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Auditorium - Sala Musica

Dirett.ce Artistica: Monique Vireau

Messaggioda Jorge » 05/06/2013, 22:09

Anche se era tornato da poco si era subito rimesso in paro non solo con le lezioni, grazie soprattutto alla sua preziosa sorellina che gli aveva mandato regolarmente via gufo gli appunti e i capitoli da studiare, ma anche con la vita all’interno del Castello anche se non era riuscito a comprendere cosa fosse accaduto a visino di pesca per renderla così triste. Perché si, anche da due tavolate di distanza in Sala Grande o di due fila di banchi in aula si notava facilmente che Miyabi non era la stessa ragazzina timida ma sorridente che aveva lasciato quasi cinque mesi prima. Non volendo fare qualche gaffe imperdonabile o peggio fare la figura del pettegolo insensibile, categoria che aveva iniziato a odiare cordialmente visti i tipi viscidi che strisciavano intorno a Caroline Priscilla, si era tenuto la curiosità il più possibile almeno fino a quel momento quando, in vista di un possibile incontro prolungato con la giapponesina aveva ritenuto opportuno chiedere delucidazioni alla sua sorellina che tra abbonamento alla Gazzetta del Profeta e orecchie ben allenate, solitamente sapeva sempre tutto.



Guardò perplesso e risentito la Tassetta che continuava a camminare al suo fianco, la sua domanda che si disperdeva nell’aria senza alcuna risposta, come se non avesse parlato. In altre circostanze avrebbe tirato una delle frecciatine delle sue o almeno avrebbe ripetuto la domanda ma considerato l’umore della ragazza, preferì tacere e, sollevando le spalle rassegnato, fare il suo ingresso in Auditorium. Si guardò intorno, notando che erano ancora in pochi, e dopo aver salutato Monique si avvicinò alla Prefetta dei Grifi, notando per la prima volta quanto fossero belli ed espressivi i suoi occhi, occhi che in quel momento al portoghese trasmettevano, a torto o a ragione, una certa agitazione [Intuito (P)=10]. Fu per quel motivo che, mani infilate nelle tasche dei jeans, le si avvicinò rivolgendole quella domanda che avrebbe dovuto essere d’incoraggiamento, subito seguito dalla sua sorellina.

Certo che è pronta!
Ariel, non agitarti e stai tranquilla: tu sei bravissima e...li stenderai al primo colpo, ne sono sicura.


E se dovessero fare resistenza tra una pausa e l’altra scatenerò loro contro Cappie così quando dovranno cantare avranno le orecchie così doloranti da non riuscire a sentire neanche una nota.

Certo come strategia non era delle migliori ma neanche da sottovalutare tanto, soprattutto se, come sperava, la sua battuta avesse strappato un sorriso ad Ariel. Intanto le persone iniziavano ad arrivare e fu con enorme stupore che Jorge vide il Prefetto dei Draghi avanzare verso di loro, con una sicurezza che non era apparenza e che il portoghese gli invidiava molto, per non parlare del fatto che era riuscito a conquistarsi il rispetto della Vilvarin. No, lui non mirava all’Erbologa ma bensì alla Bennet ma per lui le due donne si trovavano sullo stesso piano e quindi forse alla fine fare due chiacchiere con Typhonavrebbe potuto aiutarlo a preparare una strategia per conquistarsi la fiducia della docente di Pozioni e un posto come suo assistente.

Tassa... Grifa... Delfino... Buongiorno.

Prefetto… - rispose quindi al saluto, accompagnando le parole con un cenno del capo, per poi abbassarsi a bisbigliare all’orecchio della Tassetta – Ma è nel coro anche lui o è di supporto medico nel caso in cui qualcuno si senta male?

Già perché cinque mesi di assenza volevano dire anche che era rimasto indietro sulle ultime novità relative al coro anche se quella di Seal non si sarebbe rivelata essere la novità più eclatante. Subito dopo aver ricevuto la sua risposta, Jorge si avvicinò alla VicePreside per chiederle se avesse degli ordini specifici per loro due, non sapendo che Cappie si era già pienamente informata in materia, ascoltando così la domanda che Seal le stava porgendo.

Vice, crede sia saggio far partecipare Stevens alla cerimonia?
Magari non è nelle migliori condizioni per essere lucida e salutare gli sfidanti...


Lucida? Perché mai visino di pesca non doveva essere lucida? L’uso di quella parola mise Jorge sull’attenti perché di certo per quanto potesse essere timida la giapponesina di sicuro l’emozione non la rendeva meno lucida. Se la ricordava ancora all’inaugurazione del locale di Alexis e Typhon, rossa come un peperone ma con una voce incantevole e quel ricordo rendeva ancora più misteriose le parole del Prefetto dei Draghi a cui si aggiunse il carico da novanta che portò la su sorellina.

Se Miyabi è d'accordo potrebbe stare con me e Jorge. In fondo non dobbiamo fare troppi sforzi e magari aiutarci a sistemare i vestiti e le poltrone la aiuterà a non pensare...

Ma a cosa non deve pensare???

Esplose nella sua testa, lanciando un’occhiata omicida nei confronti della Tassetta che, una volta ricevuto una risposta dalla VicePreside, prontamente trascinò via per avere, anzi no pretendere, una chiara ed esauriente spiegazione. Purtroppo però l’arrivo della nuova coordinatrice del coro, la vecchia insegnante di Babbanologia, Estelle Moreau, costrinse Jorge a rendersi conto che non sarebbe mai riuscito a trovare un posto abbastanza appartato per minacciare in maniera convincente Cappie. Così si limitò a sfoggiare un sorriso teso in direzione della sorella di Alya, lo sguardo che saettava dal palco ai presenti alla porta d’ingresso da cui poco dopo fece il suo ingresso Miyabi o meglio il suo fantasma.

Buongiorno a tutti.

Vocina bassa, senza tutti quei kun e chan e lo facevano sempre impazzire, nessun inchino, nessun sorriso, nessun adorabile rossore a donare un po’ di colore a quella guance pallide. No, decisamente quella non era il suo viso di pesca e qualsiasi cosa era accaduto doveva essere davvero terribile. Jorge si ritrovò quindi a seguire Cappie come un automa, lo sguardo serio fisso sul viso della giapponesina che però stava guardando a terra e quindi probabilmente non li vide arrivare finchè non fu troppo tardi per tirarsi indietro.

Ciao Miya. Ti senti pronta o anche tu sei nervosa come la nostra Ariel?

Rimase in silenzio, in disparte quasi, osservando il modo in cui le due ragazzine interagivano, il cuore che gli si stringeva nel petto a vedere quelle iridi violacee così spente e prive di allegria come purtroppo spesso erano gli occhi della sua sorellina. Di scatto, agendo prima di pensare a quello che stava facendo, Jorge coprì la distanza che lo separava da Miyabi, si sedette sulla spalliera della sedia accanto a quella della giapponesina e se lei non l’avesse fermato, le avrebbe circondato le spalle con un braccio per poi darle un bacio dolce e delicato sulla testa e rimanere in quella posizioni fino a quando non avrebbe dato un accenno di fastidio. Non disse nulla, avendo imparato a proprie spese quanto la presenza fisica di un amico che ti vuole bene e non ti giudica potesse valere molto più di mille insulsi discorsi.
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Messaggioda Elbeth » 06/06/2013, 0:04

Era nel coro. Da poco tempo ma lo era.
E quella strana sensazione di sentirsi inadeguata e spaesata continuava a perseguitarla ad Hogwarts, anche in quel secondo anno.
Nonostante il suo caratterino, la piccola grifa subiva emotivamente la pressione di essere entrata a far parte di qualcosa, che apparentemente sentiva come più grande di lei.
Il provino con la Vireau ne era stata una prova lampante.
Ogni tanto rimpiangeva ancora di aver chiesto di farne parte… eppure ad un livello più profondo si chiedeva se l’esperienza nel coro non l’avrebbe aiutata anche ad esprimere meglio il suo potenziale magico.
Gli stessi blocchi emotivi che manifestava nella musica, erano quelli che avvertiva quando operava una magia.
Come se qualcosa dentro di lei dovesse ancora sbloccarsi, come se non si lasciasse andare completamente, come se non si fidasse…
Forse era quello a cui la Vice Preside aveva accennato, quando aveva detto di esercitarsi e di farlo insieme ad altri.
La sua scelta era ricaduta su Jorge, ovviamente! L’unico con cui avesse una qualche confidenza e che contemporaneamente facesse parte del coro…

Per quanto…

Quel pensiero le fece aggrottare lievemente le sopracciglia.
Elbeth si ritrovò a pensare che il ragazzino era strano da quando era rientrato dalle vacanze. La sospensione, di cui per discrezione non aveva chiesto nulla, aspettando che fosse lui a parlargliene, se ne avesse voluto, lo aveva tenuto lontano da scuola e purtroppo anche dal coro. Il volto della ragazzina si rabbuiò ancora un po’.
In fondo non aveva molti amici lì e Alvares e Cappie, che era stata coinvolta anche se per meno tempo nella sospensione, le erano mancati… Non lo avrebbe mai ammesso con nessuno dei due!
Ma da quando era rientrato, non era lo stesso Alvares di sempre, nonostante la sua solita faccia di bronzo.
Come Cappie sembrava meno esuberante... per quanto anche lei, come il suo fratellino, lo desse poco a vedere.

Avanzò per i corridoi fino a giungere nell’Auditorium.
Un piccolo brivido le percorse la schiena e ad un occhio più attento un leggero tremore alla mano sarebbe stato, se non evidente, almeno visibile. Ma anche lei era brava a dissimulare le sue emozioni, quindi inspirò e con sguardo deciso entrò nell’enorme sala che li avrebbe accolti e dove avrebbero accolto tutti gli avversari (perchè di amichevole quello scontro non aveva proprio nulla!) della Cyprus.
Mentre entrava, si accorse di essere forse l'ultima ad essere arrivata e scendendo gli scalini, arrossì un pò, abbassando il capo a coprire con i capelli l'espressione imbarazzata del volto.
Giunta vicina al gruppo osservò con attenzione e senza sorridere tutti gli altri musicanti: erano decisamente un gruppo eterogeneo. Non aveva colto che brandelli di conversazione, mentre scendeva fino a loro, ma poco importava. Ora era lì.

Buongiorno a tutti.

Salutò educatamente, così come le era stato inculcato fin da piccola.
Accarezzò con i suoi occhi scuri ciascuno dei componenti del coro, dedicando loro uno sguardo attento prima di arrivare a soffermarsi su Monique.
La Vice Preside era bellissima e sorridente ed Elbeth le sorrise di rimando, prima di porsi istintivamente accanto Cappie e Jorge, riservando anche in quel caso del tutto spontaneamente un sorriso dolce al delfino.

Non aveva letto la Gazzetta, non conosceva tanto bene Miyabi, pur essendo compagne di Casata.
Quindi non poteva sapere cosa stavano passando i suoi compagni in quel momento, ma evidentemente anche i pensieri e le emozioni avevano un peso...
Quello che avvertiva, non appena aveva messo piede nell'Auditorium, era una strana tensione o forse un'aria un pò più pesante della solita, che si respirava ad Hogwarts.
Ed era certa che non era solo la Cyprus il motivo. [perspicacia/intuito=18]

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Messaggioda Miyabi » 06/06/2013, 11:31

Non sembrava avere alcuna intenzione di alzare lo sguardo: in realtà, per lei essere lì era solo una pura formalità; avrebbe potuto non esserci, sapeva che se avesse chiesto alla Vice Preside di essere esentata da quell'incontro, lei non avrebbe avuto nulla da ridire. Ma non l'aveva fatto, non l'aveva chiesto, ed aveva apprezzato che Monique continuasse a trattarla come sempre, senza dimostrare pietà, per lei, in classe come nel coro, evitando semplicemente di farla cantare.
Così, il suo piano sarebbe stato quello di presenziare fisicamente, mentre la mente volava da tutt'altra parte: da quando era successo, da quando si era ritrovata sola, sognava spesso ad occhi aperti; vedeva i suoi genitori, i parenti, i cugini più grandi che facevano gli stupidi apposta per farla ridere, ed erano immagini così vivide, così reali da mozzarle il fiato e spezzarle il cuore, perché quando allungava istintivamente la mano per afferrare quelle persone a lei care, si rendeva conto che c'era solo l'aria a circondarla, un'aria intrisa di ricordi che sarebbero rimasti per sempre tali.

Ciao Miya. Ti senti pronta o anche tu sei nervosa come la nostra Ariel?

La voce di Caroline Priscilla la riscosse, perché era molto vicina, più di quanto si aspettasse: sbatté gli occhi e scacciò il velo di lacrime che li aveva resi lucidi, cercando di evitare di scoppiare in lacrime proprio lì, di fronte a tutti; muovere il capo e posare lo sguardo sulla Tassorosso le diede anche modo di notare l'arrivo di Estelle, la nuova Vice Coordinatrice del coro che avrebbe sostituito Alexis Parker, ormai diplomata. Un po' le sarebbe mancata la Delfina amica di Vergil, sempre così gentile e simpatica con lei, ma era sicura che anche la Moreau sarebbe stata all'altezza, perché se Monique l'aveva scelta allora significava che la giovane donna aveva un gran potenziale, e sarebbe stata un elemento prezioso per il coro.
Persa in quei pensieri distaccati, pronunciati nella sua mente con apatia quasi fastidiosa, non si rese conto né dei baci sulle guance di Cappie, né che all'effettiva non aveva risposto alla domanda da lei posta: solo quando la voce della ragazzina la raggiunse per la seconda volta, Miyabi comprese che non stava parlando e basta, ma stava cercando anche d'interagire con lei.

Senti, anche se io e Jorge siamo i supporter della squadra, non riusciamo a fare tutto quanto da soli. Ti andrebbe di--

Non riuscì a capire altro della frase di Cappie, perché Jorge si mosse con uno scatto verso di lei, abbracciandola e dandole un bacio sulla testa: quel gesto così semplice, spesso automatico per molti, non fece che aumentare la sua voglia di piangere, al punto che sentì un groppo formarsi alla gola e dovette stringere le mani in due pugnetti per trattenere un singhiozzo soffocato.
Sapeva che i due erano stati sospesi, eppure li invidiava, perché quella sospensione l'avevano passata a casa, dalle famiglie: e seppur non sapesse che alla Tassetta era scomparso il padre, se invece l'avesse saputo non sarebbe comunque riuscita a non invidiarla anche per quello, per la sottile speranza che poteva permettersi di provare; suo papà sarebbe potuto tornare da lei un giono o, al più, le sarebbe rimasta la madre.
A lei, invece, chi era rimasto? Gli amici di Hogwarts, certo, ma quando ognuno di loro fosse tornato a casa dalla propria famiglia... cosa ne sarebbe stato di lei?

A me... va bene tutto.

Sussurrò dunque in risposta alla domanda di Cappie, tirando appena sul col naso prima di parlare: e dire che solo qualche mese prima, in Infermeria, aveva persino pronunciato il suo discorso più lungo... sembrava passata una vita intera, da allora.
L'arrivo di Elbeth non cambiò la situazione, o almeno non in Miyabi, che si limitò a spostare lo sguardo su di lei per poi muovere il capo in un muto saluto, temendo quasi che se avesse schiuso le labbra per parlare allora sarebbe irrimediabilmente crollata.

Arigatou gozaimasu...
(Grazie...)

Pronunciò in direzione di Jorge, per quel gesto amichevole, decidendo di tenere almeno una mano impegnata posandola sui capelli così da portarli dietro l'orecchio, visto che già con l'altra si stava facendo abbastanza male, conficcando le unghie nella carne.
E tuttavia si spostò delicatamente da lui, non perché non apprezzasse quel gesto, ma perché al contrario sentiva che se fosse rimasta così vicina all'amico, tutta quella poca forza di volontà che aveva raccimolato per non crollare sarebbe svanita nel nulla; si strofinò gli occhi coi pugni, il palmo della mano destra che riportava segni vistosamente rossi, e tirò su col naso ancora una volta, per poi fare un debole sorriso.

Cosa devo fare?

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Messaggioda Vergil » 06/06/2013, 22:26

E così... Era arrivato il gran giorno... "Gran"...
Stava terminando il suo succo di arancia e la sua fetta di ciambellone mentre si avvicinava l'orario per l'incontro in auditorium.
Vergil Cartwright non era un tipo solito a saltare i pasti, sopratutto in determinate situazioni, si perché se a molti la tensione chiudeva lo stomaco, a lui invece lo apriva come se fosse un buco nero pronto ad ingerire e far scomparire tutto in pochi nano-secondi.
Infatti quella era almeno la quarta fetta di ciambellone che buttava giù e non si sognava di smettere.
Silenzioso, quello si, più di tutti i secchioni presenti in sala intenti a pensare al programma di studio giornaliero.
Sapeva dentro di se che non sarebbe stato un giorno molto bello, anzi, proprio per niente.
Incontrare la Cyprus, il suo vecchio istituto, con tutti i "cervelloni" che bazzicavano nel coro.
Ovvio che alcuni gli sfuggivano, essendo probabilmente volti nuovi scelti da Clarissa la "Coordinatrice Mastino", così soprannominata da lui, ma molti altri se li ricordava bene e ricordava allo stesso modo che razza di persone erano e come erano solite comportarsi.

Nervoso Ver?

Che non lo vedi? Ha finito metà ciambellone, ha i nervi a fior di pelle!

Calvin, Evan, voi come la prendereste se io mi suicidassi?

Ahahah ma piantala?

Non dire sciocchezze, non sei il tipo che...

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Ehi ma... Ha gli occhi lucidi Evan!

Ver non ci far prendere questi colpi, guarda che almeno io sono sensibile di cuore!

Aaaahhh no, certo che non voglio suicidarmi... Però ho una pena che non vi dico...

Fu regolare che si dovette prendere almeno una decina di scappellotti dietro il collo per lo spavento fatto prendere ai due amici musicisti, i quali come lui avevano l'ordine di presentarsi all'auditorium ma con meno anticipo rispetto ai membri effettivi del coro.
Terminata la colazione, era necessariamente il momento di andare, così, senza aspettare che anche gli altri due avessero finito, Vergil si alzò in piedi sistemandosi la camicia e i jeans color celeste chiaro, salutandoli silenziosamente avanzando a mo' di funerale verso l'uscita.
La strada da lì era piuttosto corta ma dava comunque il tempo al Prefetto di pensare e fare i suoi bei viaggi mentali tipici e scontati.
Avrebbe rivisto sicuramente Noel, il suo primo amore, la ragazza alla quale aveva dedicato quella stupida canzone, la prima mai scritta in vita sua e che naturalmente lei non aveva mai sentito.

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Molto simile ad Arianna nella voglia di primeggiare ed essere la migliore e la più bella, forse anche per questo arrivato ad Hogwarts Vergil si era tanto preso della draghessa, perché in un certo senso rispecchiava quel desiderio mai realizzato di avere una persona così vicino a se.
Patetico, forse anche normale, ma di certo un segreto mantenuto nel cuore da sempre, a fronte anche del fatto che adesso Ary per lui non rappresentava più la copia di qualcosa mai avuto in passato, ma una persona nuova, vera, autentica e del tutto diversa da chiunque, speciale in ogni dettaglio e in ogni momento, molto più affascinante di Noel e di certo molto, molto meno stronza, altrimenti come mai gli aveva dato una seconda possibilità con quel casino successo un anno e mezzo prima?
Straordinaria, davvero straordinaria, e Cartwright dentro di se avrebbe voluto che ci fosse anche lei quella mattina, per smorzare un poco di tensione e ricordarsi la sua fortuna più grande, perché lo sapeva, si, lo sapeva senza dubbio che davanti a Noel avrebbe fatto sempre la solita insignificante figura del ragazzino invaghito e troppo poco per una così.

- Auditorium / Ore 10:14 -


C'era già parecchia gente quando giunse lui.
Caroline Priscilla, Jorge, Miyabi, Elbeth, Typhon ed anche Estelle, tornata da qualche mese a scuola con il ruolo di Infermiera ed anche di Vice Coordinatrice del gruppo musicale.
Rideva sempre sincero quando qualcuno dei suoi tassi diceva di accusare malesseri per potersi far mandare in infemeria, e mai una volta che qualcuno dicesse la verità.
Non c'era da biasimarli però, come anche molti altri studenti, visto e considerato che la Moreau era decisamente molto più solare della Vilvarin, più accogliente, con un sorriso smagliante, occhi luminosi e due clamorose t...... E c'era anche la Vice Preside nonché Coordinatrice del coro Monique Vireau ad attenderli, che con molta probabilità era stata la prima a presentarsi.
Seni a parte, cioè, scherzi a parte, Vergil sapeva anche molto bene della brutta faccenda della giapponesina, "Ametista D'Oriente" come era solito chiamarla lui, la quale aveva perso tragicamente tutta la famiglia in una sola notte.
Durante il periodo estivo le aveva scritto qualche lettera, chiedendole come andavano le cose, raccontandole qualche barzelletta stupida in modo da strapparle un sorriso ed inviandole anche un bel pezzo del rotolo alla nutella che aveva fatto sua nonna, imponendole di finirlo tutto quanto perché il cioccolato faceva bene alla tristezza, ma sapeva che erano solo tentativi scemi, niente di davvero concreto per farle superare un dolore così grande come la perdita dei genitori, specie ad un'età simile, con ancora tanta scuola davanti da affrontare.
Ad affiancarla come sfortuna si trovava pure O'Neill, una delle sue studentesse tassette preferite.
Più o meno nello stesso periodo della tragedia ad Enoshima, la ragazzina si era vista scomparire il padre e fino ad allora non aveva ancora fatto ritorno a casa, suscitando sempre più la tristezza e le paure della figlia, adesso al quarto anno di Hogwarts.
Insomma un bel casino per entrambe, difatti incrociando lo sguardo con loro, Ver cercò di superare quel momentaneo attimo di presa a male per l'incontro con la Cyprus e fece un occhiolino ed un pollice in su, dicendo in un sussurro muto che avrebbero chiacchierato per bene più tardi; si, per loro lui ci sarebbe sempre stato, a prescindere dal proprio stato d'animo.

Buongiorno gente, uno dei più grandi e uno degli ultimi, è davvero grave!
Chiedo scusa prof, l'appetito mi chiamava ed io non ho resistito, tuttavia un minuto in anticipo, deve ammettere che mi sono superato!
Non mi sono vestito particolarmente elegante, mi auguro non ce ne fosse bisogno...
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Messaggioda Brianna » 08/06/2013, 12:45

[Auditorium - ore 10.15]


Era arrivato Ottobre... e con esso anche il tanto temuto incontro con la Cyprus... la Vireau aveva detto loro di presentarsi in Auditorium alle 10.15, un po in anticipo rispetto all'ora in cui dovevano incontrarsi con l'altra scuola di magia.
Brianna, quella notte, non aveva praticamente chiuso occhio... man mano che il temuto giorno della sfida tra i due cori si avvicinava, si poteva notare come la ragazzina fosse sempre più spesso persa in se stessa, come l'ansia la stesse un po' scavando dentro... c'erano dei momenti in cui voleva provare la canzone che aveva deciso – dopo aver avuto l'ok dalla Vicepreside – ma non ricordava nemmeno una parola del testo, o peggio partiva da metà canzone... in realtà la sapeva bene, ma era tutta l'ansia che stava provando che le faceva dimenticare, ameno apparentemente, quello che sapeva.

Uscì in fretta dal dormitorio, Glaedr appollaiato sulla spalla destra della ragazzina – non sarebbe andata mai più da nessuna parte senza di lui, non dopo la separazione forzata durante lo scontro tra i professori e i draghi... era vero – proprio come l'aveva rassicurata McDullan – che alla fine a Glaedr non era successo nulla, ma perché correre il rischio? Certo, alla fine avevano vinto i professori, ma... e se fosse successo di nuovo? Se stavolta i professori non ce l'avessero fatta? Non lo diceva in giro, ma la comparsa dei draghi, l'averlo vissuto quasi in prima persona, l'aveva scossa, e non poco.

Mentre si avvicinava all'Auditorium, sentiva l'ansia salire sempre più

Calmati Brianna, non succede nulla, sei bravissima

cercava di autoconvincersi, cercava di dirsi che andava tutto bene, ma l'ansia – come sempre – giocava brutti scherzi.

Giunse di fronte alla porta, e sentì un chiacchiericcio al suo interno, rendendosi conto solo ora che era quasi in ritardo... lei, sempre la prima, quel giorno non c' era riuscita... certo, era puntuale, ma era abituata ad arrivare in anticipo... non era nemmeno colpa delle scale di Hogwarts, stavolta non avevano giocato scherzi alla giovane Delfina, ed in fondo era meglio così... i nervi a fior di pelle non avrebbero retto anche delle scale che si prendevano gioco di lei.

Trasse un respiro profondo ed entrò, il cuore in gola e il viso pallido

Buongiorno a tutti

disse semplicemente, troppo agitata per salutare tutti un po' più calorosamente.


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Messaggioda Caroline Priscilla » 12/06/2013, 15:33

Forse Cappie non sarebbe mai riuscita a comprendere lo stato d'animo di Miyabi: lei aveva perso il padre, del quale non era certo che fosse morto e per cui rimaneva ancora una possibilità di salvezza. Ma il dolore, quello si: sentirsi l'anima lacerata e strappata; provare una fitta al cuore ogni qual volta ripensava al passato, ai momenti felici; avvertire un senso di vuoto e di inadeguatezza. Si, quello poteva comprenderlo, nonostante le differenze fra la Grifondoro e la Tassorosso. Per questo non poteva permettersi di ferirla nè di lasciarla da sola. La giovane Grifa aveva perso tutta la sua famiglia. Non avrebbe perso anche i suoi amici.

Ma è nel coro anche lui o è di supporto medico nel caso in cui qualcuno si senta male?

E' nel Coro anche lui. Non chiedermi per quale motivo, non ne ho la minima idea...

Rispose a Jorge, quando questi le chiese informazioni sulla presenza di Typhon, lì insieme a loro. La tassetta, per quanto fosse stata reintegrata nel gruppo, non sembrava mostrare particolare interesse su chi decideva di partecipare e chi no. Certo, aveva accolto con sincera allegria l'arrivo di Elbeth fra loro, ma questo perchè considerava la Grifa come una sua amica. Aveva avuto poco a che fare con l'ex-Dragargenteo e sicuramente in quel frangente non era dell'umore adatto per instaurare nuove amicizie. Apprezzava che il ragazzo ossigenato la lasciasse in pace e tanto le bastava. Cosa che non si poteva dire invece di molti altri studenti impiccioni.
Quando si era rifiutata di rispondere alla domanda del suo migliore amico, Cappie sapeva di aver acceso ancora di più in lui la curiosità e, perchè no, la preoccupazione per la giapponesina. Per questo, quando lui tentò di afferrarla per costringerla a rivelare che cosa le era successo, stava per supplicarlo di lasciarla andare e di aspettare un momento più adatto. Per sua fortuna, l'entrata in scena di Miyabi stessa e di Estelle le permisero di svicolarsi dalla sua presa per dirigersi verso la Grifondoro, chiedendole se avesse voluto "aiutarli" a supportare la squadra invece di prendervi parte attivamente.

A me... va bene tutto

Il volto della Tassorosso si irrigidì appena quando vide il fratellino abbracciare teneramente la ragazzina e posarle un casto bacio sul capo. Non per gelosia, rabbia o invidia, ma perchè temeva che questo avrebbe fatto crollare l'amica di fronte a tutti, spingendola a piangere e a farla soffrire ancora di più. Per questo lei aveva rifiutato fin dall'inizio di essere abbracciata, consolata, coccolata e compatita: temeva che sarebbe scoppiata a piangere o peggio, che avrebbe scaricato tutto il dolore e la rabbia che provava dentro contro il malcapitato di turno. Non voleva prendersela con nessuno per quello che era successo, ma la ragazzina si sentiva impotente di fronte al proprio destino e l'unica cosa che avrebbe voluto fare era urlare tutto il dolore che tratteneva dentro di sè, soffocando ogni minima speranza che ancora le rimaneva in corpo. Ma doveva mantenersi calma e composta, anche per non dare modo a Monique di dubitare della sua condotta una seconda volta. Quei pensieri vennero presto scacciati grazie all'arrivo di Elbeth, Vergil e Brianna. L'arrivo del Tassobello in particolare, come amava definirsi lui, le strappò un sorriso. Non perchè Cappie provasse ancora per lui una cotta stratosferica, ma perchè il suo prefetto era una persona in grado di portare allegria ovunque andasse, anche quando il periodo non era dei migliori. Era un modello di vita e anche di comportamento per lei, che lo salutò con un gesto della mano, prima di passare a salutare anche Elbeth e Brianna e rivolgendosi di nuovo a Miyabi.

Cosa devo fare?

Be'...il nostro compito è sistemare l'Auditorium e dietro le quinte...Poi, fare in modo che tutti abbiano ciò che serve loro...Mantenere alto il morale della squadra e soprattutto...sorridere, sorridere e sorridere! Bisogna che gli altri prendano esempio da noi- disse, portando le dita a sollevare gli angoli della bocca in un sorriso e dando l'esempio alla Grifa e al Delfino. Sapeva che per Miyabi poteva risultare difficile fare una cosa del genere, ma la tassetta si era ripromessa di comportarsi con lei come al solito, facendo finta di niente. E non intendeva venir meno a questo proposito, per paura di ferirla- Cerchiamo di fare anche buon viso a cattivo gioco con quelli della Cyprus. In fondo è un amichevole e magari sono ragazzi anche simpatici...- continuò illusa la ragazza, non sapendo cosa invece li stava aspettando una volta che i loro avversari fossero scesi in campo- Mi sembra che manchino solo Ellie e Ethan...- Aggiunse poi, notando come all'appello vi fossero tutti tranne la sua amica Serpeverde e il futuro ragazzo, almeno per lei, di Miyabi.

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Messaggioda Zephyr » 14/06/2013, 16:18

[newsgoth]Due lunghi mesi a contatto con un altro membro del coro, provando, supportandolo, aiutandolo a migliorarsi.
Era migliorato anche lui, o per lo meno così gli sembrava, ma sarebbe stata poi la Coordinatrice a dargliene conferma.
Il tempo passato con Ariel Jiménez lo aveva condotto a riflettere con attenzione sulla sua posizione all'interno del coro, osservando l'impegno e la dedizione che la Grifondoro inseriva in ogni canzone, in ogni spartito e in ogni tentativo di interpretazione vocale volta a dimostrare le proprie capacità ed accrescerle.
Non era un gioco, non era e non poteva essere un semplice tentativo di ulteriore avvicinamento al suo "giocattolo", altrimenti se avesse preso con leggerezza quell'avventura sarebbe finito col diventarne vittima, mostrando subito scarsa attitudine e di riflesso, mandato immediatamente fuori senza se o ma.
Non aveva dimenticato tutto il suo interesse nei confronti della strategia e della musica, ed unendo queste due realtà poteva considerarsi parato nella prosecuzione di quel percorso formativo.
Grazie al primo dono aveva saputo cogliere l'importanza dell'integrarsi in quel gruppo, grazie alla seconda invece aveva riscattato l'interesse nei confronti dell'elemento essenziale per trovarsi lì.
Come ogni mattina il suo passo era diretto in prossimità dell'Auditorium, ma quella specifica mattina era dedicata ad un incontro speciale, un incontro "amichevole", così era stato definito da Monique Vireau, con la Sezione Canora della Cyprus, un incontro per il quale Zephyr Kenway non sentiva il particolare bisogno di mettersi elegante.
Dei jeans blu scuro, anfibi neri, maglietta nera attillata a maniche corte e tracolla rosso scuro, come i suoi occhi iniettati di sangue di vampiro, capaci di affascinare ed inquietare allo stesso tempo.

Immagine


Auditorium Sala Musica - Ore 10:16 - Ritardo di 1 Minuto


Posò la mano a palmo aperto sulla porta principale, spingendo in avanti con leggerezza ma decisione, entrando.
Molti dei "colleghi" erano già presenti e con molta probabilità lui non solo era uno degli ultimi, ma ne mancavano anche pochi.
Alcuni conosciuti, altri meno, altri ancora mai visti e tanto giovani.
Ariel gli aveva spiegato che quasi tutti gli elementi della squadra avversaria non avevano meno di 14 anni e lì la media era forse tra i tredici e i quindici, dunque almeno dal punto di vista diaframmale ed empirico erano parecchio svantaggiati gli europei.
Questi pensieri vorticanti nella sua mente come piccole biglie a mo' di orbita intorno all'atomo (il cervello) non avevano nessuna trasformazione in espressioni od emozioni attraverso il volto del ragazzo, estremamente focalizzato a raggiungere una persona in particolare, la sola con la quale nel corso di quelle settimane avesse scambiato più parole dei semplici saluti di educazione, anche se le sue prime parole furono dedicate chiaramente alle due detentrici del potere del Coro.

Professoressa Vireau, Vice Coordinatrice Estelle Moreau, chiedo scusa del ritardo.
Dovevo finire dei compiti in biblioteca e non ho tenuto conto spesso del tempo che passava.


Non si prese cura di salutare allo stesso modo anche tutti gli altri presenti, ma comunque non volle fare alcuna figura da maleducato, quindi rivolse ad ognuno un'occhiata e un cenno del capo silenzioso, soffermandosi poco di più sulle persone di età più adulta, come Typhon e Vergil e di sfuggita verso Brianna, Caroline Priscilla, Miyabi, Elbeth e Jorge.
Tranquillamente si affiancò ad Ariel, cercando di guardarla meglio negli occhi per comprenderne lo stato d'animo e il livello di nervosismo, ipotizzando fosse particolarmente alto, sbattendo le palpebre lentamente, come a studiarla, al solito.
Dalla tasca più esterna della tracolla prese un cioccolatino bianco all'aroma di cocco che le porse, come faceva da sempre, fin dal primo giorno di prove assieme, ovviamente cambiando di tanto in tanto il gusto del cioccolato o del ripieno.
Per lui ingerire zuccheri serviva non solo per mantenere la pressione alta e quindi l'adrenalina artistica al massimo, ma anche per tenere sveglio e attivo il cervello, in modo da non perdere nemmeno un colpo e sfruttare al meglio le proprie potenzialità.
Attese fino a quando ella non avesse preso in mano il dono quotidiano, prima di parlare e finalmente rivolgerle adeguato saluto, naturalmente sottovoce, sottolineandone l'intimità.

Immagine

Bentrovata.
Stai molto bene.
Che ti apprezzino o meno, sii superiore.
Loro sono il passato.
Noi il presente.
Noi ti apprezziamo.
... Io ti apprezzo.
[/newsgoth]
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Messaggioda Elisabeth » 15/06/2013, 21:57

[Lunedì 3 Ottobre – Dormitorio Femminile Verde-Argento ore 8.15]


Ottobre era iniziato da pochi giorni e con esso arrivò il tanto temuto giorno della gara canora con la Cyprus.
La gara imminente aveva tolto diverse ore di sonno ad uno dei membri del coro della scuola, anche se ad essere del tutto onesti la Cyprus non era l’unica artefice delle notti insonni di Elisabeth.
Un vecchio incubo era tornato a tormentarla e con esso qualcosa era cambiato nel modo di comportarsi della Serperverde, che aveva ripreso a comportarsi freddamente con chi le stava accanto e soprattutto a non fidarsi di nessuno nella scuola a parte Daphne ovvviamente.
La sera prima dell’incontro con il coro americano, la Serpeverde era rimasta vittima di uno scherzo indirizzato ad una consorella, e metteteci i nervi tesi della ragazza trai i due ragazzi era scoppiata una bella lite durate ore.
La ragazza fece una doccia calda e si vestì velocemente per non prendere altro freddo e soprattutto sperava che bevendo qualcosa di caldo di poter attenuare il mal di gola che l’affliggeva quella mattina.

Come faccio a dirlo alla Prof.ssa Vireau. Per tutti i Draghi, non dovevo andare in Sala Comune ieri sera dovevo rimanermene tranquilla in dormitorio.

Pensò la ragazza mentre si sistemava i capelli.

Questa volta Patricia me l’ha pagherà cara.

Mentre una scintilla malvagia le illuminava lo sguardo.
Intanto aveva indossato un dolcevita, pantacollant e stivali rigorosamente neri, ma soprattutto caldi, la ragazza aveva un gran freddo e sembrava che non volesse passare con nessun espediente.

Ti piace?

Chiese Elisabeth guardando Daphne.
La piccola volpe si avvicinò alla padroncina e le fece un po’ di feste, sia per sollevarle il morale sia per augurarle a modo suo buona fortuna, mentre cercava di portare la padroncina verso il portagioie.

Lo so ho dimenticato di prendere la spilla e l’anello portafortuna. Grazie se non ci fossi tu non so cosa farei.

Disse la Serpe accarezzando la testolina della volpe e constatando con orrore che la voce non era proprio delle migliori per una competizione canora.
Indossò la spilla donatole dalla Direttrice del coro, Monique Vireau, il giorno in cui aveva accettato di entrare nel coro della scuola e nonostante non fosse in condizioni ottimali quel giorno avrebbe per lo meno tentato di dare il duecento per cento di quello che poteva fare, sperando di poter ovviare in qualche modo al suo problema. Bastava parlare poco e bere qualcosa di caldo e forse con un po’ di fortuna la voce sarebbe tornata per tre minuti soltando il tempo della sua canzone, non chiedeva molto, solo di riuscire a cantare per tre miseri minuti, per Hogwarts e per la casa di Serpeverde.
Fece un sospiro pensando a come si sarebbe arrabbiata la Vice Preside e cercò l’anello portafortuna, sperando che per lo meno potesse servirle per trovare una soluzione al suo problema.
L’anello era quello che aveva ricevuto tanto tempo prima durante un’avventura notturna quando aveva trovato la soluzione ad un indovinello di una sfinge prigioniera di un labirinto, ma, questa è un’altra storia e non è questo il luogo per raccontarlo.
La ragazza sorrise indossando l’anello “Occhio di Sfinge” e nonostante potesse apparire eccentrico al dito di una Serpeverde, quell’anello le piaceva ed un po’ di fortuna in più non avrebbe fatto di certo male contro un coro come quello della Cyprus.

[Sala Grande: Tavolo Verde-Argento ore 9.30]


Uscita dalla Sala Comune Elisabeth si diresse in Sala Grande avvolta nel suo mantello caldo.
Oltre al mal di gola sentiva un gran freddo e temeva che non le stesse venendo un bel febbrone visto che non era di costituzione esile e le capitava spesso che prendesse raffreddori ed influenze varie.
Entrata in Sala Grande il suo primo pensiero volò dritto dritto allo scontro con i mezzo-draghi al quale aveva assistito qualche mese prima. Ricordando perfettamente l’ Anatema che Uccide, il fascio di luce verde, che aveva risvegliato un antico ricordo che credeva dimenticato.
Quell’avvenimento l’aveva in parte cambiata, cambiata in peggio, e la sera prima un confratello non troppo fortunato aveva provato sulla sua pelle quanto potesse essere scostante l'umore della ragazza. Una lite durata ore intere ed ora la giovane Serpeverde si ritrovava più o meno senza voce.
Quella mattina i suoi confratelli e consorelle evitavano accuratamente di darle fastidio, la più temeraria era Patricia che si sentiva in colpa per quello che le era successo, era lei la vittima designata dello scherzo e non la Walker.
Seduta al tavolo verde-argento con fatica sorseggiava il suo the caldo, non vi mise nemmeno il limone ed al posto dello zucchero utilizzò un cucchiaio intero di miele sperando che in qualche modo potesse esserle d’aiuto.
Prese una vecchia copia della Gazzetta del Profeta e nonostante conoscesse per sentito dire qualche articolo si concentrò sul giornale, cercando di far capire ai presenti che voleva essere lasciala in pace.
Iniziò a leggere articoli più o meno interessanti, compreso quello che riguardava un professore morto ed un intero villaggio di vampiri che in Tunisia si erano suicidati.

Un suicidio di massa? Non ci credo nemmeno se lo vedo con i miei occhi.

Pensò la ragazza nonostante avesse letto nero su bianco che un intero villaggio si fosse suicidato. Lei non credeva che un vampiro potesse desiderare di morire e perché poi visto non avevano sentimenti. Eppure provò della compassione per quei poveri esseri, nonostante non credesse all'esistenza di vampiri buoni e qualcosa le diceva che era un fatto molto strano, sembrava una sorta di rito, un qualosa andato storto per intenderci, magari stavano provando un rito per resistere alla luce del sole ed invece erano morti tutti oppure qualcuno gli aveva uccisi intenzionalmente.

Bahhh ... non è possibile, a chi interessa un villaggio di vampiri. Vuoi vedere che la nonna è partita per raccogliere informazioni come dice il giornale? Ci mancava solo questa, speriamo che non le capiti nulla di male.

Pensò la ragazza rassegnata all’idea che la nonna nonostante fosse avanti con gli anni non si sarebbe persa un viaggio diplomatico in giro per il mondo per nessun motivo.
Leggere la notizia della sparizione di Nathaniel O’Neill faceva lo stesso uno strano effetto, nonostante ne fosse già venuta a conoscenza diversi giorni prima da un confratello che aveva letto il giornale prima di lei.
Sperando di poter avere notizie del padre di Caroline Priscilla aveva scritto a Samuel, saltando il nonno ed augurandosi che l’uomo fosse più propenso a dirle cosa si sapesse sulla sparizione dell'uomo, ma Samuel evitava accuratamente di rispondere alla sua domanda ed Elisabeth immaginò il peggio, sapendo che l’istitutore non le avrebbe mai dato una cattiva notizia se non fosse stato necessario.
Continuò la lettura del giornale e scoprì che in quei giorni era morto Giovanni Ricciardi se non ricordava male l'uomo era il padre di Arianna, solo che anche volendo non sapeva come contattare la ragazza, non avendole mai chiesto il suo indirizzo in Italia.
La lettura proseguì con notizie varie fino a quando non arrivò a quella riguardante la distruzione di Enoschima e non sapendo nemmeno lei perché si sentì il sangue gelare nelle vene.

Miyabi.

Fu il primo pensiero della Serpe leggendo la notizia. Non perché nella sua testa ci fosse un legame tra l’isola e la ragazza [Elaborazione 3 + Bonus Anello “Occhio di Sfinge” 2 + 6/20 = 11] , ma, semplicemente perché quando la vedeva in Sala Grande le appariva strana, senza sapere che cosa fosse realmente successo alla Grifondoro e fino a che punto potesse averla sconvolta la notizia di Enoshima.
Continuò la lettura dell’articolo soffermandosi sul punto in cui parlava delle tracce dell’Anatema che Uccide sulle vittime e l’eventualità di un buon numero di Auror sull’isola.

Elisabeth ti senti bene?

Le chiese Patricia notando il pallore della ragazza.

Si sto bene non preoccuparti.

Elisabeth ... la tua ...

Lo so fai silenzio e siediti.

Ordinò la ragazza alla consorella.

Come fai a stare calma, hai praticamente perso la voce, come farai con la Cyprus.

Chiese la ragazza terrorizzata dalla reazione che potesse avere la Walker a minuti.

Non preoccuparti è un problema mio non tuo.

Rispose la ragazza, riuscendo a calmarsi, nonostante avesse da quando si era svegliata una gran voglia di schiantare metà dei Serpeverde della scuola, compresa la ragazza che le sedeva accanto.

Questa me la paghi Patricia, ricordalo ed avvisa gli altri che non ho finito nemmeno con loro.

La ragazza impallidì alle parole della Walker, solo le Serpi sapevano fino a che punto la ragazza potesse diventare pericolosa e cercando di calmarla le propose di accompagnarla dalla Vice Preside.

Elisabeth se vuoi ti accompagno dalla Vireau e le spiego cosa è successo.

La Walker si avvicinò alla consorella con fare minaccioso.

Prova a raccontare in giro quello che è successo Patricia cara, è ti ritrovi nel Lago Nero a far compagnia alla Piovra Gigante.

Minacciò la ragazza con una voce tornata quasi del tutto normale, nonostante fosse più fredda del solito. Elisabeth aveva appena provato un piccolo espediente che conoscevano solo i cantanti lirici e lei avendo studiato lirica l’aveva imparato forse non benissimo, ma, poteva riuscire almeno per tre minuti a sfoderare quella voce che per un piccolo incidente era quasi sparita.

A più tardi.

Salutò la ragazza e si incamminò verso l’uscita.

[Auditorium: ore 10.15 circa]


[size=120]Ora non restava altro da fare che affrontare la Prof.ssa Vireau e sperare che il suo trucchetto potesse funzionare in qualche modo.
Il viso della ragazza era stanco e preoccupato, come poteva sperare di passarla liscia.

Mi sa che mi conviene dire la verità, non è un delitto avere mal di gola.

Pensò la Serpe cercando di auto convincersi che la cosa migliore fosse dire tutta la verità, se era fortunata avrebbe avuto diversi giorni per riprendersi da quel piccolo inconveniente.

Come farà la Cyprus a vincere tutte le competizioni alle quali partecipa non riesco a capirlo. Possibile che siano tanto perfetti da non avere punti deboli? Cosa fanno cantano dalla sera alla mattina senza fare altro.

Pensò la ragazza mettendo una mano sulla porta d’ingresso dell’Auditorium ed entrando nella stanza. Fece un respiro profondo e si avvicinò al gruppo formato da Cappie, Miyabi, Brianna e tutti gli altri ragazza del coro.
Rimase in disparte per qualche tempo cercando di raccogliere le idee per capire come trovare il punto debole del coro avversario, quando sentì Cappie dire che mancavano all’appello lei ed Ethan Travis.
Era giunto il momento di lasciare il suo angolino e di rivelarsi agli altri coristi.

Buongiorno Prof.ssa Vireau, Signorina Moreau.

Disse la ragazza stringendosi nel mantello ed evitando di nascondere il suo problema, alla fine aveva optato per l’onestà e sperava che la Prof.ssa Vireau non si arrabbiasse troppo.

Buongiorno ragazzi.

Disse rivolta agli altri coristi e rimase in attesa di scoprire cosa avrebbero fatto nei prossimi minuti.

Spoiler:
Estelle, Ariel, Typhon, Vergil, Elbeth, Jorge, Zephyr
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Messaggioda Ethan Travis » 18/06/2013, 13:53

[ CAMERA DI ETHAN - ORE 09:59 ]

Furono settimane splendide e terribili allo stesso tempo, quelle estive di Ethan Travis Fox.
L'arrivo di Miyabi in casa sua lo aveva immaginato in modo molto diverso, come un accordo tra i genitori, una piacevole vacanza, nulla di più.
Si erano anche messi d'accordo l'anno prima per parlare con le rispettive famiglie a proposito di essere ospitati ognuno nella casa dell'altro per osservare la cultura opposta con i propri occhi; per questo all'effettiva ci fu tanta amarezza nello sguardo del ragazzo quando la compagna ed amica del cuore varcò la soglia della sua abitazione ma senza il minimo consenso di nessuno, nessun genitore che potesse decretare il tanto sognato "ok", nessuna madre a dare le proprie raccomandazioni, nessun pensiero immaginario rivolto al momento in cui sarebbe poi andato lui nel lontano Giappone per vivere a cuore aperto l'emozione di un luogo con usanze così differenti e affascinanti.
Per tutta la durata dell'Estate provò a sorridere in tutti i modi e quando si trovava vicino alla piccola orientale colpita dalla catastrofe, cercava in ogni maniera di inventarsi un nuovo passatempo, una nuova iniziativa, qualcosa di speciale che potesse attirare la sua attenzione e non farla riflettere sulla disgrazia da poco avvenuta.
Purtroppo però non si potevano fare miracoli e in quell'ottica ce lo fece entrare sua madre al giorno immediatamente precedente alla partenza per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Quando lui le disse che era contento di essere riuscito a risollevare così tanto il morale alla ragazzina, sua mamma gli posò una mano sulla sua, sorridendogli e parlando sottovoce, confessandogli che non tutto era come sembrava.
Miyabi quasi ogni notte piangeva e non aveva mai e poi mai mostrato questo suo lato così sofferente e debole ad Ethan, ma non perché non lo considerava degno, ma perché, questo la donna l'aveva capito, ci teneva che non si preoccupasse troppo, perché non avevo perso quel suo bellissimo dono che tanto era piaciuto ai coniugi Fox: l'altruismo.
Il ragazzo inizialmente rimase spiazzato da quella verità, decidendo quasi subito per correre da lei ad abbracciarla, ma la madre gli disse che non era la cosa giusta, che avrebbe vanificato in un solo istante tutti gli sforzi di una intera Estate, quindi Ethan dovette desistere, ripromettendosi di non farle capire che sapeva, ma soltanto che era felice di quella lenta ripresa che forse, in qualche modo, c'era anche stata.
I genitori del Grifondoro per quell'anno fecero qualche sforzo in più, ed impedirono a Miyabi di sfruttare fin da subito le sue scorte di denaro, pagandole loro i libri e la retta, nonché i nuovi accessori per gli esercizi pratici e una sciarpa della Casata, poiché la sua, rimasta nella vecchia casa, era andata perduta e probabilmente distrutta assieme a tutto il resto.
Poi l'arrivo alla Stazione, il viaggio in treno, il tentativo di Ethan di allontanare chiunque cercasse di avvicinarsi alla cabina per parlare con la ragazza e chiederle il motivo del suo viso triste, poi di nuovo la Sala Comune e poi ancora l'inizio delle lezioni, del quarto anno di Scuola.
Tutto ciò, ogni singolo fotogramma passava nella mente di Travis lentamente, senza sonoro, con qualche lacrima, con qualche groppo alla gola e al cuore, impedendo al sorriso di sbocciare sereno come ogni giorno, adesso che lui non era più un bambino ma si stava avvicinando a quella tanto sognata adolescenza e grandezza che fissava da lontano ai tempi del suo primo anno lì.
Richiuse il dizionario di Giapponese ed il libro di introduzione alla lingua, posandoli nel cassetto solito, decidendo che fosse la cosa migliore vestirsi e scendere già in Auditorium senza fare alcun ritardo.
Aveva imparato sempre di più nel corso di quei lunghi tre-quattro anni, e inoltre negli ultimi mesi aveva anche accelerato ed aumentato le ore di studio, volendo a tutti i costi migliorare ulteriormente, per riuscire a parlare ed esprimere frasi di senso compiuto, piccoli discorsi ed avere capacità di capire anche le parole altrui senza più grandissima difficoltà ed aiuto.
Tutto questo per lei, tutto questo per un discorso che avevano fatto assieme più o meno a metà di Luglio, quando ella aveva ammesso il grande dispiacere di non poter più parlare nella sua lingua madre con nessuno, adesso che la sua famiglia non c'era più.
Effettivamente quasi tutti i giapponesi finivano alla Scuola di Magia giapponese, quindi c'erano davvero pochissimi ragazzi orientali ad Hogwarts a parte Miyabi e con questi, per altro, non aveva nemmeno un grande rapporto di amicizia o semplice conoscenza.
A questo proposito, senza dirle nulla, Ethan aveva deciso che avrebbe imparato così tanto bene quella lingua da poter essere il suo interlocutore orientale per tutto il tempo, sempre sempre sempre.
Così non avrebbe mai dimenticato del tutto le sue origini, avrebbe potuto mostrarsi più se stessa davanti a qualcuno, senza il problema di riflettere alcuni secondi prima di sistemare la frase nel modo giusto e in un più che corretto inglese.
Certo, Ethan non avrebbe mai potuto sostituire la capacità naturale di nonni, zii, cugini e altri parenti che il giapponese lo possedevano nel sangue, ma andando avanti con gli anni le avrebbe potuto dimostrare quanto per lei, solo per lei, sarebbe potuto migliorare ed essere non in grado di eguagliarli, ma per lo meno avvicinarli in bravura.

Ehi Trav, posso utilizzare il tuo profumo?

Nani?
Sō sō,-saki ni iku...


Eh?!

Oh, scusami... Si si, naturalmente!

Aveva nella testa così tante nozioni di lingua giapponese che aveva anche risposto a quel modo ad un compagno di Casata, per sbaglio.
Scosse il capo con un mezzo sorriso, sospirando e dandosi una sciacquata al lavandino principale, decidendo per vestirsi come al solito, con quel look che molti definivano da "contadino elegante", un look trasmesso dal padre, difatti anche lui spesso e volentieri si sistemava a quella maniera.
Una camicia a quadrettoni, una maglietta e dei jeans lisci, senza strappi o cose simili.
Aprì la porta della propria stanza, camminando spedito giù per le scale, adesso consapevole che non poteva permettersi né di colazionare né di perdere tempo a chiacchierare con le persone incontrate nei vari piani.
C'era una piccola nota di emozione nei suoi occhi, in fondo stava per incontrare i concorrenti della Cyprus, quelli che per troppi anni si erano visti vincitori di ogni sfida canora... Cavoli, 50 anni, davvero parecchi!
Ma questo ad Ethan non interessava, lui voleva solamente partecipare per aumentare la determinazione e la solidità del gruppo, essere un valido aiuto ed un valido supporto, trasmettere il sorriso e magari fare anche qualche amicizia in più, in fondo anche se rivali nel canto, potevano essere buoni amici fuori dall'Auditorium, no?

[ AUDITORIUM - 10:17 ]

Buongiorno a tutti!
Coordinatrice e Vice, scusate il ritardo, ero un po' agitato ed ho dormito male stanotte così non ho sentito la sveglia...


Immagine

C'erano già tutti: Caroline Priscilla, Jorge, Elbeth, Elisabeth, Typhon, Vergil, Ariel, Zephyr... E poi naturalmente Monique Vireau ed Estelle Moreau.
Inoltre, quasi nascosta dal gruppo, come una piccola perla preziosa e non brillante come era sempre stata, Miyabi se ne stava da una parte, con il capo chino, respirando silenziosa, aspettando forse disposizioni o semplicemente riflettendo e perdendosi nei suoi pensieri come spesso era solita nei mesi passati e soleggiati.
Ethan rivolse un sorriso ad ognuno dei compagni, gentile, sereno e affabile, ritrovandosi ad essere stranamente uno tra i più alti lì in mezzo, ma ormai non era una novità e nessuno più faceva caso a quel lampione che si aggirava cantando per il coro mostrando almeno due anni di più dell'età effettiva.
Inutile menzionare che la sua attenzione si focalizzò immediatamente tutta per lei, per quella splendida orientale non molto lontana, la più bella di tutte, dagli occhi scintillanti di un lilla insolito e in grado di incantare, forse non tutti, ma lui di sicuro.
Si avvicinò immediatamente a lei, provando a ricercarne lo sguardo, facendole subito una carezza dietro alla testa, lungo la chioma di capelli fluenti e neri tipici della sua razza.
La voce rimase ad un normale volume, in fondo non aveva nulla da nascondere, ed era certo che farle sentire dopo tanto tempo una pronuncia del genere nel parlato le avrebbe portato un iniziale moto di malinconia ma anche calore e affetto sapendo il perché di un tale linguaggio.

Kon'nichiwa purinsesu...
Anata wa kesa, hijō ni yoku fuku o kite iru, anata ga shitte iru?
Watashi ni sonoyōni hanasu koto ga dekiru, watashi wa anata no kigen o akirameru koto wa arimasen...
Yuiitsu no koto: Shibashiba hajime machigatte iru baai, watashi wa mōshiwakearimasenga, watashi wa mada manabu koto ga takusan arimasu!


(Ciao principessa...
Ti sei vestita benissimo questa mattina, lo sai?
Con me puoi parlare in questo modo, non ti farò rinunciare alle tue origini...
Unica cosa: scusami se spesso all'inizio sbaglierò, ho ancora tanto da imparare!
)

Forse la pronuncia non sarebbe stata tra le migliori e magari lei avrebbe potuto immediatamente captare qualche piccolo errore di grammatica, ma l'impegno e la qualità maggiore si poteva detonare subito rispetto agli anni passati, dato che ora, per lui, non era più solo un divertimento.
Spoiler:
Corretto utilizzo del giapponese: Elaborazione (5) + Dado (10) = 15
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Messaggioda Monique » 19/06/2013, 12:19

La Jiménez fu la prima a varcare la soglia dell'Auditorium: per Monique non fu difficile cogliere lo sguardo preoccupato e teso di Ariel, ed in parte lo comprendeva anche; non le aveva fatto mistero, infatti, di contare molto su di lei viste le doti canore che la Grifondoro indubbiamente possedeva, ed era normale che si sentisse sotto pressione per questo. Se a ciò si aggiungeva, per quanto la francese non potesse immaginarlo, il fatto che i suoi ex colleghi sarebbero probabilmente stati impietosi verso di lei... sì, il suo stato d'animo era pienamente comprensibile.

Permesso...
Buongiorno professoressa Vireau.
Ha dormito bene?


Buongiorno a lei, signorina Jiménez.
Ho passato nottate migliori, e credo che la cosa sia reciproca, mh?


Rispose Monique, rivolgendole uno sguardo comprensivo; Caroline Priscilla e Jorge furono i secondi ad arrivare, in coppia come sempre. Monique ormai si era abituata a vederli sempre insieme, e nonostante si mostrasse pacata e gentile, nei limiti del possibile, con loro come con tutti gli altri, non aveva certo dimenticato ciò che i due avevano fatto l'anno precedente, e che era costato loro un paio di mesi di sospensione con tanto di segnalazione sul curriculum scolastico: i suoi occhi di ghiaccio erano sempre, infatti, appena più freddi quando si posavano sui volti dei due ragazzini, forse per la delusione che la loro sconsideratezza aveva provocato in lei, e che ancora non sembrava pronta a lasciare il suo animo.

Professoressa Vireau, buongiorno.
Professoressa Vireau, Ariel...

Signorina O'Neill, signorino Alvares, buongiorno a voi.

Li salutò comunque la donna, lasciando che interagissero con la Grifondoro più che con lei, che in fondo era un po' il supervisore del gruppo, non certo parte integrante di esso - sicuramente Estelle avrebbe potuto vantare un'unione più marcata di lei con gli studenti, in questo senso.
Il terzo a presentarsi in Auditorium fu Typhon, il Dragargenteo che, al tempo, le aveva chiesto di entrare nel coro non per amore della musica, ma principalmente per far vedere alla Cyprus che era Hogwarts la migliore; se quello fosse stato l'unico motivo, in realtà, Monique non gli avrebbe mai permesso di essere uno del gruppo, ma aveva visto in lui qualcosa di più che semplice spirito di competizione, e per questo l'aveva accettato come musicante.

Vice, crede sia saggio far partecipare Stevens alla cerimonia?
Magari non è nelle migliori condizioni per essere lucida e salutare gli sfidanti...


Intanto buongiorno, signor Seal - no, decisamente chiamarlo "signorino" sarebbe apparso alquanto strano anche a lei - Per quanto riguarda la Stevens...

Se Miyabi è d'accordo potrebbe stare con me e Jorge. In fondo non dobbiamo fare troppi sforzi e magari aiutarci a sistemare i vestiti e le poltrone la aiuterà a non pensare...

Si fermò, ascoltando le parole della Tassorosso che, in effetti, non erano malvagie: Miyabi, che tra l'altro entrò poco dopo in Auditorium con sguardo spento e distaccato, andandosi a sedere su una poltroncina poco distante da loro; Monique annuì in direzione della O'Neill così da farle comprendere che le stava bene considerare la Grifondoro come supporter insieme a lei e ad Jorge, e lasciò che i due bambini si allontanassero insieme per accogliere con un sorriso Estelle, la sua nuova Vice Coordinatrice in sostituzione della Parker.

Buongiorno collega. Pronta per questa giornata?

Non come vorrei, ma anche se lo fossi non penso mi sentirei più tranquilla, perciò... - alzò le spalle con un sorrisetto ironico, occhieggiando ai musicisti che stavano iniziando ad entrare, e che avrebbero accompagnato sia i ragazzi di Hogwarts che quelli della Cyprus durante la sfida - Cerchiamo di stare vicino ai ragazzi e di supportarli con un atteggiamento calmo e imperturbabile. Non possiamo farci vedere agitate anche se, almeno per quanto mi riguarda, lo sono parecchio.

Aggiunse la donna, che non si sarebbe mai azzardata a parlare per la collega: lei era nervosa, lo era da parecchi giorni prima e nonostante fosse brava a nascondere la stanchezza, il trucco applicato sul viso non poteva coprire del tutto quei segni che indicavano notti passate a dormire male e ad agitarsi nel letto senza riuscire a riposare adeguatamente; in questo senso, Sandyon era stato un santo, e lo era tutt'ora, a sopportarla.

Buongiorno a tutti.

Buongiorno signorina Queen.

Salutò Monique, sorridendo leggermente ad Elbeth e poi di seguito a Vergil, verso il quale le labbra della donna s'incurvarono un poco di più: pur ipotizzando [Intuito (Perspicacia): 38] che anche lui fosse nervoso, la carica positiva del Tassorosso sembrava essere in grado di contagiare tutti i presenti, e la Vireau si ritrovò a sperare che fosse proprio così.

Buongiorno gente, uno dei più grandi e uno degli ultimi, è davvero grave!
Chiedo scusa prof, l'appetito mi chiamava ed io non ho resistito, tuttavia un minuto in anticipo, deve ammettere che mi sono superato!
Non mi sono vestito particolarmente elegante, mi auguro non ce ne fosse bisogno...


C'è solo una cosa che servirà Cartwright, la voce, e non sarà nemmeno necessario averla oggi... quindi può stare tranquillo.

In fondo quello era semplicemente un incontro preliminare, la sfida si sarebbe tenuta in un secondo momento, perciò era meglio risparmiare la voce e le energie per lo scontro vero e proprio.

Buongiorno a tutti.

Buongiorno signorina Wollis.

Salutò Brianna con un sorriso leggermente più gentile dei precedenti, un po' perché le sembrava che la Delfina fosse piuttosto pallida - tesa forse, bastava essere un poco più sensibili degli altri per lasciarsi sopraffare dal nervosismo - ed un po' perché, essendo umana, anche una come Monique aveva le sue preferenze, per quanto nelle ore di lezione o durante la correzione dei compiti fosse ben attenta a non palesarle.

Professoressa Vireau, Vice Coordinatrice Estelle Moreau, chiedo scusa del ritardo.
Dovevo finire dei compiti in biblioteca e non ho tenuto conto spesso del tempo che passava.


Non si preoccupi, signorino Kenway, non ci sono ancora tutti.

Zephyr era, per lei, ancora una sorta di incognita, qualcosa, qualcuno, su cui non era sicura di poter contare: e tuttavia sapeva, sentiva che c'era un gran potenziale nascosto dentro di lui, e che bisognava solo dargli modo di uscire fuori; per questo aveva acconsentito a farlo diventare parte del coro, senza dimenticare che la vicinanza con la Jiménez sembrava far bene ad entrambi. Anche in quel piccolo scambio di battute tra i due, che Monique percepì da lontano, si capiva chiaramente che teneva a lei più degli altri, e la donna poteva solo sperare che questo servisse a lei per migliorarsi ed avere più fiducia in se stessa, e a lui per aprirsi di più e chissà, magari cominciare ad esternare la sua arte al mondo.

Buongiorno Prof.ssa Vireau, Signorina Moreau.

Signorina Walker... - salutò di rimando Monique, soppesando un secondo Elisabeth con lo sguardo prima di rivolgersi ad Estelle a bassa voce - Ad incontro finito portala con te in Infermeria e dalle qualcosa per la gola, non vorrei che arrivasse senza voce alla competizione. Confido nelle tue cure.

In fondo era la nuova Infermiera scolastica, chi meglio di lei poteva occuparsi di un problema del genere? Un problema che, tra l'altro, Monique preferì non palesare ad alta voce, non sapendo se alla Serpeverde avrebbe potuto dare fastidio o meno: in fondo non dovevano ancora cantare, perciò aveva tutto il tempo di rimettersi in sesto la voce.

Buongiorno a tutti!
Coordinatrice e Vice, scusate il ritardo, ero un po' agitato ed ho dormito male stanotte così non ho sentito la sveglia...


Con Ethan Travis all'appello, tutti i musicanti e i musicisti si erano finalmente riuniti in Auditorium: la Vireau gli sorrise con aria accomodante, facendogli capire che non doveva scusarsi e che essere agitati era del tutto comprensibile; lei per prima lo era parecchio, benché fosse ben decisa a non darlo a vedere.
Attese che il ragazzino finisse di parlare con la compagna di Casata in... giapponese? - l'aveva imparato per lei? Sarebbe stato ammirevole, nel caso - dopodiché si preparò a parlare col gruppo con voce ferma e seria.

Avvicinatevi tutti, per favore - li richiamò allora, pronta a dare le ultime raccomandazioni prima che il signor Gummle, l'inserviente di Hogwarts, facesse entrare la delegazione della Cyprus - Tra pochi minuti entreranno i nostri sfidanti: voglio che sia chiaro che questo incontro non è ancora la gara vera e propria, che avverrà in un secondo momento; questo incontro sarà solo un modo per conoscere meglio i nostri avversari, e nient'altro.

Una breve pausa, prima di continuare.

Pretendo rispetto da ognuno di voi, e superiorità, qualsiasi cosa succeda.
Hogwarts non vincerà da cinquant'anni, ma sappiamo come mostrarci al prossimo, e non voglio che la scuola faccia una brutta figura per colpa di qualche testa calda, mi sono spiegata?


E lo sguardo passò da Jorge a Cappie, abbracciando però anche Typhon e Vergil, i più scapestrati del gruppo, insomma.

Il primo che mi farà vergognare del proprio comportamento verrà sbattuto fuori dal Coro e non potrà essere riammesso nemmeno come supporter del gruppo... è chiaro?

Concluse la Vireau, lasciando che fosse Estelle, se voleva, ad aggiungere qualcosa verso i musicanti, per supportarli, incitarli, o fare loro qualche raccomandazione come aveva fatto lei; in effetti, forse, era stata piuttosto dura con loro, ma era anche vero che le frasi d'incitamento andavano usate solo in determinati momenti, e quello, non essendo ancora quello dello scontro, non era il più adatto a suo giudizio.
Pochi istanti più tardi, la campana dell'orologio della Torre Nord batté le 10.30, e Monique prese un respiro molto profondo prima di spostare gli occhi sull'ingresso dell'Auditorium.

Mettetevi tutti dietro di me a semicerchio, per favore, e siate pronti ad accogliere il Coro della Cyprus con la classe che distingue Hogwarts.

Furono le ultime parole, quelle, che Monique pronunciò verso i propri musicanti, aprendo poi le labbra ad un sorriso gentile ed amichevole, per quanto forse un po' tirato, quando la porta si aprì e da essa fece il suo ingresso la Cyprus.
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