|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
I luoghi di maggiore interesse nella storia della land sparsi per il mondo e una chat per poter giocare in qualsiasi luogo non presente su PW
| |
|
|
|
|
|
da Alexis » 08/09/2013, 19:33
Dopo lo sconcerto iniziale e legittimo, vista la portata di ciò che Eibhlin le aveva detto, Alexis ci mise qualche istante per recuperare lucidità: appellò a sé tutta la logica fredda di cui disponeva per analizzare l'accaduto, le nozioni appena apprese e le loro implicazioni, arrivando così ad ammettere con se stessa che, in fondo, era tutto piuttosto gestibile; le Gilde esistevano, ma quella era una notizia che non risultava nuova, per l'ex Delfina... la vera novità era il suo essere una possibile Acuan. Avrebbe potuto considerare la donna di fronte a sé una pazza per quelle parole, ma come avrebbe potuto quando dentro di sé la sentiva in modo inequivocabile? Accettata quella verità, dunque, e compreso anche che la persona di fronte a lei era a capo della Gilda Acuan, restava un'ultima cosa da fare... decidere che fare, se diventare parte del gruppo o meno. Una decisione importante, fondamentale, che prima di essere presa necessitava di una riflessione seria e profonda, aiutata anche dalle risposte alle domande che Alexis stessa pose ad Eibhlin poco dopo, prima tra tutte se e quanto la sua vita sarebbe dovuta cambiare e quali conseguenze avrebbe avuto su di essa l'essere parte della Gilda.
Naturalmente. Se diventerai un'Acuan imparerai la lingua comune a tutte le Gilde, e gli incantesimi legati al tuo Elemento: ti verrà insegnata la storia degli Acuan, e verrai aiutata nello stringere il legame con l'Acqua affinché, un giorno, possiate essere una cosa sola; avrai accesso al villaggio della Gilda Acuan, che potrai frequentare per un minimo di due volte a settimana senza limiti massimali, potrai passare tutto il tempo che vorrai coi tuoi Confratelli e farai parte della grande famiglia Acuan. Questo non t'impedirà certo di vivere la tua vita: potrai proseguire gli studi, lavorare nei campi che più ti saranno congeniali senza alcun ostacolo; ti dirò di più, la Gilda Acuan si distingue proprio per l'amore per la ricerca e lo studio... sono piuttosto sicura che troverai molte persone con cui condividere le tue stesse passioni.
Quelle risposte ebbero il potere di tranquillizzare non poco la Parker: era disposta a modificare il suo stile di vita se necessario, ma non a mutarlo completamente; sapere di poter comunque studiare e lavorare dove e come preferiva, di non essere troppo vincolata ad un luogo dove Typhon, stando alle precedenti parole della donna, non sarebbe potuto accedere, e di avere inoltre la possibilità di apprendere concetti nuovi, unici, erano tutti punti a favore di una decisione positiva. Vero anche che il non poter dire nulla al fidanzato la faceva sentire non poco triste, perché odiava l'idea di dovergli nascondere qualcosa: per questo chiese conferma ad Eibhlin, sperando che la risposta fosse positiva per lei.
La segretezza è la base della vita in Gilda, Alexis: nessuno, né i tuoi genitori né i tuoi amici o il tuo fidanzato possono sapere che ne fai parte, solo i tuoi Confratelli e gli altri Gildati avranno questa possibilità...
Sospirò a quelle parole, annuendo lentamente: aveva temuto che fosse quella la risposta che avrebbe ricevuto, e così era stato; d'altronde se le Gilde erano, per quasi tutti, estinti ormai da secoli, non era certo perché i loro componenti andavano a sbandierare la cosa in giro per il mondo magico. Annuì nuovamente e schiuse le labbra per dire qualcosa, per commentare forse con la conferma che aveva compreso il discorso, quando Eibhlin la precedette.
E tuttavia, in questo caso, penso di poter fare un'eccezione, perché il tuo ragazzo... è un Terran.
Lui è cosa?!
Esclamò Alexis, non riuscendo a trattenersi, un'espressione di totale sbigottimento sul volto: Typhon un Terran, ma era... assurdo, pazzesco, incredibile!
Beh, nemmeno troppo... insomma, il suo legame con le piante è palese, forse non dovrei nemmeno stupirmene troppo. E poi, se io posso essere una Acuan, perché lui non può essere un Terran?
La rimbeccò una vocina dentro di sé, costringendola a quella riflessione logica che, in effetti, non era così sbagliata a pensarci bene, soprattutto perché questo significava potergli dire la verità: ecco allora perché spesso spariva, nei weekend o durante la settimana, per un paio di giorni... andava dai Terran come lei sarebbe dovuta andare dagli Acuan!
E' una notizia che non mi sarei mai aspettata, ma... sono felice. Insomma, io sto bene nel sentire l'Acqua dentro di me, ed immagino sia lo stesso per lui col suo Elemento.
E poi l'aveva sempre saputo che il suo Ty era speciale.
Scoprirai che molte persone che ti circondano o che hanno fatto parte della tua vita sono legate alle Gilde... non solo Typhon, ma anche la tua ex docente di Erbologia, Lindë Vilvarin, ne fa parte... lei è la Guida dei Terran.
Si batté una mano sulla fronte in un gesto istintivo, spontaneo: la professoressa di Erbologia a capo dei Terran... quindi Typhon lavorava a stretto contatto col simbolo concreto della Terra e del Vento, era fortunatissimo per la miseria!
Capisco, beh, non so davvero che dire... c'è qualche altro docente della scuola di Hogwarts che fa parte di una Gilda? A questo punto mi aspetto veramente di tutto...
La tua ex professoressa di Pozioni, Martha Bennet, è un'Acuan invece... la incontrerai al villaggio, se deciderai di essere una di noi.
Detto fatto. Quella notizia, però, fece nascere un sorriso spontaneo sulle labbra della Delfina: apprezzava molto Martha come persona, la sua dedizione al lavoro e la sua precisione in ogni aspetto della sua vita - per quel poco che la conosceva, almeno; sapere di poterla ritrovare all'interno della Gilda la fece sentire più tranquilla, perché significava che non sarebbe rimasta sola, che avrebbe avuto qualcuno su cui contare e a cui chiedere consiglio, immaginando di non poter disturbare Eibhlin per ogni minima sciocchezza. E mentre pensava quelle cose, si rese conto che la decisione era presa: sarebbe diventata un'Acuan.
Benvenuta in famiglia.
Io... grazie.
Mormorò di rimando Alexis, sentendosi formare un groppo in gola per l'emozione: si alzò in piedi e, avvicinandosi alla donna, si lasciò abbracciare, sentendo di essere appena diventata parte di qualcosa di grande, di unico, di speciale e di bellissimo.
Ci sono tante cose di cui parlare, ancora... ma avremo tempo. Per il momento, tieni, prendi questo. E' il simbolo degli Acuan, e non appena lo metterai non si potrà più togliere dal dito che avrai scelto: potenzierà leggermente la tua difesa magica, e sarà il tuo collegamento continuo coi tuoi Confratelli.
Silenziosa ma attenta, la Parker prese quell'anello tra le dita, sentendo il potere da esso sprigionato, e senza rifletterci ancora lasciò che le adornasse l'anulare della mano destra, percependo che esso aderiva alla pelle in modo perfetto: e come detto da Eibhlin, anche provando a sfilarselo, l'anello non si mosse di un millimetro; ormai era suo in tutto e per tutto.
Se lo desidererai, inoltre, potrai farti un tatuaggio col simbolo dell'Acqua, un disegno riservato solo agli Acuan, che, come l'anello, ti rafforzerà: non sei obbligata, ma pensaci su.
Non era mai stata tipo da tatuaggi, in realtà, ma comprendeva bene che si trattava di una cosa diversa dal solito, che non era fatto per capriccio o come abbellimento del proprio corpo, ma per potenziarsi e sentirsi ancor più legata all'Acqua. In ogni caso non accettò subito, annuendo e promettendo a se stessa di rifletterci su almeno per quella giornata, prima di dare all'altra una risposta.
So che ora hai da fare, quindi ti lascerò al tuo lavoro, ma posso sperare di condurti domani al villaggio Acuan?
Oh, sì! - esclamò Alexis raggiante - Non vedo l'ora di visitarlo e di presentarmi ai miei nuovi Confratelli!
Aggiunse, con l'entusiasmo che solo la sua giovane età poteva donarle, perché ormai aveva preso quella decisione e non sarebbe mai potuta tornare indietro.
Molto bene, è tempo che io vada allora. Domani c'incontreremo qui alle 10.30, e ti porterò a conoscere i tuoi Confratelli.
Ci sarò... E grazie per questa opportunità... non Vi deluderò.
Confermò Alexis, accompagnando Eibhlin fino all'entrata principale del negozio così da poterla salutare con una nuova consapevolezza nel cuore e l'Acqua più forte e prepotente dentro di lei.
Ti auguro una buona giornata, giovane Ruscello... che l'Acqua ti protegga sempre.
A domani, Signora dell'Acqua - la salutò la Parker, non sapendo ancora di poterla chiamare "semplicemente" Oceano - Vi auguro un buon rientro a casa.
E fu così che l'ex Delfina vide allontanarsi Eibhlin, chiudendo la porta dello Sheliak&Vega lentamente e ritrovandosi a sorridere come un'ebete di fronte ad essa. Ora era tutto diverso. Ora era tutto migliore.
[FINE]
-
Alexis
- Acuan dei Laghi
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 382
- Iscritto il: 15/01/2012, 18:49
|
|
da Elisabeth » 12/04/2014, 23:40
❋ Hogwarts => Sheliak & Vega: 07 Aprile 2108 Sabato pomeriggio ❋ Elisabeth aveva trascorso tutta la mattinata a raccogliere più informazioni possibili sulla cartomanzia e nonostante le numerose pagine che aveva letto, per la maggior parte ripetizione notizie già assimilate, gli Arcani Maggiori continuavano a restare un vero mistero, mistero che la Serpeverde voleva risolvere il prima possibile e l’unico modo per riuscirci era concentrarsi su quegli enormi tomi che solo a vederli erano capaci di farti venire violente emicranie. Alla fine si era decisa e dopo aver riposto i libri che aveva consultato in precedenza si concentrò su un enorme volume, più di cinquecento pagine scritte piccolissime che contenevano un infinità di informazioni sulla cartomanzia e sulla divinazione in generale. Alla fine aveva trovato il libro che cercava, doveva solo avere la pazienza e la voglia di leggere le cento paginette dedicate agli Arcani, in poche parole una passeggiata. Nel giro di un paio d’ore la ragazzina era in preda ad un forte mal di testa, troppe informazioni tutte insieme e l’argomento non era nemmeno dei più semplici. Ottenuto il permesso da Madama Berforth di prendere in prestito il pesante tomo se ne andò nei sotterranei diretta nel dormitorio femminile verde-argento. L’idea era semplice e di facile applicazione, avrebbe riposato per un paio d’ore e si sarebbe rimessa a studiare. Giunta in dormitorio, Elisabeth si sdraiò sul letto e rimase a fissare il soffitto per un’ora intera. Dormire non se ne parlava proprio. Era una bella giornata e la ragazzina decise di fare qualcosa di insolito, e scelse di andare ad Hogsmeade. Una volta che ebbe deciso come trascorrere il resto del pomeriggio non le rimaneva nient’altro da fare che prepararsi per la scampagnata. La ragazzina si fece una doccia, decise di optare per un look casual, scegliendo un vestitino nero con stampati dei gattini sul bronzo chiaro, collant pesante, francesine, giacca in pelle, il tutto in nero, l’unica nota di colore era data dalla tracolla che aveva scelto color cuoio, e visto che era stata incantata per contenere i libri di scuola poteva andare benissimo per gli acquisti di quel giorno. Doveva decidere come acconciare i capelli, e più per praticità che per altro, optò per un grazioso chignon basso. Dopo aver guardato il risultato dei suoi sforzi e ritenendosi soddisfatta, prese la bacchetta che ripose con cura nella tasca della giacca, indossò l’ormai inseparabile anello della Sfinge ed afferrati un paio di occhiali da sole e si preparò a lasciare dormitorio e Sala Comune seguita dalla piccola Daphne che quel giorno aveva deciso di non lasciarla sola nemmeno per un secondo. Uscita dal castello la Serpeverde venne investita dalla luce del sole. I raggi erano così luminosi da impedirle di tenere gli occhi verdi aperti per più di pochi secondi, e ferma sul portone d’ingresso si godette quel tepore che aspettava di sentire da diversi mesi e che ora era finalmente arrivato. Trascorsi dieci brevissimi minuti la ragazzina si decise ad aprire gli occhi ed indossati gli immancabili occhiali da sole si incamminò verso la cittadina magica. Lungo la strada la Serpeverde vide la natura riprendere vita, sentiva gli uccellini laboriosi cantare mentre costruivano il nido per i piccoli che presto sarebbero nati. Vide alcuni piccoli animali uscire dalle loro tane e fissarla curiosa. Era sempre stato così fin da quanto era molto piccola, gli animali sembrava che non la temessero e questo non poteva che renderla immensamente felice. Chissà forse sua madre aveva ragione e lei era nata per essere una magizoologa o semplicemente come diceva suo padre gli animali la vedevano ancora come un cucciolo d'uomo che si ostinava per certi versi a crescere secondo i suoi criteri e non secondo quelli della natura. Lentamente un passo dopo l’altro, ammirando la natura che la circondata, Elisabeth e Daphne giunsero in prossimità della cittadina magica, e di fatti sollevando la testa poteva vedere tranquillamente l’insegna che caratterizzata Hogsmeade. Elisabeth fissò per diversi minuti le streghe, i maghi che abitavano la cittadine ed i ragazzi che frequentavano Hogwarts correre da un negozio all’altro, era divertente vedere con quanta euforia entravano e uscivano dai vari negozietti e per una volta la Serpe fu felice di aver lasciato i suoi libri e di aver deciso di fare quella lunga passeggiata. Ora bisognava solo decidere da quale negozio cominciare. Si sedette su una panchina, accarezzando Daphne che le si era accucciata in grembo e lasciò che lo sguardo vagasse senza restrizioni intorno a lei ed il primo negozio che avesse guardato sarebbe stato anche il primo che la giovane strega avrebbe visitato, e tra tutti il suo sguardo si fermò proprio su Sheliak & Vega. La Walker non aveva ancora idea se sarebbe uscita da li con l’ennesimo libro di musica o con un nuovo spartito, ma di una cosa era cerca avrebbe passato una paio di piacevoli ore girandolando per gli scaffali. Si alzò in piedi e con passo tranquillo si diresse verso il negozio, posò una manina sulla maniglia del locale ed entrò, stringendo la piccola Daphne tra le braccia e sperando in cuor suo che la cucciola non desse fastidio. Come sempre una volta all'interno di Sheliak & Vega rimase estasiata proprio come avrebbe fatto una bambina di pochi anni in un negozio di giocattoli, ed ancora una volta il suo sguardo si posò sui vari strumenti musicali e su uno in particolare. Ho deciso, voglio comprare uno strumento che sia facilmente trasportabile e che mi permetta di poterlo utilizzare per i miei esercizi in qualunque luogo del castello, senza per forza essere vincolata dalla Sala di Musica come avviene con il piano. Pensò la Serpeverde, avviciandosi al bancone. Buongiorno. Salutò la ragazzina attendendo pazientemente che qualcuno notasse la sua presenza e come sempre una cesta contenente nuovi spartiti attirò la sua attenzione.
-
Elisabeth
-
- Grado: 8
-
- Messaggi: 549
- Iscritto il: 08/04/2012, 15:58
|
|
da Typhon » 14/04/2014, 20:34
Hogsmeade / Sheliak&Vega / Sabato 07 Aprile / Ore 16:10
Periodo intenso quello lì. Gli studi erbologici erano sempre più frequenti e le attività di Gilda occupavano tantissimo tempo. Senza contare che adesso che viveva con Aryanne, cercava di dedicarle quante più ore libere possibili, restringendo quindi quelle impegnate e concentrando in tal modo maggiore sforzo ed energia in un periodo più corto. Inoltre c'era anche il negozio, già, quello non poteva dimenticarselo, non era giusto, anche se non stava più con Alexis quella era una loro creazione dove avevano versato sudore, lacrime e sangue, quindi mai avrebbe pensato di mollare, per quanto ora rappresentava più un problema che un piacere vero e proprio. Quel pomeriggio aveva deciso di arrivare con un poco di anticipo rispetto all'orario normale di apertura per dare una pulita. Non potevano mica permettersi una persona che svolgesse le pulizie al posto loro, per questo Typhon si era rimboccato le maniche con scopa e aspirapolvere per togliere ogni traccia di sporco dalla zona clienti e dal magazzino, evitando che lo facesse la Parker. Da quando si erano lasciati, non riusciva a farle fare niente di impegnativo, cercava di semplificarle la vita in ogni modo, anche quello più stupido. Lei arrivava la mattina e trovava gli archivi sistemati, gli strumenti lucidati, le bollette pagate, insomma, l'unica cosa che doveva fare era servire, stare lì ed accogliere con un bel sorriso i clienti, fortunatamente sempre abbondanti a prescindere dal periodo. Seal pensava stupidamente che fare tutto ciò portasse la ragazza ad odiarlo un po' di meno, anche se all'effettiva lei non è che lo odiasse. Gli atteggiamenti nei suoi confronti erano sempre un po' freddi, distaccati, ma era giusto, era ovvio, che diamine, lui alla fine aveva optato per un'altra, l'aveva piantata da un giorno all'altro, così, di improvviso, che cosa si poteva aspettare? No, niente di più di ciò che lei gli dava, e Ty accettava tutto placidamente, ricambiando con l'essere il più servizievole possibile.
Ti meriti tutta la felicità che io non ti ho potuto regalare... Troverai la persona adatta, io lo so, una persona speciale come te non può rimanere sola per sempre...
Il campanello della porta tintinnò, segnando inequivocabilmente che qualcuno era entrato all'interno del negozio. Caspita, nemmeno dieci minuti dall'apertura effettiva e già entrava il primo cliente del pomeriggio, questo Typhon non se lo aspettava. Inspirò profondamente, cercando di non scacciare via l'immagine del viso di Alexis in lacrime, chiudendo gli occhi e abbassando il capo, con ancora la scopa in mano e lo straccio imbevuto nel secchio di lisoformio. Alzò poco la voce, indicando che stava arrivando e di attendere solo pochi secondi, dopo di che si sbrigò a terminare la pulizia in modo che non dovesse aspettare altro che si asciugasse ogni angolo della stanza antistante a quella aperta al pubblico, ed infine mise a posto gli attrezzi, chiudendo l'armadietto contenente i prodotti per la casa, tutti sistemati ordinatamente per tipo di effetto, pericolosità, lettera e marca. Anche quello era l'ennesima follia fatta esclusivamente per facilitare al 1000% la vita della Ricercatrice in quel negozio che forse per lei ancora odorava di tristezza, aspettative non ripagate e dolore. Passò un minuto di fronte allo specchio del piccolo bagno, dandosi una sciacquata al viso e ai capelli, così da tornare ad essere presentabile, poi si tolse la giacca di pelle rimanendo solo con una polo di colore nero, attillata, e dei pantaloni militari sfruttati spesso e volentieri anche all'interno delle Serre per maggiore comodità: erano i suoi preferiti, un regalo di Aryanne. Uscito allo scoperto, dietro al bancone, notò subito la figura di Elisabeth Walker, ex compagna del coro di Hogwarts, da sola però, quando invece la si poteva quasi sempre notare con due ragazze amiche sue, anzi, più che amiche parevano tipo galoppine.
Buongiorno.
Alexandra, buon pomeriggio. Niente scorta oggi? ... cosa posso fare per te? Hai già un'idea precisa o stai solo dando un'occhiata?
Sperò sinceramente che la ragazza non se la prendesse per quella piccola battuta, ma d'altronde l'espressione dell'erbologo non era affatto di scherno o sarcastica, bensì soltanto sorridente e tranquilla, mista ad una buona dose di professionalità e dedizione al lavoro oltre che alla musica.
-
Typhon
- Terran Huracanum
-
- Grado: 11+
-
- Messaggi: 356
- Iscritto il: 11/11/2011, 22:21
|
|
da Elisabeth » 21/04/2014, 18:21
Appena ebbe messo piede all’interno di Sheliak & Vega, Elisabeth e la sua piccola amica furono investite dall’ormai familiare odore di disinfettante. Per Elisabeth quel profumo riportava alla mente le giornate trascorse nell’ambulatorio con la sua mamma a giocare con i piccoli pazienti della donna, mentre per Daphne rappresentava le ore che la sua padroncina nello studio medico di suo padre le decideva. Sempre più spesso Elisabeth ripensava ai giorni lontani trascorsi a Parigi. La sua Parigi, casa sua e mai da quando si erano trasferiti ad Edimburgo, quella città aveva preso il posto di quella che aveva dovuto lasciare, ed ora che finalmente il suo sogno di tornare nella sua vecchia casa stava per avverarsi. Elisabeth non faceva altro che pensare a Parigi, ai nonni Dubois ed ai suoi numerosi cugini, con i quali litigava puntualmente ogni volta che si vedevano, ma ai quali voleva molto bene e vista la quantità di scherzi che le facevano anche loro dovevano volergliene. Elisabeth sorrise pensando che a fine scuola sarebbe tornata a casa e con quello stesso sorriso salutò il proprietario del negozio di turno quel giorno. A risponderle fu una voce maschile ed un ghigno che non prometteva nulla di buono le illuminò il viso. Prima di quanto potesse immaginare Typhon Seal avrebbe assistito alla comparsa dei Malandrini di Serpeverde che gli avrebbero messo a soqquadro l’intero negozio, ma al momento Elisabeth voleva evitare che qualcuno scoprisse cosa fosse andata a fare da Sheliak & Vega quel giorno. Aveva diversi libri di musica, spartiti a non finire, ma le mancava ancora una cosa per essere soddisfatta, un piccolo strumento da poter suonare ogni qualvolta che fosse saltato in mente il capriccio di farlo. Il piano era sempre stata la sua passione ed aveva iniziato a suonarlo fin da piccola, era in grado di suonare un pezzo, ma non di comporre da sola una canzone e per la verità non ci aveva mai nemmeno provato ed al momento non le interessava nemmeno provarci, ma quel piccolo strumento della famiglia degli archi le era sempre piaciuto fin da piccola ed ora aveva ottenuto il permesso di comparsero e da nonno Lucius e nonna Miranda aveva ricevuto in regalo i galeoni necessari per poterlo acquistare con l’unica raccomandazione di impegnarsi e di imparare a gestirlo. Elisabeth aveva accettato quel piccolo compromesso e si era ripromessa di imparare a suonare quel piccolo strumento quanto prima. Per la tunica di Morgana, mi sono fatta scappare l’occasione di prendere in giro a vita Patricia. Pensò Elisabeth, un attimo prima di lasciarsi distrarre da una cesta accanto al bancone contenente gli spartiti con le ultime canzone in voga in quel momento. Alexandra, buon pomeriggio. La salutò l’erbologo, mentre la Walker lo fissava scettica – Da quando mi chiama Alexandra? – si domandò Elisabeth – Che si sia fatto una dose eccessiva di disinfettante o di concime? Poco male Elisabeth o Alexandra fa lo stesso. – pensò sfoderando quel sorrisino che di norma suo padre interpretava come fonte di problemi. Niente scorta oggi? Le domandò il ragazzo, se si stesse riferendo alle ragazze oppure agli ultimi acquisti dei Malandrini Verde-Argento era ancora tutto da chiarire, ma presto si sarebbe pentito di quella domanda, conoscendo i suoi amici, qualcuno si sarebbe fatto vivo prima del previsto. Infatti alcuni minuti dopo si sentì il campanello e la porta che veniva aperta. Seal – salutò una voce fin troppo famigliare – Ero sicuro che ti avrei trovata qui. Cosa dobbiamo comprare di bello? – domandò la voce impertinente di Samuel Colin Forrester. La Serpeverde si voltò verso il compagno di casata e lo vide sorridere, fin troppo felice di averla trovava proprio dove immaginava che fosse. Dobbiamo? – domandò Elisabeth fissando il ragazzo accigliata – Non ti avevo detto di restare al castello e di venire solo con le ragazze? Non le vedo dove le hai lasciate? – domandò acida la Walker. Sono da Mielandia, ma visto che immaginavo che saresti venuta qui, sono venuta a cercarti. Vedo. – replicò seria e voltandosi verso Seal aggiunse – Voleva la scorta ed eccola arrivata. – aggiunse Elisabeth fissando l’Erbologo. … cosa poso fare per te? Hai già un’idea precisa o stai solo dando un’occhiata? Ho un’idea ben precisa Monsieur Seal, vorrei vedere dei violini. Rispose semplicemente la ragazzina. Io credevo che scherzassi quando mi hai detto che volevi imparare a suonare il violino, ma a quanto pare mi sbagliavo. Mi spieghi cosa ti rode? Si voglio imparare a suonar il violino e se ti fai uscire una sola parola con qualcuno ti concio per le feste e lo sai che ne sono capacissima. Minacciò Elisabeth. Ma quanto mi piaci quando ti arrabbi. Replicò il ragazzo sorridendo. Sei un idiota lo sai non è vero? Ribatté Elisabeth cercando di non sorridere [T/A=14]. I due ragazzi bisticciavano spesso, ma erano molto uniti, a volte davano l'impressione di essere fratello e sorella, mentre in altre sembravano più che amici.
-
Elisabeth
-
- Grado: 8
-
- Messaggi: 549
- Iscritto il: 08/04/2012, 15:58
|
|
da Typhon » 01/05/2014, 15:27
Il campanello della porta suonò proprio in concomitanza con quella domanda che ebbe in sé una nota molto retorica, infatti un altro ragazzo piuttosto giovane si fece strada all'interno del negozio direzionandosi immediatamente verso Elisabeth, la quale parve quasi stranita dal modo in cui Typhon l'aveva chiamata. In linea di massima per lui non cambiava molto utilizzare il primo o il secondo nome, era un'abitudine che aveva praticamente con tutti, ma non avendolo lei mai frequentato troppo era ovvio che non capisse il perché di quell'appellativo diverso dal solito. Il proprietario del negozio evitò di partecipare alla conversazione tra le studentessa e il suo amico, limitandosi ad attendere che Elisabeth fosse pronta per spiegargli il motivo della visita, sfogliando le pagine di una rivista di fornitori musicali che era stata lasciata lì da Alexis al mattino. Dopo qualche altro battibecco tra i due "colombi", Seal cominciò a perdere la pazienza, chiedendo definitivamente alla Serpeverde se avesse già in testa qualche acquisto specifico o fosse entrata soltanto per dare un'occhiata in giro.
Ho un’idea ben precisa Monsieur Seal, vorrei vedere dei violini.
Io credevo che scherzassi quando mi hai detto che volevi imparare a suonare il violino, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Mi spieghi cosa ti rode? Si voglio imparare a suonar il violino e se ti fai uscire una sola parola con qualcuno ti concio per le feste e lo sai che ne sono capacissima.
L'amico Forrester rispose ulteriormente provocando nella giovane allieva di Hogwarts un moto di rabbia misto ad imbarazzo sul quale comunque Typhon preferì non soffermarsi. Il suo lavoro era mostrare gli strumenti musicali e quello avrebbe fatto. Uscito da dietro il bancone con un mazzo pieno di chiavi, il Drago si diresse fino ad una grossa teca contenente tutti gli strumenti ad arco disponibili. Alcuni erano solo da esposizione e andavano ordinati per riceverli entro due settimane mentre altri invece era disposti perfettamente in serie, tra questi naturalmente anche i violini, tutti di ottima fattura, lucidi e dalle corde ben tese e nuove di zecca. La manovra della pulizia era solitamente indirizzata alla Parker ma anche in quel frangente Typhon aveva fatto in modo che la delfina non avesse dovuto muovere un muscolo, occupandosi lui di passare l'anti polvere e il lucido per legno su ogni strumento del negozio, stesso valeva per i vetri delle teche e le finestre in generale.
Come mai così tanto riguardo nel far sapere che vuoi imparare a suonare il violino, Walker? Ad ogni modo, eccoli qui, puoi scegliere quello che preferisci, però indicalo senza toccarlo...
Tanto una volta acquistato e ricevuto nella custodia, la ragazza avrebbe potuto rigirarselo e consumarlo quanto le pareva. Ricordava ancora la prima volta che aveva acquistato una chitarra, la sua chitarra, soltanto sua e non prestata da qualcun altro. Emozione allo stato puro, trepidante attesa di muovere le dita sulle corde, impregnarla dell'odore del proprio sudore e sangue. Quando la musica faceva così parte della vita di qualcuno, l'acquisto di uno strumento rappresentava un momento davvero catartico e fondamentalmente eclatante, per quello il Prefetto cercò di capire se Elisabeth avesse chiesto o meno al suo amico di stare un attimo zitto mentre si prendeva il tempo per scegliere quale violino prendere in mezzo ai tanti, poiché nessuno era uguale all'altro e tra tutti loro, forse ce n'era uno in particolare che stava chiamando proprio lei, ma per stabilire quella connessione, quel contatto, non poteva di certo avere di sottofondo le risate divertite e scherzose dell'amico/fratello/???.
Indecisa? Quello che vedi sulla destra estrema è di fattura neozelandese: legno robusto e cassa spessa ma le corde sono meno elastiche. Quello al centro invece è svizzero: accordatura facilitata e vibrazione eccellente ma struttura più fragile. Infine quello sulla sinistra viene dall'Italia: bilanciamento perfetto sia in quanto a corpo che corde, ma suono un po' meno incisivo.
-
Typhon
- Terran Huracanum
-
- Grado: 11+
-
- Messaggi: 356
- Iscritto il: 11/11/2011, 22:21
|
|
da Elisabeth » 11/05/2014, 22:21
Dopo mesi di riflessione, finalmente Elisabeth si era decisa ed era andata ad Hogsmeade per comprare il tanto sospirato violino e chi doveva disturbarla durante l’acquisto? Samuel Colin Forrester. Non c’era volta che doveva fare qualcosa di importante che quel ragazzino non comparisse dal nulla, a volte Elisabeth gli era stata grata per la sua presenza, ma altre volte averlo intorno la infastidiva proprio come adesso. La francesina voleva scegliere il suo violino in compagnia della sua piccola volpe e di nessun altro, in fin dei conti per molto tempo solo la sua piccola amica l’avrebbe sentita suonare ed era giusto averla accanto in quel momento ed invece no, il solito guastafeste doveva apparire per romperle le scatole.
Ma quando mi piaci quando ti arrabbia.
Le disse il ragazzo sorridendo e ben sapendo che la francesina difficilmente si sarebbe arrabbiata per le sue battutine, ormai la conosceva bene, eppure negli ultimi tempi il cambiamento che stava avvenendo nella ragazza lo spaventava, a volte sembrava tanto diversa da apparirle un’altra persona.
Sei un idiota lo sai non è vero?
Gli disse cercando di non sorridere, cosa che non le riuscì del tutto visto che il ragazzino fu subito pronto a dire un’altra delle sue battutine.
Se fossi un idiota come dici non ti piacerei così tanto.
Primo non mi piaci proprio per niente e secondo vorrei comprare il mio violino in pace, perché non non vai a curiosare in giro per il negozio, ovviamente senza toccare niente?
Propose Elisabeth fissando il ragazzo.
Se ti prometto di restare in silenzio posso restare?
Domandò il ragazzo sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori, ben sapendo che avrebbe convinto la ragazzina a farlo restare senza grossi problemi.
Solo se stai zitto.
Disse seria.
Come mai così tanto riguardo nel far sapere che vuoi imparare a suonare il violino, Walker?
Odio mettere in piazza i miei affari, meno persone saranno a conoscenza di questa storia e più tempo avrò a mia disposizione per potermi esercitare in pace.
Rispose la Serpeverde senza tanti giri di parole.
Ad ogni modo, eccoli qui, puoi scegliere quello che preferisci, però indicalo senza toccarlo...
Per chi mi ha presa? – domandò Elisabeth già di per se piuttosto irritata – prima di scegliere avrò bisogno di alcune piccole delucidazioni.
Indecisa?
Secondo lei?
Domandò Elisabeth fissando l’Erbologo. Certo che era indecisa e chi non lo sarebbe stata in quel frangente. La scelta di un violino non era semplice e nonostante si fosse documentata era lo stesso una scelta difficile da portare a termine e chiedere un consiglio a Samuel visto che era a portata di mano si sarebbe rivelata del tutto inutile visto che il ragazzo aveva smesso di suonare il violino da parecchio tempo. Intanto Typhon Seal il più professionalmente possibile le spiegava le qualità dei violini che aveva in negozio.
Quello che vedi sulla destra estrema è di fattura neozelandese: legno robusto e cassa spessa ma le corde sono meno elastiche. Quello al centro invece è svizzero: accordatura facilitata e vibrazione eccellente ma struttura più fragile. Infine quello sulla sinistra viene dall'Italia: bilanciamento perfetto sia in quanto a corpo che corde, ma suono un po' meno incisivo.
Elisabeth non guardò nemmeno per un secondo i violini che il ragazzo le il ragazzo le aveva appena descritto, prima di fare la sua scelta anzi prima di farsi ammaliare dalla bellezza di uno di quei violini voleva più informazioni possibili a riguardo, il tipo di corde che montavano, i vari problemi con le strutture più o meno fragili.
Prefetto Seal che problemi potrebbero insorgere utilizzando un violino con struttura fragile e soprattutto che tipo di corde sono state montate sui violini che mi appena descritto?
Domandò la francesina fissando l’Erbologo. Elisabeth era ben decisa a compare il suo strumento seguendo più un criterio logico piuttosto che dalla bellezza del violino che potesse avere di fronte e comunque dopo averlo comprato poteva ammirarselo per tutto il tempo che voleva.
-
Elisabeth
-
- Grado: 8
-
- Messaggi: 549
- Iscritto il: 08/04/2012, 15:58
|
|
da Typhon » 25/05/2014, 21:57
Odio mettere in piazza i miei affari, meno persone saranno a conoscenza di questa storia e più tempo avrò a mia disposizione per potermi esercitare in pace.
Credo tu sia un po' troppo catastrofica Walker. Lo ricordi vero che la Sala Musica è riservata solo ai musicanti e lì nessuno può disturbarti a prescindere? Ad ogni modo, eccoli qui, puoi scegliere quello che preferisci, però indicalo senza toccarlo...
Per chi mi ha presa? Prima di scegliere avrò bisogno di alcune piccole delucidazioni.
Indecisa?
Secondo lei?
Non sono nella tua testa. Comunque, ascoltami bene e... Forrester, seriamente, lasciala ascoltare in santa pace, è un momento importante per lei.
Typhon sapeva perfettamente quanto fosse catartico l'attimo prima dell'acquisto del proprio primo strumento musicale. L'emozione di abbracciare con lo sguardo l'oggetto, immaginarselo già tra le mani, immaginarsi già a suonarlo e far vibrare le sue note. Questo accadeva con le chitarre come con i pianoforti, le batterie o i violini, per quello Seal lanciò uno sguardo omicida al ragazzo vicino Elisabeth intimandogli di calare nel silenzio per non disturbarla in quel momento prezioso più di 10.000 Galeoni. Poté quindi procedere con le delucidazioni richieste, illustrando alla Serpeverde tutte quante le caratteristiche di ogni violino presente nella teca. Da quello con il legno più robusto a quello con la vibrazione più alta a quello con l'equilibrio quasi perfetto, ognuno di quei violini aveva in sé una specialità, qualcosa di unico, qualcosa che andava sfruttato per rendere il massimo consentito o forse anche superarlo. Non sarebbe stato semplice, ma la pratica e l'addestramento servivano anche a quello, la Vice Preside Vireau non finiva mai di ripeterlo.
Prefetto Seal che problemi potrebbero insorgere utilizzando un violino con struttura fragile e soprattutto che tipo di corde sono state montate sui violini che mi appena descritto?
I violini con struttura fragile permettono che il suono sia più vivo ma allo stesso tempo sono soggetti a maggiori rischi se cadono o sbattono contro delle superfici resistenti: in sostanza basta fare attenzione e non accadrà nulla di grave. Parlando delle corde, sul primo modello sono montate corde di carbonio rivestite in alluminio, sul secondo invece corde in nylon rivestite in acciaio, mentre il terzo presenta corde in rayon e rivestite in argento. In tutti e tre i casi ovviamente sussiste un'anima fatta di budello animale. Il primo tipo va forte nelle note alte, il secondo tipo più o meno su tutte le note mentre l'ultimo è molto valido nelle note basse.
Adesso doveva aver detto praticamente tutto, non mancava nulla all'appello se non i prezzi, ma per la convenzione istituita con la scuola, gli studenti pagavano la stessa identica cifra per qualunque strumento della stessa tipologia a prescindere dalla qualità, a meno che non si trattassero di strumenti richiesti appositamente e quindi ordinati dal negozio e fatti giungere per posta dall'estero. A quel punto, per Typhon non rimaneva che lasciare qualche minuto la ragazza per conto proprio, così da essere libera di pensare adeguatamente al da farsi, così si allontanò tornando al bancone e prendendosi dal mini frigo sotto di esso una lattina di tè freddo alla pesca.
Quando hai deciso, fammi un fischio che ti apro il vetro così puoi prendere il violino e portarlo qui per finalizzare il pagamento. Prenditi tutto il tempo che ti serve, se volete qualcosa da bere ho delle lattine di tè freddo alla pesca, limone e verde a 15 Falci l'una.
-
Typhon
- Terran Huracanum
-
- Grado: 11+
-
- Messaggi: 356
- Iscritto il: 11/11/2011, 22:21
|
|
da Estia » 22/11/2014, 23:18
~ Esterno dello Sheliak&Vega • 28.03.09 • 5.54 p.m. ~
Aveva atteso con ansia quel momento. Si era concentrata sul Gaiux per tutti i giorni nei quali era stata a contatto con gli altri Eredi, le Guide druidiche e i Capi Gilda, compiendo il suo dovere com'era giusto che fosse... ma la notte, quando poteva riposarsi in attesa che arrivasse un nuovo giorno fatto di confronti costruttivi e discussioni volte a prendere una decisione unanime, allora non faceva altro che pensare a lui. A Typhon Seal, il Terran che le aveva rubato il cuore non appena gli occhi di Estia si erano posati sul suo volto: era stato Amore con la lettera maiuscola per lei, e la cosa più bella, quella che le riempiva anima, cuore e spirito ogni giorno da quando aveva lasciato la Gilda Terran, era che il ragazzo la ricambiava -al punto da sfidare il suo promesso sposo per strapparla alle sue braccia. Non appena era tornata nel suo Castello, l'Erede del Fuoco aveva chiarito la propria posizione ai genitori, dichiarando anche che non avrebbe accettato di sposare Rawyn senza opporsi: c'erano voluto tanti, tanti giorni prima che suo padre e sua madre accettassero i sentimenti della figlia... ma alla fine, poiché al di là di tutto le volevano bene, avevano capito. Ed era quello l'unico motivo grazie al quale Estia si trovava lì in quel momento. Aveva deciso di fare una sorpresa a Typhon, una di quelle capaci -secondo il giudizio della mora- di lasciarlo totalmente senza fiato: ed aveva impiegato giorni per prepararcisi adeguatamente, alla sorpresa, chiedendo consiglio non solo a Miui e a Fywir, ma anche a quei pochi Druidi che entrambi conoscevano e che avevano contatti col mondo esterno. Non era sicura che l'effetto fosse quello giusto, ma era piuttosto convinta che l'avrebbe scoperto presto. Prese lunghi e profondi respiri, fissando quella porta come fosse un muro invalicabile... e alla fine si decise a spingere la porta d'ingresso, facendo tintinnare il campanello sopra di esso col cuore a mille: Typhon era lì, e le stava dando le spalle mentre sistemava qualcosa sugli scaffali dietro al bancone principale del negozio. Anche di spalle non aveva dubbi che fosse il ragazzo più bello che avesse mai visto. E lo amava perdutamente.
Ty...
Lo chiamò con una voce dolce, sussurrata, ringraziando il fatto che lui, essendo ancora ai gradi bassi d'affinità coi suoi Elementi, non potesse percepire i propri -altrimenti l'avrebbe beccata ancora prima che mettesse piede in negozio; vestita con abiti "normali" -una maglia a maniche lunghe nera, piuttosto scollata, dei pantaloni di cotone color kaki e ballerine nere- l'Erede era appoggiata allo stipite della porta, e lo fissava intensamente.
I capelli lunghissimi erano liberi da qualsiasi acconciatura per una volta, morbidamente ondulati, e l'unico gioiello che indossava era una catenina d'argento sottile con un ciondolo nero: Miui le aveva assicurato che non si sarebbe mai compresa la sua natura druidica guardandola dall'esterno, ed Estia ora si augurava tanto che avesse ragione. E che in quella veste gli piacesse, soprattutto.
-
Estia
- Erede del Fuoco
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 71
- Iscritto il: 15/08/2014, 23:32
|
|
da Typhon » 23/11/2014, 20:19
◊ 28 Marzo 2109 ◊ Sheliak&Vega ◊ Hogsmeade ◊ Ore 17:49 ◊
Ancora si stava chiedendo il perché dell'essersi vestito così: camicia nera, cravatta, pantalone lungo nero, cinta di cuoio e scarpe abbinate. Bisogno di un po' di stile ogni tanto? Non era da lui ragionare in quel senso. La verità, per quanto gli costasse ammetterlo, era che una volta aveva visto Raiden Lambert fare visita alla Sempreverde vestito in completa eleganza e la donna aveva menzionato quella sua attenzione al vestiario come uno dei dettagli che più le mancavano dell'avere vicino un Consigliere come lui. Anche Alarick, allo stesso modo, spesso e volentieri l'aveva accompagnata a incontri diplomatici vestendosi perfetto per l'occasione e a Seal cominciava a non andare giù il fatto di poter essere paragonato a loro e perdere miseramente. Non che sperava di rubare il posto al nuovo giunto ma se non altro Lindë avrebbe potuto giudicarlo uguale agli altri due, almeno una volta ogni tanto. La cosa sicura era un abbigliamento simile lo intralciava non poco nei movimenti, lui abituato a stare comodo, sportivo o casual, ma gli donava altresì un look molto più maturo e forse affascinante, ma non poteva stabilirlo per conto proprio, sarebbe servito un parere femminile e Alexis era scomparsa dal negozio da circa una settimana, colpa del lavoro intenso e stressante e merito di un Typhon che le aveva garantito di non preoccuparsi perché ci avrebbe pensato lui a mandare avanti la baracca, un po' per amicizia e un po' per quel sempiterno sentimento di colpa verso di lei che cercava di attenuare con ogni tipo di favore.
Il problema è che il settore dei libri è competenza sua... ed ora come cazzo li sistemo? Ordine alfabetico? Ordine di prezzo? Ordine sparso? Ordine di materia? Va beh, al massimo metterà a posto lei quando torna, non posso mica perderci la giornata!
Stava di spalle alla porta del negozio, ma tanto gli sarebbe bastato sentire il suono del campanello per accorgersi che era entrato qualcuno. Alla fine decise di mettere ogni libro in ordine di materia, sperando che fosse quello giusto, accorgendosi per altro che ne avevano venduti un bel po' ed era necessario ordinarli nuovamente. Altra mansione che toccava alla Parker e che adesso lo avrebbe visto come protagonista. Prima o poi comunque avrebbe dovuto imparare quindi tanto meglio così. Dopo aver messo al suo posto (?) anche l'ultimo libro, Typhon stava per tornare al bancone quando il campanello della porta segnalò l'ingresso di un/a possibile cliente.
Benvenuto. Solo un istante e sono subito da lei.
Ty...
!!!
Estia benediva il fatto che lui non potesse percepirla mentre lui in quell'istante si trovò a maledirlo, visto che gli prese quasi un colpo. Voltandosi di scatto, vide la sua fidanzata a pochi metri da lui, in abiti completamente civili e non medievali, osservarlo con aria sognante, innamorata, vogliosa, ansiosa e chissà quante altre emozioni si potevano scorgere nei suoi bellissimi occhi scuri.
... Estia.
Aveva un aspetto meraviglioso, talmente tanto nello da lasciarlo nel silenzio contemplativo più assoluto per almeno una decina di secondi. Bellissima, eccitante e poi, vestita a quella maniera meritava da morire. Sorrise sempre di più, il Terran, avvicinandosi a lei a piccoli passi come a volersi sincerare che quella non fosse una visione e che l'Erede del Fuoco si trovasse veramente lì, per lui, soltanto per lui e tutta per lui. Quando però le distanze tra loro si accorciarono abbastanza, Typhon Seal la prese all'istante per i fianchi portandola verso di sé e la baciò con un impeto passionale e intenso, scevro da ogni possibile paura da parte di lei che avesse cambiato i propri sentimenti nei suoi confronti.
È... è fantastico... sei qui, sei davvero qui! Ti giuro, a parte che sei uno schianto e poi... poi... non ci credo, sul serio!
Aveva gli occhi lievemente lucidi per l'emozione, scosse il capo ancora incredulo e scettico.
Mi dicesti che i tuoi erano ancora molto restii a farti uscire dalla tua dimora. Come hai fatto a far cambiare loro idea così presto?
Di seguito, il tono si fece poco poco più imbarazzato e basso, quasi sussurrato.
... Ah, ti è piaciuto il regalo che ti ho fatto portare al Gaiux?
-
Typhon
- Terran Huracanum
-
- Grado: 11+
-
- Messaggi: 356
- Iscritto il: 11/11/2011, 22:21
|
|
da Estia » 23/11/2014, 21:27
... Estia.
Quant'era bello... come si faceva a provare tanto amore per qualcuno? Estia non aveva mai capito fino in fondo cosa fosse l'Amore per lei, come Erede, fino a che non si era trovata a viverlo in prima persona grazie a Typhon; le era bastato guardarlo negli occhi una volta per capire che se anche lui non l'avesse mai ricambiata, il proprio cuore gli sarebbe comunque appartenuto per sempre... ma il Terran l'aveva stupita, donandole il suo cuore, ed Estia avrebbe fatto di tutto affinché nulla potesse impedire loro di essere felici. Sorrise, lentamente e con animo traboccante di gioia, il Fuoco nel suo spirito che raggiungeva livelli quasi mai percepiti tanta era l'emozione di poterlo rivedere: non appena Seal fece qualche passo verso di lei, anche l'Erede del Fuoco prese a muoversi, arrivando quasi a correre per gettargli poi le braccia al collo e stringerlo forte, fondendo all'istante i propri Elementi coi suoi. Quanto aveva atteso quella sensazione, quanto aveva aspettato di poter respirare il suo odore... era come sentirsi a casa, ovunque si trovasse, perché lui era con lei; chiuse gli occhi e ricambiò all'istante il bacio dell'altro, stringendolo a sé ed avvolgendo entrambi col calore della passione che aveva covato per tutti quei giorni e che ora, finalmente, poteva liberare.
È... è fantastico... sei qui, sei davvero qui! Ti giuro, a parte che sei uno schianto e poi... poi... non ci credo, sul serio!
Ty... quanto mi sei mancato... - soffiò l'Erede, quasi senza voce per l'emozione, accarezzandogli una guancia e sorridendogli poi con espressione innamorata - Ho sognato questo momento ogni notte da quando ho lasciato la Gilda Terran, pregando il Mana affinché mi permettesse di tornare da te... e lui mi ha ascoltata.
Anche lei aveva gli occhi lucidi, due iridi scure che brillavano, velate di lacrime, per l'intensità di quel momento: spiegarlo a parole era difficile, forse solo un altro Erede avrebbe potuto capirlo; stare accanto a Typhon le dava la sensazione di essere completa, come la sua anima fosse stata fino a quel momento -e senza che lei se ne accorgesse- spezzata in due, e solo col Terran accanto potesse divenire integra, perfetta.
Mi dicesti che i tuoi erano ancora molto restii a farti uscire dalla tua dimora. Come hai fatto a far cambiare loro idea così presto?
Credo fossero solo stanchi di vedermi triste nel doverti stare lontano. - ammise la giovane donna, sporgendosi per dargli un altro leggero bacio sulle labbra - Posso rimanere per un paio di giorni, poi dovresti, ecco... - si schiarì la voce, leggermente in imbarazzo - ...venire con me al Castello, per conoscerli. Te la senti?
Sapeva che il preavviso era davvero poco, ma tanto prima o poi sarebbe comunque dovuto succedere, o?
... Ah, ti è piaciuto il regalo che ti ho fatto portare al Gaiux?
Non puoi capire quanto... - rispose Estia, trovando adorabile che il ragazzo fosse leggermente imbarazzato nel farle quella domanda - L'ho portato a dormire con me ogni notte, e nel respirare il suo odore... non lo so, mi sembrava che in qualche modo tu fossi lì con me.
E l'aveva stretto altrettanto forte, ogni notte, sognando il momento in cui Seal l'avrebbe davvero tenuta stretta tra le proprie braccia. Scosse il capo, ricacciando indietro le lacrime e schiarendosi la voce prima di fare una lenta giravolta su se stessa, i capelli lunghi fino a metà schiena -anche di più in realtà- che danzavano intorno al suo viso.
Che ne dici, sono abbastanza credibile? Miui e Fywir mi hanno aiutato così tanto per trovare gli abiti giusti, anche se proprio non capisco perché le donne debbano portare i pantaloni, sono così scomodi! - arricciò il naso ed abbassò lo sguardo sull'indumento incriminato, e che lei non era assolutamente abituata ad indossare.
E volevano parlare delle scarpe, lei che camminava sempre ed ovunque a piedi nudi?
Così questo è il tuo negozio... è ancora meglio di come me l'hai descritto! - esclamò poi, guardandosi intorno con espressione entusiasta: logico, era fuori dal suo Castello... ciò che aveva sempre sognato - Non puoi capire quanto sia eccitata in questo momento... è tutto così nuovo, così diverso, così unico dalla mia realtà! E tu... - gli tornò vicina, accarezzando nuovamente il suo volto - tu sei la persona migliore di cui potessi mai sperare d'innamorarmi. Ti amo Typhon...
-
Estia
- Erede del Fuoco
-
- Grado: 12
-
- Messaggi: 71
- Iscritto il: 15/08/2014, 23:32
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti
| |
|
|
|
|
|
|