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Ingresso Giardino

Messaggioda Ethan Travis » 16/11/2011, 11:40

[Mercoledì - 14:43]

Si era informato adeguatamente e sapeva che le lezioni non sarebbero riprese prima delle 16:30 quel giorno, così non poteva esserci occasione migliore per poter rivedere dopo qualche giorno la sua amichetta speciale, per quanto avesse avuto modo sempre e comunque di vederla nelle classi e a mensa, per carità, ma non era di certo la stessa cosa che sotto le stelle in un oservatorio o a pochi passi dalle nuvole come in guferia.

Lei è orientale e forse a casa loro mangiano spesso le cose di quelle parti, ma non importa perchè anche se mangiassero il cibo inglese di certo questo dolce italiano non lo dovrebbero aver assaggiato molto spesso!

Già, la piccola principessa-chan, come la chiamava lui, Ethan Fox, era di origini giapponesi e dunque, molto facile che non fosse ancora troppo preparata sui dolci tipici di altre nazioni.
La nonna di Travis però, era una donna molto colta e di natura babbana, per questo nel corso degli anni aveva appreso come fare la maggior parte dei dolci di tutte le possibili ricette e etnie diverse e dato che di certo il piccolo grifoncino è sempre stato un giovane avvezzo all'apprendimento, si era fatto insegnare già a nove anni come si faceva il suo dolce preferito tra tutti quelli che sapeva fare la sua cara nonnina: Il Tiramisù.
L'idea era piuttosto semplice: Invitare dopo pranzo Miyabi presso l'ingresso del giardino, dove erano presenti tutte le panchine e i piccoli gazebi e specificare nella lettera mandatole che non avrebbe dovuto prendere nessun tipo di dolce dopo il pasto, ma di certo senza specificare il perchè, alla fine, era una sorpresa.

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Chissà se le piacerà... Ci ho messo tutto ieri mattina per farlo e me lo sono fatto conservare per bene dagli elfetti...

Era preoccupato ed agitato più che mai, ansioso e chissà perchè. Beh, in effetti il motivo poteva essere palese a molti ragazzi più grandi di lui, ma Ethan ancora piccolino certe sensazioni non le poteva ancora percepire con esattezza.
Così, messosi tranquillo sulla panchina con accanto un cestino da pranzo con un lenzuolo sopra a fiocco e con dentro il tanto sudato e preparato dolce, attendeva che arrivasse la sua compagna di studi e di piccole chiacchiere, dato che ultimamente stavano riuscendo a parlare e ad entrare in confidenza sempre di più.
Era vestito con un pantalone di colore bianco crema, delle scarpe da passeggio color ocra, di camoscio, e sopra teneva un maglioncino da "bravo ragazzo" a strisce di una colorazione dalle tonalità pastello scure ma comunque ben abbinata al bianco non troppo candido del pantalone. Capelli i suoi sempre e comunque un po' rialzati perchè il pettine non aveva mai la meglio su di loro ed un sorriso felice e sinceramente sereno per quello che probabilmente di lì a poco sarebbe avvenuto: in piccolo ed innocuo appuntamento per una merenda con la sua amica speciale e veramente, veramente bella.

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Presto rivedrò quegli occhi viola viola... si!
Hermione, aiutami tu a fare bella figura... E fa che il tiramisù sia buono...
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Messaggioda Miyabi » 16/11/2011, 22:27

Ciao principessa-chan!

Ti scrivo per chiederti una cosa importante importante!

Vorrei tanto che venissi al gazebo vicino l'ingresso del giardino oggi dopo pranzo per stare un po' insieme e fare due chiacchiere, mi sei mancata tanto in questi giorni impegnati con tutto quello studio e quei compiti, e allora quindi insomma... mi chiedevo se... si insomma ti andava di vederci un po' da soli... eh?

Nel caso ti aspetto allora dopo la mensa lì, e mi raccomando, se decidi di accettare, non mangiare dolci prima anche se ne vedi un'infinità e ti fanno tanta gola, d'accordo?

A dopo forse, ci spero tanto

Un bacino, ti voglio bene

Eth


Ethan-kun...
(Ethan...)


Ricevere quella lettera le aveva fatto immensamente piacere: e come poteva essere diversamente? Il suo amico le aveva mandato apposta una lettera per invitarla fuori in giardino subito dopo pranzo, chiedendole però di non mangiare nulla di dolce durante il pasto; Miyabi era una persona molto golosa, ma non avrebbe mai fatto un torto simile ad Ethan Travis, e per questo ora la bambina camminava verso l'ingresso del giardino con aria molto emozionata, torturandosi le mani e sperando di piacere all'altro nel suo vestito che di divisa scolastica aveva praticamente nulla.

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Watashi wa anata ga hontōni sabishikatta...
(Mi sei mancato tantissimo...)


Sì, alla bambina era mancato davvero il suo amico del cuore e non vedeva l'ora di passare un pochino di tempo con lui visto che, come sempre, quando si trovavano in compagnia lei stava ben attenta a non avvicinarglisi troppo. A passo veloce e leggero, la giapponesina arrivò dunque nei pressi del gazebo dove i due avevano appuntamento, scorgendovi all'interno il Grifondoro che l'aveva invitata.

C-ciao Ethan-kun... che bello vederti.
Come stai?


Gli domandò una volta che gli fu davanti, bloccando sul nascere l'inchino che spontaneamente stava per fargli: no, voleva cercare di essere il più possibile occidentale con lui; un sorriso dolce spuntò sulle sue labbra, un'espressione sinceramente felice di vederla.

Sore wa dono yō ni utsukushī...
(Quanto è bello...)
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Messaggioda Ethan Travis » 17/11/2011, 0:07

Era davvero emozionatissimo per quello splendido pomeriggio che gli si stava aprendo da poco avanti agli occhi, anche perchè insomma, era la prima volta che si decideva con una bambina a farsi avanti e farle capire quanto fosse importante per lui, sopratutto con un gesto così eclatante e importante come prepararle un dolce con le sue mani.
Adesso certo, rimaneva un solo dubbio importante: Miyabi sarebbe venuta oppure no?
Una domanda molto seria e altresì difficile da catalogare nell'elenco delle cose che lo mettevano più in ansia e angoscia, dato che la realtà dei fatti era che dentro di se il piccolo Eth aveva una paura maledetta che la sua compagna speciale non si presentasse.

Beh potrebbe anche, mica è obbligata a stare con me... e poi ci sono tanti compiti e... e...

C-ciao Ethan-kun... che bello vederti.
Come stai?


E come accadeva praticamente ogni volta che udiva la sua voce, gli occhi di Ethan cominciarono a brillare di immensa ed incalcolabile felicità. Si, era arrivata e quindi si, aveva deciso di passare il tempo con lui sotto quel gazebo appena dopo pranzo, da soli come era accaduto già altre volte ma mai niente di premeditato, solo quella volta infatti il tutto era stato deciso con tanto desiderio e voglia di stare insieme e di certo il piccolo grifone non poteva che fare salti di gioia nell'anima a sapere che le prossime due ore le avrebbe passate in compagnia della sua sola ed unica "principessa-chan"...

Si è anche vestita senza la divisa per vedermi... Non lo fa mai... Allora è davvero un incontro speciale anche per lei... Com'è vestita bene... Ma lei si veste sempre bene... è una principessa...

Principessa-chan! Allora sei venuta... Che bello vederti! Mi fai tanto tanto felice adesso che sei qui...

Arrossì di poco, alzandosi in piedi per accoglierla nel modo giusto. Lei riuscì ad imporsi di non fare l'inchino ma con sua somma meraviglia, lo fece proprio lui a lei, dimostrando di aver imparato abbastanza bene quell'usanza di saluto nei confronti della piccola giapponesina.

Yoku hime ga tōchaku
(Ben arrivata principessa)

Si rialzò da quell'inchino fissandola adesso più felice che mai e incuriosito se fosse riuscito a sorprenderla almeno un pochino.
La sua pronuncia non era delle migliori ma di certo l'impegno c'era tutto quanto visto che era da almeno una settimana che la sera studiava ininterrottamente due o tre ore sul dizionario grammaticale mandatogli dalla famiglia per apprendere meglio la lingua di Miyabi.
Certo, purtroppo sapeva dire solo quello al momento e le cose più basilari, ma era almeno un inizio e dentro di se, egoisticamente il ragazzo aveva una sorta di desiderio fondamentalmente complesso da realizzare ma di certo a tratti estremamente romantico: apprendere quel linguaggio per poter essere l'unico con il quale lei avesse potuto comunicare in quel modo e quindi avrebbero potuto parlare tra loro senza farsi capire da niente e da nessuno potendosi confidare e dire qualsiasi cosa avessero voluto, come se ogni singola sillaba fosse diventata un loro piccolo grande segreto.

So dire solo questo al momento, ma sto imparando in fretta, anche se in effetti, c'è un'altra sola cosa complessa che ho imparato a dire il prima possibile perchè ci tenevo che la sapessi presto presto...

Rispose con dolcezza ed estrema serenità, portando una mano dietro la nuca imbarazzato, chinando lo sguardo perchè era difficile sostenere la bellezza di quelle due ametiste infinite e fantastiche che lo osservavano con quel taglio a mandorla che forse un giorno, lui stesso più grande avrebbe definito infinitamente sensuale e affascinante, oltre al suo corpicino minuto ma amorevole e composto, che emanava in continuazione un'aura di purezza e dolcezza infinita.

No me wa watashi ga sorera o miru tabi ni, yori utsukushīdesu...
(I tuoi occhi sono più belli ogni volta che li vedo)

Speriamo tu sia... felice che ho fatto tutto questo per te, ci tengo tanto a farti sorridere e rimanere a bocca aperta...
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Messaggioda Miyabi » 18/11/2011, 13:19

Principessa-chan! Allora sei venuta... Che bello vederti! Mi fai tanto tanto felice adesso che sei qui...

Miyabi arrossì felice di fronte alla palese dimostrazione di gioia da parte del compagno Grifondoro della sua presenza, più che altro perchè per lei era ancora inconcepibile che un bambino simpatico ed estroverso come Ethan potesse voler passare il suo tempo con una bimba taciturna e timida come lei, per quanto con lui fosse riuscita a sciogliersi molto. Si bloccò in tempo così da non fargli l'inchino, ma rimase a bocca aperta quando fu l'altro a piegarsi di fronte a lei.

Yoku hime ga tōchaku
(Ben arrivata principessa)

Gli occhioni viola di Miyabi si spalancarono ancora di più così come la bocca della piccola giapponesina che andò a formare una O perfetta: aveva davvero parlato nella sua lingua? Non poteva crederci.
Certo, la pronuncia non era sicuramente delle migliori ma per la bambina quello di Ethan Travis era il regalo più bello e dolce del mondo, tanto da farle venire le lacrime agli occhi per la gioia e la contentezza.

So dire solo questo al momento, ma sto imparando in fretta, anche se in effetti, c'è un'altra sola cosa complessa che ho imparato a dire il prima possibile perchè ci tenevo che la sapessi presto presto...

Le disse poi innescando la curiosità della bambina, che rimase immobile con gli occhi spalancati per la curiosità e scintillanti di entusiasmo in attesa di conoscere l'altra frase che, a detta di Ethan, il bambino era in grado di pronunciare nella lingua giapponese dell'altra.

No me wa watashi ga sorera o miru tabi ni, yori utsukushīdesu...
(I tuoi occhi sono più belli ogni volta che li vedo)

E ora non si sapeva dire chi fosse più imbarazzato, se lui con la mano dietro la nuca e lo sguardo basso, o lei con le guance rosse rosse ed i dentini che si mordevano il labbruccio con aria timida. Alla fine, dopo qualche secondo di esitazione, Miyabi decise di seguire l'istinto e dunque si alzò in punta di piedi per posare un piccolo e delicato bacino sulla guancia di Ethan.

Arigatou gozaimasu.... grazie mille, Ethan-kun.
Sei il migliore amico del mondo.


Mormorò la piccola con un sorriso commosso e felice: chissà, forse un giorno avrebbe visto in lui qualcosa di più che un amico, ma per il momento era così che lo concepiva e ne era felice, perchè in quella scuola ed in quel mondo era la prima persona che Miyabi potesse definire tale per se stessa.

Sono tanto felice anch'io di essere qui, anche se... non capisco cosa ci facciamo sotto questo gazebo.
Non sei nemmeno venuto a pranzo... stai male?


Gli chiese poi, curiosa e preoccupata al tempo stesso scrutando il volto dell'amico in cerca di qualche indizio che le facesse capire la motivazione di quell'incontro... anche se probabilmente, con un po' di pazienza, la sua curiosità sarebbe presto stata soddisfatta.
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Messaggioda Ethan Travis » 21/11/2011, 16:13

Era così felice di essere riuscito a sorprenderla, di essere riuscito a regalarle un sorriso che solo e soltanto lui poteva donarle, che solo e soltanto lui poteva renderlo talmente speciale da farle illuminare ancora di più i suoi occhi così belli, profondi e meravigliosi.
Imparare quelle semplici parole non era stata una stupidaggine, perchè comunque non poteva dirle a pappagallo senza nemmeno comprendere la grammatica e il lessico che vi erano dietro, in fondo si trattava di una lingua molto più complessa e articolata dell'inglese quindi da non prendere sotto gamba, sopratutto per un bambino come lui ancora così piccolo ed inesperto nell'apprendimento seppur volenteroso e desideroso di dare e dispensare sorrisi a lei, la sua principessa.

... grazie mille, Ethan-kun.
Sei il migliore amico del mondo.


Si morse di poco il labbruccio inferiore, più imbarazzato che mai, sorridendo così felice che si sarebbe visto lontano un miglio il suo entusiasmo e gioia per quello che aveva appena fatto.
Sentiva di aver fatto un passetto in più con lei, non sapeva perchè ma voleva farlo, sapeva in un certo senso che fosse la cosa più giusta quindi, perchè negarlo a se stesso e alla piccola Miyabi?
Inspirò profondamente, riportando la mano che stava dietro la nuca fino a farle sfiorare di nuovo il proprio fianco e così, guardandola ancora con occhi dolci ed ipnotizzati da quella delicatezza che trasmetteva la giovane avanti a lui, non potè fare altro che esprimere il suo giudizio di bambino nei confronti delle vesti portate da lei quel giorno.

Questo vestito ti sta davvero bene... E anche le scarpette sono carine, non ti aveva ancora mai vista vestita senza la divisa... Sei bella...

Riuscì a dire con ancora molto imbarazzo verso di lei, però fissandola intensamente negli occhi, con meraviglia ed ipnosi, quasi quella fosse l'unica cosa che fosse in grado di vedere in mezzo a tutto il verde del giardino, come se ci fosse stata solo e soltanto lei, ma alla fine era molto vicino al concetto che il piccolo Ethan teneva dentro di se senza nemmeno accorgersene.
Fece qualche passo indietro allora, quando Miyabi gli fece la domanda sul perchè non si era presentato a pranzo e fu ancora più ansioso di parlare perchè significava che stava per farle vedere quello che aveva fatto per lei con tanto affetto e impegno.

Sono tanto felice anch'io di essere qui, anche se... non capisco cosa ci facciamo sotto questo gazebo.
Non sei nemmeno venuto a pranzo... stai male?


No, no principessa-chan, non sto male, anzi, non sono mai stato meglio, solo che avevo fatto una cosa in camera che ti volevo far assaggiare a tutti i costi, perchè credo che tu non l'abbia mai sentito nominare come dolce dalle tue parti, e poi in Inghilterra anche si mangia così poco... Si, ti ho preparato un dolce fatto da me insomma... Si chiama "tiramisù"...

Accennò a dire con ancora molta timidezza, dato che era la prima volta che si cimentava senza la nonna in un'opera culinaria di quel calibro, anche perchè non c'era assolutamente niente di preparato con la magia dato che si trovava ancora al primo anno. Era tutto fatto a mano con gli ingredienti che si era portato da casa e le cose che si era fatto mandare dalla famiglia durante l'ultimo pacchetto inviato la mattina precedente.
Sapeva bene che era rischioso fare certe cose senza la supervisione di un adulto ma ci teneva da morire a fare ancora più bella figura con lei e farle provare il suo dolce preferito perchè beh, chissà...

Così potremmo avere un'altra cosa in comune...

Pensando questo, indietreggiando un altro pochino, raggiunse di nuovo la panchina dove era appoggiata una busta con all'interno una piccola coppetta di vetro contentente quello che a tutti gli effetti era il dolce del quale il bambino aveva parlato fino a quel momento.
Crema dal colore giallo opaco e bianco, al centro un sottile strato più scuro con del biscotto e del caffè ovviamente decaffeinato perchè sono ancora troppo piccoli e poi sopra una bella patina di cacao amaro adagiato sopra quasi come fosse un lenzuolo.
Ethan prese quindi la coppetta con il cucchiaino annesso e invitò a sedersi la bambina, porgendole quindi il dolcino preparato appositamente per lei con il cucchiaino, sorridendole timidamente.

Assaggialo, è buono, l'ho fatto io... l'ho fatto... per te...

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Messaggioda Miyabi » 21/11/2011, 22:31

Questo vestito ti sta davvero bene... E anche le scarpette sono carine, non ti aveva ancora mai vista vestita senza la divisa... Sei bella...

Inutile dire che Miyabi arrossì come un peperone a quelle parole, mordicchiandosi il labbro con aria timida ma radiosa: eh sì, si era tolta la divisa proprio per lui... per essere più carina per il suo amico di Grifondoro; al momento non si faceva altre domande a riguardo, ma qualche anno dopo probabilmente avrebbe capito che farsi bella per un ragazzo aveva un significato ben più preciso.

No, no principessa-chan, non sto male, anzi, non sono mai stato meglio, solo che avevo fatto una cosa in camera che ti volevo far assaggiare a tutti i costi, perchè credo che tu non l'abbia mai sentito nominare come dolce dalle tue parti, e poi in Inghilterra anche si mangia così poco... Si, ti ho preparato un dolce fatto da me insomma... Si chiama "tiramisù"...

Mi hai preparato un dolce?

Domandò la bambina con gli occhioni spalancati, incredula da ciò che Ethan Travis le aveva appena detto: non riusciva a credere alle proprie orecchie, ma di certo non si sarebbe mai sognata di mettere in dubbio le parole dell'amico; eppure... possibile che, seppur così piccolo, sapesse già preparare un dolce tutto da solo?

Hontōni tokubetsudesu...
(... è davvero speciale...)

Si disse la bambina ancora sbalordita, decidendo però di riprendersi perchè sembrava un po' stupidina a rimanere con la boccuccia aperta di fronte a lui: scosse appena il capo e si sedette su invito del ragazzino, osservandolo tirare fuori da una sorta di cestino una coppetta di vetro con un cucchiaino che il Grifetto porse a lei.

Assaggialo, è buono, l'ho fatto io... l'ho fatto... per te...

Le disse Ethan, facendo sorridere ancora più ampiamente Miyabi che vedeva in quel gesto tutto l'affetto del bambino verso di lei: senza ulteriori indugi, dunque, affondò il cucchiaino in quel dolce così morbido e cremoso, e socchiudendo gli occhi se lo portò alle labbra, assaporandolo con lentezza per gustarsi appieno ogni sapore; c'era il caffè ma poco, il cioccolato, e poi una crema buonissima e dolce a cui però non sapeva dare un nome...

... ma è buonissimo Ethan-kun!

Esclamò la bambina con un gran sorriso e le labbra leggermente sporche di cacao amaro: non riusciva a credere che lui fosse davvero il fautore di quella prelibatezza, ma era così. Ne prese un'altra cucchiaiata e la mangiò con soddisfazione ed acquolina, alzando poi lo sguardo su di lui un pochino incerta.

Tu... non lo mangi con me?

Gli chiese, allungando la coppetta verso l'amico come in un invito dolce a condividere quella squisitezza con lei.
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Messaggioda Ethan Travis » 27/11/2011, 19:20

Non era stato facile esporsi così tanto nei confronti della piccola amichetta, questo era vero, ma in fondo Ethan sapeva sempre come riuscire ad andare oltre le sue paure: credendo fermamente nel fatto che dovevano essere affrontate per farlo stare meglio.
Certo, questo ragionamento un giorno sarebbe stato espresso in maniera molto più adulta e matura, ma già per quell'età mostrare delle idee così ferme era sicuramente indice di buona promessa per l'età adulta.
La piccola Miyabi Stevens era follemente contenta per il suo getso e quella appunto fu la prova tangibile che i due bambini avevano stabilito una connessione in più e allo stesso tempo era il segno indelebile nel cuore del giovane che aveva ragione a voler superare le proprie paure, perchè non poteva fare altro che portare solo a risultati positivi.
La dolce grifetta quindi si avvicinò alla panchina sedendosi e prendendo la coppetta datale dal ragazzo, cominciando quindi a mangiare quel dolce nuovo e mai sentito prima che aveva un sapore tutto suo e sopratutto molto molto gustoso.

... ma è buonissimo Ethan-kun!

Gli occhi di lui si illuminarono di una luce grande ed immensamente gioiosa.
Era la prima volta che faceva una cosa del genere da solo e dunque il pensiero di essere anche riuscito a farla bene lo faceva sentire davvero soddisfatto di se stesso e del suo impegno.
Le sorrise nel modo radioso di sempre, che da sempre le aveva concesso e riferito, sopratutto adesso che la vedeva così contenta e dolce nel mangiare a piccoli bocconi il dolcino dal nome così singolare, con pochissimo caffè ma tanto tanto cacao, cacao che però rimase un pochino depositato sulla boccuccia morbida di Miyabi che non se ne era per nulla accorta, mentre invece l'amico si.

Ti piace sul serio? Oh mamma, che bello! Però aspetta, ihihi, ti è rimasto il cioccolato sulle labbra, ci penso io!

E dicendo ciò, ecco che Travis prese il fazzolettino e per non scomodare la bambina ad appoggiare la coppetta sulla panchina, si mise tranquillamente a pulire la boccuccia di lei con esso, facendo attenzione a togliere tutto il cacao, con fare premuroso, gentilissimo e se fossero stati più grandi... romantico.

Ecco qui, adesso sei tutta pulita!

Tu... non lo mangi con me?

Ma al seguito fu proprio quella domanda a spiazzarlo un po', lui che si era completamente dimenticato nella fretta di portare dietro un secondo cucchiaino perchè pensava poi che quella porzione bastasse appena per lei, così, cominciando a riflettere, pose il dito indice sulle proprie labbra, mandando a destra e sinistra gli occhietti, segno che stava pensando bene al da farsi, quando infine, con un bel lampo di genio che gli fece riaccendere il sorriso, il piccolo Ethan fece una cosa che solitamente con la mamma faceva sempre ma che di certo non sapeva che non si poteva fare con tutte le persone alle quali si vuole bene, ma la sua innocenza era ancora alta e prendeva il sopravvento sulla ragione, così, senza troppi ed ulteriori indugi, si mise semplicemente con il capo un po' in avanti rivolto verso di lei e facendo brillare gli occhi, aprì la bocca, aspettando quindi che fosse lei a fargli assaggiare il dolce preparato da lui imboccandolo, nella maniera più pura e ingenua possibile.

Aaaahhhh...
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Messaggioda Miyabi » 27/11/2011, 20:17

Ti piace sul serio? Oh mamma, che bello! Però aspetta, ihihi, ti è rimasto il cioccolato sulle labbra, ci penso io!

Eeh?!

No, Miyabi non aveva ben capito quale fosse il problema, perlomeno fino a quando Ethan non le si avvicinò per pulirle la bocca con un fazzolettino, facendole comprendere che probabilmente si era sporcata col cioccolato: questo la fece arrossire parecchio, ma non indietreggiò quando il bambino si occupò di pulirla per bene, anzi, i suoi occhi color ametista si misero a brillare ancora di più.

Ecco qui, adesso sei tutta pulita!

Ti ringrazio, Ethan-kun.

Mormorò semplicemente la bambina, mordicchiandosi il labbro e facendo a seguito un piccolo sorriso timido: a volte faceva ancora fatica a non imbarazzarsi troppo con Ethan Travis, forse perchè lui era sempre così spontaneo e solare, ma stava cercando di farci l'abitudine e sperava che col tempo la sua timidezza si attenuasse quel tanto che bastava da permettere d'interagire meglio con le persone.
Ora bisognava solo capire come permettergli di mangiare con lei il tiramisu, visto che Ethan non aveva portato un secondo cucchiaino: la risposta con soluzione annessa arrivò proprio da lui che, con un sorriso innocente, allungò di poco il viso verso di lei e, aprendo la bocca, emise il classico verso di chi vuole essere imboccato.

Aaaahhhh...

Ihihihih...

Ridacchiò un pochino Miyabi, prendendo col cucchiaino un poco di dolce per avvicinarlo alla bocca di lui, e permettere così ad Ethan di assaporare quel dolce fatto con le sue stesse mani.

Io non sono tanto brava a cucinare... però so fare bene il sushi!

Commentò mentre prendeva un altro po' di dolce, questa volta per se stessa, mangiandolo a seguito con evidente soddisfazione: sì, quel tiramisu le piaceva proprio, specialmente la crema gialla dolce che stava all'interno; lei ovviamente era più parata sulla cultura orientale visto che a casa cucinavano quasi sempre giapponese - anche il padre lo adorava.

Come hai trovato la lezione di Babbanologia di stamattina? E' così strano per me sentire le spiegazioni su oggetti che usavo quotidianamente prima, e vedere che tutti rimangono increduli...

Gli domandò a seguito la giapponesina, che in quei momenti si sentiva un pochino un pesce fuor d'acqua visto quali differenze ci fossero - a livello di conoscenza magica/babbana - tra lei e gli altri bambini. Col pensiero tornò al Tassetto conosciuto in biblioteca tempo prima, Adam: chissà come se la stava passando.

Sai che ho conosciuto un bambino tanto triste qualche giorno fa?
E' di Tassorosso... credo si senta molto solo...


Raccontò Miyabi, ed i suoi occhi a quel pensiero si velarono di una patina scura fatta di tristezza: avrebbe tanto voluto aiutarlo, ma non ci era riuscita...
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Messaggioda Ethan Travis » 09/12/2011, 16:49

Non era sicuro se quello fosse o meno il più bel giorno della sua ancora breve vita, ma una cosa era certa: Ci andava molto ma molto vicino.
Erano vicini, erano bellissimi, stavano mangiando insieme qualcosa di preparato da lui, e lei lo stava imboccando teneramente e con affetto e confidenza, un qualcosa che molto tempo prima non avrebbe fatto o dimostrato.
Adesso, mentre ancora parlavano in generale di qualcosa che finalmente non fosse inerente alla scuola o alle lezioni, Miyabi si spinse a parlare un poco di se, facendogli intendere una sua particolare dote culinaria molto orientale ed elegante.

Io non sono tanto brava a cucinare... però so fare bene il sushi!

Travis annuì fermamente interessato alla cosa, mordendosi appena il labbro e prendendo nel contempo un fazzolettino per pulirsi la bocca anch'essa sporca come quella di Miyabi di un po' di cacao amaro.
Aveva sentito parlare del sushi ogni tanto e sapeva in effetti di cosa si trattasse, sopratutto leggendo tutti i fumetti giapponesi che teneva a collezioni nella sua camera, ma ricordava anche che ci voleva molta esperienza e capacità manuale per farlo, così di sicuro fu subito un motivo per lui di stupirsi di quella affermazione.

Ma... Ma allora devi essere davvero una ragazza prodigio! Ho letto su un libro di cucina che per saper preparare bene il sushi bisogna avere un addestramento di almeno dieci anni con una persona capace, significa che tu in tempo minore hai imparato a farlo. Qualcuno nella tua famiglia lo sa fare bene bene bene? E come si fa???

Era sul serio interessato a quell'argomento e non di certo per fare colpo su di lei, sopratutto perchè a tutti gli effetti non sapeva nemmeno cosa potesse significare fare colpo su qualcuno.
Il suo intento ora era soltanto approfondire il suo bagaglio culturale sul come si cucinasse quella pietanza giapponese e capire da lei il procedimento per fare un riso così compatto o per tagliare il pesce in quel modo che si adagiasse così bene su quel lettino bianco al vapore.
Tuttavia la conversazione poco dopo tornò sulle lezioni ma per parlare di un argomento che Miyabi trovava strano e un po' disarmante, come lo studio della babbanologia.

Come hai trovato la lezione di Babbanologia di stamattina? E' così strano per me sentire le spiegazioni su oggetti che usavo quotidianamente prima, e vedere che tutti rimangono increduli...

E' stata una lezione fondamentalmente interessante. A me non annoiano anche se molte delle cose che spiegano le conosco già... e poi confrontare un jet con una scopa è stato divertente. La signorina Moreau è davvero capace nella materia che insegna, si si!

Rispose con un bel sorriso, osservandola ancora proseguire a mangiare il tiramisù, sempre più soddisfatto del suo operato di quella mattina, non rimpiangendo per nulla le lezioni di storia e erbologia che aveva dovuto saltare per dedicarvisi adeguatamente.
In ogni caso, sembrò quasi che in concomitanza con il suo sorriso che cresceva, quello di Miyabi tendesse a diminuire, cosa che indusse subito anche quello di Ethan a calare di nuovo, avvicinandosi di poco a lei per appoggiare una mano sulla sua gambina fissandola intensamente e preoccupato.

Che succede principessa-chan? Qualcosa ti turba?

Sai che ho conosciuto un bambino tanto triste qualche giorno fa?
E' di Tassorosso... credo si senta molto solo...


Il giovane grifetto cominciò a riflettere bene sulle parole della compagna, analizzando per bene la situazione, trovando però delle forti incongruenze, visto e considerato che il bambino in teoria avrebbe avuto tutta la sua casata a tenergli compagnia, come avveniva alla fine per lui e per Miyabi. Ma forse c'era molto di più, forse si sentiva solo per altri motivi, così ad Eth non rimaneva che affidarsi alle parole di lei dandole per assolutamente veritiere e cercare di sorriderle ancora facendo splendere i suoi occhi color smeraldo a tentare di risollevarle un poco il morale.

Beh ma a quanto ho capito ha incontrato te, com'è possibile che adesso è solo se comunque ti ha conosciuta? Se diventerai anche sua amichetta, allora non sarà più solo come dice. E poi penso che all'inizio è normale trovarsi spaesati in questo castello grande, quando non si conosce nessuno... ma dopo passo, te lo assicuro, sono certo che presto si farà tantissime conoscenze e non si sentirà solo! Magari una volta me lo presenti così posso parlarci anche io e diventare suo amico, cosa ne dici, mh?

E dicendo questo, il bambino colse l'occasione visto che lei non aveva ripreso ancora a mangiare e girò il cucchiaino dalla sua parte per prendere un po' del dolce e questa volta avvicinarlo lui a Miyabi per imboccarla con una complicità meravigliosa e magica, tutta loro, e ovviamente per aiutarla ancora di più a riprendere a sorridere in quella soleggiata giornata autunnale.

Fai "aaahhhhhh"... Ihihih...
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Messaggioda Miyabi » 02/01/2012, 12:53

In realtà non pensava di aver detto qualcosa di così stupefacente, ma dovette ricredersi di fronte all'espressione stupita di Ethan Travis che, invece, sembrava a dir poco incredulo di fronte a quella notizia.

Ma... Ma allora devi essere davvero una ragazza prodigio! Ho letto su un libro di cucina che per saper preparare bene il sushi bisogna avere un addestramento di almeno dieci anni con una persona capace, significa che tu in tempo minore hai imparato a farlo. Qualcuno nella tua famiglia lo sa fare bene bene bene? E come si fa???

Oh, beh... - mormorò Miyabi arrossendo vistosamente come sempre accadeva quando qualcuno, Ethan in particolare, le faceva un complimento - La mia mamma è bravissima a prepararlo, e fin da quando ero piccolissima mi permetteva di aiutarla, così ho imparato. Quando ancora abitavo in Giappone io, mamma e nonna passavamo interi pomeriggi a prepararlo... era molto divertente!

Raccontò la bambina con un gran sorriso e l'espressione tipica di chi si è perso nel mare dei ricordi: avrebbe tanto voluto far vedere ad Ethan come lei, Azusa e Yoko preparavano il sushi, ma dubitava che la madre e la nonna avrebbero mai permesso a Miyabi di condividere un momento del genere con qualcun altro, specialmente con un ragazzo non giapponese.

Magari un giorno te lo insegno, se ti va...

Aggiunse un po' più timida ora, decisa però a non privare l'amico della possibilità di avvicinarsi alla cultura dell'altra.
Il discorso si spostò poi sull'incontro con Adam, una situazione che aveva lasciato l'amaro in bocca a Miyabi, la quale non era riuscita malgrado gli sforzi a far sorridere il Tassetto, e che ora si stava sfogando con l'amico Grifo.

Beh ma a quanto ho capito ha incontrato te, com'è possibile che adesso è solo se comunque ti ha conosciuta? Se diventerai anche sua amichetta, allora non sarà più solo come dice. E poi penso che all'inizio è normale trovarsi spaesati in questo castello grande, quando non si conosce nessuno... ma dopo passo, te lo assicuro, sono certo che presto si farà tantissime conoscenze e non si sentirà solo!

Lo spero, ho paura che lui sia convinto che sia meglio essere soli...

Mormorò la bimba con sguardo ancora triste e sconsolato, alzando però il capo di poco nel sentire le successive parole dell'altro.

Magari una volta me lo presenti così posso parlarci anche io e diventare suo amico, cosa ne dici, mh?

Chissà, forse se Adam avesse avuto di fronte Ethan, così solare e spontaneo, avrebbe cambiato idea e si sarebbe reso conto di quanto può essere bello avere degli amici... quella prospettiva piacque così tanto a Miyabi che un nuovo sorriso spuntò sulle sue labbra, segno inconfutabile del suo esser tornata felice.

Fai "aaahhhhhh"... Ihihih...

Le disse poi Ethan, e ridendo con lui la bimba aprì le labbra e si lasciò imboccare nuovamente, facendosi sciogliere sulla lingua quel dolce dal sapore delizioso. Continuò così a mangiare con l'amico, chiacchierando del più e del meno, delle lezioni e dei professori, fino a che il tempo, dispettoso e forse invidioso del loro benessere, non fece capire che era giunto il momento di rientrare.

Abbiamo di nuovo lezione... andiamo in classe insieme, Ethan-kun?

Chiese la bambina, un po' dispiaciuta nel doversene andare da lì ma comunque felice: primo perchè aveva passato del tempo da sola col suo migliore amico, e secondo perchè aveva ancora un intero pomeriggio davanti da poter condividere con lui.
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