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Helsinki

Messaggioda Sandyon » 31/05/2016, 23:17

Ihihih... State cercando zia Madeline?
Ma lei non è più la Preside da almeno cinque anni!


N-no?

Se dovete parlare con la Preside vi porto da mia mamma, la Preside Vireau...

... tu sei Liezel Vireau-Vastnor.

Pur non volendo sapere troppo a proposito del futuro e dei suoi componenti conosciuti, le due ragazze avevano appena saputo che la figlia di Monique e Sandyon sarebbe cresciuta sana, bella e intonata, almeno fino ai dodici anni. Non era comunque un qualcosa di troppo ingestibile, erano altre le notizie che potevano sconvolgere e da quelle sarebbe stato meglio tenersi distanti e alla larga. La bambina si offrì quindi di accompagnarle presso l'ufficio della Preside, ovvero sua madre, senza alcuna esitazione. In fondo che male poteva esserci nell'aiutare due nostalgiche ex studentesse?

Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


G-Grazie...

Grazie mille, ti siamo davvero riconoscenti.

Ogni zona del Castello si presentava molto simile ai ricordi della due giovani viaggiatrici del tempo, salvo qualche dettaglio qua e là derivante dai recenti ampliamenti dello spazio.
Mentre camminavano e salivano le scale (meno mobili del previsto, fortunatamente), una strana sensazione di disagio colpì la O'Neill, lasciando invece illesa la Randall.
Per qualche assurdo istante poté giurare, girando lo sguardo verso una parete, di averla vista in bianco e nero, per poi recuperare la colorazione normale.

Immagine

Forse si era trattata di una svista o di un effetto collaterale della smaterializzazione eseguita col nervosismo, chi poteva dirlo con precisione? Di sicuro non loro.
Una volta giunte di fronte al corridoio finale verso l'ufficio della Preside, a Liezel venne fatta una domanda molto particolare e molto precisa.
Di istinto quindi, si volse a guardare qualche secondo la ex Tassorosso, cercando anche di pensarci su prima di parlare.

Scusami Liezel, puoi togliermi una curiosità?
Per caso qui lavora ancora un certo Vergil Cartwright come professore di Volo?


Vergil Cartwright... Vergil Cartwright... No, di sicuro non lavora qui...
... Però non mi risulta nuovo come nome e cognome... Può essere per caso una persona famosa?


Non le risultava nuovo solo come cognome, anche il nome le ricordava qualcuno di importante, quindi non poteva trattarsi di uno sbaglio, non si era confusa con Axell che magari poteva essere ancora un fenomenale giocatore di Quidditch o magari un allenatore. Ad ogni modo, tempo tre minuti e le due ragazze si trovarono faccia a faccia con l'ingresso dell'ufficio. Il primo momento della verità, o meglio, non eccessivamente perché in teoria non avrebbero mai e poi mai dovuto rivelare le loro identità. C'era solo da sperare che trascorsi undici anni Monique Vireau non si ricordasse alla perfezione i volti delle studentesse del passato e che bastassero quindi due nomi falsi per depistarla e non farle fare domande scomode. Liezel bussò alla porta e subito dopo disse la parola magica, facendo in modo che si aprisse e spalancasse senza problemi.
Una volta entrata assieme alla Randall e alla O'Neill, il luogo si chiuse automaticamente.

Mamma!
Scusa il ritardo, ho incontrato queste due ragazze nel giardino che volevano parlare con la zia Madeline!


La francese, visibilmente molto più matura, ormai sulla quarantina, era ancora una donna eccezionale nella sua bellezza e nel suo fascino, dallo sguardo penetrante e la voce morbida ma ferma.
Indossava un abito scuro con una collana decisamente costosa, ma non sembrava affatto essere in vesti da Preside, bensì da qualche particolare cerimonia. Anche l'acconciatura non era assolutamente da lei, lei che in passato portava sempre i capelli sciolti e mossi oppure in uno chignon scomposto. Che fossero arrivate in un momento delicato senza saperlo?
La donna, a quel punto, dopo aver salutato con un sorriso affettuoso la figlia, rivolse un'occhiata glaciale alle due ex studentesse.
Poco prima che potesse rivolgersi a loro però, Liezel parlò ancora, facendole preferire prima congedare la piccola, per poi concentrarsi sulle "ospiti".

È già arrivata Ariel?!
Non vedo l'ora di ascoltarla...


Tesoro, lo sai che da quando è incinta fa più attenzione agli spostamenti magici.
Credo comunque che sarà in Auditorium ormai: deve prepararsi.
Anzi, perché non scendi anche tu e prendi posto?
Scommetto che tuo fratello sta già lì.
Dì a tuo padre che arriverò con qualche minuto di ritardo, per favore.


Va bene!
Allora vado!
Ciao ciao, è stato un piacere!


Detto questo, la piccola ragazzina quindi salutò velocemente sia Caroline Priscilla che Victoria, andandosene e lasciandole sole con Monique.

Trovo alquanto assurdo essere disturbata in una giornata simile.
Mi auguro abbiate un'ottima motivazione per essere qui oggi e a quest'ora.


Immagine

E se per caso, PER CASO, una delle due avesse provato a chiedere cortesemente il motivo di una affermazione simile...

... Davvero non sapete nulla? Eppure La Gazzetta del Profeta l'ha sbandierato ai quattro venti.
Comunque oggi le lezioni sono sospese perché tra mezz'ora ci sarà il Concerto di commemorazione per il decimo anniversario dalla morte di Lyra Bennet, alla quale è intitolato l'Auditorium.
La celebre cantante Ariel Jiménez eseguirà alcuni dei pezzi di Lyra accompagnata dalla nostra orchestra di promettenti studenti.
Adesso posso conoscere i nomi delle forse uniche due individue appena cascate dal pero?
Venite forse da un'altra epoca?!


Ecco, il numero degli spoiler pericolosi era appena salito vertiginosamente in meno di dieci minuti.
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Messaggioda Victoria » 01/06/2016, 11:03

È un'illusione ottica del mio cervello, o anche tu te lo ricordavi più piccolo?

Moooolto più piccolo... Ma se sono passati davvero undici anni è plausibile che ci sia stato qualche cambiamento.

Sai, forse non dovremmo puntare subito alla Samyliak... Magari sarebbe meglio parlarne prima con la Bergman, di sicuro è più avvezza alle stranezze della prof. di Divinazione...

Sì, lo penso anch'io.
Sempre se la Bergman è ancora Preside della scuola... Però è così difficile immaginare una Hogwarts senza lei a dirigerla...


Victoria, ad essere onesti, non aveva pensato nemmeno per un istante che Madeline Bergman potesse non essere più la Preside di Hogwarts, ma dopo le parole di Caroline Priscilla si sentì un po' sciocca: c'erano due Casate nuove, nel Castello, professori che non conosceva, la Samyliak poteva anche non insegnare più lì... chi le dava la certezza che la Bergman non fosse andata in pensione?

Non posso crederci, è chiuso!!
E adesso che ci inventiamo?


Fammi riflettere un attimo, io e Jorge da piccoli ne combinavamo di cazzate e mi pare di ricordare che forse c'è un'altra...

Vi siete perse per caso?

Porca puttana!
Scusami, sono stava davvero pessima...


Questo accesso è vietato agli studenti, non ricordate?

Ah, ecco...

Veramente no...

Anche se voi non avete la divisa... Quindi non siete studentesse?
Chi state cercando?


Ehm...
Veramente noi siamo... delle ex studentesse in visita, volevamo passare a trovare la Preside Bergman!


Esatto, per questo non ricordavamo che l'ingresso fosse chiuso.
Tu potresti dirci come fare a raggiungerla?


Ihihih... State cercando zia Madeline?
Ma lei non è più la Preside da almeno cinque anni!


N-no?

Se dovete parlare con la Preside vi porto da mia mamma, la Preside Vireau...

... tu sei Liezel Vireau-Vastnor...

Lo faresti per noi?
Saresti davvero gentile...


Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


G-Grazie...

Grazie mille, ti siamo davvero riconoscenti.

Quello scambio di battute lasciò, per alcuni istanti, la Randall molto colpita, non tanto per il loro contenuto -per quanto la voce di Liezel fosse incredibile, musicale ad un livello che la bionda non avrebbe mai creduto possibile- quanto per l'essersi resa conto davvero, e forse per la prima volta, di come quello fosse il loro futuro: non un sogno -o incubo- né una realtà ipotetica, stavano vivendo nel futuro che avrebbero dovuto viversi di lì ad undici anni, e ogni passo che compivano sarebbe potuto risultare uno stravolgimento del loro presente al momento... passato. Per questo l'americana abbassò per bene la testa, coprendosi il viso coi capelli sciolti, e cercò di non incrociare lo sguardo di nessuno nemmeno per sbaglio, limitandosi a seguire i piedi della ragazzina di fronte a sé, perlomeno fino a quando la voce di Cappie non la fece arrestare di botto, lasciandola un paio di passi indietro rispetto alle altre due.

Scusami Liezel, puoi togliermi una curiosità?
Per caso qui lavora ancora un certo Vergil Cartwright come professore di Volo?


Si morse il labbro a sangue per impedirsi di urlare contro la O'Neill, rendendosi perfettamente conto del perché non riuscisse a farlo: sensi di colpa: con tutto che Cappie l'aveva perdonata -anche se a volte l'ex Dragargento temeva che non fosse così- Victoria non avrebbe mai smesso di sentirsi in difetto nei suoi confronti, ed incapace quindi di darle contro, quando pensava che stesse facendo una sciocchezza; era perfettamente consapevole che, in altre circostanze, avrebbe rimproverato aspramente l'amica, ma in quel momento non ce la fece, non ci riuscì, e tutto ciò che poté fare fu -con un movimento il più naturale possibile- coprirsi le orecchie per non ascoltare la risposta di Liezel, che per fortuna sembrava concentrata sulle parole da pronunciare verso l'irlandese.
La Randall era consapevole che, purtroppo, dovendo parlare con Monique e poi, si sperava, direttamente con Tisifone, alcuni particolari di quel futuro sarebbero trapelati senza che lei potesse fare nulla per impedirlo... ma quelli gratis, ecco, quelli se li evitava volentieri: e non perché non fosse curiosa, ma perché capiva che i rischi nel sapere certe cose fossero troppo, troppo alti, e lei non li voleva correre, soprattutto considerando che poi sarebbero state loro a doverselo vivere, quel futuro. Solo quando fu certa che la Vireau-Vastnor ebbe finito di parlare, Victoria si tolse le mani dalle orecchie, evitando accuratamente di non guardare Cappie in volto al fine di non cogliere in lei possibili indizi sulla risposta che si era data tanta pena per non ascoltare.

Mamma!
Scusa il ritardo, ho incontrato queste due ragazze nel giardino che volevano parlare con la zia Madeline!


Era talmente abituata a ricordare Monique Vireau come Vice Preside che vederla lì, nelle vesti ufficiali di Preside, le fece per un paio di secondi un effetto davvero stranissimo: non era cambiata tanto, ed il suo fascino sembrava, agli occhi della bionda, persino aumentato; di sicuro, però, qualcosa stonava nella donna, non tanto per la pettinatura -perché magari li preferiva così ora, i capelli- quanto nel vestiario, decisamente troppo elegante anche per una come la francese che, allo stile, aveva sempre dimostrato di tenere.

Beh, perlomeno lo sguardo di ghiaccio non è cambiato...

Pensò Victoria quando la donna le guardò entrambe, facendola sentire subito una studentessa colpevole di chissà quale effrazione... e lei manco lo era più, una studentessa!

È già arrivata Ariel?!
Non vedo l'ora di ascoltarla...


Tesoro, lo sai che da quando è incinta fa più attenzione agli spostamenti magici.

Cosa si diceva a proposito dei particolari impossibili da evitare? Al di là della contentezza che poteva provare per Ariel Jiménez, che conosceva piuttosto poco, avrebbe preferito non sapere della sua gravidanza... avrebbe preferito non sapere nulla, ma tanto quella era una delle cose che non avrebbe proprio potuto pretendere.

Credo comunque che sarà in Auditorium ormai: deve prepararsi.
Anzi, perché non scendi anche tu e prendi posto?
Scommetto che tuo fratello sta già lì.
Dì a tuo padre che arriverò con qualche minuto di ritardo, per favore.


Va bene!
Allora vado!
Ciao ciao, è stato un piacere!


Anche per me... -mormorò Victoria, facendo un cenno di saluto in direzione della ragazzina prima di ritrovarsi faccia a faccia con una Vireau decisamente irritata.

Trovo alquanto assurdo essere disturbata in una giornata simile.
Mi auguro abbiate un'ottima motivazione per essere qui oggi e a quest'ora.


Ehm...
Non... non pensavamo di disturbare...
-si schiarì la voce, chiedendo aiuto a Cappie con lo sguardo: era stata così concentrata nel non guardarla che forse si era persa qualche particolare, colto invece dall'amica, che spiegasse perché quella fosse una giornata "no", per la donna.

... Davvero non sapete nulla? Eppure La Gazzetta del Profeta l'ha sbandierato ai quattro venti.

Noi... siamo state via per un po'...

E in fondo la Gazzetta era un giornale magico inglese, quindi era plausibile che avessero potuto non leggerlo: inoltre, con quelle parole, aveva detto la pura verità, perché erano davvero state via da quel futuro... per circa undici anni, ma quello si guardò bene dall'aggiungerlo.

Comunque oggi le lezioni sono sospese perché tra mezz'ora ci sarà il Concerto di commemorazione per il decimo anniversario dalla morte di Lyra Bennet, alla quale è intitolato l'Auditorium.
La celebre cantante Ariel Jiménez eseguirà alcuni dei pezzi di Lyra accompagnata dalla nostra orchestra di promettenti studenti.


E che cazzo!

Lo pensò, naturalmente, ma lo sguardo allucinato che rivolse per un secondo alla Preside era piuttosto esplicativo dello sconcerto della Randall: le dispiaceva molto per Lyra Bennett -la stessa donna che era stata presa in ostaggio nel loro presente, che fosse morta proprio in quel contesto?- e di nuovo era felice per la carriera di Ariel, ma lei non doveva saperlo.
Si passò una mano sul viso, come a scacciare qualcosa che le solleticava il volto -forse un capello- sospirando impercettibilmente: per non sapere nulla avrebbe dovuto tapparsi le orecchie in modo permanente, e per sua sfortuna la cosa non era per nulla fattibile.

Adesso posso conoscere i nomi delle forse uniche due individue appena cascate dal pero?
Venite forse da un'altra epoca?!


Ridere istericamente sarebbe stato sospetto?
La Randall valutò di sì, ringraziando il suo rimanere miracolosamente lucida che le diede modo di riflettere in pochissimi istanti su cosa dire: si rese conto -Elab. 13 + 18/d20 = 31- che fosse meglio non rivelare la propria identità, non sapendo quale effetto avrebbe potuto avere sulla Monique del futuro e come avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi; e pensò altresì che fosse necessario inventare un nome e cognome di sana pianta, evitando però di identificarsi totalmente come qualcun altro, perché magari quella persona, nel futuro, sarebbe potuta risultare famosa, o morta.

Io sono...
Laurel Isabel Grantham.
-si presentò dunque, mischiando tre identità in una e non dovendo affatto preoccuparsi di inventare un'identità anche per Cappie che, evidentemente, ne aveva già una pronta- Mi scusi se la stiamo disturbando in un momento tanto delicato, Preside... ma avremmo bisogno di parlare con Tisifone Samyliak.

Sperando che fosse viva e vegeta, e possibilmente rintracciabile, perché a quel punto non si sentiva più sicura di nulla.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 01/06/2016, 22:01

Non c'è problema, io ho il permesso per entrare qui, seguitemi.
C'è un po' di strada da fare però, vi avverto!


Entrare all'interno della loro vecchia scuola dopo undici anni sarebbe stata un'esperienza ricca di dolci ricordi, se la situazione non fosse stata critica per Cappie e Victoria. Ancora non erano sicure di che cosa fosse capitato loro esattamente, se avessero viaggiato nel tempo -sparendo quindi dalla loro epoca- oppure se quello fosse realmente il loro futuro. A furia di pensarci, la O'Neill temeva di mandare in tilt il proprio cervello, cosa che però sapeva impossibile grazie al suo essere una Fulmen. Pur non volendo farsi riconoscere da qualcuno, rischiando una catastrofe di proporzioni bibliche, la curiosità prevalse nel cuore dell'irlandese, che non riuscì proprio a distogliere lo sguardo da ciò che stava vedendo all'interno del castello. Tante cose sarebbero rimaste le stesse, ma tante altre sarebbero cambiate e lei, pur sentendo in cuor suo di star facendo un grosso sbaglio, non riusciva a staccare gli occhi da quelle pareti e da quei soffitti che avevano visto gli anni migliori e peggiori della sua vita.
Chissà che fine avevano fatto tutti i loro insegnanti. E Jorge? E Ariel? Ethan, Miyabi, tutti i suoi amici più cari... Avrebbe voluto sapere molto di più e al tempo stesso cercava di non lasciarsi andare troppo alla sua curiosità perchè lo sapeva che spesso e volentieri essa l'aveva portata a finire nei guai. Si era quasi decisa a non pensarci più e ad andare dritto per la propria strada -insieme alla Randall e alla piccola Vastnor- quando qualcosa attirò la sua attenzione [d20:16 + I/SS:29= 45]. All'inizio fu solo una strana sensazione, una sorta di brivido lungo la spina dorsale che la bloccò sul posto, incapace di capirne il motivo. Voltò la testa e i suoi occhi incrociarono la visione di un muro bianco e nero, un effetto strano che però scomparve così come era venuto, lasciando solo il ricordo di quella sensazione dentro l'irlandese. Pensò di aver avuto per qualche istante un'allucinazione, poi riflettè che si trovava ad Hogwarts e che lì le cose strane accadevano spesso e volentieri. Non voleva pensare che il suo cervello si fosse veramente fritto, per questo motivo accelerò il passo, ritornando accanto alla ex-Draghessa, archiviando per il momento ciò che aveva visto e concentrandosi invece su altro.
Stavano camminando per un bel po' di corridoi, quando alla fine Cappie cedette un minimo alla sua curiosità -e al desiderio di sapere che non correva alcun rischio- chiedendo direttamente a Liezel se all'interno della scuola lavorasse ancora Vergil Cartwright. Evitò di guardare in direzione della Randall perchè -tanto lo sapeva- non avrebbe ascoltato nè voluto sentire nessun rimprovero da parte sua. Forse col tempo era diventata più egoista, o forse semplicemente non era mai stata brava a resistere al proprio istinto, ma in quel momento voleva solo sapere che Vergil stesse bene e che si trovasse in un luogo diverso da quello.

Vergil Cartwright... Vergil Cartwright... No, di sicuro non lavora qui...
... Però non mi risulta nuovo come nome e cognome... Può essere per caso una persona famosa?


Non ne ho la minima idea, ma grazie comunque...

Tirò un sospiro di sollievo, posando una mano all'altezza del cuore e sentendolo battere fortissimo. Sapeva di aver rischiato tantissimo con quella domanda, ma per fortuna non era successo nulla di irreparabile e ciò che la O'Neill voleva sapere l'aveva ottenuto, senza provare ad indagare più a fondo. Non sapeva perchè Vergil fosse diventato famoso -Liezel non poteva essersi sbagliata- ma al momento la sua curiosità era soddisfatta e poi si avvicinava sempre di più il momento in cui avrebbe rivisto la sua ex-insegnante di Incantesimi.

Mamma!
Scusa il ritardo, ho incontrato queste due ragazze nel giardino che volevano parlare con la zia Madeline!


Quando entrarono nell'ufficio della Preside, Cappie non era pronta ad affrontare ciò che vi avrebbe trovato là dentro: la Monique Vireau che conosceva lei era una donna giovane, bella, dagli occhi di ghiaccio e autoritaria; le stesse identiche caratteristiche che stava riscontrando nella Monique Vireau di undici anni dopo, anche se con qualche anno in più e con uno stato d'animo... particolare? Percepì che qualcosa non andava, dettagli che le saltarono agli occhi come l'abito nero e lo chignon ben stretto. Sembrava quasi un vestito da cerimonia o forse semplicemente aveva cambiato gusti in tutti quegli anni? Be', non avrebbe dovuto aspettare molto per scoprirlo, ma prima... la piccola Vastnor se ne uscì con delle notizie scioccanti che se colpirono forte Victoria, figurarsi Cappie che da esse si sentiva molto più coinvolta trattandosi di una delle sue migliori amiche.

È già arrivata Ariel?!
Non vedo l'ora di ascoltarla...


Tesoro, lo sai che da quando è incinta fa più attenzione agli spostamenti magici.

INCINTA???
Ma... Ma... E di chi?!!


Fu costretta a mordersi il labbro inferiore per non urlare ciò che aveva solo pensato, non sapendo se sentirsi una stupida perchè provava una grande felicità per la Jiménez oppure se spaventarsi di ciò che quelle due avrebbero potuto rivelare loro senza averne coscienza.

Credo comunque che sarà in Auditorium ormai: deve prepararsi.
Anzi, perché non scendi anche tu e prendi posto?
Scommetto che tuo fratello sta già lì.
Dì a tuo padre che arriverò con qualche minuto di ritardo, per favore.


Va bene!
Allora vado!
Ciao ciao, è stato un piacere!


Salutò con un cenno della mano la ragazzina, anche sorridendole, prima di sentirsi inchiodata dagli occhi glaciali della ex-Vice Preside, notando con amara ironia che determinate cose proprio non cambiavano, nemmeno dopo tanti -ipotetici- anni.

Trovo alquanto assurdo essere disturbata in una giornata simile.
Mi auguro abbiate un'ottima motivazione per essere qui oggi e a quest'ora.


Quando pronunciò quelle parole, Cappie collegò tutti i vari tasselli del puzzle, iniziando a comprendere che probabilmente la sensazione avuta prima era reale e le stava dicendo che quel giorno qualcosa di importante e forse non particolarmente bello sarebbe accaduto. D'altronde era strano vedere un così folto numero di studenti con un unico insegnante e, ora che ci faceva più caso, ricordava che anche loro erano vestiti molto bene per dover andare a delle semplici lezioni.
Qualcosa non quadrava e la O'Neill iniziava a pensare che non sarebbe filato tutto liscio cme l'olio.

Ehm...
Non... non pensavamo di disturbare...


Le avremmo fatto perdere solo qualche minuto del suo tempo...

... Davvero non sapete nulla? Eppure La Gazzetta del Profeta l'ha sbandierato ai quattro venti.

Noi... siamo state via per un po'...

Comunque oggi le lezioni sono sospese perché tra mezz'ora ci sarà il Concerto di commemorazione per il decimo anniversario dalla morte di Lyra Bennet, alla quale è intitolato l'Auditorium.
La celebre cantante Ariel Jiménez eseguirà alcuni dei pezzi di Lyra accompagnata dalla nostra orchestra di promettenti studenti.


Per la O'Neill quella fu una sorpresa a metà: era sempre stata convinta che prima o poi Ariel sarebbe diventata famosa in tutto il mondo -e crederci fermamente l'aveva aiutata ad autoconvincersi che fosse cosa certa- ma venire a sapere che un'altra famosa cantante era morta e-che strana coincidenza!- proprio la stessa che era presente durante l'attacco dei Mangiamorte e della donna rossa la fece stranire in maniera inverosimile.
Qualcosa non tornava, iniziava a credere quasi che quello che era successo non fosse stato un semplice incidente ma un piano ben preciso e voluto dal Conflux... Ma davvero faceva bene a vedere esso in ogni vicenda spiacevole e piacevole che le capitava?
Temeva di offuscare il proprio giudizio con questo pensiero, eppure era impossibile togliersi dalla testa che Lyra era presente durante la mostra e lei, dopo un anno esatto, era morta... E adesso loro lo sapevano, sapevano quale triste destino la attendesse, anche se ancora non conoscevano il perchè.

Adesso posso conoscere i nomi delle forse uniche due individue appena cascate dal pero?
Venite forse da un'altra epoca?!


È strano che non riconosca una delle studentesse che le ha procurato i maggiori grattacapi, professoressa Vireau...

Avrebbe quasi voluto rispondere, ironica, con tono amareggiato, ma anche nostalgico perchè sembrava che gli anni avessero cancellato dalla memoria della signora Vireau-Vastnor ogni tratto della bambina che lei era stata un tempo. Certo, Irina l'aveva cambiata, ma qualcosa di lei era rimasto ancora, qualcosa che per il momento -e per fortuna- Monique non riuscì a cogliere. Erano venute lì con l'intento di parlare con lei e farsi dare una mano ma... Era davvero la cosa giusta da fare? Iniziava a non capire più come avrebbe dovuto comportarsi e alla fine, semplicemente, si accodò a ciò che fece anche la Randall: mentire sulla propria identità in modo da non essere conosciute.
Cosa che le venne con talmente tanta spotaneità da far credere che ormai la O'Neill fosse avvezza a mentire senza batter ciglio.

Io sono...
Laurel Isabel Grantham.


E io Iris West.

Mi scusi se la stiamo disturbando in un momento tanto delicato, Preside... ma avremmo bisogno di parlare con Tisifone Samyliak.

Speravamo che la Preside della scuola potesse indicarci dove trovarla...

Completò la bugia sparata da Victoria -che poi tanto bugia non era- attendendo il verdetto della Vireau e incrociando le dita dietro la schiena, sperando che niente altro andasse storto da quel momento in poi.

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Messaggioda Sandyon » 01/06/2016, 23:19

Adesso posso conoscere i nomi delle forse uniche due individue appena cascate dal pero?
Venite forse da un'altra epoca?!


Per quanto Caroline Priscilla avesse ragione nel sentirsi un po' dispiaciuta, non era colpa della Vireau se non le aveva riconosciute, o per lo meno non aveva riconosciuto lei.
Era una giornata decisamente importante, difficile da vivere e probabilmente anche triste, quindi determinati collegamenti mentali facevano più fatica nel venire a galla.
Inoltre erano passati la bellezza di tredici anni da quando la O'Neill aveva concluso la scuola, andando per la propria strada, meglio sempre non dimenticarlo.

Io sono...
Laurel Isabel Grantham.


E io Iris West.

La francese non disse nulla, sul momento, limitandosi a passare prima uno sguardo sulla Randall, poi sulla irlandese, sbattendo infine le palpebre su quest'ultima, ma senza apparente motivo.
Annuì quindi, facendo tirare probabilmente un sospiro di sollievo ad entrambe e aspettando quindi che andassero avanti e spiegassero il motivo della loro venuta.
Mancava ancora più di mezz'ora al concerto ma era ovvio che un po' di fretta in sostanza ci fosse.

Mi scusi se la stiamo disturbando in un momento tanto delicato, Preside... ma avremmo bisogno di parlare con Tisifone Samyliak.

Speravamo che la Preside della scuola potesse indicarci dove trovarla...

Voi vorreste parlare con... La Docente di Divinazione.

Rimase leggermente interdetta, la donna, a quella richiesta piuttosto singolare e che forse non prometteva nulla di buono, non quando di mezzo c'era il voler incontrare una Divinante.
Si fidava della cugina, senza dubbio, ma in quegli ultimi tempi tante cose erano cambiate ed anche le verità spesso e volentieri non erano state rispettate abbastanza per paura che divenissero pericolose.
Prese un lungo respiro, quasi indecisa se fare ulteriori domande o meno, quando però alla porta bussarono e dovette per forza interrompersi per lasciare entrare il nuovo arrivo.

Avanti...

Dentro l'ufficio si presentò una donna ugualmente molto elegante, dallo sguardo tagliente e fiero ed un fascino ancora più adulto rispetto a quello della Preside.
Ovviamente, sia per la O'Neill che per la Randall non fu affatto complesso individuare chi fosse quella persona.
C'era solo da sperare che anch'ella non si soffermasse troppo a fissarle e capisse eventualmente chi fossero in verità.

Chiedo scusa, sto forse disturbando una conversazione importante?

Oh no, Vice Preside Bennet, prego, mi dica pure...

Immagine

Chiedo scusa.

Monique quindi invitò le due ragazze ad attendere che terminasse prima di parlare con Martha per poi esaudire il loro desiderio di incontrare la professoressa Samyliak.
Di sfuggita sia l'una che l'altra poterono ascoltare che la Pozionista stava chiedendo notizie se per caso la Preside avesse visto in giro suo figlio più grande, perché in Auditorium ancora non c'era.
Tralasciando quindi che la donna non solo avesse avuto una prole ma anche molteplice e che di riflesso dunque avesse trovato l'uomo giusto per mettere su famiglia, le due ex studentesse avrebbero fatto meglio a parlare tra loro per evitare di sentire altre nozioni scottanti. Per fortuna, o forse sarebbe stato meglio dire sfortuna, però, un evento particolare colse completamente la loro attenzione di lì a poco.
Mentre le due donne comunicavano tra loro non rendendosi conto di ciò che stava accadendo, sullo specchio intero vicino a Cappie e Vicky apparve un segno di colore rosso acceso.
In pochi secondi, quel segno divenne a tutti gli effetti il simbolo dell'infinito, un otto rovesciato che, all'interno dei due occhielli aveva proprio i volti delle due protagoniste di quella disgrazia assurda.
Forse però, il problema più inquietante era che il rosso... Sembrava in tutto e per tutto del sangue fresco, una grossa scia di sangue vivo.

Bene... Allora torno da Cole, ci vediamo tra poco.

Ricorda che Domenica prossima siete nostri ospiti a pranzo.

Come potrei scordarlo?
A più tardi...


... Eccomi.
Cosa stavamo dicendo?


Monique tornò nuovamente a guardare le due ragazze, fissando di seguito lo specchio che forse erano rimaste imbambolate a guardare dopo quel macabro spettacolo.

Ha forse qualche crepa?
Intendete continuare a riflettervi per capire se il trucco è a posto oppure volete vedere la persona per la quale siete arrivate qui?


Chiese quindi un po' spazientita, andando nel contempo a prendere la pochette dentro al cassetto della grande scrivania.

Ora andiamo, muovetevi.
Badate però che anche lei sarà molto di fretta.
Siamo tutti invitati al concerto.


Dopo aver scoccato loro un'altra occhiata glaciale, la Preside aprì l'ingresso dell'ufficio e le fece uscire, iniziando a camminare velocemente in direzione della Torre Nord.
Quella grossa stranezza vista solo da loro poteva essere ricollegata alla strana visione avuta dalla irlandese qualche minuto prima. Risposte pari a zero per il momento.
Indubbiamente però quel sangue non faceva presagire nulla di buono.
Arrivate a destinazione, le due ragazze vennero fatte rimanere a distanza dalla porta di ingresso dell'ufficio di Tisifone, mentre la moglie di Sandyon bussava cortesemente.

Scusami...
Wow, che bel vestito...


Disse subito con gentilezza e dolcezza la Preside verso la cugina, sorridendole un momento, prima di tornare subito più seria.

Qui ci sono due persone che vorrebbero parlare con te.
... Venite, su.


A quel punto, la donna fece cenno a Victoria e Caroline Priscilla di mostrarsi apertamente, spalancando la porta.
La Divinante, osservandole un momento, senza eccessivi cambi di espressione, chiese quindi alla parente di non temere e di avviarsi in Auditorium, perché poteva pensarci lei.
Monique, senza aggiungere altro e comprendendo che forse la Samyliak sapesse più di quanto non desse a vedere, decise di darle come sempre fiducia, togliendo il disturbo.
Una volta chiusa la porta dell'ufficio, dunque, si diresse verso la zona del concerto, ma con un preciso scopo prima di raggiungere il marito e i figli.
Per sua grazia, arrivata nell'anticamera della grande sala, individuò proprio la persona che stava cercando, ovviamente in tenera compagnia.

Ti dico che stavo meglio con la cravatta!

Ma che sciocchezze vai dicendo, ghepardino mio?!
Questo papillon ti sta d'incanto... Che donna fortunata che sono!


Ad aver trovato un poveraccio che ti sopporta...

... E che mi ama tanto, mi rispetta, mi fa ancora morire a letto nonostante sia ormai un vecchietto e che mi dà il braccio come un vero galantuomo!

Sei sempre la solita...

Ed è proprio per questo che non puoi e non sai stare senza di me!

... hai dannatamente ragione...

Ryan Angel Vastnor e Camila Aguilar stavano per scambiarsi un innamorato bacio complice quando la voce della francese li sorprese, bloccandoli.

Ehi!

Oh, guarda chi c'è?!
Sei un incanto Monique!


Immagine

Grazie Cami, ma devo dire che anche tu sei veramente splendida...

Mah sai... Quando i propri mariti si sanno ricordare adeguatamente gli anniversari di matrimonio...

... perché le proprie mogli gli fanno trovare accidentalmente riviste di moda aperte su pagine precise in ogni angolo della casa, bagno compreso!

Ahahah!

Ahahah... Ciao Moni...

Scusa Camila, dovrei farti una domanda... Ma, che pseudonimo ha Caroline Priscilla O'Neill?
Non fai più parte dell'agenzia da un bel po' ma penso lo abbia mantenuto e tu lo sappia, giusto?


Naturalmente, perché cambiarlo?
Iris West.
Come mai me lo chiedi...


... No, niente... Semplice curiosità.
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Messaggioda Victoria » 02/06/2016, 15:04

Io sono...
Laurel Isabel Grantham.


E io Iris West.

Mi scusi se la stiamo disturbando in un momento tanto delicato, Preside... ma avremmo bisogno di parlare con Tisifone Samyliak.

Speravamo che la Preside della scuola potesse indicarci dove trovarla...

Voi vorreste parlare con... La Docente di Divinazione.

Sì, se... se fosse possibile, ovviamente.

Per un secondo, Victoria temette che Monique stesse per dire loro che Tisifone non potesse riceverle... o peggio; invece, per fortuna, nessuna affermazione di quel tipo uscì dalla sua bocca. In realtà non uscì niente, perché proprio mentre stava per parlare qualcuno bussò alla porta, entrando poi nell'ufficio della Preside.

Avanti...

Chiedo scusa, sto forse disturbando una conversazione importante?

Oh no, Vice Preside Bennet, prego, mi dica pure...

Ecco l'ennesima cosa che non avrebbero dovuto sapere, ovvero che di lì ad 11 anni sarebbe stata la Bennet a succedere alla Vireau, andando quindi a ricoprire la carica che, nel loro presente, apparteneva ancora alla francese; ovviamente la Randall abbassò il capo, cercando in tutti i modi di non farsi notare dalla docente di Pozioni che chissà, magari avrebbe anche potuto riconoscere lei e Caroline Priscilla... e a proposito della O'Neill, l'americana pensò che quello fosse il momento giusto per scambiare due parole con l'altra -anche e soprattutto perché così avrebbero evitato di sentire cosa le due donne si stessero dicendo.

Senti, Cappie...
Secondo te dovremmo dire alla Samyliak chi siamo, quando ce la troveremo davanti? Col fatto che probabilmente anche lei dovrà presenziare concerto, rischiamo di dover raccontare tutto di corsa o di perderci qualcosa, tu che ne dici?


Ascoltò la risposta dell'irlandese, perché non poteva certo fare di testa propria senza prima mettersi d'accordo con la sua compagna di (s)ventura, ed annuì alla fine come a farle capire che era d'accordo con la sua idea; qualche istante dopo, però, quando gli occhi della Randall si posarono sullo specchio intero accanto a loro, in un gesto automatico e spontaneo andò a cercare il suo braccio per stringerlo con la propria mano, forte, per richiamare l'attenzione di Cappie -che magari non era rivolta nella sua stessa direzione- e boccheggiare con un colorito decisamente pallido verso la superficie liscia di vetro. Un simbolo riconosciuto da entrambe si stava riflettendo sullo specchio, un simbolo che se già inquietante di suo, visto che al centro dei due occhiali si trovavano i loro volti, diventava ancora più oggetto d'ansia per il fatto che esso stesso sembrasse tracciato... col sangue.

C-Cappie...

Soffiò il suo nome con voce flebile, quasi impercettibile, deglutendo sonoramente e sentendo che la fermezza mantenuta fino a quel momento stesse vacillando pericolosamente: lei ci provava a rimanere lucida e a non farsi prendere dal panico, ma certo, con avvenimenti come quello, mica era semplice!

Ha forse qualche crepa?
Intendete continuare a riflettervi per capire se il trucco è a posto oppure volete vedere la persona per la quale siete arrivate qui?


C-Come? -non si era nemmeno accorta che la Vireau fosse tornata da loro e le stesse fissando con aria abbastanza scocciata, troppo presa a fissare lo specchio, ma nel tempo impiegato per voltarsi a guardare la donna e poi tornare sulla superficie riflettente di fronte a sé, il simbolo scomparve nel nulla- S-Scusi... possiamo andare...

Balbettò quindi Victoria, passandosi una mano sul volto e cercando nuovamente lo sguardo di Cappie come a sincerarsi che fosse sconvolta sì, ma ancora abbastanza lucida da poter proseguire fino all'ufficio della Samyliak e chiedendole anche, con gli occhi, se avesse idea del perché fosse accaduta una cosa del genere -cosa significasse, invece, non provò nemmeno a chiederselo... perché della risposta aveva una paura fottuta.

Ora andiamo, muovetevi.
Badate però che anche lei sarà molto di fretta.
Siamo tutti invitati al concerto.


Certo...

Rispose la Randall in automatico, non avendo in realtà nemmeno sentito le parole della francese; si limitò a seguirla, a testa bassa e sguardo pensieroso, la mente che ragionava febbrile anche se la materia stessa su cui ragionare fosse poca: che poteva voler dire quel simbolo? C'erano altri significati attribuibili ad esso a parte quello più conosciuto dell'infinito? Il sangue con cui esso sembrava esser stato tracciato apparteneva forse ad una di loro, o magari ad entrambe? E perché c'erano i loro volti, in mezzo ad esso?
Si concentrò talmente tanto sui propri pensieri da rimanere un passo indietro rispetto alla O'Neill, e quando questa si fermò, Victoria le andò a sbattere contro, scuotendo la testa e sbattendo le palpebre per poi pronunciare un "scusami" senza voce: erano arrivate a destinazione.

... Venite, su.

Grazie per averci accompagnate, V-- ... Preside Vireau.

La ringraziò quindi l'americana, attendendo che la francese se ne andasse per lasciare lei e Cappie da sole: la Samyliak sembrava essere la stessa di undici anni prima, solo leggermente più grande e naturalmente ben vestita come tutti, visto l'evento imminente.

Professoressa Samyliak, so che forse quello che sto per dirle le sembrerà incredibile -a meno che fosse in grado di avere premonizioni e ne avesse avuta una su di loro, doveva mettere in conto tutto- ma... io sono Victoria Randall, e lei Caroline Priscilla O'Neill: noi veniamo... siamo finite qui dal passato, o meglio dal nostro presente che però qui è trascorso già da undici anni; lo so che è una follia, ma le sto dicendo la verità, e noi pensiamo che lei possa essere l'unica in grado di aiutarci.

Occhieggiò verso Cappie, come a volerle chiedere se ci fosse da aggiungere qualcosa in quella sorta di prologo tutto particolare e ai limiti della follia, prima di proseguire.

Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato.
Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito...


Perché lei in Auditorium, di sicuro, non ci avrebbe messo piede.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 02/06/2016, 21:15

Avanti...

Chiedo scusa, sto forse disturbando una conversazione importante?

Oh no, Vice Preside Bennet, prego, mi dica pure...

Vennero interrotte proprio dall'ultima persona che Cappie avrebbe voluto vedere. I rapporti con la Bennet non erano mai stati dei migliori, quindi perchè rischiare di farsi riconoscere proprio dalla donna che l'aveva tormentata durante gli anni di scuola? Resistere all'impulso di voltarsi a fissarla fu molto difficile, ma ce la fece, lanciandole solo un'occhiata di sbieco prima di fare qualche passo in avanti -allontanandosi dunque dalle due donne- ed evitare di ascoltare ciò che avevano da dirsi. In suo aiuto intervenne proprio Victoria, che grazie alla sua voce riuscì a coprire quelle delle loro ex-insegnanti.

Senti, Cappie...
Secondo te dovremmo dire alla Samyliak chi siamo, quando ce la troveremo davanti? Col fatto che probabilmente anche lei dovrà presenziare concerto, rischiamo di dover raccontare tutto di corsa o di perderci qualcosa, tu che ne dici?


Io credo che se anche si perdesse una parte di concerto è sempre un'opzione migliore rispetto al lasciarla andare senza averle detto nulla.
Ho avuto a che fare con lei molte volte in passato e non credo che sia un bene attendere prima di dirle la verità...
Proviamo a dirle tutto quanto e poi lasciamo a lei scegliere cosa fare: se penserà che sia meglio rimanere con noi e perdersi il concerto, ben venga altrimenti... Rimarremo chiuse nel suo ufficio fino a quando tutto quanto non sarà finito, penso!


Espresse in quel modo la sua opinione, a bassa voce ovviamente per non farsi sentire dalla Vireau o dalla Bennet. Aveva appena concluso di parlare quando qualcosa di strano attirò la sua attenzione, e di cose strane ne stavano succedendo nel castello! Fu una striscia rossa su una superficie che poi si rivelò essere uno specchio a catturare gli sguardi delle due malcapitate, ma non certo perchè stimolasse la loro curiosità. Quei segni rossi -che disegnarono il simbolo dell'infinito- avevano un colore troppo vivido e acceso, gocciolante quasi, come se fosse...

... Sangue...

Il volto era pallidissimo, il braccio quasi non sentiva la morsa della Randall, che lo stava stringendo anche lei in preda al panico, anzi no al terrore puro, perchè i loro volti spaventati si riflettevano proprio all'interno dei due cerchi, facendo presagire qualcosa di brutto per entrambe. La O'Neill deglutì a fatica, provando a modulare il respiro e afferrando la mano della ex-Draghessa, in un moto spontaneo e involontario che non seppe spiegarsi. L'istinto di rompere lo specchio a suon di pugni fu molto alto, ma per fortuna intervenne Monique a sedarlo sul nascere, riportandole alla realtà e, con la sua presenza, facendo sparire anche l'orribile presagio al quale avevano appena assistito.

Ha forse qualche crepa?
Intendete continuare a riflettervi per capire se il trucco è a posto oppure volete vedere la persona per la quale siete arrivate qui?


C-Come?

Noi... Niente, ci scusi.

S-Scusi... possiamo andare...

A cosa sarebbe servito far presente alla Vireau quello che avevano visto? No, Cappie era sempre più convinta che l'unica persona in grado di aiutarle fosse Tisifone Samyliak e non solo per quanto riguardava il problema "ritorno a casa". La O'Neill non sapeva se quell'infinito fatto col sangue fosse stato un presagio o meno, ma sapeva che la più grande esperta di presagi si trovava proprio dentro quelle mura. Non era la prima volta in fondo che l'irlandese fungeva da antenna radio per il Fato -come aveva detto un tempo la stessa Tisifone- ma per esserne sicura avrebbe dovuto chiedere all'unica persona competente che conoscesse. Prima però sarebbe stato meglio pensare ad un modo per tornare a casa.
Era immersa nei propri pensieri, ma riuscì ugualmente a seguire la Vireau fino all'ufficio di Divinazione, cosa che invece non poteva dire della Randall. Victoria infatti sbattè contro di lei quando si fermarono, rischiando anche di farsi male, ma per fortuna non le successe niente e a breve sarebbero state al sicuro da qualsiasi sguardo indiscreto.

... Venite, su.

Grazie per averci accompagnate, V-- ... Preside Vireau.

È stata molto gentile.

Non aspettò che Monique sparisse per entrare all'interno dell'ufficio. Una volta messo piede lì dentro, la O'Neill si guardò per qualche istante attorno, prima di posare il proprio sguardo sulla divinante. Il suo ufficio non era cambiato affatto rispetto a undici anni prima, segno che Tisifone era una persona abitudinaria. Solo pochi particolari erano stati aggiunti o tolti, ma per il resto la stessa atmosfera, la stessa tappezzeria, lo stesso arredamento erano sempre lì ad accoglierla. La donna era vestita in modo elegante, ma anche per lei era evidente che gli anni fossero passati. Cappie per un attimo si chiese se in quel futuro -in cui non sapeva ancora se ci fosse una sua doppia oppure no- la divinante le avesse già rivelato la visione avuta su suo padre. Dopo aver finito la scuola non l'aveva più cercata, ma non per questo aveva dimenticato i conti in sospeso che aveva con lei.

Professoressa Samyliak...

Professoressa Samyliak, so che forse quello che sto per dirle le sembrerà incredibile ma...

Victoria le tolse le parole di bocca, ma Cappie la lasciò fare, forse perchè i ricordi erano troppi e lei se ne sentiva sopraffatta in quel momento tanto delicato. Aveva visto in Tisifone molte volte un faro di speranza per sapere cosa fosse accaduto a suo padre e quando era cresciuta aveva dovuto abbandonare a fatica quell'idea, conscia che una divinante non avrebbe mai potuto aiutarla quanto sè stessa.
Adesso erano di nuovo lì, lei era di nuovo lì a chiedere il suo aiuto e questa volta non si trovava davanti una ragazzina incapace di gestire la morte del padre, ma una ragazza adulta, matura, che si era ritrovata senza volerlo in un grosso guaio, un guaio dal quale solo lei sapeva come farle uscire. Avrebbe voluto sprofondare in uno dei morbidi pouf che adornavano il suo ufficio, ma preferì non farlo, dato che dalla donna non aveva ricevuto alcun invito in tal senso.

... io sono Victoria Randall, e lei Caroline Priscilla O'Neill: noi veniamo... siamo finite qui dal passato, o meglio dal nostro presente che però qui è trascorso già da undici anni; lo so che è una follia, ma le sto dicendo la verità, e noi pensiamo che lei possa essere l'unica in grado di aiutarci.

Professoressa... Solo lei può conoscere alcuni particolari del mio passato per sapere che sono davvero chi dico di essere.
Ricorda la donnola e il garofano bianco? O la lezione privata sulla piromanzia...
La prego, stiamo dicendo la verità, quindi deve crederci o non sapremo come fare senza il suo aiuto!


Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato.
Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito...


Anche se io preferirei che lei ci ascoltasse fino in fondo, perchè più andrà avanti questa situazione e più disastri potrebbero crearsi senza volerlo.

Disse, forse un po' brusca, ma temeva davvero l'idea di dover aspettare così tanto a lungo che il concerto finisse e non sapevano che cos'altro sarebbe potuto accadere loro.

Siamo senza bacchetta e impossibilitate a difenderci, l'unica cosa che abbiamo con noi è la sfera che ci ha trasportate fin qui contro la nostra volontà...

Disse, sentendo il cuore battere all'impazzata mentre attendeva la reazione della donna, una reazione che si sperava fosse benevola e accondiscendente con i loro desideri.

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Messaggioda Tisifone » 02/06/2016, 22:59

17 – Maggio 2123 – Ufficio di Divinazione


Ma starà bene?

Si non preoccuparti, è stata solo una piccola crisi ma non me lo sento di lasciarlo solo. Non mi va di avere sulla coscienza la salute fisica e mentale dei nostri poveri elfi domestici…

Un tempo eri più bravo a rassicurarmi…

E un tempo tu eri meno apprensiva… Come ti senti?

Un sospiro greve riecheggiò nella stanca vuota agitando l'immagine del volto di Asher nel camino, spruzzi di cenere e fuliggine che volavano sul tappetto.

Stanca.

Fisicamente, emotivamente, moralmente, spiritualmente. Erano trascorsi circa due anni dall'ultima battaglia magica e più il tempo passava più evanescente diventava ai suoi occhi il periodo di tranquillità che il Mondo Magico stava vivendo e più forte diventava la sua frustrazione. Erano tutti ragionevolmente certi che allo scadere del terzo anno dall'ultima battaglia la Setta avrebbe sferrato un nuovo attacco – il loro Capo sembrava aver sviluppato una certa predilezione per il numero Tre – e il non riuscire a prevedere dove e come avrebbe colpito alimentava il senso di inutilità. A cosa diavolo serviva essere una Veggente se non riusciva a piegare completamente alla sua volontà le linee del Fato in modo da poter impedire la morte di tanti innocenti?

Sei sicura che è solo questo?

No...
Si…


Una risposta quasi ringhiata, la voce incrinata da lacrime a stento trattenute che lasciavano intravedere quanto si sentisse fragile in quel momento.

Dannati ormoni….
Devo andare a prepararmi… Ci sentiamo dopo.


Va bene. Vi aspettiamo a cena stasera al Manor in modo da poter salutare Lucyfer prima che torni alla Cyprus.

Non appena il volto di Asher scomparve tra le fiamme, Tisifone rimase per un attimo ancora in ginocchio di fronte al camino il capo chino, gli occhi chiusi e le mani aperte a coprire il vento lievemente tondeggiante mentre cercava di tornare padrona delle proprie emozioni. Aveva una reputazione lì a scuola da difendere – fredda, gelida e insensibile docente di Divinazione – ma più di tutto non voleva aggiungere un ulteriore fardello di preoccupazione sulle spalle del marito e sopratutto del figlio. Al di là di ogni pronostico Demetri si era rivelato un nonno fermo ma comprensivo, attento alle esigenze del nipote che, di riflesso, lo adorava e aveva risentito più di tutti della malattia sconosciuta -avvelenamento sarebbe stato più corretto chiamarlo- che aveva colpito l'ex Serpeverde alcuni anni prima. Una volta alzatasi in piedi, si avvicinò allo specchio dietro a un paravento di legno a sinistra della scrivania e con un colpo di bacchetta cambiò le sue soliti vesti sgargianti e tintinnanti da insegnante in un sobrio abito elegante e acconciò i capelli in una coda morbida lasciando una ciocca scivolare leggera a coprirle parzialmente il viso.

SSSbielay?
( Bianco?)


Da… ssstjebje sssnje sssravinzssstza?
( Si… non ti piace?)


Sibilò di rimando al suo piccolo famiglio – un cucciolo di serpente a sonagli che Wyatt le aveva regalato quanto il dolore per la perdita di Idra si era ridotto a un eco sordo in fondo al cuore – che giocava a nascondino tra i pouf e il tappeto di fronte al camino come se fosse in un bosco.

Immagine


Sssnje ssssnayo...
(Non lo so...)


Rispose Moira, facendo riecheggiare nella stanza il suono melodico della sua coda e strappando un lieve sorriso alla sua padrona. Chissà se il piccolo Pellegrino che stava crescendo nella sua pancia – e di questo doveva essere grata a Wyatt e alla magica druica – si sarebbe addormentato tra le spire del cobra cullato dal suono della sua coda così come Lucyfer aveva fatto con Idra.

Toc Toc…

Un lieve bussare alla sua porta interruppe le elucubrazioni della Divinante. E fu con voce perplessa che invitò chiunque si trovava in corridoio a entrare nel suo ufficio.

Scusami...
Wow, che bel vestito…


Non potevo mica farvi sfigurare – rispose sorridente, riferendosi a tutte le donne della loro famiglia allargata che avrebbero presenziato al concerto, una più bella dell'altra – Dammi un secondo e sono …

Qui ci sono due persone che vorrebbero parlare con te.

Due persone vogliono vedere me ora?

Ripetè con un tono di voce atono, che non lasciava intravedere alcuna delle sue emozioni, quello che i suoi studenti conoscevano bene anche se, osservandola attentamente , si sarebbe potuto leggere nell'espressione del suo viso curiosità e perplessità.

Spero che sia qualcosa di estremamente urgente e importante.

Continuò con una lieve nota di minaccia nella voce, finendo con gesti lenti di allacciarsi la collana attorno al collo. Non avrebbe tardato al concerto, offendendo così a suo parere non solo la memoria di Lyra ma anche Ariel, per niente di meno di una catastrofe.

... Venite, su.

Quando Monique si fece da parte per permettere alle due “ospiti” di farsi avanti una gamma di emozioni diverse si avvicendò sul volto di Tisifone nel giro di una manciata di secondi, passando dal perplesso, allo sconvolto, al consapevole al sollevato.

Immagine


Hummmm… - mormorò con fare contemplativo facendo scivolare lo sguardo sul corpo prima di Caroline Priscilla e poi di Victoria lentamente come se stesse valutando li cambiamenti che erano accaduti in loro nel corso degli anni. Una cosa era certa, la Samyliak sapeva chi fossero e non era sorpresa di vederle lì. - Puoi per favore andare incontro a Noah e Lucyfer e dir loro che ci vediamo direttamente in Auditorium? Vi raggiungerò al più presto. - chiese alla Vireau, comunicandole implicitamente che era tutto sotto controllo e che avrebbe provveduto in un modo o in un altro a risolvere la situazione - Prego Signorine…


Fece quindi accomodare le sue due ex allieve nel proprio ufficio – non era cambiato di molto da quando frequentavano Hogwarts fatta eccezione per le foto magiche e babbane poste sulla mensola del camino e sulla sua scrivania che ritraevano familiari e amici – e una volta che la porta venne chiusa alle loro spalle si premurò di lanciare alcuni incantesimi sulla stanza in modo da impedire a chicchessia di ascoltare la conversazione che avrebbero avuto di li a poco. Di certo la paranoia della donna non era diminuita nel corso degli anni, se mai era aumentata.

Professoressa Samyliak, so che forse quello che sto per dirle le sembrerà incredibile ma ...

Signoria Randall, Signorina O'Neill - le salutò correttamente salvando l'americana dall'imbarazzo di doversi presentare e invitandole a prendere posto dove più si sentivano a proprio agio tra le sedie e i pouf, scegliendo per sé la poltrona dietro la scrivania, non volendo rovinare il vestito sedendosi su uno dei pouf- Vi offrirei qualcosa da bere ma come avrete ben capito il tempo non é il nostro migliore alleato oggi.

Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato.Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito…

Anche se io preferirei che lei ci ascoltasse fino in fondo, perché più andrà avanti questa situazione e più disastri potrebbero crearsi senza volerlo.

I disastri sembrano seguirla come uno snaso in una miniera d'oro, Signorina O'Neill – chissà se si riferiva agli eventi passati noti a tutti e tre o a qualcosa che era accaduto negli ultimi undici anni - Ammetto che il vostro tempismo sia quanto meno curioso -una piccola pausa ed era abbastanza palese che la donna si stesse chiedendo se fosse davvero una coincidenza il fatto di ricevere una visita dal passato proprio quel giorno- ma vi attendo da circa 19 mesi e come ben sapete la pazienza non é uno dei miei miglior pregi …

Sollevò un sopracciglio in attesa di ricevere dalle ragazze una qualche spiegazione che potesse giustificare quel ritardo abissale come se fosse realmente colpa loro di non essersi presentate al suo cospetto dal passato non appena il Fato le aveva inviato quella visione. Difficile che le ragazze ne avessero una, di giustificazione, ma qualcosa di quello che l'ex Tassetta disse confermò il sospetto che le era venuto, no non era una coincidenza se le ragazze erano giunte da lei proprio l'anniversario della morte di Lyra.

Siamo senza bacchetta e impossibilitate a difenderci, l'unica cosa che abbiamo con noi è la sfera che ci ha trasportate fin qui contro la nostra volontà...

Quindi è qui…

Mormorò, strofinandosi i polpastrelli delle mani tra l'altro come a dissipare un improvviso prurito. Voleva metterci le mani sopra, capire cosa avesse di così importante da valere la vita di due innocenti, ma sentiva che non era ancora il momento.

Come avrete ben compreso sapevo che sareste venute da me e come potete immaginare non ho raccontato a nessuno della visione che ho avuto – in caso contrario Monique le avrebbe riconosciute immediatamente – Il Mondo in cui viviamo adesso non è lo stesso di quello da cui siete venute...E' più oscuro, più pericoloso, più infido, un posto dove non tutto ciò che sembra è -un luogo in cui la morte di Julie le aveva fatto più male di quanto avrebbe mai creduto possibile - e spesso non avere fiducia nel prossimo è l'unico modo per salvare la vita delle persone che si amano.

Istintivamente portò le mani ad accarezzare il ventre, una luce di determinazione a indurirle i lineamenti. Le era pesato non confidarsi con Noah, non confrontarsi con Zephyr sulle possibili implicazioni della visione, andare avanti come se nulla fosse, come se l'attesa non la stesse logorando.

In ogni caso... Non so quanto ricordiate delle vostre lezioni di Divinazione -e dall'occhiata che rivolse soprattutto all'Irlandese era palese che la risposta era "molto poche"- ma le visioni non sono mai chiare e precise, assomigliano più a dei brevi flash che si susseguono velocemente l'uno dopo l'altro che a un film babbano.

Forse alla O'Neill sarebbe suonato alquanto strano sentire la docente rivelare loro così semplicemente di aver avuto una visione senza minacciarle o almeno pretendere da loro discrezione. Un comportamento decisamente diverso da quello che aveva tenuto con lei a scuola quasi quindici anni prima ma adesso il Ministero e i problemi che avrebbe potuto darle era decisamente all'ultimo posto nei suoi pensieri.

La prima “immagine” che ho visto riguarda la “vostra” sfera… Era al suo posto, al museo di Helsinki ed emanava una luce di color rosso accesso talmente forte che sembrava brillasse… Per un secondo ho pensato che fosse semplicemente un incubo causato dagli attentati mortali che si sono verificati in quei giorni… - dopo tutto era stata lei il motivo per cui la Setta aveva fatto uccidere Lyra prima e Haytham dopo e quel rosso accesso dava la sensazione che pulsasse sangue– ma poi mi sono ritrovata qui, in questo ufficio a guardare me stessa osservare i vostri visi incorniciati nello specchio della porta esattamente come è accaduto pochi minuti fa.


Per uno scettico questo sarebbe potuto apparire come un ricordo, dopotutto entrambe erano state sue studentesse, se non fosse stato per un piccolo dettaglio, accanto all'altra sè ondeggiava la piccola coda a sonaglio di Moira.

Poi l'immagine è cambiata nuovamente anche se ancora non riesco a darmi una spiegazione del perché.

Il tono si abbassò leggermente diventando contemplativo, come lo sguardo che posò alternativamente sulle due ragazze e a meno che una di loro non avesse detto qualcosa, Tisifone si sarebbe concessa un minuto o due di silenzio, sopracciglia aggrottate e indice della mano destra a picchiettare sul bracciolo della poltrona come se si trovasse di fronte a un puzzle complesso e non avesse ancora trovato il modo di risolverlo. Atmosfera forse un po' disturbante per le giovani di fronte a lei, considerato che erano loro a formare quel puzzle.

I vostri visi sono venuti in primo piano, riempiendo completamente la mia visuale, nitidi e reali esattamente come sono adesso salvo poi cambiare lentamente… Tutti i colori si sono disciolti, scivolando via come se fossero stati lavati via e sembrava di trovarsi in uno di quei film babbani in bianco e nero…

Si sporse in avanti sulla poltrona e allungò una mano fino a sfiorare il braccio di Caroline Priscilla come a volersi sincerare che fosse una presenza corporea e non proiezione ben riuscita.

Non è inusuale che una immagine cambi nel corso di una visione ma perdere i colori e poi finire per sgretolarsi come bambole di terracotta… I significati possono essere molteplici e non tutti benefici – e se qualcuno avesse chiesto un esempio – Bè perdere i colori potrebbe essere associato alla morte mentre lo sgretolarsi alla non – esistenza anche se è davvero davvero improbabile. Implicherebbe che non siete mai nate e quindi riscrivere interamente il passato senza di voi… Ma le mie sono solo congetture senza alcun fondamento, non avendo molto altro su cui basarmi. Inoltre non è stato sul significato intrinseco di tali cambiamenti che ho concentrato le mie ricerche negli ultimi mesi ma piuttosto su questo...

Immagine


Prese la bacchetta e dopo aver lanciato un Favola Fiabescum nell'aria davanti a loro tre apparve quello che sembrava a tutti gli effetti essere un ciondolo in argento o una lega simile con una pietra celeste incastonata le centro.

E' l'ultima immagine della mia visione e per quanto abbia cercato non sono riuscita a ottenere nessuna informazione in merito… - difficile riuscire a fare una ricerca approfondita quando si deve essere discreti e non attirare l'attenzione su di sè -Voi avete idea di cosa possa essere?

Diede quindi la parola, per così dire, alle ragazze, ascoltando con attenzione ogni loro singola parola, confrontando eventualmente gli eventi che le avevano portato da lei con la sua visione.

Posso vedere la sfera?

Chiese alla fine e se le ragazze avessero acconsentito a quella sua richiesta avrebbe preso in mano la sfera dalla base e sollevatala leggermente in alto se la rigirò tra le mani osservandola attentamente.

Quali poteri nascondi da poter giustificare le loro morti? Perchè Lyra è stata uccisa a causa tua e perché Haytham ti ha nascosta e protetta fino a quando anche lui non è morto?

Chiese a tutti e a nessuno, con lo stesso tono dimesso che usava per interrogare il Fato ma quando la mano destra sfiorò il vetro per accarezzarlo, dal centro verso il basso Tisifone aggrottò le sopracciglia,perplessa.

Non è possibile… non sento alcun potere provenire da lei. E' come se fosse stata “svuotata”…


Spoiler:
Cof cof… dalla serie chi non muore si rivede… In realtà dovete ringraziare Sandyon e la sua profonda conoscenza del mio animo per essere riuscito a strapparmi da pappe e pannolini per fare una piccola improvvisata in questa Quest. Come ho già detto a lui mi manca giocare, mi manca PW e mi manca ogni singolo plè che ho avuto il piacere di conoscere e l'onore di giocare. Purtroppo la real life è una gran bastarda e sinceramente non so se e quando riuscirò a tornare a infastidirvi di nuovo con la mia presenza v.v
Buon gioco a tutti ragazzi :*
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Messaggioda Sandyon » 03/06/2016, 16:27

Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato.Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito…

Anche se io preferirei che lei ci ascoltasse fino in fondo, perché più andrà avanti questa situazione e più disastri potrebbero crearsi senza volerlo.

I disastri sembrano seguirla come uno snaso in una miniera d'oro, Signorina O'Neill...

A quelle precise parole, Caroline Priscilla ebbe una specie di flash di memoria lucido ed improvviso che la lasciò interdetta e scioccata.

Un grandissimo ospedale, o meglio, un ospedale sorto da poco nel suo tempo, quello del Bahrein.
Lei in prima persona nel corridoio delle varie stanze dei pazienti in prognosi riservata.
Di fronte il MediMago Zephyr Kenway, con un viso decisamente cresciuto rispetto alla versione del 2112.

Ti prego Zephyr, dimmi che se la caverà...

Sarebbe come prenderti in giro.
Gli esami non hanno ancora dato risultati certi.
Mi puoi spiegare cosa è successo di preciso?


È tutta colpa mia!
Sono perennemente perseguitata dai disastri...
Stavamo svolgendo un'indagine assieme e per colpa di una mia svista ci hanno rintracciati.
Un'imboscata bella grossa, troppo... Abbiamo provato a difenderci, lui si è messo in mezzo per evitare che mi facessi male e...


Quanti colpi ha preso di preciso?
E a quale distanza?


... Ne ho contati almeno sette a circa tre metri di distanza.

D'accordo.
Appena so qualcosa di più ti avverto, ora tornatene a casa, qui non saresti di aiuto.


Non ci riesco, fammi restare per favore.
Me ne starò in sala d'aspetto.


... Va bene.
Io torno a ricontrollare i test, sperando di avere buone notizie.
A dopo.


Grazie Zephyr, a dopo...

Successivamente, la visuale si spostò verso l'interno di una stanza, ma prima che fosse possibile vedere chi ci fosse nel lettino, la visione si interruppe.


Assurdamente, la ragazza aveva appena avuto la reminiscenza di un evento ancora non accaduto, almeno non nel suo presente.
Tutto ciò era altamente assurdo e poi, se davvero doveva credere a quel flash, chi avrebbe messo in pericolo nel futuro?
La visione parlava di una indagine in coppia, quindi c'erano molteplici possibilità: Marshall? Ryan? Shuyun?

Non è inusuale che una immagine cambi nel corso di una visione ma perdere i colori e poi finire per sgretolarsi come bambole di terracotta… I significati possono essere molteplici e non tutti benefici.
Bè perdere i colori potrebbe essere associato alla morte mentre lo sgretolarsi alla non esistenza anche se è davvero davvero improbabile. Implicherebbe che non siete mai nate e quindi riscrivere interamente il passato senza di voi… Ma le mie sono solo congetture senza alcun fondamento, non avendo molto altro su cui basarmi.
Inoltre non è stato sul significato intrinseco di tali cambiamenti che ho concentrato le mie ricerche negli ultimi mesi ma piuttosto su questo...


Quando Tisifone mostrò alle due ragazze l'immagine dell'oggetto misterioso, Victoria poté sentire distintamente un fischio lontano alle orecchie...

E' l'ultima immagine della mia visione e per quanto abbia cercato non sono riuscita a ottenere nessuna informazione in merito… Voi avete idea di cosa possa essere?

... e successivamente, fu per lei la volta di avere una visione, un flash improvviso che la portò via da quella realtà per circa una manciata di secondi.

Un tempio molto antico, immerso in una vegetazione giunglosa.
Tempo pessimo, pioggia battente ma ugualmente un gran caldo.

Immagine

Poi, una visuale in prima persona, lei dentro a quel tempio, in un sotterraneo.
Camminò piano, facendo attenzione a qualsiasi rumore, osservando dei teschi a terra e degli scheletri trafitti da pali di ferro o spuntoni di pietra.
In lontananza, illuminato da una luce fredda e biancastra... Un altare e sopra di esso, proprio quell'oggetto mostrato dalla Divinante.

Finalmente ti ho trovato...
Allora gli appunti di mia madre avevano ragione...


Di seguito ancora, un altro flash improvviso che la portò con la coscienza ad un'altra immagine, di un altro tempo.
Sempre lei in prima persona, seduta ad una scrivania ed immersa tra tomi pesanti e appunti di ricerche, con l'artefatto vicino al braccio destro.

... Spiegami come funzioni.
Devo saperlo, devo capirlo, altrimenti non sarà valso a nulla trovarti.
Ho speso risorse inimmaginabili per finanziare la spedizione e tu... Tu sembri solo un ciondolo privo di potere.
Ma se Gérôme ha ragione e tu nascondi energia magica primordiale... Allora capirò come liberarla.


Poi tutto a un tratto, Victoria tornò di nuovo lucida e presente, anche se probabilmente non poco scossa.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 03/06/2016, 19:49

Professoressa Samyliak, so che forse quello che sto per dirle le sembrerà incredibile ma ...

Signorina Randall, Signorina O'Neill...

Non ci fu bisogno di aggiungere altro. Tisifone le aveva riconosciute e non solo quello. Pur sapendo chi loro fossero in realtà, si dimostrò apparentemente calma e tranquilla, come se si aspettasse quella visita da parte loro. Cappie provò una miriade di sensazioni in contemporanea, che la lasciarono per troppi secondi con sguardo stupefatto, incapace di distoglierlo dalla figura della sua ex-docente di Divinazione. Le vennero anche gli occhi lucidi, perchè vedere nella Samyliak un atteggiamento tanto fermo e pacato nei loro confronti la rassicurò, sciogliendo in parte la tensione e il nervosismo che quella pessima avventura aveva messo addosso alla giovane e futura investigatrice. Rimase in piedi mentre la donna continuava il proprio discorso ma solo per pochi istanti, perchè poi tutte quelle novità imposero quasi il bisogno di sedersi su uno dei morbidi pouf presenti nella stanza.

Vi offrirei qualcosa da bere ma come avrete ben capito il tempo non é il nostro migliore alleato oggi.

Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato. Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito…

Anche se io preferirei che lei ci ascoltasse fino in fondo, perché più andrà avanti questa situazione e più disastri potrebbero crearsi senza volerlo.

I disastri sembrano seguirla come uno snaso in una miniera d'oro, Signorina O'Neill.

Aveva fatto bene a sedersi e non certo perchè stava ascoltando il dire di Tisifone più comodamente. Nessuno si accorse che per un intero secondo la O'Neill non era più presente con la mente in quel presente, ma stava avendo un flash, un ricordo del passato che però, per la sè stessa attuale, non era ancora accaduto.
Camminava all'interno di un corridoio d'ospedale, un ospedale ultra moderno dall'aspetto con cui si presentava, l'affanno e il senso di colpa nel cuore mentre la sua voce echeggiava fra le candide mura, dirette ad una persona in particolare.

Ti prego Zephyr, dimmi che se la caverà...

Sarebbe come prenderti in giro.
Gli esami non hanno ancora dato risultati certi.
Mi puoi spiegare cosa è successo di preciso?


È tutta colpa mia!
Sono perennemente perseguitata dai disastri...
Stavamo svolgendo un'indagine assieme e per colpa di una mia svista ci hanno rintracciati.
Un'imboscata bella grossa, troppo... Abbiamo provato a difenderci, lui si è messo in mezzo per evitare che mi facessi male e...


Quanti colpi ha preso di preciso?
E a quale distanza?


... Ne ho contati almeno sette a circa tre metri di distanza.

D'accordo.
Appena so qualcosa di più ti avverto, ora tornatene a casa, qui non saresti di aiuto.


Non ci riesco, fammi restare per favore.
Me ne starò in sala d'aspetto.


... Va bene.
Io torno a ricontrollare i test, sperando di avere buone notizie.
A dopo.


Grazie Zephyr, a dopo...


A chi aveva fatto del male a causa della sua avventatezza? Nessuno poteva comprendere che il volto pallido della O'Neill e il respiro improvvisamente irregolare fossero dovuti a quella visione e non all'intera situazione. Già il fatto che avesse avuto una sorta di flashback -o nel suo caso, di flashforward- era spaventoso di per sè, ma sapere che qualcuno per causa sua era finito in ospedale... Già, ma chi? E da quanto? E ancora, era riuscito a salvarsi oppure... Oppure no? La prima persona che venne in mente all'irlandese fu Marshall, in quanto era l'unico che lei conoscesse -perchè glielo aveva già visto fare- in grado di assorbire i colpi magici facendosi scudo solo col proprio corpo. Ma le possibilità in vero erano molteplici, talmente tante che non avrebbe mai saputo quantificarle. Poteva essere lui, come Ryan o anche il suo Sagitta o qualcuno che non aveva ancora incontrato nel suo presente. L'istinto di chiedere a Tisifone maggiori informazioni fu alto, ma -come già detto prima- quella sorta di visione era durata solo un secondo e interrompere adesso il discorso della Divinante sarebbe risultato inutile oltre che fuori luogo. Invece, Cappie cercò di focalizzarsi sulle sue parole e su di lei, notando solo in quell'istante che la donna aveva una pancia molto più prominente, come se fosse... incinta.

Ammetto che il vostro tempismo sia quanto meno curioso ma vi attendo da circa 19 mesi e come ben sapete la pazienza non é uno dei miei miglior pregi…

Le aveva appena rimproverate perchè non erano state puntuali con lei in quel salto temporale non previsto? Alla Fulmen venne quasi da ridere, una risata ironica e triste, ma in parte anche divertita perchè vedere nella donna atteggiamenti familiari con ciò che conosceva di lei dava sempre quella nota rassicurante all'intera vicenda, anche se in realtà c'era poco da star tranquilli e sereni.

Ci dispiace professoressa, noi... Non sapevamo nemmeno di dover venire qui.

Rispose con tutta sincerità, stanca a dire il vero, passandosi una mano sulle tempie in un gesto più d'abitudine che per altro, cercando di focalizzarsi su quanto accaduto poco prima che lei e Victoria sparissero dal loro tempo.

Siamo senza bacchetta e impossibilitate a difenderci, l'unica cosa che abbiamo con noi è la sfera che ci ha trasportate fin qui contro la nostra volontà...

Quindi è qui…

Se intende la sfera, sì. Una volta giunte in questa epoca, l'abbiamo portata con noi, non sapendo se potesse esserci utile per ritornare indietro...

Dato che la donna non chiese che le venisse mostrata, Cappie non domandò alla Randall di tirarla fuori, anche perchè sembrava che la divinante avesse ancora molto da raccontare loro, come forse il motivo del perchè sapesse che loro due sarebbero arrivate da lei.

Come avrete ben compreso sapevo che sareste venute da me e come potete immaginare non ho raccontato a nessuno della visione che ho avuto. Il Mondo in cui viviamo adesso non è lo stesso di quello da cui siete venute...E' più oscuro, più pericoloso, più infido, un posto dove non tutto ciò che sembra è e spesso non avere fiducia nel prossimo è l'unico modo per salvare la vita delle persone che si amano.

Non aveva ancora detto loro che le stavano cercando da undici anni... E quindi era plausibile che la Randall avesse ragione, che davvero loro fossero andate avanti nel futuro ma senza sparire dal proprio presente. Fatto che le era stato confermato anche dal flash avuto prima. Annuì seria e concentrata verso Tisifone, senza però fare ulteriori domande, anche se l'istinto era davvero forte, parecchio forte. Avrebbe voluto sapere se in quel futuro i suoi cari fossero tutti vivi e in salute, ma se davvero i tempi che correvano erano bui e oscuri, temeva che la risposta l'avrebbe influenzata in negativo e fatto fare qualcosa di avventato... Come mettere in pericolo ad esempio la vita di qualcuno.
No, il nauseante senso di colpa non era ancora svanito, ma in quel caso la O'Neill sapeva anche che se aveva avuto una simile visione poteva esserci un solo motivo: ovvero che lei avrebbe potuto cambiare quell'evento...

In ogni caso... Non so quanto ricordiate delle vostre lezioni di Divinazione...

Io non troppo, a dire il vero...- tranne quelle traumatizzanti avute con lei in privato.

... ma le visioni non sono mai chiare e precise, assomigliano più a dei brevi flash che si susseguono velocemente l'uno dopo l'altro che a un film babbano.

Solo in quell'istante Cappie si rese conto che Tisifone stava parlando di visioni e che lei aveva appena ammesso con tanta tranquillità di averne avuta una. Quasi sobbalzò sul proprio pouf, fissandola presa un po' in contropiede ma tenendo sempre le labbra cucite. Se si era sentita tranquilla di dire tanto apertamente la verità, poteva avere solo delle buone ragioni.

La prima “immagine” che ho visto riguarda la “vostra” sfera… Era al suo posto, al museo di Helsinki ed emanava una luce di color rosso accesso talmente forte che sembrava brillasse… Per un secondo ho pensato che fosse semplicemente un incubo causato dagli attentati mortali che si sono verificati in quei giorni… ma poi mi sono ritrovata qui, in questo ufficio a guardare me stessa osservare i vostri visi incorniciati nello specchio della porta esattamente come è accaduto pochi minuti fa.
Poi l'immagine è cambiata nuovamente anche se ancora non riesco a darmi una spiegazione del perché.


Si mise quasi sull'attenti nel sentire quelle parole, concentrandosi per non perdersene nemmeno una. Si rese conto che in tutto quel tempo era stata talmente tanto presa dal discorso di Tisifone da non aver nemmeno lanciato un'occhiata a Victoria, solo per accertarsi che stesse bene. Dopo l'orrenda visione nell'ufficio della Vireau era già un miracolo che non avesse urlato in preda ad una crisi isterica e per questo Cappie si ritrovò ad ammirarla molto, perchè la sua capacitò di autocontrollo lei, ancora adesso, poteva solo sognarsela.

I vostri visi sono venuti in primo piano, riempiendo completamente la mia visuale, nitidi e reali esattamente come sono adesso salvo poi cambiare lentamente… Tutti i colori si sono disciolti, scivolando via come se fossero stati lavati via e sembrava di trovarsi in uno di quei film babbani in bianco e nero

Bianco e nero?- come la parete poco prima che arrivassero nell'ufficio della Preside- E questo che cosa significa?

Non è inusuale che una immagine cambi nel corso di una visione ma perdere i colori e poi finire per sgretolarsi come bambole di terracotta… I significati possono essere molteplici e non tutti benefici...

E ti pareva!- pensò fra sè, ma si limitò a stringere le labbra un po' più forte, annuendo e chiedendo implicitamente alla donna di andare avanti.

Bè perdere i colori potrebbe essere associato alla morte mentre lo sgretolarsi alla non – esistenza anche se è davvero davvero improbabile. Implicherebbe che non siete mai nate e quindi riscrivere interamente il passato senza di voi… Ma le mie sono solo congetture senza alcun fondamento, non avendo molto altro su cui basarmi.

E se le dicessi che io ho avuto una percezione simile poco prima di arrivare nell'ufficio della Vireau?- disse, di colpo, lanciando un'occhiata alla Randall come a dirle "poi ti spiego" e proseguendo nel discorso- Mentre camminavamo per i corridoi della scuola ho avvertito una strana sensazione e per qualche istante mi è sembrato di vedere una delle pareti perdere i propri colori e rimanere in bianco e nero, proprio come ha detto lei, per poi ritornare come prima dopo qualche istante.
Credevo fosse un effetto ottico dovuto a qualche strana magia presente nel castello ma... Adesso non ne sono più tanto sicura.
- si morse le labbra, perchè c'era dell'altro ancora che avrebbe voluto dire e alla fine si decise a parlare, anche perchè temeva non avrebbe avuto un'altra occasione per farlo- Inoltre mentre eravamo nell'ufficio della Preside, ad un certo punto io e Vicky abbiamo visto disegnarsi sulla superficie di uno specchio il simbolo dell'infinito e nei cui cerchi si riflettevano i nostri volti.
Solo che la scritta sembrava essere fatta... Col sangue...
- nel dirlo, un brivido le percorse la schiena, l'inquietitudine che ancora non era passata del tutto -Quale altro mortale presagio ci è stato mandato, secondo lei?

Chiese quasi ironica, ma sapeva di aver bisogno dell'ironia, così come della risposta di Tisifone, per non rischiare di impazzire del tutto.
Dopo l'eventuale risposta della donna, la Samyliak riprese a parlare, finendo il discorso che l'irlandese aveva interrotto con le proprie domande.

Inoltre non è stato sul significato intrinseco di tali cambiamenti che ho concentrato le mie ricerche negli ultimi mesi ma piuttosto su questo...

Osservò l'immagine che la divinante fece apparire loro davanti agli occhi, aguzzando la vista, sforzandosi per capire che cosa fosse, ma niente, nulla le sovveniva alla memoria.

E' l'ultima immagine della mia visione e per quanto abbia cercato non sono riuscita a ottenere nessuna informazione in merito… Voi avete idea di cosa possa essere?

Scosse la testa la O'Neill, dispiaciuta di non poter dare una mano, e poi si voltò verso la Randall, convinta che anche lei avrebbe fatto il suo stesso identico gesto. Invece, quando notò un barlume di consapevolezza negli occhi dell'amica, Cappie la richiamò ad alta voce con tono interrogativo, come a chiederle di essere sincera e di spiegare ciò che solo lei sembrava sapere.

Vicky...?

Non appena la ragazza spiegò di aver avuto anche lei un flashback, ma su quell'oggetto, la Fulmen la fissò con attenzione, pensando sì a ciò che stava dicendo la ex-Draghessa, ma anche al motivo del perchè loro due avessero avute quelle visioni tanto differenti. Poteva essere un effetto collaterale del trovarsi nella stessa epoca delle loro stesse future, ma -e questo solo la O'Neill poteva pensarlo- anche un segno dato loro dal Conflux... Sì, ma Victoria non era una Gildata. O forse, non lo era ancora.

Posso vedere la sfera?

Lasciò che fosse la Randall a consegnare il prezioso oggetto nelle mani di Tisifone, chiedendosi dentro di sè se sarebbe stato davvero tutto così semplice, tornare nella propria epoca e fare finta che non fosse accaduto nulla. Ma le parole della divinante ancora una volta furono un duro colpo per lei, perchè le mise di fronte a quella che -per la O'Neill- stava iniziando ad essere una vera e propria scelta: lasciare le cose com'erano oppure... Oppure cambiarla, salvando la vita di persone innocenti.

Quali poteri nascondi da poter giustificare le loro morti? Perchè Lyra è stata uccisa a causa tua e perché Haytham ti ha nascosta e protetta fino a quando anche lui non è morto?

Cosa?!
Sono morti entrambi?!


Era convinta che la cantante fosse deceduta per motivi che non riguardavano la sfera, ma ripensandoci le coincidenze erano fin troppe per credere il contrario. Ed Haytham poi? Era un suo confratello e anche lui aveva perso la vita a causa di quella reliquia. La O'Neill sentiva il bisogno di chiedere, di sapere che cosa fosse accaduto dopo che loro avevano toccato la sfera ed erano finite catapultate lì. Ma la paura di sapere troppo la frenava ancora, al punto tale che perse -per il momento- l'occasione di fare qualsiasi cosa, dato che la Samyliak riprese a parlare dando loro una pessima notizia.

Non è possibile… non sento alcun potere provenire da lei. E' come se fosse stata “svuotata”…

... Questo significa che non torneremo a casa?- disse, quasi interdetta, sentendosi sull'orlo di un precipizio -Lei non può fare niente per... Ricaricarla? O qualcosa del genere, non lo so, non so nemmeno come funzioni quella cosa...- disse, quasi con tono dispregiativo, sentendo di nuovo la rabbia iniziare a salire ma per il momento riuscendo a trattenerla -Forse il ciondolo è la chiave che ci serve per farla funzionare o magari può darci un'indizio su cosa fare...

Già, peccato che per farlo avrebbero dovuto chiedere alla Victoria di quell'epoca se lo avesse ancora, andando contro a ciò che si erano entrambe ripromesse all'inizio, non appena arrivate: mai incrociare le proprie sè stesse.

Professoressa, secondo lei per quale motivo è accaduto tutto questo?

Chiese all'improvviso la O'Neill, dopo qualche minuto passato in silenzio, a riflettere sul da farsi.

Perchè noi ci troviamo proprio qui, adesso?
Che cosa ci si aspetta che dobbiamo fare, a parte tornare a casa?


Spoiler:
Che bellissima sorpresa! *____*
Sono tanto felice di poter avere un'occasione per giocare di nuovo con Tisifone! Sì sì, tanto di merito a Sandyon e alla player per non averci fatto capire nulla u.u
All'inizio pensavo che l'azione l'avesse scritta Sandyon stesso :P Infatti mi sembrava fin troppo bravo a interpretare la pg XD
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Messaggioda Victoria » 03/06/2016, 23:16

Professoressa Samyliak, so che forse quello che sto per dirle le sembrerà incredibile ma ...

Signorina Randall, Signorina O'Neill.

Sapeva chi erano: a quel pensiero, per Victoria automatico non appena sentì la voce di Tisifone rivolgersi loro come se non fosse passato un giorno da quando avevano lasciato Hogwarts, ne seguì subito un altro, ovvero che se fossero state effettivamente lontane per undici anni -e con lontane si intendeva "scomparse nel nulla"- la donna non le avrebbe accolte con tanta leggerezza; c'era l'elevata probabilità, quindi, che i loro doppi fossero in giro da qualche parte, e che dunque avrebbero dovuto prestare un'attenzione ancora maggiore per evitare di incrociarli.

Vi offrirei qualcosa da bere ma come avrete ben capito il tempo non é il nostro migliore alleato oggi.

E tanto non avrebbe bevuto nulla, perché c'erano forti possibilità che rimettesse qualsiasi cosa avesse raggiunto il suo stomaco, che fosse in forma liquida o solida: se anche, esternamente, riusciva a mantenere un certo contegno, dentro si sentiva super-agitata, ansiosa, inquieta, specie dopo aver avuto quell'orribile visione nello specchio.

Ci rendiamo conto di quanto il nostro tempismo sia pessimo, ma non avevamo idea di arrivare in un momento tanto delicato. Se preferisce potremmo aspettarla qui, e... parlare con più calma quando il concerto sarà finito…

Anche se io preferirei che lei ci ascoltasse fino in fondo, perché più andrà avanti questa situazione e più disastri potrebbero crearsi senza volerlo.

I disastri sembrano seguirla come uno snaso in una miniera d'oro, Signorina O'Neill.

Non si accorse del momentaneo black-out di Caroline Priscilla, troppo presa a riflettere sul fatto che davvero la O'Neill sembrasse portatrice di guai -e la Randall le stava dietro, almeno per ciò che ne sapeva- e a notare che la Samyliak, nonostante il momento serio, avesse un'aria più luminosa, più vitale... ed insieme alla pancia prominente, rendeva perfettamente l'idea di una donna nel pieno della gravidanza.

Ammetto che il vostro tempismo sia quanto meno curioso, ma vi attendo da circa 19 mesi e come ben sapete la pazienza non é uno dei miei miglior pregi…

Ci dispiace professoressa, noi... Non sapevamo nemmeno di dover venire qui.
Siamo senza bacchetta e impossibilitate a difenderci, l'unica cosa che abbiamo con noi è la sfera che ci ha trasportate fin qui contro la nostra volontà...


Quindi è qui…

Se intende la sfera, sì. Una volta giunte in questa epoca, l'abbiamo portata con noi, non sapendo se potesse esserci utile per ritornare indietro...

Ne sentiva il peso nella borsa, ora più che mai: era ancora convinta che fosse l'unico mezzo per andarsene da lì e tornare nel loro tempo, ma non era certo che Tisifone fosse in grado di farla funzionare ora che appariva spenta, priva di qualsivoglia potere; lo sperava, certo, ma non poteva vivere di speranza, visto che l'ultima volta aveva quasi rischiato la vita -ed altri con lei- dopo aver sperato fino all'ultimo di essere salva senza dover affrontare nulla di pericoloso.

Come avrete ben compreso sapevo che sareste venute da me e come potete immaginare non ho raccontato a nessuno della visione che ho avuto. Il Mondo in cui viviamo adesso non è lo stesso di quello da cui siete venute...E' più oscuro, più pericoloso, più infido, un posto dove non tutto ciò che sembra è e spesso non avere fiducia nel prossimo è l'unico modo per salvare la vita delle persone che si amano.

Ovviamente si guardò bene dal chiedere alcunché, seppur la curiosità fosse tanta -in primis quella di sapere se le persone a cui teneva e lei stessa fossero al sicuro; si era ripromessa di conoscere il meno possibile, però, ed era più che intenzionata a mantenere la parola data a se stessa, rimanendo in silenzio, pallida e rigida, ed in ascolto delle parole della docente.

In ogni caso... Non so quanto ricordiate delle vostre lezioni di Divinazione, ma le visioni non sono mai chiare e precise, assomigliano più a dei brevi flash che si susseguono velocemente l'uno dopo l'altro che a un film babbano.

Cappie ricordava poco, e Victoria non molto di più, ma era convinta che la donna ne fosse consapevole e fosse quindi altresì pronta a rinfrescare loro la memoria, aiutandole a capire ciò che per lei stessa risultava piuttosto contorto.

La prima “immagine” che ho visto riguarda la “vostra” sfera… Era al suo posto, al museo di Helsinki ed emanava una luce di color rosso accesso talmente forte che sembrava brillasse… Per un secondo ho pensato che fosse semplicemente un incubo causato dagli attentati mortali che si sono verificati in quei giorni… ma poi mi sono ritrovata qui, in questo ufficio a guardare me stessa osservare i vostri visi incorniciati nello specchio della porta esattamente come è accaduto pochi minuti fa.

Aveva avuto una visione del passato, dunque, o meglio, del loro presente: la domanda giusta era se quel presente -con o senza "salto temporale"- fosse avvenuto anche nel passato della donna; saperlo avrebbe aiutato Victoria a comprendere se quello, per lei e la O'Neill, fosse il loro effettivo futuro, come l'americana credeva, o se ci fosse la possibilità che ne stessero vivendo uno alternativo a quello della loro stessa linea temporale.
Si passò una mano sulla fronte, conscia che le stesse venendo un principio di mal di testa... e che quello fosse solo l'inizio.

I vostri visi sono venuti in primo piano, riempiendo completamente la mia visuale, nitidi e reali esattamente come sono adesso salvo poi cambiare lentamente… Tutti i colori si sono disciolti, scivolando via come se fossero stati lavati via e sembrava di trovarsi in uno di quei film babbani in bianco e nero

Bianco e nero?
E questo che cosa significa?


Non è inusuale che una immagine cambi nel corso di una visione ma perdere i colori e poi finire per sgretolarsi come bambole di terracotta… I significati possono essere molteplici e non tutti benefici...
Bè perdere i colori potrebbe essere associato alla morte mentre lo sgretolarsi alla non – esistenza anche se è davvero davvero improbabile. Implicherebbe che non siete mai nate e quindi riscrivere interamente il passato senza di voi… Ma le mie sono solo congetture senza alcun fondamento, non avendo molto altro su cui basarmi.


E se le dicessi che io ho avuto una percezione simile poco prima di arrivare nell'ufficio della Vireau?

Aggrottò la fronte, alzando il viso che aveva precedentemente abbassato quando si era immersa nei propri pensieri e cercando lo sguardo dell'irlandese, perché era più che certa che non le avesse fatto alcuna menzione di quel particolare avvenimento, da quando avevano messo piede al Castello.

Mentre camminavamo per i corridoi della scuola ho avvertito una strana sensazione e per qualche istante mi è sembrato di vedere una delle pareti perdere i propri colori e rimanere in bianco e nero, proprio come ha detto lei, per poi ritornare come prima dopo qualche istante.
Credevo fosse un effetto ottico dovuto a qualche strana magia presente nel castello ma... Adesso non ne sono più tanto sicura.
Inoltre mentre eravamo nell'ufficio della Preside, ad un certo punto io e Vicky abbiamo visto disegnarsi sulla superficie di uno specchio il simbolo dell'infinito e nei cui cerchi si riflettevano i nostri volti.
Solo che la scritta sembrava essere fatta... Col sangue...
Quale altro mortale presagio ci è stato mandato, secondo lei?


Se inizialmente era stata Cappie quella più a corto di parole, ora era Victoria la silenziosa tra le due, quella che sembrava non avere nulla da dire: non fece una piega, infatti, quando la O'Neill raccontò dell'episodio nell'ufficio della Vireau, e qualsiasi fosse stata la risposta della Samyliak, non avrebbe fiatato nemmeno in quel momento, divisa tra il ragionare su ciò che sentiva, il farsi domande e il tentare disperatamente di mantenere un certo auto-controllo che le impedisse di impazzire.

Inoltre non è stato sul significato intrinseco di tali cambiamenti che ho concentrato le mie ricerche negli ultimi mesi ma piuttosto su questo...

Si volse quasi di scatto, ruotando il collo alla propria destra -dalla parte opposta di Cappie- con aria perplessa: da dove proveniva quel suono che le stava tanto infastidendo l'udito?

E' l'ultima immagine della mia visione e per quanto abbia cercato non sono riuscita a ottenere nessuna informazione in merito… Voi avete idea di cosa possa essere?

All'improvviso si sentì molto, molto lontana da lì: poteva quasi sentire il proprio corpo ancora seduto sulla sedia di fronte alla scrivania della donna, ma
le percezioni esterne non provenivano dall'ufficio, bensì da un luogo del tutto diverso; si passò una mano sul volto -o almeno pensò di farlo, non ne era sicura- per evitare che la pioggia le finisse negli occhi, cogliendo quella sensazione d'afa che la stava opprimendo, surriscaldando il suo corpo ed aprendone i pori.
E di colpo non era più con Cappie, non era più a scuola e probabilmente nemmeno in Inghilterra, ma soprattutto non era più in quel tempo, in quell'anno futuro: era all'interno di un tempio, lo stesso che le era apparso come in una visione qualche minuto prima, circondata dal buio; si stava muovendo come se sapesse cosa stesse facendo, conscia di dover fare piano e prestare attenzione a tutto ciò che la circondava, dagli scheletri a terra agli spuntoni alle pareti, decisa ad arrivare ad una meta che le si palesò di fronte poco dopo, sottoforma di altare con sopra l'oggetto che Tisifone aveva mostrato loro tramite magia.

Finalmente ti ho trovato...
Allora gli appunti di mia madre avevano ragione...


Era lei che stava pronunciando quelle parole... e al tempo stesso non lo era: la voce era la sua, ed era dalle sue corde vocali che il suono proveniva, ma Victoria era cosciente di non essere realmente lì, di non aver realmente pronunciato quelle parole; era -ci arrivò dopo qualche secondo- una visione di un evento già accaduto... o meglio, di un evento non ancora accaduto nel suo presente, ma sicuramente accaduto nel passato di quel futuro.
Stava rivivendo il ricordo della se stessa di quel futuro, con tutta probabilità, anche se non capiva come fosse possibile e ciò non la spaventava... la atterriva direttamente.

... Spiegami come funzioni.

L'ambiente era cambiato, non più il sotterraneo di un tempo, bensì una stanza con una scrivania piena di foglio, block-notes e libri dall'aria vecchia e pesante.

Devo saperlo, devo capirlo, altrimenti non sarà valso a nulla trovarti.

E l'oggetto era lì, accanto a sé, poteva percepirne la presenza ed era anche sicura che, se nella visione lo avesse toccato, sarebbe riuscita a sentirne il peso, la durezza, la freddezza del materiale con cui era stato creato.

Ho speso risorse inimmaginabili per finanziare la spedizione e tu... Tu sembri solo un ciondolo privo di potere.
Ma se Gérôme ha ragione e tu nascondi energia magica primordiale... Allora capirò come liberarla.


Sobbalzò di colpo, talmente pallida in viso da sembrare sul punto di svenire: anche le lentiggini erano quasi scomparse da naso e guance, e l'unica cosa che si notava del suo volto, ora, erano gli occhi, spalancati e velati da emozioni diverse, ma tutte estremamente negative; il cuore le batteva all'impazzata ed anche il fiato le si era accorciato, tanto da costringerla a boccheggiare fino a che la voce di Cappie, di nuovo concretamente e percettibilmente accanto a sé, non la destò dal flash appena vissuto.

Vicky...?

... io l'ho già visto. -la voce le uscì roca, come se non la usasse da un bel po' di tempo, tanto che dovette schiarirsela prima di proseguire- Non io personalmente, ma la me di questo futuro.
Ho appena... avuto una prolessi.
-o flashforward, per essere meno tecnici- Ho rivissuto il ricordo della me di questo tempo, almeno credo... ero in un tempio, nel suo sotterraneo, e l'ho trovato; poi l'ambiente si è modificato ed ero in una stanza, circondata da libri nella speranza di capire a cosa servisse...

In quel momento s'interruppe, ricordando di aver nominato una persona in quel ricordo: Gérôme Lamarck, il suo docente all'Istituto di Cipro; ammesso che fosse ancora vivo -cosa che sperava ardentemente...

... forse so chi potrebbe aiutarci a capire cosa sia quell'oggetto.

Lo disse in un sussurro, con mille dubbi che le imperversavano nella mente: e se fosse morto? Saperlo l'avrebbe fatta stare molto male -oltre ad essere un altro di quegli avvenimenti che non voleva sapere; ma se fosse stato vivo, come spiegargli perché sembrasse tanto più giovane? Avrebbe dovuto raccontargli la verità e rischiare, così, di stravolgere ancora di più quel futuro, ammesso che rimanesse tale e che lei e Cappie non lo modificassero per sbaglio...
Si passò entrambe le mani sul volto, a quel punto, e poi le affondò tra i capelli, imponendosi di non dare di matto: calcolare tutte le variabili, in quel momento, sarebbe stato impossibile per chiunque, figurarsi quindi per lei; doveva calmarsi ed affrontare la situazione un passo alla volta, o nessuna delle due ne sarebbe uscita indenne.

Posso vedere la sfera?

Sì, certo. -mormorò allora la Randall, tirando fuori dalla borsa la sfera e posandola tra le mani di Tisifone.

Quali poteri nascondi da poter giustificare le loro morti? Perchè Lyra è stata uccisa a causa tua e perché Haytham ti ha nascosta e protetta fino a quando anche lui non è morto?

Cosa?!
Sono morti entrambi?!


La Samyliak aveva parlato di un futuro oscuro, insidioso, dove non ci si poteva fidare di nessuno... quante altre persone di loro conoscenza -per non dire care- non esistevano più in quel tempo?

Non è possibile… non sento alcun potere provenire da lei. E' come se fosse stata “svuotata”…

Suppongo che abbia consumato tutto il suo potere per portare me e Cappie qui, seppur non sappia come né perché. -commentò atona Victoria, che quell'ipotesi l'aveva fatta appena arrivate nel futuro, quando aveva ripreso la sfera tra le mani notandone l'assenza di magia.

... Questo significa che non torneremo a casa?
Lei non può fare niente per... Ricaricarla? O qualcosa del genere, non lo so, non so nemmeno come funzioni quella cosa...
Forse il ciondolo è la chiave che ci serve per farla funzionare o magari può darci un'indizio su cosa fare...


Le sembrava che Cappie fosse nuovamente sull'orlo del baratro, lì lì per crollare, e d'istinto s'impose di essere più forte, di sostenere entrambe in quel momento ed in quella situazione che si stava facendo sempre più assurda ogni secondo di più.

Professoressa, secondo lei per quale motivo è accaduto tutto questo?

Lasciò che Tisifone desse la sua risposta, ascoltandola ovviamente -era piuttosto curiosa di sapere se e quale fosse l'idea della donna- dopodiché fu la sua volta di parlare, di pronunciare il suo pensiero con un tono volutamente cauto ed una certa lentezza, come se stesse soppesando attentamente ogni sillaba appena pronunciata.

... se questo è il ricordo di un evento effettivamente accaduto... non c'è modo di viverne la continuazione?
Non posso... non so come dire... manipolare questa visione e spingerla a farmi vedere come prosegue il ricordo? Almeno così sapremmo se ho scoperto a cosa serva quell'oggetto, e se si trovi ancora in mio possesso.


E avrebbero evitato di andare a cercare Gérôme, incontrarlo e stravolgere ancora di più quel futuro, per non parlare di quale effetto le avrebbe fatto rivederlo undici anni più grande: avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche farsi sanguinare gli occhi dalla fatica, pur di evitarlo..

Pensa che sia possibile?

Spoiler:
Sandyon


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Spoiler:
Che bello rivederla online, professoressa Samyliak!
Mi raccomando, sia buona e ci dia una mano, la prego!! :mrgreen:
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Victoria
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