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da Martha » 01/07/2013, 21:33
[Casa Norrel, vicino Aberdeen - Sabato mattina - Ore 10.30]
Tingle conosce i suoi diritti! Tingle vuole essere un elfo libero!
Tingle, tu sei un elfo libero. Puoi andartene in qualsiasi momento se non vuoi stare qui...
E lasciare che padrona Bennet non si curi dei ricordi di povero padron Heathcliff? Mai! Tingle appartiene a questa casa come sua madre prima di lui, e sua nonna prima di sua madre e la sua bisnonna prima di...
...sua nonna, lo so. Ora lascia quella bottiglie di Burrobirra e vai a riposare. Stai facendo un ottimo lavoro qui.
Povero, povero padron Heathcliff...
Con quelle ultime parole l'elfo domestico Tingle si congedò dalla donna, lasciandola da sola nell'immensa biblioteca appartenuta tempo addietro al suo mentore. Nonostante Norrel le avesse lasciato in eredità la sua vecchia dimora, con tutti gli immobili annessi al suo interno, la pozionista non si era stabilita lì, nè ci andava poi così tanto spesso come il defunto pozionista avrebbe voluto. La verità era che, negli ultimi tre anni, i ricordi custoditi da quelle quattro mura erano troppo forti in lei, tanto da spingerla a rifuggire da quel luogo che, tutto sommato, rimaneva comunque una bellissima casa affacciata su uno splendete lago azzurro. Erano rare le volte in cui metteva piede là dentro. Ed ogni volta che lo faceva, Tingle ci teneva a lamentarsi di come la nuova padrona non tenesse realmente a quella casa, a custodire le vecchie reliquie del suo precedente padrone e a ordinare al povero Tingle di sistemare tutto quanto da cima a fondo. Martha aveva rispetto il volere di Heathcliff di mantenere in quella casa il vecchio elfo domestico, ma riusciva a sopportare a stento la presenza della creatura. Non perchè provasse avversione nei confronti della sua razza, ma perchè l'elfo, con quelle semplici parole, riusciva a far nascere in lei sensi di colpa brucianti. Era vero, avrebbe dovuto prendersi maggiore cura dell'eredità che le era stata lasciata. Eppure la donna non se la sentiva di passare l'estate lì, ovvero l'unico periodo dell'anno nel quale non vi era alcun impegno lavorativo a tenerla ancorata ad Hogwarts. Giusto quel week end si era concessa una breve vacanza lì, se di vacanza si potesse parlare. Grazie all'aiuto di Vastnor era riuscita ad ottenere la soluzione del secondo indovinello che Norrel aveva lasciato al suo caro amico Pryce, e che quest'ultimo non era riuscito a risolvere a causa della sua prematura morte. Per questo, quelle carte erano passate di mano a Martha, che si era precipitata nella villa dove nulla era stato toccato per prelevare quello che le serviva. Il clima di Ottobre non concedeva alcuna tregua quel giorno, costringendo la donna ad indossare uno dei suoi mantelli più pesanti per far fronte a quel vento gelido che le feriva il volto. La Scozia orientale era una delle più fredde in quel periodo, con le acque del lago che si ghiacciavano all'istante non appena le temperature scendevano poco al di sotto dello zero. Naturalmente, il lago era ancora pieno di una limpida superficie cristallina, sebbene questa venisse increspata ogni tanto dalla caduta di foglie morenti, di colore rosso, marrone e giallo. Martha, fissando il lago al di là della finestra, non poteva fare a meno di amare quel paesaggio autunnale, rendendosi conto che ciò che lo rendeva speciale era proprio la presenza dell'acqua. Non aveva dimenticato lo strano sogno fatto qualche tempo addietro, nè che un giorno avrebbe incontrato quella ragazza bionda che Ianira le aveva mostrato. Tuttavia, alla vista delle acque calme e placide, la pozionista non poteva fare a meno si sentire il proprio animo un tutt'uno con quello spettacolo naturale.
Sarebbe potuta rimanere lì a fissare quella distesa d'acqua, riflettendo sul significato insito nell'elemento e interpretandolo alla luce delle sue esperienze recenti. Tuttavia, la attendeva un compito da svolgere e un mistero da scoprire. Per questo, dopo pochi secondi, la donna si volse verso lo scaffale che avrebbe svelato, finalmente, la seconda parte dell'indizio. Contando fino all'ultima fila in basso a destra, Martha estrasse un libro dal titolo Pozioni e Lozioni, aprendolo all'istante e convinta che al suo interno avrebbe trovato un altro indizio o qualunque cosa per il prossimo indovinello. Invece, stando in ginocchio alcuni minuti a sfogliarne le pagine, si rese conto che esso, almeno in apparenza, non sembrava presentare nulla di strano.
Sembra che Vastnor si sia sbagliato...
Fu il primo pensiero che le venne in mente, quando il suo intuito [Inutito(P)=> 30] la spinse a riconsiderare che forse, quello che cercava, si celava proprio dietro il libro. Martha si posizionò meglio vicino al pertugio dove aveva scostato il volume, puntando la bacchetta contro il fondo e mormorando un Lumos: c'era qualcosa attaccato sul fondo, una sorta di foglio di carta colorato.
Spostando altri libri, la pozionista scoprì il poster di un vecchio film babbano che, a quanto pare, il suo mentore amava particolarmente. Non era una novità che in vita Norrel fosse stato un grande sostenitore della cultura babbana, nonchè babbanofilo convinto. Per questo, la scoperta di un poster del genere non sorprese poi molto la donna, che da lui si sarebbe aspettata qualunque cosa. Quello che le diede da pensare, invece, era l'ubicazione di un oggetto simile. Allungando una mano, la strega staccò un pezzo di poster dal fondo di legno, rivelando così quella che a tutti gli effetti sembrava la manopola di una cassaforte.
Heathcliff...dove diavolo vuoi farmi arrivare?
Era inutile provare a forzarla: Martha era consapevole che, se al suo interno fossero stati presenti materiali scottanti, quel forziere non si sarebbe aperto con un semplice Alohomora. Con un sospiro, riattaccò il poster, di dubbio gusto per lei, come prima, rimettendo il libro dov'era e sistemando il tutto come se da lì non fosse passato nessuno. Avrebbe voluto richiamare Tingle, per chiedergli maggiori informazioni e magari di fare la guardia a quel luogo. Ma immaginava, e non a torto [Intuito (S)=> 25], che ormai l'elfo domestico stesse comodamente ronfando nel suo lettino, sognando forse di eventi passati per lui felici. La donna preferì lasciarlo dormire, ripromettendosi di ritornare il week-end successivo.
Ormai sono vicina...l'ultimo enigma è quello decisivo E io devo stare...più attenta...
Si disse mentalmente, prendendo le proprie cose e uscendo da quella casa. Se nessuno avesse interferito, la pozionista si sarebbe diretta nel folto della foresta, dove si sarebbe smaterializzata per poi materializzarsi poco prima degli ingressi ai cancelli di Hogwarts.
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da Eibhlin » 02/07/2013, 13:34
[Foresta nei pressi di casa Norrel, vicino Aberdeen - Sabato mattina - Ore 10.51] Non le capitava spesso, purtroppo, di spostarsi dall'Islanda per andare ad accogliere un nuovo potenziale Acuan: non era semplice che gli Elementi scegliessero una persona in cui instillarsi e vivere, colei o colui che veniva prescelto doveva essere speciale, doveva possede un qualche pregio che si confacesse bene alle doti presentate dall'Elemento corrispondente. Nel caso della donna che Eibhlin stava andando a trovare, Martha Bennet, queste doti c'erano tutte: ordine, intelligenza, ricerca, pazienza; forse l'ultima un po' meno, verso il prossimo s'intendeva, ma l'Oceano confidava nel fatto che stare a contatto coi suoi Confratelli l'avrebbe aiutata ad aprirsi almeno un po' con gli altri... sempre ammesso che accettasse di essere un Acuan, naturalmente. Capitava, a volte, che le persone prescelte dagli Elementi li rifiutassero, per paura, per incapacità di rispettare le gerarchie e gli ordini o per semplice pigrizia, la motivazione era poco importante: per questo, l'Acuan Diluvium non era certa che Martha avrebbe accettato di diventare una di loro, per quanto il sogno che aveva fatto la dicesse lunga su come stavano veramente le cose; lei non l'aveva seguito personalmente, ma era stata Ceres, nel corso del loro incontro mensile, a rivelarle che era stato in quel modo che l'Acqua si era manifestata a lei, per la prima volta. E in effetti, Eibhlin l'aveva sentito il richiamo dell'Elemento, dentro la donna, al punto da spingerla a partire subito per cercarla. Era in Scozia che l'aveva trovata, nella villa che una volta era appartenuta ad Heatchliff Norrel, un amico di Lacroix, Acuan, e Pryce, Terran: Eibhlin ricordava come l'Acuan parlasse spesso del "geniale Norrel", uno dei pochi a conoscere l'esistenza delle Gilde pur non facendone parte; non l'aveva disturbata inizialmente, temendo fosse inopportuno andarle a bussare alla porta, ma quando aveva notato la docente di Pozioni nonché Caposcuola di Corvonero, la sua ex Casata, della scuola di Hogwarts uscire da essa per dirigersi nella foresta antistante la villa, l'Oceano aveva capito che era quello il momento giusto per palesarsi a lei. Per questo l'aveva seguita per un paio di passi, silenziosa e leggiadra come il placido movimento delle onde del mare che lambiscono la riva, per poi richiamare la sua attenzione ad alta voce, con timbro delicato ma freddo, come quello del Ghiaccio più puro e resistente, che però non avrebbe dovuto infastidire l'altra, al massimo smuovere un poco l'Acqua dentro di lei. Martha Bennet.Se si fosse voltata, avrebbe trovato Eibhlin Johanndottir, l'Acuan Diluvium, di fronte a sé, con un portamento quasi regale, i capelli lunghi ad incorniciarle il viso, ed un'espressione del viso sì seria, ma al contempo morbida. Finalmente c'incontriamo... so che mi stavi aspettando. Spero di non averti spaventata, ma avrei bisogno di parlarti. E' possibile?
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da Martha » 02/07/2013, 20:13
La foresta non distava molto dalla casa di Norrel. Insieme al lago, essa forniva un panorama naturale quasi idilliaco agli occhi di chiunque fosse passato lì vicino. D'estate gli alberi lussureggiavano di splendide foglie verdi, mentre i fiori spandevano il loro profumo dolce e delicato intorno all'aria. Durante il periodo autunnale, però, lo spettacolo delle foglie che cadevano per terra, formando un tappetto giallo, rosso e oro, era una delle viste che la docente di Pozioni amava più di qualunque altra cosa. L'autunno le ricordava i momenti passati in quella casa insieme a Heathcliff, intenta ad acculturarsi con uno dei suoi libri o a intavolare col vecchio mentore discussioni che toccavano il loro mestiere, il passato, la storia, le loro vite, i loro cuori. Era strano trovare una persona con la quale condividere non solo i propri interessi, ma anche la propria anima. E risultava ancora più strano quando quella persona aveva ormai settant'anni e non poteva offrire, almeno fisicamente, nessun tipo di attrazione ad una donna giovane e bella quale era stata Martha durante i suoi venticinque anni. Eppure era accaduto. Lento ma graduale, qualcosa in lei l'aveva spinta ad amare quell'uomo- un amore platonico si, ma talmente profondo e intenso che, la donna lo sapeva bene, non si sarebbe mai ripetuto con nessun altro, mai. E adesso che aveva poco più di trentanni -l'età nel quale uomini e donne, babbani o no, avevano già costruito la propria vita su delle solide basi- lei si sentiva sperduta come una singola goccia in un vasto oceano. Aveva perso la sua anima gemella, aveva quasi perduto sè stessa e, pur senza saperlo, mancava ormai poco affinchè perdesse anche quell'unica briciola di speranza che l'aveva fatta risalire dal baratro nel quale era sprofondata. Una speranza che lei stessa non sapeva da dove provenisse, ma c'era, esisteva, era reale e agli occhi della donna essa aveva la forma di quella ragazza dallo sguardo profondo che doveva essere la figlia dell'Acqua. In effetti non mancava ormai molto all'incontro con Eibhlin, seppur la pozionista se ne rese conto solo quando una voce dolce e gentile la chiamò per nome, costringendola a voltarsi nella sua direzione.
Martha Bennet.
L'acqua dentro di lei la riconobbe prima ancora che riuscisse a vederla. Quando Martha si voltò, la figura di Eibhlin era finalmente lì, davanti ai suoi occhi. Aveva atteso quel momento per un mese, preparandosi mentalmente a tutto ciò che quell'incontro avrebbe comportato. Ma come poteva prevedere quel moto nel profondo del suo animo che si scuoteva, si risvegliava in sua presenza, quasi riconoscesse in lei una figura regale e al quale la donna avrebbe dovuto portare rispetto e porgere i propri omaggi? Tutte sensazioni inspiegabili, che la pozionista non sapeva spiegarsi, ma che si tradussero in tre sole parole quando la donna si rivolse all'Oceano.
Figlia dell'Acqua...
Una domanda, un'esclamazione, un omaggio: Martha non avrebbe saputo definire che cos'erano le parole che le erano uscite fuori dalle labbra. Eppure non avrebbe trovato altro modo per definire Eiblhin, se non chiamarla con lo stesso appellativo che le aveva dato Ianira.
Finalmente c'incontriamo... so che mi stavi aspettando. Spero di non averti spaventata, ma avrei bisogno di parlarti. E' possibile?
Avrebbe mai potuto dirle di no? Forse. Ma in quel momento, una negazione non era contemplata nella mente della pozionista. Facendo di si con la testa, provò quindi ad avvicinarsi per invitarla ad entrare nella casa appartenuta tempo addietro ad Heatchliff. Poi, prima che potesse proferire parola, il suo sesto senso [Intuito(S)=> 25] la spinse a pensare che forse, la sua ospite, avrebbe gradito maggiormente una passeggiata sulle rive del lago, piuttosto che stare chiusa a parlare dentro quattro mura.
Si, ti stavo aspettando.
Disse infine, optando per un tono colloquiale, visto che la stessa Eiblhin si era rivolta a lei in modo informale.
Si, possiamo andare vicino al lago, se la cosa ti fa piacere. Hai fatto un lungo viaggio per arrivare fin qui?
Chiese cordialmente e facendole strada, una volta che la ragazza avesse acconsentito a seguirla verso il lago. Non si affrettò a chiederle spiegazioni su quanto le era successo un mese prima: ora lei era lì e, a meno che non le si fosse smaterializzata davanti ai suoi occhi, sapeva che avrebbero avuto tutto il tempo per parlare e che Eiblhin non avrebbe deluso le sue aspettative. Era eccitata, si, ma la capacità di trattenere e di smussare le proprie emozioni la fecero apparire come una donna calma e pacata, quasi non si trovasse di fronte ad un evento eccezionale. Eppure, se Eiblhin ne fosse stata in grado, avrebbe percepito in lei l'emozione che le causava quell'incontro.
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da Eibhlin » 02/07/2013, 21:58
Figlia dell'Acqua...
Sorrise dolcemente nel sentirsi chiamare così: in fondo lei, per volontà di Ceres, lo era davvero. Figlia dell'Acqua e del Ghiaccio, ma per quella precisazione ci sarebbe stato tempo più avanti: sentiva che la donna era ben disposta nei suoi confronti, e questo le fece sperare che l'incontro sarebbe andato a buon fine, tra loro. Dopo quel sogno, Martha sapeva che era solo una questione di tempo, che prima o poi si sarebbero incontrate, che era solo necessario essere pazienti, e lasciare che il Destino, o meglio, dal punto di vista di Eibhlin, il Conflux, facesse il suo corso, e tutto si sarebbe risolto. E quel momento, per la docente di Pozioni, era finalmente arrivato.
Si, ti stavo aspettando.
Non disse nulla riguardo al tono colloquiale usato dalla donna: l'Oceano avrebbe potuto permetterselo sempre per via della propria pozione, mentre lei, lei avrebbe dovuto, una volta entrata in Gilda, portarle il rispetto che si confaceva al suo rango, optando per il "voi"; tuttavia non c'era ragione di farglielo presente ora, al momento erano solo due persone estranee e ancora alla pari, non c'era ragione di rendersi antipatici fin da subito.
Si, possiamo andare vicino al lago, se la cosa ti fa piacere. Hai fatto un lungo viaggio per arrivare fin qui?
Con la magia le distanze diventano sempre molto relative, non credi? Mi piacerebbe spostarci vicino al lago, sì.
Confermò l'Acuan Diluvium, lasciando che Martha procedesse prima di lei così da indicarle la strada; la seguì silenziosa, con passo deciso ma elegante, leggero, fino a che non ebbero raggiunto le sponde del lago, lì dove si sarebbero potute fermare a parlare tranquillamente; Eibhlin studiò a lungo la donna che aveva di fronte, prima di decidersi a parlare. La voce, come quando l'avrebbe chiamata, sarebbe risultata dolce, gentile, ma ferma e decisa, il connubio perfetto tra Acqua e Ghiaccio.
So che hai fatto un sogno, circa un mese fa, nel quale l'Acqua ti ha richiamato a sé, e a quel richiamo tu hai risposto in modo positivo... lo percepisco. C'è una goccia d'Acqua, dentro di te.
Iniziò a dire, percependo che lo spirito dell'acqua, [Concentrazione 21 + 15/d20 = 36] sì, dentro di lei c'era ancora... ma era talmente debole che si sarebbe spento presto, e questo l'Oceano non avrebbe potuto permetterlo, non se c'era la possibilità che lei diventasse un'Acuan.
Lascia che mi presenti a te, Martha Bennet, per ciò che realmente sono.
Disse all'improvviso, allungando una mano verso di lei: non sembrava avere intenti bellicosi, anzi, perciò se la donna avesse acconsentito a sfiorare le sue dita, l'energia dell'Acqua insita in Eibhlin sarebbe passata attraverso le sue dita [Concentrazione 21 + 17/d20 = 38] in quelle di lei per poi arrivare dritta al cuore, scuotendolo ed alimentando la sua Acqua di un buon 30%, un cambiamento così repentino ed improvviso che si sarebbe abbattuto con la forza di un piccolo tsunami nell'animo della Pozionista; insomma, per lei sarebbe stato impossibile non percepirlo.
Mi chiamo Eibhlin Joahnndottir... e sono l'Acuan Diluvium, la figlia dell'Acqua a capo della Gilda Acuan. L'Acqua dentro di te, debole ma presente, ha richiesto il mio aiuto affinché si potesse legare a te, ed io sono corsa a quel richiamo per aiutarti a decidere se fonderti con lei o meno.
Proseguì, diretta e schietta come pochi, ma ferma nel tono che rimaneva comunque carezzevole all'orecchio dell'altra: non voleva di certo sconvolgerla più del dovuto, ma era una donna adulta quindi indorare la pillola o cercare di spiegarle il tutto per vie traverse avrebbe avuto davvero poco senso.
La senti? Percepisci un'energia nuova scorrere nel tuo corpo, una forza che prima era solo un eco debole ed ora invece è prorompente nel tuo animo? - le domandò, lasciando che lei annuisse prima di proseguire senza però scostare le dita, sarebbe stata Martha, nel caso, a ritrarle - Sono stata io a richiamarla, affinché tu possa decidere del tuo destino: esiste una Gilda, chiamata Acuan, che raduna maghi e streghe di tutto il mondo, con una sola cosa in comune... la presenza di un Elemento tra Acqua e Ghiaccio nei loro animi, come nel tuo caso; io sono la loro Guida.
Una breve pausa per riprendere fiato, ma aveva intenzione di lasciar la possibilità a Martha di porle tutte le domande che voleva solo alla fine del proprio discorso, così da non doversi ripetere successivamente.
Il mio compito è proteggere coloro che fanno parte degli Acuan, cercare i possibili facenti parte di essa, come sei tu, e spiegare loro quale onore l'Acqua o il Ghiaccio abbia concesso loro, albergando nel loro corpo, ed in ultimo prendere decisioni importanti per il benessere del Conflux, l'Equilibrio naturale del mondo, sia magico che babbano. La Gilda Acuan non è l'unica esistente al mondo: ne esistono altre due che fanno capo agli Elementi della Terra e del Fuoco... i Terran e gli Ignis, questi sono i loro nomi; le tre Gilde insieme agiscono per proteggere il Conflux e preservarlo, facendo ricorso ai propri Elementi. L'Acqua ti ha scelta come possibile Acuan, ed ora mi tocca metterti di fronte alla decisione se accettare o meno il suo invito: puoi farmi tutte le domande che vuoi, risponderò ad ogni tuo quesito. Non temere ciò che non conosci, anche se senti che è qualcosa che non puoi controllare.
Concluse, riferendosi con quell'ultima frase all'Acqua che, rinvigorita, ora le scorreva in corpo più forte che mai, permettendole di percepirla come mai prima.
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da Martha » 04/07/2013, 21:03
Eiblhin aveva accettato di buon grado di passeggiare lungo le rive del lago sul quale si affacciava la dimora di Norrel. Martha non potè fare a meno di ammirare la grazia e la forza che emanavano dalla figlia dell'Acqua, come la conosceva lei e come probabilmente sarebbe per sempre rimasta nella sua mente. Già, non conosceva neanche il suo nome, non ancora, ma la donna non si preoccupò molto di questo: era convinta che presto sarebbero arrivate le risposte.
So che hai fatto un sogno, circa un mese fa, nel quale l'Acqua ti ha richiamato a sé, e a quel richiamo tu hai risposto in modo positivo... lo percepisco. C'è una goccia d'Acqua, dentro di te.
Si limitò ad annuire alle parole della ragazza, evitando di porle domande. Una goccia d'acqua...si, aveva avuto modo di ascoltare anche lei quella goccia, nei momenti in cui si immergeva in una profonda concentrazione. Era sempre lì, a mitigare la sua solitudine, a scandire il suo tempo, a darle speranza forse, tanti grattacapi sicuramente. Perchè nonostante in quel momento la pozionista non stesse aprendo bocca, le domande nella sua mente invece si susseguivano uno dietro l'altro, velocemente, premendo per uscire e concretizzarsi in parole.
Lascia che mi presenti a te, Martha Bennet, per ciò che realmente sono.
La mano tesa di Eiblhin la sorprese non poco. Non aveva intenzione di farle del male, questo lo capiva [Intuito(P): 30], ma allora perchè porgerle la mano in quel modo? La mente dell'ex-Corvonero lavorava come al solito con logica e razionalità; tuttavia, fu il suo istinto a imporle di sfiorare con le dita quelle del capo Acuan. Qualcosa in lei cambiò, di nuovo: la goccia si era trasformata, era cresciuta tanto da diventare pozza, poi fiume e, infine, uno tsunami in piena regola, travolgendola con la sua violenza e lasciandola senza fiato. Lo sguardo che lanciò ad Eiblhin era incerto, dubbioso: che cosa era accaduto quando l'aveva toccata? Perchè ora sentiva l'acqua ancora più potente dentro di sè? La ragazza proseguì il suo discorso, lasciando quei dubbi, almeno per il momento, irrisolti.
Mi chiamo Eibhlin Joahnndottir... e sono l'Acuan Diluvium, la figlia dell'Acqua a capo della Gilda Acuan. L'Acqua dentro di te, debole ma presente, ha richiesto il mio aiuto affinché si potesse legare a te, ed io sono corsa a quel richiamo per aiutarti a decidere se fonderti con lei o meno.
Il sogno che aveva fatto tempo addietro era stato difficile da accettare per lei, dal punto di vista razionale. Come poteva infatti sentirsi tanto legata ad un elemento naturale, quasi la propria magia si fondesse con questo, pur non essendo un druido? Le parole dell'Acuan Diluvium spiegarono e allo stesso tempo resero ancora più ingarbugliati i suoi pensieri. Ma Martha, paziente quando doveva raggiungere i propri obiettivi, si stava dimostrando un'ottima ascoltatrice, anche se probabilmente la donna che le sfiorava le dita non avrebbe compreso bene che cosa stesse pensando esattamente la pozionista. Forse perchè neanche lei, Martha, sapeva che cosa pensare. Era incredibile sentir parlare di una gilda chiamata Acuan e ancora di più credere che l'acqua l'avesse chiamata a sè. Ma almeno a qualcosa era servita quella frase: scoprire il nome della figura bionda.
La senti? Percepisci un'energia nuova scorrere nel tuo corpo, una forza che prima era solo un eco debole ed ora invece è prorompente nel tuo animo?
Si...
Si limitò a dire, troppo attenta ad ascoltare quello che aveva da dire e a risentire il fiume in piena che vorticava nel suo animo, confermando anche dentro di sè le parole di Eiblhin.
Sono stata io a richiamarla, affinché tu possa decidere del tuo destino: esiste una Gilda, chiamata Acuan, che raduna maghi e streghe di tutto il mondo, con una sola cosa in comune... la presenza di un Elemento tra Acqua e Ghiaccio nei loro animi, come nel tuo caso; io sono la loro Guida. Il mio compito è proteggere coloro che fanno parte degli Acuan, cercare i possibili facenti parte di essa, come sei tu, e spiegare loro quale onore l'Acqua o il Ghiaccio abbia concesso loro, albergando nel loro corpo, ed in ultimo prendere decisioni importanti per il benessere del Conflux, l'Equilibrio naturale del mondo, sia magico che babbano. La Gilda Acuan non è l'unica esistente al mondo: ne esistono altre due che fanno capo agli Elementi della Terra e del Fuoco... i Terran e gli Ignis, questi sono i loro nomi; le tre Gilde insieme agiscono per proteggere il Conflux e preservarlo, facendo ricorso ai propri Elementi. L'Acqua ti ha scelta come possibile Acuan, ed ora mi tocca metterti di fronte alla decisione se accettare o meno il suo invito: puoi farmi tutte le domande che vuoi, risponderò ad ogni tuo quesito. Non temere ciò che non conosci, anche se senti che è qualcosa che non puoi controllare.
Fu proprio l'ultima frase a colpire la donna maggiormente. Non temere ciò che non conosci, anche se senti che è qualcosa che non puoi controllare. Era come se l'Acuan avesse letto nel suo animo ciò che la terrorizzava di più: la mancanza assoluta e totale del controllo sulla propria vita. Non era forse per una forma eccessiva di controllo sui propri sentimenti che si era imposta di non legare con nessuno? Non era stata questa sua assoluta devozione al controllo a renderla quello che era? Ed ora le si chiedeva di lasciarsi andare, come una zattera in balia della corrente di un fiume. Si, la metafora era azzeccata, ma lei ne sarebbe stata in grado? Martha si impose di porre davanti un problema alla volta e, soprattutto ora che ne aveva la possibilità, di chiarire tutto ciò che avrebbe voluto.
Cosa mi accadrà se accetterò? Quanto cambierà la mia vita, il mio modo di pensare, il mio essere?
Fu quindi la prima domanda che rivolse ad Eiblhin, preoccupandosi di ciò che sarebbe potuto succedere in futuro. Si stava parlando comunque di una magia a lei sconosciuta: non doveva agire con impulsività, ma essere calma e riflessiva.
Cos'è esattamente il Conflux? Perchè volete preservarlo?
Continuò quindi, attendendo la risposta dell'Acuan Diluvium prima di porre la sua terza domanda.
Heathcliff...era uno di voi?
L'ultima domanda le sfuggì dal cuore prima ancora che potesse afferrarla. Le aveva martellato il petto per tutto quel tempo, attendendo l'occasione buona di palesarsi e uscire, lasciando basita la pozionista della veemenza con la quale aveva quasi esposto il suo quesito. Veemenza dovuta non alla rabbia, ma al dolore di scoprire altri segreti che riguardavano il suo mentore. Martha attese inflessibile, le dita ancorate a quelle della giovane, attendendo la sua risposta. Sentiva il suo animo spingere forte per abbracciare l'ingresso in quella Gilda, ma la razionalità continuava a tenerla ferma al suo posto fino a quando non avesse ottenuto tutte le risposte.
La mia vita...è cambiata da quel giorno. Una goccia d'acqua era sempre lì e io non sapevo...cosa fare, cosa pensare. Ho visto molte cose scivolarmi via dalle mani, primo fra tutti Heathcliff. E mi sono sempre, sempre pentita di non essere riuscita a tenerlo con me. Ed ora c'è questa cosa...questo elemento che mi accoglie e mi fa sentire rinata...ma come posso fidarmi? Si, figlia dell'Acqua, sento tutto quello che dici: ma non riesco ancora a comprenderlo e non riesco ad accettarlo completamente. Forse non sono adatta, forse l'Acqua si è sbagliata...
Insicurezza. Insicurezza per l'avvenire, per coloro che amava, anche se erano poche persone, per la sua vita. Ecco come doveva apparire Martha agli occhi della donna. Forse avrebbe potuto fugare i suoi dubbi, forse avrebbe voluto farlo, chi lo lo sa. Ma la donna che stava di fronte di lei aveva visto il proprio mondo cambiare da un momento all'altro e mente e anima avrebbero dovuto essere guidati per poter accettare quella nuova realtà.
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da Eibhlin » 05/07/2013, 14:15
Sì, sapeva di non essere stata particolarmente dolce o delicata con Martha, nel rivelarle la verità su se stessa e su di lei: d'altronde era altresì convinta che una persona scelta dall'Acqua - o dal Ghiaccio, ma non era questo il suo caso - di età adulta difficilmente avrebbe dato di matto, ma sarebbe rimasta calma quel tanto che bastava per poter parlare razionalmente. Certo, probabilmente dentro la docente di Pozioni si agitava un tumulto interiore, come il mare in tempesta, ma all'esterno tutto sembrava pacato e tranquillo, come il dolce dondolio delle onde del mare quand'è calmo e piatto. Le aveva dato modo di porle tutte le domande che voleva, e non era pentita della cosa; era necessario che la donna domandasse, che togliesse il peso dei dubbi, almeno della maggior parte di essi, dal proprio animo, per poter abbracciare con serenità la possibilità incredibile che l'Elemento le aveva fornito.
Cosa mi accadrà se accetterò? Quanto cambierà la mia vita, il mio modo di pensare, il mio essere?
Diventerai una figlia dell'Acqua anche tu, Martha. Avrai una nuova famiglia, quella degli Acuan, pronta ad aiutarti in caso di bisogno e su cui contare, persone che come te saranno state scelte dall'Acqua o dal Ghiaccio per legarsi con essi. Imparerai la lingua comune a tutte le Gilde, e gli incantesimi che al tuo Elemento sono legati; dovrai presentarti al villaggio Acuan almeno un paio di volte alla settimana, ma per tutto il resto del tempo potrai proseguire la tua vita come hai fatto finora.
Cominciò a spiegarle Eibhlin, con ferma dolcezza nel tono di voce, senza scostare la mano da quella di lei così da poter continuare a cullare la sua Acqua, alimentandola.
Non potrai rivelare a nessuno, nemmeno al tuo compagno o alla tua famiglia, dell'esistenza delle Gilde, pena la tua espulsione immediata e definitiva da essa: questa è l'unica vera regola che viene imposta a chi ne fa parte. Se diventerai un Acuan, dovrai inoltre accettare la mia volontà, poiché sono la guida della Gilda: ti dovrai rivolgere a me con la devozione che si conviene alla traposizione umana dell'Elemento che abbiamo nell'animo, dandomi del "Voi" e non chiamandomi per nome, piuttosto "Acuan Diluvium" o "Oceano"; inoltre, se ti chiederò di fare una cosa dovrai accettare il mio volere senza discutere, e se mai ci dovessimo trovare a lottare contro un nemico, non potrai esimerti dal farlo, perché significherà combattere per proteggere la tua famiglia, i tuoi Confratelli, e il Conflux.
E forse fu quell'ultima parola ad influenzare la successiva domanda della donna, che evidentemente di dubbi ne aveva ancora parecchi, ed era del tutto comprensibile che fosse così.
Cos'è esattamente il Conflux? Perchè volete preservarlo?
Il Conflux è l'Equilibrio che sorregge il mondo, non solo la Terra, ma l'intera Galassia: le stelle, le stagioni, la riproduzione animale, persino l'aria che respiriamo... tutto ciò che c'è intorno a te è governato dal Conflux; proteggerlo, in realtà, significa proteggere la Terra stessa.
Rispose Eibhlin, facendosi più seria mentre parlava: il Conflux regolava l'Equilibrio di ogni cosa, se fosse stato danneggiato o distrutto sarebbe equivalso a far scendere il caos sulla Terra e nulla si sarebbe potuto fare per rimettere a posto le cose. Ma le domande non erano ancora finite, c'erano altre cose che Martha desiderava conoscere.
Heathcliff...era uno di voi?
No, Norrel non apparteneva alla nostra Gilda... era molto amico di Derek Lacroix e Christopher Pryce, corrispettivamente un Acuan e un Terran, ma conosceva l'esistenza delle tre Gilde.
Le spiegò l'Oceano, chiedendosi se quell'informazione avrebbe o meno cambiato il giudizio finale di Martha in merito alla sua scelta: il fatto che l'uomo non gliene avesse mai fatto parola, naturalmente, non era sindacabile, poiché il grande onore che gli era stato concesso conoscendo l'esistenza delle Gilde richiedeva in cambio almeno la segretezza più totale da parte sua, e l'islandese sperava che questo, l'altra, lo comprendesse. Sembravano quasi giunte al capolinea di quel percorso fatto di domande e risposte, ma questo non voleva certo dire che la donna si fosse convinta e rassicurata sul proprio futuro tra gli Acuan... anzi.
La mia vita...è cambiata da quel giorno. Una goccia d'acqua era sempre lì e io non sapevo...cosa fare, cosa pensare. Ho visto molte cose scivolarmi via dalle mani, primo fra tutti Heathcliff. E mi sono sempre, sempre pentita di non essere riuscita a tenerlo con me. Ed ora c'è questa cosa...questo elemento che mi accoglie e mi fa sentire rinata...ma come posso fidarmi? Si, figlia dell'Acqua, sento tutto quello che dici: ma non riesco ancora a comprenderlo e non riesco ad accettarlo completamente. Forse non sono adatta, forse l'Acqua si è sbagliata...
Gli Elementi non sbagliano mai - replicò Eibhlin, non dura nella voce ma ferma, decisa, quella di chi credeva fermamente in quello che stava dicendo - Essi scrutano nel profondo dell'animo delle persone, vedono ciò che nemmeno loro stesse conoscono del proprio io. Fin quando non accetterai l'idea che tu sei adatta all'Acqua perché è stata lei a sceglierti, allora non potrai comprendere: essa ti sta donando la possibilità di possedere qualcosa di tuo, solo tuo, che nessuno potrà mai toglierti; dici che ti sei pentita di aver lasciato andare Norrel... Quella goccia che hai dentro di te non potrebbe mai scomparire, perché fa parte di te; e se la accetterai, tutta la Gilda Acuan sarà con te, avrai con essa un legame che va oltre il sangue, che si fonde nello spirito. Non puoi controllare tutto, Martha Bennet. Ci saranno sempre cose che sfuggiranno al tuo controllo, che ti piaccia o meno: anche la goccia d'acqua che hai nello spirito e che io ho alimentato è fuori dal tuo controllo, e tale rimarrà fin quando non imparerai a governarla... per questo esiste la Gilda Acuan, per questo esisto io.
Concluse, silenziandosi subito dopo così da darle il tempo di riflettere sulle sue parole e, eventualmente, compiere la sua scelta a riguardo.
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da Martha » 06/07/2013, 15:04
Diventerai una figlia dell'Acqua anche tu, Martha.
Le parole di Eiblhin la colpirono come un fulmine a ciel sereno, mentre spiegava le varie regole che gli appartenenti alla Gilda Acuan seguivano. Sarebbe diventata anche lei parte integrante di quell'elemento che aveva iniziato a scorrere dentro di lei: l'idea sembrava allettante e allo stesso tempo incredibile. Una realtà nuova le si stava aprendo davanti agli occhi, invitandola a prendervi parte, e la pozionista si sentiva confusa al riguardo. Sarebbe stata davvero una buona scelta accettare quell'invito da parte dell'Acuan Diluvium? O avrebbe dovuto ritornare alla sua vita di sempre, fatta di rammarico e nostalgia certo, ma sicura e al riparo da qualsiasi novità. Nel frattempo, la ragazza continuò a parlare, rassicurando Martha su quanto poco la Gilda avrebbe influenzato la sua stessa esistenza.
Avrai una nuova famiglia, quella degli Acuan, pronta ad aiutarti in caso di bisogno e su cui contare, persone che come te saranno state scelte dall'Acqua o dal Ghiaccio per legarsi con essi. Imparerai la lingua comune a tutte le Gilde, e gli incantesimi che al tuo Elemento sono legati; dovrai presentarti al villaggio Acuan almeno un paio di volte alla settimana, ma per tutto il resto del tempo potrai proseguire la tua vita come hai fatto finora. Non potrai rivelare a nessuno, nemmeno al tuo compagno o alla tua famiglia, dell'esistenza delle Gilde, pena la tua espulsione immediata e definitiva da essa: questa è l'unica vera regola che viene imposta a chi ne fa parte. Se diventerai un Acuan, dovrai inoltre accettare la mia volontà, poiché sono la guida della Gilda: ti dovrai rivolgere a me con la devozione che si conviene alla traposizione umana dell'Elemento che abbiamo nell'animo, dandomi del "Voi" e non chiamandomi per nome, piuttosto "Acuan Diluvium" o "Oceano"; inoltre, se ti chiederò di fare una cosa dovrai accettare il mio volere senza discutere, e se mai ci dovessimo trovare a lottare contro un nemico, non potrai esimerti dal farlo, perché significherà combattere per proteggere la tua famiglia, i tuoi Confratelli, e il Conflux.
Nuove cose da apprendere, una seconda famiglia, il senso della gerarchia e della devozione: erano cose che non infastidivano la donna, anzi, quasi la fecero sorridere. Nonostante avesse trentatré anni, infatti, non avrebbe mai smesso di poter imparare qualsiasi cosa le fosse capitata sotto mano; nè le procurava fastidio pensare di dover portare rispetto per una persona più giovane di lei. Era sempre stata convinta che il rispetto andava guadagnato e non regalato e dentro di sè sentiva già che ad Eiblhin tutto ciò era più che dovuto. Tuttavia i suoi dubbi erano ancora ben lontani dall'essere fugati. L'Oceano aveva parlato di Conflux, un concetto che alla donna apparve del tutto socnosciuto e che, pertanto, chiese che le fosse chiarito.
Il Conflux è l'Equilibrio che sorregge il mondo, non solo la Terra, ma l'intera Galassia: le stelle, le stagioni, la riproduzione animale, persino l'aria che respiriamo... tutto ciò che c'è intorno a te è governato dal Conflux; proteggerlo, in realtà, significa proteggere la Terra stessa.
Proteggere il mondo nel quale vivevano, dunque, attraverso l'equilibrio di ogni elemento. Uno scopo nobile, che Hathcliff avrebbe condiviso sicuramente. Proprio pensando a lui, Martha pose la sua ultima domanda, quella che riguardava il suo mentore. Era mai stato parte di una Gilda? Eiblhin rispose negativamente, affermando però che egli conoscesse l'esistenza di queste, sebbene non ne avesse mai fatto accenno alla sua allieva. La pozionista non si rabbuiò per questo: aveva capito che le Gilde ci tenevano a mantenere uno stato di segretezza e chi era lei per privarle di una cosa simile? No, non avrebbe contestato una simile decisione. Eppure un sentimento nuovo si fece largo nel suo cuore, un sentimento che da molto tempo ormai sembrava essere rimasto sepolto sotto un cumulo di indifferenza: la paura. Paura per l'ignoto, paura per il nuovo, paura di entrare a far parte di qualcosa più grande di lei. Martha espose i suoi dubbi ad Eiblhin, rimproverandosi subito dopo per quello slancio di debolezza: non avrebbe mai dovuto esporre sè stessa agli occhi dell'altra. Si fidava di lei, ma odiava mostrare le sue insicurezze e le sue incertezze, palesarle agli occhi del mondo. Inoltre, sapeva che niente era più deleterio per un ricercatore quanto la paura dell'ignoto: era la paura a bloccare il progresso e lei si era sempre attenuta a quel principio basilare. Ma ora che sembrava essere venuto meno, la donna non potè fare altro che attendere le parole dell'Acuan Diluvium.
Gli Elementi non sbagliano mai. Essi scrutano nel profondo dell'animo delle persone, vedono ciò che nemmeno loro stesse conoscono del proprio io. Fin quando non accetterai l'idea che tu sei adatta all'Acqua perché è stata lei a sceglierti, allora non potrai comprendere: essa ti sta donando la possibilità di possedere qualcosa di tuo, solo tuo, che nessuno potrà mai toglierti; dici che ti sei pentita di aver lasciato andare Norrel... Quella goccia che hai dentro di te non potrebbe mai scomparire, perché fa parte di te; e se la accetterai, tutta la Gilda Acuan sarà con te, avrai con essa un legame che va oltre il sangue, che si fonde nello spirito. Non puoi controllare tutto, Martha Bennet. Ci saranno sempre cose che sfuggiranno al tuo controllo, che ti piaccia o meno: anche la goccia d'acqua che hai nello spirito e che io ho alimentato è fuori dal tuo controllo, e tale rimarrà fin quando non imparerai a governarla... per questo esiste la Gilda Acuan, per questo esisto io.
Rimase in silenzio, ripetendo dentro la sua mente l'ultima frase pronunciata da Eiblhin. Lei non poteva controllare tutto: ci aveva provato, certo, ma non sempre ci era riuscita. Aveva lottato per le cose che amava, sempre. Ma quando la persona più importante della sua vita le era scivolata via dalle mani, aveva smesso di preoccuparsi del resto del mondo. Degli amici, dei parenti, dei suoi studenti e colleghi; solo il lavoro contava, perchè il lavoro non ti avrebbe mai abbandonato, ti aiutava a riempire il vuoto giorno dopo giorno. Ed ora un'altra famiglia l'avrebbe accolta, con un legame che nulla avrebbe potuto recidere. Forse sarebbe stata la scelta sbagliata, una scelta che l'avrebbe portata a rimpiangere per sempre il giorno in cui aveva detto si. Eppure qualcosa le diceva che invece tutto sarebbe andato per il meglio e che da quel momento in poi Martha Bennet sarebbe rinata come una persona nuova.
D'accordo...
Rispose, fissando dritta negli occhi l'Oceano. Sarebbe riuscita a notare la determinazione che traspariva dagli occhi verde acqua? Era l'emozione di una persona che avrebbe fatto di tutto per essere all'altezza delle aspettative.
Accetterò l'Acqua che è dentro di me. Credo che per questo avrò bisogno del vostro aiuto, Acuan Diluvium. Ditemi cosa devo fare per entrare a far parte della vostra famiglia...
Disse in seguito, sottolineando la propria volontà di accettare il suo destino rivolgendosi alla ragazza con la deferenza che meritava.
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da Eibhlin » 06/07/2013, 18:11
Non aveva altro da aggiungere, perché non c'era altro da dire fino a che Martha non avesse deciso: e la decisione spettava a lei sola, indipendentemente da qualsiasi cosa Eibhlin le avesse potuto dire per convincerla; non c'era motivo, dunque, per anticiparle prima come fosse la vita all'interno della Gilda, chi avrebbe conosciuto, cos'avrebbe significato per la sua vita avere nuovamente persone su cui contare, disposte a correre in suo aiuto e pronte a farsi aiutare da lei, se ce ne fosse stato bisogno, poiché erano tutte cose cher avrebbe potuto vivere in prima persona se la sua risposta fosse stata positiva. Nonostante la calma imperturbabile che Eibhlin ostentava all'esterno, nel suo animo invece la speranza che Martha accettasse le portava ad accelerare il battito cardiaco senza poterlo controllare, a dimostrazione che nemmeno lei, l'Acuan Diluvium, era in grado di governare ogni cosa.
D'accordo...
Quell'unica parola bastò per far brillare di gioia gli occhi della giovane Oceano, che lesse in quelli dell'altra ferrea determinazione e volontà: e tuttavia non disse ancora nulla, lasciando che Martha parlasse ancora, che manifestasse palesemente quella sua decisione.
Accetterò l'Acqua che è dentro di me. Credo che per questo avrò bisogno del vostro aiuto, Acuan Diluvium. Ditemi cosa devo fare per entrare a far parte della vostra famiglia...
Si era rivolta a lei col "Voi", aveva accettato l'Acqua, era pronta a diventare un Acuan: un sorriso morbido, felice, quasi materno si palesò sul viso di Eibhlin, addolcendone i lineamenti; si avvicinò a lei, con la mano che ancora sfiorava le dita di quelle dell'altra, e l'abbracciò con delicatezza, dandole così il suo personale benvenuto all'interno della Gilda. Si scostò qualche secondo dopo - ed in quei brevi istanti Martha avrebbe potuto percepire Acqua e Ghiaccio circondare la propria anima e cullarla, rendendosi così conto di quanto fossero radicati quegli Elementi nell'Oceano - e fece un passo indietro, disegnando un'onda nell'aria con la mano destra per poi aprirla, col palmo rivolto verso l'alto: su di esso, all'improvviso, comparve un anello blu, che trasudava energia da ogni angolazione.
Questo è il primo passo per entrare ufficialmente a far parte degli Acuan: non appena indosserai quest'anello, l'Acqua dentro di te ti riconoscerà come tale, e da quel momento in poi potrai iniziare il lungo percorso per legarti ad essa; è un anello magico, creato apposta per gli Acuan, che ti avvertirà se qualcuno dei tuoi Confratelli si dovesse trovare in pericolo. Tuttavia non devi preoccuparti della possibilità che qualcuno faccia caso al suo colore o al riverbero della sua energia: non appena sceglierai a quale dito della mano o del piede indossarlo, esso diventerà un banale anello d'argento, come qualsiasi altro; l'unica differenza, è che non potrai togliertelo mai più.
Le spiegò Eibhlin, ritornando lentamente non distaccata, ma seria, come era giusto che fosse l'Oceano, la guida degli Acuan ed ora di colei che aveva di fronte, che doveva solo infilarsi l'anello al dito per completare quella prima parte del percorso, la più difficile in realtà; per come la vedeva Eibhlin, una volta accettata quella nuova realtà, il resto era tutto in discesa.
Da questo momento in poi, sarai per i tuoi Confratelli l'Acuan dei Ruscelli, o semplicemente "Ruscello": mi aspetto da te rispetto non solo per me, ma anche per coloro che ti saranno superiori nella gerarchia della Gilda. Inoltre, se non hai altri impegni, vorrei portarti con me all'interno del villaggio Acuan, così potrai conoscere la sua ubicazione, e i tuoi Confratelli: so che forse pretendo troppo, e che magari hai già altri programmi per il weekend, ma proprio perché siamo nel fine settimana credo sia il momento ideale, e solitamente tutti gli Acuan che lavorano fuori dal villaggio vi ritornano proprio in questi due giorni.
Non l'avrebbe costretta, naturalmente, se lei avesse già preso impegni, ma in cuor suo sperava che la donna le dicesse di sì, in modo da poterle mostrare la sede e le persone che avrebbero composto la sua nuova famiglia: ci sarebbe voluto tempo, naturalmente, affinché li conoscesse tutti, ma da qualche parte dovevano pur cominciare. La questione del rispetto, poi, non la preoccupava nemmeno un po', poiché reputava Martha abbastanza intelligente da comprendere che le parole dell'Oceano significavano semplicemente la sua richiesta alla donna di riconoscere il maggior legame con l'Elemento della persona che si sarebbe trovata di fronte, e dunque la correttezza nel riconoscere tale dettaglio.
Avrei, infine, due favori da chiederti. Il primo riguarda un tuo studente, Zephyr Kenway - ovvio che lo conoscesse, ovvio che fosse consapevole del Ghiaccio dentro di lui - Anche lui è un potenziale Acuan, ma è ancora troppo presto per fargli conoscere la verità: vorrei che lo tenessi d'occhio, discretamente, poiché a me non è permesso farlo fino a che lui si trova nel Castello.
Le spiegò, facendo così chiaramente intendere come l'Acuan Diluvium si preoccupasse per la sicurezza ed il benessere non solo di coloro che già facevano parte della Gilda, ma anche di quelli che erano stati scelti dall'Acqua o dal Ghiaccio.
L'altro favore riguarda la tua collega di Erbologia, Lindë Vilvarin... lei è la Terran Verdigris, la Sempreverde a capo della Gilda Terran - era nelle sue facoltà di capo Gilda rivelarlo, e considerava giusto farlo visto che le due donne lavoravano insieme ad Hogwarts - Non ti chiedo di darle del "Voi" come fai con me, poiché all'effettiva appartenete ad Elementi diversi e, per quanto sia il massimo esponente della Terra, tu possiedi qualcosa che lei non potrà conoscere né avere mai. Tuttavia, ritengo giusto che tu sappia che ti troverai di fronte ad una protettrice diretta del Conflux, come la sottoscritta e l'Ignis Elios, e vorrei che le facessi presente, sempre se ti sentirai in grado e disposta a farlo, che se avrà bisogno di comunicare con me potrà usare te come tramite, visto che starai a contatto con entrambe; ti anticipo, inoltre, che come guida della Terra lei riconoscerà all'istante l'Elemento presente in te, quindi non pensare di doverglielo nascondere in qualche modo... la segretezza, quando si parla dei tre Capi Gilda, è un concetto molto relativo.
Non c'era motivo di dirle il nome del Sole, perché difficilmente l'avrebbe mai incontrato: con Lindë era una questione diversa, visto che comunque, appunto, la Sempreverde avrebbe notato subito l'aura d'Acqua intorno al corpo di Martha, e così con Zephyr, che forse presto sarebbe potuto diventare un suo Confratello. Se la donna, comunque, avesse precedentemente acconsentito a seguirla subito all'interno del villaggio Acuan, Eibhlin le avrebbe allungato nuovamente la mano, invitandola così tacitamente ad afferrarla.
Andiamo a farti conoscere la tua nuova famiglia.
Se invece la Bennet avesse preferito rimandare, allora Eibhlin si sarebbe semplicemente congedata da lei con un sorriso e la promessa di risentirsi presto, così da poterla finalmente far entrare in modo attivo e fisico all'interno della Gilda.
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