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da Ferdy » 21/11/2012, 15:49
Forse Jorge non avrebbe potuto definirlo di certo il professore preferito visto che lo aveva aiutato ben poco da quando gli aveva posto quelle due domandine, ma Ferdy non era lì per prendere il giro nessuno, e sperava che nessuno se la fosse mai presa per le sue risposte senza indugi e schiette. In effetti, non era sconosciuto il fatto che a molti piacesse essere preso in giro piuttosto che riconoscere la verità per quanto fosse svantaggiosa.
Quindi non crede che possa essere una perdita di tempo aiutarmi a migliorare nel volo?
L'apprendimento da parte degli alunni è il primo obiettivo che gli insegnanti perseguono, o perlomeno è il fulcro. Che mi piaccia o meno è il mio lavoro. Ma per me è sempre un piacere aiutare un mio alunno.
E così dicendo gli rivolse un occhiolino per tranquillizzarlo ulteriormente. Era troppo teso: lo si notava dalla maniera con cui parlava, dall'insicurezza delle sue parole, ma il discorso di selezionare le parole con cura per paura di sbagliare per lui non valeva. Secondo lui gli studenti per esprimersi al meglio dovevano parlare, dovevano lasciarsi travolgere dai propri pensieri: in quel modo si creava il dialogo. La paura di perdere dieci punti per una parola in più o in meno, non faceva che ostruire la sicurezza degli alunni e il dialogo diventava in tal modo monologo. Era una chiara allusione al modo di fare di alcuni insegnanti, tipo la Vilvarin o Vastnor.
Sono prontissimo a qualche lezione extra… anche teoriche se necessario
Questo è senza dubbio il giusto spirito!
Voglio entrare nella squadra dei Delfini l’anno prossimo quindi devo essere bravissimo.
Risi di nuovo, non per farsi beffe di lui, tutt'altro: era un risata dolce la sua, lo si poteva ben capire
Se ti impegni ce la farai, ne sono certo!
Pensò Ferdy sinceramente. E perché no? Magari anche lui avrebbe fatto successo, anche lui un giorno sarebbe diventato insegnante di Volo. Se la passione c'era, se la fiamma splendeva era un peccato spegnerla. Lui era lì anche per quello: per imparare ad amare un oggetto apparentemente senz'anima, un amico fedele, a far comprendere la malinconia di abbandonare un manico di scopa e utilizzarne un altro. Non esigeva niente dai suoi studenti, solo una cosa: che gli si desse del "Tu".
Ma veramente… cioè… lei adesso è un mio professore…
Ma nessuno sa che sei venuto da me per questa richiesta, no?
Quello era infrangere le regole, certo, ed incoraggiare uno studente a fare lo stesso non era certo positivo, tuttavia un pizzico di infrazione occorreva ogni tanto, giusto per alleggerire il peso della scuola e delle norme.
Uff che confusione…. vabbè facciamo così il “lei” quando ho bisogno del Prof e il “tu” quando parliamo di altro.
Ferdy storse il muso e ondeggiò con la testa come a voler soppesare l'idea, ma notando l'evidente difficoltà del ragazzino acconsentì a quel patto.
Se così ti fa comodo, d'accordo Jorge!
Subito dopo il viso del piccolo studente si fece colmo di speranza e da un occhio all'altro balenava un'evidente senso di furbizia, che era uno dei motivi per cui il Delfino stesse tanto simpatico al Prefetto Corvonero.
Crede che potremmo iniziare subito?
Mmm...
Giusto un volo di prova con una delle tattiche più semplici…
Fece un cenno negativo con il capo, con una smorfia sul viso per comunicargli quanto in realtà fosse dispiaciuto, ma a questo non poteva acconsentire. Andava ben oltre le sue aspettative di infrazione delle regole.
Questo no, temo che dovrai attendere un poco. Domani parlerò del problema alla tua Capocasa che, per quanto possa sembrare severa e dura, ti assicuro che acconsentirà
E questo era quanto: ora, a meno che Jorge non avesse altro da chiedergli, avrebbero potuto fare ritorno insieme al castello. Ferdy doveva finire i suoi compiti, e probabilmente anche Jorge, visto che erano prossimi oramai alla fine dell'anno. I M.A.G.O si facevano sentire, decisamente.
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Ferdy
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da Jorge » 22/11/2012, 12:22
Troppo semplice, troppo disponibile, troppo... poco adulto. Ecco come gli appariva Stone dopo essersi offerto di dargli qualche lezione extra di volo. E dal punto di vista del Delfino quello poteva essere solo una cosa positiva vista la scarsa concezione che nei suoi piccoli dodici anni di vita aveva sviluppato nei confronti dei grandi e soprattutto non esprimeva un giudizio sulla maturità dell'altro. Diffidente di natura, però il Delfino volle assicurarsi di aver compreso bene, ponendo al docente una domanda diretta.
L'apprendimento da parte degli alunni è il primo obiettivo che gli insegnanti perseguono, o perlomeno è il fulcro. Che mi piaccia o meno è il mio lavoro. Ma per me è sempre un piacere aiutare un mio alunno.
Fossero tutti così!
Si ritrovò a pensare il piccolo portoghese, scorrendo mentalmente i suoi professori per vedere in quanti rispondevano a quel ritratto.
Pochi.
Fu la conclusione a cui giunse riferendosi non tanto all'amore riguardo alla materia insegnata quanto il dover avere a che fare con gli studenti. Certo non li aveva testati tutti direttamente ma presto avrebbe posto rimedio a quella sorta di lacuna. All'occhiolino del Corvo ribattè con un ghigno sfrontato e spontaneo, derivante dal fatto che in parte vedeva l'altro come un suo compagno piuttosto che come un suo insegnante. Come se gli avesse letto nel pensiero, subito dopo averlo incoraggiato a provare a entrare nella squadra dei Delfini, Ferdy gli propose di dargli del tu e questo lo mandò un pò in confusione.
Ma nessuno sa che sei venuto da me per questa richiesta, no?
No no non l'ho detto a nessuno.
Assicurò Jorge scuotendo la testa con un'espressione seria in volto. Aveva mantenuto il massimo riserbo su quella visita per paura che potessero prenderlo in giro. Per cosa poi lo sapeva solo lui. La proposta era allettante ma Jorge si conosceva abbastanza bene da sapere che per evitare figuracce o di prendersi troppe libertà con l'altro aveva bisogno di paletti e così propose un compromesso che, a giudicare dalla smorfia che comparve sul viso del docente, non fu molto gradito.
Se così ti fa comodo, d'accordo Jorge!
Un piccolo cenno con la testa di ringraziamento per quella concessione e poi, preso il coraggio a due mani, Jorge provò a osare e così chiese di fare subito un voletto di prova.
Mmm...Questo no, temo che dovrai attendere un poco. Domani parlerò del problema alla tua Capocasa che, per quanto possa sembrare severa e dura, ti assicuro che acconsentirà.
Incapace come un pò tutti i bambini a accettare un no, Jorge si rattristò di fronte a quel rifiuto, mettendo il classico broncio e puntando gli occhietti al suolo. Li rialzò quasi subito però quando comprese che l'autorizzazione doveva venire dalla sua Capa perché voleva dire che forse una speranza poteva anche esserci. Questo però metteva Jorge in una posizione scomoda perché moriva dalla voglia di porre al docente, anzi no al Prefetto studente una domanda di carattere un pò personale ma non si fidava di farlo così, a terra, alla luce del sole dove chiunque avrebbe potuto ascoltarli. Si morse il labbro inferiore, titubante, e alla fine emise un profondo respiro che sapeva di rassegnazione.
Vorrà dire che aspetterò una sua comunicazione - si risolse a dire alla fine - Grazie per la disponibilità Professor Stone, se sta tornando al Castello possiamo tornare insieme così se ti va puoi raccontarmi cosa si prova a essere un giocatore professionista.
Affermò con di nuovo gli occhi illuminati da una luce divertita ed eccitata, dando all'altro del tu proprio come si era ripromesso di fare.
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Jorge
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da Vergil » 24/01/2013, 16:03
| CAMPO DA QUIDDITCH - DOMENICA MATTINA - 10:35 |
Pausa... Pausa... Pausa...
Dopo l'ennesimo giro di campo, Vergil Cartwright dovette per forza dare tregua ai polmoni e alle gambe. No, decisamente non era un tipo atletico, con tutto che a Quidditch non andava troppo male. Tre giri di un campo gigante come quello bastavano ed avanzavano per sfiancarlo a dovere, anche se certo, si sentiva piuttosto deboluccio. Aveva chiesto al professore di Volo e collega prefetto Ferdy Stone di dargli una mano negli allenamenti fisici, in quanto quello era il suo ultimo anno e se voleva sul serio pensare di avvicinare la piuma alla domanda di iscrizione all'Accademia degli Auror, allora bisognava che aumentasse la massa muscolare, che migliorasse le prestazioni, che risollevasse la sua tenuta fisica in toto. Vero era anche che il Corvonero aveva deciso, almeno dal punto di vista di Vergil, di uccidere letteralmente il ragazzo riducendolo ad un cumulo di sudore, secchezza delle fauci e muscoli sbrindellati.
Aaahhh... Aaahhh... Aaahhh...
Si sdraiò a terra a pancia in su fissando il cielo azzurro come se da un momento all'altro dovesse raggiungerlo. La lingua leggermente di fuori e la forte speranza che a quell'ora della Domenica non ci fosse nessuno a guardare quello scempio. Buttava dentro tanta di quell'aria che l'unica cosa positiva che gli venne in mente fu che con molta probabilità la Vireau sarebbe stata felice di vedere il suo netto miglioramento nel controllo dei polmoni e la quantità di fiato buttato fuori durante le esibizioni. Un lato positivo in mezzo ai ventimila negativi che invece affollavano il suo cervello, tra i reumatismi a diciassette anni, i crampi ad ogni passo per tutta la settimana, la vaga possibilità di non riuscirsi a sedere nemmeno sulla tazza la mattina dopo ed il forte sentore che se si fosse mai chinato nei giorni successivi anche solo per allacciarsi una scarpa, avrebbe sentito di certo qualche preoccupante "crack".
Ti ricordo che... L'hai... Promesso... Non... Deve... Saperlo... Nessuno... Anf... Anf...
Molto lentamente e con già qualche piccolo dolore alla schiena e ai polpacci, Vergil ritornò in piedi, volendo a tutti i costi non soccombere alla sua pessima forma fisica trasudante acido lattico anche dai capelli. Mosse le spalle, fece roteare le braccia e riprese a fare qualche saltello sul posto, come gli aveva indicato nei riscaldamenti Ferdy, anche se di sicuro se all'inizio era parso tutto piuttosto facile, ora ad ogni salto sentiva una fitta da qualche parte. No, decisamente il ragazzo non era affatto in forma e da una parte anche per quello ipotizzava che non fosse mai stato troppo visto come il tipo adeguato per la prefetta Ricciardi. Lei era una persona atletica, sempre in forma, e per lungo tempo era stata a contatto e in flirt con Typhon Seal, un giovane che tutto si poteva dire meno che non fosse al meglio della sua muscolatura, pur senza eccedere. Lui invece, beh, era meglio non commentare proprio... Ma quei tempi dovevano finire, e non tanto per Arianna, quanto per il suo futuro.
Ok ok... Ci sono... Ci sono di nuovo! Avanti, dimmi, cos'altro devo fare coach!
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da Ferdy » 25/01/2013, 16:11
[Campo da Quidditch - Domenica - h.10:35]
Possibile che l'unico giorno disponibile per riposare aveva dovuto alzarsi presto? Chiunque avesse visto Ferdy a quell'ora la domenica mattina avrebbe avuto dei dubbi. La domenica non si alzava nemmeno per scendere a colazione, figuriamoci se si sarebbe alzato per andare a fare esercizio fisico? Lui non ne aveva bisogno, il suo programma di allenamento lo salvava da impegnare anche la domenica, fortunatamente. Questa volta l'interessato non era lui, era il suo amico Vergil. Ancora doveva abituarsi dal chiamarlo amico, eppure si, aveva cambiato opinione in merito al Prefetto Tassorosso. Vergil ambiva a diventare Auror, non era un segreto, ma per entrare nell'Accademia si doveva predisporre di alcune caratteristiche, come il corpo atletico. Lui poteva essere un abile mago, ma di certo non aveva il fisico adatto per poter entrare, per cui aveva scelto di sottoporsi al suo allenamento, quello di Ferdy, il quale era molto serio su quel tipo di cose. Chi gli chiedeva aiuto solitamente si pentiva subito dopo due ore di allenamento, ma giunto alla fine dell' "addestramento" gliene avrebbe dato atto, eccome. Era una bellissima giornata di sole, e Vergil gli aveva fatto apprezzare la sensazione di svegliarsi senza pensieri ed avere una giornata così bella davanti. Era a braccia conserte ed osservava il ragazzo che percorreva di corsa il perimetro del campo: doveva ammettere che riusciva a sopportare quel tipo di...
Pausa... Pausa... Pausa...
Come non detto...
Le sue braccia scivolarono lungo i fianchi e prese a camminare in direzione di Vergil, che nel frattempo aveva deciso di stendersi sul manto erboso per recuperare ossigeno.
Non è abbastanza...
Lo ammonì con tono serio. Se fosse stato al posto del Tassorosso, e avesse avuto un altro se stesso ad allenarlo, si sarebbe odiato; diventava davvero insopportabile quando faceva così, ma se lo faceva era solo perché ci teneva davvero. Vergil doveva ottenere dei risultati, ma in quel modo non avrebbe ottenuto niente, buttandosi sull'erba appena la fatica cominciava a farsi sentire.
Primo, devi fare altri dieci giri; secondo, non voglio che tu li faccia tutti di corsa, ma quando sei "troppo", e dico troppo, stanco, non accasciarti a terra. Il recupero si effettua camminando, inspirando con il naso e mai con la bocca, ed espirando con la bocca, altrimenti potresti avere una congestione, ed è molto pericolosa per il cuore. Quando effettui il recupero stoppi il conteggio dei giri, quando ricominci a correre, riprendi il conteggio, ergo, il tuo corpo non deve fermarsi, altrimenti perdi tutto il lavoro fatto.
Gli rivolse un sorriso di incoraggiamento e poi con una mano gli fece cenno di alzarsi. Una volta che Cartwright si fosse alzato, lui si sarebbe diretto alla sua solita postazione ad osservare l'operato del compagno. Poi si ricordò di una cosa e sfilò la bacchetta e con un gesto evocò una cordicella per effettuare i saltelli sul posto.
Una volta che Vergil avesse effettuato con successo i giri di corsa avrebbe affrontato la seconda parte dell'inizio dell'allenamento: i saltelli alternati sul posto.
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Ferdy
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da Vergil » 27/01/2013, 18:24
Non è abbastanza...
Eh, parli bene tu che hai dei polmoni supplementari e i pettorali di ferro! Uff... Ok... Va' avanti con la spiegazione tanto ho capito che nel pomeriggio non mi muoverò dal divano della sala comune...
Primo, devi fare altri dieci giri; secondo, non voglio che tu li faccia tutti di corsa, ma quando sei "troppo", e dico troppo, stanco, non accasciarti a terra. Il recupero si effettua camminando, inspirando con il naso e mai con la bocca, ed espirando con la bocca, altrimenti potresti avere una congestione, ed è molto pericolosa per il cuore. Quando effettui il recupero stoppi il conteggio dei giri, quando ricominci a correre, riprendi il conteggio, ergo, il tuo corpo non deve fermarsi, altrimenti perdi tutto il lavoro fatto.
Annuì semplicemente. Non se la sentiva di contestare, non in un campo dove lui ne sapeva quasi pari a zero e dove Ferdy invece eccelleva. La preparazione atletica era una cosa che lui viveva spesso, tutti i giorni, anche quando non era ritenuta necessaria, invece Vergil dal canto suo si rifiutava anche soltanto di farsi una corsetta di mezz'ora ogni settimana. Sbagliato, largamente sbagliato, ora infatti si stava accorgendo che per essere Auror non poteva sognarsi di rimanere a bivaccare in poltrona sperando che i muscoli si gonfiassero. Reazione, spinta a migliorare, necessità di sentirsi più forti e capaci di superare le avversità, in quel caso nel e sul proprio corpo. Dentro di se la faccenda era chiaramente diversa, non sarebbero serviti due o tre esercizi continui ma molto di più. Tornato in piedi si limitò a fare qualche saltello e poi riprendere a correre, con meno enfasi della mezz'ora precedente, cercando di fare attenzione al respiro e a camminare nei momenti di calo muscolare o di ossigeno. Alla fine dei dieci giri che durarono la bellezza di un'ora e cinquanta minuti, Cartwright tirando fuori la bacchetta appellò dalla panchina in fondo la propria bottiglietta di integratore di sali minerali, bevendone un generoso sorso, prima di morire di infarto. Era grondante di sudore, il sole picchiava quella mattina adesso avviata verso l'ora di pranzo e per quanto non fosse una cosa facilmente possibile, le vampate di calore avevano costretto il prefetto a liberarsi per lo meno della parte di sopra della tua, rimanendo in canottiera pesante.
E quello che roba è? Non mi dirai che devo anche... Oh per la miseria... Se domattina salto la lezione di Volo mi giustifichi?
Pose quella domanda nel modo più allegro ed ironico possibile, mentre avvicinandosi alla postazione del collega, afferrava la corda iniziando a muoverla con aria poco convinta. Mai fatti salti, ebbene si, nemmeno una volta in vita sua. Sospirò, cercando per lo meno di ricordare come aveva visto fare nei film babbani dove le persone si allenavano e di seguito, ancora con leggera titubanza, prese a fare qualche saltello sporadico, dovendo ancora prendere il pieno ritmo e la dimestichezza con quell'attrezzo. Dopo più o meno mezz'ora aveva fatto un centinaio di salti, quando lasciò la presa sulla corda, le spalle e i tricipiti gridavano pietà.
Anf... Anf... E' quasi l'una... Che ne dici se mi fai fare un'ultima cosa e poi ce ne andiamo a mangiare? Ho sentito dire che a mensa oggi gli elfi preparavano la pizza!
E sperò tanto che quell'informazione alimentasse la produzione di succhi gastrici nello stomaco del Corvonero al punto da convincersi.
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da Ferdy » 16/02/2013, 16:08
Eh, parli bene tu che hai dei polmoni supplementari e i pettorali di ferro! Uff... Ok... Va' avanti con la spiegazione tanto ho capito che nel pomeriggio non mi muoverò dal divano della sala comune...
Comprendeva molto bene il fatto che Vergil riuscisse a sostenere con fatica gli esercizi da lui prescritti; quello era il prezzo da pagare per riuscire a raggiungere il suo sogno: diventare Auror, e non era così facile. Un Auror doveva disporre di un corpo scolpito, forte, agile, pronto a qualunque ostacolo che richiedeva l'utilizzo della manualità. Dopo quella breve contestazione però sembrò capire; si alzò da terra e riprese nuovamente a correre secondo i consigli del giovane Corvonero. Ferdy aveva preso un impegno con lui, impegno carico di importanza che - poteva metterci la mano sul fuoco - avrebbe portato a termine con successo: ora era suo dovere riuscirci. Lo osservò mentre era impegnato nella sua corsa aerobica, poi abbassò il capo e prese a camminare sul prato immerso in futili pensieri interrotti ogni tanto per dare un'occhiata al Tassorosso, per assicurarsi che non stesse aumentando il ritmo della corsa: era importante mantenere un andamento costante, recuperare in caso l'ossigeno scarseggiasse, e ricominciare. Dopo una lunga frazione di tempo Vergil finalmente concluse l'esercizio e Ferdy era già pronto con una cordicella: con i salti avrebbe sviluppato i muscoli delle gambe e di conseguenza anche l'elevazione nella fase del salto.
E quello che roba è?
Ferdy annuì con il capo per fargli capire che non si stava sbagliando affatto.
Non mi dirai che devo anche... Oh per la miseria...
Saltelli a piede alternato sul posto.. Cento.
Gli lanciò l'attrezzo e si mise a braccia conserte ad osservare come l'avrebbe eseguito. Non gli avrebbe detto nulla: man mano gli avrebbe dato dei consigli per riuscire nell'esercizio al meglio.
Se domattina salto la lezione di Volo mi giustifichi?
Un'espressione seria dipinse il volto di Ferdy, poi sorrise ironicamente.
Immagino che tu stia scherzando.. Avanti!
E lo osservò mentre si cimentava in quello che si prospettava fosse l'ultimo esercizio della giornata. In realtà Ferdy avrebbe potuto spingersi oltre, ma si rese conto che comunque non aveva senso. Vergil doveva essere in condizioni fisiche normali, e così affaticato sarebbe stato inutile proseguire: non ce l'avrebbe mai fatta.
Il movimento che spinge la cordicella a ruotare non deve essere dato dalle braccia, bensì dal movimento dei soli polsi. Il segmento immaginario che congiunge il ginocchio al piede in sospensione deve essere perpendicolare al suolo, altrimenti la cordicella finirà per impigliarsi sul piede in fase di sospensione.
Dopo circa una mezz'ora aveva completato anche quell'esercizio: un tempo davvero assurdo ma anche normale data la sua scarsa praticità: era giustificato da quel punto di vista.
Hai realizzato un tempo troppo lungo, ma con l'esercizio migliorerai. Il tuo obiettivo finale è quello di raggiungere i 100 saltelli in 30 secondi.
Ebbene si: Vergil doveva totalizzare 100 saltelli in un tempo 59 volte minore a quello appena totalizzato, e ci sarebbe riuscito se ogni giorno avesse dedicato parte del suo tempo all'esercizio fisico. Se non ci fosse arrivato da solo, comunque lui avrebbe pensato a dargli a fine allenamento un foglio con tutte le indicazioni da seguire durante la settimana.
Anf... Anf... E' quasi l'una... Che ne dici se mi fai fare un'ultima cosa e poi ce ne andiamo a mangiare? Ho sentito dire che a mensa oggi gli elfi preparavano la pizza!
Scordati della pizza.. Ora l'ultimo esercizio: il maggior numero di addominali in 30 secondi. Comincia pure quando vuoi e dimmi quando sei pronto affinché avvii il cronometro.
Dopo quell'esercizio avrebbero finito per quel giorno: Vergil era anche stato sfortunato per il tempo, infatti il Sole era molto forte e lo privava di più energia del dovuto. Quando Ferdy arrestò il cronometro si avvicinò al giovane e gli consegnò un foglio di pergamena con i suoi consigli: Vergil non era costretto a seguire il programma, ma se teneva davvero alla carriera da Auror avrebbe rinunciato a rognone e pizza senza pensarci due volte.
Questo è il programma che dovresti seguire durante la settimana: sta a te decidere se vuoi o meno seguirlo. Non penso che ci sia bisogno di illustrarti quale siano le conseguenze in uno o nell'altro caso.
PROGRAMMA SETTIMANALE:
Dieta (colazione): - 2 fette biscottate con marmellata (a scelta); - 1 bicchiere di succo di zucca/arancia; - 1 biscotto (MAX 2);
Dieta (pranzo): - Pasta rigorosamente in bianco con peperoni rossi o gialli; - 1 fettina di vitello/legumi (da alternare, un giorno uno e un giorno l'altro); - 1 mela e 1 banana prima dell'allenamento; N.B. evitare caffè e bevande frizzanti, solo acqua.
Dieta (cena): - Patate lesse; - Brodo vegetale; - Verdura (insalata, broccoli, cavoli).
Assumere minimo 2 litri di acqua al giorno.
Allenamento giornaliero: - Corsa aerobica (10 giri di campo con recupero di ossigeno) => Migliora la resistenza; - Saltelli alternati (Massimo numero di ripetizioni in 30") => Irrobustisce i tessuti muscolari delle gambe; - Addominali alti/bassi (Massimo numero di ripetizioni in 30" ambedue)
Spero che sia tutto chiaro.
Poi gli sorrise e gli diede una pacca sulla spalla per confortarlo.
Vedrai, tra un mese o due sarai più atletico di me e Seal messi insieme!
[Fine]
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Ferdy
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da Ferdy » 12/06/2013, 8:52
[Ottobre, prima dell'arrivo della Cyprus - Campo da Quidditch - ore 15:55]
L'autunno era nuovamente alle porte e gli studenti avevano già incominciato a sperare nell'arrivo di Natale, ma lui no, ovviamente: finalmente si era diplomato, non era più uno studente. Ora era semplicemente il professore di Volo (la cosa ora gli suonava ancora più strana di prima). Un vento leggero soffiava sul castello a ritmi regolari: le foglie avevano già cominciato a colorarsi di rosso, marrone e giallo, alcune erano già posate a terra. Il cielo era pigmentato da lievi nuvole simili a strisce di vapore, quasi inconsistenti. Aveva deciso di arrivare in anticipo, in modo da farsi trovare pronto all'arrivo di Alvares. Abbiamo già parlato della simpatia che Ferdy nutriva per quel ragazzo, perciò andiamo avanti.
Quel ragazzo è una vera forza della natura... Chissà per cosa ha bisogno del mio aiuto.
Jorge necessitava del suo aiuto per entrare nella squadra di Quidditch. Glielo aveva già accennato altre volte, ma non avevano mai affrontato la cosa; sulla scopa non era scarso, tutt'altro, se la cavava piuttosto bene. In attesa del ragazzo, Ferdy prese a passeggiare sul prato verde, leggermente incolto: avrebbe dovuto ricordare al Custode di tagliarlo. Sul ciglio del campo vi era una grande cassa, contenente le quattro palle presenti nel Quidditch: i 2 Bolidi (i suoi preferiti), la Pluffa e il Boccino d'oro. Chissà quale sarà la tua preferita, Jorge...
Un sorrisino si aprì sulle labbra: era davvero curioso di osservare le abilità del giovane nel gioco del Quidditch. Ferdy Stone sarebbe parso sicuramente meno simpatico rispetto al solito, ma per questo non avrebbe dovuto prendersela.
Ultima modifica di Ferdy il 15/06/2013, 14:08, modificato 1 volta in totale.
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Ferdy
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da Jorge » 13/06/2013, 14:47
Era tornato a Hogwarts da pochi giorni, dopo i tre mesi di sospensione e la pausa estiva, che l'aveva costretto a iniziare l'anno con un mese di ritardo rispetto al resto della scuola, e già aveva iniziato a mettersi sotto per cercare di recuperare il tempo perduto, in ogni caso. Ogni anno, mentre faceva il viaggio sull'Hogwarts Express, elencava tutti i buoni propositi che avrebbe dovuto/voluto porre in essere nel corso dell'anno che lo aspettava e puntualmente non riusciva a combinare nulla, e non sempre per causa sua. E quell'anno non era stato da meno, nonostante non fosse iniziato sotto i migliori auspici e il viaggio lo aveva fatto in completa solitudine. Accantonato il desiderio di diventare Prefetto - la sua Capa non gli avrebbe affidato la responsabilità di una Puffola Pigmea, figuriamoci dell'intera Casata dei Delfiniazzurri - aveva deciso di concentrare i suoi sforzi su pochi obiettivi essenziali: convincere la Bennet a prenderlo come suo assistente, e il fatto che non avesse mai fatto esplodere un calderone e che era uno dei migliori del corso forse avrebbe giocato a suo vantaggio, strappare alla Menina un appuntamento durante il quale le avrebbe dato il ciondolo che aveva intagliato con le sue mani, stare il più vicino possibile alla sua sorellina per aiutarla a superare il trauma della scomparsa del padre, ed entrare nella Squadra di Quidditch. Era per perseguire quell'ultimo obiettivo che quel pomeriggio si stava recando al Campo da Quidditch dove aveva appuntamento con Ferdy - o forse era meglio dire il Professor Stone visto che si era diplomato l'anno prima.
Speriamo che non mi rida in faccia e non mi dica di darmi all'ippica babbana.
Pensò Jorge, stringendo con più forza il manico di scopa in dotazione della scuola. Certo, essendo al quarto anno avrebbe potuto comprarsi una scopa tutta sua, ma i soldi come al solito non abbondavano a casa sua e non aveva ancora trovato il coraggio di intaccare i suoi risparmi. Indeciso su cosa indossare, se l'uniforme scolastica o la divisa da Quidditch, aveva optato per un paio di jeans babbani e un pullover a collo alto, tanto non avrebbe impiegato che pochi secondi a cambiarsi se l'altro lo avesse ritenuto opportuno.
Buon pomeriggio Ferdy - esordì quindi con un sorrisetto furbo, alzando la mano in segno di saluto - o forse ormai dovrei chiamarti solo Professor Stone?
Aggiunse con un tono di voce titubante: non voleva indispettirlo, non solo perchè era un suo docente ma anche perchè gli stava molto simpatico e poi a lui non cambiava molto chiamarlo in un modo o in un altro. Si guardò intorno, verso gli spalti, sollevato nel non vedere nessun curioso l'intorno, per poi posare lo sguardo sulla scatola posta ai piedi del Prefetto dei Corvi, uno sguardo famelico ed eccitato dalla prospettiva di poterle utilizzare da lì a breve.
Grazie per aver accettato di darmi qualche lezione extra. - proseguì riportando lo sguardo sul docente - Ci tengo davvero a non fare brutta figura con il mio Capitano e sono certo che tu saprai darmi i consigli giusti per diventare un ottimo... Cercatore.
Ecco lo aveva detto. Dopo aver passato i primi anni a decantare le lodi dell'essere Portiere alla fine, quando aveva dovuto scegliere che ruolo occupare nella sua squadra, aveva sentito una sorta di attrazione per il boccino d'oro e questo lo aveva spinto a provare in quella direzione, sempre che Stone fosse stato d'accordo con lui. Si mise quindi sull'attenti, la scopa in piedi al suo fianco destro a cui era appoggiata la mano mentre il braccio sinistro stava steso lungo il fianco, in attesa di sentire se il suo fosse solo un pio desiderio o se aveva davvero qualche chance in quel ruolo. Dopotutto chi meglio del Professore di Volo poteva aiutarlo in quella scelta?
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da Ferdy » 15/06/2013, 15:29
Non dovette attendere molto prima che Jorge arrivasse. Il ragazzo era tornato dalle vacanze in piena forma, e non aveva certamente perso il viso furbo e l'espressione intelligente. Sembrava solo ieri quando frequentava il suo primo anno, ed ora eccolo lì al suo quarto anno. Se la cavava molto sulla scopa, ma non solo, era versato anche nelle arti magiche e nelle altre materie di studio: era "universale". Non riusciva ancora a comprendere il motivo di quelle lezioni extra, dopotutto avrebbe potuto tentare benissimo un provino per entrare nella squadra, ma evidentemente preferiva essere cauto e perfezionare la sua tecnica prima di provare. Jorge non indossava la tuta da Quidditch, bensì un pullover e un paio di jeans: un passo falso; la sua lezione lo avrebbe leggermente affaticato, per cui avrebbe fatto meglio a cambiarsi prima di cominciare. Inoltre il jeans era abbastanza scomodo per volare sulla scopa, lui stesso se ne sarebbe reso conto se avesse provato a cavalcarla.
Buon pomeriggio Ferdy - lo salutò il ragazzino con la mano alzata e quel sorriso che lui conosceva molto bene - o forse ormai dovrei chiamarti solo Professor Stone?
Ferdy non rispose subito ma si limitò solo a ridacchiare a quella precisazione. In un primo momento si era sentito sollevato quando lo aveva chiamato con il suo nome, però era troppo strano che al ragazzino fosse sfuggito il fatto che non era più uno studente. Infatti così non era: Jorge glielo ricordò, forse per ridere un po di lui, scherzando, ovviamente. Ferdy lo imitò con la mano e ricambiò il saluto, con un sorriso amichevole sul volto.
Cosa fai? Mi prendi in giro? Per quanto ne so io potrei metterti in punizione ora che sono esclusivamente un professore!
Concluse alzando il dito indice, in segno di ammonimento, ed un'espressione severa e finta al tempo stesso. Poi rise ancora, ritornando a comportarsi da Ferdy Stone e non da professore seccante e severo stile Tisifone Samyliak. Gli andò incontro e poi alzò il pugno, dove lui - se avesse voluto - avrebbe dovuto battere il suo, in un segno amichevole di saluto. Nonostante non fosse più un allievo, e di conseguenza un suo compagno di scuola, odiava abbattere quel rapporto amichevole che sempre c'era stato con i ragazzi e alzare un muro nei loro confronti, anche perché non gli sarebbe nemmeno venuto bene. Nemmeno a lezione riusciva a farlo come si deve, dando ai ragazzi del "tu" e del "lei" come e quando gli andava.
Grazie per aver accettato di darmi qualche lezione extra.
Oh, non devi ringraziarmi, è mio dovere.
Lo tranquillizzò lui. Era stato fortunato che fosse stato Jorge a chiedergli delle lezioni: e se fosse stato Seal? Fortuna che si era già diplomato quell'insopportabile spaccone. Era un po che non lo vedeva: chissà come se la passava. Forse Alexis era andata a vivere con lui dopo il diploma; ancora gli bruciava il colpo basso che aveva ricevuto con Alexis, ma non perché lo avesse rifiutato, ma perché aveva scelto Seal. Su tutti i ragazzi presenti sulla faccia del pianeta aveva scelto proprio quello con cui aveva dei rancori, e che non sarebbero scivolati via facilmente. Aspettava con ansia l'occasione per dargli una bella lezione: di certo non se la sarebbe cercata, ma sarebbe arrivata da sé.
Ci tengo davvero a non fare brutta figura con il mio Capitano e sono certo che tu saprai darmi i consigli giusti per diventare un ottimo... Cercatore.
Spalancò gli occhi quando pronunciò l'ultima parola: non voleva scoraggiarlo ma il ruolo del Cercatore, per quanto fossero tutti i ruoli importanti, era quello che aveva un peso leggermente maggiore, su cui si poteva ripiegare l'esito di una partita e la fine. A quella reazione seguì poi un sorriso compiaciuto accompagnato ad una pacca sulla spalla: confidava in lui, sarebbe diventato un ottimo Cercatore.
Bene, prima di cominciare però devo chiederti di andare a cambiarti, dopodiché potremo iniziare.
E una volta che Jorge avesse acconsentito, lui ne avrebbe approfittato per sistemare alcune cose fondamentali. Estrasse la bacchetta dalla tasca posteriore del pantalone e sfiorò la grande cassa, che si scoperchiò e svelò il suo contenuto: c'erano tutte le palle di gioco, tranne una: il Boccino, celato da un emblema dorato al centro del coperchio della cassa. Quando Jorge sarebbe tornato da lui, avrebbe iniziato a spiegargli le basilarità.
Bene Jorge, molti credono di conoscere davvero il Quidditch, tuttavia sono ignorate alcuni fattori importanti.
Ferdy prese a sganciare le catenine che tenevano inchiodata la Pluffa alla cassa, poi la afferrò e glielo passò tra le mani.
Questa è una Pluffa, sai bene che la Pluffa va scagliata in uno degli anelli della squadra avversaria, e che ogni colpo a segno vale 10 punti. Molti ignorano che la Pluffa dispone di un incantesimo che rallenta la sua caduta libera verso il suolo, come un Aresto Momentum incorporato.
Una volta che Jorge l'avesse ripassata, l'avrebbe riposta; poi indicò altre due palle, leggermene più piccole della Pluffa, tinte di un marrone scuro, in continuo movimento.
Quelli sono i Bolidi, come ben sai, hanno il compito di distrarre e infierire sui giocatori in campo e vengono scagliati dai Battitori contro Cacciatori e Cercatore avversari per complicare il loro gioco. I Bolidi non si muovono a casaccio nel campo, ma tramite un incantesimo integrato essi si dirigono verso il giocatore che si trova più vicino a loro.
Poi indicò l'emblema dorato della cassa, e ne designò il contorno con le dita.
E questo, è ciò che più interessa - forse Jorge non aveva ancora capito, per cui Ferdy spinse l'emblema dorato che si scompose in due porticine - Il Boccino d'Oro!
Ferdy afferrò un guanto da Cercatore e lo calzò, dopodiché afferrò la noce dorata che ancora non aveva schiuso le ali. Ferdy fece attenzione affinché la sua pelle non venisse a contatto con l'oggetto perché...
Ha una memoria tattile: esso, se afferrato a mani nude, identifica il Cercatore e lo riconosce come unico ed eterno padrone. Capisci perché i Cercatori indossano quei pesanti guantoni?
Gli rivolse un sorriso: il fascino del Boccino era il motivo per cui tutti i bambini aspirassero a diventare Cercatori. Anche lui aveva sempre ambito a quel ruolo, prima di conoscere il fascino degli altri ruoli e rimanere colpito dal Battitore. Se Jorge non avesse domande da fare, allora avrebbero potuto proseguire. Tenne ben stretto il pallino dorato, che aveva aperto le ali e cominciava a dimenarsi nel pugno del Corvonero.
Bene, Jorge, passiamo alla parte pratica: sali sulla scopa, avanti.
E così avrebbe fatto lui. Una volta che entrambi i ragazzi sarebbero saliti sui due attrezzi sarebbe cominciata la vera lezione.
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Ferdy
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- Grado: 10
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da Jorge » 15/06/2013, 18:44
Aveva scelto un abbigliamento babbano più per scaramanzia che per altro. Vedendolo arrivare già in tenuta da Quidditch, Ferdy avrebbe potuto offendersi, supporre che lui aveva dato per scontato la sua disponibilità ad aiutarlo, e quindi decidere di lasciarlo a terra, nel vero senso della parola. Probabilmente quelli che si stava facendo Jorge erano paranoie inutili, ma purtroppo visto il disastro che aveva combinato l’anno precedente aveva deciso di essere più cauto nell’approcciare agli altri, o almeno quello era uno dei buoni propositi che si era imposto durante il viaggio di ritorno a Hogwarts, quindi troppo fresco per essere caduto di già nel dimenticatoio. Inoltre il fatto che il Corvo adesso fosse a tutti gli effetti solo ed esclusivamente un suo insegnante rendeva il tutto ancora più complicato, motivo per cui decise di chiedergli subito come avrebbe dovuto rivolgersi a lui. La risata dell’altro lo mise a proprio agio così come il sorriso amichevole così che quando gli puntò contro l’indice con fare minaccioso Jorge non si preoccupò più di tanto, supponendo [Intuito (P)=10] che stesse scherzando.
Cosa fai? Mi prendi in giro? Per quanto ne so io potrei metterti in punizione ora che sono esclusivamente un professore!
Eh no, non se ne parla nemmeno Ferdy. – rispose quindi divertito, alzando il pugno destro e scontrandolo senza troppa forza contro quello del Professore – Cosa direbbero i tuoi fan se sapessero che sei un docente burbero che mette in punizione gli studenti per un nonnulla?
La battuta gli era uscita spontanea così come il sorrisino furbetto sul viso, facendolo tornare il Jorge di sempre, poco formale e molto impertinente. In realtà gli riusciva benissimo essere se stesso con il Prefetto dei Corvo, probabilmente perché con quel suo modo di fare alla mano e sempre disponibile assomigliava più al fratello maggiore che non aveva mai avuto che a un insegnante.
Oh, non devi ringraziarmi, è mio dovere.
Spero che per te sia anche un piacere, perché io sono certo che mi divertirò un sacco.
E gli occhi gli brillarono di felicità all’idea di potersi librare in volo a cavallo di una scopa. Essendo natobabbano infatti il Quidditch era una delle cose che gli mancava di più durante le vacanze estive. Quell’anno poi era stato a casa per un totale di cinque mesi quindi si poteva ben dire che fosse in astinenza da scopa. Confessò quindi il ruolo che avrebbe voluto avere in squadra e il modo in cui l’altro reagì non lo rincuorò per nulla, spingendolo a pensare che forse stava puntando troppo in alto e che avrebbe dovuto accontentarsi di un ruolo meno decisivo come il Cacciatore. Inutile dire che la pacca sulla spalla che ricevette riuscì a dissipare tutti i suoi dubbi in un lampo, facendogli tornare il sorriso sul volto e la speranza nel cuore. Sapeva che avrebbe dovuto lavorare molto, ma la fatica non lo spaventava soprattutto quando era finalizzata al raggiungimento di un obiettivo così importante.
Bene, prima di cominciare però devo chiederti di andare a cambiarti, dopodiché potremo iniziare.
Agli ordini capitano!
Esclamò quindi, con un’espressione tipicamente babbana, mettendosi sull’attenti, per poi posare la scopa a terra e scappare negli spogliatoi. Qui lasciò i jeans e il pullover ripiegati su una panca per poi indossare i pantaloni regolamentari con le protezioni alle ginocchia, la maglia con lo stemma dei DelfiniAzzurri e il mantello. Legò le protezioni agli avambracci e fece il suo ritorno al campo, infilandosi per bene i guanti con le dita tagliate che utilizzavano i Cercatori.
Bene Jorge, molti credono di conoscere davvero il Quidditch, tuttavia sono ignorate alcuni fattori importanti. Questa è una Pluffa, sai bene che la Pluffa va scagliata in uno degli anelli della squadra avversaria, e che ogni colpo a segno vale 10 punti. Molti ignorano che la Pluffa dispone di un incantesimo che rallenta la sua caduta libera verso il suolo, come un Aresto Momentum incorporato.
Annuì serio, prendendo in mano la Pluffa che Stone gli stava passando e rigirandosela tra le mani. Se tutto fosse andato per il verso giusto quella palla non sarebbe stata una sua preoccupazione, a differenza dei Bolidi che Stone aveva iniziato a illustrargli non appena gli ebbe restituito la Pluffa.
Quelli sono i Bolidi, come ben sai, hanno il compito di distrarre e infierire sui giocatori in campo e vengono scagliati dai Battitori contro Cacciatori e Cercatore avversari per complicare il loro gioco. I Bolidi non si muovono a casaccio nel campo, ma tramite un incantesimo integrato essi si dirigono verso il giocatore che si trova più vicino a loro.
Spero che il nuovo Battitore dei Delfini sarà bravo come McCallen perché temo che se mi prendono come Cercatore sarò il principale bersaglio di quelli.
Mormorò soprapensiero, indicando le due palle rimaste nella cassa e rimpiangendo il fatto che MIki si fosse diplomato proprio l’anno precedente.
E questo, è ciò che più interessa. Il Boccino d'Oro!
Wow è davvero bello!
Esclamò il portoghese, trattenendosi dall’allungare la mano per prendere in mano quell’oggettino dorato che visto a riposo nella sua custodia sembrava innocuo.
Ha una memoria tattile: esso, se afferrato a mani nude, identifica il Cercatore e lo riconosce come unico ed eterno padrone. Capisci perché i Cercatori indossano quei pesanti guantoni?
Si anche se sono davvero molto scomodi – si lamentò, flettendo le dita di entrambe le mani un paio di volte per sgranchirsele ed essere certo di riuscire a piegarle nonostante la bardatura – Il Boccino si muove in maniera casuale, vero? Oppure è attirato da qualcosa in particolare?
Chiese con un’aria furbetta, nella speranza che l’altro potesse rivelargli qualche informazione segreta che lo avrebbe potuto agevolare durante l’inseguimento di quella piccola pallina dorata.
Bene, Jorge, passiamo alla parte pratica: sali sulla scopa, avanti.
Il portoghese non se lo fece ripetere due volte e, presa la scopa da terra, vi salì sopra, afferrò il manico con entrambe le mani, spinse il busto un po’ in avanti e con lo sguardo fisso verso il cielo si diede una spinta forte e decisa con i piedi.
Mi piace un sacco volare.
Confessò, voltando la testa indietro per vedere il terreno allontanarsi sempre di più man mano che raggiungevano quella che lui chiamava la “quota Quidditch”, un sorriso ironico stampato sul viso al ricordo dell’ansia che aveva provato la prima volta che si era trovato a galleggiare nell’aria a decine di metri d’altezza, sorpreso del fatto che, a discapito della legge di gravità, nessuno precipitava a terra. Una volta raggiunta la stessa altezza, in linea d’aria, dei due anelli laterali Jorge fermò la sua salita, tirando verso di sé il manico di scopa, e volò per un paio di metri in orizzontale in modo da affiancarsi al docente, curioso di sapere come si sarebbe svolta la lezione. Avrebbero simulato una gara tra loro? Oppure avrebbe volato da solo alla ricerca del boccino, con Ferdy che magari gli avrebbe lanciato contro qualche Bolide a tradimento?
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Jorge
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