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Diekirch

Messaggioda Marshall » 04/08/2013, 23:58

Non vi fu alcuna risposta alla sua domanda riguardo l'identità dei tre loschi individui incappucciati, un comportamento che mandò ulteriormente su di giri l'Auror che pretendeva un responso immediato ed osservando da parte loro il menefreghismo più totale strinse con maggiore ira la bacchetta nella mano destra, la quale tremava per l'energia che andava accumulandosi al suo interno.
Indigo, dietro di lui, completamente protetta dalla enorme stazza dell'uomo latino, non osava muovere un muscolo e respirava velocemente, con il batticuore per la paura, falsa più che mai, nei confronti dei sicari giunti lì appositamente per toglierle la vita.
Wezen, immobile, attendeva soltanto l'ordine del padrone per attaccare ed evidentemente i tre avversari furono molto furbi per evitare di infliggergli danno, ipotizzando la rabbia e il potere che avrebbero fatto scaturire nell'investigatore in una simile eventualità.
In una manovra concatenata e strategica quindi, iniziarono sparando una prima offensiva verso l'uomo, mentre uno di loro rinforzava magicamente l'altro che evidentemente avrebbe poi attaccato nella fase successiva.
La scia inconfondibile della Maledizione Senza Perdono partì dalla bacchetta dell'individuo centrale, ma a giudicare dalla luminosità ed intensità, non era stata eseguita in maniera troppo devastante.
Molto "hard core" Marshall Rosenberg, difatti tanta era la collera che aveva in corpo per quella assurda situazione che fece una sorta di movimento in avanti con il busto, prendendosi in pieno l'incantesimo, assorbendolo e muovendo il collo e le spalle facendole scrocchiare, minaccioso.
Infatti tanta era la Reistenza Magica dell'Auror che l'effetto della Maledizione venne del tutto vanificato e adesso finalmente era giunto il momento del contrattacco.

Adesso mi avete davvero stancato.
Vi butterò a calci in culo dietro le sbarre di Azkaban!


Hai voluto proteggerla... preparati a morire.
Bombarda Finale!!


Ed era quindi anche pronto a contrastare quello di incantesimo, con tutto che il tipo era stato potenziato.
Magari avrebbe preso qualche danno, non annullando proprio totalmente l'effetto della magia, ma comunque avrebbe potuto giocare sull'effetto sorpresa per avanzare e magari mollare un bel cazzotto di apertura alle danze verso uno dei malcapitati.
A differenza però delle ipotesi effettuate, non appena il nemico alzò il braccio per evocare l'incanto offensivo, l'urlo da parte della Druida Giovane dietro Rosenberg sorprese sia lui che anche Wezen che si volse per guardare la ragazza.
La protezione a barriera si dissolse, poiché Indigo si mosse, e nell'arco di brevi secondi, la scia offensiva proveniente dall'arma magica di uno del trio si infranse su un muro fatto di fiamme spesse e resistenti, calde e ruggenti.

NOOOO!!!!

Incredulità pura, ecco cosa espresse Marshall con la bocca semi-chiusa e le pupille dilatate, stupendosi davanti a quel potere della natura che scaturì dalle mani e dal corpo di Indigo, la quale per la prima volta quindi aveva utilizzato le sue tecniche magiche per aiutarlo, preoccupata per lui.
Purtroppo, proprio a causa di quello stupore istantaneo e innegabile, il Rosenberg perse la concentrazione e dunque, pur avendo un buon tempismo per lanciare un incantesimo in maniera da fermare almeno uno dei tre incappucciati, non riuscì nel suo intento e quindi andò miseramente a vuoto.

Torneremo... e la prossima volta non ci sfuggirai, Druida!
La tua fine è segnata, sei maledetta, ricordalo!!


E voi fareste bene a ricordare che vi spezzerò le ginocchia!
Abbiate il coraggio di farvi rivedere in mia presenza, bastardi!


- Versi e uggioli preoccupati di Wezen -

... Indigo!

Si volse all'istante, inginocchiandosi per prendere la ragazza tra le braccia, osservandola stanca, debole, con gli occhi lucidi e un piccolo sorriso, spinto dalla pochissima energia ancora rimastale in corpo. Questo avrebbe voluto dire ulteriori giorni presso l'Acero Millenario?
Marshall dentro di se, forse egoisticamente, sperò vivamente di no, altrimenti il proprio lavoro sarebbe andato davvero del tutto a putt**e.

Non avrei mai potuto lasciare... che ti facessero del male...

Sssshhh... Non parlare che ti stanchi di più.
Hai visto quanto sei stata brava?
La tua magia è venuta fuori, sii soltanto fiera di te stessa, adesso mi occupo io di te...


Afferrandola la tirò su, mettendosi in piedi ed iniziando a camminare a passo sostenuto in direzione del laghetto del bosco.
Ricordando nei giorni passati quando le ferite di lei si erano immediatamente riprese grazie all'acqua, gli venne l'idea che forse anche in quel frangente il liquido sul corpo avrebbe potuto giovarle in qualche maniera, rinfrescandola e dandole nuovo vigore e sollievo.
Per questo, una volta arrivato presso la zona del lago, non si fece problemi ad entrarvi dentro anche da vestito, con lei ancora aderente al proprio busto, facendola immergere piano piano lasciandole solo la testa all'esterno, con subito una bella varietà di animali tra papere che le si avvicinavano per renderle omaggio, in realtà preoccupati per la sua salute.
Le fece qualche piccola e leggera carezza sulla fronte, fissandola intensamente, desiderando di notare quasi subito un qualche miglioramento, abbassandosi per altro in modo da far combaciare le labbra con quelle della Druida, in un piccolo e affettuoso bacio di ringraziamento e sentimento.

Come va?
Guarda, siamo tutti in pensiero per te...


Ed infatti anche lo stesso Wezen si decise a buttarsi in acqua raggiungendo a nuoto la Mangiamorte per "slapparle" più volte la guancia.

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Ti prometto che non sarai mai più sola.
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Marshall
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Messaggioda Indigo » 05/08/2013, 11:07

Tutto era andato secondo i piani: nessuno dei Mangiamorte si era fatto male, sia Indigo che Marshall, ed anche Wezen, naturalmente, erano interi, e soprattutto il progetto di far credere all'Auror che davvero la Druida era in costante pericolo di vita aveva ottenuto un pieno successo; non solo, ma grazie a quella recita Indigo aveva raggiunto altri due obiettivi; il primo, quello non previsto, era di aver scoperto la resistenza dell'uomo agli incantesimi, la magia innata dentro di lui pronta a sostenerlo in un modo che la mora non credeva possibile. Il secondo, quello previsto, era di aver dimostrato non solo di saper usare i propri poteri da Druida, ma di averlo fatto solo per proteggere lui, facendo così chiaramente intendere quanto valesse la sua vita agli occhi della Kostenechki, ora inginocchiata a terra col respiro flebile, il fiato corto ed il battito accelerato, sopraffatta dall'uso di una magia del Mana che le richiedeva ora di pagarne il prezzo in energie vitali.

... Indigo!

Cercò di sorridere, quanto più convincente possibile, verso l'investigatore, ma era chiaro che stesse fingendo, gli occhi lucidi ne erano la prova e quando la Druida Giovane chiuse gli occhi per qualche istante, le palpebre fremettero e le lacrime colarono lungo le guance ora pallide di lei: era stanca per davvero, quindi non stava fingendo in quel caso, ma ciò che Marshall non poteva immaginare era la soddisfazione che la stessa mora provava dentro di sé per quell'ennesimo piano, per l'ennesima strategia, riuscito alla perfezione.
Lei sarebbe stata orgogliosa della sua piccola Druida Rinnegata.
Tentò di mormorare qualcosa, più che altro di sottolineare come non avrebbe mai permesso a nessuno di toccarlo e ferirlo, un modo indiretto e dolce per sottolineare quanto fosse forte il legame che percepiva per lui, ma Rosenberg la fermò quasi subito, prendendola in braccio e ben pronto a curarsi di lei in prima persona, per non farla stancare ulteriormente.

Sssshhh... Non parlare che ti stanchi di più.
Hai visto quanto sei stata brava?
La tua magia è venuta fuori, sii soltanto fiera di te stessa, adesso mi occupo io di te...


E' valsa la pena... stancarsi... per difenderti...

Sussurrò di rimando la Druida, con un soffio di voce fresco e gentile, poggiando una mano, quella destra, sul petto di lui, mentre la sinistra era mollemente avvolta intorno al suo collo: i capelli lisci le ricadevano come un'onda setosa e scura sul viso, oscurandone la visuale a chi mai fosse passato di lì, ma Marshall avrebbe potuto osservarne i lineamenti fini e delicati, le iridi color cioccolato nascoste dalle palpebre chiuse, la bocca leggermente schiusa per poter respirare meglio ed il petto che si alzava ed abbassava ora più lentamente, un movimento ben visibile dal corpetto stretto ed attillato che indossava.
Tra le sue braccia, si lasciò portare fino al lago presente nel bosco, e quando Marshall s'immerse con lei nell'Acqua, un piccolo sospiro di sollievo colse la Druida: certo, la stanchezza c'era sempre, in fondo l'Elemento veniva usato da quelli come lei più che altro per accelerare la guarigione delle ferite fisiche, presenti sul corpo, ma essere a contatto con essa, percepirne la freschezza l'aiutava comunque a respirare meglio, a reagire meglio alla stanchezza che l'aveva assalita dopo aver creato il muro di Fuoco.
Le palpebre fremettero prima di aprirsi, e gli occhi scuri della bulgara andarono subito a cercare quelli di Marshall per sprofondarvici dentro, per fissarli con dolcezza e riconoscenza, ancora una volta, perché sarebbe stato pronto a perdere la vita per proteggerla e questo, almeno in teoria, non poteva certo dimenticarselo o non ritenerlo importante.
Accolse quel bacio con le labbra schiuse, godendosi il sapore della sua bocca sulla propria, ma fu un contatto leggero e breve... forse troppo, per i suoi gusti.

Come va?
Guarda, siamo tutti in pensiero per te...


Si guardò intorno solo in quel momento, come se si fosse accorta effettivamente di dove si trovassero: e a dirla tutta Marshall aveva ragione, molti pesci si erano avvicinati per sincerarsi che stesse bene, e così un'intera famiglia di paperotti dolcissimi, che Indigo salutò uno per uno con la mano destra, poggiandola sui capi degli animali per accarezzarli con delicatezza, ancora un po' tremante ma, visivamente parlando, più tranquilla e rinvigorita di prima.
E non poté non sorridere con amore assoluto quando Wezen si tuffò in Acqua per nuotare verso di lei e leccarle la guancia, in segno di preoccupazione ed affetto, un gesto ricambiato dalle labbra della Druida che cercarono il suo muso per baciarlo e dalle dita della mano destra, che si misero a grattarlo dietro l'orecchio sinistro.

Ti ho fatto preoccupare, vero?
Scusami piccolo...


Sussurrò Indigo verso l'animale di Marshall, la cui affermazione di poco dopo fece voltare di scatto il volto della Druida, gli occhi che immediatamente cercarono i suoi, le labbra schiuse in un'espressione sorpresa ed il petto che, ora, si alzava ed abbassava di nuovo velocemente, segno che il cuore le stava battendo molto, molto forte.

Ti prometto che non sarai mai più sola.

... Marshall...

Pronunciò il suo nome una ventina di secondi dopo quelle parole, in un soffio grato e forse confuso, come se non fosse sicura delle implicazioni reali di ciò che lui aveva detto: e tuttavia si concentrò totalmente su di lui, sicura che Wezen l'avrebbe perdonato per questo, circondandogli il collo con entrambe le braccia ed intrecciando le dita dietro alla sua nuca prima di avvicinarsi alla sua bocca, prendendo l'iniziativa.
Il bacio che seguì quell'affermazione fu molto diverso dallo stesso che l'Auror le aveva dato poco prima: fu più intenso, più caldo, dato con più trasporto; le labbra di Indigo si muovevano su quelle di Marshall con decisione, perché dal primo giorno insieme se ne erano scambiati diversi e aveva "imparato" come si baciava un uomo, la lingua andava sinuosa a cercare la gemella per danzare con lei, le dita si perdevano tra i capelli scuri dell'altro, stringendoli con possessione ma anche con desiderio di lui.
Un bacio passionale, avvolgente, di quelli da fiato corto quando finiva, un bacio che, tra l'altro, non finì affatto presto, ma durò forse cinque-sei minuti buoni, prima che la Druida si scostasse dalla sua bocca con un'ultima piccola leccatina fugace al suo labbro inferiore, e lo sguardo che tornava a risplendere mentre si posava su quello di Marshall.

... voglio fare l'amore con te...
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Messaggioda Marshall » 24/08/2013, 21:19

... Marshall...

Tutta la natura era accorsa per sostenerla, sincerarsi che stesse bene, preoccupata che qualcosa fosse andato storto.
I pesci, le papere, il cane, insomma, tutto il possibile, tutti lì decisi a non farla sentire sola, cullata dalle acque come dal loro affetto, e tra loro, anche un essere umano, un mago che l'aveva portata fino a lì in velocità per aiutarla a sentirsi meglio, a non cedere al dolore e alla sofferenza.
Marshall Rosenberg teneva tra le braccia la Druida Giovane fissandola negli occhi con così tanta intensità da sembrare quasi che il tempo e lo spazio si fossero fermati appositamente per loro.
Indigo allungando le mani le cinse dietro il collo dell'uomo e cercò di farlo avvicinare per potergli dare un bacio sulle labbra, un bacio sentito, un bacio meravigliosamente languido e passionale, ben diverso dai primi timidi e casti che si erano scambiati.
Infatti egli percepì subito la nota lievemente più erotica e intensa donata dalla saliva calda e dalla lingua della bulgara, corrispondendo senza problemi a quell'atto che era impossibile negare, non ad una creatura tanto bella, non con tutto il tempo passato assieme e non con tutti quei primi baci già avvenuti tra loro, in vista di chissà quale ignoto destino comune.
Si mise in ginocchio nel lago, per essere alla stessa altezza di lei, socchiudendo gli occhi, percependo il silenzio di tutti gli animali che comprendendo la privacy del momenti si erano distanziati di un paio di metri, Wezen compreso.
Quando poi quell'attimo apparentemente infinito si concluse, le successive parole di Indigo gli fece saltare qualche battito e sgranare gli occhi, del tutto sorpreso e afferrato in contropiede.

... voglio fare l'amore con te...

L'ultima leccatina fugace ricevuta sulle labbra aveva ulteriormente liberato quell'animo selvaggio ed eccitato che già in lui desiderava prendere il sopravvento, ma pur volendo seriamente prendere in considerazione quella proposta, per una volta il Rosenberg fu deciso a rifletterci prima.
Per lei quella sarebbe stata la prima volta, insomma, il primo rapporto sessuale, e per quanto in mezzo alla natura fosse romantico ed in linea con la natura della Kostenechki, Marshall sapeva che non solo gli spettatori animali lo avrebbero messo leggermente a disagio, ma in più venire beccati da dei passanti avrebbe dato luogo ad una bellissima denuncia per atti osceni in luogo pubblico, e ci mancava solo quello oltre all'obiettivo ritardo effettuato nelle ricerche che il suo socio gli avrebbe potuto tranquillamente rimproverare.
Per questo, mettendo "a cuccia" il suo istinto e la sua voglia irrefrenabile di prenderla lì e subito, cercò di mostrare un sorriso lieve, comprensivo e carico di sentimento, sospirando e scuotendo la testa appena appena, tirandola su dalle acque, cominciando ad uscire dal lago completamente zuppo, mentre il vento, dalla parte della Druida, già iniziava ad asciugarla... Che comodità!

Temo che questo non sia esattamente il luogo adatto... Abbiamo già del pubblico e chiunque potrebbe vederci.
Inoltre, ci sono cose importanti delle quali dobbiamo parlare prima di lasciarci andare ad atti simili, per quanto belli ed allettanti...
... Vieni, torniamo in albergo, ti porto io, non azzardarti a scendere, intesi?


Quell'equilibrio perfetto tra moderno e galante, tra protettivo e pratico, tra il sicuro e l'accorto, questo poteva essere Marshall Rosenberg.
Non era sicuro di voler avere una storia con lei, non ora, non dopo così poco tempo che la conosceva e non con tutto quello che lei stava passando in quel momento: il fatto di essere il primo ad averla aiutata poteva averle fatto erroneamente valutare l'importanza dell'uomo nel suo cuore e l'investigatore non voleva ritrovarsi ad essere lasciato per una mala comprensione.
Senza contare che pure lui l'aveva vissuta così poco ed aveva necessità di esserci più a contatto per mettere in conto una relazione, una vicinanza, una storia solida ed importante, come quelle che normalmente dovevano avvenire giunti ad una età così adulta.
La cosa positiva era che Francine presto avrebbe lasciato il posto come assistente investigativa e ciò dava la possibilità a Marshall di proporre quella carriera proprio ad Indigo: in tal modo non solo l'avrebbe sempre tenuta vicino a se per proteggerla, ma le avrebbe anche garantito qualche soldo alla Gringott e il modo per integrarsi attivamente nella società odierna, senza dover più fuggire, poiché lui avrebbe proseguito a lavorare sul suo caso per poterlo un giorno risolvere definitivamente.
Una volta giunti in Hotel lui le avrebbe esposto tutte queste variabili e queste opzioni, facendo attenzione a non essere troppo diretto e non dimenticare mai di farle presente quanto comunque ella in un modo o nell'altro, lo aveva scosso dentro, molto più di tante altre in passato.
Accettare o meno queste ipotesi, afferrare la fortuna di un posto di lavoro al suo fianco?
Quelle erano decisioni che spettavano solo ed esclusivamente alla Druida, decisioni che avrebbero messo in discussione il futuro non solo di entrambi, ma anche delle due grandi fazioni del bene e del male nel Mondo Magico.

{ CONCLUSIONE PER ENTRAMBI }
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2013-08-04 21:19:57 Indigo d20 17  
2013-08-04 21:01:50 Marshall d20 8  
2013-08-04 16:25:29 Indigo d20 14  
2013-08-04 16:22:47 Indigo d20 11  
2013-08-04 16:21:20 Indigo d20 1  
2013-08-04 05:43:37 Marshall d20 17  
2013-07-18 00:00:41 Marshall d20 5  
2013-07-17 23:39:02 Indigo d20 15  
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