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da Zephyr » 31/07/2014, 22:09
[newsgoth] Contentissima per il senso dell'umorismo, ma non farlo più o ti ritroverai senza una fidanzata!
Ok, ok... ... Allora, ti ricordo qualcuno?
Sei bellissimo…
Perché, tu non lo eri forse? A dir poco divina... ... Ricordo il nostro primo incontro come fosse ieri. Le prese le mani, tornando lentamente alla forma più adulta, guardandola dritto negli occhi e facendo sì che essi riprendessero la normale colorazione rossa rubino che al tempo la conquistarono e la resero sua per tutto il resto del tempo a venire. Quel corridoio, tu a parlare con le tue amiche, Samantha e Mary-Jane. Il mio sguardo su di te, il tuo incerto e imbarazzato che ogni tanto mi fissava... Poi ti distaccasti da tutte e ti avvicinasti, chiedendomi perché ti stessi guardando ed io risposi perché eri bella. Allora pensasti che ti stessi sfottendo, ed io "chi ti sfotte?". Penso che quello fu il primo momento in cui cominciai a dubitare di non essere per nulla umano. Quel giorno fu come se mi il cuore avesse cominciato a battere per la prima volta. Ti amo colombiana della mia anima... La trasse verso di sé, così che potessero essere vicinissimi, e prima di passare ai discorsi più seri, ovvero la pozione potenziante, si concesse un bacio dolcissimo, romantico, passionale e delicato con la sua fidanzata, l'unica in grado di fargli vivere emozioni del genere, anche a distanza di anni. Le carezzò le guance, i capelli, il collo, la schiena, le mani, i fianchi, tutta quanta, esplorando ogni porzione di lei come fosse la prima volta. La amava più di altra cosa al mondo e percependo che per lei era lo stesso, lo spirito sospirava e si trovava ad essere più leggero, più caldo. Tu aspetta solo che diventi una cantante famosa ed io mi sistemo economicamente... ... E giuro che ti infilerò l'anello al dito, parola di Zephyr Kenway. Una promessa non dettata dall'istinto, non appoggiata dall'impulso, non agevolata dal solo amore, ma da ogni fibra del suo essere e dalla sua consapevolezza che non desiderava di meglio dalla propria vita, perché lei ERA il meglio, in tutto e per tutto, sia sentimentalmente che fisicamente. Melia Herbert era la sua anima gemella per tante altre cose e sarebbe rimasta tale, ma apparteneva a Dylan ed ora Zephyr comprendeva meglio quando lei affermava che a prescindere, una forza misteriosa e latente in lei l'avrebbe perennemente spinta tra le braccia del professore di Alchimia, in qualsiasi situazione. Egli non poteva che darle ragione mentre guardava intensamente negli occhi la sua Grifondoro. Si sedettero al tavolo, così il ragazzo poté spiegarle effettivamente cosa aveva intenzione di somministrarle, riscontrando in lei una reazione buona. Oh… amore, grazie… Anche se non immagino perché mai qualcuno dovrebbe mai volermi fare del male… sono felice, sono onorata che tu abbia pensato a questo per me. Ti amo, e non smetterò mai di ringraziarti per tutto ciò che hai fatto e fai per me… primo tra tutti l'essere tornato nella mia vita.
Potrebbe essere chiunque, dal fan sfegatato che si è masturbato troppo pensandoti da fondersi il cervello, all'ubriaco nel vicolo che incontri mentre stai tornando a casa, insomma, non voglio che ti accada mai niente del male e visto che non ho il dono dell'ubiquità, voglio tranquillizzarmi di aver preso ogni via pur di garantirti una difesa maggiore ed efficace.
… vuoi che la assuma… ora?
Sarebbe l'ideale, in effetti, poiché ci sarei io qui pronto a sorreggerti e starti accanto mentre fa effetto. Ad ogni modo non ha una data di scadenza, quindi devi decidere tu in completa libertà, tesoro. Disse subito, sorridendole appena, concentrato per capire che cosa avesse intenzione di fare. Qualora quindi Ariel avesse voluto provare all'istante, mandando giù la pozione, Zephyr si sarebbe sistemato dietro di lei, pronto ad afferrarla sotto le spalle in maniera da reggerla ed evitare che cadesse per terra come un sacco di patate. Una volta afferrata in braccio, l'avrebbe poi condotta fino al letto, sdraiandola con calma e cura, non preoccupandosi dei gemiti di dolore e delle suppliche di far smettere il bruciore al petto, perché sapeva essere una prassi che andava affrontata per poter poi osservare i benefici del composto regalatogli da Lestat. Le carezzava la fronte, fissandola intensamente, mantenendo la calma così che lei capisse che stava andando tutto secondo i piani, che non doveva preoccuparsi, che il suo amore era lì accanto a lei e mai l'avrebbe lasciata. Trascorsi all'incirca cinque minuti, all'interno dei quali la bionda colombiana si fece probabilmente una grossa sudata, Zephyr la spogliò, facendola tornare completamente nuda, così che la pelle traspirasse e prendesse fresco. Le guance tornarono a colorarsi, adesso in teoria, il miracolo era avvenuto. Non restava che chiederlo direttamente a lei. Allora... Come va? Sei stata bravissima. [/newsgoth]
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da Ariel » 01/08/2014, 12:54
[thonburi]Perché, tu non lo eri forse? A dir poco divina... ... Ricordo il nostro primo incontro come fosse ieri.
Chiaro che, per una ragazza romantica come Ariel, quelle parole fossero un regalo inaspettato e bellissimo, al punto da spingerla a guardare Zephyr con espressione curiosa e carica di aspettativa, quella di chi gli stava implicitamente chiedendo di dimostrare quanto appena detto non perché non gli credesse, ma per il gusto di ascoltare dalla sua voce il ricordo del loro primo incontro.
Quel corridoio, tu a parlare con le tue amiche, Samantha e Mary-Jane. Il mio sguardo su di te, il tuo incerto e imbarazzato che ogni tanto mi fissava... Poi ti distaccasti da tutte e ti avvicinasti, chiedendomi perché ti stessi guardando ed io risposi perché eri bella. Allora pensasti che ti stessi sfottendo, ed io "chi ti sfotte?". Penso che quello fu il primo momento in cui cominciai a dubitare di non essere per nulla umano. Quel giorno fu come se mi il cuore avesse cominciato a battere per la prima volta.
Quasi superfluo dire che, a quel punto, gli occhi della Jiménez si erano fatti lucidi di commozione, e che il cuore le aveva preso a battere ad un ritmo forsennato.
Ti amo colombiana della mia anima…
Zephyr… ti amo tanto…
Sussurrò lei con voce tremolante per le lacrime di gioia che minacciavano di bagnarle le guance; quando Kenway l'attirò a sé per baciarla, l'ex Grifondoro chiuse gli occhi e si abbandonò a quel contatto, seduta nuovamente sulle sue gambe e con gli occhi chiusi, lasciando che la bocca si riempisse del sapore di lui e i loro respiri si fondessero insieme. Era una sensazione che non aveva mai provato con Vergil, e che non avrebbe mai potuto provare con nessun altro che non fosse lui: Zephyr Kenway era il ragazzo - quasi uomo, ormai - della sua vita, l'unico che potesse mai farla sentire completa a quel livello, a quella perfezione.
Tu aspetta solo che diventi una cantante famosa ed io mi sistemo economicamente... ... E giuro che ti infilerò l'anello al dito, parola di Zephyr Kenway.
Arrossì a quell'affermazione, a quella promessa, ma tutto si poteva leggere nei suoi occhi tranne che la paura: no, quella sorta di minaccia dolcissima non la spaventava, al contrario la rendeva carica di ansiosa aspettativa; una volta che aveva capito chi fosse la sua anima gemella, infatti, che senso avrebbe avuto aspettare? Lo baciò ancora una volta, a lungo, dopodiché lasciò che il fidanzato proseguisse con la sua serie di rivelazioni, donandole una fiala contenente una pozione in grado di fortificarla, anche se per i primi minuti sarebbe stata davvero malissimo: non avrebbe mai detto di no alla possibilità di assumerla, sia perché si fidava di Zephyr - e sapeva che mai le avrebbe dato qualcosa di nocivo - sia perché era un suo regalo; ma avrebbe voluto che lei la ingerisse immediatamente?
Sarebbe l'ideale, in effetti, poiché ci sarei io qui pronto a sorreggerti e starti accanto mentre fa effetto. Ad ogni modo non ha una data di scadenza, quindi devi decidere tu in completa libertà, tesoro.
D'accordo…
Sussurrò la Jiménez, rigirandosi la pozione in mano per qualche istante prima di stapparla, annusarla con circospezione ed infine farsi scivolare il liquido in gola, ad occhi chiusi. Non appena lo fece, si sentì subito malissimo: in effetti "male" non rendeva proprio l'idea di cosa stesse provando… sembrava quasi sul punto di morire, tanto che cominciò ad emettere degli urli di dolore strozzati; il viso divenne una maschera di lacrime e terrore perché temeva stesse accadendo qualcosa di terribile - magari qualche effetto collaterale che non avevano preso in considerazione. Poi fu la volta della febbre: una febbre alta, che la fece sudare tantissimo - e meno male che Zephyr la spogliò - e la portò ad avere le allucinazioni, mentre il dolore al corpo non diminuiva, persino i capelli sembravano bruciare. Ancora, improvvisamente si sentì senza forze, incapace di alzare anche solo un dito, e con una grande difficoltà a respirare, tanto che il petto si alzava e si abbassava ad un intervallo davvero minimo. Solo dopo tutto questo, lentamente, Ariel sentì le forze tornare, piano piano: non solo, ma sembrava quasi che i muscoli si stessero rinforzando secondo dopo secondo, e la mente quasi si stesse… espandendo; non era sicura di sapersi spiegare esattamente cosa fosse accaduto, ma in fondo Zephyr sapeva, non avrebbe avuto bisogno di dirgli nulla. Lentamente, dunque, la Colombiana prese un respiro lungo e profondo e sbatté le palpebre, posando lo sguardo smeraldino su di lui.
Allora... Come va? Sei stata bravissima.
È stato… orribile… - ammise Ariel, passandosi lentamente una mano sul volto e percependo poi un lieve brivido di freddo, essendo nuda - Però adesso va molto meglio, mi sento… più forte, sì. Migliore, anche se non saprei spiegarti come. Credo… credo che abbia funzionato, comunque…
Lo rassicurò, guardandolo negli occhi: si capiva, dal suo sguardo, che aveva bisogno di coccole, essendo un po' scossa da quanto accaduto… c'era solo da sperare che Zephyr la conoscesse abbastanza bene da rendersene conto.[/thonburi]
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da Zephyr » 02/08/2014, 14:23
[newsgoth] D'accordo… Zephyr era perfettamente a conoscenza degli effetti collaterali di quella pozione misteriosa e potentissima. Il costo per l'incremento delle proprie capacità era soffrire per qualche minuto le pene degli inferi, sentendo quasi l'anima uscire dal corpo. Sapeva altresì che se avesse detto alla ragazza per filo e per segno ogni step di quel trattamento, probabilmente l'avrebbe spaventata tanto da non convincerla a prendersela ed anzi, magari anche a rompere la fiala gettandola dalla finestra. Per questo dovette tenersi dentro tutto, conscio del fatto che le stava mentendo per un fine superiore, ovvero renderla più potente, più forte, più resistente, più tutto in un certo senso. Non appena la vide mandare giù quel liquido, fu già pronto per afferrarla in braccio e condurla fino al letto, visto che lei iniziò quasi subito ad annaspare e sentire un dolore assurdo e allucinante, piangendo, sudando, non riuscendo a muovere un muscolo e guardandolo in una chiara silenziosa supplica di far smettere tutto ciò. Zephyr Kenway, senza scomporsi o mostrarsi preoccupato, la fissava con la più assoluta calma esistente, trasmettendole la propria pace e il messaggio che era tutto nella norma, che era quello il percorso da seguire e che ben presto sarebbe finito. Una volta trascorsi circa cinque minuti in una escalation di sensazioni orribili e una sudata epica da ogni poro del corpo, Ariel Jiménez tornò di nuovo con un colore della pelle normale, battito regolare e la forza magica e fisica aumentata in un battibaleno. È stato… orribile… Però adesso va molto meglio, mi sento… più forte, sì. Migliore, anche se non saprei spiegarti come. Credo… credo che abbia funzionato, comunque…
Intanto vestiti, poi controlleremo insieme. Ti amo... La aiutò a mettere il pantalone del pigiama e la canottiera, nonché dei calzini leggeri ma comunque protettivi. Si stese al suo fianco e la abbracciò per diversi secondi, dandole diversi baci sulla fronte, sulle labbra e sul collo, comprendo alla perfezione quando la fidanzata necessitava di maggiori attenzioni, soprattutto dopo quel piccolo trauma subito per causa del ragazzo. La strinse per donarle tutto il calore possibile, continuando a ripeterle che era stata bravissima, che non poteva essersi comportata meglio e che ora non doveva fare altro che tranquillizzarsi e rilassarsi, perché avrebbe pensato a tutto lui, ad accudirla e starle vicino tutto il giorno senza lasciarla sola un attimo. Durante il continuo della giornata, una volta che Ariel fosse stata in grado di alzarsi, muoversi con scioltezza e riprendere le normali attività quali sorridere, saltare, correre e quant'altro, Zephyr la condusse fino ad Hogwarts, dopo essersi vestiti entrambi in modo più sportivo, dove le fece fare delle prove di atletica tra i giardini e delle prova magiche all'interno del Club dei Duellanti. Capriole, scatti, affondi con le gambe, ogni esercizio fisico svolto mostrava risultati migliori rispetto a pochi giorni prima. I muscoli erano più rigidi e rispondevano meglio agli stimoli, infine gli incantesimi lanciati risultavano più efficaci ed anche l'incasso di essi era maggiore. Tutto regolare quindi, Ariel era migliorata, la pozione aveva avuto l'effetto sperato e il semi-vampiro non poteva esserne più felice. + La stessa sera + Dopo cena +
Abbiamo fatto bene a prendere il cinese, non andava a nessuno dei due di cucinare, dì la verità! Ravioli al vapore, spaghetti di soia con gamberi e bambù, riso alla cantonese e pollo in salsa agrodolce, eccolo lì il menù della cena, un menù che non si concedevano da molto tempo, avendo passato diversi giorni a mangiare separati per via degli impegni. Era bellissimo trovarsi a guardare l'uno negli occhi dell'altro, tenersi per mano, sorridere e imboccarsi a vicenda, magari pregustando già dell'altro meraviglioso e appagante sesso nelle ore successive, sul letto, sul divano del soggiorno o chissà, anche in altre stanze, d'altronde era talmente bello sperimentare, sopratutto con lei. Purtroppo però, Zephyr sapeva che la questione "assunzioni" non era ancora finita, infatti c'era un altro intruglio che desiderava fornire alla ragazza e che sperava ella accettasse, visto che paradossalmente era il più importante per entrambi, concedendo loro di passare una porzione consistente in più di vita insieme. Terminato tutto il cibo, Zephyr non la fece muovere di un millimetro, pensando lui a sparecchiare, togliere di torno tutte le carte, i contenitori di alluminio e cartone e le posate, promettendosi di lavare tutto entro qualche minuto. Tornato a sedere di fronte a lei, inspirò profondamente, sentendo già il cuore di lei battere più forte, segno che essendo anche la sua Perspicacia aumentata, già intuiva che non era terminata la giornata delle novità e delle confessioni. Le prese la mano, carezzandola, fissandola con intensità, decidendo di partire sempre da lontano per arrivare con lentezza al punto focale della conversazione. C'è una cosa della quale non abbiamo parlato, questa mattina. Non ho voluto prendere l'argomento per via della pozione, la quale ti aveva già sconvolto abbastanza. Tuttavia adesso che stai bene ed è tutto a posto, credo sia fondamentale che riprenda da dove avevo lasciato. Aspettò che fosse lei a dargli il via per poter proseguire senza interruzioni, poi andò avanti col discorso. Come tu ben sai, i Vampiri sono immortali... No no no, non sono immortale, tranquilla! ... Però comunque, a causa di questa mia differenza genetica io vivrò più a lungo di un mago normale. Sto parlando di circa un secolo, ergo fino ai 250 anni. Ora era il momento di aspettare che lei assorbisse quella notizia, prima di andare avanti. Quando parlai con il vampiro che mi ha aiutato a tornare più normale, più umano, egli naturalmente comprendeva che fosse più facile per me trovare una compagna come te, ovvero mortale, piuttosto che una come lui, la quale avrebbe vissuto in eterno. Per questo motivo mi ha fatto un altro dono, un altro espediente per aiutare la mia relazione e rendere la mia metà... più longeva. A quel punto, dallo stesso cassetto, estrasse la seconda fiala, contenente senza ombra di dubbio... sangue. Questo è il sangue di quel vampiro. La dose è quella di un cucchiaino, in parole povere il quantitativo massimo che un essere umano può ingerire senza rimettere. ... Ariel, se manderai giù questo sangue... La tua aspettativa di vita aumenterà di circa trent'anni. In questo modo, potremo essere sicuri di passare ancora più tempo assieme. Certo, questo non toglie che morirò comunque dopo di te, ma trent'anni in più da vivere in coppia non sono pochi, non credi? Le avvicinò la fiala di piccole dimensioni, osservandola mentre forse se la rigirava tra le dita come la prima di quella mattina. Lui mi disse di fare questo dono solo alla persona che avrei considerato la mia vera, unica e preziosa compagna. Non avrò modo di incontrarlo di nuovo, non ne potrò avere altre... E so che tu sei la sola persona alla quale potrei regalarla. [/newsgoth]
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da Ariel » 02/08/2014, 21:37
[thonburi] Intanto vestiti, poi controlleremo insieme. Ti amo…Annuì, facendosi aiutare a rimettersi addosso il pigiama prima di accoccolarsi accanto a Zephyr, facendosi piccola piccola tra le sue braccia e godendo delle mille premure che il ragazzo sembrava ben felice di donarle: per una volta decise di essere egoista e non lasciarlo allontanare da sé per un bel po' - anche quando ormai si era ripresa del tutto - baciandolo e facendosi coccolare ancora, ancora e ancora. Quando fu sazia, quasi ubriaca, di tutte quelle attenzioni, finalmente la Colombiana si rimise in piedi, si vestì, ed andò col fidanzato ad Hogwarts dove mise alla prova gli effetti benefici della pozione assunta - effetti che, doveva ammetterlo, si fecero sentire subito, e furono immediatamente evidenti, con buona pace di entrambi e soprattutto della Jiménez che, se non altro, non aveva sofferto invano. [Quella sera…] Abbiamo fatto bene a prendere il cinese, non andava a nessuno dei due di cucinare, dì la verità!A me no di sicuro, e poi ogni tanto è bello potersi coccolare un pochino! Adoro il cinese…Commentò Ariel con un sorriso dolcissimo, prendendo un raviolo per avvicinarlo alle labbra di Zephyr ed imboccarlo: adorava potersi concedere quelle "smancerie" con lui, perché se anche la sera stavano spesso insieme, di solito erano comunque molto stanchi; quel giorno, invece, era dedicato solo a loro, e la Colombiana voleva che continuasse così fino alla fine. Lasciò che Kenway, come sempre, la viziasse sparecchiando la tavola e mettendo tutto a posto - tranne i piatti per i quali, comunque, sarebbe bastato un colpo di bacchetta - ma quando le si sedette accanto con un respiro profondo… capì che le novità/argomenti scottanti non erano ancora finite/i: il cuore prese a battere immediatamente più forte, e lo sguardo si fece più intenso, segno che si stava preparando mentalmente per ciò che il fidanzato aveva intenzione di dirle - ed aveva come la sensazione che non fosse nulla di semplice o leggero di cui parlare. C'è una cosa della quale non abbiamo parlato, questa mattina. Non ho voluto prendere l'argomento per via della pozione, la quale ti aveva già sconvolto abbastanza. Tuttavia adesso che stai bene ed è tutto a posto, credo sia fondamentale che riprenda da dove avevo lasciato.Una giornata piena di emozioni, eh? - mormorò la Jiménez con aria ironica ma dolce, facendogli cenno col capo di proseguire e dirle ciò che aveva lasciato in sospeso da quella mattina - Ti ascolto amore…Come tu ben sai, i Vampiri sono immortali…Quindi tu…No no no, non sono immortale, tranquilla!Ah, ecco! Beh, meglio così…... Però comunque, a causa di questa mia differenza genetica io vivrò più a lungo di un mago normale. Sto parlando di circa un secolo, ergo fino ai 250 anni.Wow… beh… è tantissimo tempo… Commentò Ariel con gli occhi appena più spalancati, mordicchiandosi il labbro inferiore: in fondo, forse, tra tutte le cose che le aveva detto quella era la meno traumatica; insomma, sì, avrebbe vissuto ben più di lei, però… che poteva farci? Quando parlai con il vampiro che mi ha aiutato a tornare più normale, più umano, egli naturalmente comprendeva che fosse più facile per me trovare una compagna come te, ovvero mortale, piuttosto che una come lui, la quale avrebbe vissuto in eterno. Per questo motivo mi ha fatto un altro dono, un altro espediente per aiutare la mia relazione e rendere la mia metà... più longeva.Le bastarono quelle parole per capire dove Zephyr andasse a parare: voleva allungarle di almeno un po' la vita, sì, ma come? La risposta arrivò non appena il fidanzato le porse una fiala, contenente non una pozione come quella del mattino, ma qualcosa di molto più simile a del… sangue. Questo è…Questo è il sangue di quel vampiro. La dose è quella di un cucchiaino, in parole povere il quantitativo massimo che un essere umano può ingerire senza rimettere.Spero non ti offenderai e non si offenderà nemmeno chi è stato così gentile da regalartela, però… - arricciò il naso, rigirandosela tra le dita - … che schifo…... Ariel, se manderai giù questo sangue... La tua aspettativa di vita aumenterà di circa trent'anni.Quanto?! - sbottò la ragazza, incredula, passando lo sguardo dal fidanzato alla fiala: un cucchiaino di sangue poteva fare davvero una cosa del genere? In questo modo, potremo essere sicuri di passare ancora più tempo assieme. Certo, questo non toglie che morirò comunque dopo di te, ma trent'anni in più da vivere in coppia non sono pochi, non credi?Beh, certo, direi…Lui mi disse di fare questo dono solo alla persona che avrei considerato la mia vera, unica e preziosa compagna. Non avrò modo di incontrarlo di nuovo, non ne potrò avere altre... E so che tu sei la sola persona alla quale potrei regalarla.Amore…D'accordo, le faceva schifo, ma che dire della preziosità del regalo che Kenway le stava facendo? Le stava donando 30 anni di vita in più, insomma, non era esattamente una cosa che capitava tutti i giorni! E poi lo stava facendo perché voleva stare con lei per sempre, perché era sicuro che mai e poi mai l'avrebbe lasciata… quanto romanticismo era insito in quel gesto? Che… che effetti collaterali ci sono?Sottotitolo: soffrirò di nuovo le pene dell'Inferno? A prescindere dalla risposta di Zephyr, comunque, poco dopo la Colombiana stappò la fiala con delicatezza, si tappò il naso con pollice ed indice della mano sinistra… e bevve il sangue del vampiro - Lestat - tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi con forza per cercare di non vomitare e per paura di come il suo corpo avrebbe potuto reagire a quell'assunzione del tutto originale.[/thonburi]
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da Zephyr » 07/08/2014, 16:54
[newsgoth] Spero non ti offenderai e non si offenderà nemmeno chi è stato così gentile da regalartela, però… che schifo… Come darle torto? Il sangue di qualcuno chiuso in una fiala come regalo. Non il migliore in assoluto, come prospettiva per un dono; di certo avrebbe gradito molto di più una cornice d'argento o un set di pentole. Tuttavia, Zephyr non aveva ancora specificato il motivo che si celava dietro quel gesto tanto insolito. Assumere quelle poche gocce rosse e brillanti significava prolungare la propria aspettativa di vita di circa trent'anni, piuttosto interessante. Infatti, ecco che non appena la spiegazione venne a galla, Ariel sgranò gli occhi rimanendo abbastanza sorpresa e interdetta. Non c'era al mondo altra persona che il ragazzo avesse voluto vicino oltre a lei. Melia Herbert era una parte importante della sua vita ma non sarebbe stata la sua compagna, mentre invece lui voleva sperare che il destino della colombiana fosse proprio quello sperato fino a quel momento. Tale aspettativa e tale desiderio furono ben accolti dalla bionda, la quale con gli occhi lucidi si ritrovò a fissarlo sempre più innamorata e convinta che fossero fatti l'uno per l'altra, ma c'era ancora da sistemare una piccola faccenda: l'assunzione di quella schifezza dentro la fiala. Che… che effetti collaterali ci sono?
In realtà non lo so con certezza, ma il vampiro in questo caso non mi ha dato alcuna indicazione. Riguardo la pozione che hai preso oggi ero stato ben messo in guardia, quindi deduco che non corri alcun rischio mortale. Tutto ciò che ci sta dietro è il normale ribrezzo nei confronti del mandare giù del sangue per altro nemmeno umano. Non voglio costringerti affatto, ma questi sono i casi nei quali si può dire con certezza "il gioco vale la candela". Alzò le spalle, consapevole di non poterla aiutare molto più di così, conscio che non aveva altre indicazioni da darle o particolari avvertimenti su cosa avrebbe scatenato il bere quel sangue lì e subito. Chiaro che desiderasse ardentemente che lei accettasse, perché questo significava passare moltissimi attimi di vita in più assieme, ma mai e poi glielo avrebbe imposto. Fortunatamente, non ce ne fu bisogno, difatti Ariel, dopo qualche iniziale attimo di esitazione, stappò la fiala e mandò giù quel liquido rosso scuro tutto d'un fiato, senza soffermarsi troppo sul sapore o la consistenza. Zephyr, aprendo gli occhi di scatto, si premurò di versarle immediatamente della Coca Cola Zero in un bicchiere per far sì che ella bevesse e si togliesse all'attimo l'aroma di quella porcheria appena ingerita. Rimase in silenzio, continuando a fissarla e aspettando qualsiasi possibile reazione che gli facesse comprendere un dolore, un fastidio o qualcos'altro, ma proprio come aveva ipotizzato, non si manifestò alcun effetto nefasto o catastrofico, anzi, pareva invece che Ariel stesse benissimo e non avesse subito alcuna influenza negativa dall'assunzione. Ora non bisognava fare altro che sperare, sperare che non ci fossero altre cattive sorprese a distanza di tempo e che quindi Lestat non avesse avuto una gran voglia di scherzare. Come ti senti? Sembra che sia tutto quanto ok... ... Alla fine hai deciso di prenderla... Vuoi davvero stare sempre con me? Una domanda quasi stupida ma legittima vista l'importanza del momento. Si alzò in piedi e le andò vicino, mettendosi poi in ginocchio prendendole la mano, fissandola con ardore, passione e sentimento. Felice più che mai che ella avesse acconsentito, già pregustava quei trenta lunghi anni in più e soprattutto insieme, a godersi la bellezza di una vita in coppia tra sorrisi, avventure, nuove esperienze e un'infinità di baci, carezze e ore trascorse a celebrare l'amore sotto ogni sfaccettatura. Una volta conclusa definitivamente non solo la cena ma anche quel momento di intensa aspettativa e dialogo, Zephyr prese in braccio la propria fidanzata portandola fino al letto, dove la fece sedere dicendole di prepararsi e mettersi in pigiama mentre lui si occupava di lavare i piatti e sistemare tutto in ordine. Poi sarebbe passato dal bagno per darsi una bella sciacquata ed infine sarebbe tornato da lei. Stranamente, Ariel gli chiese di tornare più giovane per quella notte, o meglio per quella serata, così da ammirarlo ancora un po' nelle stesse vesti che l'avevano conquistata anni prima, solo che entrambi dopo diverse coccole sia bollenti che non, si addormentarono, cadendo inesorabili tra le braccia do Morfeo, consapevoli che la loro meravigliosa giornata libera si era conclusa e dal giorno successivo sarebbero tornati alle normali mansioni e attività di sempre... per quanto invece, qualcosa avrebbe cambiato decisamente l'andazzo della mattina successiva. + L'INDOMANI + ORE 06:17 + Il Prefetto Corvonero fu il primo ad aprire gli occhi, inspirando profondamente. Come sempre, la sveglia aveva suonato dalla sua parte per dargli modo di alzarsi, darsi una sciacquata e poi dirigersi in cucina per preparare la colazione ad Ariel. Strofinandosi il viso, si mise un attimo seduto sul letto, scuotendo il capo e ricordandosi solo in quell'istante che era rimasto più giovane dalla sera, ma al momento non gli interessava tornare allo stato più adulto, visto che ora non gli faceva consumare più le energie di una volta. Esattamente allo stesso modo di ogni mattina, allungò indietro la mano destra per carezzare il viso della colombiana, il quale però, stranamente, gli parve al tatto molto più liscio e soprattutto molto meno "maturo". Inarcando il sopracciglio, Zephyr si girò di scatto, rimanendo completamente basito dalla visione che gli si mostrò vicino. Deglutendo silenziosamente, si sdraiò con lentezza appoggiando il palmo sul fianco della ragazza, decidendo per farle aprire gli occhi immediatamente. Doveva sapere cosa le era successo e subito, senza mezze misure. ... Ariel, è importante, urgente, devi svegliarti. ... Forse ti spaventerai un poco ma... Guardati allo specchio, per cortesia... Eccoli lì i famosi "effetti collaterali".[/newsgoth]
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da Ariel » 07/08/2014, 18:58
[thonburi] In realtà non lo so con certezza, ma il vampiro in questo caso non mi ha dato alcuna indicazione. Riguardo la pozione che hai preso oggi ero stato ben messo in guardia, quindi deduco che non corri alcun rischio mortale. Tutto ciò che ci sta dietro è il normale ribrezzo nei confronti del mandare giù del sangue per altro nemmeno umano. Non voglio costringerti affatto, ma questi sono i casi nei quali si può dire con certezza "il gioco vale la candela".Sapeva che Zephyr non l'avrebbe mai costretta ad assumere qualcosa, soprattutto una cosa così schifosa come del sangue di Vampiro - non che quello umano le piacesse di più, comunque - ma era anche vero che quando mai le sarebbe capitata un'altra occasione del genere? Sapeva che lui era l'amore della sua vita, e che mai avrebbe potuto amare qualcun altro con una tale intensità… se il semi-Vampiro le stava donando qualcosa di così prezioso, come avrebbe mai potuto rifiutarlo? D'accordo, era sangue e le faceva schifo, ma non doveva mica berne chissà quanto! Così, dopo aver preso un bel respiro profondo, la Colombiana stappò la fiala e buttò giù il liquido rosso scuro senza fermarsi troppo a pensare a cosa stesse facendo, ringraziando il fidanzato con lo sguardo per averle versato subito una bibita babbana che l'aiutasse a mandare via il sapore schifoso - ma davvero schifoso - del sangue appena ingerito. Bevve lentamente la Coca Cola, passandosela in ogni angolo della bocca ed attendendo al tempo stesso ansiosamente un qualche cambiamento in sé, che però… non avvenne. Come ti senti? Sembra che sia tutto quanto ok…Non mi sento per niente diversa, ma non sto nemmeno male… quindi in generale direi che non posso lamentarmi!... Alla fine hai deciso di prenderla... Vuoi davvero stare sempre con me?Zephyr… tu sei l'uomo della mia vita… - sì, ci aveva messo un po' per capirlo, ma alla fine era accaduto - Certo che voglio stare per sempre con te…Glielo disse con dolcezza, stringendo la sua mano e cercando le sue labbra per baciarle dolcemente, con amore: lasciò che il Prefetto Corvonero la prendesse in braccio, e sorrise come una bambina piccola in preda alla contentezza quando il ragazzo le disse di mettersi il pigiama e di lasciare che si occupasse lui di tutto il resto; come poteva non apprezzare l'essere viziata in quel modo, quando Kenway riusciva a fare davvero di tutto per farla stare bene? Lo attese nel letto, con indosso una camicia da notte blu scura, a maniche corte e lunga fino al ginocchio, chiedendogli poi di tornare giovane perché, per quanto sembrasse stupido, voleva rivedere ancora quel volto che l'aveva fatta innamorare, e dire ti amo allo Zephyr di un tempo che l'aveva resa felice senza che la Jiménez se ne rendesse conto. Alla fine, comunque, entrambi si addormentarono sereni e soddisfatti, e mentre Ariel dormiva, il sangue del Vampiro decise che era il momento migliore per fare effetto… [La mattina dopo - ore 6.19] ... Ariel, è importante, urgente, devi svegliarti.La mano sul fianco del fidanzato la spinse ad aprire gli occhi e a sbatterli confusamente, fissando intontita l'altro che la stava fissando piuttosto serio ed anche… teso. ... Forse ti spaventerai un poco ma... Guardati allo specchio, per cortesia...… sono diventata brutta?Per un momento pensò che fosse quello il prezzo da pagare per aver bevuto quel sangue, vivere trent'anni in più ma forse sfregiata irrimediabilmente o qualcosa del genere; prese un respiro profondo, lo stomaco che le si contorceva per la tensione, e mettendosi seduta sul letto alzò lo sguardo sullo specchio alla sinistra della stanza… lanciando poi un urlo spaventato. AAAAH!!Balzò fuori dal letto e corse di fronte alla superficie di vetro, fissandosi incredula: si toccava il volto, i capelli, il corpo, e non poteva credere a cosa stesse osservando, a quale immagine lo specchio le stesse riflettendo. … sono tornata piccola!!Si volse sconvolta verso Zephyr, gli occhi spalancati e il cuore che batteva come un tamburo nel petto. M-ma co-come è p-possibile?!Gli chiese balbettando, in preda al panico: che avrebbe raccontato alle persone per cui lavorava ogni tanto, agli amici… ai genitori?!? Se Kenway fosse stato un bravo "tranquillizzatore", beh… quello era il momento perfetto per sfoggiare le sue doti.[/thonburi]
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Ariel
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da Zephyr » 26/08/2014, 21:51
[newsgoth] … sono diventata brutta?
Direi di no. Più che altro lo definirei... Un ritorno ai vecchi tempi. Come altro avrebbe potuto chiamarlo? Di fronte a lui non c'era più la Ariel con il corpo definito e il fascino ormai adulto della ragazza cresciuta e matura, bensì la versione giovanile, quella conosciuta ad Hogwarts anni prima, quella che, per intendersi, andava appresso a Vergil Cartwright con la bavetta alla bocca. Mentalmente Zephyr preferì rimuovere quello spiacevole ricordo, concentrandosi dunque sulla reazione che avrebbe avuto la Grifondoro nel guardare il proprio viso ed anche tutto il resto ringiovanito completamente, infatti, ad esempio, anche la voce era tornata più sottile, meno profonda. In effetti però, qualcosa di ulteriormente diverso c'era eccome, ma solo una persona così attenta ai particolari e con i sensi estremamente sviluppati come il Kenway avrebbe potuto cogliere altre differenza, altri "miglioramenti". Dopo l'urlo immediato che tranquillizzò perfettamente il ragazzo sulla potenza vocale di Ariel rimasta invariata, Zephyr sfruttò quei secondi nei quali ella si mise a fissarsi allo specchio per guardarle le cosce, il sedere, i fianchi e diverse porzioni di pelle visibili. … sono tornata piccola!
Già... A quanto pare.
M-ma co-come è p-possibile?!
Immagino sia opera del sangue che hai bevuto ieri. Ti ha concesso di vivere di più, rallentando e facendo regredire un minimo la tua evoluzione cellulare. Per fortuna che ti ha dato solo trent'anni in più, se fosse stato un secolo a quest'ora avevo di fronte a me una bambina di cinque anni. Sorrise appena, così facendo lasciò intendere alla fidanzata che non era minimamente preoccupato. Nel corso degli anni aveva imparato che per farla stare più calma era necessario che lui in primis si mostrasse una lastra di ghiaccio, cosa che, grazie al suo elemento interiore, gli riusciva fin troppo bene. Sospirò, facendole segno di mettersi nuovamente seduta sul letto e prendere un bel po' di grandi respiri, incamerando ossigeno per mandarlo al cervello e ritrovare così una palpitazione regolare e non super accelerata come in quell'istante. Gli faceva uno strano effetto vederla così, ma non era un effetto brutto, solo appunto "strano". Adesso la cosa più importante era organizzare un piano per spiegare al mondo intero come mai si fosse ridotta in quello stato. Prendere come scusa una pozione invecchiante sarebbe stato rischioso perché sicuro esistevano antidoti o comunque le avrebbero fatto un prelievo del sangue scoprendo nelle vene quello di vampiro, dunque era importante pensare a qualche motivazione più elaborata e meno riscontrabile tramite prove effettive... già, ma cosa? ... La tua età fisica è tornata intorno ai 16-17 anni, quindi riprenderai il tuo aspetto reale tra circa un altro paio. Fino ad allora... Beh, adesso che ci penso, potremmo dire che hai avuto uno spiacevole incontro con un Esarca Temporale. La creatura spiegata dal professor Vastnor durante il loro ultimo anno di scuola. Mai e poi mai avrebbe pensato che gli potesse tornare utile, o in quel caso che potesse tornare utile alla fidanzata, ma soddisfaceva tutti quanti i requisiti che servivano per la scusa da approntare: un essere rarissimo, capace di scomparire all'improvviso e i quali poteri non conoscono cure. Governava lo spazio e il tempo, dunque era plausibile che avesse potuto far tornare ad uno stadio più giovanile la bella colombiana. Ragionando in quei termini, ben pochi si sarebbero insospettiti o avrebbero fatto domande e nel giro di altri 700 giorni Ariel avrebbe potuto osservare nuovamente la sua immagine allo specchio esattamente come era avvenuto la sera precedente. Ora però era necessario che la promettente cantante non pensasse solo al lato negativo di tutta quella faccenda, visto che ora come ora non riusciva ad essere tanto lucida da cogliere quell'evento come una storia buffa sulla quale un giorno riderci su. Compito di Zephyr era quello di mostrarle altre angolazioni dalle quali osservare la sua nuova situazione, prima fra queste, gli effetti interessanti e di estrema gratificazione femminile che il sangue di Lestat le aveva donato. Non so se te ne sei accorta ma... Non presenti più alcun difetto estetico visibile ad occhio nudo. La tua cicatrice per l'operazione di appendicite è scomparsa, ti sei svegliata di soprassalto ma non hai occhiaie. Avevi una piccola smagliatura sotto i glutei per via della dieta dimagrante ma adesso è scomparsa. ... Il sangue di vampiro ti ha levigata e perfezionata. [/newsgoth]
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da Ariel » 27/08/2014, 16:02
[thonburi]Direi di no. Più che altro lo definirei... Un ritorno ai vecchi tempi.
Non capì il senso di quelle parole fino a che non si ritrovò di fronte allo specchio, a fissare la propria immagine riflessa che però, dell'Ariel ormai adulta e formata, non aveva più nulla: era tornata ad essere piccola, a presentarsi nell'aspetto come la studentessa che era stata ai tempi di Hogwarts... assurdo! Era sbalordita, incredula, senza fiato: si continuava a toccare il viso, il corpo, quasi a non voler credere che quella dello specchio fosse la vera immagine di sé; eppure, per quanto volesse negarlo a se stessa, era successo davvero: il suo corpo era regredito esternamente, facendola tornare piccola. Ma che diavolo era successo?!
Immagino sia opera del sangue che hai bevuto ieri. Ti ha concesso di vivere di più, rallentando e facendo regredire un minimo la tua evoluzione cellulare. Per fortuna che ti ha dato solo trent'anni in più, se fosse stato un secolo a quest'ora avevo di fronte a me una bambina di cinque anni.
Zephyr era tranquillo, al contrario di lei che boccheggiava in preda al panico: come avrebbe fatto, ora? Che avrebbe raccontato agli amici, alle persone per cui lavorava... ai suoi genitori? Insomma, non poteva certo ammettere di aver assunto del sangue di Vampiro, ma nemmeno poteva fingere di non ricordare o che fosse il risultato di una pozione sbagliata, altrimenti si sarebbe potuta trovare una cura che invece era inesistente! Ancora scioccata, la Jiménez si lasciò cadere sul letto, sedendosi accanto al fidanzato che sembrava alquanto pensieroso - forse alla ricerca di una buona scusa proprio come lei.
A cosa stai pensando?
... La tua età fisica è tornata intorno ai 16-17 anni, quindi riprenderai il tuo aspetto reale tra circa un altro paio.
Già... ma che m'invento nel frattempo? Come lo spiego che sono diventata... così?
Fino ad allora... Beh, adesso che ci penso, potremmo dire che hai avuto uno spiacevole incontro con un Esarca Temporale.
Un... un Esarca Temporale?
Ripeté lei, perplessa: ricordava di averla studiata a lezione di Difesa ad Hogwarts... per quanto fosse rara era comunque una creatura esistente e dunque, in quel senso, non era impossibile incontrarla. D'altronde, che altra scelta aveva? Un Esarca era l'alibi migliore che potesse venirle in mente, perché non c'era cura al mondo che potesse contrastare gli effetti dei suoi "capricci temporali"; ciò nonostante, la Colombiana era ben lontana dal sentirsi tranquilla o serena, e probabilmente l'ansia sul suo volto era ben visibile, magari così tanto da spingere Kenway a farle presente anche i lati positivi di quel cambiamento improvviso ed inaspettato.
Non so se te ne sei accorta ma... Non presenti più alcun difetto estetico visibile ad occhio nudo.
In... in che senso?
La tua cicatrice per l'operazione di appendicite è scomparsa, ti sei svegliata di soprassalto ma non hai occhiaie. Avevi una piccola smagliatura sotto i glutei per via della dieta dimagrante ma adesso è scomparsa. ... Il sangue di vampiro ti ha levigata e perfezionata.
Sbatté le palpebre, a quelle parole, rimanendo in silenzio per diversi istanti prima di scattare nuovamente in piedi, sfilarsi la vestaglia e correre una seconda volta di fronte allo specchio, dove si studiò ancora più incredula di prima da ogni angolazione.
Hai... hai ragione! Cavolo, io... sembro perfetta! - esclamò Ariel quasi senza fiato, gli occhi che brillavano per quella scoperta che, finalmente, poteva dirsi un punto assolutamente positivo per lei - Ma questo effetto è anche posteriore all'assunzione del sangue di Vampiro? Voglio dire... significa che non mi verranno mai le rughe o che non mi calerà mai la vista? E che posso mangiare tutto quello che voglio?
S'informò speranzosa: quella sì che sarebbe stata una gran bella svolta![/thonburi]
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da Zephyr » 27/08/2014, 23:42
[newsgoth]La soluzione dell'Esarca Temporale fu l'unica che gli venne in mente e a onor del vero, non sembrava nemmeno tanto malvagia. Ariel lo aveva incontrato per caso e non riuscendo a fronteggiarlo si era trovata costretta a prendersi un colpo, tornando più giovane irrimediabilmente. Versione che avrebbero saputo tutti, dai familiari agli amici più stretti, così da fugare ogni dubbio e alimentare quella verità. Soltanto lui e lei avrebbero saputo la storia reale, in tal modo, nell'arco di un paio d'anni tutto sarebbe tornato al proprio posto senza spiacevoli conseguenze. Naturalmente adesso dovevano organizzarsi, parlarne con maggiore lucidità e mettere in piedi la messa in scena con accuratezza, onde non rischiare di trovare persone maggiormente scettiche e perplesse, in fondo un Esarca Temporale non lo si incontrava certo tutti i giorni. Ora come ora però, a nessuno dei due andava di mettersi a tavolino per sistemare la questione, complice anche il pessimo risveglio di soprassalto sia dell'uno che dell'altra. Contrariamente al solito però, Ariel non mostrava alcuna occhiaia, per quanto si fosse messa in piedi di scatto e senza la dovuta preparazione mentale. In quel caso, il merito andava proprio a quello stesso sangue che l'aveva resa molto più giovane, donandole non solo nessuna occhiaia, ma anche nessun accenno di cellulite, smagliature, difetti di vista o udito o cicatrici anche passate e presenti in precedenza. Non appena Zephyr si accorse di quel particolare, scelse di riferirlo all'istante alla fidanzata, così che ella potesse iniziare ad apprezzare le fortune date dall'assunzione di quella porcheria rosso scuro e non soltanto dannarsi per gli inconvenienti che aveva portato con sé. Hai... hai ragione! Cavolo, io... sembro perfetta! Ma questo effetto è anche posteriore all'assunzione del sangue di Vampiro? Voglio dire... significa che non mi verranno mai le rughe o che non mi calerà mai la vista? E che posso mangiare tutto quello che voglio? No no, non sembri, sei perfetta, per quanto lo fossi già prima. Non posso essere sicuro che sia permanente, ma calcolando che ha rimosso dei segni dal tuo corpo precedenti alla trasformazione come quella cicatrice, mi fa ben sperare che sia davvero così. L'unico modo per capirlo e confermalo è fare un tentativo. So che risulterebbe fastidioso in caso scoprissimo che non è perpetuo ma dovresti lasciarti andare alle tentazioni del cibo per almeno una decina di giorni, mangiando ogni cosa grassa e calorica che ti passa per la testa. Se davvero il sangue ti ha fatto un dono simile, allora in teoria dovresti prendere al massimo pochi etti senza ulteriori conseguenze. Ad ogni modo, proverò a documentarmi al riguardo, per quanto non credo che riuscirò a rimediare nozioni affidabili... Per quanto la biblioteca di Hogwarts fosse un luogo molto comodo per reperire informazioni di ogni genere, Zephyr dubitava fortemente che si poteva rimediare qualche testimonianza di persone che avevano bevuto il sangue di vampiro. Tuttavia, c'era anche da tenere in calcolo il settore proibito, ove all'interno lui, in quanto Prefetto, aveva accesso completo e sicuro. Sfogliando qualche pagine di quei preziosi volumi, forse sarebbe giunto a qualche conclusione interessante, in ogni caso, nel mentre, faceva comodo che Ariel provasse a darsi alla pazza gioia alimentare per scoprire quanto il potere di Lestat fosse entrato in lei e l'avesse migliorata ed agevolata nella vita. Capirai, la colombiana era schiava delle diete praticamente da una vita ed anche se il corpo le era migliorato tantissimo, il metabolismo molto lento le impediva di assumere cibi eccessivamente pesanti a distanza di poco tempo, pena l'arrivo di chili in eccesso con una velocità impressionante. Se davvero si fosse scoperto che ora non doveva più preoccuparsi di una cosa simile, beh, Zephyr era certo al 1000% che ella avrebbe ringraziato più per quello che per i trent'anni di vita in più. Le sorrise nuovamente, così da infonderle nuovo coraggio, facendole una carezza sul viso e guardandola intensamente negli occhi. La trovava stupenda e non certo per il contributo dell'Eterno. Per oggi contatta il proprietario del locale e datti malata, io farò lo stesso a scuola. Non ho mai fatto un'assenza in tutta la mia carriera di Assistente, la professoressa Samyliak non me ne farà una colpa. Ragioneremo sul da farsi e tutto filerà liscio come l'olio, capito? ... C'è per caso qualcos'altro che ti preoccupa? [/newsgoth]
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