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Bristol

Messaggioda Nanée » 15/02/2014, 23:14

In poche parole sei una sorta di spirito libero della famiglia...

Diciamo che non sono molti i Druidi che decidono di lasciare la propria comunità per esplorare il mondo esterno... a meno che non siano Rinnegati, ovviamente. - confermò Nanée. Nel caso poi che Typhon avesse palesato in volto un'espressione perplessa, di chi ignora quanto l'altro ha appena detto, avrebbe sorriso verso di lui per spiegargli con paziente e dolce serenità cosa volesse dire - Le persone, i Druidi che violano le regole della comunità, diventano Rinnegati... non perdono alcun Elemento, naturalmente, poiché essi fanno parte di loro, ma vengono banditi dalla loro comunità e non possono più farvi ritorno. - nel caso invece il Terran del Vento non avesse mostrato alcun segno di ignoranza, semplicemente la bionda l'avrebbe lasciato proseguire nel suo discorso.

Deduco allora che ho avuto una fortuna sfacciata... Buon per me, sarò invidiato da parecchi confratelli!
... Sempre che a te vada bene che lo racconti, naturalmente...


Non mi da' fastidio che tu voglia raccontare ad altri Terran di aver incontrato una Druida... ma preferirei che tu non rivelassi la mia identità - rispose con tenue serietà l'uruguaiana - non scorre troppo buon sangue tra noi e voi, e vorrei evitare di avere, e farti avere, qualsiasi tipo di problema. - alcuni Druidi, ad esempio, non sarebbero stati felici di sapere che Nanée aveva chiacchierato amabilmente e come nulla fosse con un Gildato, e viceversa naturalmente.
Lei, proprio per questo, desiderava mantenere un certo riserbo, poiché teneva troppo alla sua libertà e non voleva doversi ritrovare a discutere con la sua famiglia e gli amici all'interno della comunità che l'aveva cresciuta.

Ciò nonostante, apprezzò molto che Typhon le avesse chiesto il permesso di poter parlare coi Confratelli del loro incontro, era stato molto gentile e rispettoso.
Una dote che, ovviamente, all'uruguaiana piacque molto, tanto da sorridere più ampiamente mentre proiettava il Vento verso di lui, così da abbracciare l'Elemento gemello che viveva nello spirito del ragazzo, e danzare con esso, in una sorta di muto ringraziamento.
Chiaro, comunque, che Nanée fosse molto atipica per molti versi rispetto ai Druidi standard, quelli che abitavano nelle comunità druidiche, sia per il desiderio di lasciare queste ultime e vivere all'esterno di esse, sia per i sentimenti e le considerazioni che nutriva nei confronti di persone appartenenti alle Gilde.

Beh però in base ai miei studi, Gaia e Conflux non sono esattamente termini diversi per la stessa cosa.
Gaia è la Terra sulla quale abitiamo e viviamo, che vive, cresce e si evolve con noi.
Il Conflux è l'equilibrio di questo mondo in correlazione con tutte le forze naturali e cosmiche che avvolgono il pianeta.
Sicuro alla fin fine stiamo preservando però lo stesso argomento, ovvero il bene delle creature viventi e degli oggetti apparentemente inanimati.


Annuì a quelle parole, piacevolmente sorpresa dall'apertura mentale del Terran: quante dispute erano nate sulla differenza tra Gaia e Conflux, su cosa fosse giusto proteggere e cosa no?
Sentir dire al ragazzo che aveva di fronte che, in fin dei conti, stavano cercando di preservare l'interezza della medesima cosa, per quanto chiamarla "cosa" fosse abbastanza riduttivo, le faceva ben sperare in un futuro nel quale Druidi e Gildati sarebbero potuti andare più d'accordo di quanto non stesse accadendo al momento, poiché prima o poi le nuove generazioni avrebbero per forza dovuto prendere il posto delle vecchie.

... Quella biscia sembra proprio volerti bene.

Le bastarono quelle semplici parole per farle comprendere - I/P 24 - che Typhon non era del tutto soddisfatto della sua condizione attuale, almeno per quanto riguardava il suo rapporto con gli Elementi, anzi, con l'Elemento che al momento gli imperversava nello spirito: per quanto tenesse al Vento, infatti, la sensazione di Nanée era che il ragazzo sentisse la mancanza della Terra più del dovuto, o più di quanto altri si sarebbero potuti aspettare da lui, e che questo influisse dunque sul suo umore.
La Druida, dal canto suo, preferì non commentare quelle parole dalla sfumatura malinconica, limitandosi ad annuire per poi strusciare il naso sul muso della biscia, piuttosto felice di farsi fare le coccole da lei: naturalmente aveva una connessione con gli animali minore di quella che poteva sussistere, ad esempio, tra lo stesso animale ed un appartenente alla Gilda Terran che avesse proprio la Terra come Elemento, e che magari appartenesse a qualche stadio più avanzato del primo... ma a lei andava bene anche così. Forse gli animali non si avvicinavano a lei a frotte, come sarebbe potuto succedere per la Sempreverde, ma non si ritraevano se era la Druida a fare un passo verso di loro, per accarezzarli e farli sentire bene.
Lo osservò con assoluta dolcezza mentre un pettirosso gli si avvicinava per salutarlo, e si fece ancora più dolce quando vide il modo in cui il Terran ricambiò le attenzioni dell'animale: per lei, abituata a vivere in solitudine e quasi sempre circondata dalla natura, vedere qualcuno così vicino ad essa era un evento molto particolare e piacevole, per quanto unico.
Ritornando al discorso precedente, comunque, ed in parte alla motivazione per la quale gli aveva chiesto di non rivelare la sua identità qualora avesse parlato del loro incontro coi Confratelli, Nanée fece presente che l'astio tra Druidi e Gildati proveniva da entrambe le parti, e non era dunque una condizione provocata da una sola fazione.

Ma come ca-...
...-volo fanno a dire una cosa del genere se siete rari come l'oro sulle rive del Brasile?!
L'odio per sentito dire o per presa di posizione mi fa altamente girare le scatole.
Se non ti conosco non posso dire se mi piaci o no e dubito che tutte le persone che dicono di avervi in astio abbiano avuto l'onore di incontrarvi.


L'odio non deriva da una conoscenza personale, ma dal retaggio lasciatoci dai nostri predecessori: per secoli i Druidi e le Gilde sono stati in lotta tra loro, ancorati sulle loro posizioni e decisi a non smuoversi da esse a nessun costo, pronti anche a farsi la guerra per anni e a morire per difendere quello in cui credevano, per non ammettere che l'altro potesse aver ragione. - scosse leggermente il capo, l'amarezza che si poteva percepire dal tono della sua voce, prima ancora che dalle sue parole - Quelle convinzioni sono state trasmesse di generazione in generazione, e per quanto oggi ci siano alcuni che, da una parte e dall'altra, cominciano a pensarla diversamente, molti invece non riescono ad abbandonare il passato. - concluse, triste nello sguardo.

Anche nella sua comunità c'era chi la pensava come lei e chi, invece, non voleva nemmeno sentir parlare di Gilde e di alleanze con loro, nemmeno per il bene di Gaia; era già tanto, insomma, se si riusciva ad arrivare ad una distaccata e fredda convivenza civile.

Lasciamo perdere gli altri comunque... A me stai simpatica, unica cosa, posso sapere se ti danno fastidio le parolacce o meno?
...Comincio a sentirmi piuttosto a disagio nell'interrompermi ogni volta che parlo!


Fastidio? - ripeté Nanèe, perplessa per un secondo prima di sorridergli - Puoi parlare con me nel modo che ti è più congeniale, non ti devi trattenere! - lo rassicurò gentilmente - E anche tu, per quello che vale, mi stai molto simpatico. - ci tenne ad aggiungerlo, sincera nella voce: era stata fortunata, in effetti, perché due Gildati aveva conosciuto, Yamato e Typhon, e due brave persone si era trovata davanti.

Poiché prima, comunque, aveva colto in lui una scintilla di amarezza nel parlare della Terra e della comunione tra essa e Nanée, che invece non pareva essere presente nel ragazzo, la Druida si permise di essere un poco invadente, chiedendogli le sue impressioni a riguardo sperando di non infastidire troppo il proprio interlocutore.

Si... In teoria noi potremmo incarnare sia il Vento che la Terra assieme, con qualche lieve limitazione, tranne la Sempreverde.
In effetti è difficile gestirlo qualche volta, ma è potente, libero, rinfrescante, gelido e bollente a suo piacimento... Proprio come me.
Credo mi abbia scelto perché condividiamo la stessa anima, lo stesso estro e la stessa capacità di essere letali e impulsivi.
Un tifone può sradicare alberi e persino consumare montagne nei secoli... Ed io, scusa l'ovvietà della battuta ma... Come mi chiamo?


Sorrise a quelle parole, annuendo per fargli capire che aveva inteso il senso della battuta e dunque dove il "Tifone" di fronte a sé volesse andare a parare.
Aveva descritto molto bene il Vento, la libertà che esso trasmetteva ed incarnava, forse più di altri Elementi: l'aria, d'altronde, era qualcosa che non si poteva circoscrivere, che non si poteva nemmeno vedere o provare ad intrappolare, a volerla dire tutta, perciò chi meglio di quell'Elemento poteva rappresentare quell'assenza totale di costrizioni?

... Ad ogni modo, sono felice di rappresentare il vento, ma ultimamente mi manca anche la Terra.
Spesso mi chiedo se il mio elemento si senta offeso da questa verità interiore: lui può sentire quello che voglio ed essere geloso, magari.


Gli Elementi non sono esseri senzienti, Typhon.
Perlomeno, non come li potremmo intendere noi: sono sensibili ai nostri stati d'animo, percepiscono quando abbiamo bisogno di loro e crescono al nostro passo... ma non provano emozioni tipiche degli esseri umani, come la gelosia.
- gli spiegò dolcemente Nanée, cercando di usare il tono più tranquillo e piatto possibile perché tutto voleva tranne che lui vedesse e percepisse quelle parole come un tentativo, da parte della Druida, di mostrarsi superiore o saputa nei suoi confronti - Il Vento ti ha scelto, è parte di te e nel tuo spirito prospera, che ci sia un altro Elemento insieme ad esso oppure no... non temere d'indispettirlo nel desiderare anche sua sorella, al contrario, abbi fede che lui possa comprenderlo. - disse poi, accentuando il sorriso sulle labbra e lasciandolo poi libero di proseguire a parlare.

Tuttavia, un po' per il lavoro che faccio... Un po' per l'amore sbocciato in me verso le piante e... Un po' per emulare una persona speciale...
... Non riesco a non dispiacermi nel non possedere quella scintilla adatta che mi faccia sentire come un prescelto Terran al 100%.


Annuì lentamente, poiché le sue ipotesi si erano rivelate esatte ed aveva avuto la prova concreta del desiderio nascosto nel ragazzo, in quel Terran del Vento che però desiderava anche la Terra, dentro di sé, più di qualsiasi altra cosa al mondo forse, o perlomeno era questo l'ardore che Nanée aveva percepito nelle sue parole, nella sua voce.

Comprensibile però che tu non possa capire, immagino ci nasciate già da poppanti con tutti e sei gli elementi, dico bene?

Poppanti?
... usi un linguaggio molto interessante...
- commentò inizialmente la Druida, non con disprezzo né scherno, al massimo solo curiosità nella voce, prima di annuire una seconda volta - Per rispondere alla tua domanda, comunque, sì, i Druidi possiedono fin da piccoli tutti e sei gli Elementi, anche se è necessario aspettare almeno i 12 prima di poter cominciare a controllarli... è a questo che servono le Guide nelle comunità druidiche, ad insegnare ai Giovani come plasmarli nei loro spiriti per non farsi sopraffare da essi. - ed ogni tanto accadeva, soprattutto tra i più piccoli, i Druidi che ancora dovevano abituarsi a percepire sei forze così contrastanti, spesso, dentro di loro.
Fortuna che, appunto, gli Anziani e le Guide sapevano come placare i loro Elementi ribelli.

Per diversi istanti, poi, la Druida non disse nulla, studiandolo con aria pensierosa ed intenta al tempo stesso, come se lo stesse valutando silenziosamente, come se stesse soppensandolo con lo sguardo per capire come procedere: Typhon ovviamente non poteva comprendere cosa ci fosse dietro a quegli occhi chiari, quali pensieri si stessero formando, ma per Nanée era importante valutare ogni cosa prima di prendere una decisione in un senso o in un altro.
Stava prendendo in considerazione la possibilità di fare qualcosa che il Gildati non potevano fare, Titani compresi: un azzardo forse, e sicuramente era qualcosa che l'uruguaiana non aveva mai fatto prima... ma sentiva che avrebbe dato un aiuto alla protezione di Gaia, o Conflux che dir si volesse, col suo gesto.
Typhon Seal era un ragazzo puro, pieno d'amore per la Madre Terra, per il Conflux e tutte le sue creature, nate dalla Trama o dal Mana, dilaniato dall'impossibilità di sentire dentro di sé qualcosa che in realtà era già presente ma che era ancora debole per manifestarsi, come il bocciolo chiuso d'un fiore che però non era ancora capace di schiudersi: e allora perché non dargli una mano, potendolo fare?
Fu proprio la mano destra che allungò verso di lui, il braccio teso in sua direzione e lo sguardo nel suo, intenso e penetrante, quasi a permettergli di leggerle nell'anima per capire che non aveva alcuna intenzione di fargli del male: sostenne i suoi occhi per tutto il tempo nel quale, forse, Typhon si fosse chiesto cosa volesse Nanée da lui, e solo quando il ragazzo avesse deciso, sperando che accadesse naturalmente, di assecondarla, la Druida avrebbe chiuso gli occhi per un istante.
Tale lasso di tempo le sarebbe bastato per proiettare Vento e Terra dentro di lui con una forza inaudita, tale forse da farlo cadere all'indietro per la sorpresa, interrompendo così il contatto tra loro: quei pochi secondi le erano stati sufficienti, comunque, per fare ciò che voleva.
Posò lo sguardo sul Terran di fronte a sé, consapevole che avrebbe potuto guardarla con aria sconvolta o peggio, ma non appena lui avesse provato a parlare, la donna si sarebbe portata l'indice della mano destra alle labbra, posandolo su di esse perpendicolarmente, facendogli così cenno di rimanere in assoluto silenzio.

Ascolta il tuo spirito... e capirai da solo cos'è appena successo.

Gli disse soltanto, sussurrando quasi quelle parole: se, ancora una volta, Seal avesse deciso di seguire le sue direttive e avesse davvero ascoltato dentro di sé, si sarebbe reso conto di due cose.
La prima, era che il Vento nel suo animo aveva aumentato la propria forza, e sferzava ora in lui con più potenza ed intensità.

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La seconda, e forse più importante... era che qualcosa di nuovo faceva compagnia a quell'Elemento, rimasto solo dal momento in cui il ragazzo aveva accettato di essere un Terran: un seme era germogliato, anzi, no, forse era più appropriato dire che un bocciolo aveva finalmente ricevuto l'energia necessaria per sbocciare.

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La Terra, ora, era finalmente dentro di lui.

Spoiler:
In accordo con Lindë Vilvarin, Guida della Gilda Terran, non appena Typhon tocca la mano di Nanée viene innalzato al secondo grado del Vento e prende il primo grado della Terra.
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Messaggioda Typhon » 17/02/2014, 20:41

Diciamo che non sono molti i Druidi che decidono di lasciare la propria comunità per esplorare il mondo esterno... a meno che non siano Rinnegati, ovviamente.

Sembra un termine parecchio figo ma non credo siano una bella cerchia di gente, giusto?

Le persone, i Druidi che violano le regole della comunità, diventano Rinnegati... non perdono alcun Elemento, naturalmente, poiché essi fanno parte di loro, ma vengono banditi dalla loro comunità e non possono più farvi ritorno.

Qualsiasi regola oppure alcune specifiche?
Nel senso... Parlo per me, lo ammetto, nella mia vita alcune regole non le ho seguite per nulla, regole imposte da Hogwarts, per esempio.
Beh, alcune di quelle scelte mi hanno portato a vivere i momenti migliori della mia esistenza.
Quindi... Se bastasse infrangere anche una sola, singola, semplice regola della vostra comunità per non essere più ammessi nel gruppo, porca miseria, sarebbe un vero inferno!


Scappatelle notturne, duelli magici per i corridoi del castello, canzoni suonate alle piante nelle serre al tempo della Vilvarin zombie.
Tornando indietro nel tempo, avrebbe comunque rifatto tutto quanto senza esitazioni, perché ognuna di quelle avventure lo avevano aiutato a crescere, migliorarsi, fortificarsi, diventare ciò che era adesso, ovvero una persona più adulta e matura.
Se davvero questi Rinnegati avevano le colpe di aver anche soltanto calpestato un terreno proibito o aver mangiato un cibo non consono, per il parere di Typhon non meritavano la totale cacciata dal loro luogo d'origine, l'impossibilità di rivedere i familiari e gli amici.
Certo, non sapeva che le regole dei Druidi erano poche e molto severe, difficili da contrastare, ma anche in questo stava la sua ignoranza e la sua possibilità, attraverso una vera Druida, di conoscere di più a proposito di quel Mondo sconosciuto e totalmente nuovo.

Non mi da' fastidio che tu voglia raccontare ad altri Terran di aver incontrato una Druida... ma preferirei che tu non rivelassi la mia identità... non scorre troppo buon sangue tra noi e voi, e vorrei evitare di avere, e farti avere, qualsiasi tipo di problema.

Te l'ho chiesto per questo!
Nessuna descrizione di come sei, nessun nome, nemmeno la provenienza... Anche perché in effetti, non so da quale comunità provieni!
Se invece ti interessa, di me puoi dire tutto quello che vuoi, che la mia identità venga risaputa anche dai figli di Gaia... Non ci crederai, ma un giorno mi saprò distinguere da molti Terran.
Ho come insegnante la migliore, quella ai piani più alti... Hai capito di chi parlo, no?


La Sempreverde, mica pasta e fagioli, per quanto buonissima, indubbiamente.
Ella era l'esponente più alto e forte della Gilda e per di più la guida personale di Typhon praticamente tutti i giorni, dalla mattina alla sera.
Non era una sorta di privilegio, in fondo si erano conosciuti da prima, ma ovvio che per Seal ormai risultasse essere tale.
Grazie a lei apprendeva tecniche non solo erbologiche ma anche di vicinanza all'elemento molto avanzate, studiando attentamente come creare le nuove magie. Stava imparando anche ad essere un Terran forte, fiero, capace e sopra la media e se la docente di Hogwarts non sembrava lamentarsi, allora voleva dire che stava facendo ottimi passi e poteva considerarsi orgoglioso di sé stesso.
L'orgoglio poi... Era la caratteristica principale dei Draghi, sopratutto... Di Typhon Seal.

L'odio non deriva da una conoscenza personale, ma dal retaggio lasciatoci dai nostri predecessori: per secoli i Druidi e le Gilde sono stati in lotta tra loro, ancorati sulle loro posizioni e decisi a non smuoversi da esse a nessun costo, pronti anche a farsi la guerra per anni e a morire per difendere quello in cui credevano, per non ammettere che l'altro potesse aver ragione.
Quelle convinzioni sono state trasmesse di generazione in generazione, e per quanto oggi ci siano alcuni che, da una parte e dall'altra, cominciano a pensarla diversamente, molti invece non riescono ad abbandonare il passato.


Io e te siamo sulla stessa lunghezza d'onda, dico sul serio...
Riempirei di botte chiunque si mettesse a giudicare il prossimo senza conoscerlo.
Quando ero più piccolo e stupido prendevo spesso in giro i membri delle Casate Tassorosso e Grifondoro, li trovavo... Bah, inutili, inferiori.
In realtà questo atteggiamento proveniva dal modo in cui i miei Prefetti prima di me avevano dato al sottoscritto il loro giudizio e non al seguito di una mia ferma volontà di approfondire e comprendere meglio la mentalità degli appartenenti ad altre Casate.
Oggi, per senso di appartenenza, trovo ancora migliore la mia di Casata su tutte le altre ma è un concetto astratto, non veritiero.
So perfettamente che esistono Serpeverde che conoscono il fatto loro o Delfinazzurro che potrebbero insegnare fin troppe cose a tanti dei miei ex colleghi...


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... In parole povere, avremmo molto da imparare gli uni dagli altri, Gilde e Druidi, se solo imparassimo a dare una bella spazzata al passato e ricordarci che le idiozie del passato servono a migliorare i rapporti del presente.
Lasciamo perdere gli altri comunque... A me stai simpatica, unica cosa, posso sapere se ti danno fastidio le parolacce o meno?
...Comincio a sentirmi piuttosto a disagio nell'interrompermi ogni volta che parlo!


Fastidio?
Puoi parlare con me nel modo che ti è più congeniale, non ti devi trattenere!
E anche tu, per quello che vale, mi stai molto simpatico.


Mi hai levato un gran peso, te lo assicuro...

Non che dovesse per forza essere volgare ad ogni frase, ma comunque il trattenersi non rendeva la conversazione fluida.
Più andavano avanti a parlare e più il ragazzo si accorgeva di quanto la bionda fosse una persona non solo piacevole ma anche intelligente.
Un vero universo a parte, quello dei Druidi, che probabilmente non tutti avrebbero accettato con lo stesso spirito con il quale Typhon stava affrontando il dialogo con lei. Filosofie a parte, il giorno in cui quelle due razze di persone si fossero avvicinate era ancora piuttosto lontano e non tanto per le divergenze, non tanto per il passato, ma quanto per la difficoltà di ammettere chi fosse più forte.
I Druidi controllavano tutti e sei gli elementi e per quanto il Drago fosse un tipo orgoglioso e in grado di permettersi l'idea di poter vincere uno scontro magico con loro su una base non solamente elementale, per il resto riusciva a risultare umile nell'ammettere che mai e poi mai avrebbe raggiunto la perfezione interiore con la natura che invece i "cugini" possedevano fin da appena nati.
Tutto ciò che poteva fare era dimostrare quanto amasse la Terra e il Vento allo stesso modo loro, un bel traguardo, comunque corposo, un traguardo che però spesso e volentieri a molti altri confratelli non bastava e ciò necessariamente alimentava invidia e fastidio.
Stolti: si dovevano sentire fortunati ad avere quei due elementi in corpo, mentre lui ad esempio poteva manifestarne soltanto uno... Per quanto a proposito di quella faccenda, Nanée sembrava aver pensato ad una ipotetica quanto sorprendente soluzione.

Gli Elementi non sono esseri senzienti, Typhon.
Perlomeno, non come li potremmo intendere noi: sono sensibili ai nostri stati d'animo, percepiscono quando abbiamo bisogno di loro e crescono al nostro passo... ma non provano emozioni tipiche degli esseri umani, come la gelosia.
Il Vento ti ha scelto, è parte di te e nel tuo spirito prospera, che ci sia un altro Elemento insieme ad esso oppure no... non temere d'indispettirlo nel desiderare anche sua sorella, al contrario, abbi fede che lui possa comprenderlo.


Che possa comprenderlo o meno, resta comunque il fatto che esiste solo lui e il mio intento è non dargli mai modo di sentire nel mio spirito che lo sto rifiutando perché vorrei entrambi, perché non è così.
Ringrazio di quello che ho, ringrazio il Vento, lui questo lo deve sapere... Voglio che lo sappia.
Tu sei in grado di comunicarglielo?


Chiese piuttosto seriamente, fissandola negli occhi con attenzione.

Tuttavia, un po' per il lavoro che faccio... Un po' per l'amore sbocciato in me verso le piante e... Un po' per emulare una persona speciale...
... Non riesco a non dispiacermi nel non possedere quella scintilla adatta che mi faccia sentire come un prescelto Terran al 100%.
Comprensibile però che tu non possa capire, immagino ci nasciate già da poppanti con tutti e sei gli elementi, dico bene?


Poppanti?
... usi un linguaggio molto interessante...


Oh, non sai che significa?
"Poppanti" sta per "mocciosi"... "piscialetto"... Ok, "neonati".


Per rispondere alla tua domanda, comunque, sì, i Druidi possiedono fin da piccoli tutti e sei gli Elementi, anche se è necessario aspettare almeno i 12 prima di poter cominciare a controllarli... è a questo che servono le Guide nelle comunità druidiche, ad insegnare ai Giovani come plasmarli nei loro spiriti per non farsi sopraffare da essi.

Afferrato!

Non c'era molto altro da aggiungere in effetti.
Spiegazione impeccabile e semplice, quella della bionda, la quale si fermò un momento a guardarlo con maggiore intensità.
Per qualche istante Typhon stava quasi per dirle a battuta che purtroppo era arrivata tardi perché ormai ben fidanzato, ma dovette bloccare il suo lato impulsivo per cercare di comprendere il gesto che ella eseguì poco dopo.
Allungò la mano in sua direzione, provando a toccarlo, ma Seal non percepì alcuna minaccia e non ci provò nemmeno a spostarsi, completamente tranquillo che quella donna non lo avrebbe messo in alcun pericolo.
Naturale però che quando un'ondata potente di energia lo pervase all'improvviso, il Drago si sentì totalmente spiazzato e appena preoccupato, scuotendo il capo e sbattendo le palpebre che mostravano degli occhi con pupille dilatate e sconcertate.
Un brivido gli corse lungo la schiena ed entrambe le spalle e le gambe tremarono.
Il respiro si arrestò alcuni secondi, come se quell'enorme sovraccarico di elementi stesse mettendo a durissima prova il suo animo e il suo corpo.
Deglutì sonoramente, inspirando...

Ascolta il tuo spirito... e capirai da solo cos'è appena successo.

Io... Io me ne rendo conto...
E' come se il Vento fosse più potente ma riuscissi a controllarlo con maggiore disinvoltura...
Non capisco, che cosa hai fatto?
Come... Come è possibile che tu... Tu... !!!


La Terra.
Chiuse gli occhi di improvviso, il cuore batteva all'impazzata, la mente proiettava un'immagine nitida: un fiore che sbocciava.
Crederci era quanto mai difficile, eppure, era così diversa dalla sensazione di possedere il Vento.
Quella non era la libertà del Vento, quello non era lo sferzante potere dell'Aria.
Quella era la stabilità della Terra, il suo controllo superiore, la sua connessione con ogni cosa presente sul Pianeta... E lui, lui ora ne riusciva a percepire la voce come un eco lontano, un eco ancora giovane ma... Un eco vivo e presente.

... Aspetta... Questa è la Terra... Questa è la Terra!
Io non l'avevo, non era mia... Perché me l'hai donata anche se non mi aveva scelto?


Ovvio che non sapesse quanto in là potesse andare la vista interiore di un Druido rispetto a chiunque, anche della Sempreverde stessa.
Perplesso, ancora incapace di gioire per paura di non essere degno di quel regalo, di aver barato, alzava e abbassava il petto freneticamente.
Nel frattempo, un opossum si avvicinò alla sua gamba e come nella fosse si sdraiò al suo fianco, manco fosse un suo animale domestico.
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Messaggioda Nanée » 17/02/2014, 22:36

Qualsiasi regola oppure alcune specifiche?
Nel senso... Parlo per me, lo ammetto, nella mia vita alcune regole non le ho seguite per nulla, regole imposte da Hogwarts, per esempio.
Beh, alcune di quelle scelte mi hanno portato a vivere i momenti migliori della mia esistenza.
Quindi... Se bastasse infrangere anche una sola, singola, semplice regola della vostra comunità per non essere più ammessi nel gruppo, porca miseria, sarebbe un vero inferno!


Temo che i Druidi abbiano regole un tantino più severe di quelle di Hogwarts. - replicò Nanée, cercando di essere delicata nella voce per fargli comprendere che non voleva sminuire l'importanza dei precetti da seguire nella scuola inglese, ma che semplicemente le regole del Castello erano, probabilmente, su un piano diverso rispetto a quelle che vigevano nelle comunità druidiche - Ne abbiamo poche da seguire, ma sono i cardini su cui si fonda la tradizione druidica: non mischiare il Mana con la Trama, ad esempio, non fare del male a Druidi della propria o di altre comunità, non mancare di rispetto a coloro che sono più in alto di noi come grado, come delle Guide o degli Anziani, non apprendere incantesimi che esulino da quelli imparati tra i Druidi, non rivelare a nessuno la posizione esatta della propria comunità o delle altre, e non fare volontariamente del male alla natura. - le aveva praticamente esposte tutte, le regole, quindi Typhon avrebbe potuto rendersi conto da solo che, in effetti, si potevano contare sulle dita di due mani.

Lei, personalmente, le seguiva e le rispettava tutte, e le considerava valide per la propria comunità e per la sua sopravvivenza... e tuttavia non aveva un'opinione negativa di tutti i Rinnegati, dipendeva dal tipo di violazione che avevano commesso: Alistair, il Druido Rinnegato che aveva conosciuto al Polo Sud, ad esempio, era stato rinnegato dalla sua comunità per aver fabbricato una bacchetta con la quale fare incantesimi, mischiando così Trama e Mana, eppure lei non ci vedeva nulla di male.
Non l'avrebbe mai fatto, al posto suo, perché non desiderava avere altro nel proprio spirito se non il Mana nella sua forma più pura, ciò nonostante non condannava il Confratello che aveva optato per quella scelta in virtù e per amore della conoscenza; ma questo, come aveva già fatto presente al Terran, era un punto di vista variabile da Druido a Druido, anche se sicuramente più si era anziani nella comunità e meno si tolleravano determinati comportamenti.
Non aveva problemi a spiegargli certe cose, perché in fondo non c'era niente di male nel farlo, ed apprezzò molto la delicatezza con cui Typhon s'informò sulla possibilità di parlare di lei agli altri Terran, invece che darlo per scontato.

Te l'ho chiesto per questo!
Nessuna descrizione di come sei, nessun nome, nemmeno la provenienza... Anche perché in effetti, non so da quale comunità provieni!
Se invece ti interessa, di me puoi dire tutto quello che vuoi, che la mia identità venga risaputa anche dai figli di Gaia... Non ci crederai, ma un giorno mi saprò distinguere da molti Terran.
Ho come insegnante la migliore, quella ai piani più alti... Hai capito di chi parlo, no?


Credo di averlo compreso, sì.

Commentò Nanée con un sorriso divertito, che illuminò anche gli occhi chiari e sembrò donare vivacità al volto, facendola sembrare così più giovane e spensierata di quanto normalmente non fosse; era anche vero, però, che difficilmente la Druida poteva dire di avere compagnia, visto che passava la maggior parte del suo tempo in mezzo alla natura, circondata dai figli di Gaia, quindi era naturale che fosse insolito, per lei, potersi divertire con qualcuno.
Insolito, sì, ma in senso positivo.
La conversazione proseguì, perché all'uruguaiana stava piacendo confrontarsi col ragazzo, ed evidentemente anche per lui era lo stesso: i due avevano, su tante cose, uno stesso modo di pensare, di vedere il mondo, e questo la rincuorava non poco, soprattutto perché, nuovamente, anche Typhon sembrava pensarla come lei.

Io e te siamo sulla stessa lunghezza d'onda, dico sul serio...
Riempirei di botte chiunque si mettesse a giudicare il prossimo senza conoscerlo.
Quando ero più piccolo e stupido prendevo spesso in giro i membri delle Casate Tassorosso e Grifondoro, li trovavo... Bah, inutili, inferiori.
In realtà questo atteggiamento proveniva dal modo in cui i miei Prefetti prima di me avevano dato al sottoscritto il loro giudizio e non al seguito di una mia ferma volontà di approfondire e comprendere meglio la mentalità degli appartenenti ad altre Casate.


Quando si è piccoli è normale prendere esempio da coloro che sono più grandi di noi... - convenne Nanée con voce comprensiva - bisogna semplicemente avere la capacità, crescendo, di distinguersi dalla massa e cominciare a pensare con la propria testa, anche se tutti si comportano in un certo modo perché così è più semplice.
Nel tuo caso, tu guardavi agli atteggiamenti e ai pensieri dei tuoi Prefetti perché erano più grandi, e quindi li consideravi come corretti... ma qualcosa mi dice che ora la pensi diversamente, o mi sbaglio?


Oggi, per senso di appartenenza, trovo ancora migliore la mia di Casata su tutte le altre ma è un concetto astratto, non veritiero.
So perfettamente che esistono Serpeverde che conoscono il fatto loro o Delfinazzurro che potrebbero insegnare fin troppe cose a tanti dei miei ex colleghi...
In parole povere, avremmo molto da imparare gli uni dagli altri, Gilde e Druidi, se solo imparassimo a dare una bella spazzata al passato e ricordarci che le idiozie del passato servono a migliorare i rapporti del presente.


Purtroppo non è così semplice, e mi rammarica molto dover ammettere che questa distanza è, probabilmente, dovuta per la maggior parte all'atteggiamento chiuso dei Druidi più anziani: quelli giovani o maturi, quelli che comunque hanno un'altra visione del mondo e delle priorità, non vedrebbero così negativamente la possibilità di una relazione più stretta con coloro che fanno parte delle Gilde... e so che la cosa è reciproca.

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Ma purtroppo, sono le Guide e gli Anziani a decidere i rapporti con le Gilde e i loro capi... è un grosso limite, ne sono consapevole, ma non si può fare divertamente.

Commentò Nanée con due sospiri: il primo, per il dispiacere provato nel sapere che, purtroppo, se tra Druidi e Gildati non scorreva buon sangue era soprattutto per colpa dei primi; il secondo, di malinconia nel pensare all'Ignis Elios, Yamato Kusanagi, l'uomo di cui si stava innamorando e che per lungo tempo non avrebbe potuto vedere.
Poco dopo, l'uruguaiana rassicurò il Terran che poteva parlare con lei come meglio credeva, senza trattenersi né altro, perché poteva essere una figlia del Mana ma di certo non le dava fastidio un linguaggio un po'... sboccato.
Al massimo non l'avrebbe replicato a sua volta, ma non credeva che fosse un problema.
Typhon si stava mostrando sempre più una persona interessante e profonda, ma con una profonda tristezza interiore per l'assenza della Terra: in realtà essa era presente, in lui, solo che il ragazzo ancora non riusciva a rendersene conto, e così nemmeno la Sempreverde.

Che possa comprenderlo o meno, resta comunque il fatto che esiste solo lui e il mio intento è non dargli mai modo di sentire nel mio spirito che lo sto rifiutando perché vorrei entrambi, perché non è così.
Ringrazio di quello che ho, ringrazio il Vento, lui questo lo deve sapere... Voglio che lo sappia.
Tu sei in grado di comunicarglielo?


Non ne sono del tutto sicura... - replicò Nanée, pensierosa per un secondo, mentre con la mano destra andava a sfiorare nuovamente la sua chitarra - Solitamente glielo faccio capire in un modo che mi è congeniale.
Se vuoi posso provare a farlo per te.


Gli propose gentilmente, lasciandolo libero di scegliere se accettare o meno quell'idea.
Intanto gli diede altre piccole informazioni sui Druidi, nozioni innoque che non considerava un problema condividere con lui, perché in fondo riguardavano il percorso elementale dei suoi Confratelli in linea del tutto generale, e non di certo specifica.
Ma qualcosa stava già frullando nella mente dell'uruguaiana, qualcosa di molto importante: un regalo, anzi, in effetti più che altro si poteva parlare di "doppio regalo", che la bionda pareva intenzionata a fare al proprio interlocutore.
Sarebbe stata la prima volta, per lei, eppure i suoi Elementi già le stavano suggerendo come fare: e così, le bastò sfiorare per qualche secondo la mano di lui, per investirlo col Vento e con la Terra con una forza tale da destabilizzarlo... ma ne sarebbe valsa la pena, non appena si fosse reso conto dell'accaduto.

Io... Io me ne rendo conto...
E' come se il Vento fosse più potente ma riuscissi a controllarlo con maggiore disinvoltura...
Non capisco, che cosa hai fatto?
Come... Come è possibile che tu... Tu... !!!


In quel preciso istante, Nanée comprese - I/P 24 - che Typhon aveva appena percepito la Terra dentro di lui: lo sguardo chiaro della bionda di fece più intenso mentre lo osservava, per cogliere le sue reazioni.
Ovviamente sperava che ne fosse felice, ma non si poteva mai sapere... doveva attendere una sua conferma verbale, per esserne certa.

... Aspetta... Questa è la Terra... Questa è la Terra!
Io non l'avevo, non era mia... Perché me l'hai donata anche se non mi aveva scelto?


Se avessi fatto ciò che dici, ora sentiresti un seme che germoglia dal terreno dentro di te... e non un fiore che sboccia. - replicò dolcemente la Druida, l'ombra di un sorriso sulle morbide labbra - Tu avevi già quell'Elemento dentro di te, Typhon... solo che era molto debole, e necessitava di tempo per palesarsi in te.
Io ho semplicemente accelerato quel processo, e ho dato una piccola spintarella anche al Vento, già che c'ero.
Spero non ti dispiaccia...


Improvvisamente lo sguardo di Nanée si fece preoccupato, quasi mortificato: naturalmente l'aveva fatto per lui, in un gesto totalmente altruistico... ma forse non era ciò che voleva il ragazzo.
La biscia di fiume, intanto, aveva alzato il muso, voltandosi verso Typhon con aria curiosa: la Druida le sorrise con amore ed annuì, quasi a darle una qualche spinta visiva; ed in effetti, non appena lo fece, ecco che l'animale sciolse la presa da lei e, lentamente, si avvolse intorno al braccio di Typhon, posando alla fine il muso sulla sua coscia con aria serena e tranquilla.
La Terra era in lui... e gli animali lo sentivano.
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Messaggioda Typhon » 19/02/2014, 18:06

Temo che i Druidi abbiano regole un tantino più severe di quelle di Hogwarts.

Mi sarei preoccupato del contrario, onestamente.
Tranquilla, non mi offendi, quella è una scuola, la vostra una comunità mistica, ci credo che siete più rigidi e inflessibili su alcune questioni!
Mi sapresti dare qualche esempio o è proibito?


Ne abbiamo poche da seguire, ma sono i cardini su cui si fonda la tradizione druidica: non mischiare il Mana con la Trama, ad esempio, non fare del male a Druidi della propria o di altre comunità, non mancare di rispetto a coloro che sono più in alto di noi come grado, come delle Guide o degli Anziani, non apprendere incantesimi che esulino da quelli imparati tra i Druidi, non rivelare a nessuno la posizione esatta della propria comunità o delle altre, e non fare volontariamente del male alla natura.

Mi auguro che il mancare di rispetto sia riferito a grosse dimostrazioni di insubordinazione, perché se invece si trattasse del non contraddire mai a prescindere quello che dicono i superiori, allora in quel caso sarebbe l'unica regola che non troverei affatto giusta.

C'era sempre da imparare qualcosa dalle persone più adulte, verissimo, ma ancor più realistico era il fatto che si potesse apprendere da chiunque in generale nella propria vita, perché tutti, chi più chi meno, erano in grado di fornirci qualche insegnamento per ampliare il nostro bagaglio di esperienza e di saggezza. Una delle lezioni maggiormente volte ripetute dalla sua Sempreverde, la donna della quale Typhon si vantò con Nanée qualche minuto più tardi. La bellezza del possedere un Capo Gilda così giovane stava proprio nell'approccio che egli aveva con le persone, manifestando la volontà di carpire nozioni nuove anche dagli individui sotto di lei ma più anziani e quella di spiegare loro quali fossero i segreti ancora da scoprire che soltanto una persona da poco nel mondo poteva illustrare con l'adeguata bellezza e trasporto.
Le regole poi, quelle erano valide un po' per tutti, quindi non c'era bisogno che ne aggiungesse o ne rimuovesse, ma spesso e volentieri capitava che quando qualcuno ne infrangeva una minore, la Vilvarin prima di giudicare chiedeva sempre il perché, per capire se esistesse una motivazione logica abbastanza valida da giustificare una piccola infrazione.
Non molti gruppi si potevano reputare tanto fortunati nell'avere una Guida del genere, e Typhon Seal era sicuro che fosse così anche per gli stessi Druidi, forse un po' stupidamente, per senso di appartenenza, proprio come per la propria Casata reputata erroneamente la migliore in assoluto.

Quando si è piccoli è normale prendere esempio da coloro che sono più grandi di noi...
Bisogna semplicemente avere la capacità, crescendo, di distinguersi dalla massa e cominciare a pensare con la propria testa, anche se tutti si comportano in un certo modo perché così è più semplice.


... Avremmo molto da imparare gli uni dagli altri, Gilde e Druidi, se solo imparassimo a dare una bella spazzata al passato e ricordarci che le idiozie del passato servono a migliorare i rapporti del presente.

Purtroppo non è così semplice, e mi rammarica molto dover ammettere che questa distanza è, probabilmente, dovuta per la maggior parte all'atteggiamento chiuso dei Druidi più anziani: quelli giovani o maturi, quelli che comunque hanno un'altra visione del mondo e delle priorità, non vedrebbero così negativamente la possibilità di una relazione più stretta con coloro che fanno parte delle Gilde... e so che la cosa è reciproca.

Immagino allora di non essere il primo Gildato che incontri e che ha il piacere di conoscerti...

Ma purtroppo, sono le Guide e gli Anziani a decidere i rapporti con le Gilde e i loro capi... è un grosso limite, ne sono consapevole, ma non si può fare diversamente.

E qui si ritorna al discorso delle imposizioni assolute e del non poter contestare la parola del boss in questione.

Scosse il capo, passandosi una mano sotto il mento, come se stesse riflettendo ad una possibile soluzione.

... Senti, scusa, ma se per esempio tu in accordo con un'altra... Che so... Cinquantina di Druidi vi opponeste al fatto di rimanere ai ferri corti con le Gilde, alle vostre Guide non importerebbe nulla di rinnegare in blocco cinquanta persone che hanno il semplice difetto di possedere una propria ideologia?

Ecco che veniva fuori il Drago rivoluzionario che viveva in lui, feroce e sputa-fuoco.
Typhon non si rendeva minimamente conto da quando andassero avanti quelle idee, di quanti secoli di storia avessero i Druidi, le Gilde e le loro diatribe e confronti. Sapeva delle guerre, delle battaglie, delle morti e delle paure di entrambi di ritornare ad un confronto aperto, ma per il resto, non immaginava cosa sussistesse dietro agli accordi di non belligeranza, cosa vivesse nell'animo di ognuno di loro e per certi versi... Non gli interessava moltissimo, proprio per la teoria "bisogna vivere nel presente e dal passato trarre soltanto insegnamenti validi, non dogmi".
Avrebbe fatto volentieri due chiacchiere con qualche Anziano figlio di Gaia e del Mana... Il caro Seal, mina vagante, vento libero e prepotente, quello stesso vento che poco dopo venne incrementato di intensità dalla stessa Nanée, alla quale bastò un semplice tocco per far sbocciare anche il fiore della Terra nell'animo del ragazzo avanti a lei.
Un regalo davvero assurdo, spettacolare ma inaspettato al 100%, quasi da lasciarlo con la faccia da scemo a fissare ben due creature che si avvicinarono a lui per dargli affetto e riposarsi, quasi fosse un loro fratello o un membro della stessa specie.

... Aspetta... Questa è la Terra... Questa è la Terra!
Io non l'avevo, non era mia... Perché me l'hai donata anche se non mi aveva scelto?


SSe avessi fatto ciò che dici, ora sentiresti un seme che germoglia dal terreno dentro di te... e non un fiore che sboccia.
Tu avevi già quell'Elemento dentro di te, Typhon... solo che era molto debole, e necessitava di tempo per palesarsi in te.
Io ho semplicemente accelerato quel processo, e ho dato una piccola spintarella anche al Vento, già che c'ero.
Spero non ti dispiaccia...


Lo avevo già... Quindi c'era... Ma era debole.

Ci mise qualche altro secondo per capacitarsi della cosa, osservando ancora la biscia e l'opossum prima di tentare ad allungare una mano per fare una carezza a l'uno e all'altra, incerto, stralunato, ma con occhi sempre più lucidi, ad ogni secondo in più che passava.
Quel fiore in lui adesso era ricco di petali profumati, carezzato dal vento più forte che però non lo faceva appassire o soffrire, anzi, danzavano alla pari di energie uguali pur essendo diversi, proprio come aveva detto prima la Druida.
Il Vento era felice che ci fosse anche la sua sorella maggiore, non era arrabbiato con Typhon per averla ricevuta, quasi lo stava ringraziando invece per avergli permesso quella compagnia assolutamente gradita.
Sbatté le palpebre più volte, tornando a fissare la bionda Druida, inspirando, senza però lasciar colare lacrime.
Era pur sempre un Drago.

... Se ciò che hai detto è la verità, non mi dispiace per niente, anzi, ti ringrazio del dono.
Per il Vento non ce n'era bisogno, lo ammetto sono un orgoglioso del cazzo, ma l'importante... E' che all'ultimo stadio ci arrivi da solo!


Un sorriso affabile e furbo, con una piccola risata.

Potrò sdebitarmi in qualche modo, che tu sappia?
Qualunque, tranne il sesso però!
Per carità, sei uno spettacolo di femmina, ma sono fidanzato con un altrettanto spettacolo!


Ovviamente scherzoso nel tono, amichevole in certi tratti.

... Davvero, c'è nulla che possa fare per ricambiare?
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Messaggioda Nanée » 19/02/2014, 18:51

Mi auguro che il mancare di rispetto sia riferito a grosse dimostrazioni di insubordinazione, perché se invece si trattasse del non contraddire mai a prescindere quello che dicono i superiori, allora in quel caso sarebbe l'unica regola che non troverei affatto giusta.

Nessuno ci impone cosa pensare o quale linea di pensiero adottare. - commentò Nanée, con un sorriso leggero sulle labbra - Almeno nella mia comunità, gli Anziani e le Guide sanno chi propende per un dialogo con le Gilde e chi no, ma non impongono a coloro che la pensano nel primo modo a modificare la loro idea.
La accettano, ma non la condividono, semplicemente.


Come spiegare a Typhon il delicato equilibrio che vigeva in primis tra i Druidi stessi, tra le diverse linee di pensiero che provenivano da generazioni completamente distanziate le une dalle altre?
Non era qualcosa che poteva far capire al Terran da un secondo all'altro, e probabilmente sarebbe stato difficile presentarglielo proprio a parole: non pretendeva di farlo, comunque, anche perché c'era anche da dire che non vedeva quanto ciò potesse interessare al ragazzo, il quale però non sembrava voler demordere sulla questione.

E qui si ritorna al discorso delle imposizioni assolute e del non poter contestare la parola del boss in questione.
... Senti, scusa, ma se per esempio tu in accordo con un'altra... Che so... Cinquantina di Druidi vi opponeste al fatto di rimanere ai ferri corti con le Gilde, alle vostre Guide non importerebbe nulla di rinnegare in blocco cinquanta persone che hanno il semplice difetto di possedere una propria ideologia?


Prima di rispondergli, la Druida confermò che aveva già avuto modo di conoscere un appartenente ad una Gilda, senza però entrare nel merito di chi fosse e della circostanza nel quale l'aveva incontrato, un po' perché erano affari suoi ed un po' perché voleva mantenere intatta la privacy e la discrezione di Yamato.
Poi, l'uruguaiana si prese qualche secondo di tempo per capire come rispondergli, proprio perché non era semplice fargli comprendere come stesso le cose alla radice.

Nessuna Guida rinnegherebbe un Confratello per una cosa del genere: come ti ho già detto, ciascuno è libero di pensarla come vuole, e non è un reato essere... amichevoli con uno di voi. - iniziò a dire, un po' in difficoltà per la delicatezza dell'argomento - Ma quello che non riesci a cogliere, è la profondità di questa ideologia: sono secoli che le Gilde e i Druidi esistono, secoli nei quali vi sono stati sconti, dibattiti, guerre, morti e sangue che è scorso a fiumi, bagnando di rosso ogni fiore, ruscello, roccia di Gaia.
Tu parli così perché sei giovane, perché forse non hai ancora idea di quanto più radicata sia la questione...
- e non perché lo considerasse stupido, menefreghista o superficiale, ma proprio perché la giovane età in quel senso poteva essere una limitazione - Ma se, ad esempio, in passato dei Druidi avessero ucciso tutta la tua famiglia... tu saresti così incline ad accettare che dei tuoi Confratelli fossero loro amici?

Ognuno viveva quel conflitto in modo diverso, in modo personale, e non lo si poteva contestare: e poi, i Capi Gilda sostanzialmente erano tre... le Guide Druidiche il doppio. Quanto poteva essere difficile mettere d'accordo tutti, trovare quel compromesso che rendesse tutti, se non proprio contenti, perlomeno abbastanza soddisfatti da evitare nuovi sanguinosi e riprovevoli scontri?
No, ci voleva molto studio e molto ragionamento per arrivare a comprendere certe sottigliezze, e seppur Nanée fosse più grande di Typhon, era convinta che nemmeno lei fosse davvero mai arrivata alla radice della diatriba sempiterna tra le due fazioni: c'era anche da dire, inoltre, che forse i Druidi, essendo più "vecchi" rispetto alle Gilde, tenessero maggiormente alla loro storia, e dunque ne imponessero più severamente lo studio rispetto a quanto, magari, potevano fare i Capi delle Gilde.
In questo senso, allora, non si poteva certo fare una colpa a Typhon se conosceva determinati particolari fino ad un certo punto.
Egli rimaneva tuttavia un ragazzo intelligente, sensibile, sinceramente legato all'Elemento che aveva e a quello che, pur essendoci, non poteva ancora sentire: per questo, la bionda decise di fargli un regalo, anzi, un doppio regalo.
Fomentò il Vento dentro di lui, e fece sbocciare la Terra fino a quel momento troppo debole per palesarsi nel suo spirito, lasciandolo totalmente spiazzato ed incredulo: gli spiegò subito, per tranquillizzarlo, di non aver creato nulla dal vuoto, ma di aver semplicemente spinto ciò che già c'era, perché non voleva ch'egli sporcasse di tristezza il dono ricevuto.

Lo avevo già... Quindi c'era... Ma era debole.

Annuì con un sorriso a quelle parole, mentre l'opossum si strusciava contro la sua gamba ed andava poi a salutare Nanée, quasi per non lasciarla sola, solleticandole il piede, e la biscia invece sbatteva un paio di volte il muso contro il dito del Terran, come a prendersi da sola una sorta di strana carezza.

... Se ciò che hai detto è la verità, non mi dispiace per niente, anzi, ti ringrazio del dono.
Per il Vento non ce n'era bisogno, lo ammetto sono un orgoglioso del cazzo, ma l'importante... E' che all'ultimo stadio ci arrivi da solo!


Sono sicura che saprai essere degno di ciò che ti è appena stato donato... soprattutto perché l'avevi già in te.
Ora hai Terra e Vento, ora sei un Terran completo: prenditi cura dei tuoi Elementi, ascoltali sempre e non dubitare mai delle sensazioni che ti trasmettono.
Loro sapranno sempre indicarti la giusta via.


Ci credeva davvero a quelle parole, Nanée, al punto da avere quasi gli occhi lucidi e la voce sfumata di commozione: ma come figlia del Mana, come Druida, non poteva essere diversamente.

Potrò sdebitarmi in qualche modo, che tu sappia?
Qualunque, tranne il sesso però!
Per carità, sei uno spettacolo di femmina, ma sono fidanzato con un altrettanto spettacolo!


Spalancò gli occhi per un secondo la bionda a quelle parole, scuotendo però subito dopo il capo, coi capelli biondi che danzavano intorno al suo viso, e sorridere dolcemente, forse un poco timida, per quel complimento così schietto, diretto e sincero.
Quasi avrebbe forse potuto essere un Ignis, se gli Elementi non avessero scelto diversamente per lui... ma Gaia, o Conflux, sapeva cosa fosse il meglio per ciascuno di loro.

... Davvero, c'è nulla che possa fare per ricambiare?

Studia la storia del tuo popolo. - rispose lei, ora più seria, riferendosi ovviamente a quella della Gilda Terran, ma non solo - Cerca di arrivare a fondo, di tornare alle radici, di capire il perché ci sia un determinato rapporto tra voi e noi.
Vai oltre quello che la tua giovane mentalità può attualmente pensare, amplia la tua conoscenza: prima il Vento guidava le tue azioni, e fomentava la parte più ribelle di te... ora però la Terra è sbocciata nel tuo spirito, e forse la sua concretezza potrà aiutarti.
È questo ciò che vorrei tu facessi per me.


Perché sarebbero state persone, Terran come Typhon, le nuove generazioni... e come avrebbero potuto affrontare gli incontri e le mediazioni con i Druidi, se non avessero conosciuto quel passato di cui Nanée parlava?
In fondo, già sapere che il ragazzo si sarebbe preso cura dei suoi Elementi e di Gaia era, per lei, una ricompensa... se proprio doveva chiedergli qualcosa, che fosse qualcosa di positivo per se stesso e la sua crescita personale.
Il Sole, intanto, cominciò a calare intorno a loro, ed in effetti si era fatto piuttosto tardi: Nanée avrebbe approfittato di quel periodo di pausa dal lavoro per tornare dalla sua famiglia, così da non pensare, o almeno ci provava, all'uomo che le aveva rapito il cuore.

Per me è arrivato il momento di andare, la mia famiglia mi starà aspettando.
Spero che c'incontreremo presto, Typhon Seal, Terran del Vento... e della Terra.


E gli allungò la mano un'ultima volta, per poterlo salutare al meglio prima di recuperare la chitarra e il resto delle sue cose, e smaterializzarsi così, in una nuvola trasparente ma dall'odore d'erba alpina, di fronte a lui.

Spoiler:
Uso Incantesimo di Lv. 8: Parola del ritiro - teletrasporta il Druido ed un soggetto in un posto designato dove sono già stati entro 24 ore.
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Messaggioda Typhon » 20/02/2014, 20:47

Nessuna Guida rinnegherebbe un Confratello per una cosa del genere: come ti ho già detto, ciascuno è libero di pensarla come vuole, e non è un reato essere... amichevoli con uno di voi.
Ma quello che non riesci a cogliere, è la profondità di questa ideologia: sono secoli che le Gilde e i Druidi esistono, secoli nei quali vi sono stati sconti, dibattiti, guerre, morti e sangue che è scorso a fiumi, bagnando di rosso ogni fiore, ruscello, roccia di Gaia.
Tu parli così perché sei giovane, perché forse non hai ancora idea di quanto più radicata sia la questione... Ma se, ad esempio, in passato dei Druidi avessero ucciso tutta la tua famiglia... tu saresti così incline ad accettare che dei tuoi Confratelli fossero loro amici?


E' possibile che io non abbia abbastanza basi e conoscenze per comprendere a pieno il tuo ragionamento, ma riguardo la tua ultima domanda preferisco risponderti con la mia mentalità ancora immatura piuttosto che rimanere in silenzio.
Se a scuola un membro della Casata di Tassorosso avesse commesso un'offesa nei miei confronti, anche estremamente grave, io non avrei di certo "schiantato" ogni Tassorosso incontrato sulla mia strada, ma bensì al massimo avrei cercato di "schiantare" il tizio in questione, comprendendo che se la persona in questione era un Tassorosso non significava certo che ogni Tassorosso era destinato a infastidirmi od offendermi.
Se dei Druidi uccidessero la mia famiglia, io non me la prenderei con tutti gli altri perché determinati di loro hanno commesso un reato simile.
Cosa cazzo c'entrano gli altri se dei loro confratelli sono degli assassini?
Al massimo, deciderei di fare guerra a tutti se notassi un menefreghismo generale o l'avallo di un comportamento tanto spregevole.
Le azioni di uno non possono compromettere il destino di tutti e tutti devono comportarsi in maniera che ciò non avvenga ponendo dei freni.


Forse il suo ragionamento era dettato da una scarsa conoscenza della materia, poteva accettarlo, ma non gli pareva una filosofia così assurda.
A suo avviso, un Druido non poteva avercela con un Gildato se dei Gildati di tre secoli prima avevano ucciso i suoi antenati.
Poteva esserne dispiaciuto, rabbioso, arrabbiato, ma non era necessario che la colpa di chi veniva prima ricadesse su chi giungeva dopo, come una sorta di pessima e sanguinaria eredità eterna.
Su una cosa però dava completamente ragione a Nanée: mettere d'accordo tutti, convincere tutti a chiedere scusa gli uni agli altri era una cosa talmente impossibile da prendere coscienza del fatto che forse la diatriba non sarebbe mai e poi mai finita.
Migliaia da parte dei figli di Gaia, altre migliaia da parte delle Gilde e i Capi dei primi erano numericamente superiori ai capi dei secondi.
Un tentativo disperato di tentare ancora una tregua avrebbe soltanto irritato di più le alte sfere non concludendo nulla di buono.
Tutto ciò che si poteva fare era provare individualmente ad instaurare buoni rapporti reciprocamente, così che un giorno, forse, quegli stessi rapporti avrebbero condotto ad una pace, metti caso che in mezzo a quelle amicizia ci fossero stati un futuro Capo Gilda e una futura Guida.
Ed a proposito di buoni rapporti...

Sono sicura che saprai essere degno di ciò che ti è appena stato donato... soprattutto perché l'avevi già in te.
Ora hai Terra e Vento, ora sei un Terran completo: prenditi cura dei tuoi Elementi, ascoltali sempre e non dubitare mai delle sensazioni che ti trasmettono.
Loro sapranno sempre indicarti la giusta via.


Sono un tesoro inestimabile e come tali li tratterò.
Anche come segno di profondo rispetto nei confronti dello strappo alla regola che hai attuato per me.
... Adesso devo solo capire come spiegarlo alla Sempreverde!


Un mezzo ghigno divertito e un sorriso furbo.

Potrò sdebitarmi in qualche modo, che tu sappia?
Qualunque, tranne il sesso però!
Per carità, sei uno spettacolo di femmina, ma sono fidanzato con un altrettanto spettacolo!


L'espressione della bionda poco dopo fu qualcosa di altamente esilarante e spettacolare, quasi da farle una fotografia.
A giudicare dal rossore sulle guance era chiaro che non fosse una persona molto socievole dal punto di vista malizioso.
O forse semplicemente non possedeva tantissima esperienza in merito.
Ecco, a quel punto venne in mente a Typhon di chiederle come vivevano il sesso i Druidi ma preferì largamente evitare, pensando che possibilmente Nanée si sarebbe alzata e se ne sarebbe andata via imbarazzata e indignata.
Non tutti erano in grado di parlare riguardo certi argomenti con scioltezza e semplicità, a volte perché sprovvisti di esperienza, a volte - ogni riferimento a fatti o persone era puramente casuale - per indole e tendenza alla morigeratezza.

Studia la storia del tuo popolo.
Cerca di arrivare a fondo, di tornare alle radici, di capire il perché ci sia un determinato rapporto tra voi e noi.
Vai oltre quello che la tua giovane mentalità può attualmente pensare, amplia la tua conoscenza: prima il Vento guidava le tue azioni, e fomentava la parte più ribelle di te... ora però la Terra è sbocciata nel tuo spirito, e forse la sua concretezza potrà aiutarti.
È questo ciò che vorrei tu facessi per me.


Affare fatto.
E tu sappi che un giorno vorrò ascoltare le tue prodezze con la chitarra.
Chissà... Magari potremo anche fare un bel duetto.


Per me è arrivato il momento di andare, la mia famiglia mi starà aspettando.
Spero che c'incontreremo presto, Typhon Seal, Terran del Vento... e della Terra.


D'accordo...
Se il Conflux lo vorrà, allora le nostre si incroceranno ancora, Nanée Oribe, Druida figlia di Gaia.
... E' stato un piacere conoscerti.


Ed anche se lei non l'aveva detto apertamente, Ty sperava che fosse una considerazione reciproca.
La vide scomparire e si prese qualche secondo non solo per elaborare il tutto ma anche per osservare la biscia e l'opossum ancora beatamente appoggiati a lui, con il rettile che di tanto in tanto si suonava e cantava le coccole da solo, autonomamente.
Adesso poteva permettersi di avere gli occhi più lucidi, osservando la scena, respirando piano e percependo forte la Terra crescere forte e salda nel suo spirito ancora in evoluzione.
La donna gli aveva fatto un regalo non da poco e Seal non l'avrebbe dimenticato, perché d'onore, perché un Drago.
Sarebbe rimasto lì ancora un'oretta buona, a contatto con quelle creature e mettendo alla prova la connessione anche con le piante e con i fiori, prima di mettersi a riflettere attentamente sul modo più idoneo di raccontare tutta la vicenda alla sua Sempreverde.

E comunque, tra le due... Mi farei sempre e comunque di più la Vilvarin!


FINE GIOCATA
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Messaggioda Martha » 06/03/2016, 20:48

[8 Dicembre 2111 - Bristol, Ristorante "La Maison Française" - 20:25]


Mr. Darksteel,
Mi farebbe piacere invitarla a cena questo sabato, presso il ristorante "La Maison Française" di Bristol.
Vorrei poter godere ancora della sua compagnia, dopo tanto tempo che non ci vediamo.
L'appuntamento è fissato per le otto e mezza.
La prego di non mancare.

Miss Martha Bennet


Erano passati mesi da quando aveva avuto modo di conoscere Cole Darksteel in circostanze alquanto singolari. L'uomo -Capitano dei Sicari- l'aveva salvata da un possibile attentato alla sua vita, garantendole l'incolumità e la possibilità di proseguire le proprie ricerche sull'orichalcum e sul progetto messo in piedi dal suo defunto mentore. Il tempo trascorso le era servito per riflettere e ponderare con attenzione sulla piacevole impressione che le aveva fatto il sicario: non era mai stato facile per nessun uomo riuscire a catturare l'attenzione della Bennet, una donna che poteva apparire fredda e distaccata a primo impatto, ma che in realtà era semplicemente una persona oltremodo riservata.
Quella riservatezza era stata messa da parte a forza, la notte in cui aveva conosciuto Cole. Gli eventi l'avevano portata a fidarsi di quell'uomo all'istante, pena il rischio di vedersi privata della propria vita. Passare con lui la serata però era stato un susseguirsi di piacevoli sorprese: la buona cucina, la conversazione fluida, la gentilezza del Capitano nonchè la sicurezza che era riuscita a trasmetterle tutto in una volta sola. Era rimasta seriamente affascinata da lui, ma per decidere se quel fascino fosse solo passeggero o costante nel tempo, avevano passato mesi senza vedersi, un po' a causa di questo, un po' per via degli impegni della pozionista stessa.
Dopo l'attentato, aveva dovuto svolgere le proprie ricerche con maggiore cautela e attenzione. Aveva avvisato anche i fratelli Ravnick del pericolo, suggerendo inoltre al maggiore di stare attento all'incolumità di sua sorella, evitando quindi di metterla in mezzo a quella storia. Poi gli impegni scolastici, le ripetizioni private, i suoi esperimenti personali; i mesi erano volati in fretta e in men che non si dica Martha si era ritrovata, verso la fine di Novembre, a pensare ancora al Capitano dei Sicari, cosa che l'aveva spinta infine a prendere la decisione di invitarlo fuori a cena.
Aveva scelto un ristorante molto lussuoso, dove aveva trascorso qualche cena insieme alla sorella minore. Lo aveva sempre trovato un posto gradevole e raffinato e dato che non voleva monopolizzare il menù della serata -non conoscendo l'uomo ancora tanto bene- aveva optato per una cena fuori casa, sperando che il suo ospite gradisse la scelta. Ipotizzava che Cole fosse stato abituato a standard elevatissimi, stando con la Contessa di Andorra, ma si curava molto poco di quel dettaglio: non voleva competere con Danielle nè con nessuna donna del suo passato. Sia perchè era solo una cena, sia perchè difficilmente Martha sentiva di essere in difetto per qualcosa essendo una persona molto sicura di sè e conscia dei propri punti forti.
Era arrivata in anticipo, prendendo posto al tavolo che aveva prenotato dopo che il Darksteel le aveva dato conferma della sua presenza. Aveva scelto un vestito dal taglio classico, molto scollato, con una gonna che scendeva fino al ginocchio aprendosi leggermente in morbidissime balze. Tacchi Mary-Jane, calze semi trasparenti e qualche monile per spezzare un po' il colore da lei indossato -il nero- mentre i capelli erano raccolti in uno chignon sofisticato.
Aveva lasciato coprispalle e cappotto pesante al maître che l'aveva accolta, dato che la temperatura all'interno del locale era molto alta. Osservava con attenzione le candele e i fiori posti sul tavolo, quando il suo ospite arrivò, facendole spuntare in volto un bel sorriso.

Mr. Darksteel, è un piacere rivederla.- disse alzandosi in piedi e porgendo la mano all'uomo per stringerla, tornando poi a sedere al proprio posto - Sono davvero felice che abbia accettato il mio invito.
Il luogo che ho scelto è di suo gradimento?


Chiese, mentre un cameriere già portava loro i menù e consigliava la scelta di un vino bianco, frizzantino e leggero.

Ne gradirei un bicchiere, ma solo uno, grazie.

Lasciò poi all'uomo libertà di scegliere se bere o meno, portando le braccia conserte e guardando il sicario con espressione calma e serena, mentre un sorriso molto velato e dolce adornava le sue labbra.

Si aspettava questo invito a cena?

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Messaggioda Cole » 08/03/2016, 16:30

08/12/2111
19:55
Abitazione di Cole Darksteel


Mr. Darksteel,
Mi farebbe piacere invitarla a cena questo sabato, presso il ristorante "La Maison Française" di Bristol.
Vorrei poter godere ancora della sua compagnia, dopo tanto tempo che non ci vediamo.
L'appuntamento è fissato per le otto e mezza.
La prego di non mancare.

Miss Martha Bennet


Dopo averla letta mi è quasi venuta voglia di rispondere "Ai suoi ordini!", ahahah...

Scherzava dolcemente, il Capitano dei Sicari, mentre si spruzzava un poco di profumo sul collo e terminava di vestirsi per l'occasione.
Il modo utilizzato dalla donna per invitarlo a cena era stato abbastanza inusuale: si notava perfettamente quanto non fosse molto pratica nell'uscire con gli uomini e non le interessasse minimamente chiacchierare in eccesso, preferendo arrivare subito al nocciolo della questione. Al Sicario però quell'atteggiamento piaceva, lo trovava interessante, affascinante a modo suo ed anche simbolo distintivo della donna in grado di mostrare sempre grinta e personalità. Liquidò velocemente le prese in giro di Nylea, invitandola cordialmente a togliersi dalle scatole e pensare al proprio di appuntamento, quella sera, con il fidanzato, chiedendole la cortesia di avvertirlo qualora avesse voluto portarlo a casa per una notte movimentata.
Per se stesso aveva scelto un completo "full black", estremamente elegante e costoso, accompagnato dagli occhiali da riposo che indossava raramente, soltanto al termine di lunghe giornate stressanti di lavoro, giornate proprio come quella appena trascorsa, in effetti. Sperava di non risultare meno attraente per Martha con quel dettaglio sul viso ed anche di riuscire ad andare in porto quella sera. Onestamente se lo aveva invitato fuori significava che le andasse di rivederlo e passare del tempo assieme, quindi un buon punto a suo favore. Ci aveva perso un po' le speranze ormai, ecco perché quella lettera era stata ancora più gradita del normale ed accolta con un sorriso sorpreso e molto contento, quasi entusiasta.

Perfetto, sarà meglio che vada, non sta bene far aspettare.

08/12/2111
20:21
Ristorante "La Maison Française" di Bristol


Niente male come luogo per una cena a tu per tu, c'era proprio da dirlo.
La Bennet aveva buon gusto, anche se bisognava ancora vedere la cucina e soprattutto come ella si fosse vestita.
Se c'era una cosa che Cole aveva imparato adeguatamente nella sua vita era saper riconoscere i dettagli caratteriali ed intenzionali dal vestiario.
Oltre al fatto che, gradendo la femminilità negli abiti, sperava che la donna avesse optato per qualcosa di davvero speciale e accattivante.
Entrò all'interno del locale di lusso, venendo immediatamente raggiunto da un cameriere che gli chiese se avesse prenotato o meno.

Sono ospite di Miss Bennet, tra l'altro credo di averla appena vista.
È quella donna laggiù...


Immagine

Si prese alcuni secondi per osservarla da lontano, sorridendo tra sé per l'ottima conquista fatta qualche mese prima grazie ad una missione.
Non capitava spesso che con intenti simili se ne raggiungessero altri decisamente più piacevoli, ecco perché Cole si sentiva molto fortunato.
Martha era divina, mostrava una femminilità ed un carisma eccezionali, oltre ad una sicurezza sul proprio aspetto palese al 100%.
L'addetto al servizio scrisse alcune note su un grande libro per poi indicare al Capitano di seguirlo fino al tavolo.
Non appena gli occhi della Pozionista incontrarono i suoi, l'uomo si esibì in uno dei suoi migliori sorrisi. La serata era finalmente cominciata.

Mr. Darksteel, è un piacere rivederla.

Il piacere è tutto mio.

Lei gli allungò la mano ma lui invece che stringerla la prese e la sfiorò con le labbra, eseguendo un piccolo inchino col corpo, rispettoso e galante.

Sono davvero felice che abbia accettato il mio invito.
Il luogo che ho scelto è di suo gradimento?


Molto.
Non avrei potuto scegliere di meglio, glielo assicuro.


Attese che la donna prendesse posto per poi fare lo stesso, ben conoscente del galateo e delle giuste usanze a tavola.

Ne gradirei un bicchiere, ma solo uno, grazie.

Porti pure la bottiglia in un secchiello ghiacciato.
La signorina potrà servirsi il suo bicchiere ed io il resto.


D'altronde lui di sicuro non aveva problemi di sopportazione dell'alcol a differenza della bellissima donna di fronte a lui.
Individuò subito la profonda scollatura del vestito, una scollatura mostrante un seno seriamente generoso, che non sfuggì ad un'occhiata furtiva.
Successivamente Cole rimase molto soddisfatto nel non vedere smalti alle mani della donna, gli piacevano le unghie al naturale di mani e piedi.
Il trucco che indossava Martha quella sera era leggero, accennato e per nulla fastidioso, ma esaltava il viso, così come l'acconciatura.
La zona isolata del tavolo inoltre era perfetta, in tal modo potevano conversare quasi nella completa privacy, insomma il massimo.

Si aspettava questo invito a cena?

No ma l'ho desiderato, lo ammetto.
Mi ha colpito tanto, durante il nostro unico ed ultimo incontro, quindi speravo di averle fatto un effetto almeno lontanamente simile.
Di sicuro adesso le circostanze per il dialogo e il trascorrere del tempo insieme sono decisamente migliore delle ultime.
Ha più avuto problemi o sospetti negativi riferiti alle sue ricerche?
Sua sorella è al sicuro?


Si informò subito delle questioni scomode ma anche importanti, così da poter poi continuare la conversazione su toni più leggeri e "frivoli".
Nel frattempo il cameriere consegnava anche il menù per i primi piatti abbastanza in fretta, lasciando poi subito di nuovo la coppia in solitudine.
Era una atmosfera tranquilla e piacevole, il giusto silenzio e pochissima tensione o nervosismo: erano un uomo e una donna tranquilli e intenzionati a conoscersi meglio senza la paura di sfigurare o andare male. Si notava quasi immediatamente una minore elasticità e spontaneità a cominciare dal "lei" ancora esistente tra loro, ma per quello ci pensò subito il Capitano, volendo togliersi di mezzo quasi immediatamente quel fastidioso formalismo.

Che ne direbbe di cominciare a darci del "tu"?
Siamo fuori a cena, non ad un colloquio di lavoro e credo ci sia tutta l'intenzione di approfondire i rapporti.
Sei davvero incantevole, avrei potuto riconoscerti all'attimo anche in mezzo ad un folto mucchio di belle donne.
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Messaggioda Martha » 09/03/2016, 20:52

Non appena vide l'uomo, Martha si rese conto di quanto trovasse attraente il Darksteel. Aveva un bel fisico, che Cole sapeva come mettere in risalto e anche gli occhiali gli donavano, dandogli un'aria maggiormente... da intellettuale. Non che per lei fosse un requisito fondamentale: c'era una bella differenza fra l'essere intelligenti e sembrarlo e basta, ma per fortuna Cole le aveva dimostrato di appartenere ampiamente alla prima categoria.
E lei invece che effetto gli avrebbe fatto? Non aveva scelto quell'abito casualmente. Pur non uscendo da molto con un uomo sapeva ancora quando voleva mandare determinati segnali e quando invece preferiva evitarli. In quel caso non soltano le andava di passare una piacevole serata in compagnia, ma voleva anche che il suo ospite rimanesse letteralmente senza fiato di fronte a lei. Il motivo era anche abbastanza palese e ovvio.

Mr. Darksteel, è un piacere rivederla.

Il piacere è tutto mio.

Lasciò che le baciasse la mano, sorridendo con leggerezza, notando -senza commentare- il suo modo di comportarsi da perfetto gentiluomo. Lo aveva ipotizzato, calcolando con chi avesse avuto una relazione in passato, ma se questo le facesse piacere o meno non era dato saperlo. Martha era un enigma che lasciava intuire sempre molto poco di sè all'altro, preferendo osservare prima di esporsi in prima persona. Esattamente come stava facendo con Cole, lui scrutando lei -e la sua generosa scollatura- e lei lasciandolo fare, scrutandolo a sua volta.

Si aspettava questo invito a cena?

No ma l'ho desiderato, lo ammetto.

Come mai?

Mi ha colpito tanto, durante il nostro unico ed ultimo incontro, quindi speravo di averle fatto un effetto almeno lontanamente simile.

Se le ho chiesto di essere mio ospite a cena, può tranquillamente ritenere che la cosa sia siata reciproca...

Di sicuro adesso le circostanze per il dialogo e il trascorrere del tempo insieme sono decisamente migliore delle ultime.
Ha più avuto problemi o sospetti negativi riferiti alle sue ricerche?
Sua sorella è al sicuro?


Nessun sospetto, no e ho preso ulteriori precauzioni per non attirare troppo l'attenzione.
Ne ho guadagnato in riservatezza e sicurezza, ma certo le mie ricerche hanno subito un rallentamento impressionante.
Tuttavia, credo di dover essere grata di essere ancora in questo mondo per poterle continuare, le mie ricerche...
- fece una breve pausa, prendendo un sorso d'acqua mentre aspettavano che arrivasse il vino -Mia sorella invece sta bene ed è al sicuro.
Ho chiesto al suo compagno, che collabora insieme a me a questo progetto, di stare allerta e di tenerla lontana dai guai.
Non lo avrei mai detto, ma sono felice di poter contare su di lui...


Forse perchè a prima vista Haytham Ravnick poteva sembrare un ragazzino, forse perchè aveva più atteggiamenti da adolescente burlone piuttosto che da scienziato serio e affermato, fatto sta però che la Bennet aveva dovuto ricredersi molto su di lui e sulle sue capacità professionali. Al di là del carattere, Haytham era un alleato prezioso, un professionista come pochi e -cosa non da poco- era pazzo di sua sorella, il che non faceva altro che innalzare la stima di Martha per lui.

Lei invece, ha qualche novità da raccontarmi?

Si informò, osservando nel frattempo il cameriere portare loro vino e menù, un menù specializzato sopratutto in cucina francese. Ecco spiegato il motivo per cui Lyra lo adorava così tanto.

Che ne direbbe di cominciare a darci del "tu"?
Siamo fuori a cena, non ad un colloquio di lavoro e credo ci sia tutta l'intenzione di approfondire i rapporti.


Sì, ammetto che il mio intento era proprio quello...- lo stuzzicò, prendendo un sorso di vino bianco e assaporandolo con gusto e piacere -D'accordo, possiamo anche abbandonare il linguaggio troppo formale.

Sei davvero incantevole, avrei potuto riconoscerti all'attimo anche in mezzo ad un folto mucchio di belle donne.

Sei un uomo che va subito dritto al sodo, vedo.

Era una donna, non le dispiacevano affatto le lusinghe, specie se le persone che le facevano erano gradite. Si sentiva un po' strana in quella situazione, come un pesce che per tanto tempo era rimasto chiuso in un'acquario, dimenticando cosa fosse il mare aperto. Non usciva con un uomo da moltissimo tempo e le uniche relazioni che aveva avuto erano state di solo sesso, lasciando i coinvolgimenti emotivi come mero contorno. Perchè Cole le era rimasto così tanto impresso dentro? Se lo era chiesto più volte la Bennet durante quei mesi e l'unica risposta che era riuscita a darsi era stata che il Darksteel, a differenza degli altri, era riuscita a prenderla col cuore. Non si era innamorata di lui, ma averle fatto vivere solo per qualche istante il proprio passato -un passato a cui non aveva dato voce per anni- era stata una spinta fortissima per la donna, che l'aveva fatta scattare all'istante verso di lui.

Era l'effetto che volevo ottenere, quindi immagino di potermi congratulare con me stessa per esserci riuscita.
- rispose con un sorriso velato e un po' di ironia, proseguendo a parlare osservando il menù -Spero che ti piaccia la cucina francese. Non volevo rischiare di scegliere un tipo di menù che non avresti gradito. Qui invece hai una gran varietà di piatti fra cui scegliere.
Ad esempio io sono indecisa fra la Bouillabaisse e l'Homard à l’américaine.


Era davvero una passione sfrenata la sua per il pesce. Dopo aver ascoltato eventualmente ciò che avrebbe preso l'uomo, Martha incrociò le mani sotto il mento, osservandolo in silenzio per un paio di minuti, prima di scoppiare in una lieve risata -un po' nervosa a dire il vero- scuotendo appena la testa.

Perdonami, si vede molto che non esco con un uomo da parecchio?
Non sono brava a conversare in maniera frivola e leggera, ma temo che se scegliessi un qualsiasi argomento di mio interesse, rischierei di annoiarti.
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Messaggioda Cole » 12/03/2016, 19:55

Lei invece, ha qualche novità da raccontarmi?

Ne aveva ben poche in realtà, questo perché il suo lavoro nella maggior parte dei casi aveva a che fare con questioni top secret e quindi anche volendo non avrebbe potuto dire nulla.
In compenso però informò la donna delle sue ricerche a proposito di altri luoghi ospitanti il Sistema Z, luoghi nelle ultime settimane sgominati e svuotati proprio grazie alle confessioni del famoso killer.
Parlando in modo spiccio quindi, la Bennet aveva fornito con il rischio della propria vita anche un ottimo elemento da "spennare" e far chiacchierare, rendendo il lavoro dei Sicari molto più semplice.
Arrivati i menù, Cole cominciò a dare un'occhiata, leggendo attentamente le varie pietanze e rendendosi conto che pur essendo molto chic come ristorante, i prezzi non risultavano troppo esagerati.
Certo, bisognava vedere cosa per lui fosse "esagerato", essendo stato abituato ai conti che spesso pagava la Contessa di Andorra, conti non salati, di più.

D'accordo, possiamo anche abbandonare il linguaggio troppo formale.

Sei davvero incantevole, avrei potuto riconoscerti all'attimo anche in mezzo ad un folto mucchio di belle donne.

Sei un uomo che va subito dritto al sodo, vedo.

E non hai visto ancora niente.

Malizia per malizia, il Darksteel sapeva come rispondere a tono verso determinate provocazioni velate e sempre piacevoli da sentire. Ad ogni modo stava dicendo soltanto la verità: Martha era magnifica quella sera e con quel vestito che lasciava ben poco all'immaginazione, la sua fantasia correva e correva, aumentando la sua pressione sanguigna. In quei mesi l'aveva pensata ed aveva pensato anche a come sarebbe stato portarsela a letto, ma non credeva si potesse consolidare nulla vista l'assenza di aggiornamenti e scambi epistolari tra loro. Invece, contro ogni previsione, la Pozionista l'aveva sorpreso in positivo ed eccoli lì, seduti l'uno di fronte all'altra forse aspettando solo il momento giusto per scoprire qualcosa in più dell'interlocutore, per capire cosa ci potesse essere di così interessante ed affascinante da desiderare di incontrarsi ancora dopo tutto quel lungo periodo di apparente silenzio.

Era l'effetto che volevo ottenere, quindi immagino di potermi congratulare con me stessa per esserci riuscita.

Fai pure!
Ahahah...


Spero che ti piaccia la cucina francese.
Non volevo rischiare di scegliere un tipo di menù che non avresti gradito.
Qui invece hai una gran varietà di piatti fra cui scegliere.
Ad esempio io sono indecisa fra la Bouillabaisse e l'Homard à l’américaine.


L'Homard à l’américaine è sicuramente più pesante e "attoppa" facilmente lo stomaco.
Se hai intenzione di prendere altro dopo, forse ti consiglierei di più il Bouillabaisse, a meno che tu non abbia una digestione velocissima!
Io sicuramente mi getterò sullo Chateaubriand con salsa bernese, sono estimatore della carne quanto tu del pesce, specie se in cottura media-al sangue.


Le fece un piccolo occhiolino, appoggiando il menù sul tavolo fino a quando non arrivò il cameriere per prendere le prime ordinazioni e poi di seguito lasciarli nuovamente soli.
Trascorsero alcuni istanti di silenzio, all'interno dei quali Cole non seppe esattamente come mai Martha non gli stesse parlando o avesse perso momentaneamente la parola.
Poi però, non appena la vide scoppiare a ridere un po' nervosamente ed anche un po' divertita, lesse subito in quel modo di fare l'impaccio di una donna non più tanto avvezza agli appuntamenti galanti.
Era il suo lavoro individuare certi dettagli, quindi non gli fu difficile capire cosa lei gli stesse per dire ancor prima che aprisse bocca.

Perdonami, si vede molto che non esco con un uomo da parecchio?
Non sono brava a conversare in maniera frivola e leggera, ma temo che se scegliessi un qualsiasi argomento di mio interesse, rischierei di annoiarti.


Un po' si nota ma... Appena appena!

Sospirò divertito, ridendo leggermente, per poi proseguire.

... Perché non mi metti alla prova?
Non bisogna per forza frivoleggiare, anche perché ciò che per qualcuno è pesante, per altri potrebbe risultare leggero e piacevole, giusto?


La invitò quindi a parlare senza esitazioni ed esprimersi, anche perché per lui era importante viverla nella normalità di una chiacchiera, senza artifizi, senza filtri, senza maschere.

Tra l'altro oggi stavo leggendo una rivista di scienza magica ed ho trovato un articolo molto interessante, parlava della Pozione di Ubiquità.
Separare se stessi per ordinare a dei cloni per mezz'ora di svolgere altri lavori entro un raggio di dieci metri non è male, ma il fatto di dover poi dormire un'ora per ogni clone creato è debilitante.
Adesso stanno cercando una soluzione per limitare il dispendio di energie ma sono ancora in alto mare, non so se ne sei al corrente...


Aveva consultato quella rivista per semplice curiosità personale o in vista dell'appuntamento con Martha? Un autentico mistero.
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2014-02-07 00:50:24 Typhon d20 15  
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