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Messaggioda Rebecca » 22/04/2014, 21:30

Il modo con il quale Tisifone l'aveva accolta nel suo ufficio, aveva fatto intuire alla Terran che forse quello non era proprio un buon momento. Che fosse la sua presenza a determinarlo o impegni di cui lei non era a conoscenza, Rebecca doveva ancora stabilirlo. Tuttavia, volendo darle il beneficio del dubbio, aveva preferito scusarsi con la collega di Divinazione per quell'improvvisata, ripromettendosi in futuro di inviarle quantomeno un biglietto per avvisarla.

Più che altro non sono abituata a ricevere visite. Gli studenti che seguono realmente la mia materia sono pochi e ci sono altri posti più piacevoli dove poter scambiare quattro chiacchiere con i colleghi.

Oh si, ho già avuto modo di usufruire delle cucine private per i docenti- rispose sorridendo al ricordo di lei e Phoebe sedute, qualche settimana prima, una di fronte all'altra nel luogo appena citato -E mi rammarico che gli studenti di Hogwarts non comprendano le potenzialità della materia che insegna.- un complimento gentile nei confronti della donna, nonchè sincero poichè Divinazione e Antiche Rune erano in parte collegate dall'aspetto profetico di quest'ultime.

Non è il massimo dell’educazione ricevere gli ospiti seduti per terra, o almeno non lo è in questa parte del mondo, ma personalmente quando posso scegliere preferisco la comodità all’etichetta.

Non si preoccupi, non ho pretese al riguardo!

A volte sono anche tentata di chiedere alla VicePreside di applicare al mio ufficio lo stesso incantesimo che rende la sua aula simile a una foresta ma purtroppo credo sarebbe un po’ troppo eccentrico persino per me.

Credo che in pochi oserebbero arrivare a tanto per sentirsi più a contatto con la natura e dovrei fare i miei complimenti alla nostra collega: mai vista una Trasfigurazione Illusoria tanto ben eseguita!

Ancora una volta il sorriso che illuminò il viso della Terran era cordiale, disponibile, quasi allegro nello stare lì a conversare con tranquillità insieme alla docente di Divinazione. Avrebbe potuto continuare così se non fosse che Rebecca ebbe la spiacevole idea di rivolgere le proprie attenzioni a Idra, il pitone di Tisifone.
Grazie al suo primo elemento, infatti, l'Auditore era in grado di familiarizzare con tutti gli animali legati in particolare alla Terra: Idra, in quanto serpente, non faceva eccezioni. Tuttavia alla donna questo dovette sembrare proprio un'eccezione bella e buona, dal momento che -mandando al diavolo tutta la riservatezza che probabilmente si era imposta fin dall'inizio- iniziò a parlare con il suo familio in tono concitato, agitato e, sopratutto, in serpentese.
L'italo-svedese era quel tipo di persona che non credeva più alle malevole dicerie su coloro che possedevano quel dono, ma non potè fare a meno di stranirsi del modo con il quale Tisifone sembrasse spaventata dall'affettuosità che Idra pareva dimostrare nei suoi confronti. Non temeva, invece, che il pitone potesse rivelarle qualcosa sulla sua reale natura: essendo un animale, non era in grado di esprimere il concetto di Gilda nè di Conflux e questo garantiva l'incolumità e la salvezza della donna e di tutti i gildati.

Mi scusi… divergenze di opinioni tra amici

Annuì comprensiva, preferendo non commentare la scena alla quale aveva appena assistito e cercando di assumere un'espressione quanto più neutra possibile. Non voleva che Tisifone la considerasse una minaccia, ma neanche una persona piena di pregiudizi: per questo le fece cenno col capo di continuare, lasciando a lei per il momento la facoltà di parlare e di rivelarle infine il nome del suo familio.

In ogni caso questa Signorinella curiosona si chiama Idra
E lei è una delle poche persone che incontro a non essere intimorita da lei.


Scoprirà molto presto che gli animali non mi hanno mai intimorita, Tisifone- rispose con dolcezza, sorridendo nel vedere come la donna fosse realmente legata al suo animale -Sono creature innocenti e questo le rende più innocue di qualsiasi essere umano...- ammise con sè stessa, un giudizio influenzato probabilmente dalla sua appartenenza ai Terran, ma anche confermato da ciò che i suoi occhi avevano visto una volta uscita dal villaggio all'interno della Foresta Nera -Ha scelto un nome singolare per il suo familio: Idra...non è il nome di una creatura appartenente alla mitologia babbana?- chiese, cercando conferma nella risposta dell'altra -So per certo invece che è una costellazione. E' una passione che ho fin da quando era bambina, quella di saper riconoscere le costellazioni e i loro nomi...

Rivelò alla donna, mentre il suo sguardo si addolciva e si rattristava allo stesso tempo, nel ricordare chi le avesse insegnato quel gioco. Sua madre amava l'astronomia -non per niente il suo secondo nome era il medesimo di una stella- e ancora di più adorava insegnare alla propria bambina ad osservare il cielo di notte e riconoscere ogni singola costellazione che svettava sopra di loro. Un gioco che la bambina aveva portato avanti da adolescente e poi ancora da adulta, quando sentiva il bisogno di rivolgere il proprio sguardo verso la volta stellata per trovare un po' di pace da ciò che la turbava.
Quel momento di riflessione personale venne subito accantonato dalla bella italiana, che preferì concentrarsi invece nello spiegare il motivo per il quale aveva scelto di far visita alla Samyliak. Rebecca -nel suo essere spontanea e sincera- non immaginava minimamente che avrebbe fatto un torto alla sua collega, un torto fra l'altro di cui lei non conosceva le cause scatenanti. Tuttavia, quando ebbe finito di parlare, il suo sviluppato spirito d'osservazione le fece cogliere quei segnali che avrebbero ben presto fatto scatenare lo sdegno della donna.

E’ più la scelta di parole che ha usato a lasciarmi un po’ interdetta… Non sapevo che in America amica e collega fossero sinonimo di amanti.

Quella risposta alla sua sincera offerta di amicizia fu come uno schiaffo in faccia per la Terran. Una parte di lei -la parte guidata dal Vento- iniziò a soffiare nella medesima direzione presa dallo spirito di Tisifone, sdegnandosi di quel palese insulto alla sua persona e nei confronti di Noah. Ma l'altra parte -quella che la manteneva radicata alla Terra- era più forte e maggiormente pronta a trattare certe situazioni con calma e pazienza, rifiutandosi di lasciarsi andare al caos distruttivo scatenato dalla controparte inquieta.
Fu quindi con quei pensieri che l'Auditore rimase seduta lì dove stava, assumendo un'espressione più seria e meno allegra di quella dimostrata in precedenza e preparandosi a rispondere alla collega in maniera cortese ma decisa.

Così come non sapevo che le prime potessero escludere la seconda.

Disse infine con un tono più acido di quanto avrebbe voluto, ma riprendendosi subito dopo con uno sbuffo e maledicendo dentro di sè Noah Pellegrino -perchè era solo colpa sua se la sua dolce metà aveva frainteso tutto quanto.

E mi dica, di grazia, come crede che il fatto che lei e il mio compagno vi conosciate possa influire in qualche modo su di noi?

Un altro schiaffo morale, un altro motivo in più per alzarsi e andarsene via da lì dal momento che la sua presenza era, palesemente, non gradita. Tuttavia questa volta Rebecca era preparata alla scortesia dell'altra, tanto da riuscire a calmare le risposte poco gentili che si formavano nella sua mente, per cercare di comprendere invece l'atteggiamento che la donna aveva assunto nei suoi confronti. Probabilmente -pensò- Tisifone doveva avere molta paura di lei o comunque non le era stato ben chiarito che tipo di rapporto condividessero l'italo-svedese e l'italo-americano. Quello che invece non poteva immaginare -se non con ulteriori deduzioni- era che i trascorsi della Samyliak giustificavano ampiamente il suo comportamento lì nell'ufficio.

Gradisce del tè?

Tisifone, non ha bisogno di sforzarsi a mantenersi educata e gentile con me.
Mi ha fatto comprendere ampiamente che non le piaccio e che la mia presenza qui non è gradita
- disse con più gentilezza, scuotendo appena il capo e guardandola con fare deciso -Ma dal momento che mi ha fatto una domanda, mi sembra giusto risponderle prima di togliere il disturbo.
Non so che cosa Noah le abbia detto sul nostro passato e sul nostro rapporto: non le nasconderò la verità, siamo stati amanti e per questo non sento il bisogno di giustificarmi con lei. E' una cosa successa molto prima che lui la conoscesse e del tutto naturale, se comprende che tipo di uomo eccezionale lui sia.
Col passare del tempo la nostra intimità è scemata a favore di un'amiciza salda e duratura, nella quale tuttora io credo fermamente.
- fece una pausa, osservando la reazione di Tisifone a quelle sue ultime parole, prima di riprendere a parlare -Proprio in nome di quell'amicizia, speravo di poter stringere un rapporto di uguale intensità con la donna che lui ama, un desiderio -lo ammetto- alimentato dal fatto che io e lei siamo colleghe di lavoro.
Se le sono sembrata scortese, offensiva o se le è sembrato che abbia preteso troppo dalla futura moglie di un mio carissimo amico, mi scuso per averle recato tanto disturbo.


E nel fare questo, Rebecca espresse tutta la sincerità di quel rammarico, rammarico dovuto anche a quello che si prospettava come un fallimento della sua impresa.

Ora sono disposta a lasciarle concludere le sue faccende in tutta libertà.

Concluse, aspettando un cenno da parte di Tisifone, pronta ad alzarsi e a lasciarsi quell'ufficio e quello sgradevole colloquio alle spalle.
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Messaggioda Tisifone » 23/04/2014, 0:47

Non era infastidita dal fatto che la collega si fosse presentata nel suo ufficio senza avvisarla ma semplicemente che qualcuno fosse lì con lei in quel momento anche se, a essere sincere con se stesse, forse se al posto della ex di Pellegrino si fosse presentato chiunque altro avrebbe reagito un tantino-ino-ino meglio. Non potendo però, ovvie ragioni, spiegare tutto quello, Tisifone si limitò a far presente all’altra come non fosse abituata a ricevere visite in generale.

Oh si, ho già avuto modo di usufruire delle cucine private per i docenti. E mi rammarico che gli studenti di Hogwarts non comprendano le potenzialità della materia che insegna.

Non credo sia un limite solo dei nostri studenti. – commentò senza alcuna nota polemica nella voce, solo riflessiva – E’ difficile incontrare nel Mondo Magico persone capaci di trovare affascinante o anche solo interessante una materia di cui non potranno mai comprendere a pieno tutte le potenzialità e i cui misteri gli sono preclusi – perché alla fine per chi era sprovvisto dell’Occhio Interiore la Divinazione si presentava come una materia puramente teorica e un po’ astrusa – Spero che lei abbia più fortuna di me con gli studenti quando approfondirà l’aspetto profetico delle Rune.

Aggiunse prima di invitarla a prendere posto su uno dei due pouf che si trovavano di fronte al caminetto. Una parte di lei, quella attratta da qualsiasi tipo di mantica e sempre pronta a confrontarsi sull’argomento con qualcuno di preparato, avrebbe voluto chiedere all’Auditore il permesso di assistere alle sue lezioni, quando e se avesse approfondito quell’aspetto delle Rune, ma il riserbo e soprattutto la diffidenza data dall’eco delle esperienze passate la spinsero a desistere, portando la conversazione su un terreno più neutro come la possibilità di rendere il suo ufficio in una foresta permanente, al pari dell’aula di Incantesimi.

Credo che in pochi oserebbero arrivare a tanto per sentirsi più a contatto con la natura e dovrei fare i miei complimenti alla nostra collega: mai vista una Trasfigurazione Illusoria tanto ben eseguita!

Scrollò le spalle, reprimendo un sorriso di orgoglio a sentire quel complimento sincero rivolto alla sua cuginetta. Lei personalmente non comprendeva come qualcuno potesse sopravvivere rinchiuso tra quattro mura tutto il giorno e non passava giorno in cui non ringraziasse i Fondatori per aver posizionato l’aula di Divinazione su una Torre che lei stessa aveva dotato di ampie vetrate così da avere l’illusione, tra una lezione e l’altra di trovarsi all’aperto. Purtroppo aver passato i primi undici anni della sua vita in un villaggio russo a stretto contatto con la natura e il resto della sua adolescenza in una serra incantata appositamente per lei per combattere gli incubi derivanti dalla morte dei suoi genitori, l’avevano resa un po’ claustrofobica riguardo ai luoghi chiusi, motivo per cui passava tutto il tempo libero che aveva a Hogwarts tra il giardino, il lago e la Foresta Proibita. Probabilmente se avesse esposto questi suoi pensieri avrebbe trovato nell’altra comprensione, oltre che un punto in comune da cui poter partire per conoscersi un po’ meglio, ma quelli erano argomenti troppi privati secondo l’ottica di Tisifone per poter essere affrontati con una estranea e una potenziale fonte di pericolo. Lo strano comportamento di Idra in presenza di Rebecca infatti portò il livello di paranoia della Divinante al di là dei limiti di guardia, costringendola a mettere da parte per un momento la sua maschera di fredda indifferenza e far trapelare la sua apprensione crescente mentre teneva una conversazione alquanto surreale con il suo familio. Solo quando Idra acconsentì a non “prendere” la mano dell’italosvedese e ad andare ad acciambellarsi vicino a lei, Tisifone tirò un sospiro di sollievo mentale, tornando a concentrare la sua attenzione su quell’ospite inatteso.

Scoprirà molto presto che gli animali non mi hanno mai intimorita, Tisifone. – se anche quell’affermazione, insieme all’espressione pressoché neutra dell’altra di fronte al suo parlare serpentese, colpirono in qualche modo la donna l’Auditore difficilmente l’avrebbe compreso visto che il viso dell’altra era tornato a essere una maschera imperscrutabile. In realtà quelle parole non avevano fatto altro che confermare nella Divinante il dubbio che ci fosse qualcosa di poco chiaro nella collega e il fatto che esse le facevano venire in mente Indigo non aiutava per nulla - Sono creature innocenti e questo le rende più innocue di qualsiasi essere umano...

Personalmente non credo che essere innocenti renda innocui. Forse le loro azioni non sono guidate da sentimenti poco nobili e prettamente umani come odio o vendetta, ma che si uccida per rabbia, istinto, sopravvivenza o anche solo per mantenere un qualche equilibrio – perché alla fine il proliferare di animali erbivori avrebbe determinato l’estinzione di molte specie vegetali e con essi l’estinzione di forme di vita – alla fine il risultato non cambia, vi sarà sempre una vita in meno sulla Terra e un’anima in più a vagare per lo spazio.

Espresse la sua opinione in maniera pacata, lungi da lei il desiderio di giudicare il pensiero dell’altra o di volerle fare cambiare idea. Per quanto adorasse il suo familio e lo considerasse migliore di molte persone che aveva conosciuto sapeva perfettamente che era in grado di uccidere in maniera diretta e spietata forse più di qualsiasi essere umano in quanto non dotata di una coscienza tale da permetterle di comprendere concetti come senso di colpa. O almeno era questo ciò che credeva.

Ha scelto un nome singolare per il suo familio: Idra...non è il nome di una creatura appartenente alla mitologia babbana?

Per l’esattezza di un velenosissimo serpente marino dotato di nove teste. – confermò, ringraziando mentalmente Nadal per la conoscenza pressoché infinita della mitologia babbana che le aveva inculcato a forza nella mente nel corso degli anni - Anche se non è in onore di questa figura mitologica che ho scelto il nome.

So per certo invece che è una costellazione. E' una passione che ho fin da quando era bambina, quella di saper riconoscere le costellazioni e i loro nomi...

Una delle più estese di quelle conosciute – confermò nuovamente, volgendo la testa e un sorriso dolce all’indirizzo del suo pitone – Se le piace contemplare il cielo le consiglio di visitare la collinetta al centro del Lago Nero in primavera. È più scomodo della Torre di Astronomia ma credo offra un visuale migliore.

Un modo indiretto quello di rivelare all’altra che l’astronomia era anche una delle sue passioni. E come poteva essere diversamente quando entrambi i suoi genitori avevano assunto per le loro false identità il nome di una stella e di una costellazione? O quando lei stessa avrebbe dovuto portare il nome di una Costellazione e solo per un crudele scherzo del Fato la madre decise di chiamarla “colei che castiga il parricidio e il matricidio”? Un altro punto in comune con Rebecca che però la Divinante preferì tenere per sé, ancora una volta, la sua mente razionale troppo offuscata dai pregiudizi per poter vedere oltre come dimostrò poco dopo, rivelando senza alcun tatto né tradendo alcuna emozione cosa nelle parole dell’altra l’aveva effettivamente colpita.

Così come non sapevo che le prime potessero escludere la seconda.

Nessuna esclusione almeno da parte mia. Notavo semplicemente come, nel descrivere il complesso rapporto che la lega a Noah abbia sorvolato su questo piccolo dettaglio – fece una pausa, inclinando leggermente la testa di lato come se per un attimo la sua attenzione fosse stata attratta da qualcosa di particolare nell’altra – Hummm forse il suo era solo un tentativo di essere… discreta?

Chiese sempre senza alcun tono particolare, di certo non di scherno o ironico, come se effettivamente fosse interessata a sapere per quale motivo l’altra avesse evitato di menzionare quel particolare. In ogni caso Tisifone non riusciva a comprendere come la conoscenza di Pellegrino potesse rappresentare un terreno fertile comune su cui far germogliare un qualsiasi rapporto futuro. Al di là della sua pessima esperienza in materia di ex, avrebbe di gran lunga preferito che l’altra si fosse avventurata nel suo ufficio perché incuriosita da lei come persona e non in quanto la compagna dell’italoamericano. Non poteva negare di provare una certa gelosia nei confronti dell’altra,essendo la russa al pari dell’italoamericano molto possessiva, ma questo non significava che avesse paura di lei o che si sentisse in qualche modo in competizione, non solo perché aveva abbastanza fiducia in se stessa e nel sentimento che la legava a Pellegrino. L’esperienza le aveva insegnato, anche in modo abbastanza doloroso, che se il Destino avesse deciso che Rebecca Auditore dovesse rappresentare per loro un ostacolo o una minaccia nulla di ciò che avrebbe potuto fare avrebbe cambiato le cose. L’unica cosa era attendere lo svolgersi degli eventi e attrezzarsi, a minaccia concretizzatasi, per neutralizzarla, in un modo o in un altro. Fino a quel momento poteva provare a essere civile con lei, anche se l’inizio non era stato proprio dei migliori, e quale modo migliore di farlo che offrirle del tè?

Tisifone, non ha bisogno di sforzarsi a mantenersi educata e gentile con me.
Mi ha fatto comprendere ampiamente che non le piaccio e che la mia presenza qui non è gradita
- dischiuse le labbra per obiettare ma all’ultimo secondo ci ripensò, considerando più utile ascoltare lo “sfogo” dell’altra fino in fondo - Ma dal momento che mi ha fatto una domanda, mi sembra giusto risponderle prima di togliere il disturbo.
Non so che cosa Noah le abbia detto sul nostro passato e sul nostro rapporto: non le nasconderò la verità, siamo stati amanti e per questo non sento il bisogno di giustificarmi con lei. E' una cosa successa molto prima che lui la conoscesse e del tutto naturale, se comprende che tipo di uomo eccezionale lui sia.
Col passare del tempo la nostra intimità è scemata a favore di un'amicizia salda e duratura, nella quale tuttora io credo fermamente.
- neanche un battito di ciglia a quella dichiarazione che Tisifone comprendeva forse meglio di quello che l’Auditore avrebbe mai potuto credere, almeno per il momento. L’intimità e l’amore che l’avevano legata a Lucas non erano scemati lentamente ma erano stati tranciati di netto ma ciò non toglieva che il legame di amicizia che avevano instaurato dopo era dei più forti e sinceri che avesse mai sperimentato e a cui non avrebbe rinunciato facilmente - Proprio in nome di quell'amicizia, speravo di poter stringere un rapporto di uguale intensità con la donna che lui ama, un desiderio -lo ammetto- alimentato dal fatto che io e lei siamo colleghe di lavoro.
Se le sono sembrata scortese, offensiva o se le è sembrato che abbia preteso troppo dalla futura moglie di un mio carissimo amico, mi scuso per averle recato tanto disturbo.
Ora sono disposta a lasciarle concludere le sue faccende in tutta libertà.


Se lei fosse venuta qui per conoscere me e non la compagna di Noah forse tutti questi malintesi non sarebbero mai sorti – esordì sempre con quel tono pacato che aveva utilizzato fin dall’inizio, reputando fosse giunto il momento di dire la sua su quell’assurda situazione – Mi dica, non ha mai dato per scontato almeno prima di incontrarmi che io fossi una persona cordiale e disponibile come lui? Che fossi socievole e incline alla battuta? E anche dopo non ha mai pensato che forse c’era un motivo per cui tengo un atteggiamento distaccato nei confronti degli altri colleghi e che non potevo essere realmente così? Che dovevo assolutamente nascondere altro sotto quel mio comportamento gelido? - chiese sulla scia del suo istinto [Intuito/S=37] che, lontano dall’essere infallibile non l’aveva ancora mai tradita – Mi spiace deludere le sue aspettative, se mai ci fossero stati, ma io sono esattamente così. Sono una persona riservata, solitaria che non da il beneficio del dubbio a priori e prima di prendermi determinate libertà con il prossimo, come chiamarlo con il nome proprio, preferisce conoscerlo un po’ meglio per essere certa di non risultare maleducata – nessuna nota di accusa solo una semplice constatazione – Sono una Purosangue altamente legata alle tradizioni anche se questo non vuol dire che sia ottusa o poco incline al confronto. Non sono solita sforzarmi di essere educata e gentile e se la sua presenza qui fosse totalmente sgradita non l’avrei invitata a restare – la luce di cruda sincerità che illuminava il suo sguardo avrebbe dovuto convincere Rebecca che non stava mentendo e in fondo era così, visto che avrebbe volentieri fatto a meno anche della compagnia di Monique in quel preciso istante – Noah non mi ha detto assolutamente nulla di voi in generale né di lei in particolare per non influenzarmi in alcun modo e lasciarmi libera di formulare una opinione su di lei senza alcun preconcetto. – sollevò un sopracciglio scettica come se non credesse che l’altra potesse affermare lo stesso in tutta sincerità - Ho troppo rispetto per il mio compagno per mettere in dubbio la sincerità del vostro rapporto d’amicizia e non sono così ottusa da essere gelosa di qualcosa accaduta quando noi non eravamo neanche nei pensieri di Merlino…

Aveva parlato con calma, senza fretta e senza infervorarsi, tanto che l’altra avrebbe potuto interromperla e contraddirla in qualsiasi momento.

Si, credo che lei sia stata scortese per i miei canoni nel modo di porsi e abbia preteso troppo da qualcuno che conosce solo come emanazione di un suo amico – tanto per ripetere il concetto che lei era diversa da Pellegrino e quindi non ci si poteva approcciare con lei con lo stesso modo utilizzato per lui – Chiarito ciò a lei la scelta può andarsene convinta che io sia la scelta peggiore che Noah avrebbe potuto fare precludendosi la possibilità di comprendere chi io sia davvero oppure può dirmi che miscela di tè preferisce, tenendo conto che ho solo foglie sfuse…

Non si era scusata, perché non si sentiva per nulla in colpa, non era stata più scortese del necessario e aveva lasciato a lei il compito di decidere se approfondire o meno la loro conoscenza, dimostrandosi se non proprio eccitata almeno disponibile in quel senso. Il perché lo era rimanevano affari suoi.
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Tisifone
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Messaggioda Rebecca » 24/04/2014, 15:46

Non credo sia un limite solo dei nostri studenti. E’ difficile incontrare nel Mondo Magico persone capaci di trovare affascinante o anche solo interessante una materia di cui non potranno mai comprendere a pieno tutte le potenzialità e i cui misteri gli sono preclusi. Spero che lei abbia più fortuna di me con gli studenti quando approfondirà l’aspetto profetico delle Rune.

Lo spero anch'io.
E non mi dispiacerebbe poter avere un confronto costruttivo con lei, sull'argomento.
Ho sempre studiato ogni singolo aspetto delle Rune, ma difficilmente ne pratico il lato profetico: temo sempre di peccare molto in quell'ambito!
Ha già parlato delle Rune durante le sue lezioni?


Si informò gentilmente, esibendo un sorriso dolce e sereno nei confronti della collega. Il suo non voleva essere un tentativo di risultare simpatica agli occhi della donna, quanto la sincera dimostrazione del suo spirito vivace e curioso, che non si poneva limiti di fronte alla possibilità di confrontarsi con altri su quell'argomento. Rebecca non poteva sapere che Tisifone avrebbe voluto assistere ad una sua lezione - non immaginava minimamente che lei potesse condividere il suo stesso modo di pensare- per questo si limitò semplicemente ad informarla che lei non avrebbe avuto problemi a discutere con la collega dell'argomento, senza imporle però un confronto diretto e deciso. Meglio attendere la reazione della donna, prima di decidere quanto oltre potesse spingersi con lei.
Subito dopo, l'Auditore fece i propri complimenti alla parente della Samyliak, la cugina Monique Vireau, che aveva trasfigurato magistralmente la propria aula per riprodurre l'illusione di trovarsi in un bosco, per poi passare a parlare di Idra e di come l'italo-svedese non mostrasse alcun timore nei confronti del pitone.

Personalmente non credo che essere innocenti renda innocui. Forse le loro azioni non sono guidate da sentimenti poco nobili e prettamente umani come odio o vendetta, ma che si uccida per rabbia, istinto, sopravvivenza o anche solo per mantenere un qualche equilibrio alla fine il risultato non cambia, vi sarà sempre una vita in meno sulla Terra e un’anima in più a vagare per lo spazio.

Deduco quindi che lei non crede nella reincarnazione, dico bene?- chiese dolcemente, aspettando la risposta dell'altra prima di riprendere a parlare -Ha parlato di equilibrio e l'equilibrio vuole che per ogni anima che lascia questo mondo, un'altra nasca per farne parte. Io sono convinta che ogni creatura muoia e rinasca sotto diversa forma, mantenendo proprio quell'equilibrio- per lei Conflux- che ha citato lei prima.
In ogni caso, non ho mai detto che gli animali non sappiano difendersi e ammetto io stessa che molti di essi incutono timore solo a vedersi. Ma le emozioni che li spingono ad attaccare, sono sempre le stesse: fame e paura. Sono reazioni naturali e normali e conoscendole si possono prevenire. Possiamo evitare di essere attaccati da un leone, se ci avviciniamo ad esso quando è sazio o se rispettiamo lui e il suo territorio.
Ma un uomo è capace di uccidere per qualsiasi motivo: vendetta, rabbia, dolore, sadismo, idealismo...
- nel pronunciare l'ultima parola, la Terran provò un moto di disgusto, disgusto nei confronti dei Druidi e della loro ideologia, che li aveva spinti a scatenare quella guerra ai danni dei Gildati -Vi sono tanti motivi e non tutti sono prevedibili o facili da gestire.
Francamente mi sento più al sicuro con un leone affamato o spaventato, piuttosto che con un uomo carico di rabbia e di dolore...


Aveva espresso la propria idea in merito, un'idea opinabile certo, ma era quello il bello di un confronto con un'altra persona che -almeno in apparenza- si stava dimostrando un'attenta ascoltatrice, anche se non proprio soddisfatta della persona che era costretta ad ascoltare. Era solo una sensazione quella della giovane donna {Intuito S= 35}, avallato da certi atteggiamenti di Tisifone che aveva avuto modo di osservare con estrema attenzione {Intuito P= 36}. Al momento però non c'erano le basi per accusare (?) la donna di avere un comportamento poco cortese nei suoi confronti, dal momento che lei stessa per la collega stava facendo altrettanto, pur senza volerlo. Rebecca si concentrò invece sul chiedere delucidazioni riguardo il nome scelto per il suo familio, portando avanti le prime due ipotesi che le vennero in mente: il riferimento alla mitologia babbana e il riferimento all'Astronomia.

Una delle più estese di quelle conosciute. Se le piace contemplare il cielo le consiglio di visitare la collinetta al centro del Lago Nero in primavera. È più scomodo della Torre di Astronomia ma credo offra un visuale migliore.

La ringrazio, credo proprio che accetterò il suo consiglio.

Rispose allegra, mentre la sua mente le rimandava un'immagine di lei e Phoebe stese insieme sull'erba a contemplare il cielo e a scambiarsi...dolci effusioni. Sarebbe stato un bel modo di passare la serata insieme e magari farle dimenticare per un attimo l'influenza negativa che la luna piena aveva sul suo corpo. Convinta dunque -anche grazie a quella gentilezza da parte di Tisifone- che le due donne potessero finalmente parlare liberamente e lei rivelare il motivo di quella visita, Rebecca si azzardò a farle un discorso sincero e spontaneo, rivelandole che il motivo per cui era venuta a trovarla era il semplice e puro desiderio di conoscerla.
Un desiderio legato alla profonda amiciza che aveva con Noah -l'attuale compagno della donna- certo, ma per lei un desiderio legittimo e privo di qualsiasi offesa alla sua persona. La risposta della Samyliak invece fece crollare immediatamente tutti i buoni propositi e le congetture favorevoli che l'Auditore si era fatta nella sua mente, lasciandola in parte in balia del gelido Vento dello sdegno.

Nessuna esclusione almeno da parte mia. Notavo semplicemente come, nel descrivere il complesso rapporto che la lega a Noah abbia sorvolato su questo piccolo dettaglio

Forse perchè è un dettaglio insignificante, almeno nel mio modo di vedere le cose, dal momento che Noah per me è veramente solo un amico e un collega.

Hummm forse il suo era solo un tentativo di essere… discreta?

Oppure una dimostrazione della lealtà nei confronti del suo compagno.- disse con una leggera alzata di spalla-Se lui non le avesse accennato nulla, io non potevo arrogarmi questo diritto.
Oltre al fatto che si, mi sembrava poco delicato farle pervenire una notizia del genere dalle labbra di una sconosciuta.


Aveva cercato di arginare in quel modo la frecciatina che Tisifone le aveva lanciato contro, ma nel momento stesso in cui la donna si dimostrò ostinata nel continuare a risultare cortese e gentile con lei -quando era palese che fosse l'ultima cosa al mondo che volesse fare- l'Auditore si sentì incapace di sopportare oltre quella sgradevole sensazione che le poche battute della collega le avevano provocato.
Non voleva vederla gentile se lei non desiderava esserlo. E non voleva continuare una conversazione che -almeno ai suoi occhi- ormai non aveva motivo di sussistere. Forse si era posta male, forse la donna era semplicemente gelosa, non poteva sapere che cosa passasse per la mente della collega.
E poichè era convinta che non lo avrebbe saputo semplicemente chiedendoglielo, Rebecca decise che era giunto il momento di metterla -per così dire- spalle al muro e farle comprendere che se la sua presenza lì non era gradita era disposta ad andarsene in qualsiasi momento.

Se lei fosse venuta qui per conoscere me e non la compagna di Noah forse tutti questi malintesi non sarebbero mai sorti

La Terran rimase interdetta della frase appena pronunciata dalla donna: non era forse chiaro che lei voleva conoscere Tisifone Samyliak per com'era? Certo, la sua amiciza con Noah era solo un incentivo in più, ma l'italo-svedese non credeva assolutamente che questo potesse essere motivo di disprezzo nè di vergogna. Tuttavia, come la collega di Divinazione l'aveva lasciata libera di parlare, così fece lei con l'altra, aspettando che finisse il proprio discorso prima di prendere parola.

Mi dica, non ha mai dato per scontato almeno prima di incontrarmi che io fossi una persona cordiale e disponibile come lui? Che fossi socievole e incline alla battuta? E anche dopo non ha mai pensato che forse c’era un motivo per cui tengo un atteggiamento distaccato nei confronti degli altri colleghi e che non potevo essere realmente così? Che dovevo assolutamente nascondere altro sotto quel mio comportamento gelido?

Ora non è più lecito pensarlo?

Mi spiace deludere le sue aspettative, se mai ci fossero stati, ma io sono esattamente così. Sono una persona riservata, solitaria che non da il beneficio del dubbio a priori e prima di prendermi determinate libertà con il prossimo, come chiamarlo con il nome proprio, preferisce conoscerlo un po’ meglio per essere certa di non risultare maleducata

Scosse la testa incredula, conscia che in quello probabilmente era stata proprio lei a sbagliare: convinta che bastasse poco per instaurare un rapporto più informale con i propri colleghi -giudizio probabilmente che era stato sviato sia da Noah sia dall'incontro con Logan Sykes- non aveva creduto possibile che l'altra potesse infastidirsi di quella "libertà" che lei si era presa -libertà per modo di dire, dal momento che aveva sempre mantenuto il Lei con Tisifone proprio per non risultare maleducata nei suoi confronti.

Sono una Purosangue altamente legata alle tradizioni anche se questo non vuol dire che sia ottusa o poco incline al confronto. Non sono solita sforzarmi di essere educata e gentile e se la sua presenza qui fosse totalmente sgradita non l’avrei invitata a restare
Noah non mi ha detto assolutamente nulla di voi in generale né di lei in particolare per non influenzarmi in alcun modo e lasciarmi libera di formulare una opinione su di lei senza alcun preconcetto. Ho troppo rispetto per il mio compagno per mettere in dubbio la sincerità del vostro rapporto d’amicizia e non sono così ottusa da essere gelosa di qualcosa accaduta quando noi non eravamo neanche nei pensieri di Merlino…


La fissò perplessa, dal momento che ciò che diceva al contempo confermava e smentiva tutto quello che aveva fino a quel momento pensato. Come poteva pretendere che la sua presenza non e risultasse sgradita, quando le stava palesemente dicendo -anche se con tono privo di qualsiasi inclinazione- che da quando era entrata lì dentro, il motivo e il modo con il quale si era approciata a lei l'aveva infastidita, al punto da spingerla a parlarle in quel modo e anche, palesemente, ad insultarla. Rebecca era sempre più allibita dal comportamento di quella donna, un comportamento che rasentava l'assurdo e del quale non riusciva a comprendere come Pellegrino avesse potuto innamorarsene. No, non poteva pensare una cosa del genere, per amore dell'amico che probabilmente avrebbe desiderato poter vedere la sua attuale compagna e una sua grande amica riuscire ad andare d'accordo.
La Terra stava iniziando a tremare, scossa da un terremoto che rischiava di diventare inarrestabile, ma ancora una volta il Bosco cercò di calmarsi e lasciar concludere alla donna ciò che aveva da dire.

Si, credo che lei sia stata scortese per i miei canoni nel modo di porsi e abbia preteso troppo da qualcuno che conosce solo come emanazione di un suo amico
Chiarito ciò a lei la scelta può andarsene convinta che io sia la scelta peggiore che Noah avrebbe potuto fare precludendosi la possibilità di comprendere chi io sia davvero oppure può dirmi che miscela di tè preferisce, tenendo conto che ho solo foglie sfuse…


La ringrazio miss Samyliak, ma non desidero del tè.
Forse lei può continuare ad affermare con certezza che questo è il suo carattere, che lei è una persona fredda e poco incline a stare in compagnia, ma ne passa di acqua sotto i ponti da questo al dimostrarsi completamente ostile nei confronti di persona!
Vuole continuare a ribadire il concetto che l'ho infastidita col mio modo di fare? Mi scuso, ha perfettamente ragione: non avrei dovuto prendermi tante libertà.
Ma lei stessa si è dimostrata scortese nei miei confronti, lanciandomi quella battuta fuoriluogo e che manca di tutta la cortesia e l'educazione che lei tanto ha decantato poco fa.
Le ho già spiegato i motivi che mi hanno spinta a non dirle nulla del mio passato -passato, miss Samyliak, perchè del mio presente sono disposta a raccontarle ciò che vuole- ma mi sembra di capire che neanche lei abbia tutta questa smania di raccontarmi la sua vita passata, quindi mi sento meno in colpa a non averlo fatto io.
- rispose con tono sarcastico, stringendo la mano a pugno sulla gamba dove era appoggiata e fissando la collega con sguardo duro e deciso -Per quanto riguarda la sua accusa di essermi avvicinata a lei solo perchè è la compagna di Noah, si sbaglia di grosso: mi sono avvicinata a lei anche perchè è una mia collega e perchè desideravo conoscerla come persona. E non ci vedo nulla di male se uno dei motivi che mi spingono da lei è l'affetto che provo per una persona cara ad entrambe. Anzi, a testimonianza della mia buona volontà, può chiedere a Noah tutto quello che mi ha raccontato su di lei e sulla sua persona: le risponderà niente. E sa perchè? Perchè non volevo che nella mia mente si formassero dei pregiudizi nei suoi confronti. Volevo solo conoscerla per ciò che è, non per come la vede un altro.- aveva espresso quei concetti con calma, una calma surreale dato il carattere vispo e allegro dimostrato poco prima e che avrebbe fatto intuire alla donna quanto avesse alterato la disponibilità di Rebecca nei suoi confronti -In quanto alle mie aspettative, non si preoccupi miss Samyliak. Lei per me poteva essere anche la persona più simpatica e socievole del mondo, ma se non fosse stata in grado di rendere felice Noah non avrebbe comunque soddisfatto i miei standard. Non come sua compagna almeno.
Come persona, non mi pongo alcun limite: accetto un carattere schivo, come un carattere allegro. L'importante è che si dimostri di possedere un cervello che pensa prima di aprire bocca.


Spinta dal Vento non era riuscita a trattenere quell'ultima battuta, battuta della quale si sarebbe pentita probabilmente subito dopo, ma che al momento considerava giusta e veritiera. Durante i sette anni nei quali Phoebe era stata via, l'Auditore aveva imparato a difendersi da sola proprio perchè la sua unica guardia del corpo l'aveva lasciata priva di protezioni. Probabilmente se la Ciclonis fosse stata lì in quel momento, sarebbe stata orgogliosa della sua Becks e di come aveva imparato a fronteggiare una lingua tagliente con altrettanta disinvoltura. E proprio il pensiero della Chamberlain fece scattare in lei qualcosa: il desiderio di andarsene via da lì e di correre fra le sue braccia, per sfogarsi di quanto era accaduto.

Credo che questa conversazione abbia alterato fin troppo la serenità di entrambe...

Constatò con amarezza, fissando in volto l'altra e attendendone la sua reazione, mentre il Vento scalpitava nel desiderio di raggiungere l'unica persona che poteva acquietare il suo cuore.
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Messaggioda Tisifone » 25/04/2014, 13:46

Piacevole. Se fosse stata completamente padrona di se stessa e delle proprie emozioni e non in balia di ricordi spiacevoli che le facevano vedere il mondo come attraverso una lente distorta, Tisifone non avrebbe avuto alcun problema ad ammettere che conversare con Rebecca sembrava avere tutte le potenzialità per essere stimolante. I punti in comune, ancora solo abbozzati certo, non mancavano e sembravano abbracciare diversi aspetti delle loro personalità. Per esempio le materie che insegnavano erano in qualche modo intrecciate tra loro, anche se Divinazione non riscuoteva molto successo presso gli studenti – e non solo a detta di Tisifone – perché troppo teorica per chi era sprovvisto di un Occhio Interiore attivo, problema quello che non si sarebbe dovuto porre con Antiche Rune. O almeno quello era l’augurio che la Divinante fece, in tutta sincerità, alla collega.

Lo spero anch'io.
E non mi dispiacerebbe poter avere un confronto costruttivo con lei, sull'argomento.
Ho sempre studiato ogni singolo aspetto delle Rune, ma difficilmente ne pratico il lato profetico: temo sempre di peccare molto in quell'ambito!


Il trucco è non dare mai nulla per assoluto e chiarire che esistono diversi “strati” di lettura o almeno è quello che faccio io a lezione. Dopotutto al di là delle dovute differenze le Rune sono un po’ come i Tarocchi, ognuna ha un significato individuale e uno collettivo, che in parte dipende dalle compagne con cui viene estratta, ed entrambi sono se non sbaglio ben codificati. Questo permette a chiunque di riuscire con la pratica e la giusta predisposizione d’animo a effettuare una lettura superficiale del futuro.

Nessuna particolare inflessione della voce nel pronunciare l’aggettivo “superficiale” non tanto per mantenere un certo distacco quanto perché la sua era una semplice constatazione che non voleva in nessun modo essere offensiva. Era risaputo, dopotutto, tra chi si dilettava con le mantiche che sono chi possedeva la capacità di “guardare oltre” poteva davvero scivolare in profondità nelle maglie del tempo e riuscire a portare alla luce brandelli consistenti di futuro.

Ha già parlato delle Rune durante le sue lezioni?

No e sinceramente non sono certa di volerlo fare. La mia conoscenza delle Rune è abbastanza limitata e mi spiacerebbe dare ai ragazzi nozioni farraginose per non parlare del rischio di duplicare una sua lezione o sconfinare in un campo che non mi compete.

Un guizzo di interesse lampeggiò negli occhi blu della donna riflettendo per un secondo o due un interesse quasi pulsante che sembrava dare vita ai suoi lineamenti solitamente inespressivi mentre si posavano sull’altra con fare speculativo. Fin dal suo arrivo a Hogwarts come insegnante si era vista costretta a tenersi alla larga dall’argomento “Rune” e non solo perché, come appena confessato, non si sentiva abbastanza preparata da poter tenere una lezione all’altezza dei suoi standard. Quello in sé era un problema facilmente risolvibile con un confronto con la collega di Runa ma la Ayed – la prima docente di quella materia che aveva il dispiacere puro di incontrare – non le aveva mai dato alcuna affidabilità né come persona né tantomeno come insegnante e questo aveva smorzato di molto il suo interesse e la sua sete di conoscenza.

Le cose adesso potrebbe cambiare…

La informò la sua coscienza con la voce ragionevole di Monique, prospettandole scenari futuri – non visioni – in cui lei e l’Auditore avrebbero potuto discutere insieme dell’argomento e perché no preparare una sorta di lezione congiunta. Peccato che la voce della paranoia, con il tono tagliente e strascicato di Demetri, si dimostrò più forte e imperiosa, soprattutto perché alimentata dalla conversazione con Idra, così che Tisifone si ritrovò a tenere per sé quella richiesta/considerazione, spostando l’argomento di discussione sulla mancanza di paura dell’italosvedese per qualsiasi tipo di animale e sull’equazione innocenti uguale innocui.

Deduco quindi che lei non crede nella reincarnazione, dico bene? Ha parlato di equilibrio e l'equilibrio vuole che per ogni anima che lascia questo mondo, un'altra nasca per farne parte. Io sono convinta che ogni creatura muoia e rinasca sotto diversa forma, mantenendo proprio quell'equilibrio che ha citato lei prima.

Non è esatto – la corresse abbozzando l’ombra di un sorriso autoironico al pensiero che in molti avrebbero considerato la differenza che stava per esporre lieve come il battito d’ali di una farfalla – Io credo nel Karma, nell’infallibilità del saṃsāra – che in quanto ciclo delle rinascite coincideva nella reincarnazione – e nella misericordia del mokṣa – letteralmente della “liberazione” – Forse la differenza è blanda ma da come l’ho sempre percepita la reincarnazione tout court da l’idea di un ciclo infinito come se le stesse anime abitassero perennemente questa terra al fine di mantenere l’Equilibrio di cui lei parla, senza mai vederne la fine. Il Karma invece propone la reincarnazione come una sorta di strumento per punire o premiare la condotta che si è tenuta nella vita in corso e in quelle precedenti e concede la possibilità di raggiungere l’oblio, la pace eterna non solo del corpo ma anche dello spirito. – un sospiro tremulo, le palpebre che si abbassano un istante come sospinte da un’immensa stanchezza, lo sguardo puntato verso una oscurità illuminata. Poter percepire quelle anime reincarnate, affondare in loro per recuperare brandelli della loro essenza passata era un aspetto della Divinazione che l’affascinava e la terrorizzava allo stesso tempo – Credo sia sfibrante l’aspettativa di essere costretti a vivere per sempre anche se, ogni vita, viene percepita come unica.

In ogni caso, non ho mai detto che gli animali non sappiano difendersi e ammetto io stessa che molti di essi incutono timore solo a vedersi. Ma le emozioni che li spingono ad attaccare, sono sempre le stesse: fame e paura. Sono reazioni naturali e normali e conoscendole si possono prevenire. Possiamo evitare di essere attaccati da un leone, se ci avviciniamo ad esso quando è sazio o se rispettiamo lui e il suo territorio.
Ma un uomo è capace di uccidere per qualsiasi motivo: vendetta, rabbia, dolore, sadismo
– uno spasmo di rabbia contrasse l’occhio sinistro della donna e se avesse avuto meno controllo di sé probabilmente avrebbe anche ringhiato perché era certa che solo un sadico avrebbe potuto architettare il piano che l’aveva condotta a letto con uno sconosciuto - idealismo... Vi sono tanti motivi e non tutti sono prevedibili o facili da gestire.
Francamente mi sento più al sicuro con un leone affamato o spaventato, piuttosto che con un uomo carico di rabbia e di dolore...


Su questo non posso darle torto. L’uomo è la bestia più feroce e crudele che esista e paradossalmente anche la più difficile da far ragionare…

Forse proprio perchè l’uomo non agiva spinto da semplici istinti quanto da convinzioni ben radicate, per quanto folli potessero apparire, e di cui difficilmente avrebbe ammesso l’infondatezza, rinnegandole. E per quanto potesse ammirare e amare gli animali, alla fine Tisifone apparteneva pur sempre al genere umano, di quella parte forgiata alle fucine del sospetto e dei pregiudizi che, nel suo caso, trovavano un qualche fondamento in un passato doloroso che, per quanto tentasse, non riusciva a lasciarselo del tutto alle spalle. Così ignorando i vari segnali che l’interessante conversazione avuta fino a quel momento le aveva lanciato, incluso l’ennesimo punto in comune rappresentato dalla passione per l’Astronomia – anche se per amor di cronaca Tisifone si era sempre recata su quella collinetta da sola ed esclusivamente per contemplare le stelle – non appena l’Auditore mise in chiaro, in maniera educata e gentile – non era così ipocrita da non dargliene atto, almeno con se stessa – i motivi che l’aveva spinta ad avventurarsi nel suo ufficio, la Divinante si chiuse a riccio e mostrò gli aculei intinti di veleno. In realtà non voleva apparire caustica e offensiva, ma la pessima scelta delle parole aggiunta al tono distaccato e formale che non l’aveva ancora abbandonata produssero esattamente quell’effetto. Considerato poi che si era impegnata per tenere a freno la lingua era praticamente impossibile trovare un qualche margine di manovra per migliorare una situazione che sembrava inesorabilmente votata alla catastrofe.

Forse perchè è un dettaglio insignificante, almeno nel mio modo di vedere le cose, dal momento che Noah per me è veramente solo un amico e un collega.

Le assicuro che non è qualcosa che ho intenzione di mettere in dubbio.

Precisò senza rendersi conto, ancora, che tenere un tono piatto praticamente per tutta la conversazione non dava modo all’altro di comprendere esattamente le sfumature delle sue intenzioni. Un dubbio sul fatto che si fossero fraintese le venne subito dopo quando chiese con genuino interesse all’italosvedese se per caso non avesse accennato alla relazione passata con il suo compagno per motivi di discrezione o simili.

Oppure una dimostrazione della lealtà nei confronti del suo compagno. Se lui non le avesse accennato nulla, io non potevo arrogarmi questo diritto.
Oltre al fatto che si, mi sembrava poco delicato farle pervenire una notizia del genere dalle labbra di una sconosciuta.


Errore mio allora, mi scusi.

Mormorò, sincera anche se forse l’altra non se ne sarebbe accorta o non ci avrebbe dato peso, mordicchiandosi il labbro inferiore nervosa e adirata con se stessa. Lo scambio di battute che si era appena concluso era la dimostrazione che non era lucida e che si stava lasciando guidare dal timore di cadere in un’altra trappola invece che dalla sua razionalità. Aveva dato per scontato che l’altra sapesse che Noah le aveva raccontato tutto semplicemente perché per il modo in cui avevano impostato il loro rapporto non era concepibile che lei non ne fosse a conoscenza. Ma appunto era la loro relazione, il loro modo di interagire l’uno con l’altro e questo già di per sé presupponeva che nessun altro ne fosse a conoscenza. Al di là del sarcasmo o della durezza del tono utilizzato, Rebecca con quella risposta non aveva fatto altro che sottolineare non solo la propria discrezione ma anche il rispetto che nutriva nei confronti di Pellegrino. Conscia di aver avuto una reazione spropositata e di aver scaricato in parte la tensione accumulata la sera precedente sulla persona sbagliata, Tisifone tentò di rimediare, ovviamente secondo i propri canoni e le proprie modalità, usando una tazza di tè come una sorta di calumet della pace babbano. A giudicare dalla reazione della collega però era troppo tardi per correre ai ripari o forse semplicemente l’altra aveva frainteso nuovamente il suo modo di fare presumendo, a torto, che con quell’invito Tisifone si stesse costringendo a essere gentile ed educata nei suoi confronti. Ne seguì da parte dell’Auditore uno sfogo/precisazione che però invece di chiarire la situazione non fece altro che intorbidirla maggiormente, facendo sorgere nella Divinante il dubbio, a quanto pare non fondato, che l’altra fosse stata spinta ad avvicinarla dal desiderio non di conoscere lei quanto la compagna dell’italoamericano. Ma cos’altro avrebbe potuto pensare quando la docente di Antiche Rune aveva esordito dicendo che avere Noah come conoscenza comune avrebbe dovuto rappresentare una base per creare un qualche rapporto di amicizia? Che era in nome di quella amicizia che sperava che loro potessero diventare più di semplici colleghe? Nulla. Non avrebbe potuto pensare nulla di diverso di quello che alla fine si ritrovò a dire o meglio rinfacciare nel mentre cercava di controbattere in maniera civile e circostanziata alle parole dell’altra, concludendo il suo monologo reiterando la sua offerta di pace che, nuovamente, venne rifiutata.

La ringrazio miss Samyliak, ma non desidero del tè. – inarcò un sopracciglio accigliata, sentendosi a torto o a ragione offesa non dal rifiuto in sé quanto dal modo di rivolgersi a lei. - Forse lei può continuare ad affermare con certezza che questo è il suo carattere, che lei è una persona fredda e poco incline a stare in compagnia, ma ne passa di acqua sotto i ponti da questo al dimostrarsi completamente ostile nei confronti di persona!

Pensa davvero che questo – e allargò le braccia per indicare tutto e nulla allo stesso tempo – sia esserle completamente ostile?

E la nota ironica nel tono della sua voce era totalmente palese.

Vuole continuare a ribadire il concetto che l'ho infastidita col mio modo di fare? Mi scuso, ha perfettamente ragione: non avrei dovuto prendermi tante libertà.
Ma lei stessa si è dimostrata scortese nei miei confronti, lanciandomi quella battuta fuori luogo e che manca di tutta la cortesia e l'educazione che lei tanto ha decantato poco fa.


Purtroppo non sempre sapere come comportarsi implica il saperlo fare . Ha ragione, sono stata scortese ma questo non vuol dire che le sia ostile, solo diffidente.

Probabilmente Rebecca non avrebbe mai colto quanto quell’affermazione, espressa in maniera pacata e sincera, rappresentasse per Tisifone un grosso sforzo, una ammissione di colpa – anche se priva i pentimento – e un’apertura verso l’altra, quel beneficio del dubbio di cui aveva parlato prima e che non era solita dare – e purtroppo gli eventi passati non avevano fatto altro che confermare la validità del suo comportamento. E la cosa assurda- o meglio lo sarebbe stata se solo si fosse fermata a riflettere sul perché avesse detto quelle parole – era che fosse proprio Noah il motivo per cui si era così sbilanciata. Era certa che anche lui, al pari di Lucas mesi prima, avrebbe voluto che ci fosse armonia tra le due donne perché entrambe erano importanti per lui, anche se in maniera differente.

Le ho già spiegato i motivi che mi hanno spinta a non dirle nulla del mio passato -passato, miss Samyliak, perchè del mio presente sono disposta a raccontarle ciò che vuole- ma mi sembra di capire che neanche lei abbia tutta questa smania di raccontarmi la sua vita passata, quindi mi sento meno in colpa a non averlo fatto io. – sostenne lo sguardo duro e deciso dell’altra annuendo con un semplice cenno del capo, preferendo tacere sicura che l’altra avrebbe frainteso qualsiasi sua spiegazione. In più non avrebbe mai potuto affermare con schietta sincerità, quella che aveva usato fino a quel momento, che nulla del suo passato le interessava al di là della sua relazione con Pellegrino. Non aveva dimenticato, e mai l’avrebbe fatto, la reazione che Idra aveva avuto in sua presenza e difficilmente, fino a quando non ne avesse in qualche modo compreso il motivo, si sarebbe potuta fidare completamente di lei - Per quanto riguarda la sua accusa di essermi avvicinata a lei solo perchè è la compagna di Noah, si sbaglia di grosso: mi sono avvicinata a lei anche perchè è una mia collega e perchè desideravo conoscerla come persona. E non ci vedo nulla di male se uno dei motivi che mi spingono da lei è l'affetto che provo per una persona cara ad entrambe. Anzi, a testimonianza della mia buona volontà, può chiedere a Noah tutto quello che mi ha raccontato su di lei e sulla sua persona: le risponderà niente. E sa perchè? Perchè non volevo che nella mia mente si formassero dei pregiudizi nei suoi confronti. Volevo solo conoscerla per ciò che è, non per come la vede un altro.

Il cambiamento nell’atteggiamento di Rebecca fu per lei Intuito/S=37] abbastanza palese e la spinse a chiedersi se avessero varcato o meno quel fantomatico punto di non ritorno di cui si parlava tanto. Ripensò allo scambio di battute iniziali, quando, ai suoi occhi, erano davvero ancora solo due colleghe che si incontravano per la prima volta – perché per quanto il suo essere distaccato potesse essere interpretato come ostile si era sempre posta in quel modo nei confronti degli altri – e una punta di rammarico le sfregò la coscienza.

Di materiale per formularsi una opinione propria credo di avergliene dato fin troppo in soli dieci minuti.

Commentò sarcastica, un sarcasmo rivolto totalmente verso se stessa – anche se non sapeva se l’altra l’avrebbe colto- e alla sua completa incapacità di rapportarsi in maniera civile nei confronti del prossimo e l’aver passato una serata altamente spiacevole non poteva essere una buona scusante.

In quanto alle mie aspettative, non si preoccupi miss Samyliak. Lei per me poteva essere anche la persona più simpatica e socievole del mondo, ma se non fosse stata in grado di rendere felice Noah non avrebbe comunque soddisfatto i miei standard. Non come sua compagna almeno.

Tiene davvero tanto a lui, vero?

Si lasciò sfuggire, addolcendo di poco sia il tono che lo sguardo, tentando di soffocare la sgradevole sensazione che l’Auditore si stava comportando esattamente come aveva fatto lei con Lucas nei confronti di Estelle, forse solo con meno astio o pregiudizi almeno nel momento in cui era entrata nel suo ufficio. Non avrebbe scommesso che uscendone non se ne sarebbe portata dietro un bel po’.

Come persona, non mi pongo alcun limite: accetto un carattere schivo, come un carattere allegro. L'importante è che si dimostri di possedere un cervello che pensa prima di aprire bocca.

Le labbra si incresparono in un sorriso divertito, segno che sapeva apprezzare una frecciatina quando essa era veritiera e dovette mordersi la lingua per non rispondere a tono, decidendo saggiamente che quello non era il momento più opportuno per vedere quanto interessante avrebbe potuto essere un duello verbale sarcastico con l’altra.

Credo che questa conversazione abbia alterato fin troppo la serenità di entrambe...

Mi spiace aver alterato la sua serenità – si limitò quindi a dire, rilassando la postura della schiena, quella nota di dolcezza che era comparsa prima, parlando di Noah, che continuava a permanere – ma le posso assicurare che lei non ha influito in alcun modo sulla mia. So che questa suonerà più come un’ammissione di non pensare prima di aprire la bocca che una giustificazione ma … semplicemente ho sbagliato ad accoglierla nel mio ufficio. Avrei dovuto chiederle di tornare in un altro momento e non perché è lei, adesso sarei in grado di far saltare i nervi anche al nostro caro Pellegrino – e non vi era alcuna traccia di ironia nel pronunciare quell’aggettivo possessivo –, anche se forse è stata proprio la sua identità a impedirmi di chiederle di andarsene. – un controsenso forse ma perfettamente in linea con quello che le si agitava dentro - Mi auguro che questo scontro non abbia assorbito tutta la sua curiosità nei miei confronti e che in futuro avremo altre possibilità per confrontarci.

Forse quelle non erano il massimo come scuse o come auspici benauguranti per il futuro ma purtroppo rappresentavano tutto ciò che Tisifone si sentisse in grado di offrire all’altra, facendo una enorme pressione su di sé per arginare i funesti pregiudizi e considerare Rebecca per quello che effettivamente era – un individuo a se stante che nulla aveva all’apparenza in comune con l’americana o la francese. Rimase poi in attesa di una eventuale replica dell’altra, alzandosi dal pouf nel momento in cui la collega avesse deciso di fare lo stesso.
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Messaggioda Rebecca » 28/04/2014, 17:41

Non aveva ancora trovato fra i suoi nuovi colleghi -fatta eccezione per Phoebe e per la Sempreverde- qualcuno in grado di stuzzicare la sua curiosità intellettiva, alimentando quella fame di sapere che aveva sempre caratterizzato l'Auditore fin dalla più tenera età.
Conversare con Logan Sykes era stato piacevole e divertente, ma il loro breve scambio di battute era rimasto fermo a quello stadio di gentilezze e cortesie che due sconosciuti -privi dunque di interessi in comune- potevano scambiarsi durante il loro primo incontro. Il professore di Babbanologia in realtà era stato più che gentile e cortese, ma l'ora tarda nella quale avevano intavolato la loro conversazione non aveva reso facili le cose alla Terran, che si era vista costretta dopo circa una mezz'ora ad augurargli la buonanotte e a ritirarsi nelle proprie stanze.
Tisifone Samyliak invece possedeva -almeno in apparenza- una vivacità culturale molto simile a quella dell'italo svedese, oltre ad una lingua che sapeva colpire meglio di una Bacchetta di Sambuco, ma questo la giovane donna lo avrebbe scoperto solo più avanti.
E quale modo migliore di iniziare una conoscenza che scambiarsi pareri e opinioni circa la corretta interpretazione -nonchè il metodo più interessante per insegnarlo- delle Rune? Rebecca ammise con profonda umiltà di non aver mai intrapreso una lezione approfondita sulla questione, poichè essendo sprovvista del cosiddetto Dono della Veggenza, si considerava -di conseguenza- limitata nel praticarne l'aspetto profetico.

Il trucco è non dare mai nulla per assoluto e chiarire che esistono diversi “strati” di lettura o almeno è quello che faccio io a lezione. Dopotutto al di là delle dovute differenze le Rune sono un po’ come i Tarocchi, ognuna ha un significato individuale e uno collettivo, che in parte dipende dalle compagne con cui viene estratta, ed entrambi sono se non sbaglio ben codificati. Questo permette a chiunque di riuscire con la pratica e la giusta predisposizione d’animo a effettuare una lettura superficiale del futuro.

Il suo è un ottimo consiglio, ma mi sentirei davvero più tranquilla se un giorno fosse così gentile da concedermi l'onore di una lezione privata sulla lettura delle Rune.
Sono più che convinta che avrei molto da imparare da lei e non è escluso che possa essere un'esperienza appagante per entrambe!
A proposito, ha già affrontato l'argomento a scuola?


No e sinceramente non sono certa di volerlo fare. La mia conoscenza delle Rune è abbastanza limitata e mi spiacerebbe dare ai ragazzi nozioni farraginose per non parlare del rischio di duplicare una sua lezione o sconfinare in un campo che non mi compete.

Comprendo il suo punto di vista...- rispose con un cenno d'assenso, assumendo per un attimo una posa riflessiva e seria, prima di tornare a fissare in volto la propria interlocutrice e sorridendole con aria sbarazzina -Ma trovo che sia un ostacolo facilmente superabile, con un pizzico di buona volontà. Se non le creo troppo disturbo, potremmo decidere insieme cosa e come improntare le nostre lezioni sulle Rune: anche se continua a dire di avere una conoscenza limitata, sono convinta invece che saprà dimostrarmi di saperne molto più di me!

Rispose con una risata sincera, un complimento nei confronti della collega poichè non era possibile -almeno a suo parere- insegnare ad Hogwarts senza avere una profonda conoscenza della materia insegnata. Insomma, se Tisifone era diventata la docente di Divinazione doveva esserci un motivo ben preciso! E al di là del fatto di possedere il potere della preveggenza -cosa fra l'altro di cui l'Auditore era all'oscuro- la Terran presupponeva che la collega avesse una conoscenza vasta e approfondita in ogni mantica divinatoria, cosa che ai suoi occhi la rendeva una perfetta compagna di studi.
La sua opinione, basata al momento sulle prime impressioni, poteva cambiare nel tempo ovviamente, ma Rebecca si sentiva ottimista in questo senso, influenzata forse -anche se non lo avrebbe mai ammesso- dal fatto che la Samyliak era la compagna del suo caro Noah. E Noah non decideva mai di stare con una donna che dimostrasse di possedere il cervello di una gallina.
Portarsele a letto si. Ma instaurare una relazione, quello proprio no.
Dopo un po' il loro parlare le portò infine a scambiarsi teorie sulla vita dopo la morte, argomento toccato grazie alle osservazioni -diffidenti, ma del quale l'italo svedese non si rese conto- che Tisifone fece sull'assenza in lei di timore nei confronti di Idra. In quanto Terran, legata alla Terra e al Vento, e come MT di Cura delle Creature Magiche, la giovane donna aveva sempre avuto a che fare con animali di ogni tipo, da quelli più innocui a quelli più feroci. Il suo sesto senso poi, particolarmente sviluppato, le aveva permesso in molte occasioni di comprendere quali emozioni animassero o rendessero ostili le creature con le quali aveva a che fare, riuscendo sempre -e diciamolo, anche grazie agli elementi dentro di lei- a placarli e ad entrarci in contatto senza subire particolari lesioni. Spiegare tutto ciò alla collega sarebbe stato troppo lungo oltre che proibito e l'avrebbe costretta a mentirle, proprio quando sperava di poter instaurare con lei un rapporto di sincera amicizia.
Per questo l'Auditore preferì farle conoscere la propria opinione in merito -quella del tutto veritiera- un'opinione che si era formata dopo anni e anni nei quali aveva avuto a che fare sia con la razza umana che con quella animale.

Non è esatto. Io credo nel Karma, nell’infallibilità del saṃsāra e nella misericordia del mokṣa. Forse la differenza è blanda ma da come l’ho sempre percepita la reincarnazione tout court da l’idea di un ciclo infinito come se le stesse anime abitassero perennemente questa terra al fine di mantenere l’Equilibrio di cui lei parla, senza mai vederne la fine. Il Karma invece propone la reincarnazione come una sorta di strumento per punire o premiare la condotta che si è tenuta nella vita in corso e in quelle precedenti e concede la possibilità di raggiungere l’oblio, la pace eterna non solo del corpo ma anche dello spirito. Credo sia sfibrante l’aspettativa di essere costretti a vivere per sempre anche se, ogni vita, viene percepita come unica.

Però se non ricordo male questo tipo di credo vede la reincarnazione in un animale, considerato inferiore all'uomo, come una sorta di punizione- il tono usato era interrogativo, in attesa della conferma da parte della donna -Ed è proprio in questo che io mi trovo in disaccordo: per me non sarebbe una punizione, quanto il giusto scorrere della vita in un cerchio perfetto, che mantiene l'Equilibrio del mondo. Suppongo tuttavia che le nostre teorie rimarranno tali, fino a quando la nostra esistenza non finirà...- affermò subito dopo, con un sorriso conciliante nei confronti della collega -In più la corrente evoluzionistica babbana afferma che l'uomo non sia altro che l'ultimo stadio di evoluzione della scimmia. In pratica, siamo già di per sè degli animali, anche in senso metaforico..

Su questo non posso darle torto. L’uomo è la bestia più feroce e crudele che esista e paradossalmente anche la più difficile da far ragionare…

Annuì, credendo fermamente nella verità insita in quella frase. Quanto era stato difficile per Raiden estirpare quell'odio che all'età di sette anni aveva iniziato a crescere in lei, nei confronti dei Druidi? E quanto aveva fallito quel buon uomo nella sua impresa? Ancora oggi, quando era al suo cospetto, Rebecca provava un profondo senso di vergogna nel sapere che il disgusto e l'intolleranza che provava verso la razza dei Druidi non era sparita col tempo -come forse aveva sperato il nonno di Phoebe- ma si era semplicemente attenuato e tenuto sotto controllo dal Bosco stesso, salvo in rare occasioni nelle quali esso risaliva a galla più violento che mai.
La razionalità non riusciva a cancellare il dolore e il rancore in lei e allo stesso modo la razionalità non riusciva a tenere a bada la diffidenza che Tisifone mostrava nei confronti dell'italo-svedese. Le esperienze passate, le sofferenze che le erano state procurate e i dispiaceri erano ancora troppo vividi in lei per permetterle di parlare senza che il suo giudizio fosse offuscato da paure infondate.
E a farne le spese fu proprio l'Auditore, che si ritrovò ben presto sotto accusa-almeno secondo lei- per un tipo di relazione finito molto tempo prima e che aveva generato una forte e salda amicizia. La frecciatina di Tisifone l'aveva ferita nell'orgoglio molto più del dovuto, mettendo a dura prova quella calma e quella serenità che solitamente la Terra le donava con tanta generosità.
Lei stessa si ritrovò a rispondere in maniera più risentita di quanto avrebbe dovuto fare, chiarendo con la collega di Divinazione il concetto che lei e Noah erano stato amanti, ma che al momento potevano definirsi solo ed esclusivamente amici.

Le assicuro che non è qualcosa che ho intenzione di mettere in dubbio.
Errore mio allora, mi scusi.


Si era scusata, ma le sue scuse non erano riuscite a cancellare al momento la spiacevole sensazione di non essere gradita in quell'ufficio. La giovane donna quindi, fidandosi delle proprie sensazioni, tentò in un impeto di coraggio, di chiarire l'intera faccenda con la Samyliak, assicurandole che preferiva di gran lunga un'amara verità piuttosto che una finta cortesia -come immaginò fosse l'offerta di bere del tè insieme.
Tuttavia il suo discorso scatenò ancora di più i nervi già scoperti della donna, che aveva frainteso completamente le sue intenzioni, e facendolo presente anche ad un'attonita Rebecca. Nonostante questo spiacevole diverbio, l'Auditore non si lasciò intimorire di fronte alla parlantina fredda e tagliente dell'altra, rispondendo colpo su colpo ad ogni sua accusa, sebbene dentro di sè celasse il malessere che un discorso del genere le stava provocando.

Purtroppo non sempre sapere come comportarsi implica il saperlo fare . Ha ragione, sono stata scortese ma questo non vuol dire che le sia ostile, solo diffidente.

Sul momento, troppo presa dal Vento che la spingeva a parlare con tono amaro e schietto, la bella italiana non fece molto caso alla risposta che le diede Tisifone, anche se il suo cervello aveva già registrato quella particolare informazione.
Per quale motivo la collega non si fidava di lei? Questione di carattere? Probabile. Aveva fatto qualcosa che l'aveva indotta a insospettirsi? Possibile, anche se al momento non sapeva dire esattamente cosa. La sua filippica però le impedì di concentrarsi troppo su quel problema, sul quale sarebbe tornata probabilmente una volta dato sfogo a tutto il fastidio che quelle poche, mirate parole, avevano scatenato in lei.
Fra i principali argomenti che più l'avevano punta sul vivo, c'era il pensiero da parte di Tisifone che lei si aspettasse una persona all'altezza di Noah, ovvero simpatica, estroversa, sempre di buonumore e dal sorriso pronto.
Nulla di più sbagliato.
Rebecca non si fece scrupoli a confessarle che per lei, essere all'altezza dell'uomo, significava renderlo immensamente felice, sia nei momenti belli che in quelli brutti. E per fare questo, non c'era bisogno di essere una persona solare o una schiva: bastava amarlo profondamente, fino al punto di affrontare qualsiasi ostacolo -che fosse anche la banalità della vita- pur di stare insieme a lui.

Tiene davvero tanto a lui, vero?

Come se fosse sangue del mio sangue...- rispose sfinita, il tono lievemente addolcito da quella confessione che, per quanto sentita, non avrebbe mai voluto fare, non in quella situazione -Noah mi ha insegnato a vivere il mondo e senza lui al mio fianco non sarei mai riuscita ad arrivare dove sono ora...

Un'altra verità strappata dalla foga del parlare, un'altra parte di lei che avrebbe voluto al momento celare agli occhi dell'altra. L'italo-americano era stato il primo e l'unico che avesse dimostrato tanta pazienza nei suoi confronti da guidarla in quella nuova vita nella quale tutto la spaventava e la rendeva nostalgica di casa.
L'aveva sostenuta, fatta ridere e aveva lenito -per un breve periodo di tempo- il vuoto e il dolore che l'assenza di Phoebe aveva provocato in lei, abbandonandosi fra le sue braccia fino a dimenticare sè stessa e la sua vita passata -un vero e proprio balsamo per le sue ferite ancora aperte.
Ed ora che era diventata una donna capace di cavarsela anche senza di lui, Rebecca gli rimaneva legata ancora, sorretta da quell'amiciza che nel corso del tempo si era consolidata fino a renderlo ai suoi occhi simile ad un fratello.
Una volta messa la parola fine a quello sfogo dettato dal nervosismo, la giovane donna ammise con una certa amarezza quanto quel breve incontro avesse influito negativamente sull'umore di entrambe, ipotizzando che come lei anche Tisifone fosse dispiaciuta di come erano andate a finire le cose {Intuito P: 36}. Le sue intuizioni però erano solo in parte vere, come si premurò di precisare la collega di Divinazione poco dopo.

Mi spiace aver alterato la sua serenità ma le posso assicurare che lei non ha influito in alcun modo sulla mia. So che questa suonerà più come un’ammissione di non pensare prima di aprire la bocca che una giustificazione ma … semplicemente ho sbagliato ad accoglierla nel mio ufficio. Avrei dovuto chiederle di tornare in un altro momento e non perché è lei, adesso sarei in grado di far saltare i nervi anche al nostro caro Pellegrino, anche se forse è stata proprio la sua identità a impedirmi di chiederle di andarsene.
Mi auguro che questo scontro non abbia assorbito tutta la sua curiosità nei miei confronti e che in futuro avremo altre possibilità per confrontarci.


Quelle parole sincere, quel tono reso più dolce dal pensiero di Noah ebbero l'effetto istantaneo di calmare il Vento che infuriava impazzito nell'animo della Terran, lasciando spazio solo ed esclusivamente ad un attonito silenzio. Il suo cuore batteva ancora agitato dal discorso di prima, i suoi lineamenti erano tesi e incapaci di distendersi, ma dopo pochi secondi finalmente un sorriso consapevole e gentile si disegnò sulle labbra della giovane donna, mentre ella fece un bel sospiro prima di rispondere alle scuse dell'altra.

In pratica mi sta dicendo che sono arrivata in un brutto momento, dico bene?- chiese, in fondo era meglio accertarsi della cosa prima di dare per scontato che fosse proprio così- Allora mi assumo tutta la responsabilità di averla irritata ancora di più. Mi dispiace non aver compreso subito che non era nella disponibilità d'animo migliore per accogliere...una ex del suo attuale compagno- perchè ipotizzava che anche quello avesse inciso molto sul modo di approcciarsi della donna nei suoi confronti -Se devo essere sincera, ragionando a mente lucida, questo scontro mi ha resa ancora più decisa nel volerla conoscere meglio...- continuò con con un sorriso furbo e lo sguardo divertito -Ma al momento non credo di avere le forze di sostenere una conversazione con lei. Non credevo di potermi sentire spossata con una semplice chiacchierata fra colleghi!- un po' del vecchio buonumore e della sua ironia erano tornati, mentre l'Auditore si alzava dal comodo pouf sul quale si era seduta, porgendo la mano alla collega di Divinazione -La prossima volta che ci incontreremo le prometto che le invierò prima un gufo, chiedendo a lei quando le è più comodo vedersi.

In quel modo aveva fatto intendere alla donna che non ce l'aveva con lei, che avrebbe sicuramente voluto un altro incontro anche se -pensò- sarebbe stato meglio aspettare un po' di tempo per far sbollire la rabbia e l'indignazione e ritrovare un minimo di serenità d'animo con il quale affrontare Tisifone.

Le auguro una buona giornata...miss Samyliak.
...Odio dover essere così formale, per questo prima l'ho chiamata col sul nome proprio.
Ma se lei preferisce così, rispetterò la sua decisione.


Dopodichè, se la donna non avesse avuto altro da aggiungere, Rebecca sarebbe uscita dal suo ufficio lasciandosi alle spalle tanti quesiti e tante emozioni. E in quel momento c'era una sola persona che avrebbe saputo calmarla a dovere, con la sua presenza ed il suo sorriso.

Phoebe...
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Messaggioda Tisifone » 29/04/2014, 23:54

[…] mi sentirei davvero più tranquilla se un giorno fosse così gentile da concedermi l'onore di una lezione privata sulla lettura delle Rune.[…]
[…] Se non le creo troppo disturbo, potremmo decidere insieme cosa e come improntare le nostre lezioni sulle Rune: anche se continua a dire di avere una conoscenza limitata, sono convinta invece che saprà dimostrarmi di saperne molto più di me![…]


Poco avvezza a ricevere complimenti in merito alla propria preparazione culturale, non perché considerata ignorante quanto per la materia che insegnava, una delle più controverse e poco apprezzate di tutta Hogwarts, Tisifone rimase spiazzata da quelle due proposte fatte a poca distanza l’una dall’altra da parte di Rebecca. Proposte della cui sincerità non dubitò neanche per un istante, nonostante la diffidenza e la velata ostilità che permeava il suo cuore, rivolta non tanto verso la collega di Antiche Rune quanto verso la ex del suo attuale compagno. Si ritrovò quindi, in maniera istintiva, a ricambiare anche la risata che era sfuggita dalle labbra della Terran inarcando gli angoli della bocca verso l’alto, le rughe di espressione intorno agli occhi che si addolcirono di poco. Se si sforzava di isolare la persona dal contesto in cui il suo subconscio, messo a dura prova dall’incontro della sera precedente, la immergeva – cosa che solitamente riusciva a fare abbastanza facilmente – Tisifone doveva ammettere con se stessa che la Auditore rappresentava una piacevole compagnia, una attenta ascoltatrice e una arguta conversatrice, tutte caratteristiche queste che non le rendevano poi così difficile comprendere cosa avesse trovato in lei Noah.

Peccato che questo rende ancora più incomprensibile cosa lui trovi in te.

Le fece presente la sua coscienza, infingarda, infilando il dito nella piaga della sua insicurezza e stuzzicando un po’ quella ferita che stentava a rimarginarsi.

Si prenda il tempo di ambientarsi a Hogwarts e di far conoscere agli studenti se stessa e la sua materia, poi potremmo pensare di rovinare la sua reputazione con qualcosa di pericolosamente simile a una lezione in parallelo.

Commentò con una ironia pungente rivolta completamente a se stessa, il sorriso esibito pochi secondi prima che si curvava in una smorfia amara. Non si stava piangendo addosso né era in cerca di rassicurazioni sulla validità della Divinazione. La sua era semplice autoironia – qualcosa che aveva dovuto sviluppare in fretta per sopravvivere alle frecciatine acide che Demetri le aveva rivolto contro per ben due anni dopo che aveva accettato la cattedra – non priva però di quel retrogusto amaro tipico di chi sapeva quale fosse la verità ma era costretta a nasconderla. Era certa infatti che l’opinione di molti sarebbe cambiata radicalmente sia su di lei che sulle mantiche se avessero saputo cosa era davvero in grado di fare ma sbandierare il proprio Dono ai quattro venti – dono che ultimamente non faceva altro che metterla in crisi – sarebbe equivalso a dire addio per sempre a Pellegrino e alla sua libertà. Quello che invece sembrava mettere a dura prova la sua sanità mentale che correva il rischio di essere soffocata sotto un mare di paranoie e orrendi presagi, fu lo strano comportamento – troppo amichevole, troppo fiducioso – che Idra tenne nei confronti della nuova docente e che portò, attraverso voli filosofici non propriamente pindarici, la conversazione sulla vita dopo la morte e sulla reincarnazione in cui entrambe sembravano credere anche se con sfumature diverse. Per Tisifone, infatti, il saṃsāra o ciclo della vita non era infinito, le anime non erano destinate a reincarnarsi per sempre, ma era possibile giungere al nirvana, all’oblio sia del corpo che dello spirito.

Però se non ricordo male questo tipo di credo vede la reincarnazione in un animale, considerato inferiore all'uomo, come una sorta di punizione.

Purtroppo ogni credo ha le sue pecche… Per invogliare l’uomo a comportarsi bene ed elevarsi spiritualmente lo si “minaccia” di degradarlo a una forma di vita inferiore che sia un animale o un vegetale …

Ed è proprio in questo che io mi trovo in disaccordo: per me non sarebbe una punizione, quanto il giusto scorrere della vita in un cerchio perfetto, che mantiene l'Equilibrio del mondo.

Sono in pochi a rendersi conto che spesso è proprio l’uomo, con il suo comportamento violento e meschino a rappresentare l’ultimo anello della catena evoluzionistica.

Suppongo tuttavia che le nostre teorie rimarranno tali, fino a quando la nostra esistenza non finirà... più la corrente evoluzionistica babbana afferma che l'uomo non sia altro che l'ultimo stadio di evoluzione della scimmia. In pratica, siamo già di per sè degli animali, anche in senso metaforico..

Un botta e risposta serrato, pacato, volto a informare più che a convincere, espressione della profonda cultura delle due donne il cui pensiero non divergeva poi molto neanche su un argomento così delicato come la reincarnazione. Entrambe sembravano nutrire una profonda sfiducia nei confronti dei propri simili e un profondo rispetto per le altre forme di vita, tutte, e non poteva essere diversamente visto il legame che nutrivano con essi – Tisifone con i suoi due famili e Rebecca con tutti i figli della Terra. Quei tratti in comune che timidi avevano cercato di fare capolino nel corso della prima parte della conversazione e far virare la predisposizione d’animo della Divinante da “pungentemente diffidente” a “pacatamente formale” vennero però spazzati via e nascosti in un angolo remoto della sua coscienza non appena il nome di Noah venne pronunciato dall’Auditore e le motivazioni che l’avevano spinta nel suo ufficio palesate. Non era stata la gelosia a farle travisare le parole della collega né il timore di trovarsi di fronte a una possibile minaccia alla tranquillità del suo rapporto a utilizzare un vocabolario e un comportamento al limite dell’educazione – e a essere sincera con se stessa quel limite l’aveva valicato in alcuni momenti – semplicemente era stata se stessa, senza filtri o riguardi, chiusa, acida, scostante, diffidente. Tutto normale quindi se non fosse stato per il piccolo e non trascurabile dettaglio che lei non era più solo in quel modo, che aveva imparato a sorridere di più a brutalizzare di meno il prossimo, a essere più aperta, più tollerante e meno paranoica. Se un tempo avrebbe liquidato la spiacevole conversazione appena sostenuta con Rebecca come un semplice incidente di percorso, la dimostrazione che non si poteva andare d’accordo con tutti – che poi lei non andasse d’accordo praticamente con nessuno almeno all’inizio della sua carriera d’insegnante era un altro discorso – adesso l’ombra del senso di colpa aleggiava su di lei, la sensazione che fosse lei e solo lei la causa di buona parte dei malintesi che si erano venuti a creare tra loro. Quello che tentò di fare, quindi, non fu ritrattare i concetti espressi quanto esplicitarli meglio, ribadendo che non metteva in dubbio l’onestà e la purezza del sentimento che legava l’italosvedese all’italoamericano e che il suo non era un comportamento ostile quanto più che altro diffidente. E quell’atteggiamento di apertura – anche se difficilmente Rebecca avrebbe potuto reputarlo tale – le permise di rendersi conto di come il rapporto che esisteva tra la collega e il suo compagno era per molti versi simile a quello che legava lei e Lucas.

Come se fosse sangue del mio sangue... Noah mi ha insegnato a vivere il mondo e senza lui al mio fianco non sarei mai riuscita ad arrivare dove sono ora...

Annuì comprensiva, come se avesse letto tra le righe di quella confessione quando invece si era limitata a dare una propria – e limitata –
interpretazione a quella frase, non essendo a conoscenza della vera natura della collega di Rune, per poi decidere di essere sincera, totalmente, anche a costo di apparire come qualcuno che si dimenticava di accendere il cervello prima di parlare. Senza minimamente accennare al perché, Tisifone confessò all’Auditore di non essere lei la causa della sua tensione e del suo malumore ma che quelle erano due “piaghe” che infestavano il suo animo ancor prima che lei bussasse alla porta del suo ufficio. Ammise di aver fatto un errore nell’invitarla a restare, spinta da quella stessa curiosità che aveva portato l’altra nel suo ufficio, e cioè di conoscere la donna che aveva fatto breccia nel cuore di Pellegrino in maniera stabile in veste di amica.

In pratica mi sta dicendo che sono arrivata in un brutto momento, dico bene?

Oh si, giusto per usare un eufemismo!

Confermò con una piccola risata priva di qualsiasi ironia ma con quel tono sincero che aveva caratterizzato la confessione di poco prima.
Lei avrebbe utilizzato aggettivi più incisivi, come pessimo, terrificante ma preferì non puntualizzarlo per non essere poi costretta essere nuovamente sgradevole nel rifiutarsi di dare spiegazioni.

Allora mi assumo tutta la responsabilità di averla irritata ancora di più. Mi dispiace non aver compreso subito che non era nella disponibilità d'animo migliore per accogliere...una ex del suo attuale compagno

Non ci troviamo di fronte al Wizengamot quindi parlare di responsabilità mi sembra un tantino eccessivo e le assicuro che il rapporto che c’è stato tra lei e Noah non mi ha influenzato in maniera negativa al massimo è stata la causa che mi ha spinto ad accoglierla nonostante le circostanze… Sa la curiosità è uno dei miei innumerevoli difetti.

Se devo essere sincera, ragionando a mente lucida, questo scontro mi ha resa ancora più decisa nel volerla conoscere meglio...Ma al momento non credo di avere le forze di sostenere una conversazione con lei. Non credevo di potermi sentire spossata con una semplice chiacchierata fra colleghi!

Non posso che dirmi d’accordo con lei. Certe conoscenze è meglio approfondirle a mente fresca e spirito libero e poi i duelli verbali sfiancano tanto se non di più di un vero e proprio duello con la bacchetta.

La prossima volta che ci incontreremo le prometto che le invierò prima un gufo, chiedendo a lei quando le è più comodo vedersi.

E io le prometto che non mi farò alcuno scrupolo di declinare il suo invito se avrò altro che mi turba.

Dalla serie come imparare dai propri errori ed evitare di commetterne di simili, se non di peggiori, in futuro. Si alzarono entrambe dai rispettivi pouf e rimasero ferme l’una di fronte all’altra a concludere i saluti di rito e Tisifone si ritrovò a ringraziare Merlino, Salzar e gli altri Fondatori di fronte alla mancata richiesta da parte dell’altra di una stretta di mano. Sarebbe stato alquanto imbarazzante e contraddittorio rifiutare un tale gesto di pace e civile convivenza ma per nessun motivo al mondo avrebbe stuzzicato nuovamente il Fato, non dopo aver visto solo pochi giorni prima accidentalmente Aryanne distesa in un letto di ospedale sfigurata a vita.

Le auguro una buona giornata...miss Samyliak.
...Odio dover essere così formale, per questo prima l'ho chiamata col sul nome proprio.
Ma se lei preferisce così, rispetterò la sua decisione.


Buona giornata anche a lei Signorina Auditore…

Salutò quindi a sua volta, le mani incrociate in grembo e la postura meno rigida di quando l’aveva accolta, ignorando volutamente Idra al suo fianco sollevata sulle spire anteriori come se stessa salutando a sua volta. No, non avrebbe rinunciato a indagare sul perché l’italosvedese avesse quel tipo di effetto sul suo familio ma avrebbe atteso un momento più propizio in cui avrebbe potuto far affidamento sull’ausilio di una delle sue care mantiche e non del suo dono.

A proposito di mantiche…

Mormorò, una volta che la porta fu richiusa, voltandosi verso la libreria e avvicinandosi a essa. Fece scivolare l’indice sul dorso di tutti i libri della fila centrale, alcuni vecchi tomi magici rilegati in pelle e corda altri invece testi semirecenti provenienti dal mondo Babbano, chiedendosi se quello che aveva intenzione di fare non fosse un gesto avventato che avrebbe finito per peggiorare le cose piuttosto che appianarle.

Meglio scoprire subito se con lei posso seguire il mio istinto o affidarmi del tutto alla ragione.

Decretò alla fine prendendo un vecchio libro babbano dalla copertina logora e pieno di appunti scritti ai margini nella sua lingua madre e rigirandoselo tra le mani. Pur essendo vecchio, del secolo precedente, Tisifone lo aveva considerato da sempre un valido supporto, condividendo sia la teoria, in esso espressa, sulla compatibilità delle Rune con i Tarocchi che il sistema di codifica “profetica” che veniva attribuito alle Rune in analogia con i Tarocchi.

Immagine


Quella sera, subito dopo cena, l’Auditore, ovunque si fosse trovata, sarebbe stata raggiunta da un gufo della scuola recante con sé il libro e un piccolo pezzettino di pergamena con sui scritto il seguente messaggio.

La consideri un’offerta di pace e una risposta affermativa alla sua proposta.
Se alla fine sarà ancora interessata sarò lieta di tradurle le mie annotazioni.
Buona serata
Tisifone Samyliak


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Messaggioda Zephyr » 06/06/2014, 17:54

[newsgoth]
03 Luglio 2108
Ore 11:27
Ufficio di Tisifone Samyliak


Una volta contattata tramite messaggio privato la propria Maestra, Zephyr le aveva chiesto se si sarebbero potuti incontrare al più presto per discutere di alcune questioni private molto importanti, non specificando nulla poiché desiderava sviluppare il discorso a quattr'occhi.
Senza alcuna esitazione, la docente gli disse di attenderla nel suo ufficio il giorno successivo intorno alle 11:30, così che una volta finita la colazione e delle faccende private l'avrebbe raggiunto per poter parlare con tranquillità, contando che la prima lezione era prevista per le 15:30.
Nascondendo nella tasca della propria tracolla di cuoio una ampolla contenente il quantitativo pari ad un cucchiaino di Pozione Ultima fornitagli da Lestat, Kenway si presentò nell'ufficio alle ore 11:25, come sempre in perfetto orario, accomodandosi intanto su una delle poltrone disponibili rimanendo nel silenzio più completo, riflettendo tra sé sul modo in cui avrebbe parlato con la donna.
Indossava una camicia estiva molto leggera e dei pantaloni di cotone color sabbia. La barba l'aveva fatta crescere un po' per darsi quel tono appena più adulto mentre la capigliatura, cortissima, rappresentava il giusto benessere di fronte a delle temperature sempre più alte.
Da quando era diventato un Acuan del Ghiaccio, la sua sopportazione del calore era leggermente diminuita, unita anche ad un vero e proprio fastidio nei suoi confronti, tanto da spingerlo spesso a mettersi con la testa sotto l'acqua gelata per donarsi il giusto refrigerio.
L'incontro con Lestat l'aveva cambiato, l'incontro con Eibhlin lo aveva ulteriormente cambiato, ed ora che anche la sua vita stava cambiando era importante che si adeguasse con calma a tutto senza perdere di vista sé stesso, il vero sé stesso, quello finalmente sbocciato e rinato dopo un lunghissimo periodo di assenza dalla propria anima, per anni creduta estinta, inesistente.
Aveva proseguito a prendersi cura delle mansioni fornitegli dalla Samyliak, lavorando costantemente per aiutarla e facilitarle il ruolo non molto semplice durante il periodo di supplenza alla cattedra di Storia della Magia, dialogando con lei, facendosi spiegare tutte le tecniche necessarie per affinare la sua arte divinatoria e sfruttarla al meglio per valorizzare un potenziale a detta di lei molto ben radicato e pulito.
Le doveva molto e non solo per gli insegnamenti normali ma anche per quelli di vita. Era una persona saggia, posata, intelligente e professionale.
Accorta, tattica, spiritualmente erudita e in grado di spiegare i concetti con una fluidità incredibile, Tisifone rappresentava ormai un punto di riferimento per il ragazzo, ed anche se in passato egli aveva boicottato volutamente la sua storia con il docente di Trasfigurazione, ora era più che convinto di doverla proteggere e starle accanto nel momento del bisogno, qualunque esso fosse stato. Tra l'altro ora che era cresciuto riusciva anche a denotare più facilmente i tratti distintivi che mettevano in risalto il fascino dell'insegnante, una donna piacente e nel fiore degli anni.
Tuttavia Zephyr non si trovava lì solo per farle dono di quella speciale pozione, ma anche per parlare di un'altra faccenda estremamente importante, ovvero il proprio lavoro, la propria carriera, difatti adesso si sentiva in grado di abbracciare il futuro e non temere più il proseguire della sua esistenza, un elemento fondamentale per ricominciare daccapo e vivere davvero, come non aveva mai vissuto prima.
Doveva solo capire da dove cominciare, ma forse avrebbe iniziato proprio da quello, dal lavoro: era meglio tenersi la "bomba" per ultima.
Sentì i passi non molto lontani della professoressa, ormai a secondi avrebbe aperto la porta, ma non poteva di sicuro mettersi in piedi come la stesse aspettando, avrebbe destato qualche sospetto riferito al proprio udito ben superiore al normale. Per questo attese che l'ingresso dell'ufficio si aprisse, prima di alzare lo sguardo, fissare intensamente Tisifone e di seguito alzarsi in piedi, facendo un lieve inchino col capo ed un saluto educato.

Immagine

Buongiorno Maestra.
La trovo molto bene oggi.


Le mostrò un sorriso sereno, una delle poche volte che capitava, una delle prime cose che si era reso conto di saper fare dopo l'incontro con l'Eterno, poi dalla tracolla estrasse una pila di documenti che in realtà si scoprirono essere tutti i compiti dei ragazzi del quarto e quinto anno Corvonero e Delfinazzurro corretti e revisionati dall'Assistente, consegnandoli alla docente in maniera che osservasse il lavoro e controllasse che fosse tutto in perfetto ordine. Al seguito giunse un'altra pila di fogli molto più piccola sulla quale erano segnalati tutti quanti i recuperi svolti dagli studenti del secondo e terzo anno Grifondoro e Tassorosso, con commenti dettagliati su ognuno di loro e considerazioni personali riguardo lo studio svolto.
Infine, giusto per completare l'opera, Zephyr le consegnò anche la confezione di spray pulente per lenti magiche e sfere di cristallo che la donna gli aveva commissionato di acquistare a Diagon Alley tre giorni prima, concludendo così con la parte burocratica e amministrativa della mattinata.

Credo di aver ricordato ogni cosa.
Ah, no, ancora due appunti: Yorkes, sesto anno Serpeverde, ha una giustificazione dei genitori per le interrogazioni della settimana prossima.
Pare che debba subire una operazione al San Mungo. Il certificato medico è firmato da un certo Dottor Brightless.
Poi, Nei Lin, primo anno Dragargenteo, ha male inteso la domanda numero sette del compito, come potrà leggere. Non mi sono permesso di inserire il voto in quel caso, preferendo fosse lei a gestire la situazione.
Mi auguro di aver agito adeguatamente.
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Messaggioda Tisifone » 07/06/2014, 22:43

[03 Luglio 2108 - Ore 11:30 - Ufficio di Tisifone Samyliak]



Quando Zephyr aveva espresso il desiderio di poter parlare un po’ con lei di questioni private, Tisifone, dopo una veloce riorganizzazione mentale degli impegni che aveva tra la scuola e il compagno, gli aveva dato appuntamento senza alcun indugio per quel giorno, l’unico in tutta la settimana che avrebbe permesso loro di affrontare con serenità e senza alcuna fretta qualsiasi argomento stesse così a cuore al Corvonero. Esteriormente, quindi, la donna non aveva mostrato alcuna sorpresa o preoccupazione per quella esplicita quanto inusuale richiesta – non che con il suo Assistente parlassero solamente di mantiche e affine ma quelli che lei chiamava “argomenti di vita” erano soliti emergere spontaneamente nel corso di un discorso, entrambi troppo riservati per azzardarsi a fare delle domande personali - mentre interiormente si era ritrovata a dover fare i conti con un piccolo tsunami emotivo che, per sua sfortuna, non era passato inosservato ai suoi padrini in compagnia dei quali si trovava quando aveva ricevuto la missiva.

Vorrà andarsene?

Aveva mormorato con tono malinconico rivolgendo occhiate astiose alla povera pergamena.

Probabile. Viene per tutti il tempo di lasciare il nido e imparare a volare con le proprie ali…

Le aveva risposto Asher, prendendola affettuosamente in giro, più sollevato di quanto stava dando a vedere nel rendersi conto di quanto la figlioccia si fosse affezionato a quel ragazzino.

Già… ma non credevo facesse così male.

Fa male solo perché gli vuoi bene milaja.

Il sorriso dolce e soddisfatto di Asher aveva adombrato il cipiglio di Demetri rafforzando in lei la sensazione [Intuito (S)/37] che Zephyr avesse richiesto quell’incontro semplicemente per presentarle le sue “dimissioni” in qualità di Assistente. La cosa strana – non tanto in realtà alla luce del commento del Medimago – era che per quanto avesse sempre saputo che quel giorno sarebbe arrivato più prima che poi, non poteva evitare di provare a riguardo sentimenti contrastanti. Se da un lato infatti era consapevole di non avere quasi più nulla da insegnargli e che quindi fosse giunto il momento per lui di affrontare il mondo con le sue gambe, dall’altro privarsi delle loro chiacchierate, dei suoi commenti arguti e della sua prospettiva sul mondo – a volte così diversa dalla propria – le avrebbe causato un dolore enorme che avrebbe fatto fatica a gestire.

E pensare che non lo volevo neanche come Assistente…

Le labbra si inarcarono in un sorrisetto ironico a quel pensiero mentre, varcato il portone di Hogwarts, si avviava verso le scale in modo da giungere nel suo ufficio in perfetto orario. In effetti sembrava essere passato un secolo o due da quando il ragazzo allora quindicenne aveva frantumato una delle sue sfere di cristallo, facendola schizzare lontano dalle sue mani per un eccesso di magia. E nonostante allora avesse acconsentito a dargli una possibilità controvoglia, più per timore di attirare su di sé le ire del Fato che per un reale desiderio di farsi carico della sua crescita personale, mai in tutti quegli anni si era pentita della scelta fatta. Il Prefetto si era dimostrato una persona degna di fiducia e rispetto, dotata di una mente elastica e reattiva e di una sensibilità fuori dal comune, vista la giovane età, che lo aveva reso ai suoi occhi indispensabile in più di una occasione, soprattutto quando la sua instabilità emotiva e il carico di lavoro minacciavano di soffocarla. Aveva accolto con gioia – anche se forse solo il battito del suo cuore aveva fatto comprendere all’altro esattamente quanto – la sua richiesta di poter mantenere il suo ruolo anche dopo i M.A.G.O. e, orgogliosa quasi come una madre, aveva osservato i progressi che aveva compiuto nei mesi successivi, diventando sempre più fiduciosa sull’uomo e sul Vate che sarebbe diventato in futuro.

Ssspribuli!
( Arrivate!)


Sibilò a Idra che aveva preferito seguirla sulle sue spire fin dai margini della Foresta Proibita dove si erano incontrate. Tisifone infatti aveva approfittato della mancanza di impegni fino alle 11.30 per restare a dormire a Londra e fare una passeggiata con il compagno per le vie della Londra Babbana spinti solo dal desiderio di passare un po’ di tempo insieme come tutte le coppie normali.

Vssstrechi v kachessstve Pomossshchnika?
( Incontri così il tuo Assistente?)


Le chiese il pitone la cui voce risuonò alle orecchie della donna un misto di sarcastico e incredulo.

Sssnet net ... ya mosssgu izsssmenit' , kak tol'ko... ssszabyt' yego!

(No no… mi cambio non appena…come non detto!


Una volta aperta la porta del proprio ufficio, infatti, la prima cosa che i suoi occhi incrociarono fu lo sguardo vermiglio del suo Assistente che, come accadeva fin troppo spesso ultimamente, ebbe il potere se non proprio di farla arrossire – aveva ancora un buon autocontrollo su certe reazioni del suo corpo – almeno di far accelerare di molto il suo battito cardiaco e di farle brillare gli occhi per una manciata di secondi. Se i primi tempi aveva considerato inopportuno e altamente fastidioso quel tipo di reazione – era pur sempre una donna impegnata in procinto, si sperava, di sposarsi, e lui era il suo Assistente – alla fine si era rassegnata e quindi abituata a loro, imputando il tutto al fatto di essere pur sempre un essere umano e che lui era diventato oggettivamente un bel ragazzo.

Buongiorno Maestra.

Buon giorno Zephyr… Sono in ritardo io o è lei a essere più che puntuale?

Si informò senza alcuna nota di ironia chiudendosi la porta alle spalle dopo essersi assicurata che Idra stesse strisciando sicura verso il suo albero, incapace ancora di usare il "tu" nei confronti del ragazzo.

La trovo molto bene oggi.

Grazie per la pietosa bugia.

Rispose e questa volta un lieve rossore affluì a colorarle le guance per l’imbarazzo di essersi fatta “beccare” in un abbigliamento a dir poco sconveniente dal ragazzo. Dovendo andare in giro per negozi babbani, Tisifone aveva optato per un look adeguato composto da un vestitino a fiori scamiciato che le lasciava scoperte le gambe nude a partire da metà coscia, un giacchettino di filo rosso con le maniche a tre quarti, delle decolté e un capello dello stesso colore che le dava un’aria da ragazzina. Gli unici accenni di eccentricità erano rappresentati dall’enorme borsa, in realtà vuota, e dalla miriade di braccialetti di diversa foggia e materiali che portava ai polsi. Se avesse immaginato di trovarlo già lì avrebbe di certo perso un minuto o due in giardino per cambiarsi d’abito con un colpo di bacchetta!

Immagine



Ma tutto considerato riceverla da un ragazzo così carino non può che far bene all’umore.

Aggiunse, ricambiando quel piccolo dono – il sorriso sereno che le rivolse – con uno altrettanto sincero e raro, che le addolcì i lineamenti contagiando anche gli occhi. Si era spesso domanda cosa fosse accaduto nella vita del suo Assistente di così eclatante da giustificare un tale cambiamento ma era sempre giunta di fronte a un vicolo cieco invalicabile, finendo per attribuire il tutto semplicemente a un “effetto collaterale” del crescere.

Sediamoci che quelli – e con un cenno del capo indicò le pile di fogli che aveva in mano – sembrano pesare parecchio.

Prese quindi posto sulla poltrona di fronte a quella su cui il ragazzo era precedentemente seduto, reputando troppo formale sedersi al di là della scrivania, e, accavallate le gambe, iniziò a sfogliare la prima pila di compiti corretti che le aveva consegnato.

Solo due Troll… Allora è proprio vero che alla fine c’è speranza per tutti…

Commentò ironica non mettendo in dubbio, neanche per scherzo, la professionalità e la serietà con cui il ragazzo aveva svolto il suo lavoro. Se la maggior parte della classe aveva ottenuto un Accettabile allora le zucche dei suoi studenti non erano così vuote come credeva. Posata sulla scrivania la prima pila, prese la seconda, soffermandosi con maggior attenzione sulle considerazioni personali annotate dall’altro.

Vedo che concorda con me … - mormorò, mettendo da parte anche quel mucchio di compiti – Nessuno di loro possiede la scintilla giusta …

La nota di tristezza nella sua voce era abbastanza palese, soprattutto per il ragazzo che ormai conosceva quasi tutte le sue sfumature o quasi, e a molti sarebbe potuta suonare ipocrita o al minimo incomprensibile. In realtà, passando tutti quegli anni a stretto contatto con il Corvonero, la Divinante si era resa conto di quanto fosse importante, per chi era stato benedetto/maledetto dal Fato, avere qualcuno che lo guidasse nei labirinti intricati delle mantiche e delle insidie del Ministero.

Credo di aver ricordato ogni cosa.

E’ stato impeccabile, come al solito.

Lo elogiò, sincera, alzandosi per andare a sistemare la confezione di spray in uno dei mobiletti in basso della libreria e mostrandogli involontariamente, nel caso in cui lui le avesse guardato le gambe, dei piccoli segni violacei all’altezza dei polpacci. Dopo ogni allenamento Noah si prendeva egregiamente cura di lei e del suo corpo ma a volta capitava che qualche segno non troppo evidente né doloroso sfuggisse al controllo minuzioso del compagno.

Ah, no, ancora due appunti…

Piegata sulle ginocchia ruotò il busto verso di lui, rivolgendogli uno sguardo tra il curioso e il perplesso.

Yorkes, sesto anno Serpeverde, ha una giustificazione dei genitori per le interrogazioni della settimana prossima.
Pare che debba subire una operazione al San Mungo. Il certificato medico è firmato da un certo Dottor Brightless. Poi, Nei Lin, primo anno Dragargenteo, ha male inteso la domanda numero sette del compito, come potrà leggere. Non mi sono permesso di inserire il voto in quel caso, preferendo fosse lei a gestire la situazione.
Mi auguro di aver agito adeguatamente.


Non per ripetermi ma è stato impeccabile – ripetè rimettendosi in piedi e tornando a sedersi di fronte a lui – Interrogherò la Dragargento subito dopo la consegna dei compiti così scopriremo cosa effettivamente non ha compreso. Ora se abbiamo finito le formalità – necessarie ovviamente ma che quel giorno passavano decisamente in secondo piano, almeno per lei – sono molto curiosa di sentire cosa vuole discutere con me…

Diretta come al suo solito, ma senza essere acida o indisponente, anzi la sincera curiosità che provava era facilmente leggibile nei lineamenti del suo viso.

Tè freddo, limonata o succo di zucca?

Chiese subito dopo perché faceva caldo e aveva il bisogno di dissetarsi con qualcosa di fresco e perché ogni chiacchierata che si rispettava doveva avvenire con davanti qualcosa da bere e da sgranocchiare.
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Messaggioda Zephyr » 10/06/2014, 23:35

[newsgoth]
Buon giorno Zephyr… Sono in ritardo io o è lei a essere più che puntuale?

Io in anticipo e lei in orario, Maestra.
Ho svolto alcune commissioni personali prima del previsto, tutto qui.
La trovo molto bene oggi.


Grazie per la pietosa bugia.
Ma tutto considerato riceverla da un ragazzo così carino non può che far bene all’umore.


Assumerei il veritaserum senza indugi, qualora fosse necessario.
Mi creda, inoltre il cappellino è adorabile.


Replicò subito con un sorriso leggero e gentile nei confronti della donna.
L'abbigliamento di Tisifone quella mattina era più incline ai gusti di Zephyr, in quanto tipicamente mondano e filo-babbano.
Attese che la professoressa si sistemasse e facesse sistemare anche il proprio serpente, dandole tutto il tempo necessario senza dover passare immediatamente al dunque, o meglio, al preambolo della vera conversazione importante di quella mattina.
Una volta seduti nuovamente sulle poltrone alla destra della scrivania, il Prefetto consegnò all'insegnante, in quanto Assistente, i fascicoli contenenti tutti i compiti svolti dagli alunni, corretti e arricchiti da giudizi personali che la aiutassero ad inquadrare ogni alunno.
Svolgeva quelle mansioni da molto tempo ormai, e all'inizio non era stato semplice imparare come gestire tutto quelle scartoffie, specie perché Tisifone Samyliak era una persona estremamente ordinata. Ad ogni modo, andando avanti con l'esperienza e passandoci su qualche notte, non avendo il problema delle ore di sonno perse, riuscì nell'intento di consegnare in tempi sempre ragionevoli tutto quanto il materiale senza più commettere errori o sviste di qualsiasi genere.

Solo due Troll… Allora è proprio vero che alla fine c’è speranza per tutti…
Vedo che concorda con me … Nessuno di loro possiede la scintilla giusta…


Diceva le stessa identica cosa poco prima di incontrare il sottoscritto.


Un incoraggiamento?
Si, assomigliava in tutto e per tutto a quello.
Zephyr sapeva riconoscere i dispiaceri e le sfumature di tristezza nel volto e nella voce della docente e un tempo avrebbe preferito non dire niente, non sapendo esattamente come comportarsi in un frangente simile.
Adesso invece, più conscio del legame con lei ed anche spinto da una vitalità fino ad allora sopita, cercava sempre di tirarla su col morale, enfatizzando tra l'altro i compiti migliori, speranzoso con lei che fosse in vista un nuovo adepto delle forze dell'Essere.
Condivideva molti gli stati d'animo di Tisifone, pensava che in quel modo lei si sentisse molto più tranquilla nel rivolgersi a lui oltre che come Assistente anche come amico, peccato che l'arduo scoglio del "lei" non era stato ancora superato.
Trattarono per altri minuti la questione "compiti", con tutte quante le segnalazioni del ragazzo e le informazioni reperite durante le correzioni, dopo di che finalmente giunse il momento per parlare delle cose meno professionali e più intime.

Non per ripetermi ma è stato impeccabile.
Interrogherò la Dragargento subito dopo la consegna dei compiti così scopriremo cosa effettivamente non ha compreso.
Ora se abbiamo finito le formalità... sono molto curiosa di sentire cosa vuole discutere con me…


Credo sia comprensibile, Maestra.

Tè freddo, limonata o succo di zucca?

Limonata, grazie.


Rispose con tono gentile e leggermente più basso, frutto del fiorire della propria maturità virile.
Ricevuto il bicchiere contenente il fresco drink, Zephyr ne assaporò il gusto pian piano, sentendo scorrere la vitamina C in corpo.
Nel mentre, aspettava che Tisifone tornasse seduta davanti a lui, così da riprendere a parlare da dove avevano interrotto.
Era davvero una donna bellissima, non c'erano dubbi. Adesso che il sangue di Lestat gli scorreva in corpo, faceva molta più attenzione ai dettagli ed era più affascinato dalle persone e dagli aspetti che le caratterizzavano. Ciò che gli piaceva della Samyliak erano gli occhi, gli zigomi, le cosce e le caviglie. Tenne quei commenti per sé, naturalmente, sorvolando il corpo della donna solo per brevi istanti, evitando di risultare insolente.

In realtà sono qui per tre motivazioni.
Partendo dalla prima, avrei bisogno di sapere se, secondo lei, ho raggiunto un adeguato grado di conoscenza per intraprendere la carriera come Divinante e qualora la sua risposta fosse positiva, quali sono le procedure da effettuare per il riconoscimento e l'abilitazione professionale.


Sapeva che forse quella notizia avrebbe riempito il cuore della Samyliak di gioia.
Finalmente qualcuno che voleva seguire le sue orme, il primo dopo una lunga serie di studenti durata quattro anni, da quel che aveva capito.
Naturalmente svolgere un lavoro simile non era esattamente la cosa più semplice del mondo, per quanto nell'ambito magico era più semplice incontrare persone che credevano al fato e alla sua mutevole spirale di inconoscibile ma non imprevedibile potenza.
Comunque quella era soltanto la prima parte, c'era ancora una richiesta che voleva farle prima di passare alla pozione regalo, una richiesta strana, una richiesta dettata da una lunga ponderazione e che avrebbe permesso a quelle due persone di continuare ad essere a contatto anche dopo l'allontanamento di Zephyr da Hogwarts con il conseguente abbandono della carica di Assistente.
Una richiesta che venne rivolta, proprio come piaceva a loro, in modo diretto e senza girarci troppo intorno.

Bene, adesso passiamo alla seconda motivazione della mia richiesta di incontro.
Che cosa ne direbbe di aprire una attività commerciale insieme?
Vendita di articoli inerenti alla Divinazione: amuleti e oggettistica magica da ornamento, particolari spezie per il tè, libri specializzati e quant'altro.


Piccola pausa, un sorso di limonata.

Considerando il successo dell'attività del signor Seal e della signorina Parker, i quali hanno focalizzato la propria attenzione nel servizio grazie ad una passione comune, ho pensato che potesse essere una valida occasione anche per noi due che, alla fine e seppur in maniera diversa, condividiamo qualcosa di profondo e possibilmente interessante, giusto?
[/newsgoth]
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Messaggioda Tisifone » 11/06/2014, 22:32

Io in anticipo e lei in orario, Maestra.
Ho svolto alcune commissioni personali prima del previsto, tutto qui.
La trovo molto bene oggi.


Increspò le labbra in un sorriso tenue a quella risposta mentre un eco di sorpresa riverberava in lei. Non si sarebbe mai abituata a quel nuovo lato del carattere di Zephyr, più loquace e incline a condividere piccoli dettagli della propria vita, così come ancora faceva fatica a riconoscere se stessa nei modi rilassati e aperti con cui si relazionava con lui e, spesso, con il resto del mondo. A volte pensava che il Fato fosse stato benigno con loro, facendoli maturare insieme, anche se attraverso percorsi completamente diversi, in modo da trovarsi sempre in un certo qual modo in sintonia, nell'essere schivi e riservati prima , più aperti e disponibili adesso. Quello però non le impediva di provare un certo imbarazzo nel mostrarsi a lui in abiti babbani e per di più giovanili come quelli che aveva indossato per passeggiare per la Londra Babbana, imbarazzo quello dovuto più alla sensazione di apparire ridicola che alla necessità di dover mantenere un certo distacco professionale, sopratutto considerato che non era più un suo studente. Si schernì quindi per quel complimento, facendogliene uno a sua volta in maniera schietta e sincera.

Assumerei il veritaserum senza indugi, qualora fosse necessario.
Mi creda, inoltre il cappellino è adorabile.


Portò istintivamente la mano destra alla testa, a tastare quell'accessorio così inusuale per lei e che aveva indossato solo perchè incluso nel pacchetto che la commessa aveva composto appositamente per lei in modo che, una volta a casa, non avrebbe dovuto scervellarsi per fare gli abbinamenti giusti, e scrollò le spalle. Non comprendeva cosa ci fosse di adorabile in quel semplice oggetto di stoffa - come non comprendeva cosa trovasse Noah di eccitante nella maggior parte dei vestiti babbani che sua cugina l'aveva convinta a comprare - e le andava bene così. Aveva ormai rinunciato da tempo a far emergere quella parte della sua femminilità - se mai fosse esistita - relativi ad abiti e affini, accontentandosi di non apparire ridicola o volgare. Confermato al suo Assistente che gli credeva sulla parola e quindi non lo avrebbe costretto ad assumere del Veritaserum Tisifone prese posto di fronte a lui e iniziò a controllare i compiti che l'altro aveva corretto, soffermandosi con maggior interesse non tanto sui voti e sulle note di carattere tecnico, che, in virtù dell'esperienza maturata, sapeva essere pressocchè perfette quanto sulle sue considerazioni personali che sembravano non discostare più di tante dalle proprie. Per quanto alcuni degli studenti del terzo e quarto anno erano molto promettenti sotto un profilo teorico nessuno di loro sembrava possedere una particolare attitudine per una mantica specifica e per la Divinazione pratica in generale.

Diceva la stessa identica cosa poco prima di incontrare il sottoscritto.


Vero... Lei è stato il primo barlume di luce dopo anni di oscurità - e non si riferiva solo al fatto che i pesanti tendaggi con cui aveva arredato la sua aula fossero quasi sempre tirati - Una piccola benedizione travestita da intralcio - non era un mistero per nessuno dei due la resistenza passiva che la donna aveva opposto i primi tempi di fronte all'idea di avere un Assistente, e per quanto non ne andasse molto orgogliosa, non ora che aveva avuto modo di apprezzare l'ex Corvonero sotto diversi aspetti, non aveva alcuna intenzione di rinnegare le sue azioni passate. - Hummm forse dovremmo apportare una piccola modifica al programma dell'anno prossimo, prevedendo una lezione pratica sulla Chiaroveggenza a metà anno per tutti gli studenti a partire dal quarto ...


Propose con un tono di voce più sollevato e velatamente ottimista. Dubitava fortemente che Hogwarts avrebbe ospitato un altra persona dotata di un promettente potenziale divinatorio come quello che aveva dimostrato Zephyr anni prima ma provarci non le sarebbe costato nulla e anzi le avrebbe impedito di farsi assillare da dubbi fastidiosi. Una volta terminate le formalità ed essersi complimentata con il ragazzo per l'eccellente lavoro svolto, Tisifone gli chiese, senza giri di parole, di andare direttamente al sodo e soddisfare finalmente la sua curiosità che quella richiesta inusuale aveva stuzzicato non poco.

Limonata, grazie.


Con un colpo di bacchetta evocò una brocca di limonata fresca e due bicchieri già pieni, porgendone uno al ragazzo e tenendo l'altro per sè. Strinse lievemente la superficie ghiacciata con entrambe le mani, beandosi della sensazione di freddo che risvegliò le sue terminazioni nervose, prima di bere un piccolo sorso. Nonostante i decenni passati in Inghilterra avvertiva ancora la mancanza delle gelide notti siberiane.

In realtà sono qui per tre motivazioni. - con un lieve cenno del capo lo esortò a proseguire, senza cercare neanche di dissimulare l'impennata di curiosità che l'aveva colta a quella precisazione - Partendo dalla prima, avrei bisogno di sapere se, secondo lei, ho raggiunto un adeguato grado di conoscenza per intraprendere la carriera come Divinante e qualora la sua risposta fosse positiva, quali sono le procedure da effettuare per il riconoscimento e l'abilitazione professionale.


Tum.Tum. Tum.

Il battito del cuore di Tisifone accelerò improvvisamente, tanto da saturare le orecchie della donna con il suo suono ritmico, mentre gli occhi le brillavano di un sentimento molto simile all'orgoglio materno perchè era così che si sentiva contro ogni logica e cioè come una madre di fronte al figlio che le confidava di voler seguire le sue orme. Quell'ondata di sentimenti positivi e intossicanti però venne ben presto spazzata via dal timore e dalla preoccupazione perchè la sua di esperienza con il Ministero era stato completamente devastante e non avrebbe permesso mai che Zephyr dovesse sopportare il suo stesso calvario.

E' un Vate non un Veggente...


Si ripetè come un mantra mentre il battito del suo cuore, sempre accelerato, cambiava leggermente, un mutamento impercettibile dovuto all'alternarsi delle sue emozioni ma che forse non sarebbe passato inosservato all'udito fine dell'altro. Peccato che le potenzialità di Kenway fossero secondo lei tali che se ben indirizzato avrebbe potuto raggiungere un grado di connessione tale con le forze che regolavano l'Universo da poter diventare un ottimo Veggente.

Non é una questione di conoscenze - affermò secca, liquidando la questione sventolando la mano destra. L'aveva seguito personalmente per più di tre anni, era ovvio che fosse altamente preparato, più di molti sedicenti Vati certificati dal Ministero - quanto di opportunità. Hai un enorme potenziale che potrebbe aprirti più porte di quelle che immagini e non so quanto possa essere saggio attirare su di esso l'attenzione del Ministero.


Sull'onda delle emozioni che si agitavano in lei aveva perso qualsiasi residuo di formalismo rivolgendosi al ragazzo con il "tu" e quando se ne accorse -lo sguardo leggermente sgranato e il cuore che perse un battito o due - non fece nulla per scusarsi o tornare indietro, lasciando all'altro la scelta di correggerla o meno.

Esistono altre opportunità di lavoro nel Mondo Magico che pur non coinvolgendo la Divinazione potrebbero solleticare il tuo interesse – e in cui ovviamente secondo lei avrebbe potuto eccellere senza alcun problema – come il MagiFilosofo per esempio oppure il MagiSapiente. - elencò mostrando con una nota di dubbio nel nominare la seconda carriera, prima di aggiungere - In ogni caso se questo é quello che vuoi ti sosterrò nella sua scelta. Ti aiuterò a preparare l’esame che dovrai sostenere per dimostrare loro che non sei un ciarlatano e poi ti accompagnerò al Ministero per la registrazione… Ti dovranno classificare come Vate e certificare la tua competenza con le mantiche di elezione…


Una piccola smorfia di disgusto comparve sul suo viso al pensiero di quei pomposi e ottusi lecchini ministeriali che giravano intorno al suo pupillo come degli squali in cerca di carne fresca. In realtà neanche l'idea di doversi confrontare nuovamente con alcuni di loro le sorrideva molto ma non aveva intenzione di lasciare Zephyr da solo quindi a meno che il ragazzo non avesse espressamente rifiutato il suo aiuto lei sarebbe stata al suo fianco per tutta la durata dell’iter burocratico.

Ti devo avvertire però - aggiunse dopo aver ascoltato eventuali domande o obiezioni- la Chiarudienza non é una mantica molto apprezzata perché sviluppare una affinità con essa è molto complessa e ancor più complesso è verificarne la padronanza quindi potrebbe essere più difficile del normale… - dopotutto loro aveva dovuto ricorrere a una specie di Pozione dell'empatia che Demetri le aveva distillato a posta per permetterle di percepire in tempo reale lo stato mentale come se potesse leggergli nel pensiero - Inoltre puoi registrare fino a un massimo di tre mantiche quindi se ti senti “attratto” da qualche altro aspetto della Divinazione possiamo approfondirne la conoscenza…

Si morse il labbro inferiore, chiedendosi se esisteva un modo per far parte della commissione esaminatrice e quindi dargli la possibilità di essere valutato da persone competenti che non si sarebbero lasciate influenzare dal tipo di mantica scelto. Portò alle labbra il proprio bicchiere, bevendo un lungo sorso di limonata per rianimare la gola un po’ secca dopo tanto parlare, gesto di cui però si pentì quasi subito vista la reazione alla domanda successiva che le pose il suo Assistente.

Bene, adesso passiamo alla seconda motivazione della mia richiesta di incontro.
Che cosa ne direbbe di aprire una attività commerciale insieme?


Coff cofff… Aprire una coff coff cosa?!?!


Una parte del liquido ingerito le andò di traverso, facendola tossire e solo grazie al suo ferreo autocontrollo riuscì a non sputare l’eccesso. Sbattè gli occhi più volte incredula, come se il suo cervello non fosse capace di processare quella che tecnicamente era una proposta semplice e chiara.

Vendita di articoli inerenti alla Divinazione: amuleti e oggettistica magica da ornamento, particolari spezie per il tè, libri specializzati e quant'altro.


L’idea di aprire un negozio di questo genere è buona – esordì non appena ebbe recuperato la voce e la certezza che la stessa non sarebbe risuonata gracchiante o stridula – soprattutto considerato che ne esistono molto pochi nel Mondo Magico - e quelli che esistevano non peccavano certo di affidabilità e serietà – Quello che non comprendo è come mai tu voglia aprirlo insieme a me.


E la nota scettica nella sua voce era abbastanza palese. Non credeva ci fosse sotto chissà quale secondo fine, si fidava di lui molto più che di altre persone, ma nonostante questo non riusciva a comprendere cosa potesse spingerlo a volerla in maniera più o meno stabile nella sua vita. Che Zephyr si fosse affezionata a lei a tal punto era qualcosa che la sua mentalità distorta non le permetteva di concepire neanche lontanamente.

Considerando il successo dell'attività del signor Seal e della signorina Parker, i quali hanno focalizzato la propria attenzione nel servizio grazie ad una passione comune, ho pensato che potesse essere una valida occasione anche per noi due che, alla fine e seppur in maniera diversa, condividiamo qualcosa di profondo e possibilmente interessante, giusto?


Annuì riflessiva, le sopracciglia aggrottate e l’indice che picchiettava sul lato del bicchiere. Si, quello che li legava era qualcosa di se non proprio unico di sicuro raro visto il numero esiguo di Vati e Veggenti certificati esistenti, e che aveva di molto alleviato il senso di solitudine e smarrimento che aveva provato in passato. Non avere nessuno con cui confrontarsi alla pari – quindi non solo sotto un aspetto prettamente teorico ma anche pratico – a lungo andare era logorante e portava all’impoverimento conoscitivo perché non vi era alcuno stimolo a fare ricerche solo per confutare le proprie tesi.

Non credevo avessi voglia di passare ancora del tempo insieme a me e per di più senza i compiti a farti da scudo…


Una battuta ironica – per molti forse pungente – pronunciata però con il sorriso sulle labbra.

E dimmi hai anche già in mente dove aprirlo questo fantomatico negozio?


Prima di dargli una risposta definitiva avrebbe dovuto consultarsi Noah ma quello non le impediva di approfondire l’argomento per avere lei per prima le idee chiare su cosa fare, anche se era abbastanza palese che l’idea la stuzzicasse parecchio.

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Tutte le informazioni citate sono state concordate con l'Amministrazione
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