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da Monique » 02/03/2014, 21:11
Sono entrambe dominanti e dallo spirito forte, normale che entrino in collisione. A questo punto forse... Non ti rimane che minacciarle di non voler più passare il tempo né con l'una né con l'altra. Magari in questo modo, per paura di perderti, metteranno più sale in zucca.
Mi pare assurdo dover arrivare a minacciarle a questo livello, ma ormai sono talmente disperata che sono disposta a provare di tutto...
Mormorò Monique, scuotendo il capo con un sospiro rassegnato: far andare d'accordo Veronique e Celine era come chiedere ai fantasmi di Severus Piton e James Potter di sedersi a prendere un tè insieme... improponibile! - e anche abbastanza grottesco. Fino a che stavano lontano erano le persone più dolci del mondo, ma non appena s'incontravano, era la fine; per questo la donna cercava di vederle insieme il meno possibile, a parte durante le feste come il Natale dove, essendo in tanti, si poteva anche fare uno sforzo collettivo per andare d'accordo. E poi, visto quello che era successo prima delle vacanze natalizie ad Hogwarts, forse persino la Sauvage e la minore delle Vireau avevano preferito stipulare una tregua implicita, per non dare alla sorella/migliore amica un ulteriore motivo di stress. Quel giorno, quella notte particolare, Monique voleva soltanto festeggiare a dovere l'ingresso del nuovo anno, sperando che fosse più positivo del primo: e mentre la sorella era in chissà quale località di lusso con Ryan, lei aveva seguito, probabilmente, l'esempio di Celine, preferendo una cena intima col compagno e poi, dopo essa, coccole a non finire e tanto sesso celebrativo del nuovo anno.
Ogni tanto qualche sacrificio mi tocca farlo, anche se di primo istinto mi era venuto "ubriacona".
Scosse il capo a quelle parole, nuovamente, ma questa volta con un sorriso sulle labbra: come poteva riprenderlo quando, effettivamente, Celine pareva avere dell'alcol nelle vene al posto del sangue, e ne beveva come fosse acqua fresca?
Ad ogni modo, non posso non capirli, in fondo anche noi siamo a casa e dopo cena ci vizieremo in un modo molto simile al loro, ipotizzo...
Molto di più.
Sussurrò con voce calda, cercando la sua mano per stringerla con amore: e non perché Celine ed Alistair non fossero innamorati quanto loro - Monique sapeva di non poter essere oggettiva ed imparziale nell'affermare una cosa del genere - ma perché l'uomo, a differenza di Sandyon, in materia di sesso era molto meno preparato. E la più grande delle Vireau s'immaginava ore di intimità sotto le lenzuola, momenti di passione selvaggia alternati ad altri di pura dolcezza e romanticismo... quale modo migliore per coronare l'ingresso del 2108? Aveva anche ben pochi desideri, da esprimere: aveva lui, aveva gli amici e una famiglia, non c'era molto altro da volere; che finalmente loro due potessero finalmente convolare a nozze, che Celine e Veronique potessero trovare un punto d'incontro, seppur piccolo...
Io ci aggiungerei anche distaccarti definitivamente da tuo padre, magari perché è finalmente finito in galera.
Non mi dispiacerebbe affatto - confermò con un sospiro la donna, imitando i gesti dell'uomo nel prendere un po' di pasta e masticarla lentamente - So che Joël sta lavorando proprio per farlo sbattere ad Azkaban, ma ovviamente non è semplice quando Nicholas si fa difendere dal migliore sulla piazza.
E Monique l'aveva conosciuto, l'avvocato di famiglia, che peraltro era già famoso di fama; confidava, però, che il Principe d'Andorra l'avrebbe spuntata alla fine, e sarebbe stato un giorno felice per tutti. La donna non desiderava altro che vederlo chiuso in prigione, avendo abbandonato nel corso degli anni l'idea di mettere fine alla sua vita, e di cercare una vendetta più nobile: quello che stava cercando di insegnare al nipote, Robyn Laars, i cui esercizi di meditazione e concentrazione stavano cominciando a dare i loro frutti, anche grazie alla vicinanza di persone che tenessero a lui, come gli zii o la sua ragazza.
Già, Margaret. Dovremmo pensare ad un giorno per incontrare quella ragazza, Robyn ci tiene. A dire il vero un po' mi scoccia, perché non saprei cosa dire, ma ormai è molto tempo che si frequentano e per altro adesso convivono pure. Tu hai mai avuto modo di vederla? Com'è fatta?
Solo una volta, di sfuggita e per caso, quando sono andata ad Hogsmeade e ho incrociato lei e Robyn che uscivano dal pub dove lui lavora. Mi pare sia una bella ragazza: capelli scuri, occhi chiari, ma ero troppo lontana per capire di quale colore fossero, fisico normale... Robyn sembrava davvero felice in sua compagnia - e sorrise dolcemente, a quel pensiero - Comunque sì, dovremmo assolutamente organizzare una cena a quattro quanto prima... in fondo conosciamo il ragazzo di Aryanne, è piuttosto ingiusto non creare un rapporto anche con la fidanzata di nostro... scusami, tuo nipote.
Aggiunse la donna, arrossendo appena a quelle parole, più che altro a quel lapsus: la francese lo considerava un nipote, all'effettiva, ma non lo era ancora e lei non sarebbe stata sua zia fino a che non si fosse sposata con Sandyon, perciò era più giusto usare l'aggettivo "tuo" che "nostro", nonostante sentisse dentro di sé che il secondo rendesse molto più l'idea del primo. Cambiò velocemente argomento, elogiando il cibo e la capacità del compagno di sopportare le tante persone presenti la sera della Vigilia, con la promessa che per Pasqua ci sarebbe stata meno confusione.
Più hai recuperato rapporti nel corso di questi anni e più ci ho rimesso io! Comunque sia, si sono divertiti tutti e l'osservare la tua espressione contenta è stato per me motivo di sopportazione.
È bello poter festeggiare con le persone che considero la mia famiglia... forse perché, quand'ero piccola, non ho mai avuto davvero qualcuno con cui farlo.
Perché se si escludeva Rose, avendo perso i ricordi che la legavano a Veronique, lei all'effettiva di aver passato Natali e compleanni con lei non se lo ricordava proprio; questo, comunque, non le avrebbe impedito di organizzare una Pasqua più raccolta... anche se Sandyon non sembrava troppo convinto.
In realtà non ci credo molto, ma non preoccuparti, finché si tratta di un giorno l'anno... Se poi vedo che diventa un'abitudine del weekend, potrei iniziare a diventare leggermente più antipatico.
Capito, capito... Casa piena di gente solo sporadicamente, e con i "pochi ma buoni" per tutto il resto del tempo...
Il che di solito si traduceva in Monique, Sandyon, Aryanne e Mog, poiché Robyn era meno presente rispetto alla partner femmina in allenamento; gli sorrise con amore e fece tintinnare nuovamente il flûte con lo champagne contro quello di lui, brindando per l'ennesimo motivo diverso. Lo sguardo della francese percorse il viso dell'uomo ed il suo corpo, spostandosi poi su Dastel e Fire che giocavano insieme, beati, sentendo così una piccola fitta al cuore: era quella la sua famiglia, era quella la sua casa, e la considerava perfetta. In effetti mancava una sola creaturina pelosa all'appello...
Mammina c'è un po' di chinotto per me!? Voglio brindare anche io con voi!
Ecco, appunto.
Sapevo che saresti spuntato prima o poi... - commentò Monique, mostrando a Mog un bicchiere pieno di chinotto e con tanto di cannuccia che aveva nascosto dietro alla bottiglia di champagne, per fargli una sorpresa - Auguri, piccolino mio!
Esclamò con un gran sorriso, sporgendosi per baciare il nasino del Moguri con tanto affetto e guardare poi Sandyon come ad invitarlo silenziosamente ad essere dolce con lui, una volta tanto.
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da Sandyon » 03/03/2014, 17:26
Mi pare assurdo dover arrivare a minacciarle a questo livello, ma ormai sono talmente disperata che sono disposta a provare di tutto...
Guarda il lato positivo: un tempo non avresti mai preso in considerazione l'idea che tua sorella minore fosse capace di azzuffarsi con un'altra per avere il primato sulla tua attenzione ed amicizia. Il tempo si evolve e noi ci evolviamo con esso, è inevitabile, brutto e bello allo stesso tempo...
Poiché il tempo rendeva sempre meno giovani, meno aitanti, ma allo stesso tempo rendeva più potente lo spirito e più saggia la mente. Il desiderio vendicativo di Veronique era stato sedato dall'avvicinamento con Ryan ma di mezzo c'era anche l'età che, aumentando, l'aveva resa più incline all'ascolto e alla riflessione, così, aiutata da una corruzione in lento ma drastico calo, aveva potuto osservare la sorella maggiore con un'occhio differente, meno critico e più umano, più familiare, scoprendo una persona preziosa, più preziosa di tutti i regali che in passato il padre le aveva fatto pur di mantenersela vicina e convincerla che tutto ciò che riceveva sottobanco e non alla luce del Sole era per cola di Monique. Mentre pensavano, lui e la futura consorte, a come avrebbero trascorso quella meravigliosa nottata, fu impossibile non focalizzare un minimo di attenzione sul padre delle Vireau, il quale inevitabilmente faceva parte della vita di entrambe e in qualche modo non riusciva per nulla ad andarsene, anche con tutti gli sforzi da parte delle forze legali intente a trovare la motivazione giusta per spedirlo dietro le sbarre.
Non mi dispiacerebbe affatto... So che Joël sta lavorando proprio per farlo sbattere ad Azkaban, ma ovviamente non è semplice quando Nicholas si fa difendere dal migliore sulla piazza.
Mi sono salvato per il rotto della cuffia nella sfida al regalo più bello del compleanno. Quel tipo ti ha fatto addirittura mandare un quadro dal Louvre. So che stai per dirmi che anche se ti avessi regalato una forchetta di plastica sarebbe stata più bella di qualunque altro dono, ma non serve che me lo ricordi, lo so da solo e no, non diminuisce la mia sete di vittorie su tutti i tuoi altri pretendenti. ... Sono diventato fin troppo civile, un tempo avrei semplicemente spezzato qualche gamba in giro...
Alzò le spalle con noncuranza, sorseggiando del vino e terminando il proprio piatto di pasta, dedicandosi al secondo. Mostrava meno gelosia nei confronti di Joël Montesquieu e questo Monique avrebbe potuto notarlo quasi subito, rimanendo dubbiosa e perplessa. Solitamente stringeva il pugno al sentire quel nome, o magari la fissava torvo e truce, ma in quel frangente decise di spostare l'argomento su una nota più parodica e gelosamente ironica, nascondendo apertamente il suo fastidio in modo da non mortificare o far sentire a disagio la compagna. Di seguito la conversazione si mosse in direzione della fidanzata ormai stabile del nipote Robyn Laars, il quale conviveva con ella già da molto tempo e sembrava per altro molto molto felice. Non era mai capitato a Sandyon di incrociarla per qualsivoglia motivo, ma forse in questo senso Monique poteva esser stata più fortunata ed averla intravista, difatti così era e non non perse molto tempo prima di spiegare all'ex Mercenario che tipologia di ragazza fosse quella Margaret.
Solo una volta, di sfuggita e per caso, quando sono andata ad Hogsmeade e ho incrociato lei e Robyn che uscivano dal pub dove lui lavora. Mi pare sia una bella ragazza: capelli scuri, occhi chiari, ma ero troppo lontana per capire di quale colore fossero, fisico normale... Robyn sembrava davvero felice in sua compagnia. Comunque sì, dovremmo assolutamente organizzare una cena a quattro quanto prima... in fondo conosciamo il ragazzo di Aryanne, è piuttosto ingiusto non creare un rapporto anche con la fidanzata di nostro... scusami, tuo nipote.
Non sono io che ti chiamo "zia", mi pare.
E questa frase già la diceva lunga sull'opinione dell'uomo riguardo al definire o meno Robyn come "proprio" o "loro" nipote.
Ad ogni modo, una volta tornati a scuola ed osservata la nuova situazione dopo la faccenda di fine anno, potremo comprendere quanto tempo avremo davvero a disposizione per le nostre questioni personali e dunque invitare Margaret e Robyn per una cena. A proposito, credo che tuo nipote abbia qualcosa in comune con molti membri della mia famiglia, difatti non è episodio raro che lo abbia visto di sfuggita nel guardarti le scarpe, o meglio, il loro contenuto... Ci hai fatto caso?
Chissà, forse avrebbe provocato un po' di imbarazzo nella donna, o forse lei ci avrebbe fatto semplicemente una piccola risata sopra, in ogni caso potevano parlare di quel sottile e particolare aneddoto in tranquillità proprio perché da soli e per altro Sandyon ci teneva a capire se la donna ci avesse posto già attenzione senza farglielo presente per cortesia oppure cadesse dal pero sorpresa della notizia. Successivamente, tra un boccone di coniglio alla cacciatora e l'altro, si parlò anche delle feste, delle raccolte con molte persone e del perché per Monique fosse così bello e importante essere circondate da gente di fiducia in simili commemorazioni. Sandyon le fece presente che non c'erano problemi se a Pasqua voleva replicare ma... Basta che fosse un'eventualità legata a giornate sporadiche e non diventasse quindi una abitudine del weekend o giù di lì.
Capito, capito... Casa piena di gente solo sporadicamente, e con i "pochi ma buoni" per tutto il resto del tempo...
E che i "pochi ma buoni" spesso vengano identificati con me, te, e al massimo mia figlia e tuo nipote, fidanzati annessi una volta si e una no... Tsk.
Lasciò che si aprisse il solito siparietto di Mog che compariva all'improvviso per poter prendere parte ai festeggiamenti della fine dell'anno con loro due, adocchiando subito il chinotto che la Vireau aveva preparato per lui come una piccola sorpresa gradita e inattesa. Ella si avvicinò al batuffolo gigante e morbido per dargli un bacio sul musetto e il Moguri rispose con il pon pon che divenne all'istante rosso acceso e a forma di cuore, dimostrazione pratica del fatto che stava apprezzando alla grande il trattamento affettuoso della "mammina".
Sapevo che saresti spuntato prima o poi... Auguri, piccolino mio!
Auguri anche a voi, a te mammina e anche a te Sandy!
Mmmmhhh... Auguri.
Allungò una mano per dargli una carezza arruffata dietro la schiena, un altro gesto piuttosto strano se eseguito dall'uomo ma comunque comprensibile vagamente col fatto che quella era un'occasione speciale e nulla più. In realtà l'intento dell'ex n°1 era quello di preparare inconsciamente la compagna a quello che le avrebbe mostrato una volta scoccata la mezzanotte, per altro ormai quasi in arrivo, mancando meno di un paio di minuti alle 24:00. L'orologio scandiva i secondi ed entrambi sapevano che il suono dei fuochi d'artificio sarebbe stato molto lontano per via dell'isolamento della baita dal resto del Mondo Magico e della civiltà in generale, cosa che probabilmente non dispiaceva a nessuno dei due. Vastnor avvicinò la mancina alla destra di Monique per afferrarla e stringerla, adesso che si andava verificando il classico count down dell'ultima trentina di secondi, fissandola intensamente negli occhi, con sguardo serio ma occhi scintillanti.
Oh ci siamo ci siamo ci siamo! CINQUE... QUATTRO... TRE... DUE... UNO... EVVIVAAAAAAAA!!!!!!
Mog si mise a svolazzare per la stanza rincorso anche da Fire e Dastel che lo seguirono fino al piano di sopra mentre il piccolo esserino eseguiva piroette qua e là agitando il pon pon, in realtà più per luogo comune di festeggiamento che per esultanza vera e propria motivata. Per lui il tempo, la vita, erano talmente lunghi da non risultare molto importante il passaggio da un anno ad un altro, poiché sentiva lo scorrere di quel famoso inevitabile addirittura un decimo rispetto al percepito da molte delle altre creature del pianeta. Era in grado però di nasconderlo bene, oppure in realtà lo stare vicino a delle persone alle quali voleva bene contribuiva a non farcelo pensare. Mentre quella scena buffa e comica si consumava tra il soggiorno, la cucina e il piano superiore, la coppia innamorata stava ancora con le dita intrecciate a guardarsi negli occhi e probabilmente la donna avrebbe cercato di alzarsi per avvicinarsi al suo uomo e donargli un bacio di augurio. Qualora così fosse stato, Sandyon avrebbe tentato di bloccare il suo incedere con delle parole accompagnate da qualcosa di nuovo, qualcosa che necessitava che lei rimanesse ancora qualche attimo seduta per evitare l'eventuale cedimento delle gambe.
... Buon anno Moni. Ti amo con tutto me stesso.
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da Monique » 03/03/2014, 18:10
Guarda il lato positivo: un tempo non avresti mai preso in considerazione l'idea che tua sorella minore fosse capace di azzuffarsi con un'altra per avere il primato sulla tua attenzione ed amicizia. Il tempo si evolve e noi ci evolviamo con esso, è inevitabile, brutto e bello allo stesso tempo...
E se sei mesi fa mi avessero detto che avrei finito per vedere Celine e Veronique azzuffarsi tra loro per potermi stare il più vicine possibile, non ci avrei mai creduto... - commentò Monique con uno sbuffo ironico - Di sicuro mi fa sentire amata. Esasperata, ma amata.
Aggiunse alzando le spalle, decisa a provare quell'ennesimo ed ultimo éscamotage per porre fine ai loro diverbi: se non avesse funzionato nemmeno quello, probabilmente avrebbe lasciato perdere definitivamente, decidendo di tirarsi fuori da tutta la storia e lasciare che se la sbrigassero loro in qualche modo. In fondo, a Monique interessava il fatto che la sorella fosse finalmente libera dal gioco di Nicholas Vireau, che non poteva più manipolarla a piacimento - per quanto lui ancora non lo sapesse - convincendola che la sorella maggiore fosse la causa di ogni suo male; aveva recuperato il rapporto con la persona che aveva promesso di proteggere, ed era più che intenzionata a farlo... non era semplice, però, soprattutto fino a che il padre era ancora a piede libero. Per fortuna, a riguardo, se ne stava già occupando l'Avvocato e Principe di Andorra, nonché ex amante di Monique, Joël Montesquieu.
Mi sono salvato per il rotto della cuffia nella sfida al regalo più bello del compleanno. Quel tipo ti ha fatto addirittura mandare un quadro dal Louvre.
D'accordo, ma...
So che stai per dirmi che anche se ti avessi regalato una forchetta di plastica sarebbe stata più bella di qualunque altro dono, ma non serve che me lo ricordi, lo so da solo e no, non diminuisce la mia sete di vittorie su tutti i tuoi altri pretendenti.
Sospirò la donna a quelle parole, ma con dolcezza, la stessa che le si leggeva negli occhi mentre allungava una mano verso di lui e la stringeva con amore.
... Sono diventato fin troppo civile, un tempo avrei semplicemente spezzato qualche gamba in giro...
In effetti quella sera Sandyon si stava comportando in modo insolitamente più... umano, per quanto fosse brutto metterla giù in quei termini; un modo strano di porsi, agli occhi della maggiore delle Vireau, ma ch'ella imputò ad un tentativo di Vastnor di sforzarsi per rendere perfetta quella serata, ed il più piacevole possibile. E poi era bello poter continuare la conversazione in modo civile e sereno, senza ricevere un'occhiata omicida da parte del compagno, che le chiese poi informazioni su Margaret Sanders, la fidanzata di Robyn, di cui però Monique aveva poco da dire avendola vista una sola volta, per di più di sfuggita.
Non sono io che ti chiamo "zia", mi pare.
Sorrise leggermente ma, al tempo stesso, intimamente compiaciuta: le era venuto spontaneo parlare di Robyn come di "nostro" nipote, quindi suo e di Sandyon, anche se all'effettiva loro non erano ancora sposati; eppure era vero che il ragazzo la chiamava zia senza alcun problema, come se per lui fosse tale anche senza una parentela ufficiale. Inutile sottolineare quanto questo la rendesse felice.
Ad ogni modo, una volta tornati a scuola ed osservata la nuova situazione dopo la faccenda di fine anno, potremo comprendere quanto tempo avremo davvero a disposizione per le nostre questioni personali e dunque invitare Margaret e Robyn per una cena. A proposito, credo che tuo nipote abbia qualcosa in comune con molti membri della mia famiglia, difatti non è episodio raro che lo abbia visto di sfuggita nel guardarti le scarpe, o meglio, il loro contenuto... Ci hai fatto caso?
Più o meno... - ammise Monique con un leggero sorriso imbarazzato - Avevo intuito che non fosse una coincidenza, ma d'altronde da qualcuno deve pur aver preso, no? - e gli lanciò un'occhiata eloquente - D'altronde cerca sempre di contenersi e non è mai invadente in questo suo "vizio", perciò mi sembrava inutile e fuori luogo metterlo in imbarazzo facendogli notare che me ne sono accorta.
Concluse la donna, che teneva molto al benessere del quasi nipote. E teneva molto anche a quello del compagno, al punto da promettergli che, a parte le feste, solitamente a casa sarebbero stati "pochi ma buoni" intorno al tavolo, a mangiare e chiacchierare insieme.
E che i "pochi ma buoni" spesso vengano identificati con me, te, e al massimo mia figlia e tuo nipote, fidanzati annessi una volta si e una no... Tsk.
Rise appena mentre Mog compariva e Monique gli metteva di fronte un bicchiere con chinotto e cannuccia, e quanto fu bello vedere il suo pon pon diventare rosso acceso e a forma di cuore in segno d'affetto per lei!
Auguri anche a voi, a te mammina e anche a te Sandy!
Mmmmhhh... Auguri.
È proprio vero che le feste rendono tutti più buoni...
Pensò Monique nel vedere che Sandyon faceva una carezza dietro la schiena del Moguri, un gesto che non avveniva praticamente... mai; ma era anche il contesto, probabilmente, a spingerlo in tale senso, e ormai mancavano davvero un paio di minuti alla mezzanotte. Quando lui le prese la mano, la francese ricambiò con forza la sua stretta, immergendo gli occhi nei suoi mentre Mog si occupava di fare il conto alla rovescia per tutti.
Oh ci siamo ci siamo ci siamo! CINQUE... QUATTRO... TRE... DUE... UNO... EVVIVAAAAAAAA!!!!!!
Scenetta divertente a parte tra Mog, Fire e Dastel, che festeggiavano in modo tutto loro e particolare, gli occhi della donna s'illuminarono d'amore immenso e profondo nel pensare che un altro anno era passato e, a dispetto di tutto, loro due erano ancora lì, uniti ed innamorati come prima, probabilmente anche di più. Fece per alzarsi, così da poterlo baciare e sussurrargli che lo amava con tutta se stessa, quando lui, stranamente, la bloccò, e Monique non fece in tempo a mostrare un'espressione perplessa e interdetta, che l'uomo le fece la sorpresa più grande della sua vita.
... Buon anno Moni. Ti amo con tutto me stesso.
"Moni". "Ti amo con tutto me stesso". Quel sorriso. Per un secondo pensò che sarebbe stato quasi un insulto verso se stessa se non fosse caduta a terra a causa di un infarto fulminante: la bocca e gli occhi si spalancarono quanto più possibile, la pelle diafana divenne ancora più pallida e il corpo rimase teso, rigido. Sembrava che qualcuno le avesse lanciato addosso un incanto "Petrificus", e che l'avesse colpita in pieno.
Tu... tu stai... Quello... quello è...
Sì, balbettava anche. Ma forse, in quell'occasione, bisognava ringraziare che la voce le uscisse dalla gola. Com'era possibile che stesse sorridendo? Com'era possibile che le avesse detto "ti amo" con una tale facilità, come se fosse...
... più umano...
Si alzò in piedi, ma le gambe le cedettero quasi subito e lei tornò seduta sulla sedia, la bocca che si richiudeva e lo sguardo che vagava frenetico sul suo volto: sì, stava sorridendo, stava sorridendo in modo pieno, normale, senza sforzarsi o almeno questo era ciò che coglieva dalla sua espressione. E non se ne capacitava, forse perché non era pronta: improvvisamente capì che forse, se Sandyon non le aveva più detto nulla della cura per la sua maledizione, non era perché non c'erano novità... era perché le stava preparando una sorpresa. Quella sorpresa.
... ti amo.
Sussurrò con gli occhi che si facevano lucidi e gonfi di lacrime, e la voce tremante di commozione: non avrebbe saputo come altro reagire, perché quella era una notizia talmente grande che non la si poteva prendere con savoir faire, in modo impassibile, distaccato; le labbra si inarcarono in un sorriso tremulo mentre la donna tirava sul col naso, sbattendo gli occhi da cui intanto cadevano grosse e calde lacrime di gioia.
Oh, Sandyon... amore... sei guarito... - sussurrò ancora, allungando una mano tremante per, se lui l'avesse lasciata fare, fargli una carezza sulla guancia, e sfiorare poi quel sorriso con le dita - Sei... sei bellissimo - più di quanto non fosse mai stato, effettivamente. Ora era perfetto - Questo è il regalo più... più bello che tu potessi mai farmi, più bello di tutti quelli che potrai farmi in futuro. È un miracolo, è...
Non sapeva nemmeno come definirlo. Scosse il capo, asciugandosi le lacrime con un movimento veloce delle mani per poi alzarsi in piedi e fare un passo verso di lui, cercando le sue labbra per donargli un bacio con urgenza quasi dolorosa: e se le avesse trovate, avrebbe chiuso gli occhi ed affondato le mani tra i suoi capelli, avrebbe pianto e riso insieme mentre lo baciava, chiedendosi se fosse possibile che il proprio cuore scoppiasse per la troppa felicità. Si scostò appena da lui e riaprì gli occhi per cercare subito i suoi, quasi a volersi accertare che fosse tutto vero e non un'illusione creata dalla sua stessa mente senza che se ne rendesse conto, che lui potesse davvero sorridere, che fosse guarito, che fosse ancora più perfetto di quanto non fosse prima... e così fu. Il suo desiderio più grande si era appena avverato.
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da Sandyon » 05/03/2014, 16:55
Più o meno... Avevo intuito che non fosse una coincidenza, ma d'altronde da qualcuno deve pur aver preso, no? D'altronde cerca sempre di contenersi e non è mai invadente in questo suo "vizio", perciò mi sembrava inutile e fuori luogo metterlo in imbarazzo facendogli notare che me ne sono accorta.
Credo che se gli accennassi della tua intuizione, vorrebbe scavarsi una fossa di almeno dieci metri. In effetti è una specie di... Credo deviazione familiare ben radicata: l'aveva mio padre, l'ha mio fratello ed anche... Tyslion. Ad ogni modo se non dà fastidio a te, questo è l'importante. Non lo fa per cattiveria o poco rispetto, è semplicemente più forte di lui, niente di più. A questo proposito...
Sospirò qualche secondo, abbassando lo sguardo, passandosi una mano tra i capelli lievemente in difficoltà, per poi riprendere il discorso.
Voglio essere sincero con te: è capitato che qualche volta l'occhio mi sia caduto nei confronti di Celine e Veronique. Desidero tu sappia che è stato un gesto inconsapevole e incontrollato e se vorrai da parte mia maggiore attenzione, cercherò di contenermi.
D'altronde sarebbe stato molto peggio se la compagna l'avesse sorpreso in flagrante e questo a Sandyon non andava per nulla, significava come se le avesse voluto mantenere un segreto e così non era, affatto. Certo, era anche possibile che la Vireau se ne fosse già accorta per conto proprio e da un lato non aveva mai considerato l'idea che anche l'amica e la sorella potessero averci fatto caso, difatti l'espressione appena preoccupata e perplessa che eseguì subito dopo aver parlato la diceva lunga sulle domande che gli si erano formate nella mente. Una volta superato quel discorso, comunque, si passò a qualcosa di decisamente più importante ed interessante: i festeggiamenti per il nuovo anno. Mancavano pochissimi secondi all'arrivo della mezzanotte e così anche Mog comparve con tutta l'intenzione di brindare gioioso. Monique gli diede il suo adoratissimo chinotto e il piccolo iniziò a succhiare dalla cannuccia con gusto e soddisfazione, dispensando ringraziamenti e complimenti dolci alla "mammina" parlandole telepaticamente.
Oh ci siamo ci siamo ci siamo! CINQUE... QUATTRO... TRE... DUE... UNO... EVVIVAAAAAAAA!!!!!!
Il Moguri, rincorso dal coyote e dal lupo bianco, si mise a giocare con loro, salendo al piano superiore, correndo verso la cucina e il bagno, insomma un po' ovunque, forse anche per la lasciare la dovuta privacy ai due quasi coniugi, specie perché, a differenza della francese, lui sapeva molto bene qual era la vera sorpresa del 31 Dicembre 2107. Per la prima volta in tutta la sua vita, Sandyon sorrise spontaneamente, senza eccessivi sforzi (in fondo gli mancava ancora un piccolo 10% d'anima), dicendo alla donna che l'amava e facendole gli auguri per il nuovo anno. In principio, la maggiore delle Vireau parve attonita e impossibilitata a dire o fare nulla, a parte cercare di capacitarsi di quella nuova espressione sul volto del compagno, provando a chiedere con qualche piccola difficoltà, se davvero ciò che stava vedendo era reale.
Tu... tu stai... Quello... quello è...
Si, è un sorriso. Adesso posso sorridere.
... ti amo.
Ella cercò di allungare una mano per raggiungere prima quella dell'uomo e poi il suo viso, per accarezzarlo, ma Sandyon fece molto di meglio. Si alzò in piedi, avvicinandosi alla compagna, prendendola in braccio e raggiungendo così il divano, dove la sistemò a cavalcioni sopra di sé in modo che non necessitasse di muoversi, di spostare le gambe, di rimanere in piedi e non crollare miseramente al terreno. Monique ancora incredula lo fissava con gli occhi lucidi, felice e al settimo cielo per quella sorpresa totalmente inaspettata e incredibile. Forse alcune volte lo aveva sognato, ma adesso che l'aveva di fronte era molto più difficile dire di essere pronti a viverlo realmente. Si abbassò con il corpo, la Vice Preside di Hogwarts, per catturare le labbra dell'ex Mercenario in un bacio sofferto, sentito, intenso e umido, tra saliva dolce e lacrime salate di felicità estrema, facendo regnare il silenzio, difatti anche Mog si era bloccato ed aveva fatto interrompere anche il gioco di Dastel e Fire, così da non disturbare i due padroni di casa e quel momento meravigliosamente perfetto. Dal suo canto, Sandyon strinse per i fianchi la donna, lasciandosi andare completamente a quel contatto di corpi e di volti, respirando il profumo della donna e assaporando con un bel 20% in più quel sentimento che già da anni gli colmava il cuore di un'enorme e incontenibile speranza.
Oh, Sandyon... amore... sei guarito... Sei... sei bellissimo. Questo è il regalo più... più bello che tu potessi mai farmi, più bello di tutti quelli che potrai farmi in futuro. È un miracolo, è...
Sssshhh... Dimmi solo che mi ami.
Ti amo, Sandyon Vastnor... per sempre.
Ti amo, Monique Vireau... Per sempre.
A quel punto, tutto ciò che desiderava era abbracciarla con trasporto ed affetto, inspirando profondamente, sollevato che finalmente quell'incubo era finito, che adesso la sua vita poteva prendere una piega tutta diversa. Ora avrebbe affrontato delle belle difficoltà, ovvero rapportarsi a tutti coloro che facevano parte della sua esistenza con quella maggiore percentuale di umanità e comprensione. Il fratello, Faith... La figlia Aryanne, chiunque, anche il migliore amico Asher o l'ex collega e amico Tyslion Asveras. Strusciò leggermente il naso sul collo della francese, tenendola ancora stretta per i fianchi, facendo cenno con gli occhi a Mog di allontanarsi e lasciarli per conto proprio e portarsi dietro anche i due animali. Sentì la porta aprirsi e poi richiudersi, segno che adesso finalmente non c'era nessun altro a parte loro nella baita e che Dastel, Fire e Mog si stavano dilettando a giocare in mezzo alla neve, non avendo nessuno dei tre paura del buio. Guardò negli occhi la Vireau, sorridendo ancora, carezzandola sulla guancia, possando poi il pollice sulle labbra di lei sottili e morbide.
Non sarà semplice per me abituarmi a questa nuova concezione di ciò che mi circonda, ma confido nel tuo aiuto, amore mio. Sei la prima che lo sa, a parte ovviamente chi ha studiato all'esperimento e Mog.
La voce poi, si fece più calma e seria, a tratti dispiaciuta, quasi preoccupata.
... Mi assicuri che non sembro... Strano? Qualcosa di diverso da ciò che ero. Mi assicuri che davvero mi accetti anche così e non mi preferivi prima? ... Ho bisogno di saperlo, ho bisogno... Di essere rassicurato.
Perché adesso tutto, ma proprio tutto era percepito con maggiore intensità: anche la paura.
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da Monique » 05/03/2014, 18:14
Credo che se gli accennassi della tua intuizione, vorrebbe scavarsi una fossa di almeno dieci metri.
Ed è per questo che ho evitato di farglielo presente, non avrebbe avuto altro senso che farlo stare male.
In effetti è una specie di... Credo deviazione familiare ben radicata: l'aveva mio padre, l'ha mio fratello ed anche... Tyslion. Ad ogni modo se non dà fastidio a te, questo è l'importante. Non lo fa per cattiveria o poco rispetto, è semplicemente più forte di lui, niente di più.
A volte mi lascia interdetta per qualche secondo, non essendo abituata a ricevere determinate attenzioni da altri che non siano te... ma proprio perché so che gli sorge spontaneo ed involontariamente, lascio correre. In effetti è anche abbastanza lusinghiero...
Commentò Monique con un sorrisetto divertito, notando però poi lo sguardo e i gesti del compagni che sembrava leggermente in difficoltà.
A questo proposito...
Che cosa c'è?
Voglio essere sincero con te: è capitato che qualche volta l'occhio mi sia caduto nei confronti di Celine e Veronique. Desidero tu sappia che è stato un gesto inconsapevole e incontrollato e se vorrai da parte mia maggiore attenzione, cercherò di contenermi.
Oh... - mormorò la francese, presa in contropiede da quelle parole: lo fissò per un lungo istante, dopodiché inarcò le labbra ad un piccolo sorriso imbarazzato - Beh, non ci avevo mai fatto caso, ma sono felice che tu me ne abbia voluto parlare... e dubito che loro se ne siano accorte, altrimenti me l'avrebbero detto. So che non lo fai apposta, come Robyn, perciò va bene, non fa niente. Solo... sono un po' gelosa...
Ammise lei, non aspettandosi comunque che Sandyon la tranquillizzasse con parole dolci o altro, perché non era il tipo - o più probabilmente non ne era in grado, dato il suo "problema"; alzò lo sguardo su di lui e gli mostrò la sua espressione innamorata e possessiva, sì, gelosa che lui potesse donare ad altre donne attenzioni come quelle, per quanto riferite solo ad una porzione ben specifica del loro corpo. Preferì passare oltre e non pensarci ancora, soprattutto visto che la mezzanotte stava per scoccare: le urla gioiose di Mog e i versi di Dastel e Fire furono il miglior preludio ai fuochi d'artificio che cominciarono a scoppiare nel centro di Newcastle, e che loro percepivano solo in lontananza. Ma nulla, assolutamente nulla avrebbe mai potuto prepararla al sorriso che il compagno le rivolse poco dopo: la cura aveva funzionato, poteva sorridere, poteva piangere, poteva arrabbiarsi, poteva provare emozioni come - più o meno - qualsiasi altro essere umano... era un miracolo. Lacrime di commozione e gioia solcarono le guance di Monique, che si lasciò prendere in braccio e posare sulle gambe del futuro marito a cavalcioni, non riuscendo a contestare quel gesto e non desiderando nemmeno farlo: vederlo così, sorridente e normale come aveva sempre desiderato, era il coronamento di un sogno che da almeno tre anni desiderava diventasse realtà. Lo baciò con tutto l'amore che possedeva, come se tramite quel contatto volesse trasmettergli tutto l'amore, l'ansia, la paura e la gioia passati ogni giorno accanto a lui, soprattutto negli ultimi nei quali ancora, non sapendo nulla, attendeva che Lindë o Asher lo contattassero per sperimentare finalmente l'antidoto su di lui.
Ti amo, Monique Vireau... Per sempre.
Quanto gli veniva più semplice dirglielo, ora? Avrebbe voluto farselo ripetere ancora ed ancora, come una ragazzina al suo primo amore, come fosse bisognosa di sentirselo ripetere all'infinito perché non convinta che fosse la realtà. Lo abbracciò forte, facendogli posare il capo sul suo petto e baciandogli i capelli con devozione: nessuno avrebbe mai potuto separarli, avevano affrontato insieme anche quel momento ed era stato in parte il loro amore a far raggiungere all'uomo quel traguardo... insieme potevano fare tutto. Sentirsi accarezzare da lui era stupendo, perché anche in quei gesti era come se Monique sentisse più calore, era come se in quello sguardo leggesse una luce nuova, e quel sorriso... rendeva tutto perfetto.
Non sarà semplice per me abituarmi a questa nuova concezione di ciò che mi circonda, ma confido nel tuo aiuto, amore mio.
Amore mio. Non l'aveva mai chiamata così negli anni che stavano insieme, al massimo "tesoro" ogni tanto, per renderla felice... e ora gli era venuto così, naturale come respirare. Se era un sogno, se era un'illusione, avrebbe voluto rimanerci per sempre.
Sei la prima che lo sa, a parte ovviamente chi ha studiato all'esperimento e Mog.
Non potrò mai ringraziare abbastanza Lindë ed Asher per quanto hanno fatto...
Sussurrò Monique, accarezzando le guance dell'uomo con entrambe le mani quasi temesse che lui potesse scomparire da un momento all'altro, come un sogno bellissimo ed unico.
... Mi assicuri che non sembro... Strano? Qualcosa di diverso da ciò che ero. Mi assicuri che davvero mi accetti anche così e non mi preferivi prima? ... Ho bisogno di saperlo, ho bisogno... Di essere rassicurato.
Oh, amore...
Anche a lei veniva più semplice chiamarlo in un certo modo, perché di riflesso si sentiva più libera di farlo: scosse il capo e lo baciò nuovamente, più dolce e delicata nel tocco, tornando poi a guardarlo negli occhi con i propri, lucidi, un sorriso amorevole sulle labbra e le mani intorno alle sue guance.
Sei perfetto. Ti avrei amato in qualsiasi modo, anche se fossi rimasto come prima, ma... ora sento che il nostro amore è più forte, perché tu puoi sentire il mio e donarmi il tuo con più intensità, e questo mi rende felice come mai prima. Sei perfetto per me, lo sei sempre stato ed ora lo sei ancora di più. Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo...
E continuò a sussurrarglielo mentre lo baciava ovunque sul volto: naso, occhi mento, guance, fronte, senza fermarsi, come se non ne avesse mai abbastanza di lui.
... grazie per averci provato, grazie per averci creduto.
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da Sandyon » 07/03/2014, 0:29
A volte mi lascia interdetta per qualche secondo, non essendo abituata a ricevere determinate attenzioni da altri che non siano te... ma proprio perché so che gli sorge spontaneo ed involontariamente, lascio correre. In effetti è anche abbastanza lusinghiero...
In fondo, se vai a vedere, avete appena cinque, sei anni di differenza d'età, quindi è anche normale... Sei bella, affascinante, eccitante e nel fiore dell'adulta giovinezza e non passeresti inosservata con nessuno.
Robyn, dal suo canto, era un ragazzo nel pieno degli ormoni giovanili, difficili da controllare, specie quando una zia possedeva un'età non troppo lontana dalla propria e per di più, era una donna di rara bellezza e carisma sotto ogni punto di vista. Sandyon non ce l'aveva con lui, da una parte lo comprendeva e da un'altra il fastidio si interrompeva pensando che al pari degli sguardi del ragazzo, anche i propri verso la migliore amica e la sorella della francese erano inconsapevoli e innocui, quindi non c'era da preoccuparsi. A proposito di quella faccenda però, volle mettere in chiaro tutto con la compagna, chiedendo inoltre se la cosa le desse fin troppo fastidio e quindi ella preferisse che l'uomo aumentasse il suo raziocinio e diminuisse drasticamente certi "incidenti" visivi.
Oh... Beh, non ci avevo mai fatto caso, ma sono felice che tu me ne abbia voluto parlare... E dubito che loro se ne siano accorte, altrimenti me l'avrebbero detto. So che non lo fai apposta, come Robyn, perciò va bene, non fa niente. Solo... Sono un po' gelosa...
Lo immaginavo, per questo ho voluto domandare. Sono sollevato che non ci abbiano fatto caso, onestamente. Proverò a limitare il numero di "cadute" dello sguardo, te lo assicuro...
Fu così che archiviarono definitivamente l'argomento "occhiate sfuggenti", sia da parte sua che da parte del nipote Robyn. Da quel momento in poi poterono dedicarsi a qualcosa di decisamente meglio, ovvero i festeggiamenti del Capodanno ed in particolare al cambiamento avvenuto nell'uomo al seguito dell'esperimento riuscito di Lindë Vilvarin ed Asher Brighless. Avevano dato vita ad un composto in grado di restituire all'ex Mercenario addirittura il 20,6% del suo spirito, privato fin da neonato dal "bacio" di un Dissennatore Rosso, una specie appartenente a quella razza molto rara ed anche estremamente pericolosa. Grazie a quegli sforzi congiunti, adesso Sandyon era libero di poter sorridere alla fidanzata e come con lei, anche verso molte altre persone a lui care, per quanto avesse riservato l'onore del primo vero sorriso alla sua donna amata, prima di dedicarsi anche alla figlia o al fratello, ad esempio. Una volta raggiunto il divano ed essercisi messi insieme, lei sopra di lui, iniziò una lunga serie di baci e smancerie, come le definiva il fidanzato di Aryanne, puntualmente ripreso dalla ragazza che lo prendeva in giro ricordandogli che loro si dedicavano alle stesse identiche pratiche. Carezze a non finire, dolcezza, amore nell'aria, oltre ad una svariata serie di espressioni nuove per Sandyon il quale, anche se ci si stava abituando lentamente, riusciva a gestire con maggiore chiarezza e controllo tutte le nuove sfaccettature di sé in pochissime ore.
Non potrò mai ringraziare abbastanza Lindë ed Asher per quanto hanno fatto...
Sarò curioso di vedere come ti comporterai con lei quando la incontrerai ad Hogwarts, allora...
Rispose subito con divertimento ed ironia il docente di Difesa, permettendosi anche un piccolo sorriso, adesso che ne era in grado. In realtà, anche in quel frangente Sandyon stava limitando un poco le sue emozioni, tenendo nascosta una verità che però venne a galla nemmeno cinque minuti dopo, ovvero il timore da parte del professore di non essere più apprezzato in quella sua nuova realtà, così diversa e modificata. Si era sempre mostrato più freddo, distaccato e differente in passato e non sapeva definire esattamente se ormai l'amore provato dalla donna si fosse collegato esclusivamente a quella visione dell'uomo oppure si potesse adeguare anche a quella versione più umana. Forse chiunque lo avrebbe potuto definire uno stupido, ma la realtà era che per quanto fosse bravo nel mostrare sorrisi, la sua abilità nel gestire le emozioni più intense e forti era ancora in forte rodaggio e quella paura, quel timore più forte e determinato a ricevere rassicurazioni era una palese conferma che ci volesse ancora molto tempo prima che il suo animo si assestasse del tutto. Per fortuna, Monique aveva tutta l'intenzione di parlare e risolvere qualunque problema o turbamento affliggesse il futuro marito, guardandolo dritto negli occhi come forse non aveva mai fatto in tutta la loro relazione.
Sei perfetto. Ti avrei amato in qualsiasi modo, anche se fossi rimasto come prima, ma... ora sento che il nostro amore è più forte, perché tu puoi sentire il mio e donarmi il tuo con più intensità, e questo mi rende felice come mai prima. Sei perfetto per me, lo sei sempre stato ed ora lo sei ancora di più. Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo...
E via con una lunga serie di baci praticamente su ogni zona del viso, dalle guance al naso agli occhi alla fronte al mento alle labbra. Le labbra dell'ex n°1 si aprirono in una leggera risata e socchiuse lo sguardo, tenendola stretta ai fianchi e accennando anche un lieve solletico.
... grazie per averci provato, grazie per averci creduto.
Non ci avrei mai provato, né creduto senza la tua vicinanza e quella di altre persone. Adesso che posso osservare il mondo in un'ottica più realista e meno pessimista, posso essere sinceramente contento di aver scoperto quanto a volte la determinazione al miglioramento provenga dalla volontà di rendere felice qualcun altro. Forse in questo senso, adesso posso anche capire meglio perché mia figlia ha avuto sempre così necessità di essere gratificata dal sottoscritto e mi spiace di non averle mai dato troppa soddisfazione in tal senso...
... Magari sarà proprio al nostro prossimo allenamento che le farò venire un bel colpo come ho fatto con te.
Pensando già a quando, al termine degli esercizi, l'avrebbe guardata dritto negli occhi dicendole quanto si sentiva orgoglioso di avere un figlia come lei nella propria vita e quanto fosse sicuro al 100% che un giorno lei avrebbe scalato la vetta diventando l'indiscussa numero uno, temuta da tutti. Forse sarebbe scappata qualche lacrima, forse qualche infarto, ma il bello di essere un po' più umani stava anche nel divertimento di osservare le reazioni altrui alle sorprese e ai fatti totalmente inimmaginabili. Sarebbe ugualmente rimasto molto severo e questo solamente per aiutarla a crescere e fortificarsi nel modo giusto, ma da quel giorno in poi le avrebbe sempre fatto presente i suoi giudizi positivi qualora ne avesse avuti, non tenendoli per sé o peggio, incapace di esprimerli. Fuori iniziò a nevicare e in concomitanza, la notte andava sempre più addentrandosi nelle ore piccole, quelle più belle e coinvolgenti per una coppia come loro che l'intimità potevano viverla davvero poco rispetto a quanto avrebbero voluto. Le portò una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio, guardandola dritto negli occhi, con trasporto e intensità ma sopratutto... Amore.
Io avrei una bella proposta: ma se ci sposassimo nell'arco di un mese scarso? Abbiamo atteso anche troppo...
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da Monique » 07/03/2014, 13:57
In fondo, se vai a vedere, avete appena cinque, sei anni di differenza d'età, quindi è anche normale... Sei bella, affascinante, eccitante e nel fiore dell'adulta giovinezza e non passeresti inosservata con nessuno.
Effettivamente a volte... la maggior parte delle volte, per l'esattezza, mi dimentico che in fondo Robyn non è tanto più piccolo di me, e lo tratto come un ragazzino quanto ormai è diventato un adulto responsabile, che convive persino con la fidanzata! Anche se questo, a quanto pare, è un altro vizio di famiglia, questo...
Commentò Monique, lanciando a Sandyon un'occhiata eloquente che poteva ricondursi ad una sola persona: Aryanne. In realtà, la francese pensava che per la ragazza fosse la cosa migliore convivere con qualcuno, visto quanto enorme e solitaria potesse apparire quella casa senza nessuno con cui condividerla... e poi avevano praticamente vissuto insieme per sette anni, ai tempi di Hogwarts, perciò c'era poco da scandalizzarsi in tal senso. Gli sorrise, comunque, ringraziandolo così per i complimenti che le aveva fatto, strusciando il naso contro quello di lui come facevano Fire e Dastel - e a volte gli animali anche con Mog - tra loro, mentre l'uomo ammetteva che il "vizio" di Robyn era comune in famiglia, famiglia di sangue ovviamente, al punto che persino Sandyon ogni tanto aveva ceduto a quell'impulso con Veronique e Celine: Monique era sicura che loro non se ne fossero accorte, altrimenti gliel'avrebbero detto, ma non poteva evitare di considerarsi un po' gelosa di fronte a quell'ammissione.
Lo immaginavo, per questo ho voluto domandare. Sono sollevato che non ci abbiano fatto caso, onestamente. Proverò a limitare il numero di "cadute" dello sguardo, te lo assicuro...
Annuì, poiché si fidava di lui e sapeva che, avendolo detto, avrebbe davvero fatto di tutto affinché non accadesse più, e lasciò che la conversazione proseguisse fluida... anche perché l'aspettava una sorpresa, la migliore che Sandyon avrebbe mai potuto farle: era guarito, finalmente. Dopo anni d'indecisione e tentennamenti, l'uomo aveva acconsentito a provare a cercare una cura, e questa era arrivata grazie all'aiuto del Medimago Asher Brightless e dell'Erbologa Lindë Vilvarin, che Monique non avrebbe mai potuto ringraziare abbastanza nemmeno passando anni ed anni a ripetere la medesima parola di riconoscenza.
Sarò curioso di vedere come ti comporterai con lei quando la incontrerai ad Hogwarts, allora...
Credo che la prenderò da parte e l'abbraccerò, sperando di non farle prendere un colpo per questo!
Esclamò la francese tra risate e lacrime di gioia, sicura però che, rispetto ad un tempo, anche la collega era cambiata e dunque il contatto fisico in quel senso non avrebbe dovuto darle troppo fastidio. Sandyon ora era l'uomo perfetto, ancora portatore degli stessi valori e della stessa morale di prima, ma in grado di sorridere, di piangere, di provare amore, rabbia, di vivere dunque la vita per quella che era, ovvero un insieme di meravigliose sfaccettature che la rendevano unica: ed anche lei, di riflesso, si sentiva molto più libera, era impossibile non accorgersene; libera di baciarlo, di accarezzarlo, ma anche e soprattutto di essere dolce e a tratti infantile, tutto ciò che aveva sempre evitato di essere di fronte al compagno temendo d'infastidirlo. La cura che era stata somministrata all'uomo non aveva liberato solo lui... l'aveva fatto con entrambi.
Ihihihihih!!
Rise un poco la donna quando lui le fece il solletico, dimenandosi proprio come una bambina e stringendosi più forte al suo corpo, in un abbraccio che sembrava non volesse avere fine. E ancora commossa lo ringraziò per averci provato, per averci creduto, per aver permesso a persone come Lindë ed Asher di mettere alla prova le loro capacità e superare i loro limiti per aiutarlo.
Non ci avrei mai provato, né creduto senza la tua vicinanza e quella di altre persone. Adesso che posso osservare il mondo in un'ottica più realista e meno pessimista, posso essere sinceramente contento di aver scoperto quanto a volte la determinazione al miglioramento provenga dalla volontà di rendere felice qualcun altro. Forse in questo senso, adesso posso anche capire meglio perché mia figlia ha avuto sempre così necessità di essere gratificata dal sottoscritto e mi spiace di non averle mai dato troppa soddisfazione in tal senso...
Non potevi, e lei lo sa... - perché anche Aryanne era stata messa al corrente della "malattia" di Sandyon - per questo non te ne ha mai fatto una colpa, prendendo ogni tuo complimento come un evento raro e prezioso.
Lo rassicurò Monique, sapendo che comunque non era la stessa cosa che sentirselo dire più spesso, o con più calore: prima, il Mercenario non riusciva nemmeno a comprendere perché la figlia avesse bisogno di sentirsi motivata con degli elogi, con delle dimostrazioni di orgoglio da parte sua. Ora, probabilmente, se ne rendeva maggiormente conto, e poteva dunque avvicinarsi a lei in tal senso... senza contare che non era da escludere la cosa fosse reciproca: forse anche Sandyon, in una circostanza particolare, avrebbe sentito il bisogno di vedersi confermare in modo positivo il proprio operato; non c'era nulla di male, era nella natura umana, e lui ora lo era, umano, molto più di prima.
... Magari sarà proprio al nostro prossimo allenamento che le farò venire un bel colpo come ho fatto con te.
Preparati ad un fiume di lacrime, allora... credo la renderai immensamente felice.
Perché alla francese non era sfuggito nemmeno per un giorno il legame che univa Sandyon ad Aryanne: aveva visto quei due avvicinarsi, inizialmente, solo per rispettare un accordo fatto durante la scuola; li aveva visti lavorare insieme, e piano piano legare, affezionarsi, al punto da considerarsi più che un Mentore ed un'allieva. Aryanne aveva trovato in lui un padre, e Sandyon la figlia che gli era stata strappata dalle mani: ora probabilmente all'uomo sarebbe venuto molto più semplice dimostrarle il suo effetto, e la Vireau era certa che, come lei, anche la ragazza si sarebbe sentita ancora più libera nel dimostrarle il proprio. La neve che fuori prese ad imbiancare il paesaggio fu il culmine del romanticismo per la francese, che non smetteva di accarezzare il viso del compagno e sorridergli con occhi lucidi: probabilmente il mattino dopo, appena aperti gli occhi, l'avrebbe scosso fino a svegliarlo e gli avrebbe chiesto di sorriderle e dirle che l'amava, giusto per essere sicura che non fosse stato tutto un sogno stupendo... ma al momento era felice, totalmente, e grazie a lui.
Io avrei una bella proposta: ma se ci sposassimo nell'arco di un mese scarso? Abbiamo atteso anche troppo...
Due lacrime colarono lungo le guance di Monique, che si ritrovò ad annuire con decisione, a sorridere e intanto ad asciugarsi le guance con una risata leggera.
Scusami, sembra che non riesca nemmeno a controllarmi... - mormorò, scuotendo il capo e posando per qualche istante le labbra su quelle dell'uomo, lentamente - Sono assolutamente d'accordo... - disse poi, sulla sua bocca, guardandolo negli occhi - tu dammi un mese di tempo, ed organizzerò tutto perfettamente. E poi, finalmente, saremo marito e moglie.
Ormai non le importava più, come un tempo, di fare una cerimonia sfarzosa, con chissà quanti invitati... l'avrebbe sposato quasi in segreto, circondata solo dai parenti e dagli amici più cari, perché erano loro le persone davvero importanti. Il sorriso si ampliò sulle labbra della donna, che sussurrò un altro "ti amo" prima di baciarlo ancora, a lungo, con intensità e passione, affondando le mani nei suoi capelli per stringersi ancora di più a lui.
Non oso immaginare la reazione degli studenti, quando tornerai a scuola... farai prendere un colpo all'intera scolaresca, te lo dico io.
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da Sandyon » 11/03/2014, 23:11
Effettivamente a volte... la maggior parte delle volte, per l'esattezza, mi dimentico che in fondo Robyn non è tanto più piccolo di me, e lo tratto come un ragazzino quanto ormai è diventato un adulto responsabile, che convive persino con la fidanzata! Anche se questo, a quanto pare, è un altro vizio di famiglia, questo...
Con la differenza che mia figlia è molto più giovane di Robyn, ci separano tredici anni, non cinque. A prescindere da questo, la sua scelta di convivere non posso né screditarla né osservarla con troppa fiducia. Il tempo fornirà tutte le risposte che ci serviranno per decretare se è stata una buona decisione o meno, nel frattempo è inutile mettere pressione. Mi auguro solo che il suo fidanzato abbia la maturità mentale per stare dietro ad una ragazza che sta crescendo molto in fretta.
Aryanne, più si allenava, più fortificava lo spirito e il corpo, più cresceva interiormente, mentalmente, superando i propri limiti giorno dopo giorno. Quando affrontava le missioni, seppur come gregaria obbligata, riusciva sempre a distinguersi dalla massa, qualche volta beccandosi anche strigliate dai Capi Mercenari delle imprese che si sentivano sminuiti dalla sua bravura e preparazione su ogni tipologie di campo, anche quello pratico. Le "ripetizioni" effettuate con la professoressa Bennet e la professoressa Vilvarin avevano dato i loro buoni frutti, aiutando la giovane Vastnor a coprire parzialmente anche le proprie lacune nel settore dell'Abilità Magica, perfezionandola e rendendola ancor più letale. In realtà, il vero allenamento non era ancora concluso: Sandyon più di una volta le aveva detto che forse era meglio se proseguisse da sola il proprio tirocinio da futura n°1, ma Aryanne non aveva mai voluto sentire ragioni, lei voleva essere addestrata da suo padre, sempre e comunque. Di cose da insegnarle ne aveva ancora parecchie ed inizialmente Sandyon aveva pensato che stesse sbagliando nello starle così dietro, perché lui aveva appreso sul campo, soffrendo le pene dell'inferno, ma successivamente si era anche convinto che con il suo aiuto la figlia avrebbe potuto raggiungere un livello notevole (lo stesso che lui possedeva almeno verso i 23-24 anni) con un bel po' di anticipo, ed infatti così stava andando.
Un giorno sbaraglierai tutti... Sarai l'incubo di ogni Mercenario del pianeta, figlia mia. Il tempo mi darà ragione, la sorte è dalla tua parte, la gioventù e l'energia anche. Chi non ti conosce vede solo una bellissima italiana apparentemente indifesa... Non immaginano lontanamente che saresti in grado di staccargli le costole e costruire loro uno xilofono con esse, tsk.
Parlarono del comportamento che Monique avrebbe assunto con Lindë una volta incontrata a scuola la prima volta dalle vacanze, si divertirono un mondo l'una sull'altro, con Sandyon che fece un poco di solletico alla sua donna dopo aver rivelato l'incredibile verità sul suo animo tornato quasi integro, insomma, quel Capodanno era probabilmente il più bello che stavano trascorrendo dopo moltissimi anni di normale amministrazione. L'argomento tornò momentaneamente di nuovo sulla figlia dell'ex n°1, la quale ancora non sapeva di quel cambiamento radicale e positivo nel cuore del padre, ipotizzandolo burbero e mugugnante come al solito. La maggiore colpa che si stava dando Sandyon, era che non aveva mai permesso al suo istinto di liberarsi e dargli modo di congratularsi a dovere con la sua bambina (già, una bambina... Genitori!), chiarendo il fatto che fosse estremamente fiero di lei, in tutto e per tutto, a cominciare dalla sua crescita interiore fino ad arrivare al perfezionamento delle tecniche di combattimento. Non c'era dubbio, lo avrebbe fatto molto presto... In un certo senso, doveva recuperare del tempo anche con lei e la fidanzata lo rassicurò che non c'era niente di più semplice, al massimo bisognava aspettarsi qualche grossa e sentita lacrima di stupore, gioia e sensibilità.
Non potevi, e lei lo sa... Per questo non te ne ha mai fatto una colpa, prendendo ogni tuo complimento come un evento raro e prezioso.
... Magari sarà proprio al nostro prossimo allenamento che le farò venire un bel colpo come ho fatto con te.
Preparati ad un fiume di lacrime, allora... Credo la renderai immensamente felice.
Annuì lentamente tra sé, credendo fermamente nelle parole di Monique, così saggia su molti fronti, pur essendo ancora nella piena giovinezza. Gli anni trascorsi ad affrontare il padre, le insidie della vita, a costruirsi un destino da sola, con lacrime e sangue, emancipandosi dal proprio cognome come se fosse una malattia e non un privilegio. Tutto questo l'aveva fatta diventare ciò che era e Sandyon era sicuro che il limite alla perfezione era ancora molto lontano da raggiungere, perché la Vireau era sempre in grado di fornire novità inattese. Portò la destra dietro il collo della francese, spingendola a scendere su di lui con il volto, così da darle un bacio intenso, passionale, sensuale e malizioso, erotico oltre ogni misura, con la lingua. Immediatamente l'eccitazione del suo corpo si fece sentire sotto l'intimità non troppo coperta della donna che, quella sera, indossava uno splendido vestito intero con sotto, conoscendola bene, un perizoma sottile che lasciava ben poco spazio all'immaginazione. Ma non era quello il momento di spogliarla lì, non ancora. C'era tutta la notte in attesa di loro, c'erano le lenzuola del piano di sopra, oppure la cucina, la vasca da bagno, ma si, tutta la casa, chi se ne fregava... Adesso dovevano parlare di argomenti molto più seri e importanti, specie per la vena femminile e sognante della maggiore delle sorelle Vireau: le nozze.
Scusami, sembra che non riesca nemmeno a controllarmi... Sono assolutamente d'accordo... Tu dammi un mese di tempo, ed organizzerò tutto perfettamente. E poi, finalmente, saremo marito e moglie.
Non vedo l'ora... Ti amo.
E lo disse ancora una volta, senza indugi, senza problemi, senza rallentamenti.
Non oso immaginare la reazione degli studenti, quando tornerai a scuola... Farai prendere un colpo all'intera scolaresca, te lo dico io.
Sorrise ed eseguì una piccola risata piuttosto spassosa, scuotendo il capo ed alzando le spalle, mentre non facendo molto sforzo si andava alzandosi in piedi prendendola in braccio, cominciando ad avviarsi in direzione del piano di sopra, destinazione camera da letto.
Ti prometto che raccoglierò il ricordo con una fiala e ce lo riguarderemo insieme a fine giornata! ... E adesso, preparati, perché aver riacquistato più controllo di me stesso... Mi permetterà anche di rendermi più... Incontrollabile... Urlerai così tanto che ti sentiranno fino a Londra...
E terminò quella frase con un appellativo finale piuttosto volgare che però le rivolse sussurrato nell'orecchio, entrando nella stanza per la notte chiudendo la porta con il piede, gettandola infine in volo sul grande materasso a tre piazze, intenzionato nel "violentarla" a dovere per minimo quattro ore.
- HOT END -
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da Sandyon » 23/07/2014, 19:24
13 Ottobre 2108 16:54 Parzialmente nuvoloso Esterno Baita Vastnor
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Allora? Sei già stanca? Forza, in piedi...
La ragazza cominciava a muoversi fluida, con scatti veloci, riflessi fulminei e colpi ben assestati e pesanti, ma il lavoro da fare era ancora tanto. Sandyon la faceva volare a terra più o meno dalle quindici alle venti volte in due ore di allenamento, un numero piuttosto basso considerando la settantina risalente ad un paio di anni prima. Anche imparare a cadere era fondamentale e alla base della buona riuscita di un incontro; a volte saper incassare era anche più importante che saper portare bene i colpi, poiché alla fine rimaneva in piedi chi aveva resistito di più, non chi aveva perso troppo fiato nel cercare di buttare giù l'avversario sfruttando soltanto la forza bruta. Tuttavia quindici o venti cadute erano ancora troppe. Aryanne ruzzolava all'indietro, veniva scaraventata addosso ad una delle pareti di legno dell'abitazione, si piegava in avanti dopo un cazzotto allo stomaco e rimaneva a terra almeno cinque o sei secondi dopo essere stata presa da una gomitata dietro il collo. Secondi utili al proprio avversario per farla fuori una volta per tutte, parole che il padre le ripeteva in continuazione. La buona notizia però, era che quando faceva le simulazioni di incontro vero con Faith o con Robyn, una volta su tre ne usciva vincitrice: questo voleva dire che migliorava costantemente di giorno in giorno, raggiungendo il livello del cugino che si addestrava da molto prima di lei e quello della collega di missioni abituata da diversi anni a combattere corpo a corpo con una grandissima varietà di avversari provenienti da ogni parte del Mondo Magico e non.
Se continua così, altre due anni e non sarà più così facile mandarla a tappeto.
Di certo quel pensiero non era espresso con preoccupazione, anzi, Sandyon era ben felice di pensare alla figlia che non si faceva più sorprendere dai propri colpi, evitandoli o incassandoli adeguatamente in modo da non finire mai a terra e di conseguenza contrattaccare subito. Il giorno in fosse stato lui quello a subire anche solo una volta, probabilmente avrebbe quasi pianto di gioia, ma non era quello il momento di pensarci, la strada era ancora lunghissima e irta di ostacoli. Intanto già arrivare a vincere una volta su due contro i due amici non era male. Dopo un'altra serie di scambi veloci, Sandyon assestò un sonoro cazzotto alla spalla di Aryanne che venne scaraventata indietro di due metri girando su se stessa, finendo inevitabilmente in ginocchio: probabile lussazione se non addirittura spostamento osseo forzato. La giovane emise un verso strozzato e il padre sapeva benissimo che le lussazioni aveva imparato a sopportarle meglio di così. Dunque le aveva spostato l'osso del braccio da quello della spalla. Non disse una parola, si avvicinò all'italiana e, posandole una mano dietro la schiena vicino la parte lesa e l'altra al centro del petto, eseguì una fortissima pressione fulminea facendo sentire un sonoro "crack", al seguito del quale lei poté sentirsi subito meglio.
Basta così per oggi. Stasera bevi l'integratore di proteine e fatti un bagno bollente. Domani riposo, tanto non riuscirai a muoverti dal letto.
Non si espresse con sarcasmo, divertimento o ironia: conosceva la brutta sensazione dello svegliarsi a pezzi e non era affatto piacevole. Sandyon era una persona molto comprensiva, condivideva le sensazioni della figlia e la preparava psicologicamente all'avvenire senza girarci intorno. Adesso però, calcolando che i lividi erano ancora freschi, i muscoli caldi e l'energia in corpo numerosa e traboccante, trascorsi pochi minuti di respiro fu la volta di cambiare addestramento e concentrarsi sul comparto magico, ed in particolare su una magia che ella stava imparando a padroneggiare da circa sei settimane. Fino ad ora i risultati non erano stati pessimi, anzi, mancava pochissimo lavoro affinché riuscisse a sfruttare quella magia almeno al 50% della sua efficacia. Inoltre, tutto quell'addestramento atletico era volto a potenziarla poiché sfruttare incantesimi superiori alla media prosciugava energie in blocco e per Sandyon era necessario che lei rimanesse sempre in piedi dopo il loro utilizzo. Le fece prendere la bacchetta e tornare in posizione difensiva, ma lui non prese la sua, non gli serviva per insegnarle i movimenti giusti.
Stammi bene a sentire. Il "Tornadus", come ormai ben sai è un insieme di elementi magici della Trama concentrato in un'unico vortice. Esso è costituito dal "Glacius", dall' "Acqua Eructo", dall' "Elettro", dall' "Incendio" e dal "Ventus". Nelle giornate precedenti ti ho chiesto di allenarti nello scagliare queste magie. Oggi invece, ti chiedo di fare lo stesso ma una dietro l'altra a ripetizione, senza fermarti mai, per dieci cicli. Prima l'uno, poi l'altro, poi l'altro ancora, tutti quanti in sequenza e poi ricominci... Tutto chiaro? Intanto vediamo se riesci a fare una prima serie, poi da lì ci regoleremo sul da farsi...
Aryanne deve tirare il d30 sommando la Cap. Magica:
Tra 16 e 22
Arrivata a sei cicli, Aryanne si ferma, molto stanca e provata.
Tra 23 e 31
Arrivata a otto cicli, Aryanne si ferma, stanca e provata.
Tra 32 e 39
Arrivata a dieci cicli, Aryanne si ferma, un po' stanca e provata.
Da 39 in su
Arrivata a dieci cicli, Aryanne si ferma, poco stanca e provata.
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Sandyon
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da Aryanne » 23/07/2014, 20:29
[Baita Vastnor - Esterno - 13 Ottobre 2108 - ore 4.54 p.m.]
Allora? Sei già stanca? Forza, in piedi…
Aveva imparato presto, durante gli allenamenti col padre, che rispondere "sì" a domande come quella era del tutto controproducente: allo stesso modo, nel corso dei mesi Sandyon le aveva insegnato a rialzarsi il più velocemente possibile ogni volta che subiva un colpo, a schivarne una buona parte, e a cadere nel modo migliore a seconda delle circostanze, così da non aggiungere dolore eccessivo al colpo che, quando arrivava dal Mercenario n°1 al mondo, faceva già malissimo di suo. Per questo, dopo aver ricevuto l'ennesimo colpo, digrignò i denti e si rimise in piedi, respirando il più a fondo possibile: con tutto che la temperatura non era delle più miti, la ragazza indossava solo dei pantaloni della tuta, scarpe da ginnastica ed un reggiseno sportivo a fascia, così da concedersi la massima disponibilità di movimento; non che questo le impedisse di venire colpita, naturalmente, ma era pur vero che si stava confrontando contro Sandyon Vastnor - quindi di certo non il primo stronzo in circolazione - e per di più quando simulava un combattimento contro Faith o Robyn riusciva a vincere, almeno una volta su tre. No, non era arrivata al punto di essere soddisfatta di se stessa, non ci era nemmeno lontanamente vicina, ma perlomeno non si sentiva più una totale incapace come quando aveva iniziato ad allenarsi insieme al padre. Schivò una decina di colpi rapidi, ma all'undicesimo il cazzotto che Sandyon le assestò alla spalla la buttò all'indietro di un paio di metri, strappandole un urlo strozzato dalle labbra: non era la prima volta che si faceva male, ma quella volta era ben peggiore delle precedenti.
Grrrrr!!!
Strinse i denti e trattenne le lacrime, ma sentiva l'osso del braccio completamente fuori asse e diavolo, faceva così tanto male che sarebbe scoppiata a piangere e ad urlare di dolore se non fosse stata una Draghessa orgogliosa: socchiuse gli occhi quando Sandyon le si avvicinò, e trattenne il fiato quando, a modo suo, le rimise a posto l'osso con un "crack" talmente forte che per un secondo si chiese se fosse possibile che il padre glielo strappasse direttamente dalla spalla, il braccio.
Basta così per oggi. Stasera bevi l'integratore di proteine e fatti un bagno bollente. Domani riposo, tanto non riuscirai a muoverti dal letto.
Un "brava" non mi dispiacerebbe, sai papà?
Rispose lei ironica mentre si rimetteva in piedi, muovendo con una rotazione lenta le spalle che le dolevano terribilmente: il giorno dopo non avrebbe potuto muovere un muscolo, fantastico… c'era solo da sperare che Typhon fosse libero di prendersi un po' cura di lei, o avrebbe passato un'intera giornata in solitudine. Quando poi l'italiana capì che l'allenamento era finito, sì, ma solo in parte, prese un bel respiro e senza dire nulla strinse il catalizzatore nella propria mano, percependo il legno duro sotto i polpastrelli che, in qualche modo, la rassicurava; si mise in posizione difensiva, quella che poco ci mancava assumesse anche mentre dormiva, ormai, e posò lo sguardo sul genitore fissandolo con aria concentrata, decisa e quasi di sfida.
Stammi bene a sentire. Il "Tornadus", come ormai ben sai è un insieme di elementi magici della Trama concentrato in un'unico vortice. Esso è costituito dal "Glacius", dall' "Acqua Eructo", dall' "Elettro", dall' "Incendio" e dal "Ventus".
Annuì, poiché la parte teorica di quell'incantesimo, unico nel suo genere e che solo Sandyon conosceva, la sapeva a memoria: era sulla pratica che aveva ancora diversi problemi.
Nelle giornate precedenti ti ho chiesto di allenarti nello scagliare queste magie. Oggi invece, ti chiedo di fare lo stesso ma una dietro l'altra a ripetizione, senza fermarti mai, per dieci cicli. Prima l'uno, poi l'altro, poi l'altro ancora, tutti quanti in sequenza e poi ricominci... Tutto chiaro?
Dieci cicli, eh? - domandò Aryanne, lasciandosi poi andare ad un leggero sospiro - D'accordo…
Era un allenamento molto pesante e faticoso, soprattutto quando avveniva a seguito di uno fisico altrettanto intenso… ma Sandyon sapeva fin dove potesse spingersi con lei, e la Vastnor si fidava di lui: forse poi sarebbe svenuta per la fatica, ma perlomeno ci avrebbe provato.
Intanto vediamo se riesci a fare una prima serie, poi da lì ci regoleremo sul da farsi…
Annuì senza aggiungere altro - meglio risparmiare il fiato: si concentrò, prendendo dei respiri profondi per accumulare energia magica che poi fece convergere - Cap. Magica 15 + 3 (Bonus Bacchetta) + 18/d20 = 36 - nella mano, nelle dita e nel catalizzatore; quando la sentì sulla punta, cominciò a scagliare incantesimi a raffica, quasi senza respirare, quasi senza pensare. Sentiva le energie scivolarle via progressivamente, ma se l'aspettava ed era pronta a tener duro, a costo di finire in ginocchio. Quando anche l'ultimo incanto lasciò la bacchetta e si disperse nell'aria, Aryanne abbassò lentamente il braccio e prese un respiro profondo, passandosi una mano sul viso sudato per alzare poi gli occhi sul padre, e capire se - al di là del fatto che fosse visibilmente stanca - se la fosse comunque cavata bene.
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Aryanne
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