Non aveva nulla in contrario a spiegare nel dettaglio le sfumature della Trasfigurazione, in fondo quello era in parte il proprio lavoro, ma un minimo di timore c'era: molti non la consideravano come una materia pericolosa, si trattava solo di creare degli uccellini di carta o di modificare la sostanza di uno spillo in un fiore, che poteva esserci di strano o inquietante?
Lui, invece, la vedeva diversamente: alterare la composizione di un oggetto o di un soggetto, umano o animale che fosse, sfruttare a proprio piacimento la magia per modificarne la forma, la sostanza, per imprigiornarne l'anima - in caso di essere vivente - in un oggetto inanimato... tutto ciò non era qualcosa da sottovalutare o prendere alla leggera, e poteva essere pericoloso.
Tuttavia al momento Brianna stava facendo domande semplici ed innocue, più che altro volte a soddisfare la sua curiosità, e Lucas non vedeva nulla di male nel risponderle fino a che le cose fossero proseguite in quella direzione: per questo le aveva raccontato per sommi capi la storia dell'origine dell'incanto, per questo aveva spiegato anche cosa succedesse all'animale trasfigurato, anche se evidentemente ciò non era abbastanza per la Delfina, ben decisa a togliersi ognu dubbio possibile.
Ho capito, ma... se un babbano si trovasse a berla capirebbe che è “acqua ornamentale? Cioè avrebbe una consistenza diversa in bocca? lo disseterebbe?
Personalmente non ho mai tentato, ma le diverse testimonianze raccolte nel corso dei secoli dicono che l'acqua non avrebbe alcuna consistenza diversa in bocca, e non risulterebbe dunque diversa da quella normale; tuttavia sarebbe meno dissetante, e dunque il mago o il babbano che la beve si ritroverebbe poi a doverne cercare dell'altra per placare la sete.
Morale della favola, se ti ritrovi in mezzo al deserto col tuo famiglio ed una bacchetta e stai morando di sete, purtroppo il Feraverto non ti sarà molto utile.
Rispose Turner, permettendosi anche quella battuta, forse un po' sarcastica ed ironica, ma del tutto sincera: non aveva detto nulla di male in fondo, e visto che la Delfinazzurro di fronte a lei non era esattamente una primina, un commento del genere probabilmente non avrebbe avuto alcun effetto negativo sulla sua persona che, peraltro, subito dopo pose un'altra domanda, un quesito che costrinse questa volta Lucas a mettersi sull'attenti o quasi, studiando il volto della ragazzina con seria attenzione.
A dire il vero si, avrei un altra domanda... Ha detto che il calice si trova in stretta connessione con l'animale e se viene colpito o rotto l'animale al massimo presenterà dei lividi o piccole distorsioni ma non ne morirà... ma quindi, se un animale stesse molto molto male e avesse bisogno di cure immediate altrimenti morirebbe, ed in zona non c'e nessuno, se noi lo trasfiguriamo in quel momento, è come se la sua vita entrasse in una sorta di stand by? Riuscirebbe a sopravvivere finchè non troviamo qualcuno che riesca a curarlo? Diverse ore o addirittura dei giorni?
Non si dovrebbe mai trasfigurare un essere vivente quand'è ferito, Brianna, che si tratti di un animale o di un essere umano: è vero, l'animale trasformato non prova dolore e non si rende conto di cosa gli stia succedendo, ma questo è permesso perché egli è sano, ed il suo corpo reagisce bene alla trasfigurazione; costringerlo a mutare forma ed essenza nel caso da te descritto potrebbe equivalere a farlo morire nel peggiore dei modi.
Non duro, ma diretto e schietto: meglio parlare così e farle entrare bene in testa il concetto, che indorare la pillola e non permetterle di capire quanto fosse importante che un animale ferito non subisse degli "scossoni"... e di certo mutare in un oggetto, che fosse un calice di vino o qualcos'altro, era uno scossone bello e buono, altroché se lo era.
Lo sguardo del docente era ora molto serio, non voleva spaventarla né inquietarla naturalmente ma solo assicurarsi che avesse ben compreso le parole di lui e che se le ricordasse anche in futuro.
Non volevo essere duro con te, e mi scuso se senza volerlo ho calcato troppo la mano... ma non voglio che tu un giorno finisca per porre fine alla vita del tuo animale pensando di salvarlo.
Lui, invece, la vedeva diversamente: alterare la composizione di un oggetto o di un soggetto, umano o animale che fosse, sfruttare a proprio piacimento la magia per modificarne la forma, la sostanza, per imprigiornarne l'anima - in caso di essere vivente - in un oggetto inanimato... tutto ciò non era qualcosa da sottovalutare o prendere alla leggera, e poteva essere pericoloso.
Tuttavia al momento Brianna stava facendo domande semplici ed innocue, più che altro volte a soddisfare la sua curiosità, e Lucas non vedeva nulla di male nel risponderle fino a che le cose fossero proseguite in quella direzione: per questo le aveva raccontato per sommi capi la storia dell'origine dell'incanto, per questo aveva spiegato anche cosa succedesse all'animale trasfigurato, anche se evidentemente ciò non era abbastanza per la Delfina, ben decisa a togliersi ognu dubbio possibile.
Ho capito, ma... se un babbano si trovasse a berla capirebbe che è “acqua ornamentale? Cioè avrebbe una consistenza diversa in bocca? lo disseterebbe?
Personalmente non ho mai tentato, ma le diverse testimonianze raccolte nel corso dei secoli dicono che l'acqua non avrebbe alcuna consistenza diversa in bocca, e non risulterebbe dunque diversa da quella normale; tuttavia sarebbe meno dissetante, e dunque il mago o il babbano che la beve si ritroverebbe poi a doverne cercare dell'altra per placare la sete.
Morale della favola, se ti ritrovi in mezzo al deserto col tuo famiglio ed una bacchetta e stai morando di sete, purtroppo il Feraverto non ti sarà molto utile.
Rispose Turner, permettendosi anche quella battuta, forse un po' sarcastica ed ironica, ma del tutto sincera: non aveva detto nulla di male in fondo, e visto che la Delfinazzurro di fronte a lei non era esattamente una primina, un commento del genere probabilmente non avrebbe avuto alcun effetto negativo sulla sua persona che, peraltro, subito dopo pose un'altra domanda, un quesito che costrinse questa volta Lucas a mettersi sull'attenti o quasi, studiando il volto della ragazzina con seria attenzione.
A dire il vero si, avrei un altra domanda... Ha detto che il calice si trova in stretta connessione con l'animale e se viene colpito o rotto l'animale al massimo presenterà dei lividi o piccole distorsioni ma non ne morirà... ma quindi, se un animale stesse molto molto male e avesse bisogno di cure immediate altrimenti morirebbe, ed in zona non c'e nessuno, se noi lo trasfiguriamo in quel momento, è come se la sua vita entrasse in una sorta di stand by? Riuscirebbe a sopravvivere finchè non troviamo qualcuno che riesca a curarlo? Diverse ore o addirittura dei giorni?
Non si dovrebbe mai trasfigurare un essere vivente quand'è ferito, Brianna, che si tratti di un animale o di un essere umano: è vero, l'animale trasformato non prova dolore e non si rende conto di cosa gli stia succedendo, ma questo è permesso perché egli è sano, ed il suo corpo reagisce bene alla trasfigurazione; costringerlo a mutare forma ed essenza nel caso da te descritto potrebbe equivalere a farlo morire nel peggiore dei modi.
Non duro, ma diretto e schietto: meglio parlare così e farle entrare bene in testa il concetto, che indorare la pillola e non permetterle di capire quanto fosse importante che un animale ferito non subisse degli "scossoni"... e di certo mutare in un oggetto, che fosse un calice di vino o qualcos'altro, era uno scossone bello e buono, altroché se lo era.
Lo sguardo del docente era ora molto serio, non voleva spaventarla né inquietarla naturalmente ma solo assicurarsi che avesse ben compreso le parole di lui e che se le ricordasse anche in futuro.
Non volevo essere duro con te, e mi scuso se senza volerlo ho calcato troppo la mano... ma non voglio che tu un giorno finisca per porre fine alla vita del tuo animale pensando di salvarlo.