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La Cartomanzia: I Tarocchi

Messaggioda Tisifone » 06/09/2013, 18:08

La Cartomanzia: I Tarocchi


Cullata dal dondolio familiare della mia sedia a dondolo e lo sguardo fisso verso lo spazio nero al di là della botola aperta, ingannavo il tempo in attesa dei miei studenti riflettendo su quanto le vie del Fato potessero essere davvero intricate e complesse e su come fosse semplice dubitare di lui. Io l’avevo fatto quando, costretta a compiere atti contro la mia natura, mi ero sentita tradita e abbandonata dall’unica Divinità che il mio Dono mi costringeva a servire. Adesso invece, a distanza di alcuni mesi, guardando al passato mi era chiaro che quella che ero stata costretta a intraprendere era l’unica strada possibile per me per poter giungere lì dov’ero. Dopotutto per poter rinascere a nuova vita si doveva obbligatoriamente prima morire. E quella vita iniziava a piacermi anche se facevo di tutto per non renderlo troppo palese, un po’ perché le vecchie abitudini erano dure a morire e un po’ per sana scaramanzia. Nonostante i miei sforzi però era pressocchè impossibile per chi mi stava intorno non notare i piccoli cambiamenti o miglioramenti, a seconda dei punti di vista, che si erano verificati in me. Soprattutto per i miei studenti che, alla luce dell’ultima lezione che avevo tenuto, mi rivolgevano ancora delle occhiate terrorizzante quando mi incontravano in giro per il Castello.

Budet pugat' ikh tozhe ?
(Li spaventerà anche questo?)


Sibilai divertita a Idra che, acciambellata sulle mie gambe, sembrava mimetizzarsi perfettamente con l’abito che indossavo, un tripudio di cerchi imperfetti rossi e dorati, quasi un tributo alla Casata di cui ero responsabile.

Mogjet bit
(Può essere.)


Sibilò di rimando il serpente e se fosse stato nelle sue possibilità di sicuro avrebbe ridacchiato.

Signorino Kenway non le apra troppo le tende, i suoi compagni potrebbero credere di essere capitati nell’aula sbagliata.

Ammonii bonariamente il mio Assistente che si era offerto di sistemare la stanza al posto mio, accendendo una fiamma bassa sotto il calderone così che il profumo di zenzero e cannella non saturasse del tutto l’aria e posizionando le tende in modo da creare una lieve penombra. Certo quello non era un compito granchè gratificante ma di sicuro i suoi compagni lo avrebbero apprezzato maggiormente rispetto alla puntuale ricerca documentale che aveva fatto in Biblioteca per convincermi a trattare quel particolare argomento. Cinque minuti prima che la Torre dell’Orologio suonasse l’inizio della lezione un mormorio sommesso annunciò l’arrivo degli studenti che, com’era prevedibile vista la sfuriata che avevo fatto loro tempo prima, entrarono in aula camminando quasi in punta di piedi e in un silenzio teso presero posto ai tavolini da due disseminati per la stanza.

Buon giorno ragazzi e per favore rilassatevi. Il vostro Karma oggi è così teso che sembrate tutti andare in giro con una grossa nuvola nera sopra la testa.

La mia doveva essere una battuta per cercare di rasserenare gli animi, ma a giudicare dall’espressione che comparve sul viso di alcuni di loro avevo fallito in pieno. Qualche primino sollevò persino la testa per controllare che sopra di essa non aleggiasse nulla. Scrollai le spalle e feci un profondo respiro: essere simpatica non rientrava tra le mie rare qualità quindi era del tutto inutile che ci provassi.

La Mantica di cui parleremo oggi è forse una delle più abusate e bistrattate nel mondo Babbano e una delle più complesse nel Mondo Magico, in quanto permette non solo di svelare brandelli del nostro futuro, ma anche di valutare con occhio differente gli eventi passati in modo da non ripetere gli stessi errori e di riflettere se la strada che abbiamo intrapreso nel presente è davvero quella più adatta a noi. Ovviamente non bisogna mai dimenticare che non stiamo parlando di una Pozione o di un Incantesimo, - aggiunsi in fretta per prevenire inutili domande da parte di qualche primino sprovveduto - quindi il responso che si ottiene interrogando le carte non è mai certo e inconfutabile. Molto dipende non solo dalla sensibilità del cartomante ma anche del richiedente stesso, dopotutto quelle che le carte danno sono per lo più avvertimenti e consigli e ognuno è libero di accettarli o meno.

Ma davvero studiamo cose come la Cartomanzia?

Si, Signorino Almaty, davvero. Dopotutto nel caso non se ne fosse accorto questa è l’aula di Divinazione e nonostante il suo tono schifato la Cartomanzia è a tutti gli effetti riconosciuta come uno strumento divinatorio. Cinque punti in meno a Dragargento per aver parlato senza aver alzato la mano e ringrazi il suo Karma che oggi mi sento buona e non la penalizzo per il suo comportamento a dir poco inqualificabile. Il suo essere nato babbano non le permette di portare nella mia aula i suoi pregiudizi e il suo essere al primo anno non la proteggerà una seconda volta. - Affermai dura, accompagnando le mie parole con una fredda occhiata ammonitrice. Il poter nuovamente prendere parte attiva alla lezione non voleva dire che potessero mancare di rispetto a me e alla mia materia – Di tutti i Vati esistenti, il cartomante è probabilmente una delle figure più bistrattate, considerato sia dai babbani che dai maghi un ciarlatano che infesta le strade delle nostre rispettabili città con bacchetti di dubbio gusto offrendosi di svelarvi il futuro per pochi galeoni. Il fatto che in passato spesso questa mantica veniva utilizzata da zingare avvenenti per distrarre l’ingenuo di turno mentre un complice gli sfilava il portafoglio di certo non ha contribuito a migliorarne la reputazione. Ciò non toglie che la Cartomanzia ha una sua dignità al pari di tutte le altre mantiche o forse maggiore di altre considerato che ognuna delle sue storie affonda le radici in epoche remote.

Professoressa scusi ma che vuol dire ognuna delle sue storie? Quante ne esistono?

Infinite Signorino Singelman – risposi al giovane Grifo,mentre un brusio quasi di indignazione si sollevava dai Corvonero disseminati nell’aula. I protetti di Priscilla sembravano mal tollerare l’esistenza di qualcosa che poteva sfuggire alla loro ossessiva ricerca della conoscenza. – La Cartomanzia può essere tecnicamente esercitata con un qualsiasi mazzo di carte e il numero di essi tende ad aumentare vertiginosamente considerato che in epoche recenti i Babbani hanno iniziato a crearne di nuovi appositamente per questa mantica. Mazzi dai disegni più svariati, alcuni originali altri abbastanza banali, ognuno con un proprio simbolismo e un proprio sistema interpretativo.

Quindi i responsi cambiano a seconda del mazzo di carte che si usa?

No Signorina O’Neill, il responso rimane lo stesso. Il Fato ha, per così dire, un’unica parola, ciò che cambia è l’interpretazione che si può dare di esso. Questo è un problema però che hanno solo i babbani. Nel Mondo Magico infatti i Vati utilizzano solo i Tarocchi e per quanto anche queste carte abbiano subito delle modifiche nel corso dei secoli, la simbologia è rimasta pressocchè inalterata e così anche il modo di interpretarli.

Il sospiro di sollievo che si levò nell’aula mi fece quasi sorridere: probabilmente in pochi avevano compreso che sarebbe toccato loro approfondire anche lo studio di molte delle carte babbane.

Ovviamente nel Mondo Babbano le teorie sull’origine dei Tarocchi sono numerosissime e spaziano dall’Egitto del XXII secolo a.C. alla Cina del XI Secolo a.C. per le sue somiglianze con I Ching alle 22 “misteriose vie della saggezza” rivelati dalla Kabalah ai naibi Spagnoli del XIII secolo d.C. Nel Mondo Magico, invece, tecnicamente esistono solo due teorie che vedono l’Egitto da un lato e la Grecia dall’altro a contendersi la paternità di questa mantica. Nel primo caso i Tarocchi sono considerati come un alfabeto geroglifico e numerale utilizzato in via esclusiva dai sommi sacerdoti egizi e rappresentano ciò che rimane dei 42 Libri di Thot, tomi mitologici le cui pagine, redatte dal dio egizio Thot in persona, dovrebbero contenere i misteri della creazione e la predizione di eventi planetari futuri. Nel secondo caso, invece, essi si configurano come un’opera creata appositamente Ermete Trismegisto con lo scopo di donare agli uomini uno strumento che rivelasse loro la verità e fungesse da mediatore tra loro e il Fato. Considerato che in altri contesti magico - storici è stato provato che la figura di Thot e quella di Ermete coincidono vi autorizzo a pensare che entrambe le teorie siano vere e che quindi i Tarocchi siano stati creati da un potente Vate che ha trascorso parte della sua vita in Egitto, dove apparve ad alcuni sacerdoti nelle sembianze del Dio Thot prima di recarsi in Grecia dove visse sotto il nome di Ermete Trismegisto.

La mia voce forse suonava un po’ troppo seccata visto l’argomento che stavo trattando ma l’ottusità di certi ricercatori riusciva a farmi perdere il controllo. Ogni volta che si trattava di indagare sulle origini di una qualche mantica gli studi risultavano raffazzonati e poco precisi, e i sedicenti studiosi non si prendevano neanche la briga di confrontare le proprie teorie con quelle dei loro colleghi perchè relativi ad altre branche della magia e che quindi poco avevano a che fare con qualcosa di così dozzinale come la Divinazione.

Ma come hanno fatto i sacerdoti egizi a scambiarlo per il Dio?

Vista la scarsità di fonti, possiamo presumere che Ermete fosse un Animagus e che la sua forma animale fosse un ibis, lo stesso uccello con cui gli Egizi erano soliti rappresentare il Dio Thot, per l'appunto. Non credo che voglia chiedermi anche cosa sia un Animagus, vero Signorina Ward? - chiesi ironica e un po' provocatoria, sollevando un sopracciglio in direzione della mia studentessa. Entrambe sapevamo benissimo di cosa stessi parlando e di come il tempo delle decisioni per la giovane si stesse inesorabilmente avvicinando - In ogni caso per avere il primo vero esempio storicamente riconosciuto di divinazione attraverso i Tarocchi bisogna attendere la fine del 1700 quando un esoterista francese noto con il nome di Etteilla pubblicò, tra il 1783 e il 1787, ad Amsterdam e Parigi cinque libretti intitolati Manière de se recréer avec un jeu de cartes nommées Tarot in cui esprimeva le sue idee sulla corrispondenza tra tarocchi, astrologia, i quattro elementi classici ed i quattro umori. Fiero sostenitore dell’origine egiziana dei Tarocchi egli nel 1789 fece stampare quello che, secondo le sue ricerche, doveva essere il mazzo dei Tarocchi originariamente presente nel Libro di Thot e gli diede il nome di Livre de Thoth, ou Jeu di 78 Tarots Egyptièns. Purtroppo delle 78 carte originali sono pervenute fino a noi solo quattro delle virtù cardinali - Forza, Giustizia, Prudenza e Temperanza - e 30 carte conservate in una collezione privata di Parigi. Fortunatamente nel 1804 un allievo di Etteilla decise di riprodurre la versione completa realizzata dal suo...

Professoressa mi scusi ma i Tarocchi non sono formati da 52 carte?

Signorino Greymon quelle sono le Sibille. - risposi sintetica. Il tempo a mia disposizione era troppo poco rispetto alla quantità di aspetti dei Tarocchi che volevo approfondire per potermi permettere delle digressioni troppo articolate su altri aspetti della Cartomanzia. Lo sguardo perplesso che mi restituì il Corvetto mi costrinse a tornare sui miei passi: forse era il caso di spendere un minuto o due per spiegare meglio quella mia affermazione - Senza entrare troppo nel dettaglio, le Sibille e i Tarocchi rappresentano nel Mondo Babbano le due anime "storiche" della Cartomanzia e spesso i due termini, pur indicando mazzi differenti, vengono utilizzati, sopratutto di recente, come sinonimi per indicare questa mantica in via generica. In tempi passati invece la distinzione tra i due mazzi era molto più netta e sentita, tanto che era possibile comprendere lo status del "consultante" a seconda del modo in cui ci si riferiva alle carte. Le Sibille o "carte zingare" erano diffuse prevalentemente presso il popolino che ne sfruttava prevalentemente il lato ludico o per farsi predire il futuro in maniera spicciola e intuitiva sulla base delle figure rappresentate sulle carte stesse. I Tarocchi, invece, erano considerati simbolo di cultura, uno strumento capace di potenziare l’immaginazione ed il ragionamento analogico induttivo, propiziando un connubio tra ragione e percezione, cosa questa che li rendeva ospiti graditi nei salotti buoni della nobiltà.

Probabilmente la spiegazione aveva alimentato la loro confusione piuttosto che dissipare i dubbi ma purtroppo anche volendo non c'era nulla che potessi fare in quel momento se non ripromettermi di svolgere una seconda lezione in futuro sulle Sibille. Feci un lieve cenno del capo a Zephyr per fargli comprendere che era giunto il momento di mostrare alla classe i Tarocchi e silenzio ed efficiente come al suo solito il Prefetto dei Corvi evocò alle mie spalle due pagine ingrandite prese dal libro di testo.

Tornando all'argomento della lezione, un mazzo di Tarocchi è composto da 22 carte figurate chiamate Arcani Maggiori, Lame o Antichi Trionfi che indicano le cause degli avvenimenti e le azioni dell’uomo

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e 56 carte numerate dal 2 al 9 a cui si aggiungono un Asso, un Fante, un Cavaliere, un Re e una Regina chiamate Arcani Minori che indicano, invece, gli effetti che le azioni hanno. Essi a loro volta sono suddivise in 4 semi che variano da cultura a cultura e di cui i più comuni sono quadri, picche, fiori e cuori, oppure bastoni, denari, coppe e spade come nella figura riportata dal vostro libro di testo.

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Anche se ai fini della Divinazione le carte hanno tutte la stessa valenza e importanza, a livello esoterico e simbolico gli Arcani Maggiori, proprio come dice il nome, racchiudono i segreti più importanti di tutto il mazzo in quanto rappresentano l’intero ciclo spirituale dell’uomo, le tappe fondamentali che egli deve compiere per raggiungere la piena conoscenza di sé stesso. Per comprendere meglio questo concetto provate a distribuire in cerchio le Lame partendo da quella contrassegnata con il numero 1, il Bagatto o Mago, che rappresenta la Creazione e cioè la nascita dell’uomo e vedrete dipanare davanti ai vostri occhi tutti i livelli di crescita a cui una persona può tendere fino a giungere con il XI° Arcano, il Mondo, la conoscenza di tutto ciò che ci circonda e delle regole che li governano. L’ultima carta che posizionerete è il Matto, l’unica a non avere un numero, e che rappresenta il Caos, il punto in cui tutto finisce per rincominciare da capo in maniera uguale e difforme da prima.

Feci una pausa per dare modo agli studenti di finire di prendere gli appunti e provare a rielaborare il senso di quello che avevo appena detto. Sapevo che non erano concetti semplici, dopotutto i Tarocchi racchiudevano in sé un intero mondo dell’occulto e avevano dei punti in comune con tutte quelle branche della magia che utilizzavano i simboli per esprimersi come l’Alchimia, l’Astrologia e la Cabala. Preferii però tenere per me quelle considerazioni giusto per non gettare nello sconforto quei pochi che stavano davvero seguendo la lezione.

Gli Arcani minori, invece, rappresentano l’intera società universale e questo è molto più semplice da comprendere soprattutto quando si hanno di fronte questi semi – e nuovamente indicai l’immagine alle mie spalle. – Le spade infatti rappresentano i Cavalieri, coloro che lottano per affermare un’idea e che in tempi passati venivano associati con la Nobiltà, le coppe invece indicano l’alto Clero che sono i depositari della spiritualità, i denari sono associati alla borghesia che usa i galeoni per affermarsi e infine i bastoni rappresentano il popolo che conosce solo la legge della forza.

Un sorriso sarcastico mi si dipinse in viso quando un lampo di comprensione illuminò i visi degli studenti: gli Arcani Minori riscuotevano sempre un notevole successo proprio perché il loro significato era pressocchè intuitivo.

Come ho accennato prima esistono una pluralità di mazzi di Tarocchi, come i Rider Waite o i Marsigliesi, che si differenziano gli uni dagli altri principalmente per il modo in cui vengono raffigurati gli arcani. L’unico criterio da utilizzare per scegliere il proprio mazzo quindi è seguire l’istinto. Non abbiate fretta, dovete sentirvi in sintonia con le carte ancor prima di averle interrogate, un po' come accade con la bacchetta la prima volta che la prendete in mano. Chi ha affinità con questa mantica avverte un formicolio all'altezza del cuore quando sfiora il mazzo giusto. C'è solo una cosa che dovete tenere sempre bene a mente e cioè che non bisogna mai utilizzare carte con le figure tagliate a metà.

Subito Zephyr fece apparire un'ulteriore immagine che raffigurava l'Arcano Maggiore del Matto. Non ero stata io a scegliere la carta, ma era stata lei stessa a “offrirsi” volontaria e anche in quel momento mi ritrovai a chiedermi se per caso non mi stesse suggerendo qualcosa.

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Le carte sono come le Rune, hanno un significato ben preciso se appaiono capovolte e quindi devono essere libere di potersi posizione come preferiscono.

Professoressa ma ci insegnerà a leggere i Tarocchi?

Signorina Udinov leggere i Tarocchi non è una pratica complessa perchè il vostro libro di testo illustra in maniera abbastanza chiara gli schemi utilizzabili, il significato di ogni carta e in linea approssimativa anche come vanno interpretate alcune coppie. - Forse quella rivelazione avrebbe lasciato interdetti alcuni dei primini ma alla fine la Cartomanzia assomigliava un po' alla Piromanzia: con una buona dose di concentrazione e di elaborazione chiunque avrebbe potuto interpretare in maniera pressocchè corretta le singole carte. Le difficoltà per chi non possedeva l'Occhio Interiore risiedevano non solo nell'elevata possibilità che il responso ottenuto non si rifacesse alla domanda posta dal consultante ma anche che nell'interpretare in maniera errata l'interazione tra le diverse carte e la posizione assunta nello schema. - Le regole da seguire poi sono abbastanza semplici. All'interno del mazzo le carte vanno disposte in posizione diritta, sarà il Fato nel caso a capovolgerle per voi, e la domanda va formulata una volta sola mentre le si mescola. Questo vuol dire che se il cartomante non coincide con il consultante sarà quest'ultimo a dover mescolare le carte. La domanda, chiara e il più possibile specifica, va posta voce alta ma in maniera fluida, senza urlare o scandire le parole, perchè in questo modo il Fato saggia la vostra determinazione. Se la vostra voce risuonerà incrinata, titubante o saccente evitate di proseguire perchè non riceverete una risposta pertinente alla domanda posta - come avevo detto anni prima a Monique le carte erano probabilmente uno degli strumenti divinatori più permalosi esistenti - Mescolate o fate mescolare al consultante con la mano sinistra perchè a dovervi guidare è il cuore, l'istinto e non la ragione ...

Ma cosa c'entra la mano sinistra con il lasciarsi guidare dall'istinto?

Tecnicamente nulla Signorina Alvares se non la consuetudine che identifica la mano sinistra con quella del cuore appunto, ma nel campo della Divinazione anche il più innocuo gesto simbolico può assumere una valenza notevole. Quindi usate sempre la mano sinistra, per mescolare, per posare il mazzo sul tavolo, per prelevare la carta e per girarla e sopratutto assicuratevi di trovarvi uno stato d'animo di profonda calma e serenità. Anzi è consigliabile che il cartomante esegua alcuni esercizi di meditazione per svuotare la mente prima di prendere in mano le carte per evitare che un Karma negativo influenzi la lettura. - in molti fecero una smorfia di insofferenza alla parola meditazione che non compresi a pieno forse perchè in realtà non avevo mai avuto la loro età e quindi non aveva assaggiato quella smania di fare, di muovermi, di agire che sembrava pervadere quasi tutti gli adolescenti. - Un'altra regola da seguire è il non mettere fretta alle carte, quindi mescolate lentamente e non estraetele, o fatele estrarre, una dopo l'altra di seguito come se non vedeste l'ora di giungere alla fine. Soffermatevi su ogni carta almeno un minuto o due, concentratevi su di essa e sul legame che potrebbe avere con il consultante oltre al ruolo che svolge nella sua vita, solo così se il vostro Occhio Interiore è attivo l'immagine che otterrete sarà nitida.

Immagine?

Quella parola serpeggiò veloce nell'aula tanto che mi fu impossibile comprendere da chi era partita e quindi punire in maniera adeguata il colpevole.

Si, immagine - ribadii dura e con un tono di voce un po' più alto del solito per riportare la quiete nell'aula - La Cartomanzia è una di quelle poche mantiche che mostra apertamente e senza ombra di dubbio la propria affinità con un determinato mago o strega. Ogni qual volta si gira una carta infatti l'energia magica insita nelle carte entra in connessione con l'aurea del consultante creando una saetta di luce che il Cartomante incanalerà e plasmerà fino a fargli assumere l'immagine della persona o della cosa che la carte estratta sta a simboleggiare.

La spiegazione, come previsto, non fece altro che alimentare la confusione nelle menti degli studenti e dar vita a un nuovo fastidioso brusio. Mi alzai dalla sedia a dondolo e mi diressi verso Zephyr, chiedendomi distrattamente perchè non gli avessi mai messo in mano un mazzo di carte. Forse, mi risposi, non credevo che la razionalità del Prefetto potesse sposarsi in maniera perfetta con la passionalità e imprevedibilità delle carte. In ogni caso l'esercitazione a cui stavo per dare inizio mi avrebbe permesso di scoprire se il mio inconscio si fosse sbagliato o meno. Con gesti calmi e misurati, il Corvetto prese uno dei due mazzi disposti sul suo tavolino e dopo aver separato gli Arcani Maggiori, lo mescolò attentamente, il mazzo fermo nella mano destra e la sinistra che prelevava gruppetti di carte per poi reinserirli nel gruppo principale con movimenti lenti e cadenzati, quasi ipnotici.
Come mi consigli di agire per rispondere alle mie domande più importanti?
La sua voce riecheggiò ferma e pacata nell'aula, unico rumore il fruscio delle carte tanto denso era il silenzio che era calato. Quella domanda non mi aveva certo colto alla sprovvista, non dopo la conversazione che avevamo avuto il giorno in cui mi aveva chiesto di diventare il mio Assistente, ma questo non mi impedì di avvertire una sensazione di curiosa apprensione agitare il mio animo. Nulla trasparì dal mio viso mentre, con le mani incrociate in grembo, facevo respiri profondi, il petto che si sollevava e abbassava ritmicamente, le spalle che perdevano la postura rigida e i lineamenti del viso che si distendevano. In realtà non aveva bisogno di rilassarmi, l'avere gli scudi occlumantici sempre in piedi rendeva la mia mente sgombra ma volevo dare ai miei studenti una dimostrazione il più completa possibile. Allungai quindi la mano sinistra e sfiorai con la punta delle dita la superficie della carte, i polpastrelli che formicolavano per l'intensità dell'energia che sentivo scorrere sotto di essa. Un brividi freddo risalì lungo il braccio facendomi drizzare i peli delle braccia sotto il vestito: se era un messaggio del Fato o un assaggio dell'aurea glaciale del Prefetto non l'avrei saputo dire. Non appena la toccai un lampo di luce gialla eruppe dalla carte, trafisse il Corvetto senza arrecargli alcun danno e tornò indietro come una piccola sfera che levitava sopra la figura del...

La Forza...

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Mormorai senza alcuna intonazione della voce, troppo concentrata sulle carte per potermi permettere di mostrare la mia perplessità nel vedere il Lago Nero con Hogwarts sullo sfondo brillare chiaramente sopra l'Arcano Maggiore 8 capovolto. Non era certo un responso positivo quello che mi apprestavo a dare al mio Assistente ma non era quello ciò che mi turbava, quanto le mille e più implicazioni che quella coppia male assortita potevano nascondere.

Deve lasciarsi guidare dalla pazienza e dalla sua forza d’animo Signorino Kenway, tenendo a bada i suoi demoni interiori...

Per quanto infatti l’Arcano rappresentasse entrambi gli aspetti della forza, quella del corpo e quella dell’animo, in ambito esoterico la ragione aveva sempre la meglio sull’istinto, l’autocontrollo sulla passione, lo spirito sulla carne. Tanto che in alcuni mazzi la carta veniva rappresentata con una fanciulla che teneva al guinzaglio un leone o con le mani direttamente nelle sue fauci. Quello che allertava i miei sensi era il potenziale negativo insito nel suo essere capovolto, soprattutto perché non riscontravo in Zephyr nessuno delle caratteristiche tipiche di quella figura come la debolezza e l’inconcludenza o la violenza e la prevaricazione. E questo voleva dire che l’aurea negativa non aleggiava avvolgeva il ragazzo ma bensì l’immagine che levitava sulla carta. Sospirai stanca di avere dei presagi negativi riguardanti la scuola e decisi di infondere un po’ di positività a quella lettura esemplificativa.
Dure prove la attendono ma non dovrà cercare troppo lontano per ottenere le risposte che cerca – aggiunsi, ruotando entrambi i palmi all’insù a indicare che il Castello era il luogo in cui avrebbe ottenuto le sue risposte. C’era altro da dire sulla figura su cui avrebbe potuto o forse dovuto fare affidamento ma un aula gremita di studenti sorpresi non era proprio il luogo ideale in cui soffermarsi su certi dettagli. - Ora che è chiaro a tutti quello che intendevo quando parlavo di “immagini”… – dissi sarcastica, facendo vagare lo sguardo nell’aula mentre l’immagine si dissolveva – … possiamo passare all’esercitazione. Su ogni tavolo vi sono due mazzi di tarocchi. Consultatevi con il vostro compagno, decidete se ognuno leggerà le carte a se stesso o se preferite fare una lettura incrociata. Chi di voi sarà il consultante avrà il compito di prendere il mazzo, estrarre i 22 Arcani Maggiore e mescolarli. Purtroppo il tempo a nostra disposizione è poco quindi ci limiteremo a fare una lettura a 1 carta, schema questo che permette di ottenere un consiglio su come comportarsi in una situazione specifica. Ricordate di appuntare sulle vostre pergamene la domanda che è stata posta, la carta estratta e la vostra interpretazione.

Date queste piccole istruzioni tornai a sedere sulla sedia a dondolo, lo sguardo che saettava da un tavolino all’altro per essere certa che tutti si stessero esercitando. In quel caso girare per l’aula non avrebbe avuto altra conseguenza che innervosire i novelli cartomanti considerato che non vi erano consigli che potessi dare oltre a quelli generici che avevo espresso prima.

Benissimo. - affermai alcuni minuti prima che la Torre dell'Orologio decretasse la fine della lezione - Lasciate pure le vostre pergamene sui vostri tavoli e prendete i compiti (//data consegna 10 Maggio ore 23.99). Signorino Kenway sarebbe così gentile da raccoglierli al posto mio?

Ecco Maestra

Grazie Signorino Kenway ...

I gesti lenti con cui si mise a riordinare l'aula si strapparono un sorriso ironico: usare un tono titubante era bastato affinchè capisse che avevo qualcos'altro da dirgli.

Faccia attenzione Signorino Kenway - mormorai quando anche l'ultimo studente fu sparito al di là della botola lasciandoci soli - Una ricerca ostinata e ossessiva può spingere a snaturare se stessi e perdere di vista ciò che siamo in favore della visione che gli altri hanno di noi.

Un consiglio, un avvertimento, un monito. Qualcosa di non richiesto, forse di non voluto ma certamente spontaneo. Come un seme portato dal vento, un senso di protezione si era insinuato nel mio animo e cresceva giorno per giorno, spingendomi a comportarmi in maniera anomala, protettiva, appunto, mettendo Zephyr in guardia dai pericoli che gli riservava il futuro. Persino da me. Non ero a conoscenza dell’esistenza delle Gilde, né che la Bennet ne facesse parte e quindi non potevo non prendere in considerazione l’idea che la figura autoritaria e intransigente che non teneva in giusta considerazione le esigenze degli altri raffigurati dall’Arcano capovolto potessi essere io.

La strada per il mio ufficio la conosce.

Conclusi fredda congedandolo, consapevole che lui avrebbe letto tra le righe. Una volta rimasta sola bloccai con un incantesimo la botola di accesso alla Torre e appellai il mio mazzo di carte. Quando lo avevo accettato come Assistente mi ero ripromessa che sarei stata una guida giusta e consapevole, che lo avrei indirizzato senza prevaricarlo, aiutandolo a percorre la strada che avrebbe scelto da solo. Quella carta sembrava cambiare ogni cosa e adesso avvertivo la necessità di fare qualcosa per dissipare il senso di inquietudine che mi serpeggiava dentro. Iniziai a mescolare le carte, il ritmo del respiro che si adattava al movimento calmo delle mani, la mente sgombra e il cuore aperto ad accogliere qualsiasi informazione il Fato avesse deciso di elargirmi.

Come consigli Zephyr di agire per rispondere alle sue domande più importanti?

Mormorai pacata. Forse il mio Assistente avrebbe considerato quello un attentato alla sua privacy ma lui non era lì con me in quel momento e quello che non sapeva non avrebbe potuto nuocergli.

Chjort !

Imprecai non appena la sfera di luce si fu diradata e i miei occhi si ritrovarono a contemplare il volto di qualcuno che si presupponeva fosse solo una leggenda. Un brivido di eccitazione misto a una sorta di paura atavica mi corse lungo la colonna vertebrale, dandomi le stesse sensazioni che avevo provato quel giorno durante il seminario sulla Vampire Slayer.

Immagine


Impossibile.

Ripetei, scuotendo la testa, rifiutandomi di accettare le implicazioni legate all'associazione tra il Vampiro Lestat e l'Arcano dell'Eremita. Quell'essere letale non poteva rappresentare per Zephyr un maestro spirituale, una guida saggia, nè tantomeno un antenato e un loro impossibile e imprevedibile incontro di certo non avrebbe generato nel mio studente una semplice evoluzione poco manifesta ma profonda

Rimanendo fermo sulla propria strada senza sprecare energie preziose in una ricerca infruttuosa. Il Tempo è dalla sua parte e sarà lui stesso a portarle le risposte che cerca.

Recitai senza alcuna convinzione portando a compimento la lettura delle carte nonostante mi sentissi presa in giro dalle stesse. Forte della mia ignoranza – non sapevo infatti che per certi versi Kenway era più affine a Lestat che a qualsiasi altro essere umano - ero certa che quel messaggio non facesse altro che focalizzare l’attenzione su Hogwarts, dove si era tenuto il seminario, con una punta di riguardo verso il corpo docenti ma nulla di più. Accarezzai la seconda carta sul mazzo, tentata di approfondire quella lettura, ma alla fine desistetti. La mia intenzione originaria era di estrarne una e se avessi agito in maniera differente avrei di certo ottenuto un risultato falsato.



OFF//
Consigli per svolgere il compito.

Domanda 1: Il gdr sull'esercitazione in classe da un bonus di +1 a Sesto Senso nel caso in cui l'interpretazione della carta sia corretta e coerente. Affinchè tutti abbiate la stessa possibilità di rispondere in maniera corretta o errata alla domanda vi invito a utilizzare solo ed esclusivamente il sistema di interpretazione degli Arcani Maggiori presenti nel vostro libro e che invierò per mp a chiunque me ne faccia richiesta. E' necessario inoltre riportare in fondo al gdr la spiegazione del responso. Ovviamente a nessuno capiterà di proiettare alcunchè durante la lettura dei Tarocchi.

Domanda 2: Potete utilizzare tutte le fonti che ritenete opportune tenendo sempre conto che il contenuto della lezione esprime il “pensiero accreditato” nel Mondo Magico sulla Cartomanzia. Evitate quindi concetti che vadano in conflitto con quanto detto a lezione a meno che non riportiate teorie babbane. Ovviamente siete totalmente liberi di esprimere i parere che volete.

Domanda 3: Anche in questo caso potete approfondire l'argomento come più preferite sempre tenendo ben presente qual'è la posizione "ufficiale" del Mondo Magico.

Domanda 4: Per la descrizione della carta scelta [b]non siete obbligati a utilizzare le informazioni contenute nell'mp in quanto si presume che non abbiate scelto tutto lo stesso mazzo di carte. E' necessario indicare da quale tipo di mazzo si è scelta la carta in modo da permettermi di valutare la correttezza delle risposte.

Ricordate inoltre che copiaincollare la risposta dalla lezione o da Internet comporterà un Troll così come l'utilizzo di abbreviazione da sms.

Se qualcosa non vi è chiaro mandatemi pure un mp: il pg morde la plè no.
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Tisifone
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Scrivi un gdr in prima persona al passato sulla tua presenza a lezione soffermandoti sull’esercitazione pratica. Descrivi in maniera dettagliata i sentimenti e i pensieri del tuo pg e come ha interagito con la classe. Mi raccomando la domanda che viene posta alle carte deve essere coerente a livello On con la storia del vostro pg e il mondo in cui vive.
Parla della Cartomanzia e delle regole esistenti per poter esercitare in maniera sicura questa mantica. Pensi che abbia un senso dover utilizzare tutte quelle accortezze o è solo un’inutile perdita di tempo perché tanto le carte non hanno un’anima? Motiva la tua risposta.
Fai una ricerca sui Tarocchi, soffermandosi sulle teorie che ruotano intorno alle sue origini .
Parla in generale dei Trionfi e degli Arcani Minori, evidenziandone le differenze. Fa scegliere al tuo pg una carta e analizzala nel dettaglio. E' gradita la motivazione che ha determinato la scelta.

 
 

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