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Messaggioda Jorge » 17/04/2014, 20:32

Oh, no, sto bene e comunque non sono il tipo di persona che prova rancore o che se la prende, penso che sia tutto apposto, grazie.

Il sollievo nel sentire che la ragazza stesse bene venne quasi subito spazzato via da una espressione di perplessità ben evidente sul viso del Delfino, sopracciglia aggrottate e labbra increspate in un broncio riflessivo. Lui non era mai stata una persona comprensiva da piccolo - e non era poi cambiato moltissimo nel corso degli anni - e quindi sentire una ragazzina di quanto? dodici, tredici anni, affermare di non essere un tipo che se la prendeva facilmente lo lasciava un po' interdetto.

Ma quanta maturità! – commentò semi divertito senza però avere l’aria di starla prendendo in giro – Io invece sono un tipo moooolto rancoroso e devo trattenermi non poco nell’evitare di legarmi al dito anche i più piccoli sgarri.

Scrollò le spalle alla fine di quella affermazione, espressa in maniera del tutto naturale. Non c’era, infatti, alcun motivo di vergognarsi di essere quello che era, soprattutto quando stava già cercando di smussare gli angoli più spigolosi del suo carattere a cui poteva rinunciare senza per questa snaturare se stesso. Alcuni lo chiamavano crescere, lui la definiva sopravvivenza. Una delle cose su cui non doveva lavorare era l’educazione, perché la madre aveva passato undici anni della sua vita a imprimergli ben a fuoco nella mente i principi basilari del vivere civile, così non appena si accorse che con la sua sbadataggine aveva fatto volare a terra la borsa della biondina si offrì di aiutarla a rimettere tutto a posto. Mentre raccoglieva oggetti vari su cui non si soffermava troppo per non risultare invadente oltre che maldestro, le chiese cosa aveva attirato così tanto la sua attenzione da renderlo invisibile, considerato che la via dove si trovavano era quasi deserta, tutti gli studenti assiepati in questo o quel negozio. Lui almeno aveva la “scusa” dell’albero, ma lei?

Oh, beh, grazie. Sono un po’ distratta a volte…

Pessima abitudine, lasciatelo dire. Soprattutto a scuola devi sempre stare all’erta tra incantesimi vaganti e calderoni borbottanti.

Le consigliò con un sorriso divertito che si allargò visibilmente quando la mente andò all’incidente che era accaduto il giorno prima nell’aula di Trasfigurazione e alla scoperta che Kuno era molto più bello con le orecchie e i dentoni da coniglio. Quando raccolse l’ultimo oggetto Jorge si rese conto che si trattava di un libro dall’aria decisamente non scolastica e così le chiese se fosse stata quella la causa della sua distrazione.

E’ questa mia brutta abitudine di leggere sempre…

Più che altro dicono che faccia male leggere mentre si cammina, sai alla vista… Un po’ come leggere mentre si è in macchina…

Commentò sereno senza rendersi conto che non si trovava per le vie di Lisbona ma ad Hogsmeade e quindi la persona davanti a lei poteva benissimo essere una Purosangue che non conosceva le macchine o automobili che dir si voleva. Certo la copertina del libro che aveva in mano non era incantata e ricordava molto uno di quei romanzetti rosa che piacevano tanto alla sua sorellina ma per quanto potesse essere perspicace quello era decisamente un indizio fin troppo scarno.

… e poi trovo che sia un bellissimo libro. E’ un regalo di mia madre, per la mia partenza per venire in questa scuola e beh l’ho letto un sacco di volte, ma mi piace tantissimo.

E di cosa parla per essere così interessante da leggerlo tutte queste volte?

Oh, scusa, mi sto dilungando troppo, forse non ti interessa.

Non ti preoccupare non mi annoi… - la rassicurò, riflettendo che forse un po’ di compagnia mentre faceva i suoi giri in attesa dell’arrivo di Cappie non gli avrebbe fatto male. Dopotutto conciliare le necessità di due persone non doveva essere poi così difficile. – Pensa che invece mia madre il primo anno mi diede uno spartito di fado e una montagna di raccomandazioni che sono riuscito a disattendere quasi tutti.

Affermò solennemente prima di presentarsi all’altra in maniera educata certo ma senza porgerle la mano perché quella era una “usanza” che proprio non riusciva ad assorbire.

Lucy. – assottigliò lo sguardo quando un velo di rossore colorò le guance della ragazzina ma non chiese nulla giusto per non metterla in imbarazzo - Anche tu sei un delfino quindi!

In carne e ossa e branchie virtuali – confermò mettendosi sull’attenti e sporgendo in avanti la spalla in modo da mettere in evidenza lo stemma sul suo mantello rovinato – Sono al sesto anno mentre tu… fammi indovinare… al quarto? – era quasi certo che fosse più piccola ma non voleva rischiare di offenderla – E dimmi come ti trovi su alla nostra Torre?... Anzi aspetta, prima di rispondermi che ne dici di fare un giro insieme? Devo comprare un po’ di cose prima dell’ora di pranzo – perché dopo avrebbe finito per fare l’elfo domestico per la sua Tassetta preferita - Tu dove avevi in programma di andare? Così vediamo se possiamo far combaciare le nostre necessità…
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Messaggioda Lucy » 23/04/2014, 10:42

Ma quanta maturità! Io invece sono un tipo moooolto rancoroso e devo trattenermi non poco nell’evitare di legarmi al dito anche i più piccoli sgarri.

Lucy sorrise a quell’affermazione e trattenne una piccola risatina, non era una cosa molto educata da fare, sua madre l’avrebbe rimproverata terribilmente per una tale mancanza di rispetto.

Pessima abitudine, lasciatelo dire. Soprattutto a scuola devi sempre stare all’erta tra incantesimi vaganti e calderoni borbottanti. Più che altro dicono che faccia male leggere mentre si cammina, sai alla vista… Un po’ come leggere mentre si è in macchina…

Oh, credimi, lo so bene, ma non riesco a….non farlo. Comunque in macchina non leggo affatto, mi viene la nausea.

commentò Lucy arrossendo rendendosi conto di cosa aveva detto, si era lasciata trasportare e per l’ennesima volta non aveva prestato attenzione. Avrebbe voluto dire “Non riesco a controllarmi” ma non le pareva proprio la cosa adatta da dire e poi sua madre era molto severa su quella sua abitudine e le avrebbe per l’ennesima volta fatto una bella ramanzina anche non essendo presente.

E di cosa parla per essere così interessante da leggerlo tutte queste volte? Non ti preoccupare non mi annoi… Pensa che invece mia madre il primo anno mi diede uno spartito di fado e una montagna di raccomandazioni che sono riuscito a disattendere quasi tutti.

Non credo sia il genere di libri che ti possano piacere. Io credo solo che se un libro piace o sia importante per te meriti di essere letto, riletto e riletto e riletto. Se un libro piace non ti stancherai mai di prenderlo in mano e sfogliarlo. Com’era quella frase? Oh, si: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.”

disse Lucy sorridendo.

Sono al sesto anno mentre tu… fammi indovinare… al quarto?

C’eri quasi, sono al terzo.

E dimmi come ti trovi su alla nostra Torre?... Anzi aspetta, prima di rispondermi che ne dici di fare un giro insieme? Devo comprare un po’ di cose prima dell’ora di pranzo.

Si, volentieri.

Tu dove avevi in programma di andare? Così vediamo se possiamo far combaciare le nostre necessità…

Veramente io pensavo solo di andare… - stava per dire a comprare un altro libro, ma sua madre non avrebbe approvato e poi forse riusciva a tornare in biblioteca senza farsi cacciare un altra volta. - A dir la verità stavo solo passeggiando, quindi non devo andare da nessuna parte di preciso.

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Messaggioda Jorge » 23/04/2014, 20:20

Distratto dall’albero in cui era rimasto impigliato, Jorge era andato a sbattere contro una ragazzina che, aveva scoperto aiutandola a riprendere le cose che le erano cadute a terra a causa dello scontro, era troppo impegnata a leggere per poter badare a dove metteva i piedi. Quella, secondo il portoghese, non era proprio un’ottima abitudine, così come andare in giro con la testa tra le nuvole perché in una scuola di magia come Hogwarts se non si stava sempre all’erta si poteva correre il rischio di avere la testa trasfigurata in una nuvola.

Oh, credimi, lo so bene, ma non riesco a….non farlo. Comunque in macchina non leggo affatto, mi viene la nausea.

E’ una cosa comune, dicono dipenda dalla reazione della pupilla o da qualcosa del genere.

Non era un medico quindi non avrebbe saputo essere più preciso di così e in fin dei conti non gli interessava poi tanto, di certo meno dell’aver accidentalmente scoperto che l’altra era come minimo Mezzosangue. Si morse l’interno della guancia, indeciso se chiederglielo direttamente o meno, lasciando alla fine che la sua curiosità sul libro che l’altra stava leggendo avesse la meglio.

Non credo sia il genere di libri che ti possano piacere. – occhieggiò nuovamente il lembo di copertina visibile e annuì poco convinto. Non gli andava per nulla a genio il fatto che l’altra, una sconosciuta appena incontrata, stabilisse solo guardandolo in faccia cosa potesse piacergli o meno ma ancora meno gli andava di sprecare quella mattinata libera litigando con una ragazzina più piccola e a parer suo un può saccente. Così rimase zitto, ascoltando il resto del discorso che Lucy stava facendo - Io credo solo che se un libro piace o sia importante per te meriti di essere letto, riletto e riletto e riletto. Se un libro piace non ti stancherai mai di prenderlo in mano e sfogliarlo. Com’era quella frase? Oh, si: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.”

Complimenti. Sei l’esempio vivente che leggere allarga la mente e da accesso a un sacco di conoscenze…

Commentò sereno, senza ombra di sarcasmo o intenzione di offendere, riflettendo tra sé che, per quanto l’altra potesse apparire un po’ saccente, di certo non era fondata del tutto sul nulla. E per accentuare il fatto che per come parlava sembrava più grande di quello che era le diede un anno in più.

C’eri quasi, sono al terzo.

Spalancò un po’ gli occhi e chiuse le labbra, esibendo una buffa faccia sorpresa, prima di proporle di continuare a chiacchierare passeggiando per il villaggio, in modo che lui potesse concludere un po’ delle compere che si era prefissato di fare. E giusto per non fare la figura dell’egoista e trascinarla per negozi che avrebbero potuto non interessarle si offrì di accompagnarla ovunque desiderasse.

Veramente io pensavo solo di andare… A dir la verità stavo solo passeggiando, quindi non devo andare da nessuna parte di preciso.

Benissimo allora è deciso. - affermò senza far caso al suo momento di indecisione. Dopotutto poteva benissimo non aver voglia di condividere con lui quella informazione - Prima tappa Scrivenshaft per piume e inchiostro – continuò, voltandosi verso sinistra e iniziando a camminare a fianco della ragazza, le mani infilate nelle tasche dei pantaloni – Sai lascio sempre Mielandia per ultima perché così non corro il rischio di rimanere senza galeoni per gli acquisti importanti. – confidò, strizzandole l’occhio,- E adesso puoi dirmi come ti trovi su alla Torre dei Delfini e anche se sei Mezzosangue o Natababbana… sai la conoscenza della macchina ti ha tradito.

Così chiacchierando i due Delfini si addentrarono per il villaggio pronti ad affrontare una mattinata di shopping e relax.

[Exit]
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Messaggioda Lucas » 08/04/2015, 18:38

[Monolocale di Lucas Turner - Sabato 14 Gennaio 2110 - 09.13]


Avevano passato un altro venerdì sera fantastico, allo stadio di Quidditch: Amy non era troppo ferrata sullo sport per maghi più famoso al mondo, ma la sua curiosità e l'entusiasmo che metteva in tutto ciò con cui si rapportava, oltre ad essere due qualità che Lucas apprezzava molto in lei, le permettevano anche di godersi ogni situazione e rendevano il compito di spiegarle alcune azioni o dinamiche di gioco molto più leggero per l'uomo, che amava molto il "basket babbano su scopa" - come aveva sentito definirlo da alcuni Natibabbani.
In realtà quella precedente era stata solo una delle tante uscite fantastiche con l'Harada: dopo la loro prima - e al momento ultima - visita allo zoo, i due erano andati diverse volte fuori a cena, tra ristoranti, pub e pizzerie, e poi al cinema, a teatro, a vedere partite di Quidditch appunto... erano anche riusciti a passare insieme l'ultimo dell'anno, con alcuni amici americani di Turner; pur non avendo mai definito nulla tra loro in termini di relazione, Lucas si sentiva bene con lei.
L'esperienza con Lyra gli aveva insegnato che l'apparenza ingannava, e che quindi magari i loro sentimenti/pensieri non viaggiavano sullo stesso binario... per questo non aveva ancora pronunciato parole tipo "fidanzati", "coppia ufficiale", insomma tutto ciò che avrebbe potuto spaventare Amy: non credeva che la nippo-irlandese dovesse essere per forza uguale alla piccola Bennet, ma visto che il loro rapporto sembrava procedere a gonfie vele, non vedeva il motivo di complicarlo con discorsi troppo delicati - come quello che aveva portato Lyra fuori dalla sua vita.
In ogni caso, dopo il Quidditch, i due avevano mangiato qualcosa nel primo pub disponibile, chiacchierando un po' di tutto e in particolare del concorso di cucina a cui lei si era iscritta - e che aveva portato il suo entusiasmo a livelli mai visti prima - e avevano finito infine per fare del gran sesso, come sempre: per sua fortuna, Amy era quella perfetta via di mezzo tra la brava e la cattiva ragazza che lo faceva impazzire, e che ora lo stava portando a fissare la figura di lei - beatamente addormentata sul materasso e leggermente coperta dal lenzuolo - con fare predatorio dalla poltrona nella sua camera da letto, quella di fronte al camino acceso per scaldare tutta la stanza.

Immagine


Era bellissima, uno spettacolo per gli occhi, una tentazione irresistibile... eppure non voleva svegliarla, preferiva che continuasse a dormire e si godesse il suo sonno ristoratore fino all'ultimo, almeno fino a quando non fossero stati proprio i suoi occhi ad aprirsi spontaneamente, incontrando lo sguardo intenso di Lucas.

Buongiorno splendore...
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Messaggioda Amy » 09/04/2015, 10:39

[Monolocale di [b]Lucas Turner - Sabato 14 Gennaio 2110 - 09.13][/b]


Quante volte negli ultimi mesi aveva ringraziato i Kami e la Trama per averle fatto accettare il lavoro di Infermiera part-time a Hogwarts? Almeno un miliardo, perché senza di quello non avrebbe mai conosciuto il suo uomo. Si riferiva così a Lucas quando ne parlava con Lan e con Alfred - che per inciso aveva approvato la loro frequentazione fin dalla seconda volta che il docente le aveva fatto visita alla Cioccolateria, giudicandola una persona con i piedi ben piantati per terra e quindi l'ideale per contenere i "voli pindarici" dell'Harada- un po’ perché non avevano mai definito il loro rapporto e un po’ perché le etichette non le erano mai interessate. Che importava se gli altri li consideravano fidanzati, amanti o scopamici quando il loro era un rapporto esclusivo basato sul reciproco rispetto, sulla fiducia e su un qualche sentimento che, per quel che la riguardava, la nippo irlandese non aveva alcun problema a chiamare "amore"? Almeno non con se stessa o con la sua migliore amica. Forse avrebbe dovuto mettere anche Lucas a conoscenza dei suoi sentimenti ma alla luce delle sue esperienze disastrate con il genere maschile -sempre pronto a darsi alla fuga di fronte al solo odore della parola che iniziava con la “A” e terminava con "more" e degli impegni che comportava - aveva preferito sorvolare su quel non proprio trascurabile dettaglio vivendo la loro storia con serenità e naturalezza, fedele alla promessa che si era fatta di non fingere più di essere qualcun altro solo per compiacere un uomo. Era stata se stessa al cento per cento e lui non aveva fatto una piega -e come poteva non innamorarsi di lui per questo?- sopportando il suo lato infantile, la sua ignoranza verso le cose più comuni del mondo magico, il suo amore per la maggior parte delle forme di intrattenimento babbane, la sua sfacciataggine e la sua straripante esuberanza. Era riuscito a non scappare via neanche dopo una serata in cui lei non aveva fatto altro che blaterare eccitata del concorso culinario a cui si era iscritta, chiedendogli consigli su pietanze e ingredienti e pregandolo di farle da cavia. In sintesi gli ultimi mesi erano stati i più belli, divertenti e intensi della sua vita, durante i quali aveva fatto quello che più le piaceva - vita mondana babbana alternata alla scoperta o riscoperta del Mondo Magico - in compagnia di un uomo fantastico, sotto tutti i punti di vista. A una ottima intensa "mentale" infatti si era aggiunta una perfetta intesa fisica, un modo pudico per dire che a letto facevano scintille. Come la sera precedente, quando il sesso si era rivelato essere la giusta conclusione di una serata perfetta, lasciandola soddisfatta, appagata e meravigliosamente stanca. Così quella mattina, complice il non doversi presentare in Cioccolateria prima del tardo pomeriggio, stava beatamente poltrendo a letto quando uno spiffero maligno la fece rabbrividire. Istintivamente si avvicinò al lato del letto di Lucas - l'uomo si era dimostrato essere davvero una stufa umana rendendo per lei superfluo l'utilizzo di un qualsiasi pigiama - trovando solo un tiepido materasso vuoto. Sbuffò inarcando la schiena, il lenzuolo che scivolava a mostrare un seno nudo, e aprì un occhio alla ricerca del suo uomo.

Buongiorno splendore...

Hummm buon giorno a te - mormorò con tono basso e languido e un sorriso pigro mentre, raccolto il lenzuolo in modo che le coprisse i seni si tirava su - però manca qualcosa.

Aggiunse, imbronciata, mettendosi agilmente a quattro zampe e gattonando sensualmente fino alla fine del letto e da lì sul pavimento verso Lucas, il sedere nudo al vento, trascinando con sé il lenzuolo. Gli si strusciò contro lentamente mentre gli saliva in grembo per poi appropriarsi della sua bocca in un bacio voglioso e passionale che culminò con un lieve morso al labbro inferiore.

Questo é per avermi lasciata sola al freddo.

Lo rimproverò con aria finta imbronciata per poi sgusciare via e cercare qualcosa da indossare.

Uff sgualciti. Che fastidio! - borbottò con una smorfia contrariata guardando i propri vestiti disposti in maniera non propriamente ordinata per la stanza - Dovrei portarmi un cambio quando usciamo.

Aggiunse, recuperando dal mucchio un paio di mutandine di pizzo rosso e dimenticandosi che, in quanto strega, avrebbe potuto evocare anche tutto il proprio armadio se avesse voluto. In bilico su un piede e poi sull'altro indossò la biancheria intima per poi immobilizzarsi, come folgorata, una espressione birichina in volto. In punta di piedi saltellò fino all'armadio di Lucas da cui tirò fuori una camicia celeste pulita.

Dici che mi dona?

Gli chiese sorridente, mostrando prima il lato destro e poi quello sinistro mentre finiva di abbottonarla.

Immagine


Data la differenza di altezza tra i due la camicia le copriva perfettamente il sedere lasciandole scoperte le gambe.

Allora cosa abbiamo intenzione di fare questo raro -perché spesso lei le passava in negozio quelle mattine - sabato mattina? - chiese accoccolandosi nuovamente su di lui, entrambe le gambe sul bracciolo e la testa nascosta tra la testa e la spalla dell'uomo - Ma soprattutto dimmi che hai qualcosa di sostanzioso da farmi mangiare. Sai, qualcuno stanotte mi ha prosciugato di ogni energia.

Aggiunse con voce un po più bassa e roca, giocherellando con la bocca con il lobo del suo orecchio e una piccola porzione di pelle esposta.
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Messaggioda Lucas » 10/04/2015, 18:10

Hummm buon giorno a te... però manca qualcosa.

Le sorrise - quel sorriso sghembo che spesso ormai Amy poteva cogliere sul suo volto - osservandola voltarsi per mettersi seduta sul letto prima e a quattro zampe dopo, così da gattonare fino a lui in un modo sexy e provocatore che riaccese all'istante i sensi dell'uomo, e salirgli praticamente addosso così da poterlo baciare: un bacio che Turner ricambiò all'istante, con la lingua che accarezzava quella di lei e la mano che, perdendosi nei capelli castani della nippo-irlandese, li stringeva con ferma possessione.

Questo é per avermi lasciata sola al freddo.

Mi dispiace, ma sono giustificato almeno un po' se confesso che da qui avevo una visione meravigliosa del tuo corpo?

Replicò lui, accarezzandole una guancia e non resistendo alla tentazione di palparle un seno prima di liberarla e darle la possibilità d'indossare qualcosa che coprisse il suo corpo nudo - ed invitante, eccitante, magnifico e perfetto.

Uff sgualciti. Che fastidio!
Dovrei portarmi un cambio quando usciamo.


Perché immagino che usare la bacchetta per appellare tutto ciò che ti serve risulterebbe troppo complicato, vero?

Domandò Turner con aria divertita quando ormai Amy aveva già deciso cosa indossare: un paio di mutandine che sembravano pregare a gran voce di essere strappate... ed una camicia che apparteneva allo stesso docente di Hogwarts; in effetti, dopo averla vista con quella roba addosso, per quello che lo riguardava la Harada poteva dimenticarsi il cambio di vestiti ogni volta che lo voleva.

Dici che mi dona?

Donare è riduttivo... - commentò Lucas, mangiandosela praticamente con gli occhi e sfiorandole una coscia con la mano prima di attirarla a sé e farla nuovamente accoccolare sulle proprie gambe - Sei quasi più sexy così che tutta nuda, e non lo credevo minimamente possibile... mi fai venire voglia di strapparti tutto di dosso un'altra volta.

Come la sera prima, e quella prima ancora... sì, decisamente quella parte del loro rapporto andava a gonfie, gonfissime vele.

Allora cosa abbiamo intenzione di fare questo raro sabato mattina?
Ma soprattutto dimmi che hai qualcosa di sostanzioso da farmi mangiare. Sai, qualcuno stanotte mi ha prosciugato di ogni energia.


È forse colpa mia se qualcuno qui ha voluto essere presa in ogni modo possibile e immaginabile? - replicò Turner, abbassandosi sul suo collo per morderlo sensualmente e succhiarlo leggermente, quel tanto che bastava da lasciarle un piccolo segno rosso di possessione - E comunque non dovresti essere tu a cucinare? Potrebbe essere un buon modo per allenarti a quella competizione culinaria di cui non mi hai mai parlato e di cui non so assolutamente nulla...

La prese in giro ridendo, visto che gliene aveva parlato fino allo sfinimento: era scherzoso in modo bonario, chiaramente, e non gli sarebbe affatto dispiaciuto cucinare per lei se ad Amy non fosse andato di farlo.

In ogni caso ho uova, bacon, impasto per i waffle, preparato per pancakes, sciroppo d'acero, caffè... insomma, tutto il necessario per reintegrare le energie perse, non me lo perdonerei mai se ti sentissi spossata per tutto il giorno. -aggiunse, ancora ironico ma più dolce nello sguardo, accarezzandole i capelli - Allora, ti sei divertita ieri sera alla partita? So che non è proprio il tuo forte, ma mi sembravi abbastanza... entusiasta!
O ti stavi semplicemente annoiando a morte e non me l'hai detto per farmi contento?


In realtà era abbastanza sicuro che il suo positivo modo di approcciarsi alla vita le avesse fatto piacere tutto, Quidditch compreso, ma non voleva alcuna finzione nel rapporto tra loro... questa volta tutto avrebbe dovuto essere diverso dal passato, e migliore.
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Messaggioda Amy » 12/04/2015, 21:08

Mi dispiace, ma sono giustificato almeno un po' se confesso che da qui avevo una visione meravigliosa del tuo corpo?

Hummm… giusto un po’…

Ammise trattenendo un sorriso compiaciuto, la lingua che indugiava sulle proprie labbra per cogliere le tracce del sapore di Lucas. Quando lui le accarezzò un seno un basso gemito di dolore le sfuggì dalle labbra in pieno contrasto con l’espressione deliziata che aveva in viso. Quel lieve indolenzimento che avvertiva in alcune parti del corpo – ai capezzoli in principal modo – la facevano sentire “viva” e le rammentavano la fantastica nottata appena trascorsa, risvegliando la sua eccitazione. Le bastava concentrarsi appena per avvertire nuovamente la pressione dei denti o delle dita dell’uomo sulla sua pelle delicata mentre la rivendicava e marchiava come sua. Un sospiro languido, a dimostrazione che i pensieri che le stavano frullando per la mente non avevano nulla di casto, e a malincuore Amy abbandonò quella comoda poltrona per andare a cercare qualcosa da indossare di più consono di un lenzuolo. O meglio per aggirarsi per la stanza con aria contrariata lamentandosi di non avere indumenti propri puliti.

Perché immagino che usare la bacchetta per appellare tutto ciò che ti serve risulterebbe troppo complicato, vero?

Ehmmm… bacchetta? – chiese grattandosi la testa con aria impacciata. Erano quelli i momenti in cui il suo essere una strega atipica saltava all’occhio in tutta la sua aberrazione, quando non sapeva dove fosse il proprio catalizzatore magico – Ah si, è nella fondina… - che a sua volta era finita a terra aggrovigliata nei pantaloni che aveva indossato la sera precedente. E pensare che aveva comprato quell’oggetto dietro suggerimento di Lan per non correre il rischio di perdere la bacchetta dimenticando la borsetta da qualche parte – Comunque si, sarebbe mooolto complicato. Tutto quel concentrarsi, agitare, pronunciare la formula esatta… Molto più semplice lasciare qui qualche indumento – tono leggero e per nulla malizioso, non stava proponendo nulla anche se l’idea di trasferire una parte delle sue cose nell’appartamento di Lucas non le dispiaceva – o rubare qualcosa a te.

Aggiunse con aria malandrina, rubando dal guardaroba dell’uomo una camicia e improvvisando una mini sfilata di moda per sollecitare l’altro a dirle cosa ne pensava di quella sua trovata.

Donare è riduttivo...

Dici?

Borbottò, tentando invano di apparire noncurante. Ma come si poteva non gongolare quando un uomo come Turner ti rivolgeva uno sguardo del genere?

Sei quasi più sexy così che tutta nuda, e non lo credevo minimamente possibile... mi fai venire voglia di strapparti tutto di dosso un'altra volta.

Un brivido di eccitazione le corse lungo la spina dorsale, spingendola ad inarcarsi in avanti come a volergli offrire i seni e ondeggiare il sedere sul suo grembo con fare palesemente provocatorio. Era possibile eccitarsi solo per una frase? Si, quando l’uomo che la pronunciava era capace di farti perdere la testa e ogni inibizione, come la sera precedente e tutte le altre che avevano passato insieme negli ultimi mesi.

È forse colpa mia se qualcuno qui ha voluto essere presa in ogni modo possibile e immaginabile?

Certo che è colpa tuaaaa – piccolo gemito di piacere – Sei irresistibile e fot*******e perfetto. Come faccio a non approfittarmi di te? Anche se poi mi viene una fame da lupo. Cos’hai di buono da farmi mangiare?

E comunque non dovresti essere tu a cucinare? Potrebbe essere un buon modo per allenarti a quella competizione culinaria di cui non mi hai mai parlato e di cui non so assolutamente nulla...

Non te ne ho mai parlato? Davvero? – sgranò gli occhi per sembrare allibita ma risultando solo comica – Sono proprio sbadata in questo periodo. – scosse la testa fintamente dispiaciuta – Ma non posso cucinare e parlare contemporaneamente, potrei dimenticarmi qualche dettaglio importante della competizione, quindi è meglio se prepari tu qualcosa … - le piaceva cucinare per lui ma quella mattina si sentiva particolarmente e deliziosamente stanca e dolorante quindi avrebbe lasciato volentieri all’altro il compito di preparare la colazione – Sempre che in casa tu abbia qualcosa di commestibile.

Lo prese in giro, con tanto di linguaccia.

In ogni caso ho uova, bacon, impasto per i waffle, preparato per pancakes, sciroppo d'acero, caffè... insomma, tutto il necessario per reintegrare le energie perse, non me lo perdonerei mai se ti sentissi spossata per tutto il giorno.

Ti adoro quando ti prendi così cura di me – gli sfiorò le labbra con un bacio, giocherellando con i capelli dell’uomo alla base del collo – Hummm… direi caffè, bacon e pancakes con sciroppo d’acero.

Una colazione non proprio leggera, ma Amy non era il tipo che si preoccupava delle calorie ingerite o di stare a dieta.

Allora, ti sei divertita ieri sera alla partita? So che non è proprio il tuo forte, ma mi sembravi abbastanza... entusiasta!
O ti stavi semplicemente annoiando a morte e non me l'hai detto per farmi contento?


Pensi davvero che io sia una così brava attrice? – domanda retorica perché lei con le bugie non ci sapeva fare per nulla – E’ stato fantastico – esclamò subito dopo con un sorriso enorme che le illuminava il viso – Tutte quelle acrobazie sulla scopa e il modo in cui si passavano la… Pluffa… e poi i due Cercatori… A un certo punto sembrava quasi che stessero danzando sulla scopa. Come abbiano fatto a non scontrarsi per me resta un mistero.

Era abbastanza evidente che l’entusiasmo della sera precedente non era stata una finzione.

Dopo che Vergil avrà finito di darmi le lezioni di Volo dobbiamo assolutamente andare a volare insieme. Perché a te piace volare, giusto? – non gliel’aveva mai chiesto perché lei stessa aveva scoperto la passione per le scope e il Quidditch da poco – Ed esistono dei luoghi dove poter volare liberamente, senza farsi notare dai babbani?

Un attimo di pausa in cui il viso dell’Harada si rabbuiò lievemente.

Sincerità, ricordi? – mormorò rivolgendogli uno sguardo dolce mentre gli accarezzava una guancia – Se mi fossi annoiata te l’avrei detto subito. Non ti avrei lasciato solo allo stadio ma neanche mi sarei messa a saltare insieme agli altri tifosi… Qualche brutto ricordo?
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Messaggioda Lucas » 13/04/2015, 15:53

Hummm… giusto un po’…

Sorrise a sua volta, consapevole che l'effetto che Amy aveva su di lui era ampiamente ricambiato: a livello chimico, loro due erano perfetti insieme, un elemento che Lucas riteneva fondamentale per una coppia - o per due persone che puntavano a quel tipo di rapporto nel lungo tempo.
Ma non era solo il sesso ad essere grandioso tra loro... era anche la complicità nei gesti, negli sguardi, il sorridere insieme dei pregi e dei difetti altrui, come l'incapacità cronica dell'Harada di ricordarsi che possedeva una bacchetta, e che quest'ultima tra le altre cose le permetteva anche di appellarsi un cambio di vestiti, qualora le fosse servito.

Ehmmm… bacchetta?

Sì, la bacchetta.
Hai presente, quel bastoncino di legno che agiti quando vuoi fare una magia...
- la prese in giro lui, ridacchiando divertito di fronte a quel modo di fare della nippo-irlandese totalmente atipico: gli sembrava assurdo che una maga come Amy non riuscisse mai a ricordarsi di esserlo.

Ah si, è nella fondina…
Comunque si, sarebbe mooolto complicato. Tutto quel concentrarsi, agitare, pronunciare la formula esatta… Molto più semplice lasciare qui qualche indumento o rubare qualcosa a te.


Stai forse cercando di convincermi a farti un po' di spazio nell'armadio?

Le domandò con uno dei suoi sorrisi sghembi, decidendo tra sé, dopo averla visto con indosso solo una sua camicia ed un paio di mutandine, che era decisamente meglio se i vestiti se li dimenticava ogni volta visti i risultati.
La baciò infatti, eccitato e possessivo, stringendole le cosce nude con desiderio: e dire che spesso l'Harada non riusciva a credere di essere tanto sexy da mandarlo fuori di testa, dimostrando una bassa auto-stima che Turner nemmeno concepiva.

Certo che è colpa tuaaaa.
Sei irresistibile e fot*******e perfetto. Come faccio a non approfittarmi di te? Anche se poi mi viene una fame da lupo. Cos’hai di buono da farmi mangiare?


Non sono esattamente sicuro di chi si stia approfittando di chi... - replicò lui malizioso, visto quanto piacesse ad entrambi quando la inchiodava al letto e se la prendeva fino allo sfinimento - E comunque non dovresti essere tu a cucinare? Potrebbe essere un buon modo per allenarti a quella competizione culinaria di cui non mi hai mai parlato e di cui non so assolutamente nulla...

Non te ne ho mai parlato? Davvero?

Forse solo qualche vago accenno...

Sono proprio sbadata in questo periodo.
Ma non posso cucinare e parlare contemporaneamente, potrei dimenticarmi qualche dettaglio importante della competizione, quindi è meglio se prepari tu qualcosa … Sempre che in casa tu abbia qualcosa di commestibile.


Ehi, per chi mi hai preso? Sono spesso ospite di casa Pellegrino, è vero, ma questo non vuol dire che non sappia sostentarmi da solo...

Certo, sapeva cucinare solo i classici piatti da scapolo incallito, ma era sempre meglio di niente!
E fu con una certa fierezza, comunque, che le elencò gli ingredienti presenti in casa, giusto per dimostrarle che avrebbe potuto sfamarla senza alcun tipo di problema.

Ti adoro quando ti prendi così cura di me.

Si può dire che mi riesci particolarmente spontaneo il compito... - commentò Lucas di rimando.

Hummm… direi caffè, bacon e pancakes con sciroppo d’acero.

Sicura che non sia troppo poco sostanziosa? - scherzò l'uomo, tranquillo nel poterlo fare perché aveva già chiarito da tempo come a lui piacessero le donne che mangiavano ed anche di gusto, piuttosto che quelle sempre a dieta - Andiamo allora, vediamo di riempire questo bel pancino...

La prese in braccio per trasportarla sulla sedia di fronte al tavolo e lì farla sedere: abitando in un monolocale non è che ci fosse tutto questo spazio, ma abitandoci da solo - anzi, con Maya che ancora dormiva beata da qualche parte - le dimensioni erano perfette.
Mentre cominciava a cucinare, Lucas le chiese se si fosse divertita alla partita di Quidditch della sera prima, volendo sincerarsi che le loro serate insieme piacessero ad entrambi in egual modo.

Pensi davvero che io sia una così brava attrice?

Dipende... quando mi guardi con quegli occhioni da cerbiatta, probabilmente crederei a qualsiasi cosa tu dicessi... - scherzò l'uomo, cominciando a preparare i pancakes.

E’ stato fantastico.
Tutte quelle acrobazie sulla scopa e il modo in cui si passavano la… Pluffa… e poi i due Cercatori… A un certo punto sembrava quasi che stessero danzando sulla scopa. Come abbiano fatto a non scontrarsi per me resta un mistero.


Sì, è qualcosa che mi chiedo anche io ancora adesso.
Insomma, so volare discretamente, ma fare certe acrobazie è qualcosa a cui non penso nemmeno...


Si sarebbe rotto l'osso del collo, sicuro: ma d'altronde, ciascuno era bravo nel proprio, quindi non ci vedeva nulla di male nel rimanere seduto sugli spalti a godersi lo spettacolo.

Dopo che Vergil avrà finito di darmi le lezioni di Volo dobbiamo assolutamente andare a volare insieme. Perché a te piace volare, giusto?

Non lo metterei nella lista dei miei cinque passatempi preferiti, ma sì, mi piace. In realtà non mi capita spesso di avere tanto tempo libero da permettermi di farlo per diletto, e forse è anche per questo che non posso considerarmi esattamente un appassionato del settore.

Ed esistono dei luoghi dove poter volare liberamente, senza farsi notare dai babbani?

Sì, naturalmente.
Una volta a certe cose non ci si pensava nemmeno, ma viste le nuove leggi ministeriali ormai... mh? Che c'è?


Sincerità, ricordi?
Se mi fossi annoiata te l’avrei detto subito. Non ti avrei lasciato solo allo stadio ma neanche mi sarei messa a saltare insieme agli altri tifosi… Qualche brutto ricordo?


Scusami... - lo disse dopo qualche istante durante il quale aveva riflettuto sulle parole di lei - Immagino che i miei precedenti con le donne m'influenzino ancora, ogni tanto.
Volevo solo assicurarmi che fossimo sulla stessa lunghezza d'onda.
- concluse con un bacio leggero e di scuse sulle labbra, posando poi la colazione sul tavolo.

Signorina... ecco qui pancakes con sciroppo d'acero e bacon, e del caffè appena fatto.

Immagine

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Ti avverto, se provi a chiedermi qualcosa di più complicato potrei esser costretto a farmelo preparare di contrabbando da Noah... - scherzò (e mica tanto) Lucas, sedendosi di fronte a lei con aria piuttosto soddisfatta: dopotutto la colazione sembrava più che commestibile, e questo era già una bella vittoria - Come sta Alfred? La scorsa settimana mi sembrava un po' raffreddato... volevo invitare anche lui alla prossima partita di Quidditch, che ne pensi? Gli potrebbe piacere?

E non per "allisciarselo" - non ce n'era bisogno, a quanto pareva l'uomo aveva giudicato Turner una persona a posto fin dall'inizio della sua frequentazione con Amy - ma perché, gradendone la compagnia, gli avrebbe fatto piacere condividere altro tempo con lui.
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Messaggioda Amy » 14/04/2015, 23:25

Sì, la bacchetta.
Hai presente, quel bastoncino di legno che agiti quando vuoi fare una magia...


Con una mano dietro la nuca a scompigliarsi i capelli, Amy rivolse a Lucasuno sguardo imbarazzato ma per nulla colpevole. Era quella la cosa che più le piaceva del loro rapporto – al di là dell’intesa sessuale – e cioè che Turner la apprezzava con tutti i suoi difetti e non la faceva sentire mai fuori luogo neanche quando si comportava in maniera palesemente assurda, per essere una strega, dimenticandosi di poter ovviare a qualche piccolo inconveniente semplicemente utilizzando la magia. Gli altri maghi che aveva frequentato invece si vergognavano di lei, la rimproveravano continuamente e alcuni, di stirpe Purosangue ovviamente, l’avevano apostrofata come indegna di avere la Trama dentro di lei. Per fortuna il docente di Trasfigurazione era completamente diverso da ogni uomo, mago o babbano, che lei avesse incontrato in precedenza così poteva “permettersi” di girare avvolta in un lenzuolo per la sua camera da letto, borbottando su quanto sarebbe stato più facile lasciare degli abiti da lui piuttosto che appellarli alla bisogna.

Stai forse cercando di convincermi a farti un po' di spazio nell'armadio?

Si… anzi no. – si contraddisse quando lo sguardo eccitato dell’uomo si posò sul suo corpo, coperto solo da una delle sue camicie – Preferisco convincerti ad andare a fare shopping e comprarti un paio di camice che si abbinino alle mie mutandine.

Aggiunse sfacciata, accomodandosi sulle sue gambe e ricambiando il bacio con trasporto, le mani che gli accarezzavano la schiena e il petto si strusciava sensualmente contro il suo torace. Un altro pregio di Turner? La sua capacità di farla sentire sexy e desiderata sempre, indipendentemente da quello che indossava, cosa quella che alimentava non solo la sua autostima ma anche il suo insaziabile appetito sessuale. Non c’era quindi da meravigliarsi se dopo una notte di sesso intenso come quella appena trascorsa l’Harada avesse una fame da lupi. In circostanze normali si sarebbe offerta lei di preparare qualcosa per colazione – quanto le piaceva soddisfare il proprio uomo in ogni aspetto della vita, sotto le coperte così come a tavola, cucinandogli i suoi piatti preferiti o sorprendendolo con qualche creazione realizzata apposta per lui – ma quella mattina si sentiva un po’ malandrina così, cogliendo al balzo la battuta ironica di Lucas sulla competizione culinaria a cui si era iscritta, si dichiarò incapace di parlare e cucinare allo stesso tempo, affidando all’altro il compito di sfamarli, sempre che avesse in dispensa qualcosa di commestibile da mangiare.

Ehi, per chi mi hai preso? Sono spesso ospite di casa Pellegrino, è vero, ma questo non vuol dire che non sappia sostentarmi da solo...

Inarcò un sopracciglio, dubbiosa, per poi sorridere innamorata quando il docente le dimostrò di avere effettivamente una dispensa abbastanza fornita, capace di soddisfare anche i palati più esigenti come il suo. Non sapeva se era un caso o se avesse fatto la spesa appositamente per lei, in ogni caso Amy ne restò deliziata, dimostrandogli con un dolce bacio a fior di labbra quanto fosse contenta che lui si prendesse cura di lei in quel modo.

Si può dire che mi riesci particolarmente spontaneo il compito...

Spontaneità. Un altro piccolo tassello che andava a comporre il puzzle della loro relazione facendola avvicinare sempre più alla perfezione.

Sicura che non sia troppo poco sostanziosa?

Più che altro poco salutare – ribattè lei con aria semiseria – Manca del tutto la vitamina C – leggesi “manca la spremuta d’arancia” – ma me ne farò una ragione.

Aggiunse, scrollando le spalle in modo che i capelli le coprissero parzialmente il viso a nascondere il sorrisino divertito che le stava spuntando in volto e che avrebbe rovinato tutta la pantomima che aveva architettato. Cosa che avvenne lo stesso, grazie a un piccolo gridolino acuto che le sfuggì dalle labbra quando, senza alcun preavviso, Lucas si alzò in piedi con lei in braccio e la condusse fino al tavolo senza alcuno sforzo apparente.

Andiamo allora, vediamo di riempire questo bel pancino...

Una volta raggiunta la sedia accavallò le gambe e si sporse sopra il tavolo, lo sguardo che seguiva ogni movimento del docente tra i fornelli mentre lo rassicurava su quanto si fosse divertita la sera precedente allo stadio di Quidditch. La sua conoscenza di quello sport era scarsa – colpa questa volta dell’istruzione ricevuta alla Musashi e non del suo essere una strega atipica – e in passato non aveva avuto molte occasione di assistere a degli incontri tra squadre professioniste così quella appena trascorsa era stata davvero una serata divertente, eccitante e piene di sorprese, almeno per lei. Non aveva idea che a cavallo di una scopa si potessero fare determinate acrobazie senza rimetterci l’osso del collo.

Sì, è qualcosa che mi chiedo anche io ancora adesso.
Insomma, so volare discretamente, ma fare certe acrobazie è qualcosa a cui non penso nemmeno...


Lei invece era un disastro sulla scopa ed era per questo che aveva chiesto a Cartwright di darle delle ripetizioni di Volo in cambio di qualche lezione di cucina. Purtroppo un po’ per gli impegni di entrambi un po’ per il maltempo le lezioni stavano andando a rilento e la nippoirlandese non si sentiva ancora abbastanza sicura da poter volare senza la supervisione di un esperto. Una volta acquisita una maggiore padronanza della scopa, però, le sarebbe piaciuto andare volare con Lucas, sempre che a lui piacesse farlo.

Non lo metterei nella lista dei miei cinque passatempi preferiti, ma sì, mi piace. In realtà non mi capita spesso di avere tanto tempo libero da permettermi di farlo per diletto, e forse è anche per questo che non posso considerarmi esattamente un appassionato del settore.

Hummm trovare il tempo per farlo sarà arduo ma non impossibile. Dovremo puntare su un lunedì pomeriggio in cui non hai troppi impegni a scuola – perché quello era il giorno di chiusura della Cioccolateria, almeno nei periodi lontano dalle varie festività come San Valentino, Carnevale, la festa del papà e simili – sempre che esistano posti in cui sia possibile dedicarsi al volo amatoriale lontano dagli sguardi indiscreti dei babbani.

Sì, naturalmente.
Una volta a certe cose non ci si pensava nemmeno, ma viste le nuove leggi ministeriali ormai... mh? Che c'è?


L’eccitazione per la prospettiva di volare in compagnia del compagno venne adombrata improvvisamente da un pensiero, sorto nel momento stesso in cui Lucas le aveva chiesto se si fosse realmente divertita allo stadio o se avesse solo finto di farlo ma esploso solo in quell’istante. Al di là degli “occhioni da cerbiatto” che riservava solo per le occasioni speciali, l’Harada era una pessima attrice per non parlare del fatto che il suo comportamento era stato decisamente “eccessivo”, molto al di là del semplice “ sono una persona educata e quindi non ti faccio pesare quanto mi sto annoiando”. Cosa quindi aveva spinto Lucas a porle quella domanda? Era insicuro di sé, di lei o del suo passato?

Scusami... Immagino che i miei precedenti con le donne m'influenzino ancora, ogni tanto.
Volevo solo assicurarmi che fossimo sulla stessa lunghezza d'onda.


Lo siamo – lo tranquillizzò, ricambiando il bacio – O per lo meno non abbiamo ancora trovato qualcosa su cui siamo in disaccordo, ma non ti preoccupare, prima o poi ci riusciremo…

Aggiunse irriverente per poi battere le mani tra loro e agitare le gambe sulla sedia come una bimba non appena lui le portò la colazione.

Signorina... ecco qui pancakes con sciroppo d'acero e bacon, e del caffè appena fatto.

Grazie grazie grazie… ho una fame da lupi… - affermò per poi mettere in bocca un pezzetto di bacon insieme a un po’ di pancake e masticare il tutto con gusto – I pancake sono venuti buonissimi, assaggia.

E così dicendo gli porse la forchetta con una fetta di pancake grondante sciroppo, la mano sinistra posizionata a coppa sotto per evitare di sporcare il tavolo con qualche goccia fuggiasca.

Ti avverto, se provi a chiedermi qualcosa di più complicato potrei esser costretto a farmelo preparare di contrabbando da Noah...

Dovrebbe essere una minaccia, questa? – chiese divertita – Quell’uomo è un genio in cucina e sua moglie davvero davvero fortunata – una lieve inclinazione del tono di voce quando aveva pronunciato la parole “moglie” indice quello che Tisifone non le andasse particolarmente a genio - Il loro pranzo di nozze era… era… qualcosa di spettacolare… Sicuro che non partecipi anche lui a MagiChef?

Come sta Alfred? La scorsa settimana mi sembrava un po' raffreddato...

Molto meglio anche se per guarire ha impiegato un sacco di tempo. Ho provato a dargli una Pozione Pepata e qualche decotto ma lui si è rifiutato categoricamente di prenderle. Sostiene che il suo corpo collasserebbe se assumesse delle medicine magiche visto che la Trama non lo ha ritenuto degno di scorrere in lui. – un peso di cui ancora l’uomo non era riuscito a liberarsi nonostante nella sua famiglia, maghi Purosangue da generazioni, nessuno glielo faceva pesare – Secondo me è diventato così testardo con l’età ma non ho il coraggio di chiedere a qualcuna delle sue sorelle se da piccolo ha mai preso qualche pozione.

Un po’ per rispetto della sua privacy un po’ perché, anche se avesse ottenuto una qualche risposta positiva non sarebbe cambiato nulla.

Volevo invitare anche lui alla prossima partita di Quidditch, che ne pensi? Gli potrebbe piacere?

Sinceramente non lo so, lo sport non è uno degli argomenti di cui parliamo maggiormente. Tu prova a chiederglielo, al massimo declina educatamente. Io però punto sul rifiuto. Secondo me lui è più tipo da polo o da cricket… insomma uno di quei noiosissimi sport britannici in cui non si urla e non si sbraita, più simili al tè delle cinque che a una manifestazione sportiva.

Non che lei avesse davvero una chiara idea di come si svolgesse una partita di cricket o di polo, basandosi solo su ciò che aveva sentito dire.

Ecco se ti piace uno sport di questo tipo posso dirti fin da ora che sarò costretta a rifiutare un tuo eventuale invito. Se non posso urlare, saltare e sventolare qualche bandiera non mi diverto per nulla.
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Messaggioda Lucas » 16/04/2015, 22:13

Si… anzi no.
Preferisco convincerti ad andare a fare shopping e comprarti un paio di camice che si abbinino alle mie mutandine.


Mai avrei pensato di desiderare con così tanta forza di andare a fare shopping con una donna...

Commentò Lucas, ed era vero: di solito si preoccupava del proprio guardaroba da solo, al massimo chiedeva il parere di Noah se si trattava di comprare qualche completo più elegante per le occasioni speciali; quella... "sessione di shopping" - era così che venivano definiti dalle donne i pomeriggi di compere sfrenate? - sarebbe stata invece molto diversa dal solito, perché nonostante si presupponeva che fosse Turner a provarsi le camicie, sarebbe stata poi Amy ad indossarle per la gioia dell'uomo.
E fu sempre per la sua gioia che il docente di Trasfigurazione si accinse a prepararle qualcosa di buono e sostanzioso da mangiare: certo, gli piaceva il modo in cui l'Harada si prendeva cura di lui e lo coccolava, ma al tempo stesso gli piaceva potersi occupare di lei, viziarla, e magari prenderla anche in giro per la colazione leggera che si stava accingendo a prepararle.

Più che altro poco salutare.
Manca del tutto la vitamina C, ma me ne farò una ragione.


Sono certo che il nostro corpo riuscirà a sopportarlo, per questa volta.

Commentò Lucas con aria seria, annuendo e prendendola in braccio per portarla fino alla cucina: era piuttosto scontato, per lui, che avrebbero mangiato insieme, forse perché a Turner dava fastidio farlo da solo se si trovava in compagnia, e dava per scontato che fosse così un po' per tutti.
Così, mentre i pancakes venivano preparati, i due parlarono ancora, e principalmente del volo su scopa: la partita di Quidditch che avevano visto insieme la sera prima aveva fatto esaltare molto la nippo-irlandese che, forse complici le lezioni del collega di volo, sembrava non vedere l'ora di provare a farsi un giro su scopa insieme a Lucas.

Hummm trovare il tempo per farlo sarà arduo ma non impossibile. Dovremo puntare su un lunedì pomeriggio in cui non hai troppi impegni a scuola, sempre che esistano posti in cui sia possibile dedicarsi al volo amatoriale lontano dagli sguardi indiscreti dei babbani.

Potrei sempre chiedere a Tis-- ... ad Edward di coprirmi, nel caso in cui qualcuno notasse la mia assenza - sì, decisamente meglio non chiedere un favore del genere alla signora Pellegrino - anche se dubito che desterebbe preoccupazione.

Un po' perché era un uomo adulto ed autonomo, ed un po' perché da anni ormai non c'era stata più traccia di MezziDraghi o creature simili nei pressi della scuola; come le spiegò poco dopo, inoltre, esistevano aree ben specifiche dove andare a volare senza timore di esser visti dai babbani, quindi nessun problema nemmeno in questo senso.
Tuttavia, le passate - e fallimentari - storie d'amore di Turner lo avevano influenzato molto, e seppur con Amy il rapporto fosse molto diverso, a volte i dubbi tornavano ad assillarlo, portandolo a dubitare della sincerità della donna anche nelle piccole cose.

Lo siamo.
O per lo meno non abbiamo ancora trovato qualcosa su cui siamo in disaccordo, ma non ti preoccupare, prima o poi ci riusciremo…


Non ne ho alcun dubbio, dovremo solo impegnarci a fondo e vagliare ogni argomento possibile... - rise, decisamente più sereno di prima, mentre le metteva di fronte la sua colazione.

Grazie grazie grazie… ho una fame da lupi…
I pancake sono venuti buonissimi, assaggia.


Uhm... sì, sono decisamente diventato il mago dei pancakes...

Commentò l'uomo con fare piuttosto orgoglioso, mettendo però poi subito in chiaro che se mai avesse voluto qualcosa di più sostanzioso, allora sarebbe dovuto ripiegare sul piano B... ovvero la bravura di Noah Pellegrino ai fornelli.

Dovrebbe essere una minaccia, questa?

In effetti forse ti conviene pure...

Quell’uomo è un genio in cucina e sua moglie davvero davvero fortunata.
Il loro pranzo di nozze era… era… qualcosa di spettacolare… Sicuro che non partecipi anche lui a MagiChef?


Non mi ha detto nulla a riguardo, ma potrebbe anche aver deciso di tenere il segreto, da un tipo come lui mi aspetto di tutto! - esclamò con un sorriso carico d'affetto nei confronti dell'amico, per poi tornare a farsi un po' più serio - Invece mi sembra di capire che Tisifone non ti piaccia proprio... o mi sbaglio?

La cosa in realtà era reciproca, ma Lucas sperava davvero che la situazione non diventasse come, in passato, per la Samyliak ed Estelle Moreau in quanto ad antipatia.
Se non altro, invece, lui ed Alfred andavano molto d'accordo, quindi per il momento non c'era nessuno ad ostacolare la sua relazione con la Harada da parte di lei.

Molto meglio anche se per guarire ha impiegato un sacco di tempo. Ho provato a dargli una Pozione Pepata e qualche decotto ma lui si è rifiutato categoricamente di prenderle. Sostiene che il suo corpo collasserebbe se assumesse delle medicine magiche visto che la Trama non lo ha ritenuto degno di scorrere in lui.
Secondo me è diventato così testardo con l’età ma non ho il coraggio di chiedere a qualcuna delle sue sorelle se da piccolo ha mai preso qualche pozione.


E provare a dargliela di contrabbando? Magari sul momento, scoprendolo, s'infurierebbe, ma chissà che poi non arrivasse a cambiare idea sul fatto di non assumere niente che abbia a che vedere con la magia... - ipotizzò l'uomo, prima di chiedere ad Amy un parere proprio sull'altro e su una sua eventuale passione per il Quidditch.

Sinceramente non lo so, lo sport non è uno degli argomenti di cui parliamo maggiormente. Tu prova a chiederglielo, al massimo declina educatamente. Io però punto sul rifiuto. Secondo me lui è più tipo da polo o da cricket… insomma uno di quei noiosissimi sport britannici in cui non si urla e non si sbraita, più simili al tè delle cinque che a una manifestazione sportiva.

Polo o cricket, mh?

Ecco se ti piace uno sport di questo tipo posso dirti fin da ora che sarò costretta a rifiutare un tuo eventuale invito. Se non posso urlare, saltare e sventolare qualche bandiera non mi diverto per nulla.

In realtà non trovo che il polo sia così noioso, ma sì, decisamente non farebbe per te.
Però chissà, magari una volta potrei chiedere ad Alfred se gli va di andare ad assistervi insieme...
- mormorò tra sé, pensieroso, prima di fare un sorriso dalla sfumatura dolce-amara - Sai, è quasi ironico: l'Alfred precedente, il manager di Lyra, mi odiava. Non potevo farci niente, non era per qualcosa che avevo fatto o detto... non gli piacevo e basta.
Invece io e "il tuo Alfred" andiamo d'accordo, siamo in sintonia, non ci sono preconcetti da parte sua...
- alzò le spalle, bevendo un sorso di caffè - Forse anche questo è indice della positività della nostra relazione, che ne pensi?

Le chiese, rivolgendole un'occhiata più intensa e positiva.
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