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da Sandyon » 28/04/2015, 22:07
Damasco (in arabo: دمشق, Dimašq) è la capitale della Siria. Città storica, nata nello stesso periodo delle civiltà mesopotamiche, in origine la sua popolazione era costituita da genti di stirpe semitica orientale, successivamente note come Aramei. È considerata, al pari di Gerico, la più antica città del mondo fra quelle abitate in maniera continuativa perché secondo gli archeologi le prime testimonianze di abitazioni a Damasco risalirebbe ad 11.100 anni fa. La capitale di questo Stato potrebbe quindi essere la città più antica del mondo tuttora esistente. Con circa 1.911.000 abitanti (stima del 2109) è la seconda città più popolata del Paese dopo Aleppo, mentre l'area metropolitana, con oltre 6.500.000 di abitanti, è la più popolata della Siria.
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da Haytham » 28/04/2015, 23:00
29/02/2110 Dintorni di Damasco Siria 17:30
Le migliori ricerche erano da sempre quelle più sofferte, quelle conquistate col sudore e col sangue. Teoria interessante e poetica, ma tal volta pallosa, così tanto che veniva quasi da sperare di inciampare nella soluzione, così, per caso. Quel pomeriggio, a nessuno dei due fratelli era venuto il desiderio di inciampare nell'obiettivo delle loro perlustrazioni territoriali, ad entrambi era sembrato un po' troppo forzato e a dir la verità pure un poco triste, eppure proprio mentre Haytham stava terminando la localizzazione del perimetro adatto alla successiva ricognizione, il suo piede premette su una superficie più rialzata e liscia, attivando un meccanismo sconosciuto. Egli si voltò all'istante, mentre il vento gli passava tra i lunghi capelli un po' ricci. Possibile che si fosse sbagliato? No, non era contemplabile.
Tornò sul posto, mettendosi in ginocchio. Osservò la mattonella appena premuta: recava una runa sconosciuta... un momento... SCONOSCIUTA? Le pupille si dilatarono a quella visione assurda, impossibile. Lui le rune le conosceva TUTTE, non ce n'era una che sfuggiva alla sua cultura enciclopedica in materia ed era certo tra un po' di saperne anche più della dottoressa Lara Croft, ma per quanto si stesse spremendo le meningi, quel simbolo non aveva alcun riscontro con le sue memorie. Tra l'altro non era nemmeno tanto semplice. Emetteva energia magica, il suo rilevatore non si sbagliava, ma era un'energia instabile, come se cercasse di contenere qualcosa che però faceva forza per uscire. Quindi doveva trattarsi di un sigillo magico a runa di custodia.
Jasper! JASPER!
Non tanto lontano, suo fratello, meritevole di una piccola pausa, stava seduto in mezzo alla vegetazione. Era leggermente sudato, ma in fondo lì proprio fresco non faceva. In più aveva la vista un poco annebbiata, occhi stanchi. Il Sole gli baciava il volto e il respiro era regolare. Onestamente era certo che anche oggi sarebbero tornati a casa a mani vuote, e invece...
Che succede? ... ARRIVO!
Essere in due lì a guardare quel simbolo non cambiò per niente la situazione, anzi, la rese ancora più complessa e fastidiosa, ma da un lato emozionante. Non sapevano nulla a proposito della runa, ma questo voleva dire che si stava trattando di una scoperta sensazionale. A giudicare dall'erosione del terreno vicino, Jasper giunse alla conclusione che quella mattonella era venuta fuori in seguito ad un cambiamento climatico e a qualche tifone che aveva sollevato parecchia polvere e terra. Non si spiegava altrimenti perché fino a quel momento non si fossero mai accorti di quel particolare ora così tanto evidente. Haytham provò a premere ancora ma non accadde nulla, però se prima aveva sentito uno scatto, allora qualcosa doveva essere successo, bisognava solo cercare, cercare freneticamente ovunque e col cazzo che sarebbero tornati l'indomani, col rischio di farsi fregare la scoperta dalle sorelle Croft.
Ok, io mi occupo del perimetro Ovest.
Bene, io andrò ad Est.
Se uno di noi trova qualcosa...
... il solito fischio!
Un fischio richiamò l'attenzione di Jasper che fino a quel momento aveva passato più tempo a bestemmiare che ad trovare novità. A passo svelto raggiunse il fratello che evidentemente aveva avuto molta più fortuna di lui, parecchia più fortuna. In una zona di strapiombo che dava su un burrone piuttosto alto, a distanza di circa sessanta metri verso il basso si era aperta una voragine. Un buco di larghe dimensioni che rientrava nel sottosuolo. Non ci misero molto ad afferrare le loro scope e a catapultarsi di sotto, atterrando poi nel luogo appena sbloccato. Era buio, ma nulla che un Lumos Maxima non potesse rendere nitido e visibile. Il tunnel proseguì per ancora un centinaio di metri, o forse di più... era incredibile, davvero incredibile.
Tu che dici? Oro? Gioielli? Mappe?
Mh... No. Sento più odore di reperto religioso.
Aaaahhh, sono quelli che mi annoiano di più!
Questo perché abbiamo bisogno di fondi per ampliare la struttura di laboratorio...
Bravo! Facciamo così: una bella camera da rituale e qualche meraviglioso reperto da rivendere ai musei, mh?
Ok affare fatto, ci sto.
Si toccarono coi pugni chiusi, quasi come se davvero dipendesse da loro quello che stavano per incontrare sul loro cammino, peccato che nessuno dei due avesse la minima idea, nemmeno lontana, di ciò che avrebbero visto di lì a poco. Quando la galleria terminò, ai due MagiArcheologi parve di essere tornati in superficie ma... com'era possibile? Non avevano effettuato percorsi in salita. L'unica spiegazione era che quella zona era protetta da un potere magico e così mantenuta intatta nel tempo anche se nel corso dei secoli terremoti, cicloni e quant'altro avevano modificato la struttura del territorio. Quindi all'effettiva i due Ravnick stavano ancora sotto terra ma in un'area rimasta nel "passato". Infatti la luce solare filtrava anche se non avrebbe dovuto e i piccoli fiumi sotterranei parevano invece corsi aperti. In mezzo a tutto questo spettacolo innaturale, al centro dell'area vi era una specie di costruzione simile a un tempio.
... Cazzo...
... Puoi dirlo forte...
... Adesso a completare l'opera serve solo il reperto da 100.000 Galeoni...
... Ma se il più costoso che abbiamo trovato finora ne valeva al massimo 30.000?!
... Beh, che ti frega?... Ogni tanto è bello sognare...
... Questo è già un sogno, Haytham...
... Stiamo cauti e non prendiamo sotto gamba la faccenda, d'accordo?
Nato cauto, fratello.
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da Thera » 29/04/2015, 12:12
Nessuno era mai arrivato a Madain Sari: era stato nascosto bene, celato dalla magia prima e dal tempo poi, che con tempeste di sabbia e cicloni ventosi aveva reso quel luogo inaccessibile. I Na'eh si erano sforzati di precluderle nuova vita fino al loro ultimo respiro, e più di mille anni erano passati da quel sacrificio estremo ma, per loro, necessario. Eppure, quello stesso tempo che per secoli aveva protetto il loro segreto, quel giorno aveva permesso a due fratelli di venirne a conoscenza: forse quello era il volere della Trama, o forse, semplicemente, qualcosa di così grande non si sarebbe potuto tenere nascosto per sempre. Haytham e Jasper Ravnick non avevano idea di dove fossero, né di quanto fossero vicini alla scoperta più importante, probabilmente, degli ultimi 900 anni, quando i Na'eh si erano estinti ed avevano lasciato spazio a tanti ibridi per metà umani, i cosiddetti Purosangue dell'età moderna. Avevano pensato, giustamente, di procedere con cautela perché ignari del luogo nel quale erano giunti e dei suoi possibili pericoli... ma non appena ridussero la distanza dal tempio di una cinquantina di metri, una musica generata dal nulla li avvolse.
Era una litania triste, malinconica, e soprattutto pronunciata in una lingua a loro sconosciuta -a meno che uno dei due non fosse esperto del siriano dell'anno mille. La stessa lingua con cui venivano pronunciate le parole che li circondavano campeggiava sulla parte superiore della roccia d'ingresso di quella sorta di strano tempio rudimentale.
مدائن ساری
Madain Sari, questa la traduzione a cui forse sarebbero giunti in un secondo tempo -magari dopo aver fatto qualche ricerca nel loro laboratorio. Al tempo in cui quel luogo brillava ancora alla luce naturale del Sole, i siriani erano convinti che la zona fosse pregna di energia maligna, motivo per il quale non si avvicinavano mai ed effettuavano costantemente inutili cerimonie che, secondo loro, avrebbero tenuto lontani gli spiriti malvagi presenti. Probabilmente era per questo che i Na'eh avevano scelto d'imprigionarla lì, sicuri che mai nessun essere umano avrebbe avuto il coraggio di entrarvi: nel tempo, la leggenda della Prima Ibrida era andata persa così come la purezza dei Na'eh, e Madain Sari era stata circondata per anni dal silenzio più assoluto. Ora, però, la Trama insita in Haytham e Jasper Ravnick aveva risvegliato quella presente in quel tempio maledetto dall'uomo, e la melodia che si ripeteva all'infinito era solo la punta di un iceberg che spettava ai due fratelli esplorare o meno: se si fossero fatti avanti di altri cinquanta metri, infatti, un'ondata improvvisa e potente di Trama li avrebbe investiti con una forza tanto impetuosa da scuotere profondamente i loro animi e far perdere loro l'equilibrio; non c'erano dubbi sul fatto che dentro quel tempio qualcosa di grosso li stesse aspettando. Non un suono diverso dalla litania ormai familiare turbava, tuttavia, l'inquietante serenità di Madain Sari, segno che qualunque cosa ci fosse al suo interno non potesse/volesse muoversi di lì. Il perché fu chiaro ai due esploratori solo quando, finalmente, si decisero a varcare la soglia del tempio: la prima cosa che probabilmente avrebbero notato era l'infinità di rune sconosciute -per l'incredulità di Haytham- presenti sulle pareti: ce n'erano talmente tante che quasi si faceva fatica a distinguere l'una dall'altra, e naturalmente nessuno dei due si ritrovò in grado di comprenderne il significato... d'altronde, come avrebbero mai potuto sperare di decifrare l'antichissimo linguaggio dei Na'eh? Le rune, comunque, s'illuminavano di tanto in tanto, mai più di tre insieme, ma il bagliore era debole, fiacco, spento. La concentrazione di Trama maggiore, infatti, non era sulle pareti, ma su ciò che si trovava ad un centinaio di metri da loro, al centro di quel tempio -ora che c'erano dentro potevano notarlo senza difficoltà- davvero enorme; si sarebbero dovuti per forza avvicinare per poter capire cosa trattenesse in sé tanta Trama tutta insieme... e avrebbero avuto bisogno di tutto il loro sangue freddo per ricacciarsi in gola qualsiasi esclamazione sorpresa fosse venuta loro spontanea di fronte a ciò che catturò totalmente la loro attenzione di lì a poco: un enorme blocco di di splendente e levigato diamante faceva da cornice -o forse sarebbe stato meglio dire da bara- ad una figura femminile... umana.
Una ragazza ventenne, suppergiù, con lunghi capelli neri, occhi chiari ed intensi, una lunga tunica a celarne le fattezze e calzari d'altri tempi ai piedi, sembrava fissarli da dietro lo spesso strato di diamante, quasi come se potesse muoversi da un momento all'altro. Eppure non poteva muoversi, no, lo capirono facilmente da come il petto fosse immobile, il che indicava quindi una totale assenza del battito cardiaco. Era lei, però, a contenere dentro di sé tutta quella Trama, su questo non c'era alcun dubbio... l'unico ora esistente non riguardava lei, bensì i fratelli Ravnick: che ne sarebbe stato del più grande mistero celato nelle profondità di Madain Sari?
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da Haytham » 29/04/2015, 23:15
Sssshhh... Lo senti anche tu?
Che co-... Aspetta, ora sì, lo sento anche io...
Ma che razza di lingua è?
... Sembra... Sembra... No, mi sono sbagliato...
Ti sbaglieresti di sicuro... Non è nulla che abbiamo mai sentito prima, ci potrei scommettere le palle.
Ehm... Haytham...
Cosa?
Ti sei reso conto che stiamo sentendo una voce che canta in un luogo sperduto e antico?
... Cazzo...
Ad entrambi si gelò il sangue, bloccandosi nell'avanzare verso la struttura. Impossibile che si trattasse di una allucinazione uditiva, troppo nitida, troppo assurda, magia troppo avanzata per quel posto. Eppure era assurdo che ci fosse qualcuno lì o che fosse una trappola, ma non era neanche la prima volta che si sbagliavano nelle valutazioni. Estrassero le bacchette magiche, riprendendo a camminare con cautela, guardandosi attorno, ma non sembrava esserci nulla di pericoloso o strano, a parte che parevano trovarsi in superficie quando invece stavano a diversi metri sotto terra, ma quelli erano dettagli. Una volta raggiunto l'ingresso della grande struttura, sia Haytham che Jasper dovettero per forza invocare l'aiuto della luce magica per avanzare senza temere di inciampare da qualche parte. Un'altra incongruenza: anche se il soffitto era aperto, il sole non illuminava l'interno come invece accadeva fuori. Un duplice effetto magico nello stesso epicentro... qualcuno avrebbe potuto definirlo "Stupefacente".
Guarda queste iscrizioni. A che periodo risaliranno?
La roccia è ben tenuta, ma alcuni punti sono erosi e scavati. Considerando la densità del granito, la percentuale di sabbia e le larve cristallizzate...
Allora?
Come minimo siamo sul migliaio di anni, ma potrei quasi scommettere che è anche prima.
Prima di un migliaio di anni? Porca puttana, abbiamo sbancato fratello!
Il problema è che queste rune sono incomprensibili. Inoltre si illuminano ad intermittenza...
... e la voce non smette di aleggiare nell'aria, anzi, sembra pure più forte. È femminile e giovane, lo pensi anche tu?
Già. Credo che la cosa migliore sia addentrarsi di più e controllare meglio.
Mi ricorda tanto quando abbiamo trovato quel passaggio segreto sotto la sfinge!
Come potrei dimenticarlo, hai risvegliato una mummia maledetta che ha tentato di ucciderci...
Quanto sei catastrofico, poi l'abbiamo sistemata no? Era tutti grugniti e niente sostanza...
Allora se qui dentro troviamo una mummia, te ne occupi tu, tutto da solo.
Questo non è posto da mummie! Mi sa più di... di...
... di?
Tu continua a camminare, qualcosa mi verrà in mente!
Oppure faremo in tempo ad incontrarlo, quel qualcosa.
Non sapevano quanto in realtà si stavano avvicinando al vero, avvicinandosi al punto più profondo della grande sala antica. O meglio, loro credevano che fosse la fine, mentre probabilmente quello era soltanto il centro, considerata la vastità della struttura. Ad un tratto oltrepassarono un colonnato eroso dal tempo e forse anche da vento, quando quel tempio si trovava ancora all'aria aperta. Fu proprio allora che gli occhi di tutti e due i fratelli si focalizzarono su un nuovo obiettivo di osservazione, un obiettivo bello grosso. Un diamante della grandezza di un essere umano e anche più, con dentro un essere umano, anzi, per la precisione una ragazza, forse proprio la ragazza che fino a quel momento stava continuando imperterrita a ripetere la nenia triste e malinconica. Gli occhi erano aperti, ma non si notava alcuna scintilla di vita in lei, se non la Trama che le scorreva in corpo come un fiume in piena, invadendo anche gli spiriti di Haytham e Jasper. Deglutirono saliva ma si accorsero di avere la gola secca. Per poco al più giovane non cadde la bacchetta per lo stupore.
... Ecco qui la tua mummia...
Non ci posso credere... è... è lei che stiamo sentendo?
Ci sono forti probabilità che sia così, ma non ho idea di come sia fattibile? Sembra cristallizzata, chiusa lì dentro senza possibilità di uscire, perché sentiamo la sua voce?
Il materiale è... Diamante.
Il maggiore volse il capo di scatto con gli occhi sgranati.
Scherzi?
Jasper scosse lentamente la testa, continuando a rimirare la figura dentro l'involucro.
... Una bestia del genere varrà una fortuna...
Perché... Pensi che ciò che contiene valga meno, forse?
Dovremmo tirarla fuori.
Già, ma come?
Bisogna convocare una equipe al più presto. Questa è la più grande scoperta dopo decenni!
Le sue vesti risalgono alla Siria del 1000-1100, epoca della prima crociata babbana. Non trovi che sia... davvero molto bella?
Mh? Naaaa, lo sai, a me piacciono le tipe un po' più... più... dall'aria adulta! Inoltre non mi sembra il caso di commentare esteticamente un "fossile".
Io credo che sia ancora viva.
Eh?! Dici sul serio?!
Haytham ragiona: sentiamo la sua voce, le rune si illuminano e possiede ancora la Trama in corpo dopo secoli. Come minimo è ancora viva, come massimo è dotata di un potere e di una energia a noi completamente sconosciuta.
In pratica se l'apparente angioletto è una furia omicida sanguinaria siamo un po' più nella merda rispetto alla mummia.
... Purtroppo c'è un solo modo per scoprirlo.
Girarono attorno al diamante per alcuni minuti, provando ad individuare qualche punto di rottura o critico, compromesso dal tempo. Rimasero di stucco nel capire che anche lo stesso diamante era stato creato con la magia, assurdo dal momento in cui la magia conosciuta fino ad allora non permetteva di creare minerali preziosi dal nulla, se non trasfigurare gli arti in oro o platino. Trovarono anche dei resti scheletrici sotto alcuni cumuli di sabbia, tutti attorno a quel contenitore umano. Di sicuro non facevano pensare a nulla di buono, ma non era escluso che potessero anche essere altri esploratori meno fortunati di loro e sprovvisti di smaterializzazione. Poi, dopo diversi minuti di perlustrazione, Jasper incontrò un foro nel muro in basso simile ad una banale tana per topi. Peccato che fosse impossibile per i topi vivere lì. Forse allora c'era una zona segreta del tempio che non avevano ancora esplorato e magari dall'altra parte del muro si celava la soluzione per liberare quella sconosciuta. Si guardarono l'un l'altro un po' indecisi, poi Haytham si trasformò in serpente Taipan e strisciò nel buco oscuro, preparandosi ad altre sorprese.
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da Thera » 30/04/2015, 15:49
La ragazza chiusa nella sua bara di diamante era evidentemente impossibilitata a muoversi: in effetti sembrava completamente priva di vita, ma come poteva essere possibile quando la Trama scorreva in lei con così tanta impetuosità? Tanti interrogativi oltre a quello più ovvio si affollavano nella mente dei due fratelli: come poteva quel diamante essere stato creato dalla magia -era inscalfibile, pulsante di Trama- se risaliva a più di mille anni prima? Cos'era quella voce che Haytham e Jasper sentivano in continuazione? E le rune sulle pareti? Madain Sari era la culla di quei misteri ai quali, apparentemente, sembrava non esserci soluzione: dopotutto non erano forse di poveri esploratori sfortunati i resti tutti intorno alla bara? Questo pensava il duo di MagiArcheologici, non potendo minimamente supporre quale fosse la verità -e come biasimarli per questo? Tuttavia, esplorando meglio le mura interne del tempio, Jasper notò una piccola incongruenza col luogo nel quale si trovavano: un foro, come fosse la dimora di una famiglia di topi... ma come potevano degli animali vivere in un posto come quello? Fu Haytham a decidere di risolvere il problema, trasformandosi in un serpente per cercare di oltrepassare quel foro e scoprire cosa ci fosse dietro... e di certo la sua curiosità sarebbe stata ben ripagata. Un'atmosfera ben diversa da quella in cui si trovava la bara di diamante aleggiava nel luogo in cui il maggiore dei due fratelli si ritrovò: lì, tutto era scuro, tendente al nero, dal pavimento di pietra scura alle rocce che formavano le pareti, e che sembravano in qualche modo essere state levigate e deformate non dal tempo trascorso o dal clima avverso, bensì da una mano umana -o presunta tale; in quella nuova stanza, di dimensione anche piuttosto piccola, la nenia ascoltata precedente si era spenta, lasciando il posto al più cupo ed inquietante silenzio. Ma forse la cosa più inquietante di tutte era la figura seduta al centro della stanza, su una sedia, totalmente immobile.
Sembrava un uomo qualsiasi, ma a ben guardare pareva privo di iridi e pupille, e presentava una sclera color azzurro chiarissimo che riempiva l'occhio per intero; oltre a questo, il corpo era conservato benissimo, senza nemmeno produrre cattivi umori, forse merito del velo di Trama che lo avvolgeva impedendo al tempo di deteriorarlo. Era vecchio, forse dell'età della ragazza contenuta nella bara... possibile? Alle sue spalle, un piccolo scrittoio in pietra con sopra un libro pieno di polvere: non sarebbe servita che una bella scrollata, tuttavia, per riportare alla luce pagine e pagine scritte in una grafia piuttosto discontinua e a tratti tremante, ed in una lingua sconosciuta; a differenza dell'uomo, il libro non presentava alcuna traccia magica -segno che lo si sarebbe potuto prendere senza problemi- e nel caso in cui Haytham avesse deciso di portarselo via per studiarlo nel suo laboratorio, magari con un esperto conoscitore del siriano dell'anno mille, ciò che sarebbe venuto fuori l'avrebbe di sicuro esaltato all'inverosimile.Scrivo queste parole nel linguaggio comune con la speranza che, un giorno, qualcuno riuscirà a leggerle. Non sono fiero di ciò che abbiamo fatto, ma non avevamo scelta: il Faro che ci avrebbe dovuto guidare alla Luce si è dimostrato troppo instabile, troppo influenzato dall'emotività umana per potersi controllare. Temiamo ciò che potrebbe accadere se finisse nelle mani sbagliate, ma ormai non si può più tornare indietro: non possiamo ucciderla, è troppo forte, ci distruggerebbe uno dopo l'altro... ma tanto ormai siamo condannati comunque. La condurremo qui con l'inganno, sfruttando la curiosità che il padre le ha donato col suo seme, e sfrutteremo le nostre conoscenze e la nostra magia per rinchiuderla in una sempiterna prigione: probabilmente tutto questo ci condurrà alla morte, consumerà fino all'ultima goccia della nostra forza vitale... ma non abbiamo scelta. I Na'eh credono che non ci sia posto al mondo per la Prima Ibrida, ma io non sono d'accordo con loro: forse in un altro giorno, forse in un altro tempo, quando tutto sarà diverso e noi potremo camminare alla luce del Sole senza temere l'uomo e la sua furiosa paura... forse quel giorno Thera potrà tornare a vivere. Scrivo queste memorie consapevole che l'unico modo per mantenerle intatte sia rimanere qui, nascondendomi dai miei simili: mi lascerò morire, sapendo che il mio corpo non si deteriorerà come quello degli esseri umani, e che rimarrà in questo luogo come eterna testimonianza del nostro Fato avverso... per sempre. Di seguito a quelle parole, il libro presentava un lunghissimo e complesso rituale che permettesse di scalfire il diamante in cui la ragazza -Thera il suo nome- era rinchiusa, così da liberarla e riportarla alla vita: ora stava solo ai fratelli Ravnick scegliere se metterlo in pratica o meno.
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da Haytham » 01/05/2015, 19:17
Il serpente strisciò abbastanza a lungo, passando per un cunicolo stretto e osservando come la struttura interna della costruzione fosse ben poco compromessa dal tempo e dalle intemperie. Evidentemente i costruttori del tempio erano decisamente capaci, sia con la magia che a saper lavorare i materiali disponibili nel loro periodo. Assurdo come tutto ciò fosse rimasto nascosto ai maghi per così tanti secoli, mentre adesso finalmente i due fratelli ci stavano mettendo piede e, cosa più importante di tutte, lo stavano facendo prima delle sorelle Croft. Quando il Taipan vide di nuovo la luce, fu perché il tunnel si era concluso ed alcune lampade magiche illuminavano una stanza segreta e nascosta. Proprio come immaginavano: gli antichi erano da sempre stati amanti delle camere celate alla vista, ma evidentemente qualcosa aveva creato quel foro nel muro, con molta probabilità proprio qualche animale o Creatura Magica ignoti. Una volta tornato umano, Haytham si guardò a destra e a sinistra. L'arredamento si presentava decisamente diverso, un po' più tetro. Gli occhi del ragazzo tuttavia non erano spaventati, bensì estasiati e rapiti dalla bellezza di ogni dettaglio. Certo, dovette però bloccarsi un momento e sudare freddo non appena vide la figura umana seduta su un trono dall'aria teoricamente viva. Quella però era soltanto una deduzione errata da prima impressione, difatti dopo aver cercato di richiamare ad alta voce il tipo misterioso senza ricevere risposta, il MagiArcheologo si avvicinò di più, notando che non ci fosse più nulla da fare. La conservazione era a dir poco perfetta, eppure a giudicare dalle vesti l'individuo doveva esser morto da almeno lo stesso tempo della ragazza rinchiusa del diamante. Tutto ciò cominciava a diventare sempre più strano e soprattutto interessante. Emise un fischio netto e lungo, il tipico segnale con il quale faceva presente al fratello che non c'era traccia di pericolo e poteva raggiungerlo, difatti così avvenne.
E questo qui chi è?
Se si tratta dell'arredatore di interni, mi chiedo perché sia morto di morte naturale e non per omicidio!
... Ti piace sempre fare lo spiritoso, eh?!
Vuoi forse dirmi che ti piace questa stanza? Andiamo... le catacombe di Dracula al confronto sono un salottino dell'ottocento.
Non me le ricordare... Per recuperare quella croce di topazio non so quanto abbiamo dovuto sudare!
Eh su, giusto perché era diventato il luogo di ritrovo per alcuni inferi. Mica potevo saperlo che il caro Vlad fosse un simpatico Necromante!
Possiamo occuparci della questione attuale? ... Guarda, lì c'è un libro!
Sulle pagine vedo già stampato il timbro della zecca di stato!
Haytham...
Che c'è?
... Niente...
Jasper si avvicinò alla scrivania impolverata, mettendosi i guanti sterili e facendo attenzione nel sollevare il libro. Struttura solida, sembrava fatto in metallo e legno, le pagine invece in comune pergamena permeata di magia per non deteriorarsi. Certe tecniche erano divenute note ai maghi solo dopo la metà del 500', com'era possibile invece che quell'uomo la conoscesse già? Scuotendo il capo, troppo pieno di dubbi, il ragazzo osservò le lettere scritte nel libro, emettendo un respiro di sollievo e provocando di riflesso la curiosità del maggiore, il quale gli chiese subito cosa aveva da sentirsi più tranquillo: il libro era in Siriano Antico, una lingua abbastanza morta ma almeno conosciuta da esperti o presente in dizionari specializzati. Questo voleva dire che potevano decifrare il contenuto del tomo, a differenza delle rune presenti nella prima parte del tempio. A quel punto la strategia da attuare era una sola: Haytham sarebbe tornato indietro, munendosi di dizionario, anzi, parecchi dizionari, mentre Jasper sarebbe rimasto lì a controllare che nessuno venisse a soffiare loro la scoperta. Avrebbero poi tradotto le iscrizioni e poi, da lì, non avrebbero dovuto far altro che regolarsi sul da farsi, niente di più, niente di meno. Lasciando quella saletta macabra con tanto di uomo ben mantenuto, i due MagiArcheologi tornarono dal diamante gigante. Haytham assicurò a Jasper di metterci meno di un'oretta, poi tentò di smaterializzarsi, ma stranamente non vi riuscì. La Trama presente lì dentro bloccava il processo magico di smaterializzazione. Più stavano lì dentro e più si stupivano della mole di ritrovamento effettuato. I tempi quindi si allungarono, non più un'oretta ma mezz'ora in più, comunque niente di esagerato o preoccupante. Non appena il più grande si allontanò di corsa dal tempio, Jasper si avvicinò di più al diamante e, seppur con poca cautela, posò la mano sulla superficie liscia del minerale. Non accadde niente di brutto o pericoloso, meno male. A quel punto, osservando la ragazza interna all'involucro prezioso, provò ad usare il suo potere per comunicare con lei, in quanto riusciva a percepire che il cervello non fosse morto e quindi forse avrebbe potuto trasmetterle pensieri o parole, con la consapevolezza che lei di sicuro non gli avrebbe risposto.
Ciao... Tu non sai chi sono io e nemmeno io so chi sei tu. Volevo assicurarti comunque che stiamo cercando il modo per farti uscire di qui. Mio fratello è un po' materialista, ma è di buon cuore, sono sicuro che gli preme la tua salvezza quanto al sottoscritto. Il mio nome è Jasper, lo sai, hai degli occhi di un colore molto particolare. Sono belli, ma appaiono preoccupati, anzi, forse impauriti, se non addirittura terrorizzati. Non ho idea di cosa ti sia successo, ma spero tanto che potrai raccontarcelo. Vedrai, presto ti tireremo fuori dalla tua prigione...
Ecco qui tutto il necessario, forza, mettiamoci all'opera!
Il fratello annuì e subito iniziarono ad effettuare raffronti grammaticali e stilistici, ormai esperti con le iscrizioni antiche e secolari. Il Siriano non era una lingua semplice, ma quando si riusciva anche a decifrare e tradurre testi in giapponese antico, il Siriano diventava estremamente più facile di quanto si potesse immaginare. Nell'arco di circa quattro ore, riuscirono a fare moltissimo, scoprendo diverse informazioni interessanti a proposito dell'uomo morto nell'altra sala e soprattutto della ragazza contenuta nel diamante. Cosa voleva dire "Prima Ibrida"? Chi erano i Na'eh? Soprattutto... Cosa significava che il "Faro era diventato instabile"? Parlavano di lei, ormai non c'erano molti dubbi, ma allora... forse stavano facendo male i due fratelli a pensare di liberarla, se coloro che l'avevano imprigionata temevano che avrebbe ucciso persone innocenti. Peccato che, alzando lo sguardo, Jasper non potesse immaginare una ragazza del genere come una sanguinaria. Sempre stato molto più emotivo del fratello e pensare che dei due il Terran era lui. D'altronde però, quello era carattere.
E così... Il suo nome è Thera.
Ho un brutto presentimento, sai?
In parte anche io, la mia testa mi dice di rivedere le nostre intenzioni. Però il mio istinto mi dice di proseguire, di non credere completamente a quelle parole.
Come mai?
Pensaci: questi Na'eh avevano paura di lei, ma non sappiamo esattamente quale fosse il loro livello di potere. Potevano essere piuttosto deboli e lei con delle capacità simili alle nostre, per questo l'hanno ritenuta quasi immortale.
Il tuo ragionamento potrebbe filare, ma non abbiamo abbastanza prove per reputarlo esatto al 100%. Inoltre hai letto il procedimento per liberarla? Si parla di convogliare due energie magiche opposte. Qui nominano Magia Bianca e Magia Nera, ma che cosa sono?
Evidentemente era il loro modo di vedere la magia...
... Se anche riuscissimo a trovare il modo di liberarla, non possiamo sapere come reagirebbe. Potrebbe avere un'energia tale da ucciderci, te ne rendi conto? Mica possiamo contare sulla riconoscenza per averla fatta tornare a sgranchirsi le ossa!
Osserva i suoi occhi, osservali bene...
Ci risiamo... Sì, ok fratello, è una gran bella...
No no no, non intendevo quello!
Sicuro?
... Beh, non solo quello! Intendevo dire, guarda l'espressione che ha... sembra... sembra...
Terrorizzata.
Ecco! Ti pare che una pazza sanguinaria possa avere un'espressione simile mentre viene imprigionata?
Uhm... Forse dovrebbe avere più una espressione furiosa del tipo "Come osate?!".
Hai capito il mio ragionamento... Pensa alla religione cristiana babbana... Gesù è stato ucciso perché lo temevano, temevano il suo potere. Invece lui voleva solo fare del bene, hanno travisato la sua figura e l'ignoranza del popolo e della gente del tempo lo hanno condannato.
Ok ok... Ammettiamo che sia stato davvero così... Come dovremmo agire? Noi non abbiamo Magia Bianca e Magia Nera ed anche se fossero magie arcaiche, non possiamo esser certi che le nostre vadano bene.
Qui si parla di Magie Opposte, nel senso che devono avere una matrice in opposizione. Forse potremmo provare a sfruttare le nostre magie di Gilda, non credi? I nostri elementi sono opposti, quindi cosa ci costa tentare?
... Uhm... Geniale... Va bene, allora... Ci prendiamo la responsabilità della fine del mondo?
Ehm... Haytham, quando sei così catastrofico mi freni appena appena...
Non è uno scherzo Jasper, qui davvero c'è in ballo moltissimo. Io lo faccio se tu lo fai. Io sono convinto se tu sei convinto. Sempre d'accordo su tutto, ricordi la nostra regola, no?
Certo, la ricordo benissimo. Uff... Va bene, allora facciamolo.
Se quando però si sveglia ha l'imprinting al primo sguardo tipo Erede, io ti piazzo davanti a lei!
Muoviti! Io mi metto a destra, tu a sinistra, al tre usiamo una magia di Terra io ed una di Fulmine tu, dopo di che...
... preghiamo Gesù?
Una cosa del genere!
Andarono a disporsi nelle posizioni decise, poi ognuno estrasse la propria bacchetta, sudando leggermente tra l'emozionato e l'inquieto. Stavano davvero per tentare di sbloccare il sigillo su una persona apparentemente pericolosa, almeno in base a ciò che c'era scritto sul libro. Essere MagiArcheologi significava anche quello: osare là dove un normale scienziato non osava andare avanti. Haytham doveva essere molto felice che il fratello non fosse un Acuan, altrimenti avrebbero decretato il da farsi dopo una settimana.
Uno...
... Due...
... TRE! ... TRE!
Electro Fluctus
Difficoltà: Folgore Tipo: Incantesimo Ignis Descrizione: Un flusso elettrico spira fino al nemico indebolendolo drasticamente e riducendone la velocità Genere: Supporto/Offensivo Danno: 18 Effetto: -5 ai Riflessi e al Talento Fisico
Terran Bolidum
Difficoltà: Radura Tipo: Incantesimo Terran Descrizione: Una roccia magica di piccole-medie dimensioni si abbatte su un bersaglio designato Genere: Offensivo Danno: 19
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Haytham
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da Thera » 01/05/2015, 21:54
Avevano trovato ciò che si celava ad un primo sguardo, sfruttando la loro forma animale per arrivarci e studiando poi il libro che ivi avevano trovato, tentando di tradurlo per capire come procedere alla liberazione della ragazza e chissà, magari comprendere anche qualcosa in più su di lei. Nonostante Jasper avesse tentato di utilizzare i suoi poteri per comunicare a Thera parole cariche di rassicurazione, la bara di diamante gli impedì -senza che lui lo sapesse- di raggiungerla, fermo restando che probabilmente lei non avrebbe capito nulla di quanto detto dal Ravnick, al massimo avrebbe potuto cogliere il suo tono di voce: forse, però, non ci sarebbe stato bisogno di preoccuparsi per questo, perché sembrava che il duo di MagiArcheologi avesse capito come tirarla fuori di lì. Certo, le domande che si stavano ponendo non erano poche, ma al tempo stesso lecite: liberare una sconosciuta era la cosa giusta da fare? E se fosse stata rinchiusa lì dentro per un motivo del tutto giustificato? Potevano il suo aspetto innocente e lo sguardo spaventato essere una prova sufficiente per dimostrare che chiunque l'avesse imprigionata in quella bara preziosa, avesse commesso un errore madornale ed imperdonabile? Il minore sembrava convinto di sì, ed Haytham, pur non essendone sicuro al 100%, era pronto a seguire il fratello se egli fosse stato davvero convinto: nella sua prigione, Thera non capiva nulla di quanto stesse accadendo, sentiva solo della Trama al di là del diamante... e ne aveva paura; forse era un bene che non potesse parlare né vedere ciò che stava succedendo intorno a lei, forse era un bene che ancora il diamante non le avesse permesso di riscoprire il mondo dopo così tanto tempo. Non appena i due fratelli furono pronti ed in posizione, le rune sulle pareti cominciarono ad illuminarsi più velocemente, quasi a voler intimare loro qualcosa: ma la magia non poteva fermare il volere del Terran e dell'Ignis che, poco dopo... usarono il Mana insito in loro per distruggere il diamante e permetterle di essere finalmente libera.
Non appena le due energie magiche colpirono la bara, un'esplosione magica di dimensioni stratosferiche colpì non solo loro, ma l'intero luogo in cui si trovavano: vennero avvolti dalla luce accecante per diversi secondi, dopodiché entrambi avrebbero sentito la sensazione familiare e fastidiosa di quando si usava una Passaporta, quello strappo all'altezza dello stomaco che toglieva il fiato... peccato che nessuno dei due avesse minimamente usato un oggetto di quel tipo -non se l'erano nemmeno portato dietro. Impossibilitati ad aprire gli occhi -pena il rimanere ciechi- i fratelli Ravnick vennero trasportati contro il loro volere ben lontani da Madain Sari o dalla Siria stessa, nell'ultimo luogo visitato prima di partire per quella spedizione...
- Groenlandia _ A.G.E.R. _ Laboratorio dei fratelli Ravnick -
Quando finalmente quella luce accecante prese ad affievolirsi, permettendo ai due di riaprire gli occhi, sarebbe stato forse un grande shock per entrambi rendersi conto che non avrebbero potuto essere più lontani dalla Siria: si trovavano all'A.G.E.R., nell'ala dell'immensa struttura adibita al loro laboratorio. All'interno vi erano MagiTecnici, MagiScienziati, Ricercatori, MagiBiologi, persino qualche guardia di sicurezza, tutte persone insomma che lavoravano per i due Ravnick e che ora, chiaramente, non potevano non fissare i loro superiori, visto come fossero comparsi dal nulla: inoltre, nel momento stesso in cui Haytham e Jasper si erano auto-materializzati nel laboratorio, c'era stata un'ondata di Trama così intensa da mandare in tilt ogni magi-computer o altra strumentazione scientifica presente in quella stanza... come fare un'entrata ad effetto, senza dubbio. E Thera? Dov'era finita? Non ci volle molto, in realtà, per accorgersi di tre cose: la prima fu che il diamante che la teneva imprigionata era come scomparso, sciolto, sparito, evaporato; la seconda fu che anche il libro usato per tradurre il rituale, e che si presupponeva fosse ancora nelle mani di uno dei due fratelli... non fece una bella fine.
E la terza fu che a poca distanza dai due uomini, finalmente libera, una Thera dormiente si trovava stesa a terra. Dormiente, sì... ma non per molto ancora.
Aprì gli occhi di scatto, come svegliatasi improvvisamente da un sonno profondo: intorno a lei suoni, rumori, odori, volti sconosciuti. Dov'era? Cos'era successo a Madain Sari? Cosa le avevano fatto i Na'eh? Per quanto tempo era rimasta chiusa in quella bara, testimone silenziosa ed immobile del tempo che scorreva inesorabile? Si mise seduta con movimenti goffi, lenti, come se il corpo non rispondesse bene ai comandi imposti dal cervello, e si guardò intorno con occhi pieni di paura: ma che luogo orribile era mai quello? Chi erano quelle persone? Perché erano vestite in quel modo? E tutti quegli oggetti così diversi che tenevano di fronte o in mano? In quale inferno era finita? Forse si trattava della sua punizione per essere la Prima Ibrida? Forse era morta e, alla fine, quello sarebbe stato il luogo della sua eterna dannazione?
شما که هستید؟ من کجا هستم؟
(Chi siete? Dove mi trovo?)
Provò a domandare chi fossero loro e dove lei si trovasse, ma come poteva sapere che la lingua per lei più giusta per comunicare con quelle persone -siriano della sua epoca- fosse ormai morta e sepolta? Un senso di profonda paura la invase, facendole salire le lacrime agli occhi e riempiendo di terrore i suoi occhi chiari, ora spaventati all'inverosimile: dov'erano i Na'eh, perché le avevano fatto questo? Perché non avevano semplicemente posto fine alla sua vita in qualche modo, invece che condannarla ad un tale supplizio? Voleva tornare a casa, voleva tornare indietro a quando tutto era ancora possibile, a quando lei era il Faro e nessuno avrebbe mai pensato di farle del male...
مرا خانه ، لطفا!
(Riportatemi a casa, vi prego!)
Tentò di supplicarli, ma non solo non venne ascoltata... per di più, sentirli parlare nella loro lingua non fece che spaventarla ulteriormente, atterrendola al punto da farle venire spontaneo allungare una mano e difendersi da quegli sconosciuti.
Incanto “Difesa a Specchio”: analogo all’incanto Protego Maxima, ma la barriera rispedisce al mittente gli incantesimi lanciati contro di essa -tali incantesimi fanno solo il danno dell’incanto stesso.
Una barriera ricoprì interamente il corpo di Thera, che fissava i presenti come se si aspettasse di essere attaccata da loro da un momento all'altro.
E non appena qualcuno, magari qualche guardia di sicurezza, avesse tentato di distruggere quella barriera con la magia... si sarebbe accorto di quanto poco saggia risultasse quella mossa, il cui unico risultato sarebbe stato di rispedire indietro l'incanto al mittente.
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da Hyenn » 20/10/2015, 18:56
Dintorni di Damasco Siria Madain Sari 04/02/2111 Ore 16:10
Tornare lì non rientrava per nulla nei suoi impegni, anzi, dopo aver visto il cristallo di Thera andato in frantumi aveva classificato quella zona come inutile. Invece, contrariamente a quanto prospettato, quella sorta di tempio abbandonato e dimenticato avrebbe rappresentato un luogo ben più che felice. Nayru lo aveva esortato a condurre Charlotte lì dentro, nel sottosuolo del deserto siriano al fine di poter comunicare con lui liberamente. Purtroppo, anche avendo avuto a disposizione tanto tempo dopo quella sconvolgente rivelazione, il lavoro di entrambi li aveva bloccati, rendendoli non solo più distanti ma anche più stanchi (nel caso di lei, perché lui la stanchezza non sapeva nemmeno dove stava di casa). Così, ogni volta che lui aveva cercato di convincerla ad andare, la bionda infermiera aveva rimandato, chiedendogli semplicemente di stare un po' sdraiati o di andare semplicemente a mangiarsi un hamburger fuori, senza gite fuori porta. Ora però i tempi erano cambiati, dopo la Befana il lavoro si era tranquillizzato soprattutto per la Shepard, a seguito di nuove assunzioni del personale infermieristico, così non appena individuato un weekend sereno e completamente arioso per entrambi, ella gli aveva chiesto di fare la famosa capatina in quel luogo misterioso e segreto, curiosa pure lei di vedere con i propri occhi chiari un posto evocato nella propria memoria senza un apparente motivo logico. Nonostante un cammino iniziale sotto il Sole cocente, discendere nella zona sotterranea aveva permesso ad entrambi di stare un po' più riparati e al sicuro dalle scottature (di nuovo, sempre discorso riferito a Charlotte). La passeggiata, per quanto lunga, fu intervallata da alcune soste ed Hyenn aveva portato con sé molta acqua in modo da non far disidratare la fidanzata. Già, non si erano potuti smaterializzare, lei perché non ne era in grado per via dell'influenza della Trama Bianca e lui perché non poteva mostrare il suo insolito modo di farlo, quindi si era inventato che quella zona per alcuni motivi era inaccessibile magicamente e andava esplorata alla vecchia maniera babbana.
Tutto bene? Ci siamo quasi... Ormai manca davvero poco, seguimi e fai attenzione, ogni tanto sbuca fuori qualche scorpione, serpente o ragno.
La nonchalance con la quale esprimeva certi avvertimenti faceva intendere quasi subito quanto poco fosse preoccupato per quella minaccia, già, peccato che lui era immune a quel tipo di veleni mentre una persona qualunque, come ad esempio la Shepard, non lo era affatto e doveva prestare un occhio molto attento al fine di non beccarsi punture, morsi o quant'altro. Fortunatamente però, l'influenza di Madain Sari aveva mandato via ogni sorta di minaccia. Evidentemente l'aura sacrale di quel posto così assurdo e pregno di energia fungeva da repellente. Non appena entrambi si trovarono nell'anticamera della zona sepolta, gli occhi di Hyenn si illuminarono a causa di quella finta luce che, filtrando dalla terra soprastante, gli faceva brillare il volto. Era serio, concentrato, emozionato, perché sapeva che ben presto l'avrebbe rivista, avrebbe reincontrato la sua amata Dea della Saggezza.
Questo è il posto che mi hai nominato, Charlotte. Il posto che, a quanto pare, è nascosto nei recessi della tua memoria latente. Come puoi vedere l'ingresso è aperto, possiamo tranquillamente entrare. Ti sono vicino, non avere paura.
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da Charlotte » 21/10/2015, 11:24
Dintorni di Damasco • Siria • Madain Sari • 2111, Febbraio 4 • h 16.17
Non aveva idea che per arrivare fino al luogo protagonista dei propri sogni ci sarebbe voluto tanto: sembrava una camminata infinita, da dover effettuare sotto il Sole cocente e senza possibilità di smaterializzazione -che lei comunque non avrebbe potuto sfruttare nemmeno volendo. Per fortuna, Hyenn era stato previdente e si era portato appresso molta acqua, altrimenti Charlotte era sicura che sarebbe svenuta anzitempo; le dolevano i piedi, ma la curiosità di raggiungere Madain Sari era più forte di qualsiasi altra cosa, dolore compreso.
Tutto bene?
Se per bene intendi che sono ancora viva, allora sì, va alla grande... -rispose la Shepard, con una leggera ironia.
Ci siamo quasi... Ormai manca davvero poco, seguimi e fai attenzione, ogni tanto sbuca fuori qualche scorpione, serpente o ragno.
... e lo dici così?!
Sembrava che a lui non importasse nulla, che la prospettiva di essere morso da un serpente o uno scorpione non lo sfiorasse nemmeno, mentre a lei venivano i brividi al solo pensiero: tenne lo sguardo basso, infatti, per tutto il pezzo che percorsero l'una dietro l'altro, ma dovette ammettere tra sé di essere decisamente fortunata, perché di serpenti -o scorpioni, o ragni, o qualsiasi altro essere animale- non ce n'era traccia. Continuando a seguirlo, l'Infermiera raggiunse quindi l'anticamera della zona nascosta, quella dove si trovava effettivamente il tempio di Madain Sari: l'atmosfera, Charlotte riusciva a percepirlo, era pregna di una magia mistica ed antica che la metteva non poco in soggezione, ma che al tempo stesso la spingeva a voler proseguire.
Questo è il posto che mi hai nominato, Charlotte. Il posto che, a quanto pare, è nascosto nei recessi della tua memoria latente.
Prese un respiro profondo, annuendo: dentro di sé, lo stomaco si contorceva per la tensione, e la cosa assurda era il non comprenderne il motivo; cosa c'era lì che la sconvolgeva tanto, al punto da farla quasi stare male?
Come puoi vedere l'ingresso è aperto, possiamo tranquillamente entrare. Ti sono vicino, non avere paura.
Più facile a dirsi che a farsi, non perché non si fidasse di Hyenn... ma perché la paura era irrazionale e, come tale, incontrollata ed incontrollabile. Prese un altro respiro profondo, poi un terzo, e al quarto mosse il primo passo, cominciando a procedere lentamente: evitò di tirare fuori la bacchetta per cercare di proteggersi, perché tanto non ne sarebbe stata in grado nemmeno volendo; e poi aveva il Liafort accanto, e tanto le bastava per permetterle di concentrarsi sul resto. Continuò a camminare in silenzio, lo sguardo che cercava di cogliere ed immagazzinare tutto: la luce che proveniva da sopra le loro teste -un'illusione, visto che normalmente, per dove si trovavano, i raggi del Sole non sarebbero mai potuto filtrare- l'aura di magia che si faceva sempre più forte, lo spettrale silenzio che li circondava... e l'immenso tempio che si ergeva di fronte a loro, così grande ed imponente che, per un secondo, la Shepard fu quasi tentata di tornare indietro, di non volerne più sapere nulla.
Forza Charlotte, sei arrivata fin qui, non puoi fermarti adesso!
Si rimproverò la bionda, scuotendo leggermente il capo ed oltrepassando così, col cuore che batteva all'impazzata, il varco che fungeva da ingresso del tempio: all'interno non vi era nulla di particolare, a parte -si faceva per dire- la presenza sulle pareti, in enorme quantità, di rune sconosciute che presero ad illuminarsi ad intermittenza non appena anche Hyenn vi si trovò all'interno.
... ma che posto è questo?
Sussurrò Charlotte, quasi trattenendo il fiato: si sentiva strana, anche se non avrebbe saputo spiegare come; aveva la sensazione di essere già stata lì, e allo stesso tempo che fossero trascorsi molti, troppi anni dall'ultima volta che vi aveva messo piede. Com'era possibile? Dentro di lei, intanto, Nayru sentiva crescere la propria consapevolezza e forza, rendendola sempre più capace di prendere il controllo della situazione... e del corpo che la ospitava. Improvvisamente, un enorme lampo di luce bianca invase tutta Madain Sari, e fu così forte da risultare quasi accecante: quando il Liafort, che probabilmente aveva alzato il braccio per proteggere gli occhi dalla luce, riuscì a mettere nuovamente a fuoco Charlotte... ella non c'era più.
... Hyenn...
Ma non si poteva dire che gli fosse andata troppo male.
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da Hyenn » 21/10/2015, 18:42
... ma che posto è questo?
Come darle torto nel rimanere completamente attonita di fronte ad una struttura del genere? Antichità, misticismo, potenza... Tutto assieme, tutto incorporato in un unico luogo non solo misterioso, ma anche segreto e nascosto. Quando avanzarono i propri passi dentro Madain Sari, Hyenn si accorse però che c'erano alcuni dettagli che non andavano d'accordo coi suoi ricordi. Alcune rune avevano perso intensità magica e alcune impronte facevano intendere che lì c'era stato qualcun altro dopo la sua scorsa venuta. Assottigliò lo sguardo, comprendendo quindi che forse Thera era passata da quelle parti e lui se l'era fatta sfuggire. Non poteva però permettersi di fare la ronda lì di continuo, aveva una vita ed ora anche una fidanzata, anzi, una fidanzata e mezza, quasi.
Madain Sari in Siriano Magico antico...
Leggasi "Na'eh".
... Vuol dire "Sacrario Proibito". Qui venivano svolti dei rituali magici estremamente potenti, manipolando la Trama Bianca, Rossa e Nera. Si definiva "Proibito" in quanto le pratiche svolte qui erano spesso al limite della sopportazione umana. In alcuni casi si poteva anche incontrare la morte, ma i rituali davano vita ad effetti sul Mondo Magico e non di proporzioni epiche.
Come ad esempio sigillare entità credute distruttrici, impedendo loro di continuare a vivere, nel caso di Thera Phyris. Hyenn sapeva perfettamente che iniziare a parlare in quei termini ed illustrare certe conoscenze significava solo una cosa: mettersi in cattiva luce. Nessuno, nemmeno cercando in ogni possibile biblioteca fornita o chiedendo ai massimi storici del pianeta, avrebbe potuto scoprire certe cose. Se l'Ibrido le sapeva, era evidente che qualcosa non andasse ed ormai si sentiva pronto per provare a parlare e vedere la reazione di Charlotte. Questo prima di essere investito da un potentissimo lampo bianco ed abbagliante che, certo, lei non lo avrebbe potuto mai immaginare, gli fece bruciare momentaneamente la pelle, scaraventandolo contro una parete e facendolo urlare di dolore.
Anf... Anf... Anf... ... Che cosa succede... ? Non mi dire che è riuscita davvero a...
... Hyenn...
L'espressione del Commissario mutò quasi immediatamente, diventando quasi incredula e allo stesso tempo ipnotizzata, innamorata, devota. Sembrava che avesse appena visto la Trama in persona e per lui un po' era così. Mentre il processo di guarigione rapida delle ferite, seppur rallentato dalla magia bianca, iniziava a fargli sparire i segni di bruciatura sulla pelle e le macchie di sangue dalle braccia e sul viso, Hyenn si alzava in piedi e raggiungeva così velocemente Nayru da sembrare quasi che avesse momentaneamente sfondato la barriera del suono. Attendeva da ben 1000 anni quell'istante e non credeva nemmeno che potesse succedere sul serio, ma lei era lì, bellissima, avvenente, meravigliosa, speciale, unica, irripetibile, fantastica. Per prima cosa, fece l'inchino classico della cultura Na'eh, inginocchiandosi davanti all'amata, già, un gesto che Nayru aveva sempre "odiato".
Hyenn, perché continui ad inchinarti? Questa è la posa dei compagni delle femmine, un segno di devozione, di unione.
Perché per me è così con te, ormai dovresti averlo capito.
Ma io non sono legata a te, non posso legarmi a te. Ricordi il tuo destino? Ricordi la differenza sostanziale tra i tuoi sentimenti e la mia natura?
Sì, e allora? Voglio continuare a farlo, perché anche se avrai un altro compagno di accoppiamento, io non potrò avere nessun'altra. Perché ti amo più di ogni altra cosa, non posso fare diversamente.
Fa quello che credi, ma ti avviso, mi infastidisce. Oltre al fatto che un giorno, il mio vero compagno potrebbe irritarsi.
Già, ma considerato il mio compito, non potrà toccarmi.
Oseresti mancare di rispetto a lui? Oseresti mancare di rispetto a me?
No... A te no, mai mi permetterei...
Allora te ne prego, non ti inginocchiare più.
... Proverò ad accontentarti, se è questo che vuoi...
... Hyenn.
Sì?
Se proprio ci tieni, fino a quando non avrò un compagno, puoi continuare a farlo...
... Grazie Mia Dea della Saggezza...
Che fine ha fatto Charlotte? Sei stabile, qui dentro? Hai bisogno di qualcosa? ... Trama non posso crederci, sei davvero qui, Nayru...
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