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da Kalas » 09/02/2016, 19:35
Palazzo Reale dei Sultani del Bahrein 09 - 09 - 2111 Mattina Inoltrata Sala Cerimoniale
Il consueto rito per la scelta del nuovo Generale di Comando delle forze militari del Paese e del Palazzo stava per iniziare. Erano anni che non si svolgeva, in quanto i Jakom, una volta saliti al potere, avevano messo un esponente della famiglia senza dare la minima possibilità di scelta. Secondo il rito, chiunque volesse poteva misurarsi in una competizione a gironi, raggiungendo la vetta e confrontandosi infine con un combattente scelto dal Sultano in persone come metro di giudizio. Kalas, per l'occasione, aveva deciso di far misurare l'ipotetico vincitore o vincitrice con Aryanne Vastnor, arrivata la sera precedente con calma, per decretarne le reali capacità. Se infatti fosse riuscito a tenerle testa o a sconfiggerla, allora sarebbe stato insignito del titolo tanto bramato, ma non sarebbe stata una impresa semplice, anzi, Kalas pensava quasi di aver esagerato. Aryanne, difatti, pur trovandosi in quel momento entro i primi mille al Mondo Magico ma in bassa classifica, aveva dimostrato di trovarsi idealmente molto più su, probabilmente sopra i primi 500. Chiedere ad un guerriero di confrontarsi con una persona tra le 500 più forti esistenti sul territorio mondiale e spuntarla era una grossa spina nel fianco, ma il Tìamat voleva il meglio per il suo esercito. Veronique ancora non si era mostrata, lo aveva informato che per la sua prima presenza pubblica e militare avrebbe dato il meglio di sé, ma difatti nessuno si preoccupava, trovandolo un ritardo giustificato. La Vastnor, invece, al contrario, più pratica e meno attaccata a certi formalismi, specie perché doveva essere in tenuta da combattimento, era già al fianco del Sultano, osservando i vari sfidanti.
Sono arrivati in più di quattrocento. Ma solo uno di loro avrà l'onore di misurarsi con te. Come ti senti? Hai fatto riscaldamento stamattina o andrai a freddo per fornire un piccolo vantaggio?
Il look di Kalas era molto formale ma occidentale, in quanto gli abiti puramente cerimoniali li indossava esclusivamente per accogliere diplomatici in visita o comunque vicini di paese. Inoltre non portava da così tanto tempo le vesti di quella cultura che cominciare ora lo avrebbe infastidito, ma la folla lo apprezzava anche per quello, per la sua apertura mentale, oltre che per il cognome. Tra la folla di uomini che quella mattina avrebbero preso parte agli scontri, ce n'era uno in particolare tra le prime file che aveva scelto di proposito di celare il proprio volto, indossando una specie di sciarpa nera che copriva praticamente tutto il viso lasciando scoperti soltanto gli occhi. Il tessuto della sciarpa era talmente leggero da far traspirare facilmente l'aria nelle narici quindi non sarebbe risultato un handicap. Altro dato interessante, l'uomo in questione era a petto nudo e scolpito, con la bacchetta alla mano destra, a differenza di tutti gli altri i quali, chi più chi meno, si erano presentati con adeguate protezioni o divise in modo da ricevere il massimo aiuto e supporto possibile negli scontri a venire. Dopo un breve discorso di incoraggiamento e l'enunciazione delle regole da seguire, Kalas annunciò che non appena giunta la sua futura consorte, ella avrebbe dato il via agli scontri nominando volta per volta i nomi degli sfidanti. Dopo qualche minuto di silenzio ed attesa, la Vireau si mostrò a tutti, radiosa, splendente, esageratamente affascinante e con tutta l'intenzione di attirare l'attenzione su di sé da parte di ogni individuo maschio dotato di eterosessualità o bisessualità. Non appena la vide, Kalas si reputò l'uomo più fortunato in assoluto ad avere quella femmina tutta per sé, la sua Sultana perfetta e brillante, la più bella che la storia abbia mai visto nascere. Quando furono abbastanza vicini eseguì un baciamano a fior di pelle, come conveniva in quelle occasioni.
Estasiato dalla Vostra presenza, mia Sultana.
Disse con tono solenne e caldo, guardandola dritto negli occhi. Notava in lei una scintilla differente: quel piccolo velo di maggiore egocentrismo rispetto al normale dato dalla corruzione appena sbocciata nel suo animo. Ci sarebbero voluti molti mesi prima di riaverla uguale a prima, ma a Kalas non era mai dispiaciuto vezzeggiarla, quindi gli cambiava davvero poco. Con un altro sorriso, la invitò ad affiancarlo e le consegnò la pergamena arrotolata con tutti quanti i nomi, i gironi e i combattimenti impostati a caso. In mezzo alla lista, c'era ovviamente l'assenza del nome dell'individuo sconosciuto che aveva semplicemente utilizzato lo pseudonimo di "Thuban", stella polare della costellazione del Drago. Ansioso di concludere presto quel rito in quanto necessitava in breve tempo di un fiero Generale di Comando, Kalas diede il permesso a Veronique di dire le due parole di accompagnamento tipiche della cerimonia (la Sultana, o comunque la futura tale, spronava tutti i combattenti a dare il meglio di loro e ad essere leali, caparbi e non arrendersi facilmente) per poi dare l'ordine di disporsi nelle varie file in attesa di essere chiamati ognuno alla lotta. C'era tantissima adrenalina nell'aria ed infatti, non appena le sfide iniziarono, si cominciarono a delineare da subito i possibili vincitori, persone che si contavano sulle dita delle mani. Alcuni erano rozzi, altri eleganti, altri tattici, altri arroganti, ma nessuno forniva uno stile di combattimento effettivamente proprio e possibilmente imprevedibile... Tutti tranne...
Sta incuriosendo anche a te, non è vero?
Chiese a bassa voce Kalas ad Aryanne, osservando Thuban che finiva il suo incontro per l'ennesima volta con un tempo esiguo, entro un minuto.
Ha una tecnica di lotta magica e fisica che non mi è nuova, anche se non riesco a ricordare esattamente dove l'ho vista.
Ogni qual volta Thuban finiva uno scontro, di riflesso guardava sia il Sultano, sia la sua futura consorte ed infine la Vastnor, sulla quale si soffermava poco di più, come a volerla sfidare con gli occhi. Trascorsero in tutto circa quattro ore, all'interno delle quali restarono appena in sedici, tutti i più forti, tutti i migliori, coloro che avevano dimostrato di poter davvero essere capace di difendere il Sultanato. Tra tutti loro però ce n'era uno più meritevole di tutti, il più forte, il migliore in assoluto, colui che avrebbe combattuto strenuamente contro Aryanne per dimostrare la sua vera forza, il suo vero potere. Iniziarono quindi gli ottavi di finale e ogni combattimento durò parecchio, senza esclusione di colpi. Un vero spettacolo. Kalas osservava tutti quanti e si rendeva conto dell'anima indomita presente in ognuno di loro, lanciando di tanto in tanto un'occhiata a Veronique giusto per cercare di capire cosa le stesse passando per la testa, se avesse individuato qualcuno in particolare per il quale stesse facendo il tifo. Arrivati ai quarti, e di seguito alle semifinali, restarono soltanto quattro combattenti ed ovviamente in mezzo a loro c'era sempre Thuban, il misterioso lottatore dallo stile particolare e sconosciuto. Il Sultano allora si abbassò sulla sua donna, sussurrandole all'orecchio, giusto per scambiare due parole prima di dare il via all'ultima parte di quello scontro epocale.
Pronostici, mia Sultana? Volete fare qualche scommessa?
Le doveva dare del "Voi" forzatamente in quelle occasioni, ma comunque sapeva quanto le piacessero parecchio quei convenevoli. In concomitanza con quelle parole, si conclusero anche le semifinali, decretando come due finalisti Thuban ed un altro combattente davvero molto valido che però sembrava esageratamente stanco. Aveva il fiato corto ed era estremamente sudato, così tanto da far pensare ad un collasso da un momento all'altro, in parole povere non possedeva affatto le energie per svolgere lo scontro pre-Aryanne. Kalas quindi, a malincuore, pur elargendo nei suoi confronti parole molto belle e sinceramente colpite dalla bravura dimostrata, decise di escluderlo dalla sfida, facendo vincere a tavolino l'incappucciato.
Sei pronta? Quando vuoi puoi recarti al centro della pedana. Mi raccomando, è importante per me che tu dia fondo a tutte le tue risorse. Non risparmiarti, non mi serve che lui vinca per forza, mi serve vedere nel caso per quanto sappia resisterti.
Detto questo alla Vastnor, le diede il via libera per andare di fronte al proprio sfidante che, apparentemente non fresco come una rosa ma quasi, si mise in posizione da combattimento. La bacchetta stretta alla mano, le gambe pronte allo scatto e il braccio sinistro in tensione con il pugno chiuso per colpire anche fisicamente la propria avversaria. I muscoli gonfi del petto, con appena qualche livido che però non sembravano averlo compromesso più di tanto: era allenato, era forte, aveva molta esperienza, su quello non c'erano affatto dubbi. Trascorsero pochissimi secondi, poi, un gong diede il via all'ultima sfida, all'ultimo combattimento. Thuban scattò in avanti con la velocità del suono, non sembrava avere intenzione di perdere.
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da Veronique » 09/02/2016, 23:29
[Palazzo Reale dei Sultani del Bahrein - 11.21 - 9 Settembre 2111]
Sapeva di essere un po' in ritardo, ma le piaceva farsi aspettare: da quando la corruzione in lei era aumentata, poi, certe cose erano tornate ad essere importanti, per lei, cose apparentemente insignificanti come farsi attendere ad una cerimonia pubblica, cose che però celavano dei passi indietro nel suo percorso di purificazione; d'altronde, però, aveva acconsentito consapevolmente ad aiutare Monique, quindi ora non poteva prendersela con nessuno se c'era un po' più di buio, in lei. La cosa positiva era che, se non altro, Kalas era già stato informato, dunque non c'era motivo di aver paura che egli potesse stranirsi o infastidirsi per qualche comportamento più strano - egocentrico, egoista e materialista - della fidanzata; fidanzata che, nel sentire un vociare provenire dalla sala delle cerimonie, alzò lo sguardo, già vestita ovviamente e pronta per il suo ingresso trionfale.
Molto bene... si va in scena.
Mormorò la Vireau, alzandosi in piedi e ravviandosi i capelli: si sentiva solo vagamente nervosa per quella cerimonia tanto importante, ma era ben decisa a farsi considerare fin da subito una futura Sultana elegante, distinta, senza eguali insomma; perciò fu con un sorriso calibrato - abbastanza forte da considerarsi spontaneo ma al tempo stesso un po' tenuto così da risultare più elegante - che ella poco dopo si presentò all'interno della Sala Cerimoniale, lasciando che tutti l'ammirassero nella sua infinita bellezza ed avvicinandosi poi al fidanzato e futuro marito, dal quale si lasciò salutare con un baciamano velato e perfetto.
Estasiato dalla Vostra presenza, mia Sultana.
Non vorrei essere da nessun'altra parte, mio Sultano.
Rispose lei con una sfumatura di emozione nella voce, affiancando il futuro consorte e prendendo dalle sue mani la lista con tutti i nomi di coloro che si sarebbero battuti per il posto di Generale di Comando delle forze militari del Bahrein; il discorso che fece successivamente fu molto classico, molto standard, breve ma perfetto, al termine del quale i vari combattimenti poterono cominciare.
Sta incuriosendo anche te, vero?
Thuban? - domandò Veronique di rimando, avendo come la sensazione che quello non fosse affatto il suo vero nome - È diverso da tutti gli altri, a mio parere, ma sei tu l'esperto... illuminami.
Ha una tecnica di lotta magica e fisica che non mi è nuova, anche se non riesco a ricordare esattamente dove l'ho vista.
In silenzio, la donna osservò i combattimenti andare avanti, il numero dei contendenti farsi sempre più ridotto, e Thuban rimanere sempre nel mucchio, vincendo così tanto facilmente da sembrare quasi che nemmeno si stesse impegnando per sconfiggere gli avversari.
Pronostici, mia Sultana? Volete fare qualche scommessa?
Scommetto sul fatto che a chiunque vincerà alla fine, Aryanne darà non poco filo da torcere. Ma in fondo è proprio quello l'obiettivo, giusto?
Gli sorrise, lo sguardo che si fece più attento quando i contendenti rimasero in due e, per ovvi motivi, fu l'uomo misterioso ad essere scelto per il combattimento contro la Vastnor: Veronique, a quel punto, si mise semplicemente più comoda, dispiacendosi di non avere nulla da bere e da sgranocchiare; perché come avrebbe sicuramente detto quella balena cellulitica della Sauvage "certi spettacoli si dovevano gustare con le giuste energie" ... e chissà, magari quella volta le avrebbe pure dato ragione.
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da Aryanne » 10/02/2016, 16:29
• Sala Cerimoniale del Palazzo Reale _ Bahrein _ 9 Settembre 2111 _ 11.23 •
Ed io che pensavo di abitare in un posto lussuoso...
Già con Typhon aveva dovuto ridimensionare molto la propria visione, visto che sposando l'Erede del Fuoco si era beccato un intero Castello come dimora... ma lì si andava addirittura oltre, era assurdo pensare che Veronique - una sua parente acquista - avrebbe presto abitato in un palazzo come quello, e sarebbe diventata la Sultana del Bahrein, in pratica la governante di un intero Stato! Eppure era tutto vero, talmente vero che Kalas le aveva chiesto di lottare contro il vincitore dei combattimenti per decretare il nuovo Generale di Comando delle forze militari, per scoprire se fosse effettivamente all'altezza di quel ruolo: visto che il padre era ancora sul "evita missioni da Mercenaria, per il momento", alla Vastnor era sembrato un ottimo modo per tenersi in forma in modo alternativo... anche perché andare a letto col proprio fidanzato si poteva considerare come un esercizio fisico sempre fino ad un certo punto. Il pensiero di Sly la fece sorridere tra sé mentre, nella Sala Cerimoniale, attendeva l'inizio degli eventi: chiaramente, a differenza di quasi tutti i presenti, Aryanne aveva optato per un abbigliamento comodo e da combattimento, essendo ciò che le veniva richiesto; non la divisa da Mercenaria dunque, bensì una tuta perfetta per quell'occasione, scarpe ultra-comode, bacchetta momentaneamente riposta nell'apposita fondina, le spille potenzianti tutte ben fermate sulla cintura che le cingeva la vita, ed il pendente trovato con Marshall al collo, celato sotto ai vestiti, nel caso le servisse. In fondo, Kalas stava cercando la persona più adatta a comandare i soldati atti a proteggere il Paese e la famiglia reale, e chiunque fosse riuscito a tenere testa ad una Aryanne così potenziata di sicuro sarebbe stato perfetto per quel ruolo.
Sono arrivati in più di quattrocento. Ma solo uno di loro avrà l'onore di misurarsi con te.
Non credo che al momento lo considerino un onore...
Commentò la Vastnor a bassa voce, accanto a Kalas: dopotutto nessuno la conosceva lì, non si conoscevano né la sua identità né le sue effettive capacità, per questo era divertente, era come sapere di doversi scontrare con qualcuno, il migliore, che però l'avrebbe fronteggiata alla cieca, mentre lei avrebbe avuto modo di studiare i vari stili di combattimento dall'inizio della cerimonia fino alla sua fine.
Come ti senti? Hai fatto riscaldamento stamattina o andrai a freddo per fornire un piccolo vantaggio?
Ma quale vantaggio, mi hai detto di prendere la cosa seriamente e così ho fatto. Mi sono riscaldata per un bel po', prima di venire qui, e riguardo al come mi sento... direi bene, curiosa di scoprire quali combattenti si offriranno per proteggere il Bahrein.
Gli fece un occhiolino discreto - lì era il Sultano, non poteva trattarlo come quando stavano a casa di Monique - guardandosi intorno per osservare i vari ospiti paganti e posare infine lo sguardo su Veronique, bellissima in quel vestito viola e con uno sguardo un po' più... spento; o meglio, luminoso come sempre ma diverso: Sandyon le aveva semplicemente detto che aveva usato recentemente le illusioni e che era tutto normale, e ad Aryanne quella spiegazione era bastata... come spesso succedeva, preferiva sapere il meno possibile. Salutò la parente acquisita con un sorriso ed un cenno del capo, mimando con le labbra un silenzioso "Wow, stai da paura!", per poi tornare seria, ascoltare i due discorsi di rito da parte dei Sultani - o meglio, del Sultano e della futura consorte - ed osservare finalmente l'inizio dei combattimenti: fu chiaro fin da subito che di sorprese ci fosse da aspettarsene ben poche... eppure, in mezzo ai vari contendenti, ce n'era uno che attrasse l'attenzione della Vastnor fin da subito, e non totalmente in positivo. Thuban, così si chiamava l'uomo, era sì molto bravo, con un'ottima tecnica e uno stile diverso dal solito - o comunque da quelli presenti - ma il modo in cui si presentava non le piaceva per nulla: suo padre le aveva insegnato l'importanza dell'umiltà, della modestia, e del mostrare il proprio valore sul campo, coi fatti; mostrarsi quindi senza alcuna protezione, sfrontato e sfacciato, come a voler insinuare di essere talmente superiore agli altri da non avere nemmeno bisogno di proteggersi, faceva venire una gran voglia ad Aryanne di urlargli un "Guarda che non ce l'hai solo tu, tiratelo di meno!" molto da Ricciardi e molto poco educato. Si trattenne, ovviamente, incrociando le braccia al petto ma fissandolo con aria intensa e vagamente incazzosa, come a fargli capire che poteva sentirsi figo quanto voleva, magari anche arrivare a batterla, ma questo non faceva certo di lui una grande persona.
Alla fine, come ipotizzato dalla Vastnor fin quasi da subito, fu proprio quel Thuban ad arrivare in finale, insieme ad un contendente che però era evidentemente troppo stanco per proseguire: con la sua vittoria a tavolino, si era appena guadagnato il diritto di scontrarsi con Aryanne, la quale non vedeva l'ora di dargli una lezione, non perché pensava di dover vincere per forza - lei prendeva in considerazione la possibilità che ci fossero al mondo persone più forti - ma perché anche solo rendergli difficile la vittoria avrebbe forse fatto capire all'altro quanto poco accettasse quel suo modo arrogante di porsi, specie dal momento in cui nemmeno si mostrava apertamente in volto alle persone da cui, in teoria, voleva farsi assumere.
Sei pronta?
Certo.
Quando vuoi puoi recarti al centro della pedana. Mi raccomando, è importante per me che tu dia fondo a tutte le tue risorse. Non risparmiarti, non mi serve che lui vinca per forza, mi serve vedere nel caso per quanto sappia resisterti.
Vedrò di fargliela sudare, la vittoria... E magari anche di farlo perdere: abbassare un po' la cresta non credo gli farebbe male.
Commentò a bassa voce Aryanne, la quale si mosse quindi a passo lento e controllato - mentre si legava i capelli in una coda alta e stretta ed afferrava la bacchetta con la mano destra - arrivò al centro della pedana, si mise in posizione difensiva e fece un cenno del capo, segno che si poteva anche cominciare: lui non sembrava intenzionato a perdere... ma nemmeno lei si sarebbe arresa facilmente.
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da Sandyon » 12/02/2016, 12:14
Lo scontro si è svolto seguendo questo percorso:
Iniziale situazione di parità che si è mantenuta per circa mezz'ora, quaranta minuti. Attacchi magici a favore dello sfidante, attacchi fisici a favore di Aryanne. Pochi graffi per entrambi, ma trascorsa un'ora e dieci, la Vastnor ha cominciato a sudare di più, accusando stanchezza. A quel punto gli attacchi fisici sono andato in equilibrio e successivamente in favore dell'avversario. Aryanne ha provato a sfruttare la trasformazione in Leonessa e così lo sfidante si è trasformato a sua volta, mostrando la propria forma animale: un Puma Nero. I due felini si sono affrontati ma senza stabilire una vera e propria superiorità a causa della maggiore stazza della Leonessa ma la maggiore precisione nei colpi del Puma. Tornati nuovamente in versione umana, i due hanno proseguito lo scontro rimanendo sulle lunghe distanze, prendendo tempo e recuperando energie. Raggiunta la quota di ben 190 minuti, Aryanne ha dovuto cedere successivamente ad un intenso attacco magico e fisico a stretto contatto terminato con un doloroso calcio all'addome. Non appena ha cercato di rimettersi su a fatica, l'avversario le ha puntato la bacchetta alla gola, decretando la conclusione dell'incontro.
Pote Proseguire.
Buon Gioco.
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da Kratos » 12/02/2016, 17:05
Li aveva sfiancati, uno dopo l'altro, per poi dare il colpo di grazia ed eliminarli dalla competizione. Fino ad allora non si era mai fermato un attimo e non si sarebbe fermato neanche prima della finale, visto che non si prevedevano minuti di riposo. Si era documentato abbastanza sulla sua avversaria per avere una buona certezza di farcela: aveva seguito il suo incontro con Calamity Jane, sia il primo che il secondo, prendendo appunti. Scorretto? Forse un poco, ma non era forse saggio studiare il proprio avversario prima di affrontarlo con l'intento di sconfiggerlo quasi sicuramente? Nella sua memoria rievocava ricordi di quel Palazzo, di quella stessa sala e di quante volte aveva camminato per quei pavimenti vestito come un damerino d'altissima nobiltà. In realtà all'inizio non era stato altro se non uno dei tanti figli avuti con una donna qualunque, ma poi le cose andarono diversamente e con esse la sua vita cambiò del tutto... In meglio. Cresciuto assieme a Kalas, ne aveva imparato ad apprezzare il carattere e l'indole, trovandocisi perfettamente d'accordo e senza provare alcuna invidia nei confronti del suo futuro come Sultano. D'altra parte il Tìamat era nato prima e quindi a prescindere gli spettava di diritto quella posizione, ma anche se fosse stato più giovane, gli avrebbe ceduto volentieri il posto, lui non era fatto per un simile posto di comando, lui il comando lo voleva lì fuori, in mezzo alla gente, in mezzo ai campi di battaglia e alla difesa del paese di un uomo come suo padre che aveva avuto il coraggio di accettarlo e non cacciarlo. Diversi Anni Prima
... Sono... Sono vivo? Com'è possibile?
Cerca di stare tranquillo, ti ricordi di me?
Ma lei è... Sì certo, certo che mi ricordo di lei! Come mai sono a Cipro? ... L'attacco al Palazzo! La mia famiglia! Dove sono?!
Mi dispiace... Temo che siano tutti morti... ... Tuo fratello non abbiamo idea se si sia salvato o meno ma tuo padre e le vostre madri non ci sono più, ce lo hanno confermato. I Jakom hanno ottenuto il potere, ma per tua fortuna tra le guardie delle prigioni c'erano ancora vostri sostenitori, per questo sei qui...
No... No no no... Non posso crederci... Devo tornare lì!
Sei pazzo forse?! Vuoi che ti uccidano?! Rimarrai qui e ti occulteremo per il tuo bene, così sarai al sicuro. Lo devo al mio grande amico, tuo padre...
Questo significa che non rivedrò più il mio paese?
Per ora no, mi dispiace... Però chissà, staremo a vedere nel tempo se cambieranno le cose.
Da allora erano trascorsi anni, moltissimi anni, talmente tanti che quasi faceva fatica a ricordare tutti i dettagli di quel luogo dove ora si trovava e dove stava combattendo, dove stava lottando. Era consapevole che forse, presentandosi con la sua vera identità, suo fratello non lo facesse competere e puntasse erroneamente a dargli la carica che desiderava, ma lui voleva meritarsela, conquistarsela. Ecco perché ora si trovava in mezzo a quella sala con Aryanne Vastnor davanti agguerrita più che mai e con la bacchetta pronta a sferrare incantesimi a raffica contro di lei. A giudicare da alcune tipologie di mosse che avrebbe visto successivamente, gli fu facile capire che si era allenata con Kalas, un Kalas di sicuro molto più preparato di lui nello stile di combattimento della Stirpe del Drago, uno stile da lui appreso per troppo poco tempo e che quindi ora risultava molto più sporco e impreciso, ma ugualmente efficace. Non appena la futura Sultana diede il via, Thuban si lanciò contro la Mercenaria, cominciando così la sua ultima sfida. C'era da ammetterlo, era migliorata ancora, Aryanne, ancor di più rispetto al suo ultimo combattimento contro Janet Sonenclaire, ma il suo corpo doveva ancora temprarsi molto mentre il suo era stato messo sotto sforzo missioni dopo missioni, alcune anche ai limiti della sopportazione umana. Desiderava riprendersi ciò che i Jakom gli avevano rubato, desiderava vendetta, desiderava farcela da solo contro una intera famiglia, ecco perché la sua preparazione era così alta, ma per fortuna Kalas ce l'aveva fatta prima di lui, scoprendosi vivo e da allora l'ottimismo aveva ricominciato a scorrere nel suo sangue. La ragazza attaccava senza sosta, sferrava colpi forti e allo stesso tempo geniali, ma lui reggeva, reggeva e contrattaccava. Quel giorno avrebbe imparato che al Mondo Magico ce n'erano altre di persone più capaci di lei. STUMPSchiena alla colonna laterale destra della sala, una botta pazzesca, poi a terra. Anche lui quel giorno si stava rendendo conto di quante persone molto più caparbie e difficili da buttare giù esistessero rispetto a tutte quelle incontrate fino a quel momento. Quello però fu soltanto un incentivo a rialzarsi e ad attaccare con ancora più energia e furia, non dando mai tregua alla sua sfidante, fino a quando ella non decise di sfoderare il suo lato animale. Una Leonessa: che meraviglia, davvero una creatura incantevole, come incantevole era anche la stessa femmina che la impersonava... Chissà se le sarebbe dispiaciuto uscire con lui una volta concluso tutto. Annuì lentamente, vedendo l'animale sinuoso e felino che cominciava a girargli attorno con aria famelica, l'occhio che concentrato osservava attentamente ed aspettava solo l'attimo giusto per sferrare un agguato. Si era addestrata tanto anche come Animagus, c'era da ammetterlo... Ed era anche quasi sicuro che si fosse studiata la vita di quelle creature meravigliose a stretto contatto con loro, ma ella non era l'unico felino pericoloso lì in mezzo e non si stava certo parlando di Kalas. Attese che la Leonessa facesse il suo primo attacco, ma non si aspettava una tale velocità ed infatti pur scivolando e schivando sul lato, una unghiata piuttosto interessante lo prese alla spalla sinistra, facendogli subito colare sangue lungo la schiena. Non si fermò un attimo però, non ne aveva il tempo e doveva approfittarne. Corse veloce fino alla colonna davanti a lui, con un salto prese a camminarci sopra per circa quattro passi e poi si diede la spinta all'indietro per roteare e a quel punto si tramutò pure lui, atterrando sinuoso quanto lei, ma più... scuro. Era probabile che ella non si aspettasse quel colpo di scena, ma rimase ugualmente concentrata non facendo trapelare nessuna emozione di sorpresa... Si era allenata proprio bene. Pronta un po' a tutto, esattamente come lui. Quella sfida gli stava piacendo incredibilmente e quella ragazza sarebbe rimasta una delle sue rivali preferite per allenarsi insieme in futuro, sia fuori che sotto le coperte eventualmente. Corse verso di lei dando luogo a degli attacchi velocissimi e mirati, non puntando mai alla forza, perché quella era dalla parte della femmina del Leone ben più pesante di lui, un Puma, proprio come il fratello. A quel punto, Kalas stava già iniziando ad assottigliare lo sguardo leggermente incuriosito e perplesso da quel Thuban che sembrava avere così tanto in comune con lui ma senza spiegarsene il perché. La situazione tra le due creature animali andò in stallo molto presto, ecco perché dovettero tornare entrambi esseri umani continuando nello stile classico. Lui non stava benissimo, ma controllava ancora la propria stanchezza, lei invece sudava di più ed aveva il fiato più corto. Non era come combattere con Calamity Jane, quello era tutto un altro livello e trascorse più di due ore la differenza si sentiva. Doveva approfittarne adesso prima che si stancasse eccessivamente anche lui. Recuperò le energie per poco, forse una decina di minuti, rimanendo distante da lei ed attaccando nascondendosi dietro le colonne, poi, avanzò di corsa dando luogo all'ennesimo corpo a corpo, trasformando la sua tecnica in una furia cieca e provando infine a schiacciare la ragazza grazie alla maggiore massa fisica riacquisita e alla resistenza del corpo stesso ai colpi violenti. Dopo una lunga serie di offese, la prese in pieno all'addome con un calcio piatto, mandandola indietro, quindi scattò in avanti con un mezzo salto abbastanza veloce da puntarle alla gola la bacchetta. Stop! Incontro concluso. Vince Thuban.Decretò subito il Sultano, invitando quindi lo sfidante di Aryanne ed allontanare l'arma. L'uomo lo fece subito ed anzi, con estrema sportività le tese la mano per aiutarla a rialzarsi, stringendola poi, in segno di sincerissimi complimenti. Era stata una avversaria letale e difficile da sconfiggere e probabilmente nell'arco di ancora qualche anno lo avrebbe raggiunto, però non era detto che anche lui non facesse nel frattempo passi avanti. Non poté far notare il proprio sorriso placido, non subito almeno, in quanto la sciarpa ferma sul viso grazie ad un incantesimo glielo impediva, ma gli occhi erano interpretabili come sinceramente colpiti e sereni. Devo ordinarti però di rivelare la tua identità, Thuban.Ordinare a me? Il potere ti ha proprio dato alla testa, mh?!Cosa? Come ti permetti di... Un momento... Quella voce...Per quel che mi riguarda ci hai messo anche troppo a riconoscermi. Però ti perdono solo perché sono passati davvero troppi anni...Si volse verso il Sultano e Veronique, riponendo la bacchetta nella fondina e togliendosi velocemente la sciarpa, lasciandola ricadere placida sulle spalle. Capelli neri ed occhi altrettanto neri, lieve barba, sorriso tranquillo e un po' scherzoso e una voce profonda, simile a quella di Kalas su tanti aspetti. ... Fratello.Non posso crederci...Beh credici, perché a quanto pare è un vizio di famiglia resuscitare! Anche io ti davo per morto ed invece mi hai tolto il gusto di riprendermi il Sultanato! Come minimo mi spettava questa carica senza sforzi ma non sarebbe stato giusto. Lo sai, a me sempre piaciuto conquistare con lealtà, ce lo ha insegnato nostro padre.I due uomini si avvicinarono l'un l'altro e Kalas lo abbracciò immediatamente, con una espressione commossa e gli occhi chiusi per l'emozione. A quel punto anche l'altro fece la stessa cosa, sospirando, mentre il vociferare tra i civili presenti aumentava, diventando via via sempre più entusiasta. Non sarebbe stato difficile per Aryanne e la Vireau capire di chi si trattasse, anche perché sotto alcuni aspetti la somiglianze c'era e non solo nella voce. Kalas, staccatosi dall'abbraccio, invitò la ragazza e la compagna ad avvicinarsi, con aria orgogliosa ed immensamente felice. Aryanne, Veronique, vorrei presentarvi Kratos, il fratello che credevo morto durante l'assedio al Palazzo da parte dei Jakom. L'unico membro rimastomi della famiglia...È stato un vero onore misurarmi con te, Aryanne. Sei giovanissima eppure molto più brava di tanti militari affrontati di gran lunga più grandi ed esperti di te. ... Così tu saresti la futura Sultana. Tra le strade si vociferava un fascino ed una bellezza degna di tutto il tesoro del Palazzo ma per la miseria, qui si va ben oltre l'ipotizzabile.Per rispetto ed educazione, seppur un poco più "rozza" rispetto a quella di Kalas, Kratos eseguì un baciamano verso la Vireau, sorridendole malizioso e amichevole. Questo è un giorno meraviglioso! Bisogna assolutamente festeggiare! Avete visto e sentito tutti?! Mio fratello è vivo! Potete comunicarlo a tutto il paese! Oggi è festa per tutto il Sultanato! Preparate un banchetto degno della ritrovata famiglia e che venga dato ottimo cibo ad ogni sfidante che ha perso nel rito!Ci fu un grandissimo boato di acclamazione, più un applauso verso i due fratelli tornati finalmente nel loro luogo di origine. Andiamo su, devi farti medicare e poi una bella doccia. Lo stesso vale per te Aryanne. Devi raccontarmi tutto quello che hai fatto e cosa ti è successo... Faccio ancora fatica a crederci, te lo giuro.La doccia possiamo anche farla insieme, non mi formalizzo! Alla fin fine è per ottimizzare i tempi!Lanciò un'occhiata divertita e manco tanto ironica verso la Vastnor, mentre Kalas gli dava una pacca sulla spalla esprimendosi con un "Finiscila!". USCITA PER KALAS E KRATOS
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Kratos
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da Veronique » 12/02/2016, 22:06
Non c'era motivo di tifare per uno tra Aryanne e Thuban, visto che quella sfida serviva solo per capire se l'uomo misterioso fosse all'altezza del posto messo in palio da Kalas... ma era quasi impossibile, per Veronique, non sperare che la Vastnor vincesse e schiacciasse il suo avversario; un po' troppo cattivella? Tutta colpa della corruzione, ne era assolutamente consapevole, ma fino a che la malignità si limitava a quello, allora andava tutto bene.
Uhmpf...
Borbottò la francesina quando fu evidente che Aryanne era stanca, troppo per poter avere la meglio sul proprio avversario, e infatti pochi istanti dopo si ritrovò con la bacchetta alla gola: quel gesto, seppur normale in un combattimento, fece assottigliare lo sguardo a Veronique, che schioccò la lingua al palato con aria irritata; era corrotta, quindi maggiormente capricciosa, ed anche azioni innocue potevano rischiare di farla scattare. Per fortuna ci pensò il fidanzato - nonché futuro marito - a risolvere la cosa, alzandosi in piedi e decretando la fine di quell'incontro che avrebbe, di conseguenza, consegnato al misterioso combattente la carica di Generale dell'esercito del Bahrein: sì, ma chi era realmente colui che aveva battuto la Vastnor?
Devo ordinarti però di rivelare la tua identità, Thuban.
Ordinare a me? Il potere ti ha proprio dato alla testa, mh?!
Inarcò un sopracciglio, Veronique, sconcertata dal comportamento dell'uomo: forse non era pratica dei rapporti tra Sultano/suddito, ma dubitava che ci si potesse rivolgere in quel modo al proprio regnante.
Cosa? Come ti permetti di... Un momento... Quella voce...
La sua voce? Che ha la sua voce, Kalas? - domandò la Vireau sottovoce, passando lo sguardo dall'uomo mascherato al fidanzato, e viceversa.
Per quel che mi riguarda ci hai messo anche troppo a riconoscermi. Però ti perdono solo perché sono passati davvero troppi anni... ... Fratello.
... fratello?
Non posso crederci...
Beh credici, perché a quanto pare è un vizio di famiglia resuscitare! Anche io ti davo per morto ed invece mi hai tolto il gusto di riprendermi il Sultanato! Come minimo mi spettava questa carica senza sforzi ma non sarebbe stato giusto. Lo sai, a me sempre piaciuto conquistare con lealtà, ce lo ha insegnato nostro padre.
In silenzio, piuttosto incredula e sconcertata, Veronique osservò Kalas abbracciare l'uomo - il fratello - con emozione incredibile: in effetti, a vederli vicini, si assomigliavano un minimo... ed erano entrambi due pezzi di manzi di prima scelta; e bravo il Bahrein, ne sfornava di uomini come Trama comandava...
Aryanne, Veronique, vorrei presentarvi Kratos, il fratello che credevo morto durante l'assedio al Palazzo da parte dei Jakom. L'unico membro rimastomi della famiglia...
È stato un vero onore misurarmi con te, Aryanne. Sei giovanissima eppure molto più brava di tanti militari affrontati di gran lunga più grandi ed esperti di te.
Attese che Aryanne rispondesse, per poi lanciargli un sorriso accattivante quando Kratos si rivolse a lei, facendole un baciamano leggermente meno elegante del fratello, ma comunque rispettoso.
... Così tu saresti la futura Sultana. Tra le strade si vociferava un fascino ed una bellezza degna di tutto il tesoro del Palazzo ma per la miseria, qui si va ben oltre l'ipotizzabile.
E tu saresti il mio futuro cognato. Non conosco i particolari di tutta la storia, ma bentornato a casa.
Gli sorrise, elegante e velatamente maliziosa, perché era un uomo meravigliosamente bello e lei... lei già di suo amava farsi notare, figurarsi poi con della corruzione in più.
Questo è un giorno meraviglioso! Bisogna assolutamente festeggiare!
Festeggiare? Le piaceva l'idea, moltissimo... soprattutto perché così avrebbe potuto sfoggiare un vestito nuovo.
Avete visto e sentito tutti?! Mio fratello è vivo! Potete comunicarlo a tutto il paese!
Osservò i presenti, le loro occhiate incredule, il loro vociare crescente, e si rese conto che per almeno una settimana il ritorno di Kratos sarebbe stato il principale argomento di conversazione in tutto il Bahrein.
Oggi è festa per tutto il Sultanato! Preparate un banchetto degno della ritrovata famiglia e che venga dato ottimo cibo ad ogni sfidante che ha perso nel rito!
Mentre tutti applaudivano, Veronique si apprestò a tornarsene in camera per cambiarsi ed essere ancora più perfetta e mozzafiato per il banchetto: tanto Kratos e Aryanne avrebbero dovuto prima medicarsi e farsi una doccia... e chissà se la Vastnor avrebbe accettato di farla con lui, per ottimizzare i tempi! Uscita per Veronique
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Veronique
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da Aryanne » 13/02/2016, 23:44
Era forte, inutile provare a nasconderlo: aveva una tecnica eccellente, le teneva testa ed anche di più, probabilmente di lì a poco sarebbe anche riuscito a batterla; Aryanne non era né una stupida né una montata, sapeva riconoscere i propri limiti ed era consapevole - lei - che esistessero molte persone più forti, più capaci, più preparate di quanto la Vastnor non fosse, altrimenti avrebbe raggiunto la vetta tra i Mercenari già da molto tempo. Visto che Kalas le aveva chiesto di non risparmiarsi, comunque, Aryanne continuò a lottare strenuamente, prendendo quella sfida come un semplice quanto utile allenamento - e finalmente, visto che a causa di quel riposo forzato stava cominciando a dare di matto! - a prescindere dal risultato; e quando l'avversario la fece finire a terra e le puntò di seguito la bacchetta alla gola, l'italiana ne riconobbe la superiorità, annuendo con un velato sorriso verso il "puma nero", dato che come soprannome - considerando la sua forma da Animagus - gli calzava a pennello.
Stop! Incontro concluso. Vince Thuban.
Non appena lui le tese la mano, Aryanne la strinse e si lasciò aiutare a rimettersi in piedi, facendogli un rispettoso cenno del capo che indicava l'accettazione della sconfitta e, ovviamente, i complimenti per aver vinto; una volta perdere l'avrebbe fatta ammattire, mentre ora... ora conviveva con quella realtà, che l'aveva resa più umile e, di riflesso, anche più matura.
Devo ordinarti però di rivelare la tua identità, Thuban.
Ordinare a me? Il potere ti ha proprio dato alla testa, mh?!
Va bene l'aver vinto un duello, ma questo qui è decisamente un montato da far schifo...
Pensò Aryanne nel sentire la risposta dello sfidante ancora col volto coperto, incrociando le braccia all'altezza del petto senza dire nulla perché quelli erano affari tra lui ed il Sultano.
Cosa? Come ti permetti di... Un momento... Quella voce...
Per quel che mi riguarda ci hai messo anche troppo a riconoscermi. Però ti perdono solo perché sono passati davvero troppi anni... ... Fratello.
Non posso crederci...
Beh credici, perché a quanto pare è un vizio di famiglia resuscitare! Anche io ti davo per morto ed invece mi hai tolto il gusto di riprendermi il Sultanato! Come minimo mi spettava questa carica senza sforzi ma non sarebbe stato giusto. Lo sai, a me sempre piaciuto conquistare con lealtà, ce lo ha insegnato nostro padre.
Ci mancava solo la svolta da telenovela babbana...
Mormorò la Vastnor quando si rese conto di ciò che era appena accaduto: non aveva lottato contro un tizio qualsiasi, ma contro il fratello di Kalas creduto morto - in realtà lei nemmeno sapeva che il Tìamat l'avesse avuto, un fratello - e che ora invece era tornato a casa; fu con un sorriso leggero che osservò l'abbraccio tra i due fratelli ritrovati, felice per Kalas più che altro, avvicinandosi poi al trio composto dai due e Veronique per presentarsi all'ultimo arrivato in modo ufficiale.
Aryanne, Veronique, vorrei presentarvi Kratos, il fratello che credevo morto durante l'assedio al Palazzo da parte dei Jakom. L'unico membro rimastomi della famiglia...
È stato un vero onore misurarmi con te, Aryanne. Sei giovanissima eppure molto più brava di tanti militari affrontati di gran lunga più grandi ed esperti di te.
Anche tu sei stato grandioso, ma mi sembra ovvio visto quale sia stato il risultato del nostro scontro. Dovremmo allenarci insieme ogni tanto, potrebbe essere divertente!
E ti pareva che la Vastnor non trovava il modo per tirare acqua al suo mulino...
Questo è un giorno meraviglioso! Bisogna assolutamente festeggiare! Avete visto e sentito tutti?! Mio fratello è vivo! Potete comunicarlo a tutto il paese!
Sai, potresti rinominare questa giornata come "La Giornata Nazionale della Famiglia" o qualcosa del genere... di solito alla gente cose come questa piacciono un sacco!
Gli suggerì Aryanne, che a trattarlo come un Sultano non riusciva proprio, non quando Kalas era prima di tutto un amico, per lei.
Oggi è festa per tutto il Sultanato! Preparate un banchetto degno della ritrovata famiglia e che venga dato ottimo cibo ad ogni sfidante che ha perso nel rito!
Fortuna che adesso, grazie al Fuoco, posso mangiare di più... scommetto che i cuochi di Kalas metteranno su un pranzo luculliano, da leccarsi i baffi! - pensò tra sé la Vastnor con aria stanca, un po' abbattuta forse, ma sicuramente soddisfatta.
Andiamo su, devi farti medicare e poi una bella doccia. Lo stesso vale per te Aryanne. Devi raccontarmi tutto quello che hai fatto e cosa ti è successo... Faccio ancora fatica a crederci, te lo giuro.
La doccia possiamo anche farla insieme, non mi formalizzo! Alla fin fine è per ottimizzare i tempi!
Fly down, Principe... - si chiamava così il fratello di un Sultano, giusto? - La tua degna avversaria è già occupata, ma posso darti la rivincita ogni volta che vuoi!
Gli fece un occhiolino divertito e poi seguì il trio, pronta a gustarsi un pranzo da Re... ... anzi, da Sultano!
• Fine •
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Aryanne
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da Kalas » 07/08/2019, 12:18
30 Marzo 2114 Palazzo dei Sultani del Bahrein Palestra Privata del Sultano e dell'Emiro Ore 11:55
Non era tanto insolito che Kalas e Kratos decidessero di allenarsi assieme quando le loro ore libere coincidevano. Avevano un ottimo rapporto fraterno ed anche affine, sia per quanto riguardava il lavoro fisico che il modo di pensare. Trovavano quindi minuti adatti per conversare, parlare ed aggiornarsi sia sulle novità generali che private di ognuno. Quella mattina, Kratos era arrivato con uno sguardo un po' più assorto, perso in diverse riflessioni spontanee e passive. Il Sultano, non volendolo momentaneamente disturbare, aveva taciuto per almeno un'ora e mezza, limitandosi ad affiancarlo nei soliti esercizi. Giunti però in prossimità di mezzogiorno e con l'avvio dei minuti di riposo successivi all'intenso allenamento, non poté fare altro che lasciarsi guidare dalla curiosità. Senza considerare che sostanzialmente il benessere emotivo e mentale del parente ritrovato gli stessero sempre a cuore.
Forse non avrei dovuto eseguire tutte quelle serie e quelle ripetizioni, sto diventando troppo vecchio!
Non puoi pretendere di avere il mio stesso ritmo, fratello, con la vita reale che conduci...
Vorrei tanto darti torto ma temo di avere le mani legate, non ho più la stessa vita da Mercenario di una volta.
E scommetto che certe volte un po' ti manca!
Sì, certe volte sì, ma mi basta ricordare perché lo sia stato per mettere subito da parte ogni malinconia.
Mercenario per necessità, Mercenario per vendetta, Mercenario per rinforzare spirito, anima, corpo, mente, tutto. Lui e Kratos avevano vissuto linee di destino simili, chi celandosi dietro un soprannome, chi invece preferendo direttamente l'anonimato. Da quando la famiglia Jakom era stata completamente allontanata dal Sultanato, Kalas aveva dismesso i panni del Guerriero conosciuto come "The Fallen". Questo però aveva anche avuto come conseguenza un abbassamento della resistenza fisica e una minore propensione a sforzi invece del tutto naturali per il Bahamut. Kratos, avendo scelto di proseguire con una carriera anche militare, si teneva perennemente in tensione muscolare, risultando sempre pronto all'azione e pieno di energie. Altrimenti, due settimane prima, non ce l'avrebbe mai fatta a fronteggiare una specie di Super Uomo com'era stato quel Leonidas. Seppur depotenziato, la sua forza era ugualmente spropositata ma l'Emiro era riuscito a metterlo ugualmente K.O. dimostrando una potenza davvero esemplare.
Chissà che fine ha fatto...
Ma non si stava riferendo esattamente al moro psicopatico e omicida, ad essere sinceri.
Dove stai con la testa?
Ricordi quando ti parlai dei fatti avvenuti in India?
Naturalmente...
Ecco, mi chiedevo se alla fine quella donna fosse riuscita a sfuggire da quel tipo.
Ti dai troppa pena per qualcuno che neanche conosci.
Probabilmente è vero, ma se avessi affrontato quell'uomo, la mia preoccupazione ed inquietudine le capiresti, fidati.
Mi fido di mio fratello e tanto basta, ma fino a quando non ci saranno notizie strane o sviluppi particolarmente eclatanti, inutile concentrarcisi.
Quella smaterializzazione era davvero insolita, mai visto usare la Trama in quel modo e dire che di cose assurde ne ho viste parecchie!
Concordo, è la parte del racconto che più mi ha lasciato sorpreso, ma rinnovo le mie parole: si possono attendere le novità e sperare non siano troppo gravi.
Kratos annuì, restando seduto sulla panca con quel manubrio pendente dalla mano destra da 15 kg. Non era una sua priorità, non sentiva la necessità di fare salti mortali, ma certe vicissitudini lasciavano un segno indelebile, volente o nolente. Intanto, Kalas si mise a fare qualche trazione alla sbarra riuscendo, contrariamente alle sue previsioni, in un ottimi risultato in termini di tempo e numero sollevamenti. Poteva non essere più il Mercenario di una volta, ma il suo era un fisico comunque perennemente curato e tenuto attivo, forse anche merito di una Sultana tanto vogliosa. Scherzi a parte, finito anche quell'esercizio, il Tìamat si andò a stendere sul tappeto per gli addominali, prendendosi ancora qualche minuto prima di ricominciare a sudare.
Cambiando discorso ma restando in tema di femmine...
Ti prego non ricominciare...
Che intenzioni hai con Farah?
Tanto è inutile, ci ritorni continuamente!
Perché è la famiglia che mi chiede e prova ad informarsi, Kratos, cosa pretendi?
Lo scioglimento di un fidanzamento inutile, ecco cosa pretendo...
Sai bene che non può essere deciso solo da te, la vostra è una promessa rinnovatasi non appena scoperto che non fossi morto.
Dovevo fare più attenzione a non rendere la mia resurrezione tanto plateale, allora.
Probabilmente, ma quel che è fatto è fatto e adesso in un modo o nell'altro devi sbrigarti a sbloccarti e seguire le tue responsabilità.
Responsabilità? Ehi andiamoci piano, non sono mica solo io a tenere a freno l'entusiasmo, pure lei non si smuove, non scioglie la promessa solo per torturarmi!
Con quello che le hai fatto passare da bambina vorrei ben vedere.
Eravamo ragazzini, Kalas, ragazzini, stupidi ragazzini che si riempivano di scherzi e cattiverie, tutto qui!
Non tutti sono cresciuti finendo a fare i Commando, lei ad esempio è maturata nel suo Palazzo, fortificando le sue sensazioni negative verso di te.
Come se non mi fosse già bastato il calvario di quegli anni, adesso me lo dovrei pure sorbire per tutta la vita nel matrimonio? No, grazie!
Secondo me dovreste solamente provare ad avere qualche dialogo leggermente più costruttivo che non si limiti a frecciate velenose o saluti gelidi.
O magari avrebbe solo bisogno di provare un po' di c***o una volta ogni tanto, almeno si scioglierebbe e potrebbe risultare più accomodante e simpatica.
... Beh, è la tua futura sposa, se ti desse il permesso perché non proporglielo?
Perché ha tanto di quell'acido in corpo che ho paura mi si sciolga, se glielo mettessi dentro...
Cortesemente, se puoi farmi un immenso favore, non dire mai queste parole davanti a lei, d'accordo?
Non sono certo di non averglielo mai detto prima, sai?
Kalas scosse il capo, sospirando con sufficienza non riuscendo proprio a comprendere il comportamento del fratello. Farah Madani era ormai diventata a tutti gli effetti una bomba di donna sotto ogni aspetto, con un curriculum nobiliare invidiabile. Non le mancava assolutamente nulla per risultare perfetta agli occhi di ogni possibile pretendente e difatti ne aveva a bizzeffe. Purtroppo non molti di questi potevano essere reputati propriamente di bell'aspetto o dai modi adatti ad essere dei buoni mariti e difatti sia lei che la famiglia non si accontentavano affatto. Kratos però rappresentava una alternativa ben più che valida non solo sul piano estetico, ma anche mentale, amministrativo, militare e quant'altro. I genitori della donna al massimo non erano particolarmente felici dei suoi trascorsi rozzi come Commando, ma Kalas aveva fatto tanto in quelle settimane per non farli focalizzare. Era sua intenzione agevolare il parente, ma in primis era il parente stesso a non agevolarsi e alle volte quel suo comportamento lo lasciava sia perplesso che infastidito.
Vostra Altezza, la Principessa Farah è giunta in visita e chiede di essere ricevuta.
Toh, parli del Diavolo...
Lasciate pure che entri, se non infastidita dal nostro abbigliamento sportivo.
Più che altro anche dall'olezzo di sudore e maschio ma quello era un odore non esageratamente forte anche per merito della ventilazione costante nella sala. Oramai c'erano molte meno formalità tra la donna e Kalas, complice anche il fatto che le sue visite fossero piuttosto frequenti, sia per noia che per interesse. Ecco perché, al suo arrivo, il Sultano non si mise immediatamente in piedi, restando ancora qualche secondo nella stessa posizione sdraiata.
Principessa, ben ritrovata fra queste mura... Chiedo scusa se non mi muovo subito per i saluti più concreti. Ho finito da poco una lunga serie di addominali e sto aspettando che il muscolo si riposi e rilassi.
Al suo contrario, il Bahamut non aveva alcuna motivazione per non alzarsi dalla panca ed avere una giusta educazione nei suoi confronti, peccato che non lo fece per principio.
... Farah...
Un saluto semplice, sbrigativo, con aria leggermente scocciata e del tutto poco consono alla figura di una Principessa. Kalas lo fissò intensamente ma anche quegli occhi inquisitori non bastarono affinché il fratello correggesse il tiro. Tanto tra loro per adesso andava così e non c'era verso che il moro mutasse atteggiamento dall'oggi al domani. Per carità, gli occhi dell'Emiro se la fecero pure una panoramica del corpo avvenente della donna, ma di certo un gran culo non bastava ad ammorbidirlo. Al massimo lo induriva, sensazione parzialmente condivisa dal Sultano che per carità, anche da sposato non aveva certo perso il dono della vista.
Non vi crea nessun disagio ritrovarvi in questo ambiente dall'aroma meno delicato e più pungente rispetto a quelli delle altre stanze del Palazzo?
Con quella domanda, Kalas tornò lentamente in piedi, decidendo di fare per lo meno lui gli onori del posto, eseguendo un baciamano educato e cortese.
A cosa dobbiamo questa graditissima visita, Principessa?
Gli occhi al cielo di Kratos la dicevano lunga su quanto potesse essere "graditissima" ai suoi occhi, quella improvvisata da parte della pargola più preziosa dell'Oman.
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Kalas
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