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Messaggioda Martha » 24/01/2014, 10:29

Non si era persa in inutili convenevoli, che avrebbero semplicemente tardato la risoluzione di quella sgradevole faccenda. Martha aveva salutato con cortesia Dylan e Melia, notando come quest'ultima sembrasse tutt'altro che agitata. A differenza di Jorge Alvares, che non possedeva la capacità di mantenere la calma in una situazione del genere, la Serpeverde invece era in grado di mascherare perfettamente le sue emozioni. Per quale motivo avrebbe dovuto mostrare agitazione poi, sapendo bene che da tutta quella storia lei ne sarebbe uscita pulita? Per quanto la docente di Pozioni possedesse un grande intuito, non era in grado di riconoscere in lei o nel suo collega alchimista due aberrazioni della Setta, capaci di sconvolgere la vita di qualunque essere umano capitasse sulla loro strada. Fu quindi con l'intenzione di fare chiarezza e di permettere al Delfino di giustificarsi di fronte ai diretti interessati che la Bennet accettò di buon grado di ascoltare la versione dei fatti della Herbert.

Allora... Signorina Herbert... Perché non espone dal suo punto di vista la faccenda guardando rispettosamente negli occhi la docente di Pozioni?
Alvares, ovviamente sei invitato anche tu a porre attenzione alle parole della mia Assistente e qualora ascoltassi qualche parte della versione che non ti torna, al termine dell'esposizione sarai libero di fornire le tuo obiezioni.
E' d'accordo, collega?


Assolutamente.
Signorina Herbert, inizi pure.


Nel momento stesso in cui gli occhi di Martha incontrarono quelli di Melia, la donna sentì che stava accadendo qualcosa di strano. Tuttavia, prima che potesse rendersi conto di qualsiasi cosa, la sua mente era già assoggetata all'ipnosi creata dalla ragazza, completamente in balia del suo volere e -di riflesso- di quello del suo compagno. Gli occhi, prima attenti e vividi, ora erano diventati opachi, attoniti, segno che il potere della prefetta aveva fatto effetto. La mano posata prima sulla spalla di Jorge, scivolò al fianco della docente, come la gemella, mentre Melia Herbert impartiva i suoi primi ordini a lei e al Delfino suo amico.

Avrei bisogno che lei, professoressa, e tu, Jorge, rimaniate fermi, immobili e silenziosi come statue, che mi ascoltiate molto attentamente e che non muoviate un muscolo, qualsiasi cosa succeda. Potete farlo?

Martha si limitò ad annuire, ascoltando senza batter ciglio l'ordine che rivolse a Jorge Alvares subito dopo, di cui una volta sveglia non avrebbe ricordato nulla.

In quanto a lei, professoressa Bennet, voglio che ricordi di aver ricevuto Jorge nella sua aula, ieri, di aver ascoltato tutte le sue domande e di aver dato risposte esaurienti, cercando anche di aiutarlo a comprendere quale fosse la strada che doveva percorrere... ma decidendo al momento di non avere alcuna intenzione di prenderlo come Assistente per la sua cattedra...Voglio anche, però, che non ricordi di aver sentito pronunciare da lui alcun riferimento relativo alla preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta in separata sede, e che tutto ciò che avrà detto Jorge riferito a questo composto sarà stato soltanto l'averlo studiato in classe sotto supervisione del professor Connor come qualsiasi altro studente del suo corso.

Un altro cenno col capo e la donna aveva sancito la vittoria delle due aberrazioni, almeno sulla sua persona. Tuttavia sembrava che quella tortura non fosse ancora finita, che Melia come Dylan avessero in serbo qualcosa di speciale per lei. Se Martha avesse potuto risvegliare la sua coscienza, probabilmente avrebbe sudato freddo all'idea di trovarsi nella stessa stanza con due persone totalmente prive di una giusta morale umana e detentori di un simile potere; ma per sua fortuna -o sfortuna- in quel momento la sua coscienza era sopita e con lei ogni possibilità di opporsi a quella coercizione della sua volontà.
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Messaggioda Jorge » 24/01/2014, 14:40

Capisco.
Nessun disturbo, è meglio risolverla questa questione, in modo da poter tornare ognuno ai propri doveri quanto prima, dico bene?
Allora... Signorina Herbert... Perché non espone dal suo punto di vista la faccenda guardando rispettosamente negli occhi la docente di Pozioni?
Alvares, ovviamente sei invitato anche tu a porre attenzione alle parole della mia Assistente e qualora ascoltassi qualche parte della versione che non ti torna, al termine dell'esposizione sarai libero di fornire le tuo obiezioni.
E' d'accordo, collega?


Chinò il capo in in un gesto di assenso e di pentimento, stringendo e allargando ritmicamente le dita delle mani lungo i fianchi in cerca di un blando sollievo dall'ansia che, a dispetto di tutto, minacciava di stritolargli lo stomaco. Non aveva ovviamente nulla da obiettare sulla proposta di Dylan su come procedere che si sposava molto bene con il suo desiderio di aprire la bocca il minimo indispensabile per evitare di dire involontariamente la casa sbagliata, e sperava che anche la Bennet fosse del suo stesso avviso. Combattendo il bisogno inopportuno di coprire la mano della Bennet - nel caso si fosse ancora trovata sulla sua spalla- con la propria nell'illusione di poter assorbire un po della calma e della sicurezza in se che sembrava avvolgere la donna in ogni circostanza, inalò una profonda boccata d'aria e spostò tutta la propria attenzione su Melia. Osservò le sue iridi allargarsi, diventando ancora più uniche e bellissime, e avvertì il potere dell'ipnosi avvolgerlo, insinuandosi in ogni cellula del suo corpo e prendendo possesso di esso.

Avrei bisogno che lei, professoressa, e tu, Jorge, rimaniate fermi, immobili e silenziosi come statue che mi ascoltiate molto attentamente e che non muoviate un muscolo, qualsiasi cosa succeda. Potete farlo?

Certo mia Ninfa

Rispose con voce sognante e lo sguardo vacuo fisso di fronte a sè, dimentico della presenza dei docenti e dell'ufficio stesso, come se il suo mondo iniziasse e finisse con quelle due pozze nere in cui si erano trasformate le iridi della Serpeverde.

Perfetto. Ora, quello che voglio da voi è che... dimentichiate questa brutta situazione. Tu, Jorge, da questo momento in poi ti ricorderai di essere andato, ieri, nell'aula della docente di Pozioni e di aver avuto con lei una conversazione interessante ed utile sulle applicazioni della Polisucco e sulla possibilità che una sua variante potesse trasformare una persona in un animale, sulla difficoltà o meno riguardante la preparazione a livello teorico della Linfa di Callisto, sul perché la Polisucco non possa essere usata per trasfigurare un uomo in un animale, sul tuo futuro incerto, sull'indecisione e la paura di sbagliare e prendere una strada che non è la tua e sul perché ti piacciano tanto Alchimia e Pozioni... Ma ricorderai altresì di non aver fatto alcun cenno alla docente di Pozioni di una tua preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta, perché dopo avermi chiesto aiuto per farlo, ti è stato risposto da me che non era possibile: tutto ciò che ricorderai in relazione a questo composto alchemico, dunque, è di averlo studiato in classe come tutti gli altri studenti sotto la supervisione del professor Connor, ed è questo ciò che avrai detto a riguardo alla docente di Pozioni nella sua aula.

Jorge non era abbastanza forte per potersi opporre al potere dell'Aberrazione ma anche potendo difficilmente lo avrebbe perchè in fin dei conti Melia non stava facendo altro che dissolvere tutte le sue paure e realizzare il sogno che aveva fatto quella notte dove durante il colloquio lui e la docente di Pozioni non avevano fatto altro che confrontarsi su alcune pozioni e sui suoi dubbi in merito alla strada da scegliere dopo i MAGO. Certo l'intervento della Prefetta dimostrava che l'esercitazione extra alchemica che avevano fatto non era esattamente legale, ma quello era un dettaglio su cui il delfino soggiogato non era in grado di riflettere. Rimase quindi inchiodato al suo posto, lasciando la sua giovane mente in balia dell'ipnosi e della bacchetta del docente di Alchimia mentre Melia spostava la sua, di attenzione, su Martha.

In quanto a lei, professoressa Bennet, voglio che ricordi di aver ricevuto Jorge nella sua aula, ieri, di aver ascoltato tutte le sue domande e di aver dato risposte esaurienti, cercando anche di aiutarlo a comprendere quale fosse la strada che doveva percorrere... ma decidendo al momento di non avere alcuna intenzione di prenderlo come Assistente per la sua cattedra. Voglio anche, però, che non ricordi di aver sentito pronunciare da lui alcun riferimento relativo alla preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta in separata sede, e che tutto ciò che avrà detto Jorge riferito a questo composto sarà stato soltanto l'averlo studiato in classe sotto supervisione del professor Connor come qualsiasi altro studente del suo corso.

L'effetto dell'ipnosi non gli permetteva di avere nessuna reazione, anzi tecnicamente la sua mente non stava neanche registrando il senso reale di quelle parole visto che l'ordine non era rivolto a lui ma alla docente, quindi Jorge non potè nè provare sollievo per non essere più imputabile di nulla nè alcun sentimento negativo nei confronti di Melia per aver deciso di punirlo per la sua disattenzione colpendolo dritto al cuore. Indipendentemente dall'ipnosi, di fronte alla prospettiva di essere trascinato davanti alla Preside ed essere cacciato definitivamente da Hogwarts, Jorge avrebbe in ogni caso considerato il dover aspettare diversi mesi prima di potersi azzardare a chiedere alla Bennet di diventare il suo assistente un ben piccolo scotto da pagare. In quel modo almeno gli rimaneva non solo la speranza di poter vedere accolta in un secondo momento la sua richiesta ma sopratutto la possibilità di avere una base solida - il diploma di Hogwarts - su cui costruire il proprio futuro.
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Messaggioda Dylan » 25/01/2014, 22:57

Assolutamente.
Signorina Herbert, inizi pure.


Quello fu decisamente il "via" alla fine dei momenti tranquilli per la professoressa di Pozioni Martha Bennet, ma... Una cosa per volta.
La donna accettò e come lei anche Jorge Alvares, lo studente incriminato e confermato dalla coppia come colpevole e meritevole di punizione.
Dylan lasciò che quell'onore se lo prendesse la fidanzata, essendo stata lei quella cacciata nei guai dalla bocca troppo larga del delfino, dedicandosi quindi ad una attenta quanto divertita visione delle pupille delle due vittime che si dilatarono all'istante spegnendo ogni luce di consapevolezza.
Annuirono al dover rimanere fermi, calmi e tranquilli senza emettere un fiato, se non sotto richiesta.
Dunque la Herbert iniziò a dare le proprie disposizioni con voce chiara e sopratutto calda, carezzevole, gentile e sicura.
Il professore la osservò molto seriamente, ascoltando gli ordini impartiti inizialmente solo a Jorge, per assicurarsi che ella stesse dicendo tutto quanto senza dimenticare alcun particolare che potesse poi rinnovare guai o problemi.
Proprio come immaginava non ci fu bisogno che intervenisse: Melia fu perfettamente in grado di bloccare ogni via d'uscita di quella faccenda, dosando le parole e sfruttandole in maniera impeccabile; nel frattempo, egli afferrò la bacchetta magica con l'intento di aumentare le difese di quel segreto, considerando che di lì a poco sarebbe finito l'anno e la prudenza in quei casi non era mai abbastanza.
La agitò con estrema dose di tecnica contro la testa del malcapitato allievo e liberò l'incantesimo di modifica/cancellazione della memoria, eliminando dalla mente di Alvares ogni riferimento agli episodi di elaborazione della pozione da solo con la Prefetta Serpeverde, lasciando esclusivamente le immagini vivide del corso standard assieme al docente e nulla più.
Si occupò anche di eliminare il pezzo di conversazione avuto con la Bennet dove raccontava quell'impresa creduta quasi eroica, sancendo definitivamente la conclusione del lavoro... Almeno con uno dei due problemi.

In quanto a lei, professoressa Bennet, voglio che ricordi di aver ricevuto Jorge nella sua aula, ieri, di aver ascoltato tutte le sue domande e di aver dato risposte esaurienti, cercando anche di aiutarlo a comprendere quale fosse la strada che doveva percorrere... ma decidendo al momento di non avere alcuna intenzione di prenderlo come Assistente per la sua cattedra.
Voglio anche, però, che non ricordi di aver sentito pronunciare da lui alcun riferimento relativo alla preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta in separata sede, e che tutto ciò che avrà detto Jorge riferito a questo composto sarà stato soltanto l'averlo studiato in classe sotto supervisione del professor Connor come qualsiasi altro studente del suo corso.


Mentre Melia ricamava con cura anche gli ordini imposti alla superiore e collega del fidanzato, il nostro artista rinfoderava la bacchetta, trovando superfluo incantare anche la donna che comunque possedeva molte meno informazioni e per altro meno utili.
L'occhiata che la ragazza gli lanciò fu ricambiata appena, ancora abbastanza arrabbiato e innervosito per tutta quella situazione assurda.
Ad ogni modo, si era stancato di rimanere lì con quelle due statue di cera ferme e imbambolate in attesa di ordini.
La Herbert desiderava forse fargli un piccolo regalo vendicativo per guadagnarsi un accenno di perdono per l'immane caz***a combinata e il professor Connor scelse di non farsi assolutamente scappare quell'occasione, prendendo a camminare intorno alla pozionista con la mano sotto il mento, pensoso e tattico, volendo trovare un diversivo allettante per i prossimi giorni che non solo fosse terribile per la donna ma che risultasse anche divertente e visibile per lui e per la sua dolce metà.
Già, anche se non aveva ancora sorvolato sulla questione, Dylan desiderava sempre che la Serpe sorridesse felice, gioiosa ed intrattenuta nel modo migliore e visto che era da tantissimo tempo che non combinavano qualche guaio ad un docente, meglio combinarne uno bello grosso come recupero ma non troppo esuberante per non rischiare di attivare dubbi o domande prima della fine dell'anno scolastico e del diploma dell'Assistente.
Dopo circa tre giri intorno alla prosperosa mora insegnante, il ragazzo emise un sospiro, alzando l'angolo della bocca in un sorriso sadico e realizzato, battendo il pugno sul palmo chiuso della mano opposta.
Tornò ad affiancare l'Aberrazione incrociando le braccia al petto, parlando ad alta voce così da illustrare la sua idea alla compagna e vedere cosa ne avesse pensato.

Per i prossimi 45 giorni voglio che abbia sogni sessuali ininterrotti e continui ogni notte riferiti a tutti i colleghi di lavoro, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'età, che sia con uno, con due o tutti assieme.
Per di più, durante il giorno, ogni qual volta incontrerà un collega rivivrà dei flash improvvisi dei sogni e si sentirà più... Umida.
E visto che la notte è già passata e non mi va di aspettare domani per iniziare a ridere... Stasera durante la cena in Sala Grande, per ogni professore con il quale incrocerà lo sguardo avrà una fantasia perversa e questo la porterà ad eccitarsi a livelli critici e quasi insopportabili.
... Se non hai nulla da aggiungere, per me è tutto.
Mandali via e chiudi la porta, così possiamo stare un momento insieme...


Con una scrollata di spalle, Dylan Connor, l'ultima creazione bastarda e malefica della Setta dei 12 si andò di nuovo a stendere sul divano dell'ufficio, aspettando solo che Melia Herbert mandasse via le due scocciature e quindi loro potessero dedicarsi un po' a parlare, discutere e probabilmente risolvere in tanti modi, teorici e pratici.

USCITA PER DYLAN
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Messaggioda Melia » 25/01/2014, 23:46

Era stato semplice, una vera e propria passeggiata: la Serpeverde sentiva il proprio potere che perpetuava in ondate potenti e costanti verso le due vittime, senza diminuire né farla sentire stanca.
Era diventata più forte, era diventata più letale, ed il gioiellino che portava alla mano non faceva che aumentare la sua potenza ipnotica e, ammettiamolo, piuttosto sadica e bastarda.
Per quanto la riguardava, la questione era sistemata, non c'era più nulla da dire su lei, Jorge e la Linfa di Callisto... ma questo non significava che Melia fosse pronta a congedarli, oh no: Dylan, dopo aver usato l'Oblivion sul Delfino, sembrava ben deciso a divertirsi un po' alle spalle di Martha, e visto quello che aveva combinato, l'Aberrazione non poteva - né voleva - negargli un tale piacere... per questo lasciò che l'uomo si prendesse tutto il tempo che voleva, entro i 20 minuti a disposizione, ovviamente, fino a che non ebbe deciso cosa volesse da lei.

Per i prossimi 45 giorni voglio che abbia sogni sessuali ininterrotti e continui ogni notte riferiti a tutti i colleghi di lavoro, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'età, che sia con uno, con due o tutti assieme.
Per di più, durante il giorno, ogni qual volta incontrerà un collega rivivrà dei flash improvvisi dei sogni e si sentirà più... Umida.
E visto che la notte è già passata e non mi va di aspettare domani per iniziare a ridere... Stasera durante la cena in Sala Grande, per ogni professore con il quale incrocerà lo sguardo avrà una fantasia perversa e questo la porterà ad eccitarsi a livelli critici e quasi insopportabili.


Sorrise sadica e malvagia a quelle parole, apprezzando con un'occhiata leggera al fidanzato la sua cattiveria - peraltro più spiccata di quella sua e di Zephyr, a voler essere sinceri; si volse dunque verso la docente di Pozioni, dandole tutta la sua attenzione... anche se in quel frangente non era certo un bene.

Dunque, professoressa... prima che lei se ne vada, avrei un altro ordine da impartirle, perciò mi ascolti attentamente: da oggi in poi, ogni notte, lei farà sogni sessuali spinti e perversi su tutti i docenti di Hogwarts, a prescindere dal sesso, dalla razza o dall'età, alternando visioni in cui lei si trova con un docente solo ad altre in cui invece si diletta con più colleghi insieme - iniziò a dire Melia, ripetendo così le parole di Connor - Inoltre, durante il giorno, ogni volta che il suo sguardo incrocierà quello del collega, o dei colleghi, su cui avrà fatto un sogno la notte precedente, la sua mente le rimanderà tramite flash delle immagini di quanto sognato, così vividi da farla bagnare all'istante per l'eccitazione.
In ultimo, questa sera in Sala Grande, ogni volta che guarderà negli occhi un docente, immaginerà all'istante una fantasia sessuale perversa con lui o lei, e si ecciterà quasi al punto di non riuscire a sopportarlo.


Aveva detto praticamente tutto, e le pareva di essere stata piuttosto precisa nel riportare le parole di Dylan, verso cui si posarono i suoi occhi quasi a chiedere se aveva altro da dire prima di poter congedare sia la docente che lo studente.

... Se non hai nulla da aggiungere, per me è tutto.
Mandali via e chiudi la porta, così possiamo stare un momento insieme...


Sorrise a quelle parole, che le facevano ben sperare in un perdono imminente, annuendo per voltarsi un'ultima volta verso entrambe le sue vittime.

Professoressa Bennet, è tutto per oggi: ora lei uscirà da questa stanza e tornerà nel suo ufficio, e da quel momento in poi s'impegnerà nella sua solita routine quotidiana senza ricordare di essere venuta in questa stanza con Jorge Alvares, di aver parlato con me ed il professor Connor, né ovviamente tutta la motivazione per cui si è trovata in questa situazione; si ricorderà di essersi alzata, questa mattina, e di aver passato fino ad ora delle ore normalissime, come ogni giorno.
Jorge
- volse il capo verso di lui - non appena uscirai da questa stanza andrai dritto in aula di Trasfigurazione per la tua lezione - e meno male che sapeva gli orari del Delfino - ed una volta che ti sarai seduto al tuo solito posto inizierai a seguire come fai sempre, senza ricordarti nulla di questa conversazione, del motivo per cui è avvenuta, né tantomeno di aver dovuto seguire la Bennet per risolverla: nella tua mente, questo giorno è stato esattamente come tutti gli altri.

Sì, ora aveva davvero finito: aveva cancellato i ricordi di quanto successo in merito alla Linfa, ed ora si era anche assicurata che nessuno ricordasse il benché minimo particolare di quell'incontro, come se non fosse mai venuto.
Potevano stare finalmente tranquilli.

È tutto, potete andare entrambi.
Buona giornata!


Esclamò Melia, salutandoli anche con un bel sorriso ed un cenno della mano ed aspettando che entrambi avessero varcato la soglia di quel luogo prima di chiudere a chiave e voltarsi verso Dylan, incurvando le labbra in un altro sorriso ma questa volta decisamente più dolce ed innamorato: vederlo sorridere a sua volta fu la spinta che le servì per avvicinarsi ed abbracciarlo, la prova che forse, finalmente, potevano fare pace.

Ti amo...


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Messaggioda Jorge » 26/01/2014, 0:55

Se fosse stato presente a se stesso e in pieno possesso delle sue facoltà mentale, in quella mattinata di fine Maggio Jorge avrebbe avuto la prova inconfutabile di un vecchio detto babbano e cioè che la strada per l’inferno è lastricata di tante buone intenzioni. Durante il colloquio con la Bennet la sera prima, infatti, lui voleva solo fare bella figura con la docente, dimostrandole che non era più il ragazzino sprovveduto che aveva rimesso al suo posto duramente il secondo anno, che era degno di fiducia e che aveva fatto in modo che il professor Connor non si fosse pentito di avergliela accordata – perché lui era certo che Dylan fosse a conoscenza di tutto. Un desiderio normale il suo, forse per alcuni versi anche condivisibile alla luce dell’ammirazione che provava per la Corvonero e all’aspettativa di poter passare gli ultimi due anni di scuola ad approfondire al suo fianco la materia che insegnava. Invece, vuoi per ingenuità, vuoi per superficialità, vuoi per fiducia cieca e sconfinata in Melia, il Delfino aveva trascinato entrambi nella tana del Basilisco, consegnandoli alla mercè di due menti perverse e crudeli nascoste sotto la facciata della sua Ninfa e del suo Prefetto. Impossibilitato per l’effetto dell’ipnosi a muoversi e a reagire in alcun modo, Jorge subì passivamente il lavaggio del cervello da opera della Serpe e poi la menomazione della sua memoria da parte della bacchetta del docente, mantenendo cristallizzato in viso un sorrisino ebete, quello stesso che gli era sorto spontaneamente quando aveva incrociato gli occhi stupendi della ragazza. Non battè ciglio quando le sue orecchie captarono la punizione che Melia aveva stabilito per lui semplicemente perché il suo cervello non la registrò e non avvertì neanche il peso di dover restare in piedi immobile nella medesima posizione mentre Dylan girava intorno a Martha come uno squalo intorno alla propria preda. Avrebbe sudato freddo il Delfino se fosse stato cosciente di sé per il sorriso sadico che era spuntato sul viso del docente, vedendo confermata quella che era a tutti gli effetti solo una sua sensazione [Intuito(P)/13] e cioè che anche lui era cambiato da quando aveva iniziato a lavorare a Hogwarts anche se non in maniera così evidente com’era capitato alla Vilvarin. E sarebbe rimasto a dir poco sconvolto dalle successive parole che pronunciò.

Per i prossimi 45 giorni voglio che abbia sogni sessuali ininterrotti e continui ogni notte riferiti a tutti i colleghi di lavoro, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'età, che sia con uno, con due o tutti assieme.
Per di più, durante il giorno, ogni qual volta incontrerà un collega rivivrà dei flash improvvisi dei sogni e si sentirà più... Umida.
E visto che la notte è già passata e non mi va di aspettare domani per iniziare a ridere... Stasera durante la cena in Sala Grande, per ogni professore con il quale incrocerà lo sguardo avrà una fantasia perversa e questo la porterà ad eccitarsi a livelli critici e quasi insopportabili.


Una rabbia pura e intensa si sarebbe scatenata nell’animo del portoghese se ne avesse avuto la possibilità per quella perversa mancanza di rispetto nei confronti di un altro essere umano. Non era un santo, di certo, e nel suo piccolo apprezzava il potere e ne era affascinato ma non sarebbe mai riuscito a comprendere che tipo di piacere o di utilità potevano trarre le due Aberrazione dall’umiliazione privata e dalla sofferenza che quell’ordine avrebbe inflitto alla Pozionista. Benchè asciutti i suoi occhi pungevano dolorosamente per le lacrime di frustrazione, vergogna e senso di colpa che inconsciamente stavano premendo per sgorgare fuori. Avrebbe preferito farsi espellere piuttosto che far subire una tortura del genere alla donna accanto a lui. Non una singola goccia sfuggì ovviamente dagli occhi del Delfino, completamente soggiogato al volere di Melia da non avere controllo sulle proprie reazioni corporee.


Jorge – le pupille già dilatate per effetto dell’ipnosi si contrassero per un attimo e brillarono, come se il potere che lo stava avvolgendo avesse riconosciuto la sua padrona e ne fosse felice - non appena uscirai da questa stanza andrai dritto in aula di Trasfigurazione per la tua lezione ed una volta che ti sarai seduto al tuo solito posto inizierai a seguire come fai sempre, senza ricordarti nulla di questa conversazione, del motivo per cui è avvenuta, né tantomeno di aver dovuto seguire la Bennet per risolverla: nella tua mente, questo giorno è stato esattamente come tutti gli altri.
È tutto, potete andare entrambi.
Buona giornata!


Buona giornata

Ripetè con voce atona quasi metallica, come se fosse un automa babbano, per poi girarsi e uscire dall’ufficio senza proferire alcuna parola o degnare la Bennet di uno sguardo. Dopotutto lei non era lì con lui e neanche lui avrebbe dovuto essere lì al sesto piano a quell’ora.

Per le mutande di Merlino, quelle dannate scale mi hanno depistato un’altra volta!

Esclamò infatti non appena tornò in sè, mettendosi a correre con la speranza di riuscire a giungere nell’aula di Trasfigurazione in tempo per l’inizio della lezione.

[Exit per Jorge]
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Messaggioda Martha » 26/01/2014, 17:42

Aveva ubbidito agli ordini di Melia, rimanendo ferma mentre la ragazza faceva i propri comodi con la sua mente e con quella del Delfino, presente in quella stanza. La sua dolce metà, nel frattempo, girava intorno alla donna con calma e lentezza, prendendosi qualche minuto di tempo per decidere quale fosse il miglior tiro mancino da lanciare alla pozionista. Martha aveva perso tutta la propria coscienza, fatto dimostrato dall'inequivocabile opacità che mostravano i suoi occhi; se avesse potuto, si sarebbe allontanata in fretta da quel luogo portandosi dietro Jorge, nella speranza di mantenere lontani dalle grinfie delle due aberrazioni lo studente. In fondo, anche in quel frangente il suo dovere come insegnante le avrebbe imposto di pensare prima alla salvaguardia dei suoi studenti e poi a sè stessa -sebbene la punizione che infine Dylan scelse per lei fu molto più pesante di quella che la Herbert aveva inflitto al Delfino.

Per i prossimi 45 giorni voglio che abbia sogni sessuali ininterrotti e continui ogni notte riferiti a tutti i colleghi di lavoro, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'età, che sia con uno, con due o tutti assieme.
Per di più, durante il giorno, ogni qual volta incontrerà un collega rivivrà dei flash improvvisi dei sogni e si sentirà più... Umida.
E visto che la notte è già passata e non mi va di aspettare domani per iniziare a ridere... Stasera durante la cena in Sala Grande, per ogni professore con il quale incrocerà lo sguardo avrà una fantasia perversa e questo la porterà ad eccitarsi a livelli critici e quasi insopportabili.


Eccolo, il duro colpo che Connor volle infliggerle. Se la donna avesse potuto, gli avrebbe volentieri tirato uno schiaffo per quella palese mancanza di rispetto verso la sua persona e per quell'ordine, perverso e malevolo, che voleva costringerla a portarla a termine proprio sull'unico luogo che lei considerava sacro: il lavoro.
Ma la sua volontà era stata annullata e -per sua fortuna in un certo senso- anche il dolore e l'indignazione che Martha avrebbe provato nel sentire quelle parole. Tuttavia, nulla l'avrebbe salvata nei giorni a venire e quella sera stessa da un tipo di sofferenza che Martha non avrebbe mai immaginato potesse esistere.

Dunque, professoressa... prima che lei se ne vada, avrei un altro ordine da impartirle, perciò mi ascolti attentamente: da oggi in poi, ogni notte, lei farà sogni sessuali spinti e perversi su tutti i docenti di Hogwarts, a prescindere dal sesso, dalla razza o dall'età, alternando visioni in cui lei si trova con un docente solo ad altre in cui invece si diletta con più colleghi insieme - iniziò a dire Melia, ripetendo così le parole di Connor - Inoltre, durante il giorno, ogni volta che il suo sguardo incrocierà quello del collega, o dei colleghi, su cui avrà fatto un sogno la notte precedente, la sua mente le rimanderà tramite flash delle immagini di quanto sognato, così vividi da farla bagnare all'istante per l'eccitazione.
In ultimo, questa sera in Sala Grande, ogni volta che guarderà negli occhi un docente, immaginerà all'istante una fantasia sessuale perversa con lui o lei, e si ecciterà quasi al punto di non riuscire a sopportarlo.


Sandyon, Monique, Tisifone, Logan, Irvyne, Lucas, Lindë, Vergil e lo stesso Dylan: per 45 giorni la donna avrebbe fatto dei sogni su ognuno di loro, da soli o insieme, sogni perversi nei quali sarebbero stati messi in atto ogni pratica sessuale che la pozionista conosceva, amava, adorava o immaginava potesse fare con quei docenti. La partizione femminile in realtà era un'incognita anche per lei -non avendo mai avuto rapporti sessuali con donne-, ma l'idea che lì in mezzo vi erano docenti del calibro di Vastnor o della Sempreverde Vilvarin, nei giorni a venire l'avrebbe fatta impazzire per la scelleratezza incontrollata dei suoi pensieri e dei suoi sogni.

Si, signorina Herbert.

Ma nonostante tutto il volere di Melia era legge in quel momento.
E così facendo, anche quell'ultima richiesta venne assimilata dall'inconscio di Martha che quella sera stessa avrebbe risentito degli effetti dell'ipnosi. Non era rimasto più nulla da fare per lei e per Jorge. Le due aberrazioni avevano fretta di congedarli e così fu, quando la Serpeverde smise la manifestazione del suo potere solo dopo che ebbe impartito ai due sventurati di andarsene per le loro strade e dimenticarsi di tutta quella faccenda.

Professoressa Bennet, è tutto per oggi: ora lei uscirà da questa stanza e tornerà nel suo ufficio, e da quel momento in poi s'impegnerà nella sua solita routine quotidiana senza ricordare di essere venuta in questa stanza con Jorge Alvares, di aver parlato con me ed il professor Connor, né ovviamente tutta la motivazione per cui si è trovata in questa situazione; si ricorderà di essersi alzata, questa mattina, e di aver passato fino ad ora delle ore normalissime, come ogni giorno.

Un altro cenno del capo e la donna girò i tacchi e uscì fuori dalla stanza, senza preoccuparsi minimamente di lasciare indietro Alvares. Solo dopo che la Bennet ebbe richiusa la porta del proprio ufficio ed essersi sistemata dietro la sua scrivani, la sua coscienza ritornò nuovamente attiva -ma al momento imperturbata- non lasciando presagire alla pozionista nulla di tutto ciò che era successo in quei venti minuti.
Imperturbabilità che continuò fino alla fine della giornata, quando la donna si allontanò per scendere finalmente a cena nella Sala Grande.
E dare così inizio al suo personale incubo.

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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2014-01-23 13:21:37 Melia d20 16  
2014-01-22 21:53:32 Dylan d20 13  
2012-12-02 23:44:15 Dylan d20 1  
2012-12-02 22:54:30 Melia d20 17  
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