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da Ryan Angel » 03/03/2015, 15:20
03/12/2109 Pub Gallese "Black Flag" 21:38 Virginia Beach
Perché mai vestirsi così tanto elegante? Semplice: un modo come un altro per non pensare ai vari lividi sul corpo. Nemmeno tre ore prima era stato pestato sul ring da un mezzo dilettante, che tristezza. Il viso non aveva subito un graffio, il novellino andava solo con diretti al fianco e al corpo, con qualche gancio qua e là. Risultato fu una pessima sconfitta, muscoli ed ossa a brandelli, ma nulla che lo facesse gemere di dolore così tanto da farsi sentire. Il borsone sportivo vicino a sé, posato su un altro sgabello, lasciato incustodito perché tanto chi glielo avrebbe potuto fregare? Se poi esistevano ladri di biancheria sporca e asciugamani insanguinati, buon per loro, allora ricco bottino.
Cos'altro posso portarle?
Quello che ti pare, basta che sia forte.
Era Domenica, non aveva alcun obbligo di non bere ed anche se dopo la notte di sesso con Veronique avvenuta qualche settimana prima le aveva promesso di andarci piano, adesso la malinconia era troppo forte e stava giù, decisamente giù. Per fortuna che forse Kalas non aveva saputo nulla altrimenti ci mancava soltanto di essere braccato da un Mercenario Professionista. Sarebbe stata la prima volta che avrebbe pagato il fratello pur di levarselo di torno. Giunto il tanto voluto bicchiere con due cubetti di ghiaccio, Ryan Angel lo portò alle labbra e bevve il primo sorso. Il calore che raggiunse lo stomaco non contagiò anche il cuore, ma anche a quello era ormai abbastanza abituato. La storia tra Hayley e Marshall era ormai lampante ed anche se cercavano di nasconderlo ai suoi occhi, si trattava pur sempre di celare un segreto al migliore investigatore del Mondo Magico. Non ce l'aveva con loro, in fondo era anche un po' colpa sua, se l'era cercata, chissà che avevano combinato in quella stanza mesi e mesi fa... tuttavia la tristezza di essere stato scaricato per l'ennesima volta era così forte da impedirgli di gioire del loro brillante amore. Si era anche quasi innamorato di lei, stava lì lì per dimenticare tutto, per dimenticare Veronique o per lo meno la sofferenza provata nell'essere senza di lei e invece... invece la proprietaria del White Lion aveva cambiato direzione del proprio interesse, mollandolo di nuovo e costringendolo a ripartire daccapo. Continuava ripeterselo, era anche colpa sua, della sua iniziale indecisione a lasciarsi andare e poi... poi per quella sera.
E nel frattempo mio fratello, che è una specie di orso grizzly incattivito, si è pure sposato... Se continua così andrà a finire che vedrò pure sua figlia sposata con Robyn o anche Veronique con il suo bel sultano...
Sbuffò, non con invidia, bensì con rassegnazione, leccandosi le labbra che ancora sapevano di scotch. Non era ubriaco per fortuna, poiché fare simili incontri un po' di appetito lo metteva, per questo lo stomaco era pieno e non solo di alcol. Il completo scuro con camicia blu notte gli stava abbastanza comodo e non stringeva da nessuna parte, però di tanto in tanto le fasciature addominali e pettorali premevano costringendolo a lievi smorfie di fastidio. Il locale era piuttosto vuoto per essere uno dei più carini della città. L'orario comunque era da considerarsi incisivo, in quanto prima delle undici difficilmente si notavano persone entrare dalla porta, ragion per cui Ryan era anche più contento di essere lì a quell'ora, così da non avere frastuono e fracasso ad accompagnare la sua bevuta in quasi santa pace. Il pub di Boston quella sera non l'avrebbe ospitato, ci andava di meno per quanto ad Hayley aveva garantito di non azzerare completamente le visite. Un paio di ragazzi giocavano a biliardo, altri tre a carte, mentre il proprietario era impegnato ad asciugare bicchieri puliti.
Scusa amico!
Inarcando il sopracciglio, Ryan Angel si volse, incontrando lo sguardo di due giovani sui vent'anni dall'aria divertita e furba.
Dite a me?
Sì, proprio a te! Perché non ci offri qualcosa? Siamo rimasti a corto e la mia ragazza ha fame, su, si vede che tanto hai un mucchio di soldi!
... Scommetto che non hai la minima idea del perché lei abbia molta fame, vero giovanotto?
Come scusa?
La temperatura qui dentro è ottima eppure lei sta leggermente sudando. Di tanto in tanto si sfiora con le dita il ventre ed ha una respirazione più svelta, indice di tachicardia. Sfrega le gambe perché i pantaloni le sembrano più stretti ed il motivo è perché ha le gambe gonfie. Credo che prima di rompere le palle al prossimo scroccando pasti e bevande, dovreste parlare della sua gravidanza.
Che... Ma che... Liza, sei incinta?!
Io ecco, non sapevo, cioè, lo sapevo ma non pensavo che...
Non pensavi che cosa? Che non mi accorgessi tra qualche mese che ti eri allargata come un canotto! Sei una grandissima...
Il ragazzo fece per darle uno schiaffo ma venne intercettato dal braccio di Ryan che lo bloccò e glielo torse.
Ahi... Ahi... Ahi cazzo smettila, smettila!
... Tu, va' a casa e parlane alla tua famiglia, sono certo che anche loro non sanno niente. Mi spiace per l'identità del padre che è un vero pezzo di merda, ma ti conviene non vederlo più. Sai benissimo che ho ragione, te lo leggo negli occhi, ora muoviti, lo trattengo io.
La ragazza, con le lacrime in viso, annuì velocemente e si dileguò dal pub, nel contempo, Ryan lasciò il braccio del ragazzo.
Questa me la paghi!
Al massimo posso pagare il conto della tua ex fidanzata, per il resto... Ragazzi!
Chiamando i due tipi che stavano giocando a biliardo.
Vi offro tre giri di birra se mi togliete dalla vista questo qui e lo buttate fuori.
Pensi sia così facile levarmi di torno? Mh? Tu non hai capito con chi... Ehi, ehi aspettate, aspettate un attimo, ouch!
Con un bel cazzotto alla bocca dello stomaco, i due giocatori e probabilmente bevitori incalliti si occuparono di mettere fuori gioco il teppista e lo scaraventarono dalla porta sul retro del locale, mentre Angel si preoccupava di pagare le scorse ordinazioni della ragazza appena fuggita a casa e il debito di tre giri di birra promessi per il favore accordatogli. Si sperava che non ci fossero altri fastidi in vista per la serata.
Ah... già che stai portando una birra a loro, danne una anche a me, grazie.
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da Lyra » 04/03/2015, 19:16
[Virginia Beach, Pub Gallese "Black Flag" - 3 Dicembre 2109, ore 21:38]
Giornata di riposo per la piccola Bennet o forse era meglio dire "serata", visto l'orario - le nove e mezza passate- serale. Cosa ci faceva una famosa cantante e per giunta purosangue in un locale completamente babbano, da sola, di notte? Voglia di trasgressione? Niente affatto. Era meglio parlare di voglia di evasione, dal proprio mondo, da sè stessa, da tutto ciò che le rendeva pesante vivere la propria vita da qualche tempo a questa parte. Era sempre stata un'equilibrista nata, la giovane Bennet: amava il suo lavoro e al tempo stesso le pesava la sua fama; amava essere adorata dai fan, ma al contempo ricercava una relazione seria, duratura, da un uomo che l'amasse per ciò che era e non per ciò che rappresentava. E immancabilmente, come ogni volta che formulava quel pensiero, il viso di Lucas Turner si materializzò nella sua mente, un viso deluso, ferito, dal cuore spezzato, l'ultimo ricordo insomma che aveva di lui.
Cos'altro posso portarle?
Quello che ti pare, basta che sia forte.
A quanto pare non era l'unica a sentirsi uno straccio là dentro, sebbene nulla -dal modo di vestire alla sua espressione- facesse supporre che qualcosa non andasse in lei. Si era rifugiata in quel bar un po' per sfuggire al proprio mondo -assediato di paparazzi- un po' perchè osservare i babbani nel loro vivere quotidiano riusciva a distrarla spesso dai cattivi pensieri e a farle tornare il sorriso sulle labbra. Li trovava buffi, assurdi, strani -in senso buono naturalmente- e le capitava anche di scambiare qualche parola con loro! Era un modo -il suo personalissimo e privato- di sentirsi normale una volta tanto. Ma non sempre era così facile. Dopo la fine della sua storia con Lucas, la cantante aveva passato dei momenti di profonda depressione, rischiando di cadere nel vizio dell'alcool come le era accaduto anni e anni fa. Desmond, il suo fratellino, le era stato vicino, così come Alfred, il suo manager, che aveva imposto alla solista una regola usata tempo fa per aiutarla a superare il proprio vizio: mai bere quando si è tristi. Ed infatti, quella sera, Lyra aveva ordinato una semplice aranciata gassata, piena di tante bollicine, che si divertiva a soffiare con una cannuccia. Ritornava quasi una ragazzina quando aveva a che fare con quel tipo di oggetti di uso quotidiano -uso quotidiano per i non maghi- ammirando la bravura dei babbani nel saper vivere senza bisogno della magia, sopperendo con le loro capacità a tutto ciò che un nato senza bacchetta era impossibilitato a fare.
Scusa amico!
Dite a me?
Sì, proprio a te! Perché non ci offri qualcosa? Siamo rimasti a corto e la mia ragazza ha fame, su, si vede che tanto hai un mucchio di soldi!
Quello scambio di battute attirò nuovamente l'attenzione della donna su Ryan Angel, un uomo che sembrava più propenso ad affogare la testa nel'alcool piuttosto che a berlo. Fin da quando aveva messo piede dentro il locale -una buona mezz'ora- Vastnor era stata la persona che aveva attirato maggiormente la sua attenzione. Per quello sguardo privo di gioia, per la tristezza che gli leggeva in volto, per quell'aria da persona abbandonata che aveva bisogno di qualcuno che gli spalmasse un po' di balsamo sulle ferite... Scosse la testa, riportando la propria attenzione sul proprio bicchiere di aranciata. Capace che se avesse cercato di aiutarlo, avrebbe finito per deprimerlo ancora di più. Non doveva intromettersi nella vita degli uomini: era questo il pensiero ricorrente che assillava Lyra da quando aveva rotto la sua relazione con Lucas. Era capace solo di farsi spezzare il cuore -come nel caso del suo storico ex- o di spezzarlo, calpestandolo neanche fosse un frutto maturo. La verità è che la Bennet avrebbe voluto andare a trovare Turner e chiedergli scusa per come aveva reagito al loro ultimo incontro, magari fare la pace e cercare di diventare almeno buoni amici. Un'utopia, dal suo punto di vista: era stata una vera stronza, inutile cercare di riparare qualcosa che ormai si era già rotto.
... Scommetto che non hai la minima idea del perché lei abbia molta fame, vero giovanotto?
Come scusa?
La temperatura qui dentro è ottima eppure lei sta leggermente sudando. Di tanto in tanto si sfiora con le dita il ventre ed ha una respirazione più svelta, indice di tachicardia. Sfrega le gambe perché i pantaloni le sembrano più stretti ed il motivo è perché ha le gambe gonfie. Credo che prima di rompere le palle al prossimo scroccando pasti e bevande, dovreste parlare della sua gravidanza.
D'accordo, doveva mettere da parte la sua sindrome da crocerossina, ma quello scambio di battute era impossibile che passasse inosservato! Lyra alzò gli occhi da cerbiatto sull'intera scena, fissando sbalordita -come il ragazzo che gli aveva rivolto la parola- l'uomo che aveva appena parlato e facendo correre lo sguardo sulla ragazza palesemente -solo per Ryan- incinta. La mano corse improvvisa verso la bacchetta nascosta nella borsa, quando il padre del bambino minacciò la compagna di prenderla a schiaffi, ma per sua fortuna la cantante non fu costretta a rivelare la sua reale natura di strega: bastò l'investigatore privato a fermare la mano del ragazzo prima che si abbattesse con violenza contro il volto della ragazza in lacrime. La Bennet si accorse solo in quel momento di aver trattenuto il fiato per un paio di secondi, ributtando fuori tutto quanto non appena comprese che nessuno avrebbe torto un capello alla giovane incinta.
Questa me la paghi!
Al massimo posso pagare il conto della tua ex fidanzata, per il resto... Ragazzi! Vi offro tre giri di birra se mi togliete dalla vista questo qui e lo buttate fuori.
Pensi sia così facile levarmi di torno? Mh? Tu non hai capito con chi... Ehi, ehi aspettate, aspettate un attimo, ouch!
Volse il viso dall'altra parte, chiudendo gli occhi per non vedere il ragazzo che si accasciava a terra dopo il colpo ricevuto allo stomaco, prima di essere buttato fuori dal locale di gran carriera. Non amava la violenza, in nessuna delle sue forme, anzi si sentiva male e vedere qualcuno picchiato a sangue le provocava sempre un moto di orrore e disgusto. In quel caso, esso veniva superato solo dal fatto che il ragazzo stesso era pronto ad usare violenza contro una donna e per giunta incinta, cosa che l'avrebbe mandata fuori di testa. Lasciò la presa della propria bacchetta, cacciando fuori la mano dalla borsa e fissando ancora più incuriosita l'uomo che ora stava ordinando da bere -ancora!- per sè e per gli altri. Si morse il labbro inferiore, indecisa se avvicinarsi o meno, se lasciarsi andare alla curiosità o farsi ancora gli affari suoi. Insomma, in fondo era da parecchio che non aveva a che fare con un babbano e poi che male c'era a scambiare due chiacchiere con qualcuno, giusto? Prima ancora che finisse di formulare quel pensiero, la giovane donna si era già alzata in piedi -in una mano la borsa e il cappotto, nell'altra la propria bibita- avvicinandosi all'uomo proprio nel momento stesso in cui gli veniva servita la sua bottiglia di birra appena ordinata.
Lo sa che non è mai un bene bere quando si è tristi?
Disse con voce angelica -era una cosa che le usciva spontanea- posando borsa e cappotto su uno degli sgabbelli vuoti vicini a Ryan e prendendo posto al fianco di quello dove era seduto lui.
Le dispiace farmi un po' di compagnia? Sa, non mi piace stare da sola...
Non c'era malizia nella sua voce -decisamente il suo intento non era conquistare l'uomo- ma solo dolcezza e gentilezza, mentre accavallava le gambe, il fascio di luce che si rifletteva sul cuoio lucido delle sue parigine nere. Anche la scelta del suo vestiario era stata fatta con accuratezza: voleva restare anonima, risaltare quanto meno possibile -strano per una come lei, vero?- una voglia che le prendeva solo quando il suo umore era a terra. Ecco spiegato il motivo di quel look sobrio e da brava ragazza: maglioncino bianco con bottoncini decorativi sulle maniche, gonna marrone scuro che le arrivava fino al ginocchio, calze nere e scarpe parigine. Solo le mani lasciavano intuire una sorta di raffinatezza che era tipica della cantante: unghie perfettamente limate e smaltate con una french semplice e molto naturale, messe in risalto da un anello a forma di cerchio.
E' stato molto gentile con quella ragazza... Sa, osservandola avrei giurato che fosse pronto ad ammazzare qualcuno, ma il modo in cui l'ha difesa è stata...da vero uomo! Lei ha tutta la mia ammirazione...
Gli sorrise sincera con lo sguardo da cerbiatta, portando la sua cannuccia alle labbra.
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da Ryan Angel » 06/03/2015, 16:54
Lo sa che non è mai un bene bere quando si è tristi?
Sentendo una voce rivolgersi a lui, Ryan volse il capo fissando per qualche secondo la ragazza vicino a sé, attentamente.
Molto più di quanto lei possa credere.
Il tono di voce era abbastanza piatto, calmo e tendenzialmente morbido, un velo roco per la stanchezza.
Le dispiace farmi un po' di compagnia? Sa, non mi piace stare da sola...
Allora non doveva presentarsi qui ad un orario simile.
Lyra, la famosa cantante magica, in un pub qualsiasi del Mondo Babbano. Ryan Angel l'aveva riconosciuta subito ma non gli andava di farglielo presente, tanto per lui non faceva alcuna differenza. Gli si sarebbe potuta rivolgere anche la Regina d'Inghilterra o il Ministro della Magia in persona e lui avrebbe avuto la stessa identica reazione. Certo, se non altro la Regina e il Ministro non erano un belvedere come la Bennet, ma adesso come adesso l'estetica era l'ultimo pensiero nella mente dell'investigatore, decisamente poco incline a fare commenti di quel genere con la propria situazione e il proprio stato d'animo.
E' stato molto gentile con quella ragazza... Sa, osservandola avrei giurato che fosse pronto ad ammazzare qualcuno, ma il modo in cui l'ha difesa è stata... da vero uomo! Lei ha tutta la mia ammirazione...
Parole che ho sentito molto spesso.
"Io ti ammiro tantissimo, Ryan, davvero..."
"Mi ammiri, Veronique, ma a quanto pare non mi ami più..."
"So che non mi crederai, ma mi dispiace."
"Ryan te lo giuro, non c'è nulla che non ammiro in te, ma evidentemente tra noi qualcosa non va..."
"Di cosa stai parlando? Ho capito i miei sentimenti! Mi sono innamorato di te!"
"Già ma forse... forse è accaduto troppo tardi..."
... Ad ogni modo la ringrazio, posso offrirle da bere? Un'altra aranciata con cannuccia, magari.
Un sorriso leggerissimo, più per circostanza che per vero desiderio di incurvare gli angoli delle labbra all'insù. Mando giù un'altra serie di sorsi di birra, dissetante, fresca, inebriante per lui che quando non lavorava poteva dimenticarsi gli accorgimenti. Sul piano professionale era integerrimo, si rifiutava di mandar giù una sola goccia di alcol per non rischiare di mandare all'aria gli incarichi, ma quando arrivava il weekend e soprattutto dopo aver preso un sacco di sberle da un pivellino amatoriale, sentiva necessariamente il bisogno di mandare un po' a fuoco lo stomaco.
Come si chiama e cosa fa nella vita? Se proprio debbo cercare di farle compagnia, mi aiuti parlandomi di lei. ... Io sono Angel.
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da Lyra » 07/03/2015, 18:50
Molto più di quanto lei possa credere.
Francamente ne dubito, ma ognuno è libero di pensarla come vuole...
Non voleva sgridarlo per ciò che stava facendo -bere senza mettersi un limite- ma quella risposta le venne spontanea e uscì fuori dalle sue labbra prima ancora che la cantante avesse il tempo di riflettere su quanto stesse per dire. Abbassò lo sguardo, dispiaciuta, provando a far comprendere all'altro che non voleva intromettersi nelle sue faccende private, ma le era anche difficile riuscire a rimanere impassibile. Quell'uomo sembrava distrutto e a pezzi: Lyra non conosceva nulla di lui, non sapeva cosa lo abbattesse in quel modo, ma dentro di sè non poteva fare a meno di immaginarsi -al posto di Ryan Angel- il suo ex-fidanzato, che chissà come se la stava passando in quel momento. Forse anche lui aveva avuto quella stessa aria tempo prima, quando si erano mollati, e forse ce l'aveva ancora, chissà! Fatto sta che i sensi di colpa della giovane Bennet bruciavano più che mai, osservando l'investigatore seduto al suo fianco, e qualcosa la spingeva a voler perlomeno provare a parlare con l'uomo, anche per scoprire qualcosa in più di lui. Anche per avere qualcuno al suo fianco in quella serata che si stava rivelando pesante da passare in solitudine.
Allora non doveva presentarsi qui ad un orario simile.
Giusta osservazione.- glielo concesse, sorridendo gentile e accennando anche ad una lieve risata -Ma potrei dirle che se mi fossi presentata più tardi, non avrei avuto modo di incontrare una persona tanto gentile e ammirevole come lei...
Lui sembrava l'ombra di sè stesso, lei cercava di donargli un sorriso pur sapendo che l'altro avrebbe potuto -senza troppi problemi- mandarla a quel paese. Ma se nella vita reale, quella da strega, la piccola Bennet stava sempre molto attenta a ciò che faceva e diceva, lì, in mezzo ai babbani, si sentiva libera di essere e comportarsi con più naturalezza, preoccupandosi di meno di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lei.
Parole che ho sentito molto spesso.
Spero parole che le abbiano anche fatto piacere...
Senza saperlo, la Bennet stava collezionando una gaffe dietro l'altra -come poteva capire che le ex dell'uomo avevano pronunciato parole simili dopo averlo mollato?- ma erano commenti fatti con innocenza e ignoranza, che quindi avrebbero potuti essere perdonati, se ci si trovava nel mood giusto. Al momento Ryan non sembrava particolarmente interessato nè pronto a socializzare, ma gli sarebbe bastato una parola per far si che la giovane donna se ne andasse via. Se non l'aveva ancora fatto, forse non gli dispiaceva così tanto che lei stesse lì. O -più verosimilmente- non gli cambiava assolutamente nulla della sua presenza o assenza.
... Ad ogni modo la ringrazio, posso offrirle da bere? Un'altra aranciata con cannuccia, magari.
Lei è molto gentile, ma non si preoccupi. Ha già pagato il conto di quella ragazza e le ordinazioni di quei tre signori laggiù, non voglio pesare sul suo budget. E poi la mia aranciata durerà ancora parecchio, la bevo sempre molto lentamente!
Questo perchè non abituata a tutte quelle bollicine, il motivo principale per cui Lyra riusciva a finire un bicchiere di aranciata in un'ora circa.
Come si chiama e cosa fa nella vita? Se proprio debbo cercare di farle compagnia, mi aiuti parlandomi di lei. ... Io sono Angel.
Angel...- ripetè quel nome, come se le ricordasse qualcosa, mentre lasciava che lo sguardo vagasse sul volto dell'uomo seduto al suo fianco -Ha davvero un bellissimo nome. Io mi chiamo Lyra, molto piacere...
Angelo della Musica. Nel corso della sua carriera, la cantante era stata chiamata in tanti modi diversi, ma nessun nome le era rimasto così tanto impresso e appiccicato addosso come quello. Tutti la vedevano come un angelo, un essere perfetto venuto a rallegrare i loro cuori con la magia della sua voce e della sua musica. Un marchio di fabbrica sul quale il manager della giovane donna aveva puntato ogni singolo sforzo -a ragione- rendendo la sua pupilla una giovane stella nel panorama mondiale della musica.
E sono una musicista. Suono il pianoforte per la precisione, un lavoro e un passatempo insieme.
Non aveva bisogno di nascondersi agli occhi di un babbano, bastava solo che modificasse un po' la realtà. Una musicista che viveva della propria musica, senza essere esageratamente brava e famosa. Un alibi che calzava a pennello e che portava la giovane Bennet ad essere più sincera e meno portata a dire bugie.
Lei invece, che cosa fa nella vita Angel?- si, gli piaceva il suono di quella parola, si sposava bene con l'uomo che si trovava davanti -A parte salvare ragazze incinte da fidanzati stronzi e poco responsabili...
E a parte bere come una spugna...
Ma questo commento -solo pensato- lo tenne gelosamente per sè.
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da Ryan Angel » 09/03/2015, 22:29
Allora non doveva presentarsi qui ad un orario simile.
Giusta osservazione. Ma potrei dirle che se mi fossi presentata più tardi, non avrei avuto modo di incontrare una persona tanto gentile e ammirevole come lei...
Sono piuttosto facile da dimenticare. Non ha rischiato grosso, non si preoccupi.
La risposta venne detta con un tono talmente tanto calmo da non sembrare nemmeno una persona con l'autostima sotto le scarpe. Piuttosto sembrava direttamente che l'autostima non ce l'avesse, ma d'altronde Lyra non poteva certo conoscere la sua storia. Forse fu anche per quello che Ryan si rivolse a lei mascherando tutto con un tiepido sorriso, molto leggero, accennato, ma visibile.
Spero parole che le abbiano anche fatto piacere...
In qualche occasione sì, indubbiamente. È a quelle parole che mi aggrappo per continuare a considerarmi per lo meno una persona piacevole all'amicizia.
Ergo "mi sono state dette da persone che poi mi hanno spezzato il cuore ed hanno esposto il classico < rimaniamo amici che ti voglio bene >". Bevve un altro generoso sorso di birra, sospirando perché in realtà desiderava stare da solo ma tanto per carattere buono non avrebbe mai cacciato via una persona che gli aveva chiesto compagnia. In più c'era qualcosa che stava valutando secondo dopo secondo e voleva capire quanto fosse vera.
Lei è molto gentile, ma non si preoccupi. Ha già pagato il conto di quella ragazza e le ordinazioni di quei tre signori laggiù, non voglio pesare sul suo budget. E poi la mia aranciata durerà ancora parecchio, la bevo sempre molto lentamente!
Come preferisce. Come si chiama e cosa fa nella vita? Se proprio debbo cercare di farle compagnia, mi aiuti parlandomi di lei. ... Io sono Angel.
Angel... Ha davvero un bellissimo nome. Io mi chiamo Lyra, molto piacere... E sono una musicista. Suono il pianoforte per la precisione, un lavoro e un passatempo insieme.
Questa è la serata dei nomi insoliti. Credo di averne trovato uno anche più raro del mio, però piacevole all'ascolto. A giudicare dalla sua voce, quasi scommetterei che oltre a saper suonare il pianoforte lei sappia anche cantare discretamente bene.
Ottimo modo di tenere nascosta la sua vera vita. In verità la ragazza aveva praticamente detto la verità, nascondendo però il sottile dettaglio che fosse una musicista famosissima (seppur non in quel mondo) e acclamata da una grossa schiera di persone che la reputavano un vero fenomeno vocale. Intanto, nel frattempo, Ryan Angel lanciava degli sguardi sporadici verso un tavolo in particolare, ma senza destare troppi sospetti.
Lei invece, che cosa fa nella vita Angel? A parte salvare ragazze incinte da fidanzati stronzi e poco responsabili...
Se glielo dicessi poi sarei costretto ad ucciderla...
Era una battuta oppure non lo era? A giudicare dal tono no, a giudicare dal volto invece sì: di poco divertito, mentre scuoteva la testa.
Sono un detective privato. Ancora agli esordi, ma lavoro abbastanza da permettermi di poter offrire le consumazioni ad una ragazza incinta e tre sconosciuti. Piccoli prezzi da pagare per avere un po' di pace in una serata così triste.
Lanciò un'altra occhiata al tipo seduto distante ad un tavolo. Un luccichio nella manica della giacca fece individuare un obiettivo.
Paparazzo pagato molto profumatamente, per averla seguita fin dentro un locale babbano.
... Lei è consapevole che se continua a far fare le bollicine alla aranciata prima o poi perderà tutto il gas? Sembra divertirsi molto.
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da Lyra » 09/03/2015, 23:30
Sono piuttosto facile da dimenticare. Non ha rischiato grosso, non si preoccupi.
Dopo questa frase credo invece che mi sarà molto più difficile dimenticarmi di lei...
Cercò di ridere, buttandola sullo scherzo, ma la verità è che l'uomo le stava facendo davvero tanta pena per il modo in cui si stava ponendo con lei. Il suo atteggiamento lasciava comprendere solo una cosa: che la sua autostima non fosse proprio alta, se non del tutto inesistente e questo non faceva altro che far nascere il dispiacere nella giovane Bennet, sempre pronta a commuoversi per le sfortune altrui. A cosa si sarebbe potuto imputare altrimenti la sua naturale generosità, che in pratica si risolveva in donazioni anche molto abbondanti verso tutti gli enti e le associazioni benefiche di aiuto al genere umano? Aveva progettato, col proprio manager, di passare anche qualche tempo in Africa, in una missione umanitaria per aiutare i bambini più bisognosi. Sarebbe stata una bella esperienza per la giovane donna, ma che -se possibile- avrebbe fatto passare inosservata per non dover fare pubblicità anche su qualcosa che lei considerava un semplice e proprio dovere morale.
In qualche occasione sì, indubbiamente. È a quelle parole che mi aggrappo per continuare a considerarmi per lo meno una persona piacevole all'amicizia.
Scommetto che da sobrio e con uno stato d'animo un po' più allegro, lei riuscirebbe a risultare molto più che una persona piacevole all'amicizia. Glielo garantisco, ho fiuto per queste cose!
Gli fece un'occhiolino, continuando a sorridere, continuando a fingere che lei non avesse problemi al mondo, che tutto quanto andasse per il meglio. Era abituata a nascondere ciò che la tormentava, non perchè fosse fredda e glaciale come la sorella, ma perchè sapeva usare egregiamente l'arte di incantare il prossimo, un'arma che Lyra si ritrovava ad usare più volte di quanto avrebbe voluto. Con Ryan Angel però non aveva motivo di nascondersi: non lo conosceva, lui non conosceva lei -o almeno così credeva- e questo costituiva un buon incentivo per essere più sincera col prossimo e farsi molti meno problemi di confessargli ciò che le passava per la testa. Anche perchè, per quanto si sforzasse di sorridere, l'uomo non stava affatto nascondendo la sua depressione. E Lyra poteva capirlo perfettamente.
Ma la comprendo. A volte le delusioni sono talmente forti che l'unica cosa che vorrei è smettere di pensare a tutto ciò che di storto c'è in me.
Che cosa le importava di far sapere ad un babbano quanto imperfetta si sentisse la perfetta Lyra? Probabilmente il loro sarebbe stato un incontro fugace, che sarebbe iniziato e finito lì, all'interno di quel locale. Gli sorrise, con aria complice, e riprese a fare qualche bolliccina soffiando nella cannuccia, prima di prendere un sorso della sua aranciata.
Questa è la serata dei nomi insoliti. Credo di averne trovato uno anche più raro del mio, però piacevole all'ascolto.
Lo prendo come un complimento, la ringrazio!
A giudicare dalla sua voce, quasi scommetterei che oltre a saper suonare il pianoforte lei sappia anche cantare discretamente bene.
Devo dire che me la cavo, si... Nessuno si è mai lamentato nel sentirmi cantare finora! Lei invece, che cosa fa nella vita Angel? A parte salvare ragazze incinte da fidanzati stronzi e poco responsabili...
Se glielo dicessi poi sarei costretto ad ucciderla...
Uuuuh così mi mette paura... Non è tutto uno stratagemma per spaventarmi e costringermi ad andare via, vero?
Chiese, un po' più giocherellona, notando che a discapito della voce seria il volto presentava un sorriso che le fece comprendere lo scherzo insito nella frase appena pronunciata dall'investigatore privato.
Sono un detective privato. Ancora agli esordi, ma lavoro abbastanza da permettermi di poter offrire le consumazioni ad una ragazza incinta e tre sconosciuti. Piccoli prezzi da pagare per avere un po' di pace in una serata così triste.
Agli esordi ha detto? Ed è già così bravo da bastarle un'occhiata per comprendere quando una donna al primo mese di gravidanza è incinta? Se questi sono i presupposti, immagino che farà molta strada...
Disse scuotendo appena la testa e tornando a concentrarsi sulla propria bevanda, soffiandoci dentro senza ritegno. Non si era resa conto dell'uomo che l'aveva seguita e che, probabilmente, avrebbe venduto quelle fotografie ad un prezzo carissimo, fornendo alle riviste scandalistiche la possibilità di ricamare una love story fra la famosa Lyra e l'uomo appena incontrato nel bar.
Mi dispiace che per lei questa serata sia triste...- aggiunse poco dopo, tornando a fissare l'uomo con i suoi grandi occhi color nocciola -Anche se posso sembrare invadente, si ricordi che se vuole passare la serata da solo non ha che da chiederlo e la lascerò in pace. Solo...non beva troppo. Conosco perfettamente gli effetti dell'alcool, non merita di ridursi uno straccio per un momento non proprio felice...
Disse in un impeto di sincerità e serietà, lasciando che i suoi occhi sio offuscassero per un attimo, perdendosi nei ricordi di un passato fin troppo conosciuto dalla giovane Bennet. Fu però la successiva domanda di Ryan a destarla dai suoi pensieri, riportando la giovane cantante sulla realtà presente.
... Lei è consapevole che se continua a far fare le bollicine alla aranciata prima o poi perderà tutto il gas? Sembra divertirsi molto.
Perchè? Non è questo lo scopo della cannuccia?
Chiese sbalordita e facendo saltare -ma c'era mai stata?- la copertura di donna babbana che non conosceva affatto la magia e il mondo magico.
Oh...però è una cosa divertente da fare, no? Insomma...se voglio bere qualcosa mi basta poggiare direttamente le labbra sul bicchiere, senza bisogno di usare altri oggetti... Però devo ammettere che anche per bere è comodissima!
Rispose d'un tratto divertita, togliendo la cannuccia e prendendo una sorsata molto più lunga direttamente dal bicchiere, sentendo le bolliccine pizzicarle la bocca e la gola.
E' buonissima, ma faccio un sacco di fatica a mandarla giù... Sa per via del fatto che pizzica...
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Lyra
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da Ryan Angel » 12/03/2015, 17:24
Agli esordi ha detto? Ed è già così bravo da bastarle un'occhiata per comprendere quando una donna al primo mese di gravidanza è incinta? Se questi sono i presupposti, immagino che farà molta strada...
Me lo auguro anche io, così potrò offrire sempre più ordinazioni gratis a chi voglio!
In effetti, quando era ancora ai suoi primi casi, Ryan Angel aveva già un intuito davvero sviluppato e spiccato. Non che fosse davvero in grado di riconoscere una ragazza incinta al primo sguardo, ma ci andava sicuramente molto vicino. Il suo primo omicidio risolto fu a distanza di nemmeno sei mesi dall'inizio della carriera, un bell'augurio di futura fortuna, almeno professionale. C'era chi diceva "Fortunato al gioco, sfortunato in amore", forse per lui la fortuna doveva essere nel campo lavorativo per andare a deteriorare quella sul piano affettivo, chi lo sa, ad ogni modo meglio non rifletterci troppo su, già era fin troppo depresso senza aggiungere altro carico.
Mi dispiace che per lei questa serata sia triste...
Ah se ne è accorta? Come attore faccio schifo...
Anche se posso sembrare invadente, si ricordi che se vuole passare la serata da solo non ha che da chiederlo e la lascerò in pace. Solo... non beva troppo. Conosco perfettamente gli effetti dell'alcool, non merita di ridursi uno straccio per un momento non proprio felice...
... Fosse solo un momento, potrei anche darle un po' più ascolto, bella signorina. Comunque grazie dell'interessamento e no, può stare dove vuole, se preferisce. Non mi dà fastidio.
Più che altro voleva che lei rimanesse perché stava cercando capire cosa avesse in mente il tizio in osservazione poco lontano. Ormai era assodato che fosse un fotografo ma lo stava facendo per una rivista o per conto proprio: era uno stalker o un giornalista? L'abbigliamento era troppo coperto e non c'erano indizi solidi per determinarlo, quindi al detective non restava altro che continuare a studiarlo. Nel frattempo, Lyra sembrava divertirsi molto nello sfruttare la cannuccia nel modo più sbagliato possibile, ovvero soffiando nella bevanda. In tal modo mandava via tutto il gas al suo interno e andava a compromettere l'essenza stessa del drink ordinato.
Perché? Non è questo lo scopo della cannuccia?
...
Oh... però è una cosa divertente da fare, no? Insomma... se voglio bere qualcosa mi basta poggiare direttamente le labbra sul bicchiere, senza bisogno di usare altri oggetti... Però devo ammettere che anche per bere è comodissima!
...
E' buonissima, ma faccio un sacco di fatica a mandarla giù... Sa per via del fatto che pizzica...
Comprensibile... Senta, le va di fare una passeggiata sul pontile? O magari anche sotto ad esso, sulla sabbia.
Senza neanche aspettare la risposta, Ryan Angel pagò al volo la propria ultima ordinazione, prendendo il montgomery blu notte e indossandolo velocemente. Quasi sicuramente pensava che lui fosse un babbano e quindi, potendo usufruire della magia, non avrebbe avuto alcun problema ad accettare di passeggiare, conscia che se si fosse rivelato un maniaco lo avrebbe potuto sistemare in men che non si dicesse con la bacchetta. Una volta fuori, l'uomo prese le scale del pontile che conducevano di sotto, verso la riva del mare, un mare quella notte molto calmo e placido. Pochissime luci ad illuminare la sabbia ma la luna aiutava a vederci meglio. Era quasi sicuro comunque, che fossero stati seguiti.
... Una babbana che non sa esattamente a cosa serva una cannuccia... ... Se voleva trovare un modo adeguato per farsi definire stramba o per farsi scoprire, beh se l'è procurato.
Ruppe il silenzio con quella frase, appena divertito ma mai comunque contagiato nel sorriso o nel tono troppo allegro. Quando poi furono abbastanza vicini ad una delle palizzate di legno che sorreggevano il pontile, Ryan Angel la spinse piano con la schiena addosso ad essa, avvicinandosi molto alla Bennet, fissandola negli occhi come se avesse intenzione di baciarla o comunque di intrattenersi con lei a livello molto più intimo rispetto che una semplice chiacchierata tra appena conoscenti. In realtà il suo intento era portare il fotografo ad attivare il flash della macchinetta e non appena ciò avvenne, estrasse la bacchetta dalla tasca del giaccone e lanciò un incantesimo sopra la loro testa.
Beccato.
Petrificus Totalus
Difficoltà: 1 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Immobilizza l'avversario facendo diventare il suo corpo duro e pesante come la pietra Genere: Offensivo Danno: 4
La invitò a seguirlo di nuovo su per le scale, così da poter raggiungere il tipo che se ne stava ancora immobile come un fesso appoggiato al parapetto destro del pontile e la macchinetta fotografica tra le mani. Senza dire una parola, il detective cercò nella tasca dei pantaloni dell'uomo il suo portafogli, aprendolo infine e prendendo un biglietto da visita e un tesserino di lavoro recante il nome di una importante testata giornalistica di curiosità sul mondo dello spettacolo magico. Scosse il capo, riponendo tutto quanto al proprio posto, di seguito, estrasse la scheda di memoria dalla macchinetta e la lanciò nel mare aperto.
Adesso io ti libererò, dopo di che tu farai le scuse alla signorina e te ne andrai, chiaro?
Finitus/ Finite Incantatem
Livello: 1 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Annulla gli effetti di alcuni incantesimi oppure ne fa cessare l'effetto Genere: // Danno: //
Mi... mi dispiace, chiedo scusa miss Lyra, è lavoro, solo lavoro! Buona... buona serata, arrivederci!
Detto questo, l'individuo si smaterializzò all'istante, lasciandoli di nuovo soli nella serena notte di Virginia Beach.
Mi perdoni per esserle sembrato un maniaco sessuale, poco fa, volevo solo evitarle ed evitarmi una rogna. Ne ho fin troppe in questo periodo ed aggiungerci anche l'apparizione in qualche pagina di cronaca rosa non mi sembrava il caso.
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Ryan Angel
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da Lyra » 12/03/2015, 23:56
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe riuscita a trovare, in un bar babbano, una persona più depressa di lei? A quanto pare non c'era limite alla sfortuna portata da Cupido, se riusciva a ridurre ad uno straccio un uomo del calibro di Ryan Angel. Non che Lyra lo conoscesse -ci stava scambiando due parole si e no solo da qualche minuto- eppure riusciva quasi a sentire che la sofferenza dell'investigatore era qualcosa che lei stessa aveva già provato e provava ancora adesso. La solitudine, la tristezza poteva spingere due persone ad avvicinarsi per superare insieme quel terribile momento di crisi. Forse fra di loro sarebbe nata una splendida amicizia, forse qualcosa di più o qualcosa di meno, ma la giovane Bennet era grata di aver incontrato sul proprio cammino Angel, sebbene lui non fosse di quello stesso avviso o meglio non gliene importasse nulla della persona che al momento gli stava seduta affianco.
... Fosse solo un momento, potrei anche darle un po' più ascolto, bella signorina. Comunque grazie dell'interessamento e no, può stare dove vuole, se preferisce. Non mi dà fastidio.
E sempre tutto un momento. C'è chi dice che la vita è fatta di attimi fugaci che vanno e vengono a tutta velocità e che noi siamo in grado di afferrarne pochissimi... Chissà, forse il segreto non è riuscire a cogliere tanti attimi, quanto riuscire a mantenere quelli che già abbiamo preso...
Serata filosofica, forse, ma a Lyra piaceva chiacchierare e l'uomo non sembrava poi così tanto scocciato da lei da indurla a credere che fosse meglio cambiare aria. Anzi, Ryan era stato anche così gentile da farle capire a cosa servisse veramente una cannuccia, utilizzo che la cantante ignorava del tutto, facendo quindi la figura della persona stramba e fuori dal mondo.
Senta, le va di fare una passeggiata sul pontile? O magari anche sotto ad esso, sulla sabbia.
...Si, perchè no? Prendere un po' d'aria mi farà bene!
E visto che lui era un babbano non avrebbe dovuto temere per la propria incolumità se le cose si fossero messe male. Dopo aver pagato la propria ordinazione, la giovane Bennet afferrò quindi il proprio cappotto -indossandolo- e la borsa, camminando affianco all'uomo e fissando con aria trasognata la bellissima nottata che si stagliava di fronte a loro. Il cielo era pieno di stelle e man mano che si avvicinavano alla spiaggia, Lyra poteva sentire l'odore del mare, un odore buonissimo che le era sempre piaciuto, così come il delicato suono delle onde.
Non c'è concerto migliore che ascoltare la musica della natura, non crede?
Chiese, desiderosa di fare conversazione, mentre si slacciava le scarpe per poter camminare scalza sulla sabbia morbida e fredda.
... Una babbana che non sa esattamente a cosa serva una cannuccia... ... Se voleva trovare un modo adeguato per farsi definire stramba o per farsi scoprire, beh se l'è procurato.
Eh?
Lo fissò sbalordita, non potendo credere a ciò che avevano appena udito le sue orecchie: quell'uomo l'aveva chiamata babbana, conscio di ciò che significasse quella parola e del motivo per il quale l'aveva utilizzata. Avrebbe voluto aggiungere altro, ma come preso dall'atmosfera che si era creata fra di loro -o quella che lei si era solo immaginata- Ryan la spinse delicatamente con la schiena contro il pontile di legno, avvicinandosi a lei con -sembrava- l'intento di baciarla.
Se era così che doveva andare allora che andasse in quel modo. Fu l'ultimo pensiero della giovane donna, prima di sentire un rumore piuttosto conosciuto e abbastanza fastidioso, il rumore che faceva solitamente una macchina fotografica dopo aver caricato il flash.
Beccato.
Angel l'aveva salvata. Fu quello il primo pensiero che attraversò la mente della cantante, mentre fissava sbalordita l'uomo pietrificato e capendo, finalmente, che era stata seguita per tutto quel tempo, solo per poter rubare uno scatto di lei in compagnia di un uomo. La rabbia si mescolò con l'immensa gratitudine che la Bennet stava provando nei confronti dell'investigatore, mentre finiva di occuparsi dello sfortunato paparazzo.
Adesso io ti libererò, dopo di che tu farai le scuse alla signorina e te ne andrai, chiaro?
Mi... mi dispiace, chiedo scusa miss Lyra, è lavoro, solo lavoro! Buona... buona serata, arrivederci!
Sparì in un attimo e di nuovo i due rimasero da soli, il mare in sottofondo e l'odore salmastro che penetrava nelle narici e sotto pelle, facendo rabbrividire appena la giovane donna. Sorrideva, un sorriso radioso rivolto verso l'uomo che l'aveva tirata fuori dai guai senza che neanche lei stessa si fosse resa conto di esserlo. Se prima si sarebbe abbandonata senza dire niente a quel bacio, adesso provava un maggior desiderio di assaggiare le labbra del suo salvatore -un'idea romantica che si era già formata nella mente della cantante alla velocità della luce- facendogli comprendere con quel gesto quanto avesse apprezzato la cavalleria dell'altro, fatta esclusivamente per aiutarla. Gli occhi, dolci, gentili, scintillarono mentre si avvicinava a Ryan Angel, la mano che portava una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio, prima di prendere a parlare.
Io la ringra...
Mi perdoni per esserle sembrato un maniaco sessuale, poco fa, volevo solo evitarle ed evitarmi una rogna. Ne ho fin troppe in questo periodo ed aggiungerci anche l'apparizione in qualche pagina di cronaca rosa non mi sembrava il caso.
Il sorriso le si congelò sulle labbra per un istante, la mano che stava per allungarsi e posarsi sul petto dell'uomo ferma a metà strada, prima di fae il percorso inverso e tornare da dove era venuta. Lo aveva fatto per evitare rogne, certamente. Perchè mai aveva creduto che fosse stato solo per lei, solo per aiutare una giovane donna in difficoltà? Lyra credeva fin troppo alle favole, all'amore romantico, a quello che poteva nascere fra un uomo e una donna accomunati da tante delusioni d'amore e dal desiderio di non rimanere da soli. Ma questo era quello che lei avrebbe voluto, non ciò che in quel momento stava pensando l'uomo vicino a sè. Aveva ferito il suo orgoglio e il suo egocentrismo, con quelle parole, ma la cantante non era tipa da mostrare determinate reazioni tanto facilmente. Scosse la testa, facendo ondeggiare i suoi capelli, morbidi come la seta, allontanandosi di qualche passo dall'investigatore per poggiare una mano sulla struttura in legno sopra di loro, osservando rapita il cielo stellato.
Sono io che devo scusarmi con lei. Avere a che fare con me, significa avere a che fare sempre con rogne di questo tipo...- la sua voce era morbida e delicata, modulata affinchè potesse mascherare la tristezza che sentiva dentro di sè per risultare solo piacevole e carezzevole all'ascolto -Quindi lei ha sempre saputo chi ero davvero, non è così?- gli dava la schiena, ma solo perchè le sembrava che la luna fosse particolarmente bella quella sera. Amava contemplare paesaggi naturali, molte delle sue canzoni cercavano di riprodurre quella stessa magia che la cantante provava stando a contatto con la natura -Lei si che è veramente un angelo.- sottolineò quella parola, voltandosi finalmente per guardare nuovamente l'uomo. La penombra gli donava un fascino molto particolare, seducente, stessa cosa si poteva dire di lei? Occhi dolci e grandi, sorriso gentile e uno sguardo che nascondeva molto più di quanto volesse lasciar vedere all'altro. La giovane Bennet era davvero un piccolo puzzle intricato.
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da Ryan Angel » 14/03/2015, 16:29
Non c'è concerto migliore che ascoltare la musica della natura, non crede?
Ha ragione. Ma anche un po' di classica ogni tanto non mi dispiace...
Sorrise quasi spiritoso, con le mani in tasca e il cammino tranquillo, naturale, volto a prendere nel sacco il tizio che li stava seguendo, o meglio, che stava seguendo lei perché lui in quel caso non era altri che una succulenta pedina per rimpinguare le tasche dei direttori delle testate giornalistiche di scandalo magico. Raggiunta una zona adeguata alla situazione e al piano veloce escogitato dal Vastnor, Ryan Angel prima le fece presente che conosceva la sua identità, cambiando quindi le carte in tavola, dopo di che, attaccandola ad un pilastro di legno, simulò l'intento di volerla baciare, intento che per altro lei sembrava anche... ricambiare?
Cosa?! Non è normale, mi conosce da venti minuti...
Evidentemente aveva fatto colpo, evidentemente l'atmosfera non era niente male, fatto stava che quando cercava di rimorchiare non ci riusciva manco per sogno, poi quando invece non gliene fregava nulla, finiva che una bella femmina la conquistava sul serio. Che presa a male. Non certo perché lei non fosse appetibile, altro che, ma non era la sua intenzione, voleva semplicemente togliere di mezzo un problema ad entrambi, cosa che fece poco dopo, bloccando il paparazzo con la magia e costringendolo alla fuga dopo avergli distrutto ogni prova. Un tale comportamento però, parve non essere gradito dalla cantante famosa del Mondo Magico, tanto che i suoi atteggiamenti mutarono subito.
Sono io che devo scusarmi con lei. Avere a che fare con me, significa avere a che fare sempre con rogne di questo tipo...
Sembrava sul punto di ringraziarmi in tutt'altro modo. Che cosa le ha fatto cambiare idea?
Quindi lei ha sempre saputo chi ero davvero, non è così?
Sì ma ho ipotizzato che volesse in qualche modo mantenere l'anonimato. Stare a contatto con un mondo che non la conosce, con il quale non è costretta sempre a fingersi sorridente. La tristezza la proviamo tutti, le emozioni umane non hanno esclusive.
Chi più di lui poteva permettersi di esprimersi in un modo simile? Probabilmente nessuno. Sentiva ancora addosso e sul cuore il passo di tutte le storie andate male, di tutti gli equivoci, i problemi, le sofferenze, le verità nascoste. Una persona abituata a dover essere sempre amata dai suoi fan, aveva il permesso per lasciarsi andare ogni tanto? Onestamente lui credeva proprio di no e la riprova fu il cambiare dell'atteggiamento della ragazza non appena egli fece capire che la conosceva per quel che era. No, non poteva aver imputato quella mutazione al proprio comportamento non eroico, ma d'altronde mica la conosceva così tanto bene.
Lei si che è veramente un angelo.
Questa frase può aprire a moltissime interpretazioni, lo sa?
La osservò negli con una lieve maggiore intensità, per quanto sempre spenti e poco vitali.
La prima che mi viene in mente è che lei sia una persona estremamente romantica e fervida credente nelle favole. Tende in certi casi a mitizzare il prossimo, dandogli una connotazione soprannaturale per se stessa, per il suo "io" interiore, per la sua fantasia. La seconda è che spesso viene considerata lei l'angelo ma a volte capita che non ci si senta affatto, costretta però a non farlo capire mai. Le prigioni di cristallo ed ora sono bellissime, accoglienti, scintillanti e preziose... ma sono pur sempre prigioni.
Cominciò a camminare lungo il pontile, non curante che lei lo seguisse o meno, in fondo non stava facendo moltissima strada. Raggiunto un distributore automatico di bevande e dolciumi, si prese una 7UP, bibita babbana dolce e gassata che non assaggiava da una vita. Il sapore dello zucchero e del lime era davvero delizioso, per di più, non essendo altro alcol, stava tranquillo di potersela permettere. D'un tratto, osservando un particolare prodotto all'interno del piccolo negozio artificiale, prese una monetina e la inserì al suo interno, facendolo calare nel vano sottostante. Pochi secondi dopo lanciò quello stesso prodotto verso Lyra, sperando nei suoi riflessi pronti.
Se vuole sentirsi babbana e se stessa per una notte, dia un morso a questo. Sono sicuro che non l'ha mai assaggiato. Una bomba calorica che per il suo manager non dovrebbe mai permettersi, un cibo che difficilmente vedrà alle feste altolocate. Posso dirle però che ne varrà la pena. Si fidi.
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