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da Caroline Priscilla » 15/10/2014, 20:29
Non aveva passato quattro giorni d'inferno solo per sentirsi dare addosso una miriade di accuse: la Tassorosso aveva dovuto affrontare per la prima volta una situazione che non le era mai capitata prima, con la consueta inesperienza e ansietà data dalla sua età e dal suo carattere. Provare attrazione fisica per il suo migliore amico era l'ultima cosa al mondo alla quale Cappie stava pensando, la sera del 31 Ottobre. Eppure era successo e questo aveva cambiato completamente le carte in tavola. La O'Neill aveva provato a riflettere, in tutti quei giorni, sul motivo che aveva spinto il suo corpo a reagire così: la colpa non era di nessuno dei due o forse di entrambi, che magari troppo spesso manifestavano un comportamento ai limiti dell'amicizia o dell'amore fraterno; ma la condizione stessa nella quale versava la sua relazione con Devo non contribuiva certo a favorire gli ormoni dell'irlandese a starsene buoni e tranquilli. A causa del lavoro scelto dall'americano, era difficile vedersi; in più l'ostilità che i suoi miglior amici manifestavano nei suoi confronti la portavano sempre più spesso a scegliere fra lui e loro, dividendo il suo tempo già esiguo con entrambe le "fazioni". A nulla erano valsi i tentativi della ragazza di provare a farli andare d'accordo: se da un lato Jorge avesse potuto sotterrare l'ascia di guerra, Kelly di sicuro non l'avrebbe fatto, incapace di mettere un freno alla sua lingua tagliente quando qualcuno non le andava particolarmente a genio. Dall'altra parte non poteva chiedere di fare uno sforzo solo ed esclusivamente al proprio fidanzato e per questo motivo la situazione rimaneva stabile si, ma stressante per la stessa Tassorosso, che ormai iniziava a desiderare qualcosa di più conciliante verso sè stessa. L'atmosfera, la lontananza, gli ormoni che reclamavano impazziti le giuste attenzioni (sessuali) avevano dato il colpo finale. E così Cappie si era ritrovata, una sera di Ottobre, a provare una forte eccitazione per il proprio fratellone, buttando all'aria o quasi la loro amicizia. Parlare con Vergil e con Kelly le era servito per calmare il proprio stato d'animo, che galoppava spedito verso la catastrofe più totale. E i loro consigli avevano contribuito a far si che la ragazza imparasse a controllare le proprie paure e i propri dubbi, a metterli da parte e a scavare nella ragione ultima che l'aveva spinta a provare determinate sensazioni all'improvviso. Dopo un'attenta riflessione e un lungo lavoro di pacificazione dello spirito, la O'Neill era giunta alla conclusione che no, non stava provando sentimenti nuovi per il delfino, ma sensazioni nuove. Quelle però avrebbe potuto tenerle a bada, metterci un freno, sedarle per il suo benessere e per quello del loro rapporto che, almeno per la tassetta ma anche per il delfino, doveva rimanere così com'era tale e quale. Avrebbe voluto parlare in quel modo al portoghese, spiegargli tutto per filo e per segno. Ma come al solito la Tassorosso si era lasciata influenzare dall'umore, pessimo, del ragazzo seduto al suo fianco, reagendo di conseguenza alle sue parole e ai suoi gesti. Più Jorge tendeva a buttarsi giù per quella storia, più lei tendeva ad elevarsi per risollevare sè stessa e l'altro, dicendo e facendo cose che fino ad un attimo prima non credeva possibili. Così, se fino al giorno prima aveva creduto che le parole di Vergil fossero sacrosante e imprescindibili (ovvero sul fatto che il loro rapporto d'ora in avanti non sarebbe più stato lo stesso) quando Jorge dimostrò quanto la cosa lo ferisse profondamente, Cappie trovò dentro di sè la volontà e la determinazione che tutto ciò non avvenisse. Sapeva che la vita era una maestra dura e severa e che probabilmente le avrebbe dato una lezione dolorosa se avesse continuato ad andare contro i suoi insegnamenti, ma la O'Neill in quel momento non ci stava a dover cambiare il suo rapporto con il delfino solo perchè i loro corpi provavano attrazione fisica. Era un'idealista, vero, e in nome di quel sacro legame che era la sua amicizia col portoghese avrebbe fatto di tutto per impedire a sè stessa e alle proprie pulsazioni di rovinare tutto quanto. Era questo il succo del discorso dell'irlandese, che alla fine si ritrovò stanca e spossata dopo una lotta intestina durata ben quattro giorni.
Sciocca… il cambiamento è insito nell’evoluzione e nella crescita
Per questo non fece nulla quando il ragazzo l'afferrò per un gomito, costringendola ad avvicinarsi a lui e abbracciandola stretta a sè. In realtà non avrebbe fatto nulla neanche se avesse avuto le forze per farlo, perchè per quanto una parte di lei avesse paura di un eventuale contatto fisico con l'amico, un'altra parte invece l'anelava al punto tale che quando avvenne, la tensione della Tassorosso si sciolse in un fiume di lacrime.
Non so più come dirti che l’unica cosa che può uccidere la nostra amicizia siete tu e le tue paranoie…
Singhiozzava come una bambina, aggrappandosi alla schiena di lui e lasciando che la sua mano le accarezzasse dolcemente i capelli, non provando nessuna sensazione strana a contatto col suo corpo, se non sollievo e il piacere di potersi appoggiare a qualcuno che considerava suo amico.
Se tu riesci a gestire questa attrazione fisica e conviverci serenamente essa non ostacolerà il nostro rapporto in futuro come non l’ha ostacolato fino a ora… Se ti può tranquillizzare personalmente non mi trovo in uno stato perenne di eccitazione quando siamo insieme ma allo stesso tempo non posso stilarti un elenco delle situazioni a rischio… Capita all’improvviso e così come viene passa e no, non faccio nulla per farla passare
Annuì, anche se non era convinta che il ragazzo avrebbe compreso il gesto, visto che la Tassorosso continuava a tenere ostinatamente il viso nascosto sul petto del portoghese. Sarebbe stato un suo problema, solo ed esclusivamente un suo problema, tutto pur di non rischiare di perderlo. Avrebbe imparato a gestire qualsiasi cosa, perchè sapeva che fra i due in quel momento era lei la più fragile e avrebbe dovuto imparare a fortificarsi, a rafforzarsi se voleva stare al fianco del suo fratellone senza paura di mandare tutto all'aria. Forse se il ragazzo avesse saputo quali pensieri girassero per la testa dell'irlandese, avrebbe cercato di convincerla a non fare quel lavoro da sola, a contare sempre su di lui e sul suo aiuto. Ma Cappie, prima di essere un peso per lui, voleva a tutti i costi riuscire da sola nell'impresa e al massimo chiedere una mano al delfino solo quando la situazione avesse iniziato a degenerare. In realtà, in quel momento non si sentiva in pericolo nè avvertiva alcun problema, perchè il calore del portoghese le dava le stesse identiche sensazioni di prima che accadesse l'intero pasticcio. Solo quando Jorge le fece un'altra domanda, Cappie alzò finalmente lo sguardo su di lui, gli occhi completamente rossi per il pianto appena fatto e tirando su col naso.
Ti va di raccontarmi cos’altro ti hanno detto il Capitano e la Everett? Così mi rendo conto di quanto hai sovraccaricato questo piccolo cervellino iperattivo che ti ritrovi…
In realtà non molto, mi sembra che un martello mi stia fracassando il cervello in questo momento...
Era comprensibile dopo un pianto e uno sfogo di quella portata, se contiamo inoltre che la Tassorosso erano quattro giorni che chiudeva a stento gli occhi. Forse quella notte avrebbe finalmente dormito un sonno lungo e pesante, ritrovando il giorno dopo la forza di affrontare anche il problema del suo ragazzo. Avrebbe dovuto dirgli tutta la verità o tacere per amore della buona convivenza? Da un lato Cappie si sarebbe sentita un verme a nascondergli qualcosa, ma dall'altro sapeva che avrebbe dovuto mettere in mezzo il suo migliore amico e rischiare che Devo lo prendesse in antipatia ancora più di prima.
Ci penserò domani...
Così come l'indomani avrebbe finalmente risposto alla domanda del delfino. Alzandosi in piedi e staccandosi dal suo abbraccio, Cappie gli disse infatti che avrebbero continuato la conversazione, se avesse voluto, il giorno dopo, al tavolo dei Delfinazzurro durante la colazione. In questo modo avrebbe potuto riferirgli per filo e per segno ciò che le avevano detto Vergil e Kelly, anche se ancora non riusciva a comprendere il motivo di tanta curiosità da parte del ragazzo.
Vogliamo andare?
Il sorriso era dolce, mentre tendeva la mano all'amico per aiutarlo a tirarsi su. Un modo come un altro per dirgli che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla, che lei sarebbe stata la prima a superare qualsiasi ostacolo. Non appena quindi il protoghese si fosse messo in piedi, lui e la O'Neill si sarebbero diretti alla volta del castello, aggiornandosi sugli ultimi fatti che si erano forzatamente taciuti in quegli ultimi quattro giorni.
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da Shay » 16/11/2015, 22:52
Boschetto Nascosto di Hogwarts Capanna in Disuso 06/04/2111 15:33 Una giornata decisamente piacevole...
Fu un pensiero automatico quello di Shay, nel percorrere quella strada selvatica quasi completamente abbandonata. Hogwarts era abbastanza distante ma il grande Castello si riusciva a scorgere perfettamente oltre le fronde degli alberi. Il Sole maestoso e lucente riscaldava il volto dell'uomo mentre avanzava calmo con le mani in tasca verso una meta ben precisa. Phoebe aveva dimenticato, nella fretta, degli specifici attrezzi da allevamento, utili adesso per riprendere la carriera altrove. Non le andava di rivedere per caso Rebecca Auditore lì in giro quindi il Beta si era offerto di andarli a prendere al posto suo.
La capanna dovrebbe essere quella... ... Che razza di posto per tenere degli oggetti importanti, tsk.
La Chamberlain aveva scelto di utilizzare quel luogo diroccato e vecchio in modo da non far venire voglia a nessuno di andare a controllare. Quegli aggeggi costavano moltissimo e per quel che ne sapeva anche gli studenti più giovani potevano rivelarsi abili ladri o simpatici burloni. Gelosa di quelle cose, si era assicurata che fossero non solo difficili da rintracciare ma anche nascosti talmente bene da apparire quasi invisibili. Messo piede dentro quella stamberga di piccole dimensioni, Shay si guardò attorno, individuando una cassettiera rotta e cigolante. Era quello il sigillo magico: bastava estrarre il terzo cassetto per metà e girare il pomellino di ottone sette volte per sbloccare il vero contenuto.
Bingo...
Sorrise tra sé, il Beowulf, afferrando tutti gli attrezzi del mestiere presenti in quel mobile vecchio e sistemandoli dentro una sacca portatasi appresso. Era stato semplice come bere un bicchier d'acqua, ma ci mancava solo che Phoebe avesse messo a guardia qualche creatura o cose del genere. Ne sarebbe stata capace, Shay ne era consapevole, ma fortunatamente non si vedevano Ippogrifi incazzati o Belve Distorcenti con rodimenti di culo. Si mise la sacca come uno zaino sulle spalle, non troppo pesante vista la sua forza fisica sviluppata, dopo di che si diresse verso l'uscita della baracca in modo da raggiungere in tempi brevi i confini della Foresta Proibita e poi smateriallizzarsi... Ma i suoi piani vennero interrotti da un arrivo inaspettato.
... Toh. Guarda chi si vede.
Disse con voce ferma e tranquilla, seppur lo sguardo fosse piuttosto freddo, osservando Rebecca a pochi metri da lui.
Un "Che piacere rivederti" sarebbe educatamente appropriato ma... Mh... No, proprio non mi riesce, sorry.
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da Rebecca » 17/11/2015, 15:44
{6 Aprile 2111 - Boschetto Nascosto di Hogwarts - 15:33}
Mh? Dov'è che stavo andando?
Era accaduto di nuovo. L'Auditore era uscita per una passeggiata all'esterno del castello e si era ritrovata a girovagare sovrappensiero, senza vedere realmente dove stesse andando. Non era la prima volta che le succedeva, anzi spesso e volentieri era Logan stesso che la recuperava da una delle sue interminabili passeggiate, magari perchè era arrivata l'ora di cena e lei non si era fatta viva per ore. Cercava una connessione più diretta con la Terra, sperando di trovare in essa un appiglio sicuro per non cadere nel baratro profondo e vuoto della sua anima. Cercava la razionalità per contrastare il dolore del sentimento, ma non era certa che stesse facendo molti progressi. Pur vivendo la sua vita come se nulla in lei fosse cambiato, la realtà era ben diversa da ciò che Rebecca tentava di mostrare: non era più lei di quanto non lo fosse stata mesi e mesi prima, quando tutto era cominciato e lei aveva tradito la sua Phoebe. A nulla erano valsi gli sforzi del Sykes di farle comprendere che non era andata avanti con la sua vita, che si stava chiudendo dentro di sè. Aveva accettato con razionalità quanto accaduto con Phoebe, ma era rimasta ferma nello stesso identico punto di sempre, non sapendo andare avanti e vivendo costantemente frai fantasmi del suo passato. Per quanto lo volesse, non riusciva ad accettare il punto di vista del migliore amico. Continuava a ripetergli che tutto andava bene, che stava lottando, che stava imparando ad archiviare quanto accaduto, ma sapeva essere una bugia, una bugia che Logan non si era bevuto nemmeno per un attimo. E che cosa dire dei suoi amici di sempre? Noah e Tisifone, come anche Amy erano tutti gentili con lei e disponibili a parlare, ma l'Auditore non aveva parole da rivolgere a nessuno di loro, salvo le solite formule di cortesia: sto bene, è solo un momento difficile, mi passerà, no Phoebe non tornerà mai più. L'ultima l'aveva ripetuta più e più volte a sè stessa, perchè nessuno dei suoi cari aveva avuto il coraggio di porle quella domanda, forse scorgendo nello sguardo dell'italo-svedese l'assenza di una luce che si era spenta da tempo. Camminava a piedi scalzi in mezzo all'erba, quindi, quando si imbattè nell'incontro più strano che potesse capitarle: Shay Beowulf, un tempo possibile rivale ed ostacolo all'amore fra l'Auditore e la Chamberlain, adesso se ne stava in piedi poco distante dal capanno dove la Ciclonis nascondeva i suoi preziosi attrezzi. Era davvero una coincidenza bella e buona che il licantropo si trovasse proprio lì, vicino ad un luogo che apparteneva a Phoebe. Ed era anche una cosa scontata lo sguardo freddo con il quale accolse l'arrivo della Terran dagli occhi spenti.
... Toh. Guarda chi si vede.
Rimase a fissarlo senza dire una sola parola. Shay, in quel momento, era l'unico che la vedeva realmente per ciò che era e che la trattava di conseguenza. Era una persona da disprezzare, da tenere lontana: Logan non riusciva a capirlo, nemmeno gli altri riuscivano a capirlo, ma il Beowulf, il Beowulf lo aveva sempre saputo.
Un "Che piacere rivederti" sarebbe educatamente appropriato ma... Mh... No, proprio non mi riesce, sorry.
Stava per voltarsi e andarsene, perchè non aveva voce per esprimere nessun tipo di saluto, quando il suo sguardo cadde sulla sacca che l'Acuan aveva sulla spalla, ricollegandola poi al capanno poco distante da lui. Se era uscito da là dentro con quella sacca, voleva dire che sapeva dove trovarla e come prenderla. E se sapeva come prenderla, c'era una sola persona che avrebbe potuto dirgli come fare.
Lei sta bene?- chiese di getto, gli occhi appena lucidi, mentre l'Auditore cercava di controllare l'emozione che le aveva, di colpo, chiuso lo stomaco in una morsa dolorosa -Sta con te? Sia ringraziato il Conflux...
Sussurrò l'ultima frase che forse Shay non avrebbe nemmeno udito. La presenza del Beowulf lì aveva, inconsapevolmente, sciolto una delle maggiori preoccupazioni dell'Auditore: sapere che la Chamberlain, ovunque si trovasse, fosse però al sicuro da qualsiasi pericolo. E per quanto in passato il licantropo non le fosse mai piaciuto, sapeva però che lui l'avrebbe protetta, esattamente come avrebbe fatto lei stessa. ... Come avrebbe fatto forse un tempo, prima di scoprire che anche l'Auditore era capace di ferire una persona che amava.
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da Shay » 17/11/2015, 21:45
Lei sta bene?
Fissò per qualche lungo secondo Rebecca Auditore senza fiatare, Shay Patrick Beowulf. La ragazza, anzi, sarebbe stato più giusto definirla donna, appariva con uno sguardo calmo ma internamente il proprio spirito era in angoscia. Non serviva avere percezioni particolari date dalla Gilda, era nel suo essere Lupo che riusciva a capire certe variazioni nell'essere umano. Fece qualche passo avanti, arrivandole di fronte. Era sicuramente molto, parecchio più alto di lei, ma l'italiana alzò la testa con fierezza. Gli occhi erano lucidi, segno che l'emozione di mezzo c'era, ma non pianse, si trattenne, proseguendo ad aspettare una risposta esaustiva.
Ha avuto tempi migliori. Però diciamo che sta meglio.
Sta con te? Sia ringraziato il Conflux...
Seguimi, adoratrice del Conflux senza motivo.
Si incamminò verso la Foresta Proibita, sapendo bene che quell'area in teoria, per lui, era off limits, dedicata agli studenti e al personale di Hogwarts. Se l'avessero trovato lì probabilmente gli avrebbero posto domande, rotto le palle e via dicendo, quindi se davvero la donna voleva delle altre risposte, allora le conveniva scortarlo fino al luogo adatto per la smaterializzazione, permettendogli di parlare fianco a fianco. Shay non appariva particolarmente ostile, un evento strano visto ciò che era accaduto, ma la verità era che aveva una sua personale considerazione del fatto e tale lo spingeva a non accanirsi troppo. Se quindi avessero iniziato a camminare, lui avrebbe ripreso il discorso da dove lo avevano interrotto.
Forse non sarò il Gildato migliore del mondo, ma non credo che tutto ciò che succede sia da imporre al volere dell'Equilibrio. Phoebe ha deciso di seguire il Lupo dentro di lei per sentire meno dolore e l'unico punto di riferimento ero io, ecco perché ora sta con me. Poi, per carità, ognuno è libero di pensare ciò che preferisce, non è affar mio...
Superarono il bischetto, immettendosi nella zona aperta del giardino, con il Sole bello luminoso che riscaldava i loro corpi. Era una giornata bella, di quelle che spingevano a farsi una bella corsa in mezzo ai prati, magari anche in forma selvatica, come lui amava definire la propria. La Chamberlain quasi sicuramente in quell'istante se ne stava in camera sua a sistemare tutto come meglio preferiva, allegra del fatto che ben presto il Beowulf sarebbe tornato con i suoi oggetti. Era pronta a ricominciare il lavoro, ovunque volesse, senza vincoli, senza paure, senza problemi. Adesso mancava solo una cosa per stare al top: il sorriso sincero, ma per quello Shay sapeva bene che bisognava aspettare molto di più di qualche giorno.
Ha fatto dei progressi, entrerà nel mio branco e farò attenzione che non dimentichi mai il suo lato umano. Tu però adesso dovresti spiegarmi una cosa, visto che fin'ora le risposte le ho date io e non ero manco tenuto, se permetti. Perché c***o è andata a finire così male? Tradimenti, male parole, settimane di silenzio... Non poteva essere gestita un po' più pacificamente?
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Shay
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da Rebecca » 17/11/2015, 22:50
Lei sta bene?
Forse quella singola domanda avrebbe dato molto da pensare a Shay, facendogli comprendere che il primo pensiero dell'Auditore -a prescindere da quanto accaduto- era sempre rivolto a Phoebe e al suo stato di salute. L'uomo si avvicinò a lei, annullando le distanze, ma nonostante la sua altezza -imponente sulla statura della Terran- Rebecca sostenne ugualmente il suo sguardo, mostrando quella forza e quella determinazione che dipendeva dal suo essere in parte Terra, velati leggermente dalle lacrime. La verità era che il Vento spingeva per farle esprimere tutto il dolore che provava dentro di lei, ma l'Auditore aveva scelto di mettere a tacere quella parte del suo elemento, non sentendosi in grado di controllarne il potere distruttivo. Aveva rinunciato da tempo a trascorrere parte del suo tempo in forma animagus, proprio per non dover dare ascolto a quell'impulso irrefrenabile -l'istinto del Vento- di correre, piangere e ululare fino a sentire la gola bruciare per lo sforzo. E anche perchè sapeva che in parte quella trasformazione la legava ad una persona che adesso non c'era più.
Ha avuto tempi migliori. Però diciamo che sta meglio.
Quindi sta con te? Sia ringraziato il Conflux...
Seguimi, adoratrice del Conflux senza motivo.
Rimase un po' perplessa dalla frase e dall'invito del Beowulf, ma non si tirò indietro, affiancandolo nel suo incedere e provando a chiedergli per quale motivo si fosse espresso in quel modo poco prima.
Forse non sarò il Gildato migliore del mondo, ma non credo che tutto ciò che succede sia da imporre al volere dell'Equilibrio. Phoebe ha deciso di seguire il Lupo dentro di lei per sentire meno dolore e l'unico punto di riferimento ero io, ecco perché ora sta con me. Poi, per carità, ognuno è libero di pensare ciò che preferisce, non è affar mio...
Il Conflux ci guida e ci protegge... sempre. Anche quando può sembrare che non sia affatto così...
Non disse altro, perchè non aveva alcuna intenzione di far cambiare idea a Shay, ma solo di esprimergli che lei non si trovava d'accordo con ciò che aveva detto. Anche la notizia che Phoebe avesse deciso di accogliere il Lupo che era in lei, agli occhi di una devota gildata come l'Auditore, apparve solo come il disegno scritto personalmente dall'Equilibrio per la Chamberlain. Poteva agire per vie molto tortuose ed intricate, ma alla fine veniva sempre in aiuto dei propri figli. Solo dopo qualche istante Rebecca realizzò ciò che il licantropo le aveva appena detto: non le notizie su Phoebe, ma il suo appartenere alla sua stessa, grande famiglia, un privilegio che chissà come era riuscito ad ottenere. Lo fissò palesemente stupita, ma ancora una volta non disse nulla, accettando placidamente quella verità e preferendo rivolgere la propria attenzione ad altro. Forse un tempo avrebbe intrapreso una lunga discussione con lui solo per convincerlo che ciò che diceva era sbagliato, ma in quel momento non erano gli argomenti filosofici l'interesse principale dell'Auditore, quanto sapere come stesse la Ciclonis e se si fosse ripresa dopo la rottura con l'italo-svedese.
Ha fatto dei progressi, entrerà nel mio branco e farò attenzione che non dimentichi mai il suo lato umano.
Grazie...- disse, una parola che le uscì di bocca con una spontaneità quasi disarmante, mentre continuava a procedere nel suo cammino, dirigendosi verso la Foresta Proibita -Non immagini minimamente quanto io sia grata che lei... che Phoebe sia venuta da te. Puoi non credermi, ma è così...
Profondo senso di colpa. Era impossibile ignorare quel dato di fatto, ovvero che l'Auditore si sentiva meno di niente proprio a causa di questi sensi di colpa che la stavano lentamente uccidendo. Shay pensava che lei non avesse diritto a sapere nulla della Chamberlain e per la donna aveva assolutamente ragione. Se l'avesse insultata, se l'avesse offesa, avrebbe accettato ogni ingiuria con passività, lasciandosi investire da quel fiume di parole che in fondo non erano nulla di diverso da quanto già si diceva ogni giorno, guardandosi allo specchio. Invece, ancora una volta, Shay la sorprese. Perchè pur rimanendo freddo, distaccato, per nulla incline a provare compassione per lei, ugualmente volle sapere la verità, conoscere la verità dalle sue labbra, senza accusarla di nulla ma ponendo una domanda sensata, a tutti gli effetti.
Tu però adesso dovresti spiegarmi una cosa, visto che fin'ora le risposte le ho date io e non ero manco tenuto, se permetti. Perché c***o è andata a finire così male? Tradimenti, male parole, settimane di silenzio... Non poteva essere gestita un po' più pacificamente?
Si bloccò sul posto, alzando di nuovo lo sguardo sul gildato, fissandolo con la bocca semi aperta dallo stupore e con lo sguardo ancora più lucido di prima. Non era stato il primo a chiederle -magari con maggiore delicatezza- perchè fosse andata a finire in quel modo. Ma Rebecca intuiva cosa potesse pensare il Beowulf di lei e sapere che, nonostante questo, fosse disposto a capire qualcosa di più da quella vicenda, la portò a -per così dire- rompere gli argini, facendo si che qualche lacrima tracciasse una scia umida sulle sue guance.
Non lo so... Non lo so perchè... è finita così... Non capisco nemmeno come... ho potuto farle e dirle certe cose... Come ho potuto essere così... indifferente... come se non me ne importasse nulla.
Era la prima volta che si apriva con qualcuno che non fosse Logan e Shay era abbastanza intuitivo da comprendere che l'italo-svedese non stava mentendo, che il suo dolore era reale e l'ignoranza di come si fossero svolti i fatti fra lei e la Chamberlain sussisteva veramente.
Ho passato settimane come se non fosse accaduto nulla. Poi una mattina... mi sono svegliata e... Mi sono resa conto che era tutto finito. Per sempre. E che in qualche modo la colpa era stata solo ed unicamente mia.
Riprese a camminare all'improvviso, provando ad appellarsi di nuovo alla Terra per evitare di piangere, perchè le lacrime in quel momento non erano contemplate dall'Auditore. Voleva rimanere lucida non fare pena, nè sembrare una vittimista che tentava a tutti i costi di trovare una scusa per giustificare i propri comportamenti sbagliati.
Non so perchè l'ho fatto. Quando tutto è successo ho pensato veramente che lei non fosse abbastanza per me. Ed è assurdo, perchè io so che non era così.
Non poteva parlare al presente, perchè ciò che le era accaduto aveva messo in dubbio tante cose su di lei, cose che magari credeva fossero in un modo ed invece si stava sbagliando completamente.
Tu credi che lei si riprenderà? Mi basta sapere che un giorno troverà una persona che sappia amarla più di me. Solo questo...
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da Shay » 18/11/2015, 14:38
Non lo so... Non lo so perché... è finita così... Non capisco nemmeno come... ho potuto farle e dirle certe cose... Come ho potuto essere così... indifferente... come se non me ne importasse nulla.
Silenzioso, Shay si mise ad ascoltare la donna, senza però mostrare alcuna espressione o emozione. Era consapevole del dolore della prima, Phoebe, mentre adesso che si trovava di fronte alla seconda, Rebecca, si stava ritrovando consapevole anche di quella sofferenza di rimando, con tutto che il disastro era partito da lei e quindi avrebbe dovuto superare il problema molto prima e con meno ferite. Invece l'italo-svedese aveva le parole spezzate dal pianto bloccato, gli occhi lucidi e il bisogno di parlare, spiegare il proprio punto di vista chiedendo solo di non essere giudicata. Non certo una richiesta semplice, ma il Beowulf evitò di commentare, almeno per il momento.
Ho passato settimane come se non fosse accaduto nulla. Poi una mattina... mi sono svegliata e... Mi sono resa conto che era tutto finito. Per sempre. E che in qualche modo la colpa era stata solo ed unicamente mia.
Te lo richiedo di nuovo: perché?
Non so perché l'ho fatto. Quando tutto è successo ho pensato veramente che lei non fosse abbastanza per me. Ed è assurdo, perché io so che non era così.
Respirò a fondo, tossendo leggermente e appoggiandosi ad un albero. Ormai erano arrivati al luogo prestabilito e Shay poteva anche andarsene senza aggiungere altro, ma non era nella sua indole. Per quanto il Ghiaccio ispirasse il suo spirito e il suo carattere, non lo comandava a tal punto da impedirgli di rimanere in parte se stesso, in parte Lupo. Rimase quindi ancora lì, sentendo tutto quanto dall'inizio alla fine, cercando di ristabilire un ordine di idee e allo stesso tempo provando a far combaciare le due versioni ricevute, trovandole abbastanza simili tra loro, seppur con qualche lieve sfumatura differente di poco conto.
Tu credi che lei si riprenderà? Mi basta sapere che un giorno troverà una persona che sappia amarla più di me. Solo questo...
Non ho idea di quanto tu l'abbia amata o l'ami ancora... Però posso dirti che io ho interrotto il mio legame con una Erede per il sentimento provato verso di lei. Già, hai capito bene, ero io il secondo Gildato promesso all'Erede dell'Acqua, ma ora non è più così e non me ne pento. Se questo mio amore è da considerarsi simile a quello provato da te, è una decisione che non spetta a noi.
Le aveva quindi risposto implicitamente che si stava prendendo cura non solo di lei ma anche del suo cuore. Phoebe Chamberlain non sarebbe mai rimasta sola, non con Shay a vegliare ogni giorno sulla sua serenità in lenta ma progressiva ripresa. C'era ancora tantissimo lavoro da fare, la certezza era abbastanza ovvia, ma il Beowulf era ancora certo che niente di facile desse anche le stesse identiche soddisfazioni nel tempo. I traguardi più importanti erano quelli raggiunti con impegno, volontà ed un pizzico di sofferenza e sudore, anzi, forse ben più che un pizzico. Sciolse le braccia e si avvicinò di nuovo alla Auditore, fissandola negli occhi.
Smettila di chiederti perché è successo, come è successo eccetera eccetera... Quello che devi metterti bene in testa è... Che è successo. Dannarti nel cercare risposte laddove non ne troverai ti terrà ferma ed ancorata per sempre al niente. Forse dovresti focalizzarti su una cosa: sei dispiaciuta, addolorata, triste e ti senti in colpa. Questo vuol dire che pur avendo avuto delle possibili motivazioni che ti hanno spinta a comportarti in quella maniera, esse non hanno avallato il modo in cui hai affrontato la questione, facendoti ugualmente sentire il grosso peso delle tue azioni. ... Nella vita si possono fare sbagli ben peggiori, peccare di tanti difetti e in certi casi rimetterci molto più di una relazione sentimentale.
Non voleva minimizzare ciò che Rebecca aveva perso ma nei suoi occhi si poteva leggere l'ombra di un passato pieno di esperienze negative e terribili. Far morire quasi tutto il suo branco per colpa di una scelta dettata dall'istinto e dalla troppa sicurezza, sentire addosso la pena e la sofferenza dei parenti, dei figli e dei compagni di tutti quei licantropi ammazzati. Certo, lui al tempo aveva saputo individuare il suo difetto, comprendere perché si fosse comportato a quella maniera, ma avrebbe di gran lunga preferito vivere nella vaga idea di essersi comportato come un pazzo scatenato. C'erano casi nei quali era molto meglio pensare di aver sbagliato senza sapere il perché rispetto al contrario.
Non puoi scusarti con lei, sai com'è fatta e non ti credere, non ti sto scusando nemmeno io. Sono il primo a dire che gli sbagli si pagano e anche a caro prezzo, ma questo non significa che non possiamo attuare un percorso interiore di miglioramento. Chiedi scusa a te stessa e a Phoebe imparando da ciò che hai fatto, percorrendo una strada diversa e correggendoti, nella speranza che forse, un giorno, rivedendovi, tu possa mostrarle una donna nuova, non possibile da ricollegare a quella che le ha fatto del male.
Le diede una piccola pacca sulla spalla, senza però sorridere.
... Prima hai parlato del Conflux che mette lo zampino ovunque. Bene, allora comincia a credere che se tra voi è finita, evidentemente il Conflux ha dei piani ben diversi. ... Ti saluto.
E se Rebecca non avesse risposto nulla o proseguito il discorso, Shay si sarebbe incamminato dentro la Foresta, smaterializzandosi poco dopo.
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da Rebecca » 19/11/2015, 14:58
Aprirsi con Shay era l'ultima cosa che Rebecca avrebbe mai pensato di fare. Eppure era proprio quello che stava facendo in quel momento, raccontandogli come si erano svolti i fatti fra lei e Phoebe e non solo. L'Auditore non si limitò soltanto a dire che lei stessa non aveva risposte su quanto accaduto, ma mostrò anche tutta la sofferenza e i sensi di colpa che da allora l'avevano tormentata, proprio davanti all'ultima persona che avrebbe saputo essere comprensivo e tollerante con lei. Non era questo ciò che si aspettava la Terran nè che voleva, ma stava ugualmente accadendo e allora semplicemente si lasciò andare, sperando che alla fine di tutto quanto il Beowulf capisse che i suoi sentimenti così come il suo dolore erano reali e sinceri.
Tu credi che lei si riprenderà? Mi basta sapere che un giorno troverà una persona che sappia amarla più di me. Solo questo...
Non ho idea di quanto tu l'abbia amata o l'ami ancora... Però posso dirti che io ho interrotto il mio legame con una Erede per il sentimento provato verso di lei.
Una Erede? Quindi... eri....
Già, hai capito bene, ero io il secondo Gildato promesso all'Erede dell'Acqua, ma ora non è più così e non me ne pento. Se questo mio amore è da considerarsi simile a quello provato da te, è una decisione che non spetta a noi.
Rimase pensierosa, in silenzio, assorbendo le parole dette da Shay mentre nuove lacrime spuntarono dai suoi occhi, cadendo giù. Era doloroso sapere che probabilmente la Chamberlain non era andata da Shay solo per accettare il lupo dentro di sè ma anche -e su questo non ci voleva un genio per capirlo- per iniziare con lui una relazione nuova, lontana dall'Auditore stessa. Faceva male sì, ma al tempo stesso nacque un nuovo sentimento nel cuore dell'italo-svedese, un sollievo tale che, se avesse potuto, lo avrebbe paragonato ad un alito di vento fresco che leniva dolcemente le sue ferite. Quindi lei stava combattendo e lottando per andare avanti, per superare ogni dolore. E ancora una volta Rebecca ringraziò il Conflux -dentro di sè- per questo.
Smettila di chiederti perché è successo, come è successo eccetera eccetera... Quello che devi metterti bene in testa è... Che è successo. Dannarti nel cercare risposte laddove non ne troverai ti terrà ferma ed ancorata per sempre al niente. Forse dovresti focalizzarti su una cosa: sei dispiaciuta, addolorata, triste e ti senti in colpa. Questo vuol dire che pur avendo avuto delle possibili motivazioni che ti hanno spinta a comportarti in quella maniera, esse non hanno avallato il modo in cui hai affrontato la questione, facendoti ugualmente sentire il grosso peso delle tue azioni. ... Nella vita si possono fare sbagli ben peggiori, peccare di tanti difetti e in certi casi rimetterci molto più di una relazione sentimentale.
Era strano per lei farlo, ma fu costretta ad ammettere che il Beowulf aveva ragione. Aveva ragione a dire che si potevano compiere sbagli peggiori, certo, e per molto tempo lo stesso Logan le aveva ripetuto quel concetto, provando a farlo entrare in testa all'Auditore. Ma solo adesso la Terran riusciva ad accettarlo con serenità, perchè quello di cui non riusciva proprio a perdonarsi era di aver ferito Phoebe a tal punto da averle spezzato il cuore per sempre. Sapere che in qualche modo esisteva una persona in grado di aiutarla e dal quale lei si stava facendo aiutare era una grossa speranza per l'Auditore che null'altro voleva in quel momento se non vedere di nuovo il sorriso sulle labbra dolcissime di Phoebe.
Non puoi scusarti con lei, sai com'è fatta e non ti credere, non ti sto scusando nemmeno io. Sono il primo a dire che gli sbagli si pagano e anche a caro prezzo, ma questo non significa che non possiamo attuare un percorso interiore di miglioramento. Chiedi scusa a te stessa e a Phoebe imparando da ciò che hai fatto, percorrendo una strada diversa e correggendoti, nella speranza che forse, un giorno, rivedendovi, tu possa mostrarle una donna nuova, non possibile da ricollegare a quella che le ha fatto del male.
Una donna nuova. Rebecca continuava a guardare l'uomo dritto negli occhi, ma se un tempo dietro di essi era possibile leggervi ostilità, adesso c'era solo riconoscenza, tanta riconoscenza, non solo per ciò che aveva detto ma anche per quello che stava facendo per la Chamberlain.
Grazie, Shay. Non eri tenuto a darmi dei consigli ma lo hai fatto ugualmente e questo è molto più di quanto io senta di meritare, al momento. Proteggi Phoebe, sempre. E se dovessi aver bisogno del mio aiuto per qualsiasi cosa, non esitare a chiedermelo.
... Prima hai parlato del Conflux che mette lo zampino ovunque. Bene, allora comincia a credere che se tra voi è finita, evidentemente il Conflux ha dei piani ben diversi. ... Ti saluto.
Lo lasciò andare, salutandolo con un semplice cenno della mano, di nuovo colpita dalle sue parole. In tutti quei mesi non aveva fatto altro che stare lontana dalla Gilda, dalla sua famiglia, proprio perchè il senso di colpa la faceva vergognare troppo per sostenere lo sguardo dei suoi cari confratelli. Era soprattutto Raiden che aveva tentato di evitare, ma adesso si stava rendendo conto che invece che allontanarsi da essa, avrebbe dovuto essere ancora più vicina alla Gilda. Avrebbe dovuto avere maggiore fiducia nell'Equilibrio del mondo: Phoebe in fondo non sarebbe stata l'unica ad essere salvata dal Conflux. Anche lei, se avesse saputo seguirne il volere, avrebbe potuto riprendere a vivere.
The End
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