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L'Aia

Messaggioda Aryanne » 21/07/2013, 16:54

Si stava divertendo molto, lo doveva ammettere, a battibeccare con Desmond: forse perché, a pensarci, non è che fosse poi tanto diverso da Typhon, quindi era un po' come avere a che fare con un Seal 2 - la Vendetta - dai capelli scuri, gli occhi chiari e lo stato civile single, anche se dentro di sé la Ricciardi era piuttosto convinta che l'ultimo particolare fosse frutto dell'orgoglio di Flynn, e non della sua volontà di essere tale.

Come se non t'avessi largamente soddisfatto l'ultima volta, tsk!
E poi io non sbavo mai, semmai sono le altre a farlo su di me, solo che alcune hanno il coraggio di ammetterlo...
... Ed altre no!


E scommetto anche di sapere chi è una di quelle che non ammmette un cavolo...

Pensò Arianna tra sé con un piccolo ghignetto furbo sulle labbra, rifiutando, com'era ipotizzabile, di ripagare Desmond in natura per sue eventuali modifiche sulla bacchetta dell'italiana, ma sottolineando il suo esser pronta a pagare, com'era giusto che fosse, per il lavoro del padre del ragazzo sul proprio catalizzatore.

Non c'erano dubbi, Ricciardi.
Mio padre in questo periodo è indaffarato come non mai, la bottega è partita da poco ed essendo la prima a spuntare in Europa ha tanto di quel lavoro sulle spalle da non avere nemmeno il tempo per respirare...
Se ti fidi, quando ci vediamo la prossima volta, lasciala a me, non sono bravo quanto lui ma posso ugualmente approntare un lavoro decente... Gratis!

Hai appena pronunciato la parolina magica, Flynn... ci verrò di sicuro, in fondo se sei davvero figlio di tuo padre, la mia bacchetta non potrà che migliorare una volta nelle tue mani!

E gli fece l'occhiolino, per fargli comprendere che si fidava di lui, che gli avrebbe volentieri lasciato la sua bacchetta, sapendo che al ritorno tra le sue mani sarebbe stata molto, molto più potente di prima, e che avrebbe potuto essere considerata ancora più letale, così; una volta accordatisi per una futura uscita insieme, e avendo sottolineato come lei e Typhon andassero di pari passo anche nei cambiamenti, per Arianna e il Drago fu il momento di andare via, per concludere la serata in albergo.
Prima di andarsene, però, la Ricciardi ci tenne a parlare ancora un secondo con Desmond, per confrontarsi schiettamente con lui e mettere le carte in tavola, facendogli capire che era assurdo continuare a fingere, che lui ed Eufemia si piacevano davvero moltissimo e se non si fossero dati una mossa, alla fine sarebbe stato troppo tardi per entrambi; anche se Flynn non fece una piega a quelle parole, l'italiana fu certa di aver fatto centro, e tornò da Seal con un bel sorriso soddisfatto sul volto.
Un'ora dopo, i due erano di fronte alla porta della loro camera al Grand Hotel Bellerive, il luogo in cui si sarebbe conclusa la loro prima giornata insieme.

Considera che per prenderla ho donato un rene... Conviene che ti piaccia!

Avanti, apri che sto morendo dalla curiosità!!

Lo incitò Arianna, saltando sul posto come una bambina, ancora piena di energia: e come poteva essere altrimenti quando si trovava ad essere l'Apprendista di uno come Sandyon Vastnor?
La stanza, comunque, era pazzesca: bellissima, lussuosa, ultra-comoda, e dal vetro si potevano ammirare pesci, tartarughe, cavallucci marini, di tutto e di più, un'atmosfera magica che altro non era se non la degna conclusione di una giornata memorabile.
La Ricciardi si tolse il sopra della tuta e si slegò i capelli, che ricaddero in onde morbide e scomposte sulla schiena, incorniciandole il viso dai tratti non più adolescenziali.

Cosa avevi da dire con così tanta urgenza a Desmond?

Oh, niente, solo un discorsetto da donna a uomo sugli svantaggi dell'orgoglio...

Rispose evasiva Arianna, alzando le spalle: era sicura che, se Desmond avesse voluto, avrebbe raccontato tutto a Typhon per filo e per segno, quindi non c'era motivo di aprire bocca e spettegolare della questione proprio in quel momento; una volta l'avrebbe fatto, ma una volta non era di certo la persona matura che era diventata invece negli anni.
Si sedette sul letto e si tolse le scarpe, scalciandole coi piedi con un sospiro leggero, sereno.

... Divertita oggi?
I sorrisi si sono sostituiti abbastanza ai pensieri?


C'è anche da chiederlo? - domandò lei di rimando, scuotendo la testa con un sorriso riconoscente ed affettuoso - Mi hai fatto passare una giornata splendida, Ty, piena di sorprese e di risate... quel genere di giornata che non avrei mai sperato di poter vivere, prima di ricevere il tuo gufo.
Mi hai salvato dalla depressione, e non sto scherzando... grazie.


Si alzò in piedi e si avvicinò a lui, allacciandogli le braccia dietro al collo per poi guardarlo negli occhi con aria a metà tra il serio ed il romantico.

Ti amo, Seal.

Sussurrò, per poi avvicinare le labbra alle sue e baciarlo prima dolcemente, quasi uno sfiorarsi timido di bocche calde, poi con più passione e trasporto, col corpo che si stringeva al suo, strusciando il seno contro il suo petto, e la lingua che andava a cercare la gemella per far ribollire il sangue nelle vene di entrambe.

Ty... - mormorò con voce roca e calda sulla sua bocca, riaprendo gli occhi che nel frattempo aveva chiuso giusto il tempo di poter cogliere il suo sguardo - ... vuoi finire in bellezza la serata?

E non c'era alcun dubbio sul fatto che lui avrebbe compreso all'istante cosa intendesse dire: Arianna sentiva di averne il bisogno, aveva necessità di sentirlo appieno, di godere della sua presenza in ogni senso, e credeva che anche per lui fosse lo stesso; ma avrebbe lasciato la scelta al ragazzo, dandogli la possibilità di rifiutarsi, qualora non gli fosse andato.
Se anche si fossero semplicemente messi a dormire, per lei sarebbe stata comunque la giornata più bella della sua vita.
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Messaggioda Typhon » 23/07/2013, 0:39

Oh, niente, solo un discorsetto da donna a uomo sugli svantaggi dell'orgoglio...

Io e te potremmo scrivere un saggio filosofico a proposito...

Liquidò così la conversazione inerente a quell'argomento, forse perché sapeva che lei non avrebbe detto altro ed in fondo faceva bene.
Erano cavoli di suo cugino e Typhon non era mai stato un tipo curioso, per questo lasciò correre, limitandosi a seguire i movimenti di qualche colonia di pesci che viaggiava in su e in giù per la grande distesa d'acqua oltre il vetro, colorando il blu di varie tonalità arcobaleno.
Avevano passato una giornata intensa, partendo dalla mattina fino alla sera, rievocando vecchi momenti, celebrando vecchie amicizie e confronti ritrovati, battibeccando e vivendo allo stesso ritmo di quando avevano 15-16 anni, con la differenza che ora ne avevano un paio di più e le cose non somigliavano nemmeno più lontanamente a quelle del passato, ma avevano un retrogusto più amaro ed aspro, quello della verità, quello della realtà, che loro credevano di conoscere tra quelle mura di Hogwarts, sbagliandosi di grosso.
Forse, proprio come detto prima da Arianna, se fossero stati loro meno ingenui da superare le barriere dell'orgoglio per gettarsi l'uno tra le braccia dell'altra in tempo con l'ardore della passione e del sentimento, adesso le loro energie avrebbero un'intensità diversa, adesso forse non ci sarebbe stato bisogno di rievocare in una grande ed intera giornata tutto quello che erano soliti fare in un'altra vita, forse adesso se ne stavano già su quel letto a rotolarsi mezzi nudi con l'adrenalina e il desiderio galoppante nelle vene, sussurrandosi frasi d'amore mischiate a gemiti e volgarità.
Gli sfuggì un sospiro, mentre posava qualche dito sulla patina trasparente del vetro, scambiandosi sguardi vacui con una tartaruga marina di passaggio, chiedendo poi di sfuggita ma con buon interesse se alla bionda fosse piaciuto tutto di quell'inizio di weekend ricco di sorprese.

C'è anche da chiederlo?
Mi hai fatto passare una giornata splendida, Ty, piena di sorprese e di risate... quel genere di giornata che non avrei mai sperato di poter vivere, prima di ricevere il tuo gufo.
Mi hai salvato dalla depressione, e non sto scherzando... grazie.


Quando si voltò per poterla guardare negli occhi e rispondere al ringraziamento a modo suo, con una smorfia o un mezzo sorriso sincero, si trovò la Ricciardi già di fronte a se, che aveva camminato con i piedi coperti solo dai calzini bianchi, i suoi preferiti, fino a lui, al suo salvatore, allacciando le braccia dietro il suo collo, fissandolo con così tanta intensità negli occhi da sembrare davvero che in realtà fossero andati indietro nel tempo e avessero cambiato le cose, avvicinandosi ben prima del loro sesto anno di scuola e confessandosi da subito quell'amore impetuoso e irrazionale.
D'altra parte, Typhon non aveva occhi tanto diversi, infatti le portò dietro l'orecchio una ciocca di capelli biondi, mentre con la destra le faceva una carezza sulla guancia, come se stesse accarezzando un qualcosa di così fragile da aver paura di rompere alla minima pressione.
Ma lei ora era ben diversa, altro che fragile, era come il drago che si era fatta comprare durante la stessa mattina: resistente e protettiva.
Forse davanti a lui faceva cadere ogni difesa, seguendo a specchio le mosse del platinato, il quale abbassava le proprie, rendendosi nudo nell'animo a quella ragazza che rappresentava la vita ed anche molto di più.
Assottigliò lo sguardo, sapendo che lei avrebbe parlato da un momento all'altro, pronto ad ascoltarla, da una parte ben consapevole di quello che lei stava per esprimere con assoluta sincerità e trasporto.

Ti amo, Seal.

Ed io amo te, Ricciardi.

Un sussurro così tanto a fior di labbra da risultare impercettibile per chiunque, ma non certo per lei.
Un ricordo, quello di tanti mesi prima, quando si diedero quel bacio sofferto e sentirono come se qualcosa dentro finalmente si fosse liberato.
Credevano di avercela fatta, credevano di essere riusciti nell'impresa di sconfiggere la loro parte più idiota e orgogliosa, ed invece, essa era riuscita nel suo compito di logorare quel fuoco che ardeva tra loro trasformandolo in una energia troppo debole per essere duratura.
D'altra parte però, quel fuoco divenuto grigio da che era rosso di fresca passione, si colorò d'oro, per la preziosità che si andava lentamente creando tra quei due, i quali superarono i confini dell'amore, attraversando una fase nemmeno annoverabile nell'amicizia e catapultandosi direttamente nel loro piccolo, confortevole, indimenticabile e sempiterno purgatorio personale, dove sarebbero rimasti peccatori per sempre.
Peccatori perché chiunque fosse arrivato dopo non avrebbe potuto portare via uno dei due da quella zona, nemmeno l'amore più grande ed infinito, nemmeno la fedeltà più cieca, nemmeno l'autentica anima gemella.
Spiegare i motivi era troppo difficili, le dinamiche ancor di più... Era preferibile soltanto abbandonarsi a quel bacio intenso e pieno di sentimento che esplose in una stanza tutta per loro, dove erano liberi di sfogarsi senza che nessuno li potesse giudicare od osservare.
Le mani di Ty arrivarono ai fianchi della ragazza e la lingua giocava con la sua, gli occhi del tutto chiusi, nessun pensiero, nessuna colpa, nessuna paura, soltanto la consapevolezza di non volersi fermare se non per prendere quel poco respiro necessario a riprendere.
Quando quell'intermezzo di erotismo ed eccitazione ebbe qualche secondo prezioso di stasi, Arianna riaprì lentamente lo sguardo, fissandolo con le labbra luminose e luccicanti di poca saliva, mordendosele, sentendosi quasi sicuramente giù bagnata.

Ty... vuoi finire in bellezza la serata?

Ssshh... Questa serata era già finita in bellezza, quando mi hai sussurrato quelle bellissime parole poco fa.

Niente poteva superare un "Ti amo" detto dalla Ricciardi, nulla poteva essere più bello ed avvolgente, nemmeno le calde pareti umide della sua intimità, perché quel "Ti amo" lo aveva sognato così tanto da adolescente che aveva assunto un che di speciale talmente grande da superare ogni altro premio, ogni altro bellissimo atto tra loro, ogni altra dimostrazione di affetto o voglia che palesassero ormai con assoluta onestà.
Dopo aver pronunciato quella frase ed averle fatto un'altra carezza sempre sulla stessa guancia, le tolse piano il giacchetto che portava addosso, poi la maglia elastica, lasciandola solo con il reggiseno. Scese poi ad abbassare i pantaloni, rivelando quelle gambe toniche e sode, longilinee allo stesso tempo, lasciandole i calzini bianchi, unica nota di piccolo piacere personale rimastagli dai tempi scolastici, che sapeva non l'avrebbe infastidita. Ora che si trovava solo con calzini, mutandine perizoma e reggiseno, cominciò a spogliarsi anche lui, levando la canotta bianca, il jeans, le scarpe, le calze, rimanendo a petto nudo, solo con i boxer grigi, grigio argento come la loro gloriosa Casata.
In quei gesti c'era un rito di bellissima dolcezza, non un moto estremo di erotismo o malizia ma la semplice volontà di scartare piano l'altra come un regalo meraviglioso arrivato e rinnovato dopo troppo tempo. Non poteva dirle di no, non ce la faceva e per altro non voleva, esulando dall'amore che poteva provare per Alexis.

... Non mi interessa se avverrà anche domani, stanotte vorrei farlo come non l'abbiamo mai fatto...
... Come se le cose fossero andate diversamente...


Le mise le mani sulle spalle, facendo poca pressione, per invitarla a scendere e abbassargli i boxer, ma prima che tentasse di avvicinarsi al suo sesso, pensando erroneamente che lui l'avesse fatta scendere per chissà quale altro motivo se non privarlo dell'indumento, le tese la mano e la fece risalire, scuotendo la testa, serio in volto, risoluto, perso di lei.
Le dita del Drago raggiunsero poi il gancetto del reggiseno ed anche se quando esso cadde rivelò dei seni da lui mai visti prima, davvero grandi, molto più grandi che in passato, non fece una piega, inspirando solo eccitato per darle modo di compiacersi del gusto del Prefetto verso di lei.
La stessa sorte toccò al perizoma, abbassato lentamente per rivelare quel monte di Venere liscio e perfetto, profumato, curato nei minimi dettagli.
Si prese solo un piccolo attimo per avvicinarsi e posarvi sopra un delicato bacio soffuso, tornando poi immediatamente su, con la propria intimità che, svegliatasi, sfiorò con la punta il ventre della splendida bionda del suo cuore.
Cominciando a camminare la "costrinse" ad indietreggiare fino a raggiungere il bordo del letto e quindi cadervi di schiena sopra, su quella morbida superficie poco poco fredda ma che presto avrebbe raccolto la temperatura di entrambi diventando il massimo del comfort.
Ty salì sopra di lei, senza ancora dire nulla, guardandola dall'alto verso il basso... L'ingresso proibito della ragazza che già era pronto senza nemmeno un minimo di preliminare, tanto forse aveva atteso quell'occasione.
Tanto si era abbassato con il busto che presto sarebbero diventati una cosa sola, ma prima, l'ultima frase, l'ultima spiegazione, l'ultimo motivo di così tanta diversità rispetto ad ogni altra volta, perché loro erano sempre stati violenti e selvaggi, mai così gentili, mai così dolci, e quella era una notte diversa, forse quella dopo sarebbero tornati a quei tanto piacevoli standard, ma quella notte doveva appartenere ad un'altra dimensione.

Stanotte io sono il tuo fidanzato... E tu sei la mia fidanzata...
Abbiamo 14 anni, ci siamo detti "Ti amo" per la prima volta...
E lo stiamo facendo per la prima volta, Stanza delle Necessità, contro il regolamento, fregandocene... Come sempre.
... E se non sarò tanto bravo, ti prego dimmelo... In fondo, non l'ho mai fatto prima... Giusto?


Un lieve sorriso, una goccia salata di felicità e rimpianto che le cadde sulla stessa guancia carezzata poco prima, e dopo... Dopo L'Amore.

§ END x2 §
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Messaggioda Desmond » 01/05/2014, 22:56

Domenica 30 Aprile 2108 | Ore 23:40 | Presso Abitazione Typhon


Era decisamente troppo tempo che non faceva visita ai suoi zii e questo gli dispiaceva non poco, specie perché erano persone molto gradevoli.
Il figlio non riusciva a vederli molto spesso per via dalla sua carriera appena cominciata come Erbologo e visto che tanto per Desmond i tempi erano leggermente più elastici, in quanto essendo lui il Capo Band se li gestiva da solo, aveva deciso di fare un salto dalla famiglia Seal per sapere come stavano i cari Caesar ed Eveleen e magari anche per scroccare un goccio di quel favoloso liquore al mandarino che faceva la madre di Typhon.
Ormai non era più periodo per andare in giro troppo coperti, per questo quella sera Flynn indossava una semplice maglietta a maniche corte color grigio chiaro con sopra una giacca sportiva di finto camoscio. Sotto dei jeans di colore bianco e delle scarpe da trekking di colore simile alla giacca.
Lieve accenno di barba, taglio di capelli suggerito quel semestre da Regina (esatto, le due S.D. si alternavano ogni sei mesi per decidere il tipo di acconciatura del loro boss) e bacchetta inserita nella tasca interna dell'indumento superiore.
Era sicuro che fossero ancora tutti svegli, il padre del cugino era un nottambulo e spesso lui e la moglie si dilettavano in partite a carte, televisione del sesso rilassante. Beh, sicuramente l'Ignis sperava di non esser capitato nella serata della terza opzione, ma a giudicare da un'altra voce proveniente dall'interno dell'appartamento, o quella sera i coniugi Seal avevano deciso di aggiungere pepe al loro rapporto oppure avevano ospiti.
Per un momento, Desmond pensò che forse la cosa migliore fosse evitare e ripassare il giorno successivo, anzi, stava proprio per girarsi e tornarsene a casa, ma poco dopo un lampo gli attraversò la mente ricordandogli che domani alle 08:00 doveva trovarsi in Libia per una conferenza stampa.
Niente, se voleva salutarli doveva approfittarne ora, tanto era questione di pochi minuti, poi se ne sarebbe andato lasciandoli in pace con le visite.
Arrivato fino alla porta, bussò e poi suonò il campanello, il suo segno di riconoscimento, mentre invece quello del figlio era l'ordine opposto.

Non posso crederci... Des, figliolo, come stai?
Accomodati accomodati!


Ehi zio, come butta?
Fatti abbracciare...


Eveleen, è passato Desmond a salutarci, proprio una bella sorpresa!
Come sei cresciuto, fatti vedere... Allora, come procede il lavoro eh!?


Procede procede, le solite cose: musica nuova, concerti in vista, tutto regolare insomma.

Ah e poi l'avete trovata la nuova musicista?
O era una cantante?
Non ricordo...


Oh si si, certamente, è una vera bomba.
Vedrai nel nostro prossimo album, ti sorprenderà!


Benissimo, sarò uno dei primi acquirenti allora...

In cucina, Eveleen, la madre di Typhon, stava intrattenendo l'ospite o meglio, la ospite, aspettando che il marito tornasse con il nuovo arrivo.
Fu una vera sorpresa per Desmond Flynn, una volta entrato nella stanza con lo zio, incrociare lo sguardo di una ragazza molto particolare, ovvero la ex fidanzata di suo cugino, Alexis "Viso d'Angelo" Parker.
Situazione alquanto imbarazzante in effetti, considerando che comunque lui in quanto parente di Typhon molto vicino generazionalmente rappresentava una sorta di collegamento mentale e ideologico per la ragazza, risultando quindi forse un po' sgradevole e fastidioso alla vista.
Dal suo canto invece, il Capo Band poté constatare che dall'ultima volta che aveva incontrato la ragazza, ella era molto ma molto cresciuta, facendosi non solo un po' più formosa, ma anche più graziosa, con quegli occhi scintillanti e la pelle candida inconfondibili.
Gli sembrava una vita che non si vedevano, per questo inizialmente l'espressione del ragazzo fu abbastanza sorpresa e a tratti imbambolata.

Immagine


Desmond, caro, non ricordo, tu conosci Alexis?
L'ex fidanzata di Typhon?


... Si, ci conosciamo... di vista.

Caesar ed Eveleen si scambiarono un'occhiata eloquente, comprendendo che forse quella situazione si stava facendo un po' troppo imbarazzante.
Dal suo canto comunque, Des cercò di recuperare un minimo di educazione e lucidità, avvicinandosi alla ex Delfinazzurro per darle i due classici bacetti di circostanza in segno di saluto, ovviamente qualora lei glielo avesse concesso, altrimenti nulla, non se la sarebbe di certo presa.
Quando però le loro guance si sfiorarono, il ragazzo sentì distintamente una strana sensazione di... connessione elettrostatica.
Assottigliò lo sguardo: impossibile che lei fosse una Ignis, con quel carattere, senza contare che non essendo di terzo stadio non poteva riconoscere i suoi confratelli, quindi evidentemente qualcosa non quadrava o magari si era trattato semplicemente della classica scossa tra persone normali.
Decise di non farci troppo caso, bloccando eventualmente la ragazza nel caso volesse togliere il disturbo per via dell'intoppo creatosi lì in casa.

No no, stai ferma là!
Tanto comunque volevo solo fare un saluto alla svelta, me ne sarei andato all'istante, figurati.


Ragazzi, a noi fa davvero piacere stare in vostra compagnia ma dovremmo chiedervi proprio di andare.
Domattina mia moglie deve andare a fare delle visite in ospedale e deve ritirare il numero alle 05:30.
In un'altra occasione avremmo fatto anche più tardi, lo sapete, però...


Ehi zio, ma stai scherzando?
Mi levo immediatamente dalle palle, la salute di zia prima di tutto!
... Che dici, ci facciamo due passi?


Chiese infine rivolto alla Parker, cercando di farle capire che era un modo come un altro per non far sentire in colpa i due coniugi, i quali se avessero pensato che comunque non avevano contribuito a far concludere la serata dei due ragazzi così drasticamente, allora non si sarebbero preoccupati più di tanto e non sarebbero entrati in paranoia provando a convincere i due ospiti a restare lo stesso, forzando i propri orari.
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Messaggioda Alexis » 02/05/2014, 14:27

[Domenica 30 Aprile 2108 - ore 21.30 - Abitazione Coniugi Seal]


Era da tanto, tanto tempo che non andava a trovare Caesar ed Eveleen… da quando Typhon l'aveva lasciata, per la precisione: inizialmente non se l'era sentita perché rivederli le avrebbe fatto troppo male, e non voleva piangere loro davanti; successivamente, perché temeva che non stando più col figlio forse i due non avrebbero avuto piacere di vederla, di parlare con lei.
Quando però aveva scritto ai coniugi Seal per sapere come stavano e per fare gli auguri a Caesar per il suo compleanno, i genitori di Typhon si erano dimostrati felicissimi di sentirla, chiedendole di passare quanto prima direttamente da loro, per fare due chiacchiere: a quel punto, Alexis non se l'era proprio sentita di dire di no o di evitarli ancora, soprattutto perché aveva capito che seppur non fosse più la fidanzata del figlio, era comunque ancora una persona che faceva loro piacere vedere.
Per questo, quella domenica, aveva approfittato di un po' di tempo libero - stranamente - per passare a trovarli: durante la prima parte della giornata era stata in Gilda, così da passare del tempo con Confratelli e Consorelle e rilassarsi un poco, mentre nel pomeriggio, subito dopo pranzo, aveva approfittato delle ore soleggiate e tiepide di fine Aprile per passeggiare, sempre nel Villaggio Acuan, e leggere qualcosa all'aria aperta.
Dopo cena, poi, si era fatta una doccia, e si era smaterializzata nei Paesi Bassi, lì dove i genitori di Typhon vivevano: era sicura che lui non ci fosse, poiché erano stati proprio Caesar ed Eveleen ad informarla che il figlio nel weekend stava fuori casa - ipotizzando a ragione che Alexis preferisse non vederlo; inizialmente tesa e quasi incerta, l'Acuan si era progressivamente rilassata dopo essere stata abbracciata ed accolta con calore dai due adulti, che si erano dimostrati felicissimi di poter passare del tempo con lei.
Avevano passato più di tre ore insieme, tempo in cui la Parker aveva cercato di aggiornarli il più possibile, raccontando anche il proprio lavoro ed i propri progetti nel dettaglio, ma semplificandoli in modo che fossero comprensibili anche a loro: stava bene, coi due, si sentiva di nuovo a casa come quando era la ragazza di Typhon, ed aveva perso la percezione del tempo che scorreva.
Quando il campanello suonò all'improvviso, l'ex Delfina sul momento non ci badò, troppo impegnata ad ascoltare da Eveleen i suoi ultimi esperimenti culinari andati a buon fine - la donna si esaltava sempre a raccontarli, e alla ragazza faceva molto piacere starla a sentire; quando però, dall'ingresso, sbucò in cucina la figura di Desmond Flynn, Capo Band dei Saber Dynamos nonché cugino di Typhon, il sorriso morì sulle labbra dell'Acuan, che lo fissò totalmente stranita dalla sua presenza.

Immagine


Desmond, caro, non ricordo, tu conosci Alexis?
L'ex fidanzata di Typhon?


... Si, ci conosciamo... di vista.

Annuì anche Alexis, abbassando lentamente gli occhi: non avevano mai avuto molto modo di legare, lei e Desmond, ma c'era anche da dire che primo, si erano frequentati poco, e secondo, il carattere timido dell'ex Delfina le aveva impedito di aprirsi troppo con quel ragazzo decisamente più esuberante di Seal - o almeno, lei l'aveva percepito come tale.
C'era anche da dire, poi, che sapere che il cugino di Typhon conosceva piuttosto bene Arianna non l'aveva spinta a conoscerlo meglio o ad approfondire il proprio rapporto con lui, per via proprio di quel rapporto con l'italiana che, all'epoca, pur non stando più con Seal comunque era sempre presente nella sua vita - e per le sensazioni di Alexis, ben oltre il limite del rispetto che avrebbe dovuto osservare per l'impegno dell'Erbologo con lei.
In ogni caso non poteva né voleva dimostrarsi scortese con lui - non era colpa sua se Typhon aveva preferito Arianna, al massimo poteva averlo consigliato in tal senso - per questo quando Desmond le si avvicinò, Alexis si alzò dalla sedia e lo baciò di rimando nel modo classico europeo, percependo però a sua volta quella sorta di scossa lievissima tra loro; non essendo di grado alto nella connessione col proprio Elemento non poté comprendere che si trattasse di una Ignis, e poi anche tra persone normali capitava di darsi la scossa, quindi non ci vide nulla di troppo strano.
Schiuse la bocca, comunque, per congedarsi dagli zii del ragazzo e lasciarli liberi di stare con lui, quando fu proprio quest'ultimo a fermarla, interrompendola prima ancora che potesse emettere il primo suono.

No no, stai ferma là!
Tanto comunque volevo solo fare un saluto alla svelta, me ne sarei andato all'istante, figurati.


Ragazzi, a noi fa davvero piacere stare in vostra compagnia ma dovremmo chiedervi proprio di andare.
Domattina mia moglie deve andare a fare delle visite in ospedale e deve ritirare il numero alle 05:30.
In un'altra occasione avremmo fatto anche più tardi, lo sapete, però...


Ehi zio, ma stai scherzando?
Mi levo immediatamente dalle palle, la salute di zia prima di tutto!


Desmond ha ragione, e poi tanto anch'io sarei dovuta comunque andarmene tra pochissimo visto che domani lavoro…

Commentò Alexis, e non stava nemmeno mentendo - soprattutto perché, per portare un po' avanti i propri esperimenti in santa pace, doveva attaccare come minimo alle 7.30, due ore prima rispetto al suo effettivo orario di lavoro.

... Che dici, ci facciamo due passi?

Ah… certo…

Rispose la Parker, capendo piuttosto alla svelta che quello era un modo per tranquillizzare Caesar ed Eveleen sul non doversi sentire in colpa per averli mandati via piuttosto bruscamente: si volse dunque verso i due adulti e li abbracciò forte, con un sorriso affettuoso e forse vagamente emozionato sulle labbra.

Sono stata davvero felice di vedervi, e prometto che tornerò presto… voi scrivetemi il più possibile, d'accordo? - li strinse forte ancora una volta, dopodiché recuperò il giacchetto di pelle che si era portata appresso, e si lasciò condurre, probabilmente con Desmond accanto, fino alla porta - Buonanotte, e riguardatevi!

Esclamò loro, osservando la porta chiudersi lentamente e sospirando, stringendosi nelle spalle: l'aria era fresca la sera, ovviamente, e considerando che si sentiva anche in imbarazzo tremendo, pareva quasi spontaneo che non si sentisse proprio al massimo della forma; aveva indossato, quella sera, dei jeans neri con delle scarpe da ginnastica color carta da zucchero, una camicetta dello stesso colore delle scarpe e un giubbotto di pelle nera sopra, un look molto semplice per lei che, comunque, non era mai stata capace di mettersi troppo in tiro.

Allora… - cominciò a dire mentre muoveva i primi passi dalla porta opposta a quella dell'abitazione dei genitori di Typhon - Come stai? Ho sentito che la tua band va forte, e che recentemente avete arruolato una nuova cantante…

In fondo qualche convenevole potevano pure scambiarselo prima di congedarsi, sempre ammesso che a Desmond andasse e non volesse, piuttosto, salutarla subito per tornare alle proprie faccende.
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Messaggioda Desmond » 02/05/2014, 21:35

Desmond ha ragione, e poi tanto anch'io sarei dovuta comunque andarmene tra pochissimo visto che domani lavoro…
... Ah… certo…


Inizialmente, la Delfinazzurro parve non cogliere il messaggio sottinteso all'occhiata che le rivolse Desmond, ma era anche vero che non conoscendosi praticamente per nulla, era anche normale che non si intendessero alla perfezione.
Fortunatamente comunque, l'ingegno e la testa della ragazza la aiutarono a tradurre più facilmente la proposta del ragazzo come un invito a non far sentire in colpa i genitori di Typhon e lasciarli tranquilli che non era colpa loro il termine della serata per i due giovani.
Alexis si alzò in piedi ed iniziò a salutare l'ex famiglia, stessa cosa che fece anche il Capo Band degli S.D. con un po' più di confidenza e serenità in volto. Evidentemente la Parker si stava sentendo parecchio a disagio con il cugino dell'ex fidanzato vicino.
Per qualche secondo, Flynn si chiese se nel corso di quei mesi da single la Ricercatrice avesse trovato un altro ragazzo al quale avvicinarsi e con il quale instaurare un buon rapporto, ma non notò alcuna fede al dito o comunque secondo le sue impressioni quello non era l'atteggiamento di una femmina innamorata o nel bel mezzo di una relazione: forse si stava frequentando alla buona con qualcuno ma niente di che.
Una volta usciti entrambi dalla abitazione di Caesar ed Eveleen, camminarono per qualche metro, raggiungendo la zona dei giardinetti, o almeno, le transenne di ferro che separavano il verde dalle strade, così da evitare che i bambini finissero fuori accidentalmente.
L'Ignis si volse, mettendo le mani in tasca, e la prima a parlare fu proprio lei, Alexis: si era fatta più coraggiosa, evidentemente.

Allora… Come stai?
Ho sentito che la tua band va forte, e che recentemente avete arruolato una nuova cantante…


In generale sto bene, in questo momento invece ben più rilassato di te...
Hai sentito o ci hai sentito?
... In effetti no, non ti vedo molto come tipa che sente il nostro genere, comunque si, Regina Jones va forte, degna sostituta di Vera.


Una piccola folata di vento giunse da dietro la schiena del ragazzo ma il suo corpo protesse il viso dell'Acuan da quella carezza aerea un po' fresca.
Tempo buonissimo, stelle visibili, atmosfera placida e calma, inoltre la temperatura non era bassissima, forse stavano sui 15°- 16°.
Non era semplice rapportarsi con lei, lui che comunque nel corso del tempo l'aveva chiamata troppo spesso "santarellina", "chierichetta", "Miss se vedo un uccello svengo" e via dicendo, però bisognava che ammettesse in tutta onestà che tendenze sessuali a parte, era comunque una ragazza degna di tutto rispetto in quanto a fascino e bellezza in generale. Occhi grandi e luminosi, labbra morbide, pelle candida, voce melodiosa e angelica. A dirla tutta tutta tutta la preferiva anche ad una Aryanne come tipo, anche se l'italiana aveva un seno poco più piccolo che quindi rientrava nelle sue passioni segrete mai confessate nemmeno alla Longarno. Insomma, adesso comprendeva pienamente perché Typhon spesso e volentieri gli diceva "se la vedessi capiresti perché ho fatto tanta fatica a scegliere, è cambiata molto, è diventata... beh, non so come illustrartela a parole, niente, la devi per forza vedere altrimenti non capiresti!"... e adesso capiva, cazzo se capiva.
Ad ogni modo, il silenzio stava regnando anche troppo sovrano e quello non era un bene. Gli dispiaceva farle pensare che voleva andarsene così presto senza nemmeno degnarsi di considerare la di lei compagnia come adeguata per trascorrere qualche minuto insieme, quindi cercò di smuovere il cervello, leccandosi le labbra e prendendo un bel respiro.

E invece la tua corsa al MagiNobel per la scienza come procede?
"MagiBioGenetica Sperimentale"... Ricordo bene?
Quanti siete in laboratorio? Tu e l'addetto alle pulizie?


Tentò di fare quella piccola battuta per stemperare un poco la tensione, esibendo un sorriso leggero e tranquillo, forse meno strafottente di quello del cugino ma comunque affabile, sicuro, della persona che non si sente meno di un'altra anche se non svolge chissà quale carriera di concetto.
Intanto, il suo pensiero continuava ad orientarsi in direzione di quella scossa percepita prima. Non era come quelle comuni tra normali esseri umani, lui in quella scossa aveva sentito un'attrazione particolare, una connessione e odiava trovarsi solo al primo stadio dell'elemento elettro.
Si allenava molto spesso, faceva attività di gruppo con quelli di livello più alto, ma evidentemente il Conflux aveva deciso che per il momento doveva sudare ancora e ancora. D'altronde non potevano essere di certo tutti fortunati ad avere un'affinità violenta fin dall'inizio.
Secondo la sua opinione lei era una perfetta Terran, ma era da escludere perché comunque il cugino lo era e non gli aveva mai parlato del fatto che anche la ex fidanzata facesse parte del suo gruppo, ed essendo Seal un tipo molto discreto mai gli avrebbe rivelato se lei fosse parte dell'altra Gilda, ovvero gli Acuan, che comunque le stavano ugualmente bene adesso che ci pensava adeguatamente.
Decisamente troppe pippe mentali che non facevano bene a quella conversazione già di per sé molto difficile da svolgere, col rischio che potesse diventare non solo pesante ma anche sterile. Meglio focalizzarsi sulla chiacchiera e smetterla di fare congetture inutili.

... Senti Alexis, lo so che non sono la persona più adatta per fare certe domande ma...
Insomma, come va? Hai superato la botta?
Colui-che-non-deve-essere-nominato mi ha detto che al negozio non vi incrociate praticamente più!
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Desmond
Ignis Fulmen
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Messaggioda Alexis » 03/05/2014, 13:35

Tutto avrebbe pensato, tranne che ritrovarsi di fronte a Desmond, il cugino del suo ex: non che ci fosse nulla di male, ma immaginando quanto un tipo come lui potesse essere impegnato non credeva fosse prassi comune che passasse a trovare gli zii - manco i genitori - una domenica qualsiasi, per di più a quell'ora di sera.
Ovviamente però non poteva dimostrarsi scortese nei confronti dell'Ignis, anche perché non le aveva mai fatto niente: non si erano mai parlati molto, erano sempre stati piuttosto a distanza l'uno dall'altra senza mai approfondire la loro conoscenza, ed era quasi sicura che Flynn ogni tanto l'avesse presa in giro per il proprio modo di fare, magari chiamandola "angioletta" o altro come faceva Arianna… non lo biasimava nemmeno troppo per questo, ma di sicuro quell'ipotetico particolare non favoriva una conversazione tra i due.
Comunque, visto che non riusciva ad essere maleducata nemmeno quando voleva, figuriamoci quando non voleva, Alexis decise di rompere il ghiaccio chiedendogli come stesse, e facendo un commento blando sulle ultime novità che avevano riguardato i Saber Dynamos.

In generale sto bene, in questo momento invece ben più rilassato di te…

Ah, beh… sì, lo immagino.

Mormorò la Parker con un lieve sorriso imbarazzato.

Hai sentito o ci hai sentito?

Sì, vi ascolto ogni tanto.
Non posso dire di essere una fan accanita, ma mi piacciono molte vostre canzoni… perché, non pensavi potessi ascoltare la tua band?


... In effetti no, non ti vedo molto come tipa che sente il nostro genere, comunque si, Regina Jones va forte, degna sostituta di Vera.

Regina Jones… non faceva parte del Coro della Cyprus?

Domandò Alexis: si ricordava quel nome perché quando c'era stata la prima sfida tra la scuola americana ed Hogwarts, l'amichevole, Typhon stava ancora con lei, e le aveva raccontato per filo e per segno che tipi fossero gli avversari e chi fossero nello specifico, ed erano cose che l'ex Delfina non aveva dimenticato - come in effetti non aveva dimenticato nulla che riguardasse l'allora fidanzato.
Subito dopo, comunque, il silenzio cadde nuovamente tra loro: un silenzio pesante, denso, al punto che sembrava lo si potesse tagliare col coltello; lei non sapeva cosa dire, non essendosi mai approcciata a Desmond da sola, e nemmeno l'Ignis pareva avere molte idee su come proseguire la conversazione. Non che fossero obbligati, in effetti avrebbero potuto anche congedarsi e finire lì il discorso, tanto Alexis sapeva bene di non essere il tipo di persona con cui lui poteva aver piacere di parlare - troppo seria, troppo timida, troppo tutto.

E invece la tua corsa al MagiNobel per la scienza come procede?

Direi che di strada da fare ne ho ancora tantissima…

Commentò la Parker di rimando, facendo spallucce ma apprezzando comunque lo sforzo dell'altro - perché per lei era tale - d'interessarsi al suo lavoro.

"MagiBioGenetica Sperimentale"... Ricordo bene?
Quanti siete in laboratorio? Tu e l'addetto alle pulizie?


Sì, ricordi bene, e no, praticamente l'addetto delle pulizie sono direttamente io, visto che il mio superiore crede che le mie ricerche siano solo un gioco… - commentò con uno sbuffo leggero, rendendosi conto solo in un secondo momento che probabilmente l'ultima cosa che Desmond voleva era stare ad ascoltare lei e le sue peripezie lavorative - Scusami, non voglio annoiarti… sono solo un po' tesa.

E questa volta non c'entrava lui, bensì l'essere scambiata per la donna di servizio che se non riordinava gli archivi allora doveva pulire, invece di avere la possibilità di portare avanti le proprie ricerche come tutti.
Nuovamente, il silenzio cadde tra loro, facendo intendere ad entrambi che insomma, decisamente non era semplice rapportarsi l'uno con l'altra: per evitare altro imbarazzo, Alexis schiuse le labbra così da salutare l'altro e smaterializzarsi all'entrata del villaggio… ma ancora una volta fu Desmond a precederla.

... Senti Alexis, lo so che non sono la persona più adatta per fare certe domande ma...
Insomma, come va? Hai superato la botta?
Colui-che-non-deve-essere-nominato mi ha detto che al negozio non vi incrociate praticamente più!


Sembrò inizialmente perplessa, quasi non avesse capito a chi Flynn si stesse riferendo… poi, lentamente, sorrise, lasciandosi anche andare ad una lieve risata divertita.

Ti ringrazio per la delicatezza, davvero… - rispose inizialmente, stringendosi poi nelle spalle - Sto bene. È stata molto dura all'inizio, ma concentrarmi sul lavoro mi ha aiutato molto, ed ora… diciamo che mi sono lasciata quanto successo alle spalle.
Però, sai, preferisco comunque non incontrare ancora Typhon, per il momento… e puoi chiamarlo per nome, a proposito
- tanto per rassicurarlo - Non lo odio, a dire il vero non l'ho mai odiato… ma non riuscirei a gestire un incontro con lui, e visto quanto sia importante per me ora non solo il mio lavoro al Centro di Ricerca, ma anche allo Sheliak&Vega, non posso permettermi di venire destabilizzata emotivamente.

Non era sicura che Desmond potesse capirla, forse l'avrebbe presa per una femminuccia emotiva senza un minimo di spina dorsale, ma lei aveva bisogno per forza di tranquillità se voleva davvero fare carriera e poter arrivare a qualche scoperta scientifica di rilievo, e non ci sarebbe riuscita, ancora, se avesse incontrato Typhon.

E visto che stiamo parlando di argomenti piuttosto scomodi… non sei costretto a rimanere qui ad intrattenere una conversazione con me - gli disse subito dopo, l'ombra di un sorriso sul volto - So di non essere esattamente la tua idea di persona ideale per chiacchierare, quindi… non preoccuparti, puoi tornare ai tuoi impegni senza timore di ferirmi. Davvero.
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Messaggioda Desmond » 03/05/2014, 18:10

Sì, vi ascolto ogni tanto.
Non posso dire di essere una fan accanita, ma mi piacciono molte vostre canzoni… perché, non pensavi potessi ascoltare la tua band?


... In effetti no, non ti vedo molto come tipa che sente il nostro genere, comunque si, Regina Jones va forte, degna sostituta di Vera.

Regina Jones… non faceva parte del Coro della Cyprus?

E' esatto.
Una voce davvero formidabile, devo ammetterlo.
Non troppo primadonna, solare, professionale e gnocca quanto basta per attirare il pubblico maschile!


Perché comunque anche quello era molto importante per una band, ovvero la visibilità data dalla bellezza dei suoi componenti.
Spesso la buona musica non bastava e necessitava anche di una piccola spinta estetica, soprattutto per conquistare quelle fette di ascoltatori meno pignoli o meno fissati con i generi precisi. Era un mondo strano quello dell'intrattenimento musicale, questo Desmond lo sapeva molto bene, ma allo stesso tempo non sarebbe mai stato schiavo di esso, infatti mai avrebbe assunto una cantante splendida con poco talento. Cercava sempre il bilanciamento delle due cose, insomma, quel famoso Equilibrio che tanto nella vita segreta si trovava a difendere assieme agli altri Ignis.
Nel frattempo invece, era ancora un mistero che anche la ragazza davanti a lui appartenesse a quella protezione del Conflux sopracitata, una giovane non solo molto affascinante ma anche estremamente brillante e laboriosa, con sogni di ricerca molto particolari, spesso anche visti con scetticismo dai colleghi.

Sì, ricordi bene, e no, praticamente l'addetto delle pulizie sono direttamente io, visto che il mio superiore crede che le mie ricerche siano solo un gioco… Scusami, non voglio annoiarti… sono solo un po' tesa.

Lo sai? Anche i miei compagni di scuola, quando dissi loro che avrei formato una band, mi risero in faccia...
Per i miei genitori inizialmente quello era soltanto un "gioco", una passione si interessante ma con poche probabilità di riuscita.
Infine, quando entrai nel settore, molti big già da tempo nel panorama musicale mi fissavano con scetticismo, denigrando il mio lavoro.
... Beh, andando avanti nel tempo ho scoperto che nella maggior parte delle volte le persone che non sono nella nostra vita attivamente o affettivamente cercano di buttarci giù e scoraggiarci perché invidiose del nostro ingegno, del nostro valore, intimorite dalle nostre qualità, incolpandosi segretamente per non aver avuto quell'idea prima di noi.
Non essere tesa e poi non mi annoi affatto, ci sono passato prima di te e sono lieto di darti qualche consiglio, anche se i nostri campi di lavoro e di sforzo sono decisamente diversi.


Affermò con decisione, facendole un occhiolino, appoggiandosi alla ringhiera di metallo così da trovare un punto per rilassare la schiena.
Chiacchierare con lei stava diventando insolitamente interessante ed anche piacevole, una sorpresa bella e buona in effetti, ma tanto meglio.
La guardò con un'intensità tutta particolare, forse volendo cogliere in lei qualche consapevolezza nuova, sperando che le sue parole l'avessero aiutata a sentirsi meglio, a tirarsi su di morale, ad affrontare quella realtà con qualche porzione di coraggio in più, come era accaduto a lui qualche anno prima quando i Saber Dynamos non erano altro che un gruppo di spalla che accompagnava quelli osannati dalle folle, dagli stadi ghermiti.
Osservando quella marea di gente che applaudiva e cantava, Desmond scambiava occhiate con tutti i membri degli S.D. e scorgeva in essi quella stessa luce di triste speranza che significava dispiacere per non essere loro il motivo di quel mucchio di fan sfegatati ed emozione per trovarsi sul cammino che forse li avrebbe indirizzati un giorno verso un orizzonte molto simile, un orizzonte che adesso sembrava sempre più limpido e vivido.
Trattando invece di argomenti molto più semplici ed anche seri, Flynn decise di fare una domanda molto specifica alla ragazza, alla ex Delfinazzurro, ovvero come stesse vivendo di quei tempi la rottura con il cugino e se ormai l'avesse superata. Per fortuna la risposta fu piuttosto positiva, un passo avanti, almeno per la Parker.

Ti ringrazio per la delicatezza, davvero… Sto bene.
È stata molto dura all'inizio, ma concentrarmi sul lavoro mi ha aiutato molto, ed ora… diciamo che mi sono lasciata quanto successo alle spalle.
Però, sai, preferisco comunque non incontrare ancora Typhon, per il momento… e puoi chiamarlo per nome, a proposito.
Non lo odio, a dire il vero non l'ho mai odiato… ma non riuscirei a gestire un incontro con lui, e visto quanto sia importante per me ora non solo il mio lavoro al Centro di Ricerca, ma anche allo Sheliak&Vega, non posso permettermi di venire destabilizzata emotivamente.


Comprensibile, certo...

E visto che stiamo parlando di argomenti piuttosto scomodi… non sei costretto a rimanere qui ad intrattenere una conversazione con me.
So di non essere esattamente la tua idea di persona ideale per chiacchierare, quindi… non preoccuparti, puoi tornare ai tuoi impegni senza timore di ferirmi.
Davvero.


Desmond inarcò il sopracciglio abbastanza perplesso, rimanendo in silenzio per alcuni secondi, poi, da un momento all'altro... scoppiò in una piccola risata assolutamente divertita, scuotendo la testa e dandosi uno schiaffo sulla fronte, suscitando forse un poco di curiosità nella Ricercatrice.

Ma dico, lo senti o no come parli?
"Non sei costretto a rimanere"... "Senza timore di ferirmi"... Prego?


Si avvicinò a lei e le posò entrambe le mani sulle spalle, fissandola attentamente con un sorriso morbido e sereno, di quelli un po' strafottenti alla Flynn/Seal maniera, solo che il suo era parzialmente più allegro e meno stronzo, in questo forse si differenziavano i due ragazzi.

... Alexis, se veramente mi fossi trovato a rompermi le palle, te lo avrei detto o avrei trovato una scusa prima.
Non essere così insicura della tua capacità di "intrattenere" il prossimo.
Ci stiamo facendo una chiacchierata e devo dire che, contro ogni aspettativa, parlare con te lo sto trovando stimolante.
... Al massimo, sei tu a dovermi dire quanto ti va di continuare a conversare, visto che sai, forse in parte ti ricordo una persona che ti ha fornito non poca sofferenza... Uhm?
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Messaggioda Alexis » 03/05/2014, 20:12

E' esatto.
Una voce davvero formidabile, devo ammetterlo.
Non troppo primadonna, solare, professionale e gnocca quanto basta per attirare il pubblico maschile!


Fece un mezzo sorriso ironico a quell'ultima battuta: già, la bellezza... per lei non aveva importanza che un cantante fosse bello o brutto, perché doveva essere la sua voce a conquistarla e farla sognare, ma evidentemente le case discografiche non la pensavano così, ed era una cosa veramente triste.
Anche Ariel Jiménez, ex Grifondoro nonché sua amica, si sfogava spesso con lei dicendole che temeva di non essere abbastanza bella per essere notata, e per Alexis era una vera follia visto quanto cavolo fosse brava vocalmente, aveva una voce pazzesca!
Certo era che Desmond non aveva alcuna colpa se il mondo girasse in quel modo, e non poteva pretendere che lui infrangesse le regole non scritte del panorama musicale solo per una questione di principio, perché una persona sola, pur cambiando, non avrebbe portato ad alcun risultato: certo, era anche vero che bastava un singolo gesto per cominciare una rivoluzione, ma considerando che i fans per primi erano attirati anche dai fisici dei cantanti e musicisti e non solo dal loro talento, a che pro sforzarsi tanto?
Lasciò perdere dunque quel discorso, trovando comunque sorprendente che Regina si fosse rivelata una persona tanto positiva - Typhon non gliel'aveva descritta in termini entusiastici, ma forse era anche per la questione personale che c'era tra loro in quanto appartenenti a cori nemici - e considerandosi felice per Flynn, perché di sicuro così il suo lavoro ne avrebbe giovato.
Il lavoro della Parker, invece, pur essendo per lei molto stimolante, spesso si rivelava una non indifferente fonte di stress, soprattutto quando il suo supervisore sembrava volerla umiliare in qualsiasi modo possibile: tuttavia non voleva annoiarlo con certi discorsi, per questo gli chiese scusa con un velo d'imbarazzo.

Lo sai? Anche i miei compagni di scuola, quando dissi loro che avrei formato una band, mi risero in faccia...
Per i miei genitori inizialmente quello era soltanto un "gioco", una passione si interessante ma con poche probabilità di riuscita.
Infine, quando entrai nel settore, molti big già da tempo nel panorama musicale mi fissavano con scetticismo, denigrando il mio lavoro.


Sbatté le palpebre, non del tutto sicura di aver capito dove l'altro volesse arrivare e preferendo, per questo, lasciarlo parlare così da comprendere appieno il suo discorso.

... Beh, andando avanti nel tempo ho scoperto che nella maggior parte delle volte le persone che non sono nella nostra vita attivamente o affettivamente cercano di buttarci giù e scoraggiarci perché invidiose del nostro ingegno, del nostro valore, intimorite dalle nostre qualità, incolpandosi segretamente per non aver avuto quell'idea prima di noi.

Ora sì che capiva cosa volesse dire, e vedendola da quel punto di vista chissà, forse aveva anche ragione... per quanto non ce lo vedesse proprio uno come Ando Nakamura, praticamente un genio del campo, essere invidioso o timoroso delle capacità dell'ultima arrivata.

Non essere tesa e poi non mi annoi affatto, ci sono passato prima di te e sono lieto di darti qualche consiglio, anche se i nostri campi di lavoro e di sforzo sono decisamente diversi.

Non credo tu sia un esperto di Magi-biologia cellulare applicata a fusioni di polimeri di DNA di umani e creature magiche... o sbaglio? - domandò ironicamente Alexis, mettendosi le mani nelle tasche del giacchetto di pelle: non voleva prenderlo in giro né tantomeno sminuirlo, ma trovava difficile che lui potesse darle qualche consiglio utile, così come lei non sarebbe mai stata in grado di darne a lui, ovviamente - Comunque sto sviluppando una teoria secondo la quale è possibile fondere magicamente delle particelle di DNA di una creatura magica con quelle di un essere umano - mago, ovviamente - rendendo dunque possibile la creazione di esseri che sono un incrocio delle due razze, con un cervello senziente ed una potenza magica fuori dal comune.
Al mio supervisore sembra una follia, ma io so... sono sicura che sia possibile.


Non pronunciò nulla riguardo i Mezzi-Draghi che si erano presentati ad Hogwarts, ma era chiaro che fossero stati loro gli "ispiratori" della teoria di Alexis, ed era su quell'idea che l'ex Delfina aveva cominciato a lavorare, incessantemente, dal primo giorno in cui aveva messo piede al Centro di Ricerca di Oslo.

Così cerco di lavorarci sopra ad ogni attimo libero... ma il signor Nakamura, il mio supervisore appunto, sembra volermi far desistere da qualsiasi tentativo di portare avanti questo progetto, anche se non toglie del tempo alle mie normali mansioni!
È arrivato persino a chiedermi di pulire la sala conferenze come se fossi la donna delle pulizie... senza offesa per chi fa questo mestiere, ma non è per quello che mi hanno assunta come ricercatrice!


Sbottò l'Acuan, con uno sbuffo infastidito che le fece gonfiare le guance ed assumere una posa molto dolce e buffa al tempo stesso: subito, comunque, cercò di recuperare la calma, perché altrimenti c'era davvero il rischio di annoiare Desmond a morte.
Il problema era che non appena uno dei due smetteva di parlare, tra loro scendeva un silenzio pesante e piuttosto carico d'imbarazzo: fu l'Ignis a recuperare, però, chiedendole subito qualcosa su Typhon: Alexis, però, se l'era ormai lasciato alle spalle, preferendo comunque non rivederlo per evitare colpi alla sua ritrovata - recentemente - stabilità emotiva.
Tuttavia era convinta che uno come Desmond di sicuro avesse di meglio da fare che perdere tempo a stare lì con lei, per questo pensò fosse giusto e gentile, da parte sua, rassicurarlo che poteva anche andarsene... la risata che ricevette in risposta, però, non fu esattamente ciò che si sarebbe aspettata di sentire.

Mi stai... prendendo in giro?

Domandò l'ex Delfina, confusa.

Ma dico, lo senti o no come parli?
"Non sei costretto a rimanere"... "Senza timore di ferirmi"... Prego?


Sobbalzò nel percepire le sue mani sulle spalle, ma non le dava fastidio quel contatto: al massimo la straniva un po' quel sorriso che le ricordava Typhon, anche se non erano uguali; quello di Desmond era più allegro, per certi versi anche più gentile.

... Alexis, se veramente mi fossi trovato a rompermi le palle, te lo avrei detto o avrei trovato una scusa prima.
Non essere così insicura della tua capacità di "intrattenere" il prossimo.


Già, insicurezza, imbarazzo e timidezza erano i soprannomi perfetti per lei.

Ci stiamo facendo una chiacchierata e devo dire che, contro ogni aspettativa, parlare con te lo sto trovando stimolante.

Contro ogni aspettativa? Ora sì che mi sento meglio... - mormorò la Parker, lo sguardo che si fece per un momento ferito prima di tornare a nascondere qualsiasi sentimento dietro a quegli occhi chiari e profondi, ma nuovamente impenetrabili - Pensavi fossi solo una secchiona senza alcun senso dell'umorismo, forse? Oltre che completamente terrorizzata da qualsiasi approccio sessuale, è naturale.

Non c'era alcuna nota aggressiva nella voce di lei, al massimo forse una palese tristezza, ma almeno per la seconda parte era sicura di averci azzeccato - e non poteva dargli torto, non del tutto; non voleva fare sesso, non voleva spingersi troppo oltre con le coccole intime... ma non perché ne avesse paura.
Aveva degli ormoni come tutte, dei desideri e delle pulsioni come tutte, ma voleva aspettare la persona giusta con cui unirsi di fronte alla Trama in matrimonio prima di lasciarsi andare: perché doveva essere presa in giro da tutti, per questo?
Forse furono proprio quelle parole di Flynn - pronunciate senza alcuna cattiveria, e lei inconsciamente se ne rendeva conto - a farla scattare, facendola parlare successivamente ben più del dovuto/voluto.

... Al massimo, sei tu a dovermi dire quanto ti va di continuare a conversare, visto che sai, forse in parte ti ricordo una persona che ti ha fornito non poca sofferenza... Uhm?

So distinguere te da Typhon, per quanto su molte cose suppongo siate simili... - replicò lei, facendo un piccolo passetto indietro, così da liberarsi dalla presa di lui sulle proprie spalle, per incrociare le braccia al petto in un moto di difesa - La verità è che a prescindere non credo abbiamo molto da dirci... siamo totalmente diversi!
Tu sei evidentemente istintivo, diretto, sfacciato... mentre io sono razionale, timida e riflessiva. Tu fai sesso, penso anche con più di una ragazza
- perché per quanto non volesse dar retta a quello che i giornali scrivevano di lui, per quanto ne sapeva non stava con una persona fissa - e sono piuttosto sicura che non riesca a capacitarti di come una persona possa voler aspettare... mentre invece quella è una certezza importante, per me.
Come lavoro tu ti metti in prima linea per emozionare le persone, per creare un legame con loro su un palcoscenico, mentre io sto dietro le quinte, sgobbando senza farmi vedere da nessuno nel tentativo di effettuare scoperte che possano essere utili al mondo magico...


Si fermò un momento, riprendendo fiato e sospirando lentamente, abbassando gli occhi e sbuffando quasi amaramente prima di alzare di nuovo gli occhi su di lui: sì, c'erano molti punti nei quali, per lei, Desmond e Typhon si assomigliavano, e probabilmente uno di questi era che non c'erano basi nemmeno per una blanda amicizia con lei, perché erano gli uni l'opposto dell'altra - perciò come aveva davvero potuto pensare che con Seal potesse funzionare?

Alla luce di tutto questo, dimmi... di cosa mai potremmo conversare io e te, Desmond?

Non era un tentativo di vittimizzarsi, il suo: le piaceva il proprio modo di essere, la passione che metteva nel proprio lavoro e quanto, per lei, fosse importante, e credeva nei principi morali con cui era cresciuta anche se questi, probabilmente, erano stati parte del motivo per cui lei e Typhon si erano lasciati... ma si sentiva sola.
Non voleva ammetterlo, nemmeno con se stessa, ma ci si sentiva: non aveva ormai da mesi qualcuno con cui sfogarsi, perché i colleghi di lavoro erano semplicemente tali, Ariel doveva preoccuparsi di avviare la propria carriera - e Alexis non voleva tediarla troppo con certi discorsi - ed in quanto ad un fidanzato... chi si sarebbe mai preso una "angioletta secchiona decisamente troppo intelligente e senza alcuna intenzione di fare sesso prima del matrimonio" ?
Una lacrima le cadde inaspettatamente lungo la guancia, fredda perchè l'Elemento dentro di lei la condizionava in modo del tutto autonomo: se l'asciugò velocemente col dorso della mano, dandosi della stupida: ora Desmond avrebbe potuto aggiungere "isterica" alle già molte definizioni di lei.
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Messaggioda Desmond » 03/05/2014, 22:27

Non credo tu sia un esperto di Magi-biologia cellulare applicata a fusioni di polimeri di DNA di umani e creature magiche... o sbaglio?

Dico, mi prendi in giro? Stai forse cercando di offendere la mia intelligenza?
Chi al giorno d'oggi non è ferrato in Magi-biologia angolare applicata a torsioni di poligami di DNA di umani e creature magiche?


E Alexis di certo non avrebbe potuto capire molto facilmente se il ragazzo avesse storpiato le parole apposta oppure se davvero gli fossero venute male alcune espressioni perché totalmente ignorante nella materia studiata da lei. Fatto stava che comunque, un minimo, a giudicare dall'espressione divertita di Flynn, si poteva intuire che un lievissimo accenno di presa in giro c'era eccome.

Comunque sto sviluppando una teoria secondo la quale è possibile fondere magicamente delle particelle di DNA di una creatura magica con quelle di un essere umano - mago, ovviamente - rendendo dunque possibile la creazione di esseri che sono un incrocio delle due razze, con un cervello senziente ed una potenza magica fuori dal comune.
Al mio supervisore sembra una follia, ma io so... sono sicura che sia possibile.


... Uhm.
Il tuo scopo in questo caso quale sarebbe, scoprire solo se è possibile o anche fare degli esperimenti in merito?


Il viso del ragazzo si fece immediatamente più serio e possibilmente il ragazzo divenne molto più recettivo e riflessivo, per un motivo incerto.
Realtà voleva che la sua mente si fosse focalizzata su quanto contrario all'Equilibrio fosse quel tipo di esperimento, quello studio sulla possibile alterazione dell'umano e del magico per creare qualcosa di nuovo. Il Conflux da sempre era la rappresentazione di tutto ciò che era naturale su quella Terra, quindi le parole della Delfina lo misero in allerta non poco, in quanto gildato e quindi difensore del Conflux, e lo spinsero dunque a fare ulteriori domande per assicurarsi che Alexis non stesse diventando una specie di scienziata pazza.

Così cerco di lavorarci sopra ad ogni attimo libero... ma il signor Nakamura, il mio supervisore appunto, sembra volermi far desistere da qualsiasi tentativo di portare avanti questo progetto, anche se non toglie del tempo alle mie normali mansioni!
È arrivato persino a chiedermi di pulire la sala conferenze come se fossi la donna delle pulizie... senza offesa per chi fa questo mestiere, ma non è per quello che mi hanno assunta come ricercatrice!


Non hai modo di riprodurre un piccolo laboratorio dentro la tua abitazione?
Sai, per svolgere le ricerche che vuoi senza l'ombra del supervisore che appena vede cosa stai facendo ti mette in mano la scopa...


Per quanto quello fosse un argomento piuttosto estraneo alle sue competenze, Desmond comunque cercò il più possibile di venirle incontro nei ragionamenti, provando a trovare delle soluzioni che le fossero congeniali e le permettessero di vivere al meglio il settore lavorativo.
Flynn non era un ragazzo stupido o in grado di pensare solo alla musica e alla figa, ma quel tipo di visione era un rischio che correva da sempre, essendo immerso in quel mondo tutto fatto di presunzioni, luoghi comuni, dicerie e quant'altro.
Infatti, non appena scoppiò in una risata riferita allo sproloquio eccessivo della Ricercatrice, non solo venne scambiato per un tipo che passava il tempo libero a prendere in giro il prossimo, ma in più si beccò un'altra serie di parole che lo lasciarono quasi completamente a bocca aperta, metaforicamente parlando. Però dovette ammettere che l'espressione mezza imbronciata fatta prima dalla ragazza fu davvero dolce e molto tenera, quasi bambinesca.

Contro ogni aspettativa? Ora sì che mi sento meglio...
Pensavi fossi solo una secchiona senza alcun senso dell'umorismo, forse?
Oltre che completamente terrorizzata da qualsiasi approccio sessuale, è naturale.


... EH!?

Non afferrò molto bene il concetto: cosa c'entrava il senso dell'umorsimo con l'essere secchiona e con l'approccio sessuale?
L'Ignis scosse il capo appena sconvolto, provando a ricollegare le parti del discorso ma non trovando un effettivo filo conduttore tra loro.
In più, giusto per non farsi mancare nulla, Alexis Parker proseguì ancora analizzando non solo le differenze tra Typhon e il cugino, ma anche tutte le varie motivazioni per le quali loro non avrebbero avuto assolutamente nulla della quale parlare, nulla che valesse la pena prendere come argomento di conversazione per più di dieci minuti, lasciando Desmond a tratti basito, a tratti confuso e a tratti... spaventato.

So distinguere te da Typhon, per quanto su molte cose suppongo siate simili...
La verità è che a prescindere non credo abbiamo molto da dirci... siamo totalmente diversi!
Tu sei evidentemente istintivo, diretto, sfacciato... mentre io sono razionale, timida e riflessiva.
Tu fai sesso, penso anche con più di una ragazza e sono piuttosto sicura che non riesca a capacitarti di come una persona possa voler aspettare... mentre invece quella è una certezza importante, per me.
Come lavoro tu ti metti in prima linea per emozionare le persone, per creare un legame con loro su un palcoscenico, mentre io sto dietro le quinte, sgobbando senza farmi vedere da nessuno nel tentativo di effettuare scoperte che possano essere utili al mondo magico...


...

Alla luce di tutto questo, dimmi... di cosa mai potremmo conversare io e te, Desmond?

Eccolo lì, nuovamente, il silenzio tombale che calò indiscusso dopo quel lunghissimo monologo distruttivo esposto dalla norvegese.
Quella volta però, Desmond non se la sentì di trovare la motivazione adatta per proseguire, per rompere quello status attuale.
La osservò mentre si asciugava una lacrima sfuggente e traditrice, una lacrima che suggeriva moltissimo, una lacrima che dava molti spunti di riflessione, anzi, forse solo uno in particolare: quanto effettivamente stava fingendo la ragazza di aver superato tutto?
Dentro di lei evidentemente non aveva perdonato in parte Typhon per averla lasciata, adducendo come motivazione della rottura il fatto che lei non volesse andare a letto con lui prima del matrimonio, oppure non glielo volesse nemmeno prendere in mano o in bocca, parlando chiaro. Naturalmente considerava Aryanne importante per la vita del Drago, ma si considerava importante anche lei e la sua bontà l'aveva spinta a reprimere quei sentimenti negativi che urlavano però domande a raffica, trovando risposte solo in un raziocinio sterile e arido, non bagnato dai sentimenti, sentimenti che ormai non provava più per nessuno e che nessuno provava più per lei.
Deglutì saliva in abbondanza, il Capo Band, perché era come se la sua gola fosse già pronta a parlare, come se lui fosse già deciso a dare una risposta, eppure no, non fu così. Piuttosto, non disse nulla per un altro poco di tempo e si avvicinò alla Parker... provando ad abbracciarla.
Un abbraccio caldo, un abbraccio gentile, affettuoso, comprensivo, non di quelli che si davano provando o regalando pietà, bensì un abbraccio che nel sottotesto celava un "ssssshhhh, d'accordo, ho capito che stai tanto male, vieni qui, sfogati se vuoi...".
Qualora la ragazza avesse acconsentito a quel contatto, Flynn le avrebbe fatto qualche carezza tra i capelli, respirando il profumo della sua pelle e trovandolo inaspettatamente buono, incredibilmente avvolgente. Una volta concluso quel momento sicuramente particolare, l'olandese tornò a guardare negli occhi Alexis, con espressione calma, pacata ed in più morbida e risoluta.

Il fatto che considerassi contro ogni aspettativa trovare piacevole parlare con te sta alla base di ciò che hai detto poco fa.
Noi siamo individui molto diversi, su moltissimi fronti opposti e dunque, apparentemente non dovremmo avere nulla che sia abbastanza comune e in contatto da permetterci di parlare con interesse e approfindimento.
Eppure nel corso di quelle poche battute iniziate a scambiarci mi sono accorto del contrario, un accorgimento in positivo.
Speravo che forse fartelo presente potesse tranquillizzarti, risollevarti su di morale, ma forse mi sarò espresso male, possibile...


Quella fu la prima parte del suo monologo.
Dalla tasca della giacca estrasse un astuccio con dentro delle caramelle molto buone di una nota marca babbana.
Era praticamente sicuro che ella le conoscesse, così senza indugio e senza dare spiegazione, gliene porse una, invitandola a prenderla.
Così, mentre ella fosse stata intenta a gustarsi gli zuccheri del piccolo prodotto dolciario, egli avrebbe potuto proseguire il discorso.

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E' vero, probabilmente non concepisco il tuo bisogno di aspettare il matrimonio prima di darti "alla pazza gioia".
Però forse non hai mai pensato che possa accettarlo, che non ti debba porre domande inutili, archiviare che siamo su due posizioni diverse ma senza fare polemica, perché ognuno ha i propri concetti, i propri riti e le proprie idee e non è detto che tutto il mondo condivida, dico bene?
D'altronde, non penso nemmeno che tu ti metta a chiamare "mignotte" le altre ragazze che si concedono ai fidanzati prima delle nozze, no?
Riguardo il lavoro è vero, agiamo su due fronti che definirli opposti sarebbe un eufemismo... ma io dico anche: prova a ragionarci.
Si certo, io sono in prima linea e tu dietro le quinte, ma non facciamo entrambi qualcosa propedeutico al benessere dell'uomo?
Tu stai studiando, stai ricercando delle nuove vie anche mediche per garantirgli la salute e la difesa, io mi sto applicando per rasserenare loro lo spirito e suscitare in loro delle emozioni. Tu gli garantisci la felicità, io faccio altrettanto, seppur con altri mezzi.


Non appena la Parker ebbe finito di mangiare la caramella, Desmond ne prese di corsa un'altra e gliela mise davanti alle labbra gonfie e carnose, spingendo col dito affinché facesse un bis forzato, non ammettendo repliche di alcun genere. Poi, proseguì per l'ultima volta.

Spesso forse ti viene da chiederti perché lui abbia fatto quella scelta.
Non ti capaciti del motivo, anche se ormai lo hai afferrato e somatizzato con malessere e depressione.
Anche a me è avvenuta una cosa simile, con un'altra persona, una persona che ha scelto qualcun altro, per motivi inizialmente a me ignoti.
Certo, non è detto che tutte le scelte siano quelle giuste, nessuno è onnisciente.
Posso garantirti però che so cosa significa soffrire e trattenere tutto dentro andando avanti ogni giorno sapendo che non ci si può buttare nel letto a crogiolarsi nel dolore e della rassegnazione perché altrimenti la vita non ci aspetta e noi non possiamo permetterci di farci aspettare.
Magari mi sto sbagliando, magari non ho detto nulla di esatto ed ho sparato solo un mucchio di stronzate... ma se non fosse così...


E se in ella avesse scorto un accenno di conferma che non stava sbagliando così tanto...

... Alla luce di tutto questo, dimmi... sei sicura che io e te non abbiamo proprio nulla del quale parlare, Alexis?
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Messaggioda Alexis » 03/05/2014, 23:39

Dico, mi prendi in giro? Stai forse cercando di offendere la mia intelligenza?
Chi al giorno d'oggi non è ferrato in Magi-biologia angolare applicata a torsioni di poligami di DNA di umani e creature magiche?


Inarcò un sopracciglio, sbuffando appena per non commentare quella simpatica presa in giro da parte di Desmond: era per quello che non aveva voluto parlargliene prima, proprio perché non era il classico tipo di lavoro che chiunque svolgesse, o di cui perlomeno si sentisse parlare facilmente.
Al contrario, Alexis lavorava in un campo del tutto sperimentale e sconosciuto alla quasi totalità del mondo magico per la sua complessità, per l'assenza di certezze... e perché, apparentemente, non risultava utile a nessuno. In ogni caso, visto che Flynn - per vero interesse o semplice gentilezza - le aveva assicurato che non si sarebbe annoiato, l'Acuan cercò di spiegargli brevemente e con parole semplici su cosa lavorasse, sottolineando quanto per lei fosse possibile arrivare al risultato da lei teorizzato perché l'aveva visto coi propri occhi - particolare, quello, momentaneamente omesso.

Uhm.
Il tuo scopo in questo caso quale sarebbe, scoprire solo se è possibile o anche fare degli esperimenti in merito?


Mi stai chiedendo se voglio creare un Ibrido? - domandò di rimando Alexis, assumendo anche lei un'espressione più seria e grave - Non mi azzarderei mai a fare una cosa del genere, Desmond, sarebbe come... offendere e tradire l'Equilibrio del mondo, dell'universo... di tutto ciò che è stato creato naturalmente.

E chissà che, da quelle parole, se unite alla sensazione percepita prima, l'Ignis non potesse intendere qualcosa di più specifico sul dubbio che prima l'aveva assillato, e che riguardava l'appartenenza della Parker o meno ad una Gilda.

Al contrario, vorrei capire se, incontrandone uno, ci sia possibilità d'invertire il processo, e restituire a ciascuno la propria natura.

Perché quei Mezzi-Draghi erano sì dei mostri, ma inizialmente niente più di un mago qualsiasi e di un povero Drago, incapaci entrambi di sottrarsi alla pazzia - ed in parte forse anche genialità - di qualche scienziato ben più avanti di lei.

Senza contare che, comunque, potrebbe essere possibile non modificare l'essere umano, il mago in questo caso, ma sfruttare le capacità di alcune creature sia magiche che non per migliorarne la vita: pensa alla capacità che hanno le lucertole di rigenerare la propria coda... ed immagina se fosse possibile isolare le cellule del loro DNA che possiedono questa capacità, e trasferirle nell'uomo.
Renderei gli esseri umani in grado di guarire autonomamente dalle mutilazioni o dalle malattie, migliorerei le loro vite in maniera esponenziale!


Non sogni di gloria o di grandezza per se stessa, dunque, ma di aiuto fondamentale per il mondo magico: ecco a cosa mirava Alexis Parker, ecco per cosa cercava di ritagliarsi a lavoro il maggior numero di ore libere, a costo di rimanere nel Centro di Oslo fino ad orari impossibili.

Non hai modo di riprodurre un piccolo laboratorio dentro la tua abitazione?
Sai, per svolgere le ricerche che vuoi senza l'ombra del supervisore che appena vede cosa stai facendo ti mette in mano la scopa...


Purtroppo no, perché è sul mio posto di lavoro che ho tutte le attrezzature che mi servono... per questo arrivo mediamente due ore prima dell'inizio del turno, e finisco circa altre due, tre ore dopo. Sono gli unici momenti che ho per poter lavorare in santa pace...

E questo forse riusciva a far capire perché fosse così stanca, provata, e stressata, ansiosa, sull'orlo del crollo: un crollo che avvenne quando, in base ad una particolare frase dell'Ignis, Alexis si ritrovò ad esplodere, inondandolo con un fiume di parole.
Il discorso, sostanzialmente, era tanto semplice quanto breve: non c'era ragione di parlare, di conversare e sforzarsi di passare quei minuti insieme, perché erano talmente diversi da non avere assolutamente nulla in comune. Non si rese conto di quanto avesse parlato - e di come lo avesse fatto - fino a che il silenzio non cadde nuovamente tra loro.
Abbassò lo sguardo, sentendo l'imbarazzo e la mortificazione prendere il sopravvento su di lei, e se in quel momento la terra l'avesse inghiottita l'avrebbe considerato un gran favore da parte del Conflux. Cercò di calmare il battito del proprio cuore, decisamente accelerato, con dei respiri lunghi e profondi, mantenendo lo sguardo al terreno: per questo non si accorse di quando Desmond si avvicinò al suo corpo, ma dovette rendersene conto per forza poco dopo, perché sentì le braccia di lui stringerla ed avvolgerla. Spalancò gli occhi a quel contatto improvviso, ma non volle né riuscì a divincolarsi: forse, semplicemente, era troppo stanca per lottare con lui, per spingerlo via.
Non le sembrava un abbraccio dettato dalla pena, e lo ringraziava per questo... ma probabilmente, se anche così fosse stato, non si sarebbe scostata ugualmente: si sentiva stanca emotivamente pur non facendo nulla. La verità era che non aveva mai ricominciato ad essere felice.

Il fatto che considerassi contro ogni aspettativa trovare piacevole parlare con te sta alla base di ciò che hai detto poco fa.
Noi siamo individui molto diversi, su moltissimi fronti opposti e dunque, apparentemente non dovremmo avere nulla che sia abbastanza comune e in contatto da permetterci di parlare con interesse e approfindimento.


E lo pensava ancora, mentre si scostava da lui per volontà di Desmond e lo guardava negli occhi, ma ebbe la furbizia di non pronunciare una sillaba a riguardo, lasciandolo libero di parlare.

Eppure nel corso di quelle poche battute iniziate a scambiarci mi sono accorto del contrario, un accorgimento in positivo.
Speravo che forse fartelo presente potesse tranquillizzarti, risollevarti su di morale, ma forse mi sarò espresso male, possibile...


Quando Flynn le mise di fronte il pacchetto di caramelle, pur apprezzando il gesto, Alexis scosse la testa in un cenno di rifiuto: no, decisamente ora mettere qualcosa nello stomaco, anche di piccolo ed insignificante come una caramella, non le avrebbe fatto per nulla bene.

E' vero, probabilmente non concepisco il tuo bisogno di aspettare il matrimonio prima di darti "alla pazza gioia".
Però forse non hai mai pensato che possa accettarlo, che non ti debba porre domande inutili, archiviare che siamo su due posizioni diverse ma senza fare polemica, perché ognuno ha i propri concetti, i propri riti e le proprie idee e non è detto che tutto il mondo condivida, dico bene?


Sì, forse tu lo accetteresti... in fondo che importanza può avere per te, se non stiamo insieme - non era una polemica la sua, in effetti quelle parole vennero pronunciate a voce bassa, stanca... ma riflettevano quella che per l'Acuan era la verità: non dovendo stare insieme, non dovendosi rapportare a lei in quel modo, poteva anche accettare il suo modo di pensarla, tanto a lui che cambiava? - Ma questo significherebbe che non mi hai mai presa in giro per questo, non importa se con cattiveria o meno: se accetti la posizione di qualcuno non la denigri, che sia per semplice scherzo o per volontà d'umiliare. Tu mi hai mai presa in giro, Desmond?

Non le serviva nemmeno che rispondesse ad alta voce, le bastava che la risposta lui se la desse internamente, e che perlomeno tra sé fosse sincero - perché a lei avrebbe sempre potuto mentire.

D'altronde, non penso nemmeno che tu ti metta a chiamare "mignotte" le altre ragazze che si concedono ai fidanzati prima delle nozze, no?

No, infatti, e qui si ritorna al mio discorso di prima: non le denigro e non le prendo in giro.

Confermò Alexis, senza insistere però sulla domanda precedente: non era una guerra a chi aveva ragione, perché entrambi avevano le loro motivazioni nel dire o pensare determinate cose, dovute sicuramente anche alle rispettive storie passate.

Riguardo il lavoro è vero, agiamo su due fronti che definirli opposti sarebbe un eufemismo... ma io dico anche: prova a ragionarci.
Si certo, io sono in prima linea e tu dietro le quinte, ma non facciamo entrambi qualcosa propedeutico al benessere dell'uomo?
Tu stai studiando, stai ricercando delle nuove vie anche mediche per garantirgli la salute e la difesa, io mi sto applicando per rasserenare l'oro lo spirito e suscitare in loro delle emozioni. Tu gli garantisci la felicità, io faccio altrettanto, seppur con altri mezzi.


....

Non poté ribattere a quelle parole perché in effetti, vedendola dal punto di vista di Desmond, il discorso filava, ma anche volendo dire qualcosa, o confermare che almeno per quella parte del discorso fosse d'accordo con lui, Alexis non ci riuscì, perché il ragazzo praticamente la costrinse a mangiare la stessa caramella dolce che lei aveva rifiutato poco prima: considerando che sputarla non sarebbe stato un gesto molto carino, alla Parker non rimase altra scelta che ingoiarla dopo averla succhiata un po', tanto per non farsela rimanere bloccata in gola - ed era anche buona, solo che quello per lei non era il momento adatto a godersela.

Spesso forse ti viene da chiederti perché lui abbia fatto quella scelta.
Non ti capaciti del motivo, anche se ormai lo hai afferrato e somatizzato con malessere e depressione.


Perché, pensi che per me sia stato così complesso da capire?

Domandò lei in risposta, la voce che s'impregnava di una sfumatura sarcasticamente amara: era così difficile comprendere perché avesse scelto Arianna, il primo amore della sua vita, perfetta per ed in sintonia con lui come nessun'altra, con un'intesa a letto da far invidia anche alle coppie sposate da decenni... invece che lei?
No, per Alexis non lo era affatto.

Anche a me è avvenuta una cosa simile, con un'altra persona, una persona che ha scelto qualcun altro, per motivi inizialmente a me ignoti.

Inarco un sopracciglio a quelle parole, presa in contropiede da quella confessione inaspettata: c'era qualcuna che davvero aveva rifiutato Desmond Flynn? Le pareva impossibile da credere, ma non pensava che l'Ignis arrivasse ad inventarsi una storia del genere solo per farle credere di poterla capire.

Certo, non è detto che tutte le scelte siano quelle giuste, nessuno è onnisciente.
Posso garantirti però che so cosa significa soffrire e trattenere tutto dentro andando avanti ogni giorno sapendo che non ci si può buttare nel letto a crogiolarsi nel dolore e della rassegnazione perché altrimenti la vita non ci aspetta e noi non possiamo permetterci di farci aspettare.
Magari mi sto sbagliando, magari non ho detto nulla di esatto ed ho sparato solo un mucchio di stronzate... ma se non fosse così...


Sospirò, alzando a fatica gli occhi ma sentendosi al tempo stesso in dovere di farlo, perché quella sarebbe stata la risposta non-verbale alla domanda implicita di lui sul fatto che no, non aveva sparato tutte stronzate.

... Alla luce di tutto questo, dimmi... sei sicura che io e te non abbiamo proprio nulla del quale parlare, Alexis?

Non rispose, semplicemente fece un passo indietro e gli diede le spalle, lasciandosi sfiorare il viso dal vento che aveva cambiato direzione, e che le scosse leggermente i capelli facendola sospirare.

... so perché mi ha lasciata.
In realtà credo di aver sempre saputo che sarebbe successo: ogni volta che andava da lei, per passarci del tempo insieme, finivo per chiedermi se sarebbe stata quella l'ultima volta nella quale avrei potuto considerarlo mio.


Ecco, forse era quella la cosa che non aveva mai detto a nessuno, nemmeno ad Ariel che era la persona con cui più si confidava.

Sai, credo anche che non abbiano mai smesso di andare a letto insieme, nemmeno quando Typhon stava con me... - fece un sorriso amaro, ma tanto era di spalle a Desmond che dunque non la poteva vedere - Non avevo alcuna prova, naturalmente, ma era sempre una sensazione che mi strisciava sottopelle, che mi logorava dentro: ogni volta che tornava e mi abbracciava, era come se addosso a lui percepissi il profumo di lei, come un eco lontano, come un ricordo di cosa avessero fatto.
Eppure... non sono mai riuscita a chiederglielo, nemmeno quando mi ha lasciata.


Si sentiva un po' stupida a confessare quelle cose a lui, che probabilmente nemmeno avrebbe voluto ascoltarle... ma visto che Desmond quasi voleva che parlassero, beh, adesso stava venendo accontentato.

Non m'importava che facesse l'amore con lei, non m'importava che la considerasse una parte così importante della sua vita, non m'importava che mi tradisse... mai, nemmeno una volta ho dato importanza a tutto questo, volevo solo che lui alla fine tornasse da me, che dicesse che mi amava e che non mi avrebbe mai lasciata.
Perché io lo amavo Desmond, lo amavo al punto da sentirmi morire dentro e riuscire a sorridere fuori, solo perché lui mi era ancora accanto.


Sentì la voce che s'incrinava pericolosamente, e forse in un altro momento sarebbe stata anche in grado di controllarla... ma non in quell'occasione, non in quel contesto, non dove già parlare risultava difficile, figuriamoci controllare voce e lacrime che, intanto, colavano incontrollate lungo le guance e finivano a terra, di fronte a lei.

Ero disposta a dividerlo con lei per tutta la vita se fosse stato necessario, perché capivo che avesse bisogno della sua presenza, e perché... gli dava qualcosa che io non mi sentivo in grado di donargli, non ancora.
Vivevamo insieme, avevamo parlato di matrimonio... sapere che amava un'altra donna per me era un piccolo prezzo da pagare per poterlo rendere felice, per continuare quel sogno che lui aveva fatto iniziare scegliendo me.
Capisci? Io, Alexis Parker, che venivo scelta...


Si volse verso di lui, le guance bagnate e gli occhi ancora gonfi di lacrime: buffo come avesse creduto di averle consumate tutte... ed invece non era affatto così.

Non pretendevo niente di più di ciò che poteva darmi, volevo solo che lui mi amasse... che continuasse a scegliere me.
Lo trovi stupido, o patetico? Forse lo è... ma era l'unica cosa che desiderassi davvero. Volevo amarlo, volevo essere sua, non mi serviva altro.
Sì, sono stata concentrata sul lavoro nell'ultimo periodo: ma pensavo che l'amore bastasse, che il nostro fosse più forte di tutto, e solo quando mi ha detto che se ne andava, che voleva lei... ho capito quanto fossi stata stupida e cieca.


Abbassò di nuovo gli occhi mentre stringeva le mani a pugno, così forte da conficcare le unghie nella carne e gemere per il dolore: ma non era quello il dolore più forte, così come non era quello a farla tremare; c'erano mesi e mesi di sfoghi repressi che in quel momento sembravano avere solo una gran voglia di esplodere, perché piangere silenziosamente come aveva fatto fino a quel momento non bastava più.

... perché non ha scelto me...

Lo sussurrò, prima di alzare lo sguardo su Desmond, il viso stravolto da una maschera di dolore e lacrime.

Cosa c'è che non va di sbagliato in me? Come posso donare tutta la mia anima a qualcuno, essere disposta a morire per lui, accettare tutto chiedendo solo un po' d'amore in cambio... e ritrovarmi sola?
Dove ho sbagliato, Desmond? Come può la decisione di non voler fare sesso influire così tanto sulla scelta di una persona?


Perché era convinta, dentro di sé, che se si fosse concessa a lui le cose sarebbero andate molto diversamente.

Come si può amare qualcuno così tanto e poi... venire buttati via così, come se non ci fosse più nulla di bello e d'importante tra due persone? Come possono il mio amore e la mia devozione valere così poco, al punto da non contare più nulla da un giorno all'altro? Come... - s'interruppe, la voce che mancava definitivamente e la mano destra che spingeva con forza sulla bocca, quasi a voler reprimere tutto quel dolore che tanto, una volta uscito, l'avrebbe solo lasciata più vuota di prima mentre il volto si abbassava al terreno - ... perché non posso trovare qualcuno che ami solo me, che guardi me come se fossi l'unica al mondo, che non abbia nel cuore nessun'altra al punto da doversi dividere... che si senta completo con me accanto senza bisogno d'altro?

Quelle ultime domande quasi le sussurrò, prima di tornare per l'ennesima volta con gli occhi su di lui.

... perché mi sembra di non chiedere nulla di strano... eppure sono qui da sola, col cuore ancora a pezzi non per quanto successo, ma per come è successo?

Perché per quanto fosse difficile da capire o credere, lei non amava più Typhon, e dunque non stava soffrendo per il fatto che lui l'avesse lasciata... ma per il come. Per il dolore che le aveva provocato, per le promesse infrante, per le bugie silenziose con cui forse l'aveva abbracciata ogni volta, quando tornava da lei dopo essere stato con Arianna.
Era questo, e solo questo, ciò che la uccideva.
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