneva sempre e solo una... trovare Cappie, e tornare a casa.
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Victoria
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