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Kyoto

Messaggioda Miyabi » 10/04/2015, 22:09

Ricorda, io voglio solo il tuo e il vostro bene.
Sono contento che vogliate prendere un impegno insieme ma non voglio preoccuparmi senza motivo.
Vivi ancora un po' come una normale ragazza adolescente, scommetto che non ti dispiacerà!


Per niente... soprattutto con te al mio fianco, zio!

Era chiaro che Yamato non avrebbe mai potuto compensare la figura dei genitori, o farle dimenticare la perdita della sua intera famiglia... ma le aveva dato un nuovo motivo per sorridere, una nuova speranza per il futuro, ed era esattamente questo che importava alla fine: accanto a lui, Miyabi aveva scoperto di poter essere di nuovo felice, di avere nuovamente qualcuno su cui contare e di quanto questa consapevolezza le facesse bene allo spirito, al cuore, all'anima; senza il Kusanagi, la Stevens non sarebbe mai potuta tornare la ragazza sorridente e bene o male serena che era adesso... e che si era appena fatta andare di traverso il frappè alla fragola nell'apprendere che il suo unico parente in vita non era poi tanto unico.
C'era un altro uomo in circolazione, un altro parente alla lontana della Giapponese, un altro zio per l'ex Grifondoro essendo il fratello di Yamato, una figura che si era allontanata dal parente per problemi di natura personale di cui la ragazza non aveva capito molto.

... Si chiama Heiji.
Heiji Kusanagi.


Heiji Kusanagi...

Si ripeté Miyabi, annuendo tra sé: seppure non l'avesse mai visto, la ragazza sentiva già di volergli bene, lo considerava già parte della propria, ristretta - molto ristretta - famiglia.
Oh, quanto le sarebbe piaciuto poterlo conoscere! Ma a lui? A lui sarebbe potuto andare?

Vedi Miyabi...

Sì, zio?

... Il vero problema è che non ho idea di dove sia.
Litigammo qualche anno fa e da allora è scomparso, non ho più avuto sue tracce.
Ho chiesto l'aiuto di investigatori davvero abili e qualificati, ma ad oggi non ci sono sue notizie in nessun senso.


Oh...

... Se ce ne fosse la possibilità, mi piacerebbe che tu lo conoscessi, perché da quel che ricordo era una persona forte, intelligente.
Avevamo diversi tratti caratteriali opposti ma su molte cose ce la intendevamo alla grande...


Non le sfuggì affatto la nota malinconica e rammaricata con cui Yamato pronunciò a quelle parole, e l'unica cosa che la Stevens poté fare fu abbracciare il parente con tutto l'affetto che provava per lui.

Devi sapere che l'altro zio è un vero gigante per la nostra razza, altissimo, seppur meno rispetto al tuo fidanzato.
Ci somigliamo abbastanza ma lui tende ad avere più peluria sul volto perché proveniamo da madri diverse.
Ora dovrebbe avere 28 anni, se non sbaglio, è un eccellente musicista e bravissimo sia nel karate che nell'uso della katana.
Vorrei poterti raccontare di più, te lo assicuro, ma non avendoci più parlato e non avendolo più visto, tante cose me le sono perse.
Se comunque hai altre domande, esponimele pure, cercherò ugualmente di soddisfare le tue curiosità nei limiti del possibile...


No, nessuna domanda... in fondo anche se ti chiedessi cose come i suoi gusti o le sue preferenze, nel tempo potrebbero essere totalmente cambiati, perciò... - alzò le spalle, scuotendo appena il capo con aria rassegnata - Chissà, forse un giorno riuscirò davvero ad incontrarlo... mi piacerebbe tanto!

Concluse con aria sognante, decidendo di non prendere più quell'argomento - era evidente che a Yamato facesse male - e passando il resto della giornata a parlare con lui, a cantare in sala prove e a sognare un futuro in cui lei, adulta e Astronoma, era circondata dall'affetto di familiari ed amici, come nel più bello dei lieto fine.

Fine
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