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da Ethan Travis » 05/03/2014, 23:04
Be' ecco...io pensavo di fare l'investigatore... Non ho la minima idea di quale possa essere una carriera adatta al mio futuro: tutti i miei pensieri vanno sempre e solo verso mio padre, Ethan... Forse indagare sulla sua...scomparsa... E' l'unica via che mi è rimasta. Avevo bisogno di un mezzo per raggiungere il mio scopo e credo di averlo trovato finalmente...
Ethan assottigliò lo sguardo lentamente, ma non con aria triste o infastidita, bensì pensosa e filosofica. Osservava attentamente i contorni del viso della ragazza, analizzava quello che aveva appena detto e pensava tra se determinate cose, svolgeva determinati ragionamenti che non era nemmeno tanto sicuro di voler condividere con lei per paura di offenderla o farle del male. Tuttavia però, comprese presto che poteva mettere giù quelle idee in maniera più positiva, provando a spiegarle quello che gli frullava nel cervello ma tirando in ballo anche qualcosa di bello, affascinante e, alla fine speranzoso, come l'ignoto e l'inconoscibile. Bevve un piccolo sorso di cioccolata, sospirando e assaporandone la dolcezza, per poi sorridere di nuovo, ma adesso con una leggerezza quasi eterea.
Io non credo che sia tutto quanto merito del caso, Cappie... Voglio dire che forse la Trama ti ha messo a disposizione un'alternativa alla tristezza, poiché magari non ha potuto evitare che tuo padre scomparisse... Forse non è molto oppure sto dicendo un mucchio di scemenze, ma penso che nella vita di ognuno di noi esista una provvidenza, supportata da forze sconosciute ed anche dalle persone scomparse che con il potere del loro amore ci proteggono o per lo meno ci provano. ... Magari, tuo papà pur non sapendo tornare da te ha trovato il modo di insegnarti qualcosa da lontano. Diventando una investigatrice imparerai a sapertela cavare da sola e a sfruttare la mente per non farti prendere in giro dal prossimo! Non pensarla come un'unica via rimasta, bensì come... La via più bella da seguire.
Ok, Ethan Travis Fox era una sorta di santificazione assoluta dell'essere umano medio, ma ciò non toglieva che comunque quello che stava dicendo poteva anche essere interpretato nel modo giusto, o magari tirasse su di morale una ragazza preoccupata e dispiaciuta come Cappie. L'intento del ragazzo non era solo aiutarla a superare il dolore per la perdita del genitore ma anche convincerla ad inseguire una strada per tornare a sorridere, sentirsi realizzati e di conseguenza più felici: mostrare così al padre, ovunque fosse, che la sua bambina era diventata grande, forte e capace di cavarsela in ogni situazione. Il Grifondoro credeva fermamente nelle abilità e nelle capacità dell'amica, perché comunque era fin dal primo anno che la Tassetta aveva subito un aumento considerevole di tutte le facoltà, sia mentali che fisiche, stupendo molti docenti con il proprio miglioramento e riuscendo addirittura a non subire alcun ammonimento disciplinare anche minimo dopo i terribili problemi del Mezzo Drago di tre anni prima. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarla e se ci avessero provato... Ethan li avrebbe fatti finire in galera, grazie al suo futuro lavoro!
Te l'ho detto, ha una parlantina un po' schietta ma è una ragazza davvero simpaticissima! E soprattutto è pronta a darti qualsiasi tipo di consiglio, ogni volta che ne hai bisogno!
Ogni tanto ha una esuberanza che mi lascia leggermente... Interdetto! Forse devo ancora imparare a sapermi rapportare con lei nel modo giusto ma conto di impararlo presto!
Non voleva assolutamente risultare antipatico a Kelly Everett, poiché anche lei gli sembrava una ragazza per bene, una persona con alle spalle molte sfortune ma sicuramente che sapeva il fatto suo, sempre pronta a dare forza ed energia con il proprio buon umore e la propria grinta. Ethan Travis a volte invidiava delle persone così, perché anche se lui voleva in un certo senso fare lo stesso loro effetto, difficilmente riusciva a sprizzare quello stesso temperamento che poi, all'effettiva, rendeva possibile la carica al resto del gruppo. Imparare e apprendere da tutti ciò che loro potevano insegnargli: questo era da sempre quello che gli diceva e ripeteva la madre, convincendolo ad essere sempre di larghe vedute per non rimanere mai indietro, evitando però di non pensare con la propria testa. La conversazione infine si spostò sull'amica comune Miyabi, o meglio, amica per Caroline Priscilla e per lui... Beh, chissà, qualcosa di più forse. Non sapeva come definire bene le sensazioni che provava per lei e con i genitori si era sempre rifiutato di parlarne per timidezza, però sapeva che con la Tassorosso e collega del coro forse poteva aprirsi e spiegarle esattamente cosa ci fosse nel suo cuore quando stava a contatto con la giapponese od anche quando stava lontana. Di tutta risposta, Cappie seppe quasi immediatamente come diagnosticare quel problema, ed anche con una saggia maestria.
Uhm fammi pensare... Provi anche una strana sensazione allo stomaco, una morsa, una stretta forte e piacevole? Vorresti abbracciarla, tenerle la mano, accarezzarla sempre? Ogni tanto ti ritrovi a pensare che...vorresti baciarla?
Uh? Si si, esatto! Beh... Direi di si, è una cosa che penso e sogno spesso... ... Baciarla!? Ecco, non saprei, forse si, io... Uhm...
Caro amico mio, secondo le mie indagini posso ben ipotizzare che tu ti sia... Innamorato!
I... Innamorato? ... Io? Cioè come mio padre e mia madre? Come Ron Weasley con Hermione Granger?
Perché tanto Hermione era sempre in mezzo ai suoi discorsi, ci finiva per forza in qualche modo, anche il più impensabile, come in quel caso.
Ok d'accordo, forse ho un po' esagerato, ma eri diventato tutto rosso e non potevo non approfittarne! Comunque, parlando seriamente, io fossi in te inizierei a pensarci: tutto quello che mi hai descritto sono le stesse identiche cose che provo io quando il mio... Ragazzo è lontano... Forse stai iniziando a provare per Miya qualcosa di più che una semplice amicizia...
Annuì lentamente, mordendosi le labbra con fare nervoso, sorridendo appena quando ricevette la pacca sulla spalla, non sapendo come reagire. Davvero stava provando un simile sentimento per l'amica del cuore? Per la sua Hime-chan? Ma se allora era così, da quando era cominciato? Dal primo giorno, da ieri, da un anno prima... Quando? No, a quelle domande Cappie non avrebbe mai potuto rispondere, perché non li viveva frequentemente ed in più non stava nella testa del Grifondoro, ma sicuramente lo aveva aiutato tantissimo. Adesso però, c'era un'altra domanda molto preoccupante che gli frullava nella mente e che lo portava a sudare appena freddo ed essere incredibilmente preoccupato, talmente tanto da avere un lungo brivido dietro la schiena e il batticuore.
La trovi stupenda, non è vero?
Senza offesa eh!? ... Ma per me è la più bella di tutte... Però... A parte il fatto che, cavoli, allora sei proprio portata a fare l'investigatrice, hai capito subito il mio problema! ... Comunque... Ma adesso, come faccio se lei... Lei...
"Non corrisponde", era quello il finale della domanda, ma non riuscì nemmeno a pronunciarlo, troppo preoccupato per proseguire fluidamente.
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da Caroline Priscilla » 06/03/2014, 19:21
Non era mai facile parlare del proprio futuro, specie quando esso ti appariva ancora lontano e indefinito. Ethan Travis aveva le idee chiare su cosa fare da grande, lei invece...ci stava ancora pensando. Non che la carriera da investigatore non l'allettasse, anzi; tuttavia la Tassorosso non poteva fare a meno di chiedersi se avrebbe intrapreso o meno quella strada se suo padre fosse morto e se dedicarsi anima e corpo al campo dell'investigazione l'avrebbe resa una persona migliore o l'avrebbe incantenata a quella che poteva considerarsi la sua unica ossessione: scoprire la verità. Sfogarsi con un amico di tanto in tanto faceva bene al corpo e allo spirito, ma Cappie non si aspettava minimamente di ricevere dal Grifondoro un consiglio che, se seguito, avrebbe alleggerito molto il suo cuore dal peso che lo aggravava.
Io non credo che sia tutto quanto merito del caso, Cappie... Voglio dire che forse la Trama ti ha messo a disposizione un'alternativa alla tristezza, poiché magari non ha potuto evitare che tuo padre scomparisse... Forse non è molto oppure sto dicendo un mucchio di scemenze, ma penso che nella vita di ognuno di noi esista una provvidenza, supportata da forze sconosciute ed anche dalle persone scomparse che con il potere del loro amore ci proteggono o per lo meno ci provano. ... Magari, tuo papà pur non sapendo tornare da te ha trovato il modo di insegnarti qualcosa da lontano. Diventando una investigatrice imparerai a sapertela cavare da sola e a sfruttare la mente per non farti prendere in giro dal prossimo! Non pensarla come un'unica via rimasta, bensì come... La via più bella da seguire.
Rimase per un attimo in silenzio, soppesando attentamente le sue parole e cercando di assorbirle in maniera da comprenderne il significato intrinseco. Non avrebbe dovuto seguire quella strada perchè era l'unica che le avrebbe permesso di raggiungere i propri scopi, quanto perchè in questo modo si sarebbe resa indipendente, forte e capace di affrontare il mondo. Tutte qualità che qualsiasi padre vorrebbe per la propria bambina. E lei non poteva fare altro che rendergli omaggio in questo modo, crescendo e diventando adulta, in grado di cavarsela anche quando gli ostacoli erano molto più grossi di lei. E non ci voleva molto per esserlo, in fondo.
La via più bella da seguire, eh? Vedrò cosa riesco a fare, signor giudice! In fondo non ho ancora iniziato questo lavoro: può darsi che sia anche divertente farlo!
Le sarebbe piaciuto poter chiedere ad una certa persona maggiori informazioni, ma sfortunatamente Marshall era un uomo impegnato e che non poteva dedicare il suo tempo ad una ragazzina di sedici anni, almeno al momento. Forse lui avrebbe potuto risolvere quei pochi dubbi che le erano rimasti, ma ci sarebbe stato tempo e al momento la tassetta avrebbe dovuto concentrarsi solo ed esclusivamente sui G.U.F.O. e sulla sfida contro Cyprus e Musashi. A proposito del mondo nipponico, l'argomento di conversazione si spostò presto sulla loro amica in comune, amica di Ethan per così dire, che in quel momento si trovava proprio nella terra del Sol Levante insieme ad uno zio, l'unico parente che le era rimasto in vita dopo la strage. Cappie sperava di rivedere Miyabi, se non in quel momento, almeno in America e il suo stesso pensiero era condiviso anche dall'amico Grifondoro, sebbene per altri motivi: Ethan infatti sembrava in preda a chissà quali stravolgimenti ormonali e sentimentali, dal momento che rispose affermativamente a tutta una serie di domande che gli erano state rivolte dalla tassetta per capire quali sentimenti provasse per la piccola giapponese. Al termine di quella breve indagine, la giovane O'Neill affermò con una certa sicurezza che, se il Fox non si era innamorato della Stevens, poco ci mancava o perlomeno aveva solo bisogno di un po' di tempo per comprendere appieno la portata dei suoi sentimenti per lei.
I... Innamorato? ... Io? Cioè come mio padre e mia madre? Come Ron Weasley con Hermione Granger?
E come Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, Biancaneve e il Principe Azzurro, Vegeta e Bulma... Si si, proprio come loro!
Disse con tono fintamente serio, snocciolando tutta una serie di coppie più o meno famose, alcune provenienti dalla sua infanzia, altre lette in età più matura e altre ancora suggerite dai fumetti che Vergil Cartwright le prestava di tanto in tanto; insomma, quello che Cappie voleva dire era inequivocabile, ma ancora più inequivocabile fu la reazione che ebbe il Grifondoro quando la tassetta gli chiese se trovasse la dolce Miyabi una ragazza assolutamente stupenda.
Senza offesa eh!? ... Ma per me è la più bella di tutte...
Non mi offendo, è il tuo cuore che parla!
Però... A parte il fatto che, cavoli, allora sei proprio portata a fare l'investigatrice, hai capito subito il mio problema!
Su, su, non esagerare Ethan! E' una cosa anche abbastanza ovvia da capire!
... Comunque... Ma adesso, come faccio se lei... Lei...
Il ragazzo sembrava in difficoltà nel cercare di continuare la frase. Cappie lo fissò per un paio di secondi, cercando di immedesimarsi in lui e di comprendere che cosa potesse metterlo tanto in agitazione riferito alla ragazza che gli piaceva [d20:14 + Intuito(P):13= 27]. Capirlo non fu difficile, anche se la Tassorosso non possedeva ancora abbastanza fiducia nelle proprie capacità deduttive da considerare le sue ipotesi delle verità certe e assolute.
Se lei non ricambia i tuoi sentimenti?- chiese quindi cercando conferma dall'altro prima di riprendere a parlare con un sorriso, sia per essere riuscita ad azzeccare il problema, sia perchè vedere Ethan in quella situazione la faceva sorridere per la dolcezza che stava dimostrando- Credo che intanto dovresti cercare di capire, per prima cosa, che tipo di sentimenti provi per lei. Non puoi partire in quarta senza sapere se ne sei veramente innamorato, se ti piace e basta oppure se la trovi un'amica speciale più delle altre, ma pur sempre un'amica...- disse, ragionando in fretta sul problema e snocciolando quello che era secondo il suo pensiero la cosa più giusta da fare -E solo quando avrai capito i tuoi sentimenti...be', diamine sei un Grifondoro! Fatti coraggio e diglielo! Non sai come potrebbe andare a finire, ma scommetto che se te la lasciassi sfuggire per paura di non essere ricambiato, te ne pentiresti per tutta la vita...- rispose con una nota appena un po' più dolce, ricordando gli insegnamenti che suo padre le aveva trasmesso e che lei stava trasmettendo , inconsapevolmente, al suo amico. Anche Nathaniel O'Neill aveva dovuto cogliere l'occasione per non perdere la donna che amava; e da quel gesto di puro coraggio e amore essi avevano generato una bambina che entrambi amavano con tutto se stessi. Anche adesso che uno dei due coniugi non c'era più.
Allora, ti ho convinto oppure ho detto solo un mucchio di cavolate?
Disse ironica e sorridendo, cercando di stemperare l'atmosfera fra di loro con una battuta che, sperava, da un lato gli portasse un po' di buonumore e dall'altro lo facesse riflettere su quanto gli aveva detto, spingendolo a esternare la propria opinione al riguardo.
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da Ethan Travis » 13/03/2014, 1:02
La via più bella da seguire, eh? Vedrò cosa riesco a fare, signor giudice! In fondo non ho ancora iniziato questo lavoro: può darsi che sia anche divertente farlo!
Bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose! Ci aiuta a vivere meglio le esperienze e non buttarci giù quando pensiamo che le cose non vadano come sperato... Fa' quello che senti dentro e non mettere restrizioni ai sogni.
Ethan Travis era un esperto in fatto di positività ed ottimismo e voleva condividerne un poco con l'amica Cappie, anzi, in abbondanza. Perdere il padre doveva essere stata una tragedia terribile, questo il Fox lo capiva benissimo. Proprio per questo sentiva che era necessario far focalizzare la mente e i desideri della ragazza su qualcosa di nuovo e allo stesso tempo collegato alla memoria del parente scomparso. Guardando alla sua famiglia, il Grifondoro non poteva fare altro che sentirsi estremamente fortunato per avere ancora tutti i vita, se non quei pochi zii o nonni defunti ma per cause completamente naturali, per altro ad età piuttosto avanzate. Osservando le vicende di Cappie ed anche dell'amica del cuore Miyabi, chiunque avrebbe potuto dare uno sguardo indietro al proprio gruppo di parenti desiderando di abbracciarli tutti, indiscriminatamente, anche i più antipatici o quelli visti una volta nella vita. Brutto pensare di poter apprezzare ciò che si ha esclusivamente guardandone la mancanza nel prossimo, ed infatti fu proprio quell'idea che rabbuiò un pochino l'espressione del gallese. Parlando proprio di Miyabi nel particolare, i due amici decisero di lasciar perdere lo scorso argomento per dedicarsi ad uno nuovo, ovvero i sentimenti che Ethan provava nei confronti della bellissima giapponesina, in quel momento fuori da Hogwarts per motivi familiari. Il super fan di Hermione spiegò attentamente a Caroline Priscilla che cosa gli suscitasse pensare alla Stevens, analizzando tutti i fattori clou e i dettagli più salienti ed importanti, facendo già figurare nella mente della Tassorosso un'idea piuttosto sicura e accreditata, ovvero quella dell'innamoramento.
I... Innamorato? ... Io? Cioè come mio padre e mia madre? Come Ron Weasley con Hermione Granger?
E come Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, Biancaneve e il Principe Azzurro, Vegeta e Bulma... Si si, proprio come loro!
Tristano e... Chi? Vegeta e... Chi?
D'accordo che era mezzosangue, ma non possedeva una grandissima infarinatura della cultura puramente babbana, come invece a quanto pare aveva la giovane corista dei sotterranei di Hogwarts. Successivamente ai vari paragoni, la ragazza decise di entrare più nel vivo della spiegazioni, focalizzandosi su tutte le deduzioni che l'avevano condotta a pensare una cosa simile dei sentimenti di Ethan. Di per sé, il ragazzo non era dispiaciuto di provare certe cose, per quanto dovesse ancora elaborare moltissimo la notizia: desiderare di baciare Miyabi, accarezzarla, abbracciarla, guardarla negli occhi e sussurrarle che era bellissima e che le voleva bene da morire... Tutti quei pensieri gli facevano aumentare i battiti cardiaci e la temperatura del corpo, rendendolo un poco agitato ed anche preoccupato... Si, preoccupato, perché come avrebbe fatto nel caso che la giapponese non avesse corrisposto quei sentimenti amorosi? Cercò di far capire i suoi timori all'amica ed infatti Cappie parve capire al volo, dimostrando ancora una volta quanto fosse portata per la carriera dell'investigatrice.
... Se lei non ricambia i tuoi sentimenti?
Ehi ma... Wow sei un fenomeno! Non c'è dubbio, tu devi proprio fare la detective! ... Ad ogni modo si, intendevo proprio quello...
Credo che intanto dovresti cercare di capire, per prima cosa, che tipo di sentimenti provi per lei. Non puoi partire in quarta senza sapere se ne sei veramente innamorato, se ti piace e basta oppure se la trovi un'amica speciale più delle altre, ma pur sempre un'amica...
Oh... Ecco... Uhm, inteso! E se comprenderò che i miei sentimenti sono da innamorato?
... quando avrai capito i tuoi sentimenti...be', diamine sei un Grifondoro! Fatti coraggio e diglielo! Non sai come potrebbe andare a finire, ma scommetto che se te la lasciassi sfuggire per paura di non essere ricambiato, te ne pentiresti per tutta la vita...
Annuì piano piano, incamerando aria e cercando di pensare a quel famoso coraggio enunciato da Caroline Priscilla. Lei aveva tutte le ragioni del mondo: qualora si fosse accorto di provare amore per Miyabi, glielo avrebbe dovuto dire senza esitazione alcuna. Non era bello scappare, l'amica non l'aveva fatto quando il padre era scomparso e non stava fuggendo dalla verità nemmeno ora, anzi, si stava ponendo in prima linea per reagire... E lui tremava per una cosa del genere, che ragazzino.
Allora, ti ho convinto oppure ho detto solo un mucchio di cavolate?
No no, anzi, sei stata bravissima e precisissima! Non sono cavolate, è la verità... ... Ma tu, pensi che lei possa ricambiarmi? Ti ha mai detto qualcosa di me o ti ha parlato in qualche termine particolare riferendosi a me, qualche volta?
Chiese immediatamente curioso, per provare a vedere se, per caso, essendo Cappie amica anche di Miyabi, forse era venuta a sapere qualche notizia che ovviamente si diceva solo tra femmine, esclusa all'udito dei maschi e sopratutto dei ragazzi oggetto di interesse del soggetto. Era quasi sicuro di andare a vuoto, d'altronde prima che capitasse la catastrofe alla giapponesina, ella era ugualmente molto chiusa e riservata, oltre che più giovane e forse inesperta in materia sentimentale, come forse lo era anche la stessa Tassorosso, ma meglio tentare. Lui aveva terminato la cioccolata calda e lei la burrobirra, la neve fuori aveva cessato di cadere e onde evitare di beccarsi una brutta tormenta al rientro verso il castello, magari era meglio fare la strada insieme e incamminarsi subito.
Che dici, vogliamo dirigerci ad Hogwarts facendoci compagnia?
Ed ovviamente uscendo avrebbe voluto a tutti i costi pagare lui entrambe le ordinazioni. Una volta usciti all'aria aperta, Ethan Travis Fox avrebbe fatto qualche passo, guardando le proprie impronte nella neve, per poi voltarsi e guardare negli occhi la piccola amica, sorridendole con la sua solita espressione da gigante buono.
Grazie per quello che mi hai detto e per avermi ascoltato... Ti voglio bene Cappie!
FINE PER ETHAN
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da Caroline Priscilla » 15/03/2014, 0:25
Bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose! Ci aiuta a vivere meglio le esperienze e non buttarci giù quando pensiamo che le cose non vadano come sperato... Fa' quello che senti dentro e non mettere restrizioni ai sogni.
Non aveva bisogno di rispondere con parole a quanto aveva appena detto Ethan: il suo sorriso spiegava già tutto ciò che la Tassorosso stava pensando in quel momento, ovvero che il discorso del ragazzo non sarebbe finito in un dimenticatoio, ma che avrebbe segnato nel suo piccolo il cuore e la mente dell'irlandese. Cappie alzò il suo boccale di burrobirra in un brindisi al loro futuro e a quello che la vita avrebbe riservato loro, in tutti i campi. Non solo quindi quello lavorativo, ma anche quello scolastico e soprattutto sentimentale. La O'Neill non poteva desiderare di meglio, almeno dal suo punto di vista, dal momento che il suo ragazzo non solo era bellissimo, ma anche estremamente dolce, intelligente e molto preso da lei. Questa naturalmente era l'impressione che le dava l'americano e che non corrispondeva minimamente alla realtà. Diversa invece era la situazione per Ethan Travis, il quale si ritrovava in difficoltà ogni qual volta pensava all'amica del cuore, Miyabi Stevens. Cappie aveva cercato di spiegargli che tipo di sentimenti fossero quelli provati dal Gigante Buono nei confronti della giapponesina proponendogli vari esempi di coppie famose nella storia della letteratura di tutto il mondo, passando dal teatro inglese alla letteratura medievale, dalle fiabe ai manga giapponesi.
Tristano e... Chi? Vegeta e... Chi?
Oh andiamo Ethan! Posso capire che tu non conosca Tristano Isotta ma Vegeta e Bulma?! Devo farti leggere un fumetto, si chiama Dragonball, sono sicura che lo adorerai...
Ma non era quello il momento di mettersi a parlare di fumetti. Il problema del Grifondoro era talmente grave che lo stesso non riusciva ad esprimere tutti i suoi timori su cosa avrebbe dovuto fare se i suoi sentimenti per Miyabi non fossero stati ricambiati. Per capirlo ci vollero tutte le facoltà intuitive della Tassorosso che, una volta appurato di non aver sbagliato la propria diagnosi sul problema, ricevette anche un generoso complimento da parte del ragazzo, scatenando in lei una reazione di auto-compiacimento. Alla fine di tutto il discorso però, ciò che interessava maggiormente la tassetta era che il proprio giudizio fosse stato d'aiuto all'amico, anche solo per poco.
No no, anzi, sei stata bravissima e precisissima! Non sono cavolate, è la verità... ... Ma tu, pensi che lei possa ricambiarmi? Ti ha mai detto qualcosa di me o ti ha parlato in qualche termine particolare riferendosi a me, qualche volta?
Ethan, gli ultimi ricordi che ho di una Miyabi sorridente e pronta a parlare con me risalgono all'incirca a due anni fa...- e non ci fu bisogno di precisare che cosa era accaduto due anni prima -...e non è che all'epoca lei si ponesse il problema se fosse innamorata di te oppure no. E credo anche che non si porrà mai quel problema, fino a quando non guarirà dalle sue ferite...
Come lei la prima volta che aveva incontrato Devo: non aveva creduto possibile che un ragazzo potesse realmente interessarsi a lei nè si era sentita degna di simili attenzioni. Quanto era cresciuta e cambiata la Cappie di allora da quella di adesso, ma era stato un percorso lungo e difficile e non privo di sofferenze. Eppure alla fine ce l'aveva fatta, aveva trovato le sue ragioni per andare avanti (perchè tanti erano i suoi amici, i suoi sogni, le sue speranze) e queste pian piano l'avevano aiutata ad uscire dal baratro. Ora spettava a Miyabi fare la stessa cosa, ma con i suoi tempi e con modi diversi da quelli della Tassorosso. Nel frattempo che la ragazza rifletteva su quanto aveva appena detto, senza fra l'altro ricevere risposta dal compagno del Coro, Ethan si rese che all'esterno aveva finalmente smesso di nevicare.
Che dici, vogliamo dirigerci ad Hogwarts facendoci compagnia?
Certo! Basta che evitiamo di passare per i giardini, ci sono certi stupidi ragazzini del primo anno che ogni volta tentano di colpire i passanti con le palle di neve...
Rispose, alzandosi a sua volta dal tavolo e non riuscendo a bloccare in tempo il ragazzo prima che questi pagasse il conto anche per lei.
Ti devo una cioccolata calda, ricordatelo!
Grazie per quello che mi hai detto e per avermi ascoltato... Ti voglio bene Cappie!
Hey ma scherzi? Gli amici servono a questo no? Ad aiutarsi a vicenda!- ripose un po' imbarazzata ma lieta di sapere che il Grifondoro provava nei suoi confronti un affetto pari e uguale al suo -Stasera a cena passa dal mio tavolo, cercherò di convincere Vergil a prestarti Dragonball! Il protagonista ti assomiglia, è buono proprio come te...
[Fine]
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da Lucas » 01/04/2014, 13:14
[6 Novembre 2107 - ore 03.12] Lucas Turner che viene a farmi visita... quale onore. A cosa devo questa bella sorpresa?
Non ho voglia di scherzare, Julie. Dobbiamo parlare.
Che faccia scura che hai, ma allora si tratta di una cosa seria... Che succede, la tua ragazza ti ha tradito... di nuovo?
Era notte fonda. La mezzanotte era passata da un pezzo, eppure lui sembrava ben deciso a non voler tornare a casa: aveva passato le ultime due ore e mezza a vagare per i vicoli di Hogsmeade, incrociando qualche barbone ed alcune comitive di maghi troppi ubriachi per prestargli attenzione. Nemmeno adesso sapeva dove stava andando, limitandosi a camminare ancora ed ancora con lo sguardo perso nel vuoto: gli occhi, però, sembravano sofferenti, l'espressione del viso a tratti incredula per qualcosa a cui non voleva ancora credere. Voglio sapere tutto sul tuo incontro con Estelle Moreau.
Chi?
Sai benissimo chi, Julie. Non farmi perdere tempo, non sono in vena.
Moreau, Moreau... aah, ma sì, ora me la ricordo. La biondina che lavora ad Hogwarts, certo... perché pensi che io la conosca, e che soprattutto l'abbia incontrata? Forse stai diventando troppo paranoico, Lucas...
Strinse il pugno, quella stessa mano con cui aveva circondato il collo dell'americana: non era mai arrivato a tanto, e non credeva ci sarebbe mai potuto arrivare. In nessuna occasione si era dimostrato una persona manesca o violenta, men che meno con una donna - e Julie era una dannata stronza, ma pur sempre donna. Eppure, in quel momento, non si era fatto scrupolo: l'aveva attaccata al muro stringendole la gola, leggendo per la prima volta nei suoi occhi la sorpresa; sì, beh, la capiva. Non era un comportamento alla Turner, quello... ma si era stufato di essere il bravo ragazzo che veniva sempre preso per il culo. Non mi costringere a spingermi oltre. Parla, ora.
Coff coff... L'amore non ti giova affatto, lo sai vero?
Julie...
L'aveva quasi ringhiato quel nome, come una sorta di avvertimento minaccioso sulla poca pazienza che ancora gli rimaneva, e che lei stava facendo esaurire fin troppo velocemente. Aveva la bacchetta a portata di mano, e Merlino gli sarebbe stato testimone se non fosse stato pronto ad usarla per farla parlare, se necessario. Rilassati, bad boy... Visto che ci tieni tanto a saperlo sì, io ed Estelle Moreau ci siamo conosciute ed incontrate in un pub, una volta, ad Hogsmeade... ma è stato molto tempo fa.
E vi siete conosciute per caso?
In realtà no, è stata una mia idea. Mi serviva una complice all'interno di Hogwarts, e visto che la Moreau ti sbavava dietro come una gatta in calore... ho pensato fosse la persona adatta per aiutarmi e farti lasciare quella Divinante da quattro soldi.
L'aveva colpita, senza pensarci. Non aveva provato alcun rimorso nel mollarle quello schiaffo, e non lo provava nemmeno adesso: lui, che aveva sempre rinnegato la violenza contro una donna, per quanto cattiva potesse essere, l'aveva usata non appena l'americana si era azzardata a dire qualcosa di male su Tisifone. Sapeva che era stato l'istinto di protezione per la donna a farlo reagire così, e che forse, a mente lucida, si sarebbe pentito di quel gesto così forte e sbagliato in un'ottica civile... ma in quel momento, ed anche a posteriori, non gli importava. La prossima volta userò direttamente la bacchetta, Sanders, ti avverto. Dimmi cosa vi siete dette tu ed Estelle.
Sicuro di essere il Lucas Turner che conoscevo io, e non la sua versione più adulta e cazzuta? In ogni caso sei molto più virile, così...
Un altro ringhio sommesso, la pazienza che diminuiva ulteriormente: una volta, forse, quei giochetti di Julie, lo sguardo sensuale, la voce calda e maliziosa, avrebbero anche fatto centro in lui, costringendolo ad uno sbuffo divertito o ad un lieve sorriso... ma non in quella situazione, non in quel momento. Non gli importava nulla di sembrare più adulto, più cazzuto, più virile: lui voleva la verità, e se doveva riempirla di schiaffi per ottenerla, l'avrebbe fatto. L'esame di coscienza se lo sarebbe fatto in un secondo momento. Una volta però avevi più senso dell'umorismo, sai? Se proprio ci tieni a saperlo, comunque... le ho semplicemente proposto di mettersi in mezzo alla tua relazione con la Samyliak, di fare l'amica con te per avvicinarsi al tuo cuore, e infine spingerti a lasciarla.
E tu che ruolo avresti avuto, in tutto questo?
Le avrei dato utili suggerimenti su come avvicinarsi a te. In fondo, e non puoi negarlo... ti conosco fin troppo bene, Lucas.
Non più.
Ed era vero. Da quando Tisifone gli aveva rivelato la sua visione, sentiva che qualcosa era cambiato dentro di sé, e che ci sarebbe stato un ulteriore cambiamento dopo quella notte pur non conoscendone l'entità o la profondità. La cosa non lo spaventava, perché in quegli istanti nulla aveva più importanza di arrivare fino in fondo alla questione: valeva la pena perdere qualcosa del suo "io", se così la verità fosse venuta a galla... e poi, doveva avere un "io" di merda se ogni volta finiva per essere preso in giro da chiunque. C'è altro che vuoi sapere?
Conosci già la risposta a questa domanda, Julie.
Sicuro di voler arrivare fino in fondo? Potrebbe non piacerti quello che ho da dire...
Sono commosso dai tuoi riguardi per il mio fragile spirito, ma penso di poter sopportare quello che hai da dirmi. Quindi muoviti a parlare, o sarò costretto ad essere di nuovo un bad boy, e non credo ti piacerebbe.
O forse sì.
Sapeva che la Sanders amava provocare, sapeva che in quel momento lo stava facendo apposta per fargli perdere quel briciolo di razionalità rimasta e farlo esplodere, per questo dovette ricorrere ad ogni grammo del proprio auto-controllo per rimanere immobile e fissarla con sguardo omicida, un'espressione abbastanza eloquente da permetterle di capire il suo imperativo: doveva concludere il discorso, e subito. Visto che ci tieni tanto a saperlo, lei ha accettato la mia proposta, assicurandomi in cambio di darmi informazioni sulla tua fidanzata... ops, volevo dire ex fidanzata.
Perché volevi informazioni su Tisifone?
Motivi personali, sai com'è... tutti abbiamo i nostri piccoli segreti. Comunque non è questo l'importante, no? Quello che volevi sapere è che Estelle Moreau fosse ben disposta ad aiutarmi nel mio intento di farti separare da quella sgualdrina della tua ex... parole di entrambe, comunque, non solo mie.
Si era trattenuto dal picchiarla grazie a qualcosa che nemmeno lui avrebbe saputo come definire, forse semplicemente troppo concentrato su quanto Julie gli aveva appena detto: era così, dunque. Estelle aveva accettato la proposta dell'americana, avrebbe davvero sabotato la sua relazione con Tisifone per farli lasciare, pur sapendo quanto fosse innamorato, pur consapevole di quanto gli avrebbe fatto male una cosa del genere. Perciò gli aveva mentito, l'aveva fatto guardandolo negli occhi, dicendogli che mai avrebbe potuto farlo, che lo vedeva felice e che mai si sarebbe potuta intromettere nella sua storia con la Divinante... tutte bugie. E poi?
Lo sai cos'è successo dopo. La signorina è scomparsa, io non ho più avuto sue notizie e ho lasciato perdere la cosa.
Non è da te rinunciare a qualcosa quando la desideri.
Vero, ma ho trovato qualcosa... qualcuno molto più interessante di te, perciò ho deciso di dirottare le mie energie verso nuovi rapporti invece che crogiolarmi nella vendetta.
Scomparsa. Probabilmente era stato in concomitanza col suo rientro a Lille per stare vicino al padre: questo significava che se il genitore di Estelle non fosse stato male, lei sarebbe andata avanti col piano di Julie? Che doveva ringraziare la malattia di una persona, e non l'animo della francese, se quel malefico piano non era andato in porto? Come avrebbe potuto, da quel momento in poi, fidarsi di lei, credere alle sue parole, quando aveva scoperto che gli aveva mentito? - e lei sapeva bene quanto fosse rimasto scottato dalla relazione con Tisifone, quanto male gli avesse fatto e quanto gli ci fosse poi voluto per lasciarsi andare di nuovo, con lei. Aveva sempre visto Estelle come una donna incapace di fare certe cose, e invece... invece aveva complottato contro di lui, non portando a termine ciò che aveva iniziato grazie alla malattia del padre, e arrivando perfino a mentirgli con un candore invidiabile. Si sentiva nauseato, disgustato e svuotato, tutto insieme... ma non era ancora del tutto convinto. Voleva delle prove. Chi mi dice che tu non stia mentendo?
Non avrei nessun motivo per mentirti, Lucas, visto che sto ammettendo di aver cercato di sabotare la tua relazione con quella donna... ma se proprio non ci credi, perché non usi la bacchetta per vedere coi tuoi stessi occhi?
... legilimens.
Aveva usato la magia per penetrare nella mente di Julie e far riaffiorare quel ricordo, osservandolo attraverso la mente della Sanders... e tutto corrispondeva alla descrizione fatta da Tisifone. I vestiti, i capelli, i movimenti, i drink... tutto era esattamente uguale a come la Divinante gliel'aveva descritto nella sua visione, e non era possibile che si trattasse solo di un'assurda coincidenza. Julie gli aveva detto la verità, Estelle gli aveva mentito. Era arrivato a scoprire come le cose fossero davvero andate, per quanto male gli facesse. Ora sapeva. Soddisfatto adesso, Turner?
Lo sarei se tu pagassi per tutta la merda che hai gettato nelle vite degli altri, ma temo che questo non accadrà mai.
Quanto risentimento Lucas, non è da te... in fondo questa potrebbe essere anche una bella lezione da cui trarre insegnamento, no? Ti ho sempre detto che dall'essere così buono ed ingenuo avresti ricavato solo fregature, e qualcosa mi dice che non avevo torto.
E tu invece ci hai sempre guadagnato tanto dal fare la p*****a con chiunque ti capitasse a tiro, vero?
Suvvia, il passato è passato... vuoi davvero rivangarlo qui, ora? Ho agito come volevo, e non me ne pento. Ora sono felice nella mia bastardaggine, ho qualcuno accanto che è un pezzo di merda quanto lo sono io, e mi va bene così.
Davvero? Nessun'altra vittima da ferire?
No, decisamente. Ma se non ci credi, puoi sempre aspettarlo qui e constatare di persona di chi io stia parlando... anche se non credo andrebbe a finire bene, è un tipo piuttosto manesco e non prenderebbe bene la notizia che hai messo le mani addosso alla sua donna.
Già, persino Julie Sanders sembrava aver trovato l'uomo fatto per lei, in linea col suo carattere, con la sua perfidia... solo lui era il povero coglione incapace di capire quando una donna fosse giusta per lui o meno. Sai, Lucas... dovresti cominciare a tirare fuori un po' le palle come hai fatto stasera e trovare una donna che sia più adatta a te, invece che aprirti con la prima t******a che ti passa accanto, a meno che tu non voglia solo scopartela, ovviamente.
Io non sono così, Julie.
Fossi in te non ne sarei troppo sicura. Non eri nemmeno il tipo da picchiare una donna, o attaccarla al muro e minacciarla... eppure l'hai fatto. Questo dovrebbe insegnarti qualcosa...
Non aveva risposto, non aveva detto nulla. Non l'aveva nemmeno salutata mentre prendeva la porta e usciva da quella casa, allontanandosi da lei e pregando Morgana, Merlino e chiunque lo stesse ascoltando di non doverla mai più incontrare sul proprio cammino. Aveva cominciato a vagare per ore, ripensando nella mente a quella conversazione ancora ed ancora, fino a quel momento. Improvvisamente, in un impeto di rabbia, diede un pugno al muro accanto a sé: sentì il dolore trafiggergli la mano, il sangue sgorgare dalle nocche, ma non gli interessava. Al contrario, lo faceva sentire vivo, lucido quel tanto che bastava da non perdere del tutto il controllo. Respirò velocemente e profondamente, passandosi la mano sana sul viso: che ore potevano essere? Le due, le tre? Era tardi, ma tanto chi c'era ad aspettarlo a casa, a parte Maya? La sera dopo sarebbe andato da Tisifone e Noah, avrebbe raccontato loro quanto saputo, e poteva quasi percepire, anche a chilometri di distanza, la preoccupazione che li assediava sotto pelle nel non sapere cosa lui stesse facendo, e se avesse o meno già parlato con Julie: era felice dell'affetto che provavano per lui, ma quella sera non sarebbe riuscito a reggerlo nel modo giusto. Aveva bisogno di camminare ancora, di prendere aria, di pensare e ripensare fino a che la testa non gli fosse esplosa, fin quando non fosse stato costretto a rientrare a casa per la stanchezza... solo dopo avrebbe potuto parlare con la coppia. Ed affrontare Estelle.
Fine Auto-Conclusiva
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da Jorge » 11/04/2014, 13:51
[Fine Marzo 2108 - Sabato - ore 10.30 - In giro per Hogsmeade] Scusa fratellino ma non posso scendere adesso con te a Hogsmeade ho delle faccende da sbrigare, ma ti prometto che non ti lascio mangiare da solo... Era stato con quelle parole che Cappie lo aveva liquidato subito dopo una sontuosa colazione e dal tono che aveva utilizzato, serio ed eccitato allo stesso tempo, Jorge aveva immediatamente compreso che sarebbe stato inutile avanzare qualsiasi protesta perché quelle fantomatiche "cose" al novanta percento riguardavano la sua carica da Prefetto. Da grandi responsabilità derivano grandi sacrifici... O qualcosa del genere. Aveva borbottato in risposta saltando su una scala di passaggio, diretto su alla Torre dei Delfini per prepararsi a uscire. Quando la Tassetta gli aveva mostrato la spilla da Prefetto il Delfino per la prima volta da quando si conoscevano non aveva saputo come reagire perché quell'oggetto aveva generato in lui una marea di sentimenti contrastanti. Era ovviamente felice per la sua sorellina e orgoglioso di lei per essere riuscita a raggiungere un tale traguardo ma un senso latente di invidia gli aveva impedito di esternare la propria gioia in maniera spontanea e appropriata. Troppo consapevole delle proprie mancanze verso le regole e la sua Capa, quello che gli rodeva non era un infantile "perché a lei si e a meno no", ma qualcosa che più si avvicinava al "lei è riuscita a dimostrare a tutti di essere maturata, io non ci riuscirò mai". Quel pensiero, nei giorni successivi,ne aveva generati altri molto più insidiosi che lo avevano portato a credere che la sua presenza costante al fianco della Tassetta avrebbe finito con il nuocere alla sua reputazione così, con enormi sacrifici, aveva tentato di allontanarsi da lei, di darle più spazio. Merlino quanto picchia duro... Aveva mormorato, accarezzandosi la guancia nel punto in cui la ragazza lo aveva colpito a palmo aperto quando lui, dopo meno di una settimana in cui inventava scuse per non passare troppo tempo insieme, era esploso e con toni poco gentili le aveva spiegato il perché di quel suo assurdo comportamento. Con un "Merlino, saremo la rovina l'uno dell'altra" e un abbraccio stritola ossa avevano superato quel piccolo scoglio e adeguato la loro routine scolastica ai nuovi impegni dell'altra. Così quel sabato mattina Jorge si trovava a passeggiare da solo, le mani infilate nelle tasche dei jeans, per le vie del villaggio scambiando qualche battuta e due chiacchiere ora con questo ora con quel gruppetto di studenti ma senza accordarsi a nessuno. Aveva pochi galeoni in tasca e un programma ben preciso in testa e preferiva di gran lunga muoversi da solo che doversi coordinare con altre persone. Devo andare da Scrivenshaft per una piuma nuova, una boccetta di inchiostro blu e delle pergamene, poi al negozio di Quidditch a sbavare sulle nuove scope, da Mondo Mago per vedere delle ampolle e poi da Mielandia ovviamente...Elencava ad alta voce, storcendo un po' il naso al pensiero che quello sarebbe stato il primo anno in cui non avrebbe fatto neanche un salto al negozio di scherzi, giusto per non cadere in tentazione e correre il rischio di mettere nei guai Caroline Priscilla, anche se, a essere sinceri, in passato non aveva sperperato più di una decina di galeoni in tutto in scherzi magici. Una folata di vento improvviso sollevò il mantello con lo stemma dei Delfini in bella vista che portava sulle spalle e lo fece ondeggiare come ali di pipistrelli per un paio di secondi prima di impigliarli nei rami bassi di un albero lì accanto. Ignaro di quell'intoppo Jorge fece un altro paio di passi in avanti prima di essere tirato indietro all'improvviso. Si voltò di scatto, convinto che ci fosse qualcuno alle sue spalle che si stesse prendendo gioco di lui, per poi finire a litigare con l'albero per strappargli quello "stupido pezzo di stoffa". Molla l'osso...Sbuffò, chiedendosi se la sua Capa l'avrebbe punito se avesse sfoderato la bacchetta e lanciato un Diffindo sul suo mantello per liberarsene. Alla fine la sua testardaggine ebbe la meglio sulla natura ma la liberazione avvenne in maniera così improvvisa e repentina che lo sbilanciò. Fece quindi un paio di traballanti passi indietro e una mezza giravolta che lo portò a investire qualcuno che stava venendo dalla parte opposta alla sua.
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Jorge
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da Lucy » 14/04/2014, 17:36
[Fine marzo 2108 - sabato - ore 10:34 - In giro per Hogsmeade] Fuori dalla mia biblioteca cara, non è possibile che lei sia sempre qui! Esca e non torni fino a che non è finito il week-end!Ma…io non ho nulla da fare oggi.Ho detto fuori! Ormai è da più di un mese che lei è sempre qui, fuori!Ma io voglio stare qui!Ho detto fuori! E’ giovane, esca si diverta, non so, vada a fare un giro con le amiche, si trovi un fidanzato, ma non stia sempre qui!Ma..io…Nemmeno il tempo di ribattere che la porta della biblioteca si era chiusa davanti al suo naso. Lucy non capiva nemmeno cos’era successo. Lei era entrata aveva preso un libro si era seduta ed era stata cacciata nemmeno in dieci minuti. La prima volta che era entrata in biblioteca si era sentita così bene. Appena aveva varcato la porta il suo sguardo era stato catturato da tantissimi grandi scaffali alti fino al soffitto pieni di libri, inoltre la biblioteca sembrava essere incredibilmente grande e piena di scaffali, scaffali alti fino al soffitto stipati di libri grossi come lastroni di pietra ed altri grandi poco più di francobolli, se Lucy non avesse saputo che era nel mondo magico avrebbe creduto di essere in uno dei suoi innumerevoli sogni, un posto così era troppo bello per essere realtà. Libri, libri e solo libri. Non ho ancora capito perché mi ha cacciato comunque.pensò Lucy mentre percorreva i corridoi fino ad arrivare nel suo dormitorio dove si cambiò per uscire. Ed ora dove me ne vado? - si chiese mentre scendeva le scale attenta ad evitare alcuni gradini. - Alle scale piace cambiare… - ricordò con un sorriso quello che le era stato detto. Vie affollate, niente di peggio per le abitudini strane di Lucy, leggere mentre camminava. A dir la verità era leggere sempre e dovunque a prescindere. A volte le succedeva di lasciare andare i piedi e di trovarsi in posti in cui nemmeno lei sapeva come c’era arrivata e non sapeva come tornare indietro. Lucy non la trovava né una bella abitudine né una brutta abitudine: molti genitori sostenevano che se i figli leggevano molto era una buona cosa, ma dall’altro lato quando Lucy leggeva non prestava attenzione a dove andava, quindi non era né una bella abitudine né una brutta. D’altronde per quanto leggeva Lucy forse fare una pausa e prendere un po’ d’aria era meglio. Leggeva talmente tanto che le veniva sempre un gran mal di testa, lei immaginava fosse perché aveva bisogno di prendere un po’ d’aria, ma ogni volta passava il tempo a pensare se uscire o meno e finiva per continuare a leggere. Infatti in quel momento camminava con un libro aperto davanti al naso, la testa completamente immersa al suo interno e non staccava lo sguardo dalle pagine, lo avrebbe fatto solo quando queste avrebbero iniziato a diventare sfocate e confuse. Lucy camminava normalmente fino a che senza nemmeno accorgersene si ritrovò per terra ed il contenuto della borsa si era rovesciato ovunque. Ma cosa diavolo è successo?si chiese mentre cercava di raccogliere tutte le sue cose.
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da Jorge » 15/04/2014, 22:16
Essere tenuto in ostaggio per un lembo del mantello da un albero non era esattamente il modo migliore di iniziare la mattinata in giro per il villaggio ma purtroppo poco si poteva contro la sfiga - o Fato come spesso la chiamavano i maghi senza però cambiarne la sostanza – se non accettare il suo volere e cercare di contenere le conseguenze spesso disastrose. Pur essendone consapevole quella mattina Jorge, complice il fatto di dover essere sceso a Hogsmeade da solo, non si sentiva particolarmente incline alla pazienza e all’accondiscendenza, soprattutto nei confronti di uno stupidissimo ramo e di un altrettanto stupidissimo mantello. Così, dimentico delle norme basilari di comportamento in casi come quelli come appunto mantenere la calma ed eventualmente sfilare l’indumento, il Delfino aveva iniziato ad agitarsi, ondeggiare e tirare fino a ottenere indietro il maltolto a costo di un volo all’indietro attutito non da un muro ma da una persona. Ti sei fatta male? – chiese subito non appena ebbe recuperato il proprio equilibrio, avvicinandosi all’altra e inclinando la testa in modo da poterla guardare negli occhi ma senza toccarla minimamente – Scusa non volevo investirti… è stata tutta colpa sua se vuoi prendertela con qualcuno.Precisò subito dopo, piegando le dita della mano destra a pugno con l’esclusione del pollice che usò per indicare l’albero alle sue spalle o meglio il ramo incriminato tra la cui corteccia spuntava un pezzetto piccolo di stoffa. Oh Merlino benedetto ma ti ho fatto volare tutto per aria… - esclamò quando, facendo vagare lo sguardo dalla biondina di fronte a lui all’albero alle sue spalle, notò a terra la borsa della ragazza con il contenuto sparso ovunque - Aspetta che ti aiuto a recuperare le cose.E così dicendo si piegò sulle ginocchia e iniziò a passarle alla piccola sconosciuta che, nel frattempo, aveva recuperato la borsa in cui stavano riponendo gli oggetti… Ma tu come hai fatto a non vedermi? - chiese curioso visto che la strada non era poi tanto trafficata a quell’ora del mattino – Ahah… non dirmi che è colpa sua… - Aggiunse un attimo dopo quando la mano si andò a posare sul dorso dell’unico libro che si trovava a terra e che doveva quindi appartenere necessariamente alla ragazza. - Cos’è di tanto interessante da non farti guardare dove vai?Chiese curioso cercando di sbirciare, senza però ottenere alcun risultato apprezzabile, il dorso della copertina prima di restituirlo al legittimo proprietario. Io in ogni caso mi chiamo Jorge – si presentò senza porgerle la mano perché le vecchie abitudini erano dure a morire – mentre tu come ti chiami bella… Delfina?E la voce gli uscì interrogativa, come a chiedere conferma di aver azzeccato la Casata di Appartenenza. No, non conosceva tutti i Delfini smistati ma aveva un’ottima memoria visiva e quella gli permetteva di ricordare i volti che incrociava nella sua Sala Comune.
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da Lucy » 17/04/2014, 14:08
Ti sei fatta male? - le chiese il ragazzo che molto probabilmente l’aveva fatta cadere. - Scusa non volevo investirti… è stata tutta colpa sua se vuoi prendertela con qualcuno. - aggiunse indicando un piccolo ramo sporgente. Oh, no, sto bene e comunque non sono il tipo di persona che prova rancore o che se la prende, penso che sia tutto apposto, grazie.rispose Lucy togliendo un po’ di polvere dalla gonna. Oh Merlino benedetto ma ti ho fatto volare tutto per aria… Aspetta che ti aiuto a recuperare le cose.
Oh, beh, grazie.
Ma tu come hai fatto a non vedermi?
Sono un po’ distratta a volte…
Ahah… non dirmi che è colpa sua… Cos’è di tanto interessante da non farti guardare dove vai?
E’ questa mia brutta abitudine di leggere sempre…e poi trovo che sia un bellissimo libro. E’ un regalo di mia madre, per la mia partenza per venire in questa scuola e beh l’ho letto un sacco di volte, ma mi piace tantissimo. Oh, scusa, mi sto dilungando troppo, forse non ti interessa.
rispose Lucy mettendo il libro nella borsa. Parlava di una bellissima storia d’amore ed era un libro babbano, essendo nata in una famiglia che non sapeva dell’esistenza della magia Lucy aveva quest’abitudine di leggere quei libri. Io in ogni caso mi chiamo Jorge mentre tu come ti chiami bella… Delfina?Lucy. - rispose la ragazza arrossendo all’appellativo “bella” non si era mai ritenuta una bella ragazza - Anche tu sei un delfino quindi! - aggiunse accennando allo stemma sul mantello. Era così strano che Lucy parlasse con uno sconosciuto così liberamente, perché essendo molto timida a volte faceva fatica a creare delle frasi articolate, ma forse la scoperta di condividere la stessa casata le aveva dato un po’ di coraggio che in realtà non aveva.
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