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da Logan » 20/11/2013, 17:12
E' sicuro professore che non la sto disturbando?
Disturbare? E perché mai? Come vedi stavo facendo merenda, quindi tempo completamente libero! Avvicinati e siediti, sei una compagnia molto gradita...
Logan Sykes era riconosciuto nella scuola come uno dei professori più simpatici e allegri, aggettivi che si potevano riscontrare facilmente in quel comportamento nei confronti della delfina, la quale forse un po' più tranquillizzata si accinse ad avvicinarsi, seppur con timidezza, e sedersi davanti alla scrivania dell'omone di colore NatoBabbano, che per altro le offrì una fettina di pizza che la giovane accettò dopo qualche secondo di esitazione. Uno degli oggetti magici più assurdi che circolassero al mondo era proprio il suo creatore di pizze, in grado di riprodurre una pizza margherita in pochissimi secondi, a patto che nella dispensa del professore ci fossero tutti gli ingredienti, ovviamente.
Davvero squisita professore... La ringrazio!
Per così poco! E poi si dice sempre che mangiare da soli non è mai un gran che, dico bene? ... Oh, ma che carino, come si chiama?
Lui... Si chiama Glaedr.
Il piccolo e tenero animale si fece coraggio, risalendo il braccio della padroncina per poi arrivare fino alla spalla, sistemandosi leggermente sdraiato, forse ormai completamente abituato a quella posizione, sospirando e muovendo di tanto in tanto la codina pelosa. Gli occhi del petauro erano grandi e luccicanti, scuri come la notte ma immensamente dolci e indifesi. A giudicare dal modo in cui la ragazzina se lo portava in giro, doveva tenerci davvero tantissimo, ed infatti tale verità venne confermata dalla richiesta che la delfina fece a Logan dopo appena pochi attimi di insicurezza iniziale.
Vorrei poterlo tenere sempre con me, ma il regolamento scolastico non permette di tenere animali durante le lezioni, a meno che non sia il docente stesso a decidere per la presenza dell'animale in aula... per questo sono venuta anche nel suo ufficio...volevo chiederle se potevo portare Glaedr a lezione di Babbanologia...è buonissimo e le posso garantire che non disturberà le sue lezioni...
L'animaletto nel frattempo discese nuovamente raggiungendo la mano di Brianna, accoccolandosi lì per ricevere un bel po' di attenzioni dall'amica del cuore. Dall'aria appena assonnata, forse perché aveva finito di mangiare anche lui da poco. Infatti ad essere sinceri, anche il professore più andava avanti a mangiare e più sopprimeva sbadigli, desiderando ardentemente il pisolino che però non sarebbe arrivato: aveva una lezione nemmeno quaranta minuti dopo, non c'era tempo per chiudere gli occhi, purtroppo. La richiesta della cantante del coro era abbastanza interessante e difficile da valutare, proprio perché si andava a toccare un tasto dolente come il regolamento. Vero era però che se sul serio bastava il permesso dell'insegnante, Logan non avrebbe passato alcun guaio con la Vireau o peggio, con la zietta Madeline per aver dato quell'ok che tanto la signorina Wollis stava aspettando speranzosa. Prese un'altra fetta di pizza, gustandola così da avere il tempo per pensare bene a cosa dire, alzando gli occhi al cielo, pensieroso, con l'altra mano che accarezzava il mento con aria quasi filosofica, il che nell'insieme formava una scena alquanto comica considerando che al posto di una mela alla "Amleto", lui teneva tutt'altro cibo per niente artistico. Una volta deglutito il boccone, Sykes espirò profondamente, tornando a guardare sia il petauro che la padroncina.
E va bene, per me non c'è problema! Puoi stare tranquilla e portarlo con te, ma lo devi sistemare sopra il banco, ad un angolo, tenendolo sempre d'occhio. Sembra un tipetto calmo, non credo che darà fastidio...
Fece un bel sorriso ad entrambi, pucciando l'indice in mezzo ad un poco di pomodoro della pizza, avvicinandolo poi al muso dell'animale.
Dovevi chiedermi soltanto questo? Come vanno gli studi? Hai già un'idea di cosa farai da grande, Wollis?
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Logan
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da Brianna » 30/11/2013, 20:59
Brianna si era lasciata tentare dalla fettina di pizza che il professor Sykes le aveva offerto – seppur era stata titubante all'inizio – grazie anche e soprattutto ai modi del professore in questione che l'aveva messa immediatamente a suo agio... ma ci si poteva forse aspettare qualcosa di diverso da Logan Sykes? Certo che no, almeno non agli occhi di Brianna.
Dopo essersi gustata la fettina di pizza venne per Brianna il momento di esporre al docente il perchè lei fosse li... voleva portare Glaedr a lezione di Babbanologia, ma avrebbe potuto farlo solo se il docente in questione avesse dato l'ok alla ragazzina... una volta esposto le sue motivazioni, attese in silenzio che Logan prendesse la sua decisione, pregando dentro di se per un si...
Il professore, prima di parlare, prese un morso della sua fetta di pizza, forse per prendersi il tempo per pensare alla risposta da dare alla giovane Delfina senza sembrare scortese, o forse solo perché se la pizza fosse diventata fredda non sarebbe più stata buona... che fosse vera l'una o l'altra questione – o forse una terza che Brianna non prese in considerazione – fatto sta che l'uomo si prese il suo tempo ed una volta deglutito il boccone prese a parlare
E va bene, per me non c'è problema
Gli occhi della ragazzina si illuminarono di gioia... dopo tutto quel tempo – a Brianna era sembrato interminabile – sentire il si del professore era qualcosa di straordinario. Si sarebbe anche messa a fare qualche passetto di danza, tanta era la sua felicità, ma sapeva benissimo dove si trovava e cosa poteva o non poteva fare in un Ufficio di un docente qualsiasi, compreso dunque anche quello di Babbanologia, per quanto la giovane Delfina fosse felice e sentisse dentro di se la voglia di muoversi, di comuicarlo al mondo intero... ma la rigida educazione ricevuta da mamma Chiyo prese ovviamente il sopravvento e la giovane rimase ferma la suo posto... ad indicare la sua felicità un ampio sorriso che non poteva – e non voleva – mascherare.
Puoi stare tranquilla e portarlo con te, ma lo devi sistemare sopra il banco, ad un angolo, tenendolo sempre d'occhio. Sembra un tipetto calmo, non credo che darà fastidio...
Grazie grazie grazie professore! Farò esattamente come dice lei, lo terrò sempre d'occhio e non disturberà nessuno... grazie!
La felicità si poteva notare in qualsiasi modo di fare nella ragazzina... dal tono della voce agli occhi che brillavano, dalla postura all'espressione del viso... tutto, in Brianna, faceva comprendere quanto fosse felice in quel momento e quanto quindi tenesse ad avere Glaedr con se.
Poi il professore fece qualcosa che a Brianna quasi vennero le lacrime agli occhi dalla commozione... si interessò a Glaedr, dandogli un po di pomodoro dal suo dito... pomodoro che il petauro si affrettò a leccare con la sua linguetta rosa pulendo il dito del professore in un attimo ed aspettandone dell'altro, tanto gli era piaciuto.
Grazie professore
Sussurrò quindi Brianna, quasi incapace di trattenere l'emozione... era sempre così per lei, si commuoveva quasi per qualsiasi cosa, soprattutto se erano gesti gentili ed inaspettati verso il suo Glaedr... ma si sarebbe commossa anche solo per un semplice complimento al petauro... dire che era emotiva era decisamente poco.
Dovevi chiedermi soltanto questo?
Mmmm... si, professore, non dovevo chiederle altro... solo se potevo portare Glaedr a lezione...
Come vanno gli studi?
Insomma... vanno professore... ci sono delle materie in cui vado bene, altre che... beh, diciamo che non ci sono portata... cerco sempre di impegnarmi, questo è certo però... beh, ecco, non sempre riesco bene...
Abbassò gli occhi, nel dire le ultime parole... non era – almeno a parere di Brianna – una bella cosa mettere in luce i propri difetti, ma tanto che senso aveva nasconderli? Se avesse voluto il professor Sykes avrebbe potuto sapere qualsiasi cosa del fascicolo degli studi di Brianna quindi perchè mentire? Senza contare il fatto che non era capace a farlo, la si beccava subito se diceva una cosa non vera
Hai già un'idea di cosa farai da grande, Wollis?
Altra domanda non facile, per la ragazzina...non perchè non ci avesse mai pensato, tutt'altro... ma le cose che le piacevano erano – se le si guardava da un certo punto di vista – diametralmente opposte... e con una non avrebbe mai trovato l'approvazione di mamma e, di conseguenza, nemmeno quella di papà...
Non proprio professore...cioè, a dire il vero ci sono due cose che adoro fare... una è cantare, l'altra è stare con gli animali e mi piacerebbe lavorare in uno di questi due ambiti se fosse possibile... mi piace cantare, mi fa stare bene ma... può il canto essere un lavoro? Far guadagnare soldi? - Senza rendersene conto stava dicendo quasi le stesse parole che le diceva sempre mamma Chiyo... - o il canto è meglio vederlo solo come un hobby, carino certo ma solo un hobby?
Scosse la testa alle sue stesse parole... ma anche l'altra cosa che le piaceva - stare con gli animali - aveva i suoi pro e i suoi contro
E se invece mi dedico agli animali... meglio farlo come veterinaria o allevatrice? Sarei capace di fare l'una o l'altra cosa?
Decisamente ancora Brianna non aveva le idee chiare sul suo futuro... solo una cosa era certa, nella mente della ragazzina: voleva imparare a creare le Illusioni... era l'unica cosa che sapeva di voler imparare davvero, ma non poteva certo dirlo al professor Sykes... a dirla proprio tutta non poteva parlarne con nessuno; e comunque creare le Illusioni, se anche fosse riuscita ad imparare a crearle, non poteva certo definirsi un lavoro.
Non aveva dato una vera risposta al professore di Babbanologia, ma una risposta vera e propria ancora non sapeva darla... erano due le cose che amava piu di tutto, tre se si contavano anche le Illusioni, ma di quell' argomento proprio non poteva parlare... l'unica volta che le era sfuggito di bocca un accenno alla fine se l'era cavata, ma aveva imparato la lezione... mai piu lasciarsi sfuggire nulla... forse il professore l'avrebbe aiutata a fare chiarezza dentro di se, forse Brianna stessa doveva ancora fare chiarezza dentro di se e crescere e maturare... ma una cosa era certa, quelle due cose che aveva esposto a Sykes erano le cose alle quali teneva di piu.
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da Logan » 13/01/2014, 16:15
Grazie grazie grazie professore! Farò esattamente come dice lei, lo terrò sempre d'occhio e non disturberà nessuno... grazie!
Era sempre molto felice quando riusciva a far sorridere una sua studentessa, anche perché non gli capitava spesso di riceverle nel suo ufficio. Ad essere sinceri, Babbanologia non era la materia più interessante del mondo: a molti maghi importava poco di come vivessero le persone prive di poteri magici e i mezzi come i natibabbani ormai erano a piena conoscenza di quell'altra sponda del mondo, dunque era facile vederli sbadigliare di fronte ai racconti su oggetti o innovazioni che nel weekend o durante le vacanze usavano in casa con nonchalance. Gli sarebbe piaciuto insegnare Difesa al caro Logan Sykes, ma dopo lo scontro con il Mezzo-Drago si era reso effettivamente conto di quanto fosse decisamente inferiore per quel ruolo rispetto al collega Vastnor e onestamente non è che ci fossero chissà quali altre materia valide se non, al massimo, Cura delle Creature Magiche, o nel suo caso una variante...
Quasi quasi chiedo alla zia se posso istituire "Dragologia" come materia di Hogwarts!
E magari sarebbe stato anche così folle da chiederglielo sul serio, ovviamente in tono scherzoso, anche se a volte Madeline lo prendeva fin troppo sul serio, finendo per fare discorsi che servivano a nulla nati soltanto da una battuta o da un'idea strampalata tanto per fare due chiacchiere. Ovviamente Logan era a conoscenza del fatto che i Draghi non potevano essere spiegati come se nulla fosse da un professore di Cura e non perché ci fosse poca esperienza o professionalità, ma perché il Dragoniere e l'Allevatore erano due carriere completamente diverse e se anche si incontravano in qualche punto, alla fin fine si specializzavano su fronti simili da differenti, esattamente come un pozionista e un alchimista. Per il momento meglio evitare di soffermarsi troppo su certe definizioni e spiegazioni, anche perché Brianna stava parlando della sua vita e dei suoi studi e non voleva assolutamente perdersi una sola parola detta da una sua allieva.
Insomma... vanno professore... ci sono delle materie in cui vado bene, altre che... beh, diciamo che non ci sono portata... cerco sempre di impegnarmi, questo è certo però... beh, ecco, non sempre riesco bene...
Lo sai che io andavo una vera tragedia in erbologia, Wollis? Ahahah, ricordo che il professor Spencer passò circa 18 ore extra-scolastiche nel tentare di spiegarmi il corretto uso dell'Aloe nei decotti disinfettanti ma ancora oggi giuro che non saprei dove mettere le mani per crearne uno! ... Il punto ragazza mia, è che ci saranno sempre delle materie nelle quali non andiamo bene, non esiste la perfezione, te lo assicuro. C'è chi ci si avvicina, è vero, ma è anche vero che nessuno in futuro dovrà fare tutti i lavori del mondo ma ne avrà uno solo, e magari in quello supererà in bravura anche l'allora secchione della scuola, perché sarà la sua dote, il suo talento speciale! Hai già un'idea di cosa farai da grande, Wollis?
Non proprio professore...cioè, a dire il vero ci sono due cose che adoro fare... una è cantare, l'altra è stare con gli animali e mi piacerebbe lavorare in uno di questi due ambiti se fosse possibile... mi piace cantare, mi fa stare bene ma... può il canto essere un lavoro? Far guadagnare soldi? O il canto è meglio vederlo solo come un hobby, carino certo ma solo un hobby? E se invece mi dedico agli animali... meglio farlo come veterinaria o allevatrice? Sarei capace di fare l'una o l'altra cosa?
Non farti trasportare da simili domande complesse e complicate, credimi finirai solo per avere un gran mal di testa... Piuttosto devi ragionare seguendo l'istinto, ciò che hai dentro, quello che ti suggerisce il cuore! In termini pratici, ti senti più serena, felice, gratificata quando canti bene una canzone o quando rimetti a posto l'ala di un canarino? Passeresti più tempo seduta vicino a un animale di qualunque tipo oppure ad ascoltare la tua musica preferita? Fatti queste domande, datti le risposte dopo averci pensato un po' e forse la strada sarà più chiara...
La prima volta che Logan vide un Drago, fu lo spettacolo migliore al quale mai avesse partecipato nella vita. Imponente, elegante nella sua maestosità, resistente e intrepido, scaltro e imprevedibile. Quando gli occhi dell'Auror e quelli della bestia si incrociarono, lui capì subito che voleva averci a che fare per vivere, senza dubbio alcuno. Naturalmente non per tutti funzionava così ed era per quello che si sentiva di consigliare a Brianna qualche metodo alternativo per capire la stessa cosa, per arrivare alle stesse conclusioni. Osservare un attaccamento così forte al suo petauro già poteva risultare un segno interessante, ma gli animali erano amati da parecchia gente e non era la prova sicura che il destino per lei riservasse una carriera legata alle creature del mondo.
Occhio Wollis, veterinaria e allevatrice sono due lavori molto diversi... Il veterinario si occupa degli animali, mentre l'allevatore delle creature magiche. Naturalmente ognuno ha principi base di medicina della professione dell'altro ma la specializzazione è solo in un campo esclusivo. Non ti credere, la difficoltà è la stessa perché il numero di diverse specie e famiglie è quasi lo stesso, facendo una stima ipotetica, quindi si tratta solo di capire se hai una predilezione più per un Pegaso o per un Cavallo e puoi giurarci che non sono la stessa cosa, affatto! Inoltre, nel mondo animale non esiste il buono e il cattivo, la natura è neutrale e segue solo le regole della sopravvivenza della specie, mentre nel mondo delle creature magiche il buono e il cattivo esiste eccome, pensa ad un Unicorno e una Gorgone...
Sperava sinceramente di non averla spaventata ulteriormente, ma era meglio che quei discorsi li facesse adesso per non rischiare che, uscita da scuola, Brianna facesse delle scelte errate che le sarebbero costate molto in futuro, per la vita e per il proprio benessere mentale. Non sempre si poteva lavorare in un ambito voluto o apprezzato, ma Logan per lo meno voleva incrociare le dita perché quell'evenienza accadesse per la maggior parte dei ragazzi di Hogwarts. La guardò attentamente, poi le fece un sorriso ed un occhiolino, sospirando.
Beh, riflettici ma non ti dannare, ti mancano ancora circa tre anni prima del diploma e dà retta a me: sono tantissimi! Adesso, se non c'è altro, temo proprio che dovrò assentarmi, Wollis, il tempo è tiranno! E' stato comunque molto piacevole parlare con te e semmai avessi altre domande esistenziali in futuro, non esitare a bussare alla mia porta. Ci sarà sempre il tuo professore di fiducia ed una fettina di pizza ad aspettarti!
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Logan
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da Estelle » 30/04/2014, 15:27
[29 aprile 2108 - Ore 16.30]Manca poco, manca poco..Ed in effetti mancava davvero poco alla sua destinazione. Due o tre porte e poi sarebbe arrivata. Voleva godersi quel viaggio ancora una volta, come la prima volta che aveva percorso quel corridoio per raggiungere il suo ufficio. Sì, ora anche lei aveva un ufficio. In realtà, era il suo vecchio ufficio, ma con tutto il tempo trascorso da quando aveva abbandonato la carriera di docente, le sembrava ancora alle prime armi, alle prime volte. Ebbene sì, Estelle Moreau era ufficialmente docente di Babbanologia. Non le sembrava ancora vero, eppure allo stesso tempo se ne rendeva conto, perchè ricordava i suoi studi e l'impegno e la tenacia con cui aveva lottato per raggiungere quell'obbiettivo. Come si era sempre ripetuta, il lavoro da Infermiera le piaceva, ed anche molto: la faceva sentire utile ed indispensabile, quasi come un punto di riferimento nel momento di bisogno. Ma non si sentiva completa: qualcosa le mancava. Il rapporto con persone della sua età, ed il rapporto con gli studenti, soprattutto, il voler insegnare loro la sua vita, quel mondo, il mondo babbano, che molti non conoscevano e giudicavano male senza basi. Forse era soprattutto per questo che aveva scelto, anni prima, proprio la Babbanologia come materia di vita. Forse, voleva trasmettere un messaggio a sua madre, soprattutto, quella donna che costringeva Alya nel mondo babbano, quando in realtà aveva benissimo le capacità per poter far parte anche del mondo magico. Purtroppo, sua sorella non aveva il coraggio di cambiare vita, anche se in cuor suo Estelle sapeva che lo avrebbe voluto. Notava nei suoi occhi l'invidia nei confronti della sorella maggiore quando Estelle le raccontava di Hogwarts, del suo lavoro e della vita che conduceva in quel mondo nuovo e fantastico. E così come Alya avrebbe potuto scegliere, anche i suoi studenti dovevano conoscere il mondo babbano, e non giudicarlo in alcun modo, anzi vederlo con i suoi occhi, così da poter trarre il meglio dei due mondi. Era questa la sua filosofia di vita, era questo che l'aveva spinta a tornare. O anche il fatto che dal novembre precedente si sentisse più sola del dovuto. Aveva chiuso davvero con il passato. Ed ora che aveva ricevuto la notizia del suo ritorno all'insegnamento, niente avrebbe potuto fermarla o sconfiggere il suo buon umore. Niente. Aprì la porta dell'ufficio lentamente, come a voler assaporare quel momento. Sorrise, chiudendo gli occhi, lasciandosi andare solo all'olfatto, a quel profumo di legno e di libri freschi. Era esattamente tutto come l'aveva lasciato. Si guardò attorno, ma a quel punto deciso di accomodarsi su una poltroncina, e riprendere a guardarsi attorno, con aria soddisfatta, ed un sorriso sulle labbra. Un nuovo tassello stava subentrando nella sua vita. Un nuovo tassello felice.
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da Lucas » 30/04/2014, 21:08
[29 aprile 2108 - ore 16.30]
Una giornata come tante, senza nulla di speciale ad animarla: gli studenti erano sempre soddisfatti delle sue lezioni - chi più chi meno, naturalmente, dipendeva tutto dall'amore per la Trasfigurazione e quella era una cosa altamente soggettiva - e lui era sempre ben felice di condividere con loro il proprio sapere; inoltre, c'era da dire che in quell'ultime 48 ore era stato più felice del solito, perché sapeva che proprio il giorno dopo avrebbe rincontrato Lyra Bennet. Lui e la cantante si erano scritti, e visto che entrambi avevano modo di farlo, erano stati d'accordo sul vedersi e passare un po' di tempo insieme: dopotutto la donna, oltre ad essere molto bella, era soprattutto una piacevole e stimolante compagnia, e visto che non solo non frequentava la scuola di Hogwarts, ma che in più il suo lavoro la rendeva molto impegnata, era difficile passare del tempo insieme e coltivare la loro conoscenza; quella sarebbe stata quindi un'ottima occasione per aggiornarsi sulle ultime novità e spendere qualche ora in modo sereno, leggero e divertente. Al momento comunque era inutile pensarci, visto che mancava ancora un'intera giornata prima di rivedere la più giovane tra le sorelle Bennet: non aveva più lezioni in realtà, per quel pomeriggio, perciò aveva deciso di approfittare dell'occasione per restituire a Logan Sykes, il collega supplente di Babbanologia, un fumetto che l'Auror gli aveva prestato tempo prima, e che per un motivo o per un altro era rimasto nelle mani di Lucas - non per cattiveria o menefreghismo, quanto per pura e semplice dimenticanza. I due avevano iniziato a frequentarsi dalla festa per l'inaugurazione del negozio Sheliak&Vega anni prima, e da allora avevano sviluppato un buon rapporto: non erano amici per la pelle, ma comunque si trovavano bene a chiacchierare insieme, ed era capitato che un paio di volte uscissero anche a mangiarsi una bella bistecca o una pizza, piatto prediletto dall'uomo di colore. Gli sembrava quindi doveroso restituirgli qualcosa che lui gli aveva prestato, e soprattutto chiedergli se fosse vero ciò che aveva sentito per i corridoi, e cioè che presto sarebbe stato sostituito da un insegnante di ruolo - essendo stato lui sempre un supplente: lo considerava un docente grandioso, aveva fatto appassionare i ragazzi ad una materia come la Babbanologia, snobbata da molti, e per questo lo ammirava sinceramente; gli dispiaceva un po', a dover essere sincero, sapere che non avrebbe più insegnato ad Hogwarts, ma confidava nel fatto che sarebbe rimasto nel Castello col ruolo di Auror, visto che dall'incidente al campo da Quidditch il Ministero, in accordo con la Preside Bergman, aveva deciso di tenere sempre un paio di Auror a vigilanza della scuola, per qualsiasi inconveniente. Insomma, il programma era semplice: restituire a Logan il fumetto, informarsi sulla sua sostituzione per quanto riguardava la cattedra di Babbanologia, e magari chiedergli di uscire a cenare insieme, tanto per celebrare un nuovo momento della sua vita - che comunque non doveva essere assolutamente visto come negativo. Quello che Lucas Turner non aveva calcolato, però, era di essere arrivato in ritardo: non poteva immaginare - o meglio, non era stato attento né si era premurato di chiedere in giro - che Logan fosse già stato sostituito, che il nuovo docente avesse già preso possesso dell'ufficio verso cui si era diretto… e che quel nuovo docente fosse l'ultima donna al mondo che avrebbe deciso spontaneamente di vedere.
Estelle…
Il nome della francese gli uscì in un mormorio interdetto, perplesso, a tratti incredulo: da come stava seduta sul divanetto, con quel sorriso soddisfatto e la posa di chi era assolutamente a proprio agio, non c'erano dubbi sul fatto che quella non fosse una semplice visita di cortesia a Logan, ma che piuttosto avesse appena preso possesso del proprio ufficio - nuovamente, visto che in precedenza era stata proprio lei a ricoprire quella cattedra.
… credevo che ci fosse ancora Logan, scusami.
Le disse, giusto per non rimanere come uno scemo all'ingresso dell'ufficio senza dire nulla: non si poteva dire che si fossero evitati appositamente, quanto più che, non cercandosi, era stato piuttosto semplice riuscire a non incrociarsi per i corridoi molteplici del Castello; ed ora invece ce l'aveva di fronte, qualcosa che mai si sarebbe aspettato. Ma era colpa sua, che non aveva prestato attenzione alle ultime novità che giravano a scuola, altrimenti l'avrebbe saputo molto prima.
E così ti sei ripresa la cattedra… - non certo un'accusa quella, dopotutto prima di Logan era appartenuta proprio ad Estelle - Beh, congratulazioni. Sei una brava insegnante, e scommetto che i ragazzi saranno molto contenti di riavere te. Soprattutto i maschietti.
Perché sapeva che Lucas la considerava molto bella - a prescindere da cosa potesse avergli fatto - e quella era un'opinione condivisa dalla maggior parte della fauna maschile del Castello.
Sai dove potrei trovare Logan? Devo restituirgli questo…
Le domandò, alzando il fumetto ed agitandolo appena con la mano per mostrarlo all'altra. Inutile tentare di chiacchierare con stupidi convenevoli, considerando cosa c'era stato tra loro: sarebbe stato imbarazzante e falso, due cose che all'uomo non andava affatto di essere.
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da Estelle » 03/05/2014, 15:41
Una poltrona davvero comodissima, quella su cui era accomodata. Non la ricordava affatto così comoda. In realtà, ricordava gran parte della disposizione mobiliare dell'ufficio, ma aveva dimenticato l'odore di legno e di libri nuovi, della carta stampata, l'odore della cultura, della materia che le piaceva e che da quel giorno in poi avrebbe insegnato. Le era mancato tutto, o quasi tutto. Certamente, non le era mancato il corpo docenti. Conosceva ben pochi di loro e i pochi che conosceva sicuramente non erano suoi amici. Forse un po' lo temeva il confronto con loro. Forse semplicemente temeva che qualcuno in particolare potesse aver gettato veleno sulla sua figura e quindi avesse così reso inutili i suoi futuri tentativi di conoscenza con il resto del corpo docenti. Ma perchè ogni volta che si accomodava su una poltrona cominciava a farsi prendere da queste ansie inutili? In qualunque modo fosse andata, sarebbe andata avanti, e avrebbe resistito, ignorando certi individui, che sicuramente non le cambiavano la vita con la loro presenza. Era sempre sicura che alcune persone era meglio trovarle, capire come erano fatte e poi abbandonarle, così da essere liberi. Non stava neanche pensando a nessuno in particolare. Si era ripromessa di rendersi libera anche da loro, e restarne fuori, perchè si era crogiolata forse anche per troppo in quel triangolo che, se solo lo avesse saputo in precedenza, non avrebbe mai fatto cominciare. Potevano, per lei, restare benissimo un duo. Lei non ne voleva più far parte.
Non notò la porta aperta. Presa dai pensieri, e forse anche dal troppo entusiasmo, non sentì alcun rumore che potesse destarla da quel momento. Non lo notò, fin quando qualcuno non attirò, forse involontariamente, la sua attenzione.
Estelle…
Anche dopo tutti quei mesi di lontananza, quella voce l'avrebbe riconosciuta ovunque, ed anche in mezzo alla folla. Era la voce che la confortava, mesi prima, ed era la voce che subito dopo l'aveva ferita e ripetutamente calpestata con giudizi che le si addicevano poco e niente. Ma cosa ci faceva Lucas Turner nel suo ufficio? Di certo non era stato invitato..
… credevo che ci fosse ancora Logan, scusami.
Una scusa? Impossibile. Lucas sembrava fin troppo sorpreso, ed anche un po' imbarazzato. Dalla sua espressione, si capiva perfettamente che non era stato messo al corrente dei cambiamenti al castello. Come era stato possibile? Forse Lucas aveva deciso di allontanarsi dal castello volontariamente, forse era anche per quello che non si erano più rivisti da novembre. O forse solo lei si era posta, in quei mesi, il problema, pensando che in fondo ancora teneva a lui.. ma dopo l'incontro con Tisifone.. qualcosa era cambiato. Come se in fondo non portasse più due grandi prosciutti sugli occhi.
Non ti preoccupare.
Si limitò a rispondere, restando nella stessa posizione, senza smuoversi di un solo millimetro. Non aggiunse altro, perchè in fondo non aveva altro da dire. Volontario o no, non si erano più rivisti per mesi e sinceramente, da parte sua, era come se qualcosa fosse cambiato, come se tra loro non ci fosse più nulla. Di alcun genere. E quanto ne avrebbe gioito Tisifone. Fece una smorfia al solo pensiero, rendendosi conto che forse, così, erano tutti felici. Lei compresa.
E così ti sei ripresa la cattedra…
Eh già. Me la sono sudata un po', ma alla fine è andata bene così.
Beh, congratulazioni. Sei una brava insegnante, e scommetto che i ragazzi saranno molto contenti di riavere te. Soprattutto i maschietti.
Ah beh, contenti loro..
E così sorrise, anche per non sembrare troppo fredda nei suoi confronti. In fondo non aveva nulla contro di lui. O forse sì, ma non voleva di certo mostrarlo in quel modo, nè tantomeno parlarne. Forse ciò che avevano da dirsi se l'erano detti già. Ora Lucas era davvero libero di fare e andare dove voleva. Non aveva alcuna intenzione di trattenerlo, nè di muovere pretese su di lui. Non voleva riconquistarlo, perchè dopotutto anche lei si sentiva ferita. Ma non tanto dalle sue parole.. ma da quell'onestà che Lucas le aveva sempre rivolto, ma che in presenza di un'altra donna scadeva in un solo istante. Anche lei, comunque, era molto contenta del traguardo raggiunto, perchè in fondo si stava costruendo un'ottima carriera lavorativa. Se l'era meritata, soprattutto, e guadagnata, con lo studio e la passione. E non come qualcuno poteva pensare.. facendo favori sessuali a qualcuno per ottenere ciò che voleva. Sapeva benissimo che certi pettegolezzi non giravano neanche al castello, ma solo nella mente di una sola persona, che per il momento non aveva neanche intenzione di nominare.
Sai dove potrei trovare Logan? Devo restituirgli questo…
Non saprei. Quando sono arrivata qui era già andata via.
Logan era stato il supplente di Babbanologia che l'aveva sostituita in attesa di un nuovo docente di ruolo. Forse, per sfortuna di qualcuno, era tornata Estelle ad insegnare, ed ora avrebbe dovuto conviverci con questa convinzione. Estelle aveva lottato per quel posto, ed alla fine l'aveva ottenuto, se l'era meritato. Ed ora non sarebbe scappata più, perchè quello era il suo posto, quella era la vita che desiderava. Mancava ancora qualcosa, ma ci avrebbe lavorato.
Vorrei invitarti a restare per un drink, ma purtroppo sono appena arrivata e non ho nulla da offrirti. - Fece una piccola pausa, sentendosi quasi in colpa per ciò che stava per dire. Non avrebbe accennato esplicitamente a nulla, perchè non aveva davvero voglia di parlarne. Per lei era già un caso chiuso. - E sinceramente, non vorrei che poi qualcuno si offendesse se ti ho trattenuto.. - Un velato riferimento a Tisifone, per quella sua grande protezione nei confronti del Tassorosso, come fosse una madre. Non riusciva a tollerarlo, ed alla fine non voleva immischiarsi. Ora che ne era fuori, poteva stare davvero tranquilla.
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da Lucas » 03/05/2014, 17:40
Non si aspettava d'incontrare lì Estelle, non si aspettava che fosse lei la nuova docente di Babbanologia… ma era anche vero che non aveva fatto nulla per informarsi preventivamente a riguardo; aveva dato per scontato che, quando il nuovo collega fosse arrivato, semplicemente sarebbe stato presentato dalla Preside o al massimo da Monique al corpo docenti, e fine; ma a che pro presentare qualcuno che, tecnicamente, ne aveva già fatto parte? Per questo nessuno aveva presentato di nuovo Estelle, per questo lui non aveva fatto domande, e per questo ora si ritrovava con quell'espressione spaesata sul volto, quella di chi è stato preso del tutto in contropiede con qualcosa d'inaspettato: si scusò per questo, per essersi presentato nell'ufficio di Logan - anzi, ormai nel suo - con così tanta libertà, ma non aveva idea che l'uomo fosse già stato sollevato dal proprio incarico. Le fece comunque le sue congratulazioni, erano doverose visto che comunque era una brava insegnante, ed essendo anche una bella donna di sicuro gli studenti maschi avrebbero apprezzato più del normale - e li capiva, adolescenti con gli ormoni a palla che si ritrovavano con una docente femmina ed avvenente al posto di un omone di colore come Sykes… Non voleva forzarla ad una conversazione, comunque: se lui non l'aveva mai cercata, era pur vero che lei aveva fatto altrettanto, facendo così intendere di riflesso a Lucas che preferisse stargli lontana; costringerla a chiacchierare, dunque, sarebbe stato sbagliato ed anche abbastanza inutile, visto che c'era ben poco da dire. Per questo si limitò a chiederle se sapesse dove avrebbe potuto trovare Logan, visto che doveva restituirgli un fumetto ed era quello il motivo per cui aveva imboccato nell'ufficio con tanta tranquillità.
Non saprei. Quando sono arrivata qui era già andata via.
Oh, beh… pazienza. Insomma, suppongo che come Auror rimarrà comunque nei paraggi - visto quanto successo a Dicembre dell'anno precedente, al campo da Quidditch - quindi dovrei riuscire a rivederlo. Se per caso passasse qui per prendere qualcosa di suo o altro, potresti dirgli che lo sto cercando?
Almeno magari si evitava di girare per tutto il Castello come un idiota.
Vorrei invitarti a restare per un drink, ma purtroppo sono appena arrivata e non ho nulla da offrirti. -
Ma no, figurati, lo capisco e nemmeno me lo aspetto…
E sinceramente, non vorrei che poi qualcuno si offendesse se ti ho trattenuto..
A quelle parole non poté non aggrottare la fronte, sinceramente perplesso dall'affermazione di lei.
Qualcuno potrebbe… offendersi?
Ripeté stranito, fissandola con l'aria di chi non sta capendo cosa l'altro voglia dire: non c'erano motivi per cui qualcuno dovesse offendersi se lui rimaneva a parlare con una sua collega, perché mai avrebbe dovuto? Al massimo giusto una fidanzata avrebbe potuto arrogarsi - stupidamente - tale diritto, ma considerando che lui era single, chi diavolo avrebbe potuto uscirsene con una cosa del genere? Poi, quasi di botto, prese coscienza della persona a cui, forse, Estelle stava facendo riferimento, l'unica a cui probabilmente la francese potesse riferirsi… inutilmente, certo, ma onestamente non sapeva a chi altro pensare.
Non starai mica parlando di Tisifone?
Gli veniva quasi da ridere, ma semplicemente per l'idea che Estelle sembrava essersi fatta del rapporto tra lui e la fidanzata del migliore amico di Turner: avrebbe voluto spiegarglielo, ma aveva quasi la percezione che lei non potesse, o volesse, capire, come fosse convinta di una realtà che tale non era, e che nulla quindi avrebbe potuto farle cambiare idea. Lungi da Lucas, perciò, farle perdere tempo per qualcosa a cui tanto non avrebbe creduto - seppur convinto che lei, più di chiunque altro, avrebbe potuto comprendere quale vincolo di amicizia ci fosse tra lui e la donna che comunque era stata la sua compagna per tre anni, avendo avuto un amico tanto intimo come Ferdy. Rimase silente, dunque, in attesa di una sua conferma, ammesso che ci fosse stata: di sicuro, in quel caso, la conversazione avrebbe assunto una nota ancor più amara di quanto non fosse già in precedenza.
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Lucas
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da Estelle » 04/05/2014, 12:56
Non era esattamente come se l'era immaginato. Perchè ci aveva pensato, durante la lontananza. Ci aveva pensato subito dopo novembre, anche dal giorno dopo che i due avevano deciso - anzi, Lucas aveva deciso - di non vedersi più. A quei tempi aveva detto di capirlo, ma col tempo non ne era stata più tanto convinta. Aveva capito le sue motivazioni, ma per lei quel sentimento che c'era tra loro forse valeva anche di più, se si metteva in conto che Estelle aveva fatto sì un patto con il diavolo, ma alla fine, comunque, non lo aveva portato a termine. Non stava cercando di non colpevolizzarsi, perchè la colpa l'aveva eccome. Semplicemente.. si chiedeva perchè l'amore svanisse così presto. Lucas era sicuramente sorpreso di vederla, ma nei suoi occhi non c'era nulla. Estelle non sapeva dire cosa provasse in quel momento. Lei di certo ricordava, in fondo Lucas era stato un chiodo fisso per anni e anni, e dopo quell'anno assieme, ufficialmente, era come se quel chiodo fisso fosse svanito in un istante; ma Estelle ricordava lo stesso, e sentiva di volergli ancora bene. Forse non ancora con la stessa intensità, perchè in fondo la sua coscienza - ed anche il suo cuore - le dicevano che non era quello giusto, e che forse aveva sofferto troppo. Riprovarci sarebbe stato rischioso, ed era anche per questo che aveva deciso, in quei mesi, di non farsi viva. Aveva capito che non era quello il suo posto, che Lucas meritava altro.. e soprattutto che lei voleva far parte sì della sua vita, ma non in quei termini. Sinceramente, non sapeva neanche se poteva esserci dell'amicizia tra loro, soprattutto in quel momento in cui Estelle era preda di mille dubbi - come sempre - ma questa volta Lucas non avrebbe fatto nulla per farla stare tranquilla, perchè Estelle sentiva di conoscere già la risposta.
Oh, beh… pazienza. Insomma, suppongo che come Auror rimarrà comunque nei paraggi quindi dovrei riuscire a rivederlo. Se per caso passasse qui per prendere qualcosa di suo o altro, potresti dirgli che lo sto cercando?
Certo. Non mancherò.
Rispose di rimando, domandandosi, con sua grande sorpresa, se Lucas sarebbe rimasto lì per chiacchierare - cosa molto improbabile - o se ne sarebbe andato con grande velocità. Certo, la seconda opzione era più probabile, ma di certo la più deludente. Da lui non si aspettava certo grandi cose, soprattutto dopo quei mesi di separazione, ma nemmeno un atteggiamento così.. imbarazzato? Infantile? Beh, Lucas non era mai stato un bambino, anzi, in alcuni casi era stato anche più grande di lei, dimostrandosi un uomo maturo e capace di affrontare qualunque cosa. Ma lei? Lei era un affronto così grande da non riuscire a farcela?
Ma no, figurati, lo capisco e nemmeno me lo aspetto…
E perchè ora, improvvisamente, temeva che lui scappasse? Con sua grande sorpresa, voleva che lui restasse, anche solo per chiacchierare del più e del meno. Le importava ancora, le importava davvero, anche solo sapere se stava bene. Forse ingenuamente, Estelle non aveva mai pensato in quei mesi che Lucas potesse avere già un'altra relazione. Lei non sapeva, non ne era al corrente, e forse era anche meglio così. Ma alla fine lui meritava la felicità, e lei anche; lei la meritava senza di lui. Si sentiva sempre chiusa in questo triangolo, anche se ora ne era uscita ufficialmente fuori. Era come se avesse sempre due occhi puntati addosso, soprattutto quando si trattava di Lucas, come se il mondo la spiasse per impedirle di stare con lui. Nessuno poteva impedirglielo, certo, però dopo l'incontro con Tisifone soprattutto aveva deciso di allontanarsi da lui e da tutto quell'intreccio di relazioni che Lucas aveva intrecciato ad Hogwarts.
Qualcuno potrebbe… offendersi?
Oh.. perchè l'ho detto?
Forse se ne pentiva,ancora del tutto indecisa sul da farsi. Voleva parlare, ma allo stesso tempo non voleva farlo. Voleva sfogarsi, dare voce a tutte quelle domande che le avevano affollato la mente da quando si erano allontanati. Però la situazione era già piuttosto imbarazzante di suo, e lei di certo non voleva peggiorarla. Anzi, voleva che tra loro funzionasse, che tra loro non ci fosse la freddezza che c'era in quel momento, ma un sano e cordiale rapporto lavorativo, dato che Estelle e Lucas ora erano anche colleghi, ed era inutile evitarlo: si sarebbe visti molto più spesso di quanto pensavano.
Non starai mica parlando di Tisifone?
Aveva capito dunque. Forse per lui era anche uno scherzo, ma se solo si fossero invertiti i ruoli, avrebbe capito. O forse, non voleva capire. Forse aveva già deciso di darle la colpa per tutto e di lasciarla andare, mentre Tisifone era la santa.. lei era sempre la santa, no?
Penso che tu mi conosca abbastanza bene da sapere che io non giudico mai un libro dalla copertina..
Lei non lo faceva mai, con nessuno. Lei non lo faceva, però Tisifone sì. Tisifone l'aveva giudicata sin dal primo istante senza neanche conoscerla e non si era mai sforzata nel farlo. E Lucas, sinceramente, non aveva mai neanche provato a creare un rapporto tra le due, neanche quando erano assieme. Forse temeva che Tisifone non approvasse? Certo.. questa era la risposta più plausibile.
Credo che tu sappia del mio incontro con Tisifone, no? - chiese, per correttezza ed anche per essere sicura che lui fosse a conoscenza. Perchè in fondo, se lo aspettava che Tisifone non se la sarebbe tenuta per sè, e si aspettava anche che Lucas non la colpevolizzasse per nulla, perchè in fondo era sempre la sua carissima e gentilissima migliore amica, no? - Non voglio discutere su cosa e su come sia successo.. - Sempre convinta che se Lucas la conosceva bene, avrebbe dovuto sapere che non cercava di risultare, dinanzi a Tisifone, come la donna senza colpa, ma semplicemente Estelle sentiva di non dover dare spiegazioni alla donna, perchè in fondo la Samyliak l'aveva sempre giudicata a prima vista, senza conoscerla a fondo e senza sapere la verità. - Voglio solo sapere perchè non mi hai cercata.. - Si mise in piedi, senza alcun atteggiamento minaccioso, senza neanche alzare la voce come aveva fatto Lucas quando aveva deciso di troncare il rapporto. Era tranquilla, solo in cerca di una risposta. - Capisco che quello che è successo tra noi non è stato facile, e lo so perfettamente perchè non è stato facile neanche per me.. ma perchè pur sapendo dell'incontro tra me e Tisifone non sei venuto a cercarmi? Anche per sapere se stavo bene.. non hai avuto il coraggio? - Era quello il punto.. Estelle si era sempre sentita messa al secondo posto, e soprattutto dopo quell'occasione.. come se a Lucas non importasse nulla di lei. - O semplicemente hai deciso che io ho la colpa di tutto e che non mi meritavo nulla? Neanche questo.. Non riesco a capirlo.. ho accettato che lei fosse ancora presente nella tua vita, perchè tenevo a te, e lo capivo.. - in fondo anche lei aveva avuto esperienza simile con Ferdy. Che poi era morto, quello era un fatto a parte. - ..ma questo la rendeva più importante di me, in un momento simile? Come se ciò che c'è stato tra noi fosse stato solo un gioco.. un gioco! - Nel confronto con Tisifone, la collega era anche stata molto chiara sui pensieri di Lucas, come se il ragazzo si fosse confessato con lei. - ..tanto da dirle anche che desideravi che io me ne andassi.. - E Lucas sapeva anche questo? Era comunque ciò che le faceva più male, oltre al pensiero che ciò che c'era stato tra loro fosse tutto finto.. - Mi dispiace, Lucas, lo sai che mi dispiace.. ma ora basta.. basta colpevolizzarmi, basta con le menzogne, basta con le prese in giro e basta con questo triangolo.. Io me ne tiro fuori, e questa volta per davvero..
E non aggiunse altro.
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da Lucas » 04/05/2014, 14:27
Certo. Non mancherò.
Era una situazione piuttosto imbarazzante, doveva ammetterlo: da quando lui ed Estelle si erano lasciati, semplicemente avevano smesso di vedersi, di parlarsi, quindi non è che ci fosse stato mai un effettivo chiarimento… per quanto, da chiarire, ormai ci fosse ben poco. Lui era stato chiaro, lei aveva accettato, e da quel momento in poi, semplicemente, ognuno aveva proseguito per la propria strada. Erano passati sei mesi, da allora, sei mesi nei quali Turner aveva sofferto, nei quali aveva riflettuto su quanto accaduto e l'aveva superato, grazie anche all'aiuto degli amici che, standogli vicini, avevano impedito che si sentisse solo: doveva loro molto, altrimenti forse non sarebbe riuscito nemmeno a parlarle così, normalmente. Col tempo sarebbero diventati amici? Lucas onestamente lo sperava, ma non pretendeva che accadesse da un giorno all'altro: doveva esserci un riavvicinamento graduale, superare prima quell'iniziale imbarazzo di chi, effettivamente, non sapeva bene cosa dire. Peccato che Estelle avesse tutt'altra intenzione, o meglio, le sue parole portarono la conversazione su tutt'altro piano: inizialmente perplesso dalla frecciata di lei, di cui non capiva il senso, alla fine l'uomo ipotizzò chi potesse essere il soggetto dell'affermazione della francese semplicemente andando per esclusione, pur non comprendendone il motivo.
Penso che tu mi conosca abbastanza bene da sapere che io non giudico mai un libro dalla copertina.. Credo che tu sappia del mio incontro con Tisifone, no?
Annuì semplicemente a quella domanda, intuendo che lei volesse aggiungere altro e che quindi fosse piuttosto inutile interromperla fin da subito.
Non voglio discutere su cosa e su come sia successo.. Voglio solo sapere perchè non mi hai cercata.. Capisco che quello che è successo tra noi non è stato facile, e lo so perfettamente perchè non è stato facile neanche per me.. ma perchè pur sapendo dell'incontro tra me e Tisifone non sei venuto a cercarmi? Anche per sapere se stavo bene.. non hai avuto il coraggio? O semplicemente hai deciso che io ho la colpa di tutto e che non mi meritavo nulla? Neanche questo.. Non riesco a capirlo.. ho accettato che lei fosse ancora presente nella tua vita, perchè tenevo a te, e lo capivo.. ma questo la rendeva più importante di me, in un momento simile? Come se ciò che c'è stato tra noi fosse stato solo un gioco.. un gioco!
Si morse la lingua a quelle parole, perché per quanto volesse sbottare a quelle parole assurde, voleva davvero darle modo di finire, di sfogarsi in qualche modo, com'era anche giusto che fosse, probabilmente. Perché poi si sarebbe sfogato lui.
..tanto da dirle anche che desideravi che io me ne andassi.. Mi dispiace, Lucas, lo sai che mi dispiace.. ma ora basta.. basta colpevolizzarmi, basta con le menzogne, basta con le prese in giro e basta con questo triangolo.. Io me ne tiro fuori, e questa volta per davvero..
Fammi capire.
Furono le prime due parole che pronunciò Turner dopo che la donna ebbe finito, fissandolo in volto con gli occhi che scintillavano per la rabbia trattenuta - perché urlare non sarebbe servito a niente, bastavano le parole a chiarire la situazione.
Tu stai accusando me di aver considerato la nostra storia un gioco?
Non poteva davvero credere che lei gli stesse muovendo quell'accusa, lei che aveva rovinato la loro relazione con una menzogna pronunciata consapevolmente mentre lo guardava negli occhi. Ma con che coraggio?
Dici che non vuoi discutere su cosa e come sia successo, ma poi riprendi l'argomento: non so se ciò significhi che ne vuoi parlare oppure no, ma ti dirò quello che penso. Non ti ho cercata perché era una cosa che non riguardava me, Estelle.
Sperava davvero che la francese aprisse bene le orecchie e comprendesse il suo discorso, perché Lucas era piuttosto sicuro che non l'avrebbero affrontato una seconda volta.
Se Tisifone è venuta da te e si è incazzata, se ti ha schiaffeggiato e trattato male è stato perché hai ferito anche lei col tuo comportamento - cosa che per lui era ovvio, per l'altra evidentemente no - Cristo, Estelle, ma come puoi non arrivarci? Quando hai accettato quel patto con Julie sapevi che avrebbe rovinato anche la sua vita… cosa ti aspettavi che facesse Tisifone, che ti ringraziasse? Che ti dicesse "grazie per aver accettato di collaborare con una pazza psicopatica che avrebbe potuto farmi chissà cosa per il gusto di togliermi dai piedi" ? Secondo te, lei non aveva alcun motivo per avercela con te, per trattarti male?
Incredulo, basito, non sapeva nemmeno più come considerarsi di fronte a ciò che aveva appena sentito.
Sì, so cos'è successo tra te e Tisifone perché lei è venuta a dirmelo: mi ha detto che ti aveva dato uno schiaffo e che si era sfogata dicendoti ciò che pensava, e che la cosa si era conclusa lì; me l'ha detto perché dispiaciuta di ciò che aveva fatto, in quanto sapeva che io non avrei approvato quel comportamento… ma non avevo motivo di mettermi in mezzo, Estelle. Perché lei non ti ha attaccata solo per difendere me, ma anche per difendere se stessa da ciò che tu avevi intenzione di farle, e che sei stata troppo vigliacca per ammettere sia prima che dopo. E se proprio lo vuoi sapere, ho sempre cercato di farle capire che per quanto, a pelle, tu potessi non piacerle - e lui lo trovava legittimo, non si poteva mica andare d'accordo con tutti - io volevo che ti provasse a conoscere senza alcun pregiudizio, perché tenevo a te… e l'avevo anche convinta a provare ad avvicinarsi a te senza pregiudizi, senza preconcetti, prima che la verità venisse a galla.
Quindi sì, decisamente lui aveva cercato di fare del suo meglio per farle avvicinare, perché teneva ad entrambe e sperava che andassero d'accordo… ma non era stato lui a rovinare tutto.
In quanto a quello che hai detto prima, sul mio desiderare che tu te ne andassi… non so se lei si sia spiegata male - possibile - o se tu abbia frainteso - altrettanto possibile - ma le cose che ti ha detto erano le sue considerazioni, non le mie. Lei sperava che tu te ne andassi dopo quanto successo, non io, altrimenti te l'avrei detto sinceramente, guardandoti negli occhi… perché non ho mai mentito, io.
Visto che lei lanciava frecciatina, un sassolino dalla scarpa - per dirla alla babbana - poteva levarselo pure lui.
Lei non è mai stata più importante di te, e in quanto a questo triangolo… credo tu abbia le visioni - non c'era altro modo per dirlo, perché gli sembrava assurdo dover fare un discorso del genere - Tisifone mi vuole bene: credevo che tu l'avresti capito per il rapporto che avevi con Ferdy, ma evidentemente non è così. È stata la mia compagna per tre anni, ha condiviso con me il terrore che Julie potesse rovinarci la vita perché sapeva come avesse tentato di rovinare già la mia in passato: quando ci siamo lasciati abbiamo saputo trasformare il nostro rapporto in un'amicizia fortissima, e tale è rimasta e rimarrà sempre. Si preoccupa per me, Estelle, per quanto ti sembri difficile capirlo: e se anche tu non le sia mai stata simpatica, ti posso assicurare che mai, mai una volta prima che scoprissi la verità ha tentato di dissuadermi dallo stare con te; ha sempre rispettato le mie scelte come fanno gli amici veri, anche non condividendole, e quando ha capito cosa tu avevi accettato di fare ha perso ogni rispetto che poteva avere per te… ma non solo in funzione di ciò che mi avevi fatto, quanto di ciò che avevi intenzione di fare a lei. E vorresti biasimarla per questo?
Lui non avrebbe mai potuto farlo… perché se qualcuno avesse ferito così tanto non solo lei, ma anche Noah, probabilmente Lucas avrebbe fatto molto di peggio.
Quindi dimmi, Estelle, dov'è questo triangolo di cui tu parli? Nell'amicizia che Tisifone ha sempre dimostrato nei miei confronti? Nella sua intenzione di proteggere un amico, come io farei con lei e chiunque altro sia per me importante? O nel suo essersela presa con te per la bastardata che avevi intenzione di fare non solo alle mie, ma anche alle sue spalle?
Non poteva credere che davvero la francese non si rendesse conto che quanto aveva fatto - sia il patto con Julie che la vigliaccata nel non dirlo - non era stato solo rivolto a Lucas, ma anche a Tisifone… e che quindi la donna avesse tutto il diritto di prendersela a male, confrontarsi con la Moreau o picchiarla, per quanto la cosa all'altro non fosse andata bene. Ma era una questione tra loro, non aveva senso mettersi in mezzo per difendere una o condannare l'altra.
Sei stata tu a creare tutto questo, Estelle, sei stata tu a mettere Tisifone nella condizione di odiarti e me nella condizione di starti lontano… ed ora ti stupisci anche se non corro in tuo soccorso per uno schiaffo? Lei ha sbagliato, per me, e lo sa, sono stato molto chiaro su questo: ma capisco le sue motivazioni, capisco lo sfogo. E se dico che lo capisco, non vuol dire che lo giustifico - e dunque non le dava ragione, semplicemente comprendeva cosa l'avesse spinta a comportarsi in quel modo - Mi dispiace per ciò che tra voi è successo, ma se gli eventi sono precipitati… è stato per le tue azioni passate, e per le menzogne presenti. Te ne sei tirata fuori? Buon per te. Non vuoi più dire bugie? Ancora meglio, per te e per le persone che avrai intorno. Non vuoi più colpevolizzarti? Forse se l'avessi fatto davvero, non ti saresti stupita tanto né per lo sfogo di Tisifone, né per la mia mancata presenza successiva.
Era stanco, e soprattutto incredulo di aver dovuto fare un discorso del genere ad una persona che aveva sempre reputato comunque intelligente, matura e perspicace al di là di tutto il casino successo.
Per quanto riguarda il triangolo… chiederò a Noah e Tisifone di mandarti la partecipazione al loro matrimonio, così forse capirai quanto tu sia in errore.
Anche lui non aveva altro da aggiungere: insomma, più chiaro di così… Attese solo che Estelle commentasse qualcosa, caso mai avesse voluto farlo, dopodiché, se non ci fosse stato altro da dire, semplicemente l'avrebbe salutata per poi andarsene da lì: aveva decisamente bisogno di bere qualcosa.
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da Estelle » 04/05/2014, 14:57
Fammi capire. Tu stai accusando me di aver considerato la nostra storia un gioco?
Perchè tu pensi che io l'abbia mai considerata tale?
Ribadì, ma in fondo lei stessa era conscia che ormai Lucas si era creato un'immagine ben precisa di lei. Lei aveva pensato che Lucas l'avesse considerata solo un passatempo - ed era un pensiero che l'aveva sfiorata molto spesso -, ma lei lo aveva pensato. Lucas, invece, ne era certo, come se fosse vero, come se ciò che era successo avesse cambiato tutto, e soprattutto la visione di quei sentimenti forti,e veri soprattutto, che li avevano coinvolti.
Dici che non vuoi discutere su cosa e come sia successo, ma poi riprendi l'argomento: non so se ciò significhi che ne vuoi parlare oppure no, ma ti dirò quello che penso. Non ti ho cercata perché era una cosa che non riguardava me, Estelle. Se Tisifone è venuta da te e si è incazzata, se ti ha schiaffeggiato e trattato male è stato perché hai ferito anche lei col tuo comportamento - cosa che per lui era ovvio, per l'altra evidentemente no - Cristo, Estelle, ma come puoi non arrivarci? Quando hai accettato quel patto con Julie sapevi che avrebbe rovinato anche la sua vita… cosa ti aspettavi che facesse Tisifone, che ti ringraziasse? Che ti dicesse "grazie per aver accettato di collaborare con una pazza psicopatica che avrebbe potuto farmi chissà cosa per il gusto di togliermi dai piedi" ? Secondo te, lei non aveva alcun motivo per avercela con te, per trattarti male?
E lui non aveva fatto nulla per fermarla, comunque. Era come vivere un circolo vizioso: si allontanavano per anni,mesi, giorni e poi, quando si ritrovavano sfogavano tutte queste emozioni in un solo istante. E non era facile. Erano stati sei mesi di inferno per lei, soprattutto dopo la rottura anche troppo brusca che Lucas aveva deciso di porre alla loro relazione. Era come tornare a quel giorno di novembre: Lucas che si arrabbiava, Lucas che la sgridava, Lucas che la metteva quasi in castigo.
Sì, so cos'è successo tra te e Tisifone perché lei è venuta a dirmelo: mi ha detto che ti aveva dato uno schiaffo e che si era sfogata dicendoti ciò che pensava, e che la cosa si era conclusa lì; me l'ha detto perché dispiaciuta di ciò che aveva fatto, in quanto sapeva che io non avrei approvato quel comportamento… ma non avevo motivo di mettermi in mezzo, Estelle. Perché lei non ti ha attaccata solo per difendere me, ma anche per difendere se stessa da ciò che tu avevi intenzione di farle, e che sei stata troppo vigliacca per ammettere sia prima che dopo. E se proprio lo vuoi sapere, ho sempre cercato di farle capire che per quanto, a pelle, tu potessi non piacerle io volevo che ti provasse a conoscere senza alcun pregiudizio, perché tenevo a te… e l'avevo anche convinta a provare ad avvicinarsi a te senza pregiudizi, senza preconcetti, prima che la verità venisse a galla.
Quindi Tisifone era dispiaciuta. Ma non per il gesto. Oh, quello per lei era stata una liberazione. Era dispiaciuta per Lucas, per ciò che avrebbe potuto provare. Alla fine, si ritrovavano sempre loro due. Tisifone e Lucas. Lucas e Tisifone. Ma alla fine quando si trattava di Lucas, inevitabilmente ci si trovava di fronte alla Samyliak. Mai si poteva liberarsene. Ma questa era una decisione di Lucas, e forse la sua era solo gelosia, od invidia.
In quanto a quello che hai detto prima, sul mio desiderare che tu te ne andassi… non so se lei si sia spiegata male o se tu abbia frainteso ma le cose che ti ha detto erano le sue considerazioni, non le mie. Lei sperava che tu te ne andassi dopo quanto successo, non io, altrimenti te l'avrei detto sinceramente, guardandoti negli occhi… perché non ho mai mentito,io.
E si ritornava sempre allo stesso traguardo: le sue menzogne. Era sempre lei il problema, era sempre stata lei il problema. Perchè non averci pensato prima? Poteva liberarsene molto prima, e così rendere felici entrambi, dargli questa soddisfazione e questo grande piacere.
Lei non è mai stata più importante di te, e in quanto a questo triangolo… credo tu abbia le visioni.. Tisifone mi vuole bene: credevo che tu l'avresti capito per il rapporto che avevi con Ferdy, ma evidentemente non è così. È stata la mia compagna per tre anni, ha condiviso con me il terrore che Julie potesse rovinarci la vita perché sapeva come avesse tentato di rovinare già la mia in passato: quando ci siamo lasciati abbiamo saputo trasformare il nostro rapporto in un'amicizia fortissima, e tale è rimasta e rimarrà sempre. Si preoccupa per me, Estelle, per quanto ti sembri difficile capirlo: e se anche tu non le sia mai stata simpatica, ti posso assicurare che mai, mai una volta prima che scoprissi la verità ha tentato di dissuadermi dallo stare con te; ha sempre rispettato le mie scelte come fanno gli amici veri, anche non condividendole, e quando ha capito cosa tu avevi accettato di fare ha perso ogni rispetto che poteva avere per te… ma non solo in funzione di ciò che mi avevi fatto, quanto di ciò che avevi intenzione di fare a lei. E vorresti biasimarla per questo? Quindi dimmi, Estelle, dov'è questo triangolo di cui tu parli? Nell'amicizia che Tisifone ha sempre dimostrato nei miei confronti? Nella sua intenzione di proteggere un amico, come io farei con lei e chiunque altro sia per me importante? O nel suo essersela presa con te per la bastardata che avevi intenzione di fare non solo alle mie, ma anche alle sue spalle? Sei stata tu a creare tutto questo, Estelle, sei stata tu a mettere Tisifone nella condizione di odiarti e me nella condizione di starti lontano… ed ora ti stupisci anche se non corro in tuo soccorso per uno schiaffo? Lei ha sbagliato, per me, e lo sa, sono stato molto chiaro su questo: ma capisco le sue motivazioni, capisco lo sfogo. E se dico che lo capisco, non vuol dire che lo giustifico - e dunque non le dava ragione, semplicemente comprendeva cosa l'avesse spinta a comportarsi in quel modo - Mi dispiace per ciò che tra voi è successo, ma se gli eventi sono precipitati… è stato per le tue azioni passate, e per le menzogne presenti. Te ne sei tirata fuori? Buon per te. Non vuoi più dire bugie? Ancora meglio, per te e per le persone che avrai intorno. Non vuoi più colpevolizzarti? Forse se l'avessi fatto davvero, non ti saresti stupita tanto né per lo sfogo di Tisifone, né per la mia mancata presenza successiva. Per quanto riguarda il triangolo… chiederò a Noah e Tisifone di mandarti la partecipazione al loro matrimonio, così forse capirai quanto tu sia in errore.
E ora che poteva rispondere? Lei non capiva. Aveva ammesso le sue colpe, ora cercava solo delle risposte, ma Lucas non aiutava. Lucas non aiutava mai. Ti riempiva di dubbi e poi ti gettava in basso. Quello doveva essere il suo giorno felice. Lo era ancora. Presto avrebbe dimenticato. Presto Lucas avrebbe capito cosa intendeva. Il triangolo, Tisifone, tutto il resto. Lucas aveva frainteso, ma Estelle non aveva intenzione di spiegarsi. Le aveva detto ciò che aveva dentro, si era sfogato ancora una volta. Lo osservò lasciare la stanza. Lei non aggiunse altro. Fece il giro della scrivania, raccolse un libro e cominciò a leggerlo. Quella era sicuramente la risposta alla sua domanda: tra loro non poteva esserci più alcun rapporto. Di alcun genere.
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