|
|
|
|
|
 |
 |
 |
 |
 |
 |
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Martha » 09/02/2013, 15:21
Purtroppo sappiamo perfettamente che il coprifuoco non è un deterrente per tutti gli studenti. Forse la Torre di Divinazione o quella di Astronomia potrebbe essere una scelta migliore, per iniziare. Non si trovano vicino a nessun Dormitorio e ci accorgeremmo facilmente se qualcuno tentasse di intrufolarsi lì.
Credo che la Torre di Divinazione sia perfetta. E' un luogo a lei congeniale e in più nessuno farebbe mai domande sul perchè lei si trovi nella sua aula...
Osservò tranquillamente la docente, guardando fissa negli occhi Tisifone. Le sarebbe andato bene qualunque luogo, in realtà, ma preferiva che fosse la divinante a scegliere il posto. In fondo era lei a doverle dare lezioni di Occlumanzia, quindi più si sarebbe sentita a proprio agio più vantaggiose sarebbero state le lezioni per la docente.
Credo che la discrezione e il rispetto della privacy altrui siano delle qualità che in poche sappiamo ancora apprezzare.
Non avrei saputo esprimerlo meglio.
Rispose con un sorriso soddisfatto, ma che rimase freddo e distante, quasi fosse un sorriso di circostanza. La donna porse finalmente la boccetta con dentro la Polisucco alla docente di Divinazione, come atto per suggellare il loro accordo. La lasciò andare tranquillamente fra le dita di Tisifone, che concluse il gesto con delle parole.
Si, siamo d'accordo. Le invierò un gufo quanto prima per fissare il nostro primo incontro.
Molto bene. Lo attenderò con ansia.
Disse, alzandosi a sua volta dal divanetto e osservando la divinante darle le spalle mentre si avvicinava al lavabo della cucina.
Il Fato opera in maniera tortuosa e complessa anche quando ci offre dei potenziali alleati.
Quelle parole bloccarono per un paio di secondi la strega sul proprio posto, riflettendo su quello che la collega le aveva appena detto.
Non ho mai creduto nel Fato...
ammise un po' malinconica, facendo sparire con un colpo di bacchetta la propria tazza di thè
Solo nella capacità di saper costruire da soli il nostro futuro.
Disse, sottolineando che erano loro con la propria volontà a decidere del proprio destino. Due punti di vista davvero diversi, quelli delle due donne, ma che in fondo portavano alla medesima conclusione: quella momentanea alleanza avrebbe potuto cambiare il loro rapporto.
Ora devo andare, ho alcune faccende da sbrigare. Spero di ricevere al più presto sue notizie. Buona giornata.
Dopo essersi congedata, Martha uscì fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle e incamminandosi verso i propri alloggi.
[Fine per Martha]
-

Martha
- Acuan Precettore
   
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 287
- Iscritto il: 03/03/2012, 1:35
|
|
da Simon » 01/05/2013, 18:30
[Febbraio Ore 18:30] Fine delle lezioni per Simon Mcdullan. Il professore si trovava nelle Cucine Comuni con una calda tazza di thè sul tavolo davanti a lui. Si grattò la tempia cominciando a pensare a come cominciare quella sua prima lezione di scacchi. Accanto a lui, sempre sul tavolo una pergamena. Aperta e riaperta molte volte. La mano destra andò lentamente a toccare il manico di quella tazza fumante. La fece girare diverse volte su se stessa, cosa molto utile per la sua concentrazione. I suoi occhi verde prato andavano ad osservare adesso il liquido ambrato cominciare a seguire il senso di quella rotazione. Un mezzo sorriso da parte dello scozzese che chiuse gli occhi e toccò oltre la tazza. Assaporò il calore che emanava la ceramica, soprattutto in una giornata come quella. Davanti a lui, la solita scacchiera, la sua, quella da viaggio. I pezzi erano già messi al loro posto, e gli altri professori erano interdetti da quella figura così solitaria. No, non era in ritardo, solo lui che era nettamente in anticipo. Finalmente una persona con cui parlare. Almeno era quello il suo pensiero in quel preciso istante. La mano sinistra andò a sfiorare quella pergamena. La prese delicatamente con solo l'indice ed il medio ed infine l'avvicinò ai suoi occhi.
Ci vediamo questo pomeriggio finite le lezioni, veda di non arrivare in ritardo. Professoressa Samyliak.
Questo era quello che era scritto su quel foglio. Fece un respiro profondo, posandola di nuovo. Chiuse gli occhi assaggiando finalmente quella sua tazza di thè. Fece scivolare il bordo sul labbro inferiore ed alla fine alzò il gomito. Addosso aveva un giubbotto simil-pelle di colore blu ed una maglietta a maniche lunghe che si intonavano al soprabito. Jeans neri e scarpe da abito per lo Scozzese che lentamente posò la tazza sul tavolo, così come l'aveva presa. La mano destra libera si librò leggera e tranquilla verso un pezzo degli scacchi. Un mezzo sorriso verso quel pezzo fatto di vetro opaco. Tenne il pedone tra quattro dita Muovendolo di due caselle e lo appoggiò lì sul quel tassello bianco della scacchiera.

Il pedone si muove di due, si sacrifica per la sua regina lasciandola libera di poter fare scaccomatto.
Sussurrò quelle parole osservando di nuovo il tavolo da gioco. La partita era iniziata, ma, forse, era iniziata tanto tempo fa. Un respiro profondo mentre poggiò di nuovo la schiena sullo schienale. Lo sguardo dritto verso l'entrata dai corridoio. Sicuro che poteva entrare solo da lì.

Bene Simon, ora vedi di non fare figuracce! Ti è stata data l'occasione di non essere un eremita anche qui, sfruttala!
La sua testa cominciò a caricarlo, ad incitarlo a dare del suo meglio. Certamente non sarà facile per lo Scozzese, ma farà di tutto per poter aiutare la sua collega a scoprire quanto bello potesse essere quel gioco. Si umettò le labbra attendendo in silenzio, con accanto la tazza di tè che fumava ancora. Pensava a come Tisifone avrebbe reagito dopo quella lezione. Magari se ne sarebbe andata a metà, oppure potrebbe arrabbiarsi con lui per via del suo problema. Si strinse nelle spalle pensando a quanto era patetico a vedere sempre il lato negativo degli eventi.
-
Simon
-
- Grado: 10
-
|
|
da Tisifone » 01/05/2013, 20:04
Aveva procrastino l’invito di Simon a giocare a scacchi per settimane, fino a quando la sua rigida educazione glielo aveva permesso, ma alla fine si era trovata di fronte a un bivio: dimostrarsi maleducata e non fare mai più cenno alla cosa oppure prendere l’iniziativa e dare al collega un appuntamento definitivo. Sapeva perfettamente infatti che McDullan non le avrebbe mai e poi mai inviato un gufo di sollecito per sapere quando si sarebbero potuti incontrare, già il primo, quello in cui vagamente le confermava la sua disponibilità a insegnarle a giocare a scacchi, l’aveva lasciata sorpresa. Se piacevolmente o meno, questo, era ignoto alla stessa Tisifone che risentiva molto, nel rapportarsi con il docente di Cura, della gelosia che il suo compagno aveva mostrato nei confronti del suo ex compagno di Casata. L’educazione prima di tutto, milaja. Se non sei capace di opporre un rifiuto netto allora poi devi assumerti le conseguenze del tuo comportamento da Grifondoro.Le ripeteva sempre Demetri con aria sarcastica e mai come in quell’occasione le parole del padrino si erano mostrate veritiere. La curiosità verso quel gioco così strano e il sapere che Vastnor vi aveva svolto un’intera lezione l’avevano spinta a soppesare l’invito d Simon tanto che alla fine si era ritrovata nell’impossibilità di rifiutare senza mostrarsi scortese. Così gli aveva mandato quel messaggio, freddo, impersonale, che suonava quasi più come un ordine che come un invito, scegliendo come posto dove incontrarsi un luogo neutro come le cucine che non avrebbero dovuto infastidire più di tanto il compagno. Non credevo si mostrasse così impaziente di sprecare un po’ del suo tempo con me da giungere in anticipo.Esordì sarcastica facendo il suo ingresso in cucina una manciata di minuti dopo che la Torre dell’Orologio aveva suonato la fine delle lezioni, giusto il tempo che le era servito per scendere dalla Torre di Divinazione. Gli indizi sul fatto che lui era lì da tempo erano, infatti, troppi perché la donna [Intuito (P)=26] non vi facesse caso, come il tè fumante nella tazza e la scacchiera già predisposta. Rimase ferma sulla soglia della porta per un po’, osservando i vestiti babbani indossati dal collega, così in contrasto con il suo abito da maga violetto lungo fino ai piedi, con piccoli pendagli tintinnati ai bordi delle maniche e della gonna e che le lasciava scoperto il collo, complice anche il fatto che aveva i capelli legati in una coda alta. In ogni caso la sua scacchiera sembra davvero di pregevole fattura – aggiunse, coprendo l’esigua distanza che la separava dal tavolo e prendendo posto dall’altra parte, lo sguardo blu che scivolava sui pezzi di vetro dello stesso colore – Hummm.. sbaglio o questa è una partita già avviata? – chiese subito dopo, notando come i pezzi non fossero ordinatamente disposti in fila come era di solito la scacchiera che i suoi padrini usavano per giocare la sera quando era piccola – Ho forse interrotto qualcosa?E istintivamente si guardò intorno per cercare la presenza di una terza persona, quella con cui Simon stava giocando.
-

Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
  
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Simon » 01/05/2013, 20:39
Non credevo si mostrasse così impaziente di sprecare un po’ del suo tempo con me da giungere in anticipo.
La sua voce colpì le orecchie del professore che stava fissando proprio quell'entrata. Fece un respiro profondo mostrandole un lieve sorriso ed alzandosi da quella sedia in segno di rispetto. Le mani lungo i fianchi, gli occhi verdi ad osservarla in tutto il suo splendore. Si morse l'angolo del labbro inferiore continuando a studiare le sue movenze. Quel piccolo sorriso ancora non scemava mentre si accingeva a risponderle.
Ehm...Avevo del tempo, quindi...mi sono avvantaggiato!
Concluse così chinando la testa di lato e mostrando con la mano destra la sedia davanti a lui, dall'altra parte della scacchiera. Si mise di nuovo a sedere quando anch'ella avrebbe fatto la stessa cosa. Annuì al suo dire riguardo alla scacchiera. Si morse il labbro inferiore ascoltando anche il suo secondo dire. Di scatto prese di nuovo quel pedone e lo rimise apposto, visibilmente imbarazzato. Fece una piccola risata per scaricare la tensione ed infine decise che era l'ora di cominciare a parlare. Si schiarì la gola e cominciò a tranquillizzare il suo animo.
In ogni caso la sua scacchiera sembra davvero di pregevole fattura Hummm.. sbaglio o questa è una partita già avviata? Ho forse interrotto qualcosa?
Ehm, no collega, non ha interrotto niente. Comunque grazie! E' un regalo donatomi tanto tempo fa. E' fatto a mano.
Cominciò a dire lo Scozzese poggiando di nuovo la schiena sullo schienale ed il braccio destro sul tavolo, vicino proprio a quella tazza di thè. Rimase un poco in silenzio, attendendo che la Professoressa si mettesse comoda per poter iniziare a spiegarle le basi. Simon adorava gli scacchi babbani, trovava quelli dei maghi molto più d'intrattenimento che di logica e furbizia. Ancora qualche secondo di silenzio prima di cominciare a parlare. Cercava di balbettare il meno possibile, uno sforzo sovrumano per lui.
Allora. Gli scacchi sono un gioco...particolarmente...impegnativo. Sono poche le regole, quello che conta è la capacità di saper leggere le mosse dell'avversario. Cercare quindi contrastarlo e fare il proprio gioco. Infatti quando si parla di scacchi...beh...si insomma, si dice sempre che prima di fare una mossa, devi pensare alla terza mossa dopo dell'avversario.
Cominciò così la sua spiegazione del gioco. Così come gliela spiegarono a lui fin da piccolo. Rimase ancora in silenzio aspettando che magari Tisifone avesse qualche domanda da sottoporgli...
Ultima modifica di Simon il 15/05/2013, 0:27, modificato 1 volta in totale.
-
Simon
-
- Grado: 10
-
|
|
da Tisifone » 01/05/2013, 21:21
Ehm...Avevo del tempo, quindi...mi sono avvantaggiato!
Tisifone sollevò un sopracciglio, inclinando leggermente la testa, colpita non tanto dal fatto che l’altro avesse terminato di fare lezione prima di lei quanto per il fatto di non aver colto nemmeno un balbettio.
Una frase sola non fa primavera…
Le mormorò sarcastica la sua coscienza, mentre si accomodava al posto che le veniva indicato con fare gentile ed educato, due cose che una donna legata alle tradizioni come lei, non poteva non apprezzare. Si sentiva sempre un po’ “vecchia” quando si ritrovava a notare con disappunto il fatto che ormai erano rimasti in pochi gli uomini a conoscere e applicare il galateo alla perfezione, come per esempio alzarsi in piedi quando in una stanza entrava una donna. Non poteva quindi non apprezzare il gesto di Simon così come non potè evitarsi di ricambiarlo con un piccolo sorriso di apprezzamento.
Ehm, no collega, non ha interrotto niente.
Forse semplicemente si stava allenando.
Si ritrovò a pensare, mentre lo osservava riordinare i pezzi sulla scacchiera.
Comunque grazie! E' un regalo donatomi tanto tempo fa. E' fatto a mano.
Deve essere un ottimo artigiano per essere riuscito a modellare in questo modo perfetto il vetro – commentò, prendendo in mano un pezzo e rigirandoselo tra le dita – Non mi sembrano scacchi magici, o sbaglio?
Chiese poi, riposando il pedone sul tavolo e strofinando i polpastrelli di indice e pollice tra loro come aspettandosi una scarica di magia che non avvertiva, per poi posare entrambi gli avambracci sul tavolo, le mani giunte e il busto teso verso l’altro in attesa che desse inizio a quella inusuale lezione.
Allora. Gli scacchi sono un gioco...particolarmente...impegnativo. Sono poche le regole, quello che conta è la capacità di saper leggere le mosse dell'avversario. Cercare quindi contrastarlo e fare il proprio gioco. Infatti quando si parla di scacchi...beh...si insomma, si dice sempre che prima di fare una mossa, devi pensare alla terza mossa dopo dell'avversario.
E non credo che usare la Legillimanzia sia consentito, vero? – domandò sarcastica, gli angoli della bocca leggermente sollevati. – Un po’ come in un duello… impedirgli di attaccare mentre cerchi di colpirlo a tua volta – aggiunse subito dopo tornando seria e cercando di ridurre quel gioco di strategia a qualcosa che conosceva anche se non così bene come avrebbe dovuto. Era una Divinante dopotutto non una duellante e quello era un handicap che si sarebbe portato dietro per tutta la vita – Ma com’è possibile prevedere in maniera onesta le mosse dell’avversario? Le opzioni che ha sono infinite…?
Il tono interrogativo dimostrava come non fosse sicura di quello che stava dicendo e anche come di scacchi non capisse letteralmente nulla.
Forse è meglio iniziare dalle regole…
Altro tono interrogativo il suo visto che la proposta l’aveva fatta solo perché forse se avesse avuto una sorta di paletti a delimitare il suo raggio d’azione sarebbe stata capace di comprendere qualcosa di più.
-

Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
  
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Simon » 01/05/2013, 22:09
Deve essere un ottimo artigiano per essere riuscito a modellare in questo modo perfetto il vetro. Non mi sembrano scacchi magici, o sbaglio?
Un leggero sorriso cominciando ad osservare la Scacchiera. Rimase in silenzio ricordando come aveva ottenuto con quel cimelio. Si ricordò di quel minotauro, si ricordò di quel dedalo. Si ricordò anche che si era perso in quel labirinto! Una piccola risata strizzando gli occhi nel farlo. Annuì lentamente fiero della realtà dei suoi scacchi.
Eh si. Gli artigiani europei sono i migliori se devo dire. E comunque no, non sono magici, sono rigorosamente scacchi babbani! Ma non cambia niente se parliamo di regole. Ma soltanto che preferisco loro a degli scacchi che cercano di uccidersi a vicenda.
Cominciò a spiegarle tranquillamente prendendo anche lui un pezzo tra le mani, la regina in questo caso. Con il suo collo lungo si notava lontano un miglio la sua importanza all'interno di quel gioco. Gli occhi si illuminavano per via della luce che si rifletteva all'interno della scultura di vetro. Non parlò subito, attese qualche secondo.
Secondo me, è molto meglio, il gesto stesso di spostare il pezzo ti coinvolge nella scelta che fai, come se anche tu ti trovassi in questo campo di battaglia. Ti aiuta a ragionare meglio sulla scelta di sacrificare un pezzo più che un altro.
Ragionamenti personali i suoi che si diede il permesso di condividere con la collega. Ancora un attimo di silenzio, rigirandosi quel frammento di vetro lavorato ad arte tra le dita.
non credo che usare la Legillimanzia sia consentito, vero?
Una risata genuina la sua a quella nota di sarcasmo di Tisifone. Chiuse gli occhi e riprese fiato facendo un gesto di diniego con la testa come risposta a quella domanda. Si morse il labbro inferiore, ascoltando gli altri quesiti della Dama del Futuro. La fissava con i suoi occhi verdi prato, intensi e vivi come non mai. Avere un Homo Sapiens come futuro sfidante lo allettava, non che i primati fossero meno competitivi. Seth ad esempio aveva un'intelligenza smodata per la sua specie. Ma parlare mentre si giocava lo trovava altamente rilassante.
Un po’ come in un duello… impedirgli di attaccare mentre cerchi di colpirlo a tua volta
Più o meno.
scosse la mano, come per farle capire che quel ragionamento poco mancava per farla arrivare alla verità. Continuò a mostrarle con sorriso pacato e placido come il le Acque del Lago Nero mentre continuava ad ascoltare le parole della Divinante.
Ma com’è possibile prevedere in maniera onesta le mosse dell’avversario? Le opzioni che ha sono infinite…?
Vero. Ma sono infinite solo se giochi da solo. Quando hai uno sfidante davanti, le tue mosse sono molto più limitate, perchè devono aiutare la tua strategia, e non cadere nella trappola avversaria. Se noi permettiamo di far fare al nostro rivale il suo gioco, tanto vale concedere. Per questo è molto impegnativo, ma sono sicuro che lei lo comprenderà perfettamente. Da come ho visto ed osservato, lei ha le attitudini per poter diventare un' ottima giocatrice! Alla fine dovrebbe trovare solo una persona con cui giocare.
Non aveva balbettato. Forse perchè pensava agli scacchi. Bravo Simon. Rimase un attimo in silenzio chinando la testa di lato alla sua proposta di spiegarle le regole. Annuì cominciando a riprendere fiato, prima di cominciare a parlare. Si mise in posizione eretta, con i polsi sul tavolo, lasciando nel vuoto i gomiti.
Bene cominciamo a descrivere i vari pezzi. La fila che vede davanti agli altri, si chiamano Pedoni. - Ne prese uno come esempio- I pedoni Sono i pezzi meno importanti sulla scacchiera. - Fece un respiro profondo andando ad osservarlo bene, un mezzo sorriso prima di tornare a parlare - si muovono solo di una casella avanti a se, tranne la prima volta che possono fare un salto di due caselle. - Un attimo di riposo prima di continuare a parlare, in modo che Tisifone abbia il tempo di analizzare il pezzo. - Può mangiare soltanto in diagonale, ma mai indietro. - Continuava la sua spiegazione del Pedone fissandolo. - Però anche i pezzi meno importanti potrebbero essere decisivi. Una cosa che può fare il pedone è trasformarsi in una regina se riesce a raggiungere l'altra parte della scacchiera.- Concluse alla fine quella prima presentazione del pezzo. Un attimo di riposo osservandola e mostrandole un sorriso delicato e tranquillo.
Domande Miss Samyliak?
Le chiese alla fine rimanendo seduto, poggiando questa volta i gomiti sul tavolo a sorreggere la testa. Rimase così fermo ad attendere la risposta della Russa. Questa volta tranquillo e senza timori o remore.
-
Simon
-
- Grado: 10
-
|
|
da Tisifone » 02/05/2013, 9:32
Eh si. Gli artigiani europei sono i migliori se devo dire. E comunque no, non sono magici, sono rigorosamente scacchi babbani! Ma non cambia niente se parliamo di regole. Ma soltanto che preferisco loro a degli scacchi che cercano di uccidersi a vicenda.
Silenzio. Tra una spiegazione e l’altra, tra una frase e l’altra, tra un concetto e un altro, Simon faceva sempre una pausa come se non sapesse cosa dire, come andare avanti. Adesso invece, osservandolo rimirare il pezzo degli scacchi, non distratta dal suo continuo balbettare che le impediva di concentrarsi su altro se non sul mettere insieme i pezzi di discorsi, Tisifone aveva la sensazione [Intuito (S)=36] che semplicemente l’altro era solito perdersi nei propri pensieri, come se ogni evento o argomento di conversazione lo portasse inevitabilmente a pensare ad altro e poi ad altro ancora, quasi dimenticandosi da dove era partito e da chi aveva davanti. Certo quella interpretazione poteva essere errata ma era l’idea che Tisifone si era fatta del collega e che quindi la spinse a catalogarlo come un sognatore, cosa di per sé non necessariamente negativa.
Secondo me, è molto meglio, il gesto stesso di spostare il pezzo ti coinvolge nella scelta che fai, come se anche tu ti trovassi in questo campo di battaglia. Ti aiuta a ragionare meglio sulla scelta di sacrificare un pezzo più che un altro.
Non commentò nulla, limitandosi ad ascoltare con attenzione le parole dell’altro. A lei il gioco degli scacchi non era mai interessato più di tanto quindi non vedeva la sottile differenza tra il pronunciare ad alta voce il movimento o spostare direttamente i pezzi lungo la scacchiera anche se quando era piccola aveva più volte considerato inutilmente violento tutto quello spargimento di macerie.
Sarebbe stato un peccato vederli andare in fumo…
Un lieve mormorio il suo, come se il pensiero fosse sfuggito dalle sue labbra involontariamente, una nota leggermente più calda nella voce. Si stava ammorbidendo con il resto del mondo, o forse rammollendo, come l'avrebbe carinamente corretta Demetri, dimostrandosi più socievole, nei limiti del suo carattere, e disponibile nei confronti del prossimo e tutto a causa della presenza di Lucas al suo fianco. Continuò quindi ad ascoltare le prime spiegazioni di Simon, storcendo un po' il naso quando scoppiò a ridere per quel suo commento forse un po' irriverente. Ritirò le mani verso il proprio grembo, come se si stesse mettendo in posizione difensiva, indecisa su come valutare quella risata se di scherno o di divertimento. Un attimo di silenzio, in cui scandagliò gli occhi verdi dell'altro, troppo vividi, troppo "felici" per appartenere a qualcuno che la stava prendendo in giro o almeno così li valutò la donna che subito dopo riprese a commentare le parole dell'altro.
Vero. Ma sono infinite solo se giochi da solo. Quando hai uno sfidante davanti, le tue mosse sono molto più limitate, perchè devono aiutare la tua strategia, e non cadere nella trappola avversaria. Se noi permettiamo di far fare al nostro rivale il suo gioco, tanto vale concedere. Per questo è molto impegnativo, ma sono sicuro che lei lo comprenderà perfettamente. Da come ho visto ed osservato, lei ha le attitudini per poter diventare un' ottima giocatrice! Alla fine dovrebbe trovare solo una persona con cui giocare.
Fece un respiro profondo e rilasciò l'aria lentamente mentre con gli occhi fissi sul viso dell'altro cercava di decifrare il senso delle sue parole. Sembrava quasi che per giocare a scacchi bisognasse sdoppiarsi, pensare non solo alla propria strategia ma anche a quella dell'altro, costringendolo a muoversi nella direzione che si è scelta per lui e dargli in quel modo re matto, o come Merlino si diceva.
Quindi per quanto le combinazioni in sè siano infinite - cercò di riassumere - a ogni azione si può reagire solo con un numero limitato di mosse. Un po' come con gli Incantesimi: le possibilità di difendermi da un Incendio sono tante ma non infinite.
Continuava a fare esempi con gli incantesimi, perchè almeno quello era un campo a lei noto anche se forse Vastnor avrebbe trovato il modo di dissentire a quella sua affermazione, scovando almeno una decina di incantesimi in più rispetto a quelli che lei conosceva e tutti utili a difendersi da delle fiamme magiche. Non colse il complimento, se mai ci fosse stato, nelle parole del collega, limitandosi a un
Per ora mi basta abusare della sua pazienza per comprenderne i rudimenti.
Sopratutto perchè non sapeva se Lucas sapesse o meno giocare a scacchi, non glielo aveva chiesto non perchè si vergognasse di quella sua, per così dire, lacuna, ma più semplicemente perchè era certa che affidare al suo compagno il compito di insegnarle quel gioco o qualsiasi altra cosa si sarebbe rivelato poco produttivo in termini di apprendimento vista la loro incapacità a tenere le mani lontano l'uno dall'altro per molto tempo quando si trovavano da soli.
Bene cominciamo a descrivere i vari pezzi. La fila che vede davanti agli altri, si chiamano Pedoni.
Si morse la lingua per non dire qualcosa di sarcastico, almeno i nomi dei pezzi li conosceva, rammentandosi che era stata lei stessa a chiedergli di partire dalle regole.
I pedoni sono i pezzi meno importanti sulla scacchiera. Si muovono solo di una casella avanti a se, tranne la prima volta che possono fare un salto di due caselle.
Si sporse in avanti, prendendo in mano un pedone per farlo scivolare sulla scacchiera, posizionandolo a turno su ognuna delle tre caselle che si trovava davanti. Poi ne prese un secondo e fece la stessa cosa, questa volta saltando di due caselle. Sollevò lo sguardo per incrociare quello di Simon, come a chiedergli conferma: le possibilità a disposizione erano 3 in entrambi i casi?.
Può mangiare soltanto in diagonale, ma mai indietro. Però anche i pezzi meno importanti potrebbero essere decisivi. Una cosa che può fare il pedone è trasformarsi in una regina se riesce a raggiungere l'altra parte della scacchiera. Domande Miss Samyliak?
Quindi presumo che non possa mangiare neanche andando dritto per la sua strada - commentò, con sempre quella nota interrogativa nella voce che le dava fastidio ma a cui avrebbe dovuto abituarsi nel corso di quella lezione - Può tornare sui suoi passi o può muoversi sempre e solo in avanti? - altra domanda forse stupida, mentre spostava lo sguardo dal collega ai pezzi della scacchiera - In che senso l'altra parte? Basta che si trovi... che ne so... qui?
E così dicendo mosse il pedone in d5, reputando che quella potesse essere considerata l'altra parte della scacchiera.
Come si sta comportando la Signorina Ward?
Chiese a bruciapelo, sentendo il bisogno di bilanciare la conversazione con qualcosa in cui si sentiva abbastanza competente e aveva voce in capitolo.
-

Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
  
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Simon » 03/05/2013, 11:33
Sarebbe stato un peccato vederli andare in fumo…
Eh già... Davvero un bel peccato vederli distrutti. soprattutto per il valore affettivo che questi avevano nel cuore del Professore. Ricordava bene il momento in qui li ottenne dall'artigiano. Questo uomo di mezz'età che correva giù per la strada principale. Lui che stava per prendere il treno che lo avrebbe portato a Praga. Il solito valigione rovinato e vissuto accanto a lui. Vestiti ordinari per lo Scozzese che si stava prodigando a salire sulla carrozza. Quell'uomo si avvicinò a lui toccandogli la spalla. Non conosceva bene la sua lingua purtroppo, anche se stava imparando in modo molto veloce. Simon si girò guardandolo un po sorpreso. Ed egli gli passò quella scatola con la testa china. Mcdullan la prese inarcando un sopracciglio e ringraziandolo. Solo dopo capì che quel regalo era per aver salvato la nipote da morte certa, e che stranamente l'artigiano aveva sentito che adorava giocare a scacchi.
Un po' come con gli Incantesimi: le possibilità di difendermi da un Incendio sono tante ma non infinite.
Esatto, un po' come negli incanti.
Le spiegò tranquillamente, tornando a posare quel pezzo sulla scacchiera. Sapeva bene che non sarebbe stato un lavoro facile, ma non per la collega, ma per il suo modo di Insegnare. Era abituato ad insegnare sul campo, ad avere un soggetto da studiare. trovarsi con una Neofita davanti fu difficile quanto avere un ippogrifo arrabbiato davanti.
Per ora mi basta abusare della sua pazienza per comprenderne i rudimenti.
Annuì a quelle parole facendole un sorrisone. Il fatto stesso che lei stesse abusando della sua pazienza non era un male, anzi. Rimase in silenzio per qualche secondo osservando ora i movimenti del pedone fatti dalla professoressa. Si morse il labbro inferiore e aggrottò la fronte vedendo quello che aveva capito la Divinante.
Miss Samyliak, il pedone si può muovere o così - muovendolo solo di un passo davanti a se - o così - facendolo invece muovere di due caselle davanti a se. Il sorriso non scemava dal volto dell'insegnate, anzi, con i suoi modi delicati e pazienti poteva sembrare anche particolarmente bendisposto nei confronti di Tisifone. Ascoltò poi le altre domande della Collega. Annuì alla prima per poi osservare lei mettere il pedone in D5. Corrucciò le labbra, come per farle capire che non era del tutto esatto. Rapidamente tolse il cavallo avversario della sua posizione ed il rispettivo pedone a proteggerlo. Lo sguardo tornò sulla Russa facendole un mezzo sorriso. Lentamente fece scivolare il pedone amico nel canale che aveva creato, facendolo arrivare a toccare il bordo dall'altra parte della scacchiera.
Qui, può trasformarsi in una regina.
Le disse con tono calmo e placido. Si morse di nuovo il labbro inferiore osservandola. Era ora di cominciare con i pezzi più particolari. Sempre con quelle quattro dita prese in mano la torre. lo guardò come al solito prima di aprire bocca.
Questo pezzo invece si chiama torre. E' uno dei pezzi più importanti. Esso si può muovere quanto vuole, anche l'intera scacchiera se lo desidera. L'importante è che segua la seguente regola. Può solo muoversi in linea retta. Non in diagonale. Per il resto, può anche tornare indietro al contrario del pedone.
Finì quella spiegazione a suo agio. Adorava le strategie con la torre. Adorava le altre regole particolare che potevano essere sfruttate con questo pezzo. Si morse il labbro inferiore andando ad attendere magari qualche domanda dalla Samyliak. Per niente teso, come invece, di solito, tendeva a presentarsi.
Come si sta comportando la Signorina Ward?
Quella domanda lo prese un poco alla sprovvista. Sgranò per un attimo gli occhi, aprendo e chiudendo la bocca come un pesce. Chiuse le palpebre, facendo diversi respiri profondi. Non parlò subito. Ma alla fine decise di farlo.
La signorina Ward ha un discreto talento in questo campo...Non che non sia brava negli altri eh...però...insomma...è brava, diligente....e zelante....
Concluse quella castroneria di parole messe una ditro l'altra. Non parlò infine, attendendo che sia lei a parlare di qualsiasi argomento. Doveva aspettarselo, magari era venuta finalmente alla lezione per chiedergli della sua studentessa. Poco gli importava, visto che poteva stare un po di tempo con lei. No, non era una cotta. Era semplicemente paura di rimanere da solo, e felicità per aver trovato una compagna di conversazione più o meno della sua età.
-
Simon
-
- Grado: 10
-
|
|
da Tisifone » 06/05/2013, 14:10
Si stava muovendo a tentoni, proprio come il pedone che teneva in mano e che spostava con gesti incerti da una casella a un'altra nel tentativo di cogliere il meccanismo basilare del gioco degli scacchi. L'aver compreso come le possibilità di gioco all'interno di una partita fossero delimitati dalle azioni dell'avversario e dal gioco che si voleva fare l'aveva sollevata solo in parte visto che le spiegazioni seguenti da parte di Simon stavano sollevando in lei più dubbi di quelli che risolvevano.
Miss Samyliak, il pedone si può muovere o così o così.
Assottigliò gli occhi in un'espressione stizzita in volto, rivolta ovviamente verso se stessa per non aver compreso una cosa così semplice. Riprese in mano il povero pedone che aveva lasciato e ripetè come un automa babbano le mosse del collega per memorizzarle, spostando lo sguardo dalla scacchiera agli occhi dell'altro. Il suo rivolgersi a lei con quei modi gentili e pazienti allentava di poco la morsa di fastidio che attanagliava le viscere della donna nel trovarsi in una posizione di netta inferiorità: per quanto non fosse così orgogliosa di negare la necessità di aver bisogno di aiuto per comprendere qualcosa che le era sconosciuto, questo non voleva dire che non "soffrisse", per così dire, nel doverlo chiedere.
Ora comprendo perchè gli studenti adorano la sua materia.
Commentò quindi a bassa voce, un tono di voce neutro, come se stesse semplicemente facendo una constatazione e non un complimento per il modo con cui l'altro aveva di rapportarsi con il mondo. Di sicuro aveva più successo lui, con i modi garbati e gentili, nonostante la tendenza a balbettare che lei, con la parlata fluida e i modi da tiranna.
Probabilmente a lezione non balbetta neanche.
Si ritrovò a pensare, appuntandosi di chiederlo a Monique se mai le fosse capitato. In quella mezz'oretta che era appena passata Tisifone si era fatta l'idea[Intuito (S)=36], forse sbagliata, che McDullan non balbettasse quando parlava di qualcosa che lo appassionava come gli scacchi e come, probabilmente, la sua materia. L'espressione corrucciata che l'altro assunse nel vedere dove aveva posizionato il suo pedone le fece accantonare quei pensieri inutili per tornare a concentrarsi sul gioco.
Qui, può trasformarsi in una regina.
Quindi deve sempre trovarsi a bordo della scacchiera per trasformarsi in Regina.
Mormorò come se stesse prendendo degli appunti, per poi osservare il collega prendere la Torre e iniziare a spiegarle i suoi movimenti.
Questo pezzo invece si chiama torre. E' uno dei pezzi più importanti. Esso si può muovere quanto vuole, anche l'intera scacchiera se lo desidera. L'importante è che segua la seguente regola. Può solo muoversi in linea retta. Non in diagonale. Per il resto, può anche tornare indietro al contrario del pedone.
Sembra quasi che faccia da spola da un reame all'altro - commentò ironica senza però voler essere offensiva, spostando la sua Torre in avanti e in laterale, posizionandola ora sulle caselle bianche ora su quelle nere per essere certa di aver compreso bene - E in questo suo muoversi in linea retta può mangiare chiunque incontri sulla sua strada?
Alla domanda tecnica e inerente al gioco, Tisifone però fece seguire una domanda più "professionale" per così dire, informandosi sul comportamento che Kayleen stava tenendo nel corso della punizione annuale che doveva scontare con il Professore di Cure. Il silenzio che seguì apparve alla Divinante diverso da quelli che li avevano accompagnati fino a quel momento, come se gli avesse posto una domanda complicata a cui l'altro non aveva intenzione di rispondere. Probabilmente se fosse stata un'altra persona si sarebbe preoccupata per quel temporeggiare, lei invece si limitò a lasciare la Torre incustodita al centro della scacchiera e a posare i gomiti sul tavolo, sul volto un'espressione di serafica attesa.
La signorina Ward ha un discreto talento in questo campo...Non che non sia brava negli altri eh...però...insomma...è brava, diligente....e zelante....
Non ho alcun dubbio che la Signorina Ward sia un'ottima studentessa, mi chiedevo solo che tipo di attività stia svolgendo insieme a lei - puntualizzò, incurante del fatto che poteva apparire invadente. Era la Capo Casa dei Grifondoro, dopotutto, e questo le dava il diritto di informarsi su tutto quello che interessava di suoi ragazzi - Ma se le pesa parlare di questo possiamo dedicarci solo agli scacchi. Dopotutto sono venuta qui per questo.
Affermò senza alcuna nota polemica nel tono della voce. Dopotutto Kayleen le avrebbe fatto a breve un resoconto particolareggiato della sua punizione.
-

Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
  
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Simon » 14/05/2013, 23:36
Ora comprendo perchè gli studenti adorano la sua materia.
Rimase quasi fermo a quella sua affermazione. Inarcò un sopracciglio non capendo bene se fosse ironica o meno. Quel tono però sembrava dire tutt'altro. Le fece un mezzo sorriso annuendo mesto mentre si risistemava sulla sedia in modo composto e non più piegato verso la scacchiera.
Beh...da quello...che sento...adorano anche la sua...
In effetti anche Simon provava interesse per la materia della Grifa. Si umettò le labbra pensando a quando Nyssa prevedeva il futuro tramite le stelle. Davvero molto incantevole. Non gli aveva mai insegnato quella pratica. "Un giorno, qualcuno te lo insegnerà, ma non è oggi e non sarò io". Questo gli disse per azzittirlo. Con lei era una vera macchina di parole. Un respiro profondo ascoltando le altre sue parole.
Quindi deve sempre trovarsi a bordo della scacchiera per trasformarsi in Regina.
Esatto.
Le disse soltanto osservando ora come lei muoveva la torre lateralmente e frontalmente. Mise le braccia conserte all'altezza del petto poggiando il retro del suo corpo sullo schienale della sedia. Annuì tranquillo vedendo come la Russa ci stava prendendo la mano. Si morse il labbro inferiore chinando la testa di lato.
E in questo suo muoversi in linea retta può mangiare chiunque incontri sulla sua strada?
Tutti i pezzi possono mangiare tutti i pezzi. Ovviamente la torre che può muoversi quanto vuole, se mangia deve fermarsi. Capito Miss Samyliak?
Un altro sorriso verso di lei sperando di essere stato esaustivo nella sua spiegazione. Rimase un altro poco in silenzio per poi prendere il cavallo di vetro. Lo guardò tranquillo e lo rimise al suo posto tenendolo sempre con quelle quattro dita.
Questo è invece il cavallo. Questo è il pezzo più particolare. Il suo movimento è a forma di "L" - e detto questo spostò il cavallo di due caselle avanti e di una laterale verso destra. - Ed è l'unico pezzo che può superare gli altri nel suo movimento. Come un cavallo che può saltare un ostacolo.
Concluse infine fissandola con i suoi occhi verdi brillanti. La mano destra lasciò il pezzo andando a grattarsi la punta del naso attendendo qualche domanda o perplessità da parte dell'insegnante. Lo sapeva bene che il cavallo era il pezzo più angusto. Anche lui le prime volte ci mise un po a pianificare delle strategie contro quel pezzo che inesorabilmente sfoltì la sua parte della scacchiera.
Non ho alcun dubbio che la Signorina Ward sia un'ottima studentessa, mi chiedevo solo che tipo di attività stia svolgendo insieme a lei...
Rimase in silenzio pensando bene a che parole dire. Certamente non poteva raccontarle delle sue domande sull'essere Animagus. Neanche il fatto che ella vorrebbe diventarlo...Un cenno di diniego con la testa decidendo per passare per la via più semplice.
Mi...sta aiutando...al lago...troviamo piante curative per i tritoni della zona...
Si ritrasse come se avesse paura di essere morso. Come un bambino con le mani sporche di cioccolata ed il vasetto vuoto. Rimase dunque in silenzio attendendo magari qualche parola di Tisifone. Sapeva bene quanto poteva essere affilata con lingua. Si attese di tutto, da parole pungenti ad urla per l'essere incosciente. Chiuse gli occhi e rilassò i muscoli. Come diceva Nyssa, "ogni offesa va assorbita. Prima o poi diventerà la tua forza portante..."
-
Simon
-
- Grado: 10
-
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite
| |
|
|
|
|
|
|