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da PnG Staff » 05/11/2014, 16:09
Era piuttosto normale che una notizia seria e delicata come le sue dimissioni dall'incarico di Consigliere non venisse presa molto bene dall'italiana. Tutta la Gilda contava tantissimo sul suo appoggio, sulla saggezza di quell'uomo che aveva molta più esperienza di tutti e tre gli attuali Capi messi assieme, ma in realtà Raiden aveva un altro segreto molto difficile da confessare per il quale si sentiva costretto a non poter essere la persona che avrebbe affiancato la Sempreverde al Gaiux in arrivo. Era importante che fosse prima Lindë a saperlo e non era neanche detto che l'avrebbe poi esteso al resto delle persone care. Raiden Lambert era un uomo molto riservato riguardo la propria identità e riguardo il proprio passato, forse anche un po' per proteggere la sua famiglia, Phoebe sopra tutti. Ad ogni modo, le successive domande di Rebecca furono abbastanza lecite.
Chi verrà eletto dopo di te? E come faremo senza di te?
Suggerirò personalmente alla Sempreverde dei possibili altri Consiglieri fidati e competenti. Voi comunque non sarete mai senza di me, io ci sarò comunque e sarò sempre pronto a dare il mio giudizio alla Terran Verdigris qualora ne avesse bisogno. Devi comprendere, ragazza mia, che se io oggi sono un punto di riferimento, è perché ho fatte esperienze, ho conosciuto, ho girato, ho vissuto e imparato. Quando morirò, se nessun altro avrà iniziato un percorso analogo al mio, la Gilda ne risentirà negativamente. Il nuovo Consigliere affronterà le mie stesse prove e crescendo, tra qualche anno, sarà ciò che io adesso sono per tutti.
Dietro quelle parole c'era l'insegnamento più grande e naturale che potesse esistere: l'esperienza era la Maestra per eccellenza e nessun insegnante mortale o umano avrebbe potuto sostituirla. Raiden, per essere un mago, ed anche "qualcosa di più", era ancora abbastanza giovane, settantasette anni che apparivano all'incirca come poco meno dei sessanta babbani, ma se avesse atteso prima di dimettersi altri dieci o anche vent'anni, avrebbe lasciato troppo indietro un altro possibile nuovo pilastro della Gilda, mettendo così nei guai la Gilda stessa. Dovere di un Consigliere era soprattutto quello di pensare a certe cose, ancora prima della Sempreverde in persona, la quale già aveva la testa occupata da tantissime altre questioni molto delicate. C'era solo da sperare che Lindë, scoprendo la verità, gli concedesse le dimissioni.
... E tu invece, quali progetti hai per il tuo futuro? Ti sta piacendo insegnare ad Hogwarts? Come sta quella gran donna della Preside Bergman?
Non ho altri progetti futuri, purtroppo. Ma mi piace stare ad Hogwarts, a contatto con i miei colleghi e gli altri studenti. Sono riuscita persino a farmi ben più di un amico... E la Preside sembra una donna forte e difficile da abbattere. A volte quando la guardo, mi sembra di scorgere in lei l'immagine di una quercia secolare.
Sembra quasi una eventualità assurda quella di farti degli amici. Rebecca mia, hai un'animo così dolce, gentile e radioso, ovvio che alla gente piaccia starti intorno. Riguardo la Preside, non posso che darti ragione, in gioventù, lo ammetto, c'è stato anche del tenero tra noi!
Le fece un occhiolino, immaginando che quel piccolo gossip le avrebbe fatto tornare il sorriso per un po'.
Come procede la tua idea a proposito della filosofia magica? Un paio di anni fa mi dicesti che appena sistemata col lavoro ci avresti fatto un pensierino...
No, decisamente Raiden Lambert era un uomo che non dimenticava mai nulla quando si trattava di persone importanti.
E tu zio? Cosa farai, una volta smessi i panni di Consigliere?
Continuerò con il mio dovere verso i Terran, ovvero istruire i nuovi giunti. La mia carriera come MediMago inoltre è sempre più pesante, potrò dedicarvi qualche ora in più. Inoltre penso che chiederò all'Acuan Diluvium e all'Ignis Elios il permesso per trascorrere qualche giorno nei loro Covi. Passare del tempo a contatto con le altre due nostre realtà credo sarà molto propedeutico e interessante.
Essere accettati nelle altre Gilde, anche per periodi limitati, non era certo onore dato a tutti, ma forse, per lui...
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da Rebecca » 06/11/2014, 21:18
Quante altre sorprese avrebbe riservato il Conflux quel giorno? Rebecca stava lentamente iniziando a credere che l'Equilibrio del mondo possedesse uno strano senso dell'umorismo, specie se rapportato alla giovane Terran. Non bastavano le ansie per un'eventuale guerra -che a detta di Raiden era ancora lontana- ma adesso anche il dispiacere di venire a sapere che il suo adorato zio avrebbe lasciato la carica di Consigliere e quindi non sarebbe più stato una guida per la loro Sempreverde e per l'intera Gilda. Non nelle questioni ufficiali, quello lo sapeva anche lei, ma era proprio in tali momenti che spesso c'era bisogno di un uomo con alle spalle molta esperienza e saggezza nel sapersi muovere senza rischiare inutili lotte intestine, sia fra le Gilde che con i Druidi. Chi avrebbe preso il suo posto, dunque, sapendo quale immensa responsabilità l'uomo avrebbe lasciato sulle spalle del nuovo Consigliere?
Suggerirò personalmente alla Sempreverde dei possibili altri Consiglieri fidati e competenti. Voi comunque non sarete mai senza di me, io ci sarò comunque e sarò sempre pronto a dare il mio giudizio alla Terran Verdigris qualora ne avesse bisogno. Devi comprendere, ragazza mia, che se io oggi sono un punto di riferimento, è perché ho fatte esperienze, ho conosciuto, ho girato, ho vissuto e imparato. Quando morirò, se nessun altro avrà iniziato un percorso analogo al mio, la Gilda ne risentirà negativamente. Il nuovo Consigliere affronterà le mie stesse prove e crescendo, tra qualche anno, sarà ciò che io adesso sono per tutti.
Era un discorso sensato, lo ammetteva pure lei, per questo l'Auditore si limitò ad annuire, facendo capire all'altro che aveva compreso le sue parole. Nonostante il dispiacere infatti Raiden sarebbe sempre rimasto il punto fermo suo e dell'intera Gilda, a prescindere dalla carica che avrebbe ricoperto fra i Terran. Chiudere quel discorso portò lo zio acquisito a chiederle quali progetti avesse in quel periodo, informandosi se ella si trovasse bene ad Hogwarts e la sua personale opinione sulla preside. Il lavoro procedeva bene, la giovane donna aveva stretto un forte legame con alcuni suoi colleghi e la Bergman rassomigliava ogni giorno di più ad una quercia secolare, a causa della forza che sembrava sprigionare l'animo della donna.
Sembra quasi una eventualità assurda quella di farti degli amici. Rebecca mia, hai un'animo così dolce, gentile e radioso, ovvio che alla gente piaccia starti intorno.
Ma non è stato sempre così... All'inizio sembravo solo stramba agli occhi degli altri e ti confesso che ancora adesso temo di apparire troppo diversa, come se non fossi riuscita ad amalgamarmi bene al resto del mondo magico...
Riguardo la Preside, non posso che darti ragione, in gioventù, lo ammetto, c'è stato anche del tenero tra noi!
Ma...zio!
Non riusciva proprio a vederlo giovane e attraente flirtare con una donna, sebbene una cosa del genere dovesse per forza essere accaduto se Phoebe era nata e presente nelle loro vite.
Come procede la tua idea a proposito della filosofia magica? Un paio di anni fa mi dicesti che appena sistemata col lavoro ci avresti fatto un pensierino...
E' vero, ma dopo tanti anni non ho più avuto il tempo di pensarci...- a volte era un po' sbadata, non troppo in realtà, ma in questo caso la Terran era più che giustificata -Cambiare lavoro, abitudini, incontrare nuove persone, ritrovare Phoebe...- si perchè anche quello era stato un cambiamento sconvolgente, bellissimo certo, ma sconvolgente -Tutto questo mi ha fatto perdere di vista quel progetto! Adesso non saprei neanche da chi andare per chiedere più informazioni al riguardo...
Incassò appena la testa nelle spalle, quasi si sentisse in colpa di non aver fatto nulla per perseguire quel sogno di tanti anni fa. In ogni caso, al momento erano altre le curiosità che la giovane donna voleva soddisfare, ovvero sapere che cosa avrebbe fatto Raiden una volta che si fosse dimesso dalla sua carica di Consigliere.
Continuerò con il mio dovere verso i Terran, ovvero istruire i nuovi giunti. La mia carriera come MediMago inoltre è sempre più pesante, potrò dedicarvi qualche ora in più. Inoltre penso che chiederò all'Acuan Diluvium e all'Ignis Elios il permesso per trascorrere qualche giorno nei loro Covi. Passare del tempo a contatto con le altre due nostre realtà credo sarà molto propedeutico e interessante.
Sarebbe un grande onore per te!- rispose, visibilmente entusiasta che l'uomo potesse davvero riuscire a realizzare ciò che aveva appena detto -Non hai bisogno di un'accompagnatrice ufficiale che ti sostenga durante quelle visite, vero?- chiese scherzando, sapeva bene che se i capi Gilda avessero concesso quell'onore lo avrebbero dato solo a Raiden e solo perchè entrambi portavano rispetto verso la figura dell'uomo -Ora capisco appieno perchè tu abbia bisogno di lasciare la tua carica di Consigliere...- in realtà c'era altro che l'uomo le stava nascondendo, ma l'Auditore questo non poteva saperlo -Se i capi Gilda ti permetteranno di visitare i loro covi, mi prometti che al tuo ritorno mi racconterai tutto? Voglio sapere tutto ciò che vedrai...
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da PnG Staff » 08/11/2014, 21:51
Ma non è stato sempre così... All'inizio sembravo solo stramba agli occhi degli altri e ti confesso che ancora adesso temo di apparire troppo diversa, come se non fossi riuscita ad amalgamarmi bene al resto del mondo magico...
Il mondo è pieno di persone particolari, gente fuori dal comune che si distingue dalla massa con naturalezza. Far parte di questo insieme non deve far altro che renderti fiera di te stessa, mi hai capito?
Quanto spesso aveva sentito discorsi simili da tanti amici o cari timorosi di mostrarsi nella loro autenticità al prossimo, eppure Raiden non aveva mai smesso di incoraggiarli a continuare su quella stessa strada, farsi accompagnare dal Conflux nella giusta direzione e non dimenticare mai di valorizzare il proprio spirito ogni qual volta fosse possibile. Rebecca era partita dall'essere una bambina molto insicura e timida, ma col passare degli anni stava acquisendo sempre più sicurezza, era in grado quindi di vivere senza la preoccupazione dell'essere giudicata da chi non ne aveva il diritto, doveva solo imparare a crederci fermamente.
Cambiare lavoro, abitudini, incontrare nuove persone, ritrovare Phoebe... Tutto questo mi ha fatto perdere di vista quel progetto! Adesso non saprei neanche da chi andare per chiedere più informazioni al riguardo...
Davvero non ne hai proprio idea? Oh beh, forse non hai tutti i torti, d'altronde chi lavora con te è una persona umile e difficilmente sbandiera i propri titoli. Il tuo collega di Astronomia, Irvyne Trigger, nonché marito della Sempreverde, è il Presidente del Circolo Filosofico Mondiale. Credo proprio che tu non possa trovare persona più indicata per chiedere informazioni sulla tua aspirazione!
Era sicuro che al docente di Hogwarts non avrebbe dato fastidio sapere che il MediMago aveva precisato alla Auditore la sua posizione oltre a quella del professore. In questo modo, adesso Rebecca sapeva da chi andare e come orientarsi, restava tutto a lei. Nei successivi minuti, l'uomo e la donna parlarono del sogno di Raiden, ovvero poter trascorrere qualche giorno all'interno delle altre due Gilde, Ignis ed Acuan, per carpire qualche segreto su di loro, vivere a contatto con il Sole e l'Oceano e scambiare qualche dialogo sicuramente costruttivo e interessante. Qualora gli fosse stato concesso, allora al futuro ex Consigliere non sarebbe rimasto altro che ringraziare infinitamente per l'altissimo onore ricevuto.
Non hai bisogno di un'accompagnatrice ufficiale che ti sostenga durante quelle visite, vero?
Ahahah, anche se fosse, tesoro mio, temo proprio che sarà già tanto se accetteranno me.
Ora capisco appieno perché tu abbia bisogno di lasciare la tua carica di Consigliere... Se i capi Gilda ti permetteranno di visitare i loro covi, mi prometti che al tuo ritorno mi racconterai tutto? Voglio sapere tutto ciò che vedrai...
Dovrò chiedere loro il permesso e non è detto che me lo diano. Si tratta pur sempre di affari interni e potrebbero volere che vengano trattati come tali. Ad ogni modo se non riceverò divieti, sarò ben felice di illustrarti tutto ciò che incontrerò nel mio cammino "turistico"!
Si fece una piccola risata, alzandosi poi in piedi e osservando da lontano un altro folto gruppo di ragazzi arrivare.
Credo sia di nuovo richiesta la mia presenza. ... Rebecca, stai serena e lascia che giunga il Gaiux. Sono certo che la Sempreverde non ci deluderà. Ti voglio bene bella fiorentina...
Si avvicinò ad ella e le diede un grande abbraccio, prima di lasciarla sola ed avviarsi incontro al gruppo di Radure. Più tardi avrebbe fatto visita alla Terran Verdigris per parlare delle sue dimissioni e dei relativi motivi. Ognuno in quel momento stava scegliendo il proprio percorso: Rebecca, Typhon, Lindë, Phoebe... Era giusto che lui facesse lo stesso.
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da Rebecca » 09/11/2014, 16:27
A causa dei molti impegni di lavoro, l'Auditore aveva abbandonato in quegli anni un sogno che aveva coltivato segretamente per molto tempo. L'unico ad esserne a conoscenza era proprio Raiden, al quale la giovane donna aveva chiesto consiglio un bel po' di tempo fa, prima di lasciarlo perdere inghiottito da altre questioni più urgenti. Ora che si sentiva inutile nell'affrontare la situazione delicata che si era creata in Gilda -non poteva far nulla se non continuare le proprie attività come se nulla fosse- Rebecca sentiva che concentrarsi su qualcosa che le dava piacere e che avrebbe distolto la sua mente dai Terran l'avrebbe aiutata a superare meglio quel momento di difficile transizione. Diventare un magifilosofo poteva essere la soluzione, ma al contempo erano troppi mesi che il Bosco non si documentava al riguardo, trovandosi quindi a non saper rispondere alle domande che lo zio le fece per informarsi al riguardo.
Davvero non ne hai proprio idea?
Proprio no...
Oh beh, forse non hai tutti i torti, d'altronde chi lavora con te è una persona umile e difficilmente sbandiera i propri titoli.
Cosa intendi dire?
Il tuo collega di Astronomia, Irvyne Trigger, nonché marito della Sempreverde, è il Presidente del Circolo Filosofico Mondiale. Credo proprio che tu non possa trovare persona più indicata per chiedere informazioni sulla tua aspirazione!
Oh...ma....questa si che è una sorpresa!
Irvyne Trigger il Presidente? Ma poteva essere così tonta da non rendersi conto di una cosa simile? La risposta era abbastanza ovvia per la giovane donna, che si sentiva un po' una sciocca ad avere avuto per tutto quel tempo la risposta alle sue domande e non averne mai approfittato.
Potrebbe essere un motivo in più per fare la sua conoscenza.
Cosa provava il marito della Sempreverde ad essere sposato con una donna tanto eccezionale? E come si sentiva nel non essere stato benedetto da nessun elemento? Poteva solo immaginare quanto potesse essere frustrante una cosa del genere, ma Rebecca decise che sarebbe stato Irvyne a parlargliene se ne avesse avuto voglia. Ora che aveva nuovamente un progetto per le mani, lo avrebbe portato a termine sicuramente -tempo permettendo naturalmente. Poco dopo fu Raiden a confessare i propri di progetti, facendo presente alla nipote acquisita della sua idea di visitare le gilde Acuan e Ignis -con il permesso dei capiGilda ovviamente. L'entusiasmo che la colse fu sincero e spontaneo, così come il suo desiderio di poter essere al posto dello zio per vedere con i propri occhi quali meraviglie si celassero all'interno dei due covi. Non c'era la sicurezza, in realtà, che il Consigliere ottenesse davvero quel permesso, ma Rebecca era ottimista e nutriva molta fiducia nel Sole e nell'Oceano, persone che sicuramente riconoscevano il grande valore di Raiden Lambert.
Dovrò chiedere loro il permesso e non è detto che me lo diano. Si tratta pur sempre di affari interni e potrebbero volere che vengano trattati come tali. Ad ogni modo se non riceverò divieti, sarò ben felice di illustrarti tutto ciò che incontrerò nel mio cammino "turistico"!
Mi basta questo!
Era un po' inutile insistere, visto che ogni Gilda era estremamente gelosa dei segreti che custodiva. Pertanto non era poi così semplice ottenere il permesso di parlarne anche ad altri, ma se questo fosse successo -e l'Auditore ci sperava con tutte le sue forze- allora per la Terran sarebbe stato come se avesse visitato lei stessa quei luoghi.
Credo sia di nuovo richiesta la mia presenza. ... Rebecca, stai serena e lascia che giunga il Gaiux. Sono certo che la Sempreverde non ci deluderà.
Proverò a fare come mi hai detto tu, promesso.
Mise a terra la tartaruga, alzandosi in piedi e abbracciando lo zio prima di salutarlo in definitiva.
Ti voglio bene bella fiorentina...
Anche io zio...
La commosse pronunciare quelle semplici parole, perchè per lei l'affetto di Raiden era quasi come quello di un parente reale, quindi preziosissimo per l'italo-svedese. Dopo essersi staccata da quell'abbraccio, la docente di Rune si allontanò a passo lento, per dare modo alla tartaruga di seguirla con più facilità. Parlare con l'uomo aveva fatto il suo effetto sullo spirito della Terran: esso, ora, era molto più rassenerato e rilassato rispetto a prima.
{Fine Role}
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da Typhon » 15/02/2015, 20:11
Il Sole cominciava a salire inesorabile anche quella mattina, scandendo secondi immaginari, minuti che lo separavano dal gran giorno. Il Drago, alzatosi come sempre alle 05:30 e fatta la colazione impostagli da Kalas, si era diretto presso il Covo Terran per cominciare il suo allenamento personale ed escluso da ogni altro commissionato da altri insegnanti diversi, che fossero Lan Xia o Robyn. Scarpe da trekking color ocra scuro, calzoncini a tre quarti militari, petto nudo, sguardo rivolto alla luce nascente tra le fronde degli alberi. Non doveva rafforzare soltanto il corpo o la voce ma anche e soprattutto lo Spirito, la Terra che viveva in lui, il Vento che scorreva nelle vene. Nessuno nei paraggi, o almeno così sembrava, vista l'ora e il fatto che non era un weekend, quindi le persone nella maggior parte dei casi avevano le proprie mansioni lavorative da svolgere anziché stare lì a dargli fastidio. Lindë lo aspettava come al solito presso le Serre intorno alle 09:00 per fare il punto della situazione, dissotterrare alcune piante e potare qualche arbusto specifico, tutto questo per un'ora circa, prima di lasciarlo andare in biblioteca, dove la provvidenziale figura di Alexis Parker gli aveva lasciato dei testi da consultare, leggere e studiare sui draghi. Chi glielo faceva fare allora di stare lì in mezzo alla vegetazione a quell'ora quando era forse meglio che si riposasse, che recuperasse ore preziose di sonno a fronte di tutto il mazzo da effettuare lungo il susseguirsi della giornata? Ovviamente non glielo faceva fare nessuno, era lui che desiderava qualcosa di più, era lui che voleva presentarsi di fronte a Rawyn cambiato in tutto, come un Guerriero migliorato su ogni campo. Puntò le mani su un albero abbastanza alto e spesso, individuando un ramo, il primo di una lunga serie, non tanto distante, raggiungibile. Era proprio quello il suo esercizio, scalare gli alberi e passare di ramo in ramo senza mai toccare terra, lanciandosi e afferrando qualsiasi estremità per tenersi adeguatamente ancorato e ricominciare a salire. Alle mani dei guanti resistenti neri che lo aiutassero a non provare dolore durante quella pratica un po' folle ma per lui importante, per lui fondamentale, per lui decisiva. Solo così sentiva di poter aumentare ancora di più la sua connessione con la Terra, vivendo a stretto contatto con il legno, le foglie, la linfa e i frutti. Si sarebbe nutrito di ciò che trovava come arance, mele, fichi e quant'altro, ingerendo i prodotti autentici della sua Natura e poi ricominciando. Andava avanti così da ben tre settimane ed in ogni frangente orario libero che aveva a disposizione, non molti ad essere sinceri ma era anche per quello che si era ridotto a sfruttare orari così assurdi. Raggiunse un punto altissimo sopra una quercia, rimanendo in mezzo a due tronchi e guardandosi attorno. Sovrastava la foresta e il Sole gli baciava la pelle sudata. Aveva il fiatone ma sembrava ugualmente instancabile. Individuò un ramo spesso e robusto a circa tre metri da lui, facente parte di un castagno. Inspirò profondamente, poi, non appena sentì il Vento scorrergli sulla schiena, quasi come se gli chiedesse di dargli una spinta in più, si lanciò con le braccia in su, pronto ad afferrare il punto di aggancio e resistere qualche secondo sospeso, prima di tirarsi su con un immane sforzo dei muscoli dorsali e dei tricipiti. Riuscì nell'intento di arrivare alla meta ma eseguire la trazione che lo conducesse a mettersi in piedi sul ramo fu una fatica che lo costrinse a gridare diverse volte per il dolore. Più urlava e più rivedeva quell'immagine, più nella sua mente si ricreava quello stesso scenario e quella stessa vicenda. Anche quando sentiva che stava per cedere, ricordava tutto ciò e la forza tornava a pompare nei muscoli. L'Ira del Drago echeggiava nella Terra e nel Vento, facendo sollevare il muso dei cerbiatti e muovere il becco dei falchi... ... Ugh... Anf... Grrr... ... AAAAAAAAAAHHHHHHHH... AUTOCONCLUSIVA
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da Rebecca » 25/04/2015, 22:30
{Covo Terran - Domenica Fine Gennaio 2110 - 8:30}
Quella mattina il covo dei Terran era illuminato da un caldo sole che spandeva i propri raggi per tutto il bosco, infrangendosi contro i tronchi degli alberi e il loro fogliame verde e lussureggiante. Era Gennaio inoltrato, eppure la temperatura risultava tiepida e mite, come se in quei luoghi fosse sempre Primavera. A dire il vero, era proprio così. Il gelo e la neve non varcavano mai la soglia della gilda, protetta da un incantesimo che manteneva un clima primaverile/estivo perenne. I molti vantaggi dell'appartenere a quella gilda, quindi, era di poter godere della bellezza della natura 365 giorni all'anno. Oltre a questo, era possibile trovare molti luoghi dove sedersi e ritrovare la connessione col proprio elemento, che fosse Terra o Vento. Il motivo invece che aveva spinto l'Auditore a camminare -piedi scalzi- in mezzo alla foresta, era la possibilità di trovare un luogo appartato e tranquillo dove finire di studiare il proprio libro, sfruttando l'occasione per sentirsi più vicina a Madre Natura. Nonostante la vicinanza con Phoebe influenzasse spesso il suo elemento secondario, Rebecca rimaneva attaccata alla Terra, la sua prima e fida alleata, sentendo il proprio spirito abbracciarla come una vecchia amica mentre i piedi calpestavano la soffice erba che la solleticava teneramente. La sua tartaruga la seguiva a qualche metro di distanza, per questo la giovane donna procedeva con lentezza, evitando di aumentare la distanza fra di loro. La amava come poteva amare qualsiasi figlio del Mana, ma per lei provava una sorta di attaccamento speciale che le rendeva, seppur libere, sempre legate. Si voltò due volte ad osservarla, ascoltando il frusciare del fogliame per terra là dove il piccolo rettile camminava a velocità spedita, sorridendo fra sè e facendo spuntare quelle tenere fossette sulle guance che tanto facevano impazzire la sua Phoebs e- ad insaputa dell'italiana- l'amico Logan Sykes. Credeva che la cotta dell'uomo si fosse esaurita in poco tempo, facendo nascere fra di loro una bellissima e stupenda amicizia. Certo non immaginava invece di aver fatto breccia nel cuore dell'ex-docente di Babbanologia, che però al momento sembrava stesse superando l'accaduto uscendo con una biondina niente male, cosa per cui Rebecca era felicissima per lui.
Qui dovrebbe andare bene...
Fissò l'enorme faggio sotto il quale aveva deciso di riprendere i propri studi per diventare MagiFilosofo, sedendosi per terra e portando i lunghi capelli castani dietro la testa, per evitare che la intralciassero troppo nel mentre era intenta a leggere.
Un look molto semplice e tranquillo con un paio di jeans chiari e una maglietta celeste: non aveva bisogno di altro l'Auditore per stare bene, mentre la tartaruga si avvicinava infine alla sua meta sistemandosi al fianco della sua padroncina.
Ben arrivata... E' una splendida giornata non trovi?
Solitamente timide per natura, quella tartaruga invece si comportava in maniera affettuosa con la giovane donna, allungando la testa rugosa per far si che il dito della docente di Rune la accarezzasse. Dopo quello scambio di affettuosità, Rebecca aprì il libro -che le aveva prestato Irvyne- dove lo aveva lasciato, facendo scorrere lo sguardo sulle ultime pagine che le erano rimaste. Era un saggio di approfondimento su alcune piante magiche estremamente rare, la cui esistenza l'Auditore aveva sentito parlare ma delle quali non ne aveva mai approfondito l'argomento. Leggeva con avidità ed interesse quel libro, scorrendo le parole e memorizzando in linea generale ciò che più risultava utile ai suoi scopi, lasciando la parte più difficile -la memorizzazione- ad uno studio intenso e privato in casa. Non aveva fretta di svolgere all'istante il questionario per diventare MagiFilosofa: non perchè avesse paura di affrontare un esame, ma perchè -non avendo limiti di tempo- poteva prendersela con molta calma e tranquillità per assimilare tutto ciò che era necessario. Inoltre era stato quello il medesimo consiglio suggeritole dal collega di Astronomia, un consiglio del quale l'italo-svedese ne aveva fatto tesoro, studiando con calma e preparandosi alla perfezione per quella prova. Il supporto di Phoebe, di Logan e di Raiden era stato fondamentale: ognuno di loro l'aveva incoraggiata a modo proprio -chi con baci, chi con parole entusiaste e chi con un semplice sorriso benevolo- spronando la docente di Rune a dare il meglio di sè in quella prova. Talmente tanto si era immersa nello studio dell'Erbologia, da non rendersi conto Antares del piccolo nutrito gruppo di tartarughe che si era riunito ai suoi piedi, facendole compagnia, mangiando i frutti della natura o semplicemente rintanandosi nel proprio guscio per dormire. Era il suo animale totem -come aveva saggiamente detto Raiden una volta- quindi normale che quando ella si avvicinava esse uscissero fuori per salutarla. Non era certo la Sempreverde, ma la connessione speciale che aveva con quegli animali, in quel momento, la rendeva molto simile a lei. Dopo qualche tempo, arrivò anche un serpente, disturbato forse dalla presenza di tutte quelle tartarughe, strisciando fra l'erba alta per raggiungere Rebecca e salirle sopra, arrivando ad attorcigliarsi al suo braccio. Solo in quel momento l'Auditore si accorse della sua presenza e di quella degli altri rettili, sorridendo appena e scuotendo il capo.
Sei incuriosito da quello che sto leggendo?
Chiese, fissando il serpente fare un cenno con la testa e fissarla con sguardo acuto e intelligente. Non era un caso che essi, in molte culture come quella dei nativi americani, fossero il simbolo del sapere, oltre che dell'eternità. Incoraggiata quindi dalla presenza dei suoi amici, l'Auditore chiuse il libro iniziando a spiegare e a ripetere ad alta voce ciò che aveva appreso, come se si trovasse di fronte a degli esseri umani piuttosto che a degli animali incapaci di comprendere le sue parole, ma incantati dal suono della sua voce.
Dovete sapere che fra le specie di piante magiche, ne esistono un ristretto numero, all'incirca una trentina, considerate rarissime e dalle capacità molto speciali...
Iniziò a parlare e continuando per ben due ore, riassumendo tutto ciò che aveva appreso da quel libro e lasciandosi accarezzare dalla lieve brezza che di tanto in tanto soffiava contro di lei, sulla morbida pelle del viso e fra i capelli. Si sentiva pronta ad affrontare il questionario, ad intraprendere una nuova carriera e raggiungere un nuovo obiettivo. E sentiva anche che, da qualche parte, i suoi genitori la stavano guardando, orgogliosi della donna che la loro bambina era diventata.
{Autoconclusiva}
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da Rebecca » 01/10/2015, 19:11
{Covo Terran - Sabato 13 Dicembre 2110 - 9:30}
Nell'attimo stesso in cui aprì gli occhi, il dolore l'assalì. La consapevolezza di ciò che aveva fatto settimane prima colpì la Terran nel momento stesso in cui la sua coscienza si risvegliò dall'ipnosi di Melia, facendo sì che i suoi reali sentimenti si manifestassero, travolgendola. Gli occhi le si inumidirono di lacrime, la bocca si contrasse in una smorfia di sofferenza e il soffitto che stava fissando per un attimo scomparve dalla sua vista, offuscato da ombre nere che si dipanarono di fronte ai suoi occhi come le ombre di ciò che aveva fatto. Si sentiva soffocare. Ad un tratto la sua claustrofobia divenne centomila volte più forte, rendendo quel luogo -la sua abitazione all'interno del covo- un abitacolo stretto, chiuso, che continuava a restringersi sopra di lei, facendole mancare l'aria, mozzandole il respiro...
Vento... Ho bisogno del Vento...
Non dell'aria che non circolava nei suoi polmoni, ma di quello stesso Vento che albergava nell'animo di Phoebe e che più e più volte, quando avevano fatto l'amore, si era fuso con il suo, donandole sensazioni indescrivibili. Rebecca, in seguito, non seppe dove trovò la forza di alzarsi e di uscire da quel luogo, ma quando lo fece al suo posto non c'era più la donna che fino a qualche minuto prima aveva dormito come se nulla fosse nel proprio letto. Al suo posto, era comparso un lupo.
Un lupo della Tundra dal colore insolito il suo, ma non unico. Era sempre stata quella la sua particolarità come Animagus, quella più la grossa stazza dell'animale, davvero notevole per una femmina di quella specie. Nel momento stesso in cui l'Auditore prese quelle sembianze, il lupo si slanciò fuori dalla stanza, fuori dal covo dei Terran, diretta verso le terre selvagge della Foresta Nera. Attraversò la barriera che proteggeva il covo e il freddo l'assalì facendo condensare il respiro affannato che usciva fuori dalle sua fauci. Ma questo non le impedì di continuare a correre, non sapendo nemmeno lei bene dove, mentre il cuore le martellava nel petto, la neve scricchiolava sotto le zampe felpate, gli occhi piangevano le lacrime di un lupo, un lupo che in quel momento si mise ad ululare come se fosse ferito. Sembrava che quella corsa non dovesse finire mai. Che Rebecca avrebbe continuato fino a quando le gambe non avessero ceduto al dolore che provavano sotto quel continuo sforzo muscolare. Ma non fu la stanchezza ad arrestare il suo incedere. Una radice che spuntava dal terreno la fece inciampare, rendendo precario il suo equilibrio e mandandola a sbattere, ruzzoloni, contro il tronco di un albero. Sembrava quasi che la Terra stessa le avesse urlato di fermarsi, mentre il Vento le soffiava ancora nelle orecchie, spingendola a riprendere la corsa. Una volta ferma, però, nulla poteva arrestare il suo continuo ululare, che si trasformò poi -qualche secondo dopo- in un singhiozzare puro e genuino. Rebecca piangeva per quello che aveva fatto. Piangeva perchè non sapeva perchè lo aveva fatto. Piangeva perchè sentiva che il Vento l'aveva abbandonata. Non il suo elemento, che si agitava, strepitava dentro di lei. Il suo Ciclonis. La sua Phoebe.
La camicia da notte le si incollava al corpo, man mano che la neve si scioglieva intorno a lei, rannicchiata sotto le fronde spoglie di un albero. Tremava perchè sentiva freddo, ma non voleva più abbandonare quel luogo, aggrappandosi alla Terra, provando a ghermire da essa la forza di cui aveva bisogno per andare avanti. Ma anche se la Terra intorno a sè era calma, statica e ferma, quella dentro di lei franava ad ogni pié sospinto, come in un terremoto impossibile da fermare. Sentiva che la vita non avrebbe più avuto senso. Sentiva che non sarebbe più stata la stessa. Ma qualcosa la spinse ad agire ugualmente: il pensiero di bloccare Phoebe, di non lasciarla andare via, di catturarla ancora una volta. Anche se lei le aveva rinfacciato di averle tolto la libertà. Anche se lei non aveva battuto ciglio quando le aveva confessato di averla tradita. Perchè sentiva -dentro di sè- che in realtà Phoebs l'amava come lei amava la Ciclonis e che non avrebbe mai potuto lasciarla andare via. Si smaterializzò, ritrovandosi di nuovo al limitare del Covo dei Terran. Dei vestiti puliti e caldi era tutto quello di cui aveva bisogno. Poi la sua prossima tappa sarebbe stata Hogwarts. Dove la Chamberlain ormai non c'era più, dove la Chamberlain aveva lasciato un posto vuoto fra le file degli insegnanti. Dove Phoebe ormai aveva per sempre abbandonato Rebecca.
Autoconclusiva
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Rebecca
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da Alarick » 16/05/2016, 23:15
RISVEGLIO SCINTILLA PER LAN XIA
07 Marzo 2112 Casa Cinese di Lan Xia Fu Notte Fonda - Ore 03:37 Meteo: Molto Ventoso
Era trascorso ormai circa un mese e mezzo da quando Lan Xia aveva avuto a che fare con la sorella, non scoprendo più informazioni utili su di lei. In un certo senso, forse, aveva anche parzialmente smesso di cercare a causa della perdita di speranza, già, la speranza di poterla confrontare, sconfiggere e convincere a riflettere. Con il Destino Rosso andato in frantumi e mai più riparabile, anche il sogno di riavere una sorella sembrava aver subito la stessa sorte. Quella notte, nel bel mezzo di un sonno pesante ma disturbato e angoscioso, come spesso accadeva in quelle ultime settimane, qualcosa decise di palesarsi, anzi, qualcuno. Lan Xia riposava da molte ore, profondamente, forse troppo, ignara che nel frattempo, fuori dall'abitazione un Vento potente stava soffiando, un Vento che portava con sé un'entità superiore. Passando da sotto gli stipiti delle porte e delle finestre, quell'aria venne aspirata proprio dalle narici della cino-olandese, inducendole un sogno che probabilmente tanto sogno non era. Ad un tratto, sentì distintamente di non essere più nella sua camera, bensì all'esterno. Quando aprì gli occhi scatto, poté rendersi conto che all'effettiva non si trovava più nemmeno in Cina.
Una montagna attraversata da venti forti e correnti che spiravano da destra, sinistra, sopra e sotto, incessanti. Sul culmine di essa una struttura apparentemente molto antica e delle scale scolpite nella pietra che passavano sotto dei grandissimi archi. Lan Xia era vestita non certo col pigiama, bensì con la sua solita tuta da combattimento nero aderente, ma priva della sua lama, ed anche della bacchetta magica. I capelli le erano stati legati in una coda e la stanchezza fisica o mentale non sembravano sfiorarla minimamente, con tutto che la giornata era stata faticosa e aveva riposato poco. Qualora la ragazza avesse camminato in direzione della struttura, anche solo per capire dove caspita si trovasse (la smaterializzazione non funzionava), avrebbe quindi notato un nuovo dettaglio. In lontananza, proprio sotto l'ultimo arco, se ne stava una figura misteriosa e ancora indistinta, che via via avvicinandosi ad essa sarebbe apparsa come femminile e dalle fattezze singolari. Un vestiario simile a quello della Spia ma di fattura più antica, capelli neri con ciocche fucsia, strani simboli sul viso ed occhi grigi, grigi come il Vento, Vento che sembrava addirittura scorrere in essi.
Ben arrivata. Avvicinati, non stare sulla difensiva, non hai nulla da temere.
Effettivamente, pur volendo essere attenta e in allarme, la ragazza poteva sentire dentro di sé che la "persona" di fronte a lei era innocua, era come se ne avesse la certezza.
Il mio nome... È Nabiki Chen Liang. Il luogo dove ti trovi è la Dimensione Onirica del Vento, in altre parole, la mia dimora.
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da Lan Xia » 17/05/2016, 16:58
_ Martedì - 7.03 - ore 03.40 - Manciuria - Casa di Lan Xia Fu _
Ggggnnnnn...
Da quella notte in cui Xin Zhang aveva distrutto la spada "Destino Rosso", lei e la sorella Lan non si erano più fronteggiate: Harrison non aveva più avuto alcuna informazione da darle a suo riguardo, ma era anche vero che la Fu stessa non ne aveva cercate; se anche se la fosse trovata davanti, aveva pensato, come avrebbe mai potuto batterla, costringerla ad ascoltarla? Si era dedicata al suo lavoro come Spia e volontaria Auror, mettendoci tutta se stessa, cercando di scacciare dalla mente qualsiasi pensiero rivolto verso la sorella, l'uomo misterioso che l'aveva fermata, la spada in grado di fronteggiare Destino Verde ormai irrecuperabile; non aveva detto nulla a J.D. per non dargli pensiero, decisa a trovare un rimedio da sola, ma al momento non aveva nulla tra le mani e qualsiasi possibilità di confronto con Xin era ormai labile come il vento che scivolava tra le dita. Quella notte, come molte nelle settimane prima, il sonno della cino-olandese era agitato, inquieto, pesante più del normale: era da un po' di giorni che si svegliava semi-stanca, un po' sudata, poco riposata, ma senza ricordare nulla del suo viaggio notturno nel mondo onirico; quella notte, però, sembrava essere diversa, perché all'improvviso Lan sentì l'impulso -all'interno del sogno stesso- di svegliarsi, di aprire gli occhi di scatto per osservare come il paesaggio intorno a lei fosse cambiato -non riconoscendone più i contorni- e di come lei stessa fosse vestita in modo ben diverso rispetto a quando era scivolata sotto le coperte.
Si sentiva fresca, riposata, come se avesse dormito per ore, come se ogni pensiero fosse scomparso dalla sua mente: si sentiva leggera, libera, semplicemente curiosa di capire dove fosse finita; non provava nemmeno il bisogno di mantenere alta la guardia, di guardarsi intorno furtivamente e con diffidenza, poiché il luogo nel quale era giunta in sogno le trasmetteva un forte senso di protezione, di serenità interiore. Di fronte a lei, una specie di Castello posto sulla cima di un'altura, con una lunghissima scalinata che partiva dal basso per arrivare fin su, costruita sotto enormi archi imponenti; il Vento soffiava da ogni dove, ma a Lan non dava affatto fastidio, al contrario, il solleticare dei refoli sul corpo le strappo più di un sorriso mentre prendeva passo, cominciando a salire le scale lentamente, guardandosi intorno, cercando di non perdere nemmeno il più piccolo dettaglio di quel sogno tanto reale. Fu solo arrivata quasi in cima alle scale che la Fu si accorse di non essere sola: un'altra figura si trovava lì, femminile, simile a lei nel vestiario ma con abiti più antichi a prima vista, e con gli occhi più particolari che Lan avesse mai visto in vita sua.
Ben arrivata. Avvicinati, non stare sulla difensiva, non hai nulla da temere.
Lo sento.
Mormorò inizialmente la Spia, annuendo tra sé: visto il suo lavoro era abituata a fidarsi molto dell'istinto e dei propri sensi, ma essi erano, in quel momento, totalmente sereni, calmi, piatti, quasi impossibilitati a percepire un pericolo perché esso, all'effettiva, non sussisteva; fu per questo che Lan salì le ultime scale, interrompendo il suo incedere solo quando fu davanti alla donna dagli occhi di Vento, che la guardava come se già la conoscesse.
Il mio nome... È Nabiki Chen Liang. Il luogo dove ti trovi è la Dimensione Onirica del Vento, in altre parole, la mia dimora.
Io mi chiamo Lan Xia Fu... e non ho la minima idea del perché io sia qui. -rispose con candore la donna, guardandosi ancora una volta intorno prima di tornare con lo sguardo su Nabiki, e parlarle rispettosamente- Siete stata voi a farmi arrivare nella vostra dimora? E per quale motivo?
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Lan Xia
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da Alarick » 17/05/2016, 21:18
Il mio nome... È Nabiki Chen Liang. Il luogo dove ti trovi è la Dimensione Onirica del Vento, in altre parole, la mia dimora.
Io mi chiamo Lan Xia Fu... e non ho la minima idea del perché io sia qui.
Più che normale.
Siete stata voi a farmi arrivare nella vostra dimora? E per quale motivo?
In realtà io non ho deciso nulla. Mi sono solo adeguata al volere di ciò che sta sopra di me, di te, di tutti. Seguimi...
Voltandosi, lo Spettro cominciò a camminare verso la grande struttura dietro di loro, struttura che aprì le proprie porte all'arrivo della proprietaria. L'interno del palazzo aveva una divergenza totale di stili: all'esterno poteva quasi ricordare l'architettura araba, ma all'interno mutava radicalmente, diventando orientale. Arazzi sulle pareti raffiguranti scene del passato, candelabri accesi con fiamme color argento e poi finestre aperte, spalancate, per lasciar passare il Vento.
Non c'erano certezze sul fatto che tu raggiungessi questo posto. Capita alcune volte che il libero arbitrio dell'essere umano riesca ad influenzare lo scorrere degli eventi, modificando sostanzialmente la linea del destino. In tanti casi nessuno se ne accorge, succede e basta, ma in altri le variazioni si palesano in modi più chiari, proprio come il tuo arrivo qui.
Continuando a parlare, lo Spettro la condusse verso una scalinata a chiocciola che raggiungeva la sommità della torre. Su di essa, una balconata dava sulla vallata dei venti, una vallata così tanto vasta da far perdere lo sguardo in lungo e in largo. Sembravano esserci solo loro due nel raggio di chilometri e probabilmente quella era la considerazione più giusta in assoluto.
Qualche settimana fa, un evento importante e di proporzioni emotive considerevoli ti ha investita, alterando il tuo spirito. Durante questo evento poi, hai avuto anche la coincidenza di stare a contatto con una fonte di energia molto potente che ha influenzato il ciclo di Mana esterno ed interno a te. Come sai il Mana è dappertutto, proprio come la Trama, solo che i Maghi e le Streghe sanno imbrigliare solo il potere della seconda, mentre quello del primo è riservato ad altre Creature.
Dicendo questo, lo Spettro condusse le proprie iridi argentee sulla ragazza orientale, proprio come lo era stata lei, sorridendo appena.
Tuttavia questa definizione non è del tutto esatta. Il Mana può essere imbrigliato anche da Maghi e Streghe dotati di una scintilla di energia elementale, individui scelti da una volontà superiore come detentori di un potere sconosciuto. Questi individui, noti come Gildati, difendono l'Equilibrio del Mondo, degli Eventi e della Storia, agendo proprio come lo Yin e lo Yang, giusto per essere più chiari.
Quella definizione probabilmente sarebbe stata molto più semplice e facile da comprendere, per la Fu.
Essere Gildati significa poter attingere alla forza degli elementi, uno o due al massimo, stringendo un legame di affinità con essi. Fuoco, Elettricità, Terra, Vento, Acqua e Ghiaccio. Riflettendo su quanto sai per ora, potrai quindi facilmente intuire quale Elemento rappresenti io. Intendiamoci, non sono l'Elemento vero e proprio, bensì un suo portavoce devoto e fedele, che ha rinunciato alla pace eterna per servire l'Equilibrio ed illustrare la via ai nuovi Gildati.
Ergo, se lei adesso si trovava lì, voleva dire che...
Tu, Lan Xia Fu, sei stata scelta dal Vento. Il Vento ha trovato in te uno spirito fertile e forte con cui legarsi e al quale donare il proprio appoggio. Ciò è avvenuto in concomitanza con la perdita delle tue speranze, qualche settimana fa. In più, nella sfida contro il tuo avversario, il tuo spirito si è nutrito dell'incredibile quantità di Mana liberata da lui, generando sufficiente spazio per accogliere un Elemento. Tutti questi casi, tutte queste coincidenze fanno parte di un progetto più grande che però viene deciso non solo dalle divinità, ma anche assieme ai mortali.
A prescindere da come avrebbe preso quella notizia l'ospite della Dimensione Onirica, Nabiki, aggrottando un po' la fronte, si avvicinò a lei, posandole le mani sulle spalle.
Mi è permesso chiederti il perché della perdita delle tue speranze? Cosa ha alterato il tuo stato d'animo a tal punto da far arrivare il tuo grido, la tua richiesta di aiuto, direttamente all'Equilibrio?
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Alarick
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