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da Peter » 20/10/2013, 3:19
Ebbe un tuffo al cuore. Non gli era mai capitata una situazione del genere. Non sapeva come comportarsi, il cervello in tilt ed il cuore in panne. Peter non riuscì più a dire una parola. Era in balia di quella russa che si trovava davanti a lui. Per la prima volta la vide sotto una luce diversa. La vide non solo come un'amica, ma come una ragazza, strano a dirsi. Sentiva il respiro di lei sulla pelle, gli occhi chiusi come aspettandosi una sorpresa il giorno del suo compleanno. La neve era l'unica testimone di quel momento ed ovviamente i gufi. Peter smise di pensare, almeno ci provò. Non vi erano libri che spiegavano come comportarsi in situazioni del genere. Lei non era un Metalupo, neanche un Ghoul. Non era una sirena né una Veela. Era soltanto Vik, la persona con la quale aveva legato in questi quattro anni. Come incantato da un flauto magico, Peter si trovò con il viso vicinissimo a lei. Aveva un buon profumo, non l'aveva mai sentito così forte come quel giorno, più precisamente come in quel momento. Aprì infine un occhio osservando come anche lei aveva titubato. Non capiva se stava giocando o stava facendo sul serio. Infondo era lei che veniva a trovarlo, era con lei che lottava in sala comune. A lui piaceva la sua compagnia, gli permetteva di togliere lo sguardo da quei tomi così grandi da nascondere il Corvo da occhi indiscreti. Lui amava studiare, sapere cose nuove, ma come ogni ragazzo della sua età adorava anche divertirsi, ridere e scherzare. A volte se ne stava tranquillo nella sua stanza ad osservare il soffitto. Sognava combattimenti epici con draghi e creature malvagie. Nei suoi sogni era lui, la sua bacchetta... e la sua migliore amica.
Era indeciso sul come controbattere a quell'azione. Lei era lì, ferma, immobile, come se aspettasse qualcosa. Lui deglutì sonoramente, sembrava che il Castello fosse diventato improvvisamente vuoto. Neanche i protagonisti dei ritratti sembravano far rumore, come se anche loro stessero attendendo quel momento. Come nei film che la madre tendeva a propinargli durante le sere in cui il padre era fuori per lavoro. Odiava quei film, non erano cosa per lui, a lui non sarebbero mai capitate queste cose.
Ed invece era lì, con davanti una ragazza. Buffo il fato. Peter avvicinò il corpo lentamente alla russa. Sinceramente non sapeva come o cosa fare. Sentì solamente che ella fece cadere il guinzaglio della lince. Assaporò per un attimo quella mano sulla guancia sinistra. Le uniche volte in cui le mani di Viktorie si erano posate sul suo corpo era quando si abbracciavano di ritorno dalle vacanze. Non aveva mai sentito la sua delicatezza, la dolcezza con la quale stava spostando il suo viso. Lei si avvicinò di più sfiorando prima con le sue labbra l'angolo di quelle dell'irlandese. Un brivido dietro la schiena quando le schiacciò sulla pelle viva. Una scossa elettrica lungo la sua spina dorsale. Quei granelli che prima scendevano inesorabili si erano fermati a mezz'aria. Cristallizzati in quella posizione, per Peter sembravano trascorsi secoli. Riaprì gli occhi solo quando lei cominciò ad allontanarsi. Piano piano tutto stava riprendendo colore agli occhi del Corvonero. Sentì soltanto quel buffetto con il viso. Sorrise a quel gesto di affetto osservandola sistemandosi una ciocca di capelli che si era dispettosamente messa davanti al suo viso. Quella luce non si era allontanata, lei si trovava davanti a lui con quel suo sorriso sbarazzino. Il cervello ancora non si era riattivato dopo quel piccolo bacio sull'angolo delle labbra. Non capiva il senso di quel gesto, ma ci avrebbe pensato in un altro momento.
Decise invece di rispondere a quel bacio. Lei rimase ferma sul suo gradino. Lui invece lentamente cercò di avvicinarsi al suo viso, lentamente, proprio come fece lei. Se lei glielo avesse permesso lui si sarebbe avvicinato ancora di più al suo viso. Il respiro pesante. non era facile per lui ricreare la stessa emozione che lei era riuscita a provocare in lui. Lentamente provò ad alzare il braccio destro per afferrare quello della draghessa. Un'altro brivido dietro della schiena. Di nuovo quel respiro pesante mentre cercava di darle un leggero bacio, anch'esso sull'angolo delle labbra. Magari per la russa sarebbe stata poca cosa ma per il Corvo era un avvenimento da scrivere negli annali. La madre a quel punto avrebbe preso con fazzoletto per asciugarsi le lacrime. Se tutto fosse andato come sperava la mano che aveva afferrato il braccio ancora tremerebbe per l'emozione. Il riflessivo Peter stava dando ascolto al suo istinto più che alla sua mente. Lui non sapeva cosa sarebbe successo poi, cosa sarebbe cambiato tra i due, ma non lo voleva sapere, non in quel momento almeno. Ci avrebbero pensato poi. La neve scendeva ancora più forte, magari stava per arrivare una tempesta, come la tempesta stava per colpire lo spirito del giovane Corvonero.
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Peter
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da Viktorie » 20/10/2013, 16:26
Era rimasta immobile, pervasa da un qualcosa che non comprendeva, il cervello che viaggiava da un pensiero all'altro, lei era il tipo di ragazza che giocava, che si sporcava, che tornava a casa sporca di fuliggine e grasso per motori. Non amava leggere le storie d'amore, non ne guardava film e non leggeva la cronaca rosa del giornale. Per lei il mondo era un palco e un parco giochi, ora invece davanti a lei si palesava un diverso modo di vedere le cose, non sapeva come reagire, come muoversi, cosa fosse.. Le piaceva, ne era divertita. Adorava il proprio essere istintiva perchè se 9 volte su 10 era nei guai l'altra era una sorpresa, era una scoperta ed in quel momento, quell'unica volta su dieci stava bene, in quel preciso istante, avendo osato senza quasi rendersene conto si era ritrovata a capire un qualcosa che le sarebbe sfuggito, a cui non avrebbe mai pensato a meno che una terza persona non ce l'avesse messa davanti.
Laciò muovere il Corvo come meglio credeva, lo guardava col respiro mozzato tra un atto e l'altro dell'irlandese. Gli occhi si mossero a guardare la mano che andò ad afferrarle il braccio quasi come se Peter volesse tenerla a sè, se possibile farla restare lì in quell'istante. Stavano ritardando a lezione ma per una volta non era solo lei a non pensarci, con quei movimenti il Corvo le aveva fatto intendere che non ci stava ragionando, che non si muoveva per raziocinio.
Senza quasi rendersene conto la mano sinistra si portò sulla spalla del ragazzino davanti a lei, passando sotto al suo braccio così da poggiarvisi da dietro mentre la mano destra si portò sulla clavicola sinistra di lui e, se le fosse stato permesso, avrebbe fatto passare due dita sotto il mantello così da poggiarle sul golfino della divisa altrui. I movimenti andarono a fondersi con quelli di Peter così naturalmente, in modo così spontaneo che quasi poteva sembrare fatto apposta, come se fossero le prove per una recita, una di quelle opere che lei non avrebbe mai visto o alla quale non avrebbe mai preso parte. Lo smeraldino sguardo tornò sugli occhi e sul viso di Peter, tutto si muoveva così lentamente, come se dovesse avere la possibilità di stamparsi il ricordo nella mente, scolpirlo così profondamente che nessun'incidente o nessun'incanto avrebbe potuto cancellarlo.
Le scappò un sorriso che le increspò dolcemente le carnose labbra. La mano destra lenta si spostò per salire e poggiare indice, medio, anulare e mignolo sul collo del Corvo mentre il pollice tornò sulla mascella altrui il tutto in una dolce carezza. Per un secondo quasi si domandò dove avesse imparato a muoversi così, a trattarlo così, in quale strambo e smielato film avesse visto una scena simile o se mai l'avesse letto. Fece scivolare via il pensiero velocemente, non era il momento, se lo sarebbe chiesto poi, o forse era semplicemente istinto, lo stesso che la guidava durante le proprie giornate.
Arrivò infine il timido bacio di Peter, chiuse gli occhi a quel contatto, sussultò appena mentre il cuore, che già aveva accellerato il proprio ritmo, decise di scoppiare, di iniziare a pompare il sangue così velocemente e così forte che poteva sentirlo cozzare in testa. Si lasciò andare ancora di più lasciandosi così pervadere dalle sensazione che quel piccolo bacio le stava trasmettendo, lasciandosi quindi pervadere da emozioni che normalmente avrebbe rifiutato affrontando con orgoglio e con fierezza d'animo, con quella violenta forza che mostrava in ogni dolore, in ogni dispiacere, normalmente si sarebbe irrigidita.
Lentamente, in risposta, smosse il viso, il naso scivolò contro la gota del Corvo, delicato e lento mentre di conseguenza le labbra carnose andavano a scostarsi appena da quelle altrui, sfiorandole ora per intero solo per chiudere quelle azioni in un bacio, premette le labbra su quelle di lui senza neanche aprire gli occhi per controllare se l'altro fosse d'accordo, non era il momento. La mano destra strinse appena le dita sul collo di lui come se fosse lei ora a non volerlo far andare via. Vi fu un tuffo al cuore che per un attimo si fermò, un'improvviso infuocarsi del suo corpo, il calore iniziò a pervaderla dal plesso solare alle gote. Tutto si fermò così per lei, naso contro naso in quel atto così nuovo, così dolce che quasi si domandò se era così che si sentivano gli attori o i protagonisti delle migliori opere mai scritte.
Dopo una manciata di secondi si scostò, rimanendo comunque a poco più di un centimetro da lui andando a strusciare il naso contro il suo e poggiando poi in fine la fronte contro la sua. Il respiro leggermente affannato mentre il cuore ancora la tediava con quel battito inconsueto. Un dolce sorriso scoppiò sulle labbra della Russa che non aveva il coraggio di aprire gli occhi e mostrare all'altro il verde prato di cui erano tinti.
*Well, I'm not sure what this is gonna be, but with my eyes closed all I see Is the skyline, hold my breath as you're moving in, taste your lips and feel your skin. When the time comes, baby don't run, just kiss me slowly.*
Cosa sarebbe successo da lì in poi? Che avesse fatto affronto all'amico a lei così tanto caro? Come si sarebbero comportati l'uno con l'altra? Da quanto aveva una cotta per lui? Era una cotta? Cos'era? Cosa cambiava? Mille domande a riempirle la testa, forse non aveva mai avuto così tanti pensieri insieme. Era tardi, lo sapeva o forse era solo un impressione, non ne era poi così certa. Allentò la presa su di lui, non voleva rischiare di fargli male nel caso in cui non fosse stata una cosa condivisa, nel caso in cui non fosse stato "contento", come lei, di quel bacio. Forse quell'iniziativa le sarebbe costata tanto, se non tutto ma forse, infondo, era giusto così, era lei a dire sempre al Corvo di sciogliersi, di lasciarsi andare, di fare le cose perchè gli andava di farle e non perchè bisognava farle in quel momento e in quel modo.
Ed il primo bacio di Viktorie se ne andò, regalato al suo Corvo di fiducia.
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da Aowin » 21/01/2014, 20:56
25 settembre martedì ore 15,25
Ciao Aowin, il mio nome è Persival Clarens ed ero molto amico dei tuoi genitori. So che la cosa ti scioccherà, ma io ti ho vista nascere e speravo che questo giorno arrivasse presto. Ti sembrerà strano aver ricevuto una lettera da un perfetto sconosciuto ma ho promesso a tuo padre che mi sarei preso cura di te…si hai capito bene mia piccola Aowin, io sono il tuo tutore. Avrai molte domande a cui io risponderò presto, conoscevo molto bene i tuoi genitori e credimi ti volevano molto bene, e non avrebbero mai voluto lasciarti cosi presto. Tua zia ha fatto molto per te ma è arrivato il momento per te di sapere la verità sull’uccisione dei tuoi cari genitori. Purtroppo mia cara qualcuno ha voluto ucciderli per nascondere delle atrocità a cui loro erano a conoscenza. Ti spiegherò meglio quando ci vedremo di persona a casa di tua zia, ora Aowin impegnati nello studio e stai attenta non voglio che ti capiti nulla di male…avrai tutte le risposte che vorrai ma per ora non indagare è troppo pericoloso…. Ricordati che non sei sola, potrai sempre contare su di me.
Persival Clarens
Appena Bianca la civetta di Aowin le recapitò questa lettera, la piccola Dragargento corse fuori dal castello raggiungendo la guferia. Questa lettera l'aveva scioccata e tutto ciò a cui aveva sempre pensato e tormentato la sua mente ora si stava rivelando come pura verità, i suoi genitori erano veramente stati uccisi e li fuori c'era veramente qualcuno che prima o poi avrebbe dovuto affrontare. Persival Clarens chi era? era veramente il suo tutore? e perchè in tanti anni si era rivelato proprio ora? poteva fidarsi? erano tutte domande che la piccola si stava facendo ma perchè sua zia non le aveva mai detto niente? l'unica cosa da fare era rispondere a questa lettera ed approfondire questa conoscenza e solo il tempo avrebbe potuto farle capire se poteva o no fidarsi di quest'uomo. Si sedette sui gradini della guferia, la civetta Bianca le era accanto guardandola mentre la piccola Dragargento inizò a scrivere.
Caro Signor Clarens la ringrazio per avermi inviato questa lettera. Io non so chi sia lei in realtà e non so se posso fidarmi ma ha ragione, io ho molte domande a cui non ho mai avuto risposta. Mia zia mi ha sempre tenuto all'oscuro di tutto ma ogni giorno mi chiedevo il perchè del suo silenzio ed ho iniziato a pormi delle domande.....come sono morti? perchè mi hanno lasciata? ma nel profondo io sapevo che qualcuno me li aveva portati via e non credevo alla storia del loro incidente. Signor Clarens io ho un'obiettivo e non mi fermerò finchè non lo avrò realizzato, stò imparando molte cose in questa scuola e spero che un giorno diventerò una grande Strega e che renda i miei genitori fieri. Vorrei poterla conoscere e spero che arrivi presto quel giorno, so pochissimo sui miei genitori e vorrei tanto conoscerli e sapere cosa facevano nella vita e se erano felici. La ringrazio per essersi rivelato a me ma perchè ha aspettato cosi tanto?
La saluto
Aowin Cerestian
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da Caroline Priscilla » 27/01/2014, 19:06
[25 Settembre 2107 - Martedì Ore 15.25]
Ciao Devo! E' passato già fin troppo tempo dall'ultima volta che ci siamo visti e mi manchi da morire. Come va lì da voi? Qui abbiamo ripreso le lezioni come al solito: fra i G.U.F.O., il Coro e i compiti non so più dove sbattere la testa per trovare un po' di tempo libero da dedicare solo a te!
A proposito, riusciresti a venire il prossimo week-end ad Hogsmeade? Ti ho preso un regalo eh, be'...mi sembrava carino potertelo dare di persona! Ma se non ce la fai, non preoccuparti! So perfettamente che anche tu sei molto impegnato e poi a breve ti diplomerai e sicuramente hai molte più cose da fare rispetto a me...
Ah, l'altra volta ho scordato di dirti che forse vedrai il mio salvatore durante la sfida fra le nostre scuole! L'ho invitato ad assistere al nostro spettacolo e mi ha detto che se non sono previsti altri impegni verrà sicuramente! Lo spero davvero, così almeno potrò fartelo conoscere e anche tu mi darai un giudizio su di lui... Sono ancora un po' indecisa, ma forse il suo suggerimento non è male, lo sai? Quello di diventare investigatrice, intendo...
Ora devo scappare purtroppo, ma spero di sentirti (e vederti) presto! Aspetterò la tua risposta ogni giorno, quindi scrivimi quanto prima possibile, ok? Lo so, sono impaziente, ma sappi che sto cercando di controllarmi...
Un bacio! Tua, Cappie
La Tassorosso aveva letto e riletto mille volta la lettera, prima di essere più che convinta del contenuto e della forma nel quale era scritta. Era sempre quello il problema, quando si trattava di Devo: voleva per lui il meglio, voleva che il ragazzo non si sentisse trascurato, messo da parte o qualunque altro sentimento negativo potesse sorgere a causa della loro lontananza. Certo, la ragazza soffriva molto più dell'americano quei tanti chilometri di distanza (con tanto di oceano annesso) e la cosa la spingeva a scrivergli, se non tutti i giorni, ad un ritmo che andava dai due ai tre gufo a settimana. Kelly aveva cercato di far capire alla sua migliore amica che forse, una cosa del genere, avrebbe portato il ragazzo ad allontanarsi da lei, ma la tassetta non riusciva a mettere un freno alle sue emozioni (e alla sua impazienza): sentiva la sua mancanza ogni giorno e l'unico metodo che l'aiutava a tenere a bada quel sordo dolore era scrivergli. Per questo, quel pomeriggio, la giovane O'Neill era uscita fuori dalla scuola prima che iniziassero le lezioni pomeridiane, diretta verso la Guferia. Avrebbe dovuto fare in fretta, anche perchè il suo fratellino la stava aspettando all'interno per andare a seguire la prossima lezione di Trasfigurazione, ma qualcosa sembrò attirare la sua attenzione: una volta aperta la porta della Guferia infatti, trovò una ragazzina all'interno che corrispondeva al nome di Aowin Cerestian. In realtà, la Tassorosso non ricordava minimamente il suo cognome, ma sapeva che la studentessa apparteneva alla gloriosa Casata dei Dragargenteo, da quello che potè intuire dai colori della sua divisa. Cappie la salutò allegramente, sorridendole come se nulla fosse, per poi rendersi conto in un secondo momento che la piccola sembrava non avere un'espressione...felice [Intuito(P)= 11]. Era giusto impicciarsi dei fatti altrui? Be', per la giovane O'Neill lo era, specie se intuiva che ci fosse qualcosa che non andava in chi le stava attorno.
Ehm...va tutto bene?
Chiese quindi con gentilezza, aspettando la risposta della Draghessa prima di decidere se fosse il caso di perdere altro tempo lì dentro o se affrettarsi per spedire il suo gufo e poi raggiungere i suoi amici dentro la scuola.
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da Aowin » 28/01/2014, 20:38
Ciao Aowin, il mio nome è Persival Clarens ed ero molto amico dei tuoi genitori. So che la cosa ti scioccherà, ma io ti ho vista nascere e speravo che questo giorno arrivasse presto. Ti sembrerà strano aver ricevuto una lettera da un perfetto sconosciuto ma ho promesso a tuo padre che mi sarei preso cura di te…si hai capito bene mia piccola Aowin, io sono il tuo tutore. Avrai molte domande a cui io risponderò presto, conoscevo molto bene i tuoi genitori e credimi ti volevano molto bene, e non avrebbero mai voluto lasciarti cosi presto. Tua zia ha fatto molto per te ma è arrivato il momento per te di sapere la verità sull’uccisione dei tuoi cari genitori. Purtroppo mia cara qualcuno ha voluto ucciderli per nascondere delle atrocità a cui loro erano a conoscenza. Ti spiegherò meglio quando ci vedremo di persona a casa di tua zia, ora Aowin impegnati nello studio e stai attenta non voglio che ti capiti nulla di male…avrai tutte le risposte che vorrai ma per ora non indagare è troppo pericoloso…. Ricordati che non sei sola, potrai sempre contare su di me.
Persival Clarens
Aowin teneva tra le mani quella lettera leggendola e rileggendola, nella testa aveva molte domande. Seduta in un angolo la ragazzina se ne stava in silenzio in compagnia delle sue lacrime, perché tutti volevano nasconderle la verità….perchè non poteva sapere? La piccola non aveva mai sentito parlare del Signor Clarens e quella lettera la preoccupava moltissimo, quanto avrebbe voluto avere degli amici per potersi confidare e poter raccontare tutto ciò che la preoccupava…..perchè doveva essere cosi difficile eppure era solo una ragazzina eppure sembrava molto più grande delle altre ragazzine della sua età. Non aveva sentito l’arrivo della Tassorosso, troppo presa dai suoi pensieri. Prese un fazzoletto riposto nel suo mantello e si soffiò il naso e cercò di asciugare le lacrime che non riuscivano a fermarsi. Al suono della voce di Caroline la ragazzina alzò gli occhi che erano arrossati dalle tante lacrime, terminò di asciugarsi il viso tentando di risponderle senza singhiozzare. Scusami non ti ho sentita arrivare…. Sei gentile a chiedermelo, spero che passerà presto…. Strinse tra le mani quella lettera ancora più forte quasi volesse stracciarla facendo finta che niente fosse accaduto, ma dovrebbe essere positivo sapere che qualcuno tiene a lei ed è pronto ad occuparsi di lei proprio come un genitore, per Aowin non era cosi per via delle tante bugie che aveva dovuto sopportare. Guardò Caroline cercando di sorriderle anche se in quel momento era difficile, mise il fazzoletto in tasca e si mise in piedi facendo alcuni passi verso la Tassorosso. Io sono Aowin Cerestian della casata Dragargenteo, sono del primo anno e tu? Cercò di essere il più gentile possibile, forse avrebbe potuto finalmente cercare di farsi degli amici, la solitudine non era una buona amica per lei…
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da Caroline Priscilla » 29/01/2014, 21:46
La Tassorosso ci aveva visto giusto: quando era entrata in Guferia, non solo aveva intuito che la piccola Aowin fosse in difficoltà, ma la sua impressione iniziale venne confermata quando la bambina alzò la testa, rivelando delle lacrime ancora calde. Cappie capì all'istante che non avrebbe potuto lasciarla lì da sola a piangere su sè stessa (in fondo non sapeva ancora che cosa le fosse successo). Per questo, mettendo da parte l'impazienza di spedire la lettera che teneva stretta in mano a Devo, si avvicinò di qualche passo, chiedendo alla Draghessa se stesse bene. Era ovvio che non fosse così, ma solitamente una domanda retorica era volta a scoprire qualcosa di più della persona al quale era rivolta. In questo caso, la tassetta puntava a capire che cosa avesse fatto piangere la primina.
Scusami non ti ho sentita arrivare…. Sei gentile a chiedermelo, spero che passerà presto….
Ovvio che passerà, non si può piangere per sempre no?
Rispose ironicamente, un'ironia però volta a far sorridere l'altra persona perchè carica di allegria e di tanto ottimismo. In fondo, chi meglio di lei poteva sapere che cosa si provasse a passare un brutto, bruttissimo periodo, nel quale piangere sembrava l'unica reazione possibile al dolore che ti lacerava dentro? La giovane O'Neill aveva affrontato con coraggio la scomparsa di suo padre ed ora, grazie al supporto dei suoi amici, era ritornata a sorridere quasi come un tempo. Anche Aowin tentò di sorridere verso la Tassorosso, che tuttavia non si lasciò ingannare da quella smorfia che lei cercava di far passare per un sorriso. Chissà se anche i suoi, ai tempi in cui ne elargiva in abbondanza per mascherare il suo dolore, sembravano così falsi agli occhi di Jorge, di Kelly e di tutte le persone che le volevano bene. Ma non era quello il momento di pensare al passato o a sè stessa: aveva una ragazza da salvare, anche se ancora non sapeva in che modo! Fu lei a venirle incontro, in questo senso, fermandosi di fronte a lei e presentandosi con nome, cognome e Casata di appartenenza.
Io sono Aowin Cerestian della casata Dragargenteo, sono del primo anno e tu?
Caroline Priscilla O'Neill, veterana dei Tassorosso, quinto anno, quasi sesto se riesco a passare i G.U.F.O. Chiamami pure Cappie, lo preferisco!
Le disse, porgendole la mano e, se l'altra l'avesse accettata, stringendola con energia.
E adesso, dimmi perchè piangevi tutta sola soletta qui dentro. Lo sai, ci sono posti migliori e meno puzzolenti dove sfogare il proprio dolore...il Giardino è splendido in questa stagione e anche l'Osservatorio non è male! Ma se conosci l'entrata delle cucine hai svoltato: pensa puoi piangere e consolarti allo stesso tempo con tutto il cibo che vuoi! Gli Elfi Domestici sono molto gentili!
Almeno da quello che le aveva raccontato Vergil. Lei non era mai entrata personalmente nelle cucine di Hogwarts, sebbene nei primi anni a scuola avesse cercato in tutti i modi di capire come entrarci. Il suo discorso si basava sulle testimonianze ufficiali del suo adorato prefetto (e professore di Volo) Vergil Cartwright, che ogni tanto le raccontava le mitiche imprese del cavalier Tassobello alla ricerca di uno spuntino di mezzanotte nelle fantomatiche cucine.
A parte gli scherzi...c'è qualcosa che posso fare per te?
Chiese con tono più dolce, sorridendole e aspettando una risposta da parte della bambina.
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da Aowin » 31/01/2014, 9:25
Caroline Priscilla
La ragazza Tassorosso sembrava preoccuparsi per la piccola Aowin e anche se non aveva mai visto prima quella ragazza sentiva che poteva fidarsi.
Ovvio che passerà, non si può piangere per sempre no?
Si hai ragione
Caroline Priscilla O'Neill, veterana dei Tassorosso, quinto anno, quasi sesto se riesco a passare i G.U.F.O. Chiamami pure Cappie, lo preferisco!
Piacere di conoscerti Cappie, sono felice di poter parlare con qualcuno…
Le strinse la mano muovendola delicatamente in alto e in basso, cercò di sorriderle.
E adesso, dimmi perchè piangevi tutta sola soletta qui dentro. Lo sai, ci sono posti migliori e meno puzzolenti dove sfogare il proprio dolore...il Giardino è splendido in questa stagione e anche l'Osservatorio non è male! Ma se conosci l'entrata delle cucine hai svoltato: pensa puoi piangere e consolarti allo stesso tempo con tutto il cibo che vuoi! Gli Elfi Domestici sono molto gentili!
Mi ci vorrebbe cioccolata e panna e a dire la verità il mio stomaco brontola, non ho neanche pranzato, dopo quello che ho saputo qualcosa dentro di me si è spezzato, pensavo di conoscere bene le persone che sono intorno a me, ma non è cosi…. I miei genitori sono morti quando avevo un’anno e mia zia si è presa cura di me, dandomi tutto quello di cui avevo bisogno. Crescendo iniziai a farle delle domande sulla morte dei miei genitori e lei mi raccontò una marea di bugie, io non ricordo nulla…tutto ciò che mi è rimasto in mente è il profumo di mia madre. Mia zia mi disse che avevano avuto un incidente ma non è cosi
Le lacrime iniziarono a cadere bagnando le sue guance rosee, mentre cercava di trattenersi raccontando tutto alla ragazza…. In quel momento sembrava una liberazione per la piccola che mai aveva raccontato la sua storia, era come se un grande macigno si fosse tolto dal suo stomaco, cosi continuò a raccontare….
Ed ora ho ricevuto questa lettera da una persona che non conosco tieni cosi capirai….
Le mostrò la lettera allungando il braccio verso di lei
Ciao Aowin, il mio nome è Persival Clarens ed ero molto amico dei tuoi genitori. So che la cosa ti scioccherà, ma io ti ho vista nascere e speravo che questo giorno arrivasse presto. Ti sembrerà strano aver ricevuto una lettera da un perfetto sconosciuto ma ho promesso a tuo padre che mi sarei preso cura di te…si hai capito bene mia piccola Aowin, io sono il tuo tutore. Avrai molte domande a cui io risponderò presto, conoscevo molto bene i tuoi genitori e credimi ti volevano molto bene, e non avrebbero mai voluto lasciarti cosi presto. Tua zia ha fatto molto per te ma è arrivato il momento per te di sapere la verità sull’uccisione dei tuoi cari genitori. Purtroppo mia cara qualcuno ha voluto ucciderli per nascondere delle atrocità a cui loro erano a conoscenza. Ti spiegherò meglio quando ci vedremo di persona a casa di tua zia, ora Aowin impegnati nello studio e stai attenta non voglio che ti capiti nulla di male…avrai tutte le risposte che vorrai ma per ora non indagare è troppo pericoloso…. Ricordati che non sei sola, potrai sempre contare su di me.
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da Caroline Priscilla » 02/02/2014, 2:39
Era andata in Guferia con l'intento di spedire una lettera a Devo e si era ritrovata invece una bambina sola e in difficoltà: il buon cuore della Tassorosso le aveva impedito di farsi gli affari suoi e passare oltre, magari lasciando quella piccola Dragargenteo da sola a piangere. Con tutta la calma e la dolcezza di questo mondo invece, condita anche da un po' della sua sana ironia, la giovane O'Neill le aveva chiesto cosa l'avesse rattristata, dopo essersi scambiate le reciproche presentazioni. Ciò che non aveva previsto era il fiume in piena di parole con la quale Aowin la travolse, lasciandola per un attimo indecisa sul da farsi.
Mi ci vorrebbe cioccolata e panna e a dire la verità il mio stomaco brontola, non ho neanche pranzato, dopo quello che ho saputo qualcosa dentro di me si è spezzato, pensavo di conoscere bene le persone che sono intorno a me, ma non è cosi…. I miei genitori sono morti quando avevo un’anno e mia zia si è presa cura di me, dandomi tutto quello di cui avevo bisogno. Crescendo iniziai a farle delle domande sulla morte dei miei genitori e lei mi raccontò una marea di bugie, io non ricordo nulla…tutto ciò che mi è rimasto in mente è il profumo di mia madre. Mia zia mi disse che avevano avuto un incidente ma non è cosi
Ora capiva che cosa intendesse dire il suo migliore amico, Jorge, quando la chiamava Tornado Parlante: Cappie aveva sempre avuto una parlantina frenetica ed esuberante, ma quella della piccola Draghessa la superava in tutto e per tutto. Quando poi la bambina iniziò a piangere, tutto l'ottimismo della Tassorosso andò in pezzi e lei entrò nel panico, non sapendo come tamponare quelle lacrime, se con parole di conforto o con un semplice e pratico fazzoletto.
Ti prego, Aowin...non c'è bisogno di piangere, davvero...
Ed ora ho ricevuto questa lettera da una persona che non conosco tieni cosi capirai...
La ragazza non potè fare altro che rassegnarsi e prendere in mano quella lettera, sentendosi in realtà un po' in colpa nel leggerla, dal momento che sembrava molto personale. Tuttavia, se voleva aiutare la bambina, non le restava che assecondarla e magari sperare, nel frattempo, di riuscire a trovare una soluzione per risollevarle il morale.
[...]Tua zia ha fatto molto per te ma è arrivato il momento per te di sapere la verità sull’uccisione dei tuoi cari genitori. Purtroppo mia cara qualcuno ha voluto ucciderli per nascondere delle atrocità a cui loro erano a conoscenza.[...]
In un attimo, quelle parole fulminarono la mente della giovane strega, il cui sguardo si soffermò più e più volte su quell'identica frase, come se ne fosse ossessionata. Il collegamento fra ciò che c'era scritto nella lettera di Aowin e quello che era accaduto a suo padre, fu quasi immediato [Intuito(P):11]: e se suo padre fosse stato ucciso perchè era venuto a conoscenza di qualcosa...che non avrebbe dovuto sapere? Nella sua infinita ricerca della verità, Cappie non era mai arrivata a concepire una simile possibilità ed era strano che essa le si fosse presentata sotto gli occhi tramite una ragazzina che, in quel momento, stava passando un brutto periodo. Le vie del Fato sono infinite avrebbe detto l'insegnante di Divinazione e la Tassorosso lo sapeva bene, dal momento che sulla spalla portava tatuato il simbolo di quella verità. La mano della strega andò a toccare, quasi inconsapevolmente, proprio il punto nel quale qualche mese prima si era fatta tatuare il garofano, segno della non ritorno definitivo di suo padre. Ma ciò la riscosse anche dai suoi pensieri: in quel momento non poteva permettersi di essere egoista, non quando la Draghessa era stata così buona da aprirsi con lei, spiegandole ciò che l'aveva fatta piangere. Ripromettendosi quindi di scrivere ad un certo investigatore, Cappie restituì con un sorriso malinconico la lettera alla legittima proprietaria, accompagnando il gesto con una dolce carezza sulla testa di lei.
Aowin io so bene cosa si prova quando le persone che ci sono accanto ti nascondono la verità- come stava facendo con lei la Samyliak-E penso che debba essere ancora più doloroso perchè a farlo è stata una persona a cui tu volevi bene. Ma sono convinta, e di questo dovresti esserlo anche tu, che quella persona lo ha fatto probabilmente...per proteggerti- curioso, come poco tempo prima quello stesso discorso le fosse stato fatto da Vergil, a proposito del comportamento che la divinante aveva avuto nei confronti della tassetta. Cappie aveva compreso che Tisifone voleva solo proteggerla da qualcosa più grande di lei e, sebbene non condividesse quel pensiero, tuttavia non poteva fare una colpa alla donna perchè ella si era...preoccupata per lei! -Non ti dirò che è una cosa giusta o sbagliata, però...probabilmente tua zia credeva che fosse la cosa migliore per te. Cerca di comprenderla e di perdonarla, se puoi. In fondo, ognuno di noi agisce secondo...ciò che ritiene più giusto...
Ammise un po' a malincuore e sorridendo mesta: in fondo lei aveva dovuto accettare la decisione di Tisifone, perchè non poteva forzarla a fare altrimenti. E probabilmente Nathaniel O'Neill aveva agito nella maniera più giusta, forse per proteggere la sua famiglia da un pericolo troppo grande. E questo aveva decretato la sua morte. Cappie sentì salirgli il cuore in gola al pensiero che suo padre, oltre che vittima, fosse stato anche un possibile martire. E se avesse scoperto che le cose stavano realmente così, nulla l'avrebbe salvata dai sensi di colpa, per ciò che gli aveva detto la sera prima della sua scomparsa.
Dì un po', Aowin...sei spaventata dal confronto con questo Persival Clarens? E' anche per questo che stai piangendo?
Le chiese gentilmente, cercando un pacchetto di fazzoletti nella tasca dei jeans e porgendone uno alla Dragargenteo, aspettando che ella rispondesse alla sua domanda per farsi un'idea completa su cosa l'angustiasse esattamente. Non accennò nulla invece della propria tragedia famigliare, sia perchè parlarne era qualcosa che la metteva molto a disagio, sia perchè non le sembrava il caso di far presente alla bambina un suo problema personale: era Aowin che andava aiutata in quel momento, non lei. Cappie aveva già ricevuto tutti gli aiuti possibili per riuscire a superare il dolore e il vuoto che la morte di suo padre le aveva lasciato dentro.
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da Aowin » 09/02/2014, 9:43
Caroline Priscilla Ti prego, Aowin...non c'è bisogno di piangere, davvero..
Nel sentire le parole di Cappie prese il fazzoletto e si asciugò gli occhi, non capiva come mai aveva avuto una reazione del genere, non era sua abitudine piangere e poi in presenza di qualcun altro…. Era una cosa che non sopportava ma forse era veramente delusa e angosciata, cercò di sorridere ma più che un sorriso sembrava una smorfia.
Scusami Cappie non è mia abitudine piangere, non voglio angosciarti con i miei problemi….
Eccola qui, l’orgogliosa ragazzina è uscita fuori finalmente, si… orgogliosa e dura, come se niente potesse scalfirla, in realtà era cosi, aveva costruito una maschera per nascondere il dolore che in realtà le struggeva il cuore.
Aowin io so bene cosa si prova quando le persone che ci sono accanto ti nascondono la verità. E penso che debba essere ancora più doloroso perchè a farlo è stata una persona a cui tu volevi bene. Ma sono convinta, e di questo dovresti esserlo anche tu, che quella persona lo ha fatto probabilmente...per proteggerti.
Alle sue parole rimase per qualche momento in silenzio, mise nella tasca la lettera e annuì.
Hai ragione Cappie, ancora non sono a conoscenza del perché lo abbia fatto ma sicuramente voleva proteggermi, l’unica cosa che posso fare ora è scriverle una bella lettera e aspettare che il Signor Clarens mi risponda.
Con l’aiuto di Cappie era riuscita a risollevarsi e a tirare fuori la forza interiore che mai l’aveva abbandonata, il coraggio e la determinazione di sapere la verità e di affrontare questa persona ancora sconosciuta.
Dì un po', Aowin...sei spaventata dal confronto con questo Persival Clarens? E' anche per questo che stai piangendo?
Rispose senza pensarci due volte
Non temo il Signor Persival Clarens, dice di essere un’amico dei miei genitori quindi potrà finalmente rispondere a tutte le domande che ho su di loro, anche perché mia zia non mi racconta mai niente, ma forse qualcosa temo, scoprire la verità sulla loro morte, scoprire qualcosa più grande di me da affrontare, questo temo Cappie…
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da Caroline Priscilla » 11/02/2014, 22:29
Scusami Cappie non è mia abitudine piangere, non voglio angosciarti con i miei problemi….
La giovane O'Neill scosse la testa, sorridendo mesta alle parole che la piccola Aowin aveva appena pronunciato: lei stessa era solita i primi tempi tenersi tutto quanto dentro, cercare di mascherare il dolore, la paura e i sensi di colpa dietro un sorriso ed una rassicurazione, come se ciò potesse bastare a tranquillizzare chi le stava vicino. Con quel suo atteggiamento invece aveva fatto preoccupare Jorge, Vergil, Ariel, Kelly (che molto spesso era stata tentata di darle la propria scopa in testa per farla parlare) e alla fine, immancabilmente, la Tassorosso si ritrovava a scoppiare, piangendo nelle situazioni più improbabili o provando un grande senso di rabbia e distruzione nei confronti del mondo. Per un certo periodo aveva perso sè stessa e probabilmente sarebbe ancora così se il giorno del colloquio con Tisifone il prefetto Cartwright non l'avesse aiutata a guardare il mondo da un'ottica diversa. Cappie gli era grata, così come era grata a tutte quelle persone che, in un modo o nell'altro, le facevano apprezzare le cose belle della vita (a partire dai suoi inseparabili amici come Jorge e Kelly, fino ad arrivare a due quasi perfetti sconosciuti, come Typhon e Marshall). Proprio quest'ultimo aveva dato una nuova svolta alla vita della tassetta, aprendole la strada per un futuro che lei non si sarebbe mai sognata di intraprendere. Dunque, cercando di insegnare ciò che lei stessa aveva imparato precedentemente, la giovane irlandese tentò di capire il punto di vista della piccola Draghessa, cosa che non le riusciva poi troppo difficile, e quello delle persone che le avevano mentito, nascondendole la verità sulla morte dei suoi genitori. Lei ci aveva messo un po' a comprendere che Tisifone stava cercando di proteggerla da una verità che reputava troppo grande per una ragazzina di quindici anni e, tutto sommato, Cappie fece lo stesso ragionamento riferendolo alla situazione della bambina: sua zia le aveva mentito per proteggerla, perchè le voleva bene. Era sbagliato? Sicuramente ci sarebbero sempre stati dei pareri discordanti, ma ciò sul quale la Tassorosso cercò di focalizzarsi e di far focalizzare Aowin era che la donna aveva agito solo in buona fede e solo per il suo bene. Si potevano perdonare degli sbagli quando questi venivano commessi a fin di bene o almeno questo era il parere della O'Neill.
Hai ragione Cappie, ancora non sono a conoscenza del perché lo abbia fatto ma sicuramente voleva proteggermi, l’unica cosa che posso fare ora è scriverle una bella lettera e aspettare che il Signor Clarens mi risponda.
Annuì fiera di essere stata d'aiuto per la Dragargenteo: lei era così piccola eppure sembrava possedere una forza d'animo che le permetteva di riprendersi anche molto velocemente dalle delusioni della vita. Anche lei ne sarebbe stata in grado? A volte se lo domandava, quando l'angoscia si impossessava del suo cuore, di notte, costringendola a piegare le gambe fino al petto e nascondervi il viso pur di non farsi sentire mentre versava calde lacrime amare. Erano rari i momenti in cui questo accadeva, per sua fortuna, ma c'erano, erano ancora presenti e forse non se ne sarebbero mai andati via del tutto, neanche quando fosse cresciuta e avesse finalmente scoperto la verità sulla morte di suo padre.
Non temo il Signor Persival Clarens, dice di essere un’amico dei miei genitori quindi potrà finalmente rispondere a tutte le domande che ho su di loro, anche perché mia zia non mi racconta mai niente, ma forse qualcosa temo, scoprire la verità sulla loro morte, scoprire qualcosa più grande di me da affrontare, questo temo Cappie…
Le aveva domandato se fosse il confronto con il suo nuovo tutore a metterle paura, ma la risposta che ricevette dalla studentessa fu ben diversa e a tratti matura: Aowin temeva di non riuscire a sopportare la verità, seppur la agognasse con tanta tenacia. Quando Cappie si era ritrovata davanti a quel dilemma, non ci aveva pensato due volte a professare ai quattro venti che lei la verità l'avrebbe sempre voluta, subito e in quel momento, impulsiva e impaziente nello scoprire tutto ciò che poteva dare un po' di sollievo al suo cuore. Non si era mai fermata a riflettere se quello che lei stava cercando le avrebbe veramente garantito la pace dei sensi o se sarebbe stata davvero in grado di affrontare qualsiasi cosa. E se non fosse stato così? Se la verità l'avesse distrutta ancora di più, impedendole questa volta di riprendersi? Quell'attimo di esitazione passò in un lampo nei suoi occhi e così se ne andò, quando l'animo intrepido e ostinato della Tassorosso venne fuori ancora una volta. La verità sarebbe sempre stata migliore di una bugia o della prospettiva di non sapere. Vivere senza conoscere sarebbe stata una vita fatta di illusioni e lei aveva sempre odiato un pensiero simile. Ma ognuno necessitava dei propri tempi per capire ciò che realmente voleva e forse quello era il miglior consiglio che la giovane O'Neill potesse dare in quel momento alla Draghessa.
Se non ti senti pronta a conoscere la verità, nessuno te lo può imporre lo sai? Credo che il tuo nuovo tutore voglia solo il meglio per te e probabilmente per lui il meglio è essere sincero con te fin dall'inizio. Se temi che sapere ciò che è successo ai tuoi genitori possa farti stare male...allora datti tempo. Di a questo Clarens che per il momento preferisci non sapere nulla e che vuoi aspettare il giorno nel quale ti senti davvero forte e pronta a reggere il peso della verità. E fino a quel giorno...fatti tanti amici Aowin, perchè credimi le persone che ci vogliono bene sono il nostro sostegno maggiore nei momenti difficili. E io ne so qualcosa...
L'ultima frase venne solo sussurrata, mentre il sorriso che sbocciò sul volto della ragazza si distese fino a contagiare anche gli occhi verde smeraldo: senza i suoi amici lei non sarebbe riuscita a riprendersi ed era convinta, in buona fede, che quella potesse essere la soluzione migliore anche per la piccola Dragargenteo. Cercò di farle una carezza sulla testa, non una carezza dolce, quanto più un gesto allegro e scherzoso come quello di scompigliarle leggermente i capelli, che doveva servire ad alleggerire l'atmosfera.
...E se vuoi, io posso essere annoverata fra queste! Quindi, la prima cosa da fare per tirarti su di morale è mangiare qualcosa di dolce! I dolci fanno bene al cuore e aiutano a sorridere di più! Hai detto che avevi voglia di cioccolata e panna, eh? Fra un po' in Sala Grande è l'ora della merenda, vogliamo andare e vedere che cosa hanno preparato oggi di buono gli Elfi Domestici? Dovrebbe esserci anche il mio migliore amico!
Disse, ripensando a Jorge che probabilmente in quel momento stava chino col naso nel libro di Pozioni, per cercare di apprendere quante più nozioni possibili e così fare bella figura di fronte alla Bennet.
Andiamo?
Chiese e, se la risposta di Aowin fosse stata affermativa, Cappie avrebbe perso solo qualche minuto per spedire la propria lettera a Devo, prima di dirigersi insieme alla piccola Aowin verso le mura interne del Castello.
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