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da Jorge » 16/04/2013, 12:01
A tutto aveva pensato quando aveva deciso di trascinare Caroline Priscilla nel Covo dei Centauri tranne di poter essere attaccato da qualcosa che assomigliava a un minidrago che proprio un cucciolo di drago non era. Certo Jorge non era un esperto di Creature Magiche ma nel suo piccolo un po' di intuito l'aveva [Intuito (P)=9] e quello gli stava dicendo che non era normale che un drago strisciasse su una coda come un serpente e agitasse le zampe come se fossero braccia e cercasse solo il modo di coordinare i movimenti. In ogni caso l'analisi di quella creatura da parte del Delfino non durò che una manciata di secondi visto che subito l'essere decise di cuocere la propria cena, prima di mangiarla, lanciando loro due palle di fuoco molto temibili. Scosso dalla situazione, il suo cervellino li consigliò come reagire troppo tardi e così la palla di fuoco destinata a lui eluse l'incantesimo Freddafiamma e si abbattè sulla spalla destra, bruciando il mantello leggero e buona parte della stoffa delle divisa, sbruciacchiando leggermente la pelle adesso scoperta. Pur essendo, a detto di molti nel Castello, degli incoscienti, i due ragazzi non pensarono neanche per un istante a combattere il minidrago ma, lanciatogli contro un incantesimo che avrebbe, teoricamente dovuto rallentarlo, si diedero alla fuga, piano quello che però si dimostrò imperfetto ben presto. Non solo l'essere evitò con sorprendente facilità i loro incantesimi, ma in più li costrinse anche a frenare la fuga. Il suono che riecheggiò in quella parte della Foresta Proibita fu così potente da spingere Jorge a fermarsi e a piegarsi leggermente sulle ginocchia, entrambe le mani pressate sulle orecchie e gli occhi semi chiusi per cercare un modo per attutire quel rumore fastidioso. E adesso che diavolo succede?!Sembra... un... lamento... - mormorò il delfino, sforzandosi di rimettersi in posizione eretta - o... forse un.... richiamoL'intonazione della voce del ragazzino passò da interrogativo a sconvolta quando l'apparizione di un secondo minidrago confermò quello che all'inizio era solo un'ipotesi. Per un attimo Jorge rimase affascinato dai colori così cari alla sua Casata che adornavano il corpo della sua creatura mentre la sua piccola mente cercava di recuperare tutte le informazioni che Logan aveva dato loro durante la stupenda conferenza che aveva tenuto sui Draghi anni prima, ma l'unica cosa che in quel momento gli venne in mente era una stupida associazione che aveva fatto quella sera e cioè rosso - fuoco, celeste - ghiaccio. E furono proprio due frecce di ghiaccio quella che il piccolino scagliò loro contro valutando probabilmente, al posto del fratello, che la cena poteva essere consumata anche cruda, l'importante era non doverla rincorrere troppo. Calma, Jorge calma. Non sei abbastanza veloce per schivarlo ma sei sempre stato un buon incassatore. Una freccia ghiacciata per quanto magica non può essere così diversa da un sasso nascosto in una palla di neve.Si disse il delfino, rimanendo fermo al suo posto, le gambe divaricate e ben piantate a terra, le braccia parallele al corpo e la punta della bacchetta rivolta verso terra. La sua Capa a lezione diceva sempre che le prime volte che si usava un incantesimo nuovo immaginarne gli effetti poteva tornare utile e Jorge sperò intensamente che lo stesso valesse per quello che stava tentando di fare in quel modo. Fece un respiro profondo e poi un'altro, cercando di richiamare a sè tutta la propria energia magica ma invece di canalizzarla verso la propria bacchetta la visualizzò come un'armatura medievale che avvolgeva tutto il suo corpo, in metallo e oro, tale da renderlo indistruttibile. Avrebbe perfino chiuso gli occhi per aumentare la propria esigua concentrazione se non fosse stato per la fastidiosa voce di Vastnor che gli abbaiava nella sua mente che non doveva mai, per nessun motivo, distogliere l'attenzione dal nemico. E così il delfino rimase a guardare la freccia volare verso di lui, colpirlo dritto al cuore e non provare nulla Resistenza Magica =4 + 17/d20=21], assolutamente nulla. Per le mutande sporche di Merlino!Esclamò sorpreso quando si rese conto che il suo espediente aveva funzionato, molto probabilmente più per la fortuna del principiante che per altro, anche se, se sopravviveva, doveva assolutamente parlarne con Vastnor. Jorge! Stai bene?Stava per condividere la sua euforia con la sua sorellina quando le sue parole gli ghiacciarono il sangue nelle vene. Non posso muovere la gamba! Mettiti...dietro di me! Dobbiamo cercare di fronteggiarli insieme...L'aveva colpita. Quello scherzo della natura aveva osato fare del male alla sua sorellina, una delle persone più dolci e solari che avesse mai conosciuto. In un lampo tutto il risentimento, i dubbi, l'odio provato in quelle settimane scomparirono dalla mente e dal cuore di Jorge, sostituendosi in lui con una rabbia cieca e per questo pericolosa. Voleva gettarsi su quel bestione e ucciderlo ma per fortuna conservava ancora un minimo di lucidità per rendersi conto che sarebbe stato l'ultimo stupido atto che avrebbe compiuto sulla terra. Senza distogliere lo sguardo dal mostro si affiancò a Cappie, dal lato opposto rispetto a quello in cui la ragazza teneva la bacchetta per non intralciarla, non potendo in alcun modo permettersi di farsi scudo del suo corpo contro il pericolo, spostando la bacchetta nell'altra mano, sfruttando la sua capacità di essere ambidestro e quindi di poterla usare allo stesso con entrambe le mani, e avvolgendo le dita di quella libera intorno alla mano della sorellina, per un muto scambio di coraggio e sostegno. Andrà tutto bene... Periculum!Ne sono certo.Affermò quindi, mentre delle scintille rosse volavano in aria ed esplodevano sulle loro teste nella speranza di poter attirare in quel modo qualcuno lì da loro e uscirne vivi. Quella era la priorità di Jorge in quel momento e null'altro occupava la sua mente, neanche la possibilità di incorrere nelle ire della VicePreside. Meglio espulso che morto!Si ritrovò a pensare, ricacciando indietro il groppo che li si era creata in fondo alla gola al pensiero della delusione che avrebbe dato ai suoi genitori se lo avessero davvero cacciato a Hogwarts. Non possiamo rimanere così esposti in attesa che arrivi qualcuno però...Mormorò, mentre spostava lo sguardo dai due minidraghi alla natura che li circondava in cerca di un posto abbastanza sicuro da dove poter tenere sotto tiro entrambi i mostri nello stesso tempo. Stringi i denti e tieni la bacchetta pronta e sopratutto non discutere quello che voglio fare.Affermò serio subito dopo, passando la mano senza bacchetta intorno alla vita della Tassetta come per abbracciarla per poi sollevarla [Talento (F)= 10 + 13d/20=23] in modo da permetterle di scaricare parte del suo peso su di lui. Stringendo con una mano la bacchetta e con l'altra la vita di Cappie, Jorge iniziò a indietreggiare e se la sua sorellina l'avesse assecondato senza discutere i due avrebbero arretrato di due metri circa fino alla quercia dietro di loro. Se non fosse accaduto nulla nel frattempo a fermarli, i due studenti si sarebbero ritrovati con la schiena coperta dall'enorme albero, uno di fianco all'altro, e le bacchette puntate contro i minidraghi in posizione difensiva in attesa dei soccorsi.
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da Sandyon » 17/04/2013, 13:41
Il primo colpo fu potente e decisivo e purtroppo Caroline Priscilla non poté schivarlo, facendosi ridurre la gamba sinistra in una piccola statua di ghiaccio resistente, che le impedì i movimenti e le provocò un dolore lancinante e insopportabile. Dal suo canto invece, Jorge riuscì nell'intento di assorbire il colpo, limitando i danni ed evitando di avere un arresto respiratorio forte. In quel caso, per i successivi minuti avrebbe avuto solo un respiro più difficile e freddo, ma niente di così terribile da determinare svenimento o perdita di forza fisica. Tuttavia era decisamente il caso che trovassero la maniera di cavarsela ed uscirne vivi, dato che i due cuccioli si stavano avvicinando strisciando a velocità moderata in direzione delle loro prede improvvisate, pregustandone già il sapore della carne e l'odore del sangue. Grazie anche all'aiuto da maschietto prestante del portoghese, i due maghi del terzo anno si misero spalla a spalla, con un albero a dividere i loro corpi, pronti ad affrontare come potevano gli avversari, mentre la tassorosso alzava la bacchetta al cielo e decideva per invocare l'aiuto di chiunque fosse potuto intervenire a soccorrerli. Forse sarebbe stato meglio evitare, forse sarebbe stato meglio vincere quella sfida e tornarsene al castello come nulla fosse per non incorrere in qualche punizione più grave del normale, ma le condizioni di vittoria erano pressoché minime se non nulle, adesso che i draghi cuccioli erano diventati due e forse, la madre non doveva nemmeno essere così tanto lontana. Per finire ulteriormente i loro obiettivi, le due lucertole troppo cresciute decisero di sferrare un ennesimo attacco, così da potersi rassicurare sul fatto che dopo, un attacco fisico sarebbe risultato definitivamente letale e mortale per entrambi. Quindi il primo cucciolo, quello rosso, fece partire dagli occhi due raggi di un rosso incredibilmente intenso, rivolti alla spalla di Caroline Priscilla, quella del braccio che portava la bacchetta, così da impedirle di sferrare ancora incantesimi. Dalla parte opposta, il cucciolo azzurro agitava le zampe e tra gli artigli si andavano creando delle sottili scariche elettriche scoppiettanti. Dopo pochi secondi, la bestiolina rivolse entrambe le zampe in direzione di Jorge facendo scaturire due fulmini incaricati di dare una bella scossa a tutto il corpo del bambino e renderlo così, quasi del tutto tramortito.
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da Lindë » 17/04/2013, 15:00
[Serre - ore 9.15]
Era cominciata come una giornata uguale a tutte le altre. Sveglia, colazione - da sola, ovviamente - poi le sue amate piante. Le Serre erano tutto il suo mondo, tutto ciò di cui necessitava. Dormiva, mangiava e lavorava lì, quasi come se il Castello non esistesse. E le andava bene. Meravigliosamente bene. Solo Irvyne riusciva a distrarla dal lavoro, e Typhon, naturalmente. Seal era anche l'unico, oltre a lei, a poter sfiorare le piante. Un Erbologo promettente, secondo Lindë. Gliel'aveva fatto presente, ma non era detto che il ragazzo scegliesse quella via. Lei, comunque, non l'avrebbe giudicato. Ognuno doveva scegliere per conto proprio il suo destino. Seal compreso. Era appena uscita dalle Serre, volendo dirigersi al Lago per controllare le sue piante acquatiche, quando in cielo qualcosa catturò la sua attenzione.
Il suo viso si alzò verso l'alto. Il Sole baciò la sua pelle. Le scintille rosse dell'incanto "Periculum" la fecero irrigidire. Provenivano dalla Foresta. La stessa incendiata ormai mesi e mesi prima. La stessa dove si diceva abitasse ancora quella creatura orrenda, il Mezzo-Drago. Tempo un secondo, e la donna era già scattata in direzione di quel segnale. La bacchetta era già scivolata tra le dita della sua mano destra. Nella sua mente, non sapeva cosa aspettarsi: il Mezzo-Drago? Qualcos'altro? Magari di peggio? Non poteva soffermarsi su quei pensieri. Le sue piante potevano essere in pericolo, in quel momento. E sì, anche degli studenti, probabilmente. Che fosse più preoccupata per le prime, che per i secondi, non c'era da stupirsene. Le piante, in fondo, non aveva scelto di andare lì. Ci si trovavano, e non si potevano spostare. Se c'erano dei ragazzi, loro invece avevano scelto. Pur sapendo che era proibito. Era già tanto che si preoccupasse di aiutarli. Corse per il folto della Foresta, uno sguardo di fronte a sé e di tanto in tanto verso l'alto, per essere certa di seguire la direzione giusta. Poi, nel fitto della vegetazione, quattro sagome occuparono il suo campo visivo. Due animali. Due ragazzi. Alvares e O'Neill. Le creature... Draghi. In miniatura, forse cuccioli. Figli del Mezzo-Drago? In quel caso, la madre non doveva essere lontana. Non perse tempo a parlare, a tranquillizzare i due. Alzò la bacchetta, richiamò a sé la concentrazione, e scagliò il colpo [Cap. Magica 11 + 19/d20 = 30] contro il Mezzo-Drago di destra, quello rosso di fronte alla O'Neill. Lo fece tramite incanto non-Verbale, la formula solo pensata nella sua mente in subbuglio ed un fascio di luce azzurra che si proiettò velocemente contro la creatura.
Stupeficium!Stupeficium
Difficoltà: 5 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Lancia il bersaglio designato ad alcuni metri di distanza. Ai livelli magici più alti può anche farlo svenire Genere: Offensivo Danno: 13 + Cap. Magica: 11 = 24 Danni totali Non sapeva se sarebbe stato un colpo abbastanza forte da spaventare entrambi i cuccioli. Non sapeva nemmeno se lo Stupeficium avrebbe preso il cucciolo rosso, aiutando così la studentessa in difficoltà. Quello che sapeva, era che quei due dovevano andarsene, e tornare subito al Castello. E che qualcuno doveva essere informato di tutto ciò. Alzò nuovamente la bacchetta [Cap. Magica 11 + 15/d20 = 26], e come prima usò un incanto non-Verbale.
Expecto Patronum!Expecto Patronum
Difficoltà: 3 (semplice) Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Evoca un Patronus, ossia un animale di protezione. Utile per respingere i Dissennatori, si perfeziona pensando ad un ricordo particolarmente lieto. Con gli anni e l'esperienza magica assume una forma maggiormente corporea e tangibile Genere: Supporto/Difensivo Danno: 10 Un fumo grigio scaturì dalla sua bacchetta, dando la forma al suo Patronus. Una coccinella. Non poteva esserci nulla di meglio per simboleggiare la Terra. Lindë lo fissò per un istante, poi schiuse le labbra.
Dì alla professoressa Vireau che c'è bisogno di lei. Portala qui, sbrigati!
Un ordine, secco. Non aveva tempo di essere gentile. Lasciò che il Patronus scivolasse via dal suo campo visivo, verso il Castello. Poi tornò con lo sguardo sugli studenti, e sulle creature che forse erano scappate, forse no. Non disse niente, fissò solo i ragazzi, come a far capire loro che non erano soli. La bacchetta ben salda in mano. Avrebbe combattuto ancora, se fosse stato necessario. Non aveva paura.
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da Sandyon » 18/04/2013, 14:37
Per quanto il "Periculum" di Caroline Priscilla sia stato efficace, la potenza con la quale è stato scagliato non è abbastanza da permettere alla professoressa di Erbologia di accorgersene per tempo, così la donna ci metterà almeno 5 minuti buoni prima di arrivare sul luogo dell'attacco dei due cuccioli del Mezzo-Drago. Dunque, purtroppo i due bambini vengono inesorabilmente colpiti dai loro predatori, con esattezza, la ragazzina alla spalla destra, dove le viene procurata una ustione di terzo grado estesa in un'area di almeno 4-5 centimetri, mentre Jorge riceve una scarica mediamente potente lungo tutto il corpo che lo scuote da testa a piedi. In ogni caso, essendo riuscito il bambino ad assorbire quasi del tutto il colpo magico ricevuto, non perderà conoscenza e sarà ancora in grado di tentare a difendersi, mentre invece la tassorosso, qualora voglia attaccare utilizzando la bacchetta con la mancina, avrà un malus alla Cap. Magica i -2, essendo dolorante e allo stesso tempo non con il braccio primario. Lindë, dal canto suo, una volta raggiunta la zona del covo dei centauri, mira immediatamente il primo cucciolo che si trova a tiro, lanciandogli addosso uno schiantesimo che lo colpisce in pieno metto facendolo volare di almeno tre metri indietro. Il fratellino azzurro, osservando la scena, decide che forse sarebbe meglio andarsene via per evitare di fare una fine analoga del compagno, quindi sia l'uno che l'altro si voltano di spalle ed iniziano a strisciare per andarsene via di lì e tagliare la corda, infastiditi di non essere riusciti nell'intento di mangiare in pochi bocconi quei due umani apparentemente prelibati. Vero è anche che, avendo dato le spalle ai due studenti del terzo anno, essi forse per rabbia, forse per ulteriore istinto di difesa, potrebbero cercare di colpirli ulteriormente e magari cercare anche di eliminarli, chi può dirlo; in ogni caso, il pericolo per ora è passato. Il patronus della docente raggiungerà la Vice Preside entro altri cinque minuti da quando è stato mandato il richiamo e Monique incontrerà Lindë con Caroline Priscilla ed Jorge al limitare della foresta, dove i fatti si svolgeranno di conseguenza.
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da Caroline Priscilla » 18/04/2013, 19:59
Stringi i denti e tieni la bacchetta pronta e sopratutto non discutere quello che voglio fare.
Cappie non emise un fiato quando sentì l'ordine di Jorge. In quel frangente stare a discutere se fidarsi oppure no poteva portare entrambi i ragazzini alla morte e lei, questo, voleva evitarlo. Lasciò quindi che il braccio del delfino si serrasse attorno alla sua vita, un po' trascinandola un po' aiutandola a camminare per mettersi in un punto più sicuro per fronteggiare i due cuccioli di mostro. L'albero dietro di loro era abbastanza grande da coprire la schiena ad entrambi. Ma la Tassorosso non potè fare a meno di pensare che se qualcuno non fosse accorso in tempo a salvarli, loro sarebbero diventati il prossimo pasto di quelle creature. La giovane strega ora si trovava di fronte al mezzodrago di fuoco, o almeno era quello che la ragazza supponeva. Entrambe le creature iniziarono ad avvicinarsi alle loro prede, mentre la tassetta cercava di mantenere la presa sulla propria bacchetta ben salda, in maniera da scagliare un incantesimo al momento opportuno. Tuttavia, la ragazzina non fu abbastanza veloce [d20:12 + Riflessi: 3 = 15]: il mostro le scagliò un raggio cremisi contro la spalla destra, facendola abbassare di colpo, mentre il fratello attaccava in contemporanea il delfino, cogliendo entrambi alla sprovvista. Urlò. Il dolore era talmente forte che la Tassorosso non riuscì più a trattenere le lacrime, mentre l'interno braccio le tremava convulsamente. L'odore di carne bruciata si espanse tutto intorno, la sua carne bruciata. Cappie non osava rivolgere lo sguardo verso il punto colpito: sapeva di essersi ustionata e che presto la pelle vivida si sarebbe ricoperta di bolle. E allora il dolore che provava in quel momento sarebbe stato nulla al confronto. Una rabbia convulsa si impossessò di lei, spinta anche dalla disperazione che provava in quel momento. Afferò la bacchetta con la mano buona, la mancina, pronta a scagliare contro il suo avversario qualsiasi cosa avesse potuto fargli altrettanto male. Aveva rivolto solo un'occhiata a Jorge, per assicurarsi che stesse bene: non aveva visto in che modo l'altro mezzo-drago lo avesse attaccato, ma il suo fratellino sembrava riuscire ancora a reggersi in piedi e questo le bastava. Alzò il braccio, nell'intento di caricare il colpo, quando dall'intrico di cespugli uscì fuori una terza figura, questa volta amica, che veloce scagliò contro il suo avversario un incantesimo, mandandolo gambe all'aria.
Professoressa Vilvarin!
Il tono di sollievo nella voce della Tassorosso era perfettamente udibile da Lindë, che non perse tempo e lanciò un altro incantesimo, un Patronus da quello che vide la tassetta, per poi indirizzarlo alla volta del Castello. Vedere la figura della sua insegnante di Erbologia rianimò lo spirito afflitto della ragazza, mentre dentro di sè continuava a ripetere le stesse parole:
Siamo salvi! Siamo salvi!
La ragazzina si volse nuovamente verso il mezzodrago, guardandolo mentre tentava di rialzarsi in piedi per fuggire nel folto della Foresta.
Tu non vai da nessuna parte!
La sua bacchetta fu più veloce del suo giudizio: presa da un raptus di rabbia, di orgoglio e forse anche di paura, Cappie istintivamente scagliò contro la creatura un incantesimo per bloccarla lì sul posto e impedirle qualsiasi via di fuga [d20:20 + Capacità Magica: 3 + 1 Bonus della Bacchetta - 2 Malus mano sinistra = 22].
Petrificus Totalus!
Petrificus Totalus
Difficoltà: 1 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Immobilizza l'avversario facendo diventare il suo corpo duro e pesante come la pietra Genere: Offensivo Danno: 4 + Capacità Magica: 3 +1 Bonus= 8
Un fascio di luce argentea scaturì dal suo catalizzatore magico, puntata dritta contro il mezzo-drago. Forse, se fosse riuscita a bloccarlo, la tassetta avrebbe permesso alla Vicepreside e al professore di Cura di poterlo studiare e capire da cosa era uscito fuori quel mostro. Ma a questo Cappie ci avrebbe pensato solo molte ore dopo, quando sarebbe stata tranquilla nel suo letto in Infermeria o, nel peggiore dei casi, sul primo treno per tornare a casa. Dopo aver constatato se il suo incantesimo avesse colpito il bersaglio o meno, la giovane strega si volse immediatamente verso Jorge, avvicinandosi a lui per quanto le fosse possibile. Lacrime di dolore continuavano a scenderle sul viso, mentre la ragazzina era pericolosamente vicina dal lasciarsi cadere per terra e rimanere lì, fino a quando non le fossero tornate le forze. Era stata davvero una giornata assurda: prima il litigio col suo fratellino, subito dopo lo scontro fra loro due e poi ancora l'attacco inaspettato di due creature feroci. Ce ne era abbastanza per far si che la tassetta venisse travolta da una crisi isterica. Tuttavia, Cappie cercò di farsi forza: era tutto finito, era tutto passato. Qualunque cosa sarebbe successa, lei e Jorge erano ancora vivi.
Professoressa...noi...- cercò di esordire, alzando la testa e poi abbassandola di colpo, sentendosi in torto per ciò che era successo - Grazie per averci salvato e...ci dispiace...- si permise di parlare al plurale, sapendo bene che anche il fratellino, per quanto orgoglioso e strafottente, era stato segnato come lei da quell'esperienza e l'unica cosa che potevano fare era tentare di limitare i danni della loro bravata. Quindi la ragazzina, se aiutata da qualcuno, si sarebbe incamminata insieme a all'erbologa e al delfino fuori dalla Foresta Proibita, sperando che quella brutta giornata finisse in fretta.
[Fine per Caroline Priscilla]
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da Jorge » 21/04/2013, 15:52
Aveva sentito parlare di situazioni in cui l’adrenalina pompava così tanto da permettere alle persone di fare cose assurde, coma la leggenda metropolitana di una nonnina che per salvare il nipotino solleva una macchina da sola,ma per Jorge erano, appunto, solo leggende, dicerie. Fino a quel momento, fino a quando, nonostante respirare li riuscisse difficile, come se si trovasse in una cella frigorifera, tanto fredda era l’aria che feriva i suoi polmoni, non fu capace di sollevare Caroline Priscilla quel minimo che le bastò per indietreggiare insieme a lui fino a un’enorme quercia, per mettere al sicuro, per così dire la schiena. Scelta che però si dimostrò subito non troppo oculata. Se non arriva qualcuno siamo morti.Pensò il Portoghese, con una consapevolezza che non aveva mai avuto, mentre osservava il minidrago celeste avvicinarsi a lui, le zampette che si agitavano di fronte al suo muso fino a creare delle scariche elettriche scoppiettanti. Istintivamente Jorge tentò di indietreggiare ma l’albero che avrebbe dovuto proteggerli da attacchi alle spalle gli impediva qualsiasi movimento, costituendo, quindi, una sorta di vantaggio per i loro nemici. Ok, vediamo se prima è stato solo un caso.Si disse Jorge, lasciando scivolare di nuovo le braccia lungo i fianchi, rinunciando a difendersi con la bacchetta, preferendo tentare di utilizzare di nuovo la sua magia, tutta intera, come uno scudo in cui avvolgersi e da cui farsi proteggere dalle scariche elettriche che il minidrago stava per lanciargli contro. Iniziò a regolare il respiro, per calmare i battiti del cuore che sembravano impazziti, e a raccogliere la sua magia innata in ogni poro della sua pelle. L’urlo lancinante che proruppe dalla sua sorellina non appena il colpo del minidrago rosso andò a segno però gli impedì di concentrarsi a fondo e lo spinse a compiere un errore banale, da novellino, di quelli che ti assicuravano l’espulsione dalla classe di Vastnor in un nanosecondo. Distolse lo sguardo dal suo avversario per assicurarsi che la ferita riportata dalla Tassa non fosse troppo grave e quella distrazione gli fu fatale [ 10/d20+ Res. Magica 4+ 3Bonus= 17]. Le scariche elettriche lasciarono gli artigli del minidrago blu e si scagliarono sul suo corpo ma questa volta il portoghese non riuscì ad assorbirlo completamente. L’elettricità dal punto in cui il minidrago lo aveva colpito si propagò per tutto il corpo, facendogli rizzare i peli delle braccia e i capelli sulla nuca, e agitare gli arti in maniera convulsa e involontaria. Fu come mettere le dita in una presa della corrente, o almeno quella fu il paragone che venne in mente al delfino, basandosi sugli scenari catastrofici che la madre gli aveva sempre dipinto per tenerlo lontano da prese e affini. Scosse la testa stordito e la prima cosa che colpì le sue narici fu un olezzo di carne bruciata che sembrava saturare l’aria di quella zona della Foresta Proibita. Merlino sorellina la tua spalla…Mormorò sconvolto, gli occhi che gli luccicavano pericolosamente per il dolore che di certo l’altra doveva stare provando in quel momento. Non si era mai considerato una persona empatica, ma vedere la spalla della sua sorellina ridotta peggio di una bistecca durante un barbecue babbano lo aveva scosso molto nel profondo. Gliela farò pagare.Aggiunse, quasi ringhiando, stringendo con più forza la mano intorno alla propria bacchetta e rivolgendo ai due minidraghi un’occhiata omicida. Voleva distruggerli, farli a pezzi, possibilmente alla maniera babbana, tipo con un macete e fargli provare mille volte il dolore che adesso stava di certo provando la sua sorellina. Sollevò a sua volta la propria bacchetta, pronto ad attaccare quando il minidrago rosso volò improvvisamente all’indietro lontano da loro. I soccorsi erano arrivati, oppure poteva essere qualcun altro che aveva deciso di contendersi con i due minidraghi il pranzo, cioè loro, così il delfino rinsaldò la presa sulla propria bacchetta e continuò a tenere sotto tiro il minidrago blu che era ancora in piedi e quindi potenzialmente pericoloso, lasciando alla Tassetta il compito di verificare chi stava arrivando da dietro i cespugli. Professoressa Vilvarin!A quell’esclamazione Jorge si sentì pervadere da una sensazione di sollievo subito seguita da un’ondata di panico. I soccorsi equivaleva ad avere salva la vita ma anche se adesso tutto il Castello sarebbe venuto a conoscenza della loro scampagnata non autorizzata nel cuore della Foresta Proibita e questo voleva dire dover affrontare Preside e VicePreside e quindi espulsione quasi assicurata. In un attimo la prospettiva di essere stati salvati da un adulto perse tutto il suo fascino e mandò il piccolo delfino in confusione. Doveva inventarsi una qualche scusa plausibile, trovare un modo per rendere meno grave la loro infrazione e forse… forse se avesse messo fuori gioco uno dei minidraghi per permettere al Professor McDullan di studiarlo, forse il clamore che sarebbe gravitato intorno alla scoperta avrebbe offuscato di poco la loro infrazione, tramutando l’espulsione in qualche punizione a vita, una qualsiasi, anche fare da punciball a Vastnor anche se, in quel caso, non sarebbe durato molto. Così senza pensarci due volte tirò indietro il braccio e lo stese con gesto fluido e sicuro per quanto le sue condizioni fisiche glielo permettesse, la bacchetta puntata alla schiena del minidrago blu che stava strisciando tra i cespugli insieme al fratellino, urlando [ 17/d20+ Cap. Magica 3= 20] in maniera chiara e nitida nello stesso momento in cui Cappie stava lanciando il suo Pietrifucus. Everte StatimEverte Statim
Difficoltà: 1 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Utilizzato spesso per scaraventare via immediatamente l'avversario infliggendogli un colpo violento e facendolo finire a gambe all'aria Genere: Offensivo Danno: 5 + Cap.Magica 3= 8
Jorge non ebbe né il tempo né la possibilità di vedere se il suo incantesimo era andato a buon fine perché, adesso che i minidraghi erano fuori dalla loro portata visiva, tutta la sua attenzione si focalizzò sulla sua sorellina. Stai ferma incosciente che ti senti peggio.Mormorò, vedendola avvicinarsi a lui, annullando la distanza che li separava e avvolgendo, se lei glielo avesse permesso, un braccio intorno alla sua vita, dalla parte opposta rispetto alla spalla dolorante, in modo da poterla sorreggere e cercare di farle sentire meno male almeno alla gamba. Siamo vivi e sei stata fantastica minha destemida.Le sussurrò all’orecchio con un tono di voce difficile da interpretare per la ragazzina, un misto di dolcezza e di orgoglio, come il nomignolo che le aveva appena dato e che non le avrebbe tradotto mai, per poi raddrizzarsi, sempre tenendola stretta, se lei non si fosse opposta, il braccio che gli tremava a scatti, per la scossa che ancora riverberava in lui. Professoressa...noi...Grazie per averci salvato e...ci dispiace...Si Professoressa, ci dispiace molto… e grazie per… essere venuta in nostro soccorso.Ripetè Jorge con un tono di voce contrito e un’espressione spaventata sul viso che avrebbe dovuto far comprendere a Lindë la veridicità delle sue parole. In seguito, continuando a sorreggere la Tassetta, Jorge si sarebbe avviato insieme a lei verso il Castello, ascoltando in religioso silenzio qualsiasi accusa, ramanzina o altro l’Erbologa avrebbe deciso di fare loro lungo il tragitto, concedendosi di svenire solo una volta che fossero stati entrambi al sicuro nell’Infermeria di Hogwarts. [Exit per Jorge]
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da Lindë » 22/04/2013, 14:32
Professoressa Vilvarin!
Lo sguardo dell'Erbologa si assottigliò in direzione dei due studenti. La O'Neill e il suo amico Alvares non sembravano riuscire a stare lontani dai guai. D'altronde, non era nemmeno un problema suo. Sarebbe stata Monique, o la Preside, a prendersi la responsabilità di dare loro una punizione. La cosa sicura, era che Lindë non si sarebbe opposta. Quei due avevano messo a repentaglio le sue adorate piante. Avrebbero dovuto ringraziare che la donna si fosse presa la briga di salvare loro la vita. Vita che lei stessa avrebbe messo a repentaglio, se avesse scoperto dei danni alle sue adorate piccole. Lo Stupeficium fece il suo dovere, com'era prevedibile. Uno dei due Mezzi-Draghi venne scaraventato all'indietro, di qualche metro. L'altro preferì andarsene, forse intuendo la situazione di svantaggio. Nonostante avesse ancora la guardia alzata, Lindë sapeva che, in linea di massima, il combattimento era finito. Eppure, sia Caroline Priscilla che Jorge colpirono le due creature. O meglio, tentarono di farlo. Se anche ci fossero riusciti, comunque non se ne sarebbero accorti, visto che i due Draghetti stavano in mezzo ai cespugli. Lanciò uno sguardo nei dintorni, poi tornò a fissare i due studenti che si erano avvicinati.
Professoressa...noi.. Grazie per averci salvato e...ci dispiace...
Si Professoressa, ci dispiace molto… e grazie per… essere venuta in nostro soccorso.
Se foste stati davvero dispiaciuti e riconoscenti, avreste evitato di colpire i due Draghi alle spalle.
Replicò la docente. La voce atona, distaccata, ma un lieve velo di rimprovero aleggiava nei suoi occhi. A che pro provocarli ancora? E se avessero nel frattempo chiamato la madre? Che bisogno c'era di fare gli eroi, senza nemmeno avere la certezza di eliminare il problema? No, per lei era stato inutile e fuori luogo. Ma, in fondo, non aveva importanza. Avrebbero dovuto affrontare qualcosa di ben peggiore di lei. O dei Mezzi-Draghi, se era per quello. Una Vireau incazzata non l'avrebbe mai augurata a nessuno.
Andiamo, prima che chiamino la madre a farsi difendere. Monique starà arrivando.
Aggiunse solo Lindë, facendo ai due bambini cenno di seguirla. Sarebbero arrivati all'esterno della Foresta, dove Monique li avrebbe raggiunti. Sarebbero andati tutti insieme in Infermeria, affidando gli studenti alle cure di Seal. Lei e Monique avrebbero parlato, a grandi linee, di quello che era successo. Lindë, infine, sarebbe tornata alle sue Serre. Avrebbe visto la luce di Monique negli occhi, capendo che la donna avrebbe risolto la questione una volta per tutte. Per O'Neill e Alvares... ci sarebbe stato tempo. E non sarebbe stato un problema suo.
[FINE]
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da Sandyon » 25/04/2013, 12:24
E' chiaro che, essendo quella zona della foresta molto fitta, i due cuccioli riusciranno a scomparire dietro gli alti arbusti prima di ricevere gli incantesimi scagliati dagli studenti, i quali dunque non potranno effettivamente constatare se il loro colpo è andato a buon fine. Per quel che riguarda i giocatori, comunque, sappiate che entrambe le magie hanno colpito il segno. Il cucciolo rosso viene pietrificato del tutto, bloccandosi a terra impossibilitato a muoversi, mentre quello blu, ricevendo una botta così forte dietro il collo, rotolerà in avanti con gli occhi vitrei perdendo i sensi per diverse ore. Il risultato di una manovra simile? Semplice, a distanza di circa tre ore si sentirà un grido sommesso simile ad un ruggito gigantesco provenire dall'interno più fitto della foresta. Il grido tuttavia non somiglierà del tutto a quello del Mezzo-Drago ma anzi, sembrerà molto più basso e pesante, come se fosse stato lanciato da una creatura ben più grande di cassa toracica rispetto al nemico già conosciuto in precedenza. Forse la cosa più preoccupante è proprio che di seguito a quel verso, anche quello originale e ben conosciuto del Mezzo-Drago giungerà alle orecchie di tutti quanti gli studenti, che potranno ascoltarlo esclusivamente attoniti dal terrore. La "mamma" e forse, anche un "fratellone" fin troppo cresciuto, si sono accorti di quello che è accaduto ai due cuccioli, forse ora è proprio guerra.
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