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Messaggioda Jorge » 23/03/2014, 23:27

Che Jorge non avesse una buona opinione di Devo era palese, che i motivi andassero al di là del semplice antagonismo musicale, invece, era qualcosa che in pochi, se non nessuno, avevano compreso anche se, in fin dei conti, sempre di pregiudizi si trattava. Nightmare rappresentava tutto ciò che il Delfino aveva imparato a disprezzare e a guardare con sospetto fin da piccolo e in fatto che fosse di estrazione Purosangue non faceva altro che rafforzare le sue idee. Scoprire che la sua sorellina non solo si era presa una cotta per lui ma gli si era avvicinata tanto da definirlo il suo ragazzo l’aveva letteralmente fatto andare in bestia, esacerbando fin troppo quel senso di protezione che aveva sviluppato nei confronti della Tassetta fin dopo lo scontro con i minidraghi. Fedele al suo carattere impulsivo, aveva dato aria alla bocca dimenticandosi però di connettere il cervello così da ottenere come unico effetto quello di far incavolare l’altra. Scivolarono quindi in una spirale di urla, accuse e offese, occhiate determinate e bronci da primato fino a quando con una ingenuità che il portoghese ancora stentava a credere una quindicenne potesse possedere, Caroline Priscilla gli aveva spiattellato in faccia come Devo aveva approfittato di lei e della sua scarsa esperienza in tema di uomini convinta di mettere in luce chissà quale virtù del ragazzo. A quel punto a Jorge restavano due alternative, dare maggiormente in escandescenza, prendere a pugni il muro di pietra della stanza, pietrificare la sua sorellina e tenerla lì fino a farle comprendere l’assurdità di quello che aveva detto a costo di sconvolgerla a vita, oppure mentire, dichiararsi sconfitto e salvare così il loro rapporto. Difficile infatti che avrebbe ancora avuto una “sorellina” se le avesse detto qualcosa di crudo e crudele come sei una stupida romantica che si lascia usare come una bambola da qualcuno che probabilmente non sa neanche a cosa serva il cuore, oltre che a mantenerlo in vita. La scelta non si pose neanche perché ormai Cappie era una parte di lui, la parte migliore se doveva essere sincero almeno con se stesso, e non aveva alcuna intenzione di rinunciare a lei, non per cercare inutilmente di salvarla da se stessa e dalla sua visione romantica della vita. Si lasciò quindi andare a una risata sarcastica e liberatoria della tensione che aveva accumulato e quando riprese a parlare con lei era decisamente più calmo e più dolce di prima anche se non per quello meno preoccupato o incazzato nero nei confronti dell’americano a cui per amor del vero bisognava riconoscere che almeno aveva avuto la decenza di non forzarle la mano per portarsela a letto. Perché Jorge era sicuro, nel bene o nel male, che se Devo avesse insistito, facendo leva sui sensi di colpa della ragazza e sulla propria disponibilità, Cappie avrebbe ceduto all’istante.

Esatto! Proprio così!

Si morse l’interno della guancia per non rispondere a tono e quando inclinò la testa per guardala negli occhi, dal basso verso l’alto, il suo sguardo era riflessivo e velatamente sofferente, anche se per un dolore fisico e non emotivo. Si umettò le labbra per prendere tempo e quando alla fine parlò si concentrò su quello che realmente gli interessava e cioè come la Tassetta aveva vissuto da un punto di visto emotivo quei primi approcci sessuali. Formulò la domanda in maniera serena e non invasiva, dimostrando più interesse che curiosità, più voglia di sapere che di giudicare e condì il tutto con un sorrisino e un occhiolino complice per poi distogliere lo sguardo dal viso dell’altra per non farla sentire in imbarazzo o sotto esame. Non aveva proprio preso in considerazione l’ipotesi che Cappie non gli rispondesse ma allo stesso tempo non aveva previsto l’atteggiamento che assunse, così spontaneo, gentile, tenero e in contrasto con le cattiverie che si erano detti fino a pochi secondi prima da rafforzare in lui il desiderio di spaccare la faccia a quel bastardo – secondo i suoi pregiudizi – di americano. Fece scivolare una mano dalla nuca al fianco della sua sorellina, avvolgendola in un abbraccio protettivo e, sperava, confortevole che sapeva di scuse – non per quello che aveva detto ma per come lo aveva fatto – e di sostegno perché qualsiasi cosa fosse accaduto lui non sarebbe andato da nessuna parte.

E se stessi facendo la cosa sbagliata? – inarcò un sopracciglio perplesso, anche se lei non poteva vederlo visto che entrambi avevano il viso rivolto verso un punto imprecisato della stanza - Nel senso...come faccio a capire se sono veramente innamorata di lui? Continuavo a chiedermelo e a chiedermelo e la cosa mi bloccava perchè...se lo sto prendendo in giro senza saperlo io mi sentirei davvero in colpa...- chiuse gli occhi, contando mentalmente fino a cinque e convincersi a tacere perché se c’era qualcuno che stava venendo preso in giro di certo non era l’americano, mentre con l’altra mano iniziò ad accarezzarle la testa per tranquillizzarla - Non voglio farlo soffrire, per questo non riuscivo ad andare avanti... Io vorrei fare le cose con calma, ma secondo Kelly è stupido andare calmi quando si è innamorati. Tu che cosa ne pensi?

Spostò la mano, riportandola dietro alla propria testa a mo di cuscino per dare a Cappie la libertà di muoversi e guardarlo in viso, viso che esprimeva chiaramente una serietà e una concentrazione rara, una di quelle espressioni che assumeva solo di fronte a un calderone o a un alambicco, segno che aveva ascoltato con attenzione il suo discorso ed si stava preparando a darle una risposta seria.

La Everett ha ragione, non ha senso titubare quando si è innamorati ma non mi sembra che tu lo sia quindi è giusto andarci cauti… Non sono una ragazza quindi non posso farti un sermone sull’importanza della prima volta, sul non sprecare qualcosa di importante con il… la prima cotta – aveva leggermente titubato su quella parola perché in realtà voleva dire “primo venuto” – e non sono né ipocrita né bigotto da dirti che una brava ragazza arriva vergine al matrimonio anche se… potresti anche farci un pensierino… - la prese un po’ in giro bonariamente, tentando di stringerla un po’ più forte a sé ridacchiando – però quest’estate mi sono reso conto che effettivamente noi e voi – ragazzi e ragazze – affrontiamo il sesso in maniera molto diversa. Per noi è tutto molto semplice : mi piace, ci provo, è interessata, la conquisto, me la faccio… i sentimenti sono molto spesso ininfluenti a meno che non rappresentano una via preferenziale di accesso alle vostre mutandine – un discorso un po’ cinico ma realistico o almeno era ciò che aveva imparato da suo cugino e i suoi amici. Peccato che non era stato capace di mettere in pratica nessuno dei loro insegnamenti considerato che in quasi due mesi di storieggiamenti vari non aveva concluso nulla di sostanzioso con Rosy – Per voi invece sembra che i sentimenti siano la cosa principale, dovete essere rassicurate sulle intenzioni, sul cosa ci spinge o vi spinge a fare o dire qualsiasi cosa e questo complica le cose non poco… Hummm mi sa che sto divagando – mormorò, grattandosi la testa un po’ imbarazzato – Quello che sto cercando di dirti è che per quanto io credo sia una pessima idea andare a letto con Devo se è quello che vuoi davvero fare allora fallo ma non legarlo ai sentimenti… Cioè fallo perché credi che in quel momento specifico sia la cosa giusta da fare e non perché visto che lo ami alla follia o lui ti ama allora non ha senso non farlo o perché starete insieme per sempre… Non credo tu ti debba preoccupare di prenderlo in giro, sei troppo Tassorosso per farlo anche inconsapevolmente - e non vi era alcuna traccia di scherno o di offesa nella voce solo rassegnazione al massimo – piuttosto di trovarti nella situazione di doverti pentire della tua prima volta…

Quello non era stato uno dei suoi discorsi migliori ma sperava di essere riuscito a essere chiaro senza offendere o alterare nuovamente la sua sorellina. Forse poteva risparmiarsi il commento finale ma era stato più forte di lui perché se proprio non poteva impedire a Cappie di impelagarsi in una storia che, secondo lui, sarebbe andata a finire di merda almeno poteva cercare di contenere i danni, spingendo la sua sorellina a svincolare il corpo dal cuore e non appendere la sua prima volta all’esile filo di sentimenti probabilmente sbandierati ma non realmente sentiti. In realtà c’era anche un’altra cosa che poteva fare e cioè parlare a tu per tu con Devo per capire che intenzioni avesse e fargli capire più con le cattive che con le buone che doveva andarci cauto con Cappie se non voleva essere affatturato o avvelenato a tradimento. Sull’ondata di quella atmosfera di complicità e confidenze, Jorge compì un piccolo passo falso, esprimendo a voce alta i suoi programmi nel caso in cui fosse riuscito a convincere la sua Capa a reintegrarlo come parte attiva del Coro e quindi permettergli di partecipare allo scontro con la Cyprus.


Spero tu non stia dicendo sul serio, Jorge Alvares!

Mai stato così serio in vita mia Caroline Priscilla O’Neill! – ribattè con tranquillità senza spostarsi di un millimetro ma limitandosi a lasciar scivolare a terra il braccio con cui le stava cingendo la vita così da permetterle, se avesse voluto, di alzarsi in piedi agevolmente – Che fratello sarei se non mi assicurassi in prima persona delle intenzioni del ragazzo con cui stai? Se non lo minacciassi di atroci ritorsioni nel malaugurato caso in cui dovesse farti soffrire?

Aggiunse sempre con un tono calmo, pacato, allungando una mano per, se lei glielo avesse permesso, spostarle una ciocca di capelli dal viso.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 28/03/2014, 1:19

Quando la Tassorosso era scoppiata, rivelando quanto accaduto fra lei e Devo, non era stata sua intenzione risaltare le buone qualità dell'americano o il suo atteggiamento irreprensibile nei suoi confronti: Cappie aveva agito d'impulso, lasciando che la rabbia guidasse le sue parole per far comprendere al suo migliore amico non tanto quello che il suo ragazzo le aveva fatto, quanto l'effetto sul suo corpo. Si, alla O'Neill era piaciuto farsi toccare e baciare in ogni parte del suo corpo e aveva bloccato il musicante solo perchè dentro di sè sentiva che essi stavano correndo troppo per i sentimenti che ancora (non) provava per lui. Paure le sue che vennero presto confessate al suo migliore amico, una volta sbollita la rabbia e accoccolatasi al suo corpo. Jorge l'ascoltò senza dire parola per tutto il tempo, comportandosi finalmente da fratello maggiore qual era e lasciando che la tassetta sfogasse tutto d'un fiato i suoi dubbi e i suoi timori circa la sua relazione con Nightmare. Mentre parlava, la mano del Delfino le accarezzava dolcemente i capelli, in un piccolo gesto d'affetto che la Tassorosso aveva sempre apprezzato, per quanto non glielo avesse mai detto chiaramente.

La Everett ha ragione, non ha senso titubare quando si è innamorati ma non mi sembra che tu lo sia quindi è giusto andarci cauti… Non sono una ragazza quindi non posso farti un sermone sull’importanza della prima volta, sul non sprecare qualcosa di importante con il… la prima cotta e non sono né ipocrita né bigotto da dirti che una brava ragazza arriva vergine al matrimonio anche se… potresti anche farci un pensierino…

Tu e mio padre sareste andati veramente d'accordo...

Si permise quella battuta accompagnandola con un sonoro sbuffo, prima di ritornare a concentrarsi su quanto stava dicendo il suo migliore amico.

Però quest’estate mi sono reso conto che effettivamente noi e voi affrontiamo il sesso in maniera molto diversa. Per noi è tutto molto semplice : mi piace, ci provo, è interessata, la conquisto, me la faccio… i sentimenti sono molto spesso ininfluenti a meno che non rappresentano una via preferenziale di accesso alle vostre mutandine. Per voi invece sembra che i sentimenti siano la cosa principale, dovete essere rassicurate sulle intenzioni, sul cosa ci spinge o vi spinge a fare o dire qualsiasi cosa e questo complica le cose non poco… Hummm mi sa che sto divagando...Quello che sto cercando di dirti è che per quanto io credo sia una pessima idea andare a letto con Devo se è quello che vuoi davvero fare allora fallo ma non legarlo ai sentimenti… Cioè fallo perché credi che in quel momento specifico sia la cosa giusta da fare e non perché visto che lo ami alla follia o lui ti ama allora non ha senso non farlo o perché starete insieme per sempre… Non credo tu ti debba preoccupare di prenderlo in giro, sei troppo Tassorosso per farlo anche inconsapevolmente...piuttosto di trovarti nella situazione di doverti pentire della tua prima volta…

In sostanza: fallo se lo reputi una persona speciale e non pensare troppo ai sentimenti. Un po' lo stesso consiglio che le aveva dato la sua compagna di stanza e del quale ora che aveva avuto conferma da parte del Delfino avrebbe fatto tesoro. Il volto della ragazza si distese in un sorriso, rivolto principalmente a Jorge, un sorriso che forse lui non sarebbe riuscito a vedere dal momento che Cappie continuava a tenere la testa appoggiata sul suo petto, usandolo come un cuscino. Condizione che durò poco però, dal momento che l'irlandese si spostò leggermente più in su, avvicinando le morbide labbra alla guancia di lui e posandovi un bacio.

Grazie...- disse semplicemente, sistemando poi il viso nell'incavo del collo e rimanendo abbracciata al corpo del ragazzo, sospirando appena -Credo di aver capito il tuo discorso e ti prometto che non accadrà nulla fino a quando non lo vorrò veramente- purtroppo non poteva garantire che il volerlo prescindesse dai suoi sentimenti, dal momento che il cuore della Tassorosso rimaneva legato indissolubilmente ad un'idea romantica dell'amore. Tuttavia l'irlandese avrebbe cercato di farsi meno problemi in futuro, quando ci sarebbe stata l'occasione di approcciarsi nuovamente al sesso, mettendo da parte le sue insicurezze e lasciandosi andare alla semplice e pura idea che era bello farlo con Devo perchè per lei rappresentava una persona speciale. Se poi nel farlo, la tassetta gli avesse donato il suo cuore o meno, be' questo era ancora tutto da vedere!

E non credo che me pentirò...- aggiunse poco dopo, sommessamente- Anche se la nostra storia dovesse finire...anche se un giorno lui non mi vorrà più, se nel momento in cui lo abbiamo fatto lo volevamo entrambi e per entrambi era qualcosa di speciale, andrà bene uguale no?- chiese per ricevere conferma, dipanando a mano a mano tutti i pensieri che si stavano arrovellando nella sua mente -Non è detto che questa accada, sia chiaro, però...sono convinta che se mai dovesse accadere, e accadrà nel momento giusto, allora ne avrò un bellissimo ricordo...- perchè lei continuava a credere nella sincerità dei sentimenti dimostrati da Devo e solo quel pensiero le faceva accettare di poter avere un rapporto completo con lui pur senza amarlo. Sentimento che fra l'altro sarebbe potuto nascere col tempo o che era già nato ma aveva solo bisogno di sbocciare in tutta la sua maestosità. Cappie avrebbe avuto modo di constatarlo sicuramente a Dicembre, durante la sfida contro la Cyprus; ciò che invece non poteva immaginare era che il suo fratellino sviluppasse un'idea per lei del tutto fuoriluogo: ovvero parlare con l'americano in questione.

Mai stato così serio in vita mia Caroline Priscilla O’Neill! Che fratello sarei se non mi assicurassi in prima persona delle intenzioni del ragazzo con cui stai? Se non lo minacciassi di atroci ritorsioni nel malaugurato caso in cui dovesse farti soffrire?

Saresti un fratello meno impiccione e più benvoluto dal ragazzo della sua sorellina!- rispose prontamente la Tassorosso, fissandolo imbronciata ma non arrabbiata, come se non stesse prendendo sul serio la proposta del Delfino -E poi lui non mi farebbe mai intenzionalmente del male, ne sono sicura! Sarà anche della Cyprus e ti sembrerà snob e bugiardo, ma ti assicuro che è un ragazzo davvero dolcissimo Jorge e se tu ti dimostrassi un po' più...- amichevole -tollerante nei suoi confronti, scopriresti tanti suoi lati buoni! Non ti chiedo di provare affetto per lui, ma almeno evita di giudicarlo solo dalle apparenze...- si fermò un attimo, rendendosi conto della piega che aveva preso il discorso -Ad esempio, se io mi basassi su degli stupidi pregiudizi direi che tu sei un teppista, un criminale ed un sovversivo, con'insana passione per i nomignoli e la profondità di sentimenti di una cicala!- disse con tono puntiglioso e da saputella, ridacchiando fra sè e sè dell'orribile quadro che aveva appena descritto per dipingere il suo migliore amico -Invece ti conosco e posso dire che al di là dei guai in cui ti cacci, sei una persona simpatica e con il quale divertirsi, estremamente protettiva e che mi vuole un bene dell'anima. Sai esserci quando ho bisogno di te e sei abbastanza forte da sostenermi sia fisicamente che spiritualmente...

Il flash di un ricordo passò per un attimo nella mente di Cappie, facendole ricordare quel giorno di quasi tre anni prima, quando persi nella Foresta Proibita i due amici furono costretti a combattere contro due nemici estremamente pericolosi. Dopo quel giorno, e i successivi passati in Infermeria, la ragazza non aveva più toccato l'argomento mezzi-draghi, anche a causa della disgrazia che l'aveva colpita qualche mese dopo. Eppure la tassetta non aveva dimenticato come il suo fratellino, nonostante la situazione di pericolo e una violenta litigata che si era consumata poco prima, non l'avesse affatto abbandonata lì da sola, ma l'aveva sostenuta e cercato di proteggerla, combattendo insieme a lei fianco a fianco.

Non mi hai abbandonata neanche quando quei mezzidraghi ci hanno attaccato e questo ti fa onore...

Come d'impulso, la Tassorosso si strinse ancora di più al corpo dell'amico, quasi il ricordo di quello che avevano passato all'interno della Foresta potesse spaventarla ancora. In realtà, ciò che l'aveva spinta ad abbracciare con più forza il corpo del ragazzo era il pensiero di quello che aveva rischiato quel giorno: perderlo. E se loro erano lì, era solo per merito della Vilvarin che li aveva intercettati prima che quelle creature mettessero fine alle loro vite. All'epoca non si era resa conto del grande gesto compiuto dall'insegnante di Erbologia, ma ora che finalmente aveva permesso alla sua mente di ritornare a quel giorno, eliminando sensi di colpa e di vergogna, poteva affermare con tutta sicurezza che le doveva la vita sua e del suo fratellino e che di questo non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza.

I tuoi pregi superano di gran lunga i tuoi difetti e tutto questo l'ho potuto capire standoti vicino e non lasciandomi influenzare da impressoni iniziali e sbagliate.
Non potrebbe essere la stessa cosa per Devo?
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Messaggioda Jorge » 30/03/2014, 14:02

Tu e mio padre sareste andati veramente d'accordo...

Era stata una battuta, probabilmente tra l’ironico e lo spazientito, pronunciata con leggerezza, indice quello che orami la sua sorellina era riuscita a scendere a patti con quello che era accaduto a O’Neill Senior, permettendosi di tornare quella di una volta, eppure quelle semplici parole ebbero su Jorge un effetto simile a una scossa elettrica. Sapeva quanto la Tassetta fosse legata al padre, sapeva quanto importante era e sarebbe stato per sempre per lei e l’essere accumunato, anche se alla lontana, a lui lo inondava di una strana sensazione di fierezza e rammarico. Gli sarebbe piaciuto conoscerlo, farsi conoscere e soprattutto apprezzare dal padre di Caroline Priscilla in modo che l’uomo sapesse che la sua bambina non sarebbe mai stata sola ad affrontare il mondo. Rafforzò un po’ la presa intorno alla sua vita per scaricare parte di quell’eccesso di emozioni che gli si era concentrato all’altezza del petto, prima di dispensare la seconda parte del suo consiglio, parte quella con cui decisamente il Signor O’Neill non sarebbe stato concorde. Dal basso dei suoi quindici anni e dei suoi ormoni impazziti, Jorge però era consapevole di quanto fosse difficile privarsi delle gioie del sesso, soprattutto quando se ne aveva avuto un piccolo assaggio come era accaduto a Cappie, e quanto sarebbe stato inutile cercare di farla desistere. Inoltre quello che a lui interessava maggiormente non era preservare la sua purezza fisica, quanto l’integrità del suo cuore e della sua anima ed era pronto a scommettere la scopa da corsa che non aveva che se l’altra fosse andata a letto con Devo in quanto massima espressione del sentimento di amore che li legava ne sarebbe uscita devastata perché l’americano – secondo l’opinione infarcita di decine di pregiudizi del Delfino – non provava nulla di più profondo di una semplice attrazione fisica. Attese quindi una qualche reazione da parte dell’altra rimanendo disteso con il viso rivolto verso il soffitto - perdendosi così il sorriso che le era spuntato sul viso – continuando ad accarezzarle i capelli con aria rilassata per poi inclinare la testa e rivolgerle uno sguardo interrogativo quando lei le posò un bacio su una guancia.

E questo a cosa lo devo?

Chiese perplesso, la mano ormai all’altezza delle sue natiche visto che era rimasta ferma mentre lei si sollevava un po’. I gesti di affetto così espliciti non erano all’ordine del giorno nel loro rapporto e, avvertendo un leggero guizzo al basso ventre, Jorge si ricordò anche il perché. Il fatto che nutrisse nei confronti di Cappie un affetto fraterno smisurato non anestetizzava il suo corpo da quindicenne e non lo rendeva immune da determinate reazioni fisiche che, secondo lui, erano del tutto naturali.

Grazie... Credo di aver capito il tuo discorso e ti prometto che non accadrà nulla fino a quando non lo vorrò veramente.

E soprattutto non farti convincere di volerlo…

Puntualizzò, sempre con un tono di voce pacato, dolce e leggermente preoccupato, muovendo lentamente su e giù il collo in modo da strofinare la pelle morbida e profumata di mirra sulla punta del naso della ragazza. Quella era la sua più grande preoccupazione e cioè che qualcuno – in quel momento era focalizzato sullo studente della Cyprus ma in realtà era un discorso che avrebbe potuto estendere a qualunque maschio – sfruttasse la sua ingenuità mista alla sua visione romantica del mondo per convincerla di essere pronta a fare qualcosa che in realtà non voleva.

E non credo che me pentirò... Anche se la nostra storia dovesse finire...anche se un giorno lui non mi vorrà più, se nel momento in cui lo abbiamo fatto lo volevamo entrambi e per entrambi era qualcosa di speciale, andrà bene uguale no?

Hummm…

Commentò titubante non completamente d’accordo con la parte del discorso in cui per entrambi sarebbe stato qualcosa di speciale.

Non è detto che questa accada, sia chiaro, però...sono convinta che se mai dovesse accadere, e accadrà nel momento giusto, allora ne avrò un bellissimo ricordo...

Si, sarà una delle esperienze più belle della tua vita – e parlava più per sentito dire che per esperienza personale – anche se sarai solo tu a considerarla speciale. – Si sporse di lato, dalla parte opposta rispetto a dove si trovava lei, in modo che chinando la testa riuscisse a guardala negli occhi e, giusto per prevenire qualche rimostranza, nel caso ce ne fossero state, pose l’indice sulle sue labbra per impedirle di controbattere – Non sto dicendo – anche se ne era profondamente convinto - che Devo non prova nulla per te o che ciò che ha detto o ha fatto fino a ora sono solo bugie, voglio solo che tu prenda in considerazione l’ipotesi che ciò che provate o proverete l’uno per l’altra abbia una… portata differente… Quello che ti devi chiedere è: andrei a letto con lui anche se sapessi che non prova nulla per me al di là di una certa attrazione e un po’ di affetto?

Le picchiettò il polpastrello sulle labbra, forse facendole il solletico e di sicuro autoprocurandosi involontariamente dei brividi piacevoli, rivolgendole uno sguardo colmo di preoccupazione, prima di dare vita al pensiero che lo stava assillando da quando la conversazione si era concentrata su Devo e il sesso e cioè che avrebbe dovuto trovare il modo di fare quattro chiacchiere da uomo a uomo con l’americano. Quel proposito, però, non sembrò riscuotere molto successo presso Cappie che, una volta appurato che no, Jorge non stava scherzando, tentò di dissuaderlo da quel suo piano.

Saresti un fratello meno impiccione e più benvoluto dal ragazzo della sua sorellina! - storse un pochino le labbra a quel commento ma non disse nulla perché non voleva tramutare quel broncio adorabile in una smorfia irritata- E poi lui non mi farebbe mai intenzionalmente del male, ne sono sicura! Sarà anche della Cyprus e ti sembrerà snob e bugiardo, ma ti assicuro che è un ragazzo davvero dolcissimo Jorge e se tu ti dimostrassi un po' più...tollerante nei suoi confronti, scopriresti tanti suoi lati buoni!

E mi spieghi come posso fare tutte queste cose…. Essere tollerante, scoprire i suoi pregi… se non ci parlo? – ribattè più divertite che piccato perché l’arringa di Cappie non faceva altro che aprirgli la strada verso un incontro con l’americano – Minacciarlo sarebbe solo un plus… un giusto compenso per l’essere costretto a conoscere qualcuno che – disprezzo - non mi piace solo per te, per non metterti nelle condizioni di doverti dividere tra noi o mentirmi…

Non ti chiedo di provare affetto per lui, ma almeno evita di giudicarlo solo dalle apparenze...Ad esempio, se io mi basassi su degli stupidi pregiudizi direi che tu sei un teppista, un criminale ed un sovversivo, con'insana passione per i nomignoli e la profondità di sentimenti di una cicala!

Ehi! – si lamentò allungando il braccio nel tentativo di farle del solletico ritorsivo – Non ho la profondità di sentimenti di una cicala!

Perché tutto il resto invece era esattamente ciò che era o almeno ciò che mostrava agli altri e gli andava bene così.

Invece ti conosco e posso dire che al di là dei guai in cui ti cacci, sei una persona simpatica e con il quale divertirsi, estremamente protettiva e che mi vuole un bene dell'anima. Sai esserci quando ho bisogno di te e sei abbastanza forte da sostenermi sia fisicamente che spiritualmente...

La smorfia finta irritata che gli era comparsa sul viso sparì in un secondo sostituito da un sorriso radioso mentre i suoi occhi lanciavano lampi di orgoglio e soddisfazione. Era vero, non gliene fregava nulla di quello che gli altri, gli estranei, pensassero di lui ma questo non gli impediva di chiedersi quanto aderente fosse la maschera che indossava e quanto, i suoi amici, fossero in grado di sollevarla e vedere ciò che si nascondeva al di sotto.

Lei ne è stata capace e questo è ciò che conta…


Mormorò tra sé, riprendendo ad accarezzarle i capelli e piegando la testa in modo da tentare di darle un bacio di ringraziamento sulla punta del naso. Avrebbe avuto modo e tempo in futuro per scoprire cosa pensassero di lui visino di pesca, figlia dei fiori e il gigante buono, le uniche persone di cui gli importasse davvero l’opinione.

Signorina O'Neill questa suona tanto come una dichiarazione d'amore lo sa?

La prese in giro per contrastare le emozioni che minacciavano di traboccare dentro il suo cuore.

Non mi hai abbandonata neanche quando quei mezzidraghi ci hanno attaccato e questo ti fa onore...

Si irrigidì per quel complimento che non sentiva di meritarsi e soprattutto i ricordi negativi che aveva risvegliato in lui. In un lampo le narici del delfino furono riempite dell’odore nauseabondo di carne umana bruciata e istintivamente spostò la mano in modo da accarezzare la spalla della Tassetta nel punto in cui il minidrago l’aveva quasi abbrustolita. Il senso di colpa per averla messo in pericolo, per aver messo in pericolo l’intera scuola si gonfiò fino a diventare un’enorme bolo immateriale che gli ostruiva la gola e gli impediva di respirare normalmente, costringendolo a fare brevi e veloci respiri.

Non ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa dovesse accadere… Non ti libererai mai di me.

Le promise con un tono di voce duro, quasi maturo, come lo sguardo affilato con cui stava incenerendo nemici immaginari che levitavano sul soffitto.

I tuoi pregi superano di gran lunga i tuoi difetti e tutto questo l'ho potuto capire standoti vicino e non lasciandomi influenzare da impressioni iniziali e sbagliate.
Non potrebbe essere la stessa cosa per Devo?


Espirò profondamente, rilassando la postura e l’altra mano, che stesa lungo il proprio fianco, aveva chiuso a pugno senza rendersene conto.

Potrebbe… - ammise quindi controvoglia perché negarlo avrebbe voluto dire dimostrarsi ottuso oltre che infantile – Quindi convieni con me che debbo parlare con lui da solo il prima possibile per gettare le basi di qualcosa… - si sperava non di una rissa o di un duello magico. – Così potrai organizzare qualche escursione tutti e tre insieme senza temere ritorsioni varie…

Aggiunse e si diede mentalmente un sacco di punti per essere riuscito a non far trapelare alcun disgusto al pensiero di passare del tempo con la coppietta felice. Se però doveva essere sincero con se stesso, cosa che tendeva a fare sempre, avvertiva una nota di invidia a quel pensiero, considerato che la sua, di vita sentimentale, di sereno e felice non aveva nulla.

Mi piacerebbe ricambiare il favore – si lasciò quindi sfuggire con un bel po’ di acidità nella voce rivolta più a se stesso che alla ragazza che teneva ancora, se non si fosse nel frattempo spostata, tra le braccia – Ma Rosita è natababbana quindi niente Hogsmeade per lei o qualsiasi altro posto magico che ti venga in mente o anche babbano se è per quello visto che dubito fortemente di avere ancora una ragazza.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 03/04/2014, 16:25

Una volta messi da parte le discussioni, i rimproveri, le offese, i bronci da manuale e le occhiate omicide, Cappie riuscì finalmente ad ottenere il parere quasi del tutto imparziale di Jorge, scoprendo qual era la sua idea riguardo il suo coinvolgimento con Devo. Tuttavia nonostante le raccomandazioni del Delfino, che sperava di preservare se non il corpo almeno il cuore della ragazza, la tassetta non poteva assolutamente promettergli che non si sarebbe invaghita dell'americano (cosa fra l'altro che era già avvenuta) nè che un giorno avrebbe condiviso con lui non solo il proprio letto ma anche i propri sentimenti. E spinta dalla necessità di essere sempre sincera con il suo fratellino, la O'Neill gli fece presente la sua incrollabile fiducia nel cuore e nel carattere di Nightmare, dipingendolo come una persona sensibile e profondamente legata a lei, a differenza di quello che pensava il portoghese.

Si, sarà una delle esperienze più belle della tua vita anche se sarai solo tu a considerarla speciale.

Quella precisazione da parte del suo migliore amico fu un altro duro colpo al cuore della giovane Tassorosso, che non riuscì a dissimulare l'espressione delusa che le era comparsa in viso. Subito dopo il desiderio di rispondergli e di contraddirlo la spinsero ad aprire bocca, dalla quale però non emise un fiato dal momento che Jorge, prevedendo le sue mosse, le posò il dito sulle morbida labbra invitandola a rimanere in silenzio, almeno per il momento.

Non sto dicendo che Devo non prova nulla per te o che ciò che ha detto o ha fatto fino a ora sono solo bugie, voglio solo che tu prenda in considerazione l’ipotesi che ciò che provate o proverete l’uno per l’altra abbia una… portata differente… Quello che ti devi chiedere è: andrei a letto con lui anche se sapessi che non prova nulla per me al di là di una certa attrazione e un po’ di affetto?

Il tono riflessivo con il quale l'amico le espose quel dubbio la portò a calmare per un attimo la precedente agitazione e concentrarsi invece a pensare adeguatamente a quale fosse la risposta migliore da dargli. Se fosse stata Kelly, la sua risposta sarebbe stata senza dubbio affermativa, dal momento che la compagna di stanza non si faceva tanti problemi a nascondere la passione per il sesso e, al di là di un compagno di cui potersi fidare, non chiedeva di più. Ma lei era diversa: se Devo non si fosse dimostrato tanto dedito a lei, tanto gentile, affabile, preso da un sentimento che Cappie supponeva fosse molto forte, probabilmente non sarebbe stata tanto felice di ricevere il suo primo bacio da lui, nè avrebbe mai fatto le sue prime esperienze sessuali insieme a lui. Insomma, in qualunque modo la girasse, la ragazza si rese conto che la risposta era negativa; anzi forse era stata proprio la consapevolezza di un'assenza di sentimenti forti fra di loro a bloccarla proprio sul più bello e costringerla a tirarsi indietro dal fare ulteriori cose con il suo ragazzo.

...No...- ammise infine sconfitta, una sconfitta dell'orgoglio più che dei sentimenti perchè la tassetta era ancora profondamente convinta che qualcosa sarebbe nato fra lei e l'americano -Non ci riuscirei, hai ragione...- e il tono era un po' amaro, un po' triste, ma non sconsolato nè deluso: al momento si trovava bene con Devo, le mancava ogni giorno di più e la sua qualità più evidente, la pazienza, la rendeva sicura che il ragazzo non le avrebbe mai messo fretta nei sentimenti e le avrebbe sempre voluto bene, anche se lei non si sentiva pronta a fare altro.
Il discorso cambiò e questa volta fu il turno della tassetta di rimproverare al Delfino qualcosa che secondo lei non avrebbe dovuto fare: in realtà, Cappie si opponeva più all'idea delle minacce che Jorge avrebbe potuto tirar fuori contro l'americano, piuttosto che ad una loro possibile amicizia. Ma il modo in cui l'amico sembrava voler porsi nei suoi confronti le fecero temere un insuccesso più che una vittoria, tanto da spingerla a fargli un discorso sull'inutilità dei pregiudizi rivolti verso una persona che si conosce a malapena.

E mi spieghi come posso fare tutte queste cose…Essere tollerante, scoprire i suoi pregi… se non ci parlo? Minacciarlo sarebbe solo un plus… un giusto compenso per l’essere costretto a conoscere qualcuno che non mi piace solo per te, per non metterti nelle condizioni di doverti dividere tra noi o mentirmi…

Non ho mai detto che non puoi parlarci, ma minacciarlo proprio no! E non è un giusto compenso, per niente! Non risolveresti nulla a comportarti in questo modo, al massimo porteresti Devo a provare una forte antipatia per te e questo si che mi farebbe male!

Chiarito quel concetto, la Tassorosso continuò a perorare la propria causa esponendogli ad esempio il suo stesso rapporto con il fratellino: di come la ragazza fosse andata oltre i pregiudizi, delle qualità che aveva riconosciuto in lui, anche eccellenti come la profonda amicizia che lo legava alla tassetta al punto tale da non abbandonarla mai, neanche in situazioni di pericolo estremo. Il riferimento alla Foresta Proibita e ai mezzodraghi non poteva non essere espresso, provocando nel Delfino una reazione che al momento l'irlandese non seppe decifrare. Quando la mano del ragazzo si posò con delicatezza sulla sua spalla, là dove un tempo vi era stata un'orribile ustione, Cappie comprese almeno in parte i sentimenti del fratellino, che come lei non era mai stato abbandonato dai sensi di colpa nei confronti dell'intera Hogwarts.

Non ti abbandonerò mai, qualsiasi cosa dovesse accadere… Non ti libererai mai di me.


Lo so...

Rispose semplicemente, con un'intonazione nuova nella voce, felice perchè sapeva che il Delfino non aveva bisogno di stipulare un Voto Infrangibile per mantenere quella promessa. Le dita strinsero la maglietta del ragazzo, mentre la ragazza chiuse per un attimo gli occhi, abbandonandosi all'abbraccio caldo e confortevole dell'amico e sentendosi protetta fra di esse. Quel silenzio però non poteva durare tanto a lungo: la O'Neill si costrinse a parlare, a concludere il discorso e far presente la morale della favola, ovvero che i pregiudizi non l'avevano bloccata dal conoscere una persona che ora era diventata una delle più importanti della sua vita. Quindi, perchè non applicare lo stesso concetto anche al musicante della Cyprus, con tanta pazienza e buona volontà?

Potrebbe…Quindi convieni con me che debbo parlare con lui da solo il prima possibile per gettare le basi di qualcosa…Così potrai organizzare qualche escursione tutti e tre insieme senza temere ritorsioni varie…

Non ho mai detto che tu non puoi parlargli, solo non voglio che lo minacci di morte per ogni sillaba che dice!

Rispose sollevata la ragazza, ridendo allegramente che il Delfino avesse compreso il suo discorso e dimostrando la propria felicità stringendogli ancora di più le braccia al collo, in una morsa che sembrava fatta più per soffocarlo che per fargli comprendere quanto gli volesse bene.

Mi piacerebbe ricambiare il favore Ma Rosita è natababbana quindi niente Hogsmeade per lei o qualsiasi altro posto magico che ti venga in mente o anche babbano se è per quello visto che dubito fortemente di avere ancora una ragazza.

Natababbana? Quindi è una strega?- chiese a primo impatto la ragazza, pensando erroneamente che Rosita fosse come loro, per poi comprendere meglio ciò che intendesse dire il Delfino grazie alle informazioni che le fornì subito dopo -Aaaaah, ok ok, ho capito! Che cosa intendi dire? Vi siete lasciati? Insomma, raccontami tutto! Chi è questa Rosita, quando l'hai conosciuta e perchè non me ne hai mai parlato?- disse energica, sottolineando ogni domanda con uno sguardo deciso e risoluto.
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Messaggioda Jorge » 06/04/2014, 21:54

Tenendo Cappie stretta a sé sul pavimento della Stanza delle Necessità, Jorge cercava le parole più giuste e il tono di voce più convincente per farle entrare in quella testolina romantica e innamorata che non sempre sesso e sentimenti – soprattutto per i ragazzi – andavano di pari passo e che l’unico modo per ridurre al minimo i danni emotivi – perché essendo uomini e non robot babbani nulla poteva assicurarle la certezza – era il voler fare sesso con qualcuno a prescindere da quello che si provava per lui. Purtroppo però la dialettica non era – e forse non sarebbe stata mai – uno dei punti di forza del portoghese così, dopo aver fatto affiorare l’ennesima espressione delusa sul viso della sua sorellina, si risolse a farle una domanda diretta, senza nessun giro di parole, per poi restare in silenziosa attesa. Poteva quasi vedere le rotelline nella testa di Caroline Priscilla fare a botte con i battiti del suo cuore per dare una risposta il più sincera e veritiera possibile e quell’immagine quasi da manga giapponese babbano lo fece sorridere e rafforzare un pochino la presa sulla spalla della ragazza. Per quanto fossero amici fraterno da praticamente tutta la sua breve vita da mago quella era la prima volta in assoluto che si concedevano una intimità di quel tipo e al di là di qualche guizzo del suo corpo traditore, che aveva prontamente liquidato come scherzi degli ormoni impazziti, gli trasmetteva una sensazione di serenità e di “giustezza” su cui avrebbe fatto bene a riflettere una volta tornato nel suo Dormitorio.

...No...Non ci riuscirei, hai ragione...

Il sospiro che uscì dalle labbra di Jorge fu speculare al tono usato dalla Tassetta, amaro e un po’ triste, perché ai suoi occhi di ragazzo per nulla navigato ma con una elevata propensione a immaginare gli scenari più tragici e a pensare sempre male della maggior parte del genere umano, quella risposta poteva voler dire solo una cosa. Se Devo si fosse dimostrato essere anche solo la metà dello stronzo bastardo che lui credeva che fosse allora si sarebbe ritrovato a dover raccogliere i cocci del cuore della sua sorellina per tutto il tragitto da Hogwarts fino alla Cyprus. Non potendo evitare l’inevitabile – alla fine Cappie doveva essere libera di vivere la sua vita come meglio credeva – il Delfino decise che avrebbe almeno dovuto tentare di arginare i danni e quindi sondare il terreno con l’americano, cercare di comprendere che intenzioni avesse, minacciarlo di una qualche morte lenta e dolorosa e, se fosse avanzato un secondo o due, provare anche a conoscerlo. Ovviamente il suo piano brillante non incontrò il favore della ragazza che tentò di dissuaderlo con un ragionamento logico e portando vari esempi a sostegno della sua tesi, ottenendo come unico risultato, però, di rendere Jorge ancora più curioso di avere un qualche tipo di confronto con Nightmare.

Non ho mai detto che non puoi parlarci, ma minacciarlo proprio no! E non è un giusto compenso, per niente! Non risolveresti nulla a comportarti in questo modo, al massimo porteresti Devo a provare una forte antipatia per te e questo si che mi farebbe male!

A quella precisazione fu il turno di Jorge di rabbuiarsi. Cappie aveva inconsapevolmente appena colpito una sorta di nervo scoperto per poi infierire, non tanto delineando la sua figura con epiteti poco lusinghieri, quanto rammentando un evento del loro passato – lo scontro con i minidraghi – che lui tentava con tutte le sue forze di cancellare dalla sua memoria. La strinse forse con forza eccessiva a sé, come a volerla proteggere da una minaccia inesistente e le sfiorò la spalla che all’epoca venne ferita con una mano mentre un nauseabondo odore di carne umana bruciata gli riempiva le narici, minacciandolo di non farlo respirare, per poi esprimere ad alta voce, finalmente, la promessa che le fece quando erano ricoverati in infermeria. Lui sarebbe stato sempre al suo fianco, qualsiasi cosa sarebbe accaduto.

Lo so...

Si lasciarono cullare per una manciata di minuti da quel silenzio confortante che sapeva di casa, protezione, accettazione, con tutti i pregi e soprattutto i difetti che avevano. Sapere che Cappie lo avrebbe sempre accettato per quello che era e che era pronta a condividere con lui qualsiasi cosa se da un alto era galvanizzante dall’altro lo fece sentire mostruosamente in colpa, sia per aver pensato di Oblivare Devo – o meglio di chiedere a qualcuno di farlo visto che lui non era ancora in grado di utilizzare quel tipo di incantesimo – in modo che si dimenticasse di lei, sia per non averle confidato i dubbi che lo stavano lacerando. Quando poi la ragazza strinse ancora di più le braccia intorno al suo collo per dimostrarle quanto gli volesse bene – o forse per farlo fuori e lasciare il suo cadavere a marcire in quella Stanza Segreta per l’eternità – fu il classico colpo di grazia e così, dopo aver recuperato la facoltà di respirare, iniziò ad accennarle qualcosa sulla sua situazione con Rosita.

Natababbana? Quindi è una strega?

No. È nata … babbana

Ripetè, facendo una lunga pausa tra una parola e l’altra per far comprendere alla sua sorellina che la ragazza non possedeva alcun potere magico, per sua immensa sfortuna. Prese un profondo respiro e portò l’altro braccio, quello che non era intorno alla spalla della Tassetta, sotto la propria testa a mo’ di cuscino, preparandosi all’inevitabile valanga di domande che sarebbero giunte da lì a pochi decimi di secondi dopo.

Aaaaah, ok ok, ho capito! Che cosa intendi dire? Vi siete lasciati? Insomma, raccontami tutto! Chi è questa Rosita, quando l'hai conosciuta e perchè non me ne hai mai parlato?

Rosy è la cugina della ragazza di Xavier – di cui Cappie aveva sentito spesso parlare anche se di solito Jorge si riferiva a lui come "quello scapestrato di mio cugino" – lavora come commessa part time in una profumeria babbanam fa diciotto anni tra un mese e si è appena iscritta al primo anno della facoltà di Architettura a Lisbona. La conosco dalle vacanze di Pasqua dell’anno scorso e mi è subito piaciuta, non solo perché ha un corpo da favola come sostiene mio cugino. È intelligente, spiritosa, divertente e non mi guarda come se fossi un disadattato o un teppistello – inarcò gli angoli delle labbra per rassicurarla che non se l’era presa a male per il modo in cui l’aveva dipinto poco prima – La sera dopo il mio arrivo siamo andati al Bairro Alto a festeggiare e lei era bellissima mentre ballava a piedi nudi per le stradine facendo la ruota con la gonna corta che non ho resistito e l’ho baciata. – in realtà le era finito addosso e poiché erano troppo brilli per reggersi in piedi erano caduti a terra e in un intrico di gambe, braccia e risate si erano baciati – E bè il giorno dopo non aveva cambiato idea … il perché rimane ancora un mistero…

Un sorriso amaro si dipinse sul giovane viso del portoghese al ricordo di quanto belli e intensi erano stati i due mesi appena trascorsi e di quanto stupido ed egoista era stato nell’approfittarsi di lei ben sapendo che la loro storia non avrebbe avuto futuro.

Non te ne ho parlato perché non c’era nulla da dire. Cosa dovevo scriverti? Sai ho conosciuto una tipa e la sto illudendo, assecondando i suoi programmi per il futuro troppo vigliacco per poterle dire che questa deve essere una semplice storiella estiva senza importanza? Nel caso te ne fossi dimenticata io passo qui tutto l’anno o quasi, senza alcuna possibilità di fare una dannata telefonata o riceverla e anche se trovassi il modo di farle recapitare una lettera mi dici che diavolo le potrei scrivere? Dovrei inventarmi amici che non conoscerà mai, materie che non studio e attività che non svolgo e poi a Natale continuare a fingere, sperando di ricordarmi tutte le fesserie che le ho raccontato nei mesi precedenti… Quindi si, l’ho lasciata, anzi no non sono neanche stato in grado di fare questo, semplicemente sono partito e le ho detto di divertirsi all’Università e di fare un sacco di conoscenze nuove non prima di averle regalato un delfino in legno che ho intagliato…
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Messaggioda Caroline Priscilla » 10/04/2014, 14:51

Avevano parlato e parlato della sua storia con Devo, dei sentimenti che provava per lui e della possibilità di poterci finire a letto, senza realmente giungere ad una conclusione che soddisfacesse entrambi. Jorge da parte sua temeva che il cuore della sua sorellina sarebbe stato squartato, mutilato e poi gettao via come se nulla fosse a causa della pessima opinione che aveva dell'americano; Cappie di contro non era più sicura di poter assecondare i consigli che il Delfino e la sua compagna di stanza le avevano dato: aveva realizzato che non sarebbe mai stata capace di finire a letto con Devo se questo non avesse provato per lei qualcosa di più del semplice affetto. Naturalmente stessa cosa valeva per lei nei suoi confronti, ma Cappie a differenza di Nightmare era anche disposta ad aspettare prima di finire nuovamente fra le sue braccia, completamente nuda. Tuttavia, per quanto il suo ragazzo le sembrasse meraviglioso e gentile, non poteva fare a meno di sentirsi scossa da quanto aveva appena appreso, mentre il timore che un giorno Devo potesse lasciarla perchè lei non era stata capace di andare a letto con lui si insinuò nella sua mente.

Se fosse così, vuol dire che lui non è il ragazzo giusto per me...

Cercò di rassicurarsi mentalmente, ma era più facile a dirsi che a farsi dal momento che il cuore aveva iniziato a battere troppo velocemente e non accennava minimamente a smettere. Per bloccare le proprie paure e le proprie ansie, non c'era nulla di meglio però che avvinghiarsi come un koala al corpo del suo fratellino, scambiandosi con lui effusioni che molto raramente avvenivano fra di loro. E se gli ormoni da adolescente del portoghese lo portavano ad avere una reazione del tutto spontanea e naturale (reazione fra l'altro di cui la Tassorosso non aveva la minima idea che stesse avvenendo) il suo corpo invece non sembrava dare segni di vita in quel senso, troppo concentrato su quanto si sentisse al sicuro e protetta con il suo migliore amico accanto. E fu proprio il rinnovarsi di una promessa che la spinse poco dopo a stritolare in una morsa d'acciaio il collo del Delfino, per poi dedicarsi infine a parlare dell'argomento che maggiormente turbava la serenità del ragazzo.
Da quando erano tornati ad Hogwarts, Jorge a volte sembrava insofferente nei confronti di qualcosa che la stessa Cappie non sapeva ben definire. Provare a chiedergli che cosa avesse era stata però un'opzione poco toccata fino a quel momento, poichè lei stessa non se la sentiva di spingerlo a dire tutta la verità quando gli teneva nascosto un segreto molto importante. Una volta però che questo segreto venne infine rivelato, nulla le impedì di concentrarsi nuovamente sulla felicità del suo fratellino, subissandolo di domande riguardo una certa Rosita, a quanto pare l'ex-ragazza di Jorge.

Rosy è la cugina della ragazza di Xavier, lavora come commessa part time in una profumeria babbanam fa diciotto anni tra un mese e si è appena iscritta al primo anno della facoltà di Architettura a Lisbona. La conosco dalle vacanze di Pasqua dell’anno scorso e mi è subito piaciuta, non solo perché ha un corpo da favola come sostiene mio cugino. È intelligente, spiritosa, divertente e non mi guarda come se fossi un disadattato o un teppistello

Ehi! Nemmeno io ti guardo come se fossi un disadattato o un teppistello!

Protestò in maniera scherzosa, dandogli un buffetto sulla guancia, prima di incitarlo con la mano ad andare avanti nel suo racconto.

La sera dopo il mio arrivo siamo andati al Bairro Alto a festeggiare e lei era bellissima mentre ballava a piedi nudi per le stradine facendo la ruota con la gonna corta che non ho resistito e l’ho baciata. E bè il giorno dopo non aveva cambiato idea … il perché rimane ancora un mistero…

Per me invece il motivo è chiaro: perchè sei un ragazzo bellissimo, intelligente, simpatico e spiritoso, sul quale si può sempre contare e che non farà mai nulla che possa ferire l'altro...vero?- chiese a conferma delle sue parole, soprattutto dell'ultima parte, in quanto non era ancora ben sicura che cosa fosse successo fra i due per far sì che si mollassero -Perchè non me ne hai mai parlato prima?

Non te ne ho parlato perché non c’era nulla da dire. Cosa dovevo scriverti? Sai ho conosciuto una tipa e la sto illudendo, assecondando i suoi programmi per il futuro troppo vigliacco per poterle dire che questa deve essere una semplice storiella estiva senza importanza? Nel caso te ne fossi dimenticata io passo qui tutto l’anno o quasi, senza alcuna possibilità di fare una dannata telefonata o riceverla e anche se trovassi il modo di farle recapitare una lettera mi dici che diavolo le potrei scrivere? Dovrei inventarmi amici che non conoscerà mai, materie che non studio e attività che non svolgo e poi a Natale continuare a fingere, sperando di ricordarmi tutte le fesserie che le ho raccontato nei mesi precedenti… Quindi si, l’ho lasciata, anzi no non sono neanche stato in grado di fare questo, semplicemente sono partito e le ho detto di divertirsi all’Università e di fare un sacco di conoscenze nuove non prima di averle regalato un delfino in legno che ho intagliato…

Lasciò che l'amico si sfogasse riguardo quella storia, ascoltandolo ed elaborando dentro di sè una risposta che potesse consolarlo e allo stesso tempo restituirgli in parte serenità. Tuttavia, al di là del tono catastrofico con il quale Jorge aveva dipinto la sua storia con Rosita, la tassetta non poteva dargli torto sull'impossibilità di una relazione simile almeno dal punto di vista pratico e soprattutto non mentre loro erano ancora a scuola!
Suo padre in questo era stato più fortunato: aveva conosciuto suo madre solo dopo essere uscito da Hogwarts e allora gestire il proprio tempo con lei, scriverle e poterle stare vicino era stato molto più semplice rispetto a quello che, giustamente, il portoghese poteva fare. Per quanto si sforzasse, Cappie non riusciva a venirne a capo e infine dovette ammettere sconsolata che da quell'intrigo non c'era via d'uscita.

Mi dispiace molto che tu non abbia potuto continuare la storia con lei. Deve essere stato davvero penoso per te stare con lei e sapere che a fine estate avresti dovuto lasciarla...Credo che tu abbia fatto la cosa più giusta fratellino e anche se la cosa non ti rende felice, dovrebbe almeno metterti a posto con la coscienza, perchè hai evitato che una persona soffrisse troppo per una relazione che ora non è possibile portare avanti...- iniziò ad accarezzare dolcemente la guancia del ragazzo, spingendosi di tanto in tanto a dargli qualche lieve bacio sul collo, un gesto d'affetto candido e innocente -Questo però non significa che in futuro non possa accadere: so che è possibile, altrimenti io non sarei qui, ti pare?- tentò di scherzare, ridendo della battuta appena pronunciata prima di tornare nuovamente seria -Credo però che non avresti dovuto regalarle quel delfino intagliato...se siete stati costretti a separarvi non hai reso le cose facili a lei e nemmeno a te stesso...- era l'unico "rimprovero" che aveva da fare al suo migliore amico, un rimprovero in realtà molto blando perchè immaginava che in quel momento Jorge stesse provando una gran pena nel parlare di quel discorso e lei non voleva aggiuncerci un carico troppo pesante.

Cosa credi che sia giusto fare, adesso, con lei?
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Messaggioda Jorge » 11/04/2014, 18:39

Dopo la tempesta iniziale, scatenata dalla scoperta che Cappie e Devo erano ufficialmente una coppia, la conversazione tra i due ragazzi aveva preso la piega delle grandi confessioni e l'atmosfera era diventata serena, quasi intima, agevolata in quello dalla posizione - abbracciati l'un l'altro distesi sul pavimento - che avevano assunto. Così dopo aver cercato di spingere Caroline Priscilla ad affrontare la sua prima volta più con gli ormoni e con la testa che con il cuore, aver rinnovato la promessa che lui ci sarebbe sempre stato per lei e aver preso l'impegno di conoscere l'americano per quello che era senza lasciarsi guidare dai pregiudizi, Jorge si era deciso a confidare alla Tassetta cos'era che lo rendeva così instabile e umorale in quei giorni e, con molte probabilità, lo avrebbe reso intrattabile anche nei mesi a venire. A differenza dell'irlandese, infatti, il Delfino si era trovato una ragazza tra le amiche babbane del cugino e, pur consapevole di non esserne innamorato, stava vivendo malissimo non solo la situazione che lui stesso aveva contribuito a creare - averla illusa che il loro rapporto sarebbe potuto diventare qualcosa di più con il tempo e averla lasciata in sospeso prima di partire per Hogwarts - ma anche tutte le implicazioni, alcune reali alcuni frutto della fantasia contorta del ragazzo, che quella storia aveva portato a galla. Iniziò quindi con il raccontare alla sorellina come si erano conosciuti, lui e Rosita, con un tono di voce dolce e sognante perchè quella serata al Bairro Alto era stata davvero indimenticabile e la sua Rosy si era dimostrata una ragazza fuori dal comune.

Ehi! Nemmeno io ti guardo come se fossi un disadattato o un teppistello!

Bè non mi guardi neanche come se fossi bellissimo e di certo non mi spogli con gli occhi - bè tecnicamente se Rosita avesse avuto la possibilità di dire la sua avrebbe sostenuto fermamente che neanche lei lo faceva ma quella era la percezione che Jorge aveva della ragazza e quindi dalla sua voce traspariva totale sincerità - In compenso sei davvero manesca...

Aggiunse con tono canzonatorio, fingendo di accarezzarsi la guancia per nulla dolorante, prima di continuare il racconto, chiedendosi a voce alta cosa diavolo avesse spinto la portoghese a voler stare davvero con lui.

Per me invece il motivo è chiaro: perchè sei un ragazzo bellissimo, intelligente, simpatico e spiritoso, sul quale si può sempre contare e che non farà mai nulla che possa ferire l'altro...vero?

Un altro complimento e mi metto a levitare senza bisogno di usare il Wingardium - cercò di scherzare mentre un velo di rosso/imbarazzo gli colorava le guance. Era così abituato al fatto che gli altri avessero una scarsa opinione di lui che sentire quella sviolinata sincera e non artefatta lo metteva a disagio - In ogni caso ho scoperto che nelle relazioni d'amore è più difficile non ferire l'altro anche involontariamente. Si tende a essere più egoisti del solito pur di non perdere il piacere che si trae dalla presenza dell'altro.

E non intendeva solo in sesso fisico/sessuale. Avere Rosita al suo fianco durante l'estate l'aveva fatto sentire bene e in pace con se stesso, finalmente normale e uguale agli altri, anche se alla fine si era rivelato essere tutto solo un'illusione.

Perchè non me ne hai mai parlato prima?

Quella era esattamente la domanda che aveva temuto, quella a cui non avrebbe saputo nè voluto mentire e che determinò un lungo sfogo alla cui conclusione il Delfino giunse stremato ma anche più leggero. Attese in silenzio una qualche reazione da parte della Tassetta, temendo che quella si dimostrasse delusa da lui e dal suo comportamento egoistico, continuando ad accarezzarle i capelli e a contemplare il soffitto, chiedendosi distrattamente come mai quel semplice gesto gli trasmettesse una sensazione di calma e serenità e se avesse potuto farlo anche in futuro, caso mai mentre studiavano in giardino.

Mi dispiace molto che tu non abbia potuto continuare la storia con lei. Deve essere stato davvero penoso per te stare con lei e sapere che a fine estate avresti dovuto lasciarla...Credo che tu abbia fatto la cosa più giusta fratellino e anche se la cosa non ti rende felice, dovrebbe almeno metterti a posto con la coscienza, perchè hai evitato che una persona soffrisse troppo per una relazione che ora non è possibile portare avanti...

Forse dovrei chiamarti Anti - stress invece di tornado parlante... - Mormorò con voce roca, cercando di reprimere i brividi non proprio fraterni che la sensazione delle morbide labbra di Cappie sulla pelle sensibile del suo collo gli stava spedendo direttamente al suo inguine. Si agitò leggermente nell'abbraccio di lei, voltando poi il capo in modo da ricambiare in qualche modo quelle coccole, innocenti forse nell'intento ma certamente non negli effetti, umettandosi le labbra prima di baciarle con delicatezza la fronte e la tempia e poi strusciarci contro la punta del naso – Non sempre la cosa giusta è anche quella che ci fa stare bene… - le soffiò praticamente nell’orecchio, sfiorandole accidentalmente (?) il lobo con le labbra – e una coscienza a posto non ti scalda il cuore… - e con la mano libera andò a sfiorarle il seno sinistro all’altezza del cuore – Però si non avevo molte alternative se non volevo passare per un totale bastardo menefreghista.

Questo però non significa che in futuro non possa accadere: so che è possibile, altrimenti io non sarei qui, ti pare?

Forse è stato possibile solo perché tuo padre era un grande uomo… - sospirò un po’ affranto, le labbra stirate in un sorriso appena abbozzato.- Come fai a stabilire che qualcuno è la persona giusta per te se sei costretto a nasconderle parte di quello che sei? Come si fa a essere certi che non scappi via una volta saputa la verità? E se va via? Che si fa la si deve Oblivare?

Catastrofico? Forse. Ma quelle erano le sue paure e lui ci poteva fare poco se non trovare qualcuno che potesse avere le risposte di cui aveva bisogno.

Credo però che non avresti dovuto regalarle quel delfino intagliato...se siete stati costretti a separarvi non hai reso le cose facili a lei e nemmeno a te stesso...

Lo so, sono stato egoista. Xavier mi ha urlato contro per tutto il tragitto verso l’aeroporto però… Volevo che avesse qualcosa di mio, in ogni senso, e intagliare personalmente un delfino è stata l’unica cosa che mi è venuta in mente anche se lei non capirà mai il senso del dono… Ma in fondo forse l’ho fatto perché non volevo che lei mi lasciasse andare

Cosa credi che sia giusto fare, adesso, con lei?

Ah non ne ho la più pallida idea però in compenso ho un sacco di tempo per pensarci…. – tre mesi per l’esattezza, il tempo che li separava dalle vacanze natalizie – L’unica cosa che posso dirti è che se a Natale vorrà ancora rivolgermi la parola non farò nulla per impedirglielo, non sono così altruista e nobile…

In compenso però era sincero fino in fondo.

Invece so esattamente cosa voglio fare con te adesso… - le disse, stringendole con più forza il braccio intorno alla vita e facendo leva sugli addominali tentò [Talento(F)/17] di trascinarsela addosso in modo da farla sdraiare su di sé e guardarla fissa negli occhi, con il viso a pochi centimetri dal proprio. Indipendentemente dall’esito della sua manovra avrebbe aggiunto – Voglio che mi prometta che dopo i M.A.G.O. prendiamo un appartamento insieme ovunque tu voglia e che mi aiuterai ad ambientarmi in questo strano mondo misto…
Ultima modifica di Jorge il 18/04/2014, 21:28, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 17/04/2014, 23:04

Quando Jorge infine accettò di parlarle dei suoi problemi, la tassetta tirò un sospiro di sollievo mentale: sia perchè in questo modo era riuscita ad accantonare l'argomento Devo, sia perchè finalmente avrebbe scoperto che cosa preoccupava il Delfino al punto tale da comportarsi come una donna lunatica in procinto di avere le sue cose. Be' quella definizione forse era un po' esagerata, ma i repentini cambi di umore che l'amico aveva avuto negli ultimi tempi non avevano certo favorito un opinione diversa.
Così Cappie ascoltò fin da principio il racconto di come il fratellino si era infatuato di questa Rosita, una ragazza babbana poco più grande di lui e ,a giudicare dalla descrizione del ragazzo, molto bella e formosa.

Bè non mi guardi neanche come se fossi bellissimo e di certo non mi spogli con gli occhi

Ugh! Perchè dovrei spogliarti con gli occhi?

Chiese a bruciapelo, mimando una faccia disgustata prima di tirargli un altro pizzicotto sulla guancia, in risposta all'osservazone che fece subito dopo. In realtà la Tassorosso non aveva mai pensato o cercato di immaginare come fosse diventato il corpo del Delfino in quegli ultimi anni. Di sicuro era cresciuto, come del resto aveva fatto lei, ma per quanto la ragazza tentasse di visualizzare nella sua mente un Jorge Alvares privo di indumenti...no, decisamente non faceva per lei! Forse se ci fosse stato Devo al suo posto sarebbe stato tutto molto più semplice, ma al momento Cappie preferì concentrarsi solo su quanto il portoghese aveva da dirle, scacciando l'immagine di un Jorge completamente nudo, che avrebbe solo rischiato di farla arrossire.

In ogni caso ho scoperto che nelle relazioni d'amore è più difficile non ferire l'altro anche involontariamente. Si tende a essere più egoisti del solito pur di non perdere il piacere che si trae dalla presenza dell'altro.

Un'osservazione matura da parte del ragazzo, che la tassetta sottolineò annuendo mesta, capendo che cosa l'altro avesse voluto dire. Certe volte, quando pensava a Devo, le era difficile mettere davanti il suo benessere ai propri desideri egoistici. Era qualcosa di difficile da controllare, eppure ci stava riuscendo pechè non avrebbe mai voluto che il ragazzo si pentisse di averla scelta come propria fidanzata. Insomma, ancora troppo inesperta in fatto di amore da annullare un po' quelli che erano i suoi desideri per incontrare l'approvazione dell'altro, Cappie stava cercando di essere all'altezza dell'americano, cosa che a volte le risultava difficile perchè lei stessa non si capacitava di essere stata scelta fra tante. Ancora una volta la sua mente stava divagando e ancora una volta la Tassorosso riportò l'attenzione sulle ultime parole del Delfino, facendo un bel respiro prima di spiegargli quale fosse la sua opinione in merito a tutta la faccenda: ovvero che Jorge aveva fatto la cosa più giusta lasciandola andare. E tanto per addolcire un po' quel momento, che al palato del ragazzo doveva risultare veramente amaro, l'irlandese gli diede dolci baci sul collo, non pensando minimamente che questo suo gesto affettuoso potesse provocare una reazione nelle zone basse del ragazzo.

Forse dovrei chiamarti Anti - stress invece di tornado parlante...

Mi piace come idea! Suona molto più lusinghiero dell'altro!

Non sempre la cosa giusta è anche quella che ci fa stare bene…

Lo so...- disse, rabbrividendo nel sentire le labbra del Delfino sfiorarle accidentalmente (si per lei era accidentalmente) il lobo dell'orecchio.

e una coscienza a posto non ti scalda il cuore…Però si non avevo molte alternative se non volevo passare per un totale bastardo menefreghista.

Era dovere della ragazza fargli comprendere che, al di là dell'essersi comportato nella maniera più giusta possibile, era tuttavia fattibile che un mago e un babbano stessero insieme, dal momento che lei era frutto proprio di quell'amore.

Forse è stato possibile solo perché tuo padre era un grande uomo…Come fai a stabilire che qualcuno è la persona giusta per te se sei costretto a nasconderle parte di quello che sei? Come si fa a essere certi che non scappi via una volta saputa la verità? E se va via? Che si fa la si deve Oblivare?

Ehi calmati Mr Catastrofe!- rispose, un po' prendendolo in giro, un po' cercando di smorzare con quella battuta le mille paranoie che Jorge si stava facendo riguardo una sua futura relazione con Rosita -Non stai correndo un po' troppo? Insomma, hai ancora taaaaanto tempo per trovare la persona giusta! Per la Trama, pensavo di essere io quella che si fa le paranoie invece a quanto pare c'è qualcuno messo peggio di me.
Datti tregua, Jorge: non sai come cambierà la tua vita domani, fra una settimana o fra dieci anni. Potresti trovare le risposte che cerchi in futuro, senza bisogno di scervellarti per cercarle. Mio padre c'è riuscito, è vero, ma ti assicuro che era un uomo come tanti altri: lui era speciale solo per la sua famiglia...
- disse in un sussurro, sorridendo melanconica al pensiero di quanto lei e sua madre avessero amato O'Neill senior -Non è una cosa tanto assurda e non è neanche tanto difficile come la fai sembrare tu. Ci sono ostacoli peggiori da superare, nella vita, non credi? Tipo i nostri G.U.F.O.! Pensaci: quasi due settimane ad affrontare esami su ogni materia di Hogwarts. Ecco quello si che mi spaventa!- il tono con il quale aveva pronunciato l'ultima parte era allegro e scherzoso, un modo per allergerire un po' il fardello che il Delfino si ostinava a portare da solo, quando non ce n'era alcun bisogno.
Subito dopo però la tassetta fu costretta ad ammettere che, se davvero Jorge aveva tutta l'intenzione di lasciare la ragazza, non avrebbe mai dovuto farle dono di un ciondolo che, ai suoi occhi, la legava anche fin troppo al destino del giovane mago.

Lo so, sono stato egoista. Xavier mi ha urlato contro per tutto il tragitto verso l’aeroporto però… Volevo che avesse qualcosa di mio, in ogni senso, e intagliare personalmente un delfino è stata l’unica cosa che mi è venuta in mente anche se lei non capirà mai il senso del dono… Ma in fondo forse l’ho fatto perché non volevo che lei mi lasciasse andare…

E cosa intendi fare con lei?

Ah non ne ho la più pallida idea però in compenso ho un sacco di tempo per pensarci…L’unica cosa che posso dirti è che se a Natale vorrà ancora rivolgermi la parola non farò nulla per impedirglielo, non sono così altruista e nobile…

Calò il silenzio fra i due, un silenzio interrotto solo dal sospiro della Tassorosso che, con l'ultima frase del ragazzo, non sapeva esattamente cosa dirgli nè come consigliarlo.

Invece so esattamente cosa voglio fare con te adesso…

Temendo un improvviso attacco col solletico, Cappie si era rannicchiata in maniera da proteggere le zone più sensibili del suo corpo all'impietosa azione delle dita del fratellino. Tuttavia, questo diede modo al ragazzo di riuscire ad issarsela sul proprio corpo, facendole sbattere il petto appena accennato nelle curve contro il busto di lui e facendole sentire il risultato che tutti i baci e le carezze di poco prima avevano prodotto sul suo basso ventre.

Voglio che mi prometta che dopo i M.A.G.O. prendiamo un appartamento insieme ovunque tu voglia e che mi aiuterai ad ambientarmi in questo strano mondo misto…

N-non puoi chiedermi una cosa del genere, non COSI'!-rispose imbarazzata, cercando di divincolarsi in maniera blanda dalla presa del Delfino e finendo invece per strusciarsi ancora di più contro il suo organo, arrossendo fino al limite del possibile -Non vale, mi hai colto alla sprovvista, per prendere certe decisioni dovrei prima pensarci e riflettere a lungo...- tutte scuse le sue, in realtà gli avrebbe detto si fin da subito, se non fosse che quella situazione la imbarazzava a tal punto da non riuscire a pensare ad altro se non al fatto che il suo fratellino stava avendo un'erezione (e ringraziamo Devo se la tassetta riusciva a riconoscerle) e lei non avrebbe saputo dire per quale motivo stava accadendo. Alla fine la ragazza, stanca di lottare contro i segni evidenti del suo imbarazzo, si lasciò stringere in quella strana posizione, che le faceva battere più forte il cuore, all'unisono forse con quello del Delfino -Va bene...- rispose infine con un sospiro, comprendendo forse che il suo migliore amico avesse bisogno di lei una volta finita la scuola, anche se non poteva capire la reale portata del favore che Jorge le stava chiedendo -Mi sono informata e sembra che il lavoro di magi-investigatore faccia guadagnare parecchi galeoni...non sarà difficile prendere una casa insieme! Basta che mi prometti che sarai ordinato e pulito e che terrai i tuoi intrugli lontani da me: rischierei di far saltare in aria tutto...- aveva appoggiato l'orecchio al petto del ragazzo, lasciandosi cullare dal respiro profondo con il quale esso si alzava e si abbassava -Hei fratellino, non credevo che fossi tanto comodo...Ti dispiacerebbe se rimanessi così ancora per un po'?- chiese, attendendo la conferma del ragazzo prima di socchiudere gli occhi e respirare profondamente l'odore del portoghese.

La sai una cosa? Mi sei davvero mancato...
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Messaggioda Jorge » 19/04/2014, 13:38

Ugh! Perchè dovrei spogliarti con gli occhi?

Perché sono bello e irresistibilahi…

Esclamò sia per il pizzicotto sia per la botta che si era auto inflitto alla testa, sbattuta impietosamente sul pavimento della Stanza delle Necessità nel tentativo inutile di sfuggire alle grinfie di una manesca Caroline Priscilla. A rallentare i suoi non già di per sé sviluppati riflessi fu l’espressione di disgusto che era comparsa sulla faccia della ragazza e che lui non riusciva a comprendere quanto fosse reale e quanto scherzoso. Non aveva un fisico palestrato come Seal o un’aria misteriosa come Kenway né la faccia da bravo ragazzo come Vergil ma nel complesso non si reputava così brutto da meritarsi una tale reazione. E poi se Rosita aveva scelto lui tra i vari ragazzi che le facevano il filo un motivo doveva pur esserci? Per un attimo o due fu tentato di chiedere spiegazioni alla sua sorellina e pretendere un’analisi approfondita di cosa, del suo corpo, non fosse all’altezza delle sue aspettative per poi desistere. Aveva un’autostima abbastanza sviluppata da non farsi fuorviare da quel singolo episodio, per non parlare del fatto che se era Devo il prototipo del ragazzo ideale di Cappie lui partiva ovviamente svantaggiato. Inoltre aveva davvero voglia/bisogno di sfogarsi con qualcuno della situazione che aveva lasciato a Lisbona e quello voleva dire non far deragliare la conversazione su altri binari anche se arrivare al punto nodale non fu propriamente facile. Si sentiva in colpa per aver illuso Rosita e si sentiva male per essere stato costretto a lasciarla, per non aver potuto dare ai sentimenti che entrambi provavano l’un l’altro la possibilità di evolvere e i baci con cui la Tassetta gli stava tempestando dolcemente il collo di certo non lo aiutavano a rilassarsi, anche se il maggior afflusso di sangue nella regione inferiore del suo corpo non gli creava poi delle sensazioni così negative. Una reazione spontanea e naturale a cui seguì un momento di imbarazzo, subito accantonato dalla prevalente sensazione di quiete e “giustezza” che lo stare in quella posizione – sdraiato abbracciato a Cappie a farsi delle coccole tecnicamente innocenti – gli trasmetteva e che decise di condividere con lei, proponendo un cambio di soprannome da tornado parlante ad Anti – stress.

Mi piace come idea! Suona molto più lusinghiero dell'altro!

Probabilmente Cappie non sarebbe stata dello stesso avviso se avesse saputo che in parte quel nuovo nomignolo era stato avvallato dai guizzi che il suo membro dava di tanto in tanto in reazione alle coccole, coccole che Jorge decise di ricambiare stuzzicando la pelle delicata di lei sfiorandola con le labbra e strusciandoci la punta del naso e sorridendo interiormente nel sentirla rabbrividire, convito, a torto o a ragione, che fosse a causa di quelle sue attenzioni. Nel contempo i due ragazzi continuarono a discutere tra loro sulle difficoltà insite in una relazione tra un mago e un babbano e il Delfino si ritrovò a scaricare sulla Tassetta un fiume di paranoie e dubbi che, dal suo punto di vista, non facevano altro che impedire l’instaurarsi di una qualsiasi relazione amorosa a cavallo dei due Mondi almeno fino a quando non avesse preso il diploma e questo voleva dire o dover passare i successivi due anni in clausura o cercare una strega che lo trovasse abbastanza interessante da stare con lui.

Ehi calmati Mr Catastrofe! – inarcò un sopracciglio a quel soprannome decisamente inadatto a lui, assumendo un’espressione buffa che diede man forte al tentativo di Cappie di alleggerire un po’ l’atmosfera - Non stai correndo un po' troppo? Insomma, hai ancora taaaaanto tempo per trovare la persona giusta! Per la Trama, pensavo di essere io quella che si fa le paranoie invece a quanto pare c'è qualcuno messo peggio di me.

Non mi faccio le paranoie semplicemente mi piace conoscere le regole prima di iniziare a giocare un gioco nuovo e invece qui mi tocca andare a tentoni…

Datti tregua, Jorge: non sai come cambierà la tua vita domani, fra una settimana o fra dieci anni.- la strinse un po’ più forte mentre un senso improvviso di precarietà lo invase, qualcosa di troppo grande per un normale ragazzino di quindici anni ma forse, dopo le tragedie improvvise che aveva colpito alcune delle persone a lui vicino, non si poteva più considerare esattamente tale - Potresti trovare le risposte che cerchi in futuro, senza bisogno di scervellarti per cercarle. Mio padre c'è riuscito, è vero, ma ti assicuro che era un uomo come tanti altri: lui era speciale solo per la sua famiglia...

E ha contribuito a creare una famiglia speciale.

Sussurrò a sua volta, dandole un bacio sulla fronte carico di affetto e comprensione.

Non è una cosa tanto assurda e non è neanche tanto difficile come la fai sembrare tu. Ci sono ostacoli peggiori da superare, nella vita, non credi? Tipo i nostri G.U.F.O.! Pensaci: quasi due settimane ad affrontare esami su ogni materia di Hogwarts. Ecco quello si che mi spaventa!

Spaventano te? Non sei tu quella che corre il rischio di essere ritirata da Hogwarts se non ottiene 14 G.U.F.O. su 14… Mio padre pretende che passi anche Divinazione, te ne rendi conto?

E per quanto quella appena esposta era una verità incontrovertibile, Jorge la espresse con un’aria così platealmente disperata, con tanto di testa che veniva agitata a destra e a sinistra, da risultare comico. In fondo non era realmente preoccupato visto che i suoi voti, con piccole eccezioni che contava di far evanescere nei prossimi mesi con uno programma di ripasso mirato, non facevano temere realmente il peggio. Era più preoccupato di quello che avrebbe potuto accadere dopo i G.U.F.O., una volta tornato a Lisbona, visto che alla fine si era comportato da codardo con Rosita e invece di troncare del tutto la loro storia aveva lasciato un piccolo spiraglio aperto della dimensione di un ciondolo di legno a forma di delfino che aveva intagliato personalmente. Non sapeva quale effetto quel dono avesse avuto sulla ragazza babbana né preventivava di mandare un gufo a Xavier per informarsi su cosa stava accadendo e probabilmente non avrebbe avuto il coraggio di farsi avanti per primo con Rosy. C’erano solo due cose di cui era certo: che non si sarebbe tirato indietro nel caso in cui Rosy avesse voluto avere ancora qualcosa a che fare con lui e che non voleva rinunciare alla presenza costante di Cappie nella sua vita dopo i M.A.G.O. E quale modo migliore di avanzare una proposta di convivenza – per il momento platonica, per il futuro solo la Trama l’avrebbe saputo dire – se non quello di ripristinare l’atmosfera di intimità che avevano assaporato poco prima? Così prendendo l’altra di sorpresa, Jorge si trascinò sul petto la ragazza, costringendola a sdraiarsi sul proprio corpo, incurante del fatto che in quel modo si sarebbe resa conto che di casto e innocente le coccole che si erano scambiati poco prima avevano ben poco.

N-non puoi chiedermi una cosa del genere, non COSI'!

Così come? Tenendoti abbracciata a me?

La prese in giro senza cattiveria, rafforzando un po’ la presa intorno alla sua vita, premendo i palmi delle mani sulla sua schiena per impedirle di alzarsi, e trovando vagamente delizioso il rossore che le stava infiammando le guance, oltre, ovviamente, all’attrito che il suo continuo strusciarsi sulla sua erezione stava producendo.

Non vale, mi hai colto alla sprovvista, per prendere certe decisioni dovrei prima pensarci e riflettere a lungo...

Hai tutto il tempo che vuoi - replicò serafico, scrollando leggermente le spalle e sollevando – questa volta davvero involontariamente – il bacino in modo da spingere il suo inguine contro quella della ragazza – io non ho nessun impegno fino al coprifuoco e nella borsa ho abbastanza cibo per zittire lo stomaco di entrambi fino a dopo pranzo… probabilmente a metà pomeriggio dovrei andare a fare un salto in Sala Grande per fare rifornimento durante la merenda e sarei costretto a incarcerati per essere certo di ritrovarti qui al mio ritorno…

Parlava con un tono casuale, facendo vagare le mani sulla schiena della ragazza in movimenti casuali, cercando di tenere il busto fermo per non accentuare il suo imbarazzo evidente dal grado di rosso che aveva assunto il suo viso e di non far affiorare il ghigno divertito che premeva sulle labbra per uscire. Stava troppo comodo in quella posizione – implicazioni fisiche a parte – per correre il rischio di indispettire la sua sorellina a tal punto da essere costretto a lasciarla andare.

Va bene... – un ringhio di trionfo fuoriuscì dalle labbra del ragazzo prima che avesse il tempo per bloccarlo - Mi sono informata e sembra che il lavoro di magi-investigatore faccia guadagnare parecchi galeoni...non sarà difficile prendere una casa insieme! Basta che mi prometti che sarai ordinato e pulito e che terrai i tuoi intrugli lontani da me: rischierei di far saltare in aria tutto...

IO sono un tipo pulito… sull’ordinato ci possiamo lavorare ma posso prometterti che conterrò il mio caos esistenziale alla mia camera da letto – commentò allegro e con l’animo decisamente più leggero – I miei intrugli, se ne mai ne dovessi fare, saranno a prova di tornado e avrei sempre a disposizione rimedi contro mal di testa, insonnia, incubi e sbronza…

In realtà non sapeva ancora quale strada avrebbe seguito una volta preso il diploma ma contava di avere le capacità almeno di poter preparare quei rimedi base e soprattutto di avere ancora l’accesso a un laboratorio.

Hei fratellino, non credevo che fossi tanto comodo...Ti dispiacerebbe se rimanessi così ancora per un po'?

Mi stai dicendo che sono grasso? – mormorò fintamente offeso, ridacchiando subito dopo e scuotendo di rimando il corpo della Tassetta. Se avesse ascoltato bene Cappie si sarebbe perfettamente resa conto da come i battiti del suo cuore erano aumentati di quanto l’aver accettato la sua proposta l’avesse reso felice – In ogni caso puoi restare quanto vuoi basta che posso accarezzarti i capelli… sai credo che sia molto rilassante come attività.

Eheh fai pure, ma non lamentarti poi se mi addormento su di te!

Bè non sei proprio un peso piuma ma posso reggerti.

Commentò divertito, incassando un altro pizzicotto da parte della ragazza. Dopo essersi massaggiato la parte lesa. fece risalire una mano lungo la schiena dell’altra fino alla sommità del capo e iniziò a muoverla in maniera ritmica su e giù lungo la chioma rossa, infilando a volte le dita tra i capelli e lasciandole scorrere tra di essi.

La sai una cosa? Mi sei davvero mancato...

Anche tu mi sei mancata molto… e il fatto di essere in due dormitori diversi è davvero una grossa seccatura. Per fortuna che esiste questa Stanza, almeno qui possiamo stare un po’ insieme senza doverci preoccupare degli altri – di sicuro non avrebbero potuto affrontare quel tipo di conversazione, per non parlare di quell’atteggiamento, in Sala Grande o in giardino con il rischio che chiunque potesse ascoltarli – Sono contento che siamo in pochi ad esserne a conoscenza – o almeno lui così credeva visto che si guardava bene dal parlarne – e spero rimarrà così per i prossimi due anni. Io di certo non ho intenzione di rivelarne l’esistenza a nessuno, e tu?

Mi sembra una cosa da egoisti, visto che senza l'aiuto di Vergil noi non avremmo saputo come trovarla.
Non credi che tutti debbano avere questa possibilità?


Si morse il labbro inferiore indeciso, prima di emettere un sonoro sbuffo che fece tremare un pochino il “dolce peso” che aveva sullo stomaco.

Non sono così altruista da crederlo ma so che tu lo sei quindi… - un altro sospiro, un po’ più contenuto del primo – Speriamo che siano tutti discreti come noi che se la Vireau ci becca capace che trova il modo di non farla più apparire.

Un ultimo sospiro e, dato un piccolo bacio sulla fronte della sua sorellina, Jorge socchiuse a sua volta gli occhi, godendosi in pace la sensazione di quel corpo tanto sconosciuto quanto noto era il cervello che lo governava premuto contro il suo e il calore che emanava.

[ Exit per due]


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Messaggioda Jorge » 18/10/2014, 22:37

[Hogwarts - Guferia - Venerdì 7 Gennaio 2109 - ore 11.45]


Sei geloso, Alvares?

Rimase bloccato per un attimo, convinto di essere riuscito a dissimulare il suo reale interesse – e stato d’animo – dietro una domanda innocente ma a quanto sembrava aveva fallito alla grande. Che fare? Minimizzare o essere sincero? Pensare a qualcun altro che si prendeva certe libertà con la sua gli faceva ribollire il sangue e far venire un sacco voglia di menare le mani però non avevano mai parlato di rapporti esclusivi o anche solo di fare coppia. Da quando si erano baciati avevano lasciato semplicemente che le cose scorressero da sole, seguendo la direzione che più aggradava loro. Gli stava bene? All’inizio forse ma ora non più o doveva solo ringraziare la Trama – ok in realtà era colpa di Devo - se la sua sorellina non l’avesse già attaccato al muro per quella sua mancanza di coraggio e sincerità.

Ovvio. Non sono il tipo a cui piace condividere.

Ringhiò quasi a bassa voce, facendo combaciare maggiormente i loro corpi, come se temesse che Victoria potesse scivolargli via dalle mani. E si poteva solo sperare che alla ragazza piacessero i tipi possessivi perché non era possibile in alcun modo fraintendere il tono usato dal portoghese. La voleva tutta per sé e non avrebbe accettato alcun compromesso in tal senso. Il suo irrigidirsi durò una manciata di secondi, il tempo di cogliere il sorriso rassicurante dell’americana e ricambiarlo con uno dolce, la presa sui suoi fianchi – che mai era diventata dolorosa – che si allentava di poco.

Sì, sono stata coi miei amici, soprattutto a Capodanno… ma sono solo amici, non c'è niente di più con nessuno di loro!
C'è solo un ragazzo che mi interessa, al momento, e si trovava qui ad Hogwarts…


Il suddetto ragazzo le rubò un bacio, trovando superfluo – forse a torto – specificare che anche lui non aveva frequentato nessun’altra donna durante quelle vacanze. Al di là del fatto che non ne aveva sentito l’esigenza perché, anche se lontana, Victoria gli bastava in ogni senso, non ne avrebbe avuto il tempo né l’occasione. Certo l’accademia stava pochi numeri civici più giù rispetto al negozio e probabilmente Marissa non l’avrebbe cacciato via a calci ma, appunto, il pensiero non l’aveva minimamente sfiorato. A scriverle, invece, ci aveva pensato eccome eppure ogni volta che prendeva in mano la piuma si ritrovava a chiedersi cosa mai avrebbe potuto scriverle di interessante o divertente quando le sue giornate scorrevano piatte come le acque del Lago Nero.

Facciamo che sarò abbastanza perspicace da intuirlo da sola!

La ringraziò con un sorriso prima di scoprire il perché era tornata prima – per stare un po’ da sola con lui – e passare in meno di un secondo netto da uno stato di euforia assurda, che l’aveva spinto a farla roteare in una piroetta, a uno di depressione totale. Il mattino dopo sarebbe dovuto andare a Londra, e tra il lavoro full time e l’arrivo di Cappie, non avrebbe fatto ritorno a Hogwarts che il lunedì successivo insieme a tutti gli altri studenti. Se non avesse dato appuntamento alla sua sorellina forse avrebbe fatto in tempo a ritornare un po’ prima ma viste le condizioni furiose in cui versava non se la sentiva proprio di darle buca né farle affrontare da sola il viaggio in treno. In quel caso, però, proteggeva i primini ignari dalla furia di un Prefetto incavolato come un Ippogrifo non la sua fragile sorellina.

Cosa le è successo?

Ha problemi con il suo fidanzato e sta davvero davvero male.

Minimizzò al massimo, per più di un motivo. Sarebbe stata la O’Neill se e quando avrebbe voluto spargere la notizia che la sua storia con Devo era giunta al termine e lui non era abbastanza “super partes” da riuscire a raccontare la cosa senza incavolarsi a sua volta e perdere completamente le staffe, dando così probabilmente all’altra una idea sbagliata del rapporto che sussisteva tra lui e la sua sorellina. E poi perché rovinarsi l’umore e la giornata per colpa di quello snob Purosangue quando avrebbero potuto impiegare il tempo, tutto il tempo che li separava dal giorno successivo, a stare insieme per i fatti loro senza nessuno che potesse in alcun modo disturbarli? C’era solo una piccola formalità da espletare prima di portare Victoria nella Stanza delle Necessità e cioè avere il suo consenso a fare quel salto nel buio insieme a lui.

Qualsiasi cosa tu abbia in mente… facciamola.

[Hogwarts – Stanza delle Necessità - Venerdì 7 Gennaio 2109 - ore 12.00 – Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]


L’aveva baciata per quella risposta, non un bacio a stampo, ma uno vero, colmo di desiderio certo ma anche di ringraziamento per quella fiducia per così dire cieca che aveva dimostrato nei suoi confronti. Subito dopo le aveva cinto la vita con un braccio e, se lei l’avesse lasciato fare, avrebbero passeggiati abbracciati in quel modo dalla Guferia fino alle scale, incurante di chi avrebbero potuto incontrare lungo il tragitto o degli eventuali bisbigli che si erano levati al loro passaggio, facendoli diventare oggetto di futuri succosi pettegolezzi. Saliti sulla prima rampa di scale, Jorge si portò avanti a lei, andando a intrecciare le dita della mano con quelle di lei, se glielo avesse permesso, in modo da poter calcolare il momento esatto in cui scendere, una volta raggiunti il Settimo Piano.

Tranquilla non ci vuole molto.

La rassicurò, stringendole lievemente la mano prima di lasciarla, per poi fermarsi di fronte alla porzione di muro di fronte al quadro di Barnaba il Babbeo che insegnava a ballare ai Troll e mettersi a camminare avanti e indietro mentre mentalmente ripeteva per tre volte.

Mi serve un posto romantico dove stare con Victoria… Mi serve un posto romantico dove stare con Victoria… Mi serve un posto romantico dove stare con Victoria…


Alla fine di quel mantra una porta apparve lì dove pochi istanti prima vi era solo del muro bianco che Jorge aprì per poi invitare la ragazza a entrare con tanto di inchino.

Dopo di lei Signorina… - disse chiudendosi la porta alle spalle rendendo così a chiunque altro impossibile l’accesso alla stanza - Ti piace?

Aggiunse subito dopo, cingendole i fianchi con le mani e posandole il mento su una spalla in modo da avere la stessa visuale sul giardino primaverile con tanto di laghetto che si trovava di fronte ai loro occhi.

Immagine


Sembrava in tutto e per tutto di trovarsi in un prato in primavera inoltrata con tanto di caldi raggi solari che filtravano attraverso le fronde degli alberi e il cinguettio degli uccelli, con l’unica differenza che era soli e nessuno avrebbe mai potuto disturbarli.

Ti avevo promesso un pic nic ed è quasi l’ora di pranzo.

Aggiunse, indicandole con la mano un albero maestoso alla cui ombra dei rami si trovava disteso un plaid colorato e un cestino pieno di cibo proveniente direttamente dalle cucine di Hogwart.
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